la voce 03/2012

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marzo 2012

fiscale tributario

Fabbricati, c’è tempo fino al 31 marzo per presentare le domande di ruralità Grazie alle pressioni fatte dalla Coldiretti, la tanto attesa proroga è arrivata. Il governo ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di variazione della categoria catastale dei fabbricati rurali nelle classi A6/R e D10. Sono interessati dalle predette richieste di variazione (ai sensi dell’art. 7, comma 2-bis, del DL 70 del 2011) i titolari di fabbricati rurali, già accatastati ed iscritti nel catasto edilizio urbano, in categorie diverse da quelle previste per i rurali. Recenti modifiche normative impongono infatti ai proprietari di fabbricati aventi i requisiti di ruralità e iscritti nel catasto dei fabbricati, l’obbligo di presentare all’Agenzia del Territorio una domanda di

variazione della categoria catastale per l’attribuzione della categoria A6/R alle abitazioni rurali e della categoria D10 per i fabbricati rurali strumentali, allegando un’autocertificazione nella quale si dichiara la sussistenza di tutti i requisiti di ruralità per il quinquennio precedente. Questo perché le predette “domande di ruralità” se accolte, consentono di chiudere la possibilità di accertamento dell’ICI da parte dei comuni. Inoltre, con l’introduzione dell’IMU, le predette variazioni assumono particolare rilevanza soprattutto in merito ai fabbricati strumentali, che se correttamente classificati nella categoria D10, potranno usufruire di aliquote e coefficienti di rideterminazione ridotti.

Fissato al 30 novembre 2012 il termine per l’accatastamento dei FABBRICATI RURALI L’attribuzione delle rendita catastale diventa obbligatoria per l’applicazione dell’IMU Il decreto così detto “Salva Italia” (d.l. 201/2011), oltre ad anticipare l’applicazione dell’IMU a partire dal 2012, stabilisce che i fabbricati rurali, sia abitativi che strumentali, iscritti al catasto terreni senza attribuzione di rendita, devono essere censiti al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012. Questo perché come detto, gli stessi fabbricati rurali sono soggetti all’imposta, se pur con coefficienti ed aliquote ridotte. Dovranno quindi essere accatastati tutti i fabbricati che fino ad ora, per effetto dell’esenzione ai fini ICI e IRPEF, erano semplicemente “iscritti in mappa”,

senza l’attribuzione di un autonoma rendita. La pratica di accatastamento potrà essere gestita solo da geometri e tecnici abilitati. Per questo, al fine di offrire un miglior servizio agli associati, Coldiretti Piacenza, sta stipulando convenzioni con alcuni studi tecnici, che offrono i predetti servizi a tariffe agevolate. Per poter effettuare però un attenta e puntuale analisi di tutte le aziende interessate, si è deciso di non procedere a specifiche convocazioni, ma di abbinare le verifiche e le valutazioni dei fabbricati rurali alla raccolta dei piani colturali per uma e pac e alla raccolta della dichiarazioni dei redditi 730 e unico. Gli uffici periferici di Coldiretti Piacenza sono a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.


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