Filosofia: dialogo cittadinanza - Seconda edizione

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MODULO

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Il destino dell’anima

Platone

ordine ed equilibrio dell’anima. Sul piano politico, cioè relativo alla vita della città, il bene coincide con la giustizia, quindi «il più grande dei mali è l’ingiustizia per colui che la commette» (Gorgia, 509b, p. 916). L’ingiustizia è un male non solo per chi la subisce e per la città nel suo insieme, ma prima di tutto per chi la commette. Infatti il bene è la salute dell’anima, quindi il male maggiore non è la morte, bensı̀ «l’andare nell’Ade con l’anima carica di molte ingiustizie» (Ivi, 522e, p. 927). Rompendo con lo stile dei dialoghi socratici (alcuni critici collocano infatti il Gorgia tra le opere della maturità), Socrate propone una «dimostrazione» di questa tesi mediante la narrazione del primo dei miti escatologici, relativi cioè al destino finale dell’uomo, che ritroveremo in molti dialoghi. Dopo la morte, l’anima affronterà il giudizio degli dèi per essere indirizzata verso le «Isole dei Beati» oppure verso il Tartaro (la regione più profonda degli Inferi). La morte, infatti, separa il corpo dall’anima, e come il cadavere conserva le caratteristiche che il corpo aveva in vita, lo stesso avviene per l’anima, che conserva i segni di tutti i suoi comportamenti passati, dei vizi e dell’ingiustizia, cosı̀ come della virtù e della temperanza. La tesi conclusiva è «che bisogna guardarsi dal commettere ingiustizia più che dal riceverla, che l’uomo deve preoccuparsi non di apparire ma di essere buono, e in privato e in pubblico» (Ivi, 527b, p. 931). Il problema etico si lega quindi strettamente al dualismo anima/corpo e alla natura dell’anima, che sarà trattata in modo approfondito più avanti (vedi Anima e corpo, ragione e passioni, pp. 175 sgg.).

PROFILO

2. Le idee e il rapporto con le cose

Le idee e il rapporto con le cose

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Idee matematiche idee come essenza trascendente dei valori e delle cose

le idee sono perfette, immutabili e uniche per ogni classe di cose

GUIDA ALLO STUDIO O Perché i dialoghi socratici sono anche detti «aporetici»? O Qual è il loro argomento principale? O Quale rapporto viene stabilito, particolarmente nel Gorgia, tra la virtù e la felicità?

sono

Idee-valori: il bene in sé, il bello in sé, il giusto in sé ecc.

Idee delle cose: la cavallinità, l’umanità ecc.

soluzione del problema del divenire

soluzione del problema della molteplicità

ne

partecipazione (metessi) legate all’esistente mediante

imitazione (mimesi)

il divenire riguarda le imitazioni delle idee, cioè i singoli individui, mentre l’idea è immutabile

consegue esiste un’unica idea per ogni classe di cose

La parte centrale della filosofia di Platone è rappresentata dalla teoria delle idee. Ma che cosa sono le idee? Come devono essere intese?

FILOSOFIA PER IMMAGINI

T1

Partiamo da un esempio tratto, non a caso, dalla matematica, che è al centro degli interessi di Platone insieme alla riflessione sulla virtù. Tutti abbiamo l’idea di triangolo isoscele. Essa non è una semplice generalizzazione di cose reali che hanno più o meno questa forma, perché nella realtà non esistono triangoli isosceli: le superfici delle cose visibili sono infatti irregolari, diverse l’una dall’altra, e in continuo divenire. L’idea di triangolo isoscele è invece unica e immutabile. Essa non è un insieme di percezioni, ma un insieme di proprietà (i lati obliqui uguali, cosı̀ come gli angoli alla base) che valgono per tutta una classe di figure che possiamo immaginare; essa è unica di fronte alla molteplicità dell’esistente e immutabile nel tempo, nonostante cambino le superfici indicate come «triangoli isosceli». Secondo Platone non potremmo definire una superficie esistente come «triangolo isoscele» se non avessimo già in mente l’idea di triangolo e quella più specifica di triangolo isoscele. Le superfici esistenti non sono che esempi imperfetti di questa idea, a partire dalla quale possiamo interpretarle e ricondurle a un modello, o forma, generale (êidos significa appunto «forma», «modello»). Quindi solo applicando all’esperienza le idee la rendiamo significativa e superiamo la molteplicità e il divenire che la caratterizzano. «Non conosciamo le cose con i sensi – scrive Platone nel Teeteto – ma con l’anima, mediante i sensi» (184c-d, pp. 231-32, parafrasi).

Le idee e l’universalità dei valori

Anche se l’esempio delle idee matematiche è particolarmente chiaro e, come vedremo, la matematica ha un’importanza particolare nella filosofia platonica, la prima formulazione della teoria delle idee è legata anche e soprattutto al piano etico, intendendo dare una risposta ai problemi lasciati in sospeso nei dialoghi socratici. Nel Fedone, dove parla in modo

AA

Una discussione su temi astronomici Oggetto di dibattito tra gli studiosi, questo mosaico raffigura, secondo la recente interpretazione dell’archeologo Konrad Gaiser, l’Accademia di Platone, colta in un momento di discussione su problemi astronomici. Questi, da sinistra a destra, i personaggi rappresentati: 1) Eraclide Pontico, che guida la discussione; 2) Speusippo, nipote di Platone e suo successore alla guida dell’Accademia; 3) Platone, in posizione centrale; 4) Eratostene di Cirene, un po’ distanziato dagli altri; 5) Eudosso di Cnido, anch’egli un po’ distanziato; 6) Senocrate; 7) Aristotele, in un atteggiamento un po’ polemico, spiegabile forse sulla base della sua ostilità verso la tesi astronomica di Eraclide Pontico, secondo la quale la Terra si muove e il cielo sta fermo. Accademia di Platone, mosaico della villa di Siminus Stephanus, Pompei, I secolo d. C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale).

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