Exodus contro la dispersione scolastica

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L’INCHIESTA SABATO 1 - DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014

GOVERNI DEL TERRITORIO

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CASSINO

Il tavolo dei relatori. Da sx Zanon, Del Maestro e Maccaro. Da sx, Grossi, Di Traglia e Panaccione

Non esistono più studenti “irrecuperabili” con il progetto anti dispersione Don Milani Ieri la presentazione nella Sala Restagno. Un percorso integrato finanziato dalla Regione e realizzato da Exodus, scuole e Ateneo RITA CACCIAMI

U

na scuola sempre più inclusiva, affinché non si debbano avere alunni emarginati o che ciondolano stancamente nei corridoi perché non capiti o poco motivati. Studenti che per tanti, tantissimi motivi potrebbero perdersi strada facendo, andando ad accrescere le percentuali di dispersione scolastica. Se ne è discusso ieri nella Sala Restagno alla presentazione del progetto Don Milani (che fa riferimento al sacerdote-educatore precursore, negli anni ‘60, di un approccio anticonformista nei confronti dei giovani. Un approccio che non lasciava indietro nessuno, neanche i cosiddetti “casi difficili”. Sull’onda di questo percorso, il responsabile della Fonda-

Il responsabile della sede Exodus di Cassino, Luigi Maccaro «Sono tanti i segnali che arrivano dai ragazzi: dalle difficoltà a fare i compiti fino al rifiuto della vita scolastica»

zione Exodus di Cassino, Luigi Maccaro, ha messo intorno allo stesso tavolo scuole, comune, Asl e ateneo per realizzare un progetto che in altre sedi Exodus d’Italia è già una realtà. Ora, anche a Cassino grazie ad un finanziamento regionale che permetterà, per le prossime 16 settimane, di realizzare interventi ed incontri nell’Itcg Medaglia D’Oro, nell II e nel III istituto comprensivo. Molti gli spunti interessanti che sono emersi dai vari interventi, tutti protesi a rafforzare una sinergia che è già realtà sul territorio. Il progetto, come ha spiegato Maccaro, è rivolto agli alunni tra gli 11 e i 16 anni, anche se «è già realtà, a Roma, sperimentare con successo già nella scuola dell’infanzia la presenza di psicologi che non si presentano come tali e che osservano i bambini per poter interve-

nire su eventuali casi difficili». Tanti i motivi che fanno calare l’attenzione o il rendimento scolastico e non sempre si tratta di uso di sostanze o di difficoltà di apprendimento. Spesso, ci sono una serie di concause. I dirigenti scolastici Loreta Panaccione e Graziuccio Di Traglia confidano nell’operatività del progetto e sono pronti a fare la loro parte. Ma hanno rivolto anche un appello all’assessore alla cultura e pubblica istuzione, Danilo Grossi: che il comune si attivi maggiormente per garantire ai giovani una città più vivibile, adatta alle loro esigenze. «I tagli alla scuola hanno accresciuto il rischio di dispersione ha spiegato la Panaccione - perché diminuiscono le risorse per i docenti di sostegno». Ma scuola è anche disagio familiare ed infatti la coordinatrice del progetto don Milani, Marisa Del Maestro, ha potuto toccare con mano in molti istituti quanto interesse ci sia, tra i genitori, di voler diventare più attenti nella valutazione. «Il disagio relazionale secondo la psicoterapeuta - resta il primo indicatore». Finita la scuola, resta l’ultima agenzia educativa: l’università. La professoressa Zanon ha ricordato che i dati sulla dispersione, rilevati dall’ateneo nel 2010 nelle scuole del territorio, erano già un campanello d’allarme. E che anche i fuori corso sono una forma di dispersione importante. I dati Istat a livello regionale dicono che in tre anni la percentuale è aumentata di un punto. L’assessore Danilo Grossi ha puntualizzato: «Siamo fortunati ad avere a disposizione un progetto come questo, che non è destrutturato, ma molto ancorato alla realtà». La parola, adesso, passa a chi è sul campo, con i ragazzi. E tra questi, c’è l’educatore Andrea Volante, che ha detto con fermezza: «Non esistono ragazzi irrecuperabili. Tutti hanno solo grande bisogno di attenzione». Ri.Ca.

Circolo Pd Cassino, Assante e quel “limbo inefficiente” «Reputo positivamente (accantonando anche alcune riserve) la formazione del comitato direttivo del circolo di Cassino. Avrei preferito una soluzione che contenesse tutte le componenti, ma la politica della separazione vive da troppi anni nel direttivo di tale circolo, dove un modesto gruppo di iscritti, usufruendo per la loro elezione del tesseramento di favore, per anni ha tenuto il circolo in una specie di limbo, inefficiente e sottoposto spesso a volontà degli organismi dirigenti di Frosinone, lasciando nella perenne ed improduttiva politica chi proponeva un pensiero diverso. Ora quel gruppo paga le conseguenze, anche se la situazione del partito, dopo la sconfitta e l’allontanamento di tanti iscritti ed elettori avrebbe dovuto portare ad un ripensamento delle scelte politiche per ritrovare quell’unità che un tempo aveva fatto grande il partito, mettendo da parte egoismi e vantaggi personali. Discutendo delle riforme parlamentari, ed in particolare della legge elettorale, si è giunti ad un compromesso che non mi piace, ma si è richiesta e raggiunta l’unità del partito. In proposito ha scritto su La Repubblica del 3 u.s. il vice direttore Massimo Giannini concludendo il suo articolo di fondo: “V’è un oggettivo “dividendo politico, che il treno delle riforme veicola verso il centrosinistra. Renzi ha i suoi difetti, e commette i suoi errori. Ma è un fatto che da un mese e mezzo il motore del cambiamento è nelle sue mani. Ed è un fatto che il PD” ha riconquistato una centralità impensabile, dopo i traumi post elettorali del febbraio 2013. Ci

sarà tempo per valutare l’impatto dell’ ITALICUM sulla tenuta del governo Letta. Ma adesso è chiaro a tutti che se si apre uno spiraglio verso la Terza Repubblica, e se qualcosa comincia a muoversi nella palude italiana, il merito è del Pd. Invece di dividersi ancora, i riformisti tutti uniti dovrebbero avere l’intelligenza di rivendicarlo di fronte al Paese. Solo così possono tornare a chiederne la fiducia”. Cassino vive una esperienza amministrativa in cui vi sono alti e bassi ed ha dinanzi a sé un lavoro immenso per il risanamento ed il progresso della Città. Alcuni sforzi si vanno compiendo al riguardo: il nuovo piano regolatore che ne migliori l’aspetto e la vivibilità; l’urgenza di dare all’ospedale quell’efficienza da tutti richiesta; una celebrazione dei fatti di guerra dignitosa e tale di trarre dalla stessa non solo motivo di semplice restituzione di una storia vissuta, ma la candidi ad essere la forza motrice del basso sud. Ma soprattutto che la città ritrovi quella dignità e quel rilievo che tutti i cittadini rivendicano. E’ evidente che Comunià Europea, Stato, Regione, l’indefesso lavoro della maggioranza consiliare rappresentano un patrimonio di uomini capaci di dare al Comune quel contributo culturale, operativo, propositivo di cui Cassino ha bisogno. A fronte di un così impegnato programma e degli sforzi che sono richiesti per la sua realizzazione, il PD non può rimanere estraneo. Si richiede una unità di tutti, riconoscendo che non è facile trovare geni insostituibili. Sarà il futuro ad esprimere critiche o elogi, secondo quello che ciascuno sarà riuscito a dare al partito ed alla Città».


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