Laura Zeni Floating Bodies

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LAURA ZENI FLOATING BODIES



LAURA ZENI FLOATING BODIES 5th September - 5th October 2015 CURATED BY IVANO QUARONI


First published in 2015 by Le Dame Ltd All righst reserved. No part of this publication may be reproduce, stored in a retrieval system or transmitted in any forms or by means electrical, mechanical or otherwise, without first seeking permission of the copyright owners and publishers. All images in this catalogue are protected by copyright and should not be reproduced without permission of the copyright holder. Details of the copyrigh to be obtained from Le Dame Ltd. Copyright ŠLe Dame Ltd


LAURA ZENI FLOATING BODIES CURATED BY IVAN QUARONI LE DAME ART GALLERY AT MELIÁ WHITE HOUSE TRAFALGAR FOYER ALBANY ST, NW1 3UP - LONDON WWW.LEDAMEARTGALLERY.COM TEL: +447947653530 INFO@LEDAME.CO.UK

ARTIST LIAISON: MONICA COLUSSI TEL: +44 7802 647424 MONICACOLUSSI@ME.COM PR AND PRESS OFFICE ITALY FOR LAURA ZENI: IBC IRMA BIANCHI COMMUNICATION WWW.LAURAZENI.IT



FLOATING BODIES Floating Bodies explores the interaction between the human conscious and subconscious, mirroring the continuous internal exploration human beings experience in their life journeys. Focusing on the complexity of human behaviour – on both an individual and collective levelLaura Zeni’s latest work gives pictorial shape to the internal web of human feelings. Laura Zeni uses a range of artistic styles, such as drawing, painting and sculpture to create thought-provoking representations of human psyche and behavior. Floating bodies, and configurations of shapes and fine threads illustrate the fragile network of relationships and map the importance of external interactions and the function of the mind in its interpretation and processing of stimuli as a cause of action. The Floating Bodies exhibition presents a collection of intriguing visual representations of our innermost feelings. Laura Zeni engages the audience in a dialogue around self-perception, the external environment and choice, and urges us to explore our minds and to become aware of feelings and balance in our ever-changing world.


TH EXHIBITION TAKES PLACE IN 3 DIFFERENT AREAS AT LE DAME ART GALLERY AT THE MELIÁ WHITE HOUSE

FLOATING BODIES 5/09 - 5/10 2015 TRAFALGAR THE LEVEL THE ALBANY FOYER (MAIN GALLERY)



CORPI FLUTTUANTI LA GEOMETRIA ANTROPOCENTRICA DI LAURA ZENI A CURA DI IVAN QUARONI

«Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga.» (Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833) Nel 1998, il designer Bruce Mau pubblicò su una rivista di grafica un curioso scritto, che attraverso un elenco di consigli, suggerimenti e spunti, si proponeva di aiutare tutti coloro che, ogni giorno, utilizzano gli strumenti della creatività. Quel testo, schematicamente organizzato per punti, s’intitola Manifesto (incompleto) per la crescita. Al punto n. 40, cito testualmente, Bruce Mau scrive: “I confini disciplinari e i regimi di regolamentazione, sono tentativi di tenere sotto controllo l’aspetto selvaggio di una vita creativa. Essi sono spesso comprensivi sforzi per mettere ordine in ciò che è disordinato e complesso in un processo di evoluzione. Il nostro mestiere è saltare le staccionate ed evitare le specializzazioni.” Laura Zeni, senza dubbio, ha saputo saltare le staccionate ed evitare le specializzazioni. Il suo percorso artistico è caratterizzato dalla mescolanza di differenti tecniche e stili in un’ottica multidisciplinare, aperta alle contaminazioni tra arte e illustrazione, tra grafica e design, ne è, infatti, una chiara dimostrazione. Non ci si dovrebbe meravigliare. Questo dovrebbe essere considerato un approccio normale nel campo dell’arte. Eppure, credetemi, non è così. Sembra impossibile, ma anche nell’arte, così come in ogni altro ambito dell’agire umano, domina un pensiero di tipo binario, una logica consequenziale, cartesiana, che impone agli individui una chiara scelta di campo. Si tratta di un assunto di matrice “ideologica”, che spesso sfocia in fenomeni di tifoseria cul-


turale, sociale e politica. Perfino nell’arte, dicevo, lo schematismo del pensiero dualista ci obbliga a catalogare tutto in coppie di opposti: Arte Concettuale contro Pittura, Arte Astratta contro Arte Figurativa, e via discorrendo. Tutti binomi che, come dice Bruce Mau, finiscono per imbrigliare l’aspetto selvaggio di una vita creativa. Uno dei più strenui detrattori del pensiero binario è oggi lo scrittore e filosofo Franco Bolelli. Nel saggio intitolato Cartesio non balla, ci esorta a entrare “nel mutevole, multiforme regno del paradosso, dove la linearità meccanica e binaria della logica finisce a gambe all’aria.” “Nessuna identità statica”, scrive Bolelli, “è più possibile: tutto si espande e si dilata, tutto è dinamico e metamorfico.” Così, in un certo senso, è anche la ricerca di Laura Zeni, in cui astrazione e figurazione, pattern e racconto si fondono in un unico flusso dinamico, che ogni apparente contraddizione di genere e stile. In verità, c’è un elemento che accomuna tutta la produzione dell’artista, dalle Teste ai Fiori, dai Corpi Aurei ai grandi Pattern, ed è una sorta di tendenza ritmica, una specie di pulsazione latente, che si esprime attraverso la reiterazione di segni e tracce, sintagmi e grafemi intrecciati in complessi e suadenti diagrammi visivi. Variando e modulando forme e figure, Laura Zeni sembra ricamare una trasparente filigrana sonora, una partitura che fa da sottofondo a enigmatici intrecci e a labirintiche geometrie. Il filo conduttore, il leitmotiv che, per così dire, percorre i vari capitoli della sua indagine visiva, consiste proprio in quel meccanismo che il filosofo Gilles Deleuze definiva “ripetizione differente”. Postulata con largo anticipo da Nietzsche, nella teoria dell’Eterno ritorno, la “ripetizione differente” si tramuta, nell’opera di Zeni, in una vera e propria attitudine, in una propensione a individuare una forma e a ripeterla con opportune variazioni. Non è un caso che già nelle 999 + 1 Teste del progetto Illuminazioni, l’artista abbia usato il profilo di un volto come grafema ricorrente, come un simbolo, e insieme un segnale, che fungeva da perimetro di contenimento per una pletora d’immagini e pensieri virtualmente infiniti.


L’elemento ritmico e ripetitivo delle Teste affiora anche nei lavori successivi e, anzi, diventa un vero e proprio modus operandi, una disciplina formale che rimanda all’incedere ossessivo del mantra e del rosario o alla pratica orientale del mandala, il quale è, prima di tutto, un dispositivo ottico per la meditazione. Come i mandala, anche i pattern painting di Laura Zeni - realizzati con la tecnica del collage oppure dipinti direttamente su tela - possiedono un’evidente qualità ipnotica. Essi producono un incantamento dello sguardo che intrappola l’osservatore in un labirinto di segni e lo trasportano dal piano puramente prosaico della percezione estetica a quello, più propriamente cognitivo, dell’intuizione spirituale. Non sono in grado di dire se l’artista allestisca di proposito queste trappole ottiche o se esse siano l’effetto collaterale di una procedura. Quel che è certo, piuttosto, è che lei stessa beneficia di questo esercizio ipnotico, di questa momentanea perdita di ragione che è, come intuiva Fortunato D’Amico, una forma d’illuminazione, ossia una rivelazione che passa attraverso la dimenticanza di sé e l’abbandono del pensiero vigile. Intendiamoci, essa non ha niente a che vedere con gli automatismi psichici praticati dai surrealisti e nemmeno con la spontanea gestualità dell’Action Painting. Riguarda, invece, la capacità dell’artista di calibrare il gesto e il segno in una cadenzata successione di motivi, fino a raggiungere uno stato di trance lucida. Ed è questo, credo, la conseguenza di un particolare modo d’intendere l’arte. Un modo in cui il processo conta più del risultato. Perché, come afferma ancora Bruce Mau, “se è il risultato a guidare il processo, allora arriveremo sempre là, dove già eravamo”. Quello di Laura Zeni è dunque un modus operandi intrinsecamente erratico, che esplora le potenzialità linguistiche della reiterazione e recupera, al contempo, il valore etico dell’ornamento e della decorazione. Opere come Trame (2013) e Corallo (2012), simili a grandi wall paper, sono effettivamente lavori che potremmo definire “decorativi”. Bisogna, però, ricordare che il termine latino decorum, da cui deriva quell’aggettivo, include anche


le accezioni di “decenza”, “discrezione” e “contegno”, tutti elementi che confluiscono, a mio parere, in quei lavori di Laura Zeni che pongono al centro l’uomo. Quello stesso uomo che per Protagora era la “misura di tutte le cose”. In opere come Corpi fluttuanti, Geometrie corporali, Intersezioni e, in generale, in tutte quelle in cui la figura umana è replicata ad libitum, l’artista sembra, dunque, avvalorare la visione antropocentrica della tradizione rinascimentale. Quella, per intenderci, esemplificata nell’Uomo vitruviano di leonardesca memoria. Eppure, nella ricerca di Laura Zeni c’è qualcosa di più della semplice riaffermazione della centralità dell’uomo. C’è una sfumatura dinamica, una relazione fluida tra l’uomo e il cosmo che invece è assente nella formulazione, fondamentalmente ideale e statica, del Rinascimento. Nelle sue tele, la “misura” di Protagora diventa sinonimo di “scansione”, “cadenza”, “ritmo” e “armonia” e affiora, finalmente, sotto forma di coreografia. Lavori come Il soffio della ballerina, Lo scorrere del tempo, Figure in movimento, mostrano come l’artista abbia saputo trasformare la pulsazione ritmica dei suoi pattern in una danza. Il pensiero corre inevitabilmente a Henri Matisse e al meraviglioso girotondo di La Danse, ma (perché no?) anche ai guerrieri che Sergio Fermariello tramuta in un pattern d’ideogrammi primitivi. Dopotutto, la danza è stata un’ossessione dell’arte moderna, da Degas a Toulouse Lautrec e Renoir, da Picasso a Severini. La concezione del ritmo e del movimento di Laura Zeni ha, tuttavia, una peculiarità, perché propone una rinnovata idea di umanità. A ben vedere, le sue coreografie rappresentano spesso i corpi nel momento del risveglio, in quel lento sollevarsi dalla posizione supina del sonno a quella eretta della veglia. E’ un’azione, tutto sommato, semplice, che appartiene alla quotidianità, ma che nelle opere dell’artista assume un forte valore simbolico, non solo perché traduce l’esperienza spirituale del satori in una figura emblematica, concreta, d’immediato impatto visivo, ma anche perché trasforma quella figura nel vocabolo di una grammatica, che giunge a formulazioni di


rara complessità. E’ il caso, ad esempio, de Il soffio della ballerina (2013), un grande trittico su carta intelata, in cui i corpi s’intersecano e sovrappongono, fino a creare un diagramma quasi astratto, costellato da zone di maggiore e minori intensità calligrafica. E’ un lavoro che fa pensare alle architetture di rete e alla teoria dei piccoli mondi, una branca della teoria dei grafi che analizza le caratteristiche d’insieme che hanno reti connesse di elementi. La più famosa è quella dei “sei gradi di separazione”, secondo cui tutti gli esseri umani sono connessi tra loro attraverso una catena di conoscenze che utilizza non più di cinque intermediari. Ecco, tra le molte suggestioni dell’opera di Laura Zeni, questa intuizione della fondamentale comunione e interconnessione di tutti gli individui, mi sembra la più notevole. E, forse, quella che meglio chiarisce il ricorrente motivo della ripetizione della figura umana per formare non già una massa anonima d’individui, ma una moltitudine chiamata “comunità”. Alla fine, credo che un buon modo per accompagnare la visione delle sue opere, sia di ricordare quanto scriveva un grande psicanalista ebreo: “abbiamo soltanto noi stessi, e la fratellanza che ci unisce gli uni agli altri. Forse non è molto, ma non c’è altro.”

Notes: 1www.brucemaudesign.com/manifesto.html. 2Franco Bolelli, Cartesio non balla, 2007, Garzanti, Milano, p.80. 3Ivi. 4Sheldon Kopp, Se incontri il Buddha per strada uccidilo, 1975, Astrolabio, Roma, p.198.



LAURA ZENI BIOGRAPHY Born in Milan, she graduated from the Accademia of Brera under the guidance of Raffaele De Grada. Since the 1980s she has taken part in both solo and group exhibitions across Italy, working alongside curator Fortnato D’Amico on numerous occasions. Since early 2015, her work has been displayed in Sweden, Berlin and at La Galleria Pall Mall and ArtMoorHouse in London. SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2006 Galleria GAV Playful joy. Milan, Italy 2007 Mondadori via Marghera Omaggio a.. Milan, Italy 2007 Globe, Launch event for the presentation of: Il mondo di Will, Book written and illustrated by Laura Zeni. Milan, Italy 2008 Superstudiopiù White. Milan, Italy 2008 Fuori Salone del Mobile - Jannelli & Volpi. Milan, Italy 2010 Circolo della stampa, Launch event for the presentation of: Un cuore a quattro zampe Book written and illustrated by Laura Zeni. Italia Press Edizioni, Milan, Italy 2012 Laura Zeni. Illuminazioni. Exhibition curated by Fortunato D’Amico, catalogue, Skira. 2012 MyOwnGallery di Superstudiopiù. Milan, Italy 2012 Laura Zeni…Che meraviglia! Exhibition curated by Fortunato D’Amico. BIM-Banca Intermobiliare Milan, Italy 2013 Laura Zeni. Indian Pattern. Exhibition curated by Fortunato D’Amico Spazio Tadini, Milan, Italy 2013 L’esperienza del risveglio. Exhibition curated by di Fortunato D’Amico. Arte nella Grotta, Church of San Giuseppe Alba (Cuneo) Italy 2013 Fuori Salone, Superstudio 13 e ad AAM – Arte Accessibile. Milan, Italy 2013 “Testa Scrambler” Spazio Acquadimare. Launch Event of the motorbike Scrambler Borile, Milan, Italy 2014 Laura Zeni. Una Poetica. Exhibition curated by Gabriella Brembati. Cremona, Palazzo Comunale Cremona, Italy 2014 Launch of Table cloth Design “io mangio con la Testa” From LaZenArt. Dada Café Superstudio Milan Italy 2014 SuperstudioComplementi di arredo di design Più Double Room. Event for Porcelanosa group. Event curated by Fortunato D’Amico. Milan, Italy 2014 Coltivare la mente Triennale di Milano - Spazio Material ConneXion, Exhibition curated by Fortunato D’Amico. Milan, Italy 2014 Superstudio Più, Yogafestival. Milan, Italy 21014 Laura Zeni. Le forme del gusto, a cura di Stefano Valera. Eataly, Milan Italy


2015 Roma, Aromatherapy. Laura Zeni, a cura di Fortunato D’Amico. Dai Studio. Rome,Italy 2015 Laura Zeni. Mangia con la Testa, a cura di Melina Scalise e Francesco Tadini.Spazio Tadini, Milan, Italy 2015 Laura Zeni. Context, a cura di Elisa Martinelli and Fortunato D’Amico. Art MoorHouse, London, UK SELECTED COLLECTIVE EXHIBITIONS 2007 Macef Vitamine Milano con il team di RistorArte. Fiera di Milano Rho, Milan, Italy 2007 Glamroom Choice with Aldo Cibic. Vicenza Art Fair. Vicenza, Italy 2012 Il Fabbricone 20 Veggenti. Exhibition curated by Fortunato D’Amico. Vigevano,Italy 2013 Il movimento del corpo e della mente. Exhibition curated by Fortunato D’Amico. Macs Mazda ConTemporary Space Be on the move. Milan, Italy 2013 Arte da Mangiare. Chiostri dell’Umanitaria Milan, Italy 2013 L’Ora del tè Eventiquattro, Head office of the newspaper: Sole24Ore Exhibition curated by Fortunato D’Amico. Milan Italy 2013 Arte in movimento, Spoleto International Art Fair 2013 Exhibition curated by Maria Lucia Soares, Palazzo Leti Sansi. Spoleto, Italy 2013 Macef Opere d’Arti con l’associazione Arte da Mangiare. Fiera di Milano Rho Milan Italy 2013 Umanitaria Cibarsi CreativaMente. Gestalt. Poesia, Arte, Danza con l’associazione Arte da Mangiare. Milan Italy 2013 Gong Om: suonati e meditati Exhibition curated by Fortunato D’Amico. Spazio Tadini, Milan Italy. 2013 Brerart with Associazione Arte da Mangiare, C.A.M Falcone e Borsellino, Milan, Italy. 2013 Save my dream a cura di da Francesco Tadini e Melina Scalise. Spazio Tadini Milan Italy. 2013 Gesto della Semina with Associazione Arte da Mangiare Depuratore Nosedo Milan, Italy 2013 Coreografia D’Arte 2013. Festival and Exhibition curated by Francesco Tadini and Federicapaola Capecchi. Spazio Tadini, Milan Italy 2013 Firenze, IX Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze - Passeggiata d’Arte e di Valori tra gli Olivi, Azienda Agricola Buonamici di Fiesole in collaboration with con Olio Officina Food Festival. 2013 Il dono dell’Umanità. Exhibition curated by Maria Lucia Soares. Auditorium della Regione Lombardia, Milan, Italy 2014 Le Celle - L’Anima. 8 celle per 8 artisti. Fortezza del Priamàr, Savona, Italy 2014 International Festival Art Expo Spoleto 2014, Curated by Maria Lucia Soares. Chiostro di San Nicolò, Spoleto, Italy 2014 MPG 2014 – Mostra per gioco, Spazio Tadini, Milan, Italy Esposizioni, Paratissima 10. Turin, Italy OTHER ACTIVITIES Filmmaker International Festival. Official Festival poster image. Milan, Italy


TRAFALGAR


FLOATING BODIES 2015 ACRYLIC ON CANVAS 100 CM X 120 CM


CONNEXION 2015 ACRYLIC ON CANVAS 120 CM X 180 CM


CORPI AUREI 2012 ACRYLIC ON WOVEN PAPER 100 CM X 140 CM


IL SOFFIO DELLA BALLERINA 2013 ACRYLIC ON WOVEN PAPER TRYPTICH 300 CM X 140 CM



THE LEVEL


RISVEGLIO II OF II 2012 ACRYLIC ON WOVEN PAPER 150 CM X 100 CM


DIALOGHI I OF II 2015 ACRYLIC ON CANVAS DYPTICH 80 CM X 50 CM


DIALOGHI II OF II 2015 ACRYLIC ON CANVAS DYPTICH 80 CM X 50 CM


COMPOSIZIONE TRAME 2015 7 ACRYLIC ON CARDBOARD 13 CM X 10CM EACH PLEXIGLASS 70 CM X 60 CM


COMPOSIZIONE CENTAURA 2015 7 ACRYLIC ON CARDBOARD 13 CM X 10CM EACH PLEXIGLASS 70 CM X 60 CM


FORME 2013 ACRYLIC ON CANVAS 60 CM X 80 CM


extras - the albany


GEOMETRIE FEMMINILI II OF III 2015 ACRYLIC ON CANVAS 120 CM X 100 CM



RISVEGLIO I OF II 2015 ACRYLIC ON CANVAS 100 CM X 140 CM



TRAME I OF II DIPTYCH ACRYLIC ON WOVEN PAPER 140 CM X 100 CM



RADAR 2015 IRON 71 CM X 73 X 15 CM



CORPI 2015 IRON 43 CM X 50 CM X 15 CM



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LE DAME ART GALLERY AT MELIÁ WHITE HOUSE ALBANY ST NW1 3UP LONDON WWW.LEDAMEARTGALLERY.COM WWW.LEDAMEARTHUB.COM TEL: 0044 (0) 7947653530 INFO@LEDAME.CO.UK


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