ch’esso di derivazione classica. Tale forma espressiva, tuttavia, non è una dimostrazione di virtuosismo o una vuota esibizione di cultura: lo stile linguistico che il poeta ha scelto restituisce in modo drammaticamente espressivo la disperazione e l’angoscia che tormentano la sua anima. Già l’inizio del sonetto richiama la sofferenza dell’esule, accentuata dall’enjambement tra il primo e il secondo verso e dalla ripetizione fonica delle nasali precedute da vocale (on, an, em, en) che evocano il ritmo dinamico del passo cadenzato di chi fugge («non andrò sempre fuggendo / di gente in gente […] gemendo / il fior de’ tuoi gentili anni caduto», vv. 1-4). E sempre nella
stessa strofa notiamo come l’io lirico venga posto in rilievo attraverso l’anticipazione del pronome personale «me» rispetto al verbo «vedrai seduto», a sottolineare il forte individualismo tipico dello spirito romantico. Gli espedienti tecnici e retorici si susseguono in tutta la lirica, come l’iterazione della vocale aperta a («La madre [...] suo dì tardo traendo / parla di me…»), che rallenta il verso evocando la stanchezza della vecchiaia, o l’uso del gerundio («traendo»), che conclude il verso 5 affaticando ulteriormente il ritmo. Figure retoriche particolari si rilevano nelle ultime strofe, quali l’ipallage e la sineddoche.
Testo e contesto 1. Per quale occasione è stata composta la poesia? 2. Perché Foscolo era costretto a rimanere lontano da Venezia? 3. Quali eventi storici sono causa della perdita della speranza di ritorno in patria per il poeta? 4. Riassumi in breve il contenuto di ogni strofa.
I temi
6. Quale funzione svolge, nella lirica, la figura della madre in rapporto al tema degli affetti? 7. Osserva l’antitesi fra «tempesta» (v. 10) e «porto» (v. 11) presente nella prima terzina: che cosa intende il poeta con queste espressioni metaforiche?
Le tecniche 11. Individua lo schema delle rime scrivendolo a fianco dei versi. 12. Le parole e le espressioni del sonetto sono di registro elevato e letterario. Individua quelle che appaiono più letterarie o desuete e indica per ognuna un sinonimo o una parafrasi appartenenti alla lingua d’uso. 13. L’espressione «ma io deluse a voi le palme tendo» (v. 7) costituisce un’ipallage: perché? 14. La parola «pietra» (v. 3) sostituisce “tomba”, mentre la parola «tetti» (v. 8) sostituisce “casa”. Di quali figure retoriche si tratta? 15. Rintraccia nel testo le metafore e spiegane il significato.
8. Quale verso esprime con rara efficacia lirica l’amarezza del poeta per il vanificarsi delle sue speranze e delle sue aspettative?
16. La lirica presenta numerosi enjambement. Individuali nel testo e spiega quali nuclei tematici mettono in risalto.
9. Perché Foscolo riteneva fondamentale il dialogo tra vivi e defunti attraverso la tomba?
17. Quali piani temporali si alternano nel sonetto? Noti cambi di tempo verbale? Perché?
Dalla lettura alla scrittura Interpretare il linguaggio figurato 18. Foscolo vede la morte come un porto tranquillo. Spiega perché l’immagine del porto allude in senso figurato all’idea della pace; se vuoi, fai confronti con altre poesie in cui il termine “porto” è una parola chiave (ad esempio Ulisse di Umberto Saba, p. 475).
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La poesia dell’amore e degli affetti
5. Il sonetto ha una componente fortemente autobiografica: che cosa dice di sé Foscolo?
10. Quale ultima invocazione egli rivolge alle «Straniere genti» (v. 13)?
9 Il poeta e gli affetti
Interrogare il testo