I farmaci omeopatici e il loro utilizzo in Oftalmologia
Ruolo dei colliri omeopatici nel trattamento delle alterazioni della superficie oculare Un Centro di Studi Universitario studia e analizza, con competenza e passione, le problematiche e le patologie della superficie oculare con una particolare attenzione all’efficacia della Omeopatia
Pasquale Aragona, Laura Rania, Elisa Postorino, Emanuela Aragona
Clinica Oculistica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi Messina
L’occhio secco è una “patologia multifattoriale delle lacrime e della superficie oculare che esita in sintomi di discomfort1-3, disturbi visivi4-6 e instabilità del film lacrimale7-9 con possibile danno alla superficie oculare. Si accompagna ad aumento dell’osmolarità del film lacrimale10-13 ed infiammazione della superficie oculare”.14-15 Il trattamento di tale sindrome, oggi meglio denominata come disfunzione del film lacrimale, si è basata fino a poco tempo fa sull’uso di lacrime artificiali nel tentativo di aumentare la stabilità del film lacrimale sulla cornea. Più recentemente, grazie alle conoscenze acquisite in merito, le terapie antinfiammatorie sia topiche, che sistemiche, sono emerse come trattamento fondamentale nella riduzione dei fenomeni flogistici della superficie oculare, che svolge un ruolo essenziale nella patogenesi e nell’alimentazione della disfunzione del film lacrimale. In questa prospettiva, benché per alcune forme particolarmente severe sia necessaria una terapia con farmaci immunomodulanti, come steroidi o ciclosporina, per le forme più lievi è meglio impiegare sostanze che, nonostante efficaci nel ridurre l’irritazione della superficie oculare, siano sicure abbastanza da permetterne l’uso prolungato, senza causare effetti collaterali. Con questo obiettivo, è stata posta sempre maggiore attenzione agli estratti vegetali, mettendo a punto vari colliri contenenti sostanze indicate utili per il trattamento di infiammazioni moderate e irritazioni della superficie oculare. In particolare, gli estratti di Euphrasia officinalis e Matricaria chamomilla vengono utilizzati a questo scopo grazie alle loro proprietà. I meccanismi d’azione ipotizzati riguardano l’inibizione dei prodotti di infiammazione, come la 5-lipossigenasi, la ciclossigenasi e i derivati dell’ossidazione dell’acido arachidonico.16-20 È stato condotto uno studio su trenta soggetti (20 F, età media ± deviazione standard 49,5 ± 7,6) affetti da occhio secco di grado 1 o 2 secondo Beherens et al.21 per valutare il ruolo potenziale di queste sostanze nel trattamento dei sintomi dell’occhio secco di grado lieve o moderato. A tale scopo tutti i pazienti coinvolti hanno utilizzato 2 gocce di Euphralia®, un collirio contenente diluzioni omeopatiche di Euphrasia officinalis e Matricaria chamomilla, per 4 volte al giorno. Tutti hanno compilato una VARS per la valutazione dei sintomi oculari (bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia, secrezioni) e sono stati sottoposti a valutazione dell’iperemia con-
Supplemento • 2015
viscochirurgia
5