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Coppie di designer: in due si pensa meglio

COPPIE DI DESIGNER

In due si pensa meglio

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a cura di Alessandra D’Angelo

Completarsi, sostenersi, motivarsi e ispirarsi a vicenda: è quello che fanno le coppie di cui vi parleremo oggi. Entità doppie ma al tempo stesso coese al punto da formare un unicum, anche professionale, che si rinvigorisce nel superamento di qualsiasi dicotomia, a partire da quella tra vita privata e lavorativa.

Coppie di designer che hanno l’opportunità di esprimere la propria creatività in qualsiasi momento, condividere e migliorare idee e intuizioni e incoraggiarsi a vicenda l’espressione delle proprie passioni, presto la mattina o prima di addormentarsi. Dopo tutto la storia del design non potrebbe prescindere dalle coppie di innamorati. Anche a voi verranno in mente, senza pensarci troppo, i nomi di

Charles e Ray Eames, Aino e Alvar Aalto, Florence e

Hans Knoll, Anna Ferrieri e Giulio Castelli: compagni di vita e di lavoro che, con oggetti straordinari, hanno raccontato anche la loro storia d’amore.

Se c’è un progetto che voglio assurgere a simbolo di quanto la dualità possa avvicinarsi alla bellezza, è la fortunata serie per la tavola Hybrid di Seletti, concepita dalla prima coppia di cui vi parlerò: CTRLZAK. Dietro questa sigla ci sono l’italiana Katia Meneghini e il greco Thanos Zakopoulos, due artisti che, facendosi fulcro di un team multidisciplinare, lavorano all’intersezione tra culture, linguaggi e forme ma anche tra passato, presente e futuro. Il risultato è un ibrido in cui l’armonia è figlia della contaminazione e la forma segue il significato, al fine di spingere le persone a riflettere.

Parlando di forma, viene in mente Formafantasma, cioè il duo composto dal veneto Simone Farresin e dal siciliano Andrea Trimarchi, ormai da anni radicati in Olanda, terra europea del design d’avanguardia. Il loro nome è una dichiarazione d’intenti, figlio di un programma preciso che alla realizzazione finale antepone il processo, la ricerca, l’indagine: “più della forma per noi conta il metodo. Sappiamo sempre da dove iniziamo, ma non sappiamo mai dove arriviamo.” Un approccio ben simboleggiato dai progetti WireRing e WireLine per Flos, nati dalla riduzione dell’apparecchio di illuminazione alle sue due componenti essenziali: il cavo elettrico e la fonte luminosa. Premiati da Wallpaper* e Dezeen col titolo di designer dell’anno nel 2021, si contraddistinguono per la sperimentazione sui materiali (tra cui polimeri a base vegetale e la cenere vulcanica dell’Etna), la continua capacità di sorprendere e l’imprinting intellettuale, figlio dell’idea che il design debba essere (eco) responsabile.

Il contrasto e la possibilità di superarlo complementandosi a vicenda è la cifra di un altro duo creativo che rappresenta la felice unione degli opposti: Doshi Levien. Nipa Doshi nasce in India, dove trascorre gran parte della giovinezza, assorbendo per osmosi la ricchezza di una cultura in cui modernità e tradizione hanno spazi uguali; Jonathan Levien è scozzese, lascia il liceo a 16 anni per dedicarsi all’arte manuale dell’ebanisteria. I due si incontrano al Royal College of Art di Londra, città in cui si stabilizzano pur mantenendo una ricchezza internazionale di collaborazioni: Moroso, B&B Italia, Cappellini, Kvadrat, Swarovski, Galerie Kreo li hanno voluti per la loro capacità di far convivere artigianalità e industrial design, gusto per la sperimentazione e abilità nell’esaltare i materiali, sensibilità esotica e piglio contemporaneo.

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