POLITICA
di Enzo Catarella
A CAMMARATA IL PRIMO SINDACO SFIDUCIATO DEL DUEMILA
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Magazè
CASTRENZE GIARRATANA MANGIAPANE GIUSEPPE RUSSOTTO VITO BARRESI FRANCO
La fine del primo millennio è stata fatale al Dott. Francesco Lo Sardo, Sindaco di Cammarata , che, insieme alla sua giunta, passerĂ alla storia come la prima amministrazione sfiduciata nel duemila. Dopo molti dissapori e contrasti allâinterno del Consiglio Comunale e della stessa maggioranza, il pomeriggio del 30 Dicembre è stato formalizzato lâatto di sfiducia nei confronti del Sindaco, sottoscritto da 11 consiglieri: Giuseppe Madonia e Mario Tuzzolino del PPI; Giuseppe Bastillo, Vincenzo MunĂŹ e Michele Traina dellâUDEUR; Giuliano Traina di Forza Italia, vicino allâon. Cimino; Castrenze Giarratana, Antonino Mangiapane e Vito Russotto di Forza Italia vicini allâon. Alfano; Francesco Barresi indipendente; Carmelo Reina Democratico dellâAsinello; questi ultimi cinque eletti nella lista âNel Cuore Cammarataâ sostenitrice della candidatura del Dott. Lo Sardo. Finisce cosĂŹ, in malo modo dopo appena diciannove mesi, lâavventura iniziata alla fine di maggio del 1998. La lista che comprendeva rappresentanze di quasi tutti i partiti , con lâeccezione di Rifondazione Comunista, dopo aver ottenuto una netta vittoria sulla concorrente âAl Centro Cammarataâ che sosteneva la candidatura del Sindaco uscente Giovanna Alessi, si era insediata ricca di promesse e aspettative. â Purtroppo fin dal primo momento alcune scelte personali accompagnate da troppo rigide prese do posizione avevano suscitato tensioni nei rapporti tra il neo-primo cittadino e i neo-consiglieri che lo avevano sostenuto. â, afferma Franco Barresi, che insieme a Carmelo Reina si era visto privato di una rappresentanza in giunta. â Siamo stati veramente pazienti oltre ogni limite, -aggiunge appunto Carmelo Reina-, il Sindaco ha gestito la nomina degli assessori senza tenere conto dei risultati elettorali, con i quali i diversi raggruppamenti familiari e politici avevano contribuito alla sua elezione. E noi, pur inistendo con le nostre richieste, siamo stati sempre presenti e compatti con la maggioranza.â Nuovi segnali sono emersi quando tre consiglieri di Forza Italia, pur continuando a sostenere il Sindaco e lâamministrazione, si erano costituiti come gruppo autonomo con un proprio capogruppo, rompendo lâaggregazione civica della campagna elettorale. Nei mesi estivi erano circolate diverse lettere anonime, nelle quali, senza risparmiare nessuno e senza tanti complimenti, si esprimevano giudizi pesanti, contestazioni ed accuse circostanziate allâintera classe politica. La situazione era peggiorata nel momento in cui, dopo una serie di tira e molla, si era resa necessaria la sostituzione dellâAssessore agli Affari Generali, avv. Carmelo Nocera di Forza Italia, con il geometra Calogero Narcisi, esponente dello stesso partito. Le acque erano rimaste agitate, in particolare per la espressa volontĂ del Sindaco di trasferire, seppur temporaneamente, il Municipio nella Casa Albergo per Anziani, in contrasto con lâopinione di quasi tutti i consiglieri , tanto che si era predisposta una raccolta pubblica di firme per impedire tale trasloco. La vigilia di Natale è circolata la notizia delle dimissioni di Pino Giambrone, assessore al bilancio e vicesindaco, e qualche giorno dopo di quelle del geometra Calogero Narcisi. In queste ultime il dimissionario aveva evidenziato uno dei punti cardine del fallimento di questa amministrazione: e cioè che lâintera giunta ed il Sindaco in particolare, avevano avuto fin dal primo momento una incapacitĂ assoluta di intrattenere corretti e cortesi rapporti con i consiglieri comunali, sia di maggioranza (Tonino Accardo, ma non solo) che di minoranza (Michele Traina, ma non solo). Il ventinove Dicembre, durante lâultimo consiglio del secolo, ennesima bagarre,
CARMELO REINA
NAZZARENO REINA
ACCARDO ANTONINO
TAIBI SALVATORE
CARITAâ VINCENZO
LO SARDO FRANCO SINDACO
Cinque consiglieri della maggioranza abbandonano il Sindaco e firmano insieme ai sei colleghi dellâopposizione una mozione che manda a casa la giunta Lo Sardo