CarFleet n. 69 - Gennaio 2018

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PERIODICO TRIMESTRALE NUMERO 69 GENNAIO 2018

Nuovo Lexus NX Hybrid Business Non avrai più bisogno di un biglietto da visita



Carfleet n. 69 gennaio 2018

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LeasePlan, what's next? Abbiamo appena archiviato un anno molto intenso, a volte anche difficile ma sicuramente pieno di soddisfazioni e di buoni risultati per il nostro gruppo, cresciuto sia qualitativamente con l’implementazione della nuova organizzazione, sia per il raggiungimento degli obiettivi fissati. E ora già ci ritroviamo in piena navigazione a condurre la nave aziendale in questo 2018 che si preannuncia come un anno realmente di svolta, sia per LeasePlan che per il mercato nel quale operiamo. Mai come ora infatti si intravedono in questo nuovo orizzonte temporale obiettivi estremamente sfidanti ma anche novità importanti che ci traghetteranno verso il futuro della mobilità: un servizio “on demand” al quale ricorrere nel momento della necessità. Un servizio inoltre, che dovrà essere fornito da noi operatori del settore con modalità sempre più economicamente ed eticamente sostenibili, ponendo grande attenzione alla conservazione ed al miglioramento del contesto ambientale nel quale viviamo. Car-Sharing, auto elettriche, veicoli a guida autonoma, sono ormai al centro del mirino non solo dei media ma anche di tutte le aziende che, pur appartenenti a mercati diversi, stanno concentrando investimenti, risorse ed attività nella mobilità sostenibile del futuro. In questo contesto infatti l’innovazione comprende una filiera ampia ed importante, che va dai car makers ai noleggiatori, dalle pubbliche amministrazioni agli operatori del trasporto pubblico, dai colossi dell’ICT agli specialisti nella raccolta e nella elaborazione dei big data. Parliamo di un mercato nel quale, ad esempio, la più grande compagnia di taxi al mondo non ha neppure un autoveicolo proprio, così come in altri contesti il maggior operatore commerciale non possiede punti vendita ed il più importante albergatore del mondo nessuna stanza. Nessuna sorpresa quindi se una società come LeasePlan si sta preparando al meglio per supportare i propri clienti in questo momento di cambiamento, interpretandone i segnali, analizzandone insieme le opportunità e valutandone i rischi. A volte, nei varchi temporali come questo che stiamo attraversando, si vorrebbe poter accelerare il tempo, per giungere subito ad una meta nuova ed eccitante. Ma questo non è nelle nostre possibilità umane; quello che possiamo e dobbiamo fare è, sempre gestendo al meglio le flotte dei nostri clienti, tracciare e percorrere rotte nuove e sicure giorno per giorno. What’s next, la nostra brand promise, è anche il nostro faro. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa



Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

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Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Alessandro Casulli Direttore scientifico Mauro Manzoni

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News on the road

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Veicoli a guida autonoma: un pericolo per il traffico?

Flotte d’Europa Company car oltre frontiera

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Studio Top Thousand: sicurezza telematica di bordo

Alfa Romeo Stelvio La vetta del Biscione

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Ford Mondeo Hybrid Classe doppia

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Nissan Qashqai Auto che vince…

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Francoforte chiama Tokyo Saloni a confronto

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In volo verso un nuovo orizzonte della mobilità Il decollo dell’auto

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La corsa dei numeri L’andamento del mercato auto in Italia

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What’s next? Oroscopo

La strategia di LeasePlan per la mobilità sostenibile Guidiamo con l’esempio

Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Gianpiero Bottino Francesca Carli Valentina Carrabino Nicola Desiderio Marco Di Pietro Maurilio Rigo Prove su strada Nicola Desiderio Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma)

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Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

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Guida autonoma: previsioni e speranze di una tecnologia in discussione quanto in crescita BMW X3 Allunga il passo

L’onda lunga dell’ibrido Si cambia l’alimentazione



di Mauro Manzoni

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Sustainability

La strategia di LeasePlan per

la mobilità sostenibile Sin dalla sua nascita LeasePlan si è sempre distinta come azienda attenta sia all’innovazione che alla conservazione dell’ambiente, partecipando attivamente ad iniziative di riduzione delle emissioni e sviluppando e lanciando prodotti, come GreenPlan e Formula 360, che supportano le aziende clienti nella valutazione e nella gestione virtuosa della loro flotta aziendale. Nel corso del 2017 LeasePlan ha avuto modo di definire al meglio la propria posizione su questi temi, uscendo dal contesto, se vogliamo abbastanza ristretto, del mondo automotive e rivendicando invece un posizionamento im-

portante come azienda globale e responsabile, che condivide appieno lo sforzo a livello mondiale per la riduzione dell’inquinamento dell’aria e quindi del miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini del mondo. Il primo passo è stato quello di inserire nella propria strategia un punto espressamente dedicato al supporto per la transizione verso un utilizzo di veicoli a basse emissioni, principalmente elettrici. Il nuovo logo e la nuova brand promise, “What’s next”, indicano come la strada verso il futuro debba essere costruita anche intorno al concetto di mobilità

sostenibile che rappresenta al meglio le aspettative di tutti gli stakeolders. Uno dei compiti primari di una azienda che vuole ribadire la propria leadership è quello di fornire le migliori informazioni possibili ai propri clienti e ai propri driver e per questo LeasePlan mette a disposizione sul sito Corporate (www.leaseplan.com/sustainability) una ampia serie di documenti dedicati al tema in questione, che rappresentano un’ importante fonte di conoscenza per le aziende che intendono valutare il cambiamento dei veicoli della flotta con modelli elettrici ad emissioni zero. ➔


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Un impegno così importante difficilmente può essere rispettato muovendosi da soli, per questo LeasePlan partecipa attivamente a molte delle iniziative che, a livello mondiale, mirano a facilitare il raggiungimento dei macro obiettivi indicati negli Accordi di Parigi sul clima e conseguentemente nella legislazione dell’Unione Europea in tema di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli. In occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi nello scorso mese di settembre il Gruppo sul Cambiamento Climatico (www.theclimategroup) ha presentato il progetto EV100 al quale LeasePlan ha aderito come partner fondatore. Il progetto, supportato da aziende globali provenienti da settori diversi, si ripromette di accelerare l’adozione dei veicoli elettrici e delle relative infrastrutture. A novembre, per la Conferenza delle

Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico a Bonn, LeasePlan ha invece lanciato un importante programma pilota per supportare le aziende che vogliono passare ad un veicolo a bassa emissione. Il progetto, scalabile e di facile accessibilità, permetterà ai clienti di scegliere quanti veicoli elettrici far partecipare al programma pilota e vedrà il sostegno di LeasePlan per l’implementazione delle infrastrutture di ricarica e, quando possibile e di concerto con i propri partner, per garantire la fornitura

di energia rinnovabile al 100%. Il programma pilota vedrà la luce in Belgio, Francia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e successivamente in Italia, Spagna e Svezia. Il CEO di LeasePlan, Tex Gunning, ha dichiarato che tutti i dipendenti guideranno un veicolo elettrico entro il 2021 e che entro il 2030 tutta la flotta gestita da LeasePlan sarà ad emissioni zero, perché il cambiamento si guida anche con l’esempio.



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di Mauro Manzoni

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Market

Flotte d’Europa: company car oltre frontiera

Sappiamo ormai che nel 2017 sono stati immatricolati in Italia quasi 2 milioni di veicoli, e che di questi circa 260.000 sono stati acquisiti da aziende con la formula del noleggio a lungo termine. Questo risultato ha portato la relativa quota di mercato a crescere sino a rappresentare oggi un buon 13% del totale. Guardando oltre i confini nazionali, scopriamo che il mercato unico europeo conta circa 15,5 milioni di nuovi veicoli immatricolati nel 2017, volume in crescita totale nonostante le performance negative di Gran Bretagna ed Irlanda. In questi due paesi le incertezze sull’andamento della Brexit hanno pesato fortemente anche nel comparto automotive, (il 29 marzo 2019 si avvicina e la strada da percorrere per la definitiva separazione dalla UE non è ancora

Sicuramente un giorno non troppo lontano anche le statistiche di vendita delle auto saranno stilate guardando ad un mercato europeo davvero unico, ma ad oggi ogni paese valuta i propri risultati in completa autonomia sentendosi oltretutto ben fiero di ogni posizione guadagnata in un immaginario campionato per nazioni della UE. molto chiara) mentre tutte le altre nazioni hanno comunque trainato lo stesso in territorio positivo. Relativamente alle company car, quello inglese resta ancora il maggiore mercato con quasi 800 mila veicoli immatricolati per le flotte, ma questa predominanza potrebbe essere intaccata nel corso del 2018 anche per via delle mi-

sure di tassazione anti emissioni introdotte oltre manica. Germania, Francia, Italia e Spagna hanno performato positivamente anche nelle immatricolazioni di company car, e si tratta di big countries che hanno un peso notevole nell’ambito in questione perché titolari di grandi parchi auto circolanti.


EU 15 immatricolato a flotte gennaio-ottobre 2017

Diversa la classifica dei paesi più virtuosi se volgiamo lo sguardo a quelli nei quali maggiore è stata la crescita percentuale del mercato flotte. Al primo posto figura infatti l’Olanda, con un rimbalzo di circa il 30% (immatricolato aziendale a oltre 170.000 auto) che però, per via di una impennata delle immatricolazioni nel 2015 dovuta a significative agevolazioni fiscali che hanno portato molte imprese ad anticipare il ricambio della propria flotta di autoveicoli, si riflette nei confronti di un risultato molto basso in termini di volumi nel 2016. La vera sorpresa del podio risulta la Polonia, seguita da Spagna, Repubblica Ceca e Norvegia. Condizioni economiche moderatamente positive, aumento dell’occupazione ed incremento della fiducia dei consumatori, fanno ritenere probabile

una ulteriore evoluzione delle flotte europee in termini di volumi per il 2018, ma con previsioni di crescita del mercato totale che variano da un minimo

dello 0,5% ad un massimo dell’1,3%, è chiaro che la valutazione si sposterà significativamente dalla quantità dei veicoli immatricolati alla qualità degli stessi. Le flotte aziendali infatti, per le caratteristiche che le sono proprie, si sono da sempre affermate come anticipatrici dei nuovi trend in atto nel mondo dell’automotive e delle tecnologie ad esso applicate, ed anche nei prossimi 3-5 anni non verranno meno al loro ruolo. Le regolamentazioni sulla riduzione delle emissioni di CO2, sia comunitarie che specifiche di alcuni paesi, stanno favorendo la crescita delle immatricolazioni di veicoli ad alimentazioni alternative, ed un calo del diesel che in molti paesi europei raggiungeva una penetrazione del 70% ed oltre. ➔

Variazione % gennaio-ottobre 2017 verso gennaio-ottobre 2016


Dato che in alcune nazioni è sceso sotto il 60% ed in altre addirittura sotto il 50%, si presuppone che questo potrebbe essere il livello medio di penetrazione del diesel nella EU dei prossimi anni. Il futuro sarà comunque più green, ed i veicoli ad alimentazioni alternative ne faranno parte a pieno titolo. Di questo sono consapevoli costruttori, società di leasing e di noleggio a lungo termine, e società con grandi parchi aziendali che rinnovano i loro veicoli molto più velocemente dei clienti privati.

In questo contesto, l’avanzata dell’ibrido e dell’elettrico puro appare, se non ancora fulminea, comunque inarrestabile. Mentre per la prima soluzione appare ormai consolidata la scelta dei costruttori di abbinare a quello elettrico un motore a benzina, per la seconda l’adozione di nuove tecnologie sta guidando la proposizione di modelli sempre più performanti in termini di autonomia e durata nel tempo delle batterie. Laddove i governi hanno fortemente incentivato lo sviluppo della mobilità

elettrica, l’adozione della stessa ha già raggiunto alti livelli (eclatante il caso Norvegia); dove invece questo è avvenuto più lentamente, permangono problematiche di costi, infrastrutture di ricarica e confidenza del consumatore con il prodotto, ma la strada è comunque aperta. Quello della mobilità sostenibile è inoltre un tema che investe non soltanto il prodotto auto a se stante, ma la mobilità in generale, vista ora sempre più come servizio “on demand”: Car-Sharing e Pay-per–Use. Se questi rappresenteranno davvero i nuovi modelli di mobilità, saranno sempre le aziende a dirlo per prime, dal momento che in diversi paesi del nostro continente alcune di esse hanno iniziato da tempo la sperimentazione di queste forme di utilizzo dei veicoli a beneficio dei propri dipendenti. Al termine di questo excursus sullo stato delle flotte d’Europa, torniamo alle classifiche che ne raccontano comunque uno spaccato importante: il gruppo Volkswagen si afferma ancora come leader, (con modelli come Golf , Skoda Octavia, Tiguan, Passat e Audi A4 nella Top Ten delle auto più vendute) seguito da Mercedes, BMW, Renault e Ford.



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di Nicola Desiderio

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Journey

Alfa Romeo Stelvio

La vetta del Biscione L’Alfa Romeo Stelvio è il primo Suv della casa del Portello e prende il nome dal passo montano più alto d’Italia (2.757 metri). Costruita nello stabilimento di Cassino (FR), è offerta con motori a benzina e a gasolio e vede al vertice la Quadrifoglio da 510 cv e alla base il 2,1 litri diesel da 180 cv, l’unico disponibile con la trazione posteriore e oggetto della nostra prova nell’allestimento First Edition. La gamma comprende altri 3 livelli (Business, Super e Executive) con prezzi che vanno da 47.850 a 95.000 euro. Lo scudetto guarda in alto Il primo esempio di Suv Alfa Romeo è del 2003 quando al Salone di Ginevra fu presentata la Kamal, idea poi lasciata nel cassetto. La Stelvio riprende alcune di quelle idee e presenta uno stile dinamico e muscoloso che prende l’avvio dal frontale alto con sbalzo ridotto, dominato dallo scudetto centrale e dai tre lobi. Lunga 4,68 metri, ha lo

Il primo Suv della casa italiana nasce da una costola della Giulia portando i valori di sportività ed eleganza in uno dei segmenti più interessanti e prestigiosi del momento, anche per la clientela flotte. Forte e atletica nello stile, offre un’ampia gamma di motori, sicurezza, efficienza e soprattutto un piacere di guida che segna un nuovo punto di riferimento per le automobili a ruote alte. stesso passo, molto sviluppato, della Giulia (2,82 metri) e con il cofano e il tetto arcuato maschera bene l’altezza di 1,67 metri. Infine ha la coda tronca che ricorda alcune famose Alfa Romeo del passato, come la Duetto e la Giulietta SZ. Ottima per un Suv anche l’aerodinamica (cx di 0,30). La lezione della Giulia L’abitacolo della Stelvio si ispira chiaramente a quello della Giulia. Sportivo il posto guida con il volante che ospita

il pulsante di avviamento a portata di pollice sinistro, le grandi palette per il cambio incernierate sul piantone e la strumentazione a binocolo con il display al centro da 4,5 o 7 pollici. Al centro della plancia c’è lo schermo da 6,5” o 8,8” del sistema infotelematico che specchia dispositivi Android e iOs e si comanda con la voce o con il manopolone sul tunnel. Ci sono sistemi audio fino a 900 Watt con 14 altoparlanti. Si possono avere modanature in legno grezzo di noce o di quercia, ma anche metallo satinato e carbonio e rivestimenti in tessuto, Alcantara, PVC e pelle di diverso tipo, anche pieno fiore e bicolore cucita a cannelloni. L’aspetto generale è solido ed essenziale, solo con qualche sbavatura. Buona l’abitabilità anche dietro e ottima la capacità del bagagliaio, cui si accede attraverso il portellone elettrico. Si parte da 525 litri e si può ampliare abbattendo lo schienale 40/20/40 tirando le levette da dietro o in basso, vicino al brancardo. Buona anche la disponibilità di spazio offerta da vani e cassetti vari (anche se non ve n’è nessuno specifico per il telefono) e davvero utili nelle ore notturne sono le maniglie esterne e i catarifrangenti delle portiere. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP grazie alle doti di protezione della scocca, ai 6 airbag e a tutti i dispositivi di assistenza alla guida come il cruise control adattivo, la frenata autonoma con ➔


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riconoscimento dei pedoni, l’allerta per abbandono della corsia, l’angolo cieco e il traffico trasversale in retromarcia. La sportività è nel progetto La Stelvio nasce con la sigla di progetto 949 sulla stessa piattaforma della Giulia, denominata Giorgio e destinata anche ad altri modelli Alfa Romeo. La Stelvio presenta una perfetta ripartizione delle masse sui due assali ed un peso ridotto grazie all’albero di trasmissione in fibra di carbonio e all’alluminio per tetto, cofano, portiere, parafanghi, portellone, sospensioni e motori. Tutti sono accoppiati con il cambio automatico a 8 rapporti. Al vertice c’è il V6 2.9 biturbo da 510 cv, progettato dalla Ferrari, della Quadrifoglio (283 km/h, 0-100 km/h in 3,8 s.), poi c’è il 2 litri da 200 cv o 280 cv. Il diesel da 2,1 litri ha 210 cv o 180 cv, unica versione a trazione posteriore

mentre tutte le altre sono integrali con un sistema che trasferisce fino al 50% della coppia alle ruote anteriori. A richiesta, si può avere il differenziale meccanico a slittamento limitato. Lo sterzo è solo leggermente meno diretto di quello della Giulia (12:1 contro 11,8:1), valore record per un Suv mentre l’impianto frenante è elettromeccanico, ovvero senza collegamento diretto tra il pedale e il circuito idraulico. Senza dubbio è un’Alfa La Stelvio è una vera Alfa Romeo anche alla guida e stabilisce nuovi riferimenti nella sua classe per la tenuta di strada e la piacevolezza con la quale si lascia condurre, esaltandosi nei percorsi misti e quando si mette la manopola del DNA su Dynamic. Merito soprattutto dello sterzo, da fare invidia ad un’auto sportiva, delle masse ridotte e ben distribuite

e delle raffinate sospensioni che offrono anche un ottimo comfort. Il motore, pur se non silenzioso, offre prestazioni brillanti (210 km/h, 0-100 km/h in 7,6 s.) ed è spalleggiato da un cambio automatico ad 8 rapporti praticamente perfetto. Ottimi i freni ed effettivamente contenuti anche i consumi. Scegliere l’emozione Stile affascinante e piacere di guida unico, ma con il massimo della sicurezza e dell’efficienza. Nella Stelvio ci sono gli ingredienti essenziali per essere il perfetto fringe benefit all’interno delle flotte. A questo si aggiungono il brand e gli elevati valori residui promessi dai Suv, argomenti ulteriori per convincere il fleet manager o – almeno – fargli considerare l’inclusione dell’Alfa Romeo Stelvio all’interno delle politiche aziendali.

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbo Diesel 180 cv Automatica RWD DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 2.143 cc potenza 180 CV (132 kW) lungh./largh./alt. 4,69 x 1,90 x 1,67 m peso 1.604 kg accelerazione 0-100 km/h 7,6 s. velocità massima 210 km/h trazione posteriore cambio automatico 8 marce

CO2 124 g/km costo di esercizio al km (*) 0,51 euro consumo medio 4,7 l/100 km motori più flottabili: 2.0 Turbo Diesel 180 cv o 210 cv AWD

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2017) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 525 litri

(*) percorrenza annua 30.000 km



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di Gianpiero Bottino

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Next

Guida autonoma:

previsioni e speranze di una tecnologia in discussione quanto in crescita Se la connettività e la condivisione possono essere considerate degli «effetti collaterali», per quanto strettamente collegati al nuovo modo di concepire l'automobile e il suo utilizzo, le priorità su cui si concentra l'impegno – finanziario e di comunicazione – della stragrande maggioranza dei costruttori sono l'elettrificazione, come risposta ecologica all'insopprimibile esigenza di mobilità, e la guida autonoma, l'unica in grado di tagliare il traguardo più ambizioso – eliminare l'incidentalità stradale e le sue troppo spesso tragiche conseguenze – sottraendo il controllo della vettura alla fallibilità umana. Su entrambi questi temi chiave, le flotte possono esercitare un'azione decisiva per sdoganare le nuove tecnologie favorendone la diffusione anche tra la clientela privata. Numerosi i fattori che giocano a favore di questa tesi: pensiamo per esempio alla professionalità e alle competenze organizzative con cui vengono gestiti i grandi parchi auto, oltre che alla più agevole disponibilità di

Il futuro dell'auto si chiama CASE. CASE è l’acronimo scelto, con la capacità di sintesi tipica del mondo anglosassone, per identificare le caratteristiche delle macchine del futuro: dovranno essere Connesse, Autonome, Condivise (cioè Shared) ed Elettriche. aree da dedicare alle necessarie infrastrutture, come delle colonnine di ricarica per le vetture elettriche e ibride plug-in. Ci sono motivazioni anche spiccatamente economiche come i risparmi dovuti ai minori costi del «carburante», della manutenzione ordinaria e delle riparazioni grazie alla riduzione della sinistrosità. Una spinta non secondaria potrebbe venire dalla positiva immagine di un'azienda che anche attraverso i veicoli di servizio (adeguatamente comunicati) enfatizza l'attenzione sull'ambiente e sulla sicurezza di chi, per esigenze di lavoro o per benefit, utilizza un'auto «corporate». Le flotte quindi, potrebbero rappresen-

tare il volano della nuova frontiera dell'auto, innescando un circolo virtuoso capace di creare una massa critica in grado – soprattutto per quanto riguarda l'elettrico – di propiziare la riduzione dei prezzi delle vetture; il costo dell’e-mobility infatti, ancora oggi rappresenta, soprattutto in Italia dove mancano le incentivazioni generosamente erogate in altri Paesi, uno dei principali ostacoli alla diffusione dell'auto a batterie. Grandi prospettive, proclami a volte roboanti, una costante fioritura di concept car silenziose, ecologiche e capaci di rinunciare alla presenza dell'uomo al volante: questo il terreno di coltura della

Nata ibrida, la Niro della Kia è ora anche plug-in. In modalità elettrica promette un'autonomia di quasi 60 km


nuova mobilità. A cui si aggiunge l'entrata in scena dei big della Internet Economy che vedono nell'auto, fino a ieri estranea al loro business, un sempre più promettente campo di applicazione delle più avanzate tecnologie dell'informazione al servizio della guida autonoma, come testimoniano gli accordi annunciati con cadenza quasi quotidiana, tra i colossi della Silicon Valley e i tradizionali player del settore. Google per esempio, ha mandato in pensione la piccola auto che porta il suo nome, integrando l'esperienza maturata nella guida autonoma (con 4 milioni

di km percorsi sulle strade americane) in un centinaio di esemplari sperimentalidella Chrysler Pacifica hybrid, in base all'accordo di collaborazione tra la Company di Cupertino e il gruppo Fca siglato nel 2016 e oggi messo in forse dalla successiva intesa raggiunta sul medesimo tema dal gruppo guidato da Sergio Marchionne con Bmw e Intel. Apple dal canto suo, sperimenta sulle strade della California le sue soluzioni di guida autonoma utilizzando come piattaforma un altro modello ibrido: il Suv Lexus Rx450h all’interno del progetto «Titan», coperto ovviamente dal massimo riserbo. Nella stessa direzione si muove Volvo, che in questo campo ha attivato accordi con Autoliv e con Uber. La casa di Goteborg ha creato una flotta di 100 vetture a guida autonoma destinate dopo una prima fase di test in Svezia, a continuare la sperimentazione in Cina (non a caso il marchio è oggi controllato dal gruppo cinese Geely), il cui mercato è considerato potenzialmente il più propizio per le auto del futuro anche da altri costruttori, come per esempio Bmw che intende introdurvi i suoi modelli a guida (parzialmente) autonoma già nel 2021. Ma proprio dall'ex Celeste Impero arriva una notizia che potrebbe rappresentare

il classico “granello di sabbia” tra gli ingranaggi della gioiosa macchina da guerra destinata a cambiare la storia dell'automobile. Alla fine del 2017 infatti, le autorità di Pechino hanno bloccato i test di vetture driverless dei costruttori stranieri per ragioni di sicurezza nazionale. E questo proprio mentre Baidu, l'equivalente cinese di Google, avviava la sperimentazione della sua vettura autonoma il cui debutto commerciale è previsto quest'anno. Un provvedimento che potrebbe portare allo stop definitivo dei test delle case straniere, giustificato dal timore che i dispositivi necessari per supportare la guida autonoma – Gps, telecamere ad alta risoluzione, radar, lidar – possano essere in realtà utilizzati a fini spionistici. Anche senza scomodare James Bond però, si può già contare su tecnologie quasi fantascientifiche, come quelle che abbiamo «assaggiato» guidando la nuova A8, l'ammiraglia Audi che oggi è l'unica auto di serie a soddisfare le specifiche di guida autonoma di livello 3 (il massimo è 5, e contempla l'addio definitivo al volante) che in alcune situazioni specifiche – per esempio quando si marcia in autostrada – consente di staccare le mani dal volante. ➔


Il minivan Pacific hybrid della Chrysler è utilizzato per sperimentare le soluzioni di guida autonoma di Google

La i3 è la vettura elettrica da città che ha inaugurato il sub-brand "i" riservato alle Bmw a trazione alternativa

Siamo rimasti impressionati dalla capacità di effettuare autonomamente molte manovre per nulla banali: dal mantenimento della distanza di sicurezza al parcheggio, dal sorpasso alla conduzione della curva. Un'auto talmente avanzata da rischiare addirittura di essere fuori legge, dato che di questi tempi la tecnologia corre più veloce della giurisprudenza aprendo grossi problemi anche sul fronte assicurativo (se un veicolo senza pilota provoca un incidente, chi ne è responsabile?). Senza contare che se l'auto è già quasi pronta a viaggiare da sola, lo stesso non si può dire delle infrastrutture stradali, il cui adeguamento richiede tempo ed investimenti, dato che la loro capacità di «dialogare» con i veicoli è ancora bassa. Per non parlare della convivenza, che per lungo tempo sarà obbligata, tra le vetture del futuro tutte rigore e prevedibilità, e quelle convenzionali. Non siamo dei tecnici, ma abbiamo la sensazione che l'auto a guida autonoma

difficilmente possa uscire dalla fase pionieristica prima del 2030, a dispetto delle troppe, forse illusorie, promesse mirabolanti. Diamo comunque fiducia alla ricerca condotta per conto di Intel da «Strategy Analytics» che attribuisce all'auto «driverless» la potenzialità di un business di 7.000 miliardi di dollari con orizzonte 2050. Un discorso analogo, anche se con scadenze più ravvicinate, può essere fatto nei confronti dell'auto elettrica che peraltro rappresenta già una realtà e sta superando i limiti che più ne penalizzavano la diffusione: l'autonomia limitata, con l'arrivo di una nuova generazione di modelli accreditati di percorrenze, tra un “pieno” e l'altro, superiori ai 500 km, e i lunghi tempi di ricarica la cui riduzione è la mission di «Jonity», la «santa alleanza» (aperta anche ad altri player) stipulata tra i gruppi Bmw, Daimler, Ford e Volkswagen. Restano comunque ancora da risolvere dei problemi specifici: cosa fare delle

batterie esauste e come produrre l'energia necessaria a soddisfare una domanda ancora marginale, ma che potrebbe crescere in maniera esponenziale qualora fossero confermate le previsioni e le speranze dei costruttori. Basteranno le fonti rinnovabili, dato che quelle di origine fossile si limiterebbero a delocalizzare l'inquinamento? In risposta a questi quesiti si accelera lo sviluppo delle batterie, con particolare riguardo per quelle a stato solido che sembrano rappresentare l'ultima frontiera della ricerca in materia. E si torna a parlare di fuel cell a idrogeno, una tecnologia che sembrava caduta nel dimenticatoio ma che ora viene riproposta con convinzione soprattutto dai marchi asiatici come Toyota, Honda, Hyundai e Kia. Una soluzione “pulita”, dove l'elettricità necessaria per alimentare il motore viene prodotta all'interno della stessa automobile, sfruttando la reazione tra l'idrogeno contenuto nell'apposito serbatoio e l'ossigeno presente nell'aria.





di Nicola Desiderio

Journey

BMW X3

Allunga il passo La BMW X3 (sigla di progetto G01) arriva alla terza generazione per proseguire il successo di un modello prodotto dal 2003 in oltre 1,5 milioni di esemplari. Il listino parte da un prezzo di 48.100 euro e comprende 5 allestimenti: base, Business Advantage, Xline, Luxury e MSport con il quale proviamo il 2 litri a gasolio da 190 cv, con cambio automatico e trazione integrale, dotazioni standard su tutti i motori disponibili in gamma, a benzina e a gasolio, da 184 cv a 360 cv. La X3 è prodotta a Spartanburg, nello stato americano del South Carolina, dove si trova lo stabilimento più grande di BMW. Avanti senza esagerazioni La nuova BMW X3 è lunga 4,71 metri (+6 cm), ha un passo di 2,86 metri (+5 cm) e, come per tutte le BMW di nuova generazione, ha uno stile tradizionale sviluppato intorno agli elementi tipici come i due reni della calandra e la fi-

nestratura laterale con il gomito di Hofmeister. I fari hanno il doppio faro a profilo esagonale e la parte posteriore è ispirata alla X5. Ottima, per la tipologia di vettura, l’aerodinamica (cx di 0,29) grazie all’attento studio del fondoscocca e agli Air Curtain, ovvero tendine d’aria create intorno alle ruote attraverso piccoli sfoghi che si trovano prima degli archi passaruota. Più spazio, più qualità, più sicurezza Anche all’interno la X3 sceglie la continuità per vestire tuttavia una tecnologia d’avanguardia ed offrire più praticità con i migliori livelli di cura costruttiva visti su una BMW negli ultimi anni. Ovviamente ampia la scelta di materiali e abbinamenti per un abitacolo più raffinato e più ampio, sia per i passeggeri sia per i bagagli. Il vano ha il portellone elettrico, ganci su rotaie, doppio fondo, piano allineato con il bordo e una capacità che varia da 550

a 1.600 litri abbattendo il divano 40/20/40, da dietro attraverso le levette. La capacità di traino è di 2.000 kg e si può avere il gancio elettrico a scomparsa. La climatizzazione è trizona con ionizzatore e profumatore e c’è il tetto panoramico apribile. Raffinata l’illuminazione: fuori con led sotto le maniglie e una grafica a strisce nella zona laterale, dentro con fibre ottiche colorate. Il posto guida è tipicamente BMW con la leva del cambio a joystick e il volante sportivo. Tutta digitale la strumentazione con display da 12,3 pollici e grafica analogica, head-up-display a colori e, in alto al centro, lo schermo da 8,8 o 10,25 pollici dei sistemi infotelematici che si comandano con il classico manopolone sul tunnel (con superficie tattile che accetta anche istruzioni scritte lettera per lettera), la voce o anche con i gesti per alcune operazioni di base come regolare il volume dei sistemi audio fino a 600 Watt.


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La terza generazione del Suv tedesco aumenta di dimensioni per offrire comfort e abitabilità di classe superiore, con i migliori livelli di qualità visti su una BMW e (quasi) tutte le tecnologie per comfort e sicurezza prese dalle altre BMW più grandi e recenti. Il diesel 2 litri è allo stato dell’arte per la pulizia dei gas di scarico, è servito da un cambio perfetto e offre il giusto equilibrio tra prestazioni e consumi. I sistemi specchiano dispositivi Apple, hanno il wi-fi e sono dotati di numerosi servizi e app, con la possibilità di interagire con il veicolo sia tramite lo smartphone – si possono persino ricevere immagini tridimensionali in diretta dall’avanzatissimo sistema di visione perimetrico – sia con la Active Key, la chiave provvista di visore che può essere ricaricata a induzione su un ampio vassoio all’interno della vettura. Ai vertici anche la sicurezza, già certificata a 5 stelle EuroNCAP e corredata da tutti i più moderni sistemi di guida assistita che agiscono su freni, acceleratore e sterzo tra cui la funzione che permette di compiere automaticamente le manovre di sorpasso. Anche le luci, interamente a Led e con i fari che

regolano attivamente il fascio, offrono le migliori garanzie di visibilità in tutte le condizioni senza mai abbagliare. Fatta a moduli La nuova X3 sfrutta la nuova piattaforma CLAR (Cluster Architecture), nota internamente con la sigla 35up, e ha un peso inferiore di 50-90 kg rispetto alla precedente grazie a utilizzo più intenso di acciai speciali, materiali compositi e alluminio. Con quest’ultimo sono costruiti i motori che appartengono tutti alla stessa famiglia modulare con cilindrata specifica di 500 cc e sono accoppiati al cambio automatico a 8 rapporti della ZF e al sistema di trazione integrale con giunto ➔ centrale a lamelle.


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A benzina ci sono il 2 litri da 252 cv o 184 cv e il 6 cilindri in linea 3 litri da 360 cv della M40i (250 km/h, 0-100 km/h in 4,8 s.). I diesel hanno l’iniezione common rail a 2.500 bar e entrambi i sistemi di pulizia dei Nox ai gas di scarico (LNT e SCR): il 6 cilindri 3 litri da 265 cv o 249 cv (anti-superbollo) e il 2 litri da 190 cv, oggetto della nostra prova.

Sport la X3 diventa decisamente più reattiva e si lascia guidare assicurando precisione e sicurezza, grazie anche ad uno sterzo pronto e a freni potenti e molto ben modulabili. Un fringe benefit all’altezza La nuova BMW X3 va incontro al mercato che chiede sempre di più mezzi a ruote alte anche tra le flotte, a partire

dalle zone alte delle policy aziendali. La X3 mira proprio a quest’ultime, perché offre livelli di comfort, tecnologia e sicurezza elevatissimi con consumi contenuti, stile e abbondante spazio interno. Tutte caratteristiche che ne fanno un fringe benefit per elezione e, allo stesso tempo, un ottimo investimento immaginando i valori residui assicurati da una BMW.

La sicurezza che si fa comfort La nuova X3 è un’auto votata al comfort, ma ha la dinamica di una BMW e, anche con gli pneumatici extralarge invernali runflat, assicura un ottimo assorbimento delle sospensioni ed è molto silenziosa. Merito anche del parabrezza e dei cristalli laterali laminati. Il 2 litri deve spingere oltre 18 quintali, ma se la cava molto bene, grazie all’ottima coppia (400 Nm tra 1.750 e 2.500 giri/min) e all’eccellente cambio automatico. Con la modalità Eco Pro le risposte sono morbide ed orientate all’efficienza, con

BMW X3 xDrive20d MSport 190 cv automatica DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

cilindrata 1.995 cc potenza 190 CV (140 kW) lungh./largh./alt. 4,71 x 1,89 x 1,68 m peso 1.750-1.825 kg accelerazione 0-100 km/h 8 s. velocità massima 213 km/h trazione integrale cambio automatico 8 marce

CO2 132 g/km costo di esercizio al km (*) 0,51 euro consumo medio 5-5,4 l/100 km motori più flottabili: xDrive20i

(*) percorrenza annua 30.000 km

DATI PER IL DRIVER sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2017) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 550-1.600 litri



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di Marco Di Pietro

Alimentazioni

L’onda lunga dell’ibrido Sarà un’onda lunga, ma arriverà anche in Italia e sconvolgerà le abitudini degli automobilisti, in particolare degli utenti business. Stiamo parlando della tipologia di alimentazione preferita da chi guida: il diesel, che non farà più da padrone. Aumenteranno sensibilmente infatti gli automobilisti che passeranno all’ibrido (e, a seguire, all’elettrico puro). L’auto del futuro insomma, è già alle porte: sarà più tecnologica, più connessa, più sicura, ma soprattutto molto più ecologica e meno onerosa. Come spesso accade, è la Germania a fare da trend setter: in uno dei paesi più rilevanti dal punto di vista automobilistico continente (immatricola ogni anno un numero quasi doppio di auto rispetto all’Italia), nel 2017 le vetture a gasolio sono calate del 17%, e sono scese al 34% di market share (erano al 46% lo scorso anno). Le benzina sono ormai oltre quota

60%, ma il trend di crescita migliore lo hanno permesso le elettriche (+151%, con una quota di mercato ormai superiore all’1%) e le ibride con +80,3% (dati gennaio-dicembre, fonte Dataforce). Simile è la situazione della Francia, con il diesel in fortissima flessione: nel 2017 ha conquistato una quota di mercato del 47%, ma era al 73% solamente cinque anni fa. Il benzina si approssima a superare il diesel, mentre le ibride sono cresciute del 43% e le elettriche immatricolate in 12 mesi sono state oltre 28.000 (circa il 40% di tutte quelle vendute in Europa). Certo, la politica ambientale (e quella fiscale) della Germania e della Francia è nettamente avanti rispetto a quella dell’Italia. Nel nostro Paese, per esempio, i provvedimenti agevolativi in favore delle auto a impatto zero o delle ibride sono minimi, e riconducibili soltanto a

iniziative locali: non esiste più una politica incentivante all’acquisto e l’esenzione dal pagamento del bollo è di carattere regionale. Certo è che i blocchi del traffico sono sempre più penalizzanti per le auto a gasolio: quest’inverno a Milano tutti i diesel fino all’Euro 4 compreso sono aboliti dalla circolazione cittadina nei giorni di superamento delle soglie di inquinamento previste, e a Torino addirittura rimangono in garage gli Euro 5. A Roma, nelle “domeniche a piedi” del 2018 saranno bloccate anche le diesel Euro 6. L’impatto sulle immatricolazioni, però, non c’è ancora stato: da gennaio a dicembre scorso le auto a gasolio sono addirittura cresciute rispetto allo scorso anno del 6,2% (meno però della media del mercato, che è stata del 7,5%), e la market share del diesel è scesa di soli 0,7 punti percentuali.


Il diesel è sul banco degli accusati in tutta Europa, ma in Italia il calo delle vendite non c’è ancora stato anche se sono salite prepotentemente le immatricolazioni delle ibride. Ecco quali saranno le scelte più opportune per le flotte aziendali nel 2018. A livello di emissioni inquinanti, le flotte aziendali sono nettamente più virtuose rispetto alla media degli automobilisti italiani: il comparto del noleggio a lungo termine infatti ha un circolante composto per oltre il 50% di Euro 5 e le Euro 6 sono già al 20%. Però la quota del diesel è ancora al 66% (mentre per i privati è al 37%). Sicuramente la tendenza è al ribasso (le auto aziendali erano oltre il 70% nel 2016 e al 75% cinque anni fa), ma non così accentuata come avviene invece nel resto dell’Europa. Anche perché la crescita dell’ibrido da noi è un po’ più blanda (dal 2,5 al 3,4% di market share in due anni) rispetto a quanto avviene oltre confine nonostante i volumi stiano diventando importanti (da 38.000 a 66.000 unità in 12 mesi).

Diesel addio? Il diesel è destinato a scomparire dalle nostre strade, come alcune voci sempre più diffuse vorrebbero far credere? Non siamo convinti di questa ipotesi, almeno nel medio periodo: l’auto a gasolio sarà messa al bando (come vendita) non prima del 2030-2040 (nonostante alcuni Paesi abbiano ipotizzato tempistiche più ravvicinate, ma sono solo dichiarazioni d’intenti), però è certo che incontrerà sempre maggiori ostacoli alla circolazione soprattutto in ambito urbano. E siccome le scelte dei fleet manager compiute oggi avranno un impatto sulla gestione dei prossimi 3-4 anni, è bene iniziare a compiere qualche riflessione approfondita su questo tema dell’alimentazione.

Gli argomenti su cui occorre ragionare sono: circolazione, spese di acquisizione, costi di gestione, sviluppo della tecnologia e infine, eventuali alternative da prendere in considerazione. Del primo abbiamo già detto: i limiti di utilizzo saranno sempre più stringenti, in particolare in ambito urbano. Chi gestisce una flotta di prossimità, in particolare nell’ambito della distribuzione cittadina o di assistenza soprattutto in zone ad alta densità abitativa attraverso veicoli commerciali, deve iniziare a valutare le alternative. Alternative che sono limitate a poche opportunità di veicoli elettrici, scarse possibilità di veicoli dual fuel (quasi esclusivamente a metano) e quasi inesistenti opzioni tra i veicoli ibridi. Tra le passenger cars, la scelta deve necessariamente andare verso la direzione dell’ibrido, soprattutto se le percorrenze della flotta sono miste (città e tratte extraurbane) e non facilmente preventivabili. Le auto a impatto zero saranno limitate all’utilizzo cittadino ancora per qualche anno, ossia fino a quando l’autonomia delle batterie non salirà dai 200 km scarsi odierni ad almeno il doppio ➔


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(e ciò non avverrà prima di un lustro), oppure fino a quando le infrastrutture di ricarica non saranno adeguate (in questo caso i tempi potrebbero essere ancora più lunghi). L’ibrido scelta per il presente, elettrico in prospettiva L’ibrido, dunque, è a tutt’oggi la soluzione migliore per le prossime scelte aziendali dal punto di vista della circolazione, perché lo sviluppo tecnologico “concreto” dell’elettrico (cioè disponibile realmente nelle concessionarie) è nettamente più lento. Ma per gli aspetti di acquisizione e gestione? Anche questi stanno evolvendo in parallelo allo sviluppo della domanda e della relativa offerta. Per questo motivo nel breve termine sono i veicoli ibridi che stanno evidenziando un progressivo miglioramento delle condizioni economiche. Questo perché una maggiore domanda stimola una crescita della gamma di prodotto, con tempi di consegna oramai equivalenti al diesel e, inoltre, dal lato dell’usato la maggiore conoscenza e diffusione dei modelli ibridi ne sta migliorando gradualmente i valori residui. In questo senso l’ibrido sta seguendo una curva di sviluppo che molto probabilmente caratterizzerà anche l’elettrico nel futuro, non appena l’avanzamento tecnologico delle batterie, la disponibilità delle infrastrutture, le normative anti-inquinamento (magari imposte a livello europeo) e, conseguentemente, i costi di acquisizione e gestione lo consentiranno.



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di Nicola Desiderio

News on the road Alfa Romeo Giulia sempre più nel business La media della casa del Biscione allarga l’offerta in favore delle flotte con due versioni da 150 cv e 136 cv del noto diesel da 2,1 litri già disponibile con potenze da 180 cv e 210 cv. Le due nuove varianti sono solo a trazione posteriore e dedicate espressamente ai grandi clienti, in particolare la prima, offerta in allestimento Business a 36.550 euro e a 39.050 con il cambio automatico AT8 a 8 rapporti. La versione da 150 cv invece, oltre che in allestimento base e Super, si può avere con il Business Launch Edition e il cambio manuale a 37.350 euro e con il Business e l’AT8 a 39.550 euro. Entrambi, sebbene meno potenti, offrono gli stessi livelli di coppia del motore da 180 cv e un consumo identico (4,2 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2). Rimane inalterato il resto della gamma che parte da 35.550 euro e comprende anche il diesel Eco da 180 cv con 99 g/km di CO2, il 2 litri a benzina da 200 cv o 280 cv (anche Q4) e la formidabile Quadrifoglio con motore V6 2.9 da 510 cv. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Citroën C4 Cactus si scopre ai fianchi La Citroën C4 Cactus si rinnova completamente a soli 4 anni dalla sua prima presentazione. È lunga 4,17 metri e ha un bagagliaio che va da 358 a 1.170 litri abbattendo lo schienale 60/40. La carrozzeria ha perso (o quasi) gli airbump ed è offerta in 31 diverse combinazioni cromatiche mentre l’interno è disponibile in 5 ambienti. Esclusivi i sedili Advanced Comfort e le sospensioni dotate di Smorzatori Idraulici Progressivi. La plancia è racchiusa in due schermi con quello centrale a sfioramento da 7 pollici che ospita tutti i comandi e specchia tutti i tipi di smartphone. La dotazione di sicurezza comprende la frenata autonoma e i sistemi di allerta per angolo cieco, superamento della corsia e stanchezza del guidatore inoltre c’è il Grip Control per affrontare diversi tipi di fondo. I motori sono il 3 cilindri 1.2 da 82 cv, 110 cv (anche con cambio automatico EAT6) o 130 cv e il diesel 1.6 da 100 cv e, fra pochi mesi, anche da 120 cv con EAT6. Listino ancora da definire. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Ford EcoSport statura europea Il piccolo Suv di Ford diventa davvero europeo migliorando la qualità e apportando novità per la tecnica e lo stile che l’avvicinano ancora di più a Kuga e Edge. Lunga 4,10 metri, la EcoSport ha abitabilità e bagagliaio (356-1.230 litri) pari a quelle di concorrenti più grandi e una dotazione di sicurezza che comprende 7 airbag, allerta per l’angolo cieco e sensori pressione pneumatici mentre la plancia, semplificata nei comandi, ospita il sistema Sync3 con schermo da 6,5 o 8 pollici, Android Auto e Apple CarPlay. La gamma motori comprende il noto 3 cilindri mille EcoBoost da 140 cv o 125 cv (anche con cambio automatico-sequenziale a 6 rapporti) e il nuovo diesel 1.5 EcoBlue da 100 cv (4,1 litri/100 km pari a 107 g/km di CO2). In arrivo per il mese di maggio il mille da 100 cv e il diesel da 125 cv, anche con la trazione integrale. Il listino parte da 18.750 euro negli allestimenti Plus, Titanium e il nuovo ST Line.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


Carfleet n. 69 gennaio 2018

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Hyundai Kona vince l’originalità Hyundai entra nel segmento dei Suv di segmento B con un’auto dallo stile originale e ispirata nel nome ad una località delle isole Hawaii. Lunga 4,16 metri, ha un bagagliaio da 361 a 1.143 litri di capacità ed è la prima Hyundai dotata di head-up display. I sistemi infotelematici, oltre ad avere mappe e servizi gratuiti per 7 anni, specchiano dispositivi Android ed Apple. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP, grazie anche alla scocca per il 51% in acciai speciali e ai numerosi sistemi di assistenza alla guida tra cui la frenata autonoma con riconoscimento pedoni, che agisce da 8 a 180 km/h, e il mantenimento attivo della corsia. Al lancio ci sono il 3 cilindri mille da 120 cv e l’1.6 da 177 cv con trazione integrale e cambio doppia frizione a 7 rapporti di serie. A giugno arrivano la versione diesel 1.6 da 115 cv o 136 cv e addirittura quella elettrica che promette un’autonomia di 500 km. Il listino prevede 4 allestimenti (Classic, Comfort, XPossible e Style) a partire da 18.450 euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Jaguar E-Pace cucciolo di Giaguaro Il Giaguaro ha il suo cucciolo con la E-Pace, il nuovo Suv compatto che si posiziona sotto la F-Pace. Lunga 4,39 metri, ha un’ampia abitabilità e un bagagliaio che va da 577 a 1.234 litri. La strumentazione con head-up display è completamente digitale e la connettività è affidata al sistema Touch Pro con schermo da 10 pollici che consente anche l’interazione del veicolo a distanza. Ci sono sistemi audio fino a 825 Watt e l’Activity Key, il braccialetto che permette di aprire e chiudere la vettura. All’avanguardia anche la dotazione di sicurezza (5 stelle EuroNCAP) completata dall’All Surface Progress Control che regola la velocità nei tratti più impegnativi. Tutti 2 litri i motori: a gasolio da 150 cv (4,7 litri/100 km pari a 124 g/km di CO2), 180 cv o 240 cv e a benzina da 249 cv o 300 cv (243 km/h, 0-100 km/h in 6,4 s.), con cambio manuale a 6 marce o automatico a 9 marce e trazione anteriore o integrale. Il listino va da 36.800 euro e arriva a oltre 65mila per la versione First Edition. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Maserati Levante MY2018 triplica e rilancia Il Suv del Tridente si presenta per il 2018 con nuove dotazioni e in tre allestimenti: GranLusso, GranSport e Nerissimo, quest’ultimo caratterizzato dalla vernice Nero Ribelle o Grigio Maratea abbinate alle finiture esterne cromate e nere. La GranLusso esalta l’eleganza e l’esclusività con cerchi da 19” e pinze freno verniciate in nero, interni in seta Ermenegildo Zegna, pelle di alta qualità e finiture in legno; la GranSport invece sottolinea il lato racing del marchio con finiture in nero lucido, cerchi da 20”, pinze freno rosse, sedili sportivi con poggiatesta integrato e pedaliera in metallo. La novità tecnica di maggior rilievo è l’adozione dello sterzo elettromeccanico che ha permesso l’implementazione dei sistemi di mantenimento della corsia, l’assistente alla guida in autostrada oltre all’allerta per l’angolo cieco e la lettura dei segnali. Inalterati i motori V6 litri: a benzina da 350 cv o 430 cv e diesel da 275 cv (7,2 litri/100 km), tutti con cambio automatico a 8 rapporti. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★




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di Nicola Desiderio

News on the road Mercedes Classe X la Stella pick-up La Mercedes Classe X è il primo pick-up della Stella inaugurando il segmento premium tra i mezzi con cassone. Derivato dalla Nissan Navara, è lunga 5,34 metri, ha la carrozzeria con 4 porte, sospensioni posteriori multi-link e 4 freni a disco autoventilanti. Ha una capacità di carico fino a 1.042 kg mentre quella di traino arriva a 3.500 kg. Il motore è un diesel 2,3 litri da 163 cv con trazione 4x4 e cambio manuale a 6 rapporti con riduttore oppure da 190 cv, anche con cambio automatico a 7 marce e trazione posteriore o 4x4 inseribile. A richiesta il differenziale posteriore bloccabile e numerose personalizzazioni sia funzionali sia estetiche come l’hard top per il cassone. Tre gli allestimenti: Pure orientato al lavoro duro, Progressive che contempera funzionalità ed immagine, e Power che esalta il lato premium della Stella. In arrivo anche il diesel V6 3 litri da 258 cv con trazione integrale a controllo elettronico. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP e parte da 36.978 euro, Iva compresa. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mini 3, 5 porte e Cabrio raddoppiano le frizioni Mini prepara una grande novità per le sue hatchback a 3 porte, la 5 porte e la Cabrio: il cambio a doppia frizione a 7 rapporti che sarà offerto su alcuni dei motori in gamma andando a sostituire l’attuale cambio automatico a convertitore di coppia. La nuova trasmissione porta con sé anche una nuova leva, che ritorna in posizione ogni volta che si aziona per i passaggi di marcia e ha il pulsante P sulla sommità del pomello. Naturalmente ci saranno anche le leve dietro al volante. Nuova e più completa anche la strategia di funzionamento che permetterà il veleggiamento, staccando entrambe le frizioni e spegnendo il motore in rilascio, inoltre, grazie all’interazione con la navigazione satellitare, scalerà automaticamente in prossimità di una curva o un incrocio e adatterà le marce al percorso per ottimizzare il consumo. La nuova trasmissione promette una maggiore efficienza oltre che cambiate più rapide, soprattutto con la modalità Sport attivabile spostando la leva verso sinistra. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Opel Grandland X accordo franco-tedesco Opel rilancia nel segmento dei Suv compatti con un modello che sostituisce l’Antara ed è derivato dal pianale EMP2 della Peugeot 3008. Lunga 4,48 metri, ha un bagagliaio che va da 512 a 1.652 litri dotato di portellone automatico. Il sistema IntelliLink con schermo da 8 pollici è provvisto di wi-fi, Android Auto, Apple CarPlay e dell’assistente personale OnStar. La dotazione di sicurezza (a 5 stelle EuroNCAP) prevede la frenata autonoma con riconoscimento dei pedoni, l’adaptive cruise control, la lettura dei segnali, l’allerta per la stanchezza del guidatore, il sistema di visione a 360 gradi, i fari a led adattivi e l’IntelliGrip, che adatta il controllo di trazione a 5 diversi tipi di fondo. I motori sono il 3 cilindri 1.2 da 130 cv e il diesel 1.6 da 120 cv (4 litri/100 km pari a 104 g/km di CO2), con cambio manuale o automatico. In arrivo un’unita a gasolio più potente e la versione ibrida plug-in da 300 cv. Tre gli allestimenti (Advance, Innovation e Ultimate) a partire da 26.000 euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


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Range Rover Sport MY 2018 ora ha l’ibrido plug-in Il Suv 7 posti della casa britannica rinfresca il proprio aspetto, aggiorna la dotazione per il comfort e la sicurezza e amplia la propria offerta con l’inedita versione ibrida plug-in PHEV. Il sistema è composto dal 2 litri turbo da 300 cv e da un motore elettrico da 85 kW inserito all’interno del cambio automatico a 8 rapporti per una potenza e una coppia complessive di 404 cv e 640 Nm. La Range Rover Sport PHEV raggiunge 220 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi. Grazie alla batteria da 13,1 kWh, ricaricabile in 2 ore e 45 minuti con la wallbox da 32 Ampere, in elettrico ha un’autonomia di 51 km con un consumo medio dichiarato di 2,8 litri/100 km pari a 64 g/km di CO2. È offerta in 4 allestimenti (SE, HSE, HSE Dynamic e Autobiography) a partire da 90.200 euro mentre il resto della gamma comprende motori a benzina e a gasolio a 4, 6 e 8 cilindri con potenze da 300 cv fino ai 575 cv della SVR (280 km/h, 0-100 km/h in 4,5.s) con un listino che parte da 70.100 euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Renault Talisman Executive il meglio per i professionisti La media della Losanga completa la propria gamma con l’allestimento Executive destinato agli uomini d’affari e ai professionisti. La Renault Talisman Executive offre un ottimo equipaggiamento per il comfort e la sicurezza, a cominciare dalle 4 ruote sterzanti, dalle sospensioni a controllo elettronic e dai fari a Led, inoltre è completabile con il pack Easy Drive che include ACC, avviso distanza di sicurezza con frenata autonoma e head-up display. Sono di serie anche il Multisense, la strumentazione completamente digitale e il sistema R-Link2 con schermo verticale da 8,7 pollici con Android Auto e CarPlay. In più ci sono cerchi da 18 pollici in tinta grigio titanio, la selleria in pelle grigia e il sistema di apertura motorizzato del portabagagli. La Executive è offerta a partire da 38.900 euro con carrozzeria berlina e Sporter (+1.000 euro) e il diesel 1.6 da 130 cv, a richiesta con cambio automatico EDC che è di serie sulla versione biturbo da 160 cv e sull’1.6 a benzina da 200 cv. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Seat Arona nome (quasi) italiano La Arona è il secondo Suv di Seat dopo la Ateca e prende il nome da una località delle isole Canarie, identico a quello di una località italiana in provincia di Novara. Lunga 4,14 metri, è offerta in 68 diverse combinazioni per la carrozzeria e ha un bagagliaio da 300-1.280 litri. Nel corso del 2018 i sistemi infotelematici, che specchiano qualsiasi dispositivo, avranno il sistema di riconoscimento vocale Alexa e si potrà avere la strumentazione digitale. Certificata a 5 stelle EuroNCAP la sicurezza grazie ad un dotazione completa che comprende anche l’ACC con funzione stop&go. I motori a benzina sono l’1.5 da 150 cv (205 km/h, 0-100 km/h in 8,3 s.) e mille 3 cilindri da 95 cv o 115 cv anche con cambio DSG a 7 rapporti, così come il diesel 1.6 da 95 cv (4 litri/100 km pari a 105 g/km di CO2), quest’ultimo disponibile anche da 115 cv. A maggio arriva la versione TGI a metano con il 3 cilindri mille da 90 cv. Listino con 4 allestimenti (Reference, Style, Xcellence e FR), da 16.950 euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★




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di Francesca Carli

Sustainability

Veicoli a guida autonoma: La mobilità è la linfa vitale di ogni città. Via via che i centri urbani crescono, si rende necessario affrontare una sfida decisiva: fornire un'infrastruttura di trasporto adeguata e offrire scelte di mobilità che soddisfino le esigenze dei cittadini e sostengano la vitalità economica. Anche su questo fronte, l’avvento di nuove tecnologie e di innovativi modelli di business apre la strada - è il caso di dirlo - a una serie di nuove opportunità. Auto dotate di pilota automatico, veicoli elettrici e mobilità condivisa per esempio, promettono di migliorare la viabilità, aumentare la sicurezza delle strade, rendere più efficienti i sistemi di trasporto e diminuire l’impatto ambientale. Non vi è alcun dubbio, dunque, che tutte queste diverse declinazioni di mobilità contribuiranno insieme a ridisegnare il paesaggio urbano e ridefinire il futuro dei trasporti.

La ricerca ''Making autonomous vehicles a reality. Lessons from Boston and beyond”, condotta da The Boston Consulting Group in collaborazione con il World Economic Forum, evidenzia come la circolazione non regolata di veicoli a guida autonoma potrebbe congestionare il traffico nelle aree urbane. Ma propone delle soluzioni. I veicoli autonomi: croce o delizia? Gli autonomous veichle, più di ogni altra innovazione, rappresentano dunque un prezioso strumento in grado di facilitare gli spostamenti per significativi segmenti della popolazione (come anziani e persone con disabilità fisiche) ma allo stesso tempo, nel prossimo futuro potrebbero rischiare di cadere vittime del loro stesso successo. Con la crescita della richiesta di mercato, questa tecnologia diventerà sempre più econo-

mica e, di conseguenza, aumenterà il numero dei veicoli a guida autonoma in circolazione: se non correttamente regolato, questo fenomeno rischia di portare alla congestione del traffico. È questa, in sintesi, la visione da cui parte lo studio ''Making autonomous vehicles a reality. Lessons from Boston and beyond'', realizzato da The Boston Consulting Group in collaborazione con il World Economic Forum, e pubblicato a seguito di un’analisi condotta dopo sei


un problema per il traffico? mesi di sperimentazione in un'area centrale di Boston con veicoli a guida autonoma. La maggiore congestione dovuta al grande successo previsto per le auto con pilota automatico, secondo gli analisti, potrebbe essere causata anche dall’aumento di viaggi “a vuoto” fatti per evitare i costi di un parcheggio o per effettuare brevi spostamenti che fino a oggi vengono compiuti a piedi. Non solo, grazie all’automazione spostarsi diventerà molto meno stressante e più confortevole (senza l’incombenza della guida, il tempo stesso trascorso in auto potrà essere impiegato per lavorare o rilassarsi): secondo gli studiosi questo potrebbe contribuire al cosiddetto sprawl urbano spingendo le persone a trasferirsi fuori città e, in ultima analisi, finirebbe con il peggiorare ulteriormente i flussi di traffico nelle ore di punta. ➔


Le soluzioni ci sono Fatte queste osservazioni, lo studio offre uno scenario di soluzioni e indica alcuni punti chiave che tutti gli amministratori e i decisori pubblici dovrebbero considerare attentamente in fase di progettazione della mobilità urbana del prossimo futuro. Innanzi tutto occorre tenere conto che il trasporto urbano ha molte declinazioni e che ogni città presenta scenari e necessità peculiari. Ogni centro urbano infatti, è un universo a sé: per questo le singole amministrazioni dovrebbero eseguire test personalizzati per identificare la forma (o le forme) del trasporto AV più adatto alle proprie esigenze e ai propri obiettivi specifici. Probabilmente per migliorare l'efficienza della rete di trasporti e dei servizi, le città promuoveranno una combinazione tra diverse modalità. Ad esempio gli autobus navetta potrebbero integrare il trasporto pubblico portando i residenti di zone scarsamente popolate alla più vicina stazione dei treni o della metropolitana, mentre

i taxi autonomi potrebbero servire passeggeri anziani o con disabilità motorie all'interno della città. Secondo i ricercatori, inoltre, non è necessario che le amministrazioni acquistino dei propri mezzi a guida autonoma, ma è comunque essenziale che ne abilitino la distribuzione e ne regolamentino l’utilizzo da parte di terzi. Preparare il giusto terreno politico e normativo in stretta collaborazione con i leader del settore, gli sviluppatori delle tecnologie e i funzionari governativi (a livello locale, regionale e nazionale) è un passo fondamentale da compiere in tal senso. Per cominciare, sarebbe importante testare tecnologie e modelli di mobilità sulle strade delle città: un esempio virtuoso arriva da Göteborg, in Svezia, dove l’amministrazione ha incaricato Volvo per questo tipo di test. La casa automobilistica ha dunque coinvolto cento residenti e fornito loro un’auto a guida autonoma da utilizzare in itinerari prestabiliti sulle strade pubbliche della città. Tali test forniranno

dati preziosi sia per l’amministrazione locale che per Volvo, la quale intende lanciare simili programmi pilota anche a Londra e in Cina. Un altro aspetto messo in luce dall’analisi di Boston è la necessità di porre al centro del nuovo ecosistema di mobilità urbana una piattaforma digitale in grado di aggregare tutte le modalità di trasporto cittadino: la mole di Big Data così raccolta servirà per indirizzare il traffico in modo dinamico (in base alle condizioni in tempo reale), pianificare e gestire più efficacemente la rete stradale. Infine, gli analisti ritengono che le amministrazioni dovrebbero prendere possesso oggi stesso della gestione del loro futuro ecosistema di mobilità. Fin da ora le città dovrebbero stabilire una struttura di governance e testare politiche e parametri utili a promuovere le soluzioni innovative più adatte a risolvere i presenti e futuri problemi di trasporto. Un futuro di vantaggi Gli studiosi concludono affermando che, prendendo in considerazione tutti questi elementi, sarà possibile evitare la prevista congestione del traffico dovuta ai veicoli a guida autonoma. Ma non solo, oltre ai già citati benefici per anziani e persone con disabilità motorie, questo nuovo approccio della mobilità sarà portatore di diversi vantaggi nell’arco di dieci anni: gli incidenti stradali potranno ridursi dell’87%, il numero di mezzi in circolazione scenderà del 28% (con un conseguente aumento del 48% di parcheggi disponibili), le emissioni nocive caleranno del 66% e si potrà risparmiare il 30% del tempo oggi impiegato per gli spostamenti urbani.



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di Maurilio Rigo

Sustainability

Studio Top Thousand:

sicurezza telematica di bordo La sicurezza stradale è un tema molto scottante e sempre in primo piano poiché purtroppo, gli incidenti stradali sono tornati a crescere e costituiscono oggi la principale causa di morte sul lavoro: il 16,2% (quindi oltre 36.000) dei sinistri che si sono verificati sulla rete stradale italiana è dovuto alla distrazione dei conducenti, spesso proprio a causa di un utilizzo improprio dello smartphone. Un trend in aumento che vede l’uso dei dispositivi mobili rappresentare una delle infrazioni più sanzionate dalle Forze dell’Ordine, con quasi centosessantamila multe elevate nel solo 2016. Questi dati poco confortanti sono contenuti nello studio effettuato da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da fleet e mobility manager di grandi aziende e hanno

Per motivi legati all’attività lavorativa o per esigenze personali di mobilità, l’automobile ormai è diventata un’inseparabile compagna di vita quotidiana e se fino a oggi molto è stato fatto dalla case costruttrici per renderla più sicura, altrettanto non si può dire dei guidatori, sempre più distratti dagli altrettanto inseparabili smartphone. rappresentato un momento di confronto in occasione del workshop “Fleet Safety - Soluzioni a confronto per la sicurezza delle flotte aziendali”, che si è svolto a Roma lo scorso ottobre, promosso da Top Thousand. All’iniziativa hanno partecipato attivamente aziende leader nel campo della sicurezza automotive e flotte aziendali,

come Volvo, Aci Vallelunga ed ESP – Fire Suppression Systems (azienda produttrice di un innovativo “estintore portatile” ad aerosol). Inoltre, per l’occasione, è stato presentato in anteprima sul mercato italiano il dispositivo “SafeDrivePod”: una nuova tecnologia brevettata a livello mondiale e premiata in Europa con il “Winner Fleet Industry Award”.


Oltre a questa importante novità, che descriveremo in seguito, gli studi di Top Thousand rivelano come ormai i fleet & mobility manager delle aziende stiano correndo ai ripari per arginare il dilagante fenomeno della distrazione al volante ricorrendo all’implementazione della telematica di bordo, attraverso per esempio un dispositivo come la “clear box”, molto utile tra l’altro, contro i furti delle auto, delle appropriazione indebite, nella gestione degli incidenti e nel controllo dei consumi di carburante. La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 grandi aziende appartenenti a diversi settori (ascensori, cosmetici, chimica, servizi logistici) per un totale di oltre 53.000 veicoli, di

cui l’84% (ovvero 44.500) gestiti con la formula del noleggio a lungo termine (il 7% del parco circolante in locazione in Italia). Da segnalare che il 68% dei gestori di flotte beneficia di “informazioni telematiche” sulle sottrazioni di veicoli e il 51% acquisisce grazie ai dispositivi telematici dati preziosi sugli incidenti che vedono coinvolte le proprie vetture; seguono, tra le indicazioni più interessanti ottenute da questi dispositivi, la verifica degli effettivi consumi di carburante (34%), che permette di evitare truffe da parte dei driver e il monitoraggio delle attività di manutenzione e degli stili di guida, con l’importante obiettivo di promuovere una coscienza più ecologica

e di aumentare la sensibilità verso la sicurezza. Il 31% del campione infine, rende noto di apprezzare i vantaggi in termini di saving sui premi assicurativi garantiti dalla dotazione di clear box. Ai fleet manager non sfuggono i vantaggi già oggi significativi offerti dagli strumenti telematici più diffusi e le sconfinate opportunità per il futuro che l’evoluzione tecnologica e di analisi dei Big Data potranno offrire alle aziende. Il 64% dei fleet manager infatti, evidenzia come al primo posto tra i benefici prodotti dalle clear box ci sia una migliore gestione della flotta, quasi a pari merito con l’incremento della sicurezza dei driver (62%), seguito dalla riduzione dei costi di gestione (48%) del parco auto. ➔


44 Carfleet n. 69 gennaio 2018

Ma quali sono, oltre a quelli già disponibili (reputati sufficienti dal 37% del campione), i servizi a cui i gestori di flotte risultano maggiormente interessati? Il 15% indica tra i servizi più attesi il controllo dello stile di guida del driver e la verifica dei reali consumi di carburante, mentre il 12% è interessato al monitoraggio dell’uso, della manutenzione e delle emissioni del veicolo. In evidenza anche la percentuale di quanti segnalano come priorità del supporto telematico la possibilità di lanciare “SOS” in caso di allarme, in caso di avarie tecniche, crash, ma anche in situazioni di pericolo. In generale il 24% dei fleet manager si dichiara interessato a comprendere meglio gli ulteriori vantaggi di cui la propria azienda potrebbe beneficiare grazie ai servizi telematici. Tornando invece alla novità del SafeDrivePod, il dispositivo costituisce un’innovativa applicazione dell’“Internet of Things” alla mobilità con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei driver e far dormire sonni tranquilli ai fleet & mobility manager. Una volta completata l’attivazione, il dispositivo attraverso un segnale radio wireless, segnala al device quando il

veicolo è in movimento, inibendo il display e la funzione touch che tornano a funzionare solo pochi secondi dopo la sosta dell’auto o nei casi di emergenza grazie all’attivazione di un bottone di SOS dedicato. Il driver potrà così effettuare o ricevere chiamate mentre è alla guida solo attraverso strumenti che non impegnano le mani: comandi vocali, viva voce, auricolare e bluetooth. L’utilizzo di SafeDrivePod rappresenta anche una presa di responsabilità sociale di impresa per l’azienda che dota i propri dipendenti del telefono e dell’automobile (strumenti che se combinati possono rivelarsi letali) e allo stesso tempo educa il driver al rispetto delle norme del Codice della strada durante la guida. “Nostre recenti analisi evidenziano come ormai l’uso del cellulare per tele-

fonate, invio di sms, email e consultazione dei social network è considerato dal 34% dei fleet manager come il comportamento più pericoloso che il driver possa tenere mentre è alla guida, seguito ex equo (17%) da generici atteggiamenti di distrazione e disattenzione e dall’eccessiva velocità - ha dichiarato Gianfranco Martorelli, vice presidente di Top Thousand - Oggi registriamo una crescente attenzione da parte delle grandi aziende verso questi temi e soprattutto verso le contromisure da mettere in campo per limitare la piaga degli incidenti e aumentare la sicurezza dei driver di vetture aziendali. Tecnologia smart e ‘sicura’ a bordo e corsi di guida rappresentano per i fleet manager di oggi un prezioso supporto per migliorare la consapevolezza del driver e ridurre concretamente i sinistri”.



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di Nicola Desiderio

Journey

Ford Mondeo Hybrid

Classe doppia

La Ford Mondeo di quarta generazione è la prima auto del marchio americano ad accogliere una versione ibrida in Europa, ma solo con carrozzeria 4 porte. La Ford è per vendite il secondo costruttore al mondo di auto a propulsione ibrida, ma questo è l’unico modello a listino nel nostro paese. Dopo aver provato la versione Wagon con motore diesel da 150 CV (CarFleet n° 57), abbiamo guidato la Hybrid in versione Vignale che costa 41.600 euro e, oltre all’allestimento più ricco e raffinato, offre anche servizi di livello superiore. Sceglie forme classiche La Mondeo Hybrid è una classica ber-

È l’unica Ford offerta con propulsione ibrida in Europa ed è disponibile con carrozzeria a tre volumi e anche nel lussuoso allestimento Vignale che ne esalta il proprio ruolo di ammiraglia all’interno della gamma dell’Ovale Blu. Offre il massimo della dotazione, sia per la sicurezza sia per il comfort, e con l’ibrido permette di avere consumi contenuti insieme a buone prestazioni e a diversi vantaggi economici. lina 3 volumi dalle proporzioni filanti. La coda è caratterizzata dal profilo infossato al centro, il frontale invece è la parte che dà l’impronta, non solo perché ricorda la sportiva Mustang, ma

anche perché la calandra è dotata della griglia tipica delle versioni Vignale, che si distinguono anche per i cerchi lucidi e le finiture cromate e in nero lucido. I cristalli bruniti sulla carrozzeria bianco


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perla danno un ulteriore tocco premium. Raffinatezza dal nome italiano La Mondeo in prova all’interno si distingue dalle altre perché è una Vignale ed è ibrida. Il primo fattore è immediatamente visibile dai sedili (riscaldati, climatizzati e con massaggio) e dalle portiere e dalla plancia rivestiti in morbida pelle cucita a rombi. Differenti anche le modanature e più curati gli accoppiamenti, grazie a 100 controlli di qualità supplementari previsti per le versioni Vignale. Il secondo fattore è invece visibile dalla strumentazione che presenta una configurazione diversa, con un quadrante analogico al centro e due digitali ai lati che forniscono indicazioni specifiche per sfruttare al massimo la propulsione ibrida della vettura. Anche lo schermo a sfioramento da 8 pollici consente di visualizzare i flussi energetici e accoglie il sistema Sync3 che, oltre ai comandi vocali semplificati, offre una grafica più razionale e finalmente specchia i dispositivi Android e

iOs. Il resto della plancia è identico e se ne apprezza la disponibilità di spazio, come quello ricavato sotto la consolle a ponte. Molto interessante per le flotte è anche il MyKey, il sistema che consente di programmare sulla chiave alcune impostazioni della vettura (velocità massima, volume audio, etc) e persino impedirne l’avviamento senza aver prima allacciato le cinture di sicu-

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rezza. Quelle posteriori integrano airbag che, allargando la zona di contatto con il corpo, proteggono meglio e riducono le lesioni. La sicurezza è certificata a 5 stelle EuroNCAP e può contare anche su 7 airbag, BLIS, fari adattativi a Led, frenata automatica in città fino a 40 km/h e salvapedoni fino a 80 km/h, riconoscimento dei segnali, cruise control adattivo, mantenimento della ➔


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corsia e una dotazione molto ricca per parcheggiare con sensori, retrocamera e il sistema che posteggia l’auto sia negli spazi paralleli sia in quelli in linea. Ottimo lo spazio offerto dall’abitacolo mentre è alquanto ridotta la capacità del bagagliaio che ha anche una forma irregolare per la presenza della batteria del sistema ibrido. In compenso, lo schienale posteriore 60/40 è abbattibile nel caso si debbano trasportare oggetti lunghi. In chiave flotte, può risparmiare diverse seccature l’Easy Fuel, il bocchettone senza tappo brevettato che evita di fare rifornimento con il carburante sbagliato. Sistema jap in salsa americana La Mondeo Hybrid monta un sistema di propulsione composto da un 2 litri a benzina a ciclo Atkinson da 140 cv e da un motore elettrico da 88 kW collegati tra di loro, insieme al generatore, attraverso un ruotismo epicicloidale che fa anche da trasmissione automatica a variazione continua di rapporto. È in tutto e per tutto lo schema ideato da Toyota e ceduto in esclusiva a Ford nel

2004 in cambio di brevetti riguardanti sistemi di depurazione dei gas di scarico. La Ford però adotta una batteria agli ioni di litio da 1,4 kW/h di capacità e una messa a punto diversa che permette di sfruttare maggiormente la parte elettrica, con una velocità massima di 135 km/h e fino a 5 km di autonomia. Il sistema eroga in totale 187 CV. La Ford Mondeo Hybrid raggiunge 187 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi e dichiara un consumo di 3,9 litri/100 km pari a 89 g/km di CO2. Tutte le versioni Vignale hanno di serie il sistema di soppressione attiva del rumore che emette onde sonore uguali e contrarie attraverso l’impianto audio per migliorare il comfort acustico. Tanto comfort e sicurezza La Mondeo Hybrid conferma tutte le doti stradali che caratterizzano le Ford e le altre Mondeo, con un ottimo equilibrio tra tenuta di strada, stabilità e comfort per una guidabilità gradevole e sicura. Il sistema ibrido offre uno spunto più pronto di altre vetture simili e, se sfruttato a dovere con piede leggero,

assicura consumi molto contenuti, soprattutto in città, con una silenziosità di marcia non comune invitando ad uno stile di guida senza strappi e rilassante. I freni sono potenti anche se non molto modulabili, lo sterzo è preciso e leggero. È il momento dell’ibrido Si parla tanto di elettrificazione dell’auto accanto alla dedieselizzazione, un tema al quale le flotte sono molto attente. La Ford Mondeo Hybrid offre un’ottima soluzione poiché intercetta entrambi questi tipi di bisogni con un’auto al passo con i tempi per sicurezza, dotata di una tecnologia collaudata e che offre molteplici vantaggi economici come l’esenzione parziale o totale della tassa di possesso (che si paga solo sui 103 kW del motore termico), i parcheggi gratuiti e l’accesso nelle zone e nelle giornate ad accesso limitato. In più, la versione Vignale vi aggiunge contenuti e dotazioni di sicurezza da premium con un pacchetto di servizi esclusivi. A tutto questo si aggiungono gli elevati valori residui garantiti sin d’ora dalle auto ibride.

FORD MONDEO HYBRID VIGNALE 2.0 187 CV Automatica DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 1.999 cc potenza 187 CV (103 kW termico + 88 kW elettrico) lungh./largh./alt. 4,87 x 1,85 x 1,50 m peso 1.579 kg accelerazione 0-100 km/h 9,2 s. velocità massima 187 km/h trazione anteriore cambio automatico a variazione continua

CO2 89 g/km costo di esercizio al km (*) 0,46 euro consumo medio 3,9 l/100 km motori più flottabili: 2.0 Turbo Diesel da 150 e 180 cv

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2014) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico n. d.

(*) percorrenza annua 30.000 km



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Journey

Nissan Qashqai

auto che vince… La Nissan Qashqai è la pioniera dei crossover compatti, segmento che domina incontrastato dal 2007 con circa 2,5 milioni di unità vendute, tutte prodotte presso lo stabilimento britannico di Sunderland. La seconda generazione ha debuttato nel 2014 e oggi affronta l’aggiornamento di metà vita con gli stessi motori, con potenze da 110 cv fino a 163 cv, cambio manuale o automatico CVT e trazione anteriore o integrale. Il listino parte da 20.950 euro ed è offerta in 6 allestimenti: Visia, Acenta, Business dedicato alle flotte, N-Connecta, Tekna più il nuovo Tekna+, come nel caso della versione con l’1.6 a benzina da 163 cv che rappresenta il vertice del gamma per equipaggiamento e prestazioni. Ordine tassativo: non cambiatela! L’auto che piace si cambia il meno possibile. In Nissan hanno fissato eviden-

temente questo criterio quando hanno rimesso le mani sulla Qashqai agendo solo sui dettagli e lasciando inalterato il resto della carrozzeria che ha un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0,32. Praticamente identica in lunghezza (4,39 metri), la Qashqai ha un frontale diverso, con la calandra che presenta il logo e la V più grandi, e i fari che hanno una nuova firma luminosa a boomerang più massiccia. Cambiano le prese d’aria, i paraurti hanno una nuova finitura satinata e i gruppi ottici posteriori hanno le lenti brunite e una firma luminosa a Led tridimensionale. Nuovi anche il design dei cerchi (da 17 a 19 pollici) e le due tinte blu e marrone. Lo spazio ha più qualità La Qashqai ha un abitacolo più curato, a cominciare dai materiali, più morbidi e dall’aspetto più opaco. Nuovi i sedili,

con supporto lombare a 4 vie, regolazioni elettriche con memorie e nuovi rivestimenti: tessuto, pelle e tessuto oppure nappa con impunture tridimensionali. Diverse anche le bocchette, le levette di apertura delle portiere e la disposizione dei comandi sul volante mentre ora tutti i finestrini laterali sono a comando “one touch”. Aggiornati anche la strumentazione, con display centrale a colori da 5 pollici, e il sistema infotelematico con schermo a sfioramento da 7 pollici che ospita la radio DAB, l’audio Bose, la navigazione satellitare e, se collegato con il telefono, permette anche le ricerche su Google e di leggere Facebook. Il sistema ospita anche il sistema di visione perimetrica e quello per il parcheggio semiautomatico. Non c’è invece la possibilità di specchiare dispositivi esterni. Praticamente immutato l’ampio spazio interno


di Nicola Desiderio

La seconda generazione del crossover campione d’Europa si rinnova a metà del proprio ciclo di vita con modifiche di dettaglio e aggiornamenti per lo stile, la qualità, il comfort e la sicurezza, ma senza stravolgere la fisionomia di un modello che rappresenta ancora il punto di arrivo. Con il motore a benzina 1.6 da 163 cv e la trazione anteriore offre prestazioni elevate con consumi contenuti.

per i passeggeri e per i bagagli, con un bagagliaio che va da 430 a 1.598 litri abbattendo lo schienale 60/40, ma per farlo non ci sono le levette nel vano. Può risultare utile il doppio fondo chiuso da due paratie che possono fungere da separatori secondo 18 diverse configurazioni. Ancora più ricca la dotazione di sicurezza, certificata a 5 stelle EuroNCAP nel 2014. Il sistema di frenata autonoma ora riconosce anche i pedoni in aggiunta ad una dotazione che era già completa. I fari full Led, oltre alla commutazione automatica, ora hanno anche l’orientamento dinamico del fascio luminoso e per la primavera del 2018 sarà disponibile il ProPilot che regolerà sterzo, acceleratore e freni in autostrada compiendo un primo passo verso la guida autonoma, diminuendo lo stress di guida e aumentando il comfort. ➔


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Piattaforma modulare e motori Euro6b La Nissan Quashqai ha puntato al miglioramento del comfort con una maggiore insonorizzazione. Le sospensioni e anche i controlli elettronici hanno ricevuto tarature diverse integrando un sistema di ritorno dello sterzo più graduale. I motori sono tutti turbo ad iniezione diretta, omologati Euro6b e con cambio manuale a 6 rapporti. Noti a tutti i diesel 1.5 monoalbero 8 valvole da 110 cv (3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2) e 1.6 bialbero 16 valvole da 130 cv, quest’ultimo disponibile anche con trazione integrale e cambio automatico CVT, che si può avere anche sull’1.2 a benzina da 115 cv, mentre al vertice della gamma per le prestazioni è l’1.6 da 163 cv, che è oggetto della nostra prova e, come le versioni a gasolio di pari cilindrata, ha le sospensioni posteriori multi-link invece dell’assale torcente.

Si guida sempre con piacere La Nissan Qashqai è un’auto facile da guidare per la posizione rialzata da terra e il buon assetto che, oltre ad assorbire meglio di prima le sconnessioni, permette anche una guida brillante e sicura, ben sostenuta da un’elettronica che aiuta a mantenere le traiettorie. L’1,6 litri è silenzioso, esente da vibrazioni anche al minimo ed elastico. Ha prestazioni brillanti (200 km/h, 0-100 km/h in 8,9 secondi) permettendo di guidare in scioltezza con consumi contenuti. Un po’ lunghe sia la corsa della leva del cambio sia la frizione. In velocità si avverte qualche fruscio mentre i freni offrono ampi margini di sicurezza. Un incrocio di buone ragioni La formula dell’auto a ruote alte ha sedotto praticamente tutti i costruttori, ma la Qashqai è l’“originale” e sa offrire un mix equilibrato tra dimensioni con-

tenute, spazio interno elevato e tanta tecnologia per il comfort e la sicurezza che le permettono di essere sempre un passo davanti alle altre. Una delle chiavi del successo di Qashqai è il valore residuo elevatissimo che la rende uno dei migliori investimenti a 4 ruote, anche (e soprattutto) per le flotte permettendone l’inserimento nella policy di qualsiasi tipo di azienda o società di noleggio.

Nissan Qashqai 1.6 DIG-T 163 cv FWD Tekna+ DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

cilindrata 1.618 cc potenza 163 CV (120 kW) lungh./largh./alt. 4,39 x 1,80 x 1,59 m peso 1.369-1.494 kg accelerazione 0-100 km/h 8,9 s. velocità massima 200 km/h trazione anteriore cambio manuale a 6 rapporti

CO2 134 g/km costo di esercizio al km (*) 0,44 euro consumo medio 5,8 l/100 km motori più flottabili: 1.2 115 cv 1.5 diesel da 110 cv 1.6 diesel 130 cv (*) percorrenza annua 30.000 km

DATI PER IL DRIVER sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2014) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 430-1.598 litri



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di Nicola Desiderio

Next

Francoforte chiama C’è chi guarda più all’ambiente, chi alle prestazioni, chi alla sicurezza e alla tecnologia. Ma una cosa è certa: l’auto del futuro sarà autonoma, connessa ed elettrificata. È il messaggio forte e chiaro uscito dai saloni di Francoforte e di Tokyo, a rappresentanza delle due realtà industriali sicuramente più influenti nel mondo dell’automotive, quelle destinate a segnare le vie maestre per gli anni a venire, ma soprattutto a portare prima degli altri tutte le novità destinate a trasformare la mobilità con una velocità mai vista nella storia dell’uomo. Se dunque dalla capitale finanziaria di Germania e d’Europa s’alza forte la voce della potenza tedesca, dal Sol Levante sono pronti a rispondere a modo loro, rinunciando ai proclami roboanti, ma senza fare sconti a nessuno. ll gruppo Volkswagen, ormai avviato a prendersi lo scettro del numero uno a livello mondiale, punta ad offrire il meglio in ogni campo. L’Audi A8 è la prima auto al mondo con guida autonoma di livello 3, ma guardano ben oltre le concept Aicon e la Elaine ad emissioni zero mentre la RS4 Avant è pronta a scatenare i 450 cv del suo V6 biturbo. Il doppio dei cilindri hanno la nuova Bentley Continental GT da 635 cv (333

I due saloni rappresentano le industrie più potenti, ricche e influenti al mondo e, proprio per questo, sono tra le vetrine più importanti per il settore automotive, non solo per mostrare le novità più importanti dal punto di vista commerciale, ma anche per indicare le tendenze di stile e tecnologia che tra poco troveremo sulle nostre strade. km/h, 0-100 km/h in 3,7 s.) e la Lamborghini Aventador S Roadster (oltre 350 m/h, 0-100 km/h in 3 s.). La Porsche presenta la Cayenne di terza generazione e la 911 GT2 RS, la “neunelefer” più potente della storia con i suoi 700 cv (340 km/h, 0-100 km/h in 2,8 s.) e il tempo di 6’47”3, nuovo record al Nürburgring per auto targate. Grande fermento anche dai marchi “plebei” con novità fondamentali: la Volkswagen presenta la nuova Polo, destinata ancora una volta a ridefinire il proprio segmento, e la T-Roc, inedito crossover lungo quanto la Golf dallo stile giovane e dinamico. A ruote alte vanno anche la Seat con la Arona e la Skoda con la Karoq. Rispondono senza esclusione di colpi gli altri marchi tedeschi, anche loro puntando sul massimo delle prestazioni e

La Elaine è uno dei due concept Audi a guida autonoma presenti a Francoforte

del rispetto ambientale guardando alla guida autonoma. La BMW presenta la X3 di terza generazione e la Serie 6 GT, ma anche la X7 iPerformance che anticipa l’omonimo ed inedito modello a ruote alte, ma fa vedere anche la nuova M5 da 600 cv, rinnova la sua i3 e con la i Vision Dynamics preannuncia una berlina elettrica di dimensioni medie con 600 km di autonomia destinata a diventare realtà già nel 2019. Stessa destinazione e stesse date per la Mini che ha presentato la Electric Concept, un nome che è tutto un programma. Pronta a raccogliere la sfida premium a tutto campo è la Jaguar con la XF Sportbrake e l’inedita E-Pace accanto alla i-Pace elettrica e alla E-Type Concept Zero, tanto per giocare con il tempo trasformando ad emissioni zero una delle auto più belle ed eleganti di tutti i tempi.

La nuova Bentley Continental GT ha 635 cv e raggiunge


Tokyo Simbolo perfetto della strategia CASE (Connected, Autonomous Shared e Electric) del gruppo Daimler è la Smart EQ, due lettere che identificano la prossima gamma elettrica di Stoccarda e appartengono anche alla EQA, che nello stile anticipa la prossima Classe A. Accanto a questo, la Stella presenta la 560e ibrida plug-in, la GLC F-Cell ad idrogeno e la Project One, hypercar da oltre 1.000 cv dotata dello stesso V6 1.6 ibrido montato sulla monoposto di Formula 1 campione del mondo: 275 esemplari ad un prezzo da attico nelle Fifth Avenue, tutti già venduti. Opel inizia la sua nuova vita all’interno del gruppo PSA con le versione GSI e Country Tourer della Insignia e il nuovo Suv compatto, la Grandland X, mentre la Ford rinnova la sua Ecosport, ora prodotta non più in India ma in Romania da dove viene anche la nuova Dacia Duster, uno dei capisaldi di Renault. La Losanga da un lato presenta la nuova Megane RS, dall’altro guarda al futuro con il concept Symbioz. A Francoforte hanno i loro quartier generali europei sia Hyundai sia Kia. La prima presenta le versioni Fastback e la sportiva N della i30 accanto al Suv Kona, la seconda risponde nello stesso segmento con la Stonic e la ProCeed, concept che prefigura la c’eed di ➔ prossima generazione.

333 km/h

La Lexus LS+ interpreta il tema della guida autonoma

La Kai concept anticipa la Mazda3 di nuova generazione

La Honda Urban EV concept, stile retrò e tecnologia futuristica

La Mercedes EQA, un’elettrica che anticipa la nuova Classe A


La Smart EQ, emissioni zero con guida autonoma e connessa

Honda e Toyota tengono alta la bandiera del Sol Levante su tutte e due i versanti. La prima a Francoforte ha presentato la Jazz ristilizzata con il nuovo allestimento Dynamic e un nuovo motore 1.5 da 130 cv accanto alla CR-V Hybrid Prototype e alla Urban EV concept, primo membro di una nuova famiglie di auto elettriche che vedrà anche una sportiva. Quest’ultima è stata anticipata dalla Sport EV concept a Tokyo dove invece la voce grossa l’ha fatta la Toyota. Se infatti la casa delle Tre Ellissi in Europa si è limitata a presentare la nuova Land Cruiser e la C-HR Hy-Power (nuovo sistema ibrido più potente con motore 2 litri), in Giappone ha messo in campo una gamma completa di veicoli: dal taxi ibrido a GPL al prototipo sportivo GR-HV fino al concept della Crown di

La Suzuki e-Survivor, idea di piccolo fuoristrada con 4 motori elettrici

prossima generazione, passando per i 3 concept “i” elettrici con batteria allo stato solido e arrivando alle proposte ad idrogeno: il bus Sora, pronto ad entrare in servizio con 130 unità a Tokyo, e la Fine Comfort Ride con 1.000 km di autonomia. La Toyota ha anche presentato la nuova Century, ammiraglia fatta completamente a mano che da decenni è l’auto ufficiale dell’imperatore e che, per la prima volta della sua storia, abbandona il motore V12 per adottare un V8 ibrido da 443 cv. Hanno fatto gli onori di casa anche gli altri marchi nipponici. La Mazda ha presentato due concept: la Kai e la Sport Coupè, destinate a diventare rispettivamente le nuove “3” e “6”. Suzuki invece, che a Francoforte ha presentato la Swift Sport, in casa ha mostrato la Xbee e la e-Survivor, idea di fuoristrada

La E-Pace sarà la prima Jaguar elettrica ed è pronta per debuttare entro l’anno in corso

elettrico estremo nei concetti tecnici quanto classico negli stilemi. A tutte emissioni zero spinge anche la Nissan che ha scelto il salone di casa per la presentazione della nuova Leaf che promette più prestazioni con un’autonomia di 378 km. Accanto c’erano due concept: la Leaf Nismo dal look sportivo e la IMx, crossover da 600 km di autonomia che ha tutta l’aria di essere il secondo modello elettrico della casa di Yokohama. La Nissan ha presentato anche la Serena e-power, dotata di sistema ibrido in serie – il motore a scoppio serve solo a generare l’energia per il motore elettrico che spinge da solo le ruote – che sta già riscuotendo in Giappone un grosso successo sulla Note. E chissà che non arrivi presto anche in Europa sul prossima nuovo modello Nissan…



58 Carfleet n. 69 gennaio 2018

di Francesa Carli

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In volo verso un nuovo È un dato di fatto: ogni giorno nel mondo, milioni di ore vengono perse in ingorghi nel traffico. Il diffondersi delle auto volanti e dell’aviazione “on demand” potrebbe senza dubbio migliorare radicalmente la mobilità urbana, restituendo alle persone buona parte del prezioso tempo trascorso nei loro spostamenti quotidiani. Per questo motivo, a livello internazionale, diverse realtà del settore stanno guardando con concreto interesse a questa avveniristica fetta di mercato. L’aviazione on demand di UberAir Uber, per esempio, sta lavorando al progetto “Elevate” insieme alla Nasa (a cui, oltre alla progettazione degli stessi velivoli, è affidato lo sviluppo dei software di gestione del traffico). L’obiettivo

è quello di lanciare il servizio UberAir per la condivisione di spostamenti aerei in aree urbane densamente abitate. Una rete di piccoli velivoli elettrici a quattro posti in grado di decollare e atterrare verticalmente - chiamati VTOLVertical Take-off and Landing - consentirà un trasporto rapido e affidabile, sia tra città e aree periferiche che all’interno dei centri urbani stessi. Stando alle dichiarazioni dell’azienda, il servizio UberAir partirà da Dallas e Los Angeles ed effettuerà i primi voli nel 2020, per entrare pienamente a regime nel 2028 (proprio in occasione dei Giochi Olimpici che si terranno a Los Angeles). L’azienda ritiene che lo sviluppo di infrastrutture per supportare una rete VTOL urbana avrà probabilmente notevoli vantaggi in termini di costi ri-

spetto a quelli necessari per implementare e ammodernare strade, ferrovie, ponti e gallerie. Il servizio inoltre potrebbe rappresentare l’occasione per ottimizzare o riqualificare diverse aree urbane: la proposta è quella di sfruttare i piani rialzati dei parcheggi, gli eliporti esistenti o i terreni non utilizzati che circondano gli svincoli autostradali, che andrebbero a costituire i cosiddetti "vertiports", ovvero hub per il decollo, l’atterraggio e la ricarica dei VTOL. Considerando che i costi per la gestione delle infrastrutture tradizionali continuano ad aumentare, la maggiore flessibilità offerta da questi nuovi approcci potrebbe rappresentare realmente un’opzione percorribile per molte amministrazioni urbane di tutto il mondo.


Carfleet n. 69 gennaio 2018

59

Uber si è alleata con la Nasa per lanciare UberAir, Geely ha acquistato Terrafugia (che sviluppa automobili volanti), Daimler sta investendo su Volocopter, mentre Italdesign e Airbus hanno sviluppato il concept del “veli-veicolo” Pop.Up: quello delle auto volanti ormai, è un trend molto meno fantascientifico di quanto si possa pensare.

orizzonte della mobilità Durante lo scorso Web Summit di Lisbona, Jeff Holden, Chief Product Officer di Uber, ha dichiarato che UberAir è pensato in ultima analisi per andare incontro alle esigenze del grande pubblico. Per questo motivo una delle priorità dell’azienda sarà quella di riuscire ad abbattere i costi a tal punto da rendere il servizio concorrenziale rispetto ai tradizionali taxi “di terra”. La società ritiene che una tratta percorsa a oltre trecento chilometri orari sui taxi volanti 100% elettrici, potrà costare come una corsa effettuata via terra lungo la stessa tratta con il servizio UberX. Se sul fronte dei costi, per il momento, si tratta solo di ipotesi e previsioni, non vi è invece alcun dubbio che i taxi volanti potranno ridurre notevolmente i tempi di percorrenza rispetto a quelli tradizionali. ➔


60 Carfleet n. 69 gennaio 2018

Un nuovo mercato che decolla Punta al cielo anche Geely, uno dei maggiori produttori indipendenti privati cinesi di automobili che controlla già marchi come Louts e Volvo: l’azienda ha da poco portato a termine l’acquisizione dell’americana Terrafugia, impresa statunitense (con sede a Woburn, Massachusetts), produttrice di automobili volanti. Secondo quanto dichiarato dai vertici aziendali, già l’anno prossimo potrebbe fare la sua comparsa sul mercato la prima vettura elettrica volante, mentre si dovrà aspettare il 2025 per i modelli a decollo e atterraggio verticale. Il traffico europeo non è certo ai livelli di quello cinese, ma anche nel Vecchio Continente c’è chi guarda con interesse a questa nuova allettante fetta di mer-

cato: Daimler, per esempio, sta investendo sulla società tedesca Volocopter che sviluppa avveniristici elicotteri elet-

trici. Italdesign e Airbus, il consorzio europeo dell’industria aerea, hanno invece sviluppato il concept “Pop.Up”, un veliveicolo modulare pensato per percorrere le strade dei cieli nelle metropoli del 2030: la capsula biposto realizzata in fibra di carbonio e spinta da un paio di elettromotori, all’occorrenza può scegliere se “indossare” le eliche o le ruote. Non si tirano di certo indietro gli Emirati Arabi Uniti: a volare sui cieli di Dubai sarà il primo drone per il trasporto di persone EHANG 184, un monoposto volante a guida autonoma smart ed ecocompatibile, progettato per voli a bassa quota e a medio-corto raggio, che promette un’esperienza di volo stabile e altamente confortevole anche in condizioni ventose.



62 Carfleet n. 69 gennaio 2018

di Mauro Manzoni

La corsa dei numeri La struttura del Mercato Italia Nonostante il leggero calo delle vendite nel mese di dicembre, il 2017 si chiude con un mercato in crescita del 7,5%, che sfiorando quota 2 milioni di veicoli immatricolati torna alle performance del 2010. Se il volume totale è tornato agli stessi livelli di qualche anno fa, diversa è la declinazione del mix tra i canali di vendita. Ad una leggera flessione negativa degli acquisti Privati corrisponde infatti una decisa variazione positiva sia degli acquisti da parte di società che di quelli per il noleggio di autoveicoli a breve ed a lungo termine, le cui quote totali superano il 21%.. Mercato Italia

elaborazioni Centro Studi UNRAE DICEMBRE '17

GENNAIO-DICEMBRE VAR. %

UTILIZZATORE 2017

2016

Privati

72.407

82.493

Noleggio

19.085

17.475

QUOTE % DICEMBRE

QUOTE % GEN-DIC

VAR. % 2017

2016

-12,2

1.121.085

1.142.123

9,2

432.902

366.214

2017

2016

2017

2016

-1,8

58,4

63,5

56,4

61,8

18,2

15,4

13,4

21,8

19,8

26,2

23,1

21,9

18,4

Società

32.453

29.985

8,2

434.483

340.784

27,5

Totale

123.945

129.953

-4,6

1.988.470

1.849.121

7,5

Mercato per alimentazione Sul fronte delle alimentazioni si conferma il leggero calo dei veicoli diesel e benzina rispetto al risultato del mercato totale, perdendo circa un punto percentuale di quota rispetto allo scorso anno. Buona la crescita assoluta dei veicolo alimentati a Gpl (+21,5%) e soprattutto di quelli ibridi, che segnano un + 71% con 66.670 unità vendute. Flessione decisa dei veicoli a metano, mentre gli elettrici puri si avvicinano alle 2.000 unità immatricolate. In totale i veicoli ad alimentazione alternativa rappresentano nel 2017 circa il 15% delle nuove immatricolazioni. Mercato Italia per alimentazione

elaborazioni Centro Studi UNRAE

DICEMBRE '17

GENNAIO- DICEMBRE

ALIMENTAZIONE

VAR. % 2017

QUOTE % DICEMBRE

QUOTE % GEN-DIC

VAR. %

2016

2017

2016

2017

2016

2017

2016

Diesel

71.046

76.818

-7,5

1.128.211

1.062.231

6,2

57,3

59,1

56,7

57,4

Benzina

37.011

38.795

-4,6

628.996

599.902

4,8

29,9

29,9

31,6

32,4

Gpl

8.056

7.631

5,6

129.812

102.641

26,5

6,5

5,9

6,5

5,6

Ibride

4.856

3.653

32,9

66.760

39.041

71

3,9

2,8

3,4

2,1

di cui benzina + elettrica

4.831

3.635

33

66.430

38.549

72,3

3,9

2,8

3,3

2,1

21

18

16,7

330

492

-32,9

0

0

0

0

2.823

2.860

-1,3

32.746

43.903

-25,4

2,3

2,2

1,6

2,4

153

196

-21,9

1.945

1.403

38,6

0,1

0,2

0,1

0,1

123.945

129.953

-4,6

1.988.470

1.849.121

7,5

di cui diesel + elettrica

Metano Elettriche Totale

Emissioni Nonostante l’inversione di tendenza nel mese di dicembre, l’anno si chiude con una riduzione della media ponderata delle emissioni rispetto al 2016. Il parco circolante italiano, con una età media di circa 10,5 anni, resta molto vecchio oltre che essere molto grande, quindi ancora tanto si dovrà fare per assicurare il raggiungimento dei target previsti a livello europeo per il 2020.

Mercato Italia emissioni

elaborazioni Centro Studi UNRAE DICEMBRE ‘17

GENNAIO- DICEMBRE

EMISSIONI CO2 (g/km)

Media ponderata

VAR. % 2017

2016

112,6

112,4

0,2

VAR. % 2017

2016

112,4

112,7

-0,3


Carfleet n. 69 gennaio 2018

63

Le quote del noleggio Il noleggio nel suo complesso segna un ottimo +18,2% in termini di volumi, risultato determinato dalla spinta del breve termine anche nel mese di dicembre. Le immatricolazioni nelle flotte a lungo termine sono comunque arrivate a sfiorare le 260.000, raggiungendo una quota generale di mercato del 13%. Entrambe si confermano quindi valide soluzioni per supportare sia la crescita del turismo e dei servizi ad esso connessi che il recupero delle aziende dovuto alla crescita dell’economia post crisi. Mercato Italia quote noleggio

elaborazioni Centro Studi UNRAE

DICEMBRE '17 UTILIZZATORE

GENNAIO- DICEMBRE

QUOTE % DICEMBRE

VAR. %

QUOTE % GEN-DIC

VAR. %

2017

2016

2017

2016

2017

2016

2017

2016

Noleggio

19.085

17.475

9,2

432.902

366.214

18,2

15,4

13,4

21,8

19,8

breve termine

4.860

3.307

47

173.840

143.785

20,9

3,9

2,5

8,7

7,8

lungo termine

14.225

14.168

0,4

259.062

222.429

16,5

11,5

10,9

13

12

Immatricolazioni di vetture a società (escluso noleggio) - Top 10 I veicoli del gruppo FCA, ben 8 presenti nella Top 10 di quelli immatricolati a società, ne affermano 6 ai primi posti del ranking, con Panda in testa e Ypsilon ottima seconda. Solo Peugeot con la 208, e Volkswagen con l’eterna Golf rompono un predominio che diversamente sarebbe risultato totale. Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada di società (escluso uso noleggio) - TOP 10 N.

MARCA

MODELLO

GEN-DIC 2017

PESO %

N.

elaborazioni Centro Studi UNRAE

MARCA

MODELLO

GEN-DIC 2016

PESO %

1

FIAT

PANDA

36.655

8,44

1

FIAT

FIAT

23.350

6,85

2

LANCIA

YPSILON

19.062

4,39

2

FIAT

PUNTO

20.842

6,12

3

FIAT

TIPO

18.656

4,29

3

FIAT

500L

16.975

4,98

4

FIAT

500

18.424

4,24

4

LANCIA

YPSILON

16.690

4,90

5

FIAT

PUNTO

18.141

4,18

5

FIAT

500

12.345

3,62

6

FIAT

500L

16.828

3,87

6

CITROEN

C3

7.565

2,22

7

PEUGEOT

208

10.306

2,37

7

VOLKSWAGEN

GOLF

6.928

2,03

8

JEEP

RENEGADE

9.736

2,24

8

PEUGEOT

208

6.228

1,83

9

VOLKSWAGEN

GOLF

8.817

2,03

9

ALFA ROMEO

GIULIETTA

6.036

1,77

10

ALFA ROMEO

GIULIETTA

8.179

1,88

10

FIAT

500X

4.880

1,43

164.804

100,00

121.839

100,00

Totale

Totale

Immatricolazioni di vetture a noleggio - Top 10 Leggermente diversa la definizione del ranking Top 10 dei veicoli immatricolati a noleggio, che vede in classifica anche Renault, Nissan e Citroen. FCA, che si conferma comunque ai primi 5 posti, è presente con ben 3 diverse versioni della 500, tutte decisamente molto apprezzate nei parchi aziendali e nel breve termine. Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada intestate a società uso noleggio - TOP 10 N.

MARCA

GEN-DIC 2017

PESO %

1

FIAT

PANDA

31.699

7,32

1

FIAT

PANDA

28.173

7,69

2

FIAT

500

20.273

4,68

2

FIAT

500L

20.570

5,62

3

FIAT

TIPO

17.481

4,04

3

FIAT

500

15.787

4,31

4

FIAT

500L

16.174

3,74

4

FIAT

500X

12.070

3,30

5

FIAT

500X

14.184

3,28

5

PEUGEOT

308

9.048

2,47

6

RENAULT

CLIO

9.676

2,24

6

RENAULT

CLIO

8.910

2,43

7

VOLKSWAGEN

GOLF

9.594

2,22

7

LANCIA

YPSILON

8.723

2,38

8

NISSAN

QASHQAI

9.493

2,19

8

VOLKSWAGEN

GOLF

8.678

2,37

9

LANCIA

YPSILON

9.483

2,19

9

FORD

FOCUS

7.452

2,03

10

CITROEN

C3

8.530

1,97

10

NISSAN

QASHQAI

7.377

2,01

146.587

100,00

126.788

100,00

Totale

MODELLO

N.

MARCA

elaborazioni Centro Studi UNRAE

Totale

MODELLO

GEN-DIC 2016

PESO %


64 Carfleet n. 69 gennaio 2018

di Valentina Carrabino

What’s next? IL FAVORITO

ACQUARIO 21 gen - 19 feb

Se il 2017 è stato un anno intenso e pieno di importanti decisioni e cambiamenti, il 2018 ti riserverà soddisfazioni inaspettate e una gioia immediata e spontanea per apprezzare i tuoi affetti più di sempre. Mettetevi comodi al posto del passeggero e approfittate del wi-fi in macchina per stare sui social network, virtualmente vicini ai vostri contatti.

Oroscopo gennaio-marzo 2018

ARIETE 20 mar - 20 apr

TORO 21 apr - 20 mag

GEMELLI 21 mag - 20 giu

Anche questo inizio di anno vi vedrà spregiudicati e curiosi di provare le ultime novità. Sarete tra i primi a rendervi disponibili a salire a bordo di un veicolo a guida autonoma e riuscirete anche a dare qualche suggerimento per migliorarne la percezione.

Basta con le indecisioni e le lunghe, infinite riflessioni. Il momento è propizio per lanciarvi in progetti nuovi con la forza prorompente dell’istinto. Proprio come un motore potente e irrefrenabile, resterete strabiliati voi stessi dalla naturalezza con cui vi lascerete guidare verso nuove sensazioni.

Dopo una fase di assestamento e di necessario silenzio, avete raccolto le energie e siete ora pronti a partire di slancio. È il momento migliore per guidare un veicolo commerciale leggero e approfittare delle funzionalità di ausilio alla guida che vi renderanno l’esperienza ancora più piacevole.

CANCRO 21 giu - 21 lug

LEONE 22 lug - 22 ago

VERGINE 23 ago - 22 set

Avete mostrato grande tenacia e pazienza ma già dai primi mesi dell’anno saprete concedervi un po’ di tregua. Affidatevi al cruise control adattivo intelligente per avere la mente sgombra e dedicarvi ai vostri progetti preferiti. E perché non fantasticare un po’ anche mentre siete alla guida?

Se vi chiedete come mai le persone più vicine continuano a suggerirvi un trucco più audace o un abbigliamento diverso dalla solita divisa d’ordinanza, non avete ancora realizzato che dovreste smetterla di impigrirvi. Salite in macchina e date gas per partire verso una nuova destinazione che vi attende in forma smagliante.

Ci sono incombenze a cui proprio non vi va di pensare. E nei primi mesi dell’anno siete restii a fare liste di cose da fare ma perché non prendere in considerazione alcuni suggerimenti? Sicuramente il sistema di controllo della pressione degli pneumatici fa al caso vostro.

BILANCIA 23 set - 22 ott

SCORPIONE 23 ott - 21 nov

SAGITTARIO 22 nov - 21 dic

Siete in una fase in cui il vostro ego è dirompente. Per aiutarvi a contenerlo potete provare il sistema di mantenimento della carreggiata di marcia, che aiuta il guidatore a non invadere le altre corsie. Anche se non ve ne rendete sempre conto, potreste stare sui nervi a qualcuno.

Dopo una chiusura di anno di cui potete davvero andare fieri, vi aspetta ancora un ulteriore sforzo ma non è proprio il momento di mollare. L’ausilio alla partenza in salita potrà confortarvi in questo inizio di anno per dare il via a una lunga entusiasmante corsa verso le destinazioni desiderate.

Lo so che fermarti non è il tuo forte. La corsa, la velocità e il movimento ti contraddistinguono. Ma è proprio per questo che ti suggerisco di approfittare di un supporto grazie al sistema di ausilio al parcheggio che agevola le manovre e aiuta ad evitare spiacevoli danni alla carrozzeria.

CAPRICORNO 22 dic - 20 gen

ACQUARIO 21 gen - 19 feb

PESCI 20 feb - 19 mar

L’anno nuovo porta un vento festoso ricco di novità e prospettive interessanti. Per non sbandare troppo accogli queste innovazioni grazie al sistema di assistenza in presenza di vento laterale che aiuta il guidatore durante forti e improvvise raffiche di vento.

il favorito della stagione

Volete e potete osare. Il 2018 vi regala una spregiudicata propensione ad avvicinarvi a cose e persone che prima avete scrutato a distanza. Nessun timore o pericolo perché la funzione di controllo della distanza basata su radar protegge da eventuali tamponamenti.




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