Marche In Gol n°2

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Poste Italiane-spedizione in abbonamento postale-70%-Commerciale Business Ancona n.78/2009.

N.2 - Giugno 2009 - IL PRIMO MENSILE SUL CALCIO E ... NON SOLO

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Fenomeno

Guido

Dal Montegranaro alla serie A A tu per tu con il golden boy della Sampdoria A pag ag..2-3 2-3 3

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AMARCORD Francesco Ilari INTERVISTA DOPPIA

vs Ruspantini

L’INCONTRO CON Guglielmo De Feis A pag pag. ag g5


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N. 2 - Giugno 2009

Guido Marilungo

Nato numero

Conosciamo meglio il ragazzo di Montegranaro che ha sbalordito in serie A ma nasce...portiere ti

“Dopo i gol ho pensato al mio nipotino e a mia mamma, che avevo perduto qualche tempo fa”. E’ appena finita Sampdoria - Cagliari, nel 3-3 finale due perle portano la sua firma. Gol e sentimento, un nome: Guido Marilungo, 20 anni ancora da compiere. Il futuro è dalla sua parte. La storia. Cresciuto nelle giovanili del Montegranaro passa alla Sampdoria nel 2004, nella stagione 2007-2008 si aggiudica con la Primavera sia la Coppa Italia che il campionato. Il ragazzo dimostra di essere un pezzo pregiato della Primavera blucerchiata. Nella stagione 200809 viene aggregato alla prima squadra, il 18 gennaio 2009, a 19 anni, esordisce in serie A entrando in campo al 35’ del secondo tempo di Sampdoria-Palermo (0-2), sostituendo Paolo Sammarco. Nella stagione appena conclusa Guido si ritaglia la soddisfazione di fare il suo esordio in Coppa Uefa il 18 febbraio 2009 in occasione di Sampdoria - Metalist terminata 0-1 per la squadra ucraina. Nel febbraio 2009 disputa con la Primavera il Torneo di Viareggio arrivando in finale (persa poi per 4 a 1 contro la Juventus) e venendo eletto Golden Boy (miglior giocatore) della manifestazione. Il 26 aprile 2009 nella sua prima partita da titolare in serie A mette a segno una doppietta. E’ l’apoteosi. Il 31 marzo 2009 esordisce nella Nazionale Under 20 di Francesco Rocca. Guido Marilungo, il presente è la Sampdoria, il cuore? “Il cuore dice Milan. Quando ci abbiamo giocato, nella gara di ritorno, sono entrato a dieci minuti dalla fine, ero molto emozionato”. C’è stato un tuo compagno di squadra cui pronosticavi una carriera differente rispetto a quella avuta? “Sì, Alessandro Romeo ora alla Cavese: un bravo giocatore, lo sento, è contento per me e mi dice sempre ‘goditi il momento’ ”. Qual è stato il tuo primo allenatore nel settore giovanile

Il riconoscimento più bello che hai avuto finora? Quello di miglior giocatore del Viareggio? “Sì, sicuramente è stato bellissimo, poi essere premiato alla Domenica Sportiva è stato ancora più bello”. Qual è il tuo rapporto con la città di Genova? “E’ una città tranquilla, ci sto bene, ci vivo bene”. Ti riconoscono per strada? “Sì, adesso capita che qualcuno ogni tanto mi riconosca”. A chi senti di dover dire grazie per la tua fenomenale ascesa? “Grazie dovrei dirlo a molte persone, dagli allenatori agli amici fino a chi mi è stato vicino. Ma un grosso ringraziamento lo devo fare a Silvio Pagliari, l’agente e l’amico che mi ha scoperto a 14 anni”.

del Montegranaro? “Giovannino, ero nei Pulcini, fino allo scorso anno credo abbia allenato, ora non ci sentiamo tanto però quando torno lo vado spesso a trovare”. Tuo fratello Giacomo gioca nel Montegranaro. Ti informi domenicalmente sul risultato della partita? “Sì, la domenica lo chiamo dopo la partita e lo prendo sempre in giro perché gioca poco. Non seguo la sua squadra ma sono molto legato a Montegranaro, appena posso infatti prendo e scappo a casa”. Hai lasciato le Marche giovanissimo. I primi tempi lontano da casa, come sono stati? “Abbastanza dura i primi tempi, sopratutto i primi cinque mesi, poi con i compagni abbiamo cominciato a stare insieme, a fare amicizia, e

mi sono ambientato bene”. A quale giocatore ti sei ispirato fin da giovanissimo? “A Maradona”. Sei nato attaccante? “A dire la verità da piccolo facevo il portiere poi ho dovuto cambiare ruolo perché ero troppo basso, anche tutt’ora mi piace fare il portiere, ma non sono buono per quel ruolo. Fino a qualche anno fa quando tornavo a casa e d’estate facevo i tornei con gli amici, giocavo sempre in porta”. Attualmente qual è il campione cui vorresti assomigliare? “Cassano, perché è troppo forte…è un fenomeno”. Come sei stato accolto nella Sampdoria di Mazzari? “Sto con la prima squadra da gennaio, anche se questa estate ho fatto la preparazione con loro,

poi ho giocato sempre con la Primavera. Mi hanno accolto molto bene, i compagni sono bravissimi, mi hanno sempre trattato come uno di loro anche se sono il più giovane della rosa”. Con quale giocatore hai trovato maggiore feeling anche fuori dal campo? “Vivo in hotel con gli altri ragazzi della Primavera, sono rimasto con loro e mi vedo poco con gli altri della prima squadra, però quando andiamo in ritiro sto sempre con Bellucci, Del Vecchio e Pieri”. Al momento della tua prima rete in serie A che emozione hai provato? “Non ci credevo perché subito non l’avevo vista entrare la palla, io ero finito fuori dal campo poi mi sono girato e lì non ho capito più nulla, non mi sembrava vero, mi dicevo ‘non ci credo, e adesso?’”.

Segui le vicende delle squadre marchigiane come Ascoli e Ancona? Per quale delle due simpatizzi maggiormente? “Non le seguo direttamente però ho degli amici a Montegranaro che tifano Ascoli e due miei ex compagni di squadra giocano ad Ancona, quindi un po’ tutte e due, non ce n’è una in particolare per cui simpatizzo di più”. Il tuo sogno nel cassetto? “Rimanere sicuramente un giocatore di serie A per un po’ di anni, solo questo posso fare e so fare, la mia vita l’ho dedicata totalmente al calcio. E’ dura e c’è da lavorare ancora tanto, devi dimostrare ogni volta che vali la serie A e che meriti di giocarci”. Quando torni a Montegranaro frequenti gli stessi amici di sempre? “Sì, sì, e sono tanti!”. Ultima domanda: segui altri sport? Non dire che non sei anche tifoso della Sutor? “Beh, il basket mi piace e un po’ lo seguo anche, e poi c’è la squadra della mia città...”. G.G.


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Il procuratore Silvio Pagliari “La prima volta che ho visto Guido? Venti minuti di buio poi esplose la sua classe” Se Guido Marilungo ha “sfondato” in serie A lo deve all’agente FIFA Silvio Pagliari ((foto a destra). Siamo nel 2003, Pagliari (responsabile del s e t t o r e giovanile della Sampdoria) è a Torre San Patrizio a vedere una partita dei Giovanissimi del Montegranaro. “Ricordo ancora cche nei primi venti minuti Guido non toccò palla – racconta oggi Silvvio Pagliari, residente a Tolentino, fratello dei tecnici professionistti Giovanni e Dino – poi ad un certo punto venne fuori la suaa rapidità e la sua classe, rimasi stupito dai suoi numeri. Un’altrra cosa che mi colpì fu la sua grande determinazione: gli dissi ‘ vuoi venire con me alla Sampdoria?’. Non esitò un attimo a rispondere: ‘partiamo subito!’”. Marilungo arriva a Genova nell’estate del 2003: “Lo feci partecipare ad un torneo, in due partite realizzò tre gol”. La strada era spianata. Poi la Primavera e i gol in serie A. Tra gli assistiti di Silvio Pagliari (Bucchi, Domizzi...) c’è anche Alessandro Sbaffo del Chievo Verona, “di lui ne sentiremo parlare”.

Il primo allenatore Andrea Galizi

“Aggirava gg il custode per p allenarsi fino a tarda sera” a

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i Guido Marilungo si potrebbe parlare all’infinito, un ragazzo nato e cresciuto a Montegranaro, ha fatto di Genova e della ma aglia blucerchiata il suo motivo di vita. Di Marilungo bab by calciatore a Montegranaro ce ne sono molte tracce ma a nessuno meglio di Andrea Galizi ne può parlare visto che il tecnico gialloblu lo ha seguito nei primi passsi da calciatore quando nel vecchio comunale il rag gazzino cominciava a dare i primi calci ad un pallone. Dicce Galizi: “Fin dalle prime volte che Guido veniva al cam mpo ad allenarsi con i compagni del gruppo abbiamo cap pito che poteva essere un predestinato. Tanta la vo oglia di alllenarsi, tanta la voglia di fare qualsiasi tipo di sacrificio pur di essere il primo. Tutto d quello che è stato detto di lui, sulle sue q prime esperienze, è sempre poco per quello p ch he faceva per imparare e dimostrare che lui cii credeva eccome”. Un piccolo aneddoto che po otrebbe far capire dove e quando è nato il su uccesso. Galizi racconta: “Guido era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare il cam mpo sportivo. Non sono favole quelle che si rraccontano su di lui, tutt’altro. Concluso l’alllenamento i suoi compagni andavano a casa a, lui aggirava tutti, custode compreso, tantto da ritornare sul campo e continuare a calciiare la palla fino al calar della sera quando spesso il padre non vedendolo tornare sapeva dovee lo poteva trovare”. (Enrico Scoppa)

Tempi Supplementari di Fabio Paci

Ultima giornata? Biglietti gratis, please Il volto buono e il lato cattivo. Storie che animano il calcio. Un’altra stagione alle spalle, le Marche pallonare sono andate male: Ascoli 5 (salvezza all’ultima giornata); Ancona 6,5 (resta in B tra mille problemi); Samb 3 (2 alla dirigenza, 4 alla squadra); Sangiustese 9 (che impresa). Il volto buono, acqua e sapone, è quello di Guido Marilungo. Un talento “de noatri”, veregrense doc. Dopo Roberto Mancini (roba di 30 anni fa), ecco un altro marchigiano che si mette in mostra con la maglia blucerchiata. Marilungo ci piace. Risponde al cellulare, quando torna a Montegranaro gioca a calcetto con gli amici, non si fa mancare un piatto di pasta in famiglia. A Genova ha trovato la giusta dimensione, il futuro è suo. Il lato cattivo, invece, va in scena ogni anno quando la stagione vive la fase del crepuscolo. Ultima giornata, per intendersi. Partite addomesticate, risultati scontati. Logico, si dirà. Quando si affrontano una squadra che non ha più nulla da chiedere e un’altra che invece deve vincere per raggiungere l’obiettivo, al 100% vince sempre la seconda. Ma c’è modo e modo di gestire certe partite-farsa. Farsa anche per spettatori, abbonati, teleutenti. Ciò accade dalla A ai campetti di Terza categoria. Solo che dalla D in giù il danno è minimo, non essendoci interessi, professionismo, scommesse e diritti televisivi. Quando si sale tra i prof, la questione assume contorni grotteschi. Non c’è rimedio, a meno che la Procura federale non abbia risorse per inviare tre 007 su ogni campo di A, B e Lega Pro nell’ultimo mese di campionato. Un gesto, però, dovrebbe scaturire dal buon senso: biglietto gratis in occasione delle ultime partite stagionali. Una forma di rispetto verso i tifosi.


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SERIE B

Ascoli, la stagione in...voti di Daniele Perticari VOTO 10. All’unica vera grande notizia dell’anno. In tanti si riempiono la bocca con la parola “giovani da lanciare”, l’Ascoli lo ha fatto. Guarna, Bellusci, Di Tacchio e Giorgi vengono dagli allenamenti “alla Cartiera”. E oggi sognano la Serie A. Oh, stiamo parlando di titolari fissi che hanno l’accento ascolano. Roba non da poco. Chapeau, ragazzi!

(foto Perozzi)

Ancona, basta il morso della Vipera Mastronunzio monumentale regala la salvezza ai dorici

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astronunzio santo subito e Zambrella sindaco. I tifosi dell’Ancona hanno scelto i loro eroi. La Vipera ha portato in salvo i dorici, che restano in B. Nei playout contro il Rimini è stato determinante: un gol al “Del Conero” (1-1), un altro – pesantissimo – al “Romeo Neri” al minuto 79. Zambrella, invece, è un centrocampista esterno del Brescia. La sua rete al Pisa (al 93°) nell’ultima giornata della stagione regolare ha inchiodato i toscani, retrocessi in Prima Divisione, e regalato gli spareggi salvezza all’Ancona quando ormai tutto sembrava compromesso. Quante emozioni per il popolo biancorosso. Due allenatori (Monaco fino ad aprile, poi Salvioni), una società troppo spesso assente (l’ad Petocchi deve ancora pagare il premio promozione, roba da 500mila euro, risalente al giugno 2008), il ds Larini mai amato dallo spogliatoio. Una stagione (42 gare di campionato e 2 di playout) vissuta tra alti e bassi, tra il +7 dalla zona rossa raggiunto per ben due volte

sotto la gestione Monaco, allo spettro della retrocessione diretta che aleggiava nel torrido mese di maggio. Una salvezza miracolosa, ottenuta con un budget risicato (5,8 milioni) e con tante scommesse in avvio. Mastronunzio determinante: 19 gol che testimoniano l’alto rendimento della Vipera. Il suo morso velenoso ha continuato ad uccidere gli avversari anche quando la dirigenza ha ceduto Nassi (10 gol in biancorosso, zero con la casacca del Brescia). Sì, Nassi: spalla ideale di Mastro scarificata per 300mila euro, utilizzati da Petocchi per saldare gli stipendi. Altri protagonisti? Ce ne sono. Dal capitano Simone Rizzato (polmoni inesauribili, 43 gare su 44) al mediano Edoardo Catinali, costretto a rinviare la data di nozze perché sabato 13 giugno l’Ancona era impegnata a Rimini, nella partita più importante dell’anno. Ogni giocatore ha messo un pezzo di se stesso nel raggiungimento dell’obiettivo. La scena che chiude l’annata sportiva è quella di Rimini: Da Costa e compagni festanti sotto il

muro dei 2.500 tifosi dorici. Che festa, quante emozioni. Minuto 79, indimenticabile per i presenti di fede dorica: verticalizzazione di Rizzato, pennellata al centro di Soddimo, colpo di testa di Mastronunzio che gonfia la rete. Si resta in B anche così. Una rete d’oro, Mastro come Re Mida. La salvezza permette all’Ancona di pianificare il futuro e, soprattutto, di non perdere un bel gruzzoletto dai 5 ai 7 milioni di euro, garantiti da diritti televisivi, sponsor, mutualità. All’orizzonte spunta Vincenzo Silvestrini: l’imprenditore di Servigliano, residente a Roma e a capo del colosso Infatecno, è intenzionato a entrare in società. Ma prima Sergio Schiavoni deve rilevare le quote dai milanesi. Un grattacapo. Nel film salvezza ci piace ricordare Francesco Monaco. Oggi tutti celebrano Salvioni, dimenticando troppo in fretta chi (Monaco) aveva portato l’Ancona fino a 42 punti, avvicinandosi di molto alla permanenza in B. (Fa. Pa.)

VOTO 9. Alla gestione del momento di crisi più nera della storia recente della squadra: coi noti problemi legati alla finanziaria statunitense che rischiava di far saltare ogni sorta di progetto, il patron Roberto Benigni ((foto sopra) ha serrato le fila. Nuova linfa, scelte tecniche azzeccate e ottimismo, oltre ad una dose di sano “patriottismo”, hanno fatto il resto. Così il Picchio, dal rischio crack, è tornato a volare. Grazie anche ad un Belingheri stile Perrotta. E a Franco Colomba. VOTO 8. Ai derby contro l’Ancona. E non solo perché i bianconeri, a bocce ferme, hanno avuto il predominio sull’avversario dorico. Per il clima che si è respirato: rivalità, grande seguito, colore. Ma mai, mai, mai il superamento del cosiddetto “limite di tolleranza”: civiltà sia al Del Conero che al Del Duca. Applausi, Marche del calcio! VOTO 7. A Carlo Luisi. Non c’è un giocatore che in questa stagione ha raffigurato al meglio l’animo “ascolano”. Nato per soffrire, magari lontano dal disegnare traiettorie magiche, il Braveheart de Pescara ha buttato il cuore sul prato verde. E da bidone si è trasformato nello Iachini del campionato. Insieme a lui, menzione doc per Di Donato e Giallombardo, preziosissimi. VOTO 6. Sufficienza stiracchiata a capitan Soncin (sfigato sottoporta e con Di Costanzo spesso terzino), alla coppia PesceSommese, a Micolucci, Luci e Nastos. Un gradino sotto a livello di rendimento rispetto alla “Ivo Story”. VOTO 5. Alla consueta voglia di autoflagellarsi della realtà ascolana, intesa come combinazione di fattori data dalla gestione societaria (sempre in bilico nell’organigramma sotto la figura del lider maximo), dall’insoddisfazione latente dei tifosi, dal mondo ultras spesso

in controtendenza rispetto “alla massa”, alla capacità di non essere mai felici per qualcosa di tangibile (vedi la salvezza) anche quando la stessa sarebbe stata semplicemente un sogno qualche mese prima. “E’ Ascoli, baby... che vuoi farci?” direbbe Robert De Niro. VOTO 4. Alla gestione Di Costanzo: senza mordente, senza identità di gioco, senza risultati. Per una volta gli scettici avevano ragione. Dietro alla lavagna anche chi aveva parlato di “progetto biennale”: difficilmente, oggi, quelle persone avrebbero cacciato Ivo Iaconi. Uno da 62 punti. VOTO 3. Alla sfortuna che ha perseguitato Christian Bucchi. Tornato in bianconero per riprendere “il lavoro lasciato a metà” qualche stagione fa, è frenato da problemi fisici (prima), da problemi tecnico tattici (poi) e da un bruttissimo infortunio primaverile che chiude il cerchio di un’annata da dimenticare. VOTO 2. Al “ragioniere” della squadra. Chi ha fatto i conti e ha detto che dopo Ascoli-Frosinone, a 49 punti, la squadra era già salva? VOTO 1.Alla stagione in sé. E a chi crede che sia meglio lottare per la salvezza all’ultima giornata piuttosto che vivere tranquillamente e beatamente a centro classifica. E vogliamo parlare della gestione Chiarenza? VOTO 0. A tutti quelli che hanno avuto una piccola-media-grande parte nella dilettantistica gestione della vicenda Stefano Guberti. Il più grande talento della storia recente dell’Ascoli Calcio lasciato partire a PARAMETRO ZERO, senza uno e dico un euro di conguaglio nonostante i bianconeri, dopo averlo scoperto e lanciato, avessero tempo e modo di rinnovargli il contratto. O venderlo. Brividi.

Giuseppe Bellusci

Luigi Giorgi


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SPECIALE MOTO

Grande successo per il gemellaggio con S. Giorgio di Piano

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mototuristico. Quando la gestione societaria, con l’assunzione dell’incarico di presidente da parte di Bruno Giacomini, si è stabilizzata consolidandosi nel tempo, si è registrata una autentica crescita sia dal punto di vista associativo che da quello più strettamente sociale. Ma è stato soprattutto il settore mototuristico a registrare la crescita maggiore con una più frequente e consistente partecipazione ai motoraduni oltre i confini regionali, con l’organizzazione di autentici raid motociclistici che hanno perfino superato i confini europei, fino ad arrivare in America, in Islanda, Irlanda e Capo Nord. I motoraduni organizzati dal Moto Club sono stati quindi sempre più qualificati e d’elite, fino ad arrivare a quelli che potremmo definire veri e propri super campionati come nel caso del Trofeo Turistico Nazionale del 2005. Non vogliamo dimenticare le “moto d’epoca”, che con il loro annuale motoraduno, a partire dai primi anni di vita del motoclub, hanno occupato un posto per niente secondario, avendo consentito a quanti ne sono in possesso di tirar fuori pezzi rari.

entre sono ancora vivi il ricordo e le sensazioni che le immagini di quel nutrito gruppo di motocicli e di motociclisti, intervenuti a Morrovalle al recente motoraduno Nazionale della calzatura, avevano prodotto nelle tante persone che avevano avuto l’occasione di vederli, il Motoclub Morrovalle ha offerto ai suoi concittadini altre giornate di leale amicizia e di intensa passione motociclistica. Ha infatti avuto luogo la visita di un nutrito gruppo di soci del moto club San Giorgio di Piano nel bolognese, venuti per restituire l’incontro che gli amici Morrovallesi avevano fatto loro, per celebrare un autentico gemellaggio tra i due club. Ambedue le manifestazioni di “leale amicizia” e di profonda umanità, sono state anche il segno della volontà dei due sodalizi motociclistici di marciare e operare in senso opposto GEMELLAGGIO CON IL a quello ormai purtroppo divenuto MOTOCLUB SAN GIORGIO DI abituale, di lotta, di separazione e di PIANO antagonismo. Ma andiamo per ordine e cominciamo Presidente Giacomini, ci parli di dal MOTORADUNO NAZIONALE questa visita. D E L L A “Questa volta C A L Z AT U R A sono stati gli del 2 e 3 maggio amici del Moto scorso. Il Moto Club San Giorgio Club Morrovalle di Piano, uno celebra quest’anno splendido centro il 35esimo del Bolognese, a anniversario della restituirci la visita sua costituzione, che noi facemmo essendo nato nel loro nel maggio 1975, quando del 2007. di motoclub ne Gemellaggio con il Moto Club di San Giorgio di Piano Una visita che erano meno e la abbiamo cercato vita associativa di preparare con era molto più difficile. Tuttavia, molta cura e con il massimo impegno, nonostante le difficoltà di gestione desiderando di essere all’altezza incontrate nel tempo, si tratta di un della loro ospitalità che mai abbiamo sodalizio sportivo che gode di ottima dimenticato. Certo, fino alla fine, c’è salute e può vantarsi di essere la stata un po’ di trepidazione, ma pare più antica associazione sportiva che tutto sia andato bene tranne il morrovallese. Anzi esso si è distinto brutto tempo che è sempre uno dei per il numero dei soci e per la più acerrimi nemici dei motociclisti”. quantità delle manifestazioni che ha prodotto nel territorio e nell’ambito Mi dica, sinteticamente, tre dei dell’intera provincia, toccando tutte le momenti della vostra visita che specialità che ricordate con il motocilclismo più simpatia. che è stato in “Dovrei dire: grado di offrire: tutto, da dal motocross quando siamo all’enduro arrivati a anche quando quando siamo si chiamava ripartiti; ma “regolarità” se proprio ne alla velocità, debbo indicare tre dirò: il ricevimento dal quad fino allo speedway, di cui nel Comune, con il saluto del Sindaco ha organizzato anche il campionato e la consegna della targa ricordo del mondo, e infine il settore del gemellaggio; la visita al museo

Minimoto: i grandi campioni partono da qui

Ducati; il commiato.” E voi cosa avete organizzato per la loro permanenza? “Sono arrivati nel primo pomeriggio di sabato 30 Maggio. E dopo la loro sistemazione all’hotel San Crispino, abbiamo trascorso insieme qualche ora d’avanti la tv per vedere le prove di qualificazione del Gran Premio d’Italia di motociclismo. Poi siamo andati a visitare le cantine di “CAPINERA” con l’assaggio dei loro squisiti vini, poi al calzaturificio Galizio Torresi di Borgo Pintura per passare quindi alle 17,30 alla visita di Sant’Elpidio a Mare, centro calzaturiero della nostra zona, sede di un apposito “Museo della Calzatura” e di una splendida torre civica da cui si può osservare un panorama senza fine. Alle 20,30 è avvenuto l’incontro con altri soci del Moto Club, con il consiglio direttivo e le famiglie presso il caratteristico “VECCHIO SCANTINATO” per la cena, al termine della quale il Sindaco Francesco Acquaroli ha consegnato loro alla presenza di tutti la targa in ricordo del gemellaggio”.

Anche nel mondo delle Minimoto il Motoclub Morrovalle è stato ed è tuttora presente ed attivo. Questa specialità, non a tutti nota, è in realtà molto importante, come tutti gli altri sport individuali a livello agonistico, per “forgiare” e “alimentare” carattere e cultura nei bambini. Da questa disciplina sportiva sono poi “esplosi” campioni come: Valentino Rossi, Marco Simoncelli, Andrea Dovizioso, Manuel Poggiali, Mattia Pasini ed altri ancora . Tutti questi campioni hanno iniziato all’età di 5 o 6 anni con la minimoto. Il passaggio dalle Minimoto alla Moto Gp non avviene in maniera automatica, dipende molto da una serie di situazioni che devono magicamente confluire tutte nel momento opportuno al fine di favorire occasioni che, se riconosciute, possono aiutare il cammino verso categorie più prestigiose. Si diceva sopra, di carattere e cultura, in effetti sembrerebbe una presunzione parlare di “educazione” in relazione ad uno sport: parrebbe quasi voler sostituire il genitore e la scuola con lo sport. Niente di tutto questo, ma se ad esempio parliamo di carattere si può sicuramente affermare che è messo alla prova nel momento in cui si deve fare i conti con speranze infrante e/o successi inaspettati. Per cultura si intende l’opportunità che hanno questi bambini di potersi confrontare con altri, provenienti geograficamente da zone diverse, dal Piemonte alla Sicilia persino dalla Sardegna e interagire con loro al termine delle prove libere o di quelle ufficiali. In quei momenti nascono delle amicizie e rivalità che sfociano poi in curiose e simpatiche “gag” dentro al paddock. In ultimo, ma non per minor importanza, ci sono le famose “regole da rispettare”, anche qui c’è un regolamento tecnico/ sportivo da applicare, sia dentro che fuori pista. Tutto questo insieme di situazioni contribuisce senza alcun dubbio alla formazione di piccoli driver e mentre loro vivono questa esperienza inizialmente come un

Vedo dal programma che per domenica 31 Maggio avevate previsto una visita alle più suggestive località dell’alto maceratese, dal Santuario di Macereto nel Vissano alla gola dell’Infernaccio, con il pranzo in un locale caratteristico della zona, essendo stata purtroppo però una giornata non del tutto confacente per l’uso dei motocicli, ci sono state varianti? “Per domenica nessuna variante, nonostante il tempo non a nostro favore abbiamo potuto visitare il Santuario di Macereto per poi recarci, come previsto dal programma, alla gola dell’Infernaccio, quindi il pranzo presso un ristorante nella Il Moto oto Club Club a Cap Capo o Nord Nord zona di Montefortino. Poi il ritorno a Morrovalle verso le ore 18,00”. E per lunedi, in cui era prevista la visita alla zona di Arcevia- Grotte di Frasassi, come è andata? “Purtroppo viste le condizioni sempre peggiori del tempo, il giro turistico del lunedi è stato completamente annullato e rinviato alla prossima visita”. Che cosa si può aggiungere sulla visita degli amici Bolognesi? “Abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone veramente speciali e cercheremo di mantenere e anzi migliorare sempre di più i nostri rapporti di sincera amicizia e di stima reciproci”.

gioco, maturano automaticamente il concetto che “nulla è dovuto” e che più è alto l’impegno, maggiori saranno i risultati ottenuti. Il Motoclub Morrovalle in occasione del “Raduno nazionale della calzatura”” del 2008 ha organizzato una gara di Minimoto valida come prova Regionale. Il successo è stato ottimo, sia per i partecipanti (tra cui il giovane Paolo Giacomini figlio dell’attuale presidente in carica), sia per quanto riguarda il pubblico che è accorso numeroso. E’ rimasto colpito nel vedere la determinazione con cui i piloti sfrecciavano in quel tracciato realizzato con balle di paglia, e disegnato da Antonio Milani (figura conosciutissima nell’ambiente da ormai molti anni), soprattutto nelle categorie “esordienti” e “Junior”. Alla manifestazione ha partecipato anche il Team Orioli Racing il cui Titolare Luigi Orioli pluricampione italiano ha gareggiato nella categoria “Open” dando spettacolo con continui sorpassi e staccate mozzafiato in virtù dell’esperienza accumulata in tutti gli anni della sua carriera. Era presente anche Paolo Orioli (papà di Luigi), uno dei più noti preparatori di motori per Minimoto degli anni passati, in veste di collaboratore per aver contribuito alla realizzazione del nuovo Motore OR.


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PRIMA E SECONDA DIVISIONE

Non c’è mai pace per la Samb RETROCESSA IN SECONDA DIVISIONE MENTRE I PROPRIETARI, LA FAMIGLIA TORMENTI, VENGONO ARRESTATI E IL CUPRENSE SPINA SI VEDE BLOCCATO L’ACCORDO DI ACQUISIZIONE. A RISCHIO L’ISCRIZIONE TRA I PROFESSIONISTI

di Pier Paolo Flammini

C

ondannata a non avere mai pace. Sembra una maledizione, scesa sulla Sambenedettese Calcio da quel lontano 1989 (e sono passati vent’anni) quando con la retrocessione dalla serie B (dopo 21 campionati cadetti) il club rossoblu ha visto avvicendarsi alla sua guida ogni sorta di strani personaggi. Dopo alcune stagioni difficili in Serie D, guidate da imprenditori sambenedettesi che non ebbero fortuna, ecco che con il Nuovo Millennio arriva la figura di Gaucci: quattro campionati, di cui due vinti (D e C2), un play off per la B, e una buona squadra poi smantellata nell’estate 2004. A quel punto, il cerino passò nel trio abruzzese Paterna-MastellariniD’Ippolito, che dopo un anno cedettero ad Alberto Soldini, il quale, nel giro di pochi mesi, portò la Samb al secondo fallimento. Dalle ceneri della Samb ecco spuntare la famiglia Tormenti, martinsicuresi con radici sambenedettesi i quali, grazie soprattutto al terzogenito Marcello, avevano creato un impero commerciale nella distribuzione di telefonini Nokia. Sembrava finalmente un sogno: una proprietà locale, una tifoseria finalmente convinta di aver terminato i propri problemi. Invece, a distanza di tre anni, si è punto e a capo, e anche peggio. La Samb è retrocessa per la seconda volta in quarta serie (in precedenza nel 1989-90), sconfitta a Lecco

nel gara di ritorno dello spareggio play-out. I mille tifosi al seguito (potevano essere il doppio se fossero stati disponibili più posti) non sono bastati. Ma la grana ancor più grande è un’altra. Venerdì 5 giugno, due giorni prima dello spareggio, i tre fratelli Tormenti sono stati arrestati per una indagine della Guardia di Finanza di Pescara che li accusa di associazione a delinquere e truffa per false fatturazioni e evasione Iva per 77 milioni di euro. Il bello è che dal mese di aprile Sergio Spina, imprenditore cuprense, gestiva la Samb grazie ad un tacito accordo, in attesa di firmare l’atto di cessione del club, il cui prezzo sarebbe variato a seconda

che la formazione rossoblu fosse retrocessa o rimasta in Prima Divisione (850 mila euro nel primo caso, 1.7 milioni nel secondo). La firma sul contratto si sarebbe dovuta apporre lunedì 8 giugno, ma in quel momento i tre Tormenti erano reclusi nel carcere di Castrogno, a Teramo. Oltretutto, a stretto giro, i conti correnti della Samb venivano bloccati da una banca cittadina (in questo modo i calciatori non potevano intascare le ultime mensilità, tra l’altro versate da Spina, rischiando di compromettere la firma sulle liberatorie necessarie per iscriversi al prossimo campionato), mentre la società incaricata di gestire la sicurezza allo stadio Riviera delle

Palme, la Fifa Security, chiedeva la messa in mora della società rossoblu a causa di debiti pregressi per circa 40 mila euro. Insomma, un bel pasticcio. A San Benedetto le acque, quasi sempre agitate quando si parla di Samb, si sono fatte burrascose: prova ne è la manifestazione di protesta che ha visti coinvolti centinaia di tifosi rossoblu domenica 14 giugno, sotto la casa dei Tormenti, a Martinsicuro, nel frattempo costretti ai domiciliari. Le scadenze si avvicinano: entro il 22 giugno vanno definite comproprietà e liberatorie, entro il 30 occorre chiedere l’iscrizione al campionato di Seconda Divisione. I legali dei Tormenti fanno sapere che non ci sono ostacoli burocratici all’atto di vendita, in base al quale, però, secondo gli accordi iniziali, i Tormenti si sarebbero accollati i debiti, superiori a due milioni di euro. Tuttavia l’ultimo incontro tra le parti (a rappresentare i Tormenti c’era l’avvocato Carlo Manfredi) non sembra aver agevolato il passaggio di proprietà, visto che la richiesta dei proprietari si sarebbe modificata (al rialzo) rispetto agli accordi iniziali. In questi dieci giorni si definirà il futuro della gloriosa Samb: se Spina riuscirà a comprarla, ecco che la Seconda Divisione potrebbe essere garantita, con ottime possibilità di ripescaggio in Prima. Altrimenti, il rischio è quello di ripartire ancora una volta da campionati dilettantistici, e addirittura di incorrere in un terzo, drammatico, fallimento.

SANGIUSTESE

Giudici: “Con Magallanes play-off sicuri”

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er la Sangiustese una stagione che difficilmente verrà dimenticata. Mantenere la Seconda Divisione per la società rossoblu è stato un autentico miracolo. Ne parliamo con l’artefice principale di questa impresa, il tecnico rossoblu Tiziano Giudici. “Come ho già avuto modo di sottolineare credo che il merito principale di questa splendida stagione sia della squadra e della capacità che hanno avuto i ragazzi di essere gruppo. Sono stati capaci di superare le difficoltà iniziali nelle quali abbiamo sofferto l’approccio ad una categoria nuova: quattro

sconfitte nelle prime quattro gare sono la testimonianza migliore. La squadra è stata brava a non disunirsi, rimanendo compatta e infilando una striscia di 11 risultati utili consecutivi. Credo che con Magallanes l’obiettivo play-off sarebbe stato alla nostra portata visto il gioco espresso e la solidità mostrata dalla squadra. Dire bravi a questi ragazzi è comunque riduttivo per quello che hanno fatto”. Proprio Julian Magallanes è stata una delle scommesse vincenti della società sangiustese che, a

gennaio, lo ha venduto al Vicenza in serie B: “Quando due anni fa ha iniziato la sua avventura con noi ho subito intuito le sue straordinarie potenzialità. E’ un ragazzo serio che ha lavorato molto ed è migliorato tantissimo. Ha ancora margini di miglioramento veramente importanti. Dal punto di vista della forza fisica e della corsa è già fortissimo; se continua a migliorare sotto l’aspetto tecnico può fare molta strada. Le presenze collezionate con la maglia del Vicenza, in un campionato selettivo come quello di serie B, sono li a testimoniare le sue potenzialità”.

Positivo dunque anche il bilancio personale del tecnico di Cupra Marittima alla sua quarta stagione a Monte San Giusto (seconda in prima squadra, dopo la vittoria della serie D della passata stagione): “Personalmente credo sia impossibile non essere soddisfatto di quanto fatto. Oltretutto ho iniziato il corso di Coverciano, dove sto avendo modo di conoscere personaggi importanti del mondo del calcio: una possibilità di una ulteriore crescita personale. La salvezza in Seconda Divisione credo che valga come la vittoria di un altro campionato”.


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COSÌ COMBATTO LA ‘CASTA’ DEL CALCIO REGIONALE A tu per tu con Nando Ferretti, ex consigliere nazionale Comitato Interregionale: “La mia lotta per uno sport diverso” di Gianluca Giandomenico

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CAMERINO

entiva puzza di bruciato, allora s’è messo a spulciare carte, fascicoli, analizzare sentenze, alle 3 di notte s’è messo perfino davanti al pc a leggere attentamente i comunicati ufficiali. Ma quando il 14 febbraio 2008 ha letto sul desk quelle righe (“La Lega Nazionale Dilettanti non ratifica il 5° giovane in serie D”) ha deciso che ora l’ora di iniziare la ‘battaglia’. Perchè la puzza di bruciato aumentava sempre più, ha provato allora a mettere su una lista antagonista al “governo” del calcio regionale, ha cercato di offrire un nuovo modo di concepire questo sport tra tante difficoltà e altrettante porte sbattute in faccia. Tutto questo è Nando Ferretti, 58 anni, coniugato, un figlio e una laurea in Scienze amministrative. Dal 2001 fino all’anno scorso Ferretti è stato consigliere del Comitato Interregionale portando a casa molti successi, dallo schieramento di 4 juniores, al progetto fair-play, dalla massima visibilità al campionato di serie D fino a progetti di solidarietà. Ferretti vive a Camerino e da anni rappresenta l’altro calcio. Dice: “Se uno naviga certi mari per forza di cose si imbatte in determinati pesci”. La sua è una navigazione spinta solo dal vento della passione e questo, in un ambiente dorato e blindato come quello del futbol nazionale, suona male. E allora uno, cento, mille Ferretti, abbasso il marcio, smantellare la casta, via i procuratori nei dilettanti, no alla compravendita dei titoli sportivi (“Vi invito a sentire Ennio Perroni della società Il Punto di Mogliano”), maggiore trasparenza, evviva la democrazia. Cita esempi e scandali nazionali (ma questa è un’altra storia), scrive alla Commissione disciplinare, scrive al procuratore Palazzi, segnala tutto quello che non va, racconta retroscena di casa nostra a dir poco raccapriccianti. Tutto è documentato. Confida che presto lo metterà (tutto ma proprio tutto) in un libro-denuncia, al momento sta mettendo in piedi

l’A.I.DI.CA., associazione che rappresenta e tutela i dirigenti di calcio. “Ci sono sindacati di giocatori e allenatori - sottolinea non vedo perchè non debba esistere un’associazione che tuteli il lavoro dei dirigenti sportivi”. L’ALTERNATIVA Nando Ferretti si è candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del Comitato regionale nella squadra del Prof. Marco Bernacchia come alternativa a Paolo Cellini e C. Obiettivo? Cambiare il calcio regionale partendo da un ottica precisa: più morale, meno interessi. “Negli ultimi 40 anni i presidenti si sono succeduti solo per chiamata divina, vale a dire per la morte degli stessi - racconta Ferretti - ricordo Sabatini, Paolinelli... per la prima volta invece abbiamo offerto alle società marchigiane la possibilità di eleggere democraticamente il loro presidente. Ci siamo riusciti? Più che altro non ci è stato consentito di farlo. Questi signori ci devono ringraziare perchè li abbiamo legittimati e se siamo riusciti a presentarci, dopo varie omissioni, è grazie all’intervento del Presidente Tavecchio che ci ha fornito le indicazioni sul quorum e i nomi delle società. Solo in tre regioni, in Italia, è stato possibile avere liste contrapposte. Prendete il caso dell’Abruzzo: a Papponetti, già presidente del settore giovanile scolastico e attualmente vice presidente del settore tecnico a Coverciano, hanno impedito di candidarsi”. Poi attacca: “Ma il vero capolavoro è stato il cambiamento del regolamento elettorale effettuato qualche giorno prima dell’inizio della campagna elettorale con la blindatura procedurale e l’innalzamento dei relativi quorum che non hanno

permesso la benchè minima partecipazione a coloro i quali erano fuori dalla nomenclatura”. E cita un esempio: “Dal primo eletto (204 voti) all’ultimo c’è uno scarto minimo, segno evidente che il voto è stato pilotato con il classico gioco delle preferenze in modo da non permetterci di eleggere un nostro rappresentante. Domando: come ha fatto quell’ultimo consigliere a prendere 183 voti se negli ultimi due anni ha partecipato pochissime volte alla vita del Comitato? Con questa operazione sono riusciti ad avere un consiglio direttivo con una età media che oscilla fra i 70 e gli 80 anni”. RIMBORSI & COMPENSI “Nell’ultimo quadriennio i presidenti dei vari Comitati regionali hanno votato un emolumento a diaria di presenza dove ognuno di loro riceve in media da un minimo di 2.000 ad un massimo di 3.000 euro al mese. Più i vari rimborsi. Tutto questo è potuto accadere perchè i presidenti sono essi stessi componenti del Consiglio Direttivo della LND senza avere l’avvallo si nessun organismo di controllo. E’ proprio il caso di dire: il professionismo si è insediato nel dilettantismo”. ADDIO ROSA

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PALLONE

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“Nelle Marche il calcio femminile è morto mentre fino a qualche tempo fa si contavano 2 formazioni nella massima serie nazionale fino alle 20 della serie C2. E pensare che le Marche diventarono campioni d’Italia al torneo delle regioni nel 2002”. “CASO” BARTOCETTI “Già

il 28 giugno 2008

sette società di Eccellenza (Biagio Nazzaro, Civitanovese, Montegiorgese, Monturanese, Pergolese, Porto Sant’Elpidio e Vis Pesaro) scrissero al presidente della FIGC Abete per far luce sulla vicenda dopo una riunione con l’avv. Fabbri di Rimini. C’era già stato un precedente caso in Veneto con una squadra penalizzata di 8 punti da scontare nella stagione in corso. Cellini, in un’intervista al Corriere Adriatico, disse: ‘Tempi brevi per il caso Vigor. La società rischia ma la penalizzazione a settembre’. Il 30 aprile (Fonte: Corriere Adriatico) le società chiedono la sentenza, Cellini risponde che tocca alla Procura Federale, via dunque a playoff e playout. Tutto sbagliato: playoff e playout non dovevano iniziare! ‘La legge non è uguale per tutti’ è stato lo sfogo di Fiorani, presidente del Monteporzio, squadra invece penalizzata insieme ad altre società. Prendete il ‘caso’ Tacconi (giocatore del Piano in posizione irregolare) inerente alla gara Biagio Nazzaro - Piano San Lazzaro del 23 dicembre 2007. Sapete la risposta? La richiesta della Biagio fu respinta perchè il caso era portatore di un ‘interesse indiretto’. Ma come? Una squadra vuole i tre punti e tale richiesta viene tacciata come ‘interesse indiretto’?”. CHI COMANDA IL CALCIO REGIONALE? Ferretti vuole chiarezza, la pretende. Questo è l’impegno che si è preso con le società sportive e fino al 30 giugno avrà le antenne dritte. Come dritte erano quando vedendo il punto 3 del comunicato n° 180 del 27/05/2009 ha letto che l’ex vicepresidente della LND Nicola Saccinto era presente alla riunione del giorno prima. “E’ ora che si faccia chiarezza una volta per tutte – sottolinea – chi comanda nel Comitato regionale? Per caso c’è un presidente-ombra? Saccinto è stato invitato? Vogliamo la verità. Come è ora che tutti i presidenti dei Comitati provinciali vengano eletti democraticamente e non nominati dall’alto”.

L’ultima ‘battaglia’ Padre e figlio al Comitato di Ascoli e il “doppio” Chiodini L’ultima ‘battaglia’ di Ferretti è del 20 maggio scorso e riguarda il “caso” del Comitato di Ascoli Piceno (padre presidente, figlio giudice sportivo) e quello relativo al doppio tesseramento di Stefano Chiodini, presidente della Fermana e giocatore della Tribalcio Picena (calcio a 5). Ferretti ha interessato la Commissione di Garanzia della Giustizia Sportiva della FIGC, la Procura Federale, i presidenti Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio. “Si evidenzia una palese incompatibilità nell’ambito della delegazione di Ascoli Piceno - scrive Ferretti - poiché il delegato è Domenico Silvestri e il Giudice Sportivo è il figlio Fabrizio Silvestri. Una situazione di per sé imbarazzante oltre che incompatibile atteso che con tale struttura non si garantisce la terzietà della giustizia sportiva così come e nuove norme del post-calciopoli hanno imposto”. Per quanto riguarda Chiodini e la Fermana “in occasione della gara di calcio a 5 fra la Tribalcio e la SBT - scrive sempre Ferretti - quest’ultima presentava reclamo al Giudice Sportivo di 1° grado per la posizione irregolare, a seguito del doppio tesseramento con la Fermana e la Tribalcio, del calciatore Chiodini, che il Giudice Sportivo di 1° grado Fabrizio Silvestri respingeva. A questo punto la società si rivolgeva alla Commissione Disciplinare Territoriale che riconosceva la fondatezza del reclamo e rimandava al Giudice Sportivo di 1° grado gli atti per l’esame dello stesso. Il Giudice Sportivo, smentendo la propria pronuncia precedente, riconosceva la posizione irregolare del calciatore Chiodini e assegnava la vittoria a tavolino alla SBT (C.U. Del. AP 18.03.09) e l’ammenda di 25 Euro alla Tribalcio. La cosa sorprendete e spiacevole è che il Giudice Sportivo non ha ritenuto applicare alcuna sanzione al calciatore per la violazione emersa a seguito del doppio tesseramento, inoltre lo stesso avrebbe dovuto verificare il pirmo vincolo contratto dal calciatore per sentenziare se il tesseramento valido era come calciatore o come presidente determinando così una grave omissione. Gli organi di controllo del Comitato Regionale cosa hanno fatto a tal proposito considerato che nella distribuzione degli incarichi e deleghe è prevista la figura del consigliere del Comitato delegato alle Delegazioni Provinciali e Distrettuale nella persona di Mario Ceppi? Cosa ha fatto quest’ultimo di fronte ad un caso così emblematico?”.


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SERIE D IL TECNICO GAUDENZI: “STAGIONE COMUNQUE POSITIVA”

Fano, occasione sprecata

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n finale controverso e non privo di polemiche costringe il Fano ad un altro anno in serie D. La squadra di Lazzaro Gaudenzi ha indubbiamente dominato tre quarti della campionato arrivando ad avere un vantaggio sulla seconda in classifica da doppia cifra. Risultato eccezionale, considerando il valore

di avversari quali Pro Vasto, Renato Curi Angolana, Campobasso e Casoli. I granata grazie ad una politica che guarda molto alla valorizzazione del proprio settore giovanile (su tutti Caprini, Misin, Barbieri, Pentucci e Simoncelli), era riuscito a mettere in riga tutti prima che qualcosa cambiasse nel finale. Oltre ad un evidente calo

di forma e ad una lunga serie di infortuni che ha privato Gaudenzi di elementi fondamentali per la squadra, ciò che però ha lasciato alquanto perplessi nell’ambiente fanese è il recupero della Pro Vasto nel girone di ritorno, “agevolato” da una serie di rigori nelle giornate finali che ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori: i fatti

Real Montecchio, salvezza autogestita Il tecnico Procopio: “Il mio grazie a mister Severini”

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l triplice fischio finale è festa grande al comunale di Montecchio per una salvezza ottenuta con grande sacrificio al termine di una stagione lunga e non certo facile. Si sono alternati tre tecnici sulla panchina biancorossa per raggiungere un traguardo cosi voluto: unica marchigiana delle ultime sei in classifica ad ottenere il lasciapassare per un altro campionato in serie D. Stagione non facile quella dei ragazzi del presidente Ghiselli, raggiante al triplice fischio finale della gara di ritorno playout con il Tolentino: “Vorrei ringraziare tutti colori che sono stati vicini a questi ragazzi che hanno dato l’anima per centrare questa salvezza”. Al settimo

cielo anche Gianluca Procopio, prima giocatore e poi mister del Real: “Il merito è tutto di questi ragazzi che ci hanno regalato un gioia immensa. Ovviamente il mio grazie va alla società e a mister Severini che ha creduto in me, dandomi la possibilità di lavorare con questi

ragazzi dopo avermi voluto con se qui a Montecchio. Non abbiamo mai mollato e la gara con il Tolentino è stato il coronamento di un finale di stagione fantastico”. Procopio è stato il terzo allenatore stagionale per Borrelli e compagni che hanno iniziato la stagione sotto la guida di Gianfranco Zannini, a sua volta sostituito da Maurizio Severini. La scelta di Procopio ha ulteriormente responsabilizzato la squadra che ha saputo mettere in campo tutto quanto fosse stato necessario per disputare l’ennesima stagione consecutiva in serie D: una piccola realtà che non ha mai abbassato la testa di fronte all’importanza della categoria e delle grandi piazze che la compongono.

dell’ultima giornata in Tolentino - Pro Vasto sono un esempio lampante. Il Fano ha saputo reagire superando nei playoff di girone con Campobasso e Casoli, aggiudicandosi cosi il passaggio alla fase successiva. La sconfitta di La Spezia ha compromesso la qualificazione, tramontata definitivamente nella successiva

gara casalinga con il Vico Equense. Amaro in bocca dunque in casa granata come testimoniano le parole di Lazzaro Gaudenzi: “Abbiamo disputato una stagione eccellente, certamente al di la di ogni previsione della vigilia. Tutto questo grazie alla compattezza del gruppo, ad una società che ci ha dato tranquillità e a quella parte di pubblico che ci è sempre stata vicina. Qualcosa però nel corso della stagione si è deteriorato, soprattutto in alcuni elementi: questo alla lunga ha minato lo spirito di gruppo. Ora stacchiamo la spina dopo una stagione tiratissima, vissuta sempre in prima linea che potrebbe anche portare al ripescaggio che questi ragazzi meriterebbero per quanto fatto vedere sul campo. Per quanto mi riguarda – conclude il tecnico fanese – non so ancora cosa succederà, sono ancora sotto contratto ma ci sarà tempo per parlare con la società”.

GROTTAMMARE

Aniello dice addio

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l direttore generale Pino Aniello (nella foto), dopo 15 anni di militanza nel Grottammnare, decide di lasciare il sodalizio guidato dal presidente Amedeo Pignotti. Chiare e precise le sue parole di comiato: “Non ho dormito per due notti pensando alla retrocessione del Grottammare, tengo troppo a questa squadra. In questo campionato è andato tutto male e errori ne ho commessi anche io nella scelta degli uomini: un’annata storta pagata a caro prezzo. Ho sentito fin troppe critiche al

presidente: ha fatto un vero miracolo sportivo per un piccola realtà come questa, senza nessun appoggio politico o imprenditoriale. Molte città ben più importanti sognano campionati come quelli disputati da noi. Spero ora che Pignotti o chi verrà al suo posto, possano riportare questa squadra in serie D, personalmente però sono dubbioso vista la crisi economica attuale”. Aniello conclude dunque parlando di ‘ciclo finito’ ma il suo nome resterà sempre legato con quello del calcio a Grottammare.


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SERIE D

Elpidiense e Tolentino, playout fatali Per gli uomini di Clerici decisivi i minuti finali, cremisi condannati da un attacco sterile

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ue retrocessioni diverse per il modo in cui sono avvenute quelle dell’Elpidiense Cascinare e del Tolentino: la prima arrivata negli ultimi minuti, la seconda al termine di una stagione con pochi alti e molti bassi. Elpidiense Cascinare. Un ambiente allibito di fronte a quanto accaduto in quei minuti finali con il Luco Canistro. A dieci minuti dal novantesimo partita ferma sullo 0-0 e salvezza archiviata; cinque minuti dopo, doppio vantaggio per il Canistro che conquista la permanenza in serie D. Difficile spiegare questo alla luce del campionato disputato dalla squadra di mister Clerici, tecnico esperto che ha fatto di necessità virtù davanti ai tanti infortuni (il più importante senza dubbio quello di De Marco, out 4 mesi) e una rosa non certo molto ampia. Tutto vanificato dai quei minuti fatali che hanno evidenziato come nel calcio sia fondamentale una certa dose di fortuna per ottenere i risultati sperati: una dote che in questa stagione è mancata a Bessone e compagni. Retrocessione amara e immediata dunque alla prima stagione

in serie D, dopo la doppia vittoria consecutiva in Promozione ed Eccellenza. Tolentino. Il match di ritorno con il Montecchio aveva i connotati della missione impossibile per ragazzi di Fabio Favi (nella foto) che, con il gol preso dopo appena un minuto (rigore trasformato da BorrellI), hanno dovuto fin da subito dire addio ai sogni di gloria. Il rammarico principale è quello di non esser riusciti a trovare la via della rete avversaria nella gara d’andata al ‘Della Vittora’ di Tolentino. Un problema, quello del gol, costato carissimo ai colori cremisi: secondo peggior attacco del campionato, in compagnia della Maceratese e meglio solamente del Grottammare. La difficoltà di trovare la via della rete avversaria è stata spesso cattiva compagna di viaggio per Calanchi e compagni: basta pensare con 9 gol, lui che non è attaccante di ruolo. La società per la prossima stagione si affida intanto all’esperienza di Giulio Mosciatti, direttore sportivo di comprovata esperienza, per affrontare quell’Eccellenza che non disputa da ben 15 stagioni.

Recanatese, Sandro Bravi ai saluti Il presidente lascia l’incarico per impegni personali Sandro Bravi (nella foto) lascia la Recanatese. Il presidente che ha traghettato la formazione giallorossa dalla Promozione alla serie D rassegnerà le dimissioni il prossimo 30 giugno, giorno della scadenza del mandato. Manca ancora l’ufficialità ma la decisione sembra inamovibile e dettata principalmente da impegni personali non piu’ compatibili con quelli calcistici. Un divorzio amichevole, preventivato già da tempo ma che non dovrebbe mettere in discussione il futuro della società di Piazza Leopardi che nella prossima stagione sarà attesa dalla terza avventura consecutiva nel Campionato Nazionale Dilettanti. Non si conosce ancora il nome di colui che prenderà in mano le redini ma non si avrà uno stravolgimento del direttivo che resterà

pressappoco quello delle ultime stagioni. Entreranno comunque forze fresche in grado di garantire anche una maggiore sicurezza sotto il profilo economico. Aspetto, quest’ultimo, piu’ volte ricercato in tempi non sospetti dallo stesso presidente dimissionario e che dovrebbe essere garantito anche dai principali sponsor che continueranno a sostenere la causa della giallorossa. Tutto bloccato comunque in attesa di una ufficialità che non dovrebbe tardare. Ora come ora resta comunque l’incertezza sul futuro di mister Roberto Mobili, principale artefice della strepitosa cavalcata giallorossa. Voci di corridoio lo danno ricercatissimo anche da società ambiziose e di un certo blasone ma allo stato attuale risulta impossibile prevedere cosa accadrà nelle prossime settimane.


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ECCELLENZA

na stagione difficile da commentare vista l’anomalia delle molte retrocessioni in Promozione. Un evento assolutamente particolare che ha reso assai più intricata la lotta per la conquista delle posizioni di testa e per la salvezza. Molte arrivi di Cossa a Fiore che hanno squadre sono andate oltre le più dato quel tocco di esperienza rosee aspettative, grazie soprattutto necessario per ottenere una all’ottimo lavoro svolto in panchina salvezza che vale veramente tanto, dai propri tecnici. Andiamo però grazie al successo nello spareggio con ordine. Tra le sorprese in disputato a Fossombrone con la positivo senza dubbio va inserita la Vigor Senigallia. Castelfrettese del duo Bonacci Fenucci, ora approdato alla Jesina. Bene anche la Cingolana di La squadra biancorossa ha stupito Damiano Morra,in corsa fino a tutti in quanto a organizzazione qualche giornata dal termine per di gioco e personalità anche nei un posto nei playoff, nonostante una stagione playoff: nonostante decisamente la doppia inferiorità sfortunata per Il Sondaggio di numerica ha saputo quanto riguarda mettere alle corde www.quelliche.net gli infortunati. la Civitanovese Bene anche Il di Jaconi, nella A quale allenatore Montegranaro gara di ritorno in consegneresti l’Oscar che ha ottenuto il riva all’Adriatico. della stagione 2008-’09? massimo dall’arrivo In un gruppo ben in panchina di un consolidato spicca Mirco Omiccioli 23% tecnico esperto una individualità (Fossombrone) come Beppe di spicco come Malloni che ha quella di Alex Claudio Salvi 17% saputo portare in B o n a v e n t u r a , (Monterubbianese) salvo i gialloblu, 23 anni e 14 reti senza attendere all’attivo, attaccante Roberto Bagalini 16% l’ultima giornata destinato a (Campiglione) di campionato, palcoscenici ben Valter Biagini puntando molto più importanti. 11% (Cerreto) sulla solidità del reparto arretrato. Altra squadra che ha saputo far molto Giuseppe De Amicis 6% Da segnalare infine bene è l’Urbino di (Fermana) il lavoro svolto da mister Filippo Omar Manuelli Dino Giuliani alla Giovagnoli, 5% (Real Metauro) guida della Biagio tecnico giovane Nazzaro, squadra e preparato Luca Fermanelli 4% che ha ridotto il ( p r o v e n i e n t e (Chiesanuova) proprio budget dall’Urbania) che ha puntando su una saputo tirare fuori Cristiano Caccia 4% politica legata quasi il meglio dai suoi (Brandoni Dorica) esclusivamente ragazzi. Squadra ai giovani e che l a r g a m e n t e Peppino Amadio 3% ha centrato una rinnovata che ha (Arquata) salvezza anticipata saputo sfruttare quanto mai frutto al meglio l’arrivo Francesco Mora 3% di un ottimo lavoro del gaucho Lucas (Monteluponese) complessivo. Questi Cabello, 11 reti esempi raccontano all’attivo, inserito in una intelaiatura di squadra nel miglior modo possibile quanto dall’età media molto bassa. Altro sia importante il gruppo nello capolavoro è quello realizzato da sviluppo complessivo della stagione Simone Pazzaglia alla guida ma, nello stesso tempo, quanto sia dell’Urbania, squadra che ha saputo determinante l’oculata scelta di di dover affrontare l’Eccellenza un tecnico preparato e dalle idee solo a Ferragosto, costruendo molto chiare. La programmazione dunque con necessaria rapidità. Il e il lavoro nel calcio, come in giovane tecnico pesarese non si è di molti altri settori, sono le uniche certo demoralizzato puntando su strade percorribili per chi intende un gruppo estremamente giovane, raggiungere risultati di prestigio. puntellato in corso d’opera dagli

STAGIONE DA INCORNICIARE PER PAZZAGLIA E GIOVAGNOLI

Giovani tecnici alla ribalta MARINELLI: “UNA STAGIONE COMUNQUE ESALTANTE”

Piano S. Lazzaro, amarezza finale

In alto: Simone Pazzaglia - tecnico Urbania In basso: Filippo Giovagnoli - tecnico Urbino

Una stagione chiusa ad Ancona per la seconda società Dorica. Sembra un gioco di parole o un segno del destino (scegliete voi), fatto sta che la società granata ha chiuso la propria stagione con la finale persa al Del Conero di Ancona con la Civitanovese. Se rammarico e delusione sono gli stati d’animi principali al termine della sfortunata prestazione, orgoglio e convinzione di aver disputato un’annata indimenticabile sono le sensazioni in un’analisi ad ampio respiro. Il presidente Andrea Marinelli (foto), coadiuvato dall’esperienza di Andrenucci e mister Lelli, ha allestito un’ottima formazione che dopo un avvio disastroso ha scalato la classifica portandosi in testa nel girone di ritorno. Lo sforzo fatto per risalire la china ha fatto tirare il fiato ai granata nella parte conclusiva del torneo chiuso appunto con la finale playoff. Realista il commento del presidente granata Marinelli: “Ero convinto di potercela fare a raggiungere la fase nazionale, raggiungendo l’obiettivo di disputare gare fuori regione. Guardando all’intero campionato devo dire che abbiamo disputato una stagione importante, a tratti anche esaltante: basta pensare a quella serie di risultati consecutivi, davvero straordinari. Ci confermiamo al vertice del calcio dilettantistico marchigiano per il terzo anno consecutivo, esprimendo veramente un bel gioco”. Si riparte da subito a programmare il futuro: “E’ sotto gli occhi di tutti la crisi economica esistente che ci impone, anche da un punto di vista morale, un ridimensionamento. Sicuramente ripartiamo dall’attuale ossatura con quei giocatori che intendono accettare una riduzione dell’ingaggio”.


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ECCELLENZA

In 5 dicono ‘arrivederci’ Saluta la neopromossa Cuprense

in Promozione che, in casa biancoazzurra, si augurano sia il più breve possibile.

Fermignanese giù dopo tre anni A Monte Urano una stagione no

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na stagione con cinque retrocessioni gli appassionati della serie A dilettantistica regionale in pochi la ricordavano, forse nessuno. Le anomalie provenienti dalla serie D hanno portato a due retrocessioni dirette, altre due dalle semifinali play-out e una ulteriore dalla finale playout. Salutano dunque la categoria Monturanese, Fermignanese, Cuprense, Cagliese e Vigor Senigallia. Andiamo ad analizzare nel dettaglio quali sono state le cause che hanno portato una stagione difficile a queste cinque protagoniste.

La delusione di Franco Gianangeli ex tecnico della Cagliese

disavventure regolamentari: due gare perse a tavolino e squalifiche lunghissime di Monturanese. giocatori e tecnico. A Cagli seconda Stagione assai L’avvento di Gallo difficile in terra alla guida tecnica retrocessione fermana, lo si era ha fatto sperare nel capito fin dall’inizio. miracolo, svanito consecutiva La squadra di definitivamente mister Fontana, in casa nel giorno poi sostituito, del trionfo del ha viaggiato sempre nelle ultime Fossombrone. Dopo una vita tra posizioni e non sono mancate Eccellenza e Serie D il ritorno

Fermignanese. Si interrompe dopo tre stagioni l’avventura della Fermignanese in Eccellenza, anni caratterizzati da buone prestazioni e soprattutto dalla qualificazione ai play-off della stagione 2006-2007. Il ritorno in panchina di Roberto Bruscolini non è servito ad evitare la retrocessione diretta come del resto non sono serviti i vari arrivi di metà campionato come Cerbella e D’Ainzara per raddrizzare una annata storta che ha avuto il suo epilogo negli ultimi novanta minuti, causa la sconfitta esterna nel derby di Urbino.

campionato dilettantistico regionale. La società ci ha provato in ogni modo, avvicendando alla guida tecnica lo stesso tecnico ex Comunanza e Roberto Manca nella doppia veste di allenatore-giocatore ma senza risultati soddisfacenti. Splendiani e compagni hanno alzato bandiera bianca nella doppia sfida con la Vigor Senigallia, uscendo dal terreno di gioco sconfitti ma a testa alta.

Cagliese. Ad inizio torneo c’è chi scommetteva su un piazzamento play-off dei ragazzi di Gianangeli e ad un certo punto del campionato, a confermare questo pronostico, arrivarono ben cinque vittorie consecutive e anche di prestigio (3-0 in casa della Cuprense. Un avvio di ivitanovese) Doppio spareggio Cprima stagione sorprendente di un finale in cui la squadra di campionato perso per la gialloblu ha viaggiato con pochissimi costantemente in punti conquistati Vigor Senigallia zona play-off non è e una situazione stato sufficiente alla che ha trovato la squadra di mister De parola fine con il Angelis per evitare la retrocessione 6-1 tennistico rimediato nell’andata alla prima apparizione nel massimo dei play-out, tra le mura amiche, al

cospetto della Vis Macerata. A quel punto, in vista del match di ritorno (terminato 3-3), la società ha sollevato dall’incarico l’intero staff tecnico consegnando il ruolo di allenatore a Mario Vivani. Seconda retrocessione consecutiva dunque per i giallorossi del presidente Casavecchia: a questo punto bisogna riorganizzarsi per ripartire al meglio. Vigor Senigallia. La squadra di Casucci perde lo spareggio di Filottrano con la Vis Macerata e, al termine di una stagione assai travagliata, saluta il massimo torneo. Presidente Mandolini e soci hanno dovuto fare i conti con il “caso Bartocetti” che ha creato non pochi scompensi dal punto di vista psicologico e non solo. L’andamento di Goldoni e compagni ne ha risentito e i due spareggi persi contro Urbania e Vis Macerata sono la dimostrazione di come la tranquillità in questo gioco faccia sempre la differenza. Annata nera dunque per il calcio senigalliese che tenterà senza dubbio la risalita in Eccellenza.

Missione compiuta La Jesina riparte dalla ...Castelfrettese! BIAGIO NAZZARO, PARLA MISTER GIULIANI

Dino Giuliani (foto), prima stagione sulla panchina della Biagio Nazzaro (confermato per la prossima stagione) e una salvezza raggiunta grazie a 7 punti conquistati nelle ultime 3 gare. Mister, un campionato difficile ma concluso alla grande? “Effettivamente è stato un campionato durissimo e pieno di insidie affrontato però con la consapevolezza che eravamo all’altezza di giocarsela con tutti. Nel girone di ritorno ci sono stati più problemi e inconsciamente la squadra si è adagiata rispetto all’andata mentre tutto era più difficile visto il mercato di riparazione di molte squadre a dicembre e gennaio”. Poi un rush finale strepitoso che

ha portato alla salvezza. Quali i motivi principali? “Dopo la sconfitta con l’Urbania potevamo crollare definitivamente, ma la squadra ha reagito molto bene nonostante, specie le ultime due partite, dovevamo giocare solo per i tre punti; i giocatori hanno dimostrato tanti attributi, carattere, lucidità tali da fare questo splendido miracolo”. Cosa si sente di dire ai suoi tifosi della Biagio? “Un immenso grazie per il loro caloroso tifo, per come ci sono stati vicini anche nei momenti difficili e per il grande sostegno specie nelle ultime due partite dove sono stati il 12° uomo in campo e ci hanno dato una carica particolare”.

Il Direttore Sportivo è Augusto Bonacci, Gianluca Fenucci il nuovo allenatore

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a nuova stagione è già cominciata. Il nuovo Direttore Sportivo è Augusto Bonacci. Il tecnico? Gianluca Fenucci. Entrambi la stagione scorsa alla Castelfrettese. Bonacci con la Jesina ha giocato quattro campionati storici in serie C2 e C1, compresa quindi la promozione dell’83/’84 e fissandosi indelebilmente nella memoria dei tifosi leoncelli per il suo gol nel derby contro l’Ancona nell’84/’85. Fenucci ha indossato la casacca biancorossa nel campionato 1993/94, l’ultimo trionfale per la Jesina, quando vinse il campionato di Eccellenza, quindi fu allenatore leoncello nel ‘99/2000. “Non nascondo una certa emozione. Anche se non sono più un allenatore di primo pelo, essere qua mi fa un certo effetto. La Jesina è il massimo che un allenatore può

chiedere a questi livelli, specie per uno come me che qui ha già giocato ed allenato”. Queste le prime parole di Gianluca Fenucci il giorno della presentazione a stampa e tifosi. “Ringrazio - ha proseguito il nuovo mister biancorosso - chi mi ha voluto qui, la società e il direttore Augusto Bonacci, con il quale spero di ripetere il buon lavoro fatto in questi anni a Castelferretti”. Fenucci ha parlato chiaramente: “Prometto massimo impegno, lavoro e dedizione. Non faccio altre promesse perché non ho la bacchetta magica. Inutile parlare di obiettivi e di risultati, adesso la priorità è quella di costruire un gruppo forte, una squadra vera, fatta di gente che ha le giuste qualità, soprattutto umane, per giocare nella Jesina”. Il mister ha fatto propri i pensieri

espressi pochi giorni fa dal neo ds Bonacci: “Questo è un progetto a medio lungo termine, la società è composta da persone valide e appassionate e credo che ci siano tutti i presupposti per lavorare nel migliore dei modi”.

Gianluca Fenucci neo tecnico jesino


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Cecco, il capitano dei record INCONTRIAMO FRANCESCO ILARI, EX CENTROCAMPISTA DEL LIVORNO STELLARE

Ascoli e viene mandato in prestito alla Pro Vasto: da qui inizia a girare l’Italia.

Francesco Ilari oggi ... Francesco Ilari (25 agosto 1958 Falerone). Vive ad Ascoli Piceno, sposato con Maria Grazia, ha 3 figli: Carlo (18 anni), Ludovica (17), Giorgio (12). Da calciatore ha vinto quattro campionati con Ascoli, Civitanovese, Livorno e Chieti. Da allenatore ha iniziato ad Ascoli, poi è passato a Castel di Lama, Pro Calcio, Autolelli: ha vinto sette campionati su otto a livello giovanile. Attualmente è funzionario dell’ Agenzia delle Entrate presso la sede di Fermo.

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asce in provincia il giocatore Francesco Ilari, a Falerone (FM) il 25 agosto 1958. L’infanzia e l’adolescenza la passa come molti nei campetti, dove si tirano i primi calci al pallone, dove si fanno le prime corse e le prime sudate, ma per lui il destino sarà diverso da quello dei suoi coetanei e lo porterà a giocare davanti a migliaia di persone e a vincere numerosi campionati diventando un vero e proprio professionista del calcio. A 14 anni viene notato proprio in quel campetto dietro casa e l’allora presidente della Grottese, Carletti, lo volle con sé. E’ il primo salto, Falerone non ha ancora una squadra. A Grottazzolina esordisce in Seconda categoria a 15 anni, quando era ancora un allievo e il destino ancora una volta lo aspettava dietro l’angolo. In una gara di spareggio con una squadra ascolana viene notato dall’allenatore in seconda del “Picchio” che lo acquista portandolo con sé nell’agosto del 1974 all’Ascoli Calcio. A 16 anni Francesco Ilari è un giocatore, si trasferisce, cambia scuola, lascia la famiglia e gli amici per seguire la sua passione, il calcio. Alloggia con i giocatori della prima squadra, cosa che fino a due anni prima era solo un sogno, condivide le giornate con dei

... e con la maglia della Civitanovese anni ‘80

veri professionisti. Proprio quell’anno la prima squadra dell’Ascoli disputa il suo primo campionato nella massima serie. “Ero deciso e convinto, anche se mi mancava molto la famiglia, gli amici e la mia vita, stavo inseguendo il mio sogno e non sarei mai tornato indietro – ci racconta - non avrei sopportato il rimpianto di non essere andato fino in fondo”. Nonostante lo shock del cambiamento, riesce a diplomarsi, ma arriva improvvisamente un infortunio che sembra voler guastare il suo cammino. Dall’operazione al ginocchio si riprende solo dopo alcuni mesi, pur dimostrando sempre grandi capacità. Dopo tre anni fra Allievi e Primavera, la sua costanza viene premiata con l’aggregazione alla prima squadra, con cui

condivide trasferte e partite senza però avere mai la possibilità di calcare il campo in serie B nella famosa stagione dell’ ‘Ascoli dei record’ quando la squadra bianconera raggiunse 61 punti (ai tempi in cui le vittorie valevano solo 2 lunghezze) e in panchina c’erano Renna e Sensibile. Nel 1978/’79 il giovane Ilari ad appena vent’anni lascia

In C2 disputa un ottimo campionato, lui da centrocampista offensivo, segna anche qualche gol e gioca ben 32 partite. L’anno successivo l’allenatore che ben lo conosceva in bianconero, Sensibile, lo contatta per riportarlo nelle Marche, stavolta alla Civitanovese. In riva all’Adriatico resta per tre stagioni fino al 1982, in rossoblu vince il campionato di C2 quando in panchina c’era Gegè Di Giacomo e approda in C1 con la fascia da capitano. “Uno degli episodi che ricordo con più gioia a Civitanova fu una partita in casa col Padova, nella stagione ‘80/’81 quando poi vincemmo il campionato, lo stadio era strapieno, ed era uno scontro diretto importante per il primo posto, la cornice di pubblico era impressionante. E poi un’altra volta a Mestre, ci diedero un rigore, il giocatore designato a calciare si rifiutò, così mi presi io la bega di tirarlo senza pensarci troppo, il portiere intuì la traiettoria ma il pallone gli passò sotto il braccio e segnai. Di Giacomo si arrabbiò tantissimo (ride, ndr)”. L’estate successiva va in ritiro con la Salernitana, poi torna a casa, e mentre attende qualche contatto lo chiama ancora Sensibile che era alla Sambenedettese (serie B) e gli propone di andare in Calabria a Rende, con la prospettiva di passare in rivera nella stagione successiva. Dopo aver riflettuto a lungo accetta - in fondo il suo sogno era la serie B - e si sacrifica a 700 km da casa in C1 per una stagione, tornando nelle Marche ogni weekend a trovare la fidanzata che dopo qualche anno diventerà sua moglie. Terminato il campionato però, Sensibile viene mandato via dalla Samb e sfuma ancora una volta il sogno della serie B. E’ stato allora che – della serie chiusa una porta si apre un portone – arriva la chiamata del Livorno dove, nonostante resterà solo due stagioni, si prende grandi soddisfazioni. Nel 1983 vince il campionato con i granata e approda in C1 ma la C a Livorno era come la serie A: pubblico in delirio tutte le partite, migliaia di tifosi sugli spalti, insomma tutto un altro gusto. Nel primo anno, in C2, la squadra toscana raggiunge addirittura il record di imbattibilità, non perde mai in tutto il campionato, prende solo un gol in casa e otto in tutta la stagione. In panchina c’era Renzo Melani, e Ilari (chiamato Cecco dai tifosi amaranto) aveva la fascia da capitano ad appena 25 anni. Nel 1985 si sposa, è l’ultimo anno a Livorno, in quel campionato c’erano anche le marchigiane Ancona e Jesina.

Ilari con Roberto Mancini ...

... tra Conti e Boniek ...

... con Franco Baresi ...

... con Maradona ...

... il Livorno dei sogni.

“Il 6 maggio di quest’anno, a 25 anni da quella stagione memorabile – ci tiene a ricordare Ilari – l’intera rosa è stata richiamata a Livorno e per due giorni ci hanno fatto una grande festa. Non ho mai visto una cosa del genere, è stato bellissimo nonostante fosse passato tanto tempo”. Nel 1985/’86 passa alla Massese in C2 - ma qui il calcio non era certo sentito come nell’altra città toscana - e successivamente al Chieti in Interregionale. A 28 anni proprio lì in Abruzzo gli viene offerta anche la possibilità di restare, trovare lavoro e iniziare a progettare un futuro più stabile. Alle parole però non seguiranno i fatti: con la vittoria del campionato di Cnd e l’approdo in C2, torna il dolore al ginocchio e si rende necessaria un altra operazione. Dopo l’infortunio il dimenticatoio: da Chieti non si faranno più sentire. Nel 1988/’89 a 30 anni va a Vinci, città di Leonardo vicino ad Empoli, in Interregionale, l’anno successivo a Tolentino sempre in quarta serie. Poi l’avvicinamento a casa, nel frattempo si è stabilito ad Ascoli, e gioca (siamo nel 1990/’91) alla Folgore Falerone in Prima categoria per un paio di stagioni da allenatore-giocatore e all’Elpidiense in Promozione, qui trascorrerà l’ultimo vero anno da giocatore. Il calciatore Ilari ha vinto in totale quattro campionati con Ascoli, Civitanovese, Livorno e Chieti. Nel 1991 inizia anche il suo percorso lavorativo, vince un concorso al Ministero delle Finanze e dopo cinque anni inizia a lavorare a Mantova. Intanto la famiglia si è allargata con la nascita dei due figli (1991 e 1993) e poi di un terzo (nel 1997). Per quattro anni chiude col calcio e fa il pendolare dalla Lombardia alle Marche per tutti i fine settimana, finchè nel 2000 non chiede il trasferimento e viene mandato ad Ascoli prima e a Fermo poi, dove lavora ancora oggi all’Agenzia delle Entrate. La carriera di allenatore era già stata intrapresa a Falerone e all’Elpidiense e su quella strada prosegue il suo cammino, non senza mietere successi. Nel 1993/’94 per tre stagioni allena le giovanili dell’Ascoli, Giovanissimi, Allievi e Berretti. Dal 2000, dopo il suo rientro nelle Marche, inizia ad allenare al settore giovanile della Truentina Castel di Lama e inizia il periodo più soddisfacente: cinque stagioni alla Truentina, poi alla Pro Calcio, allenatore in seconda di De Amicis a Centobuchi e infine all’AutoLelli quest’anno, in totale è riuscito a vincere sette campionati su otto nei vari settori giovanili.Tanti i giocatori passati per i suoi insegnamenti, uno fra tutti ora gioiello in serie A, Andrea Rossi del Siena.


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Miss

La

barista il

La famiglia De Juliis

A CASA DI LADY DE JULIIS

di Emanuele Lucarini

L

’insostenibile leggerezza del portiere. Un ruolo particolare che, convengono tutti, necessita di un pizzico di sana pazzia palese all’interno d’un rettangolo verde dove consumare gomiti e ginocchia. Non bisogna essere pazzi, tutt’altro, per perdere la testa per una pesarese dal sorriso illuminante che oggi ha 36 anni ma che in gioventù ha partecipato anche a miss Italia. Lo sa bene il portiere del Futbol Pesaro appena promosso in Eccellenza Roberto De Juliis da Teramo, anche lui 36enne, che ha trovato in lei la sua metà della mela. A tu per tu con Raffaella Rastelletti, la compagna del guardiano biancorosso dal curriculum scintillante. Addirittura 301 presenze tra i professionisti per De Juliis, scandite tra Castel di Sangro, Siena, Avellino, Lodigiani, Vis Pesaro, Frosinone, Gualdo e Sangiovannese. Nel ’99-2000, durante la sua prima stagione nella patria di Rossini, l’incontro con la bella Raffaella, che a distanza di 10 anni racconta così la nascita del sentimento:

“Ci siamo conosciuti quando lui giocava nella Vis di C2 che alla fine dell’anno conquistò la C1 ad Arezzo, battendo il Rimini in un memorabile spareggio. Io, ai tempi, avevo un negozio di fiori all’Ipercoop. Lui, assieme ad altri compagni di squadra, veniva a mangiare in una mensa proprio all’interno dell’ipermercato che si erge nel centro di Pesaro città. Ci siamo visti una, due, tre volte ed alla quarta ci siamo conosciuti ed è sbocciato l’amore”.

Ovviamente quella che oggi è la Lady De Juliis amava già il calcio? “Assolutamente no - ammette schietta la pesarese Raffaella -. Anzi, dirò di più, andavo a vedere il basket essendo tifosa della Scavolini. Poi, giocoforza, mi sono appassionata anche al pallone visto che è rimasto alla Vis per altre tre stagioni. Poi è andato a Frosinone”. Non deve essere stato facile rimanere insieme a più di 400 chilometri di distanza. “E stata una bella prova. In quel caso o ti lasci o ti leghi ancor di più. Io non potevo trasferirmi nel Lazio perché non potevo, e non volevo, lasciare Flavia, la figlia che ho avuto dal primo matrimonio. Ci si vedeva una settimana sì e

due no. E poi, dato che giocava tra i professionisti dove i ritiri sono all’ordine del giorno, non è che si stesse chissà quanto insieme. Partivo il sabato quando lui era in ritiro, la domenica c’era la partita e solo alla sera avevamo un po’ di tempo per stare insieme. E’ stata una bella prova, ma adesso posso dire che la lontananza ci ha unito”. Ritiri, partite, allenamenti a ripetizione. Com’è essere la donna d’un calciatore? “Non semplice. Gli umori, i problemi, le gioie e i dolori un giocatore professionista li porta tutti dentro casa. Quando le cose non vanno bene l’aria è pesante, però poi quando è tutto ok è ancora più bello”. A proposito. Che i portieri sono mezzi matti è pura invenzione o ha una base di realtà? Sorriso beffardo e poi la risposta di Raffaella che non lascia spazio a interpretazioni: “E’ verissimo. I portieri hanno un’anima pazzoide. Almeno Roberto ce l’ha, ma solo in campo dove si trasforma. Nella vita di tutti i giorni non è come sembra a tutti vedendolo giocare. Tra i pali pare un leone, in realtà ha un’indole buonissima e un cuore grande grande. Da diavoletto ad

angioletto”. Angioletto, come quella splendida creaturina di Matilde che oggi ha tre anni. “Come ho detto ho un’altra figlia che oggi ha 18 anni. Però io e Roberto volevamo coronare il nostro amore con un figlio. L’abbiamo cercato ed è nata Matilde. Lui ha deciso di tornare a Pesaro dove io l’aspettavo a braccia aperte. E’ qui, dove io sono nata e cresciuta, che abbiamo deciso di stabilirci. Lui ha anche aperto un’attività assieme al compagno Roberto Vezzosi a cui si dedica con grande impegno”. Si tratta d’un bar nella centrale via Andrea Costa, il Bellavita caffè, che - guarda caso - è situato proprio di fronte all’Ipercoop dove tutto è nato 10 anni fa. Quando si dice il destino… Ma come se la cava il buon Roberto tra caffè, cornetti e pasticcini? Non è come volare tra i pali, vero? “Beh, no. E’ molto diverso. Avere un bar è molto impegnativo perché ti prende anima e corpo. A lui però piace molto. Ci mette tutto e onestamente mi sono un po’ stupita”. Una domanda sulla sua bellezza è d’obbligo. Molti invidiano il guardiano biancorosso per

aver ammaliato una ragazza come lei. Che ricordo hai di miss Italia? “Era l’89 ed ero una ragazzina di 17 anni. Avevo iniziato a fare la modella all’età di 14 anni ma miss Italia ti cambia. Ho partecipato a quell’edizione vinta da Eleonora Benfatto e sono cresciuta. Ho continuato a lavorare un po’ in quel mondo ma poi ho mollato perché non sono scesa a compromessi. A 18 anni, poi, ho incontrato quello che credevo essere il mio principe azzurro e mi sono sposata”. Da quell’unione è nata una bambina di nome Flavia che oggi ha 18 anni ed assomiglia tutta a lei. Ma il suo principe azzurro non ha un ingrosso di fiori ma un bar,, dove si d diletta col “compagno d i merende” V Vezzosi tra una p parata e l’altra.


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PROMOZIONE A IL DS TESEI: “L’EMOZIONE PIÙ GRANDE IN 43 ANNI DI CALCIO”

Un Futbol Pesaro... Eccellente Ecc L

a festa è al Carotti di Jesi riavvolge il nastro dei ricordi dove il Futbol Pesaro all’ultima sconfitta: “La svolta è riconquista l’Eccellenza stato lo 0-1 di Filottrano. Dopo superando il Montegiorgio nella la gara, il neo mister Giovanetti finale play-off. Decisivo in apertura era abbacchiato per i tre ko in il gol di Thomas Paoli che, a fine altrettanti match. I ragazzi però gara, ha un pensiero speciale per erano con lui scongiurando anche questa impresa: “Sono strafelice. eventuali dimissioni. Quel giorno La dedica è per Sara ho capito che c’era Burani e per Olivia, una grande gruppo FUTBOL PESARO - MONTEGIORGIO 1-0 la mia splendida che poteva arrivare FUTBOL PESARO: De Julis, ragazza e il mio fino in fondo”. Se Uguccioni M, Simoncelli, Cipriani, angioletto nato Loris Tesei, Ds Tomassini, Vezzosi, Polidori Grimaldi (35’ st Uguccioni L), Vicini un mese e mezzo biancorosso, parla (44’ st De Grandis), Paoli, Rolon, A disp: Cardinali, Rexhepi, Pangrazi, NASCE IL GALLO COLBORDOLO fa”. Scene di gioia di qualche lacrima Il Futbol Pesaro nasce a luglio 2008 dalla Tebaldi, Muratori All. Giovanetti asce una nuova di Vice Presidenti. Si per gli oltre 700 uscita dai suoi occhi fusione tra Vis e Villa Pesaro MONTEGIORGIO: Natali, Fabiani, società sportiva uniscono due società sane tifosi pesaresi che nei minuti fi nali, Ruggeri, Fagiani, Finucci, Pesic, Lunga la stagione della Pesaro calcistica, iniziata dall’unione tra e virtuose sotto tutti i punti Tassotti (30’ st Verdicchio), Amaolo, hanno seguito la parole importanti Simonetti (5’ st Giandomenico), Azzurra Gallo Colbordolo di vista, con l’obiettivo di nei primi giorni di luglio del 2008, quando il Futbol propria squadra, arrivano anche dal Crocetti, Pallotta (57’ Belleggia 6). A. e Atletico Gallo. Si chiama creare un’ancor più grande Pesaro nasce dalla ‘unione’ di Vis e Villa Pesaro. La disp: Del Giovine, Tarulli, Piergentili, vivendo insieme capitano Roberto A.S.D Gallo Colbordolo. società sportiva che sia di Grillo. All. Cesetti co-presidenza Pandolfi - Urbinelli però dura ben poco il coronamento di De Juliis, autore La nuova società riferimento, sociale con il secondo che esce dall’organigramma societario ARBITRO: Gosti di Perugia parteciperà al e sportivo, per il una intera stagione. di una grande (Giantomasi e Fiammetta di nel mese di novembre. I risultati non sono inizialmente Ancona) prossimo campionato territorio. L’obiettivo Raggiante il prestazione: “Con quelli sperati con la squadra che fatica a carburare, pur di Promozione prefisso dovrà RETE: 2’ Paoli rimanendo costantemente in zona playoff agli ordini di presidente Claudio questo ho vinto e naturalmente essere ambizioso, mister Antonazzo. La svolta arriva negli ultimi giorni di Pandolfi che sei campionati NOTE: Pioggia incessante, terreno continuerà nel solito valorizzando scivoloso. Ammoniti Uguccioni febbraio. L’avvio del neo tecnico Giovanetti è thrilling ricorda anche chi ha ma l’emozione è grande lavoro di quanto più possibile M., Amaolo, Grimaldi, Ruggeri. con tre sconfitte consecutive ma la società da piena Spettatori circa 1300. fatto parte nel corso fortissima. Col cuore attività giovanile l’enorme potenzialità fiducia al tecnico che li ripaga con un finale di stagione promosso dal gruppo del settore giovanile. della stagione di e un po’ d’esperienza da urlo: quarto posto conquistato all’ultima giornata Azzurra negli ultimi 15 anni. Assegnata la prima carica questo gruppo prima abbiamo battuto un dove l’avversario di turno è l’Offagna. Al Benelli è 3-1 Il presidente sarà il giovane ad Ettore Mariotti che sarà che le strade si dividessero: “Merito grande Montegiorgio. Dedicato per i biancorossi che bissano il successo al ritorno con Alessandro Sperandio ben il responsabile tecnico della di tutti i ragazzi e dello staff: ai miei compagni, alla società e ai un perentorio 4-2. In finale c’è la Pergolese che mette i coaduviato dagli storici A.S.D. Gallo Colbordolo. calciatori, dirigenti e questi tifosi tifosi. E’ bello aver reso felice così brividi a Cipriani e compagni andando in vantaggio ma presidenti Mulazzani Il primo obiettivo è la subisce la rimonta del Futbol che si impone 4-1. che non hanno fatto mancare il loro tanta gente”. Giuseppe e Borselli Sandro riconferma dell’allenatore che assumono le carica Gastone Mariotti. calore”. Riferimento ovvio a mister Antonazzo, sostituito egregiamente da Fulvio Giovanetti. L’ex ad un certo punto sembrava vicina risveglio dopo ben cinque stagioni tecnico della Primavera del Verona grazie alla vena realizzativa di consecutive in Promozione. è raggiante ma riconosce meriti Minero, 10 reti per lui, che non agli avversari: “Faccio i miei Tavoleto, S.Orso, Marchionni, Falconarese tornano in Prima categoria sono però serviti a completare Falconarese. complimenti al Montegiorgio l’operazione – aggancio ai playout. Nonostante la squadra di na squadra anconetana e non solo ma, a condannare la mister Ferretti si presentasse che ci ha messo in difficoltà - ha e tre pesaresi salutano squadra del presidente Sartori e Marchionni. alla partenza dei playout con i detto Giovanetti -. Abbiamo subito (momentaneamente) la mister Baggiarini, un attacco fin La parola retrocessione è divenuta favori del pronostico, fatale si è segnato con Paoli e loro hanno Promozione, al termine di una troppo sterile: solo 27 reti realtà solo ai playout, rivelato il doppio confronto con avuto una reazione veramente, stagione estremamente equilibrata realizzate. nonostante la migliore una Passatempese, con il peggior impensierendoci soprattutto nei sia in testa che in coda alla classifica, al cospetto della pizzamento finale, ma che ha primi 25 minuti. Bravi ad essere classifica. S.Orso Centinarola. Filottranese. La difficoltà saputo capitalizzare al meglio il gruppo fino alla fine. Se penso che, Squadra giovanissima e di andare in rete con vantaggio maturato all’andata. coppa Marche compresa, delle Morfeus Tavoleto. largamente rinnovata: continuità e la mancanza di Gianfranco Feretti, subentrato ultime 12 partite ne abbiamo vinte Miracolosa la Promozione raggiunta questo il profilo del S.Orso esperienza dovuta ad una a metà stagione a Bussolletti lo scorso anno (arrivata nonostante di mister Antonio Crespi età media estremamente (rimasto in rosa come giocatore), 11 e pareggiata una, non posso 10 punti di penalizzazione), molte (nella foto), nella doppia bassa: questi i principali ha ridato slancio ad una squadra che dire che la nostra promozione le difficoltà in questa stagione fin veste di allenatore-giocatore anche motivi della retrocessione degli in difficoltà ma che si è persa di in Eccellenza è meritata”. Il team dall’inizio di carattere logistico due reti per lui. Una salvezza che uomini di Barattini. Un brusco nuovo nei momenti cruciali. manager Maurizio Sabbatini

Vittoria al primo tentativo Fusione Azzurra-Atletico

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Chi saluta la categoria...

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PROMOZIONE B BELEGGIA: “MERITIAMO L’ECCELLENZA”. IL NUOVO TECNICO È GIANNI CLERICI

Montegiorgio: la speranza è nel ripescaggio

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a sconfitta nella finalissima con il Futbol Pesaro ha lasciato tanto amaro in bocca e, anche distanza di giorni, brucia ancora nell’ambiente rossoblu. Ora la società spera e crede nel ripescaggio, viste le evidenti difficoltà di alcune formazioni in Eccellenza e serie D: eventuali posti liberi sarebbero a vantaggio della Montegiorgese. Chiare a tal proposito le parole del presidente Lanfranco Beleggia: “In finale la squadra ha dato il massimo, giocando veramente molto bene e per questo va elogiata. Ora aspettiamo di conoscere il nostro destino ma credo che se c’è una squadra, una società e un ambiente che merita l’Eccellenza siamo noi. Basta vedere i tifosi che ci hanno seguito anche nella finalissima, sono stati straordinari”. Sono intanto iniziate le manovre in vista della nuova stagione, partendo dal nome del tecnico. Non sarà più sulla panchina rossoblu Zeno Cesetti che ha diretto la squadra nelle ultime giornate e che ora passerà a ricoprire il ruolo di Responsabile del settore giovanile: “Ringrazio la

Gianni Clerici: nuovo tecnico rossoblu

L’ex tecnico rossoblu Zeno Cesetti, ora responsabile del Settore Giovanile

BARTOLUCCI, D’ANGELO, GOGLIA: 46 GOL!

Trodica, attacco record

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tagione positiva quella del Trodica di Massimo Ciocci che, nei panni della neopromossa, ha saputo mettere in riga molte altre formazioni pronosticate alla vigilia come protagoniste certe. Basandosi su un gruppo collaudato, con innesti di assoluto valore, i trodicensi hanno saputo conquistare un ottimo terzo posto finale, accedendo con pieno merito ai playoff persi contro il Montegiorgio. Una sconfitta che brucia per come è arrivata: in pieno recupero e su calcio di rigore. Nell’arco della stagione la squadra ha saputo esprimere numeri importantissimi come i 62 gol realizzati in campionato (miglior attacco) e ben tre giocatori in doppia cifra: 22 Bartolucci, 14 D’Angelo e 10 Goglia. Una autentica macchina da gol.

società per l’opportunità che mi è stata data e i ragazzi per quanto hanno fatto nelle ultime gare: hanno dato veramente il massimo e solo la sfortuna ci ha impedito di tornare direttamente in Eccellenza. Spero vivamente che questo possa avvenire attraverso il ripescaggio. Ora mi occuperò di Settore Giovanile: abbiamo un progetto importante: direttamente guiderò la formazione degli Esordienti ma è chiaro che il mio compito sarà anche ad ampio raggio. Posso preannunciare intanto che è in corso una trattativa per l’affiliazione alla Scuola calcio Juventus”. Già scelto, in casa rossoblu, il nome del nuovo tecnico: si tratta di Gianni Clerici, ex Elpidiense Cascinare, che riparte con tanta voglia dopo l’amara retrocessione in Eccellenza con la squadra elpidiense: “Ho tanta rabbia in corpo e voglia di far bene dopo la delusione dell’ultima stagione. Montegiorgio è una società blasonata con una grande tradizione calcistica, che ha tanta voglia di tornare in alto”. Tutto questo in attesa di buone notizie dal fronte ripescaggio.

Ar rivederci per quattro

Bugiardini: un’altra stagione a Petritoli La società sportiva Petritoli annuncia con soddisfazione il proseguimento della collaborazione con l’allenatore Luigi Bugiardini anche per il prossimo campionato, rapporto che ha portato alla Promozione ed a stagioni ricche di soddisfazioni, come le due salvezze consecutive ottenute in questo campionato. Nel frattempo la società si sta muovendo sul mercato per rinforzare l’organico, ci saranno conferme e partenze, ma per i nomi e l’ufficialità ci sarà ancora da aspettare.

Sangiorgese: arriva mister Ciarlantini Giovanni Ciarlantini è il nuovo allenatore. La società ha obiettivi ambiziosi e punta a fare un buon campionato: l’arrivo di Ciarlantini, ex allenatore del Corridonia, che nella stagione appena conclusa ha raggiunto i play-off, lo dimostra sopra ogni dubbio. “La società ha un progetto serio ed ambizioso, vuole certamente far bene afferma il tecnico - puntare a fare un buon campionato. Per quanto riguarda i giocatori ho già in mente la squadra che voglio”.

Porto D’Ascoli e Caldarola direttamente, Grottese e Urbisaglia con i play-out Porto d’Ascoli. Una Promozione conquistata con i denti al termine di un interminabile spareggio con la Sangiorgese e persa in una stagione con soli 15 punti conquistati. Il presidente Amante ha provato in ogni modo a scuotere l’ambiente: il doppio cambio in panchina, con Panetta prima e Pezza poi a sostituire Deogratias, non ha portato i frutti sperati. Nota lieta della stagione i molti giovani lanciati in campo. Caldarola. Arriva il ritorno in Prima categoria dopo una decina di stagioni a cavallo tra Promozione ed Eccellenza (anche una Coppa Italia in bacheca), al termine di una annata che ha visto Pelagaggi sostituire Berrettini in panchina e la

squadra tentare con le unghie e con i denti di rimanere attaccata al treno play-out. Squadra fin troppo giovane ed inesperta che non è riuscita a reggere l’urto di un campionato di livello, che ha pagato a caro prezzo un inizio da brividi con undici sconfitte nelle prime undici gare. Grottese. Alla terza stagione consecutiva di Promozione arriva il ritorno in Prima per la Grottese che ha tentato fino all’ultimo di mantenere una categoria che l’ha vista protagonista per tre anni consecutivi, sfiorando addirittura l’Eccellenza due stagioni addietro (finale playoff persa con la Vis Macerata). Fatale il playout con il Petritoli ma resta il buon lavoro

svolto sui molti giovani locali in pianta stabile nella rosa della prima squadra e, soprattutto, l’affiliazione alla scuola calcio del Milan. Urbisaglia. Retrocessione amara per la formazione di mister Carassai, condannata dalla peggior classifica nello spareggio con la Sangiorgese. Arriva cosi la Prima categoria dopo oltre dieci anni vissuti intensamente tra Eccellenza e Promozione con risultati di assoluto valore. Pagata a caro prezzo la mancanza di continuità nonostante un finale di stagione con risultati importanti come il 3-0 rifilato all’Atletico Piceno (alla fine dei conti decisivo per il successo della Fermana).


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N°1 A CONFRONTO (Fermana) 25/1 25 2 /11/ 1/19 1979 79 Scor Sc orpi pion one e Ragi Ra gion ioniiere iere Po orto Recanati Non ne ho, ogni tanto faccio o il pescatore Fidanzato Porto Recanati

(Real Metauro)

Comi Co minc ncia iamo mo d dal al p pri rinc ncip ipio io...qua quand ndo o se seii na nato to? ? Sott So tto o il s seg egno no...? ? Tittol Ti tolo lo d dii sttud udi dio? io? Dove vivi? Qual è il tuo lavoro? Fidanzato sposato o single? Dove i tuoi primi calci al pallone?

08/1 08 /11/ 1/19 198 82 Scorpi pione Graf Gr afi fica ica pu pubb bb blici licita tari ria ia Fano Rappresentante di prodotti chimici Mi sposo il 13 giugno (sposato!) Csi Delfino Fano

Damiano Morra

Il tuo primo allenatore?

Battisti

Si, lo conosco, quest’ anno abbiamo g giocato la finale del titolo

Conosci il dirimpettaio?

Si, lo conosco, abbiamo giocato contro diverse volte

Lui

Chi dei due è più forte?

Sicuramente lui

Daniele Crispino Luciano Panetti “il puma” Famiglia

L’avversario più tosto mai incontrato? Chi è il tuo idolo? Famiglia o pallone?

Donne

Donne o pallone?

Pallone

Birra o pallone?

Donne

Birra o donne?

Otto tatuaggi T-shirt

Hai dei tatuaggi o piercing? Qual è il capo di abbigliamento a cui non rinunci?

Cazzella Angelo Peruzzi Famiglia Pallone, di donne solo una Pallone La mia futura moglie Due tatuaggi La camicia

Jennifer Lopez

Qual è la showgirl/attrice che preferisci?

Belen Rodriguez

Il figlio di Berlusconi...”Pierdiego”

Chi vorresti essere, se potessi rinascere?

Sinceramente mi vado bene, quindi me stesso

Pesce Passo sempre al cimitero a trovare mio nonno Mi piace il pugilato, mi alleno col sacco a casa

Qual è il tuo cibo preferito? Cosa fai prima della partita? Quale altro sport segui oltre il calcio?

Le verdure Ce ne sono tante, una è toccare la traversa girato di spalle al campo Non seguo altro

Cinema

Cinema o discoteca?

Nessuna delle due

Mare tutta la vita

Mare o montagna?

Mare

Nuova Zelanda

Un viaggio da fare?

Australia

Non ne ricordo, ad occhi aperti tanti

Un sogno che fai spesso?

Sogno poco

Sto bene a Porto Recanati

La citta in cui vorresti vivere?

Sono permaloso e testardo

La cosa che odiano di più di te?

Parlo sempre!

Un pregio...

Sono altruista

Altruista e leale Accendino, sigarette, pallone A Del Piero in finale di Champions con l’Inter

Tre oggetti di cui non puoi fare a meno? Quale gol vorresti parare?

Su un monte come un eremita

Il cellulare, la macchina, canale 201 Sky Sport Se fossi stato in campo p il g gol che ha p preso Tomassetti ad ostra Vetere,, il rigore g di Api, che ci avrebbe fatto vincere il campionato lì.


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GUGLIELMO DE FEIS Agente Fifa

“Che emozione quel gol in Jesina - Samb”

Intervista di Laura Cutini

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CIVITANOVA MARCHE

el caos di tutti i giorni a Civitanova Marche, lungo il corso principale nel via vai di auto e persone, incontriamo una figura diversa dal solito: un procuratore, uno che del calcio sa tanto forse tutto, ma che spesso resta dietro le quinte e di cui si parla sempre poco. Ad oggi, consulente di mercato della Civitanovese, Guglielmo De Feis, 41 anni, agente Fifa ed ex giocatore di Jesina, Sambenedettese, Fano, Maceratese e molte altre ancora... si sbottona raccontandoci un po’ di sè, di ciò che nel tempo ha contribuito a creare un personaggio misterioso quanto conosciuto, un esemplare più unico che raro di intellettuale giocatore. De Feis, com’è cominciata l’avventura nel calcio e dove? “A Cuneo, nei pulcini fino alla prima squadra che a quei tempi disputava l’Interregionale.” Sappiamo che ha girato l’Italia negli anni con la sua famiglia, ha dei rimpianti? “No, rifarei tutto tutto meglio forse, ho avuto quello che meritavo.” Perchè proprio il calcio? Ha praticato altri sport? “Era una passione incredibile fatta di raccolta di figurine di tutti i tipi, tutto il calcio minuto per minuto alla radio, partite con gli amici nei campetti e per strada, e la Juventus. Quando abitavo a Torino andavo spesso a vederla.” Sappiamo che è stato campione italiano del Cus... “Si è vero (è sorpreso, ndr) nel 1993 sono stato campione universitario italiano con il Cus Macerata. Nella finale per il titolo con il Cus Padova, segnai il gol dell’uno a zero che ci diede la vittoria.” Da avvocato a procuratore...è stato immediato questo passaggio? “Non sono avvocato, dopo la laurea in giurisprudenza ho continuato a giocare e dopo sei anni ho dato

“No, sinceramente no.”

che non ho fatto in passato!”.

Cosa ha favorito la sua carriera da agente Fifa? “Ho la presunzione di dire che conosco bene il calcio, sotto tutti i punti di vista. Ho rivestito tutti i ruoli, sono stato giocatore, tifoso, spettatore. Ci ho vissuto, ci vivo, e non mi stupisce più nulla del calcio, lo conosco molto bene, so trovare una soluzione a tutto.”

C’è qualcosa a cui non rinuncerebbe mai? “Tante cose, non saprei dirne una sola. Non rinuncerei mai alla mia vita così com’è, cioè non mollerei mai tutto per andare da un’altra parte.”

E’ la sua unica ragione di vita adesso il calcio? “Non vorrei essere retorico, ovviamente no. Però da quando ho smesso di giocare non ho più voluto disputare una partita, nemmeno con gli amici. Ci sono gli hobby, la palestra, il ciclismo e il nuoto almeno tre o quattro volte a settimana, poi tanto sport in tv, cinema e libri.” l’esame da procuratore. Volevo restare nel calcio, e questa era l’unica via per coniugare la laurea in legge e il pallone.” Quanti giocatori sono sotto la sua procura? “Ho 23 professionisti sotto la mia procura, quasi tutti stranieri che giocano in campionati esteri, sopratutto in sudamerica. Fra i più conosciuti c’è Carlo Costly, gioca in quello inglese.” Cosa c’è di positivo e di negativo nel mondo del pallone, dal suo punto di vista? “Di negativo che nel calcio ci sono tutti i difetti che si trovano dove girano tanti soldi e gli stessi della società italiana, di positivo che in fin dei conti tutto è fatto sotto gli occhi di tutti. C’è un riscontro visivo evidente.” Il calcio corre parallelo alla sua vita, l’ha limitata? “Onestamente sì. Per esempio nel viaggiare, non avevo tempo per muovermi durante l’anno, quando giocavo ero impegnato con il campionato, quando finiva iniziavano gli esami all’università. E poi per gli acciacchi fisici che ci si porta dietro per tutta la vita, ginocchia, caviglie, se ne risente per sempre.” Avrebbe preferito fare l’avvocato o magari il magistrato?

Riesce ad immaginarsi senza pallone? “E’ un grande privilegio fare della propria passione, il proprio lavoro.” La sua giornata tipo... “Dipende dal periodo. Delle settimane studio i regolamenti, faccio lavoro d’ufficio da libero professionista, ricevo persone, mi tengo aggiornato sul mercato e vedo le partite mentre altri periodi viaggio, vado a proporre giocatori, questo mi fa recuperare dei viaggi

Un’abitudine difficile da togliere... “Nel mio lavoro, avere delle idee e volerle imporre a tutti i costi, ecco su alcune cose a volte insisto troppo!”. Si è mai impegnato in politica? “Mi interessa, mi ritengo informato ma non vado a votare. Ritengo veramente sconfortante il panorama generale e lo affermo con convinzione.” Qual è il ricordo più bello da giocatore? “Lo striscione “De Feis Mania” e il coro dei tifosi della Sambenedettese in serie D nella stagione 1996/97 quando feci 10 gol, ricordo quel momento sempre con grande emozione e piacere per una tifoseria così appassionata.” L’emozione più grande provata, coincide con il ricordo? “Il gol del 2-2 in JesinaSambenedettese, era il 7 aprile

1997 (ricorda precisamente il giorno esatto e la giornata, ndr), quintultima di ritorno, ero l’ex del giorno, al 95’ minuto segnai il gol del pareggio. Solo in quel momento mi sono reso conto di quanto i tifosi della Samb ci tenessero a quella partita, l’emozione fu incredibile.” L’insegnamento che non dimenticherà mai...da chi lo ha avuto? “Imparare a combattere su un campo di calcio, è un insegnamento che mi sono portato dietro anche per la vita. L’ho avuto da Venturini, allenatore di Macerata quando ero a Morrovalle in Promozione. Poi esempi di come rapportarsi con gli altri ne ho anche oggi da Jaconi, è una persona unica nel gestire lo spogliatoio e i rapporti con e fra i ragazzi.” Se dovesse dire grazie a qualcuno, chi sarebbe? Probabilmente al professor Cerulli, a Mesi nel 1995 mi ruppi ben cinque legamenti del ginocchio, cosa molto rara il crociato posteriore. Mi dissero che non avrei sicuramente più giocato a pallone, e che avrei probabilmente avuto problemi di zoppia per tutta la vita, ma lui mi ha permesso non solo di tornare a giocare ma di disputare dopo quell’operazione gli anni più belli e soddisfacenti della mia carriera.”


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“Sei bravo a... scuola di calcio” Grande festa per baby calciatori, la soddisfa azione del Prof. Marziali

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a fase regionale del “Sei bravo a... scuola di calcio” si è conclusa allo stadio di Borgo Pintura, a Morrovalle, con la vittoria dell’Ascoli Calcio che ha rappresentato le Marche nella finale di Coverciano. Cinque le scuole calcio che in rappresentanza di altrettante delegazioni provinciali hanno animato la festa di Morrovalle dedicata a baby delle scuole calcio della categoria pulcini. Della bellissima manifestazione ne parrla il delegato regionale del settore giovanile e scolastico Floriano Marziali ((foto a lato) che ha seguito da vicino la stupenda man nifestazione finale perfettamente pilotata da Alberto Virgili, Paolo o Mandolini e Sauro Saudelli dellegati per l’attività di base nelle rispettive delegazio oni. Partecipanti Ascolii Calcio, Aesina, Camm Sant’Orso, Csi Delfino Fano, Portorecanati, Spes Valdaso. Professor Marziali, “Sei bravo a... scuola di calcio”, lo spieghi a chi non conosce questa manifestazione? “Il ‘Sei bravo a... scuola di calcio’ è la manifestazione finale riservata a scuole calcio pertanto alla categoria pulcini. La funzione è sicuramente molto importante nella formazione tecnico tattica del giovane. Prima di tutto è un gioco polivalente quindi capace di sviluppare più funzioni. Chiaramente lo sviluppo della formazione tecnico tattica è fondamentale. Nel partitine quattro contro quattro lo svolgimento del gioco si attua sia in ampiezza che in profondità dove vengono stimolati poi i comportamenti di

smarcamento, copertura, sostegno, tutte quelle funzioni che il calciatore dovrà assumere nel gioco”.

Ascoli Calcio 2009

La festa finale un test per la salute delle scuole calcio ? “Le nostre scuole calcio sono seguite con attenzione da parte della Federazione la quale si avvale sul territorio di tecnici sempre più preparati pre e pronti per seguire la cresscita dei ragazzini. Lo stato di salu ute delle scuole calcio nelle March he è sicuramente più che buono””.

CSI Delfino Fano

Una gran nde festa, tribuna gremita dalla quale sono arrivati solo applausi... “M Meno male, anche se può capitare l’opposto ma non me ne sarei sorpreso. Quando assisto a feste come queste mi risollevo, come quando vedo i bambini giocare per giocare. In queste fascie d’età dobbiamo far amare il calcio, sport meraviglioso”. Aesina

L’augurio che vuole fare a questi ragazzi ? “Che possano continuare a fare attività sportiva: non sarà facile ma bisogna provarci”.

Pagina a cura di Enrico Scoppa

CAMM Sant’Orso

Porto Recanati

Da sx i delegati FIGC Paolo Mantovani, Floriano Marziali, Alberto Virgili, Sauro Saudelli


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MISTER MUZZINI: “LA PROMOZIONE SAREBBE STATA UNA SODDISFAZIONE ENORME”

Pieve di Cagna, annata strepitosa con un finale amarissimo

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er la Pieve di Cagna è stata una doccia fredda. Gelida. Proprio mentre un paese stava per scoppiare dalla gioia per il primo storico salto in Promozione è successo l’imponderabile. Prima l’Elpidiense Cascinare è retrocessa in Eccellenza contro pronostico costringendo i feltreschi a spareggiare col Potenza Picena. Poi, nella gara-verità per la Promozione, la beffa ai rigori. Come nel peggiore dei sogni s’è infranto sul più bello, a qualche millimetro dalla meta, il sogno della Pieve di Muzzini che ha disputato un campionato da sballo. In nove mesi ha preparato una torta prelibata a cui è mancata la ciliegina più saporita. “Una grande stagione che ci ha lasciato con l’urlo strozzato in gola - dice il 44enne tecnico Claudio Muzzini, alla prima esperienza in Prima categoria e subito vicinissimo alla gloria -.

Certamente per un paesino come Pieve di Cagna, una frazione all’interno del Comune di Urbino, la Promozione sarebbe stata una cosa enorme ma la soddisfazione sarebbe stata indicibile. Purtroppo, però, l’Elpidiense Cascinare ha perso a casa propria

con due reti di scarto e siamo stati costretti a giocare con il Potenza Picena contro cui abbiamo perso ai rigori”. A Falconara, dopo lo 0-0 dei regolamentari, decisivi gli errori dal dischetto di Spinaci e Balducci. Il rammarico è tanto per via di quel tiro di Becilli sul finire

di secondo supplementare su cui l’estremo avversario ha compiuto un prodigio, così come per le cinque assenze (il portiere Marco Rossi e la punta Gianfranco Guidi, i mediani Antonazzo, Pierotti e Giovannini). ““Ai ragazzi però non posso

rimproverare nulla - prova a prenderla con filosofia mister Muzzini -. Hanno fatto una stagione splendida perdendo solo tre volte. Ai playoff, poi, sono imbattuti dal momento che hanno vinto due volte con il Gallo e una con Santa Cecilia e Camerano. Con il Potenza Picena non si è perso ma pareggiato, eppure rimaniamo con un pugno di mosche in mano”. A dire il vero, in caso di salto in D della Civitanovese, la Pieve degli storici dirigenti Remo Romagnoli, Marco Lucarini e Alfredo Pierfelici potrebbe anche essere ripescata ma mister Muzzini dice di non sperarci più di tanto. Complimenti comunque a lui e a tutti i calciatori, a cominciare dai fratelli Vecchietti e da Balducci, veri baluardi della difesa, dai mediani Becilli e Antonazzo e da bomber Marino. (e.lu.)

E la Sammartinese guarda ai cugini del Bikkembergs Il presidente Marcuccini: “Convivenza ottima, insieme realizzeremo due campi in sintetico”

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robabilmente non finirà in trionfo come per i cugini griffati del Bikkembergs ma la stagione della Sammartinese resta comunque positivissima. La squadra di Fossombrone che milita nel girone B di Seconda categoria ha lottato fino all’ultimo per la promozione diretta in Prima arrivando ai playoff da quarta. Poi la vittoria della post-season di girone, prima di andare a disputare una serie di spareggi da cui, dopo lo 0-4 subìto dal San Marco Servigliano, rischia

di uscire a mani vuote. “Ma noi siamo soddisfattissimi dice il presidente della Sammartinese Michele Marcuccini -. Nonostante le assenze prolungate di Deda ed Elmazi abbiamo disputato un’annata molto buona a cui mancava solo la classica ciliegina sulla torta. Possiamo ancora metterla anche se sarà difficile. Siamo comunque contenti perché eravamo partiti per migliorare il quinto posto e i 45 punti

della stagione scorsa”. Detto, fatto. Il quarto posto a 46 punti con cui si è chiusa la regular season già potevano soddisfare. Senza parlare poi delle gare immediatamente successive. Merito anche di un allenatore, Daniel Paoloni, che si vuole riconfermare anche se: “Non sappiamo se riuscirà a rimanere con noi per impegni lavorativi rivela Marcuccini Anche il prossimo anno vorremmo puntare in alto ma abbiamo, come tutti credo, difficoltà nel reperire

fondi. L’intenzione è quella di riconfermare l’intero organico, vedremo”. E la convivenza con la realtà più ricca del paese? “Ottima, sia col Bikkembergs che con il settore giovanile dell’F.C. Fossombrone. A maggior ragione adesso che abbiamo fatto uno sforzo comune per realizzare due campi sintetici per allenamenti e partite”.

(e.lu.)


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PESARO

Il record del Blue Sgacc Candelara Per la prima volta (in Terza categoria) non chiude il campionato all’ultimo posto

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er la serie quando arrivare primi non è tutto. L’importante è divertirsi ed evitare quell’ultimo posto che una volta nel ciclismo veniva sancito dalla maglia nera. A Candelara, incantevole centro collinare di 2.000 anime posto all’interno del territorio comunale di Pesaro, c’è una squadra che fa baldoria per un terzultimo posto. I Blue Sgacc 98, dove Sgacc è l’acronimo di Società giovanile amatoriale calciatori candelaresi, nei suoi tre anni di militanza in Terza categoria erano arrivati sempre ultimi. Non quest’anno, dal momento che nel girone B si sono messe dietro Gabicce e Sant’Angelo con 20 punti globali che costituiscono il record societario. Cinque pareggi e cinque vittorie in 26 partite non sono bottino disprezzabile per chi si ritrova al campo dopo otto ore di lavoro al solo scopo di divertirsi assieme agli amici prendendo a calci problemi e pallone. Il risultato sportivo passa in secondo piano anche se la maglia nera di ultima della classe cominciava a pesare. Ecco perché a Candelara, a bocce ferme, comprensibile la soddisfazione sfociata in una cena con amici e fidanzate alla Società operaia di mutuo soccorso.

Oltre al presidente Umberto Del Pivo che è anche l’allenatore (a proposito, pure volendo come faceva a esonerarsi?), c’erano tutti i calciatori e i sostenitori, a cominciare dai membri dell’associazione culturale Candelara in festa. Tutti a leccarsi i baffi davanti ai manicaretti di pesce cucinati al momento da un imprenditore ittico venuto da Fano con tanto di brace, pentolone e camioncino. Si diceva dell’associazione Candelara in festa che sta per alzare il sipario su Arti e mestieri al castello (10, 11 e 12 luglio prossimi). La macchina organizzativa di due famose manifestazioni incentrate sulla rievocazione dei tempi che furono è vicina alla squadra di calcio. Il segno tangibile di realtà che si aiutano vicendevolmente. Per la gioia di Del Pivo che è pronto a farsi da parte ma solo come mister. “Siamo contenti della stagione appena conclusa ha detto colui che ha accettato la presidenza nonostante i problemi di sopravvivenza che ogni realtà così piccola ha puntualmente ogni estate -. Non siamo arrivati ultimi e ci siamo divertiti. La partita più bella? Sicuramente la penultima”. Chiaro il riferimento al derby col Novilara, 5 chilometri di strada,

ancor meno in linea d’aria. I fotogrammi di quel 2-1 sono stati proiettati durante la cena di fine stagione a testimoniare un orgoglio di paese che va oltre il semplice giocare a calcio. Allora eccoli, a uno a uno, i protagonisti della stagione da record dei Blue Sgacc in Terza categoria girone B. Dal sito internet (www.candelaracalcio98. it) prendiamo i portieri Marco Agostini e Andrea Gentiletti, i

difensori Filippo Dini, Nicola Federico, Riccardo Gasparini, Andrea Grassi, Simone Mencarelli, Massimo Razzi e Gianluca Valentini, i centrocampisti Diego Biondi, Fabio Biondi, Mirco Clementi, Lorenzo Donzelli, Marco Ena, Simone Giunta, Davide La Volpicella e Daniele Massi. I punteros sono Giovanni Agostini, Filippo Aguzzi, Giuliano Flamini, Davide Marinoni e Gabriele Pacini. Un plauso a loro e ai dirigenti Daniele Bresciani,

Lorenzo Montesi, Lorenzo Pucci e Fabrizio Renzi, oltre al presidenteallenatore Umberto Del Pivo. A proposito, pres.: siete arrivati terzultimi e va bene così ma se le cose non fossero andate bene? Come si faceva con l’esonero? “Il prossimo anno per togliermi dall’impaccio faccio allenare qualcun altro”. Potenza del pallone, potenza della passione allo stato più puro e giocoso. (e.lu.)

Peglio, quando 45 secondi costano la Prima categoria Il presidente Paolini: “Stagione estremamente positiva grazie al buon lavoro di mister Lulli”

Per 45 secondi abbiamo perso un campionato”. Una frase, quella del presidente Leonardo Paolini, che dà il senso di quanto il Peglio fosse arrivato a un passo dalla meta. Niente da fare però. Anche il prossimo anno si giocherà in Seconda categoria per via d’una rete del sammartinese Fiorani che ha estromesso i ragazzi di Lulli dal triangolare decisivo. Rammarico sì in casa Peglio, ma anche la consapevolezza d’aver fatto il possibile arrivando non lontani dalla promozione dopo aver concluso la stagione regolare al quarto posto del girone A di Seconda in coabitazione però - con altre due squadre. “Resta una

stagione molto positiva - commenta Paolini, da 31 anni consecutivamente alla guida del Peglio come presidente -. Eravamo partiti per centrare i playoff e ci siamo riusciti, arrivando anzi anche a vincere quelli del nostro girone. Poi il triangolare da cui siamo usciti sconfitti solo all’ultimo. Mister Augusto Lulli ha fatto proprio un buon lavoro”. E il prossimo anno? Il Peglio punterà ancora in alto per cercare di tornare in Prima categoria? “Vedremo - non si sbilancia il presidente -. Proprio in questi giorni stiamo definendo obiettivi e strategie

con una serie di riunioni. Quel che è certo è che mister Lulli rimarrà alla guida della squadra. Per il resto vedremo, perché la crisi generalizzata ha fatto tirare indietro alcuni sponsor. Per ovvi motivi dovremo ridimensionare il budget. Vorremmo tenere l’intelaiatura dell’attuale squadra ma dobbiamo parlare coi calciatori. L’esigenza è quella di ridurre i rimborsi spese”. Idee chiare e piedi ben piantati a terra: la filosofia giusta per ripartire nel migliore dei modi in vista delal nuova stagione agonistica. (e.lu.)


SPECIALE GIO VANI

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PESARO

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Real Montecchio, progetto vincente Obiettivo centrato: con Benedetti le giovanili fanno furore

I Giovanissimi del Futbol festeggiati dal sindaco di Pesaro

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di Emanuele Lucarini

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l di là di ogni più rosea previsione. Il Real Montecchio ha concluso i vari campionati giovanili con risultati confortanti sia in chiave presente che in ottica futura. Non male considerando che la scorsa estate la società di Angelo Ghiselli è ripartita praticamente da zero affidando il progetto di riorganizzazione dell’intero settore giovanile a un cavallo di ritorno come Gabriele Benedetti. Tanti i momenti esaltanti delle squadre di piccoli “realisti” tacchettati. Su tutte la vittoria per 3-2 della squadra Juniores allenata da William Piermattei sui cugini del Fano. Un’impresa tutto cuore e tecnica, simbolo d’una stagione vissuta di rincorsa a dribblare iniziali incertezze societarie. Sono stati valorizzati tanti ragazzi più giovani dei limiti richiesti (annate ’92-’93) al contempo ponendo le basi per una riorganizzazione di tutto il settore giovanile biancorosso grazie a un uomo che si è ispirato a una guida che ha lasciato il segno. “Ho iniziato col grande maestro Sante Vigo - racconta il responsabile unico delle giovanili del Montecchio Gabriele Benedetti -. Lui è stato

un’istituzione per tutto il nostro movimento calcistico. Grazie a lui sono stati lanciati tanti giovani, tra cui quel Gigi Sacchi che è stato il primo e l’unico montecchiese che finora abbia calcato i prosceni della A”. L’obiettivo della Juniores affidata a un trainer sempre sul “pezzo” come William Piermattei era quello di ricreare un gruppo capace di crescere anno dopo anno e mostrando le carte in regola per un eventuale salto in prima squadra. Ai “veterani” Montanaro, Ghiselli, Marzoli, Seminara, Diomede, Cambrini, Boccioletti, Pandolfi, Giunta, Zaffini, Mazzoli e Sanchioni si sono uniti Bartolucci e Scarcella (dal Villa), Abdja (dall’Ostra), Crupi e Moretti (dalla “vecchia” Vis). Rispetto alla scorsa stagione in cui si erano raccolti soltanto 10 punti che avevano significato ultimo posto in solitaria, quest’anno il Real si è arrampicato ben oltre quota 20 nonostante l’inesperienza di sei Allievi classe ’92 come Magi, Olivieri, Carciani, Costantini, Cerbara e Falcioni (quest’ultimo partito a dicembre per il San Marino). Applausi alla Juniores ma a tutto il settore giovanile “realista” arrivato

a 225 ragazzi che si sono allenati tra le strutture di Montecchio, Osteria Nuova e Borgo Santa Maria gestiti agli ordini di 17 tecnici tra cui spiccano due allenatrici di Primi calci come Evelina Langella ed Elena Venerandi. Ottimo il lavoro dell’allenatore dei portieri Marchiani e del preparatore atletico Vito Sorgente, della fisioterapista Francesca Ciaroni e dei dirigenti Mirco Carciani, Giancarlo Valeri, Piero Filippini, Stefano Nardini e Gabriele Carducci. “Per allestire gli Allievii - ricorda il responsabile Gabriele Benedetti abbiamo dovuto lottare contro il tempo andando a pescare anche ragazzi che fino a ieri, al calcio, avevano giocato solo per strada. Grazie anche al grande lavoro di mister Fabrizio Ruggeri siamo arrivati al di là di ogni aspettativa con ragazzi del ’92 e ’93 giunti secondi in classifica dietro solo al Villa San Martino. I Giovanissimi poi si sono salvati agevolmente. Per noi e per tutto il paese questo deve essere motivo di grande orgoglio e uno stimolo a crederci ancora di più”.

utbol Pesaro campione. Per una squadra, la prima, che coglie l’Eccellenza dopo playoff di Promozione scanditi da un percorso netto (quattro vittorie su quattro), ce n’è una, quella Giovanissimi, salita sul tetto della regione. A Castelfidardo, in campo neutro, i ragazzini terribili di mister Giorgio Clementoni hanno battuto la Jesina per 2-1. Decisive le reti di Rossi e Pace per un team che annovera diversi elementi dell’ex Vis Pesaro 1898. Quando quella gloriosa società fallì per colpe altrui, molti di quei prospetti tacchettati passarono col direttore Leandro Leonardi all’Fc Pesaro, club nato con la benedizione dell’amministrazione comunale pesarese tant’è vero che lo stesso sindaco della città di Rossini Luca Ceriscioli ne assunse la presidenza. Quindi via col Villa Pesaro e quindi Futbol, in un balletto di nomi e compagini che non ha intaccato doti ed ambizioni grazie ai responsabili animati da passione e competenza Maurizio Sabattini e Pietro D’Anzi. Detto che Ceriscioli, sindaco di Pesaro negli ultimi cinque anni,

era il presidente dell’Fc Pesaro, quando i Giovanissimi regionali di Clementoni hanno vinto il titolo si sono ritrovati al rientro a casa proprio il primo dei rossiniani. Il sindaco che li stava aspettando si è complimentato con ragazzi e dirigenti, andando a cena proprio con i componenti principali della società del presidente Claudio Pandolfi e di Giuliano Castellucci. Questi i Giovanissimi regionali del Futbol Pesaro 1898 campioni delle Marche andati a referto contro la Jesina: Lanciaprima, Scalini, Quaranta, Dominici G., Alacqua, Ripanti, Pieri, Dominici E., Olei, Antonioli, Rossi, Federici, Pace, Ridolfi, De Tomaso, Baronciani, Vagnini. Complimenti a tutti loro. Il Futbol che sta per tornare Vis può dormire sonni tranquilli. Il che, in tempi di vacche magre dal punto di vista economico, non è poco. (e.lu.)

Segnalazioni, foto, curiosità... Scriveteci a marcheingol@quelliche.net et o all’indirizzo: Quelliche.net, via Brodolini, 58 63020 Falerone (FM) Fax 0734.330261


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IL DS BELLI CONFERMA IL GRUPPO TRAMITE UN SMS!

CAMERANO

“Speriamo nel ripescaggio”

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opo aver ottenuto il lasciapassare per la finalissima, vincendo il playoff del girone B di Prima categoria, il Camerano viene superato ai supplementari da un indomito Pieve di Cagna (Prima categoria girone A), abile a spuntarla 2-1 ai tempi supplementari, guadagnandosi il sudatissimo pass per la

Promozione. Il vero rammarico per il team di Giorgio Pantaleone ((foto a fianco) è quello di non esser riusciti, in vantaggio di un gol, a sfruttare l’espulsione di Rossi, portiere del Pieve di Cagna: terminati i cambi la squadra pesarese ha mandato in porta un giocatore. Sembrava fatta, a quel punto, per il Camerano e invece l’incubo era in agguato dietro l’angolo: “Da quel momento in poi però noi non siamo più riusciti a calciare in porta e loro, poco dopo, hanno pareggiato. Nei supplementari - racconta il DS cameranese Andrea Belli - il Pieve ha siglato subito il 2 a 1 e per noi è stato il colpo del kappao”. Dal punto di vista psicologico un colpo durissimo per una squadra che, in pratica, aveva la Promozione in mano. Si spera nel ripescaggio Si attende ora di conoscere il

futuro del Camerano, in corsa per un possibile ripescaggio: “Vediamo cosa accadrà in D e Eccellenza, di conseguenza siamo in attesa di sapere se si libera un posto in Promozione per noi – conclude il dirigente gialloblu -, successivamente la nostra attenzione è rivolta al 15 luglio, giorno in cui scadranno le iscrizioni: in quella data vedremo cosa sarà cambiato negli scacchieri dei vari tornei”. Un punto fermo, in vista della prossima stagione però è già in cassaforte: il gruppo.

che il blocco della squadra rimarrà inalterato, a prescindere dalla categoria che si va ad affrontare. Proprio su questo chiude Belli: ”Il gruppo assemblato infatti è veramente fantastico e sicuramente, il prossimo anno, sarà la nostra arma vincente”, che sia Prima o Promozione. Una stagione dai numeri importanti

quella appena conclusa: terzo posto in classifica, successo nei playoff del girone grazie alla finalissima vinta a Falconara sul Borghetto. Se la speranza di approdare in Promozione è legata ai ripescaggi dunque la prossima stagione inizia con basi importanti e solidissime, dalle quali ripartire verso traguardi importanti.

Un gruppo compatto A tal proposito il DS Belli svela un retroscena che chiarisce nel migliore dei modi quale sia l’armonia all’interno dello spogliatoio. Lo stesso direttore sportivo, all’indomani della sconfitta con il Pieve, ha inviato un sms a tutti i ragazzi per confermare

San Biagio, Danilo Tacchi inizia il sesto anno

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“Resto qui perchè mi trovo benissimo: è l’ambiente ideale per me” a conferma è arrivata nelle

(due salvezze storiche). L’accordo

Danilo (foto) sarà anche per la prossima stagione l’allenatore della prima squadra del San Biagio. Si tratterà dunque del sesto anno consecutivo per un binomio quanto mai vincente, che ha già fatto miracoli, prima in Seconda

e pronto a nuove sfide. E anche la

legittime per cambiare pagina.

valutate solo se fossero state più

lascerà ma ciò rappresenta un


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ANCONA

Agugliano Polverigi:

Trombettoni nuovo presidente

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’Agugliano Polverigi riparte per la prossima stagione da un rinnovato assetto societario con un nuovo presidente, Roberto Trombettoni (nella foto): “Ho deciso di intraprendere questa avventura perchè sono un appassionato di calcio – afferma il massimo dirigente - spero di poter portare il mio contributo all’Agugliano Polverigi sotto il profilo organizzativo e tecnico. Abbiamo confermato intanto l’allenatore Rossini anche per la prossima stagione e abbiamo inoltrato richiesta di ripescaggio per la prima categoria”. Dunque buoni propositi e speranze di ripescaggio, che date le dimensioni della crisi che assorbe anche il mondo del calcio, potrebbe essere più che concreta: “Confidiamo per la prossima stagione di valorizzare i giovani del vivaio, per creare una squadra di giocatori del posto che integri oltre ai veterani in prima squadra anche i giovani della juniores, che certamente saranno utilizzati dall’allenatore. Questo è

il nostro obiettivo principale, ovviamente sia nel caso in cui fosse Prima, che Seconda categoria”. Nel frattempo, in attesa di sapere quale sarà la categoria del prossimo anno, il presidente esprime parole di ringraziamento per la precedente gestione. “Volevo congratularmi con la passata gestione sotto tutti gli aspetti sia per il bilancio che per l’organizzazione societaria portata avanti con grande serietà in questi anni, e con i ragazzi per gli ottimi obiettivi raggiunti il secondo posto e la conquista della Coppa Marche”. L’organigramma societario è così composto dal presidente Roberto Trombettoni, il vice presidente Renzo Antonini, il responsabile della prima squadra Simone Pelonara, l’allenatore della prima squadra Giorgio Rossini, il responsabile e allenatore della juniores Francesco Beccaceci e il responsabile del settore giovanile Gilberto Fossati.

Trozzi: ecco la Real Cameranese che voglio Il nuovo DS illustra l’obiettivo della prossima stagione

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assimiliano Trozzi (nella foto) neo direttore sportivo della Real Cameranese introduce gli obiettivi principali della nuova stagione: “Stiamo andando avanti con la politica da cui siamo partiti tre stagioni fa, con i ragazzi del posto, cercando di migliorare il quinto posto ottenuto quest’anno – afferma il ds - non abbiamo ancora fatto grandi cose, dobbiamo ripartire, abbiamo confermato o in blocco il gruppo dello scorso anno e iil mister Roberto Scandali e stiamo cerrcando un attaccante e un centrocamp pista, che siano possibilmente di Camerano”. Oltre a definire gli asspetti principali, approfondisce quellii che caratterizzeranno la squadra e la società, non nascondendo che quello principale è il passaggio in Prima categoria, quest’anno solo sfiorato con il raggiungimento dei playoff: “Vogliamo che l’unità sia il

nostro punto forza, abbiamo due società, una di calcio a cinque e una di calcio ad undici, per avere un gruppo più forte quest’anno ci siamo coalizzati e stiamo facendo quadrato attorno alle due squadre tutti insieme come dirigenti, essendo presenti in pianta stabile anche con Rabini e Mignanelli per cercare di fare il salto di categoria. La mia politica – afferma Trozzi - è ottenere il massimo dei risultati dal gruppo che abbiamo abbiamo. Siamo una squadra affiatata di 25 perrsone, un gruppo spettacolare, sopperia amo magari la mancanza di qualità à tecnica con questa nostra caratteeristica. Le nostre priorità sono tre principalmente: arrivare presto a fare il salto di categoria, continuare a lavorrare con i ragazzi del posto, e cossa importante, migliorare il rapporto con l’altra società di Camerano, se così fosse sarebbe certamente un bene per tutto il paese”.

Alla Falconarese comanda...Tenenti! I biancoverdi ripartono da l’ex mister del Vallesina

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arà Lorenzo Tenenti (foto ( sotto) l’allenatore incaricato di riportare la Falconarese in Promozione. Il club biancoverde, neoretrocesso in Prima categoria, ha deciso di affidarsi all’esperto Tenenti per il delicato ruolo di allenatore-giocatore. Tenenti, nato a Jesi ma cresciuto calcisticamente a Falconara, dove risiede tuttora, è un difensore centrale che ha fatto le fortune di Piano San Lazzaro, Castelfrettese e Castelfidardo, ed è reduce dall’esperienza al Vallesina. Compirà 36 anni il prossimo 22 giugno e non è alla sua ua prima esperienza da allenatore, perché proprio a Castelfidard do nel 2007 ha assunto la guid da tecnica dopo le dimissioni di Calcabrini portando la squadra dal terzultimo po osto fino ad un punto dai pla ayoff. “Abbiamo puntato su dii lui, perché è un uomo esperto o e vincente – ha detto il presid dente Damiano Bastianelli –. Un n giocatore che conosco o bene, per aveerlo allenato a Barbara, dotato di o t t i m e capacità

umane e tecniche. E’ di Falconara e ha già vestito la casacca del nostro club, quindi è stata anche una scelta fatta in linea con la nostra politica di puntare su ragazzi del posto. E’ un giocatore che ci sarà utilissimo in campo, ci siamo convinti di affidargli anche la conduzione tecnica per le sue caratteristiche, che fanno sì che sia sempre stato una guida per i suoi compagni”. La Falco riparte dalla Prima categoria con rinnovate ambizioni: “C’è un progetto importante, che credo ci ponga tra le squadre che lotteranno per i primi posti, posti senza follie perché i tempi ch he corrono non lo consentono.. Puntiamo a non smantella are il gruppo dello scorso anno, inserendo giovani e ragazzi che accettano quessta scommessa. Mi sento comunque di poter dire che la Falconarese agirà in maniera ttale da poter recitare la prossima stagion ne un ruolo da prota agonista”.


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ANCONA

Il Collemarino brinda al ritorno in Seconda categoria Sarta: “Vittoria dedicata a noi stessi, alla squadra e agli sponsor”

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ndici anni di storia, due promozioni in Seconda categoria, l’ultima giorni fa, vincendo la lotteria dei playoff. Il Collemarino 98 può finalmente brindare, dopo aver piegato prima il Candia e poi il Falconara. Non sono bastati i tempi regolamentari, ci sono voluti i supplementari alla squadra anconetana per alzare le

braccia verso il cielo. Nel secondo tempo supplementare la stoccata vincente di Alessandro Pavoni che ha fissato definitivamente il punteggio sul 3-2. Tradotto: conquista della Seconda categoria. “Le vittorie sono tutte belle, ma se la promozione di quattro anni fa è stata sofferta, questa sicuramente si è rivelata favolosa”, ” le parole di

Gianni Sarta, direttore tecnico. Il Collemarino manca dalla Seconda categoria da due stagioni. Una promozione non a sorpresa, visto che il Collemarino era indicato da molti al salto di categoria. Una vittoria che Sarta vuol dedicare “a noi stessi, alla squadra, agli sponsor che ci sostengono e che sono importantissimi”. Adesso un

po’ di meriato riposo, poi inizierà il mercato anche se il Collemarino ha fatto suo il detto che “squadra che vince non si cambia”. “La nostra intenzione è di fare solo qualche piccolo innesto. Magari uno in ogni ruolo escluso il portiere. Per il resto la squadra è valida così”. Il tutto per centrare una tranquilla salvezza? Sarta non pone limiti alla provvidenza: “Vedremo. Partiamo per far bene”. Detto così il Collemarino 98 ha voglia di stupire ancora. Una società giovane, ma che può contare su quasi cento tesserati, con squadra Juniores e di calcio a 5. I protagonisti della promozione dalla Terza alla Seconda allenati da mister David Urbinati: Paolo Pasqualini, Claudio Iobbi, Luca Paletti, Andrea Natalucci, Yari Amico, Marco Burattini, Orfeo Bedini, Andrea Talevi, Mirko Sordoni, Simone Falaschini, Banta De Carlo, Daniele Scupp a, Mattia Casaccia, Andrea Gambella, Claudio Carletti, Luca Giustizi, Mattia Bibbona, Andrea Rocchi, Nicholas Di Meo, Francesco Orsetti, Alessandro Pavoni, Lorenzo Bolognini, Stefano Antonicelli, Lorenzo Boriani, Christian Pisciotto e Marco Lamberti.

Borbotti e un gol da 250.000 Euro

S

Dalla Vigor Castelfidardo ai pacchi di ‘Affari tuoi’

tefano Borbotti (foto ( foto) f oto) ha

Un tira e molla durato quasi

il pacco numero 2 con il quale

cinque anni, sono convolati

BORGHETTO

Cambio in panchina Pasquini nuovo allenatore

U

n’annata difficile da dimenticare in casa Borghetto, quella appena trascorsa. Il quinto posto ottenuto al termine di una stagione regolare vissuta su ritmi eccezionali e l’eliminazione della corazzata Loreto nella semifinale playoff, hanno portato la squadra del presidente Francesco Pietropaolo a disputare la finale playoff poi persa contro il Camerano calcio. Traguardo storico e di assoluto prestigio per la formazione di Monte San Vito che ha fatto gioco, per tutto l’arco della stagione, sulla solidità di un gruppo estremamente compatto: nessun giocatore in doppia cifra in quanto a reti realizzate ma oltre quindici giocatori in gol testimoniano di come tutti si siano messi a disposizione della causa. In vista della prossima stagione il sodalizio anconetano ha intento deciso di non continuare il rapporto con Maurizio Morsucci, artefice di questa splendida cavalcata verso la finale playoff. In panchina siederà Massimo Pasquini nella foto), tecnico proveniente dal Cupramontana, già alla guida del Borghetto nel corso degli anni Novanta.


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N. 2 - Giugno 2009

ANCONA

Evviva il tifo nei piccoli stadi 10 e lode al gruppo “Ultras Sassoferrato Genga”

I

l calcio è passione, batte forte il cuore quando la tua squadra vince, ti viene da piangere quando te ne torni a casa dopo una sconfitta. Il calcio è passsione, è tifo. E non conta ano le categorie, conta il cuoree. Come quello che batte dentrro al petto dei ragazzi che ffanno parte del gruppo Ultr ras Sassoferrato Gen nga, squadra di Seco onda categoria. Ecco la loro o storia. I primi segni che a Sassoferrato stava nasscendo un vero proprio tifo o si sono cominciati a nottare nel 2004, un gruppo di p pochi ragazzi fondavano il G GASG (Gruppo Alcolico Sa assoferrato Genga) e solo tre di questi seeguivano la loro squadra, in n casa e in trasferta, e magari saltando anche m il ma atrimonio della sorella per esseer puntuali allo stadio

la domenica pomeriggio. Poi, nel corso degli anni, si sono un pò ‘perfezionati’, sono riusciti a coinvolgere più persone, si sono armati di tamburo, bandiere, striscioni e di tanta passione. Ad oggi nel loro gruppo si contano circa 20 ragazzi dai 18 ai 30 anni. Stanno crescendo. Sono gemellati con i tifosi di un’altra squadra che milita nella stessa categoria, il Montemarciano, e ultimamente stanno coinvoilgendo molti giovani nell’organizzazione di varie coreografie come quella recentemente realizzata all’andata play-off contro il Dorica Torrette (vedi le foto). E’ raro vedere un tifo così appassionato, così motivato, così fedele ad una squadra di una categoria piccola, come la Seconda. Che dire a questi baldi giovani? Bravi. Il calcio è bello anche perchè ci sono storie da raccontare come le vostre.

Filottrano, Luchetta: “Bicchiere mezzo pieno”

U

n po’ di rammarico in casa Filottrano (Prima categoria) per il traguardo play-off sfumato proprio negli ultimi minuti di campionato, in una stagione che verrà sicuramente catalogata come estremamente positiva per tutto l’ambiente. La squadra del presidente Paolo Santoni è stata in corsa fino all’ultimo per centrare gli spareggi promozione

ma la stagione, secondo il tecnico Cristiano Luchetta, confermato anche per il prossimo anno, rimane comunque buona: “Sono positivo per natura e nella vita vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, quindi analizzando l’intero campionato mi sento di affermare che i 45 punti che ci hanno permesso di chiudere al sesto posto sono un traguardo importantissimo.

Ma il traguardo più bello che abbiamo raggiunto è senza ombra di dubbio l’armonia e l’intesa instaurati con l’ambiente filottranese”. Forse decisivo per la mancata conquista del piazzamento play-off un girone di ritorno dai numeri non eccezionali: “Immaginavo un calo di tensione da parte del gruppo, anche se non pensavo che si sarebbe protratto per così

lungo tempo. Comunque restare in corsa fino alla fine è stato entusiasmante - conclude il tecnico osimano - e sicuramente lascia nei nostri cuori la voglia di migliorarci per il futuro. Vorrei ringraziare la società che per prima ha creduto in me, mettendomi a disposizione una rosa di ragazzi fantastici e i tifosi che ci hanno seguito dappertutto”.


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VANI SPECIALE GIO

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ANCONA

IN ARCHIVIO L’EDIZIONE NUMERO 23 DEL TORNEO RISERVATO ALLA CATEGORIA JUNIORES

Il Vallesina trionfa al ‘Brugiamolini’ In evidenza il bomber del Vallesina Campanelli: con 9 reti si aggiudica il titolo di capocannoniere LORETO ’edizione numero 23 del Memorial “Brugiamolini” riservato alla categoria Juniores ha scritto nel suo ricchissimo albo d’oro il nome Vallesina calcio che in finale ha battuto la Filottranese, sconfitta per la seconda volta consecutiva in finale. Il Vallesina invece centra il successo alla sua prima partecipazione a questa manifestazione che, nella passata edizione, aveva visto trionfare la Dorica Torrette. Le semifinali hanno messo a confronto di fronte le vincenti dei quattro gironi: San Marcello (girone A), Vallesina calcio (girone B), Dorica Torrette (girone C), Filottranese (girone D). Prima semifinale tra Filottranese e Dorica Torrette: gara di indubbio valore tecnico e assolutamente godibile in cui le due formazioni di certo non si sono risparmiate; alla fine vince 2-1 la Filottranese ma la compagine dorica mette in mostra trame di gioco ed elementi di assoluto valore. Nella seconda semifinale si affrontano San Marcello e Vallesina calcio che, all’esordio assoluto nel “Brugiamolini”, centra la qualificazione alla finale superando i diretti concorrenti:

L

un’autentica impresa. La finale dunque vede di fronte il Vallesina e la Filottranese, è chiaro fin da subito che le emozioni non mancheranno. Vallesina in vantaggio con Sow e replica della Filottranese grazie a Gigli. Nemmeno il tempo di esultare che il Vallesina si riporta in vantaggio con Campanelli che, oltre a siglare il 2-1 definitivo, si aggiudica il titolo di capocannoniere della manifestazione con nove centri all’attivo. L’ALBO D’ORO Il “Brugiamolini”, nato nel 1987, va in archivio con un bilancio sicuramente positivo. La prima edizione fu vinta dall’Audace di Recanati, capace di confermarsi anche l’anno successivo. Nelle edizioni seguenti vittorie per Villa Musone (’89), Camerano (’90-’91-’92), Ancona (’93-‘94), Collemar Pescatori (’95-’96-’97), Spes Jesi (’98), Splendorvitt (’99), Castelfidardo (2000), Folgore Largo Europa (‘01), Chiaravalle (‘02), Cral Palombina Vecchia (‘03), Aesina (‘04), Castelplanio Angeli (‘05), Falconarese (‘06), Real Vallesina (‘07), Dorica Torrette (‘08), Vallesina Calcio (‘09).

1° Classificata - Vallesina Calcio

(Enrico Scoppa)

Segnalazioni, foto, curiosità... Scriveteci a marcheingol@quelliche.net o all’indirizzo: Quelliche.net, via Brodolini, 58 63020 Falerone (FM) Fax 0734.330261 2° Classificata - Filottranese Calcio


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Potenza Picena olè!

Il ritorno in Promozione, dopo due stagioni in Prima, arriva al termine di due finali vinte ai calci di rigore

D

opo due stagioni in Prima categoria il Potenza Picena centra il ritorno in Promozione al termine di una stagione che definire emozionante è quantomeno riduttivo. Dopo il quarto posto ottenuto in campionato e la conseguente qualificazione ai playoff l’undici giallorosso ha inanellato cinque gare da dentro o fuori con una grinta e un carattere incredibile. Ultima in ordine di tempo lo spareggio finale disputato al Roccheggiani di Falconara contro il Pieve di Cagna, concluso ai calci di rigore con il successo 5-4 maturato grazie ai due penalty parati da Morlacco e al rigore decisivo trasformato da Proculo che ha fatto esplodere l’entusiasmo dei sostenitori giallorossi che ritrovano cosi una categoria più ‘familiare’ (vista la lunga militanza) come la Promozione. La gioia di Montella Soddisfazione e gioia che vengono confermate dalla parole del segretario Andrea Montella: “L’emozione di questo successo supera ogni cosa, è quasi banale dirlo ma è cosi. Tutto questo nonostante abbiamo avuto problemi di formazione, in particolare in chiave difensiva, senza eguali: cinque difensori fuori negli ultimi mesi e nelle gare che contano. Molti hanno sottolineato che nella finale di Falconara, vinta sul Pieve di Cagna ai calci di rigore, la squadra pesarese si fosse presentata priva di cinque elementi ma nessuno ha messo in evidenza che problemi simili, se non maggiori, li abbiamo vissuti per tutto il girone di ritorno. Per questo motivo ho parlato chiaramente di

una autentica impresa e devo dire grazie a questi magnifici ragazzi, guidati in campo dalla classe di un elemento impareggiabile come Jonathan Proculo”. Questa emergenza costante ha comunque avuto il merito di mettere in evidenza giovani elementi locali: “Faccio un esempio su tutti: Ilario Vissani, classe 1990, schierato in campo nelle ultime cinque gare a dimostrazione della nostra ferma intenzione di dare spazio al nostro settore giovanile: in questo senso il campionato di Promozione aiuta anche per la regola dei fuoriquota”. Il carisma di mister Santoni Citazione particolare per il tecnico Giuseppe Santoni che ha saputo guidare questo gruppo alla vittoria finale: “Posso solo parlare bene di mister Santoni: non lo conoscevo personalmente ma ho avuto modo di farlo in questa stagione e credo che l’aggettivo che lo contraddistingua meglio sia carismatico. Riesce sempre a tirare fuori il massimo dalla squadra che non si è mai risparmiata. Un autentico trascinatore dotato di grande carattere”. Mille difficoltà sopraggiunte a livello di infortuni, un cambio in panchina (Santoni subentrato in corso d’opera a Mazzieri) e una lunga serie di spareggi al cardiopalma: il Potenza Picena ha cosi dimostrato di saper superare di difficoltà facendo gruppo e compattandosi sempre di più con una società presente ed attenta. La voglia di ritrovare la Promozione perduta due stagioni fa ha fatto il resto e il traguardo finale è il giusto premio per questa squadra.

Immagini delle finali vinte dal Potenza Picena. Foto di Luca Borroni www.potenzapicenacalcio.com


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MACERATA LA SOCIETÀ DEL PRESIDENTE SEGHETTA CENTRA L’OBIETTIVO DELLA SECONDA CATEGORIA AL PRIMO ANNO DI VITA

Vigor Montecosaro subito vincente “Il nostro segreto? La grande coesione e il rispetto reciproco”

N

el primo anno in Terza categoria, arriva la prima promozione della storia per la Vigor Montecosaro, società nata appena un anno fa. Una squadra composta da giovani e diretta da giovani, lo stesso presidente, David Seghetta ha 29 anni, così come gli altri componenti della società. E’ stato un campionato intenso per i ragazzi guidati da

mister Camilletti in panchina, il campionato regolare è terminato con il secondo posto alle spalle dell’Aries Trodica, e poi è iniziato il cammino nei playoff. Ma i ragazzi hanno sorpreso tutti, e nella finale fra gironi con la Corva è riuscita ad agguantare la Seconda categoria. “E’ stata una grande soddisfazione – commenta il presidente Seghetta - avevamo

come obiettivo quello di far bene ma ancor prima di creare un grande gruppo. Abbiamo lottato fino alla fine con l’Aries in campionato, nei playoff abbiamo lavorato tutti insieme e abbiamo vinto una partita importantissima con la Corva che è stata in fondo anche lo specchio del campionato: siamo partiti male, poi siamo stati raggiunti e infine abbiamo

vinto”. Una gioia grande per la società nuova di zecca, che affronterà la Seconda categoria senza dubbio mantenendo il suo punto di forza, il gruppo: “Una promozione in Seconda arrivata quasi a sorpresa – afferma ancora il massimo dirigente della Vigor - non eravamo partiti certo per vincere, questo era la nostra prima stagione in Terza

categoria. Un grande gruppo composto in maggioranza da giovani il nostro, che ha lavorato duramente ed è riuscito a raggiungere un grande obiettivo. Non abbiamo ancora messo nero su bianco per il prossimo campionato, ma sappiamo già che l’ossatura di questo gruppo che si è creato resterà e verranno fatti solo alcuni innesti d’esperienza ovviamente per affrontare un campionato impegnativo come quello di Seconda categoria”. Quale è stata la ricetta giusta per ottenere in una sola stagione un risultato così importante? “Le cose sono andate tutte per il verso giusto, quando siamo andati in difficoltà la società ha saputo spronare la squadra nel momento e nel modo giusto facendo quadrato attorno ai giocatori. Devo ringraziare giocatori come Guidotti, il nostro portiere che ha guidato la nostra difesa insieme a Cipriani, Cesca che ha messo a segno 29 reti fra campionato e play-off e il grande lavoro di tutti del mister e dei ragazzi. Il nostro segreto è stato questo, la grande coesione in così poco tempo che si è creata e il rispetto reciproco”.

E ‘Il Punto’ Mogliano riparte da Bianchini

I

“Al mio primo anno da allenatore l’obiettivo era quello di creare il gruppo: ci sono riuscito!”

l punto Mogliano riparte dal gruppo e dall’allenatore, come ci conferma lo stesso tecnico Andrea Bianchini (nella foto), con l’obiettivo, ovviamente di migliorare i risultati: “Sicuramente l’obiettivo è di migliorare la posizione della stagione precedente, cercando di lasciare più possibile invariato questo gruppo, per far si che

cresca ancora mentalmente e che nella prossima stagione si possa anche migliorare quanto fatto finora – afferma il mister alla prima esperienza in panchina - sono quasi tutti giovani del posto, noi vogliamo farli divertire, lo scorso anno ci siamo riusciti a creare un bel gruppo, i ragazzi non si sono mai allonanati dalla squadra, e per me in quanto alla prima

esperienza è stata una grande soddisfazione”. Una prima stagione senz’altro positiva, uno dei due obiettivi principali è stato raggiunto, ammette lo stesso tecnico: “E’ stato il mio primo anno da allenatore e il presidente mi ha chiesto proprio questo, creare un bel gruppo, credo proprio di esserci riuscito. Per quanto riguarda invece il farli crescere mentalmente,

altro obiettivo posto dalla società penso che ci vorrà ancora un po di tempo e restare insieme anche la prossima stagione sarà fondamentale. Non facciamo campagna acquisti è un bellissimo gruppo sono tutti amici e forse questo può essere l’ingrediente in più per il prossimo anno superando anche il record di 26 punti che abbiamo conquistato”.


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MACERATA

Un sogno chiamato Promozione Parla il Presidente del Chiesanuova Luciano Bonvecchi: “Molti gli attestati di stima” dopo dieci mesi di altissima tensione, può concedersi anche un momento di relax per rivedere il film di una vittoria annunciata. La vittoria di un campionato cambia qualche cosa nella vita di tutti i giorni? “Non sembra vero ma è così. Sono arrivati tanti attestati di stima di gente che vive nel mondo del calcio ma anche della gente che ti vede sul sagrato della chiesa o in un ufficio, percepisci la soddisfazione di potersi complimentare. Davvero una sensazione straordinaria”.

Intervista di Enrico Scoppa

S

arà la Promozione B il campionato che andrà a disputare il Chiesanuova del presidente Luciano Bonvecchi il prossimo anno. La grande impresa, il traguardo tanto ambito è stato finalmente tagliato. Dopo quarantadue anni (la società è nata nel 1967) è approdata dunque nel campionato di Promozione. La prossima

stagione ormai bussa alle porte e per la frazione di Treia sembra un sogno. Una realtà viva, una realtà concreta come ha detto il sindaco Luigi Santalucia quando ha ricevuto la squadra in Comune per tributargli il giusto premio per l’impresa appena messa in atto. Entusiasmo alle stelle ma anche tanta concretezza ed altrettanta organizzazione a partire dalla segreteria per finire alla presidenza nelle salde e solide mani di Luciano Bonvecchi il quale per un’attimo,

E’ stata una vittoria speciale sotto ogni aspetto: hanno suonato le campane. “Emozioni forti per tutti i dirigenti, giocatori, per lo straordinario pubblico che ci ha seguito nel corso della stagione ed in occasione del confronto decisivo con il Camerino. Tengo inoltre a dedicare questo straordinario successo a Luciano Caprara e Nazzareno Domizioli che hanno fatto nascere la società”. Quando ha capito che l’impresa era possibile? “Dopo il pari ottenuto a Potenza

Picena, quando il martedì sono entrato negli spogliatoi ed ho visto che i giocatori hanno abbassato la testa ho capito che avevano già tutto chiaro in mente come doveva essere l’atteggiamento nella gara con il Camerino: così è stato”. Il giorno che vorrebbe cancellare dal calendario? “Quando ho deciso, dopo la sconfitta interna con la Vigor Pollenza, di tagliare il rapporto con Massimo Appignanesi ed affidare la guida tecnica a mister Fermanelli”. Che squadra verrà allestita presidente? “Affronteremo la nuova esperienza cercando di essere concreti, senza delude o illudere nessuno. Stiamo già lavorando: unica notizia ufficiale la conferma del tecnico Luca Fermanelli e daremo impulso al nostro settore giovanile”. Campionato nuovo ma emozione e impegno identici in una realtà piccola nelle dimensioni ma grande in quanto a passione per il mondo del calcio. Occasione unica, infine, per valorizzare al meglio il lavoro fatto a livello di settore giovanile.

MISTER GIACOMINI: “IL PUNTO DI FORZA NEL CARATTERE”

La Samb Montecassiano vola in Prima

G

rande gioia in casa Samb Montcassiano per una promozione in Prima categoria quanto mai sofferta dal sodalizio maceratese. La squadra del presidente Franco Ortenzi

infatti ha conquistato l’acceso in Prima senza scendere in campo, grazie al successo corsaro della Cluentina in casa della Nuova Folgore. Ovviamente raggiante il tecnico rossoblu Pietro

Giacomini: “Una stagione veramente complicata, dura, intensa ma ricca di soddisfazioni e in questo senso non può mancare il mio ringraziamento allo staff che ha collaborato con me. Per quanto riguarda la squadra il vero punto di forza è stato il carattere che questi ragazzi hanno saputo dimostrare in particolare, quando ci sono stati dati 6 punti di penalizzazione: hanno dimostrato che con il cuore ogni traguardo possibile. Voglio sottolineare come ci sia bisogno di maggiore chiarezza da parte della Federazione nella definizione di alcune squalifiche invece

di affidarsi a delle minuscole annotazioni che possono trarre in inganno, in assoluta buonafede, le società. Nel complesso comunque devo dire che la quadratura del gruppo e la sua compattezza ci hanno portato alla meritata promozione e questo è il momento di goderci a pieno di questo trionfo”. Un successo ottenuto dal collettivo nel quale spiccano però le 11 reti a testa realizzate da Alessandro Fava e Giovanni Foglia, capofila di un attacco capace di realizzare ben 56 reti, miglior reparto avanzato del campionato in coabitazione con il Fiuminata.

PENNA SAN GIOVANNI

Parla Moggi L’ex DG Juve ospite il 3 luglio

Luciano Moggi nelle Marche: che colpo. Moggi è l’ospite della serata di chiusura del Festival “Un libro al mese”, promosso dal Comune di Penna San Giovanni. L’ex direttore generale della Juventus venerdì 3 luglio, alle 21.30, presenterà il suo libro “Un calcio nel cuore” nella suggestiva cornice della terrazza Belvedere. Saranno i giornalisti Bruno Ferretti (Il Messaggero) e Piergiorgio Severini (Rai Sport) ad intervistare Moggi, invitato dal direttore artistico della rassegna, il giornalista Fabio Paci. Moggi ha deciso di dire la sua. E lo fa con un libro in cui, con precisione, senza reticenze e anche con orgoglio ricostruisce i fatti di Calciopoli, rilegge e spiega le intercettazioni telefoniche e racconta la storia che l’ha visto trasformarsi, agli occhi dell’opinione pubblica e di milioni di tifosi, da direttore generale di una squadra capace di vincere tutto a “Big Boss” di un’organizzazione in grado di gestire schiere di arbitri, decidere a tavolino risultati e pilotare interi campionati. Ricco di rivelazioni, il racconto di una vicenda che ha sconvolto e fatto discutere tutti gli italiani (ed è ben lungi dall’essere conclusa...) è l’occasione anche per ripercorrere la storia personale di Moggi nel mondo del calcio, dai primi passi come osservatore di giovani promesse ai grandi successi: con la Roma, il Torino, il Napoli e soprattutto con la Juventus. “Un calcio nel cuore”, scritto da Moggi con Enzo Bucchioni e Mario D’Ascoli, è un racconto che merita di essere ascoltato da tutti quelli che, senza pregiudizi, vogliono cercare di capire cosa è successo: “Più il tempo passa – spiega Moggi – e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio del 2006 in poi abbia prodotto soltanto una finta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Non è così”. Dunque, venerdì 3 luglio appuntamento a Penna San Giovanni. Ingresso libero. La terrazza Belvedere può contenere 250 spettatori (prenotazioni: 392. 392.9053139).


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MACERATA CSI RECANATI

“Stavolta in Seconda categoria ci resteremo a lungo” E’ la promessa del vice presidente Frenquelli

C LA RICETTA DELLA SOCIETA’ RECANATESE: AUTOTASSAZIONE E ALLENATORE A VITA

Per un calcio migliore guardate all’...Europa! di Mauro Nardi

RECANATI E’ dura la vita per le piccole società storia è

sportive dell’

piuttosto

ma

Europa

la

Calcio

particolare

e

dovrebbe insegnare qualcosa alle squadre più ambiziose. Fabio Palazzo, presidente dell’Europa che

milita

provinciale

(formazione nel

campionato di

Terza

categoria), ha le idee chiare per il futuro: autotassazione, promozione

in

Seconda

categoria e mister legato a vita. Andiamo con ordine. “Gli sponsor sono sempre meno e le spese sempre di più - ci dice - dirigenti e giocatori sono costretti ad autotassarsi per far fronte ai costi di gestione,

l’iscrizione

alla

Federazione e la quota per usufruire del campo sportivo

per gli allenamenti e le partite

il

interne. Se l’amministrazione

allenatore a vita dell’Europa

comunale

Calcio. Quando deciderà di

potesse

toglierci

tecnico.

“Sergio

Elisei

quest’ultima voce dall’elenco

terminare

per noi sarebbe una boccata di

dimetterò da presidente. Ci

ossigeno non indifferente”.

lega un ottimo rapporto di

Poi

amicizia ma non solo. Sono

il

sogno

chiamato

l’avventura

mi

Seconda categoria: “E’ un

veramente

palcoscenico che non abbiamo

come lavora, di come mette in

mai calcato e che proveremo

campo la squadra e di come

a raggiungere. La nostra è

gestisce il rapporto con gli

una società nata per scherzo

atleti. Ovviamente il gruppo

otto anni fa da un gruppo di

verrà riconfermato quasi in

amici e amanti del calcio.

blocco a partire dal portiere

L’intenzione

di

Luca Bartolucci che insieme al

militare nel campionato degli

difensore Marco Ramazzotti e

amatori ma con il passare

al capitano Emanuele Agostini

degli anni ci siamo accorti

rappresentano

che con lo stesso impegno

cardini della squadra grazie

economico avremmo potuto

alle

provare l’avventura in terza

categorie maggiori.

categoria.

Nelle

era

Un

quella

torneo

che

loro

soddisfatto

alcuni

esperienze

prossime

di

nelle

settimane

lavoreremo per rinforzarlo e

ormai conosciamo bene. Dalla

arriveranno almeno quattro/

prossima quindi proveremo

cinque pedine di esperienza

a

per dare un maggiore tocco

qualcosa

di

delle qualità della squadra di mister Giuseppe Lorenzini. Nonostante il dominio della rivale Real Porto, salita direttamente in Seconda categoria al termine della regoular season, e gli innumerevoli intoppi specialmente di natura fisica, il vice presidente ha sempre creduto nella promozione. “Un giusto epilogo apostrofa il dirigente - nonostante la squadra sia stata significativamente rifondata all’inizio della stagione e malgrado i numerosi infortuni che hanno provocato la forzata assenza di giocatori importanti per lunghi tratti, la voglia dei ragazzi di arrivare alla vittoria finale e l’impegno costante di tutti hanno consentito di tagliare il traguardo. Tengo a sottolineare che non butteremo al vento questa opportunità, che molte squadre inseguono da tempo senza successo. Ogni sforzo sarà diretto a costruire una squadra competitiva, in grado di confrontarsi con ogni avversario. Ritoccheremo l’organico con qualche innesto di esperienza e qualita, facendo il passo secondo la lunghezza della gamba ma mantenendo l’intelagliatura di quest’anno. La nostra politica non cambierà di una virgola e continueremo a dare spazio e risalto agli atleti del posto”.

dei

calchiamo da tre stagioni e che

raccogliere

ingoli, Abbadiense e Muccia: il C.S.I. Recanati ha superato ogni ostacolo aggiudicandosi la lotteria play off del campionato provinciale di Terza categoria. Una scalata lunga, impegnativa e nello stesso tempo esaltante che ha consentito allo storico sodalizio calcistico recanatese di ritornare a disputare la Seconda categoria. Palcoscenico che non calca dalla stagione 2006/07, conclusa, dopo nove mesi di dura lotta, con una amara ed ingiusta retrocessione nel gradino piu’ basso del calcio marchigiano. “Questa volta però ci resteremo a lungo - dichiara, fiducioso, il vice presidente dei gialloverdi Romano Frenquelli -. L’esperienza maturata tre anni fa ci sarà di aiuto. Inoltre rispetto al passato esiste un progetto ben definito, nato la scorsa estate e portato avanti con estrema serietà e convinzione da dirigenti, mister e gli stessi giocatori. Vogliamo avere un ruolo importante e lottare con dignita’ nel movimento calcistico regionale. L’obiettivo primario della prossima stagione sarà quello della salvezza ma intendiamo migliorarci di anno in anno. Poi vedremo cosa ci regalerà il futuro”. Romano Frenquelli non ha mai dubitato

veramente importante”.

di qualità ad un organico che

Infine l’amore eterno con

ritengo già competitivo”.

Segnalazioni, foto, curiosità... Scriveteci a marcheingol@quelliche.net o all’indirizzo: Quelliche.net, via Brodolini, 58 63020 Falerone (FM) Fax 0734.330261


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MACERATA

SPECIALE GIO VANI

31

L’Atalanta trionfa al torneo ‘Alta Valle del Potenza’ Tra i premiati Simone Mangiola, classe ‘95, attaccante dell’Ascoli dii E d Enr En nrric n ic co oS Sc co op opp ppa pp

L 1° Classificata - Atalanta

2° Classificata - Bologna

3° Classificata - Ascoli

Sarnano - Roma accordo di collaborazione

A

CASTELRAIMONDO a 9^ edizione del trofeo “Alta Valle del Potenza”, riservato alla categoria giovanissimi, si è concluso con il successo dell’Atalanta che ha battuto in finale il Bologna (40) grazie alla tripletta firmata da Varano, capocannoniere del torneo, e al gol di Barlocco. Nella fase di qualificazione nel girone A vinto dal Bologna in apertura successo della Lazio sulla Folgore Castelraimondo (5-4) dopo i calci di rigore visto che la partita era finita senza gol. Folgore di nuovo sconfitta dal Bologna (1-0) grazie al gol del petroniano Loudovichi. Nella terza ed ultima gara del triangolare Lazio e Bologna hanno chiuso in parità (1-1): gol del laziale Amico e del rossoblù Adani. Nel girone B promossa l’Atalanta. Nel confronto d’apertura, tra veri giganti, Atalanta ed Ascoli hanno chiuso in parità (0-0), i calci di rigore hanno condannato i bianconeri guidati da Francesco Schicchi (53) promuovendo i bergamaschi. Nella finale che ha assegnato il trofeo, ha visto primeggiare l’Atalanta, nella finale che ha assegnato il terzo e quarto posto successo dell’Ascoli (4-1) nel confronto con la Lazio. Per i bianconeri piceni doppietta di Marsicano, gol di Palmarini e Fabiani. Bandiera biancoceleste salvata da Scorza. Al quinto posto ha concluso la Ternana che ha superato nella finalina la Folgore di Castelraimondo 2-1. La classifica finale del torneo: Atalanta, Bologna, Ascoli, Lazio,Ternana e Folgore. Per l’Atalanta quarto podio in nove edizione: un record. Il pensiero di Massimo Di Luca, organizzatore e punto di riferimento, nelle Marche, per il club orobico: ”Un bel torneo, si sono visti giovani interessanti, ha vinto la squadra sicuramente più forte”. Al termine della manifestazione c’è stata una bella premiazione alla presenza di autorità politiche: riconoscimenti alle squadre partecipanti, miglior portiere Mirco Miori dell’Atalanta, miglior giocatore Simone Mangiola dell’Ascoli, capocannoniere del torneo Federico Varano dell’Atalanta.

Sarnano si tifa Roma, l’accordo di collaborazione partirà dalla stagione 2009/2010. A seguito di questa affiliazione, voluta in primis dal presidente Maurizio Fogante, i responsabili tecnici dell’A.S. Roma si occuperanno, periodicamente, di fornire la loro competenza con verifiche tecniche e metodologiche sull’attività sportiva programmata. La società capitolina darà anche la possibilità alle giovani promesse locali di mettersi in vetrina in occasione di raduni calcistici. Un aspetto collaterale all’accordo è quello di offrire ai tesserati della S.S. Sarnano la possibilità di assistere ad alcune gare del campionato di serie A. Porte aperte quindi a tutti i giovani della zona che volessere fare calcio sotto l’egida della Roma.

IN ALTO DA SINISTRA: PECI MAURO, MICHELE CURLETTA, BASILI LUCA, LORIS MOGLIANI, GARBUGLIA ANDREA, BORDONI EDOARDO, STORANI LUCA IN PIEDI AL CENTRO DA SINISTRA: IL DIRIGENTE AMEDEO TORRESI, DEL MEDICO LUCA, MARCO CAPOZUCCA, STEFANO DALLORO, ILARI JACOPO, SAMPAOLO GIANLUCA, MANCINI FRANCESCO, MISTER PETTINARI, FERRINI LUCA, FORMENTINI STEFANO, JOMMI, BERTO FRANCESCO, MARCO TORRESI, GRASSETTI LANFRANCO SEDUTI DA SINISTRA: ZALLOCCO FABIO, MIRKO DEL MEDICO, LUCA SBRASCINI, ANDREA CIPOLLETTI, IL CAPITANO CICCHINE’ MARCO, BONIFAZI MATTEO, SILVERI LUCA, CANESTRARI ALESSANDRO, MARCACCIO PARIDE, BELSITO DANILO.

Trodica: bravi ragazzi!

C

’ e ampia soddisfazione in società per la splendida annata del Trodica, sia per la prima squadra che per la Juniores. La società e i tifosi infatti (compreso il tifosissimo Gianni Marchionni) non possono che esprimere orgoglio per i giovani della Juniores per il risultato ottenuto di Campioni Regionali del girone C davanti al Montegranaro e per l’essere approdati alla finalissima per il titolo regionale ad Ancona, battendo in semifinale l’Atletico Piceno grazie ai gol segnati in trasferta (0-0, 3-3). In finale purtroppo è arrivata la sconfitta con il forte Bikkembergs Fossombrone

a cui i ragazzi si sono dovuti arrendere e sono usciti sconfitti per 5 a 2. Una menzione speciale però è dovuta al mister, Fiorenzo Pettinari, che in un solo anno di lavoro ha ottenuto un successo mai raggiunto nella storia del Trodica, facendo dei ragazzi un gruppo unito e vincente. Un successo quello della Juniores, che si va ad aggiungere alla già buona stagione della prima squadra che, classificatasi al terzo posto nel campionato Promozione girone B, ha partecipato ai play-off per l’accesso al campionato di Eccellenza, perdendo contro il Montegiorgio.

I baby y della Monteluponese p ospiti dell’Atalanta

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Il racconto di Maurizio Linardelli

l Settore Giovanile dell’ USD Monteluponese del presidente Sandro Mancini nel mese scorso si è recato in visita al Centro Tecnico di Zingonia (Bergamo) per far visita al Settore Giovanile dell’Atalanta. Il responsabile Maurizio Linardelli ci racconta questa giornata tra i professionisti: “E’ stata sicuramente una bella giornata quella passata al Centro Tecnico di Zingonia, abbiamo potuto vedere da vicino la grande organizzazione e la professionalità di uno dei più validi settori giovanili del panorama calcistico italiano. I circa 40 ragazzi ed i tecnici del nostro settore giovanile hanno avuto la possibilità di osservare da vicino i metodi e i contenuti delle diverse sedute di allenamento, tutti i ragazzi impegnati a prescindere dalla categoria di appartenenza mostravano una grande attenzione ed abnegazione nel reagire agli stimoli dei lori istruttori. Emozionante e stato anche l’incontro prima fuori e

poi dentro il campo con Nello Malizia, preparatore dei portieri della prima squadra, cittadino di Potenza Picena e quindi molto conosciuto e stimato da queste parti”. Linardelli continua poi nel racconto: “Abbiamo anche avuto la fortuna di poter assistere ad uno spezzone di allenamento della prima squadra ed i nostri ragazzi hanno potuto scambiare e farsi qualche foto ricordo con il mister Luigi Del Neri ed avere autografi dei giocatori più rappresentativi come il capitano Doni. La giornata poi si è conclusa con la classica ciliegina sulla torta, con la possibilità per i nostri Pulcini di disputare una gara amichevole contro i loro pari età dell’Atalanta, p o t e t e immaginare la felicità e l’emozione per i nostri ragazzi. Concludo ringraziando la società Folgore Castelraimondo ed in particolare il Massimo Di Luca per averci dato la possibilità di realizzare questa bella giornata”.


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Il DG Facciaroni: “Se tutti i record possono essere battuti, questo può essere solo eguagliato!” POKER DI SUCCESSI PER LA SQUADRA DI BAGALINI

Campiglione, e quattro!

Arrivano anche Titolo Regionale e Coppa Disciplina

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l Campiglione nella storia del calcio regionale marchigiano. La squadra giallonera ha conquistato tutto il possibile, tutto quanto c’era a disposizione in questa stagione 2008/09 nel campionato di Prima categoria. Dopo la bella vittoria dello scorso anno ai playoff arrivata il 25 giugno e la conquista della Coppa Marche di Seconda categoria, ecco la seconda promozione e coppa consecutive e… non solo. “Se tutti i record possono essere battuti, questo può essere solo eguagliato – commenta con orgoglio il direttore generale Giorgio Facciaroni (nella foto) – quattro titoli conquistati su quattro a disposizione. Non abbiamo più parole per descrivere quello che abbiamo fatto in questa splendida stagione.”” Prima è arrivata la vittoria del campionato, il traguardo senza dubbio più importante, conquistato il 18 aprile con una giornata di anticipo sul campo di Acquaviva che ha posto fine al testa a testa con il Monticelli secondo in classifica e ha sancito l’atteso ritorno del Campiglione in Promozione dopo cinque stagioni con il miglior attacco e la miglior difesa del girone D di Prima categoria. E dopo la vittoria del campionato, inizia la vera catena di

successi. Appena quattro giorni dopo, arriva l’atteso bis: la conquista della Coppa Marche. Ad Ancona, la squadra guidata in panchina dall’allenatore Roberto Bagalini (alla sua quarta stagione con il Campiglione e già confermatissimo anche per la Promozione, dopo 2 campionati, 2 coppe Marche e un titolo regionale conquistati) con un record di rigori 11 messi a segno e dopo un lungo cammino, si aggiudica anche il trofeo di categoria per la seconda stagione consecutiva. Poco più di quindici giorni dopo l’8 maggio, quando tutto sembrava ormai volgere a conclusione, ecco che la squadra si aggiudica anche il titolo regionale di Prima categoria, dopo delle gare intense con le prime classificate dei quattro gironi. A sorpresa, ma non troppo anche l’ultima, ma solo per ordine di arrivo e non di certo per importanza, soddisfazione che premia società e ragazzi, il riconoscimento che riempie più di orgoglio i gialloneri, la vittoria della Coppa disciplina per la stagione 2008/09. “Era un obiettivo che avevamo posto ad inizio stagione – afferma il presidente Lorenzo

Moretti – volevamo migliorare quanto fatto in precedenza, perché la prima squadra fosse un esempio da seguire sotto l’aspetto comportamentale per i ragazzi del nostro settore giovanile, perché fossero più responsabili in campo e loro ci hanno dato anche questa soddisfazione dimostrando grande maturità in campo, non possiamo chieder loro di più.”” Due espulsioni e sole cinque giornate di squalifica totali di squadra, hanno permesso ai ragazzi di Bagalini di coronare una stagione memorabile con il trofeo più importante che unisce vittoria e lealtà sportiva facendo del Campiglione un vero esempio da seguire non solo nel mondo del calcio dilettantistico.

Da luglio a Fermo c’è... il Torneo di Triangolo La curiosa competizione si disputerà a partire dal 3 luglio al Centro Ricreativo San Carlo

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al campo di basket… al campetto di “Triangolo”. Nell’estate di quindici anni fa durante il mondiale americano del ’94, a Fermo e precisamente al San Carlo, il centro ricreativo più conosciuto della città, nasceva un torneo più unico che raro. Quando il campo di basket era vuoto, un gruppetto di amici si ritrovava il sabato a tirare calci sotto il canestro dove in basso si incrociavano i sostegni di metallo, proprio a forma di triangolo. Così, come fossero delle porte, si cominciarono a giocare delle partite fra amici, finchè le gare non hanno raggiunto le incredibili dimensioni di oggi. Composto da 24 squadre, ma solo per motivi di tempo (dura un mese intero) e qualche volta disputato anche a 36, viene chiamato Torneo di Triangolo la competizione estiva più sentita dai giovani fermani. I nomi dei gruppetti, all’inizio erano quelli delle nazioni del mondiale di calcio del 1994. Si cominciò così. La particolarità del gioco, oltre alle porte a forma di triangolo, diventate il simbolo del

torneo, diverso sia dal calcio che dal calcetto anche per il regolamento, sono le sponde. Il pallone non esce mai dal rettangolo, rimbalza sulle pareti ed è sempre “giocabile”. Cinque contro cinque, con un giocatore sempre davanti alla “porta” sulla lunetta (quasi come nel basket) il pallone non si ferma mai. Due tempi di 25 minuti ciascuno, dieci minuti di intervallo e cambi infiniti nelle squadre, d’altronde la velocità è tutto e l’abilità dei giocatori che siano professionisti o dilettanti nella vita di tutti i giorni, si misura sul campetto… l’esperienza nel gioco è l’unica cosa che fa la differenza. Forse è questa la caratteristica fondamentale che lo ha reso negli anni il torneo più conosciuto e sentito della città di Fermo Quest’anno è arrivato alla quindicesima edizione, organizzato da Sergio Budel, inizierà la sera del 3 luglio all’unico campo del Triangolo, presso il San Carlo di Fermo. Ventiquattro le squadre che parteciperanno e daranno il via ad uno spettacolo a cui almeno una volta, se si ama il pallone, non si può proprio mancare.

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FERMO IL PRESIDENTE ISIDORI: “É LA VITTORIA DI UN GRUPPO DI AMICI”

Piane di Falerone: dopo due stagioni si vola in Seconda categoria La maglia del cuore per l’ultimo allenamento L’Olimpia Porto San Giorgio festeggia la salvezza così

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na stagione da incorniciare quella del Piane di Falerone. I giocatori e la società composta da ragazzi tutti amici, ancora è incredula per il grande traguardo raggiunto, ma ormai la Seconda categoria è pura realtà. Dopo una lunga lotta agli spareggi play-off di girone prima avendo superato squadre come Gymnasium e Borgo Rosselli, e Molo Sud poi nella finalissima a Cascinare, la squadra del presidente-giocatore Andrea Isidori, guidata in panchina da Alessandro Del Bello, ha raggiunto un obiettivo impensabile fin dall’inizio, dati i soli due anni di storia della società. “Siamo molto contenti – ammette il presidente - ancora di più perché la squadra è composta da un gruppo di amici, quindi la vittoria ha un sapore diverso e ancora più bello. Sappiamo che il prossimo anno sarà differente, c’è bisogno di organizzarsi meglio, il progetto ovviamente è di raggiungere una salvezza tranquilla in Seconda anche se è un campionato totalmente nuovo

per noi che esistiamo da due anni mentre ci sono società che vi militano da anni”. Una nuova avventura dunque per il Piane di Falerone, un cammino che ripartirà dalla Seconda categoria insieme a squadre certamente con maggiore esperienza, e dunque quali saranno i buoni propositi per far bene anche in un campionato del tutto nuovo? ““Abbiamo intenzione di riconfermare in blocco tutta la

squadra – afferma ancora Isidori - che è un buon gruppo composto da gente d’esperienza, penso che faremo solo qualche acquisto mirato uno per reparto per rinforzarci, perché comunque la categoria è certamente più impegnativa della Terza e non vogliamo essere impreparati, tanto meno sfigurare”. L’allenatore Alessandro Del Bello è riconfermato per la prossima stagione.

lcuni hanno gridato al miracolo sportivo. Altri, invece, hanno benedetto e maledetto la legge del calcio, quella che Gianni Brera definiva in mano alla volontà del dio del football, Eupalla. L’unica certezza, nella favolosa (e tutta da raccontare) storia dell’Olimpia PSG di Stefano Ciferri, è che l’anno prossimo e per la terza volta consecutiva, i sangiorgesi calcheranno i campi della Seconda categoria. La salvezza ottenuta dopo una rincorsa da brividi nella stagione regolare (i granata erano a sei punti dalla zona play out, ultimi per distacco, a sole tre gare dal termine) ed un play out al cardiopalma è quanto di più significativo. Dopo la sconfitta interna nel match di andata contro il Piane di Montegiorgio, i rivieraschi si sono trovati a disputare una di quelle partite che verrebbero definite, dai più, indimenticabili. 1-4 il risultato del ritorno giocato in terra montegiorgese, un risultato troppo rotondo per essere messo in discussione, dovuto alle giocate degli attaccanti Thiam e Lelli (rete per uno, doppietta per l’altro, in una occasione favorito dalla sfortunata scelta di tempo del portiere locale) e alla realizzazione risolutrice di Benedetti. “Come ho sempre detto ai miei ragazzi - ci ha detto Stefano Ciferri, allenatore al primo anno

in panchina dopo una lunghissima carriera da difensore della Sangiorgese e della stessa Olimpia, della quale è uno dei fondatori ed è stato anche capitano - la tigre era ferita, ma non era morta. E anche stavolta abbiamo avuto ragione nei confronti di chi ci dava per spacciati ad inizio stagione e ancor di più, sogghignava osservando la classifica nei primi giorni di aprile, quando eravamo a meno sei punti dalla Maglianese penultima”. Un exploit vero e proprio, quello dei granata. “E soprattutto meritato, perchè solo noi dell’Olimpia sappiamo quanto abbiamo masticato amaro, quanto ci siamo impegnati per sovvertire ogni pronostico. Ed è per questo che voglio ringraziare il fantastico gruppo di ragazzi che hanno dimostrato anzitutto due doti: la passione per questa maglia e l’amicizia”. Per Ciferri e per i sangiorgesi la storia quindi continua. “E non vediamo l’ora di ripartire, a dispetto di qualche gufetto che - sorride simpaticamente - da qualche giorno è dovuto rimanere nella gabbia...”. A Porto San Giorgio è cominciata una nuova estate di festa. Sapete come si sono salutati, i granata, nell’ultimo allenamento? Ognuno con la maglia della sua squadra del cuore e tutti in campo: per una volta senza ruoli, schemi o marcature. Solo per il gusto di stare insieme...


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FERMO PAOLINI: “QUESTO SECONDO POSTO CI HA RIEMPITO DI ORGOGLIO”

Atletico 99, una stagione comunque ‘leggendaria’

Seconda categoria: ecco le prime riconferme Marcotulli alla Pinturetta, Doria alla Due Emme e Greci al Casette D’Ete

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essun movimento eclatante intanto in Seconda categoria girone G: alla Pinturetta il direttore sportivo Verdecchia fa sapere che il tecnico Stefano Marcotulli è stato già riconfermato anche per la prossima annata e con lui sulla via della riconferma anche il nucleo storico della squadra, dato il buon piazzamento in quella precedente. Per la stagione in partenza il proposito resta quello di disputare un buon campionato con i play-off come obiettivo minimo. A Casette D’Ete stessa sorte per l’allenatore Ronaldo Greci. Anche lui confermato

in panchina per disputare un campionato senza particolari ambizioni, cercando unicamente di far bene. Il presidente Corradini però chiarisce che ci saranno delle riduzioni nei rimborsi che l’obiettivo resta quello di riconfermare tutti o quasi i giocatori della scorsa stagione, aggregando al gruppo per la prima volta anche la Juniores, che sarà il valore aggiunto del prossimo campionato. Alla Due Emme Montappone il ds Morichetti conferma l’allenatore Fabio Doria: sarà in panchina anche per il prossimo campionato. Le altre squadre sono ancora in fermento.

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l girone L di Terza categoria “Un girone difficile, c’erano caratteristiche del gruppo, io ho che ha visto vincere il diverse squadre attrezzate, due in solo contribuito a farle emergere.” Monturano calcio, particolare come la deve annoverare Nuova Dimensione e Siete usciti ai play-off, vi una squadra vera e il Monte Urano calcio sarebbe piaciuto giocare propria rivelazione del che poi ha vinto il il derby con la Nuova campionato, l’Atletico campionato. Secondo Dimensione nella finale del 99 di Montegranaro. me ha vinto la migliore girone? Il gruppo, composto anche se dietro c’erano “Sì, certamente avrebbe avuto in maggioranza da squadre emergenti tutt’altro gusto, ma non era giovani giocatori, come noi e la Corva, importante giocare il derby guidato da Pierluigi che hanno disputato quanto arrivare alla fine dei Paolini - alla sua un campionato oltre play-off. Abbiamo pagato un prima esperienza - e le aspettative”. po’ l’inesperienza, l’emotività e Il presidente dal presidente Sauro l’assenza di giocatori importanti in Sauro Di Chiara Di Chiara, raggiunge Una squadra finale.” per la prima volta di giovani nella sua storia lunga dieci anni, che è arrivata seconda in La società come giudica questa i play-off di Terza categoria. Una classifica... stagione coi fiocchi dopo 10 sorpresa assoluta per il percorso “Giovani e alcuni elementi anni di storia? che ha avuto, con 16 partite vinte d’esperienza, composta in “Il presidente crede molto in questa su 24, due sconfitte come solo il maggioranza da società, è composta Monturano ha saputo fare, che ragazzi del paese da pochi dirigenti che testimoniano l’ottimo lavoro svolto che hanno sempre fanno di tutto diciamo dallo staff e l’entusiasmo senza giocato solo per quasi a conduzione pari dei giocatori, che fino alla passione”. familiare. E’ la grande fine hanno creduto all’impresa. passione nei confronti Sarà la Corva però ad accedere Qual è stata la di questo sport che alla finale playoff del girone con la ricetta giusta li lega. Il presidente Nuova Dimensione (l’altra squadra per raggiungere stesso ci ha detto che veregrense di terza categoria) un traguardo abbiamo disputato una facendo sfumare il sogno del importante per stagione “leggendaria” presidente Di Chiara e del gruppo, voi come i playe questo descrive bene che deve essere rimandato alla off? il suo stato d’animo. Il tecnico Pierluigi Paolini prossima stagione. “Lavoro, giovani con Considerata la squadra voglia di giocare, e i nostri obiettivi, Paolini, che campionato è grande coesione di squadra e il risultato è andato oltre ogni stato? mentalità vincente, queste le aspettativa.”

Ronaldo Greci

Fabio Doria

Stefano Marcotulli

Audace Grottazzolina, Piane di Montegiorgio, Maglianese

Fusione a tre? I

n dirittura d’arrivo la fusione fra Audace Grottazzolina, Piane di Montegiorgio e Maglianese queste ultime retrocesse in Terza categoria. Le tre squadre, che hanno partecipato al campionato di Seconda categoria, stanno provvedendo ad unire le forze per affrontare nel migliore dei modi il prossimo campionato che potrebbe essere ancora di Seconda, se l’affaire andasse in porto. Bocche cucite intanto da tutte le parti, si temporeggia. La crisi economica infatti incombe anche e soprattutto nel mondo del calcio a quanto pare, quindi meglio stringere i denti o prendersi a braccetto che correre da soli, come da tempo non si fa più nemmeno in politica. Ecco che allora, un po’ la vicinanza geografica, un po’ i motivi economici, le tre compagini si apprestano a mettere nero su bianco, definire il direttivo, e partire con il mercato della prossima stagione. Il candidato numero uno alla panchina sembrerebbe essere Demetrio Montanari, ex del Montottone.


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FERMO

Terribile Settembrina! La matricola del super tifoso Neri Marcorè raggiunge la salvezza condannando alla retrocessione ben tre squadre: Monsampietro Morico, Amandola e Monteprandonese

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’ il caso di chiamarla “Settembrina delle meraviglie”. La squadra di Massimo Veneranda, per la prima volta alle prese con la Prima categoria, sembra praticamente spacciata al termine di questa stagione: conclude il campionato all’ ultimo posto, con 29 punti in totale raccolti, tredici sconfitte e solo sei vittorie. La speranza però è l’ultima a morire è proprio il caso di dire e i gialloverdi lo sanno bene. Devono aver ben dosato le forze perchè le sorprese, nel rush finale e nella lotteria dei playout non sono certo mancate. La Settembrina ha infatti affrontato ben tre spareggi prima di poter stappare lo champagne e festeggiare la permanenza in Prima categoria, a spese di Monsampietro prima, Amandola poi e Monteprandonese alla fine. Andiamo con ordine però: gli uomini di mister Veneranda hanno dovuto affrontare come prima tappa lo spareggio per evitare l’ultimo posto in regular season con il Monsampietro. La gara secca da cui i gialloverdi sono usciti vincitori, ha permesso di evitare la retrocessione diretta in Seconda categoria e ha sancito la retrocessione del Monsampietro, prima squadra a cadere sotto i colpi della Settembrina. Ma non finisce qui, perchè per la salvezza ora c’è da affrontare i playout: l’accoppiamento è con l’Amandola di mis-

ter Sirocchi, due gare, andata e ritorno. Tre a zero in terra elpidiense e il gioco è quasi fatto: nel ritorno, nonostante il 2-0 della squadra di casa, i ragazzi di Veneranda si salvano sancendo la retrocessione di un’altra squadra, l’ennesima. L’Amandola rimette i remi in barca e torna mestamente in Seconda categoria. La cadetta Settembrina non si da per vinta però, date le numerose retrocessioni dalla serie D, la salvezza ancora una volta non è automatica, nonostante la vittoria dei playout e c’è da affrontare un’ultima sfida con la vincente dell’altro scontro playout: la Monteprandonese. Il campo stabilito è Ripatransone: praticamente a due passi da Monteprandone e i locali che vedono la salvezza a portata di mano, col fattore campo dalla loro parte. Il pronostico però viene ancora una volta sovvertito. La cadetta Settembrina, dà il tutto per tutto e nonostante sembri spacciata, mette il turbo, ci crede fino in fondo e non si arrende davanti a nessuno. Un gol di Battaglini al 60’ a Ripatransone nell’ultima sfida, stavolta decisiva per la salvezza, sancisce la vittoria anche nell’ultima gara: il Monteprandone retrocede (e sono tre) ma questa è proprio l’ultima partita. La Settembrina spietata più che mai, festeggia la permanenza in Prima categoria, ma che sudata!!!

La squadra festeggia la salvezza con l’attore elpidiense doc Neri Marcorè


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VANI SPECIALE GIO

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FERMO

San Marco Servigliano: piccoli campioni crescono La società del presidente Giorgio Cugnigni punta a valorizzare il proprio vivaio

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resce l’attività giovanile del San Marco Servigliano, iniziata ben tre stagioni fa con la creazione di due categorie: Pulcini e Esordienti. La società, data l’ampia richiesta e partecipazione dei ragazzi della zona, da due anni ha ampliato il settore giovanile allargando le categorie e crando anche i gruppi di piccoli amici e giovanissimi. Buoni risultati e ottimi riscontri per la società guidata da Giorgio Cugnigni che quest’anno ha incrementato il numero di iscrizioni arrivando ad avere circa 70 ragazzi, seguiti da istruttori preparati e autorizzati come allenatori di base: Furio Viti, Domenico Tidei e Enos Polini. “Stiamo cercando di potenziare il settore giovanile perchè diventi un serbatoio per la prima squadra – afferma con soddisfazione Giorgio Cugnigni – in questo momento composta

in maggioranza da giocatori non di Servigliano. La nostra ambizione è questa: avere fra quattro o cinque anni una squadra composta per due/terzi da giocatori frutto del nostro vivaio”. Una società il San Marco agevolata come poche altre dall’impiantistica a disposizione. A Servigliano infatti sono presenti una palestra e ben due impianti di gioco per i ragazzi, entrambi con il manto erboso, una vera particolarità per un paese di poco più di duemila abitanti: “Il discorso impianti certo è fondamentale, abbiamo una palestra e due campi di calcio a disposizione, una potenzialità da sfruttare al massimo per un paese come il nostro”. Cugnigni parla del futuro. “Vorremmo che il calcio torni ad essere uno sport sentito come un tempo – sottolinea – purtroppo con la precedente gestione della società,

il settore giovanile era composto da ragazzi in maggioranza dei paesi limitrofi che poi sono tornati tutti nei propri paesi di appartenenza e ci siamo ritrovati con pochissimi ragazzi. Ora, stiamo cercando di ricostrituire un valido vivaio con tanti ragazzi di Servigliano, ma ovviamente le porte restano aperte anche ai giovani dei paesi vicini anche perchè più il numero è grande più si riesce ad avere qualità e soddisfazione”. Questi gli obiettivi della società: allargare il numero dei ragazzi, aumentare il numero dei tecnici, mantenere le quattro categorie e incrementarle nel caso in cui il numero dei giocatori cresca. “Al momento – conclude Cugnigni - siamo muniti anche di un pulman per il trasporto dei ragazzi. Speriamo che fra quattro o cinque anni possiamo far esordire qualche nostro giovane in prima squadra”.

La formazione Pulcini del San Marco Servigliano

La formazione Esordienti del San Marco Servigliano

La Firmum si aggiudica l’ultimo campionato Giovanissimi del comitato di San Benedetto L ’ultimo campionato Giovanissimi organizzato dalla Delegazione Distrettuale di San Benedetto del Tronto è stato vinto dalla ‘regina’ dei Giovanissimi: la Firmum di Fermo. La squadra fermana ha avuto la meglio sulla Mariner di San Benedetto del Tronto vincendo la finale di Ripatransone con il risultato di 1-0 aggiudicandosi per la settima volta il campionato di categoria. Non è stata una finale inedita: nel 1992/93, infatti, la stessa finale si disputò al ‘Ciarrocchi’ di Porto d’Ascoli e vide il successo sempre della Firmum (5-3); quella del 1992/93 è stata l’ultima finale disputata dalla Firmum e la prima ed unica disputata dalla Mariner fino a quella della corrente stagione sportiva. E’ stata una bella finale, giocata con sano

agonismo dalle due contendenti e molto equilibrata: l’equilibrio si è spezzato solo a 8’ dal termine con il gol della Firmum che alla fine è risultato decisivo. Da sottolineare il grande fair play delle due società: i giocatori delle finaliste sono scesi in campo con una maglia riportante il logo: “Sport & Amicizia - stop alla violenza”; dopo la cerimonia di premiazione e l’assegnazione del XXVI^ Trofeo ‘Saverio Traini’ consegnato dai rappresentanti della famiglia Traini, i ragazzi di Firmum e Mariner hanno dato vita ad un terzo tempo davvero splendido: scene che riconciliano con il calcio e gratifica il lavoro svolto sia dai dirigenti e tecnici delle società ma anche dai dirigenti della Delegazione Distrettuale di San Benedetto del Tronto che da sempre cercano di mettere in risalto i valori etici e morali del Settore Giovanile.


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ODDI: PROMOZIONE SCIPPATA

Rabbia Pagliare Il tecnico è stato confermato per la prossima stagione

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a finale di Fermo co on il Potenza Picena verrà ricord data a lungo in casa Pagliaree: il rigore concesso dal diretttore di gara ai potentini sul 2-1 in favoree dei piceni, oltre a compromettere il pa assaggio del turno, ha altresì messo la parola fine alla stagione della squadra b biancorossa. Le parole di mister Emidio o Oddi (foto ( a destra), nel dopogara, d isegnano in modo chiarissimo il suo sta ato d’animo: “Brucia veramente molto o uscire in questo modo e al termine d di una gara che abbiamo giocato decisamente d meglio, pur entrando in p partita con venti minuti dopo. Una v volta andati in vantaggio, abbiamo controllato la gara senza troppi probleemi. Solo una situazione co ome quella verificatasi nel secondo tempo poteva a toglierci la qualificazioni:: arbitraggio scandaloso . La terna è riuscita a d definire un risultato penalizzando un na squadra che meritava sul campo la vittoria. Grazie comunque ai miei rragazzi per tutto quello che hanno fatto o in questa annata straordinaria. Peeccato per l’amarezza finale”. Il Pagliare tenterà l’asssalto alla Promozione del prossimo ca ampionato e sempre con Emidio Oddi in panchina.

Quattro retrocessioni consecutive Il triste record della Truentina Castel di Lama del patron Mario Lelli. Parla l’ex Ciabattoni: “Temo che ora possa finire tutto”

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uattro anni fa militava in serie D, nell’ultima stagione è sprofondata in Terza categoria. Un percorso all’indietro che ora potrebbe sancirne addirittura la sparizione. Parliamo della Truentina Castel di Lama (nella foto la squadra della stagione 2003-2004), parliamo di una squadra che con il patron Mario Lelli ha fatto sognare una vallata, una provincia intera. Nella stagione della foto c’erano giocatori che stanno scrivendo pagine bellissime del calcio nostrano, c’era gente come Marco Pulcini, Giorgio Galli, Alessandro Corradetti, c’era Benito Ciabattoni, reduce dalla vittoria del

campionato con la Fermana. “Mi dispiace per questa ennesima retrocessione - ci racconta proprio Ciabattoni, cresciuto nell’Ascoli e poi passato alla Truentina era una bella realtà quella, anni splendidi, gruppo meraviglioso e ragazzi con i quali ancora oggi mantengo rapporti di amicizia. Mi dispiace davvero, ora ho la sensazione che possa finire tutto”. Le ultime speranze per mantenere almeno la Seconda categoria erano riposte negli spareggi play-out dove bisognava fare i conti con la Maltignanese, ma nel doppio confronto è andata male ai ragazzi lamensi. Buona fortuna!


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ASCOLI

MONTALTO

Play-off e...Prima categoria!

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l Montalto si prepara ad affrontare la Prima categoria. Lungo e pieno di soddisfazioni il cammino della squadra di mister Eugenio Speca, che ha ben dosato le forze in vista degli spareggi. Il terzo posto in classifica infatti, seppur molto distante dalle prime due, gli ha permesso di affrontare nel girone prima il Carassai, vincendo in casa il ritorno ai rigori e accedendo alla finale, poi lo Sporting Acquaviva.

diretto in Prima categoria. Il raggruppamento è composto dalle vincenti dei gironi G, H e I di Seconda categoria San Marco Servigliano e Castignano, proprio con quest’ultima ai rigori il Montalto riesce a strappare il risultato per andare poi a giocarsi il tutto per tutto in casa del San Marco. Qui, al termine di una bella gara combattuta gli uomini di Speca si impongono sugli avversari per 3-2 e accedono direttamente in Prima categoria, senza necessità di ulteriori spareggi.

Il gruppo ha avuto il merito di essere stata l’unica squadra in grado di battere lo Sporting L’allenatore che ha mantenuto Per la prossima Eugenio Speca sempre immacolata stagione la società è la casella delle in dirittura d’arrivo sconfitte e che invece ha dovuto per rinnovare l’accordo con cedere per la prima volta l’allenatore Eugenio Speca, che quest’anno sotto i colpi del con tutta probabilità resterà Montalto. Si aprono poi le porte al timone della squadra anche del triangolare per l’accesso nella prossima stagione.

Castignano, g la stagione g lascia l’amaro in bocca Per la promozione non sono bastati i gol di bomber Alesi

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na stagione esaltante, estremamente aperte al triangolare ancora una volta positiva anche quest’anno per il dunque, ma anche qui si ripete tutto come Castignano, ma terminata con nel giugno 2008. Il raggruppamento con l’amaro in bocca per la seconda Campiglione e Montalto, che un volta consecutiva. Come lo anno fa vide vincente la squadra scorso anno il campionato si di Bagalini, oggi ha premiato con conclude con il secondo posto la promozione in Prima categoria, in classifica e anzi, con ben due l’altra avversaria, il Montalto di punti in più ma non è bastato Speca. E il Castignano è rimasta per arrivare al primo posto, il nuovamente a bocca asciutta. Ciabbino nella stagione scorsa Destino o caso, è ancora una e l’Arquata in quella attuale volta tutto rimandato alla nuova sfumano i sogni della società. stagione. Sarà il prossimo anno Non è bastato nemmeno avere quello cruciale per il Castignano? la seconda miglior difesa, Potrà finalmente assaporare né il marcatore più forte del la Prima categoria la società Il bomber girone I di Seconda categoria, del presidente Tomassini? Lo Leonardo Alesi Leonardo Alesi arrivato a scopriremo solo vivendo, direbbe quota 22 reti stagionali. Porte qualcuno.


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ASCOLI PERTICARÀ, PALINI, CRUCIANI E RASCHIONI: STORIE DI VITA E DI PALLONE

Quattro amici a...tavola

COMUNANZA Metti una giornata di fine m maggio a pranzo “Da Roverino” a parllar di calcio con Maurizio Pertiicarà (ex Amandola e Folgore Falerrone), Fausto Raschioni (ex Comun nanza, Folgore, Carassai), Gianni Palini P (ex bomber della Sangiustese anni ‘80), Gianluca Giandomenico o, Alberto Cruciani (un passato tra Folgore e Grottese) e Antonio di Luca Sidozzi rispettivamente direttore, coordinatore e responsabile commerciale di Quelliche.net. Tra un bicchiere e l’altro, saltano fuori storie di vita di pallone, le grandi sfide passate, il ricordo deegli amici di sempre. Perticarà, classse 1971, sposato, due figli, vive a ad Amandola ma lavora a Comunanza. Ha iniziato nel Monte San Martino, poi sei stagioni all’Amandola d dove ha vinto due campionati (Seco onda categoria) e una Coppa Marche ccon i tecnici Ottavi e Piattoni. “Ma oggii con il calcio giocato ho chiuso – raccconta – tra famiglia e lavoro ho pochisssimo tempo libero. Di recente mi ssono concesso una partitella sul sinteetico e per l’appuntamento mi sono dov vuto preparare per settimane...”. Passiamo a Raschioni, detto ‘Pereira’, cllasse 1966, ruolo difensore. E’ sposato o, ha due figli, vive e fa politica a Comun nanza (è impegnato in amministraziione ed è stato vicepresidente d della

Comunità dei Sibillini). Ha giocato (e vinto)) con la squadra del paese con misterr Giorgi sia in Seconda che in Prima a categoria ottenendo la salvezza in Pro omozione. Erano gli anni ‘84-’86. Semprre con il Comunanza ha avuto come allenatori Luciano Tossici e Massiimo Silva (ex Ascoli e Samb), ha svezzzato calcisticamente Gianluca De Ang gelis (di Pedaso), diventato poi callciatore professionista. Raschioni si è poi trasferito per una stagione allla Folgore dove dalla Seconda è vo olato in Prima giocando insieme al ‘no ostro’ Alberto Cruciani (un Gattuso delll’epoca, tutta corsa e grinta da vendere). In panchina siedeva Corrrado Petrelli. “Ho giocato anche co ontro il grande Albertosii – ricorda ‘P Pereira’ – erano anni fantastici, ch he sfide contro quell’Elpidiense!”. E Gianni Palini? Negli anni ‘80 è stato s il più forte attaccante marrchigiano (nel 1° numero di Marrche In Gol gli abbiamo dedicato lo sspeciale Amarcord), anche lui ha gio ocato con i ‘nostri’ nella Folgore Fallerone. Storie, aneddoti, qualche sfo ottò e via ad altri racconti. Arriva il caffè, è il tempo delle strette di ma ano e dei saluti non prima di da arsi l’appuntamento per un’altra abbuffata. E giù a parlar di calcio...

Foto: da sx Antonio Di Luca Sidozzi, Maurizio Perticarà, Gianni Palini, Gianluca Giandomenico, Alberto Cruciani e Franco Raschioni. In piedi Peppe Cutini, titolare ‘Da Roverino’

Fau usto Raschioni con n la maglia delll’Amandola

Foto da sx: Palini, Ciarrocchi, Cudini, Cipolletti, Cesaroni, Perticarà Accosciati: Bernardini, Mignini, Pelliccetti, Pezzuoli, Malaigia

Maurizio Perticarà in azione con la maglia della Folgore Falerone


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SPECIALE SAN PIO X CALCIO

CAMBIA L’ASSETTO SOCIETARIO: CAMAIONI NUOVO PRESIDENTE

Novità Casp Calcio:

torna il nome Società Sportiva San Pio X

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l Casp Calcio cambia nome, e torna a chiamarsi Società Sportiva San Pio X per ridare la denominazione storica alla società che negli anni novanta militava in Promozione ed era molto conosciuta nelle Marche. Con l’occasione, cambia anche il consiglio direttivo e l’assetto societario. Il presidente, Gianluca Straccia passa il timone a Carlo Camaioni, ex segretario della società e con lui si modifica anche in parte il direttivo, eccolo di seguito: vicepresidente è Gianni Vannicola, il segretario Enrico Acciaroli, il cassiere Patrizio Pica, il direttore sportivo è Giuseppe Traini (Montella). Il consiglio è composto da: Gianluca Straccia, Pasqualino Camaioni, Roberto Neroni, Luciano Spaccasassi, Enrico Capriotti, Bernardino Marchetti, Francesco Vannicola, Sandrino Caioni, Palmiero Del Gatto, Filippo Lizzo. Il magazziniere è Luciano Spaccasassi e il massaggiatore è Enrico Capriotti. L’allenatore resta Elio Silvestri e il preparatore dei portieri Romano Pierantozzi. C’è da sottolineare poi l’importante contributo del dirigente accompagnatore Armando Straccia che segue sempre la squadra, e del giocatore Roberto Silvestri bandiera del San Pio X: “Posso confermare

L’ex presidente Gianluca Straccia

Il neo presidente Carlo Camaioni

Il capitano Roberto Silvestri

fin da ora – afferma l’ormai ex presidente Gianluca Straccia – che Silvestri sarà uno dei nostri anche nella prossima stagione, chiamato “zio” dai compagni ha trainato il gruppo quest’anno e sarà uno dei pilastri per il prossimo. Stiamo costruendo una squadra di giovani che possano restare anche per gli anni successivi, sicuramente fare i playoff è l’obiettivo minimo che possiamo stabilire, dato che in precedenza li abbiamo solo sfiorati. Vogliamo disputare un campionato di vertice, e sicuramente spenderemo tutte le forze a disposizione perchè ciò avvenga.” L’obiettivo a lungo termine della nuova società San Pio X però è quello senza dubbio di riportare la società ai successi e magari anche alle categorie di un tempo, insomma, si insegue il sogno Promozione e finora data l’organizzazione societaria e l’ambizione per traguardi importanti oltre alla buona volontà, gli ingredienti ci sono tutti per riuscire in poco tempo in questa impresa. La campagna acquisti portata avanti dalla società in prima persona dal presidente e dall’ex Straccia, sta interessando nomi di spicco del panorama calcistico locale e anche di categoria superiore.


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ASCOLI

Mariner,, dove crescono i campioni del domani

SPECIALE GIO VANI

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La società di Franco e Vincenzo Sciocchetti è un fiore all’occhiello per la formazione di giovani talenti

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’attività sportiva della S.S. Mariner inizia a San Benedetto nel 1922, con uno scopo prettamente sociale e formativo. Diventa ben presto uno dei principali settori giovanili della città, riuscendo ad indirizzare parecchi giovani calciatori presso strutture professionistiche come è successo per Cucco e Alessandro (Terzana), Ottaviani e Marini (Inter), Voltattorni (Gubbio), Lattanti (Ascoli), Massei (Sansovino), Sheba (Reggina) e Caselli che con la Sambenedettese ha avuto l’onore di esordire con la squadra della propria città in Prima Divisione. Il presidente e il vice Franco e Vincenzo Sciocchetti hanno sviluppato una struttura che vede attualmente nel proprio organico cimentarsi 120 tesserati che vanno dai 5 fino ai 17 anni. Il tutto è stato affidato al team-manger, ex rossoblu Pino D’Angelo, che avvalendosi della collaborazione del talent - scout Augusto Feliziani e dei collaboratori come Marino D’Angelo e Pasinetti è riuscito a dare un’impronta importante e creare uno staff che ha portato la Mariner a formare nuovi talenti senza sottovalutare minimamente l’aspetto ludico: partecipa con la scuola calcio (Pulcini) a tutte le attività proposte dalla Federazione che vengono seguite con tanta passione dal Prof. Amato Mario e da Ennio Bruni,

suo collaboratore. L’occhio competente di Simone De Santis, coadiuvato da Mauro Pasinetti e Paolo Amatucci (che curano i gesti tecnici di un formidabile gruppo di nati nel 1997 e 1996), ha suscitato l’interesse da parte del settore giovanile dell’Empoli: il gruppo ha preso parte ad una due giorni nel centro giovanile di Monteboro, insieme ad alcuni ragazzi della Spes Valdaso e Ragnola. I Giovanissimi, classe ‘94/ ‘95 guidati da Pietro Cianci, dopo un brillante campionato, hanno partecipato alla finale per il passaggio alle categorie regionali e, seppur sconfitti di misura, hanno messo in mostra diverse individualità. Gli Allievi guidati da Bruno Piccioni e assistiti da Ernesto Croci hanno ottenuto invece il passaggio ai regionali realizzando ben 100 gol realizzati che testimoniano la forza di questa squadra.

Una formazione giovanile del Mariner

LA SQUADRA PICENA AFFILIATA AL MILAN

Pro Calcio... rossonera

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uturo rossonero per la Pro Calcio Ascoli. La gloriosa società ascolana infatti diventerà, dall’inizio della prossima stagione, Scuola Calcio Milan. Prevista per Settembre la visita dei campi ascolani di Adriano Galliani e, periodicamente, saranno effettuati sopralluoghi per visionare il lavoro svolto dalla società Pro Calcio. Da sempre attivo sul fronte giovanile, il sodalizio guidato dal presidente

Giancarlo Romanucci ha prodotto elementi validissimi che si sono imposti all’attenzione nazionale: ultimo esempio, in ordine di tempo, il difensore Giuseppe Bellusci dell’Ascoli Calcio. Questa iniziativa permetterà un ulteriore richiamo alle giovani leve per l’iscrizione a questa scuola calcio e, nello stesso tempo, il nome Milan è una ulteriore garanzia di qualità del lavoro svolto in casa ascolana.

La favola di Matteo

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Dal Centobuchi alla... Serie A

i chiama Matteo Coccia (nella foto), è un promettente difensore centrale classe 1990 che quest’anno ha giocato nel Centobuchi: su di llui sono piombate da tempo diverrse squadre di serie A. Catania, Barri, Chievo lo hanno seguito con i lorro osservatori a lungo, ma è la socieetà pugliese, grazie ad un blitz deel direttore sportivo del Centobuch hi Claudio Cicchi, a spuntarla: sì, Co occia da qualche settimana è un giocatorre del Bari. Il ragazzo di Castorano ha firrmato un contratto quadriennale e a lluglio si aggregherà alla squadra per il ritiro estivo. “Siamo molto orgogliosi della nostra società e contenti per il ra agazzo che ha tutte le qualità per militare nel grande calcio - afferma ill presidente Enrico Paoletti - devo o

ringraziare il nostro staff tecnico e soprattutto il nostro direttore sportivo Claudio Cicchi per aver conclu uso brillantemente la trattativa”. “Non mi ssembra ancora vero – racconta un emoziionato Matteo Coccia - potrò finalmeente realizzare un sogno”. E’ il procu uratore Claudio De Nicola ad illusttrare le qualità dell’affare: “Matteo Coccia a ha sottoscritto un contratto quadrriennale col Bari. I pugliesi hanno fatto un sacrificio economico dopo averr ben osservato il giocatore nelle rapp presentative della serie D. Se gioccherà nella Primavera del Bari? Do ovrebbe fare la spola. Gli auguro la fo ortuna che hanno avuto altri miei assistiti come Terlizzi, Langella, a Guberti ed altri che sono partiti G d a i dilettanti e si sono trovati in serie d A”.



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ALTRI SPORT LE RAGAZZE DI ZE ROBERTO DOMINANO IN A1

VOLLEY

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Secondo tricolore Scavolini

na squadra che rischia di non fare più notizia ma che emoziona sempre e comunque. La Scavolini Pesaro di Ze Roberto è cosi: una squadra quasi imbattibile che ottiene 47 vittorie su 50 gare disputate in stagione. Un unico cruccio che però non toglie alcunché all’impresa compiuta da queste ragazze:quel set di spareggio perso in casa della Foppapedrettei Bwergampo che ha negato alle ragzze in biancorosso l’accesso alla final four di Champions League. Il campionato però non ha avuto in pratica storie e, dopo una serie playoff senza storia, le colibrì si sono laureate campionesse d’Italia per il secondo anno consecutivo. Decisiva la terza sfida di Novara dove l’Asystel nulla ha potuto contro lo strapotere tecnico delle pesaresi. Eloquenti i parziali pro-Scavolini: 25-18, 25-18, 25-21. E alla fine è festa per tutti, dal presidente Sandro Sardella allo sponsor Valter Scavolini, al quarto scudetto della sua vita (due quelli arrivati dai giganti del basket). Le protagoniste Da marchigiani non si può che

Skowronska, per l’angelo biondo delle alzate Francesca Ferretti, per l’olandesina prenditutto Elke Wijnhoven, fino alla teutonica d’acciaio Christiane Fürst. Impossibile non citare anche Lucia Lunghi, l’unica pesarese della banda, Ilaria Garzaro, Natalia Brussa,Carla Castiglione, Manuela Di Crescenzo, Julieta Lazcano.

La gioia pesarese (foto tratta dal sito www.robursportpesaro.it)

salutare le colibrì che volano ancora sul tetto dell’Italia cucendosi il secondo scudetto consecutivo gonfiandosi il petto. Eccole, a una a una, le protagoniste del trionfo: dall’immensa

Carolina Costagrande alla regina della fast Martina Guiggi, passando per le incantevoli (anche esteticamente, il che non guasta) Jacqueline De Carvalho e Katarzyna

L’addio di Ze Roberto Il tutto orchestrato al meglio da José Roberto Guimaraes, al secolo Zé Roberto. Il coach che si è legato al collo anche medaglie olimpiche del metallo più prezioso lascia Pesaro per tornare in Brasile per motivi familiari. Commiato non poteva essere più felice. Grazie Zé. Indiscutibili gli straordinari successi avuti con il club pesarese, in collaborazione con Angelo Vercesi che lo scorso anno guidò, in qualità di primo allenatore, le ragazze al primo scudetto della storia. Allo stesso Vercesi è stata affidata la guida alla tecnica della squadra in vista della nuova stagione. Eloquenti le parole del nuovo coach: “Torno per vincere nuovamente”. Poche parole ma estremamente chiare.

Le ragazze della Vela festeggiano la meritata promozione in A2

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e ragazze del Cn Vela pallanuoto sono in serie A2. Con il netto successo (8 a 2 con 4 reti del bomber Laura Collesi, due di Milena Jobbi ed una a testa di Alessia Pavani e Gloria Mirleni) la squadra di Davide Nardella ha vinto anche l’ultimo incontro della stagione con tro la Libertas Perugia conquistando una meritatissima promozione. Quella del ‘setterosa’ dorico è stata una vera e propria cavalcata trionfale, come testimoniano le 10 vittorie ed i due pareggi ottenuti.

Ottenendo, prima volta nella storia della pallanuoto femminile anconetano, il diritto di giocare in serie A. Merito, indubbiamente, di un gruppo solido ed omogeneo, formato da un mix di ragazze esperte, seppure ancora giovani, ed alcune giovanissime di talento che hanno bruciato le tappe proponendosi come assolute protagoniste. Domenica sera, dopo i match vittorioso con Perugia, ci sono state ovviamente scene di gioia di tutto lo staff tecnico e societario per una ‘prima volta’ di grande prestigio. “La soddisfazione è tanta -

afferma il presidente della Vela Fausto Aitelli - perchè questo trionfo è giunto in maniera inattesa. Ma le ragazze sono state bravissime, crescendo moltissimo nel corso della stagione con le più piccole che hanno subito capito gli insegnamenti dei tecnici e delle compagne più grandi. Due anni fà raggiungemmo la serie A per la prima volta con la squadra maschile, ora ci siamo ripetute con quella femminile. Adesso si tratta di progettare la prossima stagione, dopo qualche giorno di giusta esultanza. Come società, in ogni caso, ringraziamo

tutte le splendide protagonista di questa storica promozione. Il prossimo anno - conclude Aitelli - cercheremo di allestire una squadra all’altezza della categoria, nonostante le oggettive difficoltà strutturali che nuoto e pallanuoto hanno ad Ancona”. Ovviamente soddisfatto è anche il tecnico Davide Nardella: “Intanto vorrei sottolineare il lavoro di chi mi ha preceduto, Andrea Orazi, che è anche l’allenatore in seconda. Le ragazze sono state splendide. Compongono un buon gruppo che è in grado di ben figurare anche in A2”.

COSMETAL RECANATI Dalla seconda divisione provinciale alla serie B2 La Cosmetal Recanati batte la Itar Accessori Monturano nella finalissima play off e stacca il biglietto per il salto di categoria in Serie B2. Un traguardo storico per il sodalizio pallavolistico recanatese che nove anni fa si affacciava con il bollino di matricola nel torneo provinciale di seconda divisione. Un sogno quindi divenuto realtà per la vivace e giovane formazione gialloblu che nella prossima stagione andrà a confrontarsi con squadre di fuori regione e dal prestigioso blasone. “Un traguardo storico, no, diciamo meglio epico - racconta un piu’ che entusiasto Stefano Giorgetti, presidente della società Pallavolo Recanati nata il 5 maggio del 2000 -.Chi ha seguito da vicino questo stupendo gruppo di atlete-amiche più lo staff tecnico, sa benissimo che tutto ciò è meritatissimo. Un gruppo che da nove mesi a questa parte lavora e soffre in palestra con il sorriso sulle labbra, con la convinzione che se si semina e si coltiva, non c’è scampo: si raccoglierà”. Una promozione in rimonta per le ragazze del tandem Paniconi - Venusto costrette a rimediare alla sconfitta incassata in gara 1 a Monte Urano. Battuta d’arresto che avrebbe potuto compromettere il cammino e che invece ha caricato capitan Toso e compagne che, con grinta e caparbietà, hanno sovvertito il pronostico con il micidiale uno - due concretizzatosi nell’ultima fida in terra fermana: un rotondo 3-0 contornato da parziali eloquenti: 14/25, 23/25, 22/25 che hanno entusiasmato e divertito la folta pattuglia di sostenitori giunti a Monteurano per sostenere la squadra. “Difficile raccontare le emozioni – continua il patron - di un tale trionfo ma facile trovare le parole che sintetizzino il nostro stato d’animo: un immenso grazie a tutte le ragazze per il grande cuore,la grande testa, il grande gruppo”.


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ALTRI SPORT

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n a serata d a consegnare agli annali per Ancona. La cadetteria sorride alla Dorica. Nel calcio, ma anche nel volley grazie alla promozione conquistata dall’Edilcost. La formazione di coach Luisa Fusco nei giorni scorsi ha schiantato in quattro set Carnago, volando così nell’A2 femminile. Una prova magistrale di Chiappa e compagne in gara3 di finale playoff, la miglior prestazione stagionale nella partita più importante dell’anno. Vittoria del gruppo, grazie a una tattica perfetta con un muro difesa che ha disorientato Carnago, ma anche

VOLLEY

grazie a una condizione fisica e atletica splendida, merito del preparatore Simone Mencaccini e di coach Luisa Fusco, “una grande condottiera’’ l’ha definita il direttore sportivo Elisabetta Mosciatti, che si è rivelata ancora una volta una vincente negli spareggi promozione. L’anno scorsa fu promossa in A2 con Casette d’Ete, in gara2, in trasferta, quest’anno con Ancona nella bella e davanti al pubblico amico ‘’ed è differente’. E con la gioia della vittoria è arrivata anche la conferma da tutti attesa. “Sì, l’A2 la faremo’’ ha confessato patron Florio Burattini, dopo la rinuncia nel 2005. Ancona merita la serie A come cantavano a squarciagola i caldi tifosi che sabato sera hanno riempito il Panettone dorico.

IL PRESIDENTE BURATTINI: “L’A2 LA FAREMO!”

Edilcost Ancona promossa BASKET L’Elsamec Fermo retrocede in D

Fatale la sconfitta esterna con l’Adriatica

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(Michele Carletti)

Tris di successi per la GI.VI. Pedale Fermano Nel secondo weekend di giugno sul podio Miglionico, Zizzi e Abruzzetti Gran Fondo a “Fara San Martino”

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ltre 500 atleti al via tra cui ospite d’onore l’ex professionista Paolo Savoldelli e il sempre presente Palmiro Masciarelli scortato dal figlio Simone. Dopo appena 30 km, subito la salita di Bomba lunga 7 km, restano al comando oltre 100 concorrenti. Nella seconda salita molto più lunga ed impegnativa viene scremato il folto gruppo e restano al comando in tre tra cui Di Pietro. Ma, alla deviazione del percorso, ecco la sorpresa: il temuto Marzano devia per il corto (forse un pò stanco per la prova tricolore di Benevento

del giorno prima), a questo punto Di Pietro deve desistere, ma uno strepitoso Michele Miglionico (nella foto) prende il largo e va a vincere una bella ed importante gara dopo aver ottenuto ben due secondi posti nelle manifestazioni di Tollo e Monopoli. Il successo per il team fermano non finisce qui perchè arriva la terza piazza di un ritrovato Zuccaro, la quarta di un fin troppo generoso ed altruista Miniello e la nona del campione Di Pietro.

conquista una prestigiosa vittoria alla gran fondo di San Antonio di Ceglie Messapica. Già nella prima salita il forcing del forte atleta screma il gruppo e nella successiva, posta a ben 90 km dall’arrivo, resta solo ma la sua forza, caparbietà e condizione fisica non lo fanno desistere anzi, gli danno quella spinta che lo porta a vincere mettendosi alle spalle il forte Cascione della Convertini e Panaro ex dilettante. Stella di Monsampolo.

Gran Fondo S. Antonio di Ceglie. Oltre 400 partenti ed un impareggiabile Piero Zizzi (unico Gi.Vi. Vini Farnese al via)

Il sempreverde Franco Abruzzetti della GIVI pedale fermano Vini Farnese, conquista la terza vittoria per il gran team capitanato da Alessandro Fasciani.

’Elsamec Fermo non è riuscita nell’impresa di portare l’Adriatica S. Benedetto a gara tre e, dopo due anni di Serie C2, retrocede in Serie D. Un finale amaro per una stagione che ha visto i ragazzi di Pratesi (l’Elsamec, insieme a Macerata è stata la formazione più giovane a partecipare alla C2, guarda caso entrambe retrocesse), lottare sempre nel limite delle proprie possibilità. La gara che ha deciso in negativo la stagione ha visto l’Adriatica vincere per 58 a 56: un punteggio molto basso che la dice lunga sull’importanza della posta in palio. Per l’Elsamec la retrocessione non è un dramma: i ragazzi hanno dato il massimo, pur consapevoli delle difficoltà a cui sarebbero andati incontro fin dall’inizio del campionato. Basta pensare, infatti, che una squadra come l’Adriatica S.Benedetto, costruita per vincere, s’è salvata soltanto all’ultimo assalto.


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Ranieri Pirro (Sangiustese)

Orlando Bloom (Attore)

Antonio Pantanetti (Sangiustese)

Alex Ferguson (Allenatore Manchester)

Fabio Poli (Atletico Piceno)

Tiziano Ferro (Cantante)

Andrea Catini (Elpidiense Cascinare)

Mirko Vucinic (Roma)

Ugo Pica (Recanatese)

Simone Tiribocchi (Lecce)

Roberto Caporaletti (Elpidiense Cascinare)

Gennaro Gattuso (Milan)


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Lettere & Rubriche Mental trainer

di Roland Del Vecchio

L’atteggiamento mentale dei grandi giocatori – quelli che tutti definiscono “veri campioni “- è costituito da tre elementi fondamentali: 1-Il condizionamento fisiologico 2-Il dialogo interiore positivo 3-La visualizzazione dell’obiettivo raggiunto. Mossa n° 1- cambiare fisiologia In questo articolo vi illustrerò il primo punto: cosa significa cambiare fisiologia. Il Corpo è coordinato dal cervello, tutto quello che facciamo è in pratica elaborato dalla testa prima di essere manifestato dal corpo. Gli stati d’animo di una persona si intuiscono osservando il suo comportamento e le sue espressioni. Ci sono, dunque, delle manifestazioni fisiche che rispecchiano quello che abbiamo in testa e questo significa che tutto quello che ci balena in testa determina un risultato – osservabile nella nostra postura. Se avete in testa pensieri tristi produce una postura caratteristica di chi è triste; cambiando postura e assumendo quella di quando si è felici nel cervello si annulla l’effetto della tristezza e si produce la sensazione di felicità. Ciò significa che anche il cervello si adegua. E’questa dunque una delle capacità che si riscontra nei campioni: costringere il proprio corpo ad assumere la postura tipica di quando rendono al meglio; per condizionare i loro pensieri e attingere totalmente alle risorse utili a raggiungere lo scopo. In definitiva, quando si ha bisogno di uno specifico stato d’animo si può imparare, sia a dirigere i propri pensieri fino ad ottenerlo (e per questo ci sono esercizi che tutti possono imparare), oppure si può imparare a condizionare la propria postura (con altri tipi di esercizi), che consentono di ottenere lo stesso risultato. Queste sono le semplici cose che i campioni fanno, e sono anche le semplici cose che quelli che vogliono diventare campioni possono imparare. (Continua-1)

Roland Del Vecchio ha maturato rato ato una considerevole esperienza p a in strategie g di comunicazione, oltre che attraverso anni di appassionato pp onato studio,, applicando pp le tecniche di Pnl più innovative direttamente nei suoi p corsi d’insegnamento. g Considera la crescita p personale e l’equilibrio q interiore la sua p passione p più g grande; argomenti g ai q quali dedica tempo e studi approfonditi.

Medico di Flavio

Zura

“Lo scorso anno ho subito un infortunio al ginocchio ed ora pur essendo l’articolazione completamente recuperata ho paura che possa accadermi di nuovo, potrebbe suggerirmi qualche esercizio per irrobustire il ginocchio appunto?” (Franco F. di Ancona) In sostanza lei mi sta chiedendo un training di prevenzione per ridurre il rischio di traumi al ginocchio. Per quanto riguarda il calcio, ma anche per molti altro sport di squadra, questo programma passa attraverso tutta una serie di esercizi tendenti a migliorare il controllo neuromuscolare e la stabilità meccanica dell’articolazione . Dovranno essere strutturati esercizi per la propriocettività eseguiti in tutto il range di movimento articolare (range of motion). Questo perche i meccano recettori dell’articolazione del ginocchio si attivano a specifici angoli articolari. Parallelamente dovranno essere migliorati i livelli di forza soprattutto dei nuscoli posteriori della coscia (ischio crurali) , perché nel calcio spesso questi muscoli hanno un rapporto di foraz squilibrato a favore degli estensori della gamba (soprattutto quadricipite). Dovrà poi essere strutturato un protocollo per migliorare l’agilità in modo specifico e riferita al calcio (accelerazioni, decelerazioni, rapidi cambi di direzione, balzi, ecc.). In concreto un adeguato training preventivo per ridurre i rischi di traumi al ginocchio dovrebbe essere basato su esercizi di: propriocettività, equilibrio, stabilizzazione del ginocchio attraverso aumento della forza relativa, esercizi di accelerazione e decelerazione, agilità, tecnica riconducibile al gioco del calcio.

Flavio Zura Medico chirurgo rgo ortopedico Ospedale di Fermo, con esperienze come medico sociale ciale dii alcune società professionistiche tiche che he m militanti in campionati nazionali di se erie A.

Oltre i gradi di Giustizia Sportiva

Preparatore e atletico di Roberto

Tarullo

“Ormai sono diversi anni che gioco al calcio e quasi tutti gli allenatori che ho conosciuto mi hanno detto che devo migliorare la velocità. Cosa posso fare?” (Simone di Macerata) La velocità è una capacita che permette di sviluppare nello spazio azioni motorie in tempi brevi. In altri termini la velocità è un’espressione della rapidità, cioè di quella qualità neuromuscolare che permette di compiere movimenti coordinati in tempi minimi, alla quale si aggiunge il fattore spazio. Quando, però, si parla di calcio, il concetto si amplia e chiama in causa anche altre qualità, come ad esempio la prontezza nell’approccio alla situazione. Si dovranno cioè attivare quelle reazioni complesse tipiche di quelle attività le cui azioni motorie da eseguire non sono completamente previste e prevedibili. In pratica si tratta di capire e adattarsi nel minor tempo possibile ad una situazione di gioco con la soluzione più efficace. In queste situazioni si parla di “velocità tattica”, caratterizzata dal tempo di latenza e dal tempo di attivazione. Riguardo la sua domanda la prima cosa da fare consiste nell’abituare il corpo a reagire nel più breve tempo possibile in modo coordinato e con un’elevata precisione dei movimenti. Nel calcio per migliorare la velocità e la rapidità dovranno essere eseguiti: giochi di squadra in campi ridotti con temi specifici, esercizi a valenza tecnica eseguiti ad elevata frequenza, prove brevi di skip e sprint ad elevata frequenza, esercizi eseguiti in condizione di stabilità variabile, esercizi con cambi di andature, esercizi di trasformazione della forza in velocità, esercizi di stimolo, esercizi uno contro uno. Tutti questi esercizi hanno lo scopo di coniugare la velocità e la rapidità e dovranno essere eseguiti in condizioni di freschezza psicofisica.

Roberto Tarullo è laureato in Scienze Motorie, ha insegnato nato ato Tecnica generale dell’educazione one fisica, Tirocinio didattico e Ginnastica tica educativa all’ISEF di Perugia ed Educazione motoria al corso o d di laurea in Scienze della Formazione ione Primaria all’Università di Macerata. Preparatore atletico professionista e collaboratore tecnico e scientifico di importanti riviste specializzate e case editrici.

L’esempio dell’Ascoli Calcio o Giammario Scalella Avvocato

C

erchiamo, in queste poche righe, di spiegare nel modo più semplice possibile la gerarchia dei gradi della giustizia in ambito sportivo e, ove sia possibile, il ricorso a gradi successivi per vedere tutelati i propri interessi. Giustizia Sportiva e non solo Esauriti i gradi della Giustizia Sportiva (Giudice Sportivo, Commissione Disciplinare Territoriale e, in alcuni casi, la Commissione Disciplinare Nazionale) e quindi in presenza di un provvedimento definitivo, si può ricorrere alla Corte di Giustizia Federale per il giudizio di Revocazione se ne ricorrono i presupposti. Inoltre si può adire, come prevede lo statuto della FIGC, gli organi giudicanti del CONI: in prima istanza la camera di Conciliazione e successivamente il Tribunale Nazionale Arbitrato dello Sport (ex Camera di Conciliazione), la cui decisione, a sua volta, può essere impugnata davanti al TAR del Lazio e successivamente al Consiglio di Stato. Un esempio chiarificatore Per meglio chiarire quanto sopra indicato, si può portare ad esempio il caso della Società dell’Ascoli Calcio spa che, deferita alla Commissione Disciplinare Nazionale “per non aver pagato gli stipendi ad alcuni tesserati” veniva penalizzata di quattro punti e, successivamente, in secondo grado, la Corte di Giustizia Federale, riduceva la penalizzazione di due punti: decisione questa definitiva. In seguito la predetta società, adiva gli Organi del CONI: in prima istanza la Camera di Conciliazione e poi il Tribunale Nazionale Arbitrato dello sport che riduceva ulteriormente la penalizzazione ad un solo punto. In virtù di questo la società Ascoli Calcio spa, non ha ritenuto opportuno ricorrere agli organi di giustizia Amministrativa, come TAR e Consiglio di Stato.

Mandateci le vostre lettere ere E-mail marcheingol@quelliche.nett Scrivete a Quelliche.net, via Brodolini, 58 63020 Falerone (FM) Fax 0734.330261 261 Non saranno pubblicate lettere più lunghe di 10 righe. La redazione potrà ridurre i testi.

MARCHE IN GOL supplemento mensile della testata on line www.quelliche.net Direttore responsabile: Gianluca Giandomenico

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Coordinamento redazionale: Alberto Cruciani Redazione: Roberto Cruciani, Laura Cutini Hanno collaborato: Alessio Carassai, Michele Carletti, Pier Paolo Flammini, Emanuele Lucarini, Mauro Nardi, Fabio Paci, Marco Pagnanini, Daniele Perticari, Gabriele Sbattella, Enrico Scoppa, Marco Spadola Amministrazione: Lucia Marziali Foto: FotoAgenzia Quelliche.net Progetto grafico: Simone Ermini Marketing e pubblicità: Antonio Di Luca Sidozzi (responsabile), Sandro Cecchi, Stefano Tiburzi, Fabio Felici STAMPA: Rotopress – Loreto (An) Stampato e distribuito in 20.000 copie (chiuso in redazione il 17 giugno 2009)


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MACERATA - BAR PIZZERIA SARNI C.C. VALDICHIENTI PIEDIRIPA - FOTO CMR VIA TRENTO 7/a - STAZIONE DI SERVIZO API VIA MATTEI - DISTRIBUTORE METANO LOC. PIEVE,10 - TABACCHERIA RANCIARO CORSO CAVOUR, 149 - RICEVITORIA LA FONTE DEI MILIONI CORSO DELLA REPUBBLICA, 17 - BAR CAMPO SPORTIVO VIA MARTIRI DELLA LIBERTA’, 5 - EDICOLA UTILE E FUTILE VIA PREZZOLINI, 11 - PASTICCERIA FILONI 1960 VIA ANNIBALI - PIEDIRIPA - PIZZERIA WHY VIA VELLUTI - PIEDIRIPA TOLENTINO - PALESTRA MEETING ACTION VIA PROIETTI, 27 - CIRCOLO CREMISI CENTRO SPORTIVO CIOMMEI - EDICOLA RISTORANCIA CENTRO COMMERIALE LA RANCIA SAN SEVERINO MARCHE - PALANCA VIAGGI VIALE EUSTACHIO, 78 - BAR DELLA RUZZOLA VIA DELLA RESISTENZA, 31 CIVITANOVA MARCHE - BAR 191 CORSO UMBERTO I°, 191 - STAZIONE DI SERVIZIO DIOMEDI CORSO GARIBALDI, 263 - SUPERMERCATO SMA VIA ZAVATTI, 6 - BAR ZEBRA VIA MAZZINI, 51 - BAR BARAONDA VIALE MATTEOTTI, 52 - BAR LE PETITE CAFE’ VIA BENGASI, 5 - OTTICA TORTELLI VIA COLOMBO, 42 - SUPERMERCATO SISA VIA MARCHE, 2/a - PIZZERIA DELLA STAZIONE PIAZZALE ROSSELLI, 1/3 - BAR DEL CORSO CORSO UMBERTO I°, 118 PORTO RECANATI - PIZZERIA IL CAVALLINO BIANCO VIALE EUROPA, 38 - PLANET ELECTRONIC CORSO MATTEOTTI, 60 RECANATI - DISTRIBUTORE AGIP C.DA SAN FRANCESCO - CAFFE’ TIFFANY VIA CECCARONI, 1 - DISTRIBUTORE METANO STRADA REGINA KM. 14

FERMO - EDICOLA CAMILLI D.M.G. VIA NENNI, 36 C/D – LIDO SAN TOMMASO - SUPERMERCATO SISA VIA UGO LA MALFA – LIDO SANTOMMASO - STAZIONE DI SERVIZIO MAY DAY VIA PROSPERI, 36/38 – CAMPIGLIONE - BAR CLARIDGE VIA XXV APRILE, 116 - STAZIONE DI SERVIZIO AGIP VIA S. D’ACQUISTO - PIZZERIA GUSTO VIA TIROASEGNO, 5 - BAR CASTIGLIONESE VIA G. LETI, 113 - SPORTING BAR VIALE TRENTO, 190 - EDICOLA MORETTI PIAZZA DEL POPOLO,35 PORTO SANT’ELPIDIO - FOTO G.M. C.C. CITYPER - STAZIONE SERVIZIO API S.S. 16 – KM. 347+190 - CAFFE’ LA TORRE PIAZZALE VIRGILIO, 9 - CAFFE’ LA DOLCE VITA VIA DON MINZONI, 1 - CHALET-PIZZERIA MOYTO LUNGOMARE FALERIENSE - TRADE SHOES VIA FALERIA, 138 - STAZIONE DI SERVIZIO AGIP VIA MAZZINI, 368a PORTO SAN GIORGIO - GASTRONOMIA ANTICHI SAPORI VIALE DEI PINI, 223 - STAZ. DI SERVIZIO API – EMMEPI B.GO A. COSTA, 56 - PUNTO SMA SPENDI BENE 48 VIA PETRARCA - CAFFE’ MORETTO VIA UGO FOSCOLO, 11 - CAFFE’ MAZZINI VIA MAZZINI, 62 - GELATERIA DOLCE CAPRICCIO VIALE CAVALLOTTI - PIZZERIA – RISTORANTE STERN VIA SACCONI, 29 - PIZZA & CO C.C. OASI - SUPERMERCATO TIGRE VIA VANVITELLI (S.S.16) - BAR VITTORIA VIA ANDREA COSTA, 329 PIANE DI MONTEGIORGIO - SUPERMERCATO COAL VIA FALERIENSE OVEST, 25 - BAR SOBE VIA FALERIENSE EST RAPAGNANO - BAR FUNARI C.DA TENNA, 1 AMANDOLA - GRAN CAFFE’ BELLI PIAZZA RISORGIMENTO, 13

ASCOLI PICENO - ROSA DEI VENTI VIALE BENEDETTO CROCE, 4 - CAFFETTERIA DEI SOGNI VIALE INDIPENDENZA, 14 - BAR DELLA STAZIONE PIAZ.LE DELLA STAZIONE - BAR EUROPA VIALE MATTEOTTI, 2 - LA BOTTEGA PIAZZA DELLA VIOLA, 17 - MICHAEL BAR CORSO MAZZINI, 225 - TABACCHERIA GIORGI V. LUNGO TRONTO, 21/23 - TIGER BAR S.S. SALARIA - MONTICELLI

CASTEL DI LAMA - BAR C.C. CITTA’ DELLE STELLE SPINETOLI - BIM BUM BAR VIA OTTO MARZO – Z.I. S. BENEDETTO DEL TRONTO - AGIP CAFE’ CORSO MAZZINI, 273 - BLU BAR CORSO MAZZINI, 173 - CAFFE’ BLU EXPRESS VIALE GRAMSCI, 49 - CAFFE’ BRACCETTI VIA MONTEBELLO, 87 - CAFFE’ DELLO SPORT VIALE MORETTI, 3 - GRAN CAFFE’ SCIARRA VIAL MORETTI, 31 - CAFFE’ MAZZINI CORSO MAZZINI, 3 - CAFFE’ AIGLE CORSO MAZZINI, 13 - ROXY BAR VIA PIAVE, 88 - CAFFE’ DELLE ROSE C.C. PORTOGRANDE - DISTR. METANO VIA STR. DELLE MACCHIE - STAZIONE DI SERVIZIO TOTAL VIA PIAVE, 66 GROTTAMMARE - BAR STAZIONE PIAZZA STAZIONE, 2 - DRINK BAR VIA MONTEGRAPPA, 35 - TABACCHERIA PIAZZA PERICLE FAZZINI - PIZZERIA CONCETTI VIA G. MARCONI, 8 - BAR MILLENNIUM VIA BALESTRA, 1 CUPRAMARITTIMA - DISTRIBUTORE METANO VIA SANTI, 55 (S.S. 16) COMUNANZA - BAR FLORY VIA DANTE, 69

distribuzione a cura dell’agenzia UBI MAIOR info@ubimaior-it.com

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Intervista con Biagio Proietti titoli di sceneggiati: “Coralba”, “Un certo Harry Brent”, “Lungo il fiume e sull’acqua”, “Ho incontrato un’ombra”, “Dov’è Anna” sceneggiati questi che registrarono ascolti record e che tennero con il fiato sospeso milioni di telespettatori. L’ospite di questo mese è l’autore di questi sceneggiati, Biagio Proietti. Nato a Roma il 23 Giugno 1940, Biagio Proietti (foto sotto)ha esordito come sceneggiatore per il cinema, poi, nel 1970 con lo sceneggiato “Coralba” ha inaugurato la stagione degli sceneggiati televisivi gialli, e, negli anni seguenti ha collezionato un successo dopo l’altro con titoli come “Un certo Harry Brent”, “Lungo il fiume e sull’acqua”, “Ho incontrato un ombra” (del quale si ricorda la bellissima sigla “A Blue Shadow”) e “Dov’è Anna”. nna . Biagio Proietti, come nasc ce l’idea della trama di un no sceneggiato di successo? “Tutto quanto ho scritto, sia per la radio, che per la televisione che per l’editoriia, nasce da un immagine che mi ha colpito e mi ha trasmesso sensazioni che voglio trasmettere alla gente, siano essi lettori, ascoltatori o spettatori. “Dov’è Anna” nasce dalle prime sequenze, il ritorno di un uomo, Carlo (interpretato da Mariano Rigillo) in una casa disordinata e triste, la casa di un uomo che è afflitto da un dolore irrisolvibile: perché sua moglie Anna (interpretata da Teresa Ricci) è scomparsa? “Dov’è Anna” all’epoca riscosse un grande successo televisivo, letterario e discografico (l’indimenticabile brano della sigla eseguito da Stelvio Cipriani). Il successo è proseguito anche oggi con la ripubblicazione in DVD, stiamo pensando all’idea di girarne un remake. Ben altra cosa si può dire per “Ho incontrato un’ombra” in quanto ho riadattato un

soggetto scritto da altri autori e tutto ciò fa capire la complessità di questo lavoro che si muove in un ampio raggio. La soluzione è quella di far diventare tuo tutto quello che scrivi, anche se l’idea di partenza non è tua”. Quali sono gli sceneggiati che le hanno dato più soddisfazione? “Non ho proprio una classifica, sono comunque legato al primo sceneggiato che ho scritto per la RAI, “Coralba”, tratto da un mio soggetto che scrissi nel 1968 e che andò in onda due anni più tardi”. Quali sono le sue canzoni preferite? “Con la musica ho un rapporto forte. Da bambino il mio sogno era quello di diventare musicista m poi ho scelto di fare lo scrittore e e il regista. Nel romanzo “Io sono o la prova” (pubblicato nel 200 07) ho dato a tutti i capitoli tito oli presi dal cinema, dalla letteratura e sopratutto dalla musica, citando canzoni e brani che sono stati la colonna sonora della mia vita, quindi brani di Paolo Conte, di Miles Davis, di Bob Dylan, ma anche perle della musica rock come “In A Gadda Da Vida” degli Iron Butterfly”. Conosce le Marche? “Non conosco tutta la regione, ma sono stato più volte in alcune zone. Ho passato molti giorni ad Ancona ed anche nei dintorni, conoscevo bene anche Jesi ma è da molto tempo che non ci vengo, chissà che qualcuno non mi inviti... Che penso delle Marche? Semplice: si vive e si mangia bene, la gente è molto simpatica e cordiale, le donne sono belle, o almeno ho avuto la fortuna d’incontrarne di belle, che cosa si vuole di più dalla vita?”.

marcheingol@quelliche.net

ANCONA ANCONA - CAFFE’ MIRUM C.C. MIRUM - STADIO BAR VIALE DELLA VITTORIA, 42bis - BAR SAN MARTINO VIA SAN MARTINO, 21 - MULTIPLEX ANCONA VIA G.FILONZI, 4 - BAR PIAZZETTA C.C. AUCHAN - BAR CO.BAR C.C. CARREFOUR - BAR MARINELLI C.C. CARGOPIER - METRO PIZZA VIA PESARO, 3 - SMALL PIZZA STRADA VECCHIA DEL PINOCCHIO, 26 - KONA KAFE’ PIAZZA DEL PAPA, 59/60 - CENTRO EXTASY VIA SCATAGLINI, 12 – ZONA AUCHAN SENIGALLIA - BAR GALLERY C.C. SALINE - CAFFE’ ITALIA VIA O. MANNI, 2 - BISTRO’ VIA PODESTI, 232 - ALI BABAR C.C. IL MOLINO - CRISTAL BAR STRADA DELLA BRUCIATA FALCONARA - IL BARETTO DELLA ROCCA VIA CLEMENTINA, 1/A - PIZZERIA DELL’ANGOLETTO VIA VERDI, 8 CHIARAVALLE - DISTRIBUTORE AGIP VIA CHE GUEVARA CASTELFERRETTI - RISTORAZIONE DISTR. METANO STR. PROV.LE CASTELFERRETTI, 2 OSIMO - CAFFE’ DEL CORSO PIAZZA GALLO, 2 - PASTICCERIA DOLCE PANETTERIA C.C. LE FORNACI JESI - PIZZERIA DA FRANCY CORSO MATTEOTTI, 97 - DISTRIBUTORE METANO VIA MARCONI, 166 - PIZZERIA SPIZZA CENTRO COMMERICALE LA FORNACE - PIZZA & CO GALLERIA DELLA SIMA, 15 - CAFFE’ IMPERIALE ARCO DEL MAGISTRATO, 1 - PIZZERIA EASY C.C. IPERSIMPLY FABRIANO - GELATERIA AMADEUS C.C. IL GENTILE - TABACCHERIA TABAKREGAL P.LE MATTEOTTI, 18

SCRIVETE ALL’UOMO GATTO

PESARO PESARO - CAFFE’ DUCALE PIAZZA DEL POPOLO, 23 - CHOCO BAR PIAZZALE 1° MAGGIO - HARNOLD’S PIAZZALE LAZZARINI,33 - CIRCOLO MENGARONI VIA BERTOZZINI - LA BOA VIALE TRIESTE, 177 - GREEN ZONE VIALE TRIESTE - DALLA CIRA (BAR BASKET GIOVANE) VIALE TRIESTE - SIMO’S VIALE TRIESTE, 63 - BAR MIRALFIORE C.C. MIRALFIORE - CIRCOLO AMICI DELLA VIS VIA CAMPO SPORTIVO - BAR AFRICA VIA CIRO MENOTTI, 67 - ZEN CAFE’ VIA BERNA, 4 - BAR STOP VIA GAGARIN, 26 FANO - RISTORANTE ALLA FERMATA 615 VIA CAVALLOTTI, 45 - BAR PASTICCERIA NOLFI VIA NOLFI, 58 - RIST. PORTONOVO VIALE ADRIATICO, 1 - EDICOLA -TABACCHI C.C. AUCHAN - RE CAFFE’ VIA GRAMSCI, 46 - RIST. LA VECCHIA FANO VIA VECCHIA, 8 FERMIGNANO - BAR DARK SIDE VIA MARTIRI DELLA LIBERTA’, 10/12 FOSSOMBRONE - AREA SERV. SASSO NORD S.S FANO GROSSETO URBINO - PALESTRA TORTORINA VIA DELL’ANNUNZIATA - SUPERMERCATO A&O VIA NAZIONALE BOCCA TRABARIA, 164 - MAXI CONAD MONTEFELTRO VIA SALVEMINI, 6 - PIZZERIA MISTYC PIZZA VIA GUIDO DA MONTEFELTRO - SALA GIOCHI BIG BEN CORSO GARIBALDI, 29



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