Il Magazine della Valle Scrivia - N° 11 Settembre 2019

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Preghiera a Maria O Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, il tuo Nome è sulle nostre labbra e nei nostri cuori fin dall' alba della nostra vita. Dalla nostra infanzia abbiamo imparato ad amarti come una madre, a invocarti nei pericoli, a confidare nella tua intercessione. Tu leggi nel nostro animo il desiderio di essere sinceri, prudenti e giusti, forti e pazienti. O Maria, noi invochiamo il Tuo Nome Santissimo: sostienici nel proposito di vivere da fedeli discepoli di Gesù. Te, Madre, salutiamo mattina e sera, te lungo la strada invochiamo, da te attendiamo l'ispirazione e la forza per coronare gli impegni della nostra vita, per dar gloria a Dio e raggiungere l'eterna salvezza. O Maria, come te, a Betlemme e sul Golgota, anche noi vogliamo restare sempre accanto a Gesù. Egli è il Re immortale dei secoli e dei popoli. Amen.

S.S. Nome di Maria Festa Patronale di Busalla


I racconti di Teddy La lunga estate calda... della nostra vita (undicesima puntata) Come consuetudine il nuovo anno, il 1967, si apriva con il Festival di Sanremo; l’ormai famosa kermesse era diventata il termometro della società italiana e a volte sembrava addirittura poter leggere il nostro futuro. Dal 26 al 28 Gennaio Sanremo divenne l’epicentro delle gioie e delle disperazioni di persone di tutti i ceti sociali, segno dell’importanza ormai raggiunta dalla manifestazione iniziata 17 anni prima quando nessuno pensava ad un successo così ampio e duraturo. Il presentatore Mike Bongiorno, in compagnia di Renata Mauro, fece “cinquina” e anche in quel 1967 si confermò come il conduttore più professionale e abile in circolazione.

Il “boom” economico italiano era già “bello che andato”, nel mondo occidentale le società non avevano recepito i messaggi che da anni i giovani inviavano ai loro governanti; senza null’altro aggiungere era evidente che il futuro avrebbe potuto assumere, metaforicamente, qualsiasi colore ma non certamente il “roseo”. Il primo segno del malessere sociale incombente lo si ebbe la sera del 26 Gennaio quando… da “La Stampa” del 27 mattina: il cantautore Luigi Tenco si è ucciso con un colpo di rivoltella, stanotte, dopo che la sua canzone “Ciao, amore, ciao” era stata eliminata dal Festival di Sanremo a favore del brano di Orietta Berti “Io, tu e le rose” recuperata dal pubblico e di Gianni Pettenati con “La rivoluzione” recuperata dalla giuria. Il suicidio è avvenuto dopo le ore 2 in una camera dell’albergo Savoy. Luigi Tenco ha lasciato una lettera nella quale sarebbe scritto che egli ha sempre creduto nella sua canzone e che gli altri non l’hanno capito. Ha anche lasciato una

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dichiarazione in carta da bollo del regolare acquisto dell’arma, una Walker PPK calibro 7,65. Tenco si era presentato ieri sera al pubblico del Casinò ed era stato visto da milioni di italiani. La sua canzone era triste, insisteva su quei due versi: “Sapere se domani si vive o si muore”. Dalida l’aveva cantata dopo di lui riscuotendo successo. Ma il voto finale aveva relegato “Ciao, amore, ciao” negli ultimi posti, quindi non partecipante alla serata finale in Eurovisione. “Dopo la sconfitta, Tenco non ha voluto seguire gli amici a pranzo; è tornato subito nella sua camera di albergo. Qui ha chiesto il numero di telefono di un amico romano, che però non è riuscito a trovare. Alle 2,20 la cantante francese Dalida, rientrata dal ristorante, dove aveva cenato con gli amici al termine dello spettacolo, ha bussato alla porta della camera di Tenco per dargli ancora un saluto. La luce era accesa. È entrata e ha trovato il cantautore disteso sul pavimento, già morto. Dalida ha gettato un urlo. È accorso Lucio Dalla che si trovava in una camera vicina. Si è diffuso l’allarme. L’atrio dell’albergo era affollato di cantanti e giornalisti che commentavano i risultati della serata: la notizia si è subito sparsa per tutta Sanremo. Preso dall’emozione, Dalla è crollato su una sedia, singhiozzando: “Tenco si è ucciso!”.

Il cantante fu il primo dei cantautori ad abbandonare il “quintetto” genovese che dalla fine degli Anni 50 aveva iniziato un percorso musicale innovativo tanto da meritarsi il soprannome de “La Scuola Genovese dei Cantautori”. Il Festival non si fermò neanche per un fatto di tale gravità, gli in-

teressi in gioco erano tali e tanti da giustificare il proseguo della manifestazione. La vittoria finale arrise a Claudio Villa e Iva Zanicchi per la loro “Non pensare a me”, non prendendo in considerazione, dopo quella degli Anni 50, neanche la seconda rivoluzione giovanile in corso, quella dei ’60, assegnando il trofeo ad un motivo che nulla aveva a che fare con i tempi che si stavano vivendo e con i gusti di coloro che tenevano in vita il mondo discografico spendendo miliardi e miliardi di lire, cioè i giovani. Infatti i dischi più venduti di quell’edizione, risultarono essere: “L’immensità” di Don Backy, “Pietre” di Antoine, “Bisogna saper perdere” dei The Rokes, “Cuore matto” di Little Tony e “Proposta” dei Giganti, tutti 45 giri appartenenti al mondo “beat”. Lucio Battisti aveva già fatto “capolino” al Festival l’anno precedente come autore con la canzone “Uno in più” per Riki Maiocchi, il primo cantante de I Camaleonti ma con scarsi risultati come d’altronde anche nel 1967 con “Non prego per me” per il debuttante Mino Reitano in coppia con l’ottimo complesso inglese The Hollies. In quell’anno usciva anche il primo disco a 45 giri di un complesso amatissimo ancora oggi, i Pink Floyd con “Arnold Layne” e “Candy and a Currant Bun”. Grecia, 21 Aprile: in risposta alla prevista vittoria elettorale dei socialisti di Georgiòs Papandrèu un golpe militare s’impadronì del potere, iniziò così la dittatura dei colonnelli.

Il 1° giugno a Londra i Beatles pubblicavano “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, uno degli album simbolo della musica rock. Dal 5 al 10 Giugno scoppiava la “Guerra dei sei giorni”: senza alcuna dichiarazione Egitto, Siria e Giordania attaccarono Israele le cui forze, guidate dal ministro della difesa Moshe Dayan, occuparono la penisola del Sinai, la striscia di Gaza, il settore arabo di Gerusalemme, la Cisgiordania e le alture siriane del Golan. Il 5 Agosto a Londra i Pink Floyd pubblicavano il loro primo album intitolato “The Piper at the Gates of Dawn”. Il 9 ottobre a La Higuera (Bolivia): Che Guevara, ferito e catturato in un’imboscata delle forze governative, veniva fucilato. In Europa i giornali scrissero: “Hanno ucciso un guerrigliero per dare vita ad un mito”, mai previsione fu più azzeccata. Il 3 Dicembre a Città del Capo (Sudafrica), il chirurgo Christian Barnard eseguì il primo trapianto di cuore.

In mezzo a tutto il marasma nazionale c’eravamo noi, i ragazzi della “Genova d’Appennino” che come tutti i nostri coetanei cercavamo di essere protagonisti della nostra giovinezza. Fu allora che anche in Valle Scrivia cominciarono a nascere i primi complessi musicali seguaci del “beat”, ricordo che le prime prove del mio complesso “ I Problemi “ avvennero vicino a Borgo Fornari di Ronco Scrivia esattamente in una cascina in località Panigasse. In quei giorni iniziò un periodo mitico e leggendario che durò qualche anno e che mi procurò successi e grandi soddisfazioni

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ma, dietro di me, nell’ombra, sempre un pensiero, un monito severo e continuo: “Ridi, ridi e gioca, gioca. E domani?”. Il futuro era il mio grande assillo che mi perseguitava da sempre. Intanto nella primavera del 67’ debuttammo alla S.M.S. “La Torretta” di Ronco Scrivia e il consenso dei giovani fu tale che la Direzione della Società ci affidò la gestione e l’organizzazione della sala. I nostri successi erano quelli del periodo: Antoine, Christophe, i Rolling Stones, Percy Sledge, Donovan, Hallyday, la Vartan e tanti altri “hits” delle classifiche italiane. Alla Torretta ci esibivamo dalle 15 alle 19, poi si smontava, caricavamo tutta l’attrezzatura su una “600 Multipla”, un breve viaggio per la Valle Scrivia, un panino con Coca e serata dalle 21 alle 24 alla “Baita Blu” di Montoggio. Poi c’erano le feste infrasettimanali con esibizioni pomeridiane e serali, il gruppo era ben affiatato e ci divertivamo parecchio. Nell’estate di quel pazzo ’67 ci iscrivemmo ad un Concorso, eravamo curiosi di confrontarci con altri complessi per capire il nostro vero valore. Era il 1° Concorso Interregionale per “Complessi di Musica Leggera” che si teneva allo “Chalet Giardino d’Estate” in Sale (Alessandria) dove la band ingaggiata per le serate era quella de “I Baronetti”. Alle 21 eravamo presenti ed anche emozionati; quando fummo annunciati sul palco ricordo che presentammo “Les Ma-

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rionettes” di Christophe e “When a Man Loves a Woman” di Percy Sledge, andò tutto bene e alla fine

minava aiutandosi con un bastone da passeggio si avvicinò e mi chiese di scambiare quattro chiacchie-

io ti farò diventare qualcuno”. Lo ringraziai ma ero indeciso, così mi diede il suo biglietto da visita e mi

arrivammo secondi. Foto in pagina da destra: Vincenzo (batteria), Walter “Tucson” (basso) dietro, Teddy (cantante) davanti, Livio (chitarra solista), Mario (chitarra ritmica), il signore dietro che mi guarda è un dirigente del Concorso. Mentre eravamo al nostro tavolo a festeggiare e congratularci fra noi ammirando il diploma e la medaglia acclusa un signore che cam-

re in privato. Mi alzai e gli andai dietro per qualche metro, al che si fermò e mi disse: “Senti Teddy, siete una buona formazione, ma io sono specializzato nel trasformare un cantante in personaggio, mi dispiace per gli altri ma mi servi solo tu. Ti porterò a Milano, cambierai vita, un nuovo complesso, frequentazione assidua dei locali più alla moda per farti conoscere:

disse di chiamarlo. Durante il viaggio di ritorno in auto i miei ragazzi mi costrinsero a dire la verità e…si sa già come va a finire: “Se ci lasci noi cosa facciamo?”, “Non fare il vigliacco, siamo nati insieme e così dobbiamo restare”. E poi a casa, alla notizia, mia mamma aggiunse il resto. Così… (fine undicesima puntata) Sergio “Teddy” Di Tonno

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poesie

zeneize Ostaja do Rætin

Settembre

I vostri libri Ali di pietra

A Maria

Se dòppo e teu orassiòin in to Santuaïo

È un mese tranquillo

O Maria, Madre Tenerissima,

sciortïo in to ciassâ in ta gran lûxe

Quello di Settembre.

che sotto la Croce hai condiviso

(Zena accóegä là in basso a descûxe

L’aria azzurra,

le sofferenze del tuo Figlio,

e sèu bellesse comme ûn scillabaio)

il sole ancora scalda.

rivolgi a me il tuo sguardo

te ven coae de ûn panetto co-o salamme,

Incontri l’amore

di amore.

de 'na gazeu o de 'n’ attimo de sosta

E quasi non ti accorgi,

Ti chiedo la grazia

gh'è 'n' ostaja che a pä missa lì a posta

così preso da ciò

di accompagnarmi sempre,

pe fate recuviâ e passâ a famme.

che ti circonda.

nella gioia e nel dolore,

“Ostaja do Rætin” do tempo antigo

È la pace,

e in quelli della prova

in sce-a stradinn-a che a chinnäva a

è la vita! Ma in una sera

per aiutarmi a ripetere in ogni circo-

Quessi, co-i schæn per intrâghe che són sempre

Che brilla di stelle,

i stessi

lo senti l’amore, è nell’aria,

e a mûaggetta de prïe tegnûa da-o figo,

nel cielo, in te.

dentro l'äia, a ne sa de campagnate,

È grande come il mare

lambrin de legno, o bancòn in fondo,

E come un’onda improvvisa,

töe in sà e in là e ûn tòcco d'ommo...

ti avvolge, anneghi

biondo

in un abbraccio infinito.

che sensa squæxi o t'invitta a assettate.

E sorridi, sorridi

T'ë arrivòu. Særa i euggi e respïa l'äia

All’amore che viene.

do Monte e i ödoì da cûxinn-a,

È bella la vita,

poi 'na figgia ridente a te propinn-a

è fatta per l’amore.

ûn ben de Dio che o sa de poexïa.

Amore che viene,

Chì o mangiâ o l'è na sorpreiza, bòn e

amore che va

sc-cetto,

in una notte di

preparòo de de là da paratïa

Settembre.

stanza

in mezzo alle difficoltà, le tracce luminose della presenza del Signore. Mi consacro con fiducia al tuo Cuore Immacolato

Lo stesso giorno… forse. I polpastrelli delle

dita gelati. Piedila e mani congiungevano in un e ti offro tutta miasi vita, unico circolo ghiacciato. Teneva gli occhi chiusi

odore cannella. Forse era seduta o i mieie sentiva dolori e ledi mie speranze

forse stava sdraiata. Foglie verdi fuori da lei. Le

palpebre erano abbassatecon e le foglie verdi.e con te, perché, in comunione Cristo Non è importante capirla, basta amarla. Il rischio

confine tra normalità e follia; sullo sfondo una

Milano di plastica di inizi millennio, l’altromondo e anch’io possa essere testimone generoso dei clochard e degli psichiatrici nel ‘dopo

C.S.

Basaglia’ e Le città invisibili di Calvino. dell’amore di Dio

per tutti i suoi figli.

Barbara Torretto (Plzeň, 1974).

Narratrice, appassionata classicista e linguista, vive in Valle Amen. Scrivia. Ama le parole e lo stupore che suscitano. Ha pubblicato

Amare

ALI DI PIETRA romanzo

raccolte di racconti e romanzi, tra i quali: Vico del Tempo buono (2013) e Il presente è terra di nessuno (2016).

Padre Kolbe

Le voci della natura

Amo,

dell'existensa che a scappa via.

lo sguardo che si posa

Poi arriva o momento de andâ a-a cascia

su paradisiaci luoghi.

e a sorpreiza a l'è mëgio de ‘n bonetto,

Amo,

'n' euggià a-o baccan con l'äse in to

i profondi attimi indefiniti...

15,00 notti d'estate Nelle €serene

quadretto,

sempre e per sempre.

quando i rumori del traffico

saluti e, drento a-o sô che cian o s'asbascia

Amo,

si attutiscono

a fî do mâ, ti chinn-i; a pansa pinn-a,

le anime che entrano nel cuore

dalle finestre aperte entrano

o cheu contento, o portafeuggio... anche

eternamente,

le voci della natura

perché avèi speizo bèn e sêu palanche

l’emozioni che mordono la pelle,

E l'aria si riempie

pe’ un veo zeneize o no l'è mai 'na spinn-a.

e i nuovi passi

di trilli e gorgheggi

"Ostaja do Rætin" ritorna a vive

che sollevano

gracidare e frinire

t’è o regallo de ‘n giorno sensa bäto,

il telo di tenera vergogna.

L'eterno canto d'amore

a föa finïa ben e o cheu beato

mentre inseguo

della natura invade la notte

o m'ha ispiròu e o m'ha spunciòu a

la tua voglia di amare

Ma basta un trillo del telefono

scrïve.

per raggiungere la bellezza.

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TORRETTO

è inevitabile. Ali pietra racconta una storia al in strumento didiredenzione

se respian co-e mûage e ti te scordi

Arvî 1998 - Angelo De Ferrari

Barbara

La sofferenze fragilità ha una sua come la poesia. le mie sibellezza, trasformino

ALI DI PIETRA

de no ëse capii, chi i ricordi

La tua protezione

Barbara Torretto

Chì se parla zeneize sensa a poïa

il mio “si” alla Volontà di Dio. mi aiuti a intravedere,

da moèn sapienti con tanta maestrïa, e o vin o fajeiva laddro o præ e o cëghetto.

La fragilità ha una sua bellezza, come la poesia. Non è importante capirla, basta amarla. Il rischio è inevitabile. Ali di pietra racconta una storia al confine tra normalità e follia; sullo sfondo una Milano patinata di inizi millennio, l’altromondo dei clochard e degli psichiatrici nel ‘dopo Basaglia’ e Le città invisibili di Calvino. Barbara Torretto (Plzeň, 1974). Narratrice, appassionata classicista e linguista, vive in Valle Scrivia. Ama le parole e lo stupore che suscitano. Ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi, tra i quali: Vico del Tempo buono (2013) e Il presente è terra di nessuno (2016).

Asianne Merisi

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e l'incanto si spezza Giuliana Francolini

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Il basket in Vallescrivia Manca sempre meno all’inizio delle attività agonistiche della Pallacanestro Busalla! Dalla categoria Senior al Minibasket, dal Basket Femminile ai campionati regionali, dal Nido Basket fino alle vecchie glorie… la scelta è ampia e le squadre non vedono l’ora di schierarsi in campo. Gli allenamenti, distribuiti nell’arco dell’intera settimana, si svolgeranno tra il palazzetto sportivo di Busalla e la palestra di Casella ed inizieranno in concomitanza con l’avvio delle scuole. Si invitano tutti i ragazzi interessati a partecipare agli allenamenti usufruendo del mese di prova gratuita già da Settembre. Dopo l’ottima stagione conclusasi, la Pallacanestro Busalla ha deciso di collaborare con altre società limitrofe, che, con l’apporto dei loro giocatori, hanno dato la possibilità di svolgere un maggior numero di campionati. Oltre alle svariate categorie del minibasket (dal 2008 al 2015) e la riconferma della squadra femminile (dal 2008 al 2015), è importante sottolineare la presenza di numerose categorie Under: Under13 (2007-2008); Under15 (2005-2006); Under18 (20022003-2004); Under20 (20002001). A completamento delle categorie, la Pallacanestro Busalla conferma nuovamente i campionati UISP e Promozione per i suoi ragazzi Senior. Le nostre migliori squadre hanno avuto un forte impatto sul pubblico locale, che ha sempre partecipato con tifo caloroso alle partite, anche quelle disputate fuori casa: ricordiamo infatti che hanno raggiun-

to i Playoff di categoria, arrivando ad un passo dalla finale. Riconferma importante è quella del campionato regionale per le leve 20052006 che quest’anno affronteranno nuovamente il campionato Gold guidate dal nuovo Coach Gallo, entusiasta come non mai di iniziare la stagione. La fine dell’estate ha segnato un cambiamento generazionale a livello societario: il Presidente Silvio Queirolo lascia l’incarico ad Alessandro Rossetto e dopo 25 anni, lo storico Dirigente Responsabile e portavoce del BASKET in Vallescrivia, Marco Ferrò ha deciso di concedersi un periodo di meritato riposo dalle attività lasciando l’incarico a Riccardo Cavargna.

Unitre Busalla: materie e docenti a.a. 2019/20 Anche quest’anno l’Unitre di Busalla si avvia all’inizio del nuovo anno accademico dove attualmente sono stati confermati i seguenti corsi e relativi docenti: ARREDARE con i FIORI - M. Grazia SALVAREZZA (Busalla) ARTE di passaggio a GENOVA - Gloria SANNA (Ronco) ASTRONOMIA - Gianfranco PROCACCI (Busalla) BIJOUX - Clara V. CORTELLA (Busalla) CESTI in CASTAGNO - A. CASERZA - F. BISIO (Busalla e Ronco) CESTI in VIMINI - Santo CASTELLANO (Busalla) CHE GIORNO ERA? – Giuliana ROGGERO (Busalla) CHIACCHIERINO a ago - Ivana GALLINO (Busalla) CORO di MONTAGNA - Giuseppe OTTONELLO (Busalla) CREATIVITÀ nella casa - M. Teresa ZUPPA (Sarissola) CRIMINOLOGIA - Elisa FREDDI (Busalla) CUCITO - Cristina PUSCEDDU (Busalla) DISEGNO e PITTURA - Piero CARISIO (Busalla) EDUCAZIONE FISICA - M. MARSILI (Sarissola) e S. GARAVANO (Sarissola) ERBE AROMATICHE spontanee e coltivate – Renato CAMPI (Ronco) GENEALOGIA - Patrizia PALLA (Busalla) GIARDINAGGIO - Renato ZANCHETTIN (Busalla) I CULTI MISTERICI - F. MUNARETTO (Busalla) IL PIACERE della STORIA - Fabrizio PARLANTE (Busalla) INFORMATICA - Giuseppe FRANZE’ (Busalla) e Flavio MIRABELLI (Ronco) LABORATORIO TEATRALE - M. Di STEFANO - G. PERCIVALE - G. ROGGERO (Busalla)

LA COSTITUZIONE - L. DE VENUTO (Busalla) LETTERATURAFRANCESE- T.RATTO (Ronco) LETTERATURA ITALIANA - Teresa TAVELLINI (Busalla) LINGUA INGLESE - Lucia DE VENUTO (Busalla), Stefania MONTOLIVO (Busalla) e Caterina TRAVERSO (Busalla) MAGLIA - Rita POLIZZI - Caterina CAVALLI (Busalla) MICROSOFT WORD - Vittorio IOZZINO (Busalla) MICROSOFT EXCEL - Vittorio IOZZINO (Busalla) NATURA - FAUNA - Ugo DE CRESI (Busalla) PIETRE PARLANTI - Giovanni MOLTENI (Busalla) PITTURA a olio - G. PROFUMO (Busalla) PITTURA - Laura DONEGA (Ronco) PITTURA su stoffa - Gabriella PROFUMO (Busalla) SCRITTURA CREATIVA - G. ROGGERO (Busalla) STORIA ANTICA e MEDIEVALE Adriano MANCINI (Busalla) STORIA CONTEMPORANEA - Giovanni PASTINE (Busalla) STORIA del RISORGIMENTO e dell’unità d’Italia - Pierluigi BAGNOLI (Busalla) STORIA dell’ARCHITETTURA di Genova - Silvana BALBI (Busalla) STORIA dell’Arte - Maria Vittoria BOTTARO (Busalla) e Giampiero GANDOLFO (Busalla) STORIA Locale, Cultura e Territorio - G. BALBI - R. CAMPI - R. MONTI - F. MUSANTE - A. SCOTTO - O. SIMONOTTO - A. TACCHELLA - G. B. TRAVI - G. TRAVERSO (Ronco) TRA ESOTERISMO e SCIENZA - Vittorio IOZZINO (Busalla) YOGA - Ximena BRITO LOPEZ (Sarissola)

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I Chihuahua I Chihuahua sono i cani più piccoli del mondo. Pesano solo da 1 a 3 kg, per un’altezza di soli 15 cm circa. Alcuni esemplari presentano un’area più morbida in cima alla testa, dove le ossa non si sono saldate, chiamata mallera. Hanno grandi orecchie a punta e musi corti e appuntiti. Gli occhi sono grandi e rotondi. Il corpo è leggermente più lungo che alto e hanno una coda piuttosto lunga che portano alta formando una curva con la punta diretta verso il dorso. Sono conosciute due varietà di mantello: liscio e corto oppure lungo e morbido, con frange a livello di orecchie e zampe e può essere di qualsiasi colore e disegno. I Chihuahua sono longevi avendo una aspettativa di vita che arriva fino a circa 14 anni. Sono eccellenti cani da compagnia. Amano le attenzioni e sono fedeli al loro proprietario.

Sebbene siano considerati cani da grembo, sono attivi e amano essere occupati. Sono buoni animali domestici se trattati con rispetto, ma sono noti per azzannare gli estranei o i bambini che possono sembrare loro minacciosi a causa della loro piccola taglia. Come molti cani piccoli, possono essere maggiormente predisposti ad abbaiare rispetto ad altri cani più grandi. Possono anche cercare di dominare i loro proprietari ed essere un po’ lunatici.La storia del Chihuahua non è ben chiara. Il nome del cane deriva dallo stato messicano di Chihuahua, dove il cane è stato scoperto intorno al 1850. Alcuni esperti ritengono che furono gli Aztechi o gli Incas a sviluppare questo cane, altri pensano che la razza possa essere fatta risalire a cani spagnoli di cui si ha traccia sin dal 1500. Anche l’uso antico del Chihuahua è incerto. Alcuni pensano che potessero costituire una fonte alimentare per gli Indiani dell’America Centrale, mentre altri sostengono che avessero un grande significato religioso. È possibile che i primi esemplari siano giunti negli Stati Uniti all’inizio del XIX secolo. La loro presentazione al pubblico avvenne in modi inconsueti. La cantante d’opera Adelina Patti pubblicizzò la razza nel 1890, quando ricevette in dono dal Presidente del Messico un Chihuahua celato in un bouquet. Negli anni ‘40 del 1900, il musicista Xavier Cugat divenne famoso perché quando dirigeva teneva sotto il braccio un Chihuahua. Di recente, il riconoscimento e l’apprezzamento per la razza è aumentato grazie all’elegante Chihuahua protagonista degli spot pubblicitari dell’azienda di cibo messicano Taco Bell.

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I consigli di Rossana e Valeria Il gioco è molto importante per la crescita corretta del cucciolo e per la sua salute psicofisica una volta che abbia raggiunto l’età adulta. I suoi vari aspetti quali: la lotta, gli attacchi, l’esplorazione e la corsa accomunano molti mammiferi che imparano dapprima con la mamma ed i fratelli ed in seguito con altri individui, non solo della propria specie, la comunicazione visiva che comprende la posizione del corpo della coda e delle orecchie, le gerarchie all’interno del gruppo e il piacere dell’attività ludica. Molto spesso se il cucciolo è orfano o se viene separato precocemente dalla madre avrà difficoltà a socializzare correttamente manifestando o un’eccessiva timidezza o aggressività a meno che non venga inserito subito e con le giuste modalità tra i suoi coetanei al fine di renderlo meno dipendente dall’essere umano e capace di interagire correttamente con i suoi simili. Se viene lasciato solo per molte ore potrebbe per passare il tempo e non sentire la solitudine attuare dei comportamenti molto fastidiosi per il proprietario rovinando i mobili, piante, tende e suppellettili o autolesionisti come un continuo grattamento e/o leccamento di zampe, coda, o parti del corpo. Per ovviare a ciò l’impiego di giochi appositi resistenti, atossici, stimolanti ed educativi possono aiutare

il nostro animale ad evitare questo stress durante il periodo della nostra assenza. Quando è possibile passiamo del tempo giocando o nel caso del cane uscendo in passeggiata con lui; durante il nostro tempo insieme possiamo condividere attività stimolanti per entrambi che ricordino al nostro amico la sua natura :il riporto con un semplice legnetto o palline e frisbee colorati, la caccia con passaggio in percorsi e tunnel con ritrovo di premietti, il tira e molla con corde e accessori dalla doppia impugnatura, la ricerca di premi od oggetti ecc, ecc. Per il gatto, più indipendente, se questo ha la possibilità di uscire trascorrerà il tempo in diverse attività perlustrando il territorio, arrampicandosi su alberi e muretti, inseguendo e cacciando insetti e piccoli animali. Se invece deve rimanere in casa bisogna individuare i giochi più stimolanti per lui, attrezzando una parete con mensole e ripiani dove può salire, palline o topini che rotolando o muovendosi stimolino l’istinto predatorio del nostro felino o interagendo con lui con cannette o cordini. L’istinto al gioco tanto accentuato e continuo nella prima parte della loro vita magari andrà diminuendo per durata con l’avanzare dell’età ma rimarrà una piacevole esperienza, appagante per lui e divertente per noi. Buoni giochi a tutti.

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La tua Valle, la tua squadra È questo il motto che ha unito ragazzi, dirigenti e intere famiglie nel primo anno di vita dell’ASD VALLESCRIVIA. È doveroso fare un ringraziamento a tutti i volontari che con il loro contributo hanno reso possibile al Vallescrivia di poter svolgere tutte le manifestazioni e eventi

sportivi. Prima Squadra e Settore giovanile. Prima squadra. Sotto la guida del confermato mister Savio Amirante, l’arrivo di ANDREA CARDINI, giocatore di grandissimo talento nato e cresciuto in Vallescrivia, rappresenta un valore aggiunto per la società.

Andrea, classe 85 laureato in scienze motorie, non solo sarà uno dei punti di riferimento della prima squadra ma aiuterà il Responsabile del settore giovanile Gianluca Tomassetti. Settore giovanile. Quest’anno vedrà per la prima volta iscritte 18 squadre partendo dai ragazzi della Juniores Regionale, passando per Allievi e Giovanissimi sino ad arrivare alle squadre di Piccoli Amici 2013- 2014

olo Responsabile settore giovanile: Tomassetti Gianluca Responsabile scienze motorie e collaboratore tecnico per il settore giovanile: Cardini Andrea Magazzinieri: Renato Vitale e Repetto Gianfranco Addetto stampa: Lorusso Fabio Responsabile marketing: Aletti Cristina Responsabile sanitario: Stefano Se-

e, non ultime, le bellissime ragazze dell’ under 12 e la Uisp femminile. Organigramma Società: Presidente: Cirri Mirco Vice presidente: TEGLIA PIETRO Economo: Molòn Ennio Segretario: Cirri Giovanni Direttore Sportivo: Feletti Gianpa-

ghezzo Responsabili Centro Sportivo: Cuozzo Vincenzo e Giachino Roberto (Bobo) Responsabile logistica: Chiarello Giuseppe Responsabile eventi: Savio Paolo. Fabio Lorusso

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Cosa è un pit bull? Un cane è selezionato per attaccare in due specifiche condizioni: pericolo e predazione. Pericolo è quello che viene anche chiamato gameness: la capacità di non interrompere l’aggressione neppure quando l’avversario è pericoloso e potenzialmente letale. Predazione è la ragione per cui un cane aggredisce senza provocazione, senza un motivo legato alla comunicazione sociale. I combattimenti non sono risse tra cani, sono vere e proprie predazioni, con l’obiettivo di uccidere la preda. Questo spiega perché i pit bull possono essere così pericolosi quando sono in uno stato di eccitazione predatoria. Condizione che viene gestita da chi conosce la razza prevalentemente attraverso l’inibizione. Del gruppo di ex combattenti i cani più gestibili erano, per assurdo, quelli che sicuramente avevano combattuto. Erano i più inibiti. La nostra cultura ancora non ha imparato a capire e gestire correttamente i pit bull.

Ancora si conta sul fatto che siano cani che non sono mai aggressivi e pericolosi verso le persone (e non è vero), che sono incredibilmente tolleranti e capaci di sopportare l’insopportabile (ed è vero), che si adattano a tutto o quasi (ed è vero). Quello che non viene consi-

derato, è la loro storia. È la selezione di caratteristiche che sono utili a chi li sfrutta per i combattimenti, ma che li rendono incomprensibili a chi non riconosce e non accetta il loro passato (e presente) di combattenti. Rispetto per un cane è anche sapere chi sia, conoscere i suoi limiti, dargli la possibilità di non sbagliare scegliendo il grado di libertà da concedergli nei diversi contesti. Non sappiamo perché ha aggredito, ma sappiamo che poteva non aggredire. Le aggressioni possono venire evitate, ma perché succeda dobbiamo smettere di pensare che i cani siano tutti uguali, e che sia del cane la responsabilità di comportarsi secondo le nostre aspettative. Fonte: Gentle Team © E qui inizia tutto, tutto quello che sarà la mia vita con i Pit bull. Essere presenti! Questo è importante in ogni momento della vita perché ciò che si pensa comunemente non è la vera verità. Hanno bisogno dell’uomo, vivono per l’uomo, si fanno uccidere per l’uomo e lui stesso ne ha paura, perché? Dobbiamo avere paura di chi li sfrutta, per ego o per denaro, loro hanno dentro di sé la vera violenza; esistono studi medici dai quali si evince che chi fa male ad un animale può far male ad un bambino, ad un anziano ad un suo simile e sono solo loro gli esseri immondi che dobbiamo allontanare. Da piccola mia madre mi diceva sempre, smettila di combattere contro i mulini a vento, ci si nasce con l’animo di chi vede la sofferenza e la vuole far sua cancellando-

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Il Busalla è pronto per la nuova stagione Il Busalla, che ha tagliato il traguardo dei 110 anni dalla sua fondazione, ha iniziato a lavorare sodo agli ordini di mister Cannistrà nel mitico catino del “Grondona” di Pontedecimo in attesa di potere ritornare nel rinnovato “Comunale” busallese, che dovrebbe essere ultimato nelle prossime settimane. Pe i biancoblu si tratta della ventiseiesima stagione nel Campionato di Eccellenza, uno dei campionati più difficili di sempre considerato il lotto delle partecipanti e il tasso tecnico di parecchi giocatori che arrivano da categorie superiori. Confermatissimo mister Gianni Cannistrà, che inizia la sua ottava stagione al timone del vascello biancoblu. Al suo fianco i collaboratori tecnici Cristiano Monti, Riccardo Gallo e Sandro Campanelli. Confermato lo zoccolo duro della passata stagione (a partire da capitan Niccolò Monti per arrivare a Compagnone passando per Ottoboni, Cotellessa, e Iraci), sono arrivati diversi elementi di esperienza insieme a giovani interessanti. Senza dubbio al nome di

maggior spicco è quello di Matteo Rossi, attaccante di classe sopraffina reduce da un biennio al Rapallo, dopo aver fatto le fortune di Bogliasco e Genova Calcio. Importanti anche gli innesti di due giocatori in cerca di rilancio, ma che conoscono benissimo la categoria, come gli ex voltresi Andrea Boggiano, in grado di ricoprire tutti i ruoli dell’attacco (ex tra le altre di Lavagnese e Rapallo) e Matteo termini, difensore che fa del colpo di testa una delle sue armi migliori (6 gol per lui la scorsa stagione). I giovani arrivati sono profili molto interessanti. L’attaccante Minutoli (ex Molassana, via Goliardica) e Tecchiati (ex Vado), entrambi classe 1999, hanno già maturato una certa esperienza in categoria. Al primo approccio con i grandi sono i difensori Marco Cannone, busallese doc (nella foto), che arriva in prestito dalla Virtus Entella e Pietro Cestino ex Molassana. Come tutti gli anni l’obiettivo della società sarà quello di mantenere la categoria cercando di togliersi il maggior numero di

soddisfazioni, lanciando i tanti giovani provenienti dal vivaio. I primi impegni ufficiali coincidono con la Coppa Italia che vedrà i biancoblu opposti a Molassana, Genova Calcio e Baiardo a partire dal 25 agosto. Per quanto riguarda la formazione juniores guidata da Giorgio Lanzarone il via della stagione è fissato per il 26 agosto. Ai primi di settembre riprenderanno l’attività anche i bambini della scuola calcio per i quali sono aperte le iscrizioni presso la segreteria del campo sportivo. Come detto in apertura il Busalla ha spento 110 candeline e per ricordare la ricorrenza è stato pubblicato un libro (nella foto la copertina) che ripercorre gli ultimi dieci anni della storia biancoblu (corredato da fotografie statistiche e aneddoti) e che

costituisce la naturale prosecuzione del volume editato in occasione dei festeggiamenti legati al centenario. Aldo Mignacco

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Busalla in una cartolina di fine secolo XIV Busalla in una cartolina di fine secolo XIV. Dopo aver superato il colle dello Zùvu , il viaggiatore di un tempo aveva la possibilità di scendere lungo una strada che era poco più di una mulattiera ma poteva anche essere facilmente percorsa a cavallo. Secondo il Tacchella quella via era la Postumia posteriore che conduceva a Libarna e a Tortona passando attraverso i feudi imperiali di Valle Screivia. Intanto il nostro viaggiatore dell’epoca, anche se la pendenza della strada era più dolce rispetto a quella che saliva da Genova, procedeva a cavallo con andatura prudente per via del fondo sassoso e sdrucciolevole; egli non aveva premura e in quel periodo estivo c’era abbastanza luce diurna per giungere nel giro di un’oretta ai piedi del colle di Buzalla dove, in una locanda del luogo, avrebbe consumato la cena e pernottato.Dall’alto della sella il viaggiatore godeva di una buona visuale discendendo per quella stretta valle: alla sua sinistra scrosciava l’acqua di un torrentello alimentato dalle burrasche estive e sulla destra si ergevano le silvestre pendici del monte “Caoappenin”; la valle non mostrava ancora aperture sul fondo perché questo sembrava ostruito dall’imponente mole della rocca di “Montigià” . Un primo ponticello ad arco di rozza fattura, costruito probabilmente durante precedenti occupazioni di popoli nordici: il “ponte dell’Allemano”, permetteva alla strada di proseguire sull’altra sponda per poi ritornare, più a valle, sulla destra e raggiungere la case di Migliarese presso la chiesa di S. Maria Maddalena. Il viaggiatore dopo aver attraversato altri due modesti ponti raggiunse

finalmente una piazza dove un paio di costruzioni sbarravano il passo; la prima era il palazzo del gabelliere mentre la seconda aveva la pretesa di essere la “porta per Genova” ma in realtà si trattava di una apertura ricavata tra due monconi di muri che necessitavano di ampliamento e di rinforzi difensivi per potersi definire le mura del Borgo. Il nostro visitatore, sceso da cavallo, si guardò intorno osservando in particolare il colle sovrastante e ne rimase assai perplesso. Egli in effetti immaginava Buzalla una cittadella ben fortificata con il suo immancabile castello idoneo ad affrontare le eventuali minacce dei popoli poseviaschi la cui fama era nota per l’ostilità verso gli abitanti di Valle Screivia. Al contrario quello che apparve ai suoi occhi fu un agglomerato di modeste abitazioni alcune delle quali fortificate e dotate di bertesche, ma queste erano in uno stato decadente e bisognose di immediati interventi. Alla sommità del poggio si notava un ammasso di detriti che avrebbe dovuto essere rimosso per favorire la ristrutturazione di una piccola fortezza che attualmente appariva disastrata e soffocata da impalcature di sostegno. Solo due torri facevano bella mostra di se, sia per la loro altezza, sia per l’aspetto che denunciava la recente opera di riedificazione; alla sommità di una di esse sventolava un vessillo con l’immancabile aquila bicefala. Sul colle non risultava presente altro edificio degno di nota quale, ad esempio, la chiesa parrocchiale o qualche loggia per il mercato. Il visitatore a questo punto sentì il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti ed abbassando lo sguardo scorse un edificio che

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aveva le sembianze di una locanda, tenendo il cavallo alla briglia, attraversò una traballante passerella ed entrò nel cortile; qua giunto, gli venne incontro un ragazzo che, preso in consegna l’animale, lo invitò ad entrare all’interno dell’osteria. Il proprietario era una persona molto cordiale e dopo avergli servito una ciotola e qualche bicchiere di quanto poteva offrire quella sera la cucina della locanda, si sedette al tavolo dell’ospite e con la scusa di rispondere ad alcune sue domande iniziò una specie di cronaca sui recenti fatti di Buzalla. La sua osteria era stata ricavata da una antica costruzione riedificata forse sui ruderi di una “mansio” romana; attualmente essa era nota come “Ostaia di Zorzone” assumendo il nome da un suo antenato detto Giorgio il Grosso. “Dovete sapere,” esordì il taverniere, “che agli inizi di questo secolo tutta l’alta Valle Screivia e le terre più a sud sino a Pontedecimo erano state coinvolte

in una sanguinosa guerra con tanta distruzione e vittime, Buzalla si trovava proprio al centro di questi fatti d’armi e, come avrete avuto modo di constatare, le conseguenze di queste rovine si possono osservare ancora oggi nel feudo. Qualche anno fa, se ben ricordo eravamo nel giugno del 1394, il casato Spinola di Luccoli con altri di Valle Screivia e Borbera, consignori di Buzalla, stipularono un trattato per riparare e ristrutturare militarmente il Borgo; si trattava in pratica di costruire nuove opere difensive e riparare o eliminare quelle già esistenti ma in cattivo stato. L’impulso veniva dall’alto e non era dettato da scopi umanitari per proteggere i ceti sociali più deboli ma dal voler spianare la strada ai principi d’Oltralpe o al duca di Milano con i quali i feudatari avevano stabilito patti per favorire la conquista della signoria di Genova. Buzalla era l’ultimo baluardo avanzato verso la Pôseivia e come tale avrebbe

Schema del poggio di Busalla e del territorio limitrofo; i suoi confini con le aree a comunaglia, usufruite anche dai popoli di Polcevera, passavano per lo Scrivia sulla destra della pianta, poi risalivano il rio Migliarese per svoltare lungo il “fossato” e proseguire, a monte, il corso del Busalletta.

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avuto un buon motivo per essere trasformata in una cittadella fortificata. Le intenzioni della commissione erano quelle di munire il Borgo di una vera e propria cinta muraria che avrebbe dovuto essere alta da 25 a 30 palmi e irrobustita con pilastri e torrette. All’interno dell’abitato tutte le vecchie opere difensive decadenti, assieme ad alcune bertesche, dovevano essere demolite e qualche fossato interno, che costituiva un intralcio, doveva essere interrato; tutto questo infatti avrebbe impedito una dinamica ed efficace strategia difensiva. La vecchia fortezza alla sommità del colle doveva essere ampliata e ristrutturata ed era necessario ricavare due spazi per la costruzione di altrettante torri alte 80 palmi e dotate di relative cisterne. I finanziamenti per queste opere sarebbero stati esborsati dai Signori aventi diritto di compartecipazione al feudo, chi in somme di denaro chi in appezzamenti di terreno. I lavori furono iniziati assai celermente ma poi, come potete notare, tutti i buoni propositi non sono stati portati a termine. Gli accordi stabiliti con i potenti di Francia sono affogati in una ciotola d’acqua così come il completamento delle opere difensive. Attualmente per la difesa del Borgo sono rimaste le acque che scorrono nel Migliarese di cui una parte confluisce nella Screivia mentre l’altra alimenta il fossato scavato qua di fronte e che lambisce il lato a ponente del poggio. Inoltre altre acque, provenienti dai riani di Buzalletta, Ciappa ed altri rivi minori, alimentano l’invaso; questi assieme alla Screivia, che scorre sul lato a levante, danno al colle di Buzalla la caratteristica di un isolotto. Tuttavia io dubito che tale fossato possa essere di grande aiuto per fermare le scorribande di truppe ostili.

Tornando a voi messere e scusate la mia invadenza, se avete intenzione di superare il confine, indicato da un cippo di pietra presso l’argine del Migliarese e a un mezzo tiro di balestra dalla mia locanda, dovreste andare in quel palazzo con garitte dove risiede il gabelliere e pagare il “peaggio” di transito. Con queste parole l’oste concluse la sua panoramica sul Borgo; poi con una velata amarezza espresse la speranza di vedere completati in tempi rapidi i lavori previsti, di poter vivere tranquillo presso una cittadella ben fortificata e di fare buoni affari sia con i viaggiatori in transito lungo la “tangenziale” fuori mura, sia con i “turisti” in visita al Borgo. Aimè i tempi a venire furono ben diversi da quelli sognati dal taverniere di Zorzone; nella prima metà del nuovo secolo: anno domini 1418, una nuova guerra si scatena in Valle e Buzalla subirà l’ennesima distruzione del suo feudo, ma questa è un’altra storia. Vittorio Romairone (Spunto tratto da una ricerca storica di Lorenzo Tacchella: “Busalla nei trattati dei feudi imperiali di Valle Scrivia e Val Borbera” 1983.) 1 Secondo lo storico Gaetano Poggi, tanti toponimi geografici locali derivano da un ligure arcaico che soleva individuare le località, i monti, i torrenti, ecc., in base alle proprie caratteristiche fisiche; così i Giovi che deriverebbero da Zùvu ossia il crinale di una catena montuosa. 2 Scrivia deriverebbe da Screivia, ossia Scre-via, azione del fiume che scava. 3 Monte Cappellino deriverebbe da Cao-Appennin, ossia che sta all’inizio (cao) degli Appennini. 4 Monte Reale deriverebbe da Mont-iggià, ossia, secondo studiosi, non molto convinti, dal latino Jani, intendendo le due facce del monte una verso la Valle Scrivia e l’altra verso la Val Vobbia. 5 Polcevera deriverebbe da Pôseivia, ossia Porsei nome dei porci domestici.

Sugli antichi sentieri della Valle Scrivia Nell’ambito del gruppo Aquilotti, stiamo preparando una pergamena celebrativa prodotta in copie numerate e limitate; essa sarà resa disponibile in occasione della 20° manifestazione mtb “Aquilotti Tour” di Borgo Fornari, prevista per il 15 settembre 2019. L’opera sarà composta dal pittore Vittorio Malagò il quale ha riprodotto un’antica carta dell’alta Valle Scrivia estratta dall’Atlante Massarotti del 1645; ciascuna copia realizzata misura

cui il grande Maestro. In particolare si apprende, dal diario scritto dallo stesso Duca, che questi il 27 marzo soggiorna, con i suoi cortigiani e con Leonardo, al castello di Borgo Fornari. Nel viaggio di ritorno, Ludovico il Moro non riporta più informazioni circa i suoi spostamenti, ma da una missiva scritta da un certo Polidoro Castro ai suoi famigliari, risulta che anche questa volta il Duca chiede al feudatario Giovanni Spinola di ospitare la sua corte al castello: “che

cm 33x49 e sarà stampata su carta martellata beigino. Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di celebrare l’anniversario dei 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci il quale, in base a documenti d’archivio di cui alcuni da accertare, avrebbe soggiornato al castello di Borgo Fornari. Siamo nell’anno 1498, Ludovico il Moro, Duca di Milano, intraprende un viaggio verso la città di Genova accompagnato da una folta corte di personaggi tra

fùremo visti volentieri et ci fece le spese delle bocche”, come informa testualmente un brano dello scritto di Polidoro Calco. Non siamo sicuri che anche questa volta Leonardo fosse presente, tuttavia ci fa piacere credere che la sua figura continui ad aleggiare nella nostra Valle in una seconda occasione. Eventuali ricavi derivanti da questa iniziativa saranno devoluti all’Associazione Italiana di Sclerosi Multipla. Vittorio Romairone

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Busalla Music Fest Al via la seconda edizione del Busalla Music Fest che si terrà sabato 14 settembre in Piazza Ferralasco, a Busalla. A partire dalle ore 18, si alterneranno sul palco quattro gruppi musicali provenienti da tutta la Liguria: apriranno l’evento i busallesi Linea 20 (pop/rock), a seguire i savonesi Diatomea (alternative rock

italiano) e i genovesi Alogon (metal/ djent) mentre concluderanno la serata gli Winterage (symphonic power metal), nota band genovese reduce dalla vittoria al concorso europeo del Montelago Celtic Festival ed attualmente impegnata nella pubblicazione del secondo album. Luca Ghiglione

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Domenica 15/09 Anello della Val Gargassa Partenza da Busalla, Piazza Colombo ore 7,30 con auto proprie per Rossiglione - Loc. Gargassino. Inizio itinerario escursionistico naturalistico ad anello per Case Vereira e ritorno alla loc. Gargassino. Diff icoltà E. Ore di cammino: A/R 4. Dislivello in salita: 200 mt.

Pranzo al sacco. Prenotazioni in Sede entro giovedì 12/09. Comunicare disponibilità posti auto. Referente per le prenotazioni: Repetto Gianluigi 349.1920390. Telefono Sede G.E.B. num 010.9641745 (giovedì sera dalle 21 alle 23). Domenica 29 Settembre 30a Festa FIE dell’Escursionismo - Piazza Suppini Genova Prato Itinerario da Creto a Prato a cura del G.E.B. Partenza da Busalla, Piazza Co-

lombo, alle ore 7,30 con auto private per Montoggio Creto. Inizio itinerario escursionistico ore 9 per Gola di Sisa S. Martino – S. Cosimo - Antico Acquedotto - Prato. Diff icoltà E. Ore di cammino: 2,30. Dislivello in salita: 150 mt. Dislivello in discesa 650 mt. Ore 12,30 ritrovo dei partecipanti dalle varie escursioni. Pranzo facoltativo e solo su prenotazione (010.802344): ravioli al sugo, dolce, vino e acqua (7 €). Ore 14,30 saluto alle Associazioni intervenute e consegna dei gagliardetti da parte del Presidente. Intrattenimento musicale a cura del gruppo folk “Le Ragazze GAU”. Prenotazioni soci GEB entro giovedì 26/09. Referenti per le prenotazioni: Molinari Mario 368.447825, Banchero Giuseppe 010.9641650, Repetto Gianluigi 349.1920390, Bronzin Massimo 338.5048900, Valente Carlo 335.7430910. Telefono Sede G.E.B. n. 010.9641745 (giovedì sera dalle 21 alle 23).

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XII edizione del Torneo di Sanba, Memorial Gianni Granara. L’edizione 2019 del più divertente torneo di Calcio a 5 della Valle Scrivia si é svolto a San Bartolomeo di Vallecalda (Savignone) da lunedì 8 a domenica 28 luglio. Il torneo ha visto la partecipazione di dodici squadre, che hanno giocato nel campo parrocchiale intitolato a Gianni Granara, giovane appassionato di sport morto nel 1980 a soli ventidue anni. Il fratello Mario, quest’anno, ha voluto dedicare il torneo alla sua memoria. Tanti i premi e le coppe per i primi tre classificati, premiati i vincitori Boca Asciutta con una cospicua somma, i secondi classificati con la squadra Oua Team si sono

aggiudicati una cena offerta dalla pizzeria Ventinove e un aperitivo al bar “A Modo Mio” per la squadra Balbi Boys, che ha conquistato il terzo posto. Premiati anche il miglior portiere Alan Casagrande e il miglior giocatore Alessio Balostro per le ottime prestazioni. Durante tutte le serate del torneo è stato allestito un gazebo per allietare le serate prima, dopo e durante lo svolgimento delle partite coinvolgendo i ragazzi della Valle. Un ringraziamento va agli sponsor, gli organizzatori tra cui Anspi, i partecipanti e agli spettatori davvero numerosi che stanno contribuendo a far diventare “SANBA”

uno dei tornei più prestigiosi sul territorio, sicuramente il più divertente. Arrivederci al prossimo anno! Simona Granara Alcune curiosità... Il complesso sportivo è stato realizzato fra gli anni 70’-80’ dalla parrocchia di San Bartolomeo di Vallecalda e nel 1982 l’allora gestore del bar pizzeria Oregon decise di intitolare il campo da tennis a Gianni e la targa affissa all’ingresso del campo è quella originale. Fu così organizzato il primo torneo di tennis memo-

rial Gianni Granara e negli anni ’90 dopo aver sistemato il manto erboso fu nuovamente organizzato un torneo in sua memoria. Nel 2006,

con i contributi della Fondazione Carige, è stato ristrutturato e convertito in attuale campo da calcio a 5.

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le ricette di Clarabella Antipasto di uova ripiene con paté di funghi

Funghi galletti o porcini o entrambi: 150 g, 4 uova, 1 spicchio d’aglio, maionese, prezzemolo, 1 bicchierino di vino bianco, sale, olio. Preparate 4 uova sode, tagliatele a metà e mettete i tuorli da parte. Nel frattempo fate cuocere i funghi con lo spicchio d’aglio, fate rosolare per circa 5 minuti e in ultimo salate e aggiungete il vino bianco. Continuate la cottura per altri 7-8 minuti a pentolino coperto. Tritate il prezzemolo, riducete in purè i funghi schiacciandoli con una forchetta insieme ai tuorli. Con questo paté riempite le cavità delle uova formando una cupoletta. Attorno a essa guarnite con un filo di maionese. Se volete, potete servire guarnendo a sua volta il piatto con ciuffetti di ruchetta selvatica conditi precedentemente con sale e limone.

Acciugata di porcini

500 gr. porcini freschi, 15 filetti di acciuga sott'olio, 2 cucchiai di brodo, 1 spicchio d'aglio, olio extravergine di oliva, sale. In una padella fate insaporire due cucchiai di olio con lo spicchio d'aglio schiacciato, togliendolo non appena imbiondisce. Versate i porcini puliti e tagliati a fette piuttosto spesse, evitate che si attacchino bagnando con un po' di brodo e con un po' di acqua calda, salate e continuate a far cuocere per 10 minuti a fiamma bassa. Lavorate metà dei filetti di acciuga fino a ridurli in pasta, poi uniteli ai funghi e proseguite la cottura per altri 20minuti. Spegnete e condite i funghi con il prezzemolo finemente tritato e i restanti filetti di acciuga arrotolati, servendo poi immediatamente.

Crespelle ai funghi

Per le crespelle: 2 cucchiai di farina bianca, 1 uovo intero, 1 tuorlo, 250 ml di latte, 1 grattatina di noce moscata, 1 pizzico di sale. Per il ripieno: 600 gr. di funghi chiodini, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 2 cucchiai olio di oliva, 1 spicchio di aglio, sale q.b, 300 ml. di besciamella, 200 gr. di robiola, 200 ml di panna, 50 gr, burro, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, foglioline di maggiorana. Frullate latte, uova, farina, noce moscata e sale; riscaldate bene il padellino ungendolo con poco burro. Versatevi 3 cucchiai da minestra di pastella ruotando il padellino in modo che il fondo sia ricoperto da uno strato sottile. Dopo un minuto, infilando una spatola di legno sotto la crespella, rigiratela e cuocetela per pochi secondi. Fate poi scivolare la crespella su di un piatto e mano a mano che sono pronte mettetele una sull’altra e fatele raffreddare. Nel frattempo pulite bene i funghi e fateli saltare

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per circa 5 minuti in una padella con l’olio, il prezzemolo e un spicchio d’aglio. Aggiungeteli poi alla besciamella in cui avete sciolto la robiola. Mescolate bene aggiungendo la panna in modo che il composto risulti bello cremoso. Spalmate su ogni crespella un po’ del ripieno ai funghi, poi piegatela in 4. Adagiate le crespelle in una pirofila imburrata sovrapponendole leggermente, versateci sopra la besciamella ai funghi avanzata, aggiungete qua e là dei fiocchetti di burro, cospargetele con il formaggio grattugiato e infornate a 180 gradi per circa 15 minuti. Servite subito decorando con delle foglioline di maggiorana.

Orata al forno con porcini

Pulite bene il pesce, salatelo e pepatelo internamente. Coprite un foglio di carta da forno con un letto di fettine sottili di patate, distribuitevi sopra i porcini a spicchi, i pomodorini tagliati a quarti, le olive, l'origano, il rosmarino spezzettato, l'aglio a lamelle e il peperoncino a pozzetti; irrorate con il succo di limone e l'olio e salate leggermente. Chiudete il cartoccio e cuocete in forno già caldo a 200° per circa 45 minuti (o 20 minuti in caso di piccoli pesci da porzione.

Fichi neri al marsala con gelato di panna

Pelare 16 fichi delicatamente, in modo che la polpa resti compatta. Sciogliere il burro (40 gr.) in una padella e mettervi i frutti, cospargere con zucchero (40 gr.) e irrorare con un bicchiere di vino. Lasciar cuocere finché si sarà formata una salsina corposa, i fichi devono essere girati più volte con due cucchiai di legno, in modo che non si rompano. Servire caldi con gelato di panna e biscotti lingue di gatto.

Sinfonia di frutti di bosco con sorbetto allo Champagne

Frutti di bosco misti. Per il sorbetto: 3/4 di bottiglia di Champagne, 125 gr. di zucchero. Mescolare lo zucchero allo Champagne e mettere a girare in sorbettiera. Frullare una parte dei frutti di bosco in modo da ridurli in una fine purea. Passare al colino fine così da eliminare tutti i piccoli semi e mescolare al resto della frutta. Stendere un letto di frutti di bosco sul fondo dei piatti. Mettervi al centro una bella pallina di sorbetto allo champagne e decorare con delle foglie di menta fresca.

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Le gite del dottore Grecia Classica e Meteore dal 20 al 27/10 DOM 20/10 - ore 8,45 partenza da Savignone, piazza della Chiesa. Si procede a raccolta partecipanti a Busalla ore 9 in piazza Colombo; per chi parte da Genova partenza ore 9,30 davanti a Novotel a Genova Sampierdarena; quindi si procede per aeroporto di Genova. Partenza con Volo GENOVA/ROMA alle ore 11,45 - 12,50 - e volo ROMA – ATENE ore

15,35 - 18,30 - arrivo e trasferimento in Hotel e cena. LUN 21/10 – Partenza per Epidauro per la visita del Teatro di Policleto e dopo si procede per Micene, ricca di storie e leggende. Visita del sito con le mura ciclopiche, le tombe reali, la porta dei leoni, il tesoro di Atreo e la gigantesca tomba di Agamennone, trasferimento a Olimpia. MAR 22/10 - Visita del sito, grande santuario panellenico e sede degli antichi Giochi Olimpici

dove si ammireranno il Philippeion, il Tempio di Giove in stile dorico, il laboratorio di Fidia e la grande statua di Zeus Olimpo. Trasferimento a Itea, tipico villaggio sul mare del Peloponneso. MER 23/10 - Visita di Delfi, che con Atene ed Olimpia sono considerate le zone archeologiche più importanti dell’età classica. Visita del museo archeologico e del Santuario di Apollo. Partenza per Kalambaka. GIO 24/10 - Visita di due monasteri bizantini di Meteora, meraviglie incastonate sulla sommità delle rocce e raggiungibili originariamente solo mediante scale ed argani. Partenza per Atene con sosta alle Termopili. Arrivo in Atene. VEN 25/10 - Inizio visita della città di Atene: piazza della Costituzione, la Casa del Parlamento, il Memoriale del Milite Ignoto, la Biblioteca Nazionale, si vedranno l’Arco di Adriano, il tempio di Zeus Olimpo e si farà una breve sosta allo Stadio Panathinaikos dove ebbero luogo i primi Giochi Olimpici del 1896. Visita all’Acropoli ove si vedranno i capolavori architettonici dell’Età d’Oro di Atene: i Propilei, il Tempio di Atena Nike, l’Eretteo ed il famoso Partenone. Visita del Museo Nazionale e nel pomeriggio si raggiungerà Capo Sounio per una vista più spettacolare sul Mare Egeo ed il resto del Tempio greco dedicato a Poseidone. SAB 26/10 - Giornata dedicata alla splendida Crociera nel Golfo Saronico con sosta alle Isole di Idra, Poros ed Egina. Durante la navigazione pranzo e spettacolo

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popolare greco. DOM 27/10 - Tempo libero per le ultime occasioni di shopping o visite – Facoltativo: visita al nuovo interessante Museo dell’Acropoli. Pranzo libero. Trasferimento all’aeroporto di Atene e partenza per Genova. Partenza Volo ATENE – ROMA ore 19,25-20,30 - volo ROMA – GENOVA ore 21,40-22,45 - rientro con Pullman – Busalla – Savignone. Quota di Partecipazione 1.370€ supplemento per camera singola 330€. Documento necessario: carta d’identità senza timbro di rinnovo. La quota comprende volo di linea Genova/Roma/Atene/Roma/ Genova in classe economica; tasse Aeroportuali; tour in pullman; guida parlante italiano; ingressi; sistemazione in Hotel 4 stelle (Hotel 5 stelle ad Atene); pasti in programma; crociera nel Golfo Saronico; assistenza in loco. La quota non comprende: bevande; mance obbligatorie (30€ che saranno raccolte al secondo giorno); visite facoltative; tassa di soggiorno (14€ circa). Le Iscrizioni si fanno contattando direttamente Praga Viaggi - Genova tel. 010/586141. IBAN: IT14O0503401437000000007216 Banca Popolare Ag.33GE Iscrizioni presso Firpo Flavia Garrè - tel. 010/936920 - Costa Rita tel. 010/9641293 - Capo Gruppo: Dott. Stefano Garrè tel. 3358124947 - dott. garre@gmail.com Acconto da versare all’iscrizione 350€ - saldo entro 20 settembre. Il Magazine della Valle Scrivia Num. 11 - Settembre 2019 Direttore responsabile: Beppe Nuti Redazione: Silvio Queirolo, Arnaldo Ferrando, Emanuele Queirolo redazione@magazinevallescrivia.it Registrazione tribunale di Genova num. 9 del 26/09/2018

Trofie con seppioline e pomodorini, alla Portofino ½ kg di seppioline 1 scalogno 2 spicchi d’aglio un ciuffo di basilico 50 gr di pinoli olio e.v.o. sale qb 1 cucchiaino di pesto trofie Tagliare in 4 i pomodorini e metterli da parte. Pulire le seppioline, tagliarle a listarelle e tagliuzzare grossolanamente i tentacoli. Tritare al mixer pinoli, aglio, basilico e un filo d’olio. In una casseruola fare appassire lo scalogno nell’olio, unire il mix tritato, aggiungere le seppie. Far andare a fuoco basso per alcuni minuti, unire i pomodorini e salare. Scolare le trofie, unirle al sugo aggiungendo in ultimo un cucchiaio di pesto.

ll Dott. Stefano Garrè informa i suoi assistiti che dal giorno 15 settembre 2019

sarà in pensione come medico convenzionato mutualista. Tuttavia continuerà la sua attività come medico di medicina generale nei locali di Studio Medico sopra la Farmacia Lasagna di Busalla.

Stampa: Grafiche G7 - Savignone (Ge)

Hanno Collaborato: Maria Luisa Boero Stefania Brunettini Sergio Di Tonno Giuliana Francolini Stefano Garrè Serena Granara Luca Ghiglione Fabio Lorusso Rossana e Valeria Lupi Aldo Mignacco Silvio Queirolo Vittorio Romairone Clara Salvarezza

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Festa di Busalla

PROGRAMMA CIVILE GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE 2019 8° MEMORIAL BARBIERI – Manifestazione podistica in notturna in collaborazione con ASD Atletica Vallescrivia ore 17.30 - piazza Macciò – Raduno e iscrizioni ore 19.30 - partenza – con arrivo in Piazza Macciò del ore 21.30 premiazione presso Gastronomia di Piazza Mameli ore 18 – accensione illuminazione per le strade del paese ore 18 – Sala del Consiglio del Comune di Busalla – inaugurazione della MOSTRA DEI LAVORI dei Bimbi dell’Asilo Infantile Principe Ferdinando Umberto di Busalla e della mostra di pittura di PIERO CARISIO ore 19 - GASTRONOMIA in Piazza Mameli (giardinetti) apertura degli stand ore 21 - piazza Macciò – apertura tradizionale PESCA DI BENEFICENZA ore 21 - Torneo di BURRACO – presso Biblioteca Comunale ore 21.30 - Piazza Macciò – Presentazione Associazioni Sportive FACCIAMO SQUADRA! LA FESTA DEGLI SPORT presenta Gilberto Volpara, con l’ospite Emanuele Dotto ore 22 – Piazza Mameli – DJ SET con Dj Barcellona

VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2019 ore 16 - Piazza Macciò continua la tradizionale PESCA DI BENEFICENZA ore 16.30 – Piazza Macciò – TORO MECCANICO simulazione della pista da rodeo dei tori ore 17 - portici Via V. Veneto (Banca Carige) apertura stand LOTTERIA DELLE PIANTE ore 19 GASTONOMIA in Piazza Mameli (giardinetti) – apertura degli stand con la tradizionale gastronomia: frittelle, patatine fritte, piatti della tradizione contadina e molto altro ore 18 BUSALLA’S GOT TALENT – Via San Giorgio – Aperitivo musicale, movida, cerveza e sangria con le TEENAGERS ore 20.30 – CENA in Via San Giorgio – a menù fisso (€ 20.00 prenotazione obbligatoria al T. 347 7662814) con musica, karaoke e intrattenimento musicale ore 21 Piazza Mameli (giardinetti) – KARAOKE con Josè Strata ore 22.30 – Piazza Macciò – SUMMER PARTY special guest: LATIN BLOOD e DJ SET by NICK CALABRINI SABATO 7 SETTEMBRE 2019 ore 09.30 – POMPIEROPOLI – pompieri per un giorno giovani e giovanissimi imparano divertendosi le norme della prevenzione e della sicurezza (9.30-12.30 e 14.30-17.30) presso area Associazione Bocciofila Busalla – Via Matteotti, 8 ore 10 – lungo Via Vittorio Veneto e in Via San Giorgio BANCARELLE artigianali ed espositori di vario genere ore 10 – GARICCIO – in Via Vittorio Veneto – inizio del grande torneo con premi in medaglie d’oro – a cura BAR TRENTA ore 16.30 – Piazza Garibaldi – PIAZZA DELLO SPORT piazza dedicata alla presentazione di attività ginniche, artistiche e delle Associazioni sportive ore 16.30 – Piazza Mameli – TORO MECCANICO simulazione della pista da rodeo dei tori – premiazione del miglior concorrente con consegna Buono per soggiorno agevolato di 7 giorni in montagna ore 17 Piazza Macciò continua la tradizionale PESCA DI BENEFICENZA ore 17 portici Via Vittorio Veneto (Banca Carige) continua la LOTTERIA DELLE PIANTE ore 19 GASTRONOMIA in Piazza Mameli (giardinetti) – apertura degli stand con la tradizionale gastronomia: frittelle, patatine fritte, piatti della

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tradizione contadina e molto altro ore 19.30 RISTORANTE DELLA FESTA – Piazza Ferralasco apertura del ristorante – i giovani propongono un gustoso e variegato menù ore 21 Piazza Mameli (giardinetti) – Animazione e ballo con E.B.ALMA LATINA di Ermanno Cavo ore 21.30 – BALLO LISCIO – Piazza Colombo – con la grande orchestra di ROBERTO TRIPEPI ore 21.30 – Piazza Macciò – SFILATA DI MODA organizzata dagli Operatori Economici locali DOMENICA 8 SETTEMBRE 2019 ore 10 – lungo Via Vittorio Veneto e in Via San Giorgio BANCARELLE ARTIGIANALI e DOLCIUMI ore 10 piazza Macciò continua la tradizionale PESCA DI BENEFICENZA ore 10 portici Via V. Veneto (Banca Carige) continua la LOTTERIA DELLE PIANTE ore 10 – GARICCIO – in Via Veneto – FINALE del grande torneo con premi in medaglie d’oro, a cura del BAR TRENTA ore 16.30 – piazza Garibaldi – PIAZZA DELLO SPORT – piazza dedicata alla presentazione di attività ginniche, artistiche e delle Associazioni sportive ore 19 GASTRONOMIA in Piazza Mameli (giardinetti) apertura degli stand con la tradizionale gastronomia: frittelle, patatine fritte, piatti della tradizione contadina e molto altro ore 19.30 RISTORANTE DELLA FESTA – Piazza Ferralasco apertura del ristorante – i giovani propongono un gustoso variegato menù ore 21 Piazza Macciò – esibizione COUNTRY FEVER ore 21.30 Piazza Colombo – GRANDE Spettacolo JERRY CALÀ – UNA VITA DA LIBIDINE CONCERT-SHOW ore 22.30 – Piazza Macciò estrazione dei numeri vincenti della LOTTERIA DELLA FESTA 2019 ore 23.45 – GRANDE SPETTACOLO PIROTECNICO lo spettacolo è visibile dall’Area ex Genoa Club DURANTE TUTTI I GIORNI DELLA FESTA SARÀ PROPOSTO L’ACQUISTO DEI BIGLIETTI DELLA GRANDE LOTTERIA DELLA FESTA 2019 PROGRAMMA RELIGIOSO - avviso sacro Da LUNEDÌ 2 a VENERDÌ 6 SETTEMBRE Settimana di preparazione: ore 8.00 e 17.30 – S.S. Messe ore 20.30 – Funzione solenne con meditazione tenuta dal REV.DO MONS. MARINO POGGI, Pro-Vicario Generale e Vicario Episcopale per la Testimonianza e il Servizio della Carità. Orario per le Confessioni: nei giorni 5/6/7 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 17.30 SABATO 7 SETTEMBRE - VIGILIA DELLA FESTA ore 8.00 – S. Messa ore 17.30 – S. Messa prefestiva ore 20.30 – Canto dei Vespri DOMENICA 8 SETTEMBRE - SOLENNITÀ PATRONALE ore 8.00 e 9.00 – S.S. Messe ore 11.00 – S. MESSA SOLENNE celebrata dal Reverendo MONS. CARLO CANEPA, nel ricordo del 50° anniversario di Ordinazione sacerdotale. I Canti verranno eseguiti dal Coro polifonico parrocchiale. Al termine si terrà L’OMAGGIO A MARIA da parte dei bambini dell’Asilo Infantile e di tutti i bambini di Busalla. Ore 17.00 - SECONDI VESPRI SOLENNI e TRADIZIONALE PROCESSIONE per le vie del paese con la Venerata Immagine della Madonna, PATRONA DI BUSALLA. Segue la S. Messa Vespertina LUNEDÌ 9 SETTEMBRE ore 16.30 Pellegrinaggio alla Cappella del Buon Consiglio

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