AICCER monografia 2 perc 05 dispensa

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Masse disperse nel vitreo

Figura 2.

ca, dopo essere stati liberate dal vitreo, vengono aspirate con il phacofragmatome e sollevati al centro della cavità vitreale, dove vengono emulsificati. Devono essere utilizzati livelli bassi di ultrasuoni per evitare lesioni retiniche causate dai frammenti nucleari duri spinti verso la retina dalla punta del phacofragmatome. La sommità dell’endoilluminatore può essere utilizzata per tenere i frammenti nucleari vicini alla punta del phacofragmatome o per schiacciare il materiale lenticolare dentro il vitrectomo. Dopo una completa lensectomia e vitrectomia, viene eseguita una depressione sclerale per identificare eventuali rotture retiniche periferiche o residui di lente intrappolati nel vitreo periferico. Il perfluorocarbonato liquido (PFCLs) può essere utile per rimuovere i frammenti di lente dislocati posteriormente e per minimizzare le lesioni retiniche durante la facoemulsificazione posteriore. Dopo una completa vitrectomia e liberazione dei frammenti di lente dal vitreo, il PFCL è iniettato sul nervo ottico. L’alto peso specifico di questo liquido muove la massa lenticolare dalla superficie retinica al centro della cavità vitreale dove può essere aspirata o emulsificata in sicurezza. Il PFCL viene poi scambiato con gas espandibile o olio di silicone. I problemi associati all’uso del PFCL includono la tendenza dei frammenti a raccogliersi alla periferia dell’interfaccia PFCL-soluzione salina bilanciata e la formazione di schiuma del PFCL durante la facoframmentazione, che può impedire la visualizzazione. Alcuni chirurghi vitreoretinici usano il PFCL in tutti i casi di dispersione di masse catarattose nel vitreo, mentre altri riservano la sua applicazione a casi specifici come presenza di nuclei molto duri o coesistenza di distacco di retina.

Figura 3.

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SPECIALE LA VOCE AICCER

Risultati Dopo VVPP vi è una riduzione della PIO e un miglioramento dell’AV nella maggior parte di casi, ma l’incidenza di glaucoma cronico dopo vitrectomia è compresa tra 0 e 31%48 e solo una percentuale compresa tra il 42 e il 71% ottiene una AV finale pari o maggiore a 5/1049,50,51,52,53,54. L’edema maculare cistoide rappresenta la causa principale di riduzione dell’acuità visiva. Il risultato visivo degli occhi sottoposti a VVPP per caduta di materiale catarattoso nel vitreo è in continuo miglioramento: per il raggiungimento di un’AV pari o superiore a 5/10, si è passati da una percentuale pari


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