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gennaio duemiladodici

inchiesta

In attesa delle grandi manovre dall’alto, ecco le

Mala tempora currunt. Come riuscire a Una “guerra” quotidiana: combattere la crisi dal basso. Tra buon senso e moderazione, la necessità aguzza l’ingegno? Crisi economica, crisi del mercato, crisi finanziaria. E’ la “crisi”, in tutte le sue forme e sfaccettature la parola probabilmente più pronunciata, sentita, letta e temuta per tutto il 2011. E, purtroppo per noi, anche l’anno appena cominciato sembra condizionato dallo stesso “ritornello”. Ogni giorno, ascoltiamo e ripetiamo – in modo più o meno inconsapevole, in modo più o meno appropriato - termini economici quali spread, pil, debito pubblico, veri e propri “spauracchi” dell’attuale congiuntura finanziaria;

parole che si pronunciano con timore e gravità, mentre sempre più persone controllano sul proprio telefono cellulare (è stata inventata una “App” apposita) l’andamento dello spread con la stessa frequenza con la quale si guarda l’orologio: come esorcizzare la paura del futuro in 2.0. La crisi però, al di là di ogni definizione, è visibile in modo concreto nello scarso potere d’acquisto, nelle buste paga (per chi ha la fortuna di avere un lavoro), nelle lettere di licenziamento e nel crollo dei consumi, così come nei negozi, sempre più vuoti anche nel pe-

Rate: opportunità o indebitamento? E’ aumentato del 50% il ricorso ai prestiti. “J’accuse” contro i giovani, indebitati a 25 anni La crisi non conosce trelioni di euro, con gua, ogni giorno sui media l’85% di rateizzalocali e nazionali non si parzioni, mentre per la d’altro. Tan, Taeg, spread la seconda categoe rating sono solo alcuni dei ria la spesa è stata tanti termini tecnici entrati di 230 milioni di ormai a pieno titolo nel voeuro, con una specabolario degli italiani che, sa per famiglia a conoscendone solo appros- Stefano Martini, Findomestic Foggia variabile simativamente il significatra i 138 e i 158 €, to, spesso si imbattono in investimenti in questo caso si è ricorso a rateizzaziosbagliati mettendo a rischio il proprio ni solo nel 40% dei casi. patrimonio finanziario. Il settore del creMa gli italiani ricorrono alle rate andito al consumo, in periodi di recessione che per altre tipologie d’acquisto: abbicome questo, interviene a sostegno de- gliamento, prodotti d’informatica, gioielli gli acquisti da parte dei privati, consen- e vacanze. Quanto la possibilità di ratendo di dilazionare i pagamenti a costi teizzare i propri acquisti risulta un’opsostenibili, e di potersi concedere pic- portunità e quanto, invece, un rischio di coli e grandi sfizi, come l’acquisto di be- ulteriore indebitamento per gli italiani? ni definiti ‘di lusso’. Secondo alcuni stu- “Gli intervistati - chiarisce Martini - vidi si parla di cifre notevoli, anche di un vono uno stato d’animo di sfiducia e inaumento del 50% tra il 2003 e il 2011. certezza, dominato dalla sensazione di Uno dei dati più drammatici riguarda i impossibilità alla programmazione. giovani che, attratti da offerte promo- Molti si sentono infatti impotenti e “pazionali e dal desiderio di possedere tut- ralizzati” e, sollecitati a immaginare il to ciò che è più trendy, si ritrovano a do- futuro, mostrano di avere più “speranza” ver pagare rate su rate, tant’è che la cifra che “voglia di lottare”. Di fronte alla credi coloro che arrivano ad indebitarsi pri- scente disoccupazione, alla riduzione ma dei 25 anni si assesterebbe intorno del potere d’acquisto e ad un clima sociale d’incertezza, la maggioranza ha all’80% del totale. Di recente è stata presentata la di- modificato il proprio stile di vita rispetciottesima edizione dell’Osservatorio to al passato. Il 70% di quanti sono stasull’andamento dei beni durevoli, sul- ti coinvolti dall’indagine, inoltre, ha evil’evoluzione dei consumi nel sud Italia, denziato il fatto di aver dovuto ridurre che viene redatto ogni anno da Findo- le spese per fare fronte ai cambiamenti mestic Banca. Come spiega Stefano dello scenario economico o, in alternaMartini, responsabile comunicazione tiva, ha dovuto ricorrere alla rateizzaistituzionale Findomestic, nel 2011 si è zione dei propri acquisti. In questo caso assistito ad un leggero incremento del per il consumatore si è trattato di un’opreddito pro capite, che in Puglia si atte- portunità, ma un consumatore su due sta a 13.470 € (+2,2% rispetto al 2010), del Mezzogiorno ritiene che dovrà rianche se Foggia si classifica all’ultimo durre le spese nel prossimo futuro, e ben posto con un reddito pro capite di 12.423 il 46% pensa che la situazione comun€. La spesa complessiva per l’acquisto di que non tornerà ad essere quella di pribeni durevoli in Puglia nel 2011 è stata ma e per questo sarà necessario modifipari a 2.668 milioni di euro, in calo del care il proprio modus vivendi, evitando 9,8% rispetto al 2010. Pesanti contra- gli sprechi e ponderando maggiormenzioni si sono registrate per il settore au- te le spese”. In sostanza, risultando sempre più to. Nel 2011 sono stati spesi 617milioni di euro per l’acquisto di auto nuove (- difficile trovare risorse economiche da 23%), solo a Foggia sono state immatri- investire, ci si ingegna per cercare di colate 5.105 auto e l’80% sono state ac- non rinunciare proprio a nulla. Anche a quistate a rate. In calo anche l’acquisto costo di cadere in uno stato d’indebitadi mobili e di elettrodomestici: la spesa mento quasi inconsapevole. Maria Rosaria De Leonardis per i primi nel 2011 è stata pari a 723 mi-

riodo dei saldi. Il neo premier Monti ha annunciato l’ennesima stagione di sacrifici, che si concretizzerà con l’aumento dei costi di servizi come luce, gas, pedaggi autostradali, canone rai e con l’introduzione di nuove tasse. Le lacrime in eurovisione del ministro Fornero, poi, non ci aiutano a sperare. In attesa, però, che le manovre dall’alto portino frutti, siamo tutti chiamati a “stringere la cinghia” e a lottare per mantenere più o meno stabile il tenore di vita cui siamo abituati. Ecco come si combatte la crisi dal basso. Mala tempora currunt… Maria Grazia Frisaldi

UN PICCOLO VADEMECUM ANTI-SPRECO

DIECI CONSIGLI UTILI TRATTI DALLA RETE In questo particolare momento di crisi economica ognuno, nel privato delle proprie mura domestiche, è costretto ad adeguarsi all’amara situazione contingente, sforbiciando qua e là su servizi accessori e beni non di prima necessità. Generalmente lo si fa con molta discrezione, mentre nell’anonimato della rete - soprattutto nei forum e nei blog tematici - ognuno condivide le proprie personalissime “tecniche” di risparmio, indicando anche la percentuale di successo riscosso. Suggerimenti e consigli pratici condivisi con generosità e una punta di orgoglio. Ne proponiamo alcuni, raccogliendoli in un piccolo (e speriamo utile) vademecum anti-spreco.

caro-benzina e sulla voce sosta a pagamento, senza dimenticare che un po’ di movimento fa bene a tutti. 5) Acquisti strategici. In caso di cerimonie o eventi importanti già programmati, giocare d’anticipo acquistando il capo in questione nel periodo dei saldi. Gli abiti da cerimonia seguono la linea dell’eleganza e, solo incidentalmente, incontrano quella della tendenza. In questo modo si può essere impeccabili decurtando fino al 50% dal prezzo del cartellino.

1) Promemoria giornaliero. E’ importante registrare tutte le spese sostenute quotidianamente per poter analizzare le voci di spesa giornaliere e la loro incidenza sul bilancio familiare. In questo modo è più facile evidenziare sprechi e acquisti superflui.

6) Prima di fare la spesa, consultare sempre il proprio frigorifero e la propria dispensa per consumare i cibi già presenti in casa: in questo modo eviterete acquisti superflui. Preparare sempre una lista delle necessità e preferire sempre i prodotti di stagione, di provenienza nazionale, meglio se dalla filiera corta.

2) Riscoprire il piacere di stare a casa, invitando amici o parenti per una cena o un film. Uscire tutte le sere, frequentando pub, locali e pizzerie è una spesa che a fine mese si fa “pesante”. Rivalutare le vecchie spaghettate o le tavolate in cui “ognuno porta qualcosa” per riscoprire il piacere della condivisione.

7) Occhio alle offerte allettanti. Evitare di cedere alle lusinghe dei “3x2” e di lasciarsi andare a maxi-scorte sedotti da una buona offerta: costituiscono spesso un notevole esborso di denaro a fronte di una quantità di prodotto acquistato eccessiva per il proprio fabbisogno. Vale ancora di più in caso di prodotti deteriorabili.

3) Limitare gli sprechi energetici, come lampadine sempre accese, uso di lavatrice e lavastoviglie non a pieno carico, uso di programmi di lavaggio a temperature eccessivamente alte. Programmare bene il riscaldamento domestico e ricordarsi di spegnere sempre dall’interruttore generale televisori, personal computer ed elettrodomestici in generale. Anche il piccolo consumo – costante e quotidiano – del led a fine anno costituisce una spesa rilevante.

8) Detergenti, detersivi & Co. Evitare di acquistare prodotti specifici per ogni uso. Esistono, infatti, prodotti generici per la pulizia del bagno e della cucina, così come per l’igiene personale.

4) Carburanti e trasporti. Prediligere distributori self-service dove si risparmia qualche centesimo sul costo della benzina. Se possibile, diminuire le unità del parco auto familiare. Affidarsi al trasporto pubblico o riesumare la vecchia bicicletta. In questo caso si risparmierà sulla voce

9) Rivedere i propri canali di vendita. Alcuni prodotti (igiene intima, cosmetici e articoli per la prima infanzia, solo per citarne alcuni) hanno un prezzo molto più elevato se acquistati in farmacia o in profumeria rispetto a supermercati o negozi specializzati. 10) Smettere di fumare. Per molti è un vizio difficile da eliminare, per altri è una moda. Altri i più fortunati - sono ancora in tempo per tirarsi indietro. Monetizzare a lungo termine i capitali che quotidianamente vanno “in fumo” in questo modo può essere tra le altre cose anche uno sprone per optare verso uno stile di vita più sano. A maggior ragione in periodo di austerity.


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