Tesi di Laurea

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Le quattro modalità del volere, dovere, potere e sapere vengono così considerate come in grado di modificare l’essere e non solo il fare. In particolare, assistiamo a una nuova modelizzazione dell’essere e alla differenziazione tra “soggetto di fare” e “soggetto di stato”:

“Il soggetto di fare si presenta come un agente, come un elemento attivo, che raccoglie in sé tutte le potenzialità del fare; il soggetto di stato appare invece come un ‘paziente’, egli riceve passivamente tutte le eccitazioni del mondo, iscritte negli oggetti che lo circondano” 165 .

In questa ottica, Pinocchio è un soggetto di stato, un paziente quando riceve passivamente le eccitazioni del suo mondo, ossia le proposte di Lucignolo, i richiami luccicanti del Paese dei Balocchi, la musica del teatrino delle marionette di Mangiafuoco o le promesse fittizie del Gatto e la Volpe. Ne abbiamo un chiaro esempio nel capolavoro d’animazione Disney, dove Pinocchio è un “soggetto di stato per eccellenza”, poiché tutto quello che fa è conseguenza dell’intervento altrui. A seconda degli stimoli esterni, così, Pinocchio cambia direzione come una bandierina e si trova in uno stato di “tensione”, che secondo la Pezzini equivale sempre a uno stato di “attesa” 166 . Ma Pinocchio è anche un soggetto “frustrato”, se si considera la disgiunzione dalla propria casa e da Geppetto, poiché frustrare “significa privare qualcuno d’un bene, di un vantaggio” 167 . Infatti, “ogni volta che incontriamo un soggetto di stato modalizzato attualizzato rispetto ad un oggetto, possiamo in effetti dire che vi è attesa, attesa non da intendere come semplice ‘tensione verso un oggetto’, ma anzitutto come il desiderio dell’intervento dell’altro [nel nostro caso della Fata], di colui che può far sì che la congiunzione con l’oggetto sia realizzata […]. Il soggetto passionale […] trova qui il luogo del suo costituirsi, si potrebbe quasi dire la coscienza del suo essere” 168 : “anche il proprio stato, in effetti, può essere assunto dal soggetto come un valore” 169 . Ecco perché Pinocchio, nonostante tutto (e pur subendo i condizionamenti altrui), vuole sempre fare a modo suo. Ed ecco perché Pinocchio, in Collodi, non è solo “soggetto di stato” (quando subisce l’influenza di chi gli sta attorno), ma è anche “soggetto di fare” quando, dopo essere stato manipolato o essersi reso conto di una “situazione”, si trova ad agire (un chiaro esempio ne è la Fuga 170 ). 165

GREIMAS A.J., Du sens II, cit., p. 93 [corsivo nostro]. PEZZINI I., Le passioni del lettore, cit., p. 65: “A livello discorsivo, il termine di ‘attesa’ lessicalizza uno stato di tensione”. 167 Ibid., p. 61. 168 Ibid., p. 63. 169 Ibid., p. 69. 170 si veda per un approfondimento par. 4.2.5 di questa tesi: La fuga di Pinocchio, confronto tra Collodi e Benigni. 166

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