la voce 03/2012

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Dopo la riforma del settore saccarifero del 2006 che ha causato la chiusura di 14 zuccherifici su tutto il territorio nazionale, nella nostra Provincia la coltivazione delle barbabietole da zucchero si é molto ridotta. Ora, con la fine del regime transitorio del regolamento comunitario e grazie all’aumento del prezzo dello zucchero, si può tornare a parlare di questa coltura con la convinzione di poter proporre una valida alternativa ad altre coltivazioni. Innanzi tutto vorrei chiarire un aspetto giuridico importante: tutti gli agricoltori interessati possono coltivare le barbabietole anche se negli anni passati hanno ricevuto i contributi per la dismissione degli stabilimenti. Con la fine del regolamento transitorio infatti sono terminati tutti i vincoli che questo prevedeva. Un’ultima novità è lo stanziamento da parte del CIPE di 35 milioni di euro per sanare gli aiuti nazionali al settore del 2009 e l’impegno dello stesso per reperire i fondi per sanare quanto prima anche il 2010. Un’ altra domanda che spesso mi viene posta riguarda il pagamento dei costi di trasporto. Il dubbio viene pensando alla distanza che c’è tra le nostre zone e lo zuccherificio di San Quirico Trecasali in provincia di Parma. Nell’accordo interprofessionale sottoscritto, per la provincia di Piacenza, essendo parte del comprensorio storico, il costo rimane ad esclusivo onere dell’industria saccarifera. Chiariti questi aspetti passiamo all’analisi economica della coltura. Il primo aspetto è il prezzo della bietola Dalla campagna 2011 sono terminati gli aiuti previsti sia dalla Comunità Europea che dallo Stato Italiano, l’unico contributo rimasto è quello previsto dall’articolo 68 della PAC che prevede una cifra fissa per ettaro che, rapportato alle produzioni medie, possiamo calcolare in circa 6 Euro per tonnellata bietola indipendentemente dalla polarizzazione. La parte più importante, naturalmente, è rappresentata dal valore industriale che per il 2012 sarà di 38,10 Euro per tonnellata di bietole a 16 Gradi polarimetrici. A questo va aggiunta la spettanza polpe che dallo scorso anno è divenuta molto importante. Vista la presenza nel territorio di numerosi biodigestori la filiera è riuscita a fare degli accordi per valorizzare le polpe surpressate in questi impianti ottenendo una cifra pari a 5,90 Euro per tonnellata di bietola indipendentemente dalla polarizzazione. Alle cifre sopra indicate bisogna detrarre la tassa sulla produzione dello zucchero che ancora permane che è pari a 0,78 Euro per tonnellata di bietola a 16 gradi polarimetrici.

Per la prima volta all’interno dell’accordo interprofessionale è stato previsto un prezzo minimo garantito che è quello indicato in tabella ed una eventuale integrazione qual’ora il prezzo dello zucchero rimanga a quotazioni superiori ai 660 Euro per tonnellata. Le eventuali cifre superiori a questa soglia verranno divise al 50% per la parte industriale ed il restante 50 % alla parte agricola. È sempre difficile ed aleatorio prevedere le evoluzioni del mercato, in ogni caso possiamo dire che condizioni di mercato pari a quelle del 2011, garantirebbero un aumento di prezzo di circa 4 Euro per tonnellata di bietola. Il prezzo che ci viene riconosciuto non è però sufficiente a determinare la convenienza di una coltivazione, l’aspetto produttivo ed i costi sono fondamentali per poterne valutare l’effettiva convenienza. Fino a qualche anno fa le produzioni medie non superavano le 8 – 8,5 tonnellate di saccarosio per ettaro (50 – 53 tonnellate di radici a 16 ° polarimetrici), negli ultimi anni le produzioni sono progressivamente aumentate fino allo scorso anno quando ben il 39 % dei coltivatori ha superato le 11,5 tonnellate di saccarosio (71,8 tonnellate di radici a 16° ) ed un altro 27 % ha superato le 9,4 tonnellate di saccarosio ( 58,7 tonnellate di radici a 16°). L’aumento produttivo di questi anni è certamente dovuto a più fattori quali il miglioramento delle varietà e ad alcune tecniche colturali migliorate, aumento della quantità di azoto distribuita, utilizzo dove possibile dell’irrigazione, miglioramento dei prodotti anticercosporici. Certamente il miglioramento delle varietà ha consentito di sfruttare al meglio le nuove tecniche colturali e l’introduzione di varietà tolleranti ai nematodi estremamente performanti ha permesso ottimi risultati anche in quegli areali storici dove i terreni sono spesso colpiti da questo patogeno. Il valore delle nostre bietole cambia al variare della polarizzazione e c’è sempre il timore di incappare in una annata a basso titolo, la formazione attuale del prezzo che prevede due voci non alterate da questo fattore, articolo 68 e valore polpe surpressate, mitiga le differenze di prezzo fra una polarizzazione e l’altra. Importante è produrre molte tonnellate di saccarosio per ettaro, una tonnellata di saccarosio vale circa 300 Euro di media e se moltiplichiamo questo valore per i dati produttivi del 2011 arriviamo a poter ipotizzare introiti fra i 2800 ed i 3500 Euro per ettaro considerando le medie sopra indicate. Il costo dei mezzi tecnici per la produzione, seme, concimi, diserbi e trattamenti, può variare fra 800 e 900 Euro per ettaro; il costo delle lavorazioni meccaniche, dall’aratura al carico compreso le irrigazioni e la distribuzione di concime e trattamenti fitosanitari, in funzione della quantità di operazioni eseguite direttamente

euro

♦ Prezzo industriale base 16° ♦ Articolo 68 ♦ Valorizzazione polpe surpressate ♦ Tassa sulla produzione art. 16 reg. CE 318/06 TOTALE

38,10 6,00 5,90 -0,78 49,22

di cui acconto di 24 saldato il 20 del mese successivo la consegna e saldo il 5 gennaio pagato con la domanda unica pagato tramite le associazioni entro il 30 marzo


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