SINTESI
SINTESI La filosofia nelle scuole ............................................................................................................................................................... u L’epoca ellenistica è caratterizzata dalla nascita di
nuove scuole filosofiche. Sebbene i contrasti dottrinari siano notevoli, tutte le scuole ellenistiche organizzano l’insegnamento secondo rigide strutture curricolari, basate sulla scansione tripartita di logica, fisica ed etica. u Comuni a tutte le scuole sono l’interesse verso i
problemi dell’esistenza individuale e l’obiettivo dell’imperturbabilità, intesa come privazione di ogni turbamento e quindi di ogni dolore. u Tipici della filosofia praticata nelle scuole sono il
dogmatismo e l’accentuato proselitismo. L’epicureismo si distingue per lo sviluppo di un vero e proprio culto della personalità del maestro fondatore. u Comune a tutte le scuole, infine, è un approccio alla
filosofia intesa come terapia dell’anima. Dal paragone con la medicina, su cui insistono i pensatori di tutti gli indirizzi, derivano spunti di riflessione e una ricca terminologia medico-filosofica.
Lo stoicismo: tutto è lógos
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u Alla logica stoica, molto innovativa, si deve la prima
elaborazione delle nozioni di segno, significante e significato, intendendo quest’ultimo come ciò che rimane costante in una traduzione e che costituisce il senso della frase. Agli stoici si deve anche la prima analisi delle proposizioni inferenziali ipotetiche. u La gnoseologia stoica ruota attorno alla nozione di
assenso, con la quale ci si riferisce all’atto mentale che accetta o rifiuta le impressioni sensibili, trasformandole cosı̀ in una compiuta e significativa immagine mentale. L’assenso va concesso in base ai criteri della evidenza e della non contraddittorietà con altre impressioni precedenti. u La fisica stoica si fonda sull’idea che il mondo sia un
sistema razionale governato dal lógos, variamente definito come Dio, spirito, pneuma cosmico. Ne deriva una spiritualità fondata sull’animismo (ogni essere, vivente o non vivente, possiede comunque un’anima), il panteismo (Dio non è un ente separato dal mondo ma coincidente con esso) e l’organicismo (tutti gli enti dell’universo sono fra loro collegati come in un organismo vivente). u Di grande interesse è la riflessione stoica sul tempo.
Connettendo l’idea della ciclicità del tempo con la
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dottrina del lógos universale, si formula il principio di un eterno ritorno, scandito da conflagrazioni universali e nuove rinascite. In polemica con gli epicurei, gli stoici sostengono l’esistenza del fato e negano la possibilità del caso. Ne deriva la giustificazione della mantica, la predizione divinatoria. u L’etica stoica suggerisce di vivere secondo natura,
ossia secondo ragione. Questa si esprime nell’uomo come dovere, bene da salvaguardare anche più della vita. u Emozioni e sentimenti, sia positivi sia negativi, de-
vono essere estirpati dall’animo perché fonti di turbamento. Ciò è reso possibile dalla natura cognitiva delle passioni, che, per quanto non obbedienti alla ragione nel loro svolgersi, sorgono comunque da convinzioni razionali. La fonte di queste false convinzioni sta nel vivere in una dimensione sociale corruttrice. u La critica alla corruzione sociale non comporta la fuga
dalla società ma l’impegno politico in vista delle necessarie riforme. L’idea di un’universale dignità degli esseri umani porta alla contestazione della schiavitù e al cosmopolitismo.
Il Giardino di Epicuro
u Una parte importante della dottrina epicurea consiste
u Nell’operare scelte che non si possono evitare, gli
nel quadrifarmaco, ossia nella critica alle quattro forme fondamentali di angoscia. La paura degli dèi è conseguenza di una superstizione, perché gli dèi sono indifferenti al destino dell’uomo. La paura della morte è esorcizzata dalla considerazione che essa non è un’esperienza possibile, perché quando c’è la morte non c’è più l’individuo. Le altre angosce che vanno poste sotto controllo dalla ragione sono la paura del dolore fisico, sempre lieve se cronico e passeggero se acuto, e il timore di non riuscire a raggiungere il bene, che invece è facilmente ottenibile.
scettici consigliano di attenersi a quanto suggerisce la natura, alle norme della vita comune e alle tradizioni sancite dalle leggi e dalle consuetudini.
u L’etica epicurea si conclude con la proposta di un
calcolo razionale del piacere, capace di distinguere fra desideri naturali e necessari, desideri naturali e non necessari, desideri non naturali e non necessari.
Lo scetticismo
u La filosofia romana si caratterizza per l’eclettismo e
per uno spiccato interesse politico e retorico. La filosofia egemone nel mondo romano è lo stoicismo, i cui principali esponenti sono Seneca, Marco Aurelio ed Epitteto. Mentre Seneca si caratterizza per la profondità psicologica dell’analisi, Epitteto ritorna al rigore teoretico del primo stoicismo greco.
La nascita delle scienze
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u Lo scetticismo non è una scuola ma un movimento
filosofico scarsamente organizzato anche se influente. Gli scettici condividono con gli altri filosofi ellenistici l’ideale dell’imperturbabilità, ma, partendo dalla constatazione dell’incompatibilità delle altre dottrine filosofiche, concludono che la ricerca del vero è destinata a non produrre risultati. Praticano quindi il dubbio sistematico, l’afasia e l’epoché, ossia la sospensione del giudizio.
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u Gli scettici sviluppano una serie di argomentazioni,
u La logica epicurea (canonica) si basa sul criterio che
dette «tropi», per dimostrare la necessità di sospendere il giudizio su molte questioni che le filosofie dogmatiche giudicano risolvibili.
bisogna assumere come vero ciò che si dimostra con evidenza. Evidenti e quindi sempre veri sono le sensazioni, le anticipazioni, in quanto elaborazioni di percezioni pregresse, e i giudizi di piacere; falsi possono essere opinioni e giudizi. La veridicità delle sensazioni è garantita dalla teoria fisica degli effluvi.
La filosofia a Roma
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u La scienza antica si sviluppa ad Alessandria d’Egitto
approfittando delle nuove istituzioni della Biblioteca e del Museo, ma è segnata da una scissione fra teoria e tecnica. u Grande sviluppo hanno la geometria (nella sistema-
zione euclidea) e l’astronomia, il cui sviluppo è tuttavia complicato dal peso dei dogmi religiosi relativi al movimento degli astri. u La medicina sviluppa vari indirizzi di ricerca, alcuni
dei quali sono influenzati dalle dottrine filosofiche. u Il più grande medico dell’antichità è Galeno, la cui
fisiologia del corpo umano si fonda sul concetto aristotelico di causa finale.
u La fisica epicurea presenta solo in parte tratti origi-
nali, limitandosi a una riedizione dell’atomismo di Democrito, il cui materialismo permette a Epicuro di escludere ogni forma di finalismo. La nozione di deviazione degli atomi è introdotta per negare il determinismo. Un tratto distintivo della scuola epicurea sta nell’insistenza sull’idea di caso, un elemento di imponderabilità che permea la natura nel suo intimo. u L’etica gravita attorno alla nozione di piacere, con-
siderato da Epicuro il fine della vita. Anche se spesso è confusa con una forma di edonismo, in realtà l’etica epicurea suggerisce una distinzione fra piacere instabile e piacere stabile, l’unico da perseguirsi.
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