4.2 Seneca con immediatezza a una vicenda concreta, attraverso frequenti richiami per analogia a esempi ed episodi di vita vissuta; la trattazione, pertanto, non si sofferma mai all’ambito teorico, ma mantiene un tono colloquiale, ancor più evidente per la presenza di citazioni, proverbi, e l’inserimento di versi (soprattutto di Virgilio e Ovidio). Un lessico ricco e vario
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Il lessico è particolarmente ricco, e attinge ai campi semantici più svariati, da quello della medicina a quello della lingua parlata, con la presenza di diminutivi e volgarismi. Relativamente al lessico tecnico-filosofico, l’innovazione apportata da Seneca è molto circoscritta, in quanto egli preferisce utilizzare gran parte della terminologia coniata da Cicerone: non mancano, tuttavia, aperture al lessico dell’interiorità (per esempio il termine conscientia, che sarà ampiamente ripreso dai prosatori cristiani).
in breve
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• Lucio Anneo Seneca nacque a Cordova, forse nel 4 a.C.; il padre fu Lucio Anneo Seneca «il Retore». Ricevette a Roma una vasta educazione letteraria, storica retorica e filosofica; a partire dal 33-34 d.C. si dedicò, con successo, all’attività oratoria. Dal 41 al 49 d.C. fu in esilio in Corsica. Negli anni 55-59, il cosiddetto quinquennium Neronis, Seneca fu, con Burro, consigliere politico del giovane imperatore. Nel marzo del 59 d.C., in seguito all’uccisione di Agrippina da parte di Nerone, iniziò a distaccarsi gradualmente dall’imperatore, fino al 62 d.C. con il definitivo ritiro a vita privata. In seguito alla scoperta della «congiura dei Pisoni», il 19 aprile del 65 d.C. Seneca viene costretto al suicidio da Nerone. • Seneca ha coltivato i generi letterari più disparati: quello filosofico-morale (che comprende i Dialogi, i trattati De clementia e De beneficiis, e le Naturales quaestiones), l’epistolografia (Epistulae morales ad Lucilium), la tragedia, la satira menippea (Apokolokýntosis) e l’epigramma. • Nei dieci Dialogi il pensiero è sviluppato in modo non sistematico. De clementia e De beneficiis si occupano rispettivamente del governo da parte di un sovrano illuminato e di un modello del comportamento umano basato sul corretto «dare» e «ricevere». Le Naturales quaestiones sono un’opera dossografica di argomento scientifico, ma con l’intento eticopedagogico di liberare l’uomo dalle sue paure irragionevoli. • Le Epistulae morales ad Lucilium, raccolta di lettere di argo-
mento etico ed esortativo, contengono nella forma più ampia e compiuta l’espressione del pensiero filosofico di Seneca. • Le nove coturnate si riallacciano al teatro tragico latino precedente, riprendono spunti dalla poesia di Virgilio e Ovidio e si rifanno, tra i modelli greci, a Euripide e in minor misura a Sofocle. Si tratta delle uniche tragedie della letteratura latina pervenuteci integralmente. • L’Apokolokýntosis, unica satira menippea pervenutaci, è una sarcastica dissacrazione del defunto imperatore Claudio. • Dal punto di vista filosofico, Seneca si richiama fondamentalmente allo stoicismo, ma accetta apporti da altre scuole (cinica, epicurea). Non persegue mai una sistematizzazione del pensiero stoico: il suo intento è sostanzialmente pedagogico ed esortativo, volto a fini pratici. I temi principali sono: la contrapposizione tra otium e negotium; la riflessione sul problema dei rapporti tra filosofia e potere; la ricerca della saggezza attraverso un processo morale di correzione e miglioramento continuo; la meditazione sul tempo e sulla morte; l’analisi e la critica delle passioni. • Lo stile della prosa risulta dall’originale rielaborazione delle componenti retorica e filosofica della sua formazione culturale: il discorso, paratattico, ha andamento irregolare (inconcinnitas). Lo stile mira alla ricerca della brevitas attraverso efficaci sententiae. Tra le figure retoriche è privilegiata la metafora. Il lessico è ricco di termini medici, diminutivi, volgarismi, neologismi.
Verifica Trattazione sintetica di argomenti (max 15 righe) 1. Delinea il complesso rapporto tra Seneca e Nerone. 2. Le Epistulae morales ad Lucilium: definisci la natura dell’opera e delinea le sue tematiche più rilevanti. 3. Spiega perché per Seneca si può parlare di una «filosofia pratica». Quesiti a risposta singola (max 5 righe) 4. Che cosa si intende per Dialogi di Seneca? 5. Qual è il genere letterario dell’Apokolokýntosis? 6. Quali sono le caratteristiche delle tragedie di Seneca? 7. Quali sono gli aspetti più significativi dello stile di Seneca?
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