Occhio e Occhiali

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L. Buratto, M. Giò, D. Aureggi, M. Cusani, D. De Marco, C. Giordano

Verso la fine del XVI secolo si risolse di dare maggiore equilibrio all’occhiale utilizzando da una parte ponti flessibili e dall’altra delle stanghe tempiali. Un’ulteriore evoluzione, che ebbe successo nell’alta società, fu la creazione di una impugnatura, il fassamano, per cui gli occhiali potevano essere tenuti in mano e messi da parte facilmente senza stringere il naso per usi saltuari. I fassamani erano spesso decorati da artisti e venivano prodotti con l’uso di materiale in genere prezioso. Evoluzione del fassamano, alla fine del XVIII secolo, fu la “lorgnette” in cui l’impugnatura non stava davanti alla bocca impedendo la conversazione, ma lateralmente, anche con meccanismi a snodo o a molla. Il continuo miglioramento dell’assetto delle stanghette, rese l’occhiale tempiale sempre più diffuso e, a parte una breve moda del “pince nez”, leggero occhialino a ponte elastico, l’occhiale con aste divenne l’occhiale più utilizzato in assoluto. A metà del XIX secolo furono inventati anche occhiali tempiali senza montatura attorno alle lenti per renderli più leggeri, ma ben presto riprese l’uso delle montature piene che garantivano maggior stabilità, durata e sicurezza all’occhiale. Con l’avvento delle automobili, dei treni, delle attività in fabbrica e delle attività sportive, divenne sempre più pressante l’esigenza di utilizzare montature ancora più stabili e protettive con materiali in cuoio, in tela e in gomma mentre le lenti erano di vetro e poi divennero di plastica. Dopo la prima guerra mondiale si diffusero montature con un’armatura in celluloide a diversi colori con ponte e stanghette in metallo. La celluloide era già in grado di imitare l’avorio e la tartaruga. Ma fu solo dopo la seconda guerra mondiale che le montature iniziarono a germinare una grande quantità di varianti (fra cui i famosi occhiali da gatta per la popolazione femminile) e a seguire la moda. Moda che continuò negli anni seguenti dagli occhialini tondi alla John Lennon, alle montature vistose e colorate degli anni 70 fino a quelle dorate dei vecchi occhiali da aviatore riesumati dalla Ray Ban, alle “griffe” firmate soprattutto da stilisti italiani e francesi che condizionano, a tutt’oggi, il mercato. È raro ormai non trovare una firma all’interno di almeno una stanghetta dell’occhiale. Anzi, a volte il logotipo diventa così evidente da creare lui stesso una immagine di moda. Nel frattempo le montature sono diventate sempre più efficaci e leggere ed utilizzate anche per attività sportive (ciclismo, sport motorizzati, hockey, basket, nuoto, sci) o per protezione nelle attività industriali Oggi, oltre alla praticità, la montatura deve garantire l’estetica, sempre più importante nel mercato delle vendite e la capacità di seguire i flussi e le tendenze dello stile.

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