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Cernobbio 2013

Indagine:

LA PERCEZIONE DELLA CRISI e il made in italy

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Ben sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro e il 53 per cento di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. È quanto emerge dalla presentazione dei risultati della prima indagine su “La percezione della crisi e il Made in Italy” realizzata da Coldiretti-Ixe’ a ottobre 2013, e illustrata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio. Per più di una famiglia italiana su quattro (22 per cento) sarà un autunno difficile di sacrifici economici. “Emerge una forte preoccupazione e un senso di rassegnazione nei confronti sia della situazione generale del Paese che di quella personale in cui c’è bisogno di avere fiducia nel futuro”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini. “I pericoli che si in-

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travedono, conclude Marini, sono molto pragmatici come il lavoro e il reddito e poco ideologici come l’immigrazione, citata solo dal 7 per cento degli italiani.” Per quanto riguarda la situazione generale infatti, la percentuale di quanti sono pessimisti per il futuro e pensano che la situazione peggiorerà sono il 35 per cento. Al contrario, sono il 51 per cento coloro che ritengono che non ci saranno cambiamenti mentre sono solo il 14 per cento quelli convinti che ci sarà un miglioramento. La crisi purtroppo sta influendo anche sulla tipologia di prodotti acquistati, infatti si assiste ad un vero boom dei prodotti low cost che il 47 per cento degli italiani acquista più frequentemente del passato. Una percentuale sconvolgente che però non tocca il settore del bio e del Doc che “tengono botta” per tre italiani su quattro (77 per cento) che continuano ad acquistare regolarmente o qualche volta prodotti a denominazione di origine e quasi la metà (45 per cento) prodotti biologici. Ma quali sono, secondo gli italiani, i settori che possono condurci fuori da questa crisi? La risposta è presto detta: il 54 per cento considera la produzione di cibo il vero motore dell’economia, con un aumento dell’8 per cento rispetto allo scorso anno, e il 18 per cento punta sulla moda che rimane però stabile. Il cibo e la moda sono anche considerati trainanti per l’immagine dell’Italia all’estero rispettivamente dal 45 e dal 38 per cento degli italiani. “Una conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo Made in Italy che è fondato sul valorizzazione dell’identità, della qualità, delle specificità e che può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori per affrontare e vincere la competizione internazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “dentro l’agricoltura non c’è ancora un reddito adeguato ma c’è legittimamente quella visione di futuro e di prospettive e di fiducia che non c’è negli altri settori”.


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