Viscochirurgia

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Riduzione della carica batterica della superficie oculare in pazienti sottoposti a Terapia Intravitreale (IVT), mediante trattamento antibiotico pre-operatorio associato aprofilassi con Iodopovidone

no i prelievi appena dopo l’esecuzione dell’iniezione intravitreale, prima della sterilizzazione post-operatoria con lo iodiopovidone. Viene messo in coltura anche l’ago utilizzato per l’iniezione (Figura 2). • I campioni raccolti sono stati analizzati presso la UOC di Microbiologia del PTV al fine fi di identificare fi e determinare la carica batterica presente. Gli addetti all’esame dei campioni non erano a conoscenza del tipo di trattamento associato al tampone, né dell’origine del tampone (palpebrale – congiuntivale), né del tempo in cui era stato raccolto il campione (T0, T1, T2). L’identifi ficazione è stata compiuta arricchendo i 500 microlitri di amies contenuti in ognuno dei tamponi raccolti, con un volume almeno doppio di Brain Heart Infusion (BHI). Dopo incubazione di 16 - 24 h alla temperatura di 35° il contenuto è stato seminato su tre terreni di coltura dei quali tre selettivi differenziali: • 1 piastra di MacConkey agar (MCK) (terreno di coltura favorito dai batteri Gram-negativi). • 1 Columbia CNA (terreno di coltura favorito dai batteri Gram-positivi). • 1 piastra di agar cioccolato con polivitox (PVX), incubata in arricchimento di CO² con pressione parziale del 10% (terreno di coltura capace di sostenere sia i batteri Gram-positivi che negativi). L’osservazione delle colonie cresciute sulle piastre ha permesso un’identifi ficazione generica della loro tipologia, necessaria alla successiva classifi ficazione.

Figura 1 Disinfezione del sacco congiuntivale

Figura 2 Modalità di esecuzione

Le colonie batteriche pure, selezionate tra quelle ottenute dai terreni selettivi differenziali, sono state inoculate nelle appropriate gallerie d’identififi cazione (Tabella 1), scelte sulla base dell’identififi cazione presuntiva effettuata sui terreni di coltura. Nessuna delle gallerie utilizzate era in grado di identifi ficare i bacilli Gram-positivi, ma è stato possibile determinarne le capacità emolitiche utilizzando un terreno agar-sangue (TSS), ovve-

tabella 1 Gallerie di identificazione utilizzate per l’identificazione dei ceppi batterici ottenuti in coltura. ID 32 GN

ID 32 STAPH

Rapid ID 32 STREP

Galleria per l’identifi ficazione dei bacilli Gram-negativi. Ha un tempo di incubazione di 18/24h e non utilizza reattivi. Galleria per l’identifi ficazione di batteri del genere Staphylococcus, Micrococcus, Rothia ed Aerococcus. Ha un tempo di incubazione di 18/24h e utilizza i reattivi NIT (NIT1+NIT2), VP (VPA+VPB), da bera-GAL a PyrA. Galleria per l’identifi ficazione di Streptococchi, Enterococchi e germi affi fini. Ha un tempo di incubazione di 4/5h e utilizza i reattivi VP (VPA+VPB), da APPA a GTA (FB), HIP (NIN)

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