Magaze Dicembre 1999

Spedizione in abb. post. art.2 comma 20/c L. 662/96 - Aut. Poste Italiane fil. Ag.

Magazè STUDIO FANTASY NEWS

N° 8 DICEMBRE ‘99

Magazè

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Ma è solamente colpa della siccità, se dopo diciasette anni e un finanziamento ormai di trentaquattro miliardi, la Cannamasca rimane ancora all’asciutto come..... .....una sposina sfortunata.

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Magazè

SOMMARIO Il 2000, sembrava così lontano e invece è arrivato!

Quando guardo a quello che è stato l’anno appena trascorso, penso proprio che sia stato l’anno di Magazè.Una delle cose più importanti nella mia vita, un giornale arrivato agli emigrati sparsi in ogni angolo del mondo, un giornale di cui resterà indelebile una traccia, tanto importante che merita proprio una cornice.

Per questo motivo a breve sarà pubblicato un annuario, una raccolta di tutti i numeri di Magazè del 1999, edito in tiratura limitata e numerata. Sarà in vendita nelle edicole e spedito a coloro che ne faranno richiesta.

L’impegno, preso nel numero zero del dicembre 98, di realizzare il giornale per tutto il 1999, è stato assolto. Merito della redazione e di tutti i collaboratori.

Ringrazio personalmente tutti gli abbonati per il loro contributo e per la fiducia che hanno riposto nella nostra iniziativa; certo avremmo voluto più numerose dimostrazioni di quell’interesse che speravamo di suscitare.

Purtroppo il contributo degli abbonati non è sufficiente per coprire tutte le spese che mensilmente dobbiamo sostenere, ed è per questo che vogliamo allargare gli orizzonti di Magazè.

Ora ci apprestiamo ad intraprendere una diversa strada, senza peraltro abbandonare completamente quella già intrapresa. Magazè sarà gratuito e interamente su internet, questo ci offre stimoli nuovi e rinnova la voglia di fare.

Magazè potrà essere letto accorciando tempi, modi e soprattutto i costi; sarà aggiornato costantemente e gli argomenti saranno i più diversi e speriamo sempre sorprendenti.

Saltuariamente sarà anche stampato e distribuito gratuitamente grazie alla presenza di sponsor commerciali.

Quindi non ci rimane che dare appuntamento a tutti i nostri lettori al più presto sia su internet che in edicola, e se riceviamo qualche sospirato contributo da parte di qualche amministrazione, saremo felici di spedirlo gratuitamente anche ai nostri cari emigrati che non hanno la possibilità di collegarsi a internet.

Tommaso Maggio

In copertina: Cammaratesi di sempre Controcopertina:Un serbatoio vuoto

POLITICA Primo sindaco sfiduciato del 2000 Avviso ai naviganti Fontana sostituisce due assessori

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ATTUALITA’ Paure e speranze di fine millennio Qualcuno potrebbe tornare Elezioni scolastiche Piano Regolatore Generale Uno strano decennio Il progresso arriva sempre

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SOCIETA’ Libertà di salute mentale

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COSTUME Maleducazione Stradale

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RUBRICHE Archeologia Astronomia In Dialetto Annunci Sport Oroscopo Vignetta

15 13 19 19 16 18 20 Via Campania ,2 92022 CAMMARATA (AG) Tel/Fax 0922 900 717

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Magazè

Editore: Tommaso Maggio Direttore responsabile: Claudio Spoto Hanno collaborato a questo numero: Agostino Tuzzolino, Enzo Catarella, Lina Pellitteri, Calogero Rizzuto, Carmelo Nocera, Vincenzo La Placa, Irene Catarella, M.Giovanna Raneri, Biagio Lupo, Gero Pinna, Vincenzo Lupo, Altair, Uragano.

Foto: Peppe Terramagra Pippo Di Grigoli Vignetta: Gero Giambrone Progetto Grafico: Francesco Lo Presti Stampa: “RS arti grafiche - S. Giovanni Gemini

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POLITICA

di Enzo Catarella

A CAMMARATA IL PRIMO SINDACO SFIDUCIATO DEL DUEMILA

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Magazè

CASTRENZE GIARRATANA MANGIAPANE GIUSEPPE RUSSOTTO VITO BARRESI FRANCO

La fine del primo millennio è stata fatale al Dott. Francesco Lo Sardo, Sindaco di Cammarata , che, insieme alla sua giunta, passerà alla storia come la prima amministrazione sfiduciata nel duemila. Dopo molti dissapori e contrasti all’interno del Consiglio Comunale e della stessa maggioranza, il pomeriggio del 30 Dicembre è stato formalizzato l’atto di sfiducia nei confronti del Sindaco, sottoscritto da 11 consiglieri: Giuseppe Madonia e Mario Tuzzolino del PPI; Giuseppe Bastillo, Vincenzo Munì e Michele Traina dell’UDEUR; Giuliano Traina di Forza Italia, vicino all’on. Cimino; Castrenze Giarratana, Antonino Mangiapane e Vito Russotto di Forza Italia vicini all’on.

Alfano; Francesco Barresi indipendente; Carmelo Reina Democratico dell’Asinello; questi ultimi cinque eletti nella lista “Nel Cuore Cammarata” sostenitrice della candidatura del Dott. Lo Sardo. Finisce così, in malo modo dopo appena diciannove mesi, l’avventura iniziata alla fine di maggio del 1998.

La lista che comprendeva rappresentanze di quasi tutti i partiti , con l’eccezione di Rifondazione Comunista, dopo aver ottenuto una netta vittoria sulla concorrente “Al Centro Cammarata” che sosteneva la candidatura del Sindaco uscente Giovanna Alessi, si era insediata ricca di promesse e aspettative. “ Purtroppo fin dal primo momento alcune scelte personali accompagnate da troppo rigide prese do posizione avevano suscitato tensioni nei rapporti tra il neo-primo cittadino e i neo-consiglieri che lo avevano sostenuto. “, afferma Franco Barresi, che insieme a Carmelo Reina si era visto privato di una rappresentanza in giunta. “ Siamo stati veramente pazienti oltre ogni limite, -aggiunge appunto Carmelo Reina-, il Sindaco ha gestito la nomina degli assessori senza tenere conto dei risultati elettorali, con i quali i diversi raggruppamenti familiari e politici avevano contribuito alla sua elezione. E noi, pur inistendo con le nostre richieste, siamo stati sempre presenti e compatti con la maggioranza.”

Nuovi segnali sono emersi quando tre consiglieri di Forza Italia, pur continuando a sostenere il Sindaco e l’amministrazione, si erano costituiti come gruppo autonomo con un proprio capogruppo, rompendo l’aggregazione civica della campagna elettorale. Nei mesi estivi erano circolate diverse lettere anonime, nelle quali, senza risparmiare nessuno e senza tanti complimenti, si esprimevano giudizi pesanti, contestazioni ed accuse circostanziate all’intera classe politica.

La situazione era peggiorata nel momento in cui, dopo una serie di tira e molla, si era resa necessaria la sostituzione dell’Assessore agli Affari Generali, avv. Carmelo Nocera di Forza Italia, con il geometra Calogero Narcisi, esponente dello stesso partito.

Le acque erano rimaste agitate, in particolare per la espressa volontà del Sindaco di trasferire, seppur temporaneamente, il Municipio nella Casa Albergo per Anziani, in contrasto con l’opinione di quasi tutti i consiglieri , tanto che si era predisposta una raccolta pubblica di firme per impedire tale trasloco. La vigilia di Natale è circolata la notizia delle dimissioni di Pino Giambrone, assessore al bilancio e vicesindaco, e qualche giorno dopo di quelle del geometra Calogero Narcisi. In queste ultime il dimissionario aveva evidenziato uno dei punti cardine del fallimento di questa amministrazione: e cioè che l’intera giunta ed il Sindaco in particolare, avevano avuto fin dal primo momento una incapacità assoluta di intrattenere corretti e cortesi rapporti con i consiglieri comunali, sia di maggioranza (Tonino Accardo, ma non solo) che di minoranza (Michele Traina, ma non solo).

Il ventinove Dicembre, durante l’ultimo consiglio del secolo, ennesima bagarre,

CARMELO REINA

NAZZARENO REINA

ACCARDO ANTONINO

TAIBI SALVATORE

CARITA’ VINCENZO

LO SARDO FRANCO SINDACO

Cinque consiglieri della maggioranza abbandonano il Sindaco e firmano insieme ai sei colleghi dell’opposizione una mozione che manda a casa la giunta Lo Sardo

BASTILLO GIUSEPPE

MADONIA GIUSEPPE

TUZZOLINO MARIO

“ Veramente siamo stati noi undici, negli incontri propostici in questi giorni a rifiutare ogni compromesso, -sostiene per tutti Vito Russotto-, il sindaco come ha dichiarato sul giornale di Sicilia di mercoledì 8 Gennaio, era disposto a qualunque maggioranza e qualunque rimaneggiamento della giunta , pur di evitare la interruzione anticipata della legislatura.”

Il guaio è che mentre si consuma un’ennesima crisi nei meandri e nei corridoi della politica cammaratese, il paese va allo sbando, e nessuno pensa ad un serio piano di sviluppo e di rilancio dell’economia e dell’occupazione locale.

E mentre la vana ricerca di persone di qualità dà sempre scarsi risultati, perchè i più preferiscono badare ai propri interessi piuttosto che impelagarsi nella politica, altri che si credono più furbi cercano disperatamente un posto per apparire più che per essere. I cammaratesi comunque respirano già l’aria pre-campagna elettorale, oltre a quella pura e frizzante di alta montagna, e qualcuno comincia a regalare “nostradamiche” previsioni.

AVVISO AI NAVIGANTI

Riceviamo e pubblichiamo

TRAINA GIULIANO

TRAINA MICHELE

Al Sindaco del Comune di Cammarata, A S.E. Il Prefetto di Agrigento, All’Assessorato agli Enti Locali regionali Palermo, All’Assessorato alla Sanità regionale Palermo All’Assessorato Territorio e Ambiente Reg. Pa. Alla Corte dei Conti Sez. Regionale Palermo Oggetto: Petizione avverso la decisione del Sindaco di Cammarata di trasferire il Municipio nella struttura Casa Albergo per Anziani e alle spese connesse.

I Sottoscritti Cittadini Cammaratesi.

Chiedono: -Che l’Amministrazione comunale di Cammarata non trasferisca il Municipio, anche provvisoriamente, nella struttura Casa Albergo per Anziani; - Che l’Amministrazione Comunale di Cammarata si attivi nel predisporre gli atti amministrativi sia finanziari che burocratici necessari per rendere nel più breve tempo possibile funzionale e funzionante la casa albergo per Anziani; -Che le amministrazioni Statali e Regionali in indirizzo per quanto di loro competenza, non rilascino alcun nulla osta, per il cambiamento dello stato d’uso della struttura Casa Albergo per Anziani, o di qualunque altro genere; -Che le Amministrazioni Regionali in indirizzo si attivino affinché per quanto di loro competenza si possa accelerare l’iter burocratico che consenta di rendere nel più breve tempo possibile funzionale e funzionante la Casa Albergo per Anziani; Quanto sopra nel rispetto della Legge Regionale 09/05/ 1986 n.22, diretta a prevenire e rimuovere situazioni di bisogno, favorendo il mantenimento della persona Anziana nel normale ambiente di vita e assicurare l’assistenza ai soggetti anziani, servizi indispensabili per i Cammaratesi.

Si comunica alla S.V. che dal 20 dicembre 1999 al 10 gennaio 2000 si procederà alla raccolta delle firme.

MUNI’ VINCENZO

cambiamento di maggioranza in Consiglio e il giorno dopo deposito della mozione.

Ci sembra però corretto chiarire subito che quanto è successo non ha niente di tragico, anche se chiacchiere, accuse e scuse, in questi giorni, verranno sparse in giro con esagerata passionalità dagli interessati.

La legge prevede che, se un Sindaco e la sua giunta perdono il sostegno della maggioranza, si vada tutti a casa, intervenga un commissario per un certo periodo (si tratta di solito di un funzionario regionale che amministra in modo corretto ed efficiente il paese), e si svolgano nuove elezioni alla prima tornata possibile. Che poi Lo Sardo possa avere la sua parte di ragione quando dichiara alla stampa che lui, professionista prestato alla politica, è stato invitato fino a casa e si è sacrificato nell’assumere questo ruolo, altrettanta ragione possono avere i consiglieri nel sottoscrivere nella mozione tutta una serie di inadempienze che, a loro parere, hanno reso necessario per il bene del paese concludere l’esperienza dell’amministrazione Lo Sardo. Gli undici hanno pubblicato un manifesto e un volantino nei quali sintetizzano il contenuto della mozione di sfiducia, per portarlo a conoscenza di tutti i cittadini.

Particolarmente pesanti le contestazioni che riguardano la perdita di dieci miliardi e cinquecento milioni di finanziamenti, l’assoluta mancanza di trasparenza e di dialogo sul programma da svolgere e la difficoltà di rapporti che in diversi momenti è scantonata in veri e propri eccessi verbali. Altrettanto tesi e incomprensibilmente distaccati i rapporti intrattenuti con molti impiegati comunali di ruolo e precari e gran parte della cittadinanza, che si è allontanata in tal modo dalle istituzioni.

Il fatto è che non solamente si possono interpretare in modo diverso i ruoli e i poteri che si assumono dopo un’elezione, ma anche che il legislatore ha voluto equilibrare gli estesi poteri attribuiti al sindaco con il fondamentale diritto dei consiglieri di rappresentare partiti e nuclei familiari, cioè la comunità elettorale, che va tutelata con tutti gli strumenti previsti dalle norme, compresa la mozione di sfiducia.

Come ha dichiarato sulla stampa regionale, il sindaco non ha alcuna intenzione di dimettersi, intende andare fino in fondo.

Anche egli ha provveduto a far circolare manifesti e volantini nei quali controbatte le contestazioni oggetto della mozione di sfiducia. Anzi nel rifiutare categoricamente qualunque responsabilità per la perdita di finaziamenti pubblici, elenca tutte le opere completate o in via di completamento e tutti gli strumenti di programmazione dello sviluppo predisposti dalla sua Amministrazione.

Ribadisce la sua corretteza politica nell’amminisrtrazione della cosa pubblica e il fatto che la mozione dimostri la sua indisponibilità a scendere a compromessi.

Cammarata lì 20/12/1999 La Sezione di Cammarata Dell’Area Nuova Sinistra Dei Democratici di Sinistra Via L. Longo,3 92022 Cammarata (AG)

Magazè

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ATTUALITA’

di Irene Catarella

Fine Millennio: paure e speranze A Cammarata e San Giovanni Gemini i giovani si augurano che finalmente diventi concretamente possibile trovare un posto di lavoro senza dover abbandonare il paese

S

iamo ormai arrivati alla fine del l’anno ed ogni persona, come sem

pre di questi tempi, fa un bilancio della propria vita. Ma oltre a questo rito che si perpetua ogni anno, questo periodo è caratterizzato dalla fine del millennio. Questo è un evento che sta sconvolgendo un po’ tutti, ed anche gli abitanti di San Giovanni e Cammarata, che hanno espresso opinioni diverse sull’eccezionalità dell’evento.

Alla maggior parte degli intervistati, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, piacerebbe recarsi fuori dal proprio paese per Capodanno, per vivere qualcosa di particolare, di diverso dalla solita festa tra amici, fatta in casa o in un locale delle vicinanze. La maggior parte delle persone, a causa degli alti costi dei cenoni, (dalle 150 mila in su), e dei viaggi organizzati in luoghi turistici rinomati, ripiegheranno per la tradizionale mangiata in famiglia.

Cosa si aspettano i sangiovannesi e i cammaratesi dal nuovo anno? I più giovani si aspettano novità molto positive in tutti i campi. Idealizzano infatti questo anno 2000 e credono di trovare l’anima gemella e di vivere un momento storico irripetibile e particolarmente fortunato. Ciò che si auspicano maggiormente è di trovare un posto di lavoro stabile e duraturo, molti addirittura aspettano que-

sta sistemazione per sposarsi. Una buona parte di loro, come in tutti i nostri paesi limitrofi, fanno parte dell’ex articolo 23. Mentre sostanzialmente i nostri due paesi risentono di questa crisi generale, all’apparenza sembrano lontani da essa; infatti i negozi, simbolo di benessere, si moltiplicano come funghi e gli abitanti dei paesi vicini credono che San Giovanni e Cammarata vivano in un’atmosfera di crescente ricchezza. Noi sappiamo che non è così.

Molti paesani si accontentano di vedere le vetrine addobbate senza comprare niente, in attesa degli sconti del dopo-festa.

Le persone vissute e mature, pur facendosi trascinare dall’atmosfera festiva, sono i più consapevoli di tale realtà ed accompagnano la naturale euforia, con una riflessione, forse non troppo illusoria, sul modo di risolvere, almeno in piccolo, una simile situazione critica. D’altra parte, la storia ci insegna che l’atmosfera di fine secolo, ed in particolare in questo caso, di fine millennio è sempre critica.

Non dobbiamo dimenticare che all’inizio dell’anno Mille si parlava addirittura di fine del mondo, ed anche oggi, non sono mancate le persone che hanno immaginato che si verificasse un così terribile evento. In questa opposizione di speranze e paure, che penso tormentino l’anima di quasi tutti noi, lo spirito natalizio

POLITICA

ha sempre la meglio e per le vie dei nostri paesi, la gente non può fare a meno di essere più allegra del solito, di trattare più affettuosamente parenti e amici, di indirizzare un sorriso anche agli sconosciuti e di ricordarsi dei più bisognosi, organizzando collette comunitarie. Questo perché o si tratti della fine di un secolo o di quella di un millennio lo spirito del Natale riscalda i cuori.

di Claudio Spoto

Un omaggio alla chiarezza politica Provincia Regionale di Agrigento: Il presidente Vincenzo Fontana sostituisce due assessori della sua giunta Cambia parzialmente volto la Giunta della Provincia Regionale di Agrigento.

Escono gli uderrini Giovanna Alessi e Salvatore Palilla; il Presidente Vincenzo Fontana, dopo aver temporaneamente nominato al posto degli uscenti i deputati regionali Michele Cimino (FI) e Pippo Scalìa (AN), ha definitivamente assegnato le deleghe rimaste scoperte a Gaetano Cacioppo del CDU e Salvatore Palillo di Forza Italia. Essendosi dichiarato indipendente, è rimasto in giunta il terzo uderrino l’assessore Cruciano Segretario. La rimozione di Alessi e Palilla ( entrambi in quota al deputato regionale Vincenzo Lo Giudice) è frutto di una coerenza politica che imponeva alla Provincia, guidata dal centro-destra, di dare un assetto omogeneo all’Esecutivo in linea con gli schieramenti di coalizione a Roma e a Palermo.

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Risultava, infatti, poco chiaro e certamente non lineare l’atteggiamento dell’UDEUR : al governo con il centro sinistra sia a Palazzo Chigi sia a Palazzo d’Orleans, con la guida dei diessini D’ Alema e Capodicasa, in maggioranza con il polo nella giunta provinciale retta da Vincenzo Fontana di Forza Italia. Si è resa quindi necessaria una verifica sostanziale con una presa di posizione netta e radicale. La chiarezza nei confronti dell’elettorato, disorientato dal valzer delle poltrone, era ormai un’esigenza non più procrastinabile. Intanto si è dimesso anche dalla carica di Assessore Provinciale il Senatore Francesco D’Onofrio del CCD il quale ha dichiarato che “ c’era una incompatibilità politica e culturale”.

Magazè

di Agostino Tuzzolino

ATTUALITA’

QUALCUNO POTREBBE ANCORA TORNARE Scorci di centro storico, di passato, di memoria, di un vago desiderio del ritorno.

U

n pomeriggio, appena qualche settimana fa, quando si sperava nelle piogge, per evitare il traffico, a volte si rimane intrappolati in strani ingorghi, anche se il nostro paese non è una grande città, imboccai una stradina che da tempo non percorrevo. Mi fermai poi davanti la chiesetta di Santa Caterina e mi sedetti sul muretto che si prolunga dal suo fianco. L’aria era fresca e un pò pungente, anche se il pomeriggio era chiaro ed ancora assolato. La Torre sembrava osservare severa ciò che la circondava ed è facile lasciarsi prendere dall’immaginazione e pensare alla storia quotidiana, a noi sconosciuta, passata in quelle anguste celle. La solitudine e le speranze di quelli che aggrappati alle sbarre cantavano, inseguendo con lo sguardo i passanti che, giù sull’acciotolato, veloci proseguivano senza alzare la testa. Forse quelli avrebbero voluto soltanto un saluto.

Tornai indietro a piedi e guardai le case.

Alcune hanno le finestre sbilenche e le ragnatele sono visibili in controluce. Una porta, con i bordi smanciati dal tempo e dall’acqua, toccandoli sembra pan di spagna, con il chiavistello arruginito, al centro aveva ancora affissa una piccola croce. La famiglia che aveva abitato quella piccola casa, che adesso ha il tetto affossato al centro, il muschio e l’erba selvatica che copre a chiazze i vecchi “canali”, era senza dubbio credente. Mi sedetti sul suo gradino lastricato. A tratti,

leggeri spifferi mi soffiavano sulla nuca.

Ebbi la sensazione che qualcuno sussur rasse qualcosa. Era il ricordo, o forse

quello che io immaginavo, di quella famiglia che un giorno molto lontano aveva lasciato quella strada e il paese e senza voltarsi indietro era andata via. Ma le pareti, i solai, le scale, la poca mobilia e tutti gli oggetti che erano stati lasciati, avevano trattenuto il vissuto dei giorni trascorsi in quell’abitazione.

Prima di allora, in un freddo tramonto di

dicembre, una voce di paziente madre tentava di calmare i suoi figliuoli, euforici dall’approssimarsi della festa, mentre le sue mani affondavano nella farina. L’odore delle mandorle, dello zucchero, quello forte della cannella, che pizzicava il naso, avvolgevano i bambini che tenevano gli occhi sgranati sui gesti della madre, intanto che dentro al forno la legna scoppiettava e si trasformava di continuo in grandi e allegre fiamme.

E quel mattino fresco, profumato ancora della pioggia notturna, quando la più grande, con l’emozione che le faceva battere forte il cuore e le trecce nere che le contornavano il viso, indugiava a raggiungere la scuola. Il primo giorno di scuola. Oppure di quella volta che il piccolo aveva la febbre alta e la tosse che gli scuoteva il petto.E comunque era passato anche quel brutto momento. E com’era bello, quando la nonna con i suoi “cunti” li imbambolava attorno al braciere! Poi, una sera che la pioggia picchiava con insistenza sui vetri delle finestre, arrivò il triste momento di andare via. Così avvenne che il giorno dopo tutti si prepararono per il viaggio.

Non ho conosciuto quella famiglia, né ho sue notizie. Forse i fatti non si sono svolti proprio così, per come li ho raccontati, ma sono sicuro che in quella casa vi siano tutti i ricordi di quella famiglia, e sarebbe molto bello se qualcuno ritornasse a spalancare le finestre in un splendido mattino di primavera.

ELEZIONI SCOLASTICHE

Rinnovato il Consiglio di Circolo

A

lla fine di novembre del 1999 si sono svolte le elezioni del Consiglio di Circolo presso le scuole elementari e quella materna di Cammarata. E’ stata rinnovata la rappresentanza dei docenti, dei genitori e del personale non docente. Il nuovo Consiglio di Circolo, risulta così composto: Clemente Lo Curcio, Vincenza Maida, Antonino Giambrone, Giuseppe Di Grigoli, Carmelo Arcieri, Patrizia Albanese, Giovanna Bonaccolta, Vincenzo Maggio sono i rappresentanti dei genitori; Anna Caldara, Antoinina Correnti, Carmela La Mendola, Lucia Longo, Maria Manzo, Carmela Romito,

la rappresentanza del corpo docente delle scuole elementari, mentre per quella materna sono Maria Giordano e Patrizia Panepinto. Sono stati eletti per il personale non docente Reina Aldo e Terramagra Angelina. Di diritto fa parte del Consiglio la Direttrice Calderone Anna Maria, che presiede la giunta esecutica della quale sono componenti: Carmelina Romito per i docenti, Angelina Terramagra per i non docenti, Enza Maida e Patrizia Albanese per i genitori.

Presidente del consiglio di Circolo è stato eletto Antonino Giambrone mentre il vice presidente è Clemente Lo Curcio.

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COSTUME

di Calogero Rizzuto

Ma Cammarata non è un drive-in Guidare e parcheggiare all’interno del centro storico è un’ardua impresa La configurazione topografica di Cammarata, arroccata com’è alle falde della montagna omonima, comporta un caos automobilistico e una difficoltà di parcheggio eccezionali per quanti abitano nella zona del centro storico.

Tante sono le strade e stradine in cui si passa uno alla volta, non tanto perchè ci siano segnali di sensi unici alternati , ma in quanto la larghezza delle strade consente il passaggio di un singolo autoveicolo. Costringendo chi sale o chi scende a fare frequenti marce indietro e rocambolesche geometrie per procedere senza avere incidenti. La vera nota dolente sono comunque i parcheggi: i pochi posti disponibili sono sempre contesi da più macchine a volte parcheggiate, in doppia terza e quarta fila, alla faccia del codice della strada.

Alquanto più grave è la situazione in prossimità delle chiese e del municipio. Intanto tutti pretendiamo di parcheggiare nel posto più vicino alla nostra destinazione, cosa che diventa ridicola e grottesca quando ci spostiamo in auto pur abitando a poche centinaia di metri da dove dobbiamo recarci. In questo caso, tra il tempo impiegato a prendere la macchina per fare quei pochi metri e quello per cercare un altro parcheggio, si farebbe prima a piedi e si eviterebbe di creare intralci al traffico e disagi a chi vicno alle chiese o ad altri luoghi ci abita o ci lavora.

Tragico è il caso di chi abita nei pressi della chiesa di San Vito: già è difficile trovare un posto auto in tempi normali, la cosa diventa un’ ardua impresa in occasione di matrimoni, funerali, battesimi, cresime, prime comunioni , processioni, Natale e Pasqua o semplicemente in occasione delle messe domenicali. In questo caso scatta l’assalto spasmodico al posto più vicino alla chiesa; i soliti furbi poi non vanno a parcheggiare la propria auto sotto l’altare maggiore, perchè non possono

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materialmente entrare in chiesa con la macchina, altrimenti lo farebbero. Oppure si assiste alle più rocambolesche manovre per infilare la macchina nei posti più impensabili, tra terze e quarte file con incuneamenti da film dell’orrore o da “oggi le comiche”. L’unica cosa a cui tanti provetti guidatori fanno attenzione è di non percorrere più di qualche metro a piedi prima di entrare nella Casa del Signore, fregandosene altamente dell’intralcio alla circolazione e dell’avere provocato disagi a chi nei paraggi ci abita.

Tanto loro stanno assistendo alla celebrazione della S Messa e guai ad andarli a disturbare; se poi hanno chiuso la possibilità di transito o di uscita ad altri questo a loro frega poco e niente.

Non parliamo poi di quando si celebrano dei matrimoni, allora si scatena il putiferio: amici, parenti e fotografi pretendono che il piazzale sia completamente sgombro e che i parcheggi almeno nell’arco di qualche centinaio di metri siano lasciati liberi per loro. Se poi trasformano “u chianu di Santu Vitu” in pubblica discarica questo non importa.

L’importante è avere la piazzetta libera e le antistanti vie di accesso altrettanto libere: alla faccia dei residenti della zona, che magari dovrebbero tra-

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slocare altrove, evitare di essere di intralcio, scusandosi se hanno arrecato disturbo. Guai se qualcuno si permette di redarguirli, raccomandando loro di non intralciare il passaggio delle macchine o di non parcheggiare in doppia fila. Apriti cielo, diventano delle furie scatenate in difesa dei loro “diritti” lesi. Sicuramente questi signori, quando incappano in una simile situazione, diventano tutti esperti di codici della strada. Come dice un vecchio adagio siciliano “ cu avi u immu mmiezzu a via, u so immu un su talìa”.

Purtroppo tutti crediamo di avere solamente diritti, mentre i doveri ce l’hanno gli altri nei nostri confronti. Nessuno mai si pone nella condizione di chi in queste zone ci abita, tanto chi se ne frega, passata la buriana di turno, quì ci restiamo i soliti.. .

Nessuna amministrazione comunale ha mai provveduto, come avviene in ogni paese civile, a predisporre un piano traffico, che in certe zone garantisca il parcheggio solamente ai residenti.

Per il resto, se fosse possibile, nei momenti di particolarte confusione sarebbe necessario un vigile urbano che disciplinasse il traffico e obbligasse i non residenti a parcheggiare anche in punti più distanti.

Ma questo è solo un sogno.

SOCIETA’

di Enzo Catarella

Libertà di salute mentale Scarso interesse per un argomento che riguarda tutta la comunità “ Eppure, almeno i medici erano stati invitati uno per uno, con distribuzione porta a porta effettuata da Giovanni La Mendola, postino al di sopra di ogni sospetto, “ non riesce a darsi pace Nino Madonia, psicologo e organizzatore del convegno, così tanto impegnato da rimetterci di tasca (seppur realizzato nel massimo risparmio, non si è riusciti ad ottenere alcun contributo), da superare ostacoli, contrattempi e forse anche qualche piccolo boicottaggio. “ E due di loro, -continua-, sono anche presidenti dei consigli comunali dei nostri due paesi, e quindi doppiamente interessati ad una problematica che coinvolge tante famiglie”.

I relatori erano di tutto rispetto: il cefaludese professor Vito Petruzzellis, psichiatra di chiara fama ed ampia esperienza e la dottoressa Mirella Cudìa, psicologa presso il servizio di salute mentale di Ribera, un’isola felice nel desolante panorama provinciale del settore. Ma solamente una trentina di persone hanno seguito i loro qualificati interventi. Dell’indifferenza per l’argomento da parte delle istituzioni locali, non si è meravigliato nessuno : è ormai da diversi anni che nei nostri due paesi si scoraggia qualunque iniziativa che possa far fermentare un dibattito sociale e politico. A Cammarata e San Giovanni sono graditi solamente sport e volontariato, ma anche questi è preferibile che siano se non proprio organici, almeno prudenti nelle iniziative. Ci si

aspettava invece una maggiore sensibilità individuale da parte dei tanti informati del convengo.

Il professor Vito Petruzzellis ha presentato la situazione della sanità mentale, dopo vent’anni di legge Basaglia ( quella che ha stabilito la chiusura dei manicomi), con la grande capacità di far capire a tutti quanto è necessario che i problemi degli ammalati mentali siano affrontati sia dalle pubbliche amministrazioni sia dall’intera comunità.

La dottoressa Mirella Cudìa, facendo riferimento alla realtà riberese, dove funzionano già da anni un centro di accoglienza, una cooperativa sociale ed una associazione di famiglie di disagiati mentali, ha dimostrato nei fatti che, quando appunto il problema viene affrontato con l’attenzione e il coinvolgimento che merita, molto si può fare in favore di una categoria in sensibile aumento nella nostra Provincia. Il dibattito seguente è stato aperto dal dottor Vincenzo Butera, psichiatra in servizio presso la sezione di tutela della salute mentale a San Giovanni Gemini, la cui presenza e il cui intervento, rigorosamente d’ufficio, sono stati particolarmente apprezzati. Di seguito hanno preso la parola il dottore Franco Pinelli, psicologo presso l’ASL di Lercara, che ha sottolineato la gravità del problema e l’urgenza di fare qualcosa; il dottor Totò Zaccone che ha evidenziato la difficoltà del medico di base a trattare pazienti psicotici

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che non dispongono di familiari adeguatamente preparati; il signor Nazareno Reina, in servizio presso il poliambulatorio, che, con il suo vivido linguaggio, ha puntualmente denunziato lacune e discrepanze del servizio sanitario nazionale nei nostri paesi e nella nostra provincia; hanno concluso i signori Pino e Carmela Madonia con una lucida testimonianza della solitudine del disagiato mentale nei momenti di crisi; dell’etichetta che l’opinione pubblica ti cuce addosso; e delle vicissitudini che sono costretti ad affrontare i familiari del disagiato. Dopo brevi repliche da parte dei relatori esortanti a darsi da fare al più presto, Nino Madonia stesso ha concluso il convegno confessando la carenza di una adeguata e corretta pubblicizzazione, augurando un maggior successo per future consimili iniziative, ribadendo la delusione per le assenze specialmente dei giovani e magari proprio della comunità francescana che tanto gentilmente ha ospitato il convegno.

Ma l’auspicio più concreto e più sentito è stato quello che anche localmente si avviino i primi passi per un’associazione delle famiglie coinvolte e la costituzione di una cooperativa sociale in modo tale che la legge Basaglia, a regime, consenta quella libertà di salute mentale oggi posta sotto una “tutela”, tutta fondata solamente sugli psicofarmaci.

Pablo Picasso: Guernica - 1937

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di Lina Pellitteri

ATTUALITA’

PIANO REGOLATORE GENERALE Intervista al Redattore Professor Giuseppe Trombino, docente di Tecnica Urbanistica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo Palermitano Ringraziamo per la cortese ed esaustiva disponibilità il Professor Trombino, che ha accettato di rispondere alle nostre domande sullo strumento urbanistico e sui tempi tecnici per la sua entrata in vigore.

A che punto e’ la redazione del p.r.g. di Cammarata ? Cosa resta da fare per poter disporre di uno strumento cosi’ fondamentale per il governo di un centro urbano e del suo territorio?

R- Siamo ancora in quella che tecnicamente viene definita “fase di formazione” del P.R.G . A questo punto è d’obbligo fare un riepilogo per illustrare quanto si è sino a questo momento fatto e quali sono ancora le fasi da espletare affinché Cammarata possa disporre del p.r.g.

L’incarico per la progettazione del p.r.g.. di Cammarata, mi è stato conferito nell’ottobre del 1990, ma per una serie di vicende burocratico-amministrative, l’incarico è diventato operativo nel 1995 sulla base delle direttive presentate dalla amministrazione comunale nel 1993.Attualmente non si puo’ parlare di p.r.g. in modo definitivo poiché si è ancora fermi allo schema di massima dello stesso, ossia ad un progetto che illustra in modo generale e sintetico quelli che sono i contenuti fondamentali sulla cui base si sviluppera’ il progetto del p.r.g. Lo schema di massima, consegnato all’amministrazione nel 1996, è stato approvato nel gennaio del 1998 da un commissario ad acta , nominato dall’Assessorato Territorio ed Ambiente. Successivamente all’approvazione dello schema di massima l’amministrazione ha dato seguito ai necessari adempimenti conseguenziali relativi ad uno studio geologico-tecnico del territorio cammaratese. L’incarico è stato conferito al geologo Salvatore Sangiorgi, il quale condensera’ il suo studio in una relazione geologica che offrira’ delle indicazioni precise sulle cui basi potra’ svilupparsi il progetto esecutivo di p.r.g. Tale progetto dovra’ poi essere sottoposto al visto del Genio Civile che lo valutera’ sotto l’aspetto del rischio sismico ai sensi dell’art. 13 della legge 64 del 1974. Ottenuto il nulla osta del Genio Civile, il consiglio comunale sara’ chiamato ad adottare il progetto di p.r.g. con le eventuali modifiche che riterra’ di intro-

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durre. Con la delibera di adozione il progetto diventa p.r.g. Alla fase di adozione, segue la fase di pubblicazione ed in ultimo quella dell’approvazione da parte dell’Ass. Territorio ed Ambiende,dopo la quale diventa operativo.

Quanto tempo passera’ ancora per espletare tutte queste fasi?

R- Volendo essere ottimisti, nell’arco complessivo dei prossimi due anni i Cammaretesi potrebbero gia’ disporre del p.r.g. Entro i prossimi sei mesi infatti, ultimate le relazioni geologiche, si potra’ completare la progettazione. Dalla consegna ai successivi adempimenti, fino all’approvazione passera’ almeno un anno e mezzo, considerando sei mesi per l’iter comunale (adozione e osservazioni) ed un anno per il parere dell’Assessorato, fino all’emissione del decreto di approvazione.Tutto cio’ evidentemente, se gli Organismi preposti all’esame ed all’approvazione del Piano non riterranno di dovere chiedere ulteriori elaborazioni.

Il primo esame lo effettuera’ il Genio Civile, che dovra’ entrare nel merito di alcune situazioni di particolare complessita’.

A cosa si riferiscono tali complessita’?

R- Si riferiscono alle difficolta’ nel dovere valutare la complessa situazione geomorfologica del territorio cammaratese. In particolare Cammarata bassa è sempre stata interessata da pro-

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blemi di instabilita’, collegati a complessi fenomeni di subsidenza. Il torrente Turibolo infatti, rappresenta una faglia (discontinuita’ tettonica) il cui lato sollevato è costituito dall’imponente massiccio roccioso su cui è arroccata buona parte del centro storico. Sappiamo bene come una faglia in caso di sisma ne amplifica gli effetti, innescando cosi’ dei problemi di instabilita’ che potrebbero risentirsi in misura maggiore sulla parte bassa del paese ed in misura “minore” sul massiccio roccioso: le case ancorate alla roccia infatti, da un punto di vista tecnico offrono una notevole stabilita’ strutturale e quindi rispetto a tutto il resto del territorio cammaratese, sarebbero meno coinvolte nei fenomeni sismici.

Il fenomeno della subsidenza invece, dovrebbe focalizzare maggiormente l’attenzione dei Cammaratesi, in quanto assolutamente inconciliabile con

l’edificabilita’.

La legge regionale n° 15 del 1991 afferma che prima di affidare un incarico bisogna dare le direttive al progettista. Quali indicazioni le sono pervenute?

R- Le direttive sono state approvate nel luglio del 1993. Fondamentalmente veniva esaminata la situazione urbanistica alla luce delle destinazioni attribuite dal programma di fabbricazione (risalente al 1984) che alla data era ancora pienamente vigente (i vincoli non erano ancora decaduti).

Il consiglio comunale, sulla base della relazione dell’ufficio tecnico, ha svolto un’analisi delle parti del p.d.f. che avrebbero dovuto essere confermate nella nuova pianificazione e di quelle che invece avrebbero dovuto essere riviste.Una delle direttive che il consiglio comunale ha individuato come obiettivo strategico è quella del recupero del centro storico, obiettivo gia’ tenuto presente dal p.d.f anche se di fatto sino ad oggi non ha avuto nessuna attuazione. Il consiglio comunale pose come determinante, almeno in una prima fase, lo studio dell’accessibilita’ all’interno del centro storico, tenendo presente l’esistenza di vie tortuose, abbastanza ripide e scoscese (tra Santa Maria e Gianguarna la differenza di quota è di circa 200 m).

Un’altra direttiva riguarda sempre il problema della viabilita’. Nel ’93 l’amministrazione aveva gia’ in cantiere la realizzazione di un collegamento stradale piu’ veloce tra Cammarata scalo e Gianguarna, collegamento esistente in epoca storica e rappresentato da una regia trazzera che si estendeva per un percorso di circa 4 km, di contro ai 7 attuali.

Cammarata attualmente è un paese la cui qualita’ paesaggistica non si puo’ assolutamente percepire in termini corretti. In

origine il paese era stato pensato per essere guardato dal basso verso l’alto, considerando che l’unica via d’accesso veniva dal basso. Altra direttiva prevedeva un collegamento stradale veloce tra Gianguarna e Santa Maria, mettendo cosi’ in comunicazione in modo piu’ diretto le due zone di espansione, senza dovere necessariamente passare per il centro. Realizzando queste infrastrutture viarie, per come previsto dalle direttive, si dara’ una risposta importante in termini di accessibilita’ generale al territorio, considerando anche il fatto che attualmente l’accesso privilegiato proprio perche’ meno articolato, è quello che passa per San Giovanni Gemini e l’attraversa per intero.

L’idea della suddivisione della citta’ in zone, rispecchia la maniera d’intendere l’urbanistica proposta dal movimento razionalista. Le Corbusier sosteneva che un centro urbano per essere definito tale, doveva garantire in contemporanea quat-

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tro funzioni fondamentali: risiedere, lavorare, circolare, divertirsi. in un contesto come quello di Cammarata, non le pare che il “circolare” sia prioritario per la realizzazione sempre in modo coordinato di tutte e quattro le attivita’ ?

R- I centri storici scontano tutti piu’ o meno il problema dell’accessibilita’.

L’abitato originario di Cammarata, era stato costruito strappando posti alla roccia e lasciando spazi minimi per garantire il passaggio degli antichi mezzi di spostamento. Il problema di Cammarata è complesso, in quanto non bisogna soltanto garantire l’accessibilita’ ai mezzi moderni , ma bisogna “creare” l’accessibilita’.

La realizzazione di quest’ultima garantira’ una migliore vivibilita’ del centro. Bisognera’ operare inoltre non dimenticando di studiare i percorsi per la scelta delle cosiddette “vie di fuga”, ossia percorsi raggiungibili facilmente ed in tempi brevi al fine di garantire una rapida evacuazione della popolazione in situazioni di rischio. A proposito dell’annoso problema del centro storico, cosi’ articolato e pittoresco ma altrettanto degradato e spopolato. come affrontare e risolvere una realta’ cosi’ complessa, dove l’80% delle unita’ edilizie sono abbandonate, le vie inaccessibili.e i negozi quasi del tutto inesistenti?

R- Quello che oggi noi chiamiamo centro storico, era ai tempi una cittadina che ospitava 10.000 abitanti. Oggi la popolazione complessiva è di circa 6.000 abitanti, ma con una densita’ maggiore concentrata nelle zone a valle e a monte. Innanzi tutto, come gia’ detto, bisognera’ creare le condizioni per l’accessibilita’.

In tal senso in accordo con l’amministrazione comunale, sono

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state individuate 3 o 4 piccolissime aree, occupate da case fatiscenti sulle quali operare delle demolizioni, generando lì dove è necessario delle piazze, dei parcheggi, e allargando la carreggiata stradale. Si tratterebbe di interventi circoscritti e strategici, non del tutto nuovi per Cammarata. Risale a quest’ultimo cinquantennio infatti, la creazione di piazza Marrelli.Quest’ultima non esisteva come tale, esisteva solamente una stradina costeggiata da case a destra e a sinistra. Si è intervenuti demolendo le case a valle e realizzando un muro di sostegno, sul quale poggia da un lato la piazza. Le demolizioni di vecchie unita’ abitative e la realizzazione di muri a valle per creare gli spazi soprastanti rappresentava come rappresenta tutt’oggi l’unico modo per creare condizioni migliori di accessibilita’. Piazza Marrelli è stata presa come esempio negli interventi che si prevedera’ (di comune accordo con l’amministrazione) di effettuare sulle piccole aree gia’ individuate. E’ chiaro che si tratta comunque di interventi modificativi della morfologia urbana e in quanto tali abbastanza complessi. Ma questo è il prezzo da pagare per il rilancio del centro storico.

Realizzando questi progetti sul centro, bisognera’ successivamente garantire la residenza all’interno dello stesso. In tal senso l’amministrazione comunale, ha individuato come elemento motore della riqualificazione del centro il rilancio del piccolo artigianato locale e delle attivita’ commerciali. Il centro storico non si puo’ riempire solo di abitanti, ma si deve riempire di vita piu’ in generale, e la vita passa anche attraverso le attivita’ lavorative. Alcune attivita’ lavorative specifiche di questa realta’ potrebbero riattecchire e svilupparsi se adeguatamente sostenute da finanziamenti comunitari.

Lei ritiene che una strategia che limiti l’espansione di Cammarata contenendo le zone “C” di espansione e favorendo

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cosi’ la rinascita della parte piu’ antica del paese, sia auspicabile?

R- Il lavoro che ha tracciato l’amministrazione comunale, e che poi io ho sviluppato nello schema di massima, non prevede nuove zone di espansione. E’ chiaro che se si da’ una risposta alla domanda esistente di nuovi vani, con la realizzazione di nuove costruzioni, non ha piu’ senso prevedere il recupero del centro con la ristrutturazione dell’esistente.

In sostanza bisognera’ depotenziare l’attenzione sulle zone di espansione e potenziare invece l’interesse sul centro, orientando la domanda sullo stesso. Non è una scelta che parte da un obiettivo utopistico: la ripopolazione graduale del centro riflette una moda e un’esigenza tipica degli ultimi anni, sull’esempio di diversi piccoli comuni d’Italia.

Il nuovo P.R.G., terra’ conto del fatto che Cammarata ha una prevalenza nel primario?

R- In merito, si prediligera’ la tutela delle zone “E” di verde agricolo, in contrapposizione con le zone “D” destinate alle attivita’ produttive e industriali?

In tal senso l’amministrazione comuna-

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le si è trovata a dovere operare una scelta alquanto difficile. L’attenzione era rivolta ai terreni del Tumarrano, i migliori come qualita’, facilmente accessibili e pianeggianti, tali da garantire anche minori costi per l’impianto di attivita’ produttive artigianali. La valle del Tumarrano si presenta cioe’ come la piu’ “appetibile” sia da un punto di vista agricolo che da un punto di vista artigianale.

Ad incrementare l’interesse sulla zona, contribuisce la presenza della diga di Cannemasche, che, se e quando sarà completata, potrà irrigare l’intera piana.

Si è scelto alla fine di destinare 15 ettari, ricadenti in zona E di verde agricolo, all’impianto di nuove attivita’ artigianali a servizio di un bacino comprensoriale piu’ vasto a cavallo tra le provincie di Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Il fatto non è rilevante in sé, ma lo è nella misura in cui un comune a vocazione nel primario, sceglie di favorire lo sviluppo di attivita’ nel settore artigianale. La scelta è stata anche in parte influenzata dall’esistenza (esempio incoraggiante) di piccole fabbriche a gestione familiare, ormai attecchite e sviluppate da tempo a Cammarata, meritevoli di adeguato sostegno.

A proposito di tutela, quali saranno i vincoli a cui sara’ sottoposto il territorio di Cammarata? In particolare,quali comporteranno l’inedificabilita’?

R- I vincoli maggiormente incidenti con l’inedificabilita’ sono collegati alla presenza dei boschi. Ne consegue che una parte del territorio di Cammarata, soprattutto alle pendici della montagna, sara’ vincolata all’inedificabilita’ in base alla legge 13 del 1999. Questa sancisce l’inedificabilita’ nelle zone boschive per una fascia compresa tra i 50 e i 200 metri. C’è una zona nelle vicinanze dell’ospedale, dove l’edificabilita’ è stata sospesa perché l’area ricade all’interno della fascia boschiva. In questo caso si

spera di attenuare gli effetti di “vincolo di arretramento dal bosco” attraverso la richiesta di una deroga all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali.

Alla base della piramide che rappresenta la gerarchia degli strumenti urbanistici, cosi’ per come concepiti dalla L.U. (legge urbanistica del 1942), ci sono i piani particolareggiati, intesi come piani che dettagliano le scelte del P.R.G. Quali piani particolareggiati prevede per cammarata?

R- Indirettamente ne abbiamo gia’ parlato. Sul centro storico si interverra’ proprio con un piano particolareggiato.

L’area D di sviluppo artigianale nella valle del Tumarrano verra’ realizzata sempre come piano esecutivo del p.r.g.

Altri due p.p infine, riguardano la zona Gianguarna e prevedono la creazione di un polo commerciale, e di una piccola zona di espansione a nord della stessa.

Quest’ultimo piano esecutivo, in realta’ va inteso come un piano di riqualificazione dell’esistente, considerando la presenza nella zona di un quartiere abusivo (Cozzo Lupo).

Come concepisce l’idea di un efficace funzionamento di due distinti p.r.g. per due comuni fisicamente uniti come S.Giovanni Gemini e Cammarata? Per gli anni futuri, non pensa che sia auspicabile l’introduzione di un piano regolatore generale intercomunale?

R- Il piano intercomunale è uno strumento urbanistico importantissimo, che in una realta’ come quella di S. Giovanni Gemini e Cammarata, avrebbe dovuto essere costituito trent’ anni fa, nel momento in cui i due centri ragionavano sui propri destini futuri in termini di espansione. Oggi pensare ad un p.r.g.i. è molto meno utile, poiché il problema effettivo di Cammarata è quello della riqualificazione dell’esistente in termini di spazi pubblici, di spazi privati e di servizi.

Un ragionamento intercomunale in termini di gestione dei servizi e delle risorse potrebbe invece essere efficace al fine di evitare sprechi inutili.

Dopo tanto studio e tanto lavoro, quali sono le sue opinioni in merito alle prospettive di sviluppo sociale ed economico di Cammarata?

R- Le prospettive non sono poi tanto diverse da quelle di qualsiasi altro comune interno della Sicilia. Si dovra’ puntare sulle risorse locali, l’ambiente, il turismo legato anche all’agricoltura, e lo sviluppo delle attivita’ artigianali. Il recupero del centro storico, comporterà anche una ripresa graduale dell’attivita’ edilizia ed una discreta rimessa in moto dell’economia.

Gli occhi di Zeus

di Vincenzo La Placa

Il Pianeta con gli anelli Saturno, secondo in ordine di grandezza tra i pianeti del sistema solare offre la sua spettacolare bellezza per otto mesi all’anno.

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el numero precedente abbiamo iniziato ad esplorare i pianeti che compongono il nostro sistema solare partendo da Giove; adesso continuiamo il nostro viaggio soffermandoci su Saturno.

Questo pianeta è, in ordine di grandezza, il secondo del sistema solare (dopo Giove) e con i suoi splendidi anelli che lo circondano, costituisce la meraviglia del sistema planetario.

Si trova ad una distanza dal sole di circa un miliardo e mezzo di chilometri, la sua grandezza è 9.4 volte quella della terra, il suo colore è verde pallido e la sua densità è così bassa che se fosse messo in acqua galleggerebbe.

La sua atmosfera, osservata anche con strumenti modesti, presenta, come Giove, delle fasce di nubi leggermente più chiare.

Pur essendo più piccolo e più lontano di Giove, nel cielo è facilmente rintracciabile; esso si vede per otto mesi all’anno: i primi due mesi all’alba, gli ultimi due al tramonto e per i restanti quattro per tutta la notte.

Va cercato sulla fascia dell’eclittica (la fascia dove si muovono le costellazioni, il sole e la luna) e si sposta ogni due

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anni da una costellazione alla successiva.

Attualmente si trova quasi subito ad est di Giove, nell’Ariete ed è un puntino ben visibile di un colore verde/ rosa.

Con un binocolo di 15/20 ingrandimenti salta subito all’occhio tutta la bellezza e la spettacolarità degli anelli che lo circondano formati in larga parte da polveri, materiali pietrosi e ghiaccio.

Questi anelli, a loro volta, sono formati da altri numerosissimi anelli concentrici di spessori e materiali diversi tra di loro, ma dalla terra sono visibili solo quattro sezioni principali.

Saturno ruota nello spazio in compagnia di 17 satelliti noti, ma i principali sono nove così chiamati in ordine di grandezza: Titano, Giapeto, Rea, Teti, Dione, Encelado, Mimas, Iperione, Febe.

Per i Greci, Saturno, era Cronos, padrone del tempo, che avendo paura di perdere il trono, uccise e mangiò i propri figli. Ma la leggenda vuole che uno di essi, Giove, riuscì a salvarsi e in seguito lo detronizzò prendendo il suo posto.

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ATTUALITA’

di M. Giovanna Raneri

UNO STRANO DECENNIO Tra il 1989 e il 1999 sono accaduti fatti che hanno cambiato l’assetto politico e geografico del nostro pianeta e le società delle grandi e piccole realtà Novembre 1989: il crollo del muro di Berlino. La fine di un’epoca , il crollo di molti ideali politici, etico-sociali ed economici. Ma, come sempre accade, dopo l’abbattimento di qualunque opera di cemento, montagne di detriti e di materiale di risulta si accatastano nell’attesa del risanamento ambientale. Da quella data molte cose sono successe ed i riflessi hanno originato una molteplicità di cambiamenti, non sempre, purtroppo positivi, così come il mondo intero si aspettava.Basta pensare alle guerre fratricide consumatesi nei paesi dell’Est,

temporanea riforma elettorale, a favore del sistema maggioritario, ha necessariamente indotto tutte le forze politiche ad un riassestamento dovuto più che voluto.

Ma che cosa è successo a S. Giovanni Gemini e Cammarata?

Quello che è accaduto è sotto gli occhi di tutti. L’elezione del primo cittadino, nelle ultime due tornate elettorali, nei nostri paesi come nel resto dell’ Italia, è stata sostenuta da coalizioni politiche e dalle liste che sono state vincenti per il Consiglio Comunale. Il sistema

ai focolai mai spenti, in nome di una ideologia, di una religione, delle differenze etniche e del potere. In politica, poi, la fine del “comunismo storico” ha disegnato, nel tempo, tali e tante variabili dando luogo a scenari che, prima d’ora, potevano considerarsi assurdi ed assolutamente non immaginabili.

La sinistra italiana svela il suo spirito democratico, frammentandosi in diverse formazioni politiche.

La destra opera scelte di democrazia, rinnega il periodo fascista e subisce lo stesso sbriciolamento. Tanto la sinistra, quanto la destra, riscoprono il centro che, tormentato dalle bufere di tangentopoli, rischia di perdere la rotta, dopo aver perso la bussola, e trova un equilibrio, dopo una serie di sminuzzamenti, in parte a destra e in parte a sinistra. Le scelte politiche italiane hanno sensibilmente avvertito i cambiamenti a livello europeo.

La caduta degli ideali storici e la con-

maggioritario, ci hanno spiegato i “grandi saggi”, è teso alla stabilità di governo ed è l’unico che può accrescere il benessere di una collettività, senza subire scossoni, cambiamenti al vertice e le crisi politiche che nel sistema proporzionale si verificavano con estrema facilità e frequenza. Mi permetto di dissentire poiché, tanto allora, quanto adesso, le crisi nascono perchè taluni soggetti o partiti, sentendosi insoddisfatti o ritenendo di non essere garantiti (per che cosa?), in tutto o in parte, minacciano l’uscita dalla maggioranza. Per evitare ciò, se era possibile allora, si cercava di dare adeguate risposte alle richieste, alternando o diversificando le composizioni della Giunta o in qualche Commissione, o sottogoverno vario e grazie all’intervento dei “leaders”, con buona pace dei Sindaci, si ricomponeva l’eventuale rottura. Quando ciò non era possibile, si affilavano i coltelli, si contavano i numeri e

“zac” saltavano le teste. Forse qualcuno è ancora convinto che adesso non sia più così? Non so se la mia sia malizia o ingenuità. L’igenuità di chi continua ad illudersi che il nuovo sistema abbia cambiato le regole “tacite”, quelle che non compaiono in nessun statuto, trattato e documento che sigla la nascita di una coalizione elettorale ed amministrativa. Ci hanno anche spiegato, gli stessi “saggi”, che un Sindaco viene giudicato dalla collettività e che da questa può essere sfiduciato, oltre che, ovviamente, dai consiglieri comunali che, però, con la destituzione del Sindaco, pongono fine anche al loro mandato. Viene da chiedersi: le nostre Amministrazioni comunali vanno davvero così d’amore e d’accordo, intendendosi alle perfezione e, soprattutto, essendo concordi in modo assoluto sull’operato amministrativo e politico, oppure riescono a mascherare bene, a volte istigando ed a volte subendo, ricorrendo magari ai vecchi artifizi risanatori? Un cambio di nota qui, un giro di valzer là ed il concerto continua...Ma tornando alle variazioni successive al crollo del muro di Berlino ed alla conseguente riunificazione della Germania in un’unica grande Nazione, addirittura la più forte sul piano economico. L’Europa si risveglia, dopo anni di torpore e siglato il trattato di Maastricht, si avvia verso un lento processo corporativo politico, sociale e finanziario, programmando anche la nascita della nuova moneta: l’EURO.Bene, bravi tutti, siamo davvero felici che finalmente ciò accada e, intanto che aspettiamo di coglierne gli aspetti positivi, italiani come siamo, cominciano a pioverci le prime tegole. Niente più benzina “super” entro il 2001. Povere, piccole, vetuste auto, forse anche ammaccate, costruite prima del 1984, dovranno necessariamente essere rottamate a favore di quelle “ecologiche”. E per coloro che non hanno le risorse economiche per sostituire l’auto? Niente paura, ci dicono gli esperti, una piccola modifica meccanica, l’aggiunta di additivi al carburante ed il gioco è fatto! Così, però, pagheranno un pieno di “rossa” a costi salati e, soprattutto, l’auto inquinerà di più.

Insomma, il cane che si morde la coda!

E come non pensare alle belle e caratteristiche stradine dei nostri centri storici?

E’ comunque consigliabile compiere la traversata con un mezzo piccolo e vecchio, visto lo stato di elevato dissesto.

Non utilizzare auto nuove, c’è il rischio di rovinarle tra una buca , un cantiere “sempre” aperto e un passo inaccessibile. E non basta scrivere “stiamo lavorando per voi”!

ARCHEOLOGIA

di Carmelo Nocera

LA MISTERIOSA GROTTA DEL BAGLIO Un luogo ove la leggenda si è confusa con la storia Ci sono dei luoghi pieni di storia, di fascino e di mistero che la fan tasia popolare ha tramandato come miti, ad essi neanche gli storici, anche i più scettici ed asettici, sono riusciti a sottrarsi. La “grotta del baglio” è uno di questi luoghi. La leggenda si è sovrapposta alla storia, a tal punto, che i diversi autori che se ne sono occupati, (come il Cascini, il Fazzello, il Caruso e il Tirrito ecc..), riportano la leggenda.

Si narra che sul Monte Cammarata, ad alcune centinaia di metri dalla sua cima, verso sud, c’è una grotta che si inabissa dentro la montagna e passando sotto il paese va a sboccare alla base del colle Tribico (o Tribisco), per intenderci il Pozzillo, presso l’ Acqua Fitusa (località così nominata per le acque sulfuree che vi sgorgano). Tutti a Cammarata e San Giovanni Gemini conoscono la leggenda.

Ma a quanto sappiamo fino ad oggi, la “grotta del baglio”, non è mai stata esplorata da nessuna spedizione di esperti, come speleologi ed archeologi. Sappiamo per certo, dalle notizie raccolte, che la grotta ha un ingresso inclinato verso il basso, alla cui destra c’è un cunicolo, superato il quale ci si trova in una camera a forma quadrata, dove ad altezza d’uomo si trova inciso, su una delle pareti, il monogramma di Cristo, cioè il segno degli antichi cristiani. (X). Il macigno che ostruisce parte dell’ingresso, (foto in basso), nasconde un altro profondo budello che si addentra verso est. In questo luogo della memoria, ci siamo arrivati lo stesso giorno che abbiamo visitato Santa Venere e la “capanna du scarparu”.

Per giungervi siamo partiti dal secondo

rifugio e abbiamo percorso un tortuoso sentiero; era l’antica mulattiera utilizzata per trasportare i blocchi di ghiaccio, provenienti dalla “nivera”, che rifornivano anche Agrigento, (Sciascia ne parla in una delle sue opere). Lungo la salita il paesaggio è spettacolare, cambia continuamente di varietà cromatiche, ci mostra profonde valli, paesi lontani e i contrafforti sud della nostra montagna, (“Cozzo tre monaci”, “Gallinica” ecc..). Anche se siamo a fine settembre, in queste zone sembra ancora primavera e con molto piacere scopriamo alcune erbe medicinali (valeriana, timo ecc...). La salita pare non finire mai e la stanchezza comincia ad affiorare, ma l’aria stimolante e il panorama incantevole ci danno ulteriori energie. Le tracce, visibili, lasciate da un cin-

ghiale lungo il sentiero, mettono in apprensione le ragazze, che vengono però rassicurate dalla presenza maschile.

D’improvviso una grande conca, un anfiteatro naturale, si apre sotto una rupe e alla nostra destra si nota quel che resta della grande “nivera del barone” (foto in alto). E’ in grave stato di degrado e ciò ci da una stretta al cuore. Al di sopra di essa vi sono i resti di una costruzione rettangolare, non conosciamo l’uso al quale era destinata, ma ultimamente è stata utilizzata dai nostri pastori come rifugio. Scattate alcune foto, scandagliamo la zona verso sud-ovest, alla ricerca della grotta. Troviamo una spaccatura nella parete e un’altra accanto, ma la nostra spelonca la rinveniamo all’interno di un piccolo canyon, ove si innalza uno strano pinnacolo che gli agenti atmosferici hanno modellato in una figura di bizzarro animale con un copricapo. L’ingresso della grotta incute paura, ma ci attrae fatalmente. Ci avviciniamo e constatiamo purtroppo che l’accesso non è facile, privi come siamo, tra le altre cose, di attrezzature adeguate.

Il grande masso ci ostruisce il prosieguo verso l’interno degli strati calcarei, fortemente seraccati dalle ere geologiche.

Crediamo che le altre cavità siano in comunicazione con la grotta principale. Ci rendiamo conto che è necessaria un’esplorazione più accurata, magari effettuata da una spedizione di speleologi.

Ciò consentirà di svelare i misteri che la grotta nasconde. L’avventura continua.

A Cura della Redazione Sportiva di Studio Fantasy News

LO SPORT

Servizi di: Biagio Lupo Gero Pinna Vincenzo Lupo

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GEMINI : concluso il girone di andata del PRIM A CA TEGORIA : il Kamarat PRIMA CATEGORIA campionato di Eccellenza con 14 punti, il nuovo allenatore è Giovanni Italia

al giro di boa conserva immutate le aspirazione per il vertice, alla ripresa però mancheranno otto titolari

Il Gemini chiude il girone di andata con quattordici punti in classifica (quattro in meno della passata stagione), frutto di quattro vittorie, due pareggi e nove sconfitte, in piena zona play-out, confermando un periodo di prestazioni e risultati altalenanti. E dire che i biancorossi avevano iniziato bene, conquistando dieci punti nelle prime cinque gare, posizionandosi al secondo posto in classifica. Ma a seguito di numerosi risultati negativi, ha sciupato quanto di buono aveva ottenuto in precedenza, con il conseguente abbandono della panchina da parte dell’allenatore Sapia. Le festività Natalizie, che sono un lungo periodo di sosta, sono servite alla dirigenza, e al presidente Giuseppe La Greca, a prendere delle decisioni importanti. Prima fra tutte quella di dare a Giovanni Italia il compito di allenare la squadra, poi quella di sostituire il D.S. Angelo La Pinta (assente per motivi di lavoro), con Giovanni Traina , già presente nel gruppo dirigenziale. Intanto al comando del campionato si è piazzata solitaria la Panormus (Palermo) con 31 punti, seguita ad una lunghezza dall’agrigentina Akragas; si tratta di un torneo particolarmente livellato, sia nel vertice che nelle retrovie, una classifica piuttosto corta che si divide in due tronconi, il primo impegnato a tentare il salto nel C.N.D.;il secondo a evitare la retrocessione.

Il Gemini si trova attualmente al quintultimo posto, e gli ultimi risultati non hanno certamente entusiasmato i tifosi, i quali si attendono un pronto riscatto nel girone di ritorno.

Il Kamarat continua ad inseguire il vertice della classifica,che vede al comando l’Empedodina (prossimo avversario), e sebbene fosse riuscito ad accorciare le distanze dalle battistrada, vincendo un importante incontro a Sciacca contro la locale Verde Nero, con il pareggio interno conseguito contro il Campofelice, si rivede allontanare dalla zona play-off. Molte, comunque, sono le attenuanti della formazione cammaratese, soprattutto le numerose assenze, di elementi importanti per gli schemi del giuoco. Necessario sarà il recupero di questi giocatori per l’imminente match contro la capolista Empedoclina, e per il prosieguo del campionato che vedrà il Kamarat impegnato, quasi sempre tra le mura amiche, contro le formazioni di vertice a partire dall’Alessandria, Amia, Fincantieri e Bagheria. Tutte formazioni che aspirano a trovare un posto utile per entrare negli spareggi promozione. I tifosi comunque quest’anno si sono presentanti abbastanza numerosi e calorosi, dando fiducia al proprio beniamino Renato Maggio, che assieme ad una dirigenza numerosa e compatta, stanno cercando di rivalutare il calcio cammaratese, possibilmente coronando il tutto con una entusiasmante promozione. Su questo argomento molti rimangono cauti, perché l’impresa non sarà sicuramente facile, visto il livellamento nelle zone alte della classifica, con la presenza di formazioni di tutto rispetto.

PALLAVOLO FEMMINILE CAMPIONATO DI SERIE D

Da sinistra in piedi: Alice Loria, Valentina Salvi, Di Giacomo Rosalia, Paola Goretti, Laura Tatano, Roberta La Mendola, Adriana Carito, Valentina Scrudato, Dorotea Lombardo. Al centro : Santino La Tona Magazè 16

Può ritenersi soddisfatto il Presidente Vincenzo Bonaccolta dei risultati conseguiti. Una squadra giovane con molta grinta e voglia di fare, soprattutto di giocarsela punto su punto. Nuovo anche lo sponsor che ha dato piena fiducia alla compagine locale e a uno sport bello e avvincente.

Le nostre atlete, principalmente quelle più giovani, certamente hanno ancora ampio margine di miglioramento, devono prendere coscienza delle proprie capacità. Il buon lavoro svolto dal mister Franco Reina fa ben sperare per un ottimo risultato finale.

“Anche se spesso, -lamenta Bonaccoltadobbiamo superare ostacoli che non hanno niente a che vedere con l’agonismo,come la mancanza di riscaldamento durante gli allenamenti.”

Taekwondo Sabato 18 dicembre presso la palestra “ New Center” di San Giovanni Gemini si sono svolte le prove per il passaggio di grado dei giovani atleti che frequentano la locale scuola di Taekowondo.

L’esercizio di questa disciplina comporta periodici esami per reggiungere dal decimno grado iniziale il primo e dopo conseguire il titolo massimo di cintura nera.

Ventiquattro gli atleti intervenuti, di cui due donne, che, sotto il rigoroso controllo del loro maestro Franco Reina e del responsabile tecnico regionale Sammaritano Giuseppe, hanno affrontato le prove previste per il superamento di livello.

La scuola sangiovannese di taekwondo, attiva ormai da diversi anni grazie principalmente all’impegno di Franco Reina, conta già alcuni atleti cintura nera ed altri cinque sosterranno le relative prove a Palermo nel giugno del 2000.

Una disciplina che insegna il controllo del proprio corpo e la capacità di concentrazione.

Questo l’elenco dei partecipanti, alcuni dei quali potrete riconoscere nella foto: Bongiovanni Mario, Caldarella Walter, Carta Lorenzo, Infantino Roberta, Leto Gabriele, Madonia Nicola, Mangiapane Daniele, Mangiapane Giuseppe, Miceli Francois, Militello Francesco, Reina Paolo, 9° KUP;

Giarratana Gianluca 8° KUP; Ballo Carmelo, Lo Sardo Nonuccio, Lupo Riccardo, 7° KUP; Bumbolo Salvatore, Sciacchitano Nino, Vinci Riccardo, 5° KUP; Di Grigoli Enza 4° KUP; Giarratana Gianluca, Madonia Riccardo, Romano Ilario, 3° KUP; Ilardo Antonio 2° KUP; Romano Piero 1° KUP.

Atletica Leggera: Maratona A Latina e Palermo buona affermazione della FILIPPIDE All’ultima edizione della Maratona Internazionale di Latina, alla quale hanno preso parte quasi mille atleti di diverse nazioni e tutti di grande livello,

ha partecipato anche Piero Pinna (nella foto). Il nostro atleta ha impiegato h. 2.34'.55" per percorrere i quarantadue chilometri e 150 metri,

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piazzandosi al nono posto. Un ottimo risultato, considerato il calibro degli atleti che conccorrevano a questa edizione.

L’otto dicembre nella Maratona Internazionale di Palermo la formazione Filippide era quasi al completo. Due dei componenti della squadra, Piero Pinna ed Egidio Riolo, si sono cimentati nella distanza breve, si fa per dire, di ventuno chilometri, la cosiddetta maratonina, piazzandosi rispettivamente al quarto e al 175 posto, su 302 partecipanti. All’esordio nella tradizionale distanza dei quarantadue chilometri Calogero Lo Guasto piazzatosi al 26 posto con h 2.

47'.09", Vincenzo Lo Guasto 99 posto con h.3.11’21" e Antonino Abello al 100 posto con h.3.11’22".

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L’oroscopo di ALTAIR Il Segno del mese:

SAGITTARIO (22 Novembre- 20 Dicembre)

I nati Sagittario possiedono una mobile e duplice natura, rappresentata dallo stesso simbolo del segno, metà uomo e metà cavallo. Sono dominati dal desiderio di mutamento per raggiungere situazioni sempre diverse, (grazie all’influenza di Nettuno), da vivere poi con godimento, (grazie all’influenza di Giove).

L’irrequietezza nettuniana li porta a desiderare di espandersi, di evadere non solo fisicamente dalla propria famiglia e dal proprio ambiente, ma anche a desiderare di elevarsi spiritualmente. In genere sono gioviali, esuberanti, pronti a cambiare luogo e azione, amanti dell’avventura, degli sport, dei viaggi,

soprattutto nei paesi lontani dove il contatto con popolazioni e culture diverse soddisfa la loro sete di nuovo. Inoltre mirano dritti al raggiungimento dei loro obiettivi attraverso idee innovatrici, sebbene mai troppo rivoluzionarie e distruttive come i nati Scorpione. Quando le due componenti opposte del segno, l’animalesco e lo spirituale, riescono a fondersi in equilibrio tra loro, si hanno individui completi proprio perché tutte le componenti dell’essere umano sono armonicamente rappresentate e realizzate.

In questo segno si possono trovare soggetti che, proprio per questa possibilità di sintesi del dualismo insito

nella natura umana, meglio di altri possono rappresentare l’uomo nella sua complessità.

In questo mese Riaffiorano dei piccoli malintesi in famiglia che però verranno chiariti presto.

I single, quei pochi rimasti, potranno vivere ancora in libertà il periodo festivo.

L’anno si chiuderà con un bilancio positivo per i vostri affari e le questioni di lavoro. Sono in arrivo grosse novità.

Il vostro desiderio di fare felici gli altri vi spingerà a comprare regali costosi. Mi raccomando: non esagerate!

ARIETE ( 21 Marzo- 20 Aprile) Sarete attraenti, seducenti e sensuali, nessuno potrà resistervi. Se siete single, conquisterete facilmente la vostra preda. Le coppie trascorreranno un periodo sereno. Se potete, imparate una lingua straniera, perché vi servirà.

Nonostante le spese appena fatte, il vostro bilancio è ottimo.

LEONE (23 Luglio- 22 Agosto) Partite in vacanza con il partner. I single dovranno aspettare ancora qualche mese per trovare l’amore. Vi meritate un periodo di riposo, anche perché avete raggiunto i vostri obiettivi, chiedete qualche giorno di ferie. Potrete lasciarvi andare a qualche spesa in più. Concedetevi pure una vacanza di lusso.

CAPRICORNO (21 Dicembre- 19 gennaio) Discussioni in famiglia verranno ben presto superate e vivrete un periodo molto sereno. I single sentiranno il desiderio di passare le vacanze con persone care e amici di vecchia data.

Non sarà un mese di nuovi flirt.

Eccezionale il bilancio in campo lavorativo. Il 2000 vi riserverà prospettive eccellenti.

TORO (21 Aprile- 20 Maggio) Risolvete i problemi di coppia cercando un dialogo. Poi organizzate una vacanza all’estero per ritrovare l’armonia perduta. I single potranno innamorarsi per queste feste. Le stelle vi consigliano di non pensare al lavoro e di rilassarvi in questo inizio d’anno.

Saranno più le uscite che le entrate, ma non preoccupatevi.

VERGINE ( 23 Agosto- 22 Settembre) Dedicate un po’ delle vostre energie alla famiglia: collaborate all’organizzazione di pranzi in casa.

I single troveranno l’anima gemella in un torneo di carte a casa di amici.

Il 2000 sarà un anno romantico.

Nonostante gli impegni di cuore, vi dedicherete costantemente al lavoro.

Siate generosi.

ACQUARIO ( 20 Gennaio - 18 Febbraio ) Se faranno dei viaggi, i single si innamoreranno di una persona con l’accento straniero. Le coppie vivranno un periodo di crisi.

Raccogliete i successi per il lavoro svolto durante l’anno, ma contemporaneamente cercate di portare avanti nuove iniziative. Le stelle vi garantiscono un periodo ottimo dal punto di vista economico.

GEMELLI (21 Maggio- 21 Giugno) Brindate al 2000 e al vostro amore!

Sarà difficile che un nativo dei Gemelli non sia innamorato in questo mese così romantico. Partite per un viaggio con il vostro partner, trascorrerete momenti indimenticabili. Lavorerete sodo, ma presto raccoglierete i frutti dei vostri sacrifici. Le entrate di denaro sono meritate.

BILANCIA ( 23 Settembre- 22 Ottobre) Venere e Marte in conflitto tra loro provocheranno alti e bassi nelle coppie. I single potranno trovare l’anima gemella se parteciperanno ad una gita in montagna. Avete problemi sul lavoro? Affrontateli con calma e si risolveranno. State attenti a non spendere più di quello che guadagnate!

PESCI ( 19 Febbraio- 20 Marzo)

CANCRO (22 Giugno- 22 Luglio) I cuori solitari troveranno l’amore tra gli amici di vecchia data. Le coppie saranno più innamorate del solito.

Aspettatevi una promozione, vi aspettano grandi successi. Sarete gratificati economicamente, ma siccome avete le mani bucate non vi resterà niente in tasca. Siate generosi, ma non spendaccioni.

SCORPIONE (23 Ottobre- 21 Novembre) Venere vi regalerà un inizio di anno veramente memorabile. Vi sentirete belli e affascinanti e vivrete un amore travolgente. Le coppie ricorderanno questo periodo come uno dei più romantici della loro vita. Non improvvisate, pianificate il lavoro da svolgere in queste settimane. Fate regali originali agli amici.

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Magazè

Le coppie trascorreranno un felice periodo. I single vivranno dei flirt interessanti, ma poco duraturi.

Dovrete risolvere delle questioni in campo lavorativo. Non dedicatevi a nuovi progetti. Non avete intenzione di badare a spese in questi giorni, ma state tranquilli perché i guadagni saranno eccellenti.

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(Un Braccio lungo e uno corto) Si dice quando si fanno particolarità nel trattare con gli altri Dissi lu surci a la nuci: “Dunami tiempu ca ti spirtusiu” (Disse il topo alla noce“Dammi tempo che ti buco”) La costanza riesce sempre nel suo intento

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Arriverà, sta arrivando, è arrivato....

(Speriamo qualcuno se ne accorga) E poi l’alienato sarei io... Sono normali queste formichine che riempiono l’auto di pacchi e pacchetti, all’insegna dell’ultimo di tutto?

Come se il primo di gennaio del 2000 non fosse tutto uguale al giorno precedente, con gli stessi problemi, le stesse gioie, le stesse tristezze.

Buon ultimo dell’anno a lei e famiglia signora, dall’ultimo degli umani.

Sparati

Il progresso arriva..... sempre e comunque

U

A questo punto una domanda sorge spontanea: ma non potevo nascere penultimo?

di Uragano

stri, realizzano gallerie sott’acqua, per unire paesi i cui abitanti hanno lingue diverse, ed iniziando a forare il sottosuolo ognuno dal suo lato, al centro circa, si incontrano (miracolosamente direbbero i nostri ingegneri o i nostri costruttori).

Il progresso avanza e le strade subiscono delle modifiche per essere migliori e più efficienti... un esempio per tutti: una curva che si poteva affrontare tranquillamente a 120 km/h è stata MIGLIORATA, forse dopo l’entrata in vigore della legge che stabiliva dei limiti di velocità, sostituendola con una galleria di nuovissima concezione dove ha perso la vita un generale dell’esercito (al quale spetta senza dubbio un saluto militare). Questo in altri posti sarebbe stato sufficiente per ripristinare la vecchia curva, ma qui forse, i generali dell’esercito sono diversi dai generali di altre forze, dai magistrati o dai ministri.

Si sente da più parti che presto si spenderanno svariati miliardi per MIGLIORARE lo scorrimento veloce PA-AG (S.S. 189), e sicuramente molti saranno gli interessati a questi miliardi, vorrei fossero di più quelli interessati all’effettivo miglioramento della strada; vedete, io capisco sia gli ingegneri che i costruttori, e anche i loro protettori - diciamo così - ad essi interessa il profitto ed è cosa normale!!! Ma gli addetti al collaudo... questi proprio non li capisco... spero non li capiate nemmeno voi.

Il progresso arriva si sa... e non sarò certo io a volerlo fermare, anzi, spero di riuscire a percorrere strade progettate da post-ingegneri e con mezzi intelligenti che ti riportino a casa sempre e comunque.

Magazè

n tempo, si viaggiava su mezzi di trasporto intelligen ti, cavalli, “muli” o “scecchi”, animali che ti riporta vano a casa senza essere né guidati né tantomeno comandati, ma quando il progresso arriva, si sa, nessuno lo può fermare... arrivarono le macchine, così, “i trazzeri” si trasformarono in strade (forse è per questo che i nostri “vecchi” raccontano che per fare le strada, mandavano avanti “u sceccu” e dove si dirigeva lui, esse venivano tracciate...), e fin qui tutto bene, si vedevano delle stradine veramente carine: i muretti fatti in pietra, vi erano raccoglitori d’acqua con cunicoli che passavano sotto la strada tondi e sempre in pietra, l’asfalto (quando c’era) era grigio, etc...

Ma quando il progresso arriva, nessuno lo può fermare, arrivarono così gli ingegneri, si iniziarono a fare progetti arzigogolati (per aumentare spropositatamente il loro profitto) si fecero ponti, muri in cemento (riempiti di pietre, per guadagnarci più), gallerie SEMPRE con una curva al suo interno (non curanti che il loro ulteriore introito, sarebbe stato pagato successivamente con vite umane), l’asfalto divenne nero, nero come la morte (un mio amico dice che di tipo sperimentale...), i raccoglitori d’acqua - per loro superati, visto il processo di desertificazione - scomparirono del tutto o quasi, si crearono sistemi e tecniche (queste si efficienti e sofisticate) per “coprire” le deficienze, sia dei progetti che della loro realizzazione.

E non mi si dica che le cose non potevano essere fatte diversamente, visto che ad es. in posti relativamente vicini ai no-

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Tutti presi a festeggiarte l’ultimo Natale del millennio, l’ultimo capodanno del millenio, l’ultimo pranzo del millennio.