Palermo 20 Aprile 2015 N. 1
« Penso sia il compito di ognuno di noi portare la cultura non dove c’è già, ma dove manca, in provincia, in periferia, ai più poveri, dove ci sono meno informazioni. La cultura di un paese si misura dalla cultura dell’ultimo uomo di quel paese,è la media che conta.Compito e dovere di ogni persona è di fare pubblicità alla cultura. » (AG Fronzoni)
“Se si credesse davvero nel valore delle opere d’arte, nessuno le venderebbe! L’Italia è notoriamente il paese che ha sempre avuto il più gran numero di inventori al mondo, se si volesse veramente risolvere la crisi economica, anziché lasciare che i nostri brevetti vengano venduti all’estero per poi ricomprare i prodotti che ne derivano, bisognerebbe fare un censimento di tutti gli inventori e le invenzioni italiane, selezionare quelle giuste, comprare i brevetti e creare per ognuno di essi una fabbrica. Si creerebbero innumerevoli posti di lavoro e si otterrebbero così prodotti finalmente originali e competitivi sul mercato mondiale.” (Gino De Dominicis)
I Quaderni di Eccegrammi è una raccolta dei migliori articoli di approfondimento apparsi sul sito dell’Archivio Flavio Beninati, che, senza alcuna periodicità vengono selezionati e pubblicati in forma cartacea. La tiratura è limitata ad un numero mai superiore alle 300 copie perchè intesa come edizione collezionabile. L’ Archivio di Flavio Beninati ha come unico fine la raccolta di dati biografici, il più possibile precisi ed approfonditi, di persone italiane (per nascita o per naturalizzazione) che in qualsiasi epoca storica ed in qualsiasi campo d’attività abbiano lasciato, o stiano lasciando oggi, un contributo alla società attraverso il loro operato, sia nel bene che nel male, sia esso noto o sconosciuto. La nostra attenzione, infatti, è principalmente rivolta a quei personaggi che necessitano più degli altri d’esser messi o rimessi in luce. Parlo di tutti quegli artisti, scienziati, inventori, compositori ed altri che la storiografia, per le ragioni più svariate, ha trascurato fino all’oblio o non ha mai preso in considerazione. Il cuore di
questo archivio sarà, dunque, un’insieme di biografie di stampo enciclopedico, raccolte dalle fonti più svariate, internet inclusa, attorno a ciascuna delle quali si aggiungeranno, nel tempo, degli approfondimenti critici, giornalistici, storici sia sottoforma di scritti che di video ed audio registrazioni, prodotti da studiosi o testimoni (nel caso di personaggi contemporanei) che vorranno collaborare col nostro progetto. Non abbiamo fini di lucro, ma il solo obiettivo conservativo e divulgativo, d’un patrimonio culturale, il nostro, che non ha eguali nel resto del mondo. Perchè? Perchè la cultura e la storia della cultura italiana hanno bisogno di grande partecipazione per sopravvivere.E poi, lo sapevate che… Il pianoforte, il cinema sonoro, ma anche il cinematografo di per se, il violino, il motore a scoppio, la nitroglicerina, l’elicottero moderno…e ancora le note musicali, il turismo, le prime banche, le prime università…per non parlare di ciò che quasi tutti sanno (ma soltanto in Italia): la radio, il telefono, l’elettricità, il telescopio e l’idea stessa dell’universo, il primo computer… insomma un intero universo di scoperte e di invenzioni sono state ingiustamente attribuite ad altri ma sono in realtà frutto della ricerca e del genio italiani. Perchè porta il nome di Flavio Beninati? Perchè a Flavio, che era mio fratello, così come a me stesso, stavano moltissimo a cuore le sorti di questo immenso patrimonio umano. Come me, anche Flavio si rattristava molto al constatare, ogni giorno di più, che ci
stiam o smarrendo. Si rendeva conto che un uomo senza memoria non può funzionare e, conseguentemente, una società senza memoria non può funzionare neanch’essa. Viaggiando per il mondo, lui rispettosissimo delle altre culture, si dispiaceva nel constatare quanto poco o nulla i nostri artisti fossero celebrati o quanto poco o nulla i nostri compositori fossero eseguiti, spesso a tutto vantaggio di altri che avevano fatto propria la nostra cultura. Quando, dunque, il 13 o 14 maggio del 2006 Flavio venne a mancare nel pochissimo civile primo reparto di rianimazione dell’Ospedale Civico di Palermo, dopo un lungo mese di coma, venne da sè che avremmo dovuto intitolare a Lui questo progetto d’archivio a cui abbiamo dedicato, insieme all’altro progetto dell’Associazione Flavio Beninati, che potete scoprire quì, tante enrgie e tanta dedizione nel corso degli ultimi 6 anni. Insomma… Insomma questo Archivio è intitola-
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to a mio fratello ma dedicato all’Italia che è, a parte tutto, un paese assolutamente fuori dal comune, un posto straordinario in cui il più grande patrimonio artistico e culturale del mondo è ospitato in un territorio di immensa varietà di flora, di fauna, di paesaggi ed habitat naturali. Sono cose che, seppur sotto i nostri occhi, tendiamo a dimenticare, così come dimenchiamo che la storia di questo paese è la testimonianza del genio, della laboriosità e dell’ingegno dei popoli che vi hanno abitato nel corso dei millenni lasciando ciascuno la sua impronta: edificandovi templi e monumenti, città, borghi, porti e vie fluviali e persino cambiandone l’assetto naturalistico, creando boschi, foreste, laghi, bonificando zone paludose e prosciu-
gando laghi naturali per farne campi coltivabili. Questi popoli insomma hanno adattato la natura alle proprie esigenze così come, in precedena, s’erano essi dovuti adattare a lei. Oggi che quella natura che ha accompagnato la vita dell’uomo per millenni non è più l’unica, vivendo noi tutti in un mondo sempre più virtuale che sta modificando sempre più velocemente la nostra percezione delle cose, forse proprio per questo, sembrerebbe un vano esercizio di stile il voler costruire un’arca della memoria. Sono io il primo a rendermene conto, cionondimeno…tentar non nuoce. Manfredi Beninati