CASSINO
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Martedì 28 Settembre 2010
Alberi utilizzati come messaggeri d’amore L’insolita trovata su via Sferracavalli, forse opera di un ansioso sposo ltro che social network, alcuni giovani preferiscono affidare agli alberi ( in Aquesto caso, cinque in rapida successione) i propri messaggi d’amore. Po-
trebbe essere uno sposo ansioso di arrivare all’altare l’anonimo che ha affisso una serie di fogli lungo i pini di via Sferracavalli. Il messaggio, ricomposto, suona così:«Hey dolce, pronta? Sei il fremito della mia anima. Ti amo!».
POLITICHE GIOVANILI Nel “dopo Talenti” arriva l’appello da parte di Exodus
I ragazzi non diventino facile “esca” degli adulti onclusa l’esaltante, Cseppur faticosa espe-
rienza di Talenti, abbiamo chiesto a Luigi Maccaro, responsabile della sede Exodus di Cassino, un bilancio dell’evento e se l’obiettivo prefissato sia stato raggiunto. «L’obiettivo della manifestazione era creare un contenitore dentro al quale favorire la discussione intorno ad alcune tematiche pregnanti per il futuro della città - risponde Maccaro - nella speranza di riaccendere un po’ di passione, di desiderio di partecipazione da parte di tutti ed in particolare dei giovani. La città di Cassino deve costruire un progetto nuovo che tenga al centro i ragazzi. Però bisogna fidarsi. Bisogna crederci per davvero. Un ragazzo di vent’anni dovrebbe provare disgusto di fronte a vecchi volponi che hanno amministrato per decenni la città ed ora cercano di cooptare, di coinvolgere, di sfruttare gruppi e facce pulite, solo perché fra qualche mese si vota. I ragazzi non hanno l’anello al naso. Devono solo prendere coraggio. E gli adulti che pensano di sfruttarne biecamente la giovane età commettono un grave errore.
Da questo punto di vista l’obiettivo della manifestazione è stato ampiamente raggiunto: la coltre grigia si sta squarciando». Cosa pensa che resterà di questa iniziativa sul territorio? «Vorrei che restasse un metodo, quello del ritrovarsi e confrontarsi. Vorrei che il dibattito politico non fosse costituito solo dai commenti e dalle polemiche che si rintuzzano sulle pagine dei giornali. Di questi tempi si parla tanto della politica del fare. E va bene. Ma c’è bisogno anche di una politica che sappia pensare, ascoltare, confrontarsi, mettersi in discussione per erodere quel sistema di potere autoreferenziale dentro al quale le discussioni e le decisioni vengono prese a tavolino da 2-3 persone alla volta. Ma questo cambiamento non lo possiamo chiedere agli amministratori di lungo corso». Exodus non è più solo associabile a droga e disagio. Ora è sinonimo di...? «Exodus è sinonimo di passione educativa. L’ho imparato dal mio capo, don Mazzi, che è innamorato dei giovani come lo erano prima di lui don Bosco, Baden Powell e tanti altri. Il
mio capo clan, agli scouts, aveva scritto su un muro della sede una frase di don Primo Mazzolari: ”Un giovane che a vent’anni non sente fremiti di ribellione, a trenta sarà un ruminante”. Ho sempre avuto paura di diventare un ruminante. Ed oggi, che di anni ne ho 40, voglio fare la mia parte affinché i fremiti di ribellione dei ragazzi possano esprimersi, trasformarsi in energia positiva, in passione, in impegno solidale. Ne ho visti troppi diventare schiavi di droga, alcol, sesso, annichilimento, noia, depressione, spesso solo perché non avevano intorno adulti capaci di cogliere quell’energia. Se i genitori, gli insegnanti, i parroci, i politici la smettessero di aver paura dei ragazzi il nostro mondo, e la nostra città, sarebbero davvero migliori. Per questo, tra qualche giorno, ripartiremo con il progetto Graffiti music che in quella notte magica di attesa del Papa, scaldò il cuore di centinaia di nostri giovani». Impegno sociale e politico sono strettamente connessi, ma con quale scopo? «Noi siamo convinti che sia possibile affrontare i grandi problemi
sociali in maniera semplice, coniugando professionalità e volontariato, avventura e quotidiano, movimento e istituzione. Cerchiamo di lavorare con tutte le realtà presenti sul territorio. Exodus non può non affrontare i più scottanti problemi sociali. La sua vocazione è proprio quella di stare sugli avamposti. E’ questo il nostro modo di fare cultura. Di suggerire cambiamenti
istituzionali, suggerendo una strada anche a coloro che gestiscono la cosa pubblica». I cittadini di Cassino hanno risposto in modo piuttosto tiepido alla proposta di Talenti. Pigrizia o altro? «Io non direi. Intanto, non era così facile venire in comunità, da molti ancora considerata un luogo “chiuso”, non accessibile. Tanto è vero che molti che sono venuti per la prima volta hanno avuto espressioni di stupore per la
bellezza del luogo. Grazie anche al lavoro dei nostri ragazzi che l’hanno resa davvero bella. C’era tanta gente che già vive una sorta di impegno civile in organizzazioni di volontariato, sportive, culturali. Abbiamo avuto diversi docenti universitari. Certo, non possiamo competere con chi fa numeri impressionanti pagando le cene nei ristoranti o cose del genere. Ma si sa, le rivoluzioni le fanno le minoranze, no?». Ri.Ca.
LA NOTA L’ex assessore Palombo
«Ai giovani dobbiamo garantire trasparenza» ul dopo “Talenti” inSterviene l’ex assesso-
re Carmelo Palombo, che esprime tutta la sua soddisfazione e il totale appoggio a chi partecipa con orgoglio e interesse alla vita pubblica. «La politica giovanile sottolinea l’ex amministratore - è praticamente inesistente, e i pochi giovani che hanno degli ideali politici non vengono incoraggiati a portare avanti le proprie idee. I giovani ci chiedono servizi, occasioni per crescere e migliorarsi, lavoro qualificato,
ma anche risposte ai loro problemi. E’ da qui che si dovrebbe ripartire, cercando di iniziare un progetto integrativo tra politica e giovani. Le parole del Padre Abate credo siano servite a sottolineare in
modo energico la situazione di malessere e stallo in cui da troppo tempo la città sembra essersi arenata, cercando di concentrare il proprio pensiero sulle generazioni più giovani, perché come ripeto la svolta per un cambiamento radicale deve iniziare concentrandosi su di loro. In passato, nella veste di assessore, mi sono occupato di problemi legati alla vivibilità di Cassino, cercando di avanzare proposte e tenendo sempre presenti due aspetti per me fondamentali: sicurezza e legalità. E credo che la trasparenza sia la priorità assoluta da perseguire. Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere, queste sono le ragioni per la quale regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate il soggetto escluso dalla politica. E’ necessario, invece, un tipo d’educazione completamente diverso, che abitui le persone, fin dai primi anni della propria vita, a porsi in relazione con gli altri. Per questo l’impegno è quello di costruire una rete di interessi, di opportunità e servizi, che partendo dalla trasparenza, permetta a d ogni giovane di sentirsi parte integrante del progetto politico».