

Gabriele Palombo
Breviario esistenziale
La vita in pillole ELIGRANA
Introduzione
Il libro, nella prima parte, contiene una raccolta di miei aforismi e pensieri. Nella seconda parte contiene brevi riassunti su argomenti esistenziali e tre preghiere. Le questioni qui trattate si soffermano di più su quelle esistenziali e spirituali. Il testo tratta della condizione umana di partenza fin dalle origini della vita nel seno materno, un mondo a SÉ dove tutto comincia che racchiude diversi segreti inerenti all’uomo, la vita cosmica e la spiritualità. Non tutti i pensieri e gli aforismi possono essere chiari subito. Qualcuno di essi potrà sembrare oscuro ma è la loro peculiarità. L’aforisma è una sintesi di verità.
Negli aforismi e pensieri da me proposti, per ogni argomento preso in esame, ho trattato pure il suo contrario, perché in un mondo diviso e frammentato qual è il nostro, siamo portati a soffermarci quasi esclusivamente su quello che ci piace di più e collima con i nostri schemi mentali e con la nostra visione della realtà che ci fa mettere in discussione e persino rigettare tutto il resto, specie il negativo, o presunto tale. Le verità, all’origine, sono mezze verità e spesso persino falsità che diventano verità attraverso la sintesi degli opposti.
Ogni volta che rileggo queste riflessioni sulle passioni, sulla volontà di potere, sulla vita prenatale o sulla follia, mi capita più volte che debba fermarmi a riflettere, perché m’inquietano ancora molto; soprattutto quando queste descrivono la parte più oscura, dura e violenta della psiche e dell’animo umano. Poi penso a quello che noi umani siamo capaci in positivo e creativo e la fiducia nell’uomo prevale. Questo per dire che
senza portare alla coscienza questo lato oscuro dell’uomo e senza liberarsene, la vita sarà un’incessante e sterile ripetizione. A causa della vita prenatale ignorata, negata e rimossa, dove quasi tutto inizia, di mitologie discutibili e visioni dell’uomo parziali, fuorvianti e paralizzanti, sono secoli che giriamo in tondo.
Omero, per primo, con la sinistra figura dei Proci e Dante, poi, con la descrizione dei vizi e dell’inferno, benché in modo raffigurato e poetico, unitamente ad altri poeti e artisti, ce lo ricordano da secoli. Ma facciamo fatica a pensare e ad accettare che brutture del genere ci possano appartenere (oltre il positivo da loro proposto, dal momento che l’uomo non va identificato col suo male), soprattutto perché in Occidente da secoli viviamo in una cultura prevalentemente schizofrenica, idealizzante e perbenista che è portata a rigettare il male, col risultato che ciclicamente si ripresenta.
Infine, diverse riflessioni e termini da me utilizzati (come la vita come opera d’arte e la bellezza seconda, le leggi della vita, la menzogna esistenziale e l’ideale di perfezione morale, la distinzione tra sensi di colpa e colpa reale e altro ancora) provengono dal pensiero e dall’antropologia personalistica esistenziale creata da Antonio Mercurio, fondatore e presidente della Sophia University of Rome (S.U.R.), mio maestro e maestro di Vita, cui nutro profonda riconoscenza e gratitudine.
Buone riflessioni e buona vita.
L’autore
I PARTE Aforismi
La vita
“La vita è un dono d’amore cosmico e un miracolo d’amore terreno che va accolta, sviluppata e custodita fino all’ultimo con gratitudine e amore”.
“La vita è un mistero da svelare e un sogno da realizzare”.
“La vita è d’una semplicità e bellezza stupefacenti, che non sono già date: devono essere conquistate”.
“Il senso della vita o lo scopriamo noi oppure senza esserne consci subiremo quelli altrui oscuri, parziali e persino falsi”.
“Dinanzi alla vita ci si può porre in diversi modi: subirla (lamento, vittimismo e ignavia), sfregiarla (pretese, passioni e vizi), distruggerla (falsità, odio e violenza), oppure si può cambiarla e abbellirla (coraggio, arte e saggezza)”.
“Quando si smarrisce il senso della sacralità della vita, di chiunque e comunque essa sia, saranno l’egoismo e la barbarie a prevalere nei rapporti tra gli umani”.
“La vita attecchisce, fluisce e si espande incessantemente dove c’è la presenza dell’amore e l’accettazione del dolore”.
“La vita umana all’origine è come un puzzle: o si ricompone o rimarrà confusa, scissa e frammentata come natura l’ha fatta”.
“Se si vuole una vita diversa e degna d’essere vissuta, bisogna crearsela”.
“La vita senza un riferimento Trascendente cui finalizzarla sarà in balia dell’egoismo e pretese, passioni e vizi svanendo nel nulla”.
“La vita più si trasforma e s’unifica, più s’impreziosisce e s’abbellisce”.
“La vita per manifestarsi in tutto il suo splendore e immensità necessita d’essere trasformata e purificata fin dalle sue origini nel seno materno”.
“L’arte d’amare crea l’arte di vivere. L’arte d’amare e l’arte di vivere fanno della propria vita un’opera d’arte”.
“Ci sono strade conosciute che girano in tondo e percorsi sconosciuti scoscesi. I secondi sono i più lunghi e tortuosi, ma se si percorrono con fiducia e coraggio fino in fondo condurranno in posti impensabili”.
“Le persone che non si danno nessun progetto esistenziale su cui fondare e vivere la propria vita o si smarriscono e la subiscono, o la sciupano e si distruggono”.
“È sempre meglio navigare e rischiare di naufragare che restare immobili a sonnecchiare, perché se non rischi nulla, rischi tutto”.
“Ogni volta che si cade e ci si rialza senza lamentarsi e imprecare, non si sarà più quelli di prima”.
“Ci sono delle sconfitte che si possono trasformare in vittorie e ci sono dei successi che possono rivelarsi delle sconfitte”.
“Utilizzare l’avversità e tempeste della vita in occasioni di crescita personale è un’arte che s’impara”.
“Quando si sarà unificata e sanata la propria vita e si sarà in pace e armonia con se stessi, non s’avrà più paura e soggezione di nessuno perché chi teme l’uomo è perché teme se stesso”.
“Quando si sta bene con se stessi, col prossimo e la Natura ci si sente più sereni e appagati che all’interno d’una reggia”.
“È la mancanza di coraggio, di fiducia e d’immaginazione che impediscono agli uomini di pensare che potrebbero essere diversi, che la loro vita e condizione esistenziale potrebbero cambiare”.
“I pensieri, in positivo e in negativo, sono una profezia auto avverantisi”.
“I pensieri inquinati inquinano la mente, la mente inquinata inquina la vita. I pensieri, la mente e la vita inquinati infettano i rapporti umani e ogni altra cosa”.
“Chi si trasforma cresce. Chi rimane immobile invecchia precocemente”.
“Non ti opporre e tutto scorre: la vita, il tempo e ogni altra cosa”.
“La contrapposizione provoca la paralisi della vita e sterile sofferenza”.
“Ciò che la vita non tollera di più è di restare immobile, come natura l’ha fatta”.
“Una vita impantanata è una vita parzialmente sciupata”.
“L’uomo ha la responsabilità morale di farsi carico della propria vita e trasformarla e trasformarsi, perché le parti oscure e incompiutezze che fanno parte della
condizione umana si riversano dovunque, specie nei rapporti di coppia, suscitando conflitti, malessere e disaccordi”.
“Il disagio esistenziale di tanti esseri umani spesso è causato dall’incapacità di stare da soli a causa della scarsa conoscenza di se stessi”.
“Potrà sembrare paradossale ma non lo è: la vita è nostra ma non è solo nostra”.
“Tutto ciò che preserva, sviluppa e accresce la vita è lecito, spesso anche quello che a prima vista non sembra”.
“L’astuzia è rivolta a custodire e sviluppare la vita. La furbizia è usata per frodare il prossimo”.
“Si può fuggire da se stessi in tanti modi, ma non è possibile nascondersi per sempre”.
“Alla fin fine ognuno ha la vita e ottiene dalla vita quello che si merita perché, nel bene e nel male, n’è il principale artefice”.
“L’uomo, che ne sia consapevole oppure no, è l’autore, il regista e l’attore della propria esistenza”.
“La vita non è solo quella che c’è stata donata, sempre e in ogni caso incompleta e spesso persino sconvolta, ma è quella che ognuno di noi può crearsi”.
“Dinanzi ai patimenti e avversità insiti nella condizione umana cerchiamo il positivo, perché c’è: scopriremo la magia della vita”.
“Se ci poniamo in divenire e ci trasformiamo, la vita diviene una sorpresa e una magia quotidiana”.
Il perdono antropologico
“Il perdono è la più sofferta, alta e limpida affermazione d’umiltà, d’amore e libertà per se stessi e la vita”.
“Odiare è umano, perdonare è divino”.
“Il perdono raramente assolve chi ha fatto del male, ma libera chi l'ha subito. Il perdono è un atto d'amore soprattutto per se stessi”.
“Il perdono è un atto d’amore spirituale, è la vetta dell’amore”.
“Il perdono è il completamento e il sigillo dell’amore”.
“L'amore stimola il perdono, il perdono rende l’amore più limpido e lo accresce”.
“Il perdono richiede la presa di coscienza e l’assunzione del proprio odio e male, richiede sincera contrizione e pazienza, perché non è un atto singolo ma è un cammino verso l’amore, la pacificazione interiore e la libertà”.
“L’atto d’amore più nobile, coraggioso e liberatorio consiste nel saper chiedere perdono”.
“Chiedere perdono non significa umiliarsi né tanto meno sottomettersi a nessuno ma elevarsi”.
“I “Non posso perdonare” spesso sono un alibi dei “Non voglio perdonare” perché, a causa dell’ostinatezza dell’orgoglio, non si vuole rinunciare al piacere malsano d’odiare, di scontrarsi e vendicarsi, d’odiarsi e farsi odiare costi quel che costi”.
“L’odio e il progetto vendicativo, sempre congiunti, conducono alla malvagità e all’abbrutimento dell’uomo: il perdono supera entrambi e dà pace e serenità”.
“Le persone che ci opprimono di più sono quelle che odiamo. E più le odiamo, più ci perseguitano”.
“Chi si rifiuta di perdonare, si rifiuta d’amare”.
“Per staccarsi dal passato è necessario passare attraverso il perdono, perché è soprattutto l’odio che intrappola in esso, specie quello intrauterino”.
“Il collante dei rapporti conflittuali e malsani è l’odio, il solvente è il perdono”.
“O si perdona o si espia”.
“La redenzione umana passa tramite la presa di coscienza, l’assunzione del proprio odio e male e l’attuazione del perdono”.
“Il perdono conclusivo richiede la presa di coscienza della propria storia fin dalle origini della vita nel grembo materno e sanarla, perché è lì che risiede l’odio più indurito, violento e distruttivo”.
“Perdonare i propri genitori è essenziale per perdonarsi e perdonare in generale”.
“Il perdono richiede coraggio, perché per attuarsi è indispensabile calarsi nella parte più conflittuale e tenebrosa della psiche e dell’animo umano”.
“In battaglia, sia essa di coppia, famigliare o interpersonale, vince sempre e in ogni caso chi perdona per primo”.
“L’attuazione del perdono richiede di rivivere nel presente gli eventi dolorosi, traumatici e conflittuali del passato e l’odio da essi suscitato fin dall’origine della vita nel grembo materno, accettarli e trasformarli da rancorosi in amorosi”.
“Il perdono più arduo e coraggioso consiste nel perdonare se stessi”.
“Difficilmente si potrà perdonare qualcuno se prima non si perdona se stessi”.
“Senza il perdono non si porrà fine all’infernale incedere secolare della psiche dell’occhio per occhio e dente per dente e allo stabilirsi di rapporti prevalentemente sadomasochistici e perciò violenti”.
“Il perdono è lo scongelamento del cuore e il risveglio dell’anima”.
“Perdonare e perdonarsi permette di liberarsi di parti e rapporti malsani fondati sull’odio e sulla violenza che ci tengono legati al passato”.
“Perdonare e perdonarsi consente di liberarsi delle brutture e schiavitù che ci siamo costruiti da soli fin dalle origini della vita nel seno materno”.
“Perdonare e perdonarsi permette di liberarsi della parte più oscura, dura e violenta della psiche e dell’animo umano”.
“Perdonare e perdonarsi consente di liberarsi della reattività e brutalità dell’Io psichico”.
“Perdonare e perdonarsi permette di smetterla di farsi e di fare del male”.
“Perdonare e perdonarsi vuol dire trasfigurare la propria essenza ed esistenza e passare dall’odio all’amore”.
“Perdonare e perdonarsi consente di darsi un cuore umile al posto di un cuore superbo”.
“Perdonare e perdonarsi significa essere perdonati”.
“Perdonare e perdonarsi permette di liberarsi del torturante e pericoloso peso della colpa”.
“Perdonare e perdonarsi vuol dire guarire la propria vita”.
“Perdonare e perdonarsi fin dalle origini della vita nel seno materno, significa toccare la vetta della conoscenza di se stessi e della vita”.
“Perdonare e perdonarsi vuol dire trasfigurarsi e purificarsi e librarsi nel regno dello spirito”.
“Il perdono compiuto è il trionfo dell’amore in tutte le sue forme”.
“Il perdono è il trionfo dell’amore sull’odio”.
“Il trionfo della redenzione sulla colpa ed espiazione”.
“Il trionfo dell’umiltà sulla superbia”.
“Il trionfo della libertà sulla schiavitù”.
“Il trionfo della verità sulla menzogna”.
“Il trionfo del bene sul male”.
“Il trionfo della pace interiore sul conflitto e barbarie”.
“Il trionfo dello spirito sull’animalità”.

