Inchiesta 8 aprile 2015

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GOVERNI DEL TERRITORIO

«Meno iprocrisie, più legalità» Luigi Maccaro senza filtri sulla questione sociale in città

L’INCHIESTA MERCOLEDI’ 8 APRILE 2015

CASSINO

Il responsabile della sede Exodus è sul campo da ben 25 anni. Ora lancia un monito a chi, spacciandosi per benefattore, fa mercimonio

C

hi conosce Cassino e la sua particolare evoluzione non si ferma certo alle apparenze. In particolare se ne ha vissuto i diversi periodi, influenzati da congiunture economiche differenti e svolte più o meno indicative. E destinate a lasciare il segno, soprattutto nel Terzo Settore. Quello da cui ci si aspettano, in diversa misura, quasi sempre dei miracoli a basso costo. Luigi Maccaro, responsabile della sede Exodus di Cassino, di acqua sotto i ponti ne ha vista passare davvero molta perché ha iniziato il suo percorso da giovanissimo. Per questo motivo è interessante la sua disamina, che fa riferimento al territorio e alle sue dinamiche. «Dopo 25 anni di lavoro nel sociale, - sottolinea Maccaro - avendo una qualche esperienza di servizi alle persone bisognose per motivi diversi, mi permetto di suggerire alcuni ragionamenti sulla situazione dei servizi sociali nella nostra città. Riflessioni stimolate dalle occupazioni delle case cantoniere, al netto di qualunque logica di appartenenza politica. La città di Cassino ha sempre profuso un impegno significativo nel cercare di alleviare i bisogni delle persone in difficoltà grazie alla ricchezza delle sue varie espressioni. L'associazionismo laico e cattolico: l'attività di segretariato sociale svolta dal Centro dei Diritti e della solidarietà risale ai primi anni '90, il lavoro della Caritas diocesana che ebbe grande impulso con il Sinodo promosso dall'Abate D'Onorio ha sempre avuto in carico tantissime persone. Il Comune, dai primi anni '90 e successivamente il Consorzio dei Servizi sociali, offrono servizi dovendosi misurare con budget sempre più risicati e con una politica con la p minuscola che cerca di colonizzare anche questo

«Basta con la società civile arraffona e incompetente»

settore. Gli imprenditori locali hanno sempre risposto prontamente alle richieste di contributi fatte dalle organizzazioni di volontariato, spesso nella discrezione e nella sobrietà senza certe sguaiataggini che si vedono ultimamente». Come si è fatto fronte ai problemi e chi è stato in prima linea? «La Chiesa locale, le parrocchie, l'Abbazia di Montecassino con l'apertura della Casa della Carità, il Centro di Aiuto alla Vita, l'Unitalsi, da 30 anni fanno di questa città una comunità capacissima di

assorbire le istanze provenienti dalle fasce sociali più deboli. Abbiamo l'Università di Cassino che sforna ottimi educatori ed assistenti sociali che danno vita ad esperienze di impresa sociale di grande pregio: basta pensare alla cooperativa “I Naviganti” che si occupa di minori o alla cooperativa “Ethica” che si occupa di migranti». Che cosa è accaduto nel frattempo? «Ad un certo punto, abbiamo cominciato ad assistere ad un mercimonio del sociale che veramente sta raggiungendo limiti insopportabili. Abbiamo visto gente senza scrupoli sfruttare le disgrazie degli immigrati costituendo finte cooperative sociali per gestire l'emergenza Nordafrica, ovviamente in collaborazione con esponenti della pubblica amministrazione. Abbiamo visto e vediamo sedicenti operatori per il Recupero delle Tossicodipendenze accogliere persone in barba a qualunque normativa, regola, legge sui servizi alle persone con problemi di dipendenza, grazie al silenzio complice di chi dovrebbe effettuare la re-

lativa sorveglianza. Adesso, vediamo sedicenti sindacati che si occupano dell'emergenza abitativa promuovendo l'occupazione illegale di strutture destinate ai servizi ai cittadini. Forse dovrebbero portare altrove la loro protesta: da anni, ad esempio, mi domando se enti come l'Ater servano più ai politici o più ai cittadini». Una disamina spietata: cosa auspica? «Credo che sia arrivato il momento di dire basta all'ipocrisia di chi sfrutta le disgrazie della gente per coltivare interessi personali, economici, elettorali. Basta all'ipocrisia di chi si fa passare per disagiato ma in realtà il suo obiettivo è farsi mantenere dalla collettività. Basta con quella parte di "società civile" arraffona e incompetente: associazioni, circoli, cooperative, sindacati che spesso servono solo a nascondere gente che vuole mettere le mani sulle risorse pubbliche. E basta con quei politici a cui questa gente fa comodo. Il terzo settore deve essere accreditato in base al rispetto di requisiti chiari e costantemente verificati: strutture,

GIOVANI SCOUT AL LAVORO AD EXODUS

personale qualificato, esperienza documentata. Basta con l’illegalità diffusa: alle occupazioni si risponda con le forze dell'ordine. Centinaia di cittadini hanno diritto a servizi che non hanno perché un manipolo di occupanti pensa di far rispettare i diritti con la forza. Non si faccia passare l’idea che chi urla più forte ottiene quello che vuole mentre chi aspetta pazientemente il proprio turno resta sempre in fondo alla lista! L’Amministrazione deve rispondere alle emergenze ma soprattutto deve promuovere il benessere dei cittadini facendo prevenzione: in America hanno calcolato che ogni dollaro speso in prevenzione ne fa risparmiare nove spesi in cure e riparazione dei danni. E allora nelle case cantoniere si facciano centri educativi e formativi per giovani dove si possa imparare a riconoscere il bene comune, ad impegnarsi per un futuro migliore, a conoscere le opportunità formative ed occupazionali messe a disposizione dalla Regione e dall'Europa, a costruire percorsi di autoimprenditorialità in collaborazione con le associazioni di categoria. Dove i giovani possano imparare che la qualità della loro vita dipende dalla disponibilità ad impegnarsi, a studiare, a sacrificarsi, ad appassionarsi. Altro che vivere delle illusioni fomentate da certi politici che in realtà non alzerebbero un dito se non per tornaconto personale. Una città migliore si costruisce investendo sulle nuove generazioni. Noi su queste cose ci stiamo e siamo pronti a condividere decenni di esperienze e competenze maturate. Ma non ci interessa mettere inutili cerotti senza andare alla radice dei problemi, né fare sconti alle ipocrisie e alle illegalità».


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