ANNO LV - N. 6 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2015

NOTIZIARIO DI ROVASENDA - Bimestrale - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 lettera c legge 19-7-97

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

ANNO LV - N. 6 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2015

ALBUM A COLORI

La Torre 6 /2015

IL PREFETTO DI VERCELLI A ROVASENDA PER DUE OCCASIONI UFFICIALI

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conversazione

La Torre 6 /2015

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

Periodico bimestrale ANNO LV - N. 6 Novembre - Dicembre 2015

Redazione e Amministrazione

Rovasenda, Piazza Castello, n. 3 Telefono e Fax 0161 856134 DIRETTORE Don Cristiano Formaggio DIRETTORE RESPONSABILE Luca Sogno CAPO REDATTORE Dario Pansarasa

Registrato al Tribunale di Vercelli n. 194 del 24/10/1979 Stampa: MINIMEGAPRINT Via Di Saponara 588 - 00125 ROMA Spedizione in A.P. art. 2 comma 20, lettera c, legge 19-7-97 Filiale di Vercelli

SOMMARIO CONVERSAZIONE............................................. 3 GRAZIE ARNALDO!............................................ 4 VITA PARROCCHIALE.................................... 5-9 VITA CIVICA................................................. 10-14 COMUNI DI BARAGGIA.................................. 15 VITA SCOLASTICA...................................... 16-18 QUA E LA’..................................................... 19-26 DALLA PRO LOCO........................................... 27 GEMELLAGGIO................................................ 28 LA PAGINA SPORTIVA................................ 29-31 ANAGRAFE.................................................. 32-36

In questo numero hanno collaborato:Mary Barile, Pier Emilio Calliera, Franco Carenzo, “ Arnaldo Colombo”, Rita Corradino, Don Cristiano, Giuseppe Delmastro, Jacques Gaudry, Sandra Giannini, Antonella Giavara, Daniele Ginepro, Piera Mazzone, Massimo Orlandini, Dario Pansarasa, Flora Patriarca, Ileana Vezzù, Jacques Viret, Erika Zurlin, gli alunni della Scuola Primaria di Rovasenda.

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Conversazione Carissimi, fra pochi giorni arriverà il Natale.

Da ogni parte arrivano i segni delle imminenti feste natalizie. Le città ed i paesi iniziano ad installare le luminarie stradali, i supermercati ed i negozi predispongono gli articoli natalizi, la televisione ci mitraglia di messaggi pubblicitari di squisiti pandori e panettoni e in molte delle nostre case si preparano gli addobbi natalizi.

Segno concreto che la gente aspetta davvero la nascita di Gesù o pura parvenza esteriore?

Le notizie che giungono in questi giorni non sono confortanti: nelle scuole, gruppi genitori che hanno sposato la causa del “laicismo” dello stato, chiedono a gran voce di non fare il presepio, di non fare cantare “tu scendi dalle stelle” o “adeste fideles”.

Paradossalmente non sono gli islamici a fare queste richieste o quantomeno non solo loro.

Fa specie che siano gli Italiani stessi a sollevare il problema.

Dove andrà a finire la nostra religione avanti di questo passo?

Inutile dire che per molti il Natale è diventato né più e né meno che una semplice tradizione.

Molti italiani non si curano dell’aspetto religioso della festa; mi chiedo che festa possa essere se non mettiamo Gesù Cristo al centro di questa festa; si può forse fare una festa di compleanno senza il festeggiato?

Invito tutti a riflettere su questo aspetto; invito i genitori a parlare ai propri figli del vero senso del Natale; invito le famiglie a partecipare alle sacre funzioni natalizie, sempre così toccanti ed emozionanti.

Invito tutti a fare un piccolo presepio; è un segno esteriore, ma questo segno, presente nella nostra casa, può ricordarci la nascita del Signore, quantomeno tutte le volte che gli passeremo davanti.

Buon Natale di cuore a tutti i parrocchiani.

DON CRISTIANO

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GRAZIE ARNALDO!

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“LA TORRE” IN LUTTO Questa pagina di solito si trovava nella rubrica “Qua e là”, ma l’abbiamo spostata all’inizio del giornale per un doveroso omaggio e un grazie a una figura leggendaria di Rovasenda. Era infatti destinata agli scritti di Arnaldo che con tempismo perfetto recapitava al capo redattore per l’inserimento nel notiziario in uscita. Doveva giungere entro il 10 del mese di riferimento: al posto dell’articolo e delle foto relative, è giunta invece la notizia infausta della sua improvvisa morte.

Ai primi soccorritori, la scena apparsa vedeva Arnaldo sul pavimento coricato supino su un letto di libri con il notiziario aperto sul petto.

Probabilmente stava facendo delle ricerche per il nuovo articolo e sentitosi male cadde a terra senza avere più il tempo di sedersi su di una poltrona..

Sarebbe stato interessante conoscere il numero del notiziario: purtroppo la presenza di tante persone che cercavano di riordinare la stanza, non l’hanno permesso.

Per la prima volta, dopo circa cinquant’anni, il nostro notiziario esce senza un suo scritto e cosa ancor più grave, la pagina a lui destinata non vedrà più la sua firma.

“La Torre” , come tanti notiziari simili, riporta in maggioranza la cronaca locale e del territorio, ma anche argomenti sulla vita civica e parrocchiale, nonché articoli di costume, di storia, di fatti culturali, a cura di Arnaldo, che la rendono completa e interessante.

E adesso? Chi della redazione potrebbe prendere il suo posto? Al momento nessuno. Quindi i prossimi numeri e chissà per quanto tempo mancheranno le storie delle vecchie famiglie rovasendesi, dei “per-

sonaggi” che ricordiamo con simpatia, della cronaca d’un tempo, delle sue poesie e dei suoi libri.

Tutte queste sono considerazioni prosaiche, di carattere pratico seppur importanti, ma quello che addolora in modo incontenibile è la scomparsa di un grande uomo, di un sincero amico, di un vanto per il nostro paese, di un rovasendese D.O.C. Il nome di “Rovasenda” per merito suo, da tanti anni è apparso ripetutamente su quotidiani e giornali locali per indicare il Comune di nascita e di residenza di Arnaldo in occasione di pubblicazioni di libri e poesie, di sue vittorie in tanti concorsi di poesia dialettale, di tanti articoli di storia locale, di conferenze tenute in tutto il Piemonte sia su avvenimenti legati alle due guerre come pure per Cesare Pavese, il grande scrittore piemontese suicida che lui amava in modo sviscerato, al punto di spingerlo a conoscere da vicino luoghi e personaggi protagonisti dei suoi romanzi.

Molto importanti i suoi cinque libri su “ Bayardo il cavaliere senza macchia e senza paura” che tanto successo hanno riscosso anche in terra francese, a Pontcharra, paese

natio del mitico personaggio.

Uomo di grande cultura, vera memoria storica del nostro paese. Perfetto conoscitore delle origini di Rovasenda e del casato omonimo. Era un “topo di biblioteca” per le innumerevoli giornate trascorse alla ricerca di notizie uniche, in biblioteche civiche, archivi di Stato ecc.

E’ stato un personaggio amato ed acclamato dagli addetti ai lavori di un certo filone della cultura popolare. La grande amica sua e di Rovasenda, la dottoressa Piera Mazzone, che ha recensito o presentato la maggior parte dei suoi libri, su “Valsesia Oggi”, scrive: “Ad un osservatore superficiale Colombo potrebbe parere uno scrittore ‘territoriale’, ma credo sia molto importante essere un vero scrittore territoriale, come lo fu James Joyce con ‘Dubliners’, ‘Gente di Dublino’. Ci si potrebbe domandare se per essere un vero scrittore territoriale si debba allontanarsi dal proprio paese, come fece Joyce, come fece Pavese, in realtà credo che si possa anche essere esuli nel proprio territorio... Quindi credo che essere scrittori territoriali significhi davvero essere scrittori del mondo”.

Ci vorrebbero tre numeri del nostro notiziario per decantare le doti e le peculiarità di Arnaldo. Purtroppo questo numero era già pronto per la stampa e quindi ci limitiamo all’essenziale.

La Redazione comunque ha già stabilito che sul prossimo numero di gennaio-febbraio, verrà riservato il massimo spazio all’avvenimento.

Oggi “La Torre” è in lutto, come lo sono tutti i suoi lettori che, dagli scritti di Arnaldo, traevano nuova conoscenza, gratificazione e appagamento Dario Pansarasa - capo redattore

Chi volesse ricordare la figura di Arnaldo Colombo, lo potrà fare inviando gli scritti ed eventuali fotografie a “La Torre” presso Dario Pansarasa - Piazza Libertà 6/H – 13040 Rovasenda (VC), o inviandoli tramite e-mail a padarova@libero.it entro fine gennaio 2016.

Verranno inseriti nel notiziario nr. 1 di gennaio – febbraio 2016 Info 3355224563

viTa ParroccHiaLe

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le funzioni del tempo di natale 2015

Da martedì 15 dicembre a venerdì 18 dicembre

ore 20,30

S. Messa con canto della Novena di Natale

Sabato 19 dicembre

ore 20,30

S. Messa prefestiva con canto della Novena di Natale

Domenica 20 dicembre

ore 11,30 ore 16,00

S. Messa festiva con canto della Novena di Natale S. Messa alla Casa di Riposo Beraud

Lunedì 21 dicembre

ore 20,30

S. Messa con canto della Novena di Natale

Martedì 22 dicembre

ore 20,30

S. Messa con canto della Novena di Natale

Mercoledì 23 dicembre

ore 20,30

S. Messa con canto della Novena di Natale

Giovedì 24 dicembre Vigilia di Natale

ore 16 -17,30 Confessioni ore 23,30

S. Messa solenne di Mezzanotte

Venerdì 25 dicembre SANTO NATALE

ore 11,30

S. Messa solenne di Natale

Sabato 26 dicembre S. Stefano

ore 11,30

S. Messa festiva di Santo Stefano

ore 20,30

S. Messa prefestiva

Domenica 27 dicembre

ore 11,30

S. Messa festiva

Giovedì 31 dicembre

ore 20,30

S. Messa di ringraziamento - Canto “Te Deum”

Venerdì 1 gennaio 2016

ore 11,30

S. Messa festiva di Capodanno Canto del “Veni Creator” Rinnovo dei voti battesimali

Mercoledì 6 gennaio 2016 Epifania

ore 11,30

S. Messa solenne dell’Epifania con il tradizionale bacio di Gesù Bambino

Ultimo giorno dell’anno

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VITA PARROCCHIALE

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1° NOVEMBRE: FESTA DI TUTTI I SANTI E RICORDO DEI DEFUNTI Anche quest’anno don Cristiano ha organizzato la tradizionale processione al cimitero in occasione della Festa dei Santi. Subito dopo la S. Messa, anticipata alle ore 10, i numerosi fedeli si sono recati in preghiera al cimitero dove erano già presenti molti forestieri ad attendere la benedizione dei loro morti.

Don Cristiano passando di tomba in tomba ha impartito la benedizione a tutti i defunti.

2 NOVEMBRE MESSA PER TUTTI I DEFUNTI Don Cristiano ha officiato la Santa Messa in suffragio dei defunti Rovasendesi.

VITA PARROCCHIALE

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CASTAGNATA DELL’ORATORIO

I ragazzi dell’oratorio con alcuni genitori hanno predisposto una bella castagnata favoriti anche dal tiepido sole fuori stagione.

I RAGAZZI DELL’ORATORIO ALLA CASA DI RIPOSO Dopo la buona riuscita della castagnata realizzata il 1° novembre all’esterno del cimitero, l’oratorio ha organizzato, in collaborazione con la Fondazione Beraud, un incontro dei ragazzi con gli anziani nel pomeriggio di sabato 14 novembre 2015 .I nostri giovani hanno animato il pomeriggio degli ospiti della casa di riposo di Rovasenda coinvolgendoli con canti e giochi, aiutati da un musicista chiamato dall’animatrice Roberta Falzone. Nel frattempo i soliti volenterosi hanno preparato le caldarroste per tutti, piccoli e grandi.

Il pomeriggio si è concluso con una mega merenda, occasione anche per celebrare i compleanni di due ospiti, una delle quali ha festeg-

giato i suoi 101 anni, essendo nata nel 1914.

I ragazzi sono poi rientrati in oratorio con la consapevolezza di aver fatto una cosa veramente significa-

tiva ed utile regalando una giornata spensierata agli anziani ospiti.

E’ sicuramente un’esperienza da ripetere periodicamente.

Massimo Orlandini

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VITA PARROCCHIALE

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SANTA LUCIA

Alcune immagini della processione di Santa Lucia, sopra don Cristiano con le Priore Scaglia Alessia e Tozzini Marzia

Domenica 13 dicembre si è svolta la tradizionale processione con la statua di Santa Lucia.

Alla partenza dalla chiesa eravamo proprio in pochi, poi a mano a mano si sono aggiunti altri fedeli per rendere il giusto omaggio alla Santa, protettrice della vista.

Al termine della Messa don Cristiano ha ringraziato le priore Scaglia Alessia e Tozzini Marzia poiché hanno generosamente addobbato di fiori la statua, gli uomini che come da tradizione hanno portato in processione la Santa Lucia e tutti i fedeli presenti.

CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO DI ROVASENDA ERRATA CORRIGE La redazione del notiziario “La Torre” a fronte dell’involontaria omissione nello stilare l’elenco degli iscritti alla Confraternita del Santo Rosario chiede scusa e provvede ad integrare la lista segnalando il nome di Delprino Carmen in Ferraro.

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MEDITAZIONI LAICHE

L’EPIFANIA (Manifestazione del Signore) “ L’Epifania tutte le feste le porta via” dice il proverbio. Con l’arrivo dei Magi, cioè dei sapienti, guidati a Betlemme dalla Stella Cometa, si chiude il ciclo dei festeggiamenti per la nascita dell’Uomo-Dio sulla terra.

Ben pochi possono rimanere indifferenti al fascino delle Feste natalizie, ma molte persone credono di poter esaurire, con l’Epifania, il discorso religioso e si sentono soddisfatte per aver compiuto il loro incontro annuale con Dio. I Magi non sono re come abitualmente li chiamiamo, ma sono studiosi, astronomi, che passavano intere notti a studiare, a vedere per capire, con i mezzi di allora, il cielo, le stelle e tutto il firmamento.

Infatti avevano visto in una notte accendersi una nuova stella di grande splendore. Mai le proprie carte del cielo avevano portato quell’astro e parlato di esso. Il suo nome non era conosciuto, era quindi apparso perché Dio Padre voleva dire una verità benedetta, un segreto di Dio. I Magi l’avevano vista nascere e si erano sforzati per capire che cosa significasse, e si erano sprofondati nello studio, senza contare le ore passate e delle combinazioni astronomiche avevano detto loro il nome ed il segreto della stella.

Il suo nome era “ Messia tanto atteso” , il suo segreto essere il “ Messia venuto al mondo” ; così erano partiti per adorarlo, uno all’insaputa dell’altro. Per monti e deserti, per valli e fiumi, viaggiando nella notte erano venuti verso la Palestina, perché la stella andava in tal senso. I tre sapienti, volere di Dio, si erano trovati poi verso il Mare Morto, era Dio che li aveva riuniti là, ed insieme avevano proceduto, intendendosi nonostante ognuno parlasse la propria lingua. Insieme erano andati a Gerusalemme perché il Messia doveva essere il Re di Gerusalemme, il Re dei Giudei.

Ma giunti a Gerusalemme la stella non c’era più ed allora, nel loro grande dolore, si erano rivolti al Re Erode, per chiedergli in quale reggia era nato il Re dei Giudei, ed essi erano venuti per adorarlo.

Sappiamo benissimo la paura e la cattiveria di Erode, infatti temeva che Gesù, divenuto grande, gli togliesse il trono; aveva infatti dato ordine ai suoi soldati di uccidere tutti bambini di Betlemme e paesi vicini, da due anni in giù, così sperava di prendere anche il bambino Gesù.

I Magi lo ascoltarono, ma non ebbero alcune spiegazioni poiché Erode non ne sapeva di nulla, tanto meno della stella.

I Magi andarono verso Betlemme e la stella era riapparsa ai loro occhi, poi si era fermata inondando di luce una povera casa, ed essi avevano compreso essere lì il nato bambino. Infatti trovarono Maria e Giuseppe con il bambino. Ora lo adoravano , offrendo i loro doni e più che altro offrendo i loro cuori e benedire Dio della grazia concessa di vedere e di amare il suo nato.

Portarono i loro doni: ORO come ad un re, INCENSO come a Dio conviene, ma c’è pure la MIRRA poiché questo bambino conoscerà l’amarezza e la legge inevitabile del morire, poiché è UOMO-DIO e per salvare la terra e l’umanità prenderà su di sé tutto il male del mondo.

Poi i Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre partirono per le loro terre di origine, la SIRIA, l’ARMENIA, la PERSIA , sempre ancora guidati dalla stella con una grande fede nella scienza, nella coscienza e nella bontà divina. Non cercavano un compenso, un utile proprio, anzi vanno incontro a fatiche e spese, chiedono soltanto che Dio si ricordi e li salvi per l’eternità. Essi non tornano dal Re Erode perché avvisati da un angelo, mentre Erode ha altro da fare: “ la strage degli innocenti”.

La Sacra Famiglia, anch’ essa avvisata da un angelo, dovrà partire per l’Egitto ed essere profughi sino alla morte di Erode per poter tornare in patria. La fuga ha inizio a Betlemme che sogna ancora la scena dei Magi, dorme tranquilla, inconscia di quanto l’attende, cioè l’uccisione dei suoi bambini.

Desidero chiudere questa meditazione con il Salmo 71.

TI ADORERANNO SIGNORE TUTTI I POPOLI DELLA TERRA Nei giorni del Signore fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna.

E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra .

I re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli arabi e di Saba offriranno tributi. a lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni.

Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto, avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri.

MARY

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VITA CIVICA

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33ª FESTA DELL’ANZIANO ROVASENDESE Ritorno nei saloni del Castello Storico

Dopo la parentesi di alcuni anni, ove la Festa si è limitata alla S. Messa ed al pranzo presso il ristorante Nazionale di Lenta, finalmente si è potuto far ritorno nella sede più consona ovvero il nostro Castello Storico.

Domenica 8 dicembre centodieci tra anziani e accompagnatori hanno festeggiato alla grande la 33^ Festa dell’Anziano Rovasendese organizzata, come al solito, dalla Parrocchia e dalla redazione del notiziario”La Torre” col contributo determinante del Comune.

Dopo l’omaggio floreale offerto alla Madonna Immacolata, da parte dei bambini delle Scuole Elementari e Materna, si è svolta la S. Messa solenne officiata da don Cristiano con la collaborazione della nostra brava corale, diretta da Federico Carola.

Al termine, i partecipanti si sono recati nei saloni del castello recentemente dotati di una funzionale cucina da poco inaugurata.

Il ritorno al Castello Storico, ha rivisto la partecipazione dei ragazzi dell’Oratorio nei panni di membri della brigata di sala guidati da Galli Stefano e Fontana Stefano, sotto la supervisione del Maitre Federico Carola.

In cucina invece, sotto la direzione di Federico e di Alberto, un gruppo di nostri volontari, ha collaborato per la preparazione delle varie portate formanti il pranzo conviviale offerto agli “over 70” dalla nostra Amministrazione Comunale..

I cinque antipasti (di cui due preparati personalmente dal Sindaco), i due primi, i due secondi e i tre dessert, abbinati a due vini di pregio, sono stati gli argomenti vincenti che sono stati applauditi dai commensali.

La tradizionale consegna di omaggi al più anziano e alla più anziana rovasendesi, ha visto festeggiati Peppino Tomatis e Irene Lei Frattino ved. Verdoia entrambi di anni 88.

Al termine, il nostro “mago” Tiziano Moggio, ha intrattenuto i partecipanti con un simpatico spettacolo di magia, applaudito dai presenti.

Specialmente i festeggiati, hanno gradito il ritorno al Castello, in parte per la comodità a raggiungerlo rispetto a Lenta e poi per un maggior coinvolgimento emotivo nel trovarsi nei locali fortemente legati alla storia rovasendese.

P.D.

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Alcune istantanee della Festa degli Anziani svoltasi nel salone del castello lo scorso 8 dicembre.

Sopra la premiazione dei due piĂš anziani, il signor Peppino Tomatis e la signora Irene Lei Frattino ved. Verdoia

VITA CIVICA

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VITA CIVICA

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FESTA DELLE FORZE ARMATE E RICORDO DEI CADUTI

Nelle foto alcuni momenti della Festa delle Forze Armate, con l’omaggio ai caduti di tutte le guerre.

Domenica 8 novembre, si è celebrato l’annuale Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle forze armate della Repubblica Italiana in ricordo del 4 novembre 1918, anniversario della fine della prima guerra mondiale.

Dopo la S. Messa a ricordo di tutti i caduti delle guerre, il corteo con tanti rovasendesi, specialmente giovani, prima di recarsi alla Piazza dei Caduti, ha sostato sotto l’Albo Pretorio del Municipio per benedire le due lapidi dei caduti rovasendesi delle due guerre.

Davanti al momumento di Urano Palma, il Sindaco, dopo la benedizione della corona d’alloro da parte di Don Cristiano, ha letto con la dovuta passionalità il Bollettino di Guerra del 4 novembre 1918 del generale Armando Diaz, che ha sancito la fine dei combattimen-

ti, sottolineato dagli applausi dei rovasendesi presenti.

In passato in paese, per la vicinanza della caserma, residenza del Reggimento “Cavalleggeri di Lodi”, la benedizione della corona avveniva alla presenza di un picchetto armato, che rendeva la celebrazione molto importante e suggestiva.

Le massime Autorità dello Stato in occasione del 4 novembre, rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma, e si recano al Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le salme di 100.000 caduti della guerra del 1915 - 1918, nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l’ultimo confronto militare della Grande Guerra fra l’Esercito Italiano e l’Esercito austro-ungarico.

AIUTATECI A REDARRE LA TORRE La Redazione de “La Torre” chiede cortesemente la collaborazione di tutti coloro che desiderano far pubblicare sul notiziario foto (matrimonio, nascite, battesimi, morti ecc,.) o argomenti. Per tanto li invita a prendere contatti direttamente con il Geom. Dario Pansarasa al n. di telefono 0161 856114 e-mail padarova@libero.it oppure con Ileana Vezzù al n. di telefono 340.80.60.552 e-mail ileana.vezzu@gmail. com . In questo caso si evita di ritenere responsabili i redattori in caso di eventuali omissioni di notizie di carattere privato.

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LINEA DIRETTA DEL SINDACO CON I CITTADINI Le prime note liete del Natale sono squillate alle mie orecchie a inizio dicembre, con i preparativi per la festa degli anziani. Dopo qualche anno di “esilio” a Lenta siamo riusciti, non senza un notevole sforzo organizzativo ed economico, a riportare la manifestazione nei saloni del castello. Lo spirito animatore si è subito rivelato quello giusto con un gruppo di volontari agguerrito e intenzionato a ben figurare; fin dalle prime battute è stato chiaro a tutti che si sarebbe ritornati allo spirito che vi era nei primi anni di questa festa: lavorare tutti insieme per far trascorrere una piacevole giornata ai nostri anziani, anima e memoria del paese. Si è lavorato con spirito di sacrificio per dare un segno tangibile di riconoscenza alle persone non più giovani. All’otto dicembre, dopo la Santa Messa resa ancor più solenne dalla nostra corale, tutti al castello dove, grazie al servizio impeccabile dei giovani dell’oratorio, alla sagace disposizione dei tavoli di Mario, alla supervisione del dott.

Carola e dei due Stefani, alla sapienza culinaria dei cuochi Alberto, Federico, Giada, Luca e all’oscuro ma indispensabile lavoro di Achille, Anna, Dilma, Ettore, Fausta, Lothar, Mauro e Rita si

è gustato un pranzo degno dei migliori ristoranti della zona. I saloni addobbati a festa hanno fornito un colpo d’occhio eccezionale e contribuito notevolmente alla riuscita della festa. A metà pranzo la consegna dell’omaggio ai residenti più anziana e anziano presenti, precisamente i sigg. Irene Verdoia e Peppino Tomatis. A seguire lo spettacolo di magia magistralmente condotto dall’amico Tiziano Moggio che, quando interpellato, ha immediatamente accettato di partecipare alla Kermesse.

Tutto si è svolto in un clima di allegria e amicizia, grazie allora alla reda-

zione della Torre (promotrice dell’iniziativa), ai partecipanti, ai collaboratori, all’oratorio, al Sig. Giorgio Semplici che, in ricordo del padre Dino, ha donato al comune le splendide tovaglie e tovaglioli, a Ismail Zappella, titolare del bar Red Iris Café, che ha fornito i panettoni.

Non mi resta che augurare un buon Natale e buon anno a tutti i rovasendesi, ai gemelli carrapontini e alle persone che hanno dimostrato di voler bene al nostro paese. Un ricordo particolare al sig. Margaro Cornelio che ha lasciato un segno indelebile con la donazione della propria abitazione al Comune e quindi a tutta la comunità.

Al momento della trasmissione dell’articolo mi è giunta la tragica notizia della improvvisa morte del prof. Arnaldo Colombo, insigne storico e poeta dialettale, che tanto ha contribuito alla vita culturale di Rovasenda. Il paese perde una persona insostituibile che, con il proprio carisma e la propria competenza, ha dato grande lustro alla nostra comunità. Un commosso saluto ad Arnaldo da parte mia e di tutta l’Amministrazione Comunale.

Il Sindaco Giuseppe Delmastro

DELIBERE DI GIUNTA E CONSIGLIO COMUNALE REALIZZAZIONE AREA PIC-NIC La deliberazione della Giunta Comunale nr. 37 del 21/10/2015 ha approvato il progetto definitivo/esecutivo dei lavori di Realizzazione Area Pic-nic. Il relativo quadro economico è il seguente: 1)Lavori a corpo o a misura comprensivo di spese generali di sicurezza € 76.417,75 2) Spese generali di sicurezza (non soggette a ribasso) comprese nei prezzi unitari € 1.612,94 3) Spese speciali di sicurezza (non soggette a ribasso) non comprese nei prezzi unitari €. 3.582,25 4) Importo lavori a base d’asta 1+3 € 80.000,00 5) I.V.A 10% sui lavori (A + B) € 8.000,00 6) Spese tecniche € 15.500,00 7) Contributo Cassa Previdenziale (4%) € 620,00 8) I.V.A. su spese tecniche (22%) € 3.546,40 9) incentivi art.92 del dlgs n. 163/2006 € 1.120,00 10) imprevisti € 1.213,60

Totale somme a disposizione € 30.000,00 Totale costo del progetto € 110.000,00 L’investimento sarà finanziato tramite mutuo da contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A ***

2° CORSO DI INFORMATICA l’ Amministrazione intendendo avviare il 2° corso di informatica mobile a favore della popolazione residente, al fine di acquisire preliminarmente conoscenze in merito all’interesse per l’iniziativa, nelle settimane scorse ha diffuso una specifica informativa, con la quale si richiedeva a chiunque fosse interessato, di presentare la propria adesione attraverso la compilazione e consegna di moduli predisposti dal Comune e dato atto che mentre per gli adulti l’adesione è stata buona, non verrà attivato il corso per i ragazzi in quanto solo due sono state le preiscrizioni.

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VITA CIVICA

Ha sentito in proposito il Sig. BOSSOLA Gian Ernesto, residente a Livorno Ferraris – Via C.Battisti, 14, esperto informatico, che ha gestito il 1^ corso nel 2014, il quale ha dichiarato la sua disponibilità anche per quest’anno a organizzare il 2^ corso con le stesse modalità ed alle medesime condizioni tecniche ed economiche dello scorso anno.

La Giunta Comunale ha quindi deliberato di attivare il 2^ corso di informatica denominato “InFORMAtica Mobile” dando atto che il corso sarà così articolato: A) macroargomenti: - Dispositivi Mobile - Social Network - Personal computer B) Durata: - 30 ore - 15 lezioni da due ore ciascuna - una lezione settimanale.

Le lezioni hanno avuto inizio: Giovedì 12 novembre 2015 C) Costi a carico degli utenti: - Fascia d’età 8 - 20 anni (nati entro l’anno 1994) gratuito - oltre i 20 anni € 50,00 (cinquanta) A titolo di collaborazione occasionale, al Sig. BOSSOLA Gian Ernesto verrà riconosciuto un compenso orario di euro 50,00 al lordo della ritenuta del 20% sul compenso al momento del pagamento e così per una spesa complessiva di €. 1.500,00, che verrà rogata nella misura del 50% entro il corrente anno e per la differenza nell’esercizio 2016 a conclusione del corso. ***

LASCITO AL COMUNE DI ROVASENDA Il signor MARGARO Cornelio, nato a Rovasenda (VC) il 22 gennaio 1942, residente in vita in Rovasenda, celibe, e deceduto in Borgomanero il 27/04/2015, ha donato al Comune di Rovasenda un’immobile sito a Rovasenda, che ha accettato con delibera consiliare n. 16 del 06/07/2015; Poste Vita Sp.a. ha recentemente informato il Comune di Rovasenda di essere beneficiario, in caso di morte del contraente, di una polizza assicurativa sulla vita di € 10.078,31 contratta dal Sig. Margaro Cornelio, ormai defunto.

L’Amministrazione Comunale ha preso atto, con animo grato, dell’ ulteriore dono del benefattore defunto.

LA GIUNTA COMUNALE ha deliberato di prendere atto del lascito in denaro di € 10.078,31 derivante da una polizza assicurativa sulla vita contratta dal Sig. Margaro Cornelio, e avente beneficiario in caso di morte iI COMUNE DI ROVASENDA e di esprimere profonda gratitudine per il gesto che il benefattore defunto Margaro Cornelio ha compiuto nei confronti del Comune di Rovasenda. ***

MONUMENTO ALLE FORZE ARMATE I Sindaci del Comune di Rovasenda e del Comune di Lenta hanno formulato richiesta al Direttore del Parco Mezzi Cingolati di Lenta e al Comando Logistico Esercito Ufficio Alienazione di Roma per la concessione di nr. 2 carrarmati in disarmo tipo Leopard per la realizzazione di un monumento alle Forze Armate nei rispettivi paesi; L’iniziativa è volta ad evidenziare il forte legame che unisce i nostri piccoli centri con la caserma militare e perpetuarne nel tempo il ricordo; Il Parco mezzi Cingolati Corazzati di Lenta ha già provveduto ad individuare il potenziale mezzo da cedere e che è in attesa delle autorizzazioni definitive da parte del Coman-

La Torre 6 /2015 do Logistico dell’ esercito di Roma per la cessione del Carro armato Leopard, dando atto – fin da ora - che gli oneri derivanti dalle attività di demilitarizzazione e riduzione a mostra statica nonché l’effettivo trasporto in loco saranno a cura del Comune di Rovasenda.

La Giunta Comunale ha ritenuto il progetto meritevole di realizzazione e per tanto ha disposto: 1- di disporre, nell’ambito delle linee di indirizzo, l’ acquisizione del mezzo citato in premessa, dando atto che occorrerà, con atto successivo, reperire le risorse necessarie per il rispetto delle condizioni richieste dal Comando logistico Esercito di Roma inerenti l’ attività di trasporto ed insediamento del mezzo da erigere a monumento delle forze armate.

2 - Di demandare al Responsabile del Servizio tutti gli adempimenti necessari per dare esecuzione alla presente deliberazione. ***

CENTRO POLIFUNZIONALE NUOVA CALDAIA La giunta Comunale ha constatato che la caldaia installata nello spogliatoio del centro polifunzionale con funzione sia di riscaldamento dello stesso e di produzione di acqua sanitaria è guasta e non più riparabile e si è quindi attivata per provvedere alla sua sostituzione.

E’ stato richiesto idoneo preventivo alla Ditta T.R. IDRAULICA con sede in Via Don Mella, 24 a Carpignano Sesia (NO) specializzata nel settore dal quale si evidenzia che per la fornitura ed installazione in opera di una caldaia a condensazione mod. Ariston a camera stagna istantanea da KW 24 di tubo coassiale per scarico fumi e aspirazione aria a parete nonché di tutti gli accessori necessari per dare l’opera finita a regola d’arte, è richiesta una spesa complessiva di €. 1.767,00 + IVA per un totale di €. 2.155,74; Il preventivo è stato accettato e per tanto è stato dato l’incarico alla suddetta ditta, di procedere alla relativa sostituzione con la nuova caldaia. ***

PROGETTO DI MUSICA PRESSO LE SCUOLE ELEMENTARI Con la deliberazione n. 40 del 21/10/2015, la Giunta Comunale, aveva deliberato di aderire al progetto didattico per l’educazione alla musica denominato “La tastiera come il gioco” attraverso l’approvazione di bozza di convenzione all’uopo inviata dall’Istituto Comprensivo di Arborio; La spesa a carico del Comune, per l’adesione al progetto didattico di cui trattasi, ammonta a €. 1.800,00 di cui € 600,00 a carico dell’esercizio finanziario 2015 e relativo al periodo settembre/dicembre ed €. 1.200,00 parte relativa al 2016, relativo al periodo gennaio/giugno 2016 a carico del bilancio pluriennale 2015.

La Giunta Comunale ha per tanto deliberato di assumere a favore dell’Istituto Comprensivo di Arborio l’impegno di spesa di €. 1.800,00 per il finanziamento del progetto didattico relativo ad un corso di educazione musicale presso le scuole elementari di Rovasenda nel periodo settembre 2015/giugno 2016.

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comuni di baraggia

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MA QUALE GUERRA DI RELIGIONE! Cari rovasendesi Nel momento in cui mi accingo a scrivere queste righe, sono pervaso da molteplici sensazioni che mi derivano dalla ormai ininterrotta sequela di attentati terroristici, più o meno organizzati, che pongono il mondo che noi conosciamo di fronte ad angosciosi dilemmi.

La domanda che più ricorre in conseguenza degli accadimenti è se ci troviamo di fronte ad uno scontro di religioni, e segnatamente cristianesimo contro islam.

Se noi ascoltassimo acriticamente quanto ci viene quotidianamente propinato dai media, parrebbe proprio di sì, anche con una incessante indagine tesa ad accertare l’esistenza di un islam moderato (buono per definizione) e di un islam integralista (cattivo per definizione).

Credo che non dovremmo farci condizionare perché ciò che sta accadendo è lungi dall’essere una guerra di religione, ma è molto più semplicemente una guerra di potere tesa al dominio di territori e finalizzata a questioni economiche di predominio, portata avanti da lobby insospettabili ed insospettate, a volte con l’appoggio anche di governi che per definizione dovrebbero essere nostri amici.

Il cinismo di questi potentati si spinge ad utilizzare persone, per lo più giovani, che con il ventilato miraggio di un paradiso al di là della vita, sono disposti a farsi uccidere nel nome di una religione che viene utilizzata solamente per scopi non propriamente nobili, divenendo così carne da macello.

Sono giovani, così detti “jihadisti”, che, in nome di tali miraggi o di indottrinamenti che fanno leva su situazioni di disaggio sociale, non esitano ad effettuare azioni suicide, privilegiando la vita ultraterrena promessa alla vita che stanno vivendo.

Una situazione analoga è stata vissuta durante la seconda guerra mon-

diale quando giovani piloti, indottrinati nella divinazione dell’imperatore ed in preda agli effetti di sostanze allucinogene, non esitavano a buttare il proprio aereo contro le navi nemiche, con risultati disastrosi e difficilmente neutralizzabili. Parlo dei kamikaze giapponesi il cui nome sinistramente ricorre ancor oggi nelle azioni suicide degli integralisti islamici.

Quali potentati si possono nascondere dietro queste azioni che ormai sono ricorrenti, e che si riconducono tutte ad una sigla ormai sinistra: ISIS?

Purtroppo è molto difficile darne una individuazione corretta. La situazione geopolitica attuale è quanto di più complicato possiamo immaginare. Come detto da Papa Francesco, siamo ormai immersi nella terza guerra mondiale, in cui non si combattono due nemici ben definiti, ma abbiamo situazioni in cui il concetto di nemico è fluido e indefinito, in quanto due soggetti possono trovarsi alleati in una situazione e nemici in un’altra.

Tutto quindi diventa difficile ed inestricabile se non si ha l’esatta percezione degli interessi in ballo, perché solo di interessi si tratta e non di religioni, come peraltro è sempre stato nel corso della storia.

La soluzione per bloccare questa situazione esplosiva viene ventilata tutti i giorni ed in ogni talk show : fermare la vendita di armi e fermare il commercio clandestino di petrolio. Solo così si potrebbe giungere ad una soluzione che, però, non pare condivisa in funzione di interessi occulti che ogni tanto vengono alla luce per poi sparire inopinatamente.

Se non arriviamo a bandire gli interessi di singole lobby e singoli stati, in funzione di una pace generale, il mondo che noi conosciamo è destinato a scomparire pian piano e ci vedremo costretti a vivere nella paura di attentati, organizzati in grande stile o attuati da singoli indottrinati, ben difficilmente arginabili nonostante lo spiegamento di forze che è possibile mettere in campo.

Unica consolazione sarebbe la percezione che tutti i governanti mondiali avessero compreso l’effettivo pericolo che stiamo vivendo, giungendo così ad una concreta alleanza contro coloro, chiunque essi siano, che stanno per minare alla base il nostro modo di vivere per il bene nostro e soprattutto dei nostri figli.

Franco Carenzo

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SCUOLA DELL’INFANZIA

IN PIENA ATTIVITA’ ASPETTANDO IL SANTO NATALE Lunedì 26 ottobre 2015 i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia di Rovasenda accompagnati dall’Insegnante Gerodetti Paola e i bambini della classe prima della Scuola Primaria di Primo Grado di Rovasenda accompagnati dall’Insegnante Lavino Zona Margherita si sono recati al Castello Consortile di Buronzo per partecipare al laboratorio didattico gestito dal Professore Ardizio Gabriele dal titolo”PICCOLI BRIVIDI…….

CHE BATMANIA”. Il Principe del castello ha accolto i bambini e li ha accompagnati con l’aiuto di PEPPO il pipistrello, alla scoperta del castello e del prezioso lavoro che ogni notte i pipistrelli svolgono a favore del nostro ecosistema. La mattinata è trascorsa velocemente tra Indizi, racconti misteriosi e personaggi fantastici che hanno accompagnato i bambini in questa divertente esperienza curiosando dai sotterranei fino ai tetti del bel castello di Buronzo. Grazie alla partecipazione ai laboratori di manualità ogni bambino ha realizzato Peppo il pipistrello e per ogni classe una BAT-BOX che verrà collocata a scuola nella propria aula.

L’iniziativa è il primo incontro del progetto continuità che vede coinvolti i bambini dei due ordini scolastici del nostro comune al termine del quale verranno realizzati racconti inventati dai bambini sulle stagioni.

Il progetto crea collaborazione tra i bambini delle diverse età e le loro competenze che favoriscono l’esercitazione alla comprensione dei testi, alla loro struttura e ad esperienze di lettura e scrittura .

La ricorrenza di Halloween è stata l’occasione per far sperimentare ai bambini l’esperienza delle emozioni.

Con molta fantasia ed una buona manualità hanno preparato dei golosi biscotti a forma di spettri, hanno realizzato fantasmini utilizzando guanti trasparenti riempiti di popcorn, hanno intagliato la classica zucca ottenendone una maschera paurosa e, dopo aver disegnato su carta la rappresentazione delle loro inquietudini, nel cortile hanno bruciato i fogli facendo così svanire anche le loro paure. Per finire nella giornata di venerdì 30 ottobre si sono recati in visita presso la Scuola Primaria di Primo grado indossando i costumi con zucche e fantasmi dipinti con i colori a tempera. Insieme hanno scacciato le paure con risate e canti.

E adesso tutta la loro attenzione è rivolta alla preparazione del saggio di Natale, che si svolgerà presso la Casa di riposo Beraud il giorno 22 dicembre.

Buon lavoro e Buone Feste di Natale.

Ileana

Nelle foto, dall’alto: Ci si prepara per fare i biscotti fantasmini.

La festa di Halloween e la visita alla scuola Primaria

viTa scoLasTica

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Ringraziamento alla Pro Loco per il dono delle brandine I bambini e le insegnanti Cacciatore Gerlandina e Gerodetti Paola ringraziano per la sensibilità e l’impegno ormai pluriennale rivolto alla Scuola del paese da parte della Pro Loco di Rovasenda, in particolare alla Presidente Flora Patriarca. Oltre alla presenza costante alle varie iniziative della scuola, anche quest’anno la Pro Loco ha voluto dare il suo prezioso contributo in un periodo ormai di crisi avvertito da tempo anche nel nostro territorio. Grazie al ricavato del pranzo sociale realizzato domenica ventinove novembre u.s. ha donato alla Scuola dieci brandine da utilizzare per il riposo dei bambini più piccoli.

SCUOLA PRIMARIA Il 26 ottobre, nell’ambito del Progetto Continuità, è stata realizzata in mattinata l’ uscita al castello di Buronzo dei bambini della classe prima della Scuola Primaria di Primo grado e dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia. Nel corso dell’anno si svolgeranno numerosi incontri tra gli alunni dei due ordini di scuola, durante i quali lavoreranno, in piccoli gruppi misti, principalmente sull’ avvio alla letto-scrittura. Il laboratorio svolto al castello ha rappresentato un comune punto di partenza, legato anche alla festa di Halloween, per il percorso didattico sui testi e sulle fiabe che verrà sviluppato successivamente a livelli diversi nelle due scuole.

Il 28 ottobre la classe 4a, nell’ambito dello sviluppo delle unità di apprendimento, ha effettuato una visita guidata al museo Egizio di Torino, che ha permesso di acquisire maggiori conoscenze in campo antropologico.

Venerdì 30 ottobre hanno festeggiato in anticipo la ricorrenza di “Halloween” con i bambini della scuola

dell’Infanzia recatisi a far loro visita. Hanno trascorso insieme momenti di sana allegria con recite di poesie, canti e tanto divertimento.

Tanti auguri a tutti di Buon Natale Ileana

RINGRAZIAMENTO A STEFANO FONTANA Al nostro ritorno a scuola abbiamo trovato le aule, che avevano bisogno di manutenzione, tinteggiate di colori allegri e vivaci, che le rendono anche più luminose.

Infatti, durante le vacanze estive, il signor Stefano Fontana ha dedicato il proprio tempo libero a verniciare ed abbellire la nostra scuola, a sistemare gli arredi e ad effettuare alcune riparazioni. Noi alunni, con le nostre maestre e la collaboratrice Anna, vogliamo perciò ringraziare Stefano per il suo impegno e per tutto ciò che ha realizzato per noi.

Grazie!!!

Gli alunni della Scuola Primaria di Rovasenda

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viTa scoLasTica

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SCUOLA MEDIA

I PROGETTI IN CORSO Siamo quasi arrivati a Natale ed è il momento di vedere insieme quali sono le peculiarità di questo anno scolastico 2015/2016.

L’insegnante Donatella Cuncu, Collaboratore Vicario della Dirigente scolastica dott.ssa Adriana Barone, ci ha fornito informazioni dettagliate sia per quanto riguarda il numero dei ragazzi di Rovasenda frequentanti la scuola ad Arborio e a Buronzo, sia relativamente ai progetti in corso. In base alle scelte delle famiglie, i due istituti di Arborio e Buronzo, che rientrano nel medesimo plesso scolastico, hanno registrato 7 nuovi ingressi ad Arborio e 4 a Buronzo.

I progetti attivati per l’anno in corso, comuni alle due Scuole Secondarie di I grado di Arborio e Buronzo sono: Educazione alla salute: comprende tutte le attività volte alla sensibilizzazione sui temi dell’educazione alla legalità, all’affettività, all’ approfondimento sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo con la collaborazione della psicologa di istituto dott.ssa Alessandra Tamiati. Durante questo anno scolastico saranno organizzati momenti di riflessione ed approfondimento rivolti ad alunni e famiglie sul fenomeno del cyberbullismo e sull’utilizzo consapevole dei social network.

Progetto Integrazione: si organizzano, ove necessario, attività di recupero disciplinare per gli alunni in difficoltà e di integrazione, nel caso di alunni stranieri con problematiche transitorie connesse all’alfabetizzazione.

Progetto Continuità e Orientamento: come tutti gli anni si organizzano momenti di lavoro comune per favorire la continuità del percorso scolastico tra scuola dell’Infanzia e Primaria, tra scuola Primaria e Secondaria di I grado; a Buronzo ed Arborio nel mattino di sabato 12 Dicembre è stato organizzato l’Open day per i ragazzi in entrata in I media. L’Orientamento è rivolto agli alunni in uscita verso la scuola Secondaria di II grado: è stato organizzato ad Arborio nelle scorse settimane l’ Open-Day con la collaborazione delle scuole Secondarie di II grado del territorio circostante per i ragazzi delle due scuole Secondarie di Arborio e Buronzo.

Solo per Arborio - Corso musicale il “Corso musicale” attivo in tutte le classi prevede lo studio di diversi strumenti: clarinetto, chitarra, pianoforte, violino, sia a livello individuale che orchestrale. Il corso, a cui si

aderisce al momento dell’iscrizione alla prima classe, si configura come attività curricolare, integrata nel piano di studi, gli apprendimenti vengono valutati e certificati anche nel momento dell’esame finale del corso di studi. Gli strumenti vengono dati in comodato d’uso alle famiglie.

Solo per Arborio - Uso del Tablet prosegue il progetto dell’utilizzo delle tecnologie informatiche e lavagne multimediali nella didattica, grazie ai tablet ricevuti in dono due anni fa .

Solo per Buronzo - Progetto “Scrittura creativa”: come negli scorsi anni, in alcune sezioni sarà attivato il laboratorio di scrittura per la stesura del romanzo “Il fantasma di Buronzville”. Il progetto prevede la collaborazione di alcune classi dell’Istituto Pertini di Vercelli e del prof. Gabriele Ardizio, curatore del Castello di Buronzo, per la parte storica e gli approfondimenti connessi al territorio. Sono previste uscite anche a carattere laboratoriale.

Scambio culturale : purtroppo è giunta la notizia dalla Francia che non sarà possibile realizzare lo scambio culturale poiché ci sono grosse difficoltà: è cambiato il responsabile d’istituto, l’insegnante di Italiano non è titolare, ma solo provvisoria, e con una diminuzione delle ore d’insegnamento; ci auguriamo di poterlo ripristinare nel corso del prossimo anno scolastico, poiché lo scambio culturale rappresenta per i nostri ragazzi un valido strumento di crescita.

Nel frattempo i nostri ragazzi si stanno preparando per il tradizionale appuntamento di Natale: la Scuola Secondaria di I grado di Arborio terrà il Concerto di Natale del corso musicale: venerdì 18 dicembre, ore 21, presso la Chiesa parrocchiale di Lenta; la Scuola Secondaria di I grado di Buronzo terrà il Concerto di Natale lunedì 21 dicembre ore 15,30 presso l’istituto, con la partecipazione della Banda di Mottalciata, che comprende alcuni elementi della scuola Primaria e Secondaria di Buronzo, ma di questo vi parleremo nel prossimo numero.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutti voi, studenti, insegnanti e famiglie, buone feste di Natale e tanta serenità.

Ileana

qua e la’

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ARBORIO ACCOGLIE DON ANDREA MATTA NUOVO PARROCO A sinistra: concelebrazione con l’Arcivescovo ad Arborio per l’ingresso di don Andrea Matta, nuovo parroco del paese.

A destra Mons. Arnolfo consegna a don Andrea una simpatica torta offerta dai parrocchiani.

Gli abitanti di Arborio domenica 4 ottobre hanno salutato riconoscenti, seppur a malincuore, don Eusebio Costanzo che dopo 54 anni di missione si accingeva a lasciarli per un meritato riposo.

Ciò non di meno domenica 11 ottobre hanno saputo accogliere con spirito nuovo don Andrea Matta che

da quel momento si è assunto l’onere e l’onore di reggere le sorti della parrocchia, raccogliendo l’eredità di don Eusebio.

Prima dell’ingresso in chiesa i giovani con le catechiste hanno ricevuto il nuovo parroco con un canto gioioso, poi è seguita la Santa Messa concelebrata dall’Arcivescovo Monsi-

gnor Marco Arnolfo con numerosi parroci dei paesi limitrofi. Anche i ragazzi dell’oratorio hanno voluto dedicare al loro nuovo pastore una breve esibizione canora mentre presentavano la loro sede.

Al termine ha fatto seguito un rinfresco nel salone polivalente.

Ileana

MARIA AVONDO CARUZZO E LE SUE 101 CANDELINE Maria Avondo Caruzzo il 27 ottobre ha compiuto 101 anni.

Maria è la Rovasendese più anziana e sembra ben intenzionata a proseguire la sua vita con lo stesso stile: sorridente, sempre molto attenta ai fatti della vita prega per la pace nel mondo, segue i programmi televisivi, conversa amabilmente con quanti vanno a farle visita, mangia di buon appetito, trascorre le sue giornate serena in compagnia di Elena, sua badante e amica, e circondata dall’affetto della figlia Meris, del genero Pier Luigi, dei nipoti e pronipoti. Anche la nuora Christine ed il nipote Gian Carlo, che vivono in America, le sono vicini con telefonate, scritti e invio di fiori.

Nel giorno del suo compleanno ha festeggiato in compagnia dei suoi nipoti Carlo e Gian Mario Delmastro con le relative consorti ed ha approfittato dell’occasione per commettere un piccolo peccato di gola, mangiando con gusto degli invitanti pasticcini e brindando con un ottimo spumante piemontese.

Ileana

Maria festeggiata per le sue 101 primavere dai nipoti Carlo e Gian Mario con le rispettive mogli.

ACCADEVA 25 ANNI FA - I N. 6 1990 (Novembre-Dicembre) - Anno XXx

QUA E LA’

A ROMINA BARONCHELLI IL PREMIO DI BONTÀ Tutti hanno pù volte ammirato Ro­mina Baronchelli recante in braccio la compagna di scuola Jessica Batta­gion, al pullman scolastico e ai giochi dei bambini. Con la sua buona corpo­ratura la solleva come una bambola e la porta ovunque il dovere scolastico e il desiderio dettano. Con tenereza tut­ti hanno ravvisato la scena della ma­ternità. Da sempre questa scena si ripete: fin dalle elementari Romina e Jessica si sono trovate insieme alla scuola; fin da allora questo idilio si ripete.

Romina fu segnalata per il premio di bontà che le fu consegnato sabato 8 dicembre, festa della Immacolata.

I premi di bontà sono una fondazio­ne istituita dal giornale vercellese “La Sesia” e sono intitolati ad eminenti figure di cittadini vercellesi che hanno legato il loro nome allo sviluppo socia­le e civile della città.

Sono ben 19 i premi costituiti.

Nel corso di più di 40 anni sono andati aumentando e premiano perso­ne che si sono distinte per particolare gesti o per continuati atti di bontà verso ogni forma di necessità del prossimo.

L’ultimo istituito nel tempo è il pri­mo premio “Ingegnere Giancarlo Ros­so” di lire 1.000.000 destinato a bam­bini bisognosi che si sono distinti per atti di generosità e bontà.

L’organismo che forma il “Tribuna­le della Bontà” di cui è presidente il Prefetto che si è riunito nei giorni scorsi ha valutato le diverse segnala­zioni e stabilito le assegnazioni dei vari premi.

Tradizionalmente i premi vengono consegnati 1’8 dicembre festa della Immacolata, che apre le feste natalizie, come segno e auspicio di bontà nello spirito del Natale.

Le massime autorità sedevano al tavolo della presidenza, per dare pub­blicità al riconoscimento nel locale più antico e prestigioso di Vercelli, il Sa­lone Dugentesco.

Il vice prefetto ha presieduto la ce­rimonia, il presidente della regione Piemonte Gian Paolo Brizio ha letto l’orazione ufficiale, inquadrando l’ini­ziativa vercellese nella cornice regio­nale dove la storia registra un incalco­labile numero di persone che si sono distinte in iniziative e istituzioni be­nefiche.

Ha chiuso la commovente rassegna della bontà l’arcivescovo con la poesia “Il Seme”: l’amore è il seme che l’uomo deve continuamente seminare nella vita.

Romina e Jessica furono le ultime ad essere chiamate, ma furono anche le più applaudite: quando Romina un po’ impaurita e timida ha sollevato sulle braccia 1’a­mica Jessica ed è salita, con passo sicuro sul palco tutti gli occhi erano puntati su quella commovente

1990 8 dicembre signora Rosso Vitale consegna premio bontà a Baronchelli Romina x aiuto a Jessica Battagion a Vercelli

imma­gine della maternità. Dopo la lettura della motivazione del premio lo scro­scio dei battimani ha fatto rimbomba­re a lungo il salone.

La motivazione è la seguente: Romina e compagna di scuola fin dalle elementari di Jessica Battagion, bambina paralizzata nella parte infe­riore del corpo, che necessita di tra­sporto a braccia in tutti gli spostamen­ti che,non -si possono effettuare in carrozzella; ella di robusta costituzio­ne l’ha sempre sollevata e portata in braccia e condotta in carrozzella e con­tinua a farlo, soprattutto alla scuola media di Brusnengo dove le due fre­quentano la 3 media e anche i sabati pomeriggio e le domeniche in casa e nei luoghi di svago, con attenzione e deli­ catezza esemplare aiutandola a socia­lizzare e permettendole di partecipare attivamente a tutte le attività scolasti­che, ricreative e sportive, sacrificando se stessa per aiutare la compagna.

Anche durante le vacanze Romina si faceva condurre quasi tutti i giorni fino alla cascina dove Jessica abita per farle compagnia, giocare e farla sentire meno sola.

E’ additata ad esempio a tutti gli alunni della scuola media.

ACCADEVA 25 ANNI FA - II Fisarmonica, mon amour SIMONETTA E GEMIS, NUOVAMENTE PREMIATI, AL CONCORSO DI VERCELLI La quinta edizione del Concorso inter­nazionale di fisarmonica “Città di Vercelli” 1° Trofeo “Aichino Pancra­zio” ha riportato un grande successo di pubblico nel corso delle tre giornate svoltesi nell’ultimo week-end di set­tembre.

Oltre 100 concorrenti si sono presentati da tutta Italia per prende­re parte alla manifestazione musicale organizzata dalla Vemas (Vercelli-­musica-arte-sport) tramite l’Associa­zione nazionale “La Fisarmonica” ad essa affiliata. Venerdì mattina 28 set­tembre sono cominciate le selezioni, proseguite nell’intera giornata di sa­bato e di domenica, sempre al matti­no.

Nel pomeriggio il gran Galà con l’esibizione dei primi classificati nelle rispettive categorie ha concluso la ma­nifestazione. La giuria, composta da nomi di primo piano nel campo musi­cale internazionale, ha premiato an­che due giovani Rovasendesi i quali hanno conseguito due significative af­fermazioni. Infatti Simonetta Soldà si è aggiudicata la vittoria nella catego­ria S (duetto di fisarmoniche) della sezione Liberty in coppia con Stefano Masserano di Biella, mentre Gemis Iuliano è stato premiato con un secon­do premio nella categoria P, sezione Liberty. Questi premi che si sommano a molti altri precedentemente conse­guiti confermano la bravura dei nostri concittadini. A Simonetta e Gemis giungano le felicitazioni e gli auguri di futuri successi da parte de “La Tor­re” anche a nome di tutti i suoi lettori.

Nella foto: da sinistra il Maestro Ratto di Biella, Stefano Masserano di Biella partner di Simonetta Soldà nel duetto di fisarmoniche e Gemis Iuliano premiati a Vercelli.

ROVASENDA PAESE D’EUROPA Un giovane rovasendese nello “storico” caffe’ di via Umberto I Luca Pansarasa, diplomato della scuola alberghiera, è il nuovo titolare del bar paninoteca “della stazione”.

Con una improvvisa decisione, Luca Pansarasa, ha preso la palla al balzo e profittando del fatto che sia il gestore che il titolare della licenza intendevano cedere l’attività, ha fatto suo il più “vecchio” loca­le pubblico del paese. Da poco ritornato dal servizio militare, era in attesa di una favorevole sistemazio­ne di lavoro, quando il destino lo ha fatto incontrare con la signora Teresa e il di lei cognato, tutti e due alla ricerca di un so­stituto.

Ci ha pensato solamente quel tanto che gli è servito per approntare i mezzi .... e quindi ha bruciato le tappe, scrivendo il suo nome nell”’Albo d’Oro” dei titolari che si sono succeduti da oltre 100 anni alla conduzione del locale.

Con una specie di bacchetta magica, ha provveduto in pochissimi giorni a sbaraz­zarsi di tante cose fuori moda e a trasfor­mare il locale più “storico” di Rovasenda dandovi subito una impronta personalissi­ma pur mantenendo la caratteristica di sempre che lo vuole il classico caffè fre­quentato sia dalle signore alle quali è de­stinata la zona rialzata, sia dai giocatori di carte nonché dai giovani ai quali è riser­vata una stanza piena di giochini.

I colori dominanti sono adesso il bianco dei muri e dei tendaggi ed il rosso e il nero dell’arredamento.

Con una diversa illuminazione esterna, ha creato una zona fortemente illuminata che serve sia da richiamo per i passanti serali e sia per dare maggior funzionalità al tradizionale déhors nella stagione esti­va.

A detta dei frequentatori, con la sua spontanea cordialità unitamente al tratto professionale acquisito alla scuola alber­ghiera, Luca risulta avere tutte le carte in regola per diventare un ottimo anfitrione.

Lo abbiamo intervistato mentre prepa­rava gli speciali stuzzichini per

gli aperi­tivi. “Come ti trovi in questo nuovo lavo­ro?”. Con un sorriso sornione: “Benissimo... a parte il sonno... Anche a questo mi sto velocemente abituando. Le molte ore di lavoro comunque non mi pe­sano perché provo molta soddisfazione”. Non dice però che le molte ore le divide con la sua simpatica collaboratrice: la si­gnorina Antonella, e che certe partitelle a carte con gli amici dopo le ore 21 le può fare in quanto c’è Marzia che fa gli onori di casa....

Anche in queste volute omissioni dimo­stra di essere già smaliziato e perfetta­mente a suo agio anche con gli intervista­tori come lo è con i fornitori. “La Torre”, non può che congratularsi con Luca e por­gere a nome anche dei suoi lettori i più sinceri auguri di un buon lavoro, duraturo e gratificante.

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2° CORSO DI INFORMATICA MOBILE Il 6 novembre presso la Biblioteca Comunale ha preso il via il 2° corso di “Informatica mobile” organizzato dalla nostra amministrazione comunale. Il corso, strutturato su 15 incontri, dalle ore 20,30 alle 22,30, per un totale di 30 ore, a partire dal 12 novembre 2015 fino a marzo 2016, è riservato agli adulti con un contributo di 50 euro.

Le lezioni vertono sui “Dispositivi Mobili” (tablet, smarphone, iPad, iPhone), “Social Network” (Facebook, Twitter, Linkedin, Google+ ma anche blog e forum), “Personal Computer” (concetti di base ed introduzione ai sistemi operativi, gestione dei file ed utilità, navigazione web e Comunicazione).

Questa volta i partecipanti hanno perso l’aria timorosa e trepidante ca-

ratteristica del 1° corso; ormai hanno acquistato più padronanza dei dispositivi informatici ed affrontano gli argomenti con più sicurezza,

grazie all’abilità dell’insegnante signor Bossola Gian Ernesto.

Buon corso a tutti!

Ileana

LUCA TOMATIS VINCE LA PRIMA EDIZIONE DELLA “CORRIDA” A POIRINO Il nostro ex concittadino Luca Tomatis, che da diversi anni abita nei dintorni di Torino, non ha mai smesso di sentirsi Rovasendese e periodicamente ritorna per incontrare i parenti e gli amici di sempre. Nelle scorse settimane, in occasione di una sua visita, ho chiacchierato amabilmente con lui ed ho così scoperto che Luca, con la sua fisarmonica, ha preso parte alla “Corrida”.

Incuriosita mi sono fatta spiegare i particolari, immaginando che si trattasse di una partecipazione risalente a tanto tempo fa, con il presentatore Corrado, l’ideatore del programma. Invece no, si tratta della “Prima edizione della Corrida Poirinese”. Lo scorso 8 maggio, in piazza Europa a Poirino (TO) si è svolta questa splendida serata, organizzata dall’associazione Onlus Lenci. Non mancava proprio niente: allegria, simpatia, voglia di stare insieme e poi c’era il semaforo gigante che con il verde dava il via al pubblico, c’erano pentole, coperchi e trombette pronti ad essere usati, oltre agli applausi, per esprimere il giudizio del pubblico relativamente alle varie performance. I concorrenti si sono esibiti come cantanti, ballerini, attori, musicisti e trasformisti. La giuria era composta da professionisti: Stefano Fiorillo attore e regista, Cristina Festa ballerina cantante e attrice, Valentina Oddenino soprano, Agostino Fesi chitarrista e cantante. Tra i tanti dilettanti allo sbaraglio la giuria ha decretato Luca Tomatis vincitore di

questa prima edizione poiché con la sua fisarmonica e la sua allegria ha conquistato la piazza.

Bravo Luca, non ti smentisci mai!

Sei sempre stato un trascinatore con la tua grande voglia di divertimento sano e corroborante, caratteristica tipica di un animo semplice e genuino come il tuo.

Arrivederci alla prossima occasione.

Ileana

qua e la’

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PER SAPERNE DI PIÙ SUGLI STRANIERI CHE ARRIVANO CLANDESTINAMENTE VIA MARE Malgrado televisioni e giornali ne parlino da anni, la stragrande maggioranza degli Italiani non conosce le differenze che esistono tra migranti, profughi e rifugiati. Noi accomuniamo tutti questi in un unico gruppo: i clandestini.

Invece la differenza esiste. Profugo è un termine generico che indica chi lascia il proprio Paese a causa di guerre o catastrofi naturali.

Rifugiato è colui al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra del 1951.

Lo straniero, che dimostri un fondato timore di subire nel proprio Paese una persecuzione personale, ai sensi della Convenzione di Ginevra può ottenere questo tipo di protezione. migrante è colui che invece sceglie di lasciare volontariamente il proprio Paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche, esempio i vu cumprà marocchini, i cinesi, i sudamericani, i romeni, gli albanesi ecc.

Contrariamente al rifugiato, può far ritorno a casa e ritornare senza problemi però col visto di soggiorno.

Gli stranieri che giungono nei barconi sulle nostre coste, vengono selezionati per essere individuati, fotografati, schedati e distinti. A seconda della loro situazione di rifugiato, vengono ospitati in distinti centri di accoglienza.

I centri d’accoglienza oggi in Italia sono 14; 5 sono centri di identificazione ed espulsione e 1.861 sono le strutture temporanee.

Ci sono anche Centri di primo soccorso e accoglienza (è il caso di Lampedusa). I migranti appena sbarcati ricevono le prime cure mediche necessarie, vengono foto-segnalati, possono richiedere la protezio-

ne internazionale. Successivamente, a seconda della loro condizione, vengono trasferiti nelle altre tipologie di centri.

I Centri di accoglienza garantiscono la prima ospitalità allo straniero rintracciato sul territorio nazionale per il tempo necessario alla sua identificazione.

Lo straniero che richiede la protezione internazionale viene inviato nei centri di accoglienza per ri-

chiedenti asilo.

Nei centri di identificazione ed espulsione, sono trattenuti gli stranieri giunti in modo irregolare in Italia che non possono fare richiesta di protezione internazionale. A differenza degli altri centri, in questi gli stranieri sono reclusi e non possono uscire liberamente.

Il sistema d’accoglienza attualmente ospita 93.608 profughi, tra centri governativi e strutture temporanee regionali.

I migranti che sono arrivati sulle nostre coste nel 2014 sono eritrei (29.019), nigeriani (13.788), somali (8.559), sudanesi (6.745) e siriani (6.324). Dunque in gran parte migranti che hanno diritto a una qualche forma di protezione internazionale, in quanto paesi in guerra .

Il numero di rifugiati accolti dall’Italia rimane modesto se comparato a quello di altri Paesi in Europa e nel mondo. Mediamente, infat-

ti, l’Italia accoglie un rifugiato ogni mille Italiani, ben al di sotto della Svezia (con più di 11 rifugiati ogni mille) e della Francia (3,5 ogni mille). Per non parlare di casi limite: in Medio Oriente il Libano, al confine con la Siria, ospita circa 1,2 milioni di rifugiati, pari al 25% della popolazione del Paese”.

In Italia il tempo previsto per analizzare una domanda d’asilo dovrebbe essere di 30 giorni, invece realisticamente il periodo di attesa mediamente si aggira attorno ai 12 mesi. Lo status di rifugiato in base alle domande di asilo esaminate nel 2014 è stato in Italia del 58,5%.

Cosa succede ai migranti a cui viene negato? Se il tribunale nega lo status di rifugiato, una volta divenuta esecutiva la decisione, scatta l’espulsione dello straniero.

L’espulsione, solitamente via aereo, è a carico dello Stato. Per ogni cittadino straniero rimpatriato, lo Stato italiano paga cinque biglietti aerei: quello dello straniero e quelli di andata e ritorno per i due agenti che lo scortano. Solitamente viene consegnato un foglio di via con l’obbligo di lasciare l’Italia entro pochi giorni, cosa che non avviene mai. In certi casi vengono nuovamente pizzicati e “invitati” nuovamente a lasciare il nostro Paese. Solamente se hanno commesso atti delittuosi vengono espulsi tramite l’aereo.

Oggi gli immigrati regolari in Italia sono circa 5 milioni, rappresentando l’8,3% della popolazione totale. Guardando alle nazionalità, si conferma la netta prevalenza di quella romena (22%), seguita da albanese (10,1%) e marocchina (9,2%).

Cosa fanno gli immigrati? Sono impiegati nel settore dei servizi alla persona (badanti e collaboratori domestici), negli alberghi e ristoranti, nelle costruzioni, nell’agricoltura,

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nell’industria e nei trasporti.

Nell’anno scolastico 2013/2014, gli alunni stranieri nelle scuole italiane sono stati 802.785 (di cui 415.182 nati in Italia).

Come si acquisisce la cittadinanza italiana?

Per matrimonio: dopo due anni di convivenza e residenza legale in Italia successivi al matrimonio. Per naturalizzazione: se si risiede legalmente in Italia per 10 anni. Se nato in territorio italiano da genitori stranieri: risiedendo legalmente e inin-

La Torre 6 /2015 terrottamente dalla nascita fino al raggiungimento dei 18 anni di età.

Pare ci sia un disegno di legge che prevede la cittadinanza subito alla nascita di un bambino in Italia.

Stando alla Fondazione Leone Moressa, il bilancio tra tasse pagate dagli immigrati (gettito fiscale e contributi previdenziali) e spesa pubblica per l’immigrazione (welfare, politiche di accoglienza e integrazione, contrasto all’immigrazione irregolare) risulta in attivo di +3,9 miliardi di euro.

Il Pil creato ogni anno dai lavoratori stranieri ammonta a 123 miliardi di euro, pari all’8,8% del totale nazionale.

Quasi il 50% prodotto nel settore dei servizi.

Nel 2014 per l’accoglienza dei profughi e rifugiati, l’Italia ha speso 628 milioni di euro. Nel 2015 se ne prevedono 800. Il costo medio per l’accoglienza di un richiedente asilo o rifugiato è di 35 euro al giorno.

P.D.

ASSOCIAZIONE URANO PALMA NATIVITA’ SUGGESTIVA ALLA GALOPPA Rovasenda. Sull’antico fienile della cascina Galoppa, dalle volte altissime come una cattedrale, domenica pomeriggio si sono create emozioni di una Natività suggestiva, unica, alla presenza di tanti artisti dell’associazione culturale Urano Palma. C’erano una ventina di artisti e il sindaco di Rovasenda, Giuseppe Delmastro, hanno pranzato insieme, con i padroni di casa, Junior Palma e la moglie, Socorro Silva, poi tutti su, nell’antico fienile con la volta in legno, altissima, ma si stava bene, era caldo, con le luci colorate e diffuse, in un ambiente suggestivo due artisti, Francesca Garioni e il musicista Aligi Colombi hanno creato emozioni con il “ Teatro Musicale ”. Tra le grandi opere in legno costruite con una pazienza infinita da Urano Palma, Francesca Garioni ha narrato la Natività interpretando Maria a piedi nudi, ha trasmesso le sue emozioni in modo semplice e coinvolgente come una donna del popolo, le sue parole erano accompagnate dalla musica di Aligi Colombi, che suonava gli oggetti più strani, dai tubi in plastica ai bronzini per terra, ma anche tanti oggetti costruiti da lui a fare i suoni di accompagnamento alla voce protagonista, in armonia perfetta. Maria, in un crescen-

do coinvolgente ha fatto rivivere il travaglio e il parto, nella grotta di allora, tra il bue e l’asina che l’aveva portata in groppa. Poi le coccole al figlio appena nato, solo loro due e la richiesta al Signore del mondo di lasciare suo figlio tra i tanti e se proprio doveva prenderlo per i suoi progetti, di non prenderlo fino dopo ai trent’anni. L’associazione culturale “Urano Palma” durante l’anno ha organizzato diverse manifestazioni culturali, alla cascina Galoppa dove Urano si ispirava per le sue opere, diversi artisti in estate avevano esposto

le loro opere e per tre mesi le avevano lasciate esposte nelle risaie intorno alla Galoppa.

L’incontro di domenica è stata l’occasione per ritrovarsi insieme, per mantenere i legami a raccontare del lavoro fatto, con la promessa di ritrovarsi ancora nel prossimo anno per altre manifestazioni culturali. Per ulteriori informazioni e per iscriversi all’associazione si può consultare il sito www.associazioneculturaleuranopalma.org.

Pier Emilio Calliera

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FINALITA’ UMANITARIA DEL “KIWANIS CLUB VALSESIA” Memore della buona riuscita del precedente evento organizzato a Rovasenda, Aba Semplici, socia del “Kiwanis Club Valsesia”, ha organizzato il tradizionale incontro dell’Associazione per gli auguri di Natale proprio a Rovasenda.

Aba ha scelto il nostro castello medioevale non a caso ma, anzi, ben consapevole che il fascino originato da questo luogo storico avrebbe dato maggior risalto all’avvenimento.

E la serata di sabato 5 dicembre 2015 ha bissato il successo ottenuto lo scorso giugno.

Dopo la presentazione d’apertura effettuata dalla cerimoniera Franca Signoris tutti i presenti hanno ascoltato con molto raccoglimento gli inni dell’Italia, dell’Europa, dell’America e di San Marino, dal momento che questo club fa parte del Distretto Italia – San Marino.

La signora Cambieri Adriana, neo presidente del Club Kiwanis Valsesia per il nuovo anno sociale, ha dato il benvenuto e ringraziato tutti i convenuti, particolarmente i soci kiwaniani dei Club Kiwanis Valsesia, Vercelli, Casale Monferrato, Ghemme Bassa Valsesia che così numerosi hanno voluto presenziare unitamente alle massime autorità locali civili e militari: in primis sua Eccellenza il Prefetto della città di Vercelli dottor Salvatore Malfi, il sindaco di Rovasenda Giuseppe Delmastro, il sindaco di Arborio Alessandro Montella, il Capitano dei Carabinieri di Borgosesia Massimo Colazzo, il nostro Pievano don Cristiano Formaggio.

Il dottor Salvatore Malfi ha portato il suo saluto cordiale plaudendo all’iniziativa di questa associazione che si distingue sul territorio per le finalità umanitarie ad ampio raggio. Il Kiwanis infatti è un’organizzazione mondiale di volontari che si distingue per l’esemplare dedizione verso le fasce più deboli e i bambini in difficoltà di tutto il mondo. In particolare questa serata aveva come scopo la raccolta di fondi da destinare ai bambini in difficoltà in particolar modo a livello locale.

I bambini, come lui ha detto, sono il nostro futuro ed è importante dedicare parte del proprio tempo e delle proprie energie per migliorare la loro condizione di vita.

E’ stato un piacere riscontrare che sua Eccellenza il Prefetto ancora una volta ha voluto onorarci della sua presenza, come già aveva fatto nel mese di settembre in occasione dell’inaugurazione delle campane e delle attrezzature della nuova cucina in castello.

E’ vero anche che lui ritiene il nostro paese molto accogliente e dinamico e sovente lui viene nel nostro comune per allontanare le preoccupazioni del suo ruolo e rilassarsi in compagnia di amici.

Il ricco buffet, preparato con maestria, ha allettato tutti i presenti che hanno dimostrato di gradire non solo

Da sx: cap. Massimo Colazzo prefetto dr Salvatore Malfi Franca Signoris Cambieri Adriana presidente Kiwanis e dr.ssa Pavanelli Cristina.

la quantità ma soprattutto la qualità. Inutile dire che artefice è il solito Federico, aiutato da Alberto, Walter, Luca e dal socio Kiwaniano Riccardo Boca, resosi disponibile fin dal primo pomeriggio per la buona riuscita del banchetto.

Un piacevole intrattenimento musicale durante il quale i più coraggiosi si sono cimentati al Karaoke con performance più che accettabili, quasi da professionisti, ha rallegrato la compagnia fino a mezzanotte.

La nostra concittadina Aba Semplici, organizzatrice della bella manifestazione, attraverso le pagine del notiziario a nome del Club Kiwanis Valsesia intende ringraziare l’amministrazione comunale, che ha dato la disponibilità dei locali, e tutti coloro che numerosissimi hanno partecipato alla festa di Natale contribuendo in modo considerevole e sopra ogni aspettativa e permettendo così di raggiungere l’obiettivo.

Grazie all’aiuto di una associazione locale infatti sono state individuate quelle famiglie con bambini in difficoltà che hanno bisogno di un supporto e che il Kiwanis Club Valsesia, grazie all’ottima riuscita della serata, potrà soddisfare con aiuti concreti.

Questa iniziativa è stata la dimostrazione palese che è possibile mettere a profitto il piacere di stare insieme per aiutare i bambini in difficoltà.

Ileana

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ROVASENDA: GIORNATA DEL RICORDO MEMORIE NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA La Pro Loco di Rovasenda domenica 15 novembre, presso la sede, ha organizzato la Giornata del Ricordo. Memorie del centenario della Grande Guerra. Dopo l’inaugurazione dell’interessante e ricca mostra: “Cimeli della storia”, curata dal rovasendese Vito Donatiello, appassionato di storia, che da anni raccoglie reperti bellici della Prima Guerra Mondiale, la Giornata del Ricordo.

Dal fronte a Rovasenda, si è sviluppata tra musiche, scritti, immagini e parole. Flora Patriarca, Presidente della Pro Loco, ha riassunto il significato dell’iniziativa: “Ricordare e onorare i caduti rovasendesi della Prima Guerra Mondiale”, ringraziando la conduttrice, Piera Mazzone, i relatori, i professori Giovanni Ferraris e Arnaldo Colombo, e la poetessa Maria Rita Nobile, il numeroso pubblico, i soci della Pro Loco, e in particolare Saimone Zampieron e Mariagrazia Calzoni Goio, curatori della regia e lo staff di cucina e di allestimento. Il Sindaco di Rovasenda, Ing. Giuseppe Delmastro, ha sottolineato l’importanza della memoria, annunciando che l’Amministrazione Comunale ha in animo di costruire un monumento alle Forze Armate da collocare nel piazzale del Cimitero.

Dopo aver sinteticamente delineato il contesto della Grande Guerra e puntualizzato il significato della celebrazione del Centenario, la parola è passata a Giovanni Ferraris, Presidente della Società Storica Vercellese e curatore del volume: “Il Vercellese e la Grande Guerra”, opera collettiva di diciannove studiosi, che in copertina riproduce il disegno del labaro delle dodici Medaglie d’Oro vercellesi, del disegnatore Franco Baroni. Ferraris ha presentato la Prima Guerra Mondiale, illustrando il pas-

L’intervento del Sindaco e di Arnaldo Colombo.

I relatori intervenuti: Giovanni Ferraris, Arnaldo Colombo, Piera Mazzone e Maria Rita Nobile.

saggio dalla pace al fronte, attraverso le grandi mostre vercellesi di inizio secolo e le vicende delle due Caserme: Lanceri di Vercelli e 53^ Fanteria, che si svuotarono con l’entrata in guerra dell’Italia e vennero utilizzate per le reclute ed i soldati di passaggio: “La guerra non era in casa, ma tutta la popolazione era mobilitata, attraverso i Comitati Civici, gli ospedali, l’assistenza religiosa ai soldati. Nella cripta di Sant’Andrea, dove oggi c’è l’Aula Magna dell’Università, c’era il Sacrario delle Medaglie d’Oro, che fu distrutto nel 1945, ma le lapidi della prima guerra mondiale furono portate al Museo Leone, dove sono state riallestite in una sala che chiude il percorso

museale. In guerra furono coinvolti sportivi, artisti, letterati: furono più di tremila i Caduti vercellesi, e quattrocento nella sola Vercelli. Il dopoguerra e la stagione dei monumenti non fu affatto un periodo di pacificazione, ma alimentò violenze e disordini perché i monumenti divennero terreno di scontro ideologico”.

Arnaldo Colombo, storico rovasendese, autore del volume: “La trincea”, presentato il 4 novembre 2012, ha commentato la “Lapide dei caduti rovasendesi“ leggendo i nomi dei ventisei Caduti (Abate Giuseppe, Baietti Battista, Berrone Antonio, Berrone Eugenio, Berrone Vincenzo, Berta Attilio, Berta Gaudenzio, Buscaglia Michele, Cantone Giuseppe,

La Torre 6 /2015 Caruzzo Carlo, Conti Giovanni Di Giuseppe, Conti Giovanni Di Giovanni, Curti Francesco, Falcietto Ettore, Falcietto Pietro, Fendarolo Giovanni, Gazza Mattia, Musso Camillo, Necco Luigi, Novella Giuseppe, Roncarolo Pietro, Sola Pietro, Sguaitamatti Giuseppe, Tagliabo’ Andrea, Tagliabue Tommaso, Conti Desiderio), passando poi a rievocare eventi particolari che ebbero come protagonisti alcuni dei cento soldati rovasendesi che partirono per la Guerra, dei quali il paese ha mantenuto il ricordo, che intende tramandare alla memoria dei posteri. Il binomio immagini e musica - una colonna sonora costituita dai canti di guerra più noti, dalla Canzone del Piave a Monte Grappa tu sei la mia Patria -, unito alle parole, ha creato molta commozione, facendo uscire dall’anonimato collettivo quei giovani che cento anni fa partirono per la guerra. Il Professor Colombo dopo aver commentato la medaglia d’oro conferita ai coscritti del 1900, in occasione del Cinquantenario della Vittoria: (Baietti Alessandro, Barile Adelmo, Colombo Carlo, Delmastro Pietro, Lupo Giuseppe, Pansarasa Battista, Prandi Alberto, Secchia Francesco, Zemide Evasio) e la medaglia conferita ai Cavalieri di Vittorio Veneto (Abate Angelo, Abate Antonio, Aimo Mattia, Bagnati Antonio, Baietti Emilio, Baldi Agostino, Barboni Gerolamo, Barile Antonio, Berta Luigi, Bosso Giacomo, Cantone Giovanni, Caruzzo Tommaso, Cavaggion Luigi, Corbetta Gaudenzio, Collivasone Mario, Cominone Felice, Corbetta Pietro, Curti Enrico, Delmastro Casimiro, Delmastro Felice, Delmastro Ettore, Delmastro Umberto, Delprino Carlo, Faustini Luigi, Ferraro Mario, Fiore Giuseppe, Gazza Enrico, Goio Giuseppe Francesco, Lucato Antonio, Minola Vincenzo, Monfermoso Pietro, Montorio Sante, Perotti Edoardo, Pietralunga Primo, Pollo Giuseppe, Porzio Giuseppe, Prevosto Carlo, Prevosto Stefano, Prino Francesco, Roncarolo Giovanni, Roncarolo Guido, Rubinetto Antonio, Ruzzon Davide, Sola Giacinto,

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Prino Francesco, Verdoia Giuseppe, la penisola.

Verri Carlo, Vezzù Raimondo), ha Da tutti gli interventi è emerso dedicato la parte finale del suo inter- come la guerra sia stata ben divervento alle donne e al loro ruolo, nel sa da come l’avevano vaticinata ed lavoro e nella famiglia, durante gli idoleggiata la retorica dannunziaanni di guerra, in cui furono costret- na e le rumorose gazzarre futuriste: te a sostituire i cento uomini parti- “Una lunga e irreversibile frattura ti per il fronte nei lavori agricoli, al- con il mondo degli anni precedenti, e cuni dei quali erano così pesanti da una rottura nella società e nelle menessere stati appannaggio esclusiva- ti delle persone”, come ha efficacemente maschile. mente sintetizzato il Professor EdoL’ultima parte del pomeriggio del ardo Tortarolo, ricordando che essa Ricordo è stata dedicata a letture fat- fu anche uno “scontro di economie”. te da Piera Mazzone, tratte da: “Un L’incontro rovasendese si è conanno sull’altipiano” di Emilio Lus- cluso con una parte eno-gastronosu, che combatté sull’altipiano di mica: è stato preparato un banchetAsiago, demandando la riflessione to con assaggi di prodotti tipici di e la condanna ai soli fatti, attraver- tutte le Regioni italiane, dal Piemonso un’allucinata e lucida trascrizione. te alla Sardegna, e la “Zuppa della Alcune poesie di Giuseppe Ungaret- Guerra”, una gustosissima minestra ti, che fu soldato al fronte, impegna- fatta di verza, patata, cipolla, condito sul Carso, sono state lette da Ma- ta con il lardo, che è stata servita furia Rita Nobile, poetessa romagna- mante, per ricordare come la Grande nese, autrice anche di una toccante Guerra abbia davvero unito l’Italia. poesia in dialetto, presentata alla recente rassegna di San Nazzaro Sesia: Piera Mazzone “ S’ l’è sé dì grassie ..”, “Se basta dire grazie”, che ricordava il sacrificio di tanti giovani per la Patria. Come nel recente film di Ermanno Olmi “Torneranno i prati”, emerge una visione antieroica della guerra, vista attraverso gli occhi di una generazione decimata, rappresentata dal cimitero di Redipuglia, nel quale sono ricordati pressoVito Donatiello, promotore dell’iniziativa, ché tutti i cognomi delaccanto ad alcuni cimeli della Grande Guerra.

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Festa di SANTA Cecilia

Cena in castello per i 20 anni della Nuova Corale Come tutti gli anni, è arrivata la festa di S. Cecilia, patrona della musica sacra e speciale protettrice della nostra Corale Parrocchiale che porta, appunto, il suo nome.

Non si è trattato del solito appuntamento annuale, ma di un anniversario tutto speciale che abbiamo voluto ricordare con una festa particolare sabato sera 21 novembre 2015.

Quest’anno ricorre infatti il 20° anniversario della nostra Corale (fondata nel 1961 da don Mario Fasolini e dal maestro Vittorio Travostino, di Gattinara), che nel 1995, appunto, si è ingrandita con l’arrivo di nuovi elementi e, soprattutto, di un nuovo direttore: Federico Carola.

Non è da molto che io faccio parte di questo gruppo, ma in questi pochi mesi sento che c’è una forte unione fra i componenti, che si ritrovano, provano, si esibiscono a costo di molti sacrifici personali, accettandosi reciprocamente anche a fronte delle singole differenze e di qualche divergenza di opinione. Alla fine però, come è giusto che sia in un vero coro, tutti andiamo nella stessa direzione: non dico una bugia se affermo che svolgiamo con dedizione ed impegno questa attività, attività che non è fine a se stessa, ma che è portata avanti per il decoro della nostra parrocchia, per il piacere della comunità e, non da ultimo, per la maggior gloria di Dio. Credo che questo aspetto sia molto significativo e lodevole.

Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale che ci ha dato la possibilità di usufruire dei nuovi saloni attrezzati del Castello e grazie alla determinazione e alla tempra di Federico, si è riusciti ad organizzare questa bella festa, una festa con la “F” maiuscola, che ha coinvolto tante persone, non solo i cantori, ma anche i famigliari, gli amici, le autorità, i rappresentanti di qualche associazione locale.

Avevamo qualche timore: la pau-

ra di non avere successo, la paura che qualcosa andasse per il verso sbagliato. Questo evento era per noi molto importante.

Ma tirandoci su le maniche, chi più, chi meno, abbiamo elaborato il programma e siamo partiti con i preparativi.

Il ricevimento, svoltosi fra aperitivi, buffet, scambi di chiacchiere e buona musica, si è svolto come avevamo previsto.

Ci ha fatto piacere vedere una buona armonia collettiva ed una palese soddisfazione generale che sono stati il più gradito riconoscimento che potessimo ricevere.

A metà serata abbiamo allietato gli ospiti con una breve e curiosa proiezione di vecchie fotografie della corale, dalla sua fondazione (1961) sino ai giorni nostri.

Con un po’ di “magoni” e qual-

che risata, abbiamo rivisto tanti volti; qualcuno non c’è più, qualcuno c’è ancora, ma è molto cambiato.

Abbiamo concluso la serata con un po’ di karaoke amatoriale, buona musica e bei giri di walzer.

Ci auguriamo che questa festa sia davvero piaciuta a coloro che vi hanno partecipato; ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per l’allestimento della serata, in primis il sig.

Fulvio di Gattinara ed il suo staff che ha cucinato in maniera superba.

Ringraziamo il Comune che ci ha offerto l’uso del castello e ringraziamo di cuore coloro che hanno aderito al nostro invito, compaesani e non, per il sostegno dimostrato.

Un grazie speciale al nostro maestro Federico che ci sprona a fare sempre di più.

Sandra Giannini.

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DALLA PRO LOCO

IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

18 ottobre 2015 Gita a Diano d’Alba, di “sorì” in “sorì” Domenica 18 Ottobre scorso la Pro Loco ha organizzato l’annuale gita sociale a Diano d’Alba, in provincia di Cuneo, in occasione della manifestazione enogastronomica “I Sorì di Diano”: una suggestiva passeggiata tra i vitigni del dolcetto di Diano d’Alba, in un territorio unico e con una organizzazione che coinvolge ogni anno sempre più visitatori da ogni parte del Piemonte e dell’Italia.

Il percorso fra i vigneti, quasi interamente a piedi, è suddiviso in sei tappe: le prime cinque presso le aziende dei soci produttori vitivinicoli di Diano, ogni anno differenti, e l’ultima presso la Cantina comunale dei Sorì.

Ad ogni tappa è possibile sorseggiare ben sette diversi vini accompagnandoli con piatti tipici locali: l’edizione 2015 ha visto un trionfo di affettati, di carne battuta di Fassona con composta campagnola, di agnolotti del “plin “ alle erbe di Langa, di bocconcini di vitello al Dolcetto, di formaggi del territorio e di dolci langaroli.

Un appuntamento, quello a Dia-

no d’Alba, diventato quasi una tradizione per la nostra Pro Loco e che ha visto la partecipazione di un bel gruppo di soci .

15 novembre GIORNATA DEL RICORDO: Memorie del centenario della Grande Guerra.

29 novembre 2015 Pranzo sociale a scopo benefico per l'acquisto di n 10 brandine per la locale Scuola dell'Infanzia Flora Patriarca Nelle tre foto la gita a Diano d’Alba lo staff schierato davanti al banchetto con specialità dell’Italia unita dopo la Grande Guerra e un momento del pranzo benefico.

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GEMELLAGGIO

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PONTCHARRA NEWS Telethon : 4 - 5 - 6 dicembre 2015 È in un Coléo straordinariamente pieno di gente che è iniziata venerdì sera la “tre giorni” organizzata dai comuni di Saint-Maximin e Pontcharra per partecipare, come gli altri 250 comuni dell’Isère, alla raccolta fondi da destinare al Téléthon per la ricerca sulle malattie genetiche, fondamentale al fine di migliorare le condizioni dei malati e dar loro, così come alle loro famiglie, la speran-

za di una vita di qualità superiore.

La serata si è aperta con la commedia musicale dal titolo: “Viaggio nel paese dei cartoni animati”.

Sulla scena un gruppo di 6 cantanti locali, le associazioni di ballo “Petits rats” , “Acti danse” e “Tip-Tap” ed alcuni giovani della scuola di musica. Grazie a tutti questi talenti che avevano una voglia matta di fare piacere al pubblico, lì convenuto per vederli ed ascoltarli, la serata è scivolata via senza renderci conto del tempo trascorso. In supplemento di questa prestazione che è durata più di due ore, una vendita di dolci realizzati dai genitori di alunni delle tre scuole di Pontcharra: Cesare Terrier, Villard-Benoît e Villard-noir. Un piccolo bar offriva di che cosa dissetarsi e dividere le prime impressioni su questo spettacolo preparato in meno di tre mesi da tutti gli artisti. Alla fine dello spettacolo, Marie-Claude Guimet, la coordinatrice del Téléthon per l’alto Grésivaudan ha espresso tutta la sua gioia davanti al pubblico, così numeroso, per questo formidabile slancio di generosità che permetterà di far evolvere la ricerca ed il benessere dei malati.

Sabato mattina il Téléthon si è spostato sulla piazza del mercato per proporre di partecipare acquistando un buon piatto di risotto, le salsicce e le specialità dolciarie, il tutto preparato dalle associazioni, Amitié Pontcharra- Rovasenda, Pontch’éthon e Ginnastica volontaria.

Domenica continuano le attività : al mattino sulla piazza Bayardo con danze a cura dell’associazione “Acti danse”, nel pomeriggio al Coléo grande tombolata organizzata da ADMR, vale a dire l’associazione per l’assistenza a domicilio. Durante lo svolgimento della tombolata c’è stato l’intervento di una mamma con il figlio di 15 anni, affetto

da una malattia genetica, ma che vuole vivere la sua vita il più intensamente possibile. La sua testimonianza davanti ai partecipanti alla tombola è stata commovente ed ha scatenato gli applausi del pubblico. Poi il gioco ha ripreso il suo corso. Amélie Boury, la Rosière 2015, ha dato man forte a René Baccard per annunciare i numeri sorteggiati e consegnare i premi ai giocatori che hanno avuto la fortuna di vincere.

In chiusura risultava già raggiunta la somma di oltre 17.000 euro, ancora provvisoria.

Jacques Gaudry Ultimissime!!!! Poco prima di andare in stampa l’amico Bruno Mathon ci conferma il risultato aggiornato: 18.261,83 euro dei quali € 1.211,50 grazie alle manifestazioni organizzate a Saint-Maximin.

Sabato 12 dicembre 2015.

Mercato di Natale Nella giornata di sabato 12 dicembre si è svolto il previsto mercato di Natale nel centro città.

Come ogni anno l’Associazione Amitié Pontcharra Rovasenda aiutata dai giovani frequentanti il corso di lingua italiana presso il Collège “Marcel Chêne” di Pontcharra, ha venduto venderà i prelibati “Panettoni” italiani, provenienti dalla ditta Filosseni di Roasio, a vantaggio degli scambi culturali nell’ambito del gemellaggio.

PROSSIMI APPUNTAMENTI FESTA PATRONALE A ROVASENDA 28 e 29 MAGGIO 2016 FESTA DELLA ROSIERE A PONTCHARRA 2 e 3 LUGLIO 2016 L’Associazione Amitié Pontcharra Rovasenda e tutti gli amici del gemellaggio si uniscono a me per ringraziare le Autorità Civili e Religiose, i soci e i simpatizzanti per il sostegno e per la valida collaborazione che fa sì che il gemellaggio prosperi nel tempo. A tutti auguriamo BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO

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ANNO NUOVO… VITA NUOVA… Sembra la classica frase che diciamo quando vogliamo voltare una pagina della nostra vita, e il titolo che abbiamo scelto per l’articolo di questa edizione è rappresentativo della fase di trasformazione che ha iniziato ad attraversare la nostra società sportiva.

Come molte volte accade, anche in squadre e campionati molto più importanti, dopo molti anni giunge il termine di un “ciclo” e parecchi elementi che hanno formato lo zoccolo duro della rosa decidono di chiudere la loro carriera sportiva e appendere le scarpe al chiodo. Così è stato per noi al termine della passata stagione quando, dopo una brillante annata terminatasi con la vittoria del girone e un’ottima fase play-off condotta fino alle semifinali, quasi tutto il reparto offensivo ed alcuni storici e consolidati giocatori difensivi hanno detto basta.

Anche l’organigramma dirigenziale ha visto alcune rivisitazioni e nuovi ingressi, una su tutte la presidenza onoraria del sig. Verri Giampiero che sin da ora desideriamo ringraziare.

Con questo nuovo scenario che si è presentato a noi dirigenti prima di iniziare la stagione 2015-2016, la nostra prima preoccupazione è stata ovviamente quella di rimpolpare numericamente la squadra e possibilmente portare anche linfa giovane nelle nostre fila, pur mantenendo un buon livello qualitativo di gioco.

Il nuovo gruppo dà il via alla stagione con il primo ritrovo il 29 agosto e da lì affronta il nutrito programma di amichevoli allestito nel pre-campionato.

La rosa di partenza è ancora rimaneggiata e l’inizio non è sicuramente dei più confortanti, tant’è vero che in tutta la fase di preparazione non riusciamo nemmeno a racimo-

lare una vittoria. Siamo però perfettamente consci dello scotto iniziale da pagare, considerato anche il fatto che la ricerca dei nuovi elementi da inserire in gruppo non è stata né facile né immediata, bravi sono stati quest’ultimi a inserirsi celermente nel nuovo ambiente e lottare sportivamente per la causa.

Il campionato 2015-2016 si svolge anche quest’anno nel territorio biellese pur essendoci stato un cambio federativo (siamo passati dall’ente A.C.S.I. all’A.S.C.); ci sono sempre due gironi da dieci squadre ciascuno, al termine del quale si svolgerà una fase play-off tra le migliori otto classificate (le prime quattro di ogni girone) per determinare il Campione Provinciale.

L’impegno dei ragazzi non è mai mancato, la nostra compagine può infatti vantare (così come la scorsa stagione) la miglior difesa di tutto il torneo anche se di contro siamo poco lucidi sotto porta, visto le molte occasioni da rete che ci procuriamo ogni partita.

Col passare delle settimane, gara dopo gara, i nostri stanno acquisendo sempre più affiatamento e anche

avendo ancora molti difetti tecnicotattici da migliorare, ad oggi (terminate da poco le gare del girone di andata) la nostra squadra occupa la seconda posizione in classifica a pari merito con la società Cedas Lancia di Verrone e dietro a Fulgor Valdengo (già campione lo scorso anno).

I risultati sono dunque già buoni e c’è speranza più che fondata di proseguire su questa strada per un ulteriore miglioramento.

Permetteteci infine un ringraziamento anche al nostro mister Fabrizio Poletti, che segue ancora con la consueta passione il suo team e dottrina con pazienza i suoi calciatori.

Ora, giunti alle festività invernali, anche le attività sportive cessano per poi riprendere in gennaio e portarci al girone di ritorno che partirà agli inizi di febbraio.

Sabato 19 dicembre si svolgerà la tradizionale cena di Natale della sportiva per lo scambio di auguri e cogliamo l’occasione per porgere i migliori Auguri di Buone Feste anche a tutti i rovasendesi !!!

La Dirigenza A. S. D. ROVASENDA

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LA PAGINA SPORTIVA

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INIZIO COL BOTTO PER LA ASD EKYGYM Inizio col botto per la ASD Ekygym che, alla sua seconda stagione, vede già protagoniste alcune delle proprie ginnaste.

Sono appena andate in scena, nel mese di ottobre, le gare regionali di serie C per la Federazione Ginnastica d’Italia, dove Ekygym, con l’ormai consueta collaborazione con APD Pietro Micca di Biella, ha schierato 2 rappresentative: in C3 Beatrice Baldi e Letizia Pansararsa; in C2 Misia Russo con le compagne Martina Pozzato e Alice Andreetto (Pietro Micca). Se nella prima prova del 4 ottobre le due squadre si erano piazzate ottimamente, rispettivamente con il 2° e 3° posto, nella gara di domenica (la 2° prova) entrambe le squadre hanno sbaragliato la concorrenza, vincendo il titolo di Campionesse Regionali, aggiudicandosi di diritto la qualificazione alle Finali Nazionali di Jesolo del 26-28 novembre. Inutile sottolineare l’enorme soddisfazione di tecnici, collaboratori e della dirigenza, in primis Erika Zurlin, che al di là dei risultati agonistici, ha saputo strutturare in poco tempo una realtà solida ed organizzata, che ormai conta oltre 90 iscritti. “La gioia per le vittorie è sicuramente immensa, ma il vero risultato (spiega Erika) si concretizza ogni giorno in palestra (il Salone Polivalente di Rovasenda) dove, con l’aiuto di tanti, non solo si formano delle atlete, ma si crescono bambine e ragazze con principi sani di rispetto e lealtà. Poi c’è la gara, un’esperienza di vita, in cui ci si abitua in fretta a superare le difficoltà. Queste creature sono il nostro futuro ed è giusto fare il meglio per loro”.

Sono stati 2 fine settimana intensi ed importanti per ASD Ekygym, che ha visto quasi la metà delle proprie atlete (43 in tutto su 90 iscritti) partecipare ad appuntamenti Nazionali di squadra.

Per la Federazione Ginnastica d’Italia (a Jesolo) con 2 rappresentative alle Finali Nazionali di serie C3 e C2, con gli ottimi piazzamenti, rispettivamente al 12° posto di Beatrice Baldi e Letizia Pansarasa e 28° posto di Misia

Le Campionesse regionali Federazione Ginnastica d’Italia : Beatrice Baldi e Letizia Pansarasa, a sinistra sollevano il trofeo, sopra con Erika Zurlin.

Russo, con il raggiungimento degli obiettivi personali.

Per il Comitato PGS, al trofeo Nazionale Don Gino Borgogno, Ekygym contava ben 13 squadre, divise nei vari programmi e categorie di età. Ovviamente non sono mancate vittorie e piazzamenti, che fanno ben sperare per gli appuntamenti futuri nel Campionato PGS. L’ASD Ekygym, solo alla sua seconda stagione di vita, si può ormai considerare una “macchina” ben avviata, non solo per i meriti sportivi, che ad ogni appuntamento si fa notare per l’ottima preparazione ed organizzazione, ma anche per la mentalità da grande “Associazione Sportiva”, sempre attenta alla gestione del personale, degli investimenti e della sicurezza. Proprio nelle prossime settimane Ekygym ed il Salone Polivalente di Rovasenda potranno entrare nell’elenco delle “STRUTTURE CARDIOPROTETTE”, grazie all’acquisto del defibrillatore e alla formazione del personale. “E’ un passo importante per la sicurezza di tutti, che va al di là degli obblighi di legge, un valore aggiunto per la nostra Associazione”. Così spiega il Presidente, che ancora una volta ci tiene a ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla raccolta fondi durante la Cena Associativa svoltasi venerdì 13 novembre al Castello di Rovasenda, con la presenza di Sindaco e Vicesindaco. “E’ stata una bella serata all’insegna del divertimento e dell’ottima compagnia... e del buon cibo! (si ringrazia l’ASD Rovasenda). Grazie all’aiuto di tutti abbiamo coperto quasi l’intera cifra destinata all’acquisto del defibrillatore”.

Erika Zurlin

Per Ekygym

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LA PAGINA SPORTIVA

I TRAILERS DI NOTTE...

Mercoledì 25 novembre un gruppo di persone, circa una ventina, si ritrovano al Bar Red Iris Caffè da Ismail, sono runners, consumano velocemente un caffè, e in una serata con una enorme luna piena, offuscata solo da qualche nuvola, con una temperatura che cominciava a farsi sentire piuttosto rigida, alle 20.30 escono dal bar accendono le lampade frontali di cui son dotati, e di corsa partono, percorrono la via Circonvallazione, la attraversano per imboccare la via Torino e si addentrano nel bosco attraverso la strada che porta al torrente - zona tre scalini - di lì spariscono......e con loro le lucine in fila indiana .. per poi ricomparire in paese dopo circa un’ora e mezza...

La domanda per chi ci ha visto è sorta spontanea: ma chi sono? Dove vanno? Cosa fanno? Quella sera tra i partecipanti tre Rovasendesi Elena Fioretta, Andrea Battagion ed io.....ma gli altri chi erano???? Sono matti...con questo freddo...ma poi col buio !?!!

Provo a spiegarvelo... .....Siamo i "trailers di notte" o come ci definiamo noi " i Lupi" un gruppo di amici di svariate societá podistiche e non...provenienti dal Piemonte e Lombardia, che settimanalmente, in linea di massima tutti i mercoledì, si ritrovano, di notte, per ululare in compagnia e sgranchire le zampette in amicizia, per un allenamento comune.

Tre i momenti o meglio "tempi" sacri del nostro appuntamento settimanale – il ritrovo - ore 20.15 comunicato dagli Admin del gruppo agli iscritti attraverso Facebook. Tutte le settimane veniamo avvisati attraverso il social circa la location prescelta, la topologia e lunghezza del circuito, il locale dove cenare “insieme” – la partenza - ore 20.30 per un percorso sempre preparato....da un minimo di 10 a un massimo di 13/15 Km...diverso ogni settimana ....talvolta pianeggiante...talvolta collinare...con salite che per le “tartarunners” come me, sono davvero faticosissime.....ma il motto dei Lupi é: “ il branco non lascia indietro mai nessuno”. Infatti ci sono podisti molto allenati nel gruppo, che si cimentano in gare veramente impegnative con lunghezze da capogiro, maratone, Trail e ultra Trail......ma sono davvero persone di un’ umiltá disarmante, ti aspettano, ti spronano a migliorarti, addirittura ti prendono per mano se necessita, e ti trascinano lassù…. dove le tue gambe....e la testa sembrano non poter arrivare..

- il terzo tempo...dove scorrono fiumi di birra....si mangia e si sorride...ci si racconta...si diventa amici....e si accolgono così tutti i benefici che questo sport genera.....

Quindi ecco che il mercoledì 25 novembre scorso il nostro ritrovo é stato al bar Red Iris Caffè, alle 20.30 puntuali siamo partiti per un allenamento di circa 13 km con circuito che si è snodato tra le risaie rovasendesi fino a raggiungere le Cascine Maria, Bellotto, la Plata e di lì il ritorno costeggiando il torrente, con un tratto dentro al bosco, sbucando in regione “trovone” , un paio di Km e siamo rientrati al campo sportivo...con obbligato passaggio per la storica piazza del nostro castello e sosta foto ricordo!

Ci aspettava ...per giustamente reintegrare i sali minerali e le calorie bruciate...un terzo tempo strepitoso presso l' ASD Rovasenda, che oltre a metterci a disposizione le docce calde

dell' impianto sportivo ci ha preparato una deliziosa cena....

Anche qui rinnoviamo i ringraziamenti e i complimenti per l’ ospitalitá e la pazienza...visto che dato l’ orario di partenza del ns allenamento ci siamo messi a cena praticamente alle 23.00 e Federico e Walter ci hanno pazientemente aspettato.... È così dunque che questi “matti” che né il buio, né il freddo, né la pioggia, né la nebbia ...riescono a fermare...... tutti i mercoledì si ritrovano. Da quando la storia dei Lupi è iniziata, circa tre anni fa....il gruppo ha organizzato - a oggi - 130 allenamenti....130 uscite ...tantissimi i km percorsi... tantissime le emozioni vissute....e il 127^ allenamento i capo branco, che cercano di toccare un po› tutti i Comuni di provenienza di ciascun lupo, lo hanno programmato a Rovasenda....per me un grande onore!

Io personalmente , corro da meno di due anni e pur avendo conosciuto questo gruppo solo da pochi mesi.....sostengo che l’ allenamento del mercoledí sera coi lupi.....crea dipendenza...diventa irrinunciabile....perché davvero riassume a mio avviso tutti i benefici che la corsa genera.....e questo tipo di allenamento in particolare.... La corsa di per sè oltre che ai benefici propriamente fisici -é risaputo -scarica tantissimo la tensione e lo stress che la quotidianitá lavorativa e personale genera, l’ allenamento comune ti permette di condividere con altri individui la tua stessa passione...la voglia di fare movimento...la voglia di stare insieme...la fatica, la voglia di metterti in gioco sempre...di migliorarti.....ogni giorno...nella corsa e nella vita.... e poi correre di notte.....nei boschi....a contatto con la natura...i suoi profumi...i suoi rumori ovattati...ha un sapore ancora piú unico....difficile da spiegare....va vissuto....sperimentato....per me che ho praticato Yoga tanti anni posso dire, diventa quasi meditazione….. Dovevano essere due righe, ma ahimè sono una lupetta chiaccherona….

Ora vi saluto e porto a voi tutti i saluti dal Branco...vi auguriamo un sereno Natale.....e credetemi un paio di scarpe da running...passo dopo passo...km dopo km....e la fatica si trasforma unicamente in benessere fisico, mentale ed interiore.... ....e per finire....la nostra parola dordine: Auuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!

Antonella Giavara

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BATTESIMO PILOTTA AURORA nata all’ospedale di Ponderano (Biella) il 28 agosto 2015, secondogenita di Alessandro e Sabrina ELIFANI , è stata battezzata da Don Cristiano il 22 novembre 2015 nella nostra chiesa parrocchiale. Ad accompagnare alla fonte battesimale la piccola Aurora la madrina Cinzia Canevarolo ed il padrino Clemente Scapola, i famigliari e tanti amici.

“La Torre” si complimenta con Alessandro e Sabrina per la figlia Aurora, nata per la felicità del fratellino Daniel, dei nonni materni ELIFANI Franco e Marisa, residenti a Tronzano V.se, e dei nonni paterni PILOTTA Angelo e Lucia, residenti a Gattinara.

“La Torre” porge le più vive felicitazioni ai genitori e a tutti i parenti e formula per la piccola Aurora, neo battezzata, gli auguri di poter crescere sana e felice, circondata dall’amore di tutta la famiglia, in compagnia del fratellino Daniel.

NATI PELUCCHI TOMMASO, nato il 23 settembre alla Clinica Mangiagalli di Milano, primogenito di Luca e di Valentina Barbero, residenti a Paderno Dugnano e nostri lettori.

“La Torre” si congratula con i genitori per questa nuova nascita e porge le più sentite felicitazioni ai nonni materni Barbero Giuseppe e Lorella Peveraro, al nonno paterno Pelucchi Piero, alla bisnonna Iva, raggiante per l’arrivo di Tommaso.

Al piccolo Tommaso “La Torre” porge i più fervidi auguri di crescere sano e felice, circondato dall’amore della famiglia.

SIMINA LEONARDO nato a Borgosesia il 7 settembre 2015, primogenito di Carmine e di Miriana Brigo. Pur essendo residente a Gattinara, il piccolo Leonardo ha radici rovasendesi, poiché la sua mamma è figlia di Renata Pansarasa e di Gianfranco Brigo.

“La Torre” si felicita con i genitori per questa nuova nascita e porge sentite congratulazioni ai nonni materni Renata e Gianfranco, ai nonni paterni Salvatore e Maria, residenti ad Arborio Al piccolo Leonardo “La Torre” rivolge l’augurio sincero di crescere sano e felice, circondato da tanto amore.

MATRIMONIO

Il giorno 18 luglio 2015 si sono uniti in matrimonio MICHELA GAVINELLI di anni 33 e FABIO DI PALMAdi anni 37 nella chiesa di Comignago.

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DEFUNTI FRÀ LUCIANO di anni 90

renti e assicura il ricordo nella preghiera.

ROGGERO GIAN FRANCO di anni 80

Nato a Biella il 28.5.1925. Deceduto l’8 novembre 2015 all’ospedale di Ponderano (Biella) Sepolto a Rovasenda il martedì 10 novembre 2015.

Ne danno il triste annuncio il fratello Pier Antonio con la moglie Giuseppina, la nipote Arianna con i figli Edoardo e Filippo, Enzo, cugini e parenti tutti.

Sovente ho avuto occasione di incrociare Luciano mentre con la sua Mercedes raggiungeva Rovasenda oppure rientrava a Villarboit dopo aver trascorso alcune ore spensierate al bar in compagnia per una sfida alle carte. Luciano ha vissuto momenti molto tristi con la perdita della moglie Miranda Barile. Ciò nonostante ha sempre cercato di non far pesare sugli altri le sue tristezze, anzi, ha continuato a frequentare Rovasenda ed i suoi amici di sempre.

In Paradiso non sarà la sua Mercedes a portarlo ma la sua sofferenza per tanti eventi molto tristi.

E oggi Rovasenda gli rivolge l’ultimo saluto e l’augurio che il Signore gli faccia dono della felicità eterna.

“La Torre” porge le più sentite condoglianze a tutti i familiari e pa-

Nato a Carisio il 9 agosto 1935.

Deceduto il 12 novembre 2015 nella propria abitazione.

Sepolto il 14 novembre 2015 nel cimitero di Rovasenda Ne danno il triste annuncio la moglie Ceffa Franca, il figlio Roberto con la moglie Sonia Tomasoni e l’adorato nipote Artiom, la sorella Rosangela con il marito Carlo Roncarolo e la figlia Maria Teresa con la sua famiglia, cognati, cognate, nipoti, cugini e parenti tutti.

Persino il poeta Giovanni Pascoli espresse il suo turbamento all’avvicinarsi della morte e così scriveva: “Si sente un galoppo lontano / che viene, che corre sul piano / La Morte! La Morte! La Morte!”

Quest’anno quel ferale galoppo l’abbiamo sentito almeno quindici volte arrivare in paese, fino all’altra sera quando la morte ha trovato la sfortunata fronte di Gian Franco ove posare la sua mano.

Un giorno un pittore dipinse la morte con una terribile falce in mano. E San Carlo Borromeo (la cui

festa cade il 4 novembre) giustamente gli fece con dolcezza l’osservazione “No!, non con la falce ma con una chiave d’oro in mano, perché la morte ci apre la porta di un altro mondo, un mondo assai più bello! Passeremo dunque ad una miglior vita entrando in quella “luce di gloria” che ci manifesterà il Buon Dio”.

San Paolo nella sua lettera ai Romani ci dice in maniera convincente perché non dobbiamo temere la morte con parole di speranza. E poi Gesù nel Santo Vangelo ci rassicura con altre parole davvero consolanti.

Ecco allora che anche il lugubre spettacolo di fiori e di ceri del camposanto in questi giorni, in questo mese dedicato ai defunti, sembra sussurrarci questo pensiero: “Resurrecturis” ovvero “per coloro che risorgeranno” e quei lumi diventano augurio e certezza di una luce di una vita eterna.

E quei fiori sulle tombe e, oggi, sul feretro di Gian Franco, omaggio gentile, sono promessa e caparra di Paradiso.

Rimane il dispiacere per il distacco, ma che viene lenito da tanti bei ricordi.

Gian Franco se ne è andato…Era una persona buona, simpatica, allegra, contenta… Quelle persone che io definisco pietre vive di un paese.

Perché sempre presenti.

Quindi sentiremo la sua mancanza e con lui se ne va un altro pezzetto di Rovasenda…

Ma adesso con più serenità possiamo formulare per Gian franco e anche per tutti noi la nostra accorata preghiera di commiato: “Mio Dio spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù, la Vita Eterna!”.

Il male incurabile ha debilitato velocemente il corpo e lo spirito di Franco. Sempre così disponibile ad aiutare la moglie per la consegna

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ANAGRAFE

del lavoro con il furgone con qualche puntatina al bar per incontrare gli amici, dall’inizio dell’anno amava però trascorrere un po’ di tempo in compagnia dell’adorato nipote Artiom, venuto dal gelo ma che con la sua semplicità e la sua voglia d’amore ha saputo conquistare il cuore di tutti.

Franco negli ultimi tempi è stato costretto a letto, consolato dalla presenza di tutti i suoi cari.

La morte è sopravvenuta repentina lasciandogli la possibilità di rimanere nella propria abitazione.

Con la morte di Gian Franco, e prima ancora di Mario Mossotti, scompare un pezzo della mia vita e della mia storia personale.

Mario e Gian Franco sono i miei cugini materni ai quali sono sempre stata molto affezionata e che ho frequentato di più. Franco era anche il mio testimone di nozze e mi lascia il ricordo del suo animo semplice ed accomodante.

Ileana “La Torre” porge le più sentite condoglianze ed il più vivo cordoglio alla moglie Franca, al figlio Roberto con la moglie Sonia e l’adorato nipote Artiom, alla sorella Rosangela con il marito Carlo e la figlia Maria Teresa e famiglia, a cognati, cognate, nipoti, cugini e parenti tutti.

I familiari del defunto Gian Franco, nell’impossibilità di farlo individualmente, desiderano esprimere dalle pagine di questo notiziario il più sentito ringraziamento a tutti coloro che con la presenza, la preghiera, i fiori e gli scritti hanno dato dimostrazione di stima ed affetto e preso parte al loro dolore.

PANSARASA NIDA ved. Bosso di anni 84 Nata a Rovasenda il 15.5.1931 Morta l’8.12.2015 all’ospedale di

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Novara Sepolta a Rovasenda il 10 dicembre 2015 Ne danno il triste annuncio la figlia Mirella con il marito Carlo, gli adorati nipoti Filippo e Fabiola, la sorella Bruna con il figlio Alberto, cugini e parenti tutti.

Nida passò la sua giovinezza in modo semplice e normale per quei tempi, ad eccezione del grave incidente sul lavoro presso un’ officina meccanica locale che gli recise due dita di una mano.

Alla maggiore età si era fidanzata con il concittadino Armando Bosso, che subito dopo decise di andare in Sud Africa per trovare lavoro. Ricordo di aver, con Nida, accompagnato Armando a Venezia alla partenza della motonave Europa, che lo avrebbe portato a Pretoria.

Armando trovò lavoro presso un’ impresa di costruzioni, ove con la sua pronta intelligenza e con tanto impegno diventò un provetto operaio edile.

Quando Armando raggiunse una certa indipendenza economica, i due fidanzati decisero di sposarsi per procura e quindi riunirsi in Sud Africa, ove viveva dal 1934 Piero Pansarasa, padre di Nida.

Si sposarono, e Nida raggiunse Armando dopo la traversata dell’oceano passata sulla stessa motonave Europa del Loid Triestino. In Sud Africa nacque la primogenita Mirella. Dopo alcuni anni, anche a seguito

di una patologia del cuore, decisero di fare ritorno in Italia, cosa che avvenne nel 1963, quando Mirella aveva sei anni.

La prematura morte dello Zio Antonio, panettiere in piazza Libertà, diede loro l’occasione di subentrargli nel 1964 e per tanti anni gestirono il forno e il negozio di alimentari dello zio.

Nel frattempo la figlia Mirella sposa il concittadino Bardotti Carlo, che possiede una sua officina meccanica in paese, e da questo matrimonio nacquero Filippo e Fabiola per la felicità della nonna Nida.

La sventura ancora una volta colpì il nuovo gestore, infatti la patologia cardiaca di Armando incominciò ad aggravarsi fino a portarlo alla morte per insufficienza cardiaca a soli 54 anni.

Nida con coraggio e con caparbietà, avvalendosi di collaboratori, continuò a gestire il forno e il negozio fino al raggiungimento della pensione.

Nida con la cessazione del suo gravoso impegno nel negozio, condusse una vita da normale pensionata, sino a quando le sue condizioni di salute incominciarono a perdere colpi, causa una grave malattia degenerativa, in seguito aggravata da altre due gravi patologie.

Combattè questa sua ennesima sfortuna con coraggio, sperando nel miglioramento dei suoi mali, cosa che non poteva avvenire a causa della loro gravità.

Gli ultimi anni della sua vita furono un calvario, mitigato solamente dalla presenza e dall’aiuto costante della figlia Mirella.

Dopo vari ricoveri in ospedale, è cristianamente deceduta in una struttura ASL di Momo, assistita dai suoi cari.

Alla figlia Mirella, alla sorella Bruna, al genero Carlo e ai nipoti Filippo, Fabiola e Alberto Colloca “LaTorre” porge le più sentite condoglianze. ***

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La Torre 6 /2015 COLOMBO ARNALDO di anni 77

Nato a Rovasenda il 6.7.1938 Morto a Rovasenda il 9.12.2015 nella propria abitazione Tumulato a Rovasenda il 12 dicembre 2015 nella cappella cimiteriale di famiglia.

Ne danno il triste annuncio i cugini Vittorio, Liliana, Anna, Flavio, Danila ed Alberto, gli affezionati amici Oliviero e Rita Garella, cugini, parenti e tutti coloro che gli hanno voluto bene.

“LaTorre” porge le più sentite condoglianze ai parenti, gli amici e tutti coloro che lo ricorderanno con affetto.

Incredula… ricordandoArnaldo Adesso sei per sempre con la Tua Mamma Lucia, “Una ragazza di risaia”, come l’avevi definita nel Tuo libro del 2012, che se ne era andata dolcemente a 101 anni il 25 novembre 2011: “Quando una madre scompare si porta via un intero modo di fiducia, di confidenze e ti assale il terrore di perdere anche i ricordi”.

La prima cosa che ho pensato quando mi hanno telefonato dicendomi che eri stato trovato senza vita nel Tuo studio, con ancora

tra le mani La Torre è che: “Ognuno è solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole” : la cifra della Tua esistenza è racchiusa in questi versi di Quasimodo, una solitudine controllata, addomesticata, blandita, che qualche volta mi ero illusa di mitigare con un dialogo. Imbozzolato in un “nocciolo di pena” eri alla ricerca di un senso da opporre alla generale assurdità del mondo. Ti aiutava la Tua Fede: grande, sincera, mai sfiorata da alcun dubbio sull’operato della Provvidenza.

Questa terra di Baraggia è la tua terra, questa gente è la tua gente, non ti sei mai mosso di qui, ma hai viaggiato molto, attraverso la lingua, attraverso la scrittura, e il tuo è stato un gran viaggio, perché sei riuscito a trasformare terra e gente in un “luogo”, in un “paese”: più di mille anni di storia sono diventati un destino.

Con i Tuoi Libri hai condotto per mano chi non conosceva questo paesaggio e soprattutto l’hai fatto amare nella sua immobile unicità. Grazie Arnaldo per la Tua Amicizia, che si coniugava sempre con una grande delicatezza: non amavi apparire, ma c’eri e resterai nel mio cuore.

Piera Mazzone Arnaldo Colombo è stato uno storico molto importante per l’associazione “Les Amis de Bayard” e questo fin dal 1973, l’anno del gemellaggio tra Pontcharra e Rovasenda, iniziato dai sindaci Alfeo Vezzù e Jean Menetrey, affiancati da Jean Baccard, allora presidente degli Amici del Bayardo.

Arnaldo ha incominciato a lavorare con l’équipe di Camille Monnet sulla vita del Cavalier Bayardo ed in particolare sulle circostanze ed il luogo esatto della sua morte.

Dopo la scomparsa di Camille Monnet, Arnaldo Colombo ha di preferenza lavorato in solitario, ispirato da vivo sentimento, pubblicando successivamente una mezza dozzina di libri e numerosi articoli sulla storia del suo eroe, “il Cavalier

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Bayardo”.

Egli era così visibilmente appassionato che il suo lavoro risultava sempre molto convincente.

Ogni volta che le associazioni “Les Amis de Bayard” o “Amitié Pontcharra - Rovasenda” si recavano a Rovasenda, per l’incontro annuale di gemellaggio, Arnaldo era lì, sempre, presenza la sua discreta ma costante, presenza rassicurante e nelle stesso tempo riservata. Le sue conversazioni erano però rare; lui preferiva scrivere!!!.

Ma al di là della sua attività come storico, devo dire che, personalmente, ero molto legato ad Arnaldo.

Tra di noi c’era una complicità quasi sempre silenziosa.

Il nostro incontro incominciava ogni volta con una stretta di mano timida, ma profonda, e veramente affettuosa, poi seguivano solo scambi di sguardi complici.

Da qualche anno avevamo l’abitudine di portare, per un tratto, la statua della Vergine durante la processione religiosa della festa patronale, occasione d’incontro anche del gemellaggio.

L’ultima volta, a maggio di quest’anno, è stato lui che è venuto a chiedermelo.

Noi allora abbiamo portato, fianco a fianco, ancora una volta, la statua della Madonna, avvertendo reciprocamente che eravamo tutti e due affaticati, più del solito, senza dubbio al limite della nostra forza fisica, ma eravamo soddisfatti e felici di avere, ancora una volta, condiviso questo momento.

Ci siamo rivisti alla Messa, poi lui è partito, discretamente, come sempre, salutandomi con un lieve cenno della mano.

Non sapevo che quello sarebbe stato l’ultimo sguardo che mi avrebbe rivolto, l’ultimo segno di un’amicizia silenziosa.

Addio Arnaldo, tu eri un mistero, ma non per me….

Jacques Viret Presidente associazione “Les amis de Bayard”

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In poco tempo ho perso quattro amici Era la fine di agosto dell’anno scorso, quando ho dovuto fare le condoglianze ad Adriana ed ai figli di Mario Mossoti, lasciatoci improvvisamente mentre dormiva.

Accennai al grande vuoto che ha lasciato negli amici che tutti i giorni lo incontravano alla partitella del pomeriggio.

“Adesso il suo posto al tavolo da gioco è vuoto, ma non nella mente dei suoi amici, presenti in massa ai suoi funerali, che lo ricorderanno per sempre” Noi tre rimasti, dopo lo sbigottimento iniziale avevamo recuperato una parte della passione di prima e seppur a fatica, siamo riusciti a crogiolarci nel gioco che a noi serviva per staccare la corrente ad una vita tutta uguale e monotona, ad eccezione di Renato che ancora è parzialmente impegnato.

Il più anziano del gruppo era il novantenne Luciano Frà che dopo la morte della sua compagna aveva lasciato Gattinara per andarsi a stabilire nel paese natio a contatto con la famiglia del fratello e della nipote Arianna.

Guidava ancora la sua vecchissima Mercedes verde e tutti i giorni veniva alla partita per poi attendere nel bar l’ora consentita per andare a trovare l’ultracentenario suocero Armando Barile, ricoverato da parecchi anni nella casa di riposo Beraud.

Anche se al momento delle nozze con sua figlia Miranda, Armando fosse stato decisamente contrario al punto da interrompere ogni relazione col genero, col tempo i rapporti migliorarono in ricordo della prematura dipartita di Miranda, avvenuta per un tumore all’età di trent’otto anni.

Luciano aveva appena compiuto novant’anni ma non li dimostrava. Ci teneva ad essere in perfetta forma e ogni mattina pedalava per quasi un’ora sulla sua cyclette..

Alcune volte si fermava a pranzo da Miriam per degustare un piatto della sua panissa, piatto che gradiva in modo particolare.

Un giovedì, giunse al bar in ritardo: il suo viso aveva un colore strano, tra il giallo ed il marrone chiaro. Si capiva che era in preda ad un qualche malessere non da poco.

Il giorno dopo, giunse al bar la notizia del suo ricovero all’ospedale di Biella. Gli avevano diagnosticato un tumore al pancreas e doveva essere operato urgentemente. Durante l’operazione ebbe un arresto cardiaco, quindi la sala di rianimazione ed infine la morte. In pochi giorni Luciano era passato da una vita tranquilla e felice alla morte, lasciando i suoi due amici di gioco sbigottiti e increduli.

Oramai il quartetto era distrutto, mancando i rincalzi, fu giocoforza rivolgersi agli amici dello scopone scientifico. Chi primeggiava tra gli “scopisti” era il Gian Carlo Bernascone. Giungeva al bar tutti i giorni verso le 13,30 dopo aver lasciato gli amici per oltre mezz’ora a “friggere” in attesa del suo arrivo.

Dopo aver degustato il caffè di Miriam, si sedeva subito al tavolo da gioco e con le sue battute argute e pungenti nei confronti di compagni meno esperti, riusciva a far sorridere anche gli altri occasionali avventori.

Recentemente era stato colpito da una brutta influenza che era degenerata e lo aveva costretto a curarsi seriamente per problemi polmonari. Tossiva parecchio e in alcune circostanze era solito dire che era colpa dei diserbanti e dei fitofarmaci usati con troppa disinvoltura per tanto tempo nelle sue risaie.

Dopo giorni di assenza, arrivò nel solito bar e gli amici si congratularono per la sua buona cera: : pareva che la crisi fosse scomparsa del tutto.

La notte stessa invece, moriva improvvisamente per un infarto fulminante.

Noi amici del bar dopo questa nuova grave perdita, siamo rimasti allibiti. Pareva che una qualche maledizione avesse colpito il gruppo dei giocatori.

Dopo la scomparsa di Mario avvenuta l’anno scorso ad agosto e di altri due cari amici, Luciano e Gian Carlo, che nel giro di pochi giorni ci avevano lasciato sconvolgendo i nostri affetti, sembrava impossibile che potesse ancora accaderci altro di brutto. Invece dopo una malattia degenerativa durata alcuni mesi, dopo alcuni giorni ci lasciava anche Franco Roggero, un vero amico che, da amico vero, aveva sempre trattato tutti i rovasendesi. Per le sue conoscenze di meccanica, veniva spesso chiamato per risolvere problemi all’autovettura, al motorino, alla bicicletta. Lui era sempre disponibile e senza chiedere mercede, risolveva i problemi di tutti.

E’ stato sempre disponibile alle esigenze delle varie associazioni del paese: col suo furgone aveva risolto tanti problemi che lui appianava tempestivamente e con grande piacere.

Nel suo momento migliore per la felicità che gli aveva procurato l’arrivo di un nipotino, la malattia degenerò velocemente e lo ha sottratto all’affetto dei suoi cari e dei suoi amici.

Col cuore angosciato non mi rimane che esprimere ai familiari dei quattro amici, le più sincere condoglianze.

Dario Pansarasa

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FESTA DEGLI ANZIANI

ALBUM A COLORI

LA TORRE AUGURA A TUTTI I SUOI LETTORI, AI ROVASENDESI E AI GEMELLI CARRAPONTINI:

UN SERENO NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO