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Unità 1
Lezione 1 La teoria della flessione
1 2 Flessione verbale o coniugazione Il verbo (dal latino verbum, «parola») è la piú importante fra le parti del discorso. Esso for-
nisce una serie di informazioni fondamentali per la comprensione, come la tipologia dell’azione espressa, la parte attiva e quella passiva nel processo verbale, il livello di partecipazione del soggetto, il tempo e le modalità con cui si svolge l’azione. Per esprimere i vari rapporti che assume nel discorso, il verbo modifica la sua parte finale, dando luogo a una flessione chiamata coniugazione. In latino esistono quattro coniugazioni, che si distinguono in modo pratico grazie alla terminazione dell’infinito presente attivo. coniugazione
terminazione infinito presente attivo
esempi
I
-āre
amāre, «amare»; narrāre, «narrare»
II
-ēre
monēre, «ammonire»; vidēre, «vedere»
III
-ĕre
legĕre, «leggere»; ducĕre, «condurre»
IV
-īre
audīre, «ascoltare»; servīre, «servire»
Una voce verbale coniugata fornisce informazioni relative al genere, alla forma, al modo, al tempo, alla persona e al numero. Il genere in latino, come in italiano, può essere transitivo o intransitivo, anche se non c’è sempre corrispondenza tra verbi transitivi e intransitivi nelle due lingue (es. persuadeo, «persuadere», in latino è intransitivo ed è costruito con il dativo, mentre in italiano è transitivo). La forma o diàtesi si presenta dal punto di vista morfologico come attiva e passiva, ciascuna caratterizzata da terminazioni proprie: laudo, «io lodo»; laudor, «io sono lodato». Anche in latino, come in italiano, solo i verbi transitivi possono presentare entrambe le forme, mentre quelli intransitivi presentano solo la forma attiva. In latino esiste poi una serie di verbi, detti deponenti, che hanno la forma passiva, ma il significato attivo (hortor, «io esorto», e non «io sono esortato»). Il modo definisce il punto di vista di chi parla o scrive. Come in italiano abbiamo i modi finiti, caratterizzati da una terminazione particolare per ciascuna persona singolare e plurale, e i modi indefiniti, che non presentano desinenze differenti per le singole persone del verbo, ma una forma unica che, a seconda dei casi, svolge nella frase una funzione assimilabile a quella di un aggettivo o di un sostantivo, tanto da far parlare anche di nomi verbali e di aggettivi verbali. Sono modi finiti: l’indicativo, il congiuntivo, l’imperativo. Non è presente nel sistema verbale latino il condizionale, le cui funzioni sono assorbite dal congiuntivo. Sono modi indefiniti: l’infinito, il gerundio e il supino (nomi verbali); il gerundivo e il participio (aggettivi verbali). Il tempo indica “quando” si svolge l’azione sia in termini assoluti, cioè se si svolge nel passato, nel presente o nel futuro, sia in termini relativi, cioè se l’azione è avvenuta anteriormente, contemporaneamente o successivamente rispetto ad un’altra. Ecco una tabella con i tempi dell’indicativo e le corrispondenti traduzioni italiane.
indicativo latino
indicativo italiano
esempio
presente
presente
amo, «io amo»
imperfetto
imperfetto
amabam, «io amavo»
futuro semplice
futuro semplice
amabo, «io amerò»
perfetto
passato prossimo, passato remoto, trapassato remoto
amavi, «io ho amato, io amai, io ebbi amato»
piuccheperfetto
trapassato prossimo
amavĕram, «io avevo amato»
futuro anteriore
futuro anteriore
amavĕro, «io avrò amato»
Presente, imperfetto e futuro semplice sono detti anche tempi dell’infectum, cioè dell’incompiuto, perché esprimono un’azione in via di svolgimento. Perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore sono detti tempi del perfectum, cioè del compiuto, perché esprimono un’azione compiuta. Questa distinzione può essere notata anche a livello morfologico, poiché i due sistemi temporali presentano temi verbali differenti: i tempi dell’infectum si formano sul tema del presente (sistema del presente); quelli del perfectum, invece, sono costruiti con il tema del perfetto (sistema del perfetto).
Osservazioni
• Come puoi osservare dalla tabella, i tempi dell’indicativo latino trovano in generale esatta corrispondenza
in quelli dell’indicativo italiano; l’unica differenza sta nel perfetto, che corrisponde a tre tempi italiani: passato prossimo, passato remoto, trapassato remoto.
Ecco una tabella con i tempi del congiuntivo e le corrispondenti traduzioni italiane. congiuntivo latino
congiuntivo/condizionale italiano
esempio
presente
presente congiuntivo
amem, «che io ami»
imperfetto
imperfetto congiuntivo/ condizionale presente
amārem, «che io amassi, io amerei»
perfetto
passato congiuntivo
amavĕrim, «che io abbia amato»
piuccheperfetto
trapassato congiuntivo/ condizionale passato
amavissem, «che io avessi amato, io avrei amato»
Osservazioni
• Come puoi notare dalla tabella, anche i tempi del congiuntivo presentano una corrispondenza con quelli
del congiuntivo italiano, ma le forme latine assorbono le funzioni del condizionale italiano. L’imperfetto congiuntivo, infatti, corrisponde anche al condizionale presente italiano, mentre il piuccheperfetto congiuntivo corrisponde anche al condizionale passato.
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