F.E.L.M. - Teorie e modelli della formazione Isa Maria Sozzi
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE “Un corpo docente motivato e altamente qualificato è essenziale per garantire ai giovani una buona istruzione. Le nuove aspettative e le sfide con cui gli insegnanti di tutta Europa si devono confrontare dimostrano quanto essi si trovino al centro del dibattito politico in materia di istruzione. Il piano di lavoro relativo ai futuri obiettivi dei sistemi di istruzione e di formazione fino al 2010, approvato dal Consiglio Europeo di Barcellona il 15 e 16 marzo 2002, considera dunque gli insegnanti gli “attori chiave di tutte le strategie intese a stimolare lo sviluppo della società e dell’economia”. (Viviane Reding - Commissario Europeo per l’Educazione e la Cultura) Tutte le grandi riforme della scuola che si sono succedute in questi 150 anni di Stato unitario, dalla legge Casati, alla riforma Gentile, alla riforma degli Organi collegiali, non hanno potuto fare a meno di intervenire sullo stato giuridico dei docenti. Proprio perché, l’intervento sull’architettura ordinamentale del sistema non può tralasciare di rivisitarne il ruolo e il quadro delle nuove funzioni che il docente sarà chiamato a svolgere. L’Italia, attualmente, ha descritto un profilo professionale costituito da dodici competenze: - possedere le conoscenze necessarie; - accompagnare gli allievi nella formazione; - collaborare con i colleghi, i genitori, le autorità, le istituzioni, il mondo imprenditoriale e gli organi rappresentativi; - integrare le proprie competenze nei diversi contesti educativi; - inscriversi nello sviluppo continuo delle proprie competenze; - gestire il proprio insegnamento in funzione di obiettivi e di metodi chiaramente definiti; - far partecipare gli allievi al proprio ritmo preoccupandosi della intedisciplinarietà; - organizzare il tempo, lo spazio, i modi per favorire l’apprendimento; - favorire la comunicazione e la collaborazione tra gli allievi; - promuovere l’innovazione; - valutare l’insegnamento e l’attività globale della scuola; - assumere il proprio ruolo sociale. Le competenze menzionate prevedono che l’insegnante assuma il suo ruolo sociale tenendo conto del contesto sociale e culturale nel quale si inscrive la scuola, della necessità di aprirsi a una popolazione multietnica e di far conoscere i problemi specifici dell’insegnamento a degli allievi di cultura, lingua e nazionalità differenti. Un’altra competenza mette l’accento sulle collaborazioni con l’insieme degli attori, il mondo della produzione, gli organismi locali e le famiglie. Si insiste anche sulla promozione dell'innovazione scolastica, in collaborazione con altre istituzioni e con il mondo del lavoro. Si raccomanda che gli insegnanti arrivino ad ascoltare, osservare, capire gli alunni, tenendo conto dei loro bisogni psico-sociali. Si tratta di assicurare la costruzione della loro identità personale. Per questo è importante che si instaurino con gli alunni delle forme di comunicazione e delle relazioni reciproche che stabiliscano dei mezzi di apprendimento e di arricchimento. La competenza pedagogica consiste nel costruire un insegnamento adatto al ritmo di apprendimento e alle caratteristiche degli allievi. Si sottolinea inoltre che il docente deve avere la capacità di gestire il suo insegnamento in funzione dell'autovalutazione che ne viene fatta, ma anche di comunicare con gli alunni e di collaborare con i membri del team educativo. Si tratta anche di una capacità di adattarsi e di mettersi in discussione. Per raggiungere questi obiettivi la legislazione italiana prevede un percorso articolato e