TERRITORIO
Con i suoi 200 abitanti circa Zelbio è tra i più piccoli comuni della provincia di Como, ma è anche una piccola perla verde incastonata sui fianchi del Monte San Primo, in posizione dominante sul Lago di Como. Un paesino – come ne esistono sul nostro territorio – dalle grandi possibilità di sviluppo turistico se solo si credesse un po’ di più nelle sue potenzialità. Oggi vi portiamo a fare un breve, ideale, giro con noi in questa piccola realtà, certi che riusciremo a solleticare la vostra curiosità cosicché – dopo – vorrete conoscere Zelbio di persona. Zelbio, in dialetto “Gelbi”, si trova, come accennato, sulle alture del Lago di Como a 802 metri sul livello del mare. Il territorio comunale si sviluppa invece da un’altitudine minima di 700 metri a una massima di 1.630 in corrispondenza del Monte San Primo. Confina con Sormano, Veleso, Bellagio, Lezzeno e Nesso. Il comune si estende su una superficie di 467 ettari. Il nome del paese era anticamente “Gelbi”, pare derivato dal sanscrito “Ji’vri” (vecchio) o “Jala” (acqua). L’origine sembra ricavarsi anche da “Gerb” (Zerb), ossia acerbo. Il secondo dopoguerra coincise con uno sviluppo turistico di Zelbio, che anche grazie al vicino Piano del Tivano si impose come meta turistica di un certo rilievo, ancorché non pienamente utilizzata per le proprie notevoli potenzialità. Circondato dai monti Palanzone, Cippei, Preaola e San Primo (che, con i suoi 1.682 metri, è la vetta più alta di tutto il Triangolo Lariano). Il Piano, suddiviso amministrativamente tra i Comuni di Zelbio e Sormano, rappresenta la via di comunicazione tra la vallata di Nesso e la Vallassina, la valle di Asso. Da sempre dedita alla pastorizia e all’agricoltura, l’economia zelbiese ha attraversato periodi difficilissimi, tanto che, nei primi anni del 1900, tantissimi zelbiesi decisero di emigrare nel resto d’Italia o, molto spesso, anche all’estero, soprattutto in America. Fra i personaggi che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra zelbiese, e sono stati tanti, spicca don Mosè Pertusini, parroco per oltre 50 anni,
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dal 1946 al 2003, anno della sua morte. Una delle perle di don Mosè è senz’altro costituita dal “lavoro ai fianchi” di Paolo Sorbini, fondatore della Also Enervit. Erano i primi anni ’70 e don Mosè riuscì a convincere il “dottor Sorbini” che Zelbio era il luogo adatto in cui sviluppare la sua attività. A distanza di oltre trent’anni i fatti gli hanno dato ragione. In effetti oggi Enervit (che si appresta a essere quotata in Borsa) è la società leader in Italia nel campo dell’alimentazione sportiva e la principale azienda del Triangolo Lariano: un vero e proprio vanto per Zelbio. «Zelbio ha vissuto anni difficili in cui si è temuto anche lo spopolamento completo – spiega Giuseppe Sorbini, da storico sindaco del paese – Oggi questo pericolo è stato scongiurato e la situazione si è stabilizzata. Ma per una vera e propria inversione di tendenza c’è bisogno di nuove iniziative. Noi siamo convinti che la priorità debba essere il turismo e in questa direzione stiamo principalmente rivolgendo i nostri sforzi». In questi ultimi anni Zelbio ha messo in cantiere molti progetti, fra i quali spiccano la ristrutturazione delle stradine interne del centro storico con una pavimentazione particolare, l’edificazione dell’eliporto per l’elisoccorso del 118 al Pian del Tivano e, soprattutto, la ristrutturazione e la riapertura dell’Asilo Stoppani-Schiavetti. In chiave turistica Sorbini ha un sogno, realizzare un campo da golf proprio al Pian del Tivano. «In località “Fraccia”, dove c’è una vasto e bellissimo terreno di proprietà comunale. Un’eventualità resa ancor più appetibile dalla recente costruzione dell’eliporto che potrà essere usato anche a scopo turistico». LA SAGRA DEI SAPORI E DEI PIZZOCCHERI Nata solo due anni fa si è subito imposta come un appuntamento di rilievo nel periodo estivo grazie alla quantità e alla qualità del cibo che ha richiamato nel pieno del mese di luglio centinaia di avventori alla ricerca di relax e di fresco. Quest’anno la sagra dei sapori e dei pizzoccheri è in programma domenica 20 luglio e sarà affiancata (in
via sperimentale) da una novità, la degustazione del “Parà”. Di cosa si tratta? Venite il 20 luglio a Zelbio e lo saprete. L’ABATE E IL GOLEADOR Personaggio di rilievo di Zalbio fu prima di tutto l’abate Antonio Stoppani, autore del celeberrimo libro “Il bel paese”. Nato nel 1824 da famiglia zelbiese, una lapide ricorda, ancor’oggi la casa di famiglia edificata dal padre dell’abate, Giovanni Maria. Originario di Zelbio era anche un grande campione di calcio, Angiolino Schiavio, capocannoniere e campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1934, autore fra l’altro del gol decisivo nella finale contro la Cecoslovacchia. Per info è consultabile il sito www.comune.zelbio.co.it
Sotto, il Municipio di Zelbio con il Monumento ai Caduti, il percorso della Via Crucis e “Casa Stoppani”, a destra, la chiesa di San Paolo Converso Below, Zelbio’s town-hall, the Calvary journey and “Casa Stoppani”, right, the Saint Paolo Converso Church
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