Marche In Gol - n° 20

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n.20 - 2011

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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... ALTRI SPORT

marcheingol@quelliche.net


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n. 20

La carica degli 8 debuttanti in Eccellenza Dal più “anziano” Di Fabio (Maceratese) al più giovane Cuccù (Monturanese): storie, curiosità, sogni e aspettative per l’edizione 2011-2012.

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olti nuovi. Almeno per l’Eccellenza, la nostra Champions League. Il prossimo campionato regionale vede ai nastri partenza 8 allenatori debuttanti. Dal più “anziano” al più giovane, eccoli: Guido Di Fabio, classe 1965, alla guida della Maceratese, Aldo Clementi, 45 anni, confermato alla Vigor Senigallia, Luigi Zaini, 44 anni, chiamato sulla panchina del Grottammare, Vincenzo Morreale, classe 1967, da Porto Sant’Elpidio salito a Montegranaro, Luca Cerqueti, 40 anni, trainer dell’Elpidiense Cascinare, Michele Fucili, 39 anni, a Fossombrone, Alessandro Basili, 39 anni, promosso alla Belvederese, Stefano Cuccù, classe 1975, bomber al debutto assoluto (in panchina) alla Monturanese. A dire la verità l’Eccellenza è un campionato inedito anche per Francesco Baldarelli, nuovo tecnico dell’Urbania, ma poiché l’anno appena archiviato ha allenato in serie D (il Fossombrone) siamo sicuri che alla prima giornata le gambe non gli tremeranno. Volti nuovi in Eccellenza dunque, per tutti la grande occasione di mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore. IL CAPITANO A MACERATA. Guido Di Fabio, 293 presenze in cadetteria e storico capitano della Fermana promossa in B, arriva a Macerata su chiamata del nuovo direttore sportivo Claudio Cicchi. Per la Rata lascia la Primavera del Lecce. “Mi sarebbe dispiaciuto perdere una piazza del genere, conosco bene i fasti di questa società”. Di Fabio vive in Abruzzo, a Martinsicuro. A 19 anni conosce (per la prima volta) la B con la Sambenedettese lui che a 16 anni esordisce in C1 col Giulianova. Da calciatore ha grandi maestri come Cagni, Scoglio, Zeman. Proprio con il boemo, a Parma nel 1987, vive un momento epico: batte il Real Madrid in un’amichevole di precampionato, “io entrai nel secondo tempo”. Tifoso juventino (“Haller era il mio idolo”), ha un grande rammarico: “Mi manca una partita

in serie A”. Il calcio di Di Fabio? “Io gioco in genere con il 4-4-2, ma il modulo cambia a seconda dei giocatori che ho a disposizione”. Obiettivo? Riportare l’entusiasmo a Macerata e far tornare la squadra in categorie… professionistiche. SENIGALLIA AD…ALDO GRADIMENTO. E’ stato confermato alla Vigor Senigallia dopo la trionfale stagione 2010’11 culminata con la vittoria del campiona-

to di Promozione. Per Aldo Clementi, senigalliese doc e di professione bagnino, salvare la squadra è ora l’obiettivo minimo. Da giocatore svolge (quasi) tutta la sua carriera a Ostra Vetere, ruolo jolly difensivo. Poi arriva la passione per allenare: Esordienti dell’Ostra Vetere, Senigallia Calcio (Seconda categoria), Allievi della Vigor Senigallia, al primo anno in prima squadra va subito a segno: promozione in Eccellenza. “Quasi quasi mi spavento a sapere le squadre con cui mi dovrò confrontare - commenta emozionato - non sono un tipo spavaldo io, a me piace lavorare con i giovani, curare i dettagli…In città è tornato l’entusiasmo, dobbiamo essere bravi a farlo proseguire”. La società a Clementi ha chiesto il mantenimento della categoria: “Il nostro obiettivo è la salvezza, stiamo lavorando molto, l’Eccellenza è un torneo competitivo, dovremo superare anche quelle che sono le nostre reali possibilità. L’anno scorso abbiamo svolto un lavoro

eccellente, abbiamo giocato bene e divertito il pubblico, l’augurio è quello di ripetersi”. ZAINI (NON PER SBAGLIO) A GROTTAMMARE. Nel 1988 allena la Juventina (Terza categoria) del patron dell’Ascoli Roberto Benigni e sempre con l’Ascoli ha un legame particolare un pezzo della sua famiglia: suo fratello è Pietro, 36 presenze in bianconero tra gli anni Ottanta e Novanta. Lui è Luigi Zaini, voluto da Pino Aniello alla guida del Grottammare. Vive tra Ascoli e San Benedetto del Tronto, ha un curriculum pazzesco: vice di Tribuiani a Nereto, di Voltattorni alla Samb e di Favo a Giulianova, esperienze dirette con Imolese (Giovanissimi Nazionali), Pro Calcio, Jrvs Ascoli (responsabile settore giovanile), alla Samb nel 2004 (Giovanissimi Regionali: vittoria del campionato), poi all’Ascoli (Giovanissimi Nazionali)…lavora per il Parma (osservatore e camp estivi), svolge due stage negli Usa (“ho conosciuto tecnici competenti e preparati che guadagnano 100 dollari al mese”), infine le prime squadre di Avis Ripatransone (Seconda e Prima categoria con finali playoff), Cuprense, oggi il Grottammare. E pensare che diventa allenatore (quasi) per sbaglio: è il 1987, gioca in Terza categoria con la Bella Napoli, alla squadra serve un condottiero, prova, la veste di mister gli calza a pennello. Luigi Zaini da calciatore? Nulla a che spartire con Pietro: lui arriva a giocare in Promozione col San Marcello (il tecnico è Sergio Pulcini), poi Elettrocarbonium, a 20 anni un brutto infortunio lo “costringe” a mettersi a studiare da allenatore. Ma qui dimostra qualità fuori dal comune. L’Eccellenza? “E’ un campionato importante dove fondamentale sarà la scelta dei fuoriquota”. E veniamo all’obiettivo: “La società mi ha chiesto il massimo risultato possibile, un campionato

senza acqua alla gola”. PS: Pietro Zaini allena in Abruzzo una squadra di Seconda categoria, in quanto a carriera da allenatore stavolta è Luigi che batte il fratello tanto a zero. IL MONTEGRANARO SI “ASSICURA” MORREALE. Vive a Civitanova Marche, 44 anni, sposato con figli, lavora nel ramo assicurativo. “Perché ho una famiglia da mantenere, mi piacerebbe vivere di calcio, ma è un mondo aleatorio e almeno

qui le provvigioni sono sicure”. E’ uno che ha testa sulle spalle Vincenzo Morreale. Partiamo con una curiosità: a inizio anni Novanta gioca in C2 a Gubbio insieme a Marco Giampaolo. Non solo. Col tecnico del Cesena condivide la stanza: “Già allora si vedeva che aveva una marcia in più, che era un predestinato: noi alla sera uscivamo per andare a divertirci, lui restava in stanza a studiare schemi e metodi di allenamento”. Comincia a tirar calci nel settore giovanile della Castellarina di Mariano Ciccarelli (’77-’78), poi passa alla Civitanovese dove Gegè Di Giacomo lo fa debuttare a 17 anni in C1 (“Ancora me la ricordo la partita, era Civitanovese - Galatina”). Poi San Severino Marche, Tolentino, ancora Civitanovese, Gubbio. Ruolo? “Ero la classica ala destra, tutta corsa e volontà”. Uno con due polmoni così. Da giocatore vince due campionati e sempre con mister Venturini: a Tolentino e a Jesi. A 31 anni appende le scarpette al chiodo, “non avevo più stimoli, volevo fare l’allenatore”. E proprio da allenatore di gavetta ne macina tanta: Pulcini e Esordienti con Risorgimento e Vis Civitanova, poi il Tolentino (“Devo ringraziare Colotti e Ercoli che mi hanno dato la possibilità di allenare in un grande settore giovanile”). In cremisi due stagioni di Juniores e…4 partite in serie D al posto di Zannini. “Proprio in quel momento ho capito tante cose - ammette oggi - la prima è che non ero pronto per quelle categorie. Ho commesso più errori in quel mese che in tutti gli anni precedenti”. E con umiltà torna tra i giovani, lo fa a Macerata ma la società è quella squattrinata di Ulissi e allena un anno gratis. Poi c’è la chiamata in Promozione da parte del Porto Sant’Elpidio, “una società che a tecnici emergenti dà spesso la possibilità di lavorare”. Qui dimostra di saperci stare in panchina. In bacheca mette due stagioni da playoff con una finale di Coppa Italia (persa con la Cagliese). Ora il Montegranaro. “L’Eccellenza è un campionato professionale - confida - il primo obiettivo è mantenere la categoria con dignità ma non nascondo che ci vuole ambizione nella vita come nel calcio…e non ci poniamo limiti”. ELPIDIENSE CASCINARE, CERQUETI COME…CASTORI. La stagione appena archiviata l’ha chiusa con un -1 in classifica, quella che partirà a settembre la comincerà con un -3. E’ la storia dell’Elpidiense Cascinare. E Luca Cerqueti è chiamato fin da subito agli straordi-


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n. 20 nari. Pare un po’ la storia dell’Ascoli con Cerqueti costretto ad emulare Fabrizio Castori. “Mi dispiace per il -3 in classifica - ammette - vorrà dire che ci rimboccheremo le maniche e daremo il massimo di noi stessi”. Oltre 350 presenze da calciatore professionista, esordisce a 17 anni in C2 nella Civitanovese di Gambogi. Poi 2 anni a Barletta, Maceratese, Bisceglie, Arezzo, Tricase, Sambenedettese. Due campionati vinti, entrambi con due personaggioni: ad Arezzo con mister Serse Cosmi (“solo un grande motivatore”), alla Samb con presidente Luciano Gaucci. Nella stagione 2008-’09 la prima panchina: Torrese. Poi Vis Carassai e Monturanese, dove è reduce dalla vittoria playoff con promozione in Eccellenza. Curiosità: in tutte e tre le piazze subentra in corsa. Alla Torrese è giocatore-allenatore, a Carassai prende il posto di Silvestri, a Monte Urano subentra all’ex Roma Emidio Oddi. Ora la vetrina dell’Eccellenza. “Il calcio è sempre calcio in ogni categoria - sottolinea - certo cambiano gli interpreti, la qualità dei protagonisti, ci sono giocatori che scendono dal professionismo. L’assenza dell’Ancona si farà sentire ma ci sono società blasonate che partono davanti come Fermana, Tolentino e Maceratese. Noi lavoreremo per la salvezza valorizzando i ragazzi del vivaio”. Quest’anno la società elpidiense ha ridotto il budget per la prima squadra e l’ha aumentato per il settore giovanile. La strada intrapresa è giusta. FOSSOMBRONE, IN PANCHINA IL DS FUCILI. Vuole sfidare il detto latino ed essere profeta in patria. Vive a Fossombrone Michele Fucili, 39 anni, sposato,

due figli. Lavora in piscina e in palestra (ginnastica rieducativa). Nell’anno appena archiviato (e culminato con la retrocessione dalla serie D) del Fossombrone è direttore sportivo, ma anche…calciatore: una presenza in campo. Negli anni passati? Sempre col Fossombrone è responsabile del settore giovanile con esperienze da allenatore delle formazioni baby. Ora la “promozione” sulla panchina della prima squadra. “E’ stata una chiamata inaspettata - ammette - non pensavo di avere questo incarico. Con la società ci siamo seduti, abbiamo parla-

to, il progetto-Fossombrone deve poggiare sui giovani”. Confermati i vari Menconi, Sannipoli, Amadori, Fiori. “Per noi sarà un campionato molto difficile, ci sono squadre che sulla carta partono alla grande come Biagio Nazzaro e Montegranaro”. Nello staff di Fucili, Francesco Ferri, Omero Cicchini, il direttore sportivo è Roberto Boncompagni.

BASILI VUOL…BELVEDERE. Classe 1972, single, laureato Isef col massimo dei voti, di professione impiegato alle Poste Italiane, vive a Falconara Marittima. Da giocatore solo un po’ di Seconda categoria poi a 19 anni un infortunio alla coscia lo costringe a smettere. Alessandro Basili di gavetta nei settori giovanili ne fa molta: Palombina, Aesina, Dorica Torrette, Junior Jesina, Falconarese, Juniores

Belvederese. Ora il salto in prima squadra. “E’ stata una piacevole sorpresa - ammette - l’anno scorso con la Juniores abbiamo fatto cose importanti e sorprendenti. Per quest’anno la società ha pensato di inserire molti giovani in prima squadra, qualcuno anche del paese. L’Eccellenza? L’anno scorso l’ho seguita come collaboratore, tornerà un campionato vecchio stampo e sarà ‘normale’.”. La società vuole ben figurare anche perché lo sponsor che compare sulle maglie è il Comune di Belvedere Ostrense. Oltre al risultato sportivo si tratta di veicolare nelle Marche la storia e la cultura del paese, poco più di 2.000 abitanti. “Il nostro obiettivo è mantenere la categoria. Emozionato per il debutto? Stiamo lavorando talmente tanto che non ho tempo di sentire l’emozione…”.

LA MONTURANESE FA CUCCU’. Originario di Monterubbiano, vive a Porto San Giorgio, due figli. La Monturanese si affida a Stefano Cuccù, 36 anni. Da giocatore cresce nelle giovanili dell’Ascoli dove esordisce in serie B, poi campionati Pro con Poggibonsi, Sassari, Teramo, Tolentino, Russi. E ancora stagioni tra i dilettanti con Vigor Senigallia, Truentina, Sangiustese, Spoleto, e ancora Piano San Lazzaro, Fossombrone, Montegiorgio infine Monturanese (dove allena gli Esordienti), che lo promuove dal campo alla…panchina. E’ al debutto assoluto come mister in Eccellenza: sarà allenatore-giocatore. “Non mi aspettavo questa chiamata anche se alcune proposte di fare l’allenatore le ho avute - sottolinea - ho accettato perché conosco bene l’ambiente e la società. Emozionato? Ancora non mi rendo veramente conto, magari alla prima partita o al primo allenamento lo sarò. Comunque, affronto questo compito serenamente perché mi fido del gruppo di cui faccio parte anche io”. L’obiettivo è chiaro: mantenere la categoria guadagna sul campo appena qualche mese fa.

AI LETTORI: In pieno rispetto della decisione presa dalla redazione di “Mondo Picchio”, questo numero non prevede il consueto inserto sull’Ascoli Calcio.


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L’ALLENATORE DELL’ANNO

IL PERSONAGGIO

n. 20

Mora, l’artigiano del pallone che fa sognare Caldarola Ritratto del tecnico marchigiano più votato dai lettori di www.quelliche.net

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n personaggio verace. E vincente. Una carriera cominciata sulla panchina del Lapedona nel lontano 1994-’95 (subito promozione in Seconda categoria più titolo regionale) e culminata nella stagione appena archiviata con il trionfo di Caldarola, riportato in Prima

categoria dopo stagioni intrise di delusioni e retrocessioni. Francesco Mora, classe 1956, di professione fa l’agente di commercio ma del pallone lui è un artigiano. Nasce a Porto San Giorgio, risiede ad Altidona, ridente località in provincia di Fermo. Gioca a calcio fino

a 38 anni tra Prima e Terza categoria, Monterubbianese, Pedaso, Altidona. Ma le tracce le lascia soprattutto da allenatore. Dopo Lapedona eccolo al Ponzio Giberto in Seconda categoria dove però abbandona a metà campionato. Va (in corsa) a Lapedona, poi c’è la Prima categoria ad Altidona, ritorna al Ponzio Giberto e vince il campionato di Terza categoria. Altra stagione, altra squadra: arriva la chiamata dell’Ortezzanese (terzo posto in Terza categoria), l’anno successivo stacca il secondo posto (in Seconda categoria) a Ponzano. Poi ecco la parentesi dolce-amara della Torrese: secondo posto in Seconda, playoff e balzo in Prima categoria. L’anno dopo però c’è aria di smobilitazione e arriva una mesta retrocessione. Il mister non si abbatte e guarda avanti, nel 2004 c’è la chiamata dalla Monterubbianese (terzo posto e finale playoff in Seconda categoria), l’anno successivo va a Casette d’Ete, dove resta tre stagioni collezionando un 4°, un 3° e un 6° posto. Poi altro giro e altra… promozione: a Montelupone vince il campionato (di Seconda categoria) e il titolo regionale. L’anno dopo però conosce anche la prima delusione: a dicembre viene esonerato. E siamo ai giorni nostri, Caldarola. Al primo anno è subito boom: vittoria del campionato e Caldarola, dopo stagioni nere, in Prima categoria. Ricapitolando, cinque promozioni e un esonero per Francesco Mora da Altidona in quasi 20 anni di carriera. Ecco perché è un vincente. La promozione più bella? “Tutte le promozioni hanno qualcosa di particolare - sottolinea - ma questa di Caldarola è bellissima. La squadra veniva da due retrocessioni, non c’era un programma per risalire immediatamente, ma quando ho svolto il colloquio con i dirigenti e ho visto una sede tappezzata di trofei subito mi è salita l’adrenalina… per me era una scommessa da vincere”. Il mister elogia tutti, società e giocatori. “La forza è stato il grande entusiasmo della società e dei ragazzi più la voglia che avevo io nel voler vincere - sottolinea Mora - venivo da un anno in cui ho subito un esonero credo ingiusto (a Montelupone, ndr), non eravamo i più forti, ma la voglia di vincere ha prevalso su tutto. Quando abbiamo capito che potevamo farcela davvero? Io mi sono accordato con la società oltre il 20 luglio - precisa - siamo partiti in ritardo, ma siamo stati bravi a restare incollati alla Settempeda e al Serralta. Poi a novembre abbiamo preso due ragazzi, sono arrivati 17 risultati utili consecutivi e lì abbiamo capito che potevamo vincere il campionato. Poi, dopo lo scontro diretto con la Settempeda, ci siamo presi il primo posto e….”. E arriva la festa-promozione. Tante

storie da raccontare in quasi quattro lustri di campo, tanti giocatori allenati, uno su tutti fra i ricordi più belli. “A Montelupone ho avuto l’onore di allenare un giocatore straordinario, di spessore. Serio, professionale dentro e fuori dal campo. Un vero campione. Si chiama Ariel Beltramo”. Mora è un artigiano del pallone sì ma che sa stare al passo coi tempi: “Negli ultimi anni il calcio è cambiato, c’è stata un’evoluzione sul piano della corsa, oggi c’è più prestanza fisica, nel passato invece era un calcio più metodico. Oggi ci vuole testa, mentalità…”. Qualcosa invece da cambiare? “Dobbiamo ritornare sulla terra, siamo dilettanti, sentire cifre elevatissime fa male, bisogna riportare nella dovuta considerazione il calcio dilettantistico. E poi ancora: basta con presidenti sbruffoni! Ci vuole serietà, quando si promette qualcosa si deve poi mantenere. Fortunatamente ho sempre incontrato società serie”. E veniamo al sogno nel cassetto di Mora. “Allenare un giorno una grande squadra? Ebbene sì, mi piacerebbe un giorno confrontarmi in un campionato come quello di Promozione, in fin dei conti le regole sono sempre quelle, cambiano gli allenamenti, il talento dei protagonisti, ma alcuni aspetti come la tattica, i moduli, l’approccio con i giocatori sono uguali dappertutto”.

Nella foto grande Francesco Mora con la divisa del Caldarola. In basso con i dirigenti della Monteluponese nel giorno del successo con i giallorossi il 25 aprile del 2009


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n. 20

SPECIALE MOTO

In giro per le colline marchigiane

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i è svolto il 28 e 29 maggio l’ormai famoso Motoraduno Nazionale organizzato dal Motoclub Morrovalle. La manifestazione si è svolta in condizioni meteo ottime e l’affluenza è stata importante con quasi 250 iscritti tra la giornata di sabato e domenica. Per i più affezionati presenti già dal sabato pomeriggio, il Motoclub ha preparato un pomeriggio ricco e “succulento”. Si è iniziato con giochi e animazione che hanno coinvolto gli stessi motociclisti, i quali con grande spirito di partecipazione non si sono lasciati sfuggire l’occasione per divertirsi e far divertire. Anche dopo aver macinato centinaia di chilometri come gli affezionati coniugi provenienti da Alessandria! Per rifocillare i centauri gli organizzatori hanno pensato bene di offrire penne e vino per tutti e come da tradizione, il buon motociclista, quello con il marchio registrato per intenderci, non si tira mai indietro davanti ad un buon bicchiere di vino. In sostanza sono state divorate pennette in quantità industriale, irrorate dall’ottimo vino marchigiano “DOC” offerto dalla Azienda Agricola Vitivinicola Capinera, Sponsor ufficiale del Motoclub Morrovalle.

La serata è proseguita con “Le perle di Marrakesh” che hanno rappresentato una caratteristica danza Africana. A seguire il concerto tributo a Vasco Rossi con il live de “La Combriccola”. La serata si avvia alla conclusione, come da tradizione, con la premiazione dei gruppi più numerosi, per chiudersi definitivamente con il classico e “frizzante” spettacolo di mezzanotte. La mattina successiva, terminate le operazioni di iscrizione, si parte per il giro turistico, che prevede una passeggiata sulle ormai famose colline maceratesi, capaci di destare sempre un grande fascino, specialmente se percorse a bordo di motociclette. A fine giro si torna a Trodica di Morrovalle, per consumare il pranzo convenzionato ed effettuare la premiazione come da regolamento F.M.I. Il Motoclub Morrovalle ringrazia tutti i motociclisti i quali, con la loro partecipazione, hanno contribuito a valorizzare la manifestazione, nonché tutti gli Sponsor, per l’indispensabile supporto. Infine il direttivo del Motoclub dedica un ringraziamento particolare a tutti i soci per l’impegno dimostrato e l’ottima riuscita della manifestazione. GIACOMINI A MISANO DA’ SPETTACOLO! Si è svolto a Misano Adriatico il 3° e 4° Round del Campionato Italiano Velocità (24 e 25 Giugno 2011). Il Motoclub Morrovalle, con il suo pilota Paolo Giacomini, era ovviamente presente. In questa “tornata” si sono svolte due gare nello stesso weekend valide per la classifica di campionato. Gara 1 Sabato pomeriggio alle ore 16,30 si chiudono i cancelli per l’ingresso in pista e Paolo Giacomini, autore del sesto tempo, si prepara a partire dalla seconda fila. Dall’ultimo turno di prove ufficiali si è visto che

Giacomini aveva un passo molto buono e a seguito di questo, nella sua testa, comincia a formarsi il pensiero che il podio può essere alla portata. Al via scatta molto bene guadagnando una posizione già al primo giro. Per tutta la gara ha combattuto con il pilota Kevin Calia che attualmente occupa la seconda posizione in campionato. Mantiene la calma e dopo metà gara, valutando che non riesce a mettere tra sè e lui un margine di sicurezza tale di arrivare “tranquillamente” al traguardo, comincia ad elaborare una strategia per il finale di gara. La strategia consiste nel far passare il veloce Calia e studiarlo per qualche giro prima di sferrare l’attacco. Il piano ben studiato, si attiva all’ultimo giro, in fondo al rettilineo esce dalla scia, entra forte alla prima curva a destra, preparando il sorpasso all’interno della seconda curva sulla sinistra. Purtroppo all’ingresso della seconda curva durante il cambio di inclinazione avviene quello che si chiama High Side, cioè la gomma posteriore perde improvvisamente aderenza per poi riprenderla bruscamente. Questo fenomeno “proietta” Paolo verso l’alto lasciandolo incapace di controllare la scivolata e conseguentemente la caduta. Il risultato è: contusioni su tutto il corpo ma nulla di rotto per fortuna, purtroppo nella polvere creata durante la caduta svanisce la possibilità di finalizzare la strategia preparata. Tutto è rimandato alla gara del giorno dopo. Gara 2 Per la domenica la partenza è prevista per le ore 15.00; la posizione in griglia, la determinazione, l’obiettivo e la motivazione sono le stesse del giorno prima. Al via però si nota subito che qualcosa non è uguale, al primo giro perde una posizione e sfila

settimo e tale posizione mantiene fino al traguardo, girando con tempi abbastanza lontani da quelli fatti registrare il sabato. A fine gara il pilota dimostra chiaramente di non essere soddisfatto del risultato ottenuto. La spiegazione è sicuramente da imputare all’incidente del giorno prima che, nonostante non abbia causato lesioni importanti al corpo, ha sicuramente logorato la concentrazione del pilota spingendo a quella soglia di “prudenza” che un pilota spesso ignora. Cadere a oltre 160 Km/h e atterrare su una pista asfaltata non è sicuramente piacevole per nessuno. La rivincita con se stesso e l’appuntamento con il podio è solamente rimandato al 23 e 24 luglio 2011 sulla mitica pista del Mugello.


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n. 20

SERIE D

Vis Pesaro, una D nel segno di Pazzaglia Al suo primo anno alla Vis, centra subito la promozione. “L’avversario più ostico? Il Tolentino. Esaltanti le ultime 7 gare” alla prima difficoltà e si scioglieva. Non è successo ad esempio col Pisa: sotto dopo 18 secondi, abbiamo vinto 3-1 fallendo anche un rigore. Batoste che ci sono servite ma la convinzione di raggiungere il quinto posto non è mai venuta meno: una corsa aperta a 7-8 squadre che alla fine si è risolta in nostro favore”. Qual è stato l’avversario più insidioso incontrato nel finale di stagione? “Il Tolentino, squadra estremamente difficile da battere, esperta e con un gran tecnico. Avevamo un solo risultato a disposizione e ci siamo riusciti”.

La gioia di Simone Pazzaglia dopo il successo sul Pisa (foto tratta dal sito www.vispesaro1898.com)

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ncora non si è spenta del tutto l’eco dei festeggiamenti per la serie D conquistata dopo una stagione lunghissima in casa Vis Pesaro che già è alle porte la nuova stagione. Un campionato interregionale che vede una Vis ai nastri di partenza con la voglia matta di proseguire sulla falsa riga di ciò che è stata la stagione scorsa, con alla base un progetto legato ai giovani che ha dato subito un’impronta importante. Tra i principali artefici di questa splendida cavalcata senza ombra di dubbio mister Simone Pazzaglia, 41 anni, al primo anno sulla panchina pesarese dopo un biennio importante alla guida dell’Urbania. Bomber di razza con trascorsi importanti anche in C2, a lungo è stato protagonista anche in D con le maglie di Vadese, Messina, Sansepolcro e Altotevere andando sempre in doppia cifra. Ora ritrova quella categoria ma alla guida tecnica di una squadra che in pochissimi, ad inizio stagione, avevano messo tra le favorite. Mister, sta per iniziare la sua prima stagione da tecnico in D: quali emozioni e con che tipo di approccio si avvicina a questa nuova avventura? “Innanzitutto con la soddisfazione che deriva dall’importante traguardo raggiunto nell’ultima stagione. Sinceramente attendiamo di conoscere con precisione quale sarà la composizione

dei gironi ma già i nomi delle marchigiane sono di grandissimo livello. Rispetto all’anno scorso partiamo da maggiori certezze, avendo costruito un gruppo coeso e convinto dei propri mezzi. L’obiettivo è quello di continuare con la nostra mentalità, giocando sempre per la vittoria”. Per una squadra dall’età media piuttosto bassa come la vostra, il discorso under non sembra influire troppo. Ci auguriamo di sì, molti li abbiamo in casa e puntiamo su di loro. Altre squadre li prendono fuori, noi abbiamo impostato questo progetto con i nostri in Eccellenza e li confermiamo pienamente in D”.

Circa 2.500 spettatori al Benelli contro il Pisa, un segnale importante: il pubblico sta tornando allo stadio... “Il calcio a Pesaro non è il primo sport e ultimamente ci sono state stagioni difficili. Si è ricreato un bell’entusiasmo: il pubblico ci ha dato una grossa mano nelle ultime gare”. Infine un pensiero alla “sua” Urbania che ha centrato la salvezza. “Conosco gran parte dei giocatori e l’ambiente: sono felicissimo per loro. Meritano l’Eccellenza per serietà e competenza. Rimanere a questi livelli per una realtà come Urbania è un grande traguardo. Complimenti”.

ANCONA Massimiliano Favo

CIVITANOVESE Giovanni Cornacchini

età 46

“Sono felice di essere qui: a me piacciono le piazze importanti dove c’è attaccamento alla squadra. Con il ds Fabrizio Cabrini già l’anno scorso avevamo intavolato un discorso rimasto poi sospeso. Il progetto societario è molto stimolante”.

JESINA Gianluca Fenucci

età 51

“La Jesina è per me più della squadra che alleno: una sorta di creatura che penso di aver contribuito a far crescere e a tornare ad una categoria più consona. Ero e resto l’allenatore della Jesina: c’era un accordo addirittura a marzo e ho sempre desiderato rispettarlo”.

RECANATESE Mirko Omiccioli

età 54

“A Recanati mi trovo bene con una società seria, equilibrata che mi ha dato garanzie. Entrambi vogliamo migliorare e la nuova avventura si presenta stimolante. L’ambiente è privo di pressioni e si lavora serenamente, ideale per fare buone cose”.

SAMBENEDETTESE Ottavio Palladini

età 40

“Per riportare in alto la Samb ci vuole grande coesione da parte di tutte le componenti. Solo con l’entusiasmo e l’aiuto concreto di tutti si può ritornare nel calcio che conta, io ci credo e c’è bisogno di entusiasmo intorno alla squadra”.

Centrare la D dopo una serie di 21 risultati consecutivi rende il tutto ancora più bello. “L’inizio non è stato dei migliori, mancava convinzione nei propri mezzi, dovuto in particolare alla giovane età. Cresciuta l’autostima il salto di qualità è stato evidente con 4 vittorie e 3 pareggi nei playoff finali”. C’è stato un momento nel corso della stagione in cui ha pensato di non raggiunger i playoff? “All’inizio abbiamo subito sconfitte pesanti: in casa 5-4 con il Real Montecchio e 4-1 con il Montegranaro. La squadra caratterialmente andava giù

età 45

“Al di là della categoria sia io che Marinelli abbiamo intenzione di vincere ma soprattutto di regalare un calcio divertente. Sono coinvolto in un’avventura che regala grosse motivazioni e la cosa mi riempie d’orgoglio”.

Pazzaglia fa festa con i tifosi della Vis (foto tratta dal sito www.vispesaro1898.com)


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n. 20

ECCELLENZA

Dal giocatore-allenatore Cuccù al veterano Vivani: ecco il quadro ATLETICO TRUENTINA Peppino Amadio

età 40

BELVEDERESE Alessandro Basili

età 39

BIAGIO NAZZARO Maurizio Morsucci

età 45

Cambia il nome, si allarga la base societaria per la seconda stagione consecutiva in Eccellenza, confermato il mister dopo il capolavoro dello scorso anno per un obiettivo che sarà comunque la salvezza.

E’ al debutto assoluto in panchina: reduce dall’ottimo risultato raggiunto alla guida della Juniores, viene “promosso” in prima squadra dove ritroverà molti elementi da lui guidati nella passata stagione: l’obiettivo è la permanenza in categoria.

Dopo due stagioni decisamente positive alla guida della Belvederese, arriva la chiamata rossoblu per un tecnico emergente che ha l’occasione di puntare con decisione alle zone nobili della classifica: l’arrivo di Tonici ne è la testimonianza.

CAGLIESE

CINGOLANA

CORRIDONIA

Massimo Scardovi

età 45

Ermanno Carassai

età 47

Giovanni Ciarlantini

età 51

E’ una conferma obbligata dopo aver trionfato in Coppa Italia e ottenuto l’Eccellenza dopo lo spareggio con il Potenza Picena: si riparte dal gruppo solido e coeso formato nella stagione appena conclusa.

Torna in Eccelelnza a distanza di alcuni anni dall’esperienza di porto Sant’Elpidio e dopo aver ottenuto grandi risultati lo scorso anno alla guida della Juniores del Tolentino, protagonista fino agli spareggi nazionali.

“Andrei via da Corridonia solo per un progetto importante, magari per provare in serie D. Preferisco un ambiente come questo nel quale si lavora decisamente bene. Partiamo con lo stesso staff della scorsa stagione e dal lavoro svolto con un gruppo che ha saputo fare grandi cose”.

ELPIDIENSE CASCINARE

FORTITUDO FABRIANO

FULGOR MACERATESE

Luca Cerqueti

Mario Vivani

età 40

“Una società prestigiosa e questo incarico racchiude in sé grandi responsabilità. Puntiamo ad una salvezza tranquilla, valorizzando al meglio i nostri giovani: questo obiettivo ha fatto in modo che scegliessi proprio l’Elpidiense Cascinare: possiamo fare bene”.

FOSSOMBRONE Michele Fucili

età 39

età 62

“Non c’è alcun timore di affrontare questa nuova avventura: siamo pronti a ripartire con l’entusiasmo giusto. Credo in questo progetto e soprattutto nella serietà della società. Investire sui giovani è una scommessa ma la forza sta nella loro voglia di emergere”.

GROTTAMMARE Luigi Zaini

età 45

Guido Di Fabio

età 46

“Macerata è una bella piazza, Cicchi l’ho sempre stimato: c’è stata l’opportunità di lavorare insieme per un bel progetto e l’affronto con passione. Vogliamo riportare l’entusiasmo in questa piazza: ci buttiamo anima e corpo in questo progetto”.

MONTEGRANARO Vincenzo Morreale

età 44

“Una scelta che non mi aspettavo da parte della società ma questo attestato di stima mi rende felice. La società si è posto l’obiettivo dell’abbassamento dei costi, puntando sui tanti ragazzi a disposizione come dimostrato già lo scorso anno”.

“Sono felice di essere qui, in una società così importante, seria e blasonata. Arrivo con le grandi motivazioni di un tecnico emergente che si presenta a questa avventura con tanta serenità e massima umiltà”.

Un biennio positivo alla guida del Porto Sant’Elpidio (due volte ai playoff e finale di Coppa Italia contro la Cagliese) ha spalancato le porte dell’Eccellenza all’ex tecnico delle giovanili di Tolentino e Maceratese.

MONTURANESE

TOLENTINO

URBANIA

Stefano Cuccù

età 36

“Per me è stata in parte una sorpresa ma la decisione della società mi rende particolarmente orgoglioso. Solo in questo contesto che conosco bene, potrei svolgere il ruolo di allenatore-giocatore, ripartendo dallo stesso gruppo”.

Roberto Mobili

età 47

“In tutti noi c’è la volontà di fare molto bene e i movimenti apportati sul mercato, conferme e volti nuovi, ci permettono di essere veramente ottimisti per il futuro”. Massimo Ciccioli, ex Castelfidardo, sarà il vice.

Francesco Baldarelli

età 42

“Ho accettato con entusiasmo questa proposta: una società sana che sa ciò che vuole, operando molto con le proprie risorse interne. A me piace lavorare con i ragazzi e questo ambiente permette di farlo al meglio”.

VIGOR SENIGALLIA Aldo Clementi

età 43

“Allenare in Eccellenza è veramente qualcosa di importante, quasi da far tremare i polsi. Non vogliamo cambiare la nostra filosofia di gioco, confermando il blocco dello scorso anno e puntando al mantenimento della categoria”.

Al momento dell’uscita sono ancora da definire le panchine di Fermana e Real Montecchio, alle prese con problematiche di natura societaria


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n. 20

PROMOZIONE

Panchine, largo ai giovani: 11 i volti nuovi APIRO Giorgio Latini

ATL. GALLO COLBORDOLOLO età 49

“Siamo una matricola che per la prima volta affronta la Promozione contro tante squadre più esperte di noi. Cambieremo poco, puntiamo su gruppo e organizzazione rimanendo con i piedi ben saldi a terra”.

AURORA TREIA Massimiliano Paoloni

età 43

“Si tratta di un’esperienza per me nuova e importante. Sappiamo bene che la Promozione è un campionato impegnativo, noi partiremo dal gruppo dell’anno scorso che ha fatto benissimo e poi vedremo insieme alla società se e come muoverci sul mercato”

CHIESANUOVA Francesco Moriconi

49 anni

Gastone Mariotti

età 50

E’ il terzo anno di collaborazione con l’Atletico Gallo Colbordolo mentre con l’Azzurra la collaborazione ha durata ormai decennale per il tecnico di Gallo di Petriano che riparte dai playoff dello scorso anno con l’obiettivo, se possibile, di migliorarsi.

CASTELFIDARDO Tiziano Giudici

età 50

ATL. RIVER URBINELLI Claudio Cicerchia

età 47

Ancora insieme l’Atletico River Urbinelli e il tecnico capace prima di condurre la squadra pesarese in Promozione e poi di conquistare con largo anticipo la permanenza in categoria: l’obiettivo di questa stagione è consolidarsi su questi livelli.

CASTELFRETTESE Andrea Moretti

età 45

“Mi ha colpito la serietà e l’ambizione del presidente. E’ un campionato che non vivo da tempo come protagonista ma mi rimetto alla prova con grandi stimoli. Sarà importante essere gruppo e lavorare sodo per raggiungere i risultati sperati”

L’allievo, in collaborazione con il maestro. Moretti primo allenatore all’esordio e il “maghetto” Ferrettti direttore tecnico in casa biancorossa dopo la salvezza ai playout della passata stagione contro la Passatempese.

CUPRENSE

ENERGY RIO SALSO

Walter Di Marco

età 54

Antonio Crespi

età 44

“Ripartiamo da quelli che sono stati gli errori dello scorso anno, in modo tale da evitare di ripeterli e soffrire fino all’ultimo: vogliamo fare bene ma senza proclami. Il derby con l’Aurora? Sarà uno stimolo ma guai a trascendere: tutto deve rimanere nel rettangolo verde”.

Nelle ultime due stagioni ha guidato nei playoff di Prima categoria il Ciabbino prima e l’Avis Ripatransone poi: ora c’è la grande occasione da sfruttare al meglio in una piazza importante con una squadra largamente rinnovata rispetto al passato.

Nel segno della continuità con un occhio diretto alla valorizzazione dei giovani del proprio settore giovanile: su queste basi si consolida il rapporto tra Crespi e il Rio Salso, giunto ormai alla terza stagione consecutiva.

FABRIANO

FALCONARESE

FOLGORE FALERONE

Gianluca Giacometti

età 37

Per lui si tratta di una conferma, dopo due stagioni importanti vissute sulla panchina biancorossa: dopo due piazzamenti immediatamente alle spalle della zona nobile della classifica, potrebbe esser il momento per un ulteriore scatto in avanti.

MAROTTA Mirko Polverari

Stefano Tiranti

età 47

E’ arrivato nell’estate dello scorso anno sulla panchina biancoverde e ci è mancato veramente poco che la Falconarese potesse spiccare il volo verso l’Eccellenza: sfiorata la promozione, rimane la collaborazione con il mister e gran parte del gruppo.

MATELICA età 36

“Eravamo sicuri di fare bene fin dall’inizio della stagione ma, vincere il secondo campionato in altrettante stagioni consecutive, è stato veramente bellissimo. L’ambiente che si è creato è ottimo e speriamo di continuare a divertirci”.

Francesco Palombi

Sergio Calcabrini

età 53

Dopo la retrocessione con il Petritoli, l’ex tecnico di Montegiorgio, Porto Potenza, Petriolo, Vis Macerata e Jesina riparte da Falerone con l’obiettivo di migliorare la salvezza arrivata in casa Folgore proprio sul filo di lana.

MONTEGIORGIO età 46

Nessuna voglia di smettere per mister Palombi che continua a guidare i suoi dalla panchina e soprattutto dal campo: lo farà anche in quella Promozione che ritrova dopo alcuni anni di assenza con una squadra da tenere in seria considerazione.

Stefano Cipolletta

età 41

Un ritorno in rossoblu per un tecnico che a Montegiorgio ha vissuto gran parte della sua carriera da giocatore (ben dieci stagioni dal ‘92) e mosso i primi passi da allenatore: tre anni nel doppio ruolo di tecnico e giocatore.


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n. 20

PROMOZIONE MONTOTTONE Stefano Crocetti

OFFAGNA età 41

Cristiano Caccia

OSIMANA età 35

Dopo una cavalcata vincente iniziata in Seconda categoria, il binomio con il giovane tecnico fermano si rinnova in casa di un Montottone che affronta per la prima volta nella sua storia questa categoria, con l’obiettivo di mantenerla.

Lo scorso anno è subentrato nel mese di novembre a Moschini, centrando il traguardo della salvezza senza passare dai playout: ora l’obiettivo è quello di soffrire meno, strizzando anche l’occhio alla parte superiore della classifica.

PAGLIARE

PERGOLESE

Roberto Vagnoni

età 43

“La società è stata brava a mettere in pratica un buon mercato senza fare spese folli anche in virtù del buon nome costruito nel corso degli anni: lavoriamo in pieno accordo. Noi favoriti? Partiamo a fari spenti, la stagione è molto lunga”.

PORTO POTENZA Saverio Bongelli

età 45

Mirco Bettelli

38 anni

Franco Bravi

età 53

Per il tecnico eugubino si tratta della terza stagione alla guida dei rossoblu, sempre nella doppia veste di allenatore-giocatore. Dopo l’Eccellenza sfiorata due anni fa, lo scorso anno è arrivata una salvezza senza troppi patemi.

“Sono arrivato quasi per caso due anni fa a Piandimeleto, convinto da amici: mi sono rimesso in discussione e la Promozione è un premio importante per il gruppo”. Ecco il pensiero dell’esperto tecnico di Sant’Angelo in Vado, alla sua seconda stagione dall’inizio in gialloblu.

PORTO S.ELPIDIO

PORTORECANATI

Massimo Cardelli

età 44

“Sono onorato e soddisfatto di questa chiamata anche se è sempre il campo a dire la sua. Ho seguito spesso il Porto Sant’Elpidio lo scorso anno: il gruppo è solido e coeso, una buon base per lavorare”.

POTENZA PICENA

SAN MARCO SERVIGLIANO

età 48

età 50

PIANDIMELETO

In passato ha guidato in Prima categoria il Monte San Pietrangeli e lavorato nel settore giovanile della Civitanovese: arriva la Promozione con la maglia rossonera dove l’obiettivo di vivere un’altra stagione da playoff come lo scorso anno.

Giuseppe Santoni

Davide Finocchi

“Per la prossima stagione l’obiettivo primario non sarà vincere a tutti i costi il campionato, ma far crescere ancora i nostri ragazzi accanto a cinque/sei elementi esperti che saranno riconfermati, gestendo al meglio i fuoriquota”.

Paolo Armini

età 31

Francesco Cantatore

età 34

“Punteremo al salto di categoria, è questo l’obiettivo della società. Centrarlo però non sarà un’impresa semplice: c’è bisogno di lavorare molto e con grande umiltà in un campionato che si preannuncia molto difficile”.

TRODICA Luigi Bugiardini

età 40

“L’affetto e le emozioni che provo nel guidare questa squadra mi hanno impedito di lasciarla”. Ecco in sintesi il messaggio del mister giallorosso dopo l’accordo con la società giallorossa anche per la prossima stagione.

Il tecnico più giovane della categoria si affaccia per la prima volta a questa vetrina: dalla sua ben due campionati vinti nelle ultime due stagioni (Seconda e Prima categoria) ed un organico a disposizione pronto per essere protagonista.

Ad un certo punto sembrava un divorzio segnato tra la società e il tecnico sangiorgese ma alla fine ha prevalso il buonsenso: tornato sui suoi passi, dirigenza e allenatore, ripartono dall’ottimo finale di stagione per puntare decisamente alla zona alta della classifica.

URBINO

VADESE

VIS MACERATA

Claudio Muzzini

età 46

Protagonista sulle panchine di Morfeus Tavoleto e Pieve di Cagna nelle ultime stagioni. L’Urbino riparte da lui e da una squadra composta prevalentemente da giovani. Obiettivo: mantenere la categoria.

Marco Gettaione

43 anni

Dopo la rinuncia di mister Martinelli, tra gli artefici della salvezza giallorossa, sulla panchina della Vadese arriva l’ex tecnico di Audax Piobbico e Fermignanese che si avvarrà della collaborazione di Fausto Andreoni, lo scorso anno alla guida della juniores.

Roberto Lattanzi

VISMARA PESARO Alberto Angelini

età 46

Conferma del tecnico e squadra che riparte dalla solida struttura che lo scorso anno ha sfiorato un posto nei playoff: migliorare la posizione dell’anno passato vorrebbe in pratica dire playoff, possibilità da non escludere.

età 41

Il sodalizio tra i colori biancocelesti e il tecnico non accenna a sfaldarsi, anzi raddoppia. Dopo la salvezza raggiunta in anticipo lo scorso anno, si alza l’asticella degli obiettivi in casa Vis che si prepara ad una stagione da protagonista.

Al momento dell’uscita sono ancora da definire le panchine di Arquata, Centobuchi, Real Metauro, Sangiustese e Vigor Pollenza.


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n. 20

Pesaro Che Bravi il Piandimeleto! Franco Bravi, tecnico vadese, festeggia la quarta promozione e ammette: “Sogno ancor una chiamata in D”

M

olto spesso i risultati positivi sono figli di molte componenti: un solido gruppo, un ambiente che permette di lavorare in modo sereno e senza particolari pressioni e naturalmente le capacità tecniche della squadra. Elementi indispensabili all’interno di ogni annata positiva ma che non potrebbero essere determinanti senza il contributo, spesso decisivo, dell’esperienza e della sapienza tattica di un tecnico che conosce il calcio marchigiano in ogni suo aspetto. In una parola è la descrizione di quanto avvenuto in questa stagione al Piandimeleto guidato da Franco Bravi: per il tecnico di Sant’Angelo in Vado, 53 anni a settembre, quello ottenuto in casa gialloblu è l’ennesimo successo di una carriera decisamente importante dal punto di vista delle esperienze vissute e dei risultati ottenuti: si tratta della quarta promozione in carriera dopo quelle con Belforte (in Prima categoria), Vadese (in Promozione e con la conquista della Coppa Marche) e la Pergolese dalla Promozione all’Eccel-

lenza. “Un successo che parte da lontano – conferma Bravi – sono subentrato nel dicembre dello scorso anno con la squadra in lotta per uscire dai playout. Abbiamo lavorato sul gruppo che è stato consolidato con arrivi mirati in estate. I ragazzi hanno risposto sul campo facendo leva soprattutto sull’attaccamento a questi colori: moltissimi sono proprio espressione del paese e questo alla lunga ha fatto dare a tutti qualcosa in più in termini di motivazioni e di voglia di raggiungere il risultato finale”. Il tutto nonostante un super Marotta che ha saputo fare il vuoto alle sue spalle anche se il Piandimeleto, per un certo periodo, ha provato a tenere il passo della capolista. “Come squadra, i ragazzi di Polverari hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto alle altre, soprattutto per quanto riguarda la rosa a disposizione che alla lunga ha fatto la differenza. Siamo stati sempre in zona playoff per tutto l’arco della stagione e, ad un certo punto, abbiamo provato anche a mettere loro pressione ma non ci siamo riusciti per un certo calo di condizione

nella seconda parte”. Sono poi arrivati i playoff vinti, partendo dal quarto posto finale e l’incredibile spareggio con il Loreto. “None eravamo partiti per la salto di categoria ma l’appetito vien mangiando.

Contro il Loreto è stata una gran bella gara, giocata a viso aperto da entrambe con tante occasioni. Ci abbiamo creduto centrando il pareggio allo scadere e provando a fare il colpaccio ai supplementari con quattro punte in campo prima della gioia finale ai rigori. Onore al Loreto che avrebbe meritato il successo ma che può ancora sperare con i ripescaggi”. Bravi si è rimesso in gioco in Prima categoria dopo tante stagioni tra Eccellenza e Promozione. “Quando ho fatto questa scelta, è stata una sorpresa anche per me: mi hanno chiamato e sono stato convinto da alcuni amici. Mi hanno presentato un progetto e ho accettato dopo che l’ultima esperienza ad Urbino in Eccellenza non era andata affatto male: salvezza il primo anno dopo un’andata importante, il secondo anno salvezza raggiunta dopo essere stato chiamato in panchina nonostante non avessi iniziato io la stagione. A Piandimeleto mi sono rimesso in gioco e sono felice di averlo fatto”. Tante stagioni con risultati importanti e un piccolo cruccio per il tecnico vadese. “Tante buone stagioni in Prima, Promozione e Eccellenza non hanno mai portato una chiamata da allenatore in serie D: ci ho sempre sperato anche per mettermi in discussione, come ho sempre fatto, in una categoria dove ho militato da giocatore per un decennio. Nella vita non si sa mai, speriamo di realizzare prima o poi questo sogno”.


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n. 20

ATLETICO GALLO COLBORDOLO

PESARO

“I nostri giovani alla ribalta”

Il giovane Muratori in preparazione con il Gubbio. Mister Mariotti e il presidente Sperandio: “Dopo i playoff puntiamo a migliorarci”

S

arà senza ombra di dubbio una stagione importante per l’Atletico Gallo Colbordolo nel girone A di Promozione, dove si presenta al via forte dei playoff raggiunti nella passata stagione. Per Gastone Mariotti, tecnico di Gallo di Petriano, si apre la quinta stagione alla guida della prima squadra, oltre ad altre quattro vissute nel prolifico settore giovanile biancoazzurro: “Senza dubbio qui si lavora bene – esordisce mister Mariotti – le pressioni non sono eccessive anche se la voglia di fare bene e una legittima ambizione è insita nel DNA della società. Il tutto ovviamente salvaguardando i limiti di un budget che non vanno mai forzati oltremodo e soprattutto valorizzando al meglio il settore giovanile. E’ questo il fiore all’occhiello della società”. Una società giovane anche nello staff dirigenziale dove mister Gastone lavora fianco a fianco con Ettore, suo fratello, direttore sportivo: “Siamo caratterialmente molto differenti e spesso la pensiamo non esattamente allo stesso modo: lui guarda le cose dal punto di vista della società, io da quello del gruppo. E’ comunque un piacere lavorare con lui e con il resto della dirigenza”. I playoff della passata stagione hanno lasciato un po’ di amaro in bocca ma anche la voglia di restare comunque ai quei livelli: “Certo, quando arrivano elementi del calibro di Curzi e Thomas Paoli, la

voglia è quella di fare bene confermandosi a certi livelli. Lo scorso anno siamo arrivati un po’ con il fiato lungo nelle ultime gare dopo una cavalcata importante che ci ha visto a tratti anche al vertice della classifica. Non dimentichiamo che questo girone presenta un livello tecnico piuttosto alto: c’è grande competizione come dimostra l’equilibrio in vetta alla classifica nelle ultime stagioni. Sarà fondamentale il buon inserimento dei fuoriquota dato che l’età è stata abbassata ai ’93 e ’94. C’è dunque un salto netto dagli Allievi alla prima squadra per molti di loro: significa passare da giocare la domenica mattina ad essere impegnati da titolari in campo come il Diana di Osimo. Un salto evidente nel quale i ragazzi vanno accompagnati e guidati con grande attenzione”. Al di là di questo in casa Atletico Gallo Colbordolo si può essere orgogliosi dell’importante passo avanti fatto dal talento di casa Manuele Muratori, classe ’93 appunto, 11 reti lo scorso anno in Promozione: per lui si sono spalancate le porte del Gubbio, neopromosso in serie B. Il ragazzo effettuerà la preparazione con la prima squadra e poi il club umbro deciderà il da farsi. “Per noi è motivo d’orgoglio – conferma il presidente Alessandro Sperandio – e le prospettive sembrano essere buone: la squadra rossoblu pare particolarmente interessata, a Manuele va un grande in bocca al lupo. Nella

prossima stagione il nostro obiettivo sarà quello di confermarci a buoni livelli dopo quanto abbiamo fatto lo scorso anno. Peccato per quella gara con la Cagliese ma di fronte avevamo un’autentica corazzata, costruita per raggiungere il traguardo che poi ha ottimamente centrato. La nostra filosofia comunque non cambia anche per il futuro, peschiamo sempre dal nostro settore giovanile. Quest’anno saranno promossi in prima squadra ben tre ’93, cinque ’94 e un ’95. Sono loro il nostro presente ma soprattutto il nostro futuro e allo stesso tempo intendiamo creare intorno buoni presupposti con elementi esperti e capaci di far maturare questi ragazzi. In tal senso vanno letti i due inserimenti di Curzi e

Paoli che nella loro carriera hanno vissuto stagioni importantissime in Eccellenza e Promozione, sempre da protagonisti. L’augurio è che possano dare molto alla causa dell’Atletico”.

La nostra filosofia comunque non cambia anche per il futuro, peschiamo sempre dal settore giovanile

Montelabbate, benvenuto in Prima

Sabatini: “Esistiamo appena da 6 anni, è quasi un record. Che derby negli spareggi con il Villa Ceccolini”.

P

er la prima volta nella sua breve storia il Montelabbate affronterà la Prima categoria, dopo avere chiuso in maniera egregia una stagione da incorniciare, con il successo nel triangolare finale di spareggio. In particolare entrerà nella storia il match decisivo disputato tra le mura amiche al cospetto della Vigor Sant’Elpidio che poi ha accompagnato la squadra pesarese in Prima categoria. Dopo tre stagioni in Terza e due anni in Seconda ecco arrivare una Prima categoria da affrontare senza alcun timore reverenziale ma con la consapevolezza di non partire certo con i favori del pronostico. A raccontare l’annata del Montelabbate è il responsabile della comunicazione Sandro Sabatini: “Il nostro intento ad inizio stagione, quando abbiamo delineato la rosa, è stato quello di allestire un gruppo che potesse fare bella figura ed essere protagonista fino alla fine. C’era il desiderio di crescere dopo un esordio in Seconda categoria, l’anno prima, chiuso al sesto posto con i playoff che

sono mancati di un soffio. L’avvio di stagione non è stato senza dubbio dei migliori con qualche problema iniziale e un rendimento piuttosto altalenante che nel corso dei playoff è diventato molto importante con una crescita notevolissima. La sconfitta di San Severino nel girone finale ci ha messo in difficoltà ma abbiamo saputo reagire contro la Vigor Sant’Elpidio. La gara più difficile da affrontare? Col Villa Ceccolini soprattutto perché è un derby, data la vicinanza: estremamente tirata. Nel girone finale poi mi ha fatto una grande impressione la Settempeda cui auguro di salire lo stesso di categoria, lo meriterebbe per quanto mostrato sul campo”. Ora c’è da preparare l’esordio in Prima categoria: “Abbiamo giocato fino a pochi giorni fa e siamo in ritardo ma ripartiamo per intero, almeno nelle nostre intenzioni, da questo blocco che ha raggiunto un risultato storico. A questo ovviamente va aggiunto qualcosa per non sfigurare in un campionato molto competitivo. L’obiettivo? Mantenere la categoria e consolidarci”.


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n. 20

Ancona

“Vai Loreto, nella Promozione credici”

Il Loreto, dopo due spareggi persi ai rigori e il successo in Coppa Marche-1, nel ripescaggio ci crede eccome. Mister Grilli: “In questa società c’è l’ambiente ideale per lavorare al meglio”.

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reparare comunque una squadra per la Promozione nonostante due spareggi che avrebbero potuto dare la certezza matematica del salto di categoria al Loreto: i gialloverdi da più stagioni sono protagonisti in Prima categoria sempre nelle zone nobilissime della classifica, senza però riuscire a trovare lo scatto decisivo verso la Promozione. In questa stagione da digerire prima la sconfitta contro il Piandimeleto maturata in condizioni incredibili: uomini di Grilli avanti in pieno recupero prima della rete del pari siglata dai pesaresi che hanno anche trovato il successo dal dischetto. Sempre ai rigori poi la seconda e decisiva sconfitta al San Giobbe di Filottrano contro l’Aurora Treia. Una lunga serie di possibili mancate iscrizioni in categoria superiore, lasciano aperto più di uno spiraglio in casa lauretana come conferma il presidente Andrea Capodagli: “Abbiamo buone possibilità di essere ripescati in Promozione, d’altronde i playoff li abbiamo vinti e per questo stiamo allestendo la squadra per la Promozione. Non vogliamo farci trovare impreparati, ma se alla fine poi la Promozione non dovesse arrivare beh, pazienza”. Grande fiducia ma nessun dramma nel caso in cui il sospirato salto di categoria non avvenga in estate, i gialloverdi di certo punterebbero ad essere protagonisti anche nella prossima anna-

ta calcistica. Insomma un Loreto assai presenzialista che inneggia più che altro alla sfortuna soprattutto nella finale con il Piandimeleto come conferma l’esperto tecnico Francesco Grilli, pronto per la sua quarta stagione alla guida dei gialloverdi: “Guardando le due sconfitte e il modo in cui sono arrivate, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli – afferma con un sorriso il tecnico maceratese – nel complesso però non possiamo che essere soddisfatti della stagione che abbiamo disputato. Come avvenuto negli ultimi tre anni ci siamo confermati ai vertici del girone B di Prima categoria, combattendo a lungo per la prima posizione. Siamo stati presenti in tutte le manifestazioni e il successo ottenuto a Macerata contro il Montottone è senza dubbio il momento migliore di un’annata comunque importante”. Andando a ripercorrere la stagione però l’attenzione si concentra sui due spareggi persi contro Piandimeleto prima e Aurora Treia poi: “I rigori e il calcio raccontano queste storie. Certo, pensando che con il Piandimeleto abbiamo subito il gol del pareggio ad 8 secondi dal fischio finale si può di certo invocare la malasorte. Nelle ultime stagioni poi sempre all’ultima giornata ci sarebbe bastato un successo per il salto di categoria e, per un motivo o per un altro, non abbiamo centrato i tre punti decisivi. Spesso abbiamo affrontato stagioni con la rosa abbastanza

corta e questo alla lunga un po’ ha pesato anche se devo fare un grande applauso ai giocatori che hanno dato tutto e forse anche qualcosa in più”. Archiviato il calcio giocato ecco che l’attenzione si concentra sulla prossima stagione: in quale categoria? Il mister è dello stesso avviso del presidente Capodagli: “Ci crediamo fermamente al ripescaggio, alla luce di quello che abbiamo fatto nell’ultima stagione e per il fatto che senza dubbio la graduatoria in tal senso ci premia. Stiamo organizzando la squadra per la Promozione con i relativi fuoriquota per affrontare al meglio l’eventualità che noi speriamo si concretizzi”. Tre anni nella città mariana già alle spalle per il tecnico maceratese che parla con entusiasmo di questa sua esperienza: “Il prossimo è il quarto anno qui a Loreto e devo dire che mi trovo benissimo. Un’ottima società, che mette nelle condizioni di lavorare al meglio. In società c’è competenza e passione ma senza la pressione che certi ambienti mettono alla propria squadra, una pressione tale da non

poter reggere la tensione: qui c’è competenza e un lavoro che parte da lontano, fin dal settore giovanile. Ci sono impianti ottimali per lavorare al meglio con il campo in sintetico per gli allenamenti e il campo grande dove giocare le gare casalinghe. Qui si fa veramente calcio ad ottimi livelli da tanto tempo dal punto di vista tecnico, organizzativo e morale”.

Il successo ottenuto a Macerata contro il Montottone è senza dubbio il momento migliore di un’annata comunque importante


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n. 20

REAL CASTELFIDARDO

ANCONA

ATLETICO CAMERATA

“Che bella stagione, “Migliorare i risultati. meritiamo la Seconda” Divertendosi” L Magi: “Nella gara decisiva abbiamo subìto l’emozione, ora speriamo nei ripescaggi”

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na stagione senza dubbio vissuta alla grande in casa Real Castelfidardo, con un solo rammarico: lo spareggio per la Seconda categoria perso contro il Miciulli Senigallia che non ha permesso l’accesso diretto anche se le porte del ripescaggio sono ancora ben aperte: “Senza dubbio speriamo nel ripescaggio - conferma il presidente Marco Magi – credo che la squadra lo meriti per quello che ha saputo fare nel corso della stagione. Peccato per quella finale, persa al secondo tempo supplementare: probabilmente abbiamo pagato troppo la gioventù e la scarsa esperienza in una splendida serata di sport ad Offagna, davanti ad una splendida cornice di pubblico per la Terza categoria”. La prossima stagione sarà senza dubbio un momento importante per il Real: “Se fosse

Seconda categoria, ci sarebbe la possibilità di dare spazio ai ragazzi del posto in un campionato importante. Stiamo lavorando molto a livello di collaborazione con le altre realtà cittadine che si stanno rendendo conto della finalità del nostro impegno sportivo. Se invece dovesse essere Terza categoria, sarebbe quasi obbligatorio cercare di migliorarci: è chiaro – afferma sorridendo - che più in alto del secondo posto c’è solo la vetta. Il tutto senza far ricorso a ragazzi da fuori per ottenere i nostri obiettivi anche in caso di Seconda categoria: crediamo nei nostri giovani. Nel nostro girone sto notando da qualche tempo una tendenza a ringiovanire le rose, siamo stati noi a lanciare questa linea che mi auguro possa prendere sempre più piede”.

Paolo Rossi: “Puntiamo a fare meglio ma il successo vero è l’armonia dei ragazzi”

o spirito è sempre lo stesso: divertirsi stando insieme, giocando allo sport più bello del mondo. Finalità particolari di classifica non ce ne sono in casa Atletico Camerata anche se gli ultimi risultati portano a pensare che all’interno della società presieduta da Alberto Di Biasio, la voglia di migliorarsi sia ben presente. “Certo, puntiamo ad un campionato migliore di quello appena concluso – afferma il dirigente e allenatore Paolo Rossi – dal punto di vista dei risultati. Per quanto riguarda invece lo spogliatoio e la coesione che questi ragazzi sanno esprimere direi che l’unico augurio possibile è quello di continuare sulla stessa strada. Società giovane, senza una struttura importante ma con la voglia di dare spazio a quei ragazzi che da altre parti non ne avrebbero avuto: “In questo senso la nostra filosofia non cambia: coloro che non trovano spazio in altre realtà da noi hanno modo di esprimersi. Ogni anno almeno 3 o 4 giocatori vanno via per accasarsi in squadre con maggiori ambizioni anche in categorie superiori. Non ci dispiace affatto, vuol dire cha da noi c’è la possibilità di esprimersi al meglio”. L’aspetto che maggiormente viene curato è ovviamente il gruppo: “Beh, in questo i ragazzi sono straordinari. Non si contano le cene che organizziamo, alle quali la partecipazione è molto alta. Non solo, spesso i ragazzi si ritrovano il sabato sera anche per uscire insieme e andare a ballare: è uno splendido risultato, questi sono valori che la nostra dirigenza apprezza più di ogni altra cosa”. In pratica quattro i dirigenti che compongono la società e che si danno da fare affinché questo progetto possa continuare: “Siamo quattro amici con Alberto Di Biasio nel ruolo di presidente: nessun volo pindarico, né rimborsi ai ragazzi, quello che garantiamo loro è la nostra presenza costante e la possibilità di giocare a calcio per divertirsi

insieme”. Ora si attende la prossima stagione: fuori dal campo c’è già la certezza che i risultati saranno ottimi, ora si attende solo di vedere se sul rettangolo verde le cose cambieranno.

Nessun volo pindarico, né rimborsi ai ragazzi, quello che garantiamo loro è la nostra presenza costante

il presidente Alberto Di Biasio


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n. 20

ANCONA

La salvezza come punto di partenza Parla il direttore sportivo Lodovico Donzelli: “Ripartiamo con Troncon per una stagione da protagonisti”. Intanto gli Esordienti si aggiudico il 1° Torneo Città di Osimo salvezza appena conquistata per puntare magari alla zona nobile della classifica”. Non solo prima squadra in casa USAP, l’attività estiva infatti mette in risalto le doti di un settore giovanile in continua crescita. Tra i vari risultati ottenuti da segnalare il successo degli Esordienti nel 1° Torneo Città di Osimo, memorial

“Roberto Bellezza”: la squadra aguglianese ha ottenuto il successo superando 4-0 i padroni di casa dell’Osimana in una splendida finale disputata davanti ad un’ottima cornice di pubblico. L’ennesima conferma della bontà del lavoro svolto in casa biancoazzurra a livello giovanile.

“San Biagio, sei il mio Chievo” D

opo una salvezza raggiunta sul filo di lana, nel doppio confronto con la Labor, l’USAP Agugliano Polverigi ha mantenuto la Seconda categoria con una squadra dall’età media decisamente molto bassa. Una scommessa quella fatta dalla società, di puntare decisamente sugli elementi del proprio settore giovanile, valorizzandoli in prospettiva futura. “Vedere i ragazzi festeggiare la salvezza – afferma il direttore sportivo Lodovico Donzelli (nella foto sotto) – come fosse la vittoria di un campionato è stato emozionante. La stagione si è rivelata assai complicata: gare che sembravano stregate con tantissime occasioni da rete mancate e la sfortuna come fede alleata. Ci siamo giocati tutto ai playout e l’andata a Santa Maria Nuova sembrava confermare quanto accaduto in stagione: abbiamo per-

so 2-0 fallendo moltissime occasioni mentre al ritorno siamo riusciti a trovare la via della rete, centrando la salvezza”. Scampato il pericolo la società non è di certo rimasta con le mani in mano, preparando già la prossima stagione: “L’intenzione – continua Donzelli – è quella di fare un campionato come quello di due stagioni

L’intenzione è quella di fare un campionato come quello di due stagioni fa, puntando con decisione ai playoff fa, puntando con decisione ai playoff. Per fare questo ovviamente non abbiamo alcuna intenzione di smantellare un gruppo giovane come quello che abbiamo a disposizione: sono loro il punto di riferimento, insieme a dei giocatori di alcuni elementi di maggiore esperienza, ripartendo ovviamente da Marco Troncon alla guida tecnica. Puntare ad un torneo di vertice non è impensabile: nel nostro girone la differenza tra playoff e playout è sempre minima, nell’ordine di pochi punti. Puntiamo a colmare questo gap nella prossima stagione con un gruppo di giovani, caricati dalla

Il tecnico Luchetta: “Arrivo con grande umiltà”. Fagotti: “Salvezza e divertimento: ecco i nostri obiettivi”

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ono posto conquistato nella stagione appena conclusa per il San Biagio guidato da Damiano Morra per un giudizio comunque positivo da parte del presidente Maurizio Fagotti: “Il bicchiere è da considerarsi mezzo pieno finché si raggiungono i risultati sperati, tra l’altro attraverso un buon gioco: con Morra c’era un progetto triennale che però si interrompe anticipatamente. Abbiamo scelto un tecnico giovane come Cristiano Luchetta che conosce l’ambiente e la categoria per portare nuovo entusiasmo alla squadra. L’obiettivo sarà sempre quello della salvezza da raggiungere con maggiore serenità possibile e possibilmente divertendoci. Il nostro è un ambiente che non dà particolari pressioni, nel quale si può lavorare con grande tranquillità e dove il risultato a tutti i costi non è una ragione di vita”.

Arriva senza dubbio con la voglia di fare bene Cristiano Luchetta (nella foto): “Arrivo dall’esperienza positiva con la Vigor Castelfidardo con grande voglia di rimettermi in gioco e ripartire da zero con umiltà. Considero questa società come il Chievo in A, dove si lavora con serenità e senza particolari assilli ma con la voglia di fare calcio. Ottenere l’obiettivo qui da noi ha valore doppio e speriamo di realizzare i programmi societari”. Già noti i primi volti nuovi a disposizione del tecnico: gli attaccanti Luca Santolini che ritorna in biancorosso a distanza di due stagioni e Francesco Orsetti reduce da una stagione con la maglia della Dorica Torrette mentre a centrocampo arriva Michele Nisi già con mister Luchetta lo scorso anno al Vigor Castelfidardo. Arrivi che vanno a puntellare un organico che si prepara a dare battaglia in un girone che si preannuncia assai competitivo, con

L’obiettivo sarà sempre quello della salvezza da raggiungere con maggiore serenità possibile


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Macerata

L’Aurora splende in Promozione

Per la squadra di Treia è una prima volta. Tartari: “Un traguardo meritato sul quale in pochi credevano ad inizio stagione. Il mister Paoloni ha saputo tirare fuori il massimo da tutti e ripartiamo da lui”.

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olo una settimana di passione per l’Aurora Treia prima di liberare l’urlo liberatorio. Giusto i sette giorni, o poco più, intercorsi tra lo spareggio vittorioso della squadra guidata da Massimiliano Paoloni contro il Loreto al “San Giobbe” di Filottrano e la festa della Vis Pesaro che, grazie al successo sul Pisa, ha staccato il biglietto per la serie D, liberando di fatto un posto per la squadra treiese verso la Promozione: un traguardo mai raggiunto nella storia del club. “Ad essere sinceri – ammette il direttore sportivo Rossano Tartari – dopo la gara con il Loreto abbiamo già festeggiato, senza aspettare l’esito del match di Loreto. E’ stato un modo anche per scaricare l’adrenalina dopo una lunga serie di spareggi, conclusi dopo i 120 minuti e i rigori contro la squadra lauretana che si è dimostrata di grande valore. Una gara non facile, tanta la tensione e soprattutto alla fine la stanchezza dopo tanti spareggi si è fatta sentire ma la gioia finale ha ripagato di tanta sofferenza”. Una Promozione decisamente meritata in una stagione che ha visto la squadra aumentare la convinzione nei propri mezzi di gara in gara, tanto da competere

fino alla fine per il primo posto con Matelica e Monteluponese, prima dei playoff vinti proprio contro la squadra giallorossa. “Un successo che meritiamo per quanto fatto in questa stagione: eravamo partiti per conquistare una salvezza tranquilla senza cambiare la nostra priorità che è quella di puntare sempre sui ragazzi di Treia. A dire il vero un pizzico di rammarico c’è per il primo tempo disputato nello spareggio con il Montottone, che ha tra l’altro assolutamente meritato il successo: in quella gara abbiamo concesso i primi 20 minuti ma rimproverare qualcosa alla squadra dopo questa splendida stagione sarebbe ingiusto”. Una stagione costruita anche su numeri straordinari nelle gare casalinghe: fare punti in casa dell’Aurora per le avversarie è stato quasi proibitivo. In tal senso Tartari vuole puntualizzare un aspetto: “E’ vero, in casa abbiamo ottenuto molti punti ma, da più parti, questo è stato ascritto alle dimensioni ridotte del terreno di gioco: sottolineo che il comunale misura 108 x 56, misure assolutamente non risibili: mancano alcuni metri in larghezza ma nel complesso non ci si può lamentare dato che in Prima categoria molti terreni di gioco hanno una superficie inferiore”.

Per la prossima stagione nessuno stravolgimento ma solo qualche innesto per puntellare l’organico: “Alla luce di quanto fatto lo scorso anno e soprattutto del torneo che andremo a disputare, la nostra idea è quella di evitare rivoluzioni drastiche premiando il gruppo che ci ha portato fino a questo traguardo: di certo cercheremo di migliorarci magari andando a puntellare il reparto avanzato che qualche problemino nel corso della stagione ha avuto. Diverso il discorso legato ai fuoriquota: la Promozione è l’occasione giusta per mettere in mostra le caratteristiche e la voglia di esprimersi di molti nostri ragazzi, continueremo ad investire su di loro come del resto facciamo da tempo”. Forse, uno dei punti di forza dell’Aurora sta nella guida tecnica, affidata a Massimiliano Paoloni: “Ha avuto il merito di tirare fuori il massimo da questi ragazzi, al primo anno a Treia: ha portato anche i dovuti accorgimenti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, valorizzando un gruppo molto costante che non ha mai sbagliato due gare consecutive”. Dopo un’attenta riflessione di qualche giorno è arrivata la fumata bianca con Paoloni che guiderà l’Aurora Treia anche in Promozione: “E’ un’esperienza e un’opportunità veramente importante – afferma il tecnico di Mogliano – si tratta di un campionato molto impegnativo.

Partiremo dal gruppo dell’anno scorso che ha fatto benissimo, puntellando al meglio un organico che non abbiamo alcuna intenzione di stravolgere”. Senza dubbio un’avventura che inizia con tante speranze in casa Aurora che, probabilmente, si troverà di fronte il Chiesanuova in un derby inedito ma decisamente sentito.


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MACERATA

Da Cingoli parte una campagna moralizzatrice: basta col calcio dei furbi! Giandomenico Giorgi: “La Federazione deve legiferare norme e regolamenti seri. Sennò sempre più persone oneste lasceranno questo mondo”

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a Cingoli si leva a gran voce una campagna moralizzatrice che vuole investire tutti i campionati regionali, dall’Eccellenza fino a quelli di Terza categoria. E per lanciare un’invettiva, quale luogo è migliore del Balcone delle Marche? Dove si vuole arrivare è semplice: basta a società che non onorano i rimborsi spese, a presidenti prestanome… eccetera eccetera. “Questo calcio è per i furbi e a queste condizioni io non ci sto: o si cambia o le persone oneste lasceranno per sempre questo mondo”. Mentre altrove impazza il mercato a Cingoli si riflette sul sistema-calcio marchigiano. Il direttore generale della Cingolana Giandomenico

Giorgi (foto) non è un tipo che la manda a dire e come un moderno Don Chisciotte lancia la sua crociata all’indirizzo della Federazione, che la vorrebbe impegnata in una grande campagna moralizzatrice (con norme e regolamenti seri) in modo che certi ‘fattacci’ in futuro non si verifichino più. Quali ‘fattacci’? Società che non pagano regolarmente i rimborsi spese pattuiti con i propri tesserati ad inizio stagione, presidenti prestanome, squadre che si iscrivono ai campionati con assegni datati (o peggio scoperti)... “Noi facciamo un calcio pulito, e lo portiamo avanti con tanta fatica, ma sempre più spesso in questo mondo assistiamo a vicende raccapriccianti. La Federazione deve svegliarsi e legiferare norme serie, e solo il presidente

Noi facciamo un calcio pulito e lo portiamo avanti con tanta fatica

Cellini lo può fare”. E fornisce un esempio: “Bisogna introdurre per giocatori l’obbligatorietà della liberatoria a fine stagione. Mi spiego meglio: se un giocatore ha percepito regolarmente i rimborsi spese deve firmare una liberatoria con la quale solleva la società da ogni impegno e se ciò non dovesse avvenire sempre quella società dovrà essere penalizzata e il suo presidente squalificato. E vedrete che se si farà così in Eccellenza e in altri campionati si spenderà molto meno”. Giorgi ammette di fare sempre più fatica ad allestire la squadra anche perchè altre

società inflazionano il mercato alzando i rimborsi spese, rimborsi spese che poi puntualmente non vengono onorati. E di esempi ce ne sono a volontà. “E’ un sistema sballato, che fa acqua da tutte le parti, che consente ai furbi di andare avanti, ma su questo Cellini fa finta di niente, avalla queste situazioni, e poi non lamentiamoci se gente onesta come Paci della Maceratese abbandona il calcio. Anche io sono tentato, e con me le persone serie che vogliono fare calcio con passione e onestà morale”. Il sasso è lanciato...


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MACERATA

Insultano un suo giocatore, mister Possanzini ritira la squadra! Dai Giovanissimi del Portorecanati una risposta di civiltà contro il razzismo

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na storia di calcio, una storia di vita. A giugno, a Falconara Marittima, si svolge un torneo per Giovanissimi. In una delle prime partite del quadrangolare ci sono l’Ancona e il Portorecanati allenato da Matteo Possanzini, 28 anni, ex giocatore di Loreto e Montegiorgio. Matteo è fratello di Davide, ex attaccante di Albino Leffe e Brescia, da poco accasatosi al Lugano. Nelle fila del Portorecanati gioca Dani Ficola, difensore centrale, 14 anni, fisico possente, ingaggiato dall’Atalanta (Giovanissimi). Ficola ha una particolarità: è italiano, ma è di colore. La mamma, infatti, è brasiliana e ha sposato un marchigiano. A un certo punto della partita, dopo un innocuo contrasto, Dani viene insultato da un avversario, non una semplice parolaccia, ma qualcosa di molto più pesante (“Negraccio di m..., torna in Africa”). Dani e

Settempeda, R

l’amaro nel finale

Sconfitta con la Vigor Sant’Elpidio, perde il pass diretto per la Prima categoria. E ora spera nel ripescaggio…

egolamento alla mano, essendo arrivata terza nel girone, la Prima categoria resta un miraggio ma la logica porta a pensare diversamente. Potrebbe essere assai rosea l’estate per la Settempeda che esce dagli spareggi promozione di Seconda categoria con l’amaro in bocca per aver visto il passaggio di categoria arridere a Montelabbate e Vigor Sant’Elpidio. Fatale la sconfitta in terra fermana che il presidentegiocatore Piero Sileoni (nella foto) analizza così: “ Il rammarico è dovuto al fatto che abbiamo subìto il secondo gol per una nostra disattenzione nel nostro momento migliore. Nel finale

ci abbiamo provato in ogni maniera, anch’io sono andato vicino alla marcatura ma la difesa locale è stata davvero ermetica. Comunque ringrazio tutti per averci sostenuto nonostante l’epilogo che avrei voluto assolutamente diverso”. Anche se parzialmente celata, la convinzione di potercela fare è concreta: i biancorossi sono i primi in graduatoria, partono quindi da una posizione di assoluto vantaggio in attesa che la FIGC Marche renda ufficiali gli organici della prossima stagione. La speranza è concreta e sarebbe un premio meritato dopo una stagione così lunga e ricca di successi in casa biancorossa.

i suoi compagni si ribellano, ma Possanzini junior fa di più: prende sotto braccio Ficola in lacrime e gli altri suoi giocatori e se ne torna negli spogliatoi. Partita finita. Giusto così. Perchè di fronte a un insulto razzista, per di più in una sfida tra ragazzini, il calcio ha l’obbligo di fermarsi. Come si è conclusa tutta la vicenda? Con la beffa per il Portorecanati che ha poi avuto partita persa a tavolino per aver abbandonato il campo, poichè l’arbitro sostiene di non aver sentito l’insulto razzista. Poco male, perché nei giorni successivi il torneo è continuato, Dani ha ricevuto le scuse dei genitori del ragazzino che lo aveva insultato (e che nella partita successiva ha indossato addirittura la fascia di capitano) e la finale è stata proprio Ancona-Portorecanati. Ha vinto la squadra di Dani, 2-1. Ma la vera vittoria è stata in quella partita persa a tavolino.


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Il Santa Maria Apparente nelle mani di Marco Vecchiola

I gialloblu si affidano all’ex tecnico in seconda di Pasqualino Minuti. Forani: “Grazie a chi è rimasto: ha accettato delle riduzioni”

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iparte nel segno della continuità la Vigor Santa Maria Apparente dopo la salvezza ottenuta nel girone C di Prima categoria nella stagione appena chiusa. Un risultato assolutamente da non disprezzare per una neopromossa in un girone assai complicato e composto da ottime squadre come quello maceratese. In vista della prossima stagione cambia la guida tecnica della squadra presieduta da Giovannino Torresi: il nuovo tecnico è Marco Vecchiola, già secondo di Pasqualino Minuti in Eccellenza negli anni passati. A lui la società sta cercando di consegnare gran parte del gruppo delineato nel corso del tempo. “Ai ragazzi abbiamo proposto – conferma il direttore

sportivo Giuliano Forani (nella foto) – un ridimensionamento dei rimborsi: ringrazio pubblicamente la gran parte di loro che ha accettato questa decisione ma anche coloro che hanno preso una strada diversa. Non facciamo mai il passo più lungo della gamba: è la nostra filosofia e intendiamo andare avanti in questo modo: riuscendo a completarci bene, punteremo ad un campionato tranquillo magari strizzando l’occhio ai playoff”. Sono certe le conferme di Caucci, Fornari, Di Sirio e Menghi mentre al momento sono tre i volti nuovi in casa Vigor: l’attaccante Filippo Quintili già in forza a Folgore Falerone e Montegranaro, Marco Paparini dal Villa Musone e Gobbi dal Petritoli. Inoltre la società è attiva anche per assicurarsi alcuni elementi in uscita dalla Juniores della Civitanovese, società con la quale il rapporto è di serena collaborazione. “Qui da noi le condizioni per giocare – conclude Forani – sono ideali. Non c’è l’assillo del risultato ad ogni costo ma solo la voglia di fare bene e di dare tutto in mezzo al campo. Per questo, di stagione in stagione, abbiamo sempre puntato molto sulla solidità del gruppo che deve essere composto da persone perbene”.

Elfa Tolentino, zero rimborsi per non scomparire

Eleonori: “Abbiamo rischiato di chiudere dopo 21 anni di attività, ha vinto la passione dei ragazzi” seriamente di...scomparire dal calcio regionale. Il presidente Eleonori racconta: “Al termine della stagione scorsa eravamo giunti alla conclusione che c’erano troppe difficoltà economiche e organizzative per allestire una squadra competitiva, tant’e’ vero che avevamo pensato di fermarci qui, dopo 21 anni. Poi il mister Mancini, il vice Gratani e quasi tutti i ragazzi della rosa – sottolinea il presidente - hanno fortemente voluto che l’Elfa restasse in vita rinunciando ai già minimi rimborsi spesa e accettando le direttive della società; e così siamo riusciti a tener in piedi la squadra per il prossimo campionato. La rosa verrà ampliata da ragazzi già contattati che comunque rispondano alle esigenze arà ancora Enrico Mancini ed alla politica della società, che vuole (nella foto) ad allenare l’Elfa giovani animati dalla passione per Tolentino nella prossima il calcio e non da lauti rimborsi che stagione. La società del presidente mai ci siamo potuti permettere e che Alberto Eleonori ha deciso di mai, anche potendo, daremo. Per noi affidare la squadra ancora al mister il calcio a questi livelli è, e rimane, tolentinate affiancato come secondo da un divertimento non un’azienda con Giorgio Gratani. L’Elfa ha rischiato stipendi che a volte nemmeno un operaio riesce a percepire”.

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La Vigor Montecosaro si rinnova La neopromossa in Seconda categoria “affila” le armi per la prossima stagione. Roscioli: “Per fare bene occorre grande umiltà” E’ reduce da una stagione trionfale in Terza categoria, con un triplete di assoluto valore che le ha portato oltre al successo in campionato anche la Coppa Marche della provincia di Macerata prima e quella regionale poi. L’obiettivo della Vigor Montecosaro non è certo quello di fermarsi ma di consolidare la propria posizione in un campionato più impegnativo come quello di Seconda categoria. “Ciò che non deve mai mancare è l’umiltà – con-

ferma mister Fabio Roscioli – abbiamo operato bene per quanto riguarda il mercato ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo una matricola e ci attende una stagione ben più difficile di quella passata. La voglia di fare bene e l’entusiasmo non manca dopo quello che è stato messo in cascina pochi mesi fa”. In merito all’organico non mancano di certo le novità in casa arancioverde, il presidente David Seghetta ha lavorato in pieno accordo

con il mister andando a puntellare con decisione l’organico nei punti dove ci fosse maggiormente bisogno. A svolgere il ruolo di preparatore dei portieri e secondo di Roscioli sarà Fabrizio Petterini, ex Robur Macerata. Per l’organico invece le novità riguardano ogni settore del campo: in porta Giorgio Corsi (ex Santa Maria Apparente) e in difesa Matteo Saccani proveniente dal Villa Musone. Rinnovato il centrocampo con gli innesti

Non dimentichiamo mai che siamo una matricola e dunque occorre lavorare al meglio di Gianmario Castelli (ex Settempeda), Alessandro Emiliani (ex San Girio ma con trascorsi al Potenza Picena), Emanuele Mercuri dall’Avis Ripe San Ginesio e Mohammed El Bassiri dal Borgo Montelupone. In attacco i nomi nuovi sono quelli di Alessandro Corallini dal Telusiano e soprattutto di Marco Belletti, proveniente dal Santa Maria Apparente, protagonista assoluto in Terza categoria negli anni passati con la maglia dell’RM Civitanova con quale è andato a segno 50 volte in due stagioni. Una rosa ben delineata, costituita da 19 elementi in grado di dire la loro anche se “la necessità è quella di affacciarsi con un basso profilo alla nuova categoria – conclude Roscioli – non dimentichiamo mai che siamo una matricola e dunque occorre lavorare al meglio per farsi trovare pronti in campionato”.


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Vigor Senigallia regina del “Marche 2011” La squadra rossoblu supera in finale la Civitanovese: al terzo posto si classifica l’Ancona

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a Vigor Senigallia si aggiudica il XV Trofeo Marche (superata la Civitanovese) e conquista il secondo trofeo Pro Loco Piediripa, brillante associazione che affianca da due edizioni la Cluentina nell’organizzazione del trofeo. La finale disputata al Valleverde di Piediripa è stata preceduta dalla finalina che ha visto prevalere l’Ancona nei confronti della Vis Macerata con il punteggio di 2-1. La giornata conclusiva del Trofeo Marche è stata seguita da ospiti importanti tra i quali Massimo Palanca, More-

no Morbiducci, Giammario Cappelletti, Romano Mengoni, preparatore e secondo del Gubbio neo promosso in serie B, Pierluigi Staffolani, presidente del comitato provinciale AIA di Macerata, Guido Andrenelli, presidente della Delegazione provinciale della F.I.G.C., Antonio Ardone, dirigente federale e Alferio Canesin, assessore allo sport del Comune di Macerata. Non sono mancati gli osservatori tra cui Massimo De Luca dell’Atalanta. Al termine si è svolta una bellissima premiazione stile-Cluentina. Premi e riconoscimenti a Massimo Palanca gloria del calcio nazionale, Romano Mengoni sportivo maceratese dell’anno, Rino Frulla un vita per lo sport, Quintino Pieroni decano dei segretari del Trofeo Marche, Primo Cingolani per aver dedicato una vita alla Cluentina e Manolo Picchio designatore degli arbitri. Tra i giocatori protagonisti premiati: il capocannoniere Manuel Santagata (classe ‘96) della Civitanovese con 12 reti realizzate, il miglior portiere Michele Sebastianelli (’96) della Vigor Senigallia e il miglior giocatore del torneo Alex Terrè (’96) dell’Ancona. Nella foto in alto a sinistra Massimo Palanca premia il miglior portiere del torneo, Michele Sebastianelli della Vigor Senigallia Nella foto in alto a destra Vigor Senigallia e Civitanovese insieme al termine della finale

Giammario Cappelletti premia Alex Terrè dell’Ancona 1905 miglior giocatore del torneo

Moreno Morbiducci premia Manuel Santagata della Civitanovese capocannoniere del torneo

servizio a cura di Enrico Scoppa

Rivoluzione Monteluponese: in panchina c’è Enrico Carinelli

L’ex vice di Mobili al Tolentino guiderà una squadra rinnovatissima: dello scorso anno restano solo Reucci, Carinelli e Antonelli.

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un’autentica rivoluzione quella messa in opera dalla Monteluponese in vista della prossima stagione agonistica. La squadra giallorossa guidata dal presidente Sandro Mancini punta sulla voglia di cambiamento per cercare di dimenticare in fretta una stagione che, fino a qualche mese dalla fine, aveva tutta l’aria di poter essere trionfale. In classifica i ragazzi di Esposto guidavano con un buon margine di vantaggio sulle inseguitrici ma dal mese di febbraio in poi i tanti infortuni hanno di fatto impedito di consolidare il primato, in bilico fino alla fine e definitivamente passato dalla parte del Matelica nello scontro diretto di Montelupone vinto dagli uomini di Francesco Palombi. Ai playoff dopo la semifinale vinta in scioltezza contro il Montefano, è arrivata la sconfitta nella

finale andata in scena contro l’Aurora Treia a interrompere il sogno chiamato Promozione per Renis e compagni. La società dopo una pausa di riflessione di alcune settimane in questo inizio di estate ha rotto gli indugi scegliendo la linea della discontinuità rispetto allo scorso anno. In panchina si riparte da Enrico Carinelli al suo esordio da primo allenatore su una panchina della nostra regione: nelle ultime stagioni Carinelli, ex attaccante di Potenza Picena e Recanatese, ha ricoperto il ruolo di secondo allenatore di Roberto Mobili alla Recanatese prima e al Tolentino poi. Un uomo di campo in tutto e per tutto che ha maturato dunque grande esperienza in Promozione, Eccellenza e Serie D, stagioni vissute sempre in prima linea. In accordo con la società giallorossa è stato decisa una vera e propria rivoluzione relativamente all’organico con tre soli giocatori della passata stagione confermati: saranno Paolo Reucci, Diego Carinelli e Mattia Antonelli a segnare la linea della continuità rispetto all’0rganico dello scorso anno. In entrata invece il primo volto nuovo è quello del nuovo numero uno: è Rossano Butteri, portiere reduce da un’ottima stagione alla guida del Porto Potenza. Per quanto riguarda lo staff tecnico a disposizione di Carinelli, confermato il preparatore atletico Francesco Cennerelli mentre il nuovo preparatore dei portieri è Giuseppe Rubiconti che prende il posto di Alfredo Latini.


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Fermo

Il Montottone si regala la storia

Grazie al successo nello spareggio di Cascinare la squadra di Crocetti vola in Promozione. Poloni: “Qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa”. Sebastiani: “Alle spalle tanto lavoro e programmazione”

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n piccolo centro di mille abitanti che approda per la prima volta in Promozione. Ecco il Montottone, protagonista nelle ultime stagioni senza mai partire con il favore del pronostico. Una piacevole sorpresa che ha saputo farsi largo in una Prima categoria grandi firme con corazzate del calibro di San Marco Servigliano e Avis Ripatransone, fino allo spareggio finale vinto a Cascinare contro l’Aurora Treia. Una grande gioia per un intero paese che ha avuto modo di festeggiare in piazza un traguardo storico che premia la costanza di una società che molto sta lavorando anche a livello di settore giovanile con un bacino di utenza ridotto. Artefici principali di questo successo senza dubbio mister Stefano Crocetti e i suoi ragazzi che hanno saputo ben lavorare a fari spenti ma senza timori reverenziali, per quanto riguarda il discorso strettamente tecnico. Dal punto di vista gestionale, è stato un successo assoluto per uno staff dirigenziale che sa essere vicino alla squadra, creando le condizioni ideale per esprimersi. “Ciò che siamo riusciti a realizzare in questa stagione – conferma il presidente Gianluca Poloni - è qualcosa di straordinario,

assolutamente impensabile fino ad alcune stagioni fa nella nostra realtà. La forza di questa squadra è stata quella di mantenere un grande equilibrio, a livello di spogliatoio e motivazioni, alzando sempre l’asticella degli obiettivi di volta in volta. Di certo la Promozione è una realtà assolutamente nuova per noi, alla quale noi ci approcciamo con la massima voglia di ben figurare ma senza dubbio l’inesperienza non ci permette di capire bene ciò che possiamo fare: ripartiamo dal gruppo storico che abbiamo confermato in larga parte perché il gruppo è sempre stato e continuerà ad essere la nostra arma in più”. Il discorso si estende poi al mister e alla gestione di una società che si sta allargando molto anche a livello di settore giovanile. “Beh, al mister non avevamo chiesto tanto, quando arrivò sulla panchina della prima squadra, in Seconda categoria, tre stagioni fa: due promozioni e un sesto posto sono numeri che parlano da soli. E’ un tecnico giovane che lavora con grande serietà e con la voglia di fare bene: prima di prendere il ruolo di tecnico, è stato allenatore in seconda per due anni e questo gli ha permesso di conoscere il gruppo, maturando esperienza. La società avrebbe bisogno di forze nuove perché la crescita espo-

nenziale mette di fronte a una gestione non facile delle risorse. L’appello che vorrei fare è rivolto a tutti coloro abbiano a cuore le sorti di questa realtà che si sta ritagliando un piccolo ruolo da protagonista nel panorama calcistico regionale: c’è bisogno di tutti per far crescere ulteriormente il Montottone”. Altro dirigente protagonista della cavalcata gialloblu è il direttore sportivo Massimiliano Sebastiani, elemento attivissimo per unire il gruppo e la dirigenza: “Che dire, la stagione di per sé è stata assolutamente esaltante, come i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. In campionato a lungo abbiamo lottato per il vertice, fino alla all’ultima giornata, poi il San Marco l’ha spuntata e a loro vanno i nostri complimenti per quanto fatto. Gli spareggi ci hanno regalato questa nuova avventura grazie a questi ragazzi e all’ottimo lavoro del mister da cui ripartiamo con assoluta fiducia. Il nostro non è un successo arrivato per caso ma alle spalle c’è un lavoro fatto di piccoli passi con la costruzione di un gruppo nel corso delle stagioni. La Promozione? Stiamo lavorando per inserire quegli elementi che possano essere di sostegno alla squadra anche per quanto riguarda il discorso under. Noi non abbiamo la Juniores e questo ci porterà a dover pagare la relativa multa: il discorso relativo al settore giovanile, con la Scuola Calcio Juventus, è attivo da poche stagioni e per ora siamo arrivati fino

ai Giovanissimi. E’ una nostra priorità che non lasciamo certo in secondo piano, con l’obiettivo di crescere e sviluppare questa importante risorsa nel corso del tempo per dare linfa vitale alla prima squadra che ci

C’è bisogno di tutti per far crescere ulteriormente il Montottone auguriamo possa mantenere questi livelli, solo inimmaginabili fino a qualche stagione fa”. Tra qualche giorno dunque avrà inizio una nuova avventura in casa gialloblu con la voglia matta di continuare a vivere emozioni importanti, in un ambiente piccolo ma al momento ricco di entusiasmo che ha tanta voglia di misurarsi con realtà storiche del calcio dilettantistico di casa nostra.


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SAN MARCO SERVIGLIANO

FERMO

“Al via per essere protagonisti” Il presidente onorario Maurizio Terenzi: “Squadra competitiva per il vertice”

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nizia all’insegna dell’entusiasmo la prima stagione in Promozione nella storia del San Marco Servigliano che non si affaccia di certo alla nuova avventura in punta di piedi. La voglia della società è quella di essere protagonisti fin da subito e l’organico messo a disposizione di Paolo Armini è senza dubbio di ottimo livello: a coadiuvare il giovane tecnico saranno il preparatore atletico Leonardo Loddo e il nuovo preparatore dei portieri Luigino Mezzabotta, protagonista per innumerevoli stagioni a difesa della porta del Montegiorgio in Eccellenza. Tanti i volti nuovi in un organico largamente rinnovato: i difensori Sgammini e Traini, il centrocampista Benito Ciabattoni e tre attaccanti di grande livello quali Marcoaldi, Smerilli e Pignotti. Insomma, tutti i presupposti per fare bene ci sono e alla corte del presidente Luciano Bartolini ci sperano. A conferma

di ciò arrivano le parole del presidente onorario Maurizio Terenzi: “Abbiamo allestito una squadra di ottimo livello, per cercare di essere protagonisti ed essere nella parte alta della classifica. Nelle ultime stagioni siamo stati abituati molto bene (due promozioni consecutive dalla Seconda alla Prima categoria) e per questo ci piacerebbe che questo si ripetesse ma sappiamo che non sarà cosa da poco. Il livello medio della categoria è alto e noi ci arriviamo per la prima volta”. Oltretutto la squadra è stata profondamente rinnovata: “Sì, è vero e per questo ci sarà un periodo da rodaggio quasi fisiologico nel quale dovranno essere individuati i giusti equilibri. Noi abbiamo fiducia in quanto è stato fatto e vediamo quello che succederà senza dimenticare che il calcio non è ne una malattia nè una cura, bensì uno sport da vivere per ciò che è veramente”. La nuova stagione potrebbe anche portare novità importanti per quanto riguarda l’impianto di gioco: “Il

Comune di Servigliano si è impegnato a migliorare l’impianto con il completamento dell’illuminazione e della tribuna: qualcosa di importante per noi e per l’intero paese che dimostra come il Comune sia sensibile a queste problematiche”. Il tutto al termine di un periodo in cui a lungo si è parlato di fusione con la Folgore Falerone, realtà limitrofa e impegnata nella stessa categoria: quando si attendeva solo la fumata bianca, è arrivata la conferma che le due squadre saranno entrambe regolarmente al via della stagione: “Si è parlato di questa fusione, ci sono stati contatti e incontri di vario genere ma alla fine non si è concretizzato e dunque andiamo avanti con il nostro programma iniziato già alcune stagioni addietro”.


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FERMO

“Lo Stato allontana gli imprenditori dal calcio” Campiglione di Fermo, l’allarme di Moretti: “Le aziende sono vessate dal fisco continuamente, così tutto lo sport morirà”

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on è tanto una questione se ripartire o meno dalla Prima categoria o se in futuro puntare solo sul settore giovanile, l’analisi di Lorenzo Moretti, presidente del Campiglione, parte da lontano e pretende spiegazioni. “Un tempo fare calcio era un puro divertimento - spiega - ora è diventato un problema e di questo passo temo che si possa scrivere la parola fine per molte società sportive”. Il riferimento di Moretti è alla storia di

imprenditori del territorio ormai vessati sempre più dal fisco e quindi “costretti” a stare lontani dal calcio e dallo sport con sponsorizzazioni e contributi vari. “Ormai gli sponsor si trovano con estrema difficoltà e non perchè non ci sia più la passione per il calcio e l’interesse per questo sport – sottolinea il dirigente – ma perchè il fisco, l’agenzia delle entrate, i controlli sempre più severi presso le aziende mettono allarme e creano preoccupazione tra gli

La storia è che allo Stato servono i soldi e dove li va a prendere? La risposta è ovvia: nelle aziende imprenditori. La storia è che allo Stato servono i soldi e li va a prendere nelle aziende. Ma così facendo lo sport morirà”. Moretti si sente moralmente atterra, e non c’entra nulla la retrocessione del Campiglione dall’ultimo campionato di Promozione: “Il Campiglione non morirà - sottolinea con forza - la storia, il nome e il prestigio di questa società proseguiranno nel tempo ma a volte mi domando se vale la pena fare i sacrifici in queste condizioni. Il calcio deve essere vissuto come una passione, stare con i ragazzini è qualcosa di emozionante, il campo, le partite, tutto però richiede tempo e sacrifici, e allora mi domando: vale la pena di fare tutto questo o è meglio andare al mare?”.

Un tempo fare calcio era un puro divertimento ora è diventato un problema


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MONSAMPIETRO MORICO

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“Avanti con grande passione” Il presidente Brasili: “Ripartiamo da mister Doria con una squadra ringiovanita, sperando di essere inseriti nel girone G”

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ncora non si sono spenti gli echi della stagione appena conclusa in casa Monsampietro Morico dove un po’ di amaro in bocca per l’esito della stagione è senza dubbio rimasto. Un girone H di Seconda categoria vissuto sempre nelle zone nobili della classifica, fatta eccezione per la corazzata Ripatransone United che ha fatto il vuoto fin da subito in virtù di organico decisamente non paragonabile alla categoria. La forza del Monsampietro Morico è stata quella di essere costantemente la seconda forza del campionato, la prima “terrestre”, anche se questo alla fine dei conti potrebbe aver creato qualche piccolo problema nel corso del finale di stagione come conferma il giovane presidente Marco Brasili: “Sì, effettivamente eravamo secondi troppo presto e nelle ultime gare abbiamo un po’ calato la concentrazione e la tensione necessaria per approcciare al meglio i playoff dove abbiamo incontrato una squadra come il Valtesino che ha chiuso ben 15 punti sotto di noi, arrivando meglio all’appuntamento. Nel doppio confronto non abbiamo fatto male, anzi: abbiamo sciupato diverse

occasioni e alla fine siamo stati puniti. Merito a loro che si sono dimostrati più pronti a sfruttare certe occasioni, il calcio è anche questo e ne prendiamo atto come sempre fatto nel corso delle ultime stagioni”. I playoff sono ormai una piacevole abitudine per il Monsampietro Morico che nelle ultime due stagioni è stato protagonista in questa appendice post campionato: due anni orsono fu battuta in finale dall’Amandola che ha poi ottenuto il passaggio di categoria ma nei sei anni di presidenza Brasili non sono di certo mancate stagioni importanti: “Al mio primo anno di presidenza eravamo in Prima categoria che perdemmo poi allo spareggio perso nella stagione 2008-2009 ai calci di rigore con la Settembrina, prima di disputare le ultime tre stagioni in Seconda categoria, sempre con buoni risultati”. Prima nel girone G e in questa stagione invece nel raggruppamento H, una scelta non propriamente voluta: “E’ stata una scelta fatta dalla Federazione che sinceramente non ci ha di certo favorito: basta considerare le sei trasferte a San Benedetto e una a Centobuchi, non proprio dietro l’angolo. Nella prossima

stagione abbiamo già chiesto di tornare nel girone G, quello fermano, che abbiamo frequentato maggiormente”. Una società piccola ma molto giovane come testimonia

l’età media dei dirigenti: “Siamo un gruppo di giovani amici con Ricci che ci dà una mano: spesso eravamo seguiti da un gruppo di tifosi sempre presenti e molto rumorosi, gli Skoppiati che si facevano sentire. Una realtà viva e passionale che speriamo di portare avanti a lungo”. Andare avanti però in un momento di crisi non è assolutamente impresa semplice, soprattutto per le piccole realtà come Monsampietro Morico, appena 700 abitanti. “L’impegno da parte nostra - continua Brasili - è veramente tanto ma la possibilità di recuperare risorse importanti non è più quella di un tempo e dunque siamo stati costretti a sfoltire la rosa anche se a malincuore. Sarà una stagione non semplice con un ridimensionamento fisiologico: sono andati via Caterini, Vallesi, Salvatori, Valle, Tiburzi e molto probabilmente anche Gobbi mentre in entrata da segnalare l’arrivo di Claudio Campanari, ex capitano del Campiglione e Andrea Monini, proveniente dal San Marco Servigliano. Abbiamo l’obiettivo di mantenere la zona tranquilla della classifica senza troppi grilli per la testa, soprattutto ringiovanendo il gruppo a disposizione di mister Marco Doria. Andiamo avanti con grande voglia anche se il momento non è dei migliori ma la passione e l’amore per il calcio e soprattutto per questi colori ci porta a voler essere ancora protagonisti sul campo”.

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“Con Sgolastra in panchina Monterubbianese protagonista” Lorenzo Romanelli, presidente dal 1987, lancia la sfida in vista della prossima stagione

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n paese di poco più di 2.000 abitanti, una passione ultra decennale, un presidente che sta per festeggiare le nozze d’argento con i colori biancorossi. Tutto questo è la Monterubbianese, tutto questo è Lorenzo Romanelli, un uomo con una passione grande così per la squadra prima di esserne dal 1987 l’anima, il presidente. Tre i momenti epici vissuti sotto la sua presidenza, per tre volte in Prima categoria (sempre negli anni Duemila), tantissime volte protagonista nei campionati di Seconda categoria. Ma l’anno scorso è andata diversamente, una stagione storta, e la Monterubbianese, allenata da Massimo Giuliani, non ha sfoderato le sue armi migliori. “La squa-

dra allestita era buona ma ci sono stati dei problemi tra il tecnico e alcuni giocatori sottolinea Romanelli - e per questo a sette giornate dalla fine del campionato siamo stati costretti a dividerci da Giuliani”. E nelle giornate restanti la guida della squadra l’ha presa il figlio del patron, Francesco Romanelli. Ma quest’anno si vuole voltare pagina, la Monterubbianese punta decisamente a tornare protagonista al punto che la dirigenza ha deciso di affidarsi a un allenatore saggio ed esperto come Roberto Sgolastra, l’anno passato alla Sentina. “Sgolastra è un tecnico che sa il fatto suo – precisa il massimo dirigente – ha giocato ad alti livelli, fino in serie B, ha indossato maglie prestigiose come quella della Samb, conosce bene questi campionati. Con lui puntiamo decisamente alla zona playoff”. La società, come tutte quelle dei piccoli paesi, soffre di mancanza di ricambio generazionale: “Siamo 13 dirigenti - racconta Romanelli - ma da alcuni anni siamo sempre gli stessi, vorremmo che qualcuno ci desse il cambio o entri in società a darci una mano ma non è facile trovare persone disposte al sacrificio”. Giocatori di Monterubbiano in rosa ce ne sono (Mircoli, i fratelli Mattia e Jacopo Nardoni...) e altri ne arriveranno come alcune giovani promesse dal settore giovanile della Spes Valdaso.

Entusiamo Francavilla, si riparte da Mennecozzi Una torta e una magnum per festeggiare il 3° posto… Il Francavilla F.C. è pronto per rituffarsi nella prossima stagione di Seconda categoria e lo fa confermando per il quarto anno di fila il mister Paolo Mennecozzi. Il campionato, terminato con il raggiungimento dello spareggio playoff (perso con la Vigor S.Elpidio), si è chiuso con la classica cena di fine stagione a casa del patron Luigi Trasarti (uno dei titolari del main sponsor Sifa Scatolificio spa). Presente tutta la famiglia Trasarti (con i fratelli Giu-

liano e Vittorio), i dirigenti, lo staff tecnico, sponsor, tutti i giocatori e il sindaco Carolini. Per l’occasione è stata realizzata una torta con lo stemma della società e dello sponsor principale, il tutto annaffiato da una magnum di spumante. Per la prossima stagione gruppo confermato e tre innesti: gli attaccanti Manuel Iommi e Geni Moretti e il centrocampista Said Labsara. Obiettivo? Migliorare il 3° posto...

Il gruppo dirigente del Francavilla FC


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Vigor Sant’Elpidio, giovane e già in Prima Storico traguardo per la società elpidiense fondata nel 2007. Mister Mandolesi: “Abbiamo disputato alla grande i playoff. Ora puntiamo a consolidarci”

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n quattro anni dalla fondazione alla Prima categoria, con ben due promozioni conquistate sul campo: si è realizzato dopo una lunga serie di spareggi il sogno della Vigor Sant’Elpidio che ha coronato una stagione quasi interminabile con il secondo passaggio di categoria dal 2007 ad oggi. Un successo per un gruppo che ha chiuso il girone G di Seconda categoria al quinto posto e che si è trovato ad affrontare i playoff sempre da una posizione di rincorsa rispetto alle avversarie, partendo dall’obbligo di dover fare risultato ad ogni costo. A raccontare questa splendida

cavalcata è il giovane tecnico Roberto Mandolesi: “I presupposti erano buon fin da inizio stagione, volevamo raggiungere i playoff. In campionato la squadra non è riuscita a trovare la giusta continuità mentre la differenza i ragazzi l’hanno fatta negli spareggi finali dove si sono espressi su livelli veramente molto elevati. Conquistare 6 vittorie su 7 nei playoff non è assolutamente impresa da poco, soprattutto se si considera che, partendo dal quinto posto nel girone, in pratica non abbiamo mai potuto fare i conti con il bilancino ma giocare sempre per vincere”. D’altra parte la Vigor anche

in campionato ha sempre avuto una spiccata capacità offensiva con ben 56 gol realizzati: “Senza dubbio siamo una squadra dalla spiccata propensione offensiva e spesso qualche gol di troppo lo abbiamo subito. C’è da dire che in campionato abbiamo chiuso in pratica al terzo posto, insieme a Palmense e Francavilla, penalizzati però nel piazzamento a causa della classifica avulsa”. Una parte di finale di stagione a grandi ritmi per i ragazzi di Mandolesi: “Siamo arrivati al momento topico della stagione in condizioni eccezionali sia dal punto di vista fisico che mentale e questo alla fine ha fatto

veramente la differenza in gare in cui era impossibile fare calcoli. L’avversario che avrebbe meritato qualcosa in più? Sono stato favorevolmente colpito dal Valtesino: contro di loro abbiamo vinto 3-2 ma devo dire che avrebbe meritato di andare avanti per quanto mostrato in campo”. Nel girone finale poi la doppia sfida con Montelabbate e Settempeda: “La sconfitta a Montelabbate grida vendetta: siamo scesi in campo dopo un viaggio assai lungo in corriera e molti ragazzi non avevano neanche pranzato. In campo abbiamo fallito molto nel primo tempo ma nella ripresa siamo crollati, cedendo alla distanza. Con la Settempeda la grinta negli occhi dei ragazzi era quella giusta: volevano il successo con due gol di scarto e ci sono riusciti”. Ora la Prima categoria, impegno assolutamente nuovo per la Vigor: “Puntiamo a consolidarci in categoria, per farlo ripartiamo dal gruppo che ha ottenuto questo traguardo storico ad eccezione di Lanciotti: saranno quattro i volti nuovi che andranno a completare il gruppo dello scorso anno”.


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Gli Archetti conquistano la seconda edizione del Torneo Union Calcio Bel successo in termini di partecipazione per la manifestazione organizzata a Falerone: in finale superata la Sangiustese, terzi i padroni di casa

Il Tirassegno ‘95 con i giovani ha fatto centro! Dai primi calci ai giovanissimi tesserati 130 ragazzi

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i chiude con numeri importanti la stagione calcistica del Settore Giovanile dell’Associazione SportivaDilettantisticaC.S.R.Tirassegno ’95 del presidente Alessandro Tufoni. Una stagione da record per il sodalizio di Via Colle Vissiano che nonostante le note difficoltà logistiche dovute alla carenza cronica di strutture sportive adeguate, è riuscita

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andata in archivio la seconda edizione del “Torneo Union Calcio”, riservato alla categoria Giovanissimi. Il torneo ha avuto inizio nella seconda parte del mese di maggio presso il rinnovato impianto situato a Falerone (teatro della gare casalinghe della Folgore) e ha visto la partecipazione di moltissime squadre della zona. Hanno preso parte realtà del calibro di Union Calcio, Grottese, Sangiustese, Servigliano, Montegranaro, Montegiorgio, Magliano e Archetti. Dopo la lunga fase eliminatori è andata in scena la fase finale nel corso del mese di giugno: la finale andata in scena nella prima parte del mese di giugno ha consegnato la vittoria della competizione ai ragazzi della società Archetti, che in finale hanno superato

la Sangiustese, al terzo posto i padroni di casa della Union Calcio e al quarto posto il Montegranaro. Decisamente soddisfatta del successo avuto in questa seconda manifestazione la società organizzatrice. “E’ stato un successo – spiega Fabrizio De Minicis organizzatore dell’evento – sia perché si tratta della categoria dei Giovanissimi, sia per il pubblico intervenuto. Il vero successo sta nella possibilità di far divertire questi ragazzi. Devo ringraziare l’Amministrazione comunale di Falerone, la Polisportiva Due Torri che ci ha consentito di utilizzare l’impianto e i collaboratori che ci hanno sostenuto in questo importante impegno”.

a tesserare la quota invidiabile di 130 atleti dai primi calci ai giovanissimi. I piccoli giallorossi sono stati grandi protagonisti sia nei campionati di appartenenza che nei tornei disputati in giro per le Marche. Da ricordare anche le uscite a Firenze e San Marino che hanno permesso di cimentare il gruppo ed il forte legame presente tra società-staff tecnico e genitori dei bambini. Un ringraziamento particolare di tutto il direttivo ai qualificati e preparati mister che oltre a mettere a disposizione il proprio sapere, hanno sposato in pieno la mission che da sempre contraddistingue il Tirassegno. In ordine di categoria : Giovanni Vernì (Piccoli Amici), Piero Governatori (Pulcini 2002), Ismaele Concetti (Pulcini 2001), Roberto Diadoro (Pulcini 2000), Gaetano Pompili (Esordienti 1999), Luciano Stefano e Roberto Ramini (Esordienti 1998), Francesco Carboni (Giovanissimi), Andrea Pompa (Portieri), Patrizio Malaspina e Giuliano Achei (Prima Squadra).


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Christian Frelli promosso in Serie B! L’arbitro di Montappone a settembre inizia la sua nuova avventura nel calcio a 5

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il primo arbitro di Montappone iscritto della sezione Aia di Fermo a raggiungere la Serie B nel campionato di calcio a 5 nazionale che inizierà il prossimo settembre. Il protagonista di questa storia è Christian Frelli, 34 anni, residente a Montappone, un ragazzo cresciuto con la passione per il calcio, passione che prima lo ha portato a giocare insieme agli amici e poi dal 1999 ha voluto tentare una nuova avventura iscrivendosi alla Sezione Aia di Fermo per diventare arbitro. Un impegno che per diversi anni ha portato Christian Frelli a calcare i campi di calcio di tutta la regione in varie categoria partendo dall’esordio sempre nel 1999 con una partita degli allievi regionali diretta a Montalto Marche, per poi arrivare a rivestire il ruolo di assistente nelle categoria di Promozione ed Eccellenza. Un’esperienza formativa ed umana che è maturata e mutata nel tempo tanto da voler tentare una nuova esperienza nel calcio a 5 dove sembra aver trovato la sua giusta dimensione. “Ero stato colpito dal mondo arbitrale – racconta Christian Frelli – attività in cui credevo considerata la mia passione per il calcio e la mia curiosità di poter dare un buon contributo personale. Fra le tante esperienze ricordo persino una gara di calcio fra due formazioni composte esclusivamente ad arbitri in cui sono stato diretto da Brighi durante un torneo che si è svolto a Igea Marina (Cesena). Negli ultimi anni mi sono dedicato in maniera più intensa e costante al calcio a 5, collezionando circa 200 partite ed alla fine è arrivata una notizia che mi ha riempito di soddisfazione. A partire da settembre sono stato designato per arbi-

Negli ultimi anni mi sono dedicato in maniera più intensa e costante al calcio a 5, collezionando circa 200 partite trare partite del campionato di Serie B di calcetto”. Un riconoscimento personale non trascurabile considerato che si tratta del primo arbitro per una piccola comunità come quella di Montappo-

ne che avrà appunto l’onere e l’onore di dirigere partite a livello nazionale contribuendo e veicolare il nome del suo paese e della Provincia di Fermo in tutta Italia. In vista della prossima stagione, Frelli dà anche un consiglio ai giovani fischietti. “Sicuramente occorre tanto impegno – conclude – ma offre anche molte soddisfazioni, bisogna essere pronti a ricevere le critiche e ad essere coerente nelle proprie scelte. C’è differenza fra il calcio e il calcio a 5, è vero che si corre molto meno, ma c’è bisogno di un occhio allenato considerato che la palla è sempre in movimento e le azioni sono rapidissime”.

Piane di Falerone (FM)


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SPECIALE SKYDIVE

Fly Zone Fermo: colline, paesaggi e…voli! Dal 13 al 21 agosto c’è l’evento “Atmonauti Pro”

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arà un’estate molto calda ma un rimedio per rinfrescarsi c’è: un volo alla Fly Zone Fermo. Il centro di paracadutismo Fermano si prepara ad un Agosto veramente eccezionale. “ATMONAUTI PRO” si chiama l’evento che va dal 13 al 21 agosto, giunto alla settima edizione, il raduno per gli Atmonauti da tutto il mondo. Due aerei: un Pilatus Porter, l’aereo per eccellenza preferito dai paracadutisti, e uno Skyvan, un grande aereo capace di portare fino a 24 paracadutisti. Il cielo sarà pieno di vele che volteggiano per le vacanze di Ferragosto. Atterraggi in spiaggia e spettacoli con fumogeni, proprio come le mitiche Frecce Tricolori. Saranno anche effettuati diversi tentativi di record in volo Atmonauti. Ma chi sono gli Atmonauti? Letteralmente I “navigatori dell’atmosfera”. Ragazzi di tutto il

mondo che praticano la tecnica di volo Atmonauti inventata da Marco Tiezzi e Gigliola Borgnis, pluricampioni mondiali di Freefly e di Freestyle. La loro tecnica è rivoluzionaria nel mondo del paracadutismo poiché permette di volare a corpo libero, senza il supporto di nessuna ala artificiale, in pratica il vero volo umano. Da anni ormai Marco e Gigliola hanno fatto della FlyZoneFermo la loro base, dove vivono e coltivano ogni giorno la passione per il paracadutismo, insegnando a volare a chiunque abbia voglia di intraprendere questo spettacolare sport. Ogni weekend moltissime persone frequentano l’aviosuperfice del Fermano per provare l’esperienza della caduta libera con un lancio Tandem, un lancio con paracadute biposto effettuato con un istruttore esperto da una quota di oltre 4.000 metri, e la

soddisfazione più grande è vederli atterrare tutti con un sorriso a 360 gradi, per

un’esperienza che non si può descrivere, ma soltanto provare di persona.


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Viaggio tra fusioni e iscrizioni a rischio... A Castel di Lama “nasce” l’Atletico Truentina. Aquata e Centobuchi col fiato sospeso.

è totalmente da escludere: situazione di massima incertezza per una società che in questa stagione spegnerà 40 candeline, essendo stata fondata nel 1972.

L’Atletico Piceno versione 2010-2011

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on è momento felicissimo per il calcio piceno in generale, dalla serie B fino ai Dilettanti: le difficoltà di natura organizzativa ed economica di alcune realtà sono sotto gli occhi di tutti. Il caso più eclatante è senza dubbio quello dell’Ascoli Calcio, protagonista di una salvezza che definire un capolavoro è riduttivo, ora è alle prese con un’altra stagione “penalizzante” a causa di un’iscrizione alla prossima serie B un po’ troppo travagliata. Una querelle infinita che parte da lontano e che vede protagonista Roberto Benigni, dirigente durante l’era Rozzi, patron nell’ultimo decennio (e qualcosa in più) nella passionale piazza bianconera. Sotto la sua gestione vengono lanciati allenatori importanti (vedi Marco Giampaolo) e giocatori di livello come ad esempio lo juventino Quagliarella. Nelle ultime stagioni però le difficoltà aumentano: la stagione appena chiusa è un autentico calvario. Penalizzazioni che arrivano una dietro l’altra, fino a toccare quota 7 punti. Con questo fardello sulle spalle e l’ultimo posto in classifica arriva in panchina un tecnico grintoso come Fabrizio Castori che conquista in pochi mesi il cuore dei tifosi bianconeri (lui tifoso ascolano) e una salvezza miracolosa. Lo scampato pericolo non cambia nulla o quasi: si parla di cessione della società al gruppo guidato dall’imprenditore farmaceutico Francesco Bellini ma per ora non se ne fa

niente. Conseguenza? Certa una penalizzazione al via della prossima stagione B e un enigma societario tutto da definire in un’estate caldissima per il Picchio. Difficoltà Centobuchi. Alcuni anni fa rappresentava una delle realtà emergenti del calcio di casa nostra: fresca di promozione in Eccellenza, dopo un paio di stagioni raggiunge la serie D sotto la guida Giuseppe De Amicis. Momento d’oro che continua anche in D dove i biancocelesti si difendono molto bene prima dell’amara retrocessione due stagioni fa ai playout. Lo scorso anno è Eccellenza ma i dubbi sulla possibile iscrizione non mancano ma alla fine arriva con il presidente Amedeo Pelliccioni (foto in alto a destra) al timone. La stagione è difficile, in panchina si alternano diversi tecnici (da Filipponi a Nico per chiudere con Nocera) ma la squadra non abbandona mai la zona playout e alla fine la retrocessione arriva nel playout contro la Belvederese. L’ultima estate si presenta ancora critica dal punto di vista organizzativo, iscrizione in forte dubbio e voci (diventate realtà) di una possibile fuoriuscita di dirigenti verso la Monteprandonese dopo la chiusura della stagione 2010-2011 il 30 giugno scorso. Lo stesso presidente Pelliccioni ammette difficoltà importanti per l’iscrizione del Centobuchi in Promozione anche se questa non

Crisi Arquata Ad una sessantina di chilometri di distanza non è assolutamente più rosea la situazione dell’Arquata di patron Marco Mongardini (foto sotto). Ultime stagioni da urlo: Seconda e Prima categoria vinte con grande autorevolezza e con il ritorno in campo nell’ultima giornata di campionato da parte di Stefano Tacconi, amico del presidente. In Promozione si parte con programmi ambiziosi: l’Eccellenza è l’obiettivo e per raggiungerla viene allestita una super squadra, affidandola a Roberto Vagnoni. Avvio strepitoso e distacco sulle inseguitrici che si fa subito abissale, la squadra vola in campo ma qualcosa non va dal punto di vista gestionale. Il banco salta dopo la trasferta di Monte Urano: se ne vanno tecnico e gran parte della rosa biancorossa; la squadra va avanti a suon di sconfitte ma raggiunge la salvezza per un punto dopo una lunghissima serie di risultati negativi, scatenando un autentico inferno mediatico intorno alla squadra. Finita la stagione, scoppia il silenzio e si susseguono le voci di una cessione della società e del titolo sportivo. Certezze? Pochissime, l’unica è che l’Arquata di Mongardini non sarà ai nastri di partenza della prossima Promozione, salvo sorpre-

se clamorose. Nasce l’Atletico Truentina In un quadro comunque di crisi come quello descritto bisogna segnalare la presenza di situazioni di assoluta rinascita, con la voglia di ridare lustro a realtà che hanno vissuto in passato momenti di gloria calcistica. Parliamo di Castel di Lama dove la realtà di riferimento è l’Atletico Piceno, protagonista di una escalation incredibile. Raggiunta l’Eccellenza dopo i playoff vinti due stagioni fa, lo scorso anno arriva una salvezza importante nella massima categoria regionale con Peppino Amadio in panchina. Dalla prossima stagione però la novità: il nome societario cambia in Atletico Truentina, con l’ingresso in società di nuove realtà imprenditoriali a supporto del presidente Bernardino Campitelli con un importante progetto a lunga scadenza basato soprattutto sulla valorizzazione delle risorse giovanili locali. Il nome Truentina riporta inevitabilmente alla mente i fasti della squadra presieduta dal patron Mario Lelli che sfiorò addirittura la C2. Una rinascita nel nome con la voglia di far confluire in un’unica realtà la voglia di calcio che si respira a Castel di Lama.


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Ripatransone United: protagonisti anche in Prima categoria Il patron Mario Pulcini: “Sarà un campionato difficile, noi ci proveremo”

Il nostro obiettivo è quello di ben figurare in un torneo molto importante come la Prima Il patron Mario Pulcini

Due anni di vita e due promozioni conquistate sul campo hanno portato una realtà completamente nuova fino alla Prima categoria: numeri importanti, per non dire straordinari, per il Ripatransone United del presidente Mario Pulcini, formazione che fa sempre parlare di sé. Società giovane e intraprendente quella guidata dal presidentissimo protagonista non solo nel calcio a 11 ma anche nel calcio a 5, sport nel quale è iniziata tutta l’avventura sportiva. Il calcio arriva dunque in un secondo momento ma ha un impatto assolutamente devastante: Terza e Seconda categoria conquistate a suon di

record con organici costruiti con grandi nomi ma nel rispetto di un gruppo che da sempre Pulcini ha considerato l’arma in più della sua squadra. Arrivato in Prima categoria, lo United non sembra intenzionato a fermarsi. “Il nostro obiettivo è quello di ben figurare in una categoria molto importante come la Prima – afferma Pulcini – sappiamo che non sarà impresa facile, in quanto il livello è veramente molto alto come testimonia l’equilibrio della scorsa stagione. Ci avviciniamo convinti di poter essere protagonisti ma anche del fatto che la Prima categoria è qualcosa di importante”. Confermato in panchina Massimiliano

Corsi e Franco Straccia nel ruolo di direttore sportivo, l’organico a disposizione del tecnico non sarà affatto stravolto. “Ogni stagione noi cerchiamo di puntellare, inserendo elementi validi, una base già ben delineata. Sono tre i voli nuovi che fino ad ora vanno a completare il nostro organico: si tratta di Curzi e Ottaviani che provengono dalla Cuprense mentre in difesa il nome nuovo è quello di Simone Oddi, elemento di grandissima esperienza”. Innesti di qualità e valore per una rosa già molto competitiva che si prepara a vivere, per la prima volta nella storia del paese, il derby con l’Avis Ripatransone: rivali sul campo ma non fuori, dove i rapporti sono di assoluto rispetto reciproco. Ora non resta che attendere il responso del rettangolo verde: smettere di vivere una scalata importante

Il difensore Simone Oddi

non è assolutamente nei piani della società che vuole oltremodo consolidarsi in prospettiva futura anche con la creazione di un settore giovanile e delle proprie infrastrutture: un progetto che però non partirà da subito ma con ogni probabilità dalla prossima annata calcistica. Un progetto dunque a tutto tondo che a Ripatransone vogliono portare avanti senza pressioni eccessive ma con la voglia di crescere in modo costante e continuo.


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A Monsampolo il ruggito di Oddi Leone L’ex terzino della Roma riparte in Prima categoria ti e conosciuto promozioni con Castel di Sangro e Valle del Giovenco) e sulla differenza tra questi due modi di concepire il calcio ha un suo parere: “Se prendiamo le realtà dalla Prima categoria in giù, nelle Marche c’è più qualità e le squadre sono superiori così come gli allenatori che in Prima e in Seconda categoria sono più preparati rispetto ai colleghi abruzzesi - analizza - il discorso cambia invece quando parliamo di campionati come Promozione e Eccellenza: le squadre abruzzesi sono superiore in termini tecnici e qualitativi”.

Differenze tra il calcio marchigiano e quello abruzzese? Dalla Prima categoria in giù nelle Marche c’è più qualità e le squadre sono tecnicamente superiori

COMUNANZA

Bentornato mister Paoletti

A distanza di tre anni il tecnico ritorna in giallorosso dove ritrova il presidente Perugini: “Con lui intesa super. Obiettivo? La Prima categoria”

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artinsicuro – Monsampolo del Tronto, due regioni (Abruzzo e Marche) divise appena da un quarto d’ora di auto. Una manciata di chilometri di distanza ma una voglia matta di tornare a sedere in panchina lunga mille miglia. Al nuovo tecnico Emidio Oddi, ex gloria della Roma (la Curva Sud lo osannava con il coro Oddi Leone!), non ditegli però che a Monsampolo vuole riscattare la delusione della stagione passata (alla Monturanese “esonerato” dopo appena un mese). Forse a Monte Urano non lo sanno, ma così facendo gli hanno

La categoria a me interessa poco, io prima di tutto voglio fare calcio per divertirmi e insegnare ai ragazzi

fatto un favore. Perchè? Ha avuto modo di seguire da vicino le gesta di suo figlio Cristian, terzino come il papà, protagonista con gli Allievi Nazionali dell’Ascoli. Emidio Oddi, classe 1956, originario di Castorano ma residente ormai da dieci anni a Martinsicuro, riparte in Prima categoria. E lo fa con le idee molto chiare. “La categoria a me interessa poco – sottolinea – io prima di tutto voglio fare calcio per divertirmi e insegnare ai ragazzi, che sono i più ricettivi a recepire. A Monsampolo tutto questo è possibile. Il presidente è stato chiaro in proposito: si punta sull’ambizione dei giovani”. Al Monsampolo ci sarà un rinnovamento…ringiovanimento, disco rosso a Gianni Traini (42 anni), il più vecchio che resta in rosa sarà Luca Vignoni, classe 1979. Il resto spazio ai giovani. Che Prima categoria sarà? “A vedere il Ripatransone United sta facendo una bella squadra e punterà alla vittoria finale – sottolinea Oddi – c’è poi da vedere se il Monticelli resterà in questa categoria o verrà ripescato…il nostro obiettivo è il raggiungimento della zona playoff, che l’anno scorso a questa società è sfuggita”. Il mister si trova spesso a lavorare a cavallo tra Abruzzo e Marche (a proposito: laggiù ha vinto campiona-

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n connubio solido che portò il Comunanza fino alla Promozione, categoria che, per diverse stagioni, ha visto i giallorossi protagonisti. Ora, dopo la discesa in Seconda categoria arrivata lo scorso anno al termine di una stagione difficile da raddrizzare in un finale di stagione comunque positivo, tornano a lavorare insieme il presidente Remo Perugini e mister Alfonso Paoletti: lo scorso anno sulla panchina del Castignano, con il quale ha sfiorato la Prima categoria, il tecnico ha subito accettato

l’invito del presidente di tornare a lavorare insieme. “Torno a Comunanza a distanza di tre anni – afferma Paoletti – lo faccio con tanta voglia e soprattutto perché a chiamarmi è stato il presidente Perugini: insieme abbiamo vissute belle stagioni e ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Lui è tornato lo scorso anno, io adesso e dunque ci siamo ritrovati. C’è grande feeling e stima reciproca e questi sono presupposti importanti per lavorare”. Dopo alcune stagioni non certo positive in casa giallorossa c’è tanta voglia di essere protagonisti nelle zone nobili della classifica: “L’obiettivo è quello di stare lassù: la società vuole tornare in Prima categoria, c’è voglia ed entusiasmo ma soprattutto c’è anche un gruppo che in larga parte si conosce nel quale sono stati inseriti elementi importanti. Buoni proposti e ottimi presupposti ma a dare un giudizio definitivo come sempre sarà il rettangolo verde”. Non solo quello di Paoletti per un Comunanza che probabilmente verrà inserito nel girone H: da segnalare anche altri graditi ritorni, quello del portiere Grande e dell’esterno Giachini, entrambi grandi protagonisti in quegli splendidi campionati che i giallorossi disputarono in Promozione.


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Villa Pigna in crescita continua

La prima squadra, al sesto anno in Seconda categoria, ha centrato i playoff. La Scuola Calcio è in pieno sviluppo con il progetto “Crescere….giocando” integrata di Viale Aosta a Villa Pigna, il campo di Via Avellino a Villa Pigna oltre al campo sportivo aperto e la tensostruttura di Via Genova a Folignano; in queste sono stati apportati lavori di manutenzione per limare le carenze strutturali grazie all’impegno in prima persona degli appassionati. La bontà del lavoro svolto ha permesso di aumentare le iscrizioni alla Scuola Calcio nel corso del tempo, arrivando a gestire ben 35 bambini. Le esperienze maturate impongono di rivolgere lo sguardo in diverse direzioni: la valorizzazione dei

giovani in un percorso di formazione da atleta, la collaborazione con il Comune di Folignano per la gestione di impianti sportivi, sviluppare il progetto “Crescere…giocando” ideato dai responsabili tecnici della scuola e rafforzare l’integrazione a livello sociale attraverso eventi e manifestazioni che prevedano programmi di attività motoria diretta alle famiglie o di recupero funzionale per i giovani con problematiche a livello fisico motorio.

BORGO SOLESTA’

La prima squadra del Villa Pigna 2010-2011

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ata nel 2002 per pura passione calcistica e spirito aggregativo, il Villa Pigna ha appena concluso la sesta stagione agonistica in Seconda categoria. Nel corso di quasi dieci anni con grande impegno e non senza sacrifici la società ha cercato di essere coerente con gli obiettivi statutari che parlavano di diffusione della pratica calcistica, grazie all’istituzione di un Settore Giovanile. Divertimento, etica sportiva, rispetto reciproco, programmazione e competenza da parte di tutti i tesserati sono stati i fattori determinanti che hanno portato a vivere, nelle ultime annate, momenti di crescita straordinari con la conquistata, per due anni consecutivi, di un posto nei playoff. Su queste basi è stato intrapresa nella stagione 2010-2011 una nuova avventura gettando le basi per un progetto di Scuola Calcio che, grazie alla collaborazione pro-

I Pulcini e Piccoli Amici del Villa Pigna

ficua di due responsabili tecnici entrambi laureati in Scienze Motorie come Marco Clerici e Giammario Italiano, ha visto il Villa Pigna impegnato nella gestione di tre gruppi di giovani atleti. I Baby (età compresa tra 3 e 5 anni) per i quali è stata proposta, grazie alla partecipazione dei genitori, un’attività diretta alla scoperta del movimento associata al gioco (ludicomotoria, non necessariamente indirizzata al calcio) mentre i Piccoli Amici e i Pulcini, che comprendono una fascia di età tra i 6 e i 10 anni, è stata curata maggiormente la crescita motoria ed un primo sviluppo delle doti calcistiche con relativa partecipazione ai campionati federali. Gli allenamenti, con frequenza di due-tre incontri settimanali, sono stati garantiti attraverso il trasporto dei giovani atleti nelle strutture messe a disposizione dall’Amministrazione comunale: nella struttura

“La Seconda categoria per i nostri ragazzi”

Procaccini: “Servirebbe a valorizzare il nostro lavoro che parte dalla scuola calcio”. In panchina confermato Amatucci

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o scorso anno è stato pagato oltremodo lo scotto dell’esperienza nei momenti decisivi della stagione: un peccato veramente per il Borgo Solestà che riparte con la voglia di essere assolutamente protagonista in Terza categoria. La squadra ascolana infatti riparte dalla conferma di mister Franco Amatucci e in buona parte anche di quel gruppo storico di elementi cresciuti nel proprio settore giovanile, senza dubbio tra i più conosciuti della zona. “Siamo sempre molto impegnati a livello di settore giovanile – conferma il vice presidente Roberto Procaccini (nella foto) – con la nostra scuola calcio e questo progetto, legato alla valorizzazione delle nostre risorse,

è decisamente legato anche alla prima squadra. Puntiamo decisamente ad essere protagonisti, diciamo che non fare enanche i playoff il prossimo anno sarebbe per noi un’autentica sconfitta sul piano dei risultati. Nel giro di alcuni anni vogliamo il salto di categoria anche e soprattutto per dare ai nostri ragazzi una possibilità di esprimersi in una categoria che gratifichi maggiormente della Terza. Quest’anno l’abbiamo sfiorata, in particolare contro l’Audace dove ci sono stati fatali due rigori, uno all’andata e uno al ritorno. Arrivare in Seconda avrebbe un valore speciale per tutto l’ambiente e per quei prodotti del nostro vivaio che, molto spesso vanno a trovare spazio in squadre di categoria superiore come avvenuto negli ultimi periodi con Sambenedettese e Ascoli. Per questo motivo la Terza categoria ci va stretta e speriamo di poter regalare ai nostri ragazzi qualcosa di più”. Rispetto allo scorso anno la squadra ripartirà dallo stesso blocco della passata stagione in difesa e in attacco mentre a centrocampo sono due i volti nuovi, quello di Passalacqua del Libero Sport e Crescenzi dal Castel Trosino. “Rispetto all’anno scorso – conclude Procaccini – siamo stati costretti a ridurre numericamente la rosa che, quando è numericamente molto ampia, diventa automaticamente più complicata la gestione”.


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La Jrvs Amatori fa cinquina in Croazia Agli ordini di Cinelli tanti ex calciatori di A, B e C per una squadra “grandi firme”

La Jrvs Amatori si impone nella XX edizione del Torneo internazionale di calcio Veterani città di Rovigno. In Croazia la squadra ascolana di Gabriele Cinelli si è presentata con una corazzata con calciatori che hanno calcato in cam-

pi di serie A, B, C, come gli ex bianconeri Bonfiglio, Fioravanti e Pierantozzi. Per la JRVS Ascoli è la quinta vittoria, la quarta consecutiva, ed è la società più titolata nella manifestazione istriana dove ha partecipato per ben 19 edizioni, un vero

MontaltoSpeca: sesto anno insieme

Si conferma in Prima categoria il sodalizio storico tra club e tecnico

e proprio record. Grande soddisfazione per Gabriele Cinelli che ancora una volta ha colpito nel segno allestendo un team di gran valore dentro e fuori il campo di gioco. La delegazione picena era formata dai dirigenti Santillo, Marcucci, CasciaroAlla fine è arrivata una salvezza tanto sospirata quanto inseguita in casa Montalto: i playout disputati contro il Comunanza hanno dato alla squadra dei presidenti Mannocchi e Volunni la permanenza in Prima categoria, un risultato importante per la compagine giallorossa. La riunione del direttivo tenuta il 23 giugno scorso ha iniziato a discutere dei programmi in vista della prossima stagione. Il primo nodo sciolto è stato quello della conferma di mister Eugenio Speca (nella foto) sulla panchina del Montalto. Una sorpresa? Niente affatto. Anzi. La notizia era quasi una certezza alla

li, De Angelis ed il capodelegazione Peppe Centini. Di prim’ordine, come dicevamo la squadra, con Lele Cinelli, Patrizio Canala, Marco Canala, Giuseppe Agostini, Stefano Grelli, Giggi Brunetti, Robero Costantini, Mariano Fioravanti, Dario Giganti, Pasqualino Capriotti, Mirko Mancini, Emiliano Luzi, Alex Simoni, Mario Bonfiglio, Claudio Pierantozzi, Fabrizio Cappelli, Giuseppe Manzo, Carlo De Vecchis ed Adalberto Costantini. Nella prima gara la Jrvs ha sconfitto i francesi del Nizza per 2-0 con reti di Bonfiglio e Pierantozzi, nella seconda gara contro Doctors Zagabria ancora vittoria grazie a Bonfiglio, gara tre, Veterani Lubiana, nuova affermazione per 2-0 con il “Ranger” Cappelli e Pierantozzi. La finale contro i padroni di casa del Rovigno è terminata 1-1. Si è andati ai calci di rigore, 5-2 per la JRVS con a segno Bonfiglio, Luzi, Grelli, Pierantozzi e Simoni. A seguire grande festa offerta dal comitato organizzatore alla presenza delle autorità locali per un gruppo di ragazzi che si diverte ancora tantissimo a vivere certi momenti insieme. luce dell’ottimo lavoro svolto dal tecnico e soprattutto dalla solidità del rapporto di collaborazione tra la società e l’allenatore. Un rapporto che viene da lontano, anzi da lontanissimo se si pensa che quella che va ad iniziare è la sesta stagione insieme. Un piccolo record anche nel calcio dilettantistico che vive ancora su legami di amicizia e fiducia ma che anche troppo spesso prende, dal calcio professionistico, tutti i difetti e nessun pregio. Questo esempio controcorrente è senza dubbio un segnale importante per l’intero panorama calcistico della nostra regione.

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Come passare dalla crisi alla motivazione Sai come entrare in uno stato di motivazione quando ti trovi in crisi? No? E invece lo sai! E te lo dimostro con quest’aneddoto tratto dalla mia esperienza. Stavo trattando un caso di crisi agonistica abbastanza difficile per me e proprio per le troppe difficoltà incontrate ho deciso che dovevo sperimentare anche il modo che consente di ottenere il risultato voluto seguendo alla lettera le istruzioni che ci può dare il cliente. Infatti, con questo ragazzo avevo già tentato con molte tecniche apparentemente appropriate per farlo passare dalla visione negativa della sua attività (condizione con cui si è presentato) a una positiva. E non ci sono riuscito finché non mi è venuto in mente di usare lo stratagemma che permette di capire l’esperienza soggettiva di qualcuno, per poi entrarci dentro e modificarla. Quel giorno gli ho chiesto: “Se tu dovessi insegnarmi a essere motivato, come tu ricordi di essere stato almeno una volta, che cosa dovrei fare?”. Dopo le prevedibili difficoltà di avvio, ecco che mi dà tutte le istruzioni sulla postura, il viso, le mani il respiro e mi dice anche che cosa devo pensare. A questo punto gli chiedo come potrei, invece, adottare una postura che equivalga al suo stato di crisi. Dopo un primo tentennamento comincia a passarmi le istruzioni per il corpo, per la respirazione e soprattutto per i pensieri. In quel momento avevo già abbastanza informazioni per poter applicare almeno un paio di tecniche che so funzionare bene per la

Medico e Preparatore Atletico

transizione da uno stato all’altro, ma avrei di nuovo commesso l’errore di sempre: applicare tecniche che con lui non funzionavano. Così gli ho chiesto: “E se adesso io volessi passare da un momento di crisi a uno di motivazione che cosa dovrei fare?”. A questo punto, ormai non aveva dubbi, sapeva cosa avrei dovuto cambiare nella postura nella respirazione e anche nei pensieri. La sua sorpresa fu proprio qui. Aveva capito anche come bisognava cambiare i propri pensieri, proprio mentre me lo stava dicendo: “Fai luce sui brutti pensieri e guarda bene all’obiettivo”, mi disse. Chi si occupa di mental training e conosce la PNL sa bene che in questo schema c’è il segreto che permette il successo di una sessione. In sintesi, mi son fatto dire da lui le caratteristiche di uno stato, le caratteristiche dell’altro stato e poi come passare da uno stato all’altro. Io per lo più ascoltavo pazientemente per favorire la ricerca delle cose che doveva dirmi…e capire lui stesso. Con questo ho ottenuto ciò che volevo: che lui prendesse coscienza di cosa può fare per passare da uno stato all’altro, quando ne ha bisogno. Questo dimostra che lui sapeva già tutto su ciò che serviva per ottenere quel cambiamento. Gli mancava solo di aver coscienza dei passaggi, che solo rallentando il processo - motivato dal dovermelo insegnare - cominciò a capire. Più tardi, in tono scherzoso, mi disse: “ Ehi coach, quando sei in crisi fai come ti ho detto…perché funziona!”. Caso risolto.

di Flavio

Molto spesso nel mondo dello sport si parla di doping senza specificare molto di più, vorrei sapere quali sono le sostanze proibite e quelle più utilizzate? Lello di Osimo Considerando la complessità e la vastità dell’argomento doping la redazione ha chiesto al prof. Tarullo e al dott. Zura di dare una risposta a quattro mani. Il termine indica l’assunzione di sostanze e/o l’utilizzo di pratiche e manipolazioni finalizzate a migliorare le possibilità di prestazione dell’atleta, mediante aumento della forza e della massa muscolare e/o diminuzione di percezione della fatica. Oltre a questi effetti, che ovviamente sono contrari all’etica sportiva, le sostanze e i metodi dopanti hanno una miriade di effetti collaterali dannosi e pericolosi per la salute dell’individuo. Senza entrare troppo nello specifico le sostanze dopanti (secondo il codice antidoping olimpico) più diffuse sono: Stimolanti: sostanze in grado di aumentare la resistenza alla fatica e la tolleranza allo sforzo e di migliorare il grado di competitività. Le più conosciute sono le anfetamine (efedrina, metilefedrina e simpamina). Anche la caffeina, quando supera i 12 microgrammi per millilitro nell’urina è considerata doping. Gli effetti collaterali sono assuefazione e dipendenza psicologica; Narcotici: fanno parte di questa classe gli oppioidi e derivati (morfina, metadone e affini) i quali svolgono un’azione analgesica e calmante a livello del Sistema Nervoso Centrale. Il loro utilizzo in ambito sportivo tende a ridurre la sensazione del dolore. L’assunzione, spesso combinata con gli

stimolanti, parta alla dipendenza, con tutti gli effetti negativi tipici che ne conseguono; Anabolizzanti: sono sostanze che stimolano la sintesi proteica, vale a dire l’aumento della massa muscolare e della forza e la riduzione del grasso sottocutaneo. L’abuso di anabolizzanti espone l’individuo a pericolosi effetti collaterali a carico di cuore, fegato, apparato respiratorio, ecc.. Inoltre, è facile riscontrare gravi effetti psichici come aggressività, sbalzi d’umore, insonnia, collera, ostilità, tutti sintomi identificati come Roid rage (rabbia da steroidi). Il più usato tra gli steroidi anabolizzanti è il Nandrolone; Diuretici: sono farmaci in grado di aumentare la diuresi. Come terapia sono indicati per varie patologie come ipertensione, glaucoma, cirrosi epatica, insufficienza cardiaca. Nello sport sono considerati dopanti perché determinano una riduzione di peso corporeo per disidratazione, permettendo all’atleta, negli sport di categoria,di rientrare in quella più leggera. Sono, inoltre, farmaci in grado di mascherare eventuali altre sostanze dopanti assunte, poiché le diluiscono e le eliminano con le urine. Tra gli effetti collaterali difficoltà di termoregolazione e nei casi più gravi a forte disidratazione, insufficienza cardiaca e renale; Ormoni peptidici, sostanze ad azione mimetica e analoghi: sono sostanze in grado di aumentare la massa muscolare, di mobilizzare i grassi di deposito e di aumentare la capacità del sangue a trasportare ossigeno. Appartengono a questa classe l’ormone della crescita (GH), il fattore di crescita insulino simile (IGF-1), le gonadotropine (LH, HCG), la corticotropina (ACTH), l’eritropoietina (EPO). L’abuso può portare ad alterazioni psicologiche, alterazioni dell’equilibrio idrico-salino, acromegalia (gi-

l’Avvocato

A proposito di calcioscommesse La recente vicenda sul calcioscommesse merita alcuni approfondimenti. In primo luogo si deve evidenziare la normativa della Legge n. 401 del 13/12/1989 che sancisce la responsabilità penale di colui che commette una frode in competizioni sportive ossia di colui che “…offre o promette danaro o altra utilità o vantaggio a taluno dei partecipanti ad una competizione sportiva al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, ovvero compie altri fatti fraudolenti volti al medesimo scopo…” inoltre “…è responsabile colui che accetta

di Giammario

Scalella

denaro o altra utilità o vantaggio o ne accoglie la promessa”. La predetta disposizione riguarda la giurisdizione ordinaria e non quella sportiva in quanto sia l’esercizio dell’azione penale che la relativa sentenza non influiscono sull’omologazione delle gare nè su ogni altro provvedimento di competenza della Giustizia Sportiva. Tuttavia gli Organi della Giustizia Sportiva possono richiedere copia degli atti del procedimento penale. In seguito parleremo di tutta la normativa del Codice di Giustizia Sportiva soprattutto in tema di responsabilità diretta, oggettiva e presunta con tutte le relative sanzioni.

Zura e Roberto Tarullo

gantismo), diabete mellito, danni al fegato, al cuore e all’intestino. Spostiamoci ora su manipolazioni e metodi vietati: Emotrasfusione illecita: consiste nel somministrare all’atleta sangue, globuli rossi e emoderivati, al fine di aumentare artificialmente assorbimento, trasporto e rilascio di ossigeno; Manipolazioni farmacologiche, chimiche e fisiche: rientrano in questa classe tutte quelle pratiche illecite finalizzate a modificare l’integrità e la validità dei campioni utilizzati per i controlli antidoping (inibizione della secrezione renale mediante Probenecid e somministrazione di Epitestosterone, sostituzione di urina e eventuale alterazione della stessa); Doping genetico: comprende tutte quelle pratiche di ultima generazione finalizzate a migliorare le capacità di prestazione attraverso l’utilizzo di elementi ed espressioni della medicina genetica. L’ultimo punto in materia di doping riguarda quella classe di sostanze soggette a restrizione, vale a dire: Alcool; Cannabinoidi (hashish, marijuana, ecc.); Anestetici locali (possono essere utilizzati solo dietro idonea giustificazione medica scritta e consegnata all’ispettore medico incaricato); Corticosteroidi (possono essere utilizzati per uso locale, otoiatrico, dermatologico, oftalmico, mediante inalazione e attraverso iniezioni locali e intra-articolari. Vietata,invece, la somministrazione per via orale, rettale, intramuscolare e endovenosa); Beta-bloccanti.

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