Speciale
Editoriale

L’arte della moda a Forlì, l’età dei sogni e delle rivoluzioni
Moda, tra colori e nuove tendenze per “lei e lui”
“MODELS RUNWAY CLUB”











Speciale
Editoriale
L’arte della moda a Forlì, l’età dei sogni e delle rivoluzioni
Moda, tra colori e nuove tendenze per “lei e lui”
“MODELS RUNWAY CLUB”
4 Editoriale: Moda, tra colori e nuove tendenze per “lei e lui”.
8 Speciale “Models Runway Club”.
38 L’arte della moda a Forlì, l’età dei sogni e delle rivoluzioni.
42 Estate 2023: il Tempo che farà? Il ritorno de El Niño un’estate torrida ma con alcune varianti.
46 Cibo e turismo, un connubio “perfetto”. Italia terra di enogastronomia e cultura.
50 Guerra Russia -Ucraina: la rivolta di Prigozhin.
54 Il Pesce è considerato il vero “Re”, dell’alimentazione, Ricco di “Omega3”, ma anche di vitamine “B” e “D”.
58 Il manager Roberto D’Elia, è il nuovo Presidente Provinciale FenImprese Napoli.
60 Flyboard storia, attrezzature e costi.
64 Inflazione, “frenata” in Italia. Una boccata d’ossigeno per le famiglie.
66 La mia avventura in Congo. Undici Scatti.
EDITORE: INSIDER SRLS - N.4 LUGLIO 2023
Direttore Commerciale: Giancarlo Presutto 366 9850722
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Direttore Responsabile: Antonio Elia - Registrato al Tribunale di Salerno con RG 2530/2022
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Lo scorso mese di giugno ha sancito l’inizio dell’estate ed anche il cambio dei vestiti da invernali ad estivi. Qualche spesa è stata effettuata ma siete sicuri di aver fatto gli acquisti giusti? Quali sono le tendenze più belle e forti di cui vestirvi in estate? Osservando le sfilate moda Primavera Estate 2023 e le vetrine dei negozi, vi sarete accorti che gli abiti estivi hanno i colori e le sfumature tipici dei tramonti. I colori del sole spaziano dal rosa al rosso, dall’arancione al giallo, davvero suggestivi ed affascinanti. Per quanto concerne il mondo femminile: abiti realizzati con tessuti trasparenti, mini abiti in maglia, lunghi e ampi caftani in satin, abiti sottoveste, qualsiasi sia la tipologia di che state cercando, state certi che esiste già la sua versione nei colori del tramonto. C’è poi una tendenza che è un grande classico intramontabile della moda e che sicuramente è anche tra le più gradite da tutte coloro che non amano indossare i colori, nemmeno in estate: stiamo parlando del total white look.
Non c’è infatti stagione migliore dell’estate per indossare un candido e fresco look bianco da capo a piedi. Chic ed elegante vi permetterà di non pensare a come abbinare diversi colori nel vostro look, ma vi basterà semplicemente aggiungere un paio di sandali in cuoio e una borsa in paglia al vostro outfit per essere perfettamente vestite e in linea con una delle tendenze intramontabili della moda estiva. C’è un altro coming back sulle passerelle Primavera Estate 2023: questa infatti sarà la stagione del grande ritorno del gilet sartoriale o panciotto. Già onnipresente nei look di street style , il gilet sartoriale non si indossa solo come sottogiacca, ma come vero e proprio top da portare a pelle. Ovviamente può anche essere lasciato sbottonato e abbinato a top e reggiseni a vista. In lino, cotone e satin e nei colori più disparati, il panciotto è un capo da avere assolutamente nei vostro armadio per la Primavera Estate 2023.
Quando finalmente le braccia possono essere lasciate scoperte, non c’è niente di meglio che adornarle con bracciali e ciondoli tintinnanti. Non a caso una delle tendenze più forti di stagione è quella dei bangles, in particolare i modelli oversize. Si indossano soprattutto in coppia, uno o più per braccio e rendono speciale ed elegante anche il look più semplice e minimal. Ed infine la tendenza baby doll impazza sulle passerelle. Abiti di pizzo, con fiocchi e rouches che ricordano da una parte i vestiti delle bambole, dall’altre la lingerie e che sono perfetti da indossare con i primi caldi. Romantici ma anche sensuali sono l’outfit fresco e iperfemminile di cui vestirsi fin da subito. Invece per quanto concerne le tendenze per l’abbigliamento “uomo”, la stagione Primavera Estate 2023 permette al “man” di riappropriarsi del fascino e della seduzione tramite i capi che indossa e le parti del corpo, che sceglie di mostrare. Così, a donare una ritrovata sensualità, saranno shorts e canottiere che mettono in risalto gambe e petto, donando centralità alla corporatura. La muscolatura viene messa in evidenza con abiti comfy, dove il disegno del panneggio pone in risalto le spalle e la silhouette delle gambe durante il movimento. La fluidità non è più solo un modo di dire. I confini sono sempre più sfumati, e a vincere è semplicemente l’eleganza, con pezzi sartoriali o casual pensati per essere indossati davvero da tutti, a seconda del gusto più che del genere. Da un lato un armadio sempre più minimale e basico per lei, dall’altro i look al maschile per cui colori, tagli, pezzi un tempo considerati
solo alla mercé del pubblico “in rosa” non sono più tabù. Certamente altra conferma è il denim che è sicuramente il tessuto più amato dai designer assieme ai pattern più disparati: checked, a righe, geometrici, astratti e floreali creano un amabile caos dai toni pastello con qualche tocco fluo. E per i pantaloni in generale? Vertiginosamente corti che liberano completamente la gamba maschile, donandole vigore e anche una certa sensualità. Molti brand presentano shorts animati da uno stile sporty. Ma tra le tendenze 2023 per l’uomo ecco anche le bretelle e le giacche a quadri, messe entrambe in risalto da una bella camicia bianca o comunque monocolore. Anche per i “maschietti” il total white look è molto scelto e di tendenza. Inoltre abbinato all’abbronzatura, metterà ancora più in risalto il bianco degli abiti realizzati con tessuti di cotone o lino. Pure le giacche, nella linea della comodità, quest’anno sono over-size, per chi vuole seguire la moda in perfetto abbinamento con i pantaloni larghi. Infine i “must-have” al femminile nell’armadio maschile. La gonna ormai è un pezzo chiave anche per il guardaroba di lui. L’uomo la sceglie a pieghe e la abbina in chiave tailleur, aggiungendo i pantaloni. Altro pezzo forte in chiave genderless, il completo colorato nei toni del fucsia o del lilla in versione corta per alcuni stilisti, classica per altri
Il fascino della costiera e del mare, i colori degli abiti, l’emozione del backstage, la bellezza delle top model, il tutto racchiuso nella prestigiosa location del veliero Tortuga per l’evento di alta moda targato “Models Runway Club - Amalfi Coast” realizzato dal fashion manager Giancarlo Presutto. Ospite d’eccezione, Emilio Pompeo, direttore generale Fashion Tv Italia, che ha dato un carattere internazionale alla splendida iniziativa. La serata “fashion” si è svolta l’8 giugno 2023, sul Veliero Tortuga in rada dinanzi alla fantastica “divina” Costiera Amalfitana. In navigazione dal molo Manfredi ad Amalfi e ritorno, con le sfilate di moda a cui hanno partecipato 10 top model, stilisti e make up artist di fama mondiale. Particolare di grande importanza, è stato il casting di The Look of the Year con la presenza di Mario D’Ovidio (direttore Italia). A curare il backstage la modella Mariateresa D’Arco. Gli stilisti che hanno presentato le proprie creazioni sono Gianni Molaro, Aurora Lughi, Paola Bignardi, Valentina Poltronieri, Mirella Melia e Màs by Andreea Simon. Make up artist ed hair stylist a cura di Paolo Demaria. Foto - Moda di Davide Vignes. Ospiti, Valeria Altobelli (presentatrice), Giordano Petri (attore), Geppino Afeltra (discografico), Andrea Mellano (fashion designer), Antonio Elia (direttore “Leonews magazine”, media partner), Enrica Scielzo (consulente di immagine, influencer), Elène Oliveri (fashion designer), Roberto D’Elia (Main Sponsor Leonardo Srl Start Up Innovativa),
Camy Brandao (modella). Il tutto è stato curato, diretto ed organizzato alla perfezione, dal fashion manager, Giancarlo Presutto con la partecipazione di Emilio Pompeo, direttore generale Fashion Tv Italia. La produzione di Presutto era presente con tanti volti noti della moda come Cicelys Zelies, Rosa Sorrentino, vincitrice del reality “Bella Mà” su Rai2 oltre che principessa d’Europa 2018, Yomaira Moreno, Antonia Delle Cave, Susy Califano, Victoria Zarsky, Silveria Tozzoli, Jasmine D’Aniello, Francesca Giordano, Arianna Peruzzi e Miriam Messina (The Look of the Year 2022). Il poliedrico e vulcanico, Fashion Manager Presutto ha commentato: “buona la prima, è stata davvero una serata indimenticabile, ringrazio di cuore tutti i partecipanti. Adesso proseguiremo in questa calda estate 2023, con altri eventi targati Models Runway Club. Non posso svelare ancora nulla, ma bollono in pentola tante idee, per emozionare ed emozionarci, attraverso sfilate di moda, nuove creazioni e top model che sfileranno in location esclusive della nostra bella Italia”. Models Runway Club promette di stupire ancora una volta, con tutte le nuove tendenze della moda, per la stagione estiva ed autunnale con un occhio sempre attento anche alla scoperta di nuovi talenti e bellissime modelle, da far conoscere al grande pubblico italiano e non solo.
Gianni Molaro lo stilista “dei record” ma anche fashion designer, è considerato il “profeta dell’ Art Couture”. Per il suo straordinario talento è un vero e proprio “genio”, non paragonabile a nessuno. Di origini campane, nasce a San Giuseppe Vesuviano, dopo una adolescenza non facile, inizia a dipingere come autodidatta e lavora per conseguire gli studi all’ Accademia della Moda di Napoli. Apre il suo primo atelier nel 1990.Nel 1993 tutto il mondo parla di lui perché manda all’altare una sposa con un velo di 326,70 metri. E si guadagma l’appellativo di stilista “dei record”. Ripete tale esperienza con un abito da sposa di dodici metri di diametro e infine raggiunge un altro primato con l’abito più prezioso del mondo, tempestato da settemila diamanti. Nel 1999 debutta sulle passerelle dell’alta moda di Roma con una collezione ispirata alle tradizioni campane, la sua sfilata sarà una processione di fujenti della Madonna dell’Arco, alla quale era devoto suo padre Luigi. In questi anni ha sempre sperimentato nuove forme e volumi, realizzando abiti scultura spesso esposti in mostre e musei. Nel 2004 presenta a Palazzo Venezia, a Roma, una collezione di dodici abiti scultura completamente dipinti a mano con una performance che rompe tutti i canoni tradizionali della sfilata. Viene definito dalla stampa il profeta dell’
Art Couture. Il maestro Roberto Capucci si complimenta con lui. Molaro non è solo moda ma anche pittura, scultura ed architettura. Nel 2012 apre il suo atelier in piazza di Spagna. Per l’occasione copre tutta la scalinata di Trinità dei Monti con tremila metri di tulle bianco. Dal 2014 collabora alla trasmissione televisiva di Rai 2 “Detto Fatto”, conquistando i telespettatori. E’ diventato un’istituzione anche per il grande pubblico. Nel 2021 realizza la sua prima collezione di Prêt-à-porter con il suo nome . Nello scorso anno ed in questo tante sono le creazioni indossate da top model di livello mondiale. Lo scorso giugno ospite dell’evento “Models Runway Club” del fashion manager Giancarlo Presutto, sul veliero Tortuga, ha deliziato i presenti, strappando applausi, anticipando le sue creazioni con abiti “divini” come la costiera Amalfitana dove il veliero era in transito. Per Gianni Molaro: “La moda deve disegnare un orizzonte più autentico, ripartendo dal Made in Italy e dalla sostenibilità. Il massimo traguardo per la moda sarebbe tornare totalmente all’utilizzo di fibre naturali e non artificiali, che rappresentano un universo mutevole tra innovazione e tradizione nel rispetto del nostro pianeta. Ritengo che sia necessario valorizzare le nostre risorse naturali e culturali per un approccio più sostenibile”.
La fashion designer Valentina Poltronieri trentenne di Treviglio, coglie con coraggio con il suo brand l’opportunità di mettere insieme ispirazioni preminenti, riferimenti culturali e tutta la professionalità sartoriale maturata nel corso delle precedenti esperienze formative, dando origine alla sua storia imprenditoriale. Nell’autunno 2018 viene presentata la prima collezione VP Valentina Poltronieri: Spring Summer 2018. La stilista rivela subito un’attitudine glam-pop. A luglio 2021 la prima ed emozionante menzione di lei su Vogue Italia Magazine grazie alla sua partecipazione al progetto Showcase Roma promosso da Altaroma. Poi a novembre 2021, dopo la sua prima partecipazione alla Torino Fashion Week, riceve uno dei suoi riconoscimenti più importanti, il “Rising Talent Awards” di Rinascente Torino. Nel febbraio 2022, durante la sua prima Milano Fashion Week in collaborazione con Afro Fashion Week, ha avuto l’onore di presentarsi e presentare le sue collezioni a personaggi influenti del fashion system. L’ultimo suo prestigioso riconoscimento è avvenuto il 18 settembre scorso, dalla Camera di Commercio di Bergamo. Il Presidente Carlo Mazzoleni ha conferito a Valentina, nel corso della 60° edizione, il premio “Riconoscimento al Lavoro e al Progresso Economico 2022 - Giovani Imprenditori under 30”. Un passo davvero importante per la “Vp” che, con determinazione e passione, sta portando avanti il suo sogno. Nell’anno in corso, Valentina è
sempre e costantemente attiva nella promozione del marchio e nel disegnare e sviluppare collezioni sempre più professionali e fashion. Ha aperto le porte del suo laboratorio a molti giovani per sviluppare con loro stage creativi e dinamici. A giugno è stata presente con le sue creazione all’evento Models Runway Club a Salerno del fashion manager Giancarlo Presutto.
Paola Bignardi nasce a Salerno, città in cui nel 1860 la famiglia Bignardi decise di fondare il primo, storico, atelier. Trascorre la sua infanzia tra gli abiti ed i cappelli della modisteria di famiglia, giunta intanto alla sua terza generazione, e a soli sei anni disegna il suo primo abito da sposa. È ancora tra i banchi di scuola quando, quasi per gioco, inizia a proporre i suoi modelli alle clienti dell’atelier riscuotendo i primi incoraggiamenti e le prime soddisfazioni. Finito il liceo, però, decide di mettersi in discussione: lascia l’ambiente familiare e intraprende gli studi presso l’Istituto Superiore di Design dove consegue, con il massimo dei voti, il diploma di laurea discutendo una tesi sperimentale a cavallo tra arte e moda. A ventidue anni partecipa al concorso nazionale per giovani stilisti e riceve il premio “Miglior Bozzetto” da Donatella Girombelli, scopritrice di talenti tra i quali Gianni Versace.Inizia le sue prime esperienze professionali presso alcuni dei grandi nomi del prêt-à-porter e del Made in Italy come Byblos, Max Mara, Loro Piana, contribuendo nel disegno e nelle ricerche stilistiche. È in questi contesti che viene notata da Barlett, direttore artistico di Byblos, Bosio, coordinatore di stile di Ferrè e Valentino e, infine, dal grande Maestro Roberto Capucci.Nel corso degli anni non abbandonerà mai il mondo del teatro, sua grande passione, dal quale costantemente trae vitalità e libertà di sperimentazione
Giancarlo Presuttodelle forme, cifre del suo stile inconfondibile. Dopo dieci anni di esperienza trascorsi al Centro-Nord, torna dove tutto è iniziato. Nel 2006 inaugura la sua prima boutique -BiPi Atelier- dedicandosi alle linee Sposa ed Elegante riprendendo le più antiche tecniche artigianali di modisteria. Nel 2013 nasce, finalmente nel cuore di Salerno, Paola Bignardi Design, atelier di Alta Moda nel quale riversa tutto il suo know-how e la sua passione. Un mondo in cui ogni donna può lasciarsi coccolare e in cui sentirsi, semplicemente, la più bella. Nell’Atelier Paola Bignardi tutto è realizzato a mano, dal disegno del modello all’accessorio; non si acquistano linee preconfezionate ed ogni capo è tagliato e cucito personalmente dalla sua fondatrice. Nel 2014 inizia la sua collaborazione con Martin Marino Italia, azienda americana per la quale cura il design della collezione Lusso, mentre, nel 2015, è vincitrice del premio “RendezVous de la Mode”, il prestigioso fashion magazine che la decreterà uno dei nuovi talenti del fashion system, dedicandole un articolo sul n°7 Fall/Winter 2015-2016. Nel corso degli anni tantissimi gli eventi di presentazione delle sue collezioni con premi e riconoscimenti. A giugno scorso ha fatto indossare i suoi straordinari abiti da sposa, alle top model dell’evento salernitano.
di Models Runway Italy del fashion manager Giancarlo Presutto
Andreea Simon, modella di origini romene, ha creato “MÁS” moda sostenibile. Dopo aver studiato scienze politiche a Firenze, ha proseguito nel mondo della moda e dello spettacolo. In realtà da giovanissima, all’età di 15 anni ha iniziato a lavorare, ha sempre avuto la passione per il mondo dello spettacolo e per la moda. Simon ha vinto vari titoli come The look of the year Romania nel 2016 ,concorso internazionale per aspiranti top-model, Miss Romania in Italia 2015, Finalista nazionale miss Reginetta d’Italia 2014, ha fatto anche una comparsa nel film Infernet con Roberto Farnesi. Inoltre ha calcato tante passerelle svolgendo sfilate per vari stilisti. Ricorda con piacere quando è stata modella per il catalogo Miluna e per le calzature di Salvatore Ferragamo. Simon ha proseguito con MÁS ossia la moda sostenibile che sta diventando sempre più importante nell’industria della moda, poiché sempre più persone sono interessate ad acquistare prodotti realizzati in modo ecologico ed etico. Da MÁS by Andreea Simon, credono fermamente nella moda sostenibile e nella creazione di abiti che siano belli, duraturi e rispettosi dell’ambiente. L’impegno per la moda sostenibile significa che vengono utilizzati tessuti ecologici per le creazioni. I tessuti sostenibili sono realizzati con materiali che minimizzano l’impatto ambientale, come il cotone biologico, la canapa, il lino
e la seta sostenibile. Questi tessuti sono anche spesso più duraturi e resistenti, il che significa che i clienti possono usufruire per molti anni di queste creazioni. Altro aspetto importante è che il processo di produzione di tessuti sostenibili richiede meno acqua e meno sostanze chimiche, il che significa che l’ impatto sull’ambiente è ridotto. Inoltre vengono utilizzati metodi di produzione eco-compatibili.
Per MÁS by Andreea Simon, “la moda sostenibile è la chiave per l’industria della moda del futuro”. E’ massimo l’impegno per ridurre l’impatto ambientale della produzione di abbigliamento e offrire ai clienti prodotti belli e di alta qualità. La moda sostenibile non è solo una tendenza temporanea, ma rappresenta un cambiamento duraturo nell’industria della moda. La creazione di capi sostenibili richiede tempo, impegno e risorse, ma alla fine i risultati valgono la pena. In quest’anno molte sono state le occasioni per mostrare le splendide creazioni, MÁS by Andreea Simon, come all’evento di Salerno targato Models Runway Club.
“Aurora Lughi” è un brand italiano fondato dall’omonima stilista a Padova, dedito alla creazione di abiti di alta qualità Made in Italy, ma anche di innovativi e ricercati nei particolari, costumi per il mare o la piscina. Nato nel marzo del 2019 dalla voglia di esprimere il proprio essere e liberarsi dalle regole della società moderna. Eclettico, il brand è dedicato alla donna sempre pronta a mettere in gioco se stessa, le proprie emozioni, paure e sicurezze. Indipendente nella vita, “poetica in amore”, libera da ogni tipo di convenzione: “Essere Fashion Designer – per Aurora Lughi- non è solo un lavoro, è uno stile di vita. Ideare, disegnare, realizzare un abito su misura non è unicamente moda. È liberazione, è arte”. Il brand è dedicato al lusso dei tessuti, delle rifiniture e della possibilità di realizzare abiti su misura. Versatile per ogni evenienza, per la donna che sceglie chi essere e chi vuole diventare, ogni giorno.Aurora Lughi, è amante della moda, dell’empatia e dell’espressione artistica dell’anima, ma anche della bellezza, della passionalità e dell’intramontabile Made in Italy. “Un tesoro da coltivare e portare avanti, perché quando c’è cuore, c’è vita”. L’empatia è alla base del processo creativo di ogni collezione. Studiata in ogni minimo particolare, modellando pensieri e sentimenti.
La stilista Aurora Lughi è impegnata in varie sfilate ed eventi. Delle bellissime top model indossano i suoi capi di abbigliamento e specialmente in questo periodo estivo, le nuove creazioni inerenti i costumi, che riflettono il suo animo, dando forma e colore a chi li indossa. Anche all’evento “Models Runway Club” sul veliero Tortuga a Salerno, lo scorso mese di giugno, il brand Aurora Lughi ha raccolto consensi ed applausi, per la sfilata di moda, dove splendide modelle hanno indossato costumi di tendenza molto innovati, mentre il veliero transitava sulle acque di Amalfi e la luna illuminava le sue creazioni. In queste settimane tanti gli appuntamenti per la stilista che ha in serbo “sorprese” e novità per clienti ed appassionati di moda.
Il brand emergente di una giovane ed eclettica stilista.
di Alessia Vancini
Mirella Melia è una vibonese doc, ma residente a Roma. Da commercialista a fashion designer, spopolano infatti le sue t-shirt. La sua vita è cambiata in pochi anni, ora è una stilista e fondatrice di “MM”, il suo brand di moda. A volte sono le semplici idee a rivelarsi le più vincenti, ma cosa produce Melia? In sostanza delle T-shirt. ma non le solite che tutti indossiamo per essere sportivi o casual. Queste magliette hanno uno stile tutto loro e la peculiarità di “evocare eleganza e femminilità, con un tocco di sensualità quanto basta per renderle uniche”. Ad esempio quelle sul davanti con il disegno delle “ciglia segnate con cristalli” un suo identificativo, oppure da un “gatto nero” ed ancora da “stelle argentate”, hanno subito catturato l’attenzione delle mondo femminile e di tanti vip come Pamela Prati. Di certo una brillante idea che in breve tempo ha stravolto la vita di Melia, catapultandola dal mondo contabile a quello glamour della moda. Ma come è nata questa fortunata intuizione?. Melia ha creato queste T-shirt capaci di esaltare la femminilità di ogni donna per caso, in un periodo per lei decisamente no. Una mattina, frugando insoddisfatta nel suo guardaroba mentre era alla ricerca di una maglia da indossare, non riusciva a trovarne una che la rendesse soddisfatta. Finché prese una t-shirt e decise, con ago e filo e forbici, di darle la forma che più le
piaceva. Mirella ha indossato la sua opera ed ha ricevuto complimenti di amiche e conoscenti che le chiedevano dove l’avesse comprata. A quel punto decise di produrle, inizialmente le ha inserite in un piccolo circuito di negozi del centro di Roma, ma quando ha scoperto che erano state apprezzate e vendute, la richiesta aumentò in poco tempo ed anche altri negozi volevano le sue creazioni. Poi il grande successo.In particolare le hanno indossate alcuni volti noti della tv, come Serena Rossi, Maria Grazia Cucinotta e Pamela Prati fan delle sue t-shirt.
È dunque così sono nate le “MM”, che non potevano che non portare le iniziali della loro creatrice vibonese, pronta ad affrontare le sfide che il mondo della moda comporta. La fashion designer è impegnata a far conoscere ad un pubblico sempre più vasto le sue creazioni. Partecipa ad importanti iniziative organizzate nella Capitale, come Tennis and Friends ed anche al Festival del Cinema, senza dimenticare che è stata ospite della Rubrica del Tg2 Costume e Società. Inoltre le sue maglie sono comparse all’interno dell’istallazione dell’artista fiorentino Juri Corti in una puntata che la Rai ha dedicato alle donne vittime di violenza. Mirella Melia tra le tante presentazioni è stata ospite all’evento Models Runway Club a Salerno, dove delle top model hanno indossato le sue straordinarie t-shirt.
Super ospiti nella serata di alta moda targata Models Runway Club dello scorso otto giugno a Salerno. Presente infatti il National Director “The Look of the Year Italy” Mario D’Ovidio che è anche il founder dell’agenzia di moda, D’Ovidio Multiproject Academy Face Models MDM. Insieme a lui la bellissima ed affascinante modella ventenne, Miriam Messina, di Canicattì in provincia di Agrigento, che ha conquistato la fascia di The Look of the Year Italy Style” nella scorsa edizione del contest di moda internazionale. Rappresenta oggi la competizione mondiale più autorevole nel comparto del Modelling oltre ad essere una vetrina internazionale del Fashion Design. La manifestazione negli anni ha visto lanciare nomi come Cindy Crawford, Linda Evangelista, Gisele Bundchen, Nina Moric, Stephanie Seymour, Vanessa Incontrada, Elena Santarelli , Elenoire Casalegno e Natasha Stefanenko. L’evento è curata da Mario D’Ovidio, che è il direttore nazionale the Look of the Year. Vanta i migliori nomi della moda Italina e cerca nuovi volti da lanciare nel mondo della moda. Ogni anno l’organizzazione sceglie le cornici naturali ed artistiche della bella Italia, come Taormina, Ischia, Roma, Siracusa e Sanremo. Sul veliero Tortuga, lo scorso giugno, ospite del fashion manager Giancarlo Presutto, organizzatore dell’evento Models Runway
PresuttoClub, il direttore italiano di “The Look of the Year”, Mario D’Ovidio, insieme alla stupenda modella Miriam Messina, ha ammirato e commentato positivamente, le sfilate di alta moda con dieci top model che hanno indossato varie creazioni di stilisti di fama internazionale, passando dalle t-shirt, agli abiti eleganti e da sposa, fino ai costumi di tendenza per questa estate 2023. E’ stato anche un momento conviviale nel quale gli invitati presenti, tutti qualificati e competenti, hanno potuto scambiare delle considerazioni e conversare con i due super ospiti presenti sul veliero che ha navigato da Salerno ad Amalfi, con un perfetto connubio di bellezza, tra le top model che sfilavano e la “divina” costiera amalfitana.
Emilio Pompeo è il direttore generale di Fashion TV Italia, realtà social e ‘on air’ di grande prestigio il cui marchio è sinonimo di garanzia. E’ stato fortemente voluto da Michel Adam, Fondatore e presidente di FashionTV che è divenuto un brand di caratura internazionale. In Italia la notissima emittente televisiva con Pompeo ha tagliato prestigiosi traguardi e tanti progetti ci sono in cantiere. Offre grandi possibilità per le imprese che trattano di moda, eventi, spettacoli,con fashion designer, stilisti e make up artist, nel mondo televisivo e divulgativo in generale, con approfondimenti e speciali dedicati alla valorizzazione del made in Italy. Ma anche dei vari brand, collezioni, presentazioni video e backstage attraverso Fashion Tv primo al mondo nel settore Fashion-lusso. Una partnership importante, dunque, quella intrapresa con Models Runway Italy del fashion manager Giancarlo Presutto, che ha come finalità mettere imprenditori ed industrie del comparto moda ed eventi, nelle condizioni di comunicare a tutto tondo il proprio lavoro nella convinzione che divulgare è la parte fondamentale del business. Dopo anni di condivisioni con Emilio Pompeo
direttore Italia di FashionTv nasce questa importante collaborazione sancita dall’evento Models Runway Club a Salerno, con altri in programma. Ospite d’eccezione, alla serata glamour di grande prestigio è stato proprio Emilio Pompeo, direttore generale Fashion Tv Italia, che ha dato un carattere internazionale alla splendida iniziativa. La serata “fashion” si è svolta l’8 giugno 2023, sul Veliero Tortuga, in rada dinanzi alla fantastica “divina” Costiera Amalfitana. In navigazione dal molo Manfredi ad Amalfi e ritorno, con le sfilate di moda a cui hanno partecipato 10 top model, stilisti e make up artist di fama mondiale. Il tutto ripreso dalle telecamere di Fashion Tv con interviste esclusive ai tanti partecipanti fra cui anche volti noti della tv. Questo evento è pertanto la dimostrazione, tangibile e concreta, che il connubio è stato immediatamente vincente. A garanzia della comunicazione di settore, ma soprattutto per permettere al comparto innovativo e fiorente della moda, di viaggiare sugli stessi binari in modo tale da dare al made in Italy tutto lo spazio che merita.
della comunicazione di settore. di Models Runway Italy del fashion manager Giancarlo Presutto
Valeria Altobelli, conduttrice, presentatrice, attrice, cantante e modella, nasce a Sora in provincia di Frosinone, dove inizia a muovere i primi passi nel mondo musica. Studia pianoforte, chitarra, percussioni, solfeggio e canto lirico. Inizia a studiare anche teatro già dalla tenera età: questo amore per le arti sceniche la porterà a lavorare in importanti musicals, commedie teatrali e film per il cinema. All’età di 23 anni consegue la laurea specialistica in Giurisprudenza. Perfeziona i suoi studi conseguendo un Master in Relazioni Internazionali e formazione diplomatica, altra sua passione. La sua carriera da modella inizia giovanissima, accanto a quella da cantante quando, nel 2004, viene incoronata Miss Mondo Italia: i due mondi del canto e della bellezza si accostano sul palco di Miss World, in Cina, quando giunge tra le migliori nel contest del Talent ed ha la possibilità di duettare con la star internazionale Lionel Richie. Valeria Altobelli, continua a sfilare in tutto il mondo per stilisti di fama internazionale. Inizia a calcare i palchi più prestigiosi d’Italia e del mondo presentando spettacoli di musica, sport, politica e moda. Tra le varie conduzioni: Awards della Motonautica, presentato da Valeria Altobelli in 4 lingue a Montecarlo, Miss Domina Coral Bay a Sharmel-Sheik, Internazionali BNL di Roma, Miss Kosovo e tanti altri. Approda a Canale 5, unitamente a Rete 4, nel 2013, dove fino al 2016 è volto della notissima trasmissione Forum, accanto alla giornalista Barbara Palombelli. Nel 2017 è inviata di Top, su Rai1. Inoltre firma, come autore, grazie all’amico compositore Michele Braga, una melodia in inglese che viene inserita nel film Un Natale al Sud, di Massimo Boldi. È fondatore e il presidente di una Associazione internazionale di beneficenza,Mission Ngo, composta da tutte le ex Miss dei concorsi di bellezza mondiali più prestigiosi, che conta volontarie provenienti da più di 150 Paesi in tutto il mondo. Nella vita privata è sposata con il quadriolimpionico Medaglia d’Argento Olimpica nel Canottaggio, Simone Venier ed è mamma del piccolo Gioele.
Nel 2017 corona un altro sogno a livello professionale: quello di entrare a far parte del cast di uno dei suoi programmi preferiti, Tale e Quale Show, in onda nella prima serata su Rai1, dove vince l’ultima puntata con l’imitazione di Loredana Bertè in Sei bellissima. E’ una delle protagoniste del Capodanno 2018 su Rai 1 in diretta da Maratea e partecipa a Scanzonissima, su Rai 2, come cantante. È ospite in diverse puntate della trasmissione B come sabato, sempre su Rai 2. Torna, da campione, nel torneo di Tale e quale show, su Rai 1 e, sempre su Rai 1 è ospite di Telethon. Gira per Mediaset, canale 5, la commedia Din Don con Enzo Salvi e Maurizio Battista ed è protagonista di puntata nella serie Ricci e Capricci in onda su La5, nel 2019. A Gennaio approda in America ed inaugura, cantando, il Los Angeles Italia Film Festival ad Hollywood, presso il prestigioso Chinese Theatre. Parla al National Prayer Breakfast a Washington D.C., ed è l’unica Italiana a sfilare all’UCLA Award Hollywood for science, a Bel Air, per il suo impegno sociale. Canta, a Tyler Texas, con un coro di circa 500 elementi e riceve, come massima onorificenza, la bandiera americana volata sul Capitol
Hill e quella Texana per il suo valore di eccellenza italiana all’estero. Partecipa ad una puntata de I soliti ignoti su Rai 1 e prende parte a diverse puntate di Caduta Libera Vip anche nel 2019. Nel 2021 partecipa nella categoria Big Internazionali, al festival Kenga Magjike, a Tirana, in Albania, classificandosi tra i super finalisti ed esibendosi nella serata finale, trasmessa su Tv Klan, la più grande emittente albanese. Con moltissimi passaggi nelle televisioni e nelle radio risulta essere l’artista più votata di tutti i tempi secondo il meccanismo del televoto. Nello scorso giugno ha presentato la serata di fashion moda, Models Runway Club sul veliero Tortuga, organizzata dal fashion manager Giancarlo Presutto.
Enrica Scielzo è la prima fashion e beauty blogger transessuale al mondo.Lavora come consulente di immagine e armocromia in tutta Italia, e insegna in alcune delle più rinomate accademie del nostro paese. Nata a Salerno, si è laureata con lode in Lingue e Culture Straniere presso l’Università degli Studi di Salerno, prima di cominciare la sua carriera come modella. Nel 2012 si classifica al primo posto nel concorso Fresh Face of Italy e compare sulle più grandi piattaforme di modelli come nuovo volto internazionale. Ha vissuto a Barcellona, Milano, e Londra, collaborando come fashion editor e contributor per alcune testate di moda in parallelo alla sua carriera di modella. Nel 2014 apre The Ladyboy, il primo blog di moda e bellezza al mondo dedicato all’universo transgender, “un invito alla spensieratezza, alla bellezza, all’essere se stessi”. Da qui il lancio verso una carriera come influencer nel campo della moda e della bellezza, che la porterà a comparire sulle più prestigiose riviste quali Vanity Fair, Il Fatto Quotidiano, Elle Italia, nonché ospite di vari programmi nazionali ed internazionali (Nemo Nessuno Escluso, Masters of Photography).Nel 2017 tiene due conferenze per la NYU (Università di New York) sul tema del genere, ed ha lavorato come corrispondente moda per la New York Fashion Week. Enrica Scielzo collabora come beauty influencer con aziende di prestigio quali La Mer, Sephora,
Notino, Lookfantastic, e lavora come fashion expert per il canale televisivo QVC Italia. Amante del vintage, dei vecchi film in bianco e nero e delle grandi icone del passato, è stata definita una moderna Sophia Loren per l’allure mediterraneo che la contraddistingue. Nel 2019 si diploma prima come consulente di immagine certificata alla Lookmaker Academy e poi come makeup artist professionista presso la BCM di Milano con votazione 30& lode, dando vita a un nuovo progetto: The Lookmaker, che coniuga la sua grande passione ed expertise nel campo della bellezza a nuovi strumenti di professionalità. La sua formazione nel campo della consulenza di immagine comprende il corso con Karina Jinkin (Accademia del Lusso di Roma) e la formazione professionale 4×4 Color System (16 seasons)® certificata ANSI con Ferial Youkaim, colei che ha inventato il sistema armocromatico a 16 stagioni. Per Ferial, Enrica ha anche tenuto due webinar (uno italiano e uno internazionale) per l’AICI (Associazione Internazionale Consulenti di Immagine). Nel 2021 è uscito il suo romanzo autobiografico, “Diario di una trans”. E poi in questi mesi post pandemia ancora nuovi progetti in cantiere. Lo scorso giugno ha partecipato come “ospite” all’evento Fashion Runway Club a Salerno organizzato dal fashion Manager Giancarlo Presutto, che l’ha fortemente voluta alla serata di alta moda sul veliero Tortuga.
E’ considerato il “professore” dei Make-up Artist Paolo Demaria, nato a Cilavegna a Pavia. Le sue doti naturali lo mettono immediatamente in evidenza. Studia, si aggiorna e cura tutto nei minimi dettagli. Entra a far parte del mondo dello spettacolo, della moda e della televisione dal 1991 in qualità di Make-up Artist. Ha svolto l’attività di truccatore in molteplici settori; passando dal mondo del cinema a quello dello spettacolo, dalla moda alla pubblicità, dal settore estetico alla discografia, dove ha prestato la propria opera per la realizzazione di C.D. dei maggiori interpreti della musica italiana e internazionale. Fra i tanti, Sting, Baglioni, Zucchero, Ghemon, Colapesce, Elena Favi, Roy Paci, Neffa, Tiziano Ferro, Rancore, Marco Masini, Le Vibrazioni, Enrico Nigiotti, Alberto Urso, Pinguini Tattici Nucleari, Simone Cristicchi, Junior Cally e Diodato e tantissimi altri. Il Make Up Artist, è anche direttore artistico di molteplici trasmissioni, personal di vari personaggi del modo dello spettacolo. Demaria è anche docente di Make-up, in diverse scuole regionali. Il suo stile è quello di “non avere uno stile ma tanti stili!”. La caratteristica che lo distingue dagli altri, è la sua
“naturale capacità di interpretare le cose con versatilità”, nonché con una spiccata sensibilità, le caratteristiche di ogni singolo volto e di ogni singola persona. Ma anche esaltarne virtù, qualità ed espressività. Uno stile delicato e mai invadente che non si limita al solo studio di un volto ma dall’osservazione approfondita della persona nelle sue completezza. Insomma uno straordinario professionista un “professore” per impegno e dedizione. Studia il carattere, le abitudini, le preferenze ed i desideri riuscendo così ad esaltare le qualità realizzando un trucco unico e originale. Affidarsi a Paolo Demaria vuol dire cambiare la propria idea di make-up ed il proprio metodo di lavoro. Altra dote molto importante è che non interpreterà mai un make-up suggerito dalla cliente se questo dovesse risultare inadeguato nel metodo e nell’effetto finale. Anche per questo Demaria è amato e stimato da tantissimi artisti nazionali ed internazionali. Lo scorso 8 giugno lo straordinario Make-up Artist ha curato l’evento Models Runway Club a Salerno, organizzato dal fashion manager, Giancarlo Presutto.
L’attore Giordano Petri, è affascinato dal mondo dello spettacolo sin da bambino e, nella seconda metà degli anni ‘90, muove i primi passi sui palcoscenici teatrali. Deciso a perseguire la carriera di attore, dal 1996 al 1999 frequenta il Laboratorio Teatrale dello Stabile dell’Umbria “centro teatrale universitario”, e nel mentre partecipa a vari seminari per studiare e affinare le varie tecniche di recitazione, tra cui un corso sul Metodo Stanislavskij. A diciotto anni si trasferisce a Roma e nel 2000 si iscrive alla “Scuola Nazionale di Cinema” conseguendo nel 2003 il diploma in recitazione. Termina la sua formazione nel 2006 frequentando la scuola di perfezionamento ‘Santa Cristina’ a Gubbio diretta da Luca Ronconi. In questi anni, accanto alle diverse esperienze in teatro fa anche le sue prime apparizioni sul piccolo schermo, prendendo parte alle serie Tv “Don Matteo1” e “Sei Forte Maestro”. Le prime apparizioni sul grande schermo risalgono invece al 2002 con il cortometraggio “Markheim”, diretto da Avital Merkler e prodotto dalla Nuct, e con un piccolo ruolo nel film “Pinocchio” di Roberto Benigni, ma il vero e proprio esordio è nel 2005 con il film “Ma l’amore... sì”
di Tonino Zangardi. Sempre molto attivo sia in teatro che in televisione, nel 2007 interpreta il primo ruolo cinematografico da protagonista nel film “Per Sophia”, lungometraggio d’esordio della regista Ilaria Paganelli. Ed ancora, R.I.S. Roma 2 - Delitti imperfetti, regia di Francesco Micciché - serie TV, episodio 2x12 (2011). Distretto di Polizia, undicesima stagione, regia di Alberto Ferrari. Ruolo: Angelo Roberti (2011). Benvenuti a tavola - Nord vs Sud, regia di Francesco Miccichè e Dario Baldi (2012). Rosso San Valentino, regia di Fabrizio Costa (2012). Come dimenticare “Un medico in famiglia 9”, regia di Francesco Vicario (2013 -2014) ed “Il Paradiso delle Signore”, regia di Isabella Leoni, Riccardo Mosca nel 2019. Post pandemia, ha recitato nel film, “Credo in un solo Padre”, Regia di Luca Guardabascio nel ruolo di Gerardo Bianco che è il protagonista (2020) e poi nel film “Altri Padri”, Regia di Mario Sesti nel ruolo dell’ Agente Ricci (2021). Tanti progetti in cantiere per l’attore Giordano Petri. Intanto è stata molto apprezzata a giugno scorso, la sua presenza all’evento di moda Models Runway Club a Salerno.
Gradito ospite dell’evento Models Runway Club a Salerno, è stato il fashion designer, Andrea Mellano. Il suo brand “Osmosis” non è solo un logo: “ma è il tuo equilibrio. Il tuo benessere, la tua essenza.E’ pura arte, espressa in questo caso, nel mondo della moda”. L’osmosi è una “reazione chimica in cui 2 molecole trovano un equilibrio tramite un terzo elemento”. Ogni abito ha un forte: “richiamo alla natura, ed alla creazione. Intrappolo emozioni, sensazioni, ed esperienze di vita, convertite in arte tramite vari generi di espressività”. In questo periodo, racconta Mellano: “sto sperimentando con la mia creatività varie tecniche artistiche, riprodotte non solo su tessuti, bensì compongo anche: statue, sculture astratte e quadri, arricchiti di significato trasmutato in colore, e tratto distintivo di stesura. Una linea retta, una curva, come il rosso piuttosto che il giallo, creano emozioni e stimoli nella mente di chi osserva ed io, voglio essere l’artista delle tue sensazioni”. Con Osmosis esprime tutto il suo potenziale, creando delle “collezioni” che rispecchiano il suo “essere”, in un determinato periodo: “Proprio come Picasso ed i suoi periodi. In base a ciò che la mia anima crea, comunico al mondo esterno con differenti vibrazioni e realizzazioni”. Inoltre Mellano annuncia: “Sto anche scrivendo un libro e voglio creare un videogioco molto particolare ed innovativo. Tutto però è in fase iniziale poiché dovrò trovare il team giusto”. Il suo obiettivo nel settore della moda:“è diffondere arte ed amore. E tramite l’abbigliamento riesco ad esprimere
qualsiasi concetto io voglia, seguendo le differenti collezioni da creare. Sfruttando così l’abito come una tela bianca in cui imprimere le sensazioni”. Gli abiti li chiama”opere d’arte” poiché dovrebbero venir ammirati ed inseguiti: “Come l’amore di Dante con Beatrice”. Dipinge e personalizza la stoffa, partendo da un semplice abito base, per creare un forte abbinamento tra l’arte e l’uomo, così che: “l’argomento ci tocchi in prima persona, potendone assaporare i privilegi”. Parla anche dei suoi progetti: “Stiamo organizzando con The Look Of The Year Italia un programma di sfilate che terminerà con la finale nazionale del concorso. In cui avrò modo di esporre e presentare le mie opere accompagnate da “corpi” celesti (modelli/e) ed unire finalmente Arte e Moda in contesti magici e creare così un momento di pura armonia con sé stessi”. Creerà in futuro lo “showroom Osmosis”, in cui verranno esposte opere sempre più di: “valore e con un maggiore esponente artistico, i cui accessi saranno “limitati” e gli acquisti privilegiati. In collaborazione con Nadia Bravo si organizzeranno svariate situazioni similari”. Parteciperà anche al Red Carpet di Venezia: “In futuro vorrò selezionare alcuni “Ambassador”, con caratteristiche affini al loro ruolo, e con una certa importanza sociale. Una probabile scelta sarà Fabrizio Corona, con cui abbiamo già collaborato. Ma è ancora una ipotesi, dobbiamo svolgere una vera e propria selezione di personaggi, che trasmettano l’anima del brand ”.
“Osmosis”,
Non è solo un “brand”, è il “tuo equilibrio” di Models Runway Italy del fashion manager Giancarlo Presutto
Ospite della serata salernitana, Models Runway Club, Elene Oliveri fashion designer, bridal stylist, brand manager e direttore creativo di Lunaraine. Voluta fortemente all’evento glamour di alta moda di inizio giugno, dall’organizzatore e fashion manager Giancarlo Presutto. La stilista, Elene Oliveri ha rappresentato l’esperienza dell’Atelier Siciliano di Canicattì in Provincia di Agrigento, “Lunarain”, che veste gli Sposi e non solo, da oltre trent’anni con stile, eleganza e cura dei particolari. Sul veliero Tortuga in navigazione tra Salerno ed Amalfi, ha mostrato al pubblico, un abito da lei creato ed indossato da Marta Cacciaguerra. Molto apprezzato, ha strappato consensi ed applausi. Nelle prossime tappe dell’evento ha “promesso di essere nuovamente presente per svelare le ultime creazioni di Lunaraine”. Un brand molto conosciuto ed affermato, presente nei canali tv nazionali come Rai e Mediaset, ma anche in emittenti regionali. Nell’atelier di famiglia, Elene Oliveri, cura con attenzione lo show room con prestigiose firme, nazionali ed internazionali, dell’alta moda sposa e sposo, ma anche abiti creati in esclusiva da Lunaraine. Lo sviluppo
Giancarlo Presuttodel prestigioso atelier siciliano, è frutto di una continua azione di marketing volta a percepire le esigenze della clientela, per realizzare il prodotto che il mercato richiede. L’Atelier nasce negli anni ottanta dall’idea della stilista e della modellista, Giusy e Silvia Di Grigoli, sorelle legate da una profonda passione che mette in evidenza l’arte nel seguire una filosofia di capi distinti dell’alta moda su misura, dove c’è il prestigio dello stile e della manifattura italiana. Continua cosi nel tempo il loro ideale di “Stile di donna” tramandato nel nuovo ventennio alle figlie Elene e Marilena Oliveri. Inoltre Lunaraine, è anche un affermato laboratorio di pellicceria ed effettua rimesse a modello. La direttrice creativa, Elene Oliveri, in una sua intervista ha affermato: “non è la donna che si deve adattare all’abito, ma è l’abito che nasce per adattarsi alla donna”.
Mariateresa D’Arco è una modella professionista, oltre che affermata “architetto”. Fisico prorompente, alta oltre 1.80 e negli anni 90/2000 ha calcato le passerelle sfilando con i principali esponenti dell’Haute Couture in Europa tra i quali Rocco Barocco, Lorenzo Riva, Renato Balestra e Fausto Sarli. Prese parte all’edizione di Donna Sotto le Stelle trasmesso su canale 5 mediaset come modella di punta e musa ispiratrice dello stilista e principe tedesco Egon von Fürstenberg sfilando al fianco alle top-model Cindy Crawford e Mariacarla Boscono. Tra le sue passioni vi è posare per shooting fotografici per le aziende della moda e girare spot pubblicitari con la modella Alena Seredova e il Padre Natura di Ciao Darwin l’americano Garrick Wilson. Tra i suoi amici Flavio Briatore, Fernando Alonso, Bernardo Corradi, lo stilista Francesco Scognamiglio, Luana Ferraioli ed Emmanuelle D’Alterio. Inoltre ha partecipato alle Fiction televisive in onda sulle reti Rai e Mediaset, fra le quali Capri e La Squadra. Al fianco dell’attore Luca Ward e Pietro Taricone in importanti progetti cinematografici. La fashion stylist, ha presentato inoltre, programmi televisivi in varie emittenti Tv
regionali. Mariateresa D’Arco, non è solo bellezza. Infatti si è laureata brillantemente in architettura, intraprendendo la carriera professionale, abilitandosi in pochissimo tempo e con l’iscrizione all’albo professionale, avviando un rinomato studio d’architettura ed urbanistica. Ad oggi ricopre il ruolo di consigliere segretario dell’ordine degli Architetti P.P.C. di Salerno. E’ entrata da subito a far parte della famiglia Models Runway Italy curando tutti gli eventi e non ultimo quello tenutosi a giugno insieme al marito, il fashion manager Giancarlo Presutto, seguendo come Art Director la manifestazione di moda targata Fashion Runway Club a Salerno, dove sul veliero Tortuga, in navigazione verso Amalfi, hanno sfilato dieci top model indossando abiti pret à porter e di alta moda di fashion designer di caratura internazionale.
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Nella splendida cittadina d’arte di Forlì, presso il Museo San Domenico è stata ideata e realizzata la mostra “L’arte della moda. L’età sei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968”, grazie alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Un percorso di dipinti, statue e l’esposizione con circa 100 abiti che attraversa diverse epoche storiche dalla Rivoluzione Francese, alla Pop Art fino alla contemporaneità. Si offre ai visitatori l’opportunità di guardare all’arte in maniera più profonda attraverso lo sguardo di una realtà che cambia e che viene espressa dai diversi stili di moda. Un connubio perfetto per indicare innovazione, progresso e descrizione fedele della quotidianità. Un rapporto inscindibile tra queste due dimensioni che si sono influenzate reciprocamente. D’altronde, l’arte è stata sempre il simbolo della società che cambia e delle rivoluzioni. Il concetto di moda indica generalmente anche altre categorie come il lusso, l’innovazione, il conformismo, il travestimento. Insieme all’arte, diventano simboli di ispirazione, espressione e diffusione di stili di vita e di comportamenti. Come disse lo scrittore Oscar Wilde “o si è un’opera d’arte o la si indossa”. Dal 5 maggio del 1789 a Versailles, con l’ultima rappresentazione ufficiale dell’Antico Regime, vengono imposte delle norme stringenti sull’abbigliamento funzionali a identificare l’appartenenza alle diverse classi sociali. Un periodo di fermento storico dove nel 1793 la Convenzione decreta la libertà totale di vestire secondo la volontà individuale. Da qui, si diffondono i simboli nazionali come le coccarde e i tricolori, invece, i nostalgici della monarchia si esprimono attraverso vestiti eccentrici ed esuberanti. A seguito della caduta di Robespierre, le donne iniziano ad indossare abiti dritti come le tuniche classiche. Nel revival dell’antico si vedono abiti con un punto vita alto dalle linee fluide che ricordano la nobile statualità greca. Accanto alla tunica si impone uno scialle o una mantella per proteggersi dal freddo. Con Napoleone, la moda torna ad essere uno strumento politico dove insieme alla mondanità dell’epoca vengono utilizzati come strumenti di stato.
l’età dei sogni e delle rivoluzioni. di Nicole Giordano vicedirettore
Si passa alle classi dirigenti della Restaurazione che si conformano al bon ton , eleganza aristocratica. Tuttavia, rifiutano il fasto e l’ostentazione per abbracciare una sobrietà più intima. Le donne vestono grandi scollature, maniche ampie e rigonfie, corpetto stretto tagliato in vita e gonne sempre più allargate che danno alla silhouette un semplice pudore. Conferiscono semplicità e naturalezza nelle pose
femminili. La moda degli uomini è avara di ornamenti e colori. Nel periodo dell’Unità d’Italia, Firenze è attraversata da un fervore artistico alla ricerca di nuovi modelli e stili di vita. Interni borghesi che rappresentano mondana eleganza e partecipazione sentimentale. Dal Sud e segnatamente dalla Sicilia arrivano testi narrativi che denunciano la limitazione del processo di unificazione dove descrivono uno Stato incapace di risolvere i problemi del Mezzogiorno. Si passa al metafisico, grazie all’artista Giorgio de Chirico che si oppone al Futurismo. Rappresenta nei suoi dipinti la nostalgia del passato. Mariano Fortuny realizza un abito a plissé brevettato nel 1907. Tra realtà e rappresentazione visiva dell’epoca emerge una figura femminile emancipata. Il lavoro di Sonia Delaunay è emblematico perché rappresenta nell’arte, il gusto di una moda creativa ridefinendo il concetto di donna moderna. Dagli anni 30’ si va verso il Made in Italy. Il regime fascista istituzionalizza la moda. Nel 1932 nasce l’Ente autonomo per la Mostra Permanente a Torino con lo scopo di coordinare le attività di tutti i settori di abbigliamento. Un’emancipazione della moda italiana influenzata dagli ateliers parigini. Nel dopoguerra, nascono il Centro Italiano della Moda nel 1948 a Milano, e il Centro Internazionale delle Arti e del Costume a Venezia nel 1951. L’anno successivo ha luogo l’Italian High Fashion Show, sfilata di alta moda organizzata da Giovanni Battista Giorgini nella sala di Palazzo Pitti a Firenze. Dal cuore della città toscana con raffinatezza, originalità ed eleganza nasce il Made in Italy.
Come nasce il progetto
Il progetto nasce per riscoprire l’identità storicoculturale della città e del suo territorio su un duplice processo: quello della memoria e della produzione culturale.
L’idea di restaurare il Museo Civico di San Domenico è stata avviata dalle amministrazioni comunali insieme alla Fondazione di cassa di risparmio. Una valorizzazione dell’arte grazia anche al supporto di oltre novanta studiosi di diverse discipline. Grazie al lavoro di prestatori italiani e internazionali, la città di Forlì ha potuto mostrare ai suoi visitatori numerosi autentici, oltre tremila opere. Una collaborazione con il Museo del Prado di Madrid, i Musei Vaticani, Musée d’Orsay di Parigi, l’Ermitage e il Puskin di Mosca, la National Gallery e il Victoria and Albert Museum di Londra, l’Alte Pinakothek di Monaco, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Metropolitan di New York.
Un grande evento per aiutare il recupero del patrimonio culturale locale e un’occasione di investimento lavorativo.
La freschezza del mare che si riflette nel gusto dei nostri prodotti ittici
Non fatevi ingannare dal nome, El Niño e La Niña, il bambino e la bambina, essi sono fenomeni che producono surriscaldamento degli oceani sul tratto equatoriale, provocando uno scompenso drammatico del normale ciclo delle stagioni composto da fenomeni climatici estremi. Quest’anno è la volta del “bambino”, un periodo di oscillazione termica che comporta un forte aumento della temperatura delle acque, di contro il fenomeno opposto, la bambina, recante una forte diminuzione della stessa con temperature rigide al di sopra delle medie stagionali. Sono lustri interi, anzi possiamo affermare decenni, dai lontani anni ‘90 che si disputa di cambiamento climatico, una vexata quaestio ove in molti, troppi, hanno affermato tutto ed il suo contrario.
Pertanto gli scienziati non sono arrivati ad un punto di accordo, se questi siano dei fenomeni connessi ai cicli geofisici della terra e quindi collegati ai cambiamenti meteorologici delle ere planetarie, oppure vi sia (allarme storico degli ambientalisti) un forte impatto dell’attività dell’ Homo Industrialis; soluzione forse più acconcia al buon senso vorrebbe che entrambi i nessi eziologici di causa effetto, stiano producendo quello che subiamo oramai ogni anno. L’allarme nel nostro Paese è stato molto attenzionato, specialmente nelle regioni del Nord durante tutto il 2023 riguardo il fenomeno siccitoso da
record, che si è verificato per mesi prosciugando quasi del tutto il fiume principe. Ovvero il Po l’antico Padus romano ed allarmando oltremodo i coltivatori e gli allevatori per i danni subiti da migliaia di aziende. Poi si sono susseguite specialmente nel periodo tra maggio e giugno piogge torrenziali violentissime, che hanno rovesciato sul terreno la quantità di acqua meteorica che di solito veniva cadenzata in un arco temporale di sei mesi; infatti sono sotto gli occhi di tutti e raccontati dalla cronaca nazionale diversi episodi: valga comprensivamente l’immane tragedia consumatasi in quel di Romagna. Purtroppo fenomeni temporaleschi estemporanei ma d’altissima violenza, si sono verificati e si potranno concretizzare secondo gli esperti, per tutta la stagione estiva in corso. Su vari siti specializzati in previsioni meteo, si sottolinea costantemente, come questa forse, sarà l’estate tra le più torride mai registrate da circa 150 anni, ovverosia da quando vi sono le rilevazioni statistiche di settore, ma va vieppiù specificato che specialmente nelle regioni del Centro-Nord molto probabilmente, ci saranno dei forti quanto repentini cambi di temperatura, dovuti appunto alla grande energia emanata dall’anticiclone africano, il quale si scontrerà con correnti d’aria più fresca provenienti invece agli antipodi, ossia dalle regioni artiche e siberiane.
Il ritorno de El Niño un’estate torrida ma con alcune varianti. di Marco Naponiello
Dunque forse per l’Italia non sarà un’estate rovente come si prospettava qualche mese addietro, certamente ci saranno dei picchi con temperature alte segnatamente nel Meridione, ma di limitata durata e non stagnati per settimane, mentre il Nord sarà interessato da frequenti fenomeni piovosi, ed a quanto pare, non dovremo sorbirci le ondate di calore d’oltre 40 gradi con temperatura percepita per colpa dell’alto tasso di umidità che è arrivato nel 2022 in alcune zone: Sardegna, Sicilia e Puglia su tutte, intorno ai 50 gradi…Deo Gratias! Aspettiamoci dunque un agosto e poi settembre, pieno di contraddizioni e se da un lato potrà far la gioia dei balneari il bel tempo previsto, con grandi numeri di avventori molti stranieri che si sono prenotati nelle strutture ricettive italiane, una panacea dopo il lungo ”inverno” causato dal Covid, rimangono sul tappeto dubbi irrisolti. A tal proposito, da sottolineare che i temporali estivi, scontrandosi con un terreno divenuto assai brullo/arido nei mesi invernali, non daranno ad esso la possibilità di assorbire l’abbondante acqua piovana, di contro le zone costiere potranno essere interessate da improvvise trombe d’aria, rendendo sempre più simile il bacino del Mediterraneo (famoso per le estati temperate e gradevoli), alla regione geografica dei Caraibi! Chissà, non è da escludere che fra qualche tempo saremmo produttori di frutta e vegetali equatoriali: cocco, banane e avocado per citarne qualcuno, queste potranno divenire
culture tipiche “tricolori”: frenesie dei cambiamenti climatici!
Ritornando al tema in oggetto, ad un’analisi superficiale qualche pioggia dopo una pletora di giornate torride potrebbe essere anche piacevole per noi comuni mortali, affinché si diluisca il gran numero degli insetti che aleggiano sulle nostre teste e regalarci così un poco di meritatissimo ristoro. Permangono comunque sul tavolo, le preoccupazioni per i danni consequenziali all’agricoltura ed al territorio! In effetti l’Italia per oltre il 90% è a rischio idrogeologico ed un consultivo per aziende e consumatori, lo stimiamo comprensibilmente, soltanto con l’inizio dell’autunno.
Si auspica che le istituzioni nazionali e locali attuino un programma serio di monitoraggio delle zone a maggior rischio idrogeologico e si istituisca un cospicuo fondo permanente per la cura dei territori e strumenti di protezione per famiglie ed aziende che subiscono e subiranno, perdite strutturali e non solo. Invero dalla punta estrema all’altra dello “Stivale” siamo tutti o quasi, soggetti ai grandi rischi legati al clima, ed una nazione che voglia godere del diritto di cittadinanza tra quelle che dicasi civili, non può fare a meno di tutelare seriamente anche in tal senso i suoi cittadini.
L’Italia è sempre più conosciuta per l’aspetto “enogastronomico”. Possiamo confermare che è un fatto culturale e l’evoluzione del fenomeno procede in una direzione positiva. Il turista enogastronomico è alla ricerca della conoscenza del prodotto ma anche del territorio di produzione, nel quale cerca un’esperienza di vita a contatto con identità e risorse. La destinazione rappresenta per il turista enogastronomico una componente essenziale, nella quale identifica il cibo, vino, l’olio, quali espressioni della cultura del luogo visitato, che diventa pertanto attrazione turistica. Per raggiungere la destinazione desiderata è disposto, rispetto agli anni precedenti a compiere molti più chilometri. Viaggia nei territori di produzione in inverno ma anche in estate ed opta per una ricettività sempre più varia e competente, abbinando, anche l’attività fisica. Pertanto il turista enogastronomico si è trasformato, diventando anche una forma di turista culturale. Difatti, proprio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei territori agricoli e di produzioni di prodotti tipici fra questi formaggi, olio e vino, destinati a delineare la cornice naturale, esso
propone un nuovo modo di vivere la vacanza, associando assaggi e degustazioni e talvolta di piatti locali, alla visita ad aziende agroalimentari. Il tutto attraverso la partecipazione diretta agli usi e alle abitudini dei territori rurali visitati, il turista entra in contatto con la realtà del luogo e partecipa ad un’esperienza di vita che lo arricchisce. Il turista è alla ricerca del cibo locale da abbinare alla cultura del luogo e l’enogastronomia diviene così sotto-categoria della cultura della destinazione. Il connubio è perfettamente riuscito poiché unisce la volontà di acquisire familiarità con nuove culture alla partecipazione ad eventi ed attrazioni di tipo culturali. Pertanto, i festival e le sagre svolgono un ruolo prezioso nella formazione e nel potenziamento del turismo culturale ed enogastronomico. Offrono motivi per visitare una destinazione oltre al prodotto culturale e danno modo di affiancare i valori sociali, locali e paesaggistici alla buona gastronomia della cultura del luogo. Possiamo affermare senza paura di smentita che l’enogastronomia e cultura sono due facce della stessa medaglia.
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Il capo del gruppo paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin ha cercato di sfidare il Cremlino. “Una marcia per la giustizia”, un’insurrezione armata contro l’esercito russo e i suoi vertici militari iniziata con la conquista di Rostov sul Don, la principale città meridionale e capitale della regione al confine con l’Ucraina orientale. Un territorio strategico data la presenza di un importante porto fluviale ed è la sede del quartier generale dell’ottava armata e del distretto federale della Russia. Prigozhin aveva accusato l’esercito russo di bombardare il suo gruppo su ordine di Shoigu. Il leader militare ha sottolineato come i due canali informativi, quello istituzionale e quello sul campo, seguono due strade diverse accusando di disinformazione il Ministero sia sull’andamento della guerra, sia sulla sua origine. In un video sostiene che il conflitto serva a “un gruppo di bastardi per trionfare e promuoversi”. Una visione diversa da quella del Cremlino che vede nell’uso della forza
armata l’unico mezzo di risoluzione per tutti gli abusi e soprusi subiti dai cittadini russofoni del Donbass. Per diverso tempo si è detto che Putin avesse il controllo totale del territorio e di quello che stava succedendo, e che un colpo di stato fosse stato “impossibile” da eseguire. Eppure, il capo di quei mercenari della Wagner ha agito attraversando in sicurezza il Donbass fino in Russia, senza trovare avversità. La reazione russa non si è fatta attendere. Il presidente Vladimir Putin ha considerato questo atto ostile contro il suo popolo e il suo stato come un alto tradimento, una pugnalata alla schiena, e ha precisato che per questo gesto sarà punito. Il Comitato antiterrorismo russo ha avviato un’indagine relativa all’appello all’ammutinamento chiedendo che qualsiasi azione illegale venisse fermata. Putin in un video si è appellato al senso di identità nazionale e all’unità per respingere qualsiasi ribellione armata.
La tensione e la crisi per la Russia è evidente da diversi mesi. Secondo molti osservatori, Prigozhin è arrivato fino a questo punto perché era stato privato delle armi necessarie durante la lunga battaglia di Bakhmut e il capo della Wagner avrebbe minacciato di abbandonare il luogo se non avesse ricevuto gli aiuti necessari. In un secondo momento, dopo la conquista si sarebbe lamentato che le debolezze delle forze russe avevano lasciato agli ucraini spazio libero per riconquistare il territorio, rendendo inutile qualsiasi sforzo. Questa situazione di incertezza lo ha portato ad esprimere una critica all’alto comando russo che intanto minimizzava le perdite e che faceva finta che andasse tutto bene. Si tratta di un duro colpo alla legittimità di Putin. E’ la più grave crisi politica che abbia mai dovuto affrontare fino ad ora. Il fatto stesso che qualcuno abbia provato a sfidarlo è emblematico di qualcosa che si è rotto nell’equilibrio interno del sistema russo. Il mondo occidentale si trova di fronte a continui turbamenti che lasciano tutti col fiato sospeso. L’atteggiamento adatto in queste circostanze particolari di crisi è quello di cautela. Nelle scorse settimana, il presidente Lukashenko aveva detto che il capo dell’esercito si trovava sul territorio dello stato Bielorusso. Il Cremlino, intanto, aveva detto che non stava seguendo i suoi spostamenti. Attualmente, sembra che Prigozhin sia a San Pietroburgo. Si è trattato di uno scontro sfuggito di mano tra le élite al comando.
Un sistema militare barcollante che non ha tenuto unità e ha permesso a diverse compagnie private, coma la Wagner, di operare ognuna in maniera indipendente con una propria agenda di comando. E’ stata utilizzata l’espressione di colpo di stato per indicare una ribellione verso Putin, ma non è stato proprio così. Tendenzialmente, un colpo di stato si ha quando un gruppo di uomini militari e non, si organizza autonomamente o con l’appoggio di organismi istituzionali o militari, volto al rovesciamento del governo in carica, o direttamente verso il presidente per causare un mutamento di regime. In questo caso, sembra che non si sia trattato di un colpo di Stato in quanto tale, ma piuttosto di una ribellione verso Shoigu e Gerasimov per rimuoverli dal potere. In ogni caso, ora il presidente Putin lo considera un traditore e questo porta Prigozhin, con o senza intenzioni, ad uno scontro diretto con il capo del Cremlino. Nel complesso Wagner ha mostrato disciplina e slancio rispetto alle altre forze russe e questo la potrebbe portare a vincere su diversi fronti. Molti blogger militari favorevoli all’intervento in guerra parlano di un esercito russo debole, denunciando i loro fallimenti e la corruzione all’interno di essi tra i loro leader.
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Per un’alimentazione equilibrata, è fondamentale mangiare “pesce”. Viene considerato il nuovo “Re” sulle nostre tavole, specie in estate. E’ uno degli alimenti essenziali all’interno della dieta mediterranea. Secondo i consigli degli esperti, è da consumare almeno due o tre volte alla settimana, in quanto è ricco di proteine ad alto valore biologico, sali minerali, vitamine e grassi poli-insaturi. Altro elemento che rende il pesce l’alimento principale per la nostra alimentazione e quindi anche per la salute, è che contiene un basso quantitativo di lipidi. Infatti il rapporto “proteine-lipidi” è davvero minimo, ed è quindi possibile ingerirne grandi quantità senza il timore di innescare problemi per il nostro organismo. Questo lo rende un prodotto davvero unico ed è uno dei pochi che soddisfa le richieste biologiche quotidiane di proteine di cui il nostro corpo, ha bisogno nel corso di una giornata. Occorre precisare che non tutti i pesci sono uguali, quindi a seconda di quelli che consumiamo, cambia il loro effetto sul nostro organismo. Per fare un esempio, il salmone, è ricco dei cosi detti “omega3” estremamente favorevoli per la nostra salute. Il pesce è pertanto molto importante non solo per il suo contenuto di omega 3, ma pure per le vitamine del gruppo B e soprattutto “D”, fonte di studio per il suo importante contributo
nella protezione di alcune malattie, come il morbo di Alzheimer, il Parkinson e la depressione. Inoltre sempre in questo straordinario prodotto enogastronomico, sono presenti altre sostanze come lo iodio, lo zinco ed ultimo ma non per importanza, il ferro. Il pesce è quindi un ottimo alimento per l’alimentazione di tutti, in particolare per i bambini ed i ragazzi, per aiutarli a cresce forti e sani. Possiamo consumare questo alimento, conservato in vari modi, ma va sottolineata, l’importanza della freschezza del pesce, perché il tempo che trascorre tra la pesca e la preparazione nella cucina di casa, assume un ruolo fondamentale, affinché il pesce possa mantenere inalterate le preziose qualità che abbiamo descritto. Senza essere smentiti mangiare tre volte a settimana un buon piatto di pesce, aiuta a mantenerci in salute, in perfetta forma fisica ed è ideale per le diete. Le sue caratteristiche infatti prevengono alcune patologie ed è fondamentale per la crescita e lo sviluppo di bambini ed adolescenti. Nel recente passato, l’Italia era al di sotto della media europea, per quanto concerne il consumo di pese, ma la tendenza è cambiata e soprattutto dopo la fase pandemica con la ripresa a pieno ritmo del pescato, è in aumento. Insomma il nuovo “Re” della nostra alimentazione, è senza dubbio il “pesce”.
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Presso il Renaissance Naples Hôtel Mediterraneo, l’Assemblea Costituente di FenImprese, ha nominato come Presidente provinciale FenImprese Napoli, il manager ebolitano, Roberto D’Elia. Al prestigioso evento, con tanti imprenditori, professionisti e presidenti delle varie sedi di FenImprese, non solo italiane ma anche della Bulgaria, Romania e dell’India, hanno partecipato il Sindaco di Benevento, già Ministro della Repubblica Clemente Mastella; Mario Morcone; Assessore alla Sicurezza, Legalità ed Immigrazione della Regione Campania; Andrea Volpe, Consigliere Regionale, il Presidente e AD di Renovars Real Estate, pillar di Renovars Spa, Bruno Vettore, e il Ceo Leonardo Srl Start Up Innovativa, Giancarlo Presutto, società sponsor dell’evento. Ed ancora Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo Eu-Med; Claudio Brachino, Giornalista, Direttore de “Il Settimanale”, saggista e conduttore televisivo con un video messaggio all’assemblea; Simone Razionale, Coordinatore Nazionale FenImprese, e Luca Mancuso, Presidente Nazionale FenImprese. Proprio il presidente Mancuso ha ufficializzato la nomina di D’Elia: “il nuovo Presidente di FenImprese Napoli è il dottore Roberto D’Elia, che si è distinto nel suo percorso di crescita, prima
come direttore e adesso lo farà come Presidente. Sono certo che insieme al suo direttivo svolgerà un proficuo lavoro per implementare l’associazione, che stiamo facendo conoscere oltre i confini europei, infatti dopo le sedi in Bulgaria e Romania, siamo pronti anche ad aprire in India”. Il neo-presidente di FenImprese Provinciale Napoli, Roberto D’Elia, ha dichiarato: “ringrazio tutti i convenuti al tavolo, in particolare il presidente nazionale FenImprese, Luca Vincenzo Mancuso, il coordinatore nazionale Simone Razionale ed i presidenti delle altre sedi di FenImprese intervenuti all’assembla costituente con la mia nomina a Presidente provinciale Napoli. Sono onorato di ricoprire questo prestigioso incarico voluto in primis dal presidente Mancuso e già in queste ore sarò al lavoro per contribuire con atti e fatti concreti alla crescita di FenImprese”. Un plauso per la presenza e per i loro interventi, D’Elia lo ha rivolto:”al Sindaco e già Ministro Clemente Mastella, all’assessore Regionale Mario Morcone e al consigliere Regionale Andrea Volpe. Fattore rilevante per il Restart infatti dipende anche dal contatto con le istituzioni, nazionali e regionali, per essere capaci di coniugare la visione a breve termine con quella a lungo termine, programmando investimenti e utilizzo di risorse adeguate, sempre nel rispetto della legalità”.
Divertimento assicurato grazie ad uno degli sport acquatici che anche in Italia è sempre più frequentato. Vero e proprio fenomeno internazionale degli ultimi anni, il Flyboard è una particolare attrezzatura che permettere di compiere delle incredibili evoluzioni sull’acqua, e che ha creato un’attenzione e un interesse crescente con la realizzazione di eventi e competizioni professionali. In sostanza il Flyboard è uno speciale macchinario composto da una tavola per i piedi, nella quale sono innestati degli speciali stivali che ricevono la spinta derivante dalla pressione dell’acqua. Ma non solo la tavola, infatti sono elementi fondamentali del Flyboard particolari giubbotti tecnici che permettono la propulsione in aria o sott’acqua. Invece viene considerato come elemento facoltativo la moto d’acqua: sebbene nella maggior parte delle ipotesi sia proprio il motore della moto d’acqua a rappresentare la forza propulsiva, esistono varianti del Flyboard che possono essere utilizzate da sole, senza l’ausilio della moto d’acqua.
Questo sport, il Flyboard nasce per opera dello Zapata Racing, una società francese che ha sfruttato l’idea di
Franky Zapata, un noto campione di moto d’acqua, per realizzare un dispositivo commercialmente replicabile, e in grado di consentire l’effettuazione di evoluzioni avveniristiche sull’acqua. I primi prototipi risalgono al 2011 poi attraverso studio e passione si è giunti alle attuali versioni disponibili per l’acquisto o per il noleggio. Tanti appunto i passi in avanti che hanno reso maggiormente fruibile e semplice da usare, questo avveniristico dispositivo. Tantissimi sono gli appassionati e per chi si avvicina per la prima volta, specie coloro che non hanno grandi esperienze negli sport acquatici, la voglia di provarci si trasforma in entusiasmo e divertimento. Con il passare dei mesi le varianti del Flyboard si sono moltiplicate ma, principalmente, sono due. La prima quella che è la “versione originaria” prevede il coinvolgimento di due persone: la prima sulla moto d’acqua, e la seconda sul Flyboard. La seconda, “versione alternativa”, invece prevede la possibilità di poter sfruttare un sistema di guida indipendente, che permetterà all’utente che utilizza il Flyboard di poter gestire a distanza la moto d’acqua, la quale seguirà quindi i movimenti della persona che fruisce della tavola.
Il kit utile per poter effettuare delle evoluzioni con il Flyboard è piuttosto ricco. Certamente occorre una “Tavola”: è una piccola piattaforma sulla quale vanno installati gli stivali Wakeboard. È necessario che sia sufficientemente solida e stabile, al fine di consentire una congrua sicurezza. Importanti le “Scarpe”: si tratta, in evidenza, di un paio di stivali speciali, di tipo Wakeboard, da indossare al fine di poter ricevere la spinta propulsiva generata dal sistema alimentato dalla moto d’acqua. Altro componente indispensabile è il “Sistema di rotazione”: permette di fruire delle opzioni di pulizia del flusso di aria e acqua. Composto da piccole sfere in plastica, che selezionano ed eliminano tutto ciò che potrebbe finire all’interno del sistema di propulsione, come le alghe, la sabbia o eventuali rifiuti. Ed ancora il “Tubo”: è il canale all’interno del quale finisce l’acqua pressurizzata. Il tubo viene “alimentato” dalla moto d’acqua, e termine sul vero e proprio Flyboard, consentendo quindi di poter fruire della forza propulsiva. Occorre anche il “Sistema di propulsione”: insieme al tubo, costituisce il vero e proprio “motore” del Flyboard, con una curva che inverte l’uscita dell’acqua dalla mota, e da un sistema che dirige e incrementa la velocità del flusso di acqua dalla turbina. Nel kit deve necessariamente esserci il “Sistema di aggancio”: permette di agganciare e sganciare rapidamente e in modo sicuro il Flyboard alla moto d’acqua. Se invece decidete di fare da soli, fruendo quindi di una guida autonoma del Flyboard, avete la necessità di acquistare o reperire un kit elettronico formato da un “Sistema elettronico” che gestisce l’alimentazione e la potenza da erogare. Di norma possiede delle varie opportunità di personalizzazione, che discriminano la potenza erogata
sulla base delle preferenze imposte dal conducente del Flyboard. Occorrono dei “Cavi” che sono principalmente due. Il primo serve per collegare la scheda elettronica, il secondo per collegare il motore e l’acceleratore. Il tutto avviato grazie a dei “Comandi” tenuti nella mano destra dove viene posizionato l’acceleratore e un pulsante di start e stop, in grado di comunicare con la scheda elettronica installata nella moto d’acqua. Infine il “Motore elettrico”, che viene posizionato all’interno della centralina elettronica. Praticare il Flyboard in Italia è divenuta una possibilità piuttosto frequente, visto e considerato che negli ultimi anni si sono moltiplicati i luoghi nei quali poter fruire di una simile opportunità. Il noleggio con istruttore e delle attrezzature, è disponibile per poche decine di euro. Diverso è invece il discorso per l’acquisto: il kit di base si aggira intorno ai 5.000 euro, cui aggiungere il costo della moto d’acqua. Il Flyboard può essere effettuato in qualsiasi condizione di temperatura. Per praticarlo nella stagione invernale, basta munirsi di una tuta da surf. E’ preferibile non praticarlo quando il mare è eccessivamente agitato. In estate invece è possibile cimentarsi in questa disciplina senza alcun problema, praticando uno sport molto divertente.
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Buone notizie per le famiglie italiane, l’inflazione nello scorso mese di giugno ha fatto registrare una netta frenata. Con un aumento dei prezzi a livello annuo che scende al 6,4%, dal 7,6% di maggio. I dati diffusi sui principali canali di comunicazione, sono quelli dell’Istat. Sottolineano come si tratti di “una netta decelerazione”, che continua a essere influenzata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici in forte ridimensionamento. Altra considerazione importante è che l’inflazione di fondo si attesta al 6%, quella acquisita al 5,6%. La prima, di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente. Prosegue, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che a giugno è pari a +10,5%. Una spinta all’inflazione arriva invece dai rialzi dei prezzi degli alimentari non lavorati. E’ in attenuazione la crescita su base annua dei prezzi dei beni che passa dal +9,3% al +7,5% e, in misura minore, quella dei servizi che si attesta ad un +4,5%. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,9% per la componente di fondo. Nello scorso mese di giugno, si è verificata l’ inflazione congiunturale nulla: non succedeva dal maggio 2021. Infatti ha mostrato una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale, l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021. Su base mensile, l’inflazione a giugno ha quindi una variazione nulla. La stabilità dell’indice generale risente delle dinamiche
opposte di diverse componenti. Da un lato la crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità, e degli alimentari non lavorati. Invece dall’altro lato, la diminuzione dei prezzi degli energetici, regolamentati e non. Ne scaturisce una boccata d’ossigeno per le famiglie meno abbienti. Sempre dai dati Istati, emerge che nel secondo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati. Ma rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi. Restano invece critiche le associazioni di consumatori che sottolineano come la discesa delle bollette, specie sul mercato libero, non abbia portato benefici ad esempio agli alimentari. Altro tassello da tenere sotto controllo è l’accelerazione delle tariffe nel settore dei trasporti, che risente di fattori stagionali e dell’arrivo dell’estate. Come è possibile verificare in maniera concreta in questi giorni, i prezzi dei biglietti aerei salgono di oltre il venti per cento in percentuale, su base annua. Mentre su base mensile aumentano quasi dell’undici per cento, con punte del diciotto. Tornano a crescere anche le tariffe dei traghetti, che registrano un aumento congiunturale del sei per cento. Insomma fino alle prossime valutazioni statistiche, gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo, con rincari nella “media”.
Il salmone che fa la differenza, perché la qualità è il nostro punto di forza
Ho trascorso 6 settimane in Congo, nella città di Lubumbashi e me ne sono innamorato. Sono stato contattato dal presidente del College L’Harmattan, David Kalala, un filantropo che costruisce scuole per garantire futuro e conoscenza ai ragazzi del suo paese . Monsieur Kalala mi ha offerto una classe di Educazione all’Immagine e nello specifico di Cinema e Pedagogia, discipline per cui noi di Cinema Sociale99 ci battiamo da anni. Dal 28 febbraio all’8 aprile, ogni giorno dal lunedì al venerdì, ho incontrato 312 studenti e mi sono inserito tra i loro sguardi e le loro speranze, ho compreso che molti di loro avevano un grande talento che nessuno riusciva a comprendere. A Lubumbashi è difficile persino avere un foglio da disegno tanto che bisogna fare una richiesta una settimana prima per poterne avere uno. I ragazzi tra mozziconi di matite e colori consumati hanno fatto il possibile stupendo tutti con disegni meravigliosi e con la grande creatività che hanno portato in dote. Con le telecamere in nostro possesso, in una zona in cui avere un telefonino è un lusso per pochi, i miei giovani studenti hanno seguito un corso che partiva dai Lumiere (1895) e arrivava ai Social (2023). E’ stata un’emozione incredibile sentirli ridere nel vedere una comica di Charlot o un film di Stanlio e Ollio a circa 100 anni dalla loro realizzazione ma è stato incredibile vederli tutti su un vero set per cimentarsi in opere cinematografiche. Con i miei studenti, infatti, siamo passati presto dalla teoria alla pratica creando storie o descrivendo la realtà che ci circondava. Quello che vorrei fare in questo articolo è mostrarvi qualcosa di importante attraverso degli scatti che abbiamo realizzato in Congo a cui ho aggiunto poche didascalie. Sono sicuro che, in questo modo, lo strano articolo che state leggendo (con foto spesso colorate dagli stessi ragazzi) , avrà un appeal maggiore.
A. La prima foto è tratta dal cortometraggio Eliane et Nicodeme. La plus belle robe. Racconta la storia di due ragazzi e di un vestitino giallo che li farà innamorare. Eravamo sul set e la mia assistente della settimana, la bravissima Blessing , mi chiede,: -Monsieur Luca una donna può avere la telecamera in mano per filmare?-Sicuro!- Le dico io.- -Davvero? I maschi non ci fanno mai fare nulla. –
-Ecco la telecamera Blessing.- e lei la prende come se fosse un bambino, -La cosa più bella e’ essere liberi.concludo. Blessing ha filmato alcune scene e poi mi ha detto,: -Monsieur Luca io con la telecamera in mano mi sono sentita di aver fatto qualcosa di mio per la prima volta. Era il mio occhio, giusto?-Si ,tu sei stata libera di creare. Creare la tue inquadrature.-
Gli occhiali di Blessing si sono appannati e ha pianto di gioia, poi mi ha abbracciato e tutti hanno applaudito la prima donna regista del College L’Harmattan. Questa è una delle inquadrature realizzate da Blessing.
In città piove ogni pomeriggio ma e’ primavera anche in Congo. Ogni santo giorno della mia trasferta ho incontrato questa signora seduta su una sedia traballante davanti una porta sempre chiusa. -Quella è Matilda (nome di fantasia)... una prostituta angolana venuta qui 15 anni fa. Matilda doveva sposarsi ma e’ stata violentata alcuni giorni prima del matrimonio e il marito l’ha rifiutata. Ora vende il suo corpo per sopravvivere e mantenersi in quella che doveva essere la sua casa. Il suo corpo lo da per pochi franchi e va a fare “sesso” dietro l’abitazione dove ci sono le capre e le galline per non violare quello che doveva essere il suo nido d’amore. Nessuno guarda il suo volto, i suoi occhi tanto che ormai sembra far parte della città come una colonna antica. Nessuno sa, nessuno vede ma tutti conoscono la sua storia e, molti, troppi, hanno conosciuto il suo corpo. - Mi racconta una ragazza di origini angolane a sua volta. –Potrebbe succedere anche a noi. Per questo vogliamo studiare, sapere e conoscere il Mondo prima di sposare il primo che ci dice: Ti amo.
- La domenica lavoro solo la mattina per raccogliere la plastica .Vorrei andare a messa ma devo lavorare. Ho molti figli e padre e madre a casa. Mi riposerò il giorno di Pasqua.- Didier non mi ha mai guardato in viso durante tutta la conversazione. Può avere al massimo 35 anni e, gli occhi rovinati dal sole, presto si appanneranno con un velo di cataratta. Ha la fronte segnata dalla fatica, le mani rotte e callose ma ne ha alzato una in segno di saluto, poi l’ ha portata sul cuore prima di risalire sul camion del suo padrone e mi ha detto,: -Finchè ci sarà lavoro, sopravviverò.
Sedici ore al giorno sotto il sole e la pioggia per custodire i pochi mattoni che serviranno per costruire la cuccia di un cane o un basso muretto da barbecue in una casa da ricchi . E’ la storia di Didier che non si lamenta mai perché guadagna 25 dollari al mese. -Non hai un giorno di riposo?- Gli domando. -Perche’?- Mi risponde.
Stanley ha 16 anni, vive per strada e pulisce le scarpe ai passanti per 1000 franchi 0,48 dollari. Vedendo il telefonino mi ha chiesto di fargli una foto e poi nel vederla ha detto,: - Malgrado stia diventando vecchio, tu credi io sia un bel ragazzo che troverà una moglie visto che mi piace tanto lavorare. ?-Mi ha confidato che alla sua futura sposa potrà portare in dote solo pochi dollari e una collana appartenuta a sua madre. Io ho detto che quello che porterà sarà l’amore . Ha risposto che molte donne credono non possa esistere amore senza soldi. Ad un angolo c’era una ragazza con i capelli a treccine che ci stava guardando.
Stanley le ha sorriso e lei ha ricambiato. -Questo ragazzo si chiama Stanley e sa amare.- Le ho detto. La ragazza si è avvicinata lasciando indietro le sue amiche,: -Io mi chiamo Hope (Speranza).- Ha risposto. I due ragazzi erano accaldati, forse emozionati e sono andati a bere qualcosa insieme. Il proprietario del bar mi conosce, non li farà pagare. Quando sono uscito dalla chiesa Stanley e Hope erano ancora seduti a ridere e scherzare.
Un giorno le mamme di alcuni ragazzi sono venute a salutarmi in abiti tradizionali. Due giorni fa avevo dato a Gomes (12 anni) un album dell’ uomo Ragno in italiano e gli ho chiesto di farci qualcosa. Ousmane, sua madre, (la seconda da destra) mi ha detto che suo figlio ieri ha disegnato Spider Man intento a stringere la mano a Mr. Congo ( impersonificazione a fumetti di uno Stato) mentre le Blanche (io, il Bianco) restavo sullo sfondo. A corredo del disegno Gomes ci ha scritto -Da grande realizzerò fumetti perché anche disegnare può essere un bel lavoro - Ousmane lo ha abbracciato e gli ha preparato del thè con due biscotti (della domenica) perché lo ha visto felice sicuro del suo futuro.
La signora Diademe e’ in strada dalle 4.30 di questa mattina. Ogni 6 pannocchie vendute può comprare un panino al chiosco vicino per sfamare i suoi 8 figli. Noi ne abbiamo comprate 20 perché lei non ha voluto vendercene di più,: -Non sarebbe onesto- , ci ha detto. -Non ne avete bisogno. Io faccio il mio lavoro e la mia roba deve essere mangiata con gusto!- La signora Diademe,infine, mi ha detto che potevo prendere la sua immagine in figura intera ma non in volto perché altrimenti sarebbe saltata fuori la sua anima per restare imprigionata in una foto e lei, mi ha confessato, non può dare la sua anima ad una fotografia perché la deve ai suoi 8 figli. Diademe e’ una grande donna e una madre incredibile.
Questa ultima foto (un po’ una locandina) mi sta particolarmente a cuore perché fotografa i ragazzi dell’infanzia. A corredo ci avevo scritto: Cercare un nuovo mondo e’ il coraggio di aprire se stessi alla vita. Spesso non si fugge per paura ma per coraggio ed ogni uomo dovrebbe cercare la via migliore per costruire un solido ponte di bene che unisca presente e futuro. Noi siamo il mattone del presente e possiamo SCEGLIERE , creare il DOMANI con coraggio o aspettare l’oblio intriso di paure e fughe da fermo. Io non mi fermo perché io sono il PRESENTE e sulle mie spalle porto un pezzo di FUTURO. A queste parole ci ho sempre creduto.
Sono partito per Lubumbashi pieno di sogni e di speranze, volevo trasferire un messaggio di bene ma sono stato io a cambiare sul serio. Ho compresso, infatti, che il processo di sviluppo culturale deve portare ad una consapevolezza dei propri mezzi, dei propri talenti e insinuarsi in quei settori poco sviluppati dalle popolazioni locali come l’audiovisivo, l’arte, la musica, la letteratura ma anche la moda e la comunicazione che potrebbero condurre alcune zone del mondo ad uno sviluppo sociale e turistico. L’uso che abbiamo fatto dei mezzi di comunicazione presso il College L’Harmattan è stato fondamentale per i ragazzi di un’età compresa tra i 9 e 17 anni e loro si sono fidati dell’uomo bianco perché la mia missione è stata quella di portare cultura, donare in maniera costante e sincera. Le lezioni presso il College l’Harmattan sono state fondamentali e la linea per molti ragazzi adesso è tracciata. Questi ragazzi e ragazze hanno acquisito in poche settimane gli strumenti per poter comprendere in che direzione può essere incanalato il proprio talento. Grazie all’uso dei media, dei social e della comunicazione in genere ho capito che ci troviamo di fronte ad un nuovo sviluppo antropologico, sta a noi riuscire ad indirizzare i popoli all’esatto uso di questi strumenti. Con la mia associazione Cinema Sociale99 ETS siamo convinti che la coscienza passi proprio da questo tipo di educazione ma bisogna avere la possibilità di poter trasferire tutta la conoscenza mediale ed informatica partendo dalle scuole. Siamo infatti convinti che grazie alla comunicazione alcune popolazioni possano avere maggiore coscienza di se, dei propri mezzi e utilizzare passato e presente come solide basi per dialogare con il futuro canalizzando il proprio talento. Noi non possiamo dire ad un popolo come agire ma una volta forniti gli strumenti dobbiamo farli lavorare. Intrattenere, Educare e Formare sono imperativi atti a creare nuove esperienze di sviluppo. L’Africa può e deve raccontare sé stessa al mondo. La buona pedagogia passa dal desiderio che questi popoli hanno di apprendere. Globalizzare un paese equivale a neutralizzare le sue straordinarietà, le sue peculiarità, il suo precedente modo di vita e queste sono le stesse radici su cui è stato fondato il colonialismo. L’uso che oggi si fa della tecnologia per convincere a creare falsi miti e false informazioni è quello che Bob Geldof raccontò alla vigilia del primo Live Aid: “Il danno non è aiutare a comprendere gli strumenti di progresso e benessere, è far credere che sia facile arrivare a modernizzare fornendo regali che produrranno presto bisogni.” In alcune regioni dell’Africa ho visto un popolo felice e sano, ben disposto all’utilizzo della comunicazione per creare bene.
Non sono arrivato in Congo con la presunzione di imporre delle regole ma mi sono sottomesso al loro talento con attenzione e senso critico fornendo gli strumenti giusti per stimolare la maiuetica. Il danno che spesso fanno i popoli più tecnologicamente avanzati è imporre quelle linee in maniera subdola come fa il soft-power cinese anche se è proprio un proverbio cinese che dice : “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita. Chi insegna gli uomini a pescare vince sempre.” Ora i miei studenti sanno cosa vuol dire pescare l’idea giusta e comunicarla nel modo migliore.
N.B.: Con Leonardo News e La lega navale di Salerno, Cinema Sociale99 sta raccogliendo del materiale didattico per i ragazzi del College L’Harmattan. Per contribuire e avere maggiori informazioni scrivete a cinemaosciale99@gmail. com