ANNO LIV - N. 5 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

NOTIZIARIO DI ROVASENDA - Bimestrale - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 lettera c legge 19-7-97

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

ANNO LIV - N. 5 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2014

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NOTIZIE, INDIRIZZI ED ORARI UTILI (*)

PARROCCHIA S. MARIA VERGINE ASS. TEL. 0161-856134 parroco: don CRISTIANO FORMAGGIO

• SANTE MESSE Feriali: 20,30 Sabato e pre-festivi: 20,30 Domenica: 11,30 • “Opera del Suffragio”: RITA CORRADINO e MARY BARILE MUNICIPIO DI ROVASENDA - TEL. 0161-856115

UFFICI Lunedì 10,30-12,30; Martedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Mercoledì 8,30-12,30 / 15,00-17,00; Giovedì 10,30 -12,30; Venerdì 10,30-12,30.

Sig. SINDACO Riceve tutti i mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 o in altri giorni previo appuntamento.

• SEGRETARIO Comunale Riceve il mercoledì ed il venerdì dalle 9,00 alle 11,00.

• UFFICIO TECNICO COMUNALE Consulente Geom. Giorgio Bertotti Riceve il mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 • ASSISTENTE SOCIALE Signora Stefani Maria Cristina Riceve il martedì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,00

ed il giovedì dalle 10,30 alle 12,30 •

•

NUMERI DI EMERGENZA

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CARABINIERI Pronto Intervento: 112 SOCCORSO PUBBLICO DI POLIZIA: 113 VIGILI DEL FUOCO Pronto Intervento: 115 EMERGENZA SANITARIA Pronto Intervento: 118

• • •

UFFICIO POSTALE Piazza Libertà SCUOLA ELEMENTARE Piazza Libertà, 1 SCUOLA MATERNA Via Gattinara

NUMERI UTILI VARI

• •

0161-856131 0161-856364 0161-856233

FARMACIA di Rovasenda 0161-856298 lunedì, martedì, giovedì e venerdì: 9,00-12,45 / 16,00-19,30 mercoledì e sabato: 9,00-13,00; domenica: chiusura totale CASA DI RIPOSO BERAUD: 0161-856897

OSPEDALI Biella: 015-35031 - Vercelli: 0161-5931 Borgosesia: 0163- 426111 - Gattinara: 0163- 822111 Santhià: 0161-9291

• AMBULATORIO di ROVASENDA –Via Garibaldi Dott. Antonio Eglione – cell. 338- 2613476

• CROCE ROSSA: Gattinara: 0163 832600 0163 833469 - Borgosesia: 0163 564549 - Cossato: 015 922148 - Serravalle: 0163 450343 • GUARDIA MEDICA, Gattinara 0163-835411 (ex ospedale) Prefestivo: 14 - 20;

Festivo: dalle ore 8 alle ore 20; Notturno: tutti i giorni dalle 20 alle 8

anche per prescrizioni di farmaci,

per le emergenze vale il 118 •

cessione V stipendio; conduzione caldaie generatori di vapore e gas tossici; patente fuochino; idoneità autoriparatori; esenzioni cinture; collocamento obbligatorio; idoneità al lavoro; maternità obbligatoria; maternità anticipata; certificazioni varie.  Presso lo sportello “scelta e revoca del medico” dell’Ospedale di Gattinara è possibile consegnare le domande di invalidità civile, L. 104 etc, così da evitare di recarsi a Borgosesia presso la Segreteria. orario dei treni e autobus IL CALL CENTER di TRENITALIA 892021 È ATTIVO 24 ore su 24 per informazioni sugli orari dei treni e per l’acquisto dei biglietti.

ORARIO TRENI PER NOVARA Giorni feriali

Rovasenda(P) Novara(A) Rovasenda(P) Novara(A) 6,31 6,56 20,31 20,56 6,53 7,29 21,31 21,56 7,31 7,56 8,31 8,56 Giorni festivi 9,31 9,56 Rovasenda(P) Novara(A) 11,31 11,56 7,31 7,56 12,31 12,56 9,31 9,56 13,31 13,56 11,31 11,56 14,31 14,56 13,31 13,56 15,31 15,56 15,31 15,56 16,31 16,56 17,31 17,56 17,31 17,56 18,31 18,56 19,31 19,56 19,31 19,56 21,31 21,56

ORARIO autobus PER SANTHIà (Impianti sportivi) Giorni festivi Giorni feriali

SERVIZI SANITARI - OSPEDALI - EMERGENZE MEDICHE •

La Torre 5 /2014

AMBULATORI della MEDICINA LEGALE

MAR. MER. GIOV. VEN.

Borgosesia Via Marconi 30 14/15,30 10/11,30 Tel. 0163-203422 0163-203457 Varallo 9/10,30 Via C. Battisti, 35 Tel. 0163-203818 Gattinara 9/10,30 C.so Vercelli, 159 (Ospedale  Presso il Servizio di Medicina Legale a Gattinara (Ospedale) si effettuano anche le seguenti prestazioni: patentino ciclomotore; patente A/B/C/D/E; patente nautica; idoneità porto d’armi; contrassegno parcheggio;

Rovasenda(P) 6,38 7,38 8,38 12,43

13,38 15,38 16,38

Santhià(A ) 7,12 8,12 9,12 13,17 14,12 16,12 17,12

Rovasenda(P) Santhià(A 7,38 8,12 12,38 13,12 13,38 14,12 17,33 18,07 19,38 20,12

ORARIO TRENI PER BIELLA Giorni feriali

Rovasenda(P) Biella(A) Rovasenda(P) Biella(A) 6,30 6,52 20,02 20,28 7,30 7,52 20,30 20,52 8,30 8,52 21,30 21,52 9,30 9,52 11,30 11,52 12,30 12,52 Giorni festivi 13,30 13,52 Rovasenda(P) Biella(A) 14,30 14,52 7,30 7,52 15,02 15,28 9,30 9,52 15,30 15,52 11,30 11,52 16,30 16,52 15,30 15,52 17,30 17,52 17,30 17,52 18,30 18,52 21,30 21,56 19,30 19,52

orari autobus per romagnano sesia (Impianti sportivi)

A Romagnano Sesia è prevista la coincidenza per ARONA

Giorni feriali

Giorni festivi

Rovasenda(P) Arona(A) Rovasenda(P) 8,14 7,14 7,32 9,14 8,14 8,32 14,19 9,14 9,32 17,14 13,14 13,32 19,14 14,19 14,37 15,14 15,32 16,19 16,37 17,14 17,32

Arona(A) 8,32 9,32 14,37 17,32 19,32

(*) La Redazione de “La Torre” non si assume responsabilità rispetto a variazioni di indirizzi, orari, o altro di cui non abbia avuto conoscenza.

conversazione

La Torre 5 /2014

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

Periodico bimestrale ANNO LIV - N. 5 Settembre - Ottobre 2014

Redazione e Amministrazione

Rovasenda, Piazza Castello, n. 3 Telefono e Fax 0161 856134 DIRETTORE Don Cristiano Formaggio DIRETTORE RESPONSABILE Luca Sogno CAPO REDATTORE Dario Pansarasa

Registrato al Tribunale di Vercelli n. 194 del 24/10/1979 Stampa: MINIMEGAPRINT Via Di Saponara 588 - 00125 ROMA Spedizione in A.P. art. 2 comma 20, lettera c, legge 19-7-97 Filiale di Vercelli

SOMMARIO CONVERSAZIONE............................................. 3 VITA PARROCCHIALE ................................. 4-10 VITA CIVICA................................................. 11-14 VITA SCOLASTICA ..................................... 15-18 QUA E Là...................................................... 19-26 LA PAGINA DELLA POESIA............................ 27 GEMELLAGGIO................................................ 28 PONTCHARRA NEWS...................................... 29 LA PAGINA SPORTIVA................................ 30-31 ANAGRAFE.................................................. 32-35

In questo numero hanno collaborato: Mary Barile, Arnaldo Colombo, Rita Corradino, Don Cristiano, Mauro Delmastro, Giuseppe Delmastro, Paola Gerodetti e Michela Menegatti, Palmira Grande, Massimo Orlandini, Dario Pansarasa, Roberto Roggero, Liliale Salemi, Floranna Usellini, Ileana Vezzù.

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Conversazione Cari lettori, il 15 agosto abbiamo festeggiato l’Assunta. Ma questo consolante dogma della nostra fede è inseparabile da un altro insegnatoci dal Santo Rosario: Maria Regina degli Angeli e degli uomini.

La nostra Madre celeste è già nella gloria del Paradiso con il suo corpo verginale ed ha ricevuto come tributo delle sue pene, una partecipazione della regalità del suo Figlio su tutti gli esseri intelligenti.

Il 29 settembre abbiamo onorato il Principe delle Milizie celesti, san Michele Arcangelo. Queste due feste ci ricordano una grande verità della vita cristiana espressa così bene dal santo Giobbe: “Una milizia è la vita dell’uomo sulla terra e come i giorni del mercenario sono i suoi giorni”. Il nostro Battesimo e soprattutto il Sacramento della Cresima ci hanno fatto entrare al servizio di Gesù Cristo. Il problema è che gli eserciti sono due: ci sono le milizie del Re dei Re con la Regina ed il principe Michele, e ci sono le milizie del demonio e dei suoi alleati.

Non possiamo cambiare pianeta o cambiare la Creazione per ritrovare un “paradiso terrestre” relativamente tranquillo. Questo è una “pia” illusione bugiarda. Il combattimento esisteva già nel Paradiso Terrestre: Eva ha abbassato la guardia davanti al Serpente e Adamo davanti a sua moglie; di conseguenza sono caduti entrambi nel tranello del capo delle milizie avverse.

Quindi non possiamo essere come il solito stolto che vuole rimanere neutro e fa una “preghierina” per la pace tra gli uomini e basta!

Far regnare Gesù Cristo vuol dire difendere la religione cattolica combattendo contro i suoi nemici. Finché ci saranno dei nemici, e ce ne saranno fino al Giudizio finale, ci sarà combattimento!

Ricordiamoci la parola del Cardinale PIE a Napoleone III che rifiutava di mettere il Sacro Cuore sullo stendardo francese col pretesto che non era opportuno in questo momento:”Maestà, non so se è venuto il momento per Gesù Cristo di regnare, non sono un politico, voi siete un politico; non vi posso rispondere ma ciò che io so è che, se non è venuto il tempo per Gesù Cristo di regnare, allora non è venuto il tempo per i governi di durare”.

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VITA PARROCCHIALE

La storia ha mostrato chi dei due aveva ragione: il secondo impero fondato da Napoleone III non è durato…

Il nemico dell’umanità semina solamente discordia e odio.

Chi lo ascolta, rifiutando di convertire il suo cuore a Gesù Cristo, non può portare la pace.

Certo se guardiamo agli avvenimenti della storia, non sembra che il Regno di Gesù Cristo stia progredendo.

All’eresia protestante segue la filosofia dei lumi che partorisce la Rivoluzione francese.

Segue l’ateismo marxista che si propaga in tutto il mondo; verso la fine del XIX secolo cadono gli Stati Pontifici, e poi con la 1° Guerra Mondiale cadono anche gli imperi e gli stati cattolici. Alla 2° Guerra Mondiale segue il boom del benessere degli anni ’50 e ’60, che sembra irreversibile. Anche certi uomini di Chiesa, colpevoli di ignavia, si arrendono davanti al progresso laico, mentre gli eserciti di Satana progressivamente si rinforzano; segue la rivoluzione morale del maggio ’68. I “poteri forti”, che credono di governare il mondo al posto della Provvidenza, stanno, oggi, perfezionando le conseguenze di questa rivoluzione. Le ultime leggi o indicazioni pedagogiche vogliono rendere lecite le unioni contro natura, la creazione artificiale dei bambini, oltre ad aborto, divorzio, riconoscimento delle coppie di fatto, eutanasia; ma tutto questo, non illudiamoci, era già richiesto dai rivoluzionari del ’68.

Non possiamo nemmeno dimenticare la persecuzione sistematica dei cristiani nel Medio Oriente. Questo è opera di terroristi islamici che interpretano la religione a modo loro con violenza inaudita.

Che fare? Non dobbiamo perdere la Fede!

Un giorno finirà la prepotenza del diavolo e dei suoi satelliti. Chi combatte con satana, ha già perso la guerra; è solamente questione di tempo. Di questo dobbiamo essere convinti nella nostra vita quotidiana, avere la tranquillità di fede di un san Paolo:”Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”Chi? una miserabile creatura, fosse il più intelligente degli angeli, sempre creatura sarà!”

“Avete visto l’Inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori” diceva la Madonna a Fatima il 13 giugno 1917.

E noi cercheremo di conservare lo stato di grazia, solo

La Torre 5 /2014 confessandoci?

Cari genitori, quale ideale volete trasmettere ai vostri figli?

Il vero ideale cristiano certo è scomodo perché richiede sforzi, soprattutto contro noi stessi e la nostra natura ferita.

Ma qual è il soldato che si addestra al combattimento seduto in una comoda poltrona, magari davanti ai giochi elettronici? Certamente non è in questo modo che si porta avanti un addestramento.

E’ a questo punto che entra in gioco la Virtù della Speranza.

Cari lettori, Gesù ci ha promesso la vittoria, se ci appoggiamo su di Lui “Confidate, io ho vinto il mondo”.

“Voglio essere una santa, una grande santa” diceva la piccola Teresina di Lisieux.

Sì, cari lettori, dobbiamo cercare di essere un’ élite al servizio del nostro Re. Dobbiamo cercare davvero la santità per glorificarlo, per amarlo e per farlo amare da tutte queste anime che sono in caduta libera verso l’Inferno.

La nostra intelligenza, illuminata dalla fede deve cercare di conoscere la verità di Dio. Che cosa fare in modo concreto? Ci vogliono lo studio, l’orazione e la pratica delle virtù cristiane. In particolare ci vogliono la partecipazione alla Santa Messa (anche in settimana, se possibile), il raccoglimento ed il silenzio, che è odiato dal diavolo e dal mondo moderno.

Diceva santa Teresa D’Avila: “Un quarto d’ora d’orazione al giorno e vi prometto il Paradiso”.

“Chi prega si salva. Chi non prega si danna” ci avverte Sant’Alfonso.

Per finire: facciamo il nostro esame di coscienza giornaliero!

Allora, coraggio cari lettori, mettiamoci all’opera!

Cerchiamo la santità, il Paradiso e tutto il necessario ci sarà dato.

Mettiamoci sotto la protezione di Maria Assunta e dell’Angelo Custode e conseguiremo una gloriosa vittoria, una corona celeste!

Il Pievano

VITA PARROCCHIALE

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I NOSTRI MORTI I nostri morti sono partiti da questa terra portandosi nell’animo, oltre che un immenso tesoro di affetti, la dol­ce speranza di un imperituro ricordo e, nella solitudine dei cimiteri, aspettano da noi un sospiro di preghiera.

Non dimentichiamo che il comandamento dell’amo­re cristiano varca il confine della tomba e tiene uniti noi, che camminiamo nei doloranti sentieri della vita, con loro, che sono entrati nel mondo ultraterreno, ove impera la giustizia di Dio. Oremus pro defunctis! Preghiamo per i morti!

Nell’imminente commemorazione, ricordiamoci anche noi di tutti quei poveri morti dimenticati, che in Purgatorio soffrono sperando in qualche suffragio. Santo e salutare è il pensiero di pregare per i mor­ti, affinché il Signore rimetta loro i peccati commessi: così ci insegna la Sa-

cra Scrittura nel libro dei Maccabei.

Ricordatevi dell’importanza che la Chiesa dà alla Santa Messa, come opera di suffragio e quanto le stia a cuo­re la liberazione delle anime dal Purgatorio.

Alle consuete funzioni per i morti, cui la Chiesa ci invita ad assistere, cerchiamo di venire in soccorso alle anime del Purgatorio lucrando per loro la grande Indulgenza Plenaria che da mezzogiorno del 1° Novem­ bre a tutto il 2 Novembre ed ancora per tutto l’ottavario si può acquistare con le pie pratiche prescritte dai sacri canoni.

Ogni buon cattolico, confessato e accostato alla S. Comunione, può acquistare l’Indulgenza visitando la chiesa parrocchiale o il cimitero. È il perdono dei morti. Quale grande carità potremo così esercitare verso i poveri morti portando loro sollievo e liberandoli dalle pene del Purgatorio!

Non trascuriamo di prenotare le messe di suffragio per tutti i nostri cari defunti:

LE FUNZIONI Sabato 1 Novembre: Festa di tutti i Santi Ore 10.00 (e non 11.30): Messa solenne cantata in parrocchia.

A seguire: processione al camposanto e benedi­zione delle tombe.

Domenica 2 Novembre: Commemorazione dei defunti Ore 11.30: Santa Messa da requiem solenne cantata per tutti i nostri morti.

Domenica 9 Novembre Ore 11,30: Santa Messa per i caduti di tutte le guerre.

A seguire corteo e Commemorazione al monumento.

S. Messa per l’inizio dell’anno scolastico

Due immagini della Santa Messa per l’inizio dell’anno scolastico

La scuola è iniziata! I nostri bambini delle Elementari, accompagnati dalle maestre e da parecchi genitori, il 15 ottobre hanno partecipato alla Santa Messa celebrata espressamente, come è tradizione all’inizio dell’anno scolastico, affinché scenda su di loro la benedizione del cielo.

Al termine della funzione don Cristiano ha omaggiato tutti i nostri piccoli studenti con un ovetto di cioccolato, molto gradito. Naturalmente don Cristiano provvederà a far avere il dolce omaggio anche ai bambini che non erano presenti.

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VITA PARROCCHIALE

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ORATORIO DI ROVASENDA SI RIAPRE ALLA GRANDE Con l’inizio dell’anno scolastico sono iniziate anche le attività del nostro Oratorio.

Tra le prime iniziative c’è stata una favolosa biciclettata fino a Roasio lungo il torrente Rovasenda, una bella prova di forza per i ragazzi reduci dalle vacanze estive.

Anno eccezionale questo per quanto riguarda la partecipazione dei ragazzi; il gruppo infatti ha raggiunto la ragguardevole cifra di quasi 35 tra ragazzi e ragazze che trascorrono il pomeriggio del sabato in compagnia tra giochi e divertimenti, senza tralasciare un momento di preghiera.

Immancabile come sempre la “merenda” preparata con cura dalla impareggiabile Rina.

Grande soddisfazione per Stefano Galli che vede incrementare ogni anno il numero dei “suoi” ragazzi, ed anche per gli “animatori”. Capitanati da Federico Galli, sempre presente nonostante gli impegni universitari, con il supporto di Valeria Piccioni, anche lei compatibilmente con gli studi, gli animatori Simone Orlandini, Alessio Fontana, Ivan Nuciforo, Chiara Depentor, Martina Andreoletti, Sara Ardiani, Sofia Orlandini, Giulia Battagion ed Elisa Musardo, si sono ormai assestati in un gruppo solido e ben affiatato.

Non mancate! L’appuntamento è per ogni sabato dalle ore 15 alle ore 18.

Arrivederci a presto.

Tre immagini della bella festa che ha aperto le attività autunnali dell’Oratorio

Massimo Orlandini

“Il

prossimo appuntamento è previsto per la festa di Ognissanti il 1° novembre al cimitero, grandiosa castagnata preparata dai ragazzi dell’oratorio e dai genitori.”

VITA PARROCCHIALE

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22 SETTEMBRE FESTA DI SAN MAURIZIO Cari Rovasendesi, il 22 settembre ci siamo riuniti per celebrare la festa di San Maurizio martire, titolare di questa chiesa di Rovasenda, mentre la Madonna Assunta ne è la Patrona.

Nel 1170, epoca della costruzione del castello, i signori di Rovasenda scelsero san Maurizio come protettore di questa cappella, divenuta poi chiesa parrocchiale.

Il culto di San Maurizio è molto antico e si è diffuso fin dal medioevo soprattutto nelle zone alpine e prealpine perché proprio in questi luoghi san Maurizio ed i suoi amici vennero crudelmente martirizzati dall’imperatore Massimiano.

Durante l’impero di Diocleziano e Massimiano, nell’anno 286, l’imperatore romano Massimiano invade la Svizzera meridionale per sedare la rivolta capitanata dai Galli detti Bagaudi con l’aiuto della temibile “Legione Tebea” comandata da San Maurizio, valoroso soldato al servizio dell’Impero Romano.

Circa 6000 soldati romani attraversano quindi il passo alpino del Gran San Bernardo e giungono nei pressi di Octodurum (l’odierna città svizzera di Martigny).

Qui l’imperatore ordina ai suoi uomini di compiere un sacrificio in onore degli dei, per impetrare da loro il successo della spedizione.

Ma San Maurizio ed i suoi amici, che praticavano la religione cristia-

na, si rifiutano di adorare le divinità romane. L’imperatore cerca in tutti i modi di costringerli: prima con la forza, poi con la tortura, poi con la minaccia di morte.

Ma il grido di Maurizio e dei soldati cristiani della Legione Tebea è uno solo: “Frangar, non flectar!” che significa “piuttosto mi spezzo ma non mi piego!”

In poche ore tutti i soldati vengono martirizzati ed uccisi.

Anche Maurizio viene decapitato e viene sepolto ad Agaunum in Raetia , l’attuale Saint Maurice-en-Va-

lais, nel cantone Vallese, dove sorse un’importante abbazia.

San Maurizio fu dapprima il patrono del Sacro Romano Impero, poi, quando il Vallese occidentale entrò nei possedimenti dei Savoia, il culto di San Maurizio si diffuse vivissimo in tutti i territori sabaudi per tutto il Medioevo.

In suo onore sorsero un numero incredibile di chiese e parrocchie.

Nel 1434 il duca Amedeo VIII di Savoia fonda l’ordine cavalleresco di San Maurizio, il cosiddetto Ordine Mauriziano ancor oggi esistente.

Le ossa di San Maurizio sono conservate in Svizzera nell’abbazia di Saint Maurice-en-Valais nel cantone Vallese, mentre la sua spada, il suo anello e la sua croce pettorale sono conservate nella Cappella della Santa Sindone a Torino.

Per solennizzare la festa di San Maurizio la cantoria, all’inizio della funzione, ha eseguito il bel canto in onore di San Maurizio, il cui testo è stato appositamente composto dal nostro organista.

La corale inoltre era presente anche per ricordare la cara Tecla, la quale ha prestato il suo servizio come membro della cantoria proprio in questa chiesa.

Tutti noi ricordiamo Tecla con affetto e le assicuriamo il nostro suffragio con la messa e con la nostra preghiera.

Don Cristiano

OFFERTE PER LA PARROCCHIA CONTO CORRENTE BANCARIO PRESSO BIVERBANCA

Iintestato a : Parrocchia di Maria Santissima Assunta in Rovasenda CODICE IBAN: IT 15C 0609048870 000000002678

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VITA PARROCCHIALE

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LA CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO DI ROVASENDA La “Confraternita del Santissimo Rosario” nacque per la prima volta a Rovasenda sul principio del 1600.

Venne istituita canonicamente il 9 Agosto 1626 e si mantenne in vita, verosimilmente, fino al 1750 cir­ca, anno in cui sono stati registrati gli ultimi iscritti.

Dopo il 1750 segue un periodo di buio in cui non si hanno più notizie: le carte d’archivio tacciono fino a1 primo Novecento.

Il 24 Maggio 1908, festa di Maria Ausiliatrice, l’in­traprendente pievano don Lino Garrione, fece rina­scere la Confraternita del Rosario.

Pensate che in un solo giorno si iscrissero 209 per­sone di ambo i sessi!

Con l’avvento della prima guerra mondiale (1915-­1918) la Confraternita del Rosario di Rovasenda ebbe a soccombere a causa delle ristrettezze economiche e della miseria dilagante che lo stato di guerra aveva esacerbato in tutte le famiglie.

Domenica 2 Ottobre 2011 dopo la recita della supplica alla Madonna del Rosario (com’è tradizione la prima domenica di ottobre) la Confraternita è risorta.

Gli iscritti per l’anno 2012 sono stati 63; gli iscritti per l’anno 2013 sono stati 65; gli iscritti per l’anno 2014 sono 69. Veramente un buon numero consi­derando i tempi che corrono.

Senza dilungarmi oltre ricordo brevemente che: -La Confraternita del SS. Rosario è un’associazio­ne di fedeli i quali, a vantaggio reciproco, sono insieme riuniti nello spirito per ossequiare e pregare la Santa Vergine.

Perché il proprio nome possa essere iscritto nel li­bro della Confraternita, si richiede di versare un obolo simbolico (10 euro almeno) per

ANNO 2014

le sante Messe che si diranno lungo l’anno secondo le intenzioni degli iscritti (e sono davvero tante!).­ Gli iscritti avranno poi il diritto (o privilegio) di indossare la fascia distintiva durante la processione della Madonna a fine maggio e in altre particolari occasioni.

Il santo Rosario è la più bella preghiera che si pos­sa rivolgere alla Vergine Maria ed è allo stesso tempo il più perfetto omaggio a Gesù.

Un metodo semplice e facile per meditare le grandi virtù della santa fede, un’arma invincibile per combattere i nostri nemici spirituali e materiali ed un mezzo molto potente di conversione e di santificazione.

Fra le promesse della Madonna ai devoti del suo Rosario c’è anche questa: “La devozione al Rosario è un gran segno di predestinazione”.

Dal libro della confraternita possiamo con compiacenza leggere i nomi degli iscritti dal 7 ottobre 2014.

Speriamo che per il prossimo 2015 siano ancor più numerosi.

Formaggio Don Cristiano Pievano Iuliano Gemis Cerri Simona in Iuliano Iuliano Marco Iuliano Nicole Iuliano Franco Cianflone Mery in Iuliano Fazio Michelina ved.Cianflone Iuliano Benito Mancuso Maria in Iuliano Somera Maria ved. Rolando Barile Mary ved. Sola Giordano Mariuccia in Verri De Luca Rosa in Jaccarino Menale Teresa in Moscotto Ceffa Franca in Roggero Pansarasa Emiliana ved. Colombo Colombo Lara Pansarasa Bruna ved. Colloca Piana Olimpia ved. Tagliabue Goio Pietro fu Ernesto Allafranco Teresina ved. Cosio Filiberti Pietro Gerola Maria in Montorio Bernardi Fausta in Piccioni Cavagna Barbara in Andreoletti Cavagna Antonella in De Dominicis Vezzù Ileana in Forchini Verri Rosella in De Lorenzo Prino Giuliana ved. Verdoia Barile Vanda in Albertino Zoppi Nino Stocchi Angela Moretti Giovanna in Stocchi Stocchi Romolo Stocchi Federica in Kanzaki Larghi Renzo Larghi Sabrina Larghi Fabio Stocchi Nadia in Larghi Kanzaki Seiichi Patriarca Flora in Baietti Perini Benilde ved. Olivieri Cornalini Vilma ved. Desenzani in memoria di Leone Lucia ved. Colombo

VITA PARROCCHIALE

La Torre 5 /2014 Colombo prof. Arnaldo Goio Piera fu Mario Pozzo Adriana ved. Mossotti Baietti Lides ved. De Dominicis De Iulis Lucrezia ved. Baronchelli Carola Dott. Federico Carola Francesca Carola Elisabetta

Scaglia Alessia in Carola Graziola Bianca in Corradino Crevola Franco Fappani Maria Libera in Cacciamali Scotton Iva ved. Peveraro Peveraro Lorella in Barbero Rosso Vittoria Rolando Renza in Rosso

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Piana Aniobe ved. Goio Bellotto Dilma in Ruzzon Pereira Ana Bela Sapienza Angela Stocchi Marcellino Fiori Rita Marongiu Tiziana Fusarpoli Lauretta ved. Cavaggion

MEDITAZIONI LAICHE

OTTOBRE CON MARIA, REGINA DEL SANTO ROSARIO “ La recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso che favorisce all’orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di Colei che al Signore fu più vicina, e ne dischiudono le insondabili ricchezze.” ( Paolo VI ) Per i non esperti, il Santo Rosario viene considerato una monotona ripetizione meccanica delle Ave Maria. Noi cristiani convinti e praticanti riteniamo che la ripetizione dell’Ave Maria costituisca la trama sulla quale si sviluppa la contemplazione dei misteri di Gesù.

Infatti pregando e meditando i quattro cicli con Maria, dei misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi, richiamiamo alla mente ed al cuore il Gesù figlio di Dio e di Maria.

Annunciato dall’angelo Gabriele a Maria che fa visita alla cugina Elisabetta, nato in una grotta a Betlemme, giovinetto, pieno di zelo per le cose del Padre Suo, viene presentato da Maria e Giuseppe al Tempio, smarrito e ritrovato fra i dottori del Tempio stesso ( Misteri Gaudiosi).

Battezzato nelle acque del Giordano con la presenza visibile dello Spirito Santo in sembianza di colomba e la voce del Padre che dice “ questo è il mio figlio diletto, ascoltatelo”; il suo primo miracolo alle nozze di Cana, l’inizio della sua predicazione per le strade della Palestina, la sua trasfigurazione sul Monte Tabor, l’ultima sua cena con l’istituzione dell’Eucarestia (Misteri Luminosi) .

Redentore agonizzante nell’orto degli Ulivi, flagellato, coronato di spine, carico della croce sale al Calvario, agonizza e muore sulla Croce ( Misteri Dolorosi) Gesù è risorto da morte, è asceso al cielo nella glo-

ria del Padre per mandarci lo Spirito Santo, Maria è assunta in cielo in anima e corpo e in Paradiso incoronata Regina dell’Universo nella gloria degli Angeli e dei Santi. ( Misteri Gloriosi ) Quindi il Rosario , così meditato, è anche di indole evangelica e cristologica; vi è la contemplazione in comunione con Maria, la mamma di Gesù e nostra, che ci porta alla conoscenza del dolore salvifico di Cristo, fino alla gloria del Risorto.

Quando si deve recitare il Santo Rosario? SEMPRE, non c’è tempo ed è sempre il tempo!

Come si deve recitare il Santo Rosario? Privatamente, quando ti raccogli nell’intimità con il tuo Signore, o in famiglia, o in assemblea dei credenti o in qualche comunità convocata o, pubblicamente, in Chiesa.

Da qualche anno si può seguire il Rosario e pregare anche attraverso due programmi televisivi con orari abbastanza comodi: tutti i giorni, alle ore 17,30 sul Canale 145-Padre Pio e alle ore 18,00 sul Canale 28.

Desidero terminare questa meditazione, importantissima, sulla più lunga e più corta preghiera, che è la più facile di tutte le preghiere, che è la preghiera più recitata nel mondo, che è l’ultima preghiera sulla labbra dei fratelli e delle sorelle che lasciano questa mondo e vogliono essere in compagnia della Madre Celeste per l’incontro con Gesù, ricordando cosa scrisse il grande poeta Francesco Petrarca (1304- 1374 ) : «O Maria ti raccomando/ i miei pensieri e i miei atti il mio silenzio e le mie parole/ i miei movimenti ed il riposo i miei giorni e le mie notti/ il mio sogno e le mie veglie il mio riso e le mie lacrime/ le mie speranze e i miei desideri il tempo della mia vita e della mia morte».

MARY

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VITA PARROCCHIALE

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Testimonianza di Catalina Rivas su la Santa Messa SECONDA PUNTATA - LITURGIA DELLA PAROLA Arrivò il momento della liturgia della Parola e la Vergine mi fece ripetere: “Signore, oggi voglio ascoltare la tua Parola e dare frutti abbondanti, che il tuo Santo Spirito ripulisca il terreno del mio cuore, perché la tua parola cresca e si sviluppi; purifica il mio cuore perché sia ben disposto”.

“Voglio che tu stia attenta alle letture e a tutta l’omelia del sacerdote. Ricorda che la Bibbia dice che la Parola di Dio non torna senza aver dato frutto. Se tu stai attenta rimarrà qualcosa in te di tutto quello che ascolterai. Devi cercare di ricordare tutto il giorno quelle parole che hanno lasciato traccia in te. Saranno solo due frasi a volte, poi ci sarà la lettura intera del Vangelo, forse rimarrà soltanto una parola, ma assaporala per il resto della giornata e si incarnerà in te, perché è così che si trasforma la nostra vita, lasciandoci trasformare dalla Parola di Dio”.

“Ed ora dì al Signore che sei qui per ascoltare ciò che Egli vuol dire al tuo cuore”.

Di nuovo ringraziai Dio per avermi dato l’opportunità di ascoltare la sua Parola e gli chiesi perdono per aver avuto il cuore così duro in tutti gli anni ed aver insegnato ai miei figli che dovevano andare a Messa alla domenica per precetto e non per amore, per bisogno di esser pieni di DIO...

E pensare che avevo assistito a tante Messe più che altro per obbligo e con ciò credevo di essere salva. Di viverle non mi sognavo nemmeno, come neppure di prestare attenzione alle letture e all’omelia dei sacerdote. Che dolore provai per tutti quegli anni persi inutilmente, per la mia ignoranza!-.. Con quanta superficialità ci rechiamo alla Messa di un matrimonio o di un funerale perché dobbiamo farci vedere dalla società! Quanta ignoranza sulla Chiesa e sui Sacramenti! Di ciò che ci fa guadagnare un po’ di cielo sulla terra e poi la vita eterna non sappiamo nulla, e ci definiamo uomini e donne colti!

OFFERTORIO Un momento più tardi arrivò l’offertorio e la Santissima Vergine disse: “Prega così: [e io ripetei] Signore, ti offro tutto quello che sono, quello che ho, quello che posso, tutto metto nelle tue mani. Edifica Tu, Signore, con quel poco che sono.

Per i meriti di tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Ti prego per la mia famiglia, per i miei cari, per i membri del nostro gruppo di Apostolato, per tutte le persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere... Insegnami a mettere il mio cuore per terra perché il loro camminare sia meno duro.

Così pregavano i Santi, così voglio che avvenga”.

Ed è questo che ci chiede Gesù, che mettiamo il cuore a terra affinché essi non ne sentano la durezza, anzi vengano alleviati dal nostro dolore quando ci calpestano. Anni dopo lessi un libretto di preghiere di un santo che amo molto “José Maria Escrivà de Balaguer” e vi trovai una preghiera simile a quella che mi aveva insegnato la Vergine. Forse questo santo, al quale mi raccomando, rallegrava la Madonna con quelle preghiere. All’improvviso incominciarono ad alzarsi in piedi alcune figure che non avevo visto prima. Era come se dal fianco di ogni persona presente nella cattedrale uscisse un’altra persona e quel luogo si riempì di personaggi giovani, bellissimi. Erano vestiti di tuniche molto bianche e uscirono nel corridoio centrale dirigendosi verso l’altare.

Disse la nostra Madre: “Guarda, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che sono qui. È il momento in cui il loro

Angelo Custode porta le loro offerte e richieste all’Altare del Signore”.

In quel momento mi trovavo completamente nella meraviglia, nello stupore, perché quegli esseri avevano dei volti così belli, così raggianti, che non si può nemmeno immaginare. Apparivano con dei volti luminosissimi, stupendi, quasi femminili, tuttavia la loro statura, le sembianze del loro corpo e delle loro mani erano maschili. I loro piedi nudi non toccavano il pavimento, avanzavano sospesi, come scivolando. Quella processione era molto bella.

Alcuni di loro reggevano una specie di vassoio d’oro che conteneva qualcosa che brillava fortemente di una luce bianco-dorata.

La Vergine disse: “Sono gli Angeli Custodi delle persone che stanno offrendo questa Santa Messa per molte intenzioni, che sono coscienti del significato di questa celebrazione, che hanno qualcosa da offrire al Signore...”

“Offrite in questo momento... offrite i vostri dispiaceri, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre tristezze e gioie, le vostre richieste. Ricordate che la Messa ha un valore infinito, perciò siate generosi nell’offrire e nel chiedere”.

Dietro i primi Angeli ne seguivano altri che non avevano niente tra le mani, le avevano vuote. Disse la Vergine: “Sono gli Angeli delle persone che, pur trovandosi qui, non offrono nulla, non hanno interesse verso i diversi momenti liturgici della Messa e non hanno offerte da portare all’Altare del Signore”.

Per ultimi arrivarono altri Angeli con espressioni tristi, con le mani giunte in preghiera, ma con lo sguardo abbassato. “Sono gli Angeli Custodi delle persone che sono qui ma che in realtà sono assenti, cioè di coloro che sono venuti per obbligo, per forza, ma senza alcun desiderio di partecipare alla Messa. E gli Angeli sono tristi perché non hanno altro da portare all’altare che le loro preghiere”.

“Non rattristate il vostro Angelo Custode... Chiedete molto, chiedete la conversione dei peccatori, la pace nel mondo, pregate per i vostri familiari, per i vostri vicini, per chi si raccomanda alle vostre preghiere. Chiedete, chiedete molto, ma non soltanto per voi, anche per gli altri”.

“Ricordate che l’offerta più gradita al Signore è quella di voi stessi in olocausto, perché Gesù, venendo a voi, vi trasformi per i suoi meriti. Cosa avete da offrire al Padre da parte vostra? II nulla e il peccato, ma nell’offrirvi uniti ai meriti di Gesù, questa offerta diventa gradita al Padre”.

Quello spettacolo, quella processione era così bella da non poterla facilmente paragonare ad altra sulla terra. Tutte quelle creature celesti facevano un inchino davanti all’altare, alcune lasciavano la loro offerta sul pavimento, altre si inginocchiavano con la fronte quasi a terra e, dopo essere arrivate, scomparivano dalla mia vista.

Giunse il momento finale del Prefazio e mentre l’assemblea diceva “Santo, Santo, Santo...” all’improvviso tutto ciò che vi era dietro ai celebranti scomparve. Dalla parte sinistra dell’arcivescovo, dietro, in diagonale, apparvero migliaia di angeli, piccoli, grandi, con ali immense e con ali ridotte, angeli senza ali come i precedenti, tutti vestiti con delle tuniche come le albe bianche dei sacerdoti o dei chierichetti.

Tutti si inginocchiavano con le mani giunte in preghiera e chinavano il capo con riverenza. Si sentiva una musica meravigliosa, come con moltissimi cori a diverse voci e tutti esprimevano all’unisono insieme all’assemblea: Santo, Santo, Santo...

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LINEA DIRETTA DEL SINDACO CON I CITTADINI

NUOVI BALZELLI DALLO STATO: MA ROVASENDA E’ SEMPRE UNO DEI COMUNI CON LE TASSE PIU’ BASSE DEL PIEMONTE E’ iniziato l’autunno ed ha portato con sé oltre alla mietitura del riso, alla caccia, alle piogge e alle nebbioline caratteristiche del periodo, anche una serie di tasse comunali che non allietano di certo i nostri cuori.

E’ una battaglia continua che chi amministra deve combattere per cercare di arginare il più possibile gli incessanti aumenti che lo stato ci propina.

L’invenzione di quest’anno è stata la TASI (tassa sui servizi indivisibili del Comune) che grava interamente sugli immobili e dovrebbe avere lo scopo di coprire le spese che il comune sopporta per l’illuminazione pubblica, le strade etc.

In realtà la cifra risultante dalla sua applicazione al minimo è assorbita completamente dallo Stato, se il comune vuole incassare qualcosa, appunto per introitare risorse per i propri servizi, deve aumentarla se no non resta niente.

La nostra amministrazione, che resta profondamente contraria a questa assurda imposizione sugli immobili, è riuscita, non senza notevoli sforzi a contenere e razionalizzare ulteriormente le spese comunali, a mantenere l’IMU ai minimi e a eliminare la TASI dalle seconde case, uffici, negozi, bar ecc. così da alleviare il più possibile il peso fiscale per il contribuente comunale.

E’ una lotta impari in quanto ormai tutte le nostre risorse sono carpite dallo Stato: in poco più di tre anni siamo passati da una contribuzione statale a favore del Comune, di circa 300.000 euro, ai 18.000 attuali; in compenso Rovasenda versa alle casse statali (tra IMU e IMU

sui fabbricati industriali) 300.000 euro, a cui vanno sommati i 54.000 euro della TASI per un totale di oltre 350.000 euro.

Nonostante questo, Rovasenda è uno dei paesi con le tasse comunali più basse non solo rispetto ai paesi limitrofi ma di tutto il Piemonte!

Il bilancio, approvato a fine luglio dal Consiglio Comunale, prevede il rifacimento dell’impianto di videosorveglianza così da renderlo più efficace e più efficiente. Le attuali telecamere e il relativo sistema operativo hanno ormai più di tredici anni e pertanto sono obsolete. Il nuovo sistema consentirà la lettura targhe delle auto in ingresso al paese e un miglior monitoraggio delle aree sensibili quali il cimitero, il parco giochi e piazza Libertà. A pensare che in un paese di mille anime ci sia la necessità di monitorare il parco gio-

chi, dove le persone che dovrebbero fruirne, sono quelle che compiono gli atti vandalici. non può che riempire il cuore di amarezza, ma attualmente la situazione è questa e senza l’aiuto dei genitori non se ne può uscire.

Personalmente spero che un po’ alla volta, grazie all’azione del Comune, all’incessante lavoro educativo dell’oratorio e della chiesa, al contributo attivo della Associazione Sportiva, si riesca a coinvolgere di più le famiglie nella vita sociale, ricreativa, sportiva e culturale del paese così da far capire ai nostri ragazzi che si possono avere grandi soddisfazioni dal costruire qualcosa di utile per la terra in cui si vive.

Concludo ricordando la prematura scomparsa di Vittorino De Carli, da poco eletto alla carica di consigliere comunale. Come persona, pur conoscendolo superficialmente, ho sempre apprezzato la sua disponibilità ad aiutare le persone che gli si rivolgevano in quanto dirigente della società Autogrill. Come consigliere comunale ho visto in lui un grande entusiasmo e un grande desiderio di fare qualcosa di utile per il proprio paese. Purtroppo l’improvvisa malattia non gli ha consentito di sviluppare questo interesse ma sono sicuro che, pur essendo di diverso schieramento, ci saremmo confrontati con reciproca stima e onestà intellettuale.

Alla famiglia vadano le più sentite condoglianze mie e dell’Amministrazione Comunale.

Il Sindaco Giuseppe Delmastro

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delibere e DETERMINE MENSA SCOLASTICA LA GIUNTA COMUNALE ha preso in esame l’argomento Mensa Scolastica, che da tempo funziona nelle nostre scuole elementari. Purtroppo esiste un problema relativo all’assistenza delle insegnanti durante la refezione. Il servizio mensa fornito dal Comune deve svolgersi nelle indispensabili condizioni di sicurezza e pertanto necessita dell’assistenza ai bambini durante il relativo periodo di svolgimento.

L’Istituzione scolastica non fornisce più tale servizio nell’ambito delle ore assegnate al personale docente, è quindi di interesse comune garantire un’efficace, puntuale e corretta gestione del servizio scolastico complessivamente inteso, ritenendo necessario mantenere i servizi erogati negli anni precedenti.

Previo accordi, l’Istituto Comprensivo di Arborio si è reso disponibile allo svolgimento delle funzioni di assistenza con proprio personale a condizione che la nostra Amministrazione comunale si impegni a trasferire all’Istituzione scolastica un finanziamento finalizzato alla corresponsione delle ore eccedenti l’ordinario orario scolastico, permanendo in capo alla stessa le funzioni amministrative inerenti ai servizi di assistenza scolastica, ivi compreso il servizio di refezione, Il nostro Comune si è dichiarato disponibile ad assumersi l’onere finanziario per il mantenimento del servizio, precisando che la spesa a suo carico, come risulta dalla bozza di convenzione suddetta è pari ad € 2.200,00=;

MUSICA ALLE ELEMENTARI LA GIUNTA COMUNALE Ritiene particolarmente utile per l’arricchimento formativo e culturale dei ragazzi, lo svolgimento, anche per l’anno scolastico 2014/2015 presso la scuola elementare di Rovasenda, di un corso di educazione musicale; l’Istituto Comprensivo di Arborio con lettera in data 19/09/2014, ha inviato la bozza di convenzione da stipularsi tra il Comune di Rovasenda e l’Istituto Comprensivo, relativo al progetto di educazione musicale, che prevede una spesa di € 1.800,00 da liquidarsi precisamente: - € 600,00 entro il mese di Novembre 2014 - € 1.200,00 entro il mese di Maggio 2015; considerato che è interesse comune garantire un’efficace, puntuale e corretta gestione del servizio scolastico complessivamente inteso; ha ritenuto in considerazione di quanto sopra, di stipulare con l’Istituto Didattico la convenzione di cui trattasi, relativa al progetto didattico per l’educazione alla musica denominato “La tastiera come il gioco”, assumendo a carico del Comune per i nostri ragazzi, la relativa spesa pari ad €. 1.800,00.=;

Progetti di possibili miglioramenti su nostri beni comunali Premesso che la nostra Amministrazione ha in programma la realizzazione di una serie di interventi di miglioria da effettuare su diversi beni demaniali e patrimoniali comunali, ma che il Comune non dispone di risorse proprie necessarie per effettuare investimenti di significativo valore economico; rilevato che per la realizzazione degli investimenti previsti e programmati dal nostro Comune è necessario fare affidamento su contributi straordinari regionali, statali o comunitari, in quanto in base ai più recenti provvedimenti legislativi, quali ad esempio quelli previsti dal “decreto del fare”, sussite la tendenza a finanziare da parte dello Stato, investimenti di elevato valore economico, non inferiore a 500.000 euro.

Per avere maggiori opportunità di finanziamento, è opportuno che il Comune si doti preventivamente di documentazione progettuale, almeno a livello di progetto preliminare, che possa meglio supportare le istanze di contributo e permetta di ridurre i tempi di cantierizzazione degli investimenti, qualora finanziati.

Per quanto sopra la nostra Amministazione ha deliberato pertanto di fornire in proposito alcune linee di indirizzo al responsabile del servizio tecnico, e precisamente: 1- Di fornire al responsabile del servizio tecnico, per le motivazioni e considerazioni sopra indicate e che espressamente si richiamano e si approvano, le seguenti linee di indirizzo: - al fine di dotare preventivamente il Comune di documentazione progettuale, almeno a livello di progetto preliminare, che possa meglio supportare le istanze di contributo che si intendessero inoltrare a soggetti pubblici sulla base di appositi bandi, il responsabile proceda alla individuazione di figure professionali esterne alla dotazione organica dell’ente, competenti in materia di progettazione di opere pubbliche, cui affidare incarico di progettazione, allo stadio di progetto preliminare; - la progettazione preliminare dovrà riguardare i seguenti interventi ritenuti prioritari dal Comune: sistemazione e realizzazione marciapiedi e tratti di viabilità; area pic nic (in zona campo sportivo); magazzino polivalente; spogliatoi campo calcetto; piattaforma pallacanestro, il tutto previo approfondimenti di dettaglio e confronti, per i contenuti effettivi degli interventi, con l’amministrazione, - il quadro economico complessivo della spesa sia corrispondente a circa 600/650.000 euro.

2- Di dichiarare il presente atto, con successiva e autonoma votazione, immediatamente eseguibile.

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TELETHON 2014

Telethon è la fondazione nata in Italia nel 1989 grazie all’incontro tra Susanna Agnelli e l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) per finanziare e promuovere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche, malattie rare e trascurate dai grandi investimenti pubblici e privati. Con i fondi raccolti, grazie alla omonima maratona televisiva in onda sulle reti Rai, alle iniziative di raccolta nazionali e locali organizzate tutto l’anno, alla rete dei partner e alla rete dei volontari sul territorio, la Fondazione Telethon ha fatto progredire la ricerca italiana e la conoscenza scientifica raggiungendo importanti risultati, primo fra tutti la cura di una gravissima immunodeficienza, l’ADA-scid, malattia che costringeva i bambini che ne erano affetti a vivere dentro una bolla sterile (da qui il termine “bambini bolla”). Grazie ad una gestione trasparente dei fondi e ad un meccanismo di finanziamento che premia solo il merito, Telethon è oramai riconosciuta nel mondo come un esempio di eccellenza italiana.E’ attualmente presieduta da Luca di Montezemolo Gli istituti fondati e gestiti direttamente da Telethon sono: L’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica(Tiget) con sede a Milano e diretto da Luigi Naldini; L’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) con sede a Napoli e diretto da Andrea Ballabio; L’Istituto Telethon Dulbecco, un istituto virtuale intitolato al premio Nobel per la Medicina Renato Dulbecco che, destinando a Telethon i fondi ricevuti per la sua partecipazione a Sanremo 1999, ha dato la possibilità di avviare il primo bando destinato a giovani e promettenti ricercatori che volesse-

ro creare un proprio laboratorio indipendente in Italia. Da allora Telethon finanzia, con bandi ad hoc che garantiscono un finanziamento quinquennale, giovani ricercatori operanti in strutture italiane; Dal 2004 la RAI ha raggiunto picchi considerevoli con i programmi di Milly Carlucci e di Fabrizio Frizzi, incassando ogni anno oltre i 30 milioni di euro. Il più alto incasso è stato nel 2009 nella trasmissione di Fabrizio Frizzi con 32 milioni di Euro Anche a Rovasenda è molto sentita questa meritevole maratona che ha sempre raggiunto lusinghieri risultati. L’anno passato Telethon ha ringraziato il Comune, l’Oratorio ed i volontari con tre distinte pergamene di plauso.

Gli organizzatori invitano anche quest’anno i cittadini a partecipare a questa manifestazione il cui programma è spiegato qui di sotto.

COMUNE DI ROVASENDA

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ORGANIZZA LA

RACCOLTA FONDI TELETHON 2014 PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE PIAZZA LIBERTà

Venerdì 12 Dicembre ore 10,00 - 13,00

Stand per raccolta fondi a cura dei volontari Rovasendesi

Sabato 13 Dicembre ore 10,00 - 13,00

Stand per raccolta fondi a cura dei volontari Rovasendesi Castagnata benefica a cura dell’Oratorio

Domenica 14 Dicembre Stand per raccolta fondi a cura dei volontari Rovasendesi ore 10,00 - 13,00 Dalle ore 12.00, sempre per raccolta fondi,

distribuzione alla popolazione di piatto caldo

(anche da asporto) e bicchiere di vino a cura di Federico Pansarasa e del suo staff Durante la manifestazione verrà allestita, in Piazza Libertà, la mostra itinerante del Consiglio Regionale del Piemonte intitolata:

“Dalla storia alla satira. Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti”

TUTTO IL RICAVATO SARA’ DEVOLUTO ALL’INIZIATIVA TELETHON

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Ben cinque bancarelle al mercato del giovedì

Giovedì 16 ottobre scorso, piazza Libertà era gremita di bancarelle. Oltre al solito fruttivendolo, sono giunte quella che vende scarpe, quella degli indumenti, quella della gastronomia e quella dei polacchi che vendono cianfrusaglie di tutti i tipi.

Mi sono soffermato a osservare con attenzione. Purtroppo, solamente una cliente dal fruttivendolo. Alle altre bancarelle manco l’ombra di un rovasendese.

Questo commercio ambulante, fiorente fino ad una trentina di anni addietro; oggi langue in modo pauroso.

I grandi mercati tradizionali, come ad esempio quello di Gattinara, che serviva per l’approvvigionamento delle famiglie di Gattinara e dei paesi limitrofi, oggi è nelle mani di tanti cinesi, che continuano a frequentarlo malgrado le scarse vendite.

Gli ambulanti appartengono ad una categoria che sta scomparendo, così almeno per gli italiani.

Vi sono casi in cui le spese di gasolio, autostrada, pattume, plateatico ecc. risultano superiori degli incassi: solitamente 100 o 200 euro, dai quali sottrarre il costo dell’acquisto delle merci vendute.

Eppure resistono. Il motivo più comune è la necessità di giungere alla pensione; sono infatti solamente persone anziane; di giovani non se ne parla proprio.

Io che per carattere vorrei che tutti i lavoratori di ogni settore, guadagnassero da poter vivere, a guardare le cinque bancarelle, mi ha preso un attimo di angoscia.. Dovevo entrare nel Municipio, ebbene non ho avuto il coraggio di passarvi dentro senza comperare nulla. Mi immaginavo gli insulti che sotto voce avrebbero inviato alla mia persona passandovi accanto senza comprare. In Municipio dovevo proprio andarci, dovevo quindi sfidare gli sguardi nemici. All’ultimo momento mi decido di avvicinarmi al banco delle scarpe interessato a comprarne un paio di

quelle da spendere poco, da mettere tutti i giorni feriali. Dei mocassini mi è stato chiesto 60 Euro.. alla Bennet di Vigliano li avevo visti a 39,90 meno il 15% dello sconto alla cassa..

Chiesi scusa del disturbo e filai sotto il portico.

Credevo di dare del guadagno all’ambulante ma purtroppo per lui, non ho potuto rendermelo amico visto che mi sarebbe costato circa 25 euro della differenza. L’ho illuso e basta. Avrei fatto meglio a defilarmi ignorandolo.

La seconda causa del naufragio degli ambulanti sono appunto i supermercati che vendono ormai di tutto a prezzi accessibili a poveri e ricchi.

Purtroppo la gente si è abituata a fare i conti anche coi centesimi e quindi si comportano come me. D’altro canto possibile che il mio mancato acquisto possa essere la causa del suo insuccesso?

P.D.

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SCUOLA MATERNA

GRANDI CAMBIAMENTI ALLA SCUOLA MATERNA

Grandi cambiamenti per gli alunni della scuola dell’Infanzia di Rovasenda, che al rientro dalle vacanze hanno trovato i locali rinnovati, freschi di pittura e impostati in modo da poter essere più funzionali nell’utilizzo degli spazi accogliendo nel migliore dei modi i 27 bambini iscritti per l’anno scolastico 2014/2015.

Protagonisti di questo rinnovamento sono il Comune di Rovasenda che ha provveduto alla tinteggiatura ed alla manutenzione dei locali; l’Associazione Carnevale che, al termine della sua attività, ha voluto donare il consistente fondo cassa per l’acquisto di materiale didattico, regalando un fotocopiatore, una televisione e una cucina di legno per il gioco simbolico dei bambini; la Pro Loco che, con il ricavato di un pranzo sociale, ha donato un frigorifero nuovo.

I lavori sono stati molti e si ringra-

ziano in particolar modo i genitori e nonni, sempre attenti alle esigenze della scuola, un grazie speciale a Lorenzo Arietti, Giuseppe Baronchelli e Roberto Iuliano.

La programmazione annuale viene svolta agganciando i vari campi

d’esperienza con il personaggio di “Tita la Matita”, che introduce i vari argomenti.

I progetti inseriti nella programmazione sono la continuità con la scuola Primaria, il progetto di educazione ambientale , educazione alla salute e lingua inglese.

Le uscite sul territorio hanno già preso avvio, in quanto i piccoli hanno fatto visita alla casa di riposo Beraud in occasione della festa dei nonni ed esplorato le cantine dell’azienda vitivinicola Travaglini a Gattinara.

Tutti i bambini della Scuola Materna, le insegnanti Paola Gerodetti e Michela Menegatti e la Collaboratrice Giovanna Tabbaro colgono l’occasione per augurare a tutti un buon anno scolastico.

Le insegnanti Paola Gerodetti e Michela Menegatti

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SCUOLA ELEMENTARE

TRENTASETTE I RAGAZZI ISCRITTI Quest’anno le iscrizioni alla Scuola Elementare di Rovasenda sono 37, per il momento, con la prospettiva che a tempi brevi diventino 39, con un nuovo inserimento sia in 4ª che in 5ª.

All’inizio dell’anno scolastico 2014/2015 gli alunni sono infatti 37 così distribuiti: n. 6 in 1ª , n. 8 in 2ª, n. 9 in 3ª , n. 3 in 4ª e n. 11 in 5ª.

Le insegnanti sono organizzate in modo tale che ruotano su diverse classi proponendo l’insegnamento di materie diverse. Durante il consueto incontro d’inizio anno scolastico ho avuto il piacere di incontrare Chiara Barin, la nuova arrivata di quest’anno, rovasendese, che insegnerà matematica nella classe 1ª ed inoltre sarà l’insegnante di sostegno.

Vediamo la composizione delle classi.

La classe prima di 6 elementi ha come insegnanti: Mozzone Fulvia, insegna Italiano, materie antropologiche (Storia e Geografia), Informatica, Educazione Motoria, Musica ; Chiacchio Giacomina : Scienze; Barin Chiara: Matematica; Lavino Zona Margherita: Arte e Immagine.

La classe seconda unita in pluriclasse con la terza: Lavino Zona Margherita Italiano e materie antropologiche (Storia e Geografia), Musso Daniela Matematica e Informatica, Chiacchio Giacomina Inglese, Massaro Roberta Arte e Immagine, Musica e Scienze.

La classe terza - Lavino Zona Margherita: Italiano; Musso Daniela : Matematica e Informatica, Educazione Motoria, Musica e Arte e Immagine; Chiacchio Giacomina: Inglese.

Mozzone Fulvia : materie antropologiche (Storia e Geografia) e Scienze.

La classe quarta - Lavino Zona Margherita: Italiano e materie antropologiche (Storia e Geografia);

Le classi prima e seconda Elementare.

Le classi terza e quarta Elementare.

Ed ecco i ragazzi della quinta.

VITA SCOLASTICA

La Torre 5 /2014 Musso Daniela: Matematica, Scienze, Informatica ed Educazione Motoria, Musica e Arte e Immagine; Chiacchio Giacomina: Inglese.

La classe quinta - Lavino Zona Margherita: Italiano, materie antropologiche (Storia e Geografia), Musica e Arte e Immagine; Musso Daniela: Matematica, Scienze, Informatica ed Educazione Motoria; Chiacchio Giacomina: Inglese.

Come già per l’anno passato si darà corso a tanti progetti che qui accenniamo solo brevemente, poiché ancora non è possibile definire le modalità di svolgimento subordinati al budget che sarà messo a disposizione.

Progetto educazione musicale: il corso di musica è già iniziato con la stessa insegnante Natalia Kotsioudinskaya per 2 ore settimanali divi-

se su tre classi, 3ª - 4ª e 5ª, grazie alla solerzia dell’amministrazione comunale che paga le spese.

Progetto integrazione pensato per seguire in modo individualizzato i bambini in difficoltà, che non hanno bisogno dell’insegnante di sostegno ma semplicemente di lezioni individuali in più.

Progetto educazione alla salute sviluppato nelle tre tematiche Ambiente – paesaggio e salute, intesa anche come star bene con se stessi e con gli altri e quindi anche insegnamento comportamentale, rispetto delle regole e delle diversità.

Progetto continuità tra la scuola infanzia e la 1ª e si spera anche tra la 5ª e la scuola media, tutto dipende dalla disponibilità o meno dello scuolabus per gli spostamenti.

Progetto linguistico con l’appro-

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fondimento della lingua italiana attraverso laboratori e studi mirati; nello specifico, in collaborazione con il Castello Consortile di Buronzo, c’è un progetto dedicato ai bambini del 2° ciclo della Scuola Elementare: una giornata da trascorrere in parte nel Castello di Buronzo ed in parte nel Monastero di Castelletto Cervo per approfondire la conoscenza del proprio territorio dal punto di vista storico, economico e delle risorse.

Ci auguriamo che vengano stanziati i fondi necessari per la realizzazione poiché questa iniziativa sarà sicuramente molto proficua.

Alle maestre ed ai bambini non resta che augurare “In bocca al lupo” per i finanziamenti e “Buon lavoro”.

Ileana

“Ultime notizie: il passato diventa presente in prima pagina” Il 30 aprile gli alunni di 3ª, 4ª e 5ª della Scuola Primaria di Rovasenda hanno partecipato al laboratorio didattico organizzato dal Castello Consortile di Buronzo per l’arricchimento delle abilità e competenze di lingua italiana con lo studio della cronaca al tempo del medioevo. Come promessovi prima delle vacanze scolastiche, mi dilungo ora a fornire ulteriori notizie in proposito, per far apprezzare anche a voi l’abilità giornalistica dei nostri giovani studenti nella preparazione di un loro elaborato.

Grazie alla professionalità degli esperti del Castello Consortile di Buronzo i nostri bambini sono stati tutti coinvolti in questa avventura alla scoperta del medioevo, esaminato sotto i vari aspetti: sport, gioco, tempo libero, salute, moda. Procedendo per gradi sono passati dal recuperare le informazioni all’esame di documenti antichi, come il primo giornale uscito a Vercelli, scritto in francese, la lingua ufficiale dei nobili, e in italiano.

Sfruttando le notizie raccolte hanno lavorato con tanto impegno in piena autonomia,divisi in gruppi.

L’obiettivo di ricreare la prima pagina di un quotidiano con le informazioni legate all’epoca medioevale, ma con una veste grafica del tutto attuale, come i quo-

tidiani del giorno d’oggi, è stata una vera occasione di crescita, molto coinvolgente.

Hanno così imparato che nei tempi antichi i giornali erano solo per le persone più colte, poi a poco a poco anche le persone semplici hanno incominciato a leggere e da quel momento, per loro, sono stati inseriti i disegni; a tal proposito hanno imparato come si dispongono i disegni per attirare l’attenzione dei lettori, fino ad arrivare alla vera e propria stesura del progetto editoriale con la scelta delle “News” più interessanti, senza tralasciare un “consiglio per gli acquisti”. Interessante anche il raffronto del prezzo di vendita considerato per i vari paesi “Esteri” dell’epoca con le monete in corso, come si vede chiaramente qui di seguito nella testata “ SABATO 23 aprile 1384 - fiorini 0,5 in Piemonte. All’estero: Ducato di Milano lire pavesi 2; Principato di Masserano scudi 3; Università di Valle Sesia lire 2”.

Questo studio giornalistico ha permesso di sviluppare e rafforzare la conoscenza della lingua italiana e di riflettere anche sul perché oggi ci siano più immagini.

“La Torre” si complimenta coi nostri giornalisti in erba.

Ileana

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VITA SCOLASTICA

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SCUOLA MEDIA

TABLET E STIMOLANTI PROGETTI AL COMPRENSIVO DI ARBORIO E BURONZO Da quest’anno la Dirigente scolastica dott.ssa Adriana Barone è Preside, titolare, dell’istituto Lagrange di Vercelli, e Reggente dell’istituto Comprensivo di Arborio-Buronzo.

Nella visita di inizio d’anno vengo quindi accolta dall’insegnante Donatella Cuncu, Collaboratore Vicario, che mi fornisce le informazioni relative ai ragazzi di Rovasenda frequentanti la scuola ad Arborio, ma anche a Buronzo, dal momento che lei esplica la sua attività di Responsabile sui due plessi scolastici.

Gli studenti rovasendesi delle medie sono suddivisi nelle due realtà scolastiche in base alla scelta delle famiglie o per seguire gli amici.

I nuovi entrati sono 5: Battagion Bryan Ivan, Piccioni Jacopo, Zucchini Luis Enrique ad Arborio, mentre Tomatis Matilda e Goio Francesca hanno scelto Buronzo, dove già frequentano Margaro Jennifer in 2, Battagion Giulia e Rosso Vittoria, che sono in 3ª. Ad Arborio quindi i nuovi iscritti si uniscono al gruppo che già frequenta la 2ª: Di Nicolantonio Monica, Fiori Maria Grazia, Bratosin

Fiorina Iuliana, Cosentino Alessandro ad Arborio; la 3ª : Battagion Diego, Musardo Elisa, Scipioni Stefano, Toribio Rosario Francisco Alberto.

ore di preparazione tecnica, rivolta solo agli allievi che parteciperanno alle gare. Il progetto è rivolto sia ai ragazzi che alle ragazze.

Progetti attivati nell’anno scolastico 2014/2015 nelle Scuole Secondarie di I grado di Arborio e Buronzo:

Corso musicale da quest’anno è attivo in tutte le classi il “Corso musicale” che prevede lo studio di diversi strumenti: clarinetto, chitarra, pianoforte, violino, sia a livello individuale che orchestrale. Il corso, a cui si aderisce al momento dell’iscrizione alla prima classe, si configura come attività curricolare, integrata nel piano di studi, gli apprendimenti vengono valutati e certificati anche nel momento dell’esame finale del corso di studi. Gli strumenti vengono dati in comodato d’uso alle famiglie.

Educazione alla salute Come per gli anni passati funzionerà lo Sportello d’ascolto con la collaborazione della psicologa Alessandra Tamiati per poter dare un supporto psicologico ad alunni e famiglie al fine di migliorare il comportamento e l’apprendimento.

Progetto Rugby in collaborazione con la società Rugby Sant’Andrea di Vercelli: un allenatore della società affiancherà gli insegnanti di Educazione Fisica una volta alla settimana, al fine di formare un gruppo di ragazzi che parteciperanno ad un torneo scolastico con le scuole di Vercelli che aderiranno allo stesso progetto. Verranno svolte anche alcune

Uso del Tablet prosegue il progetto dell’utilizzo delle tecnologie informatiche e lavagne multimediali grazie ai tablet donati l’anno scorso dal Movimento 5 stelle.

Per quanto riguarda il corso di sci al momento ancora non si hanno certezze. Staremo a vedere.

SCELTE ISTITUTI SUPERIORI I ragazzi usciti dalla scuola dell’obbligo continuano gli studi presso istituti superiori dislocati a Borgomanero, Vercelli, Biella e Gattinara. Vediamo nel dettaglio: Giulia Goio ha scelto il Liceo Classico Don Bosco a Borgomanero; Martina Andreoletti frequenta il Liceo delle Scienze Umane “Rosa Stampa” a Vercelli; Enrico Goio e Elena Mihaila Miruna frequentano l’Ist. Rosa Stampa Liceo Linguistico a Vercelli; Lorena Faccardi frequenta a Vercelli l’Ist. Rosa Stampa ed ha scelto l’ indirizzo artistico; Simone Orlandini e Rocco Martinelli hanno optato per l’Istituto Istruzione Superiore “Quintino Sella” a

Biella indirizzo tecnologico; Ivan Nuciforo e Sorina Malina Bratosin hanno scelto l’ist. LSA indirizzo Scienze Applicate a Gattinara; Sofia Orlandini ha preferito l’I.T.G. “Mercurino Arborio” di Gattinara; Alessio Fontana, Sara Ardiani e Gesart frequentano l’IPSSAR “Mario Soldati” di Gattinara.

Auguriamo a tutti i nostri ragazzi di mettere a frutto questo tempo dello studio e di ottenere un buon profitto per il loro futuro.

Buon anno scolastico!.

Ileana

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125 anni fa a Rovasenda SPAVENTOSA EPIDEMIA INFANTILE FALCIA QUARANTOTTO BAMBINI La mortalità infantile fu ecceziona­le nel 1889. Nel primo anno di vita sono 16 i bambini falciati dall’epidemia e quelli morti sotto i 10 anni assom­mano a 32 e formano complessiva­mente 48 ovvero il 78% di tutti i morti, infatti solamente 14 sono stati gli adulti morti, di cui il più vec­chio aveva solamente 69 anni. Oggi a tale età, diciamo che è morto giovane.

Le morti infantili sono distribuite in tutti i mesi dell’an­no, maggiormente in quelli primave­rili; il mese più fatale è stato quello di marzo con 21 decessi, tutti infantili, raggiun­gendo la cifra di due al giorno; addirittura il 13 marzo ne so­no morti tre. Con gli adulti si contarono 62 morti, una vera ecatombe più del doppio dei morti della prima guerra mondiale.

Non è stata trovato negli archivi della Parrocchia, nessun riferimento alla natura dell’epidemia; si può supporre che sia stata una influenza virale del tipo di quella verificatasi nel 1929 che ha fatto nel mondo milioni di morti. C’è un però. Sfogliando i libri dell’anagrafe ho potuto constatare che quasi tutti i bambini morti risiedevano in paese specialmente in Via Principale (Via Umberto di oggi).

Al che mi sorge un dubbio, anche in considerazione del fatto che I decessi sono distribuiti nell’arco dell’anno; l’influenza dura solamente pochi mesi. Quindi e se fosse causa di una infezione intestinale sviluppatesi solo in paese?.

Una cosa del genere potrebbe succedere se ad essere inquinata fosse la falda che alimenta di acqua i pozzi di Via Principale? Se così fosse si capirebbe la virulenza con la quale la malattia ha contagiato i bambini, certamente più a rischio degli adulti. Il tifo o il paratifo ne potrebbero esserne la causa. Immaginiamo il dolore dei famigliari di questi piccoli, anche se bisogna tener presente che nelle famiglie di allora era quasi normale perdere dei figli a causa di malattie o denutrizione.

I piccoli morti sono stati i seguenti: ABBATE ANGELO, giorni 2, nato a Roasenda; ABBATE ERMINIA anni 1, nata a Roasenda; MARTINOTTI FERDINANDO, mesi 3, nato a Roasenda; VERRUA ANTONIO anni 2, nato a Baloc­co; VERDOIA GIUSEPPE, a.3, nato a Roasenda; BONARDO ANGELO anni . 6, nato a. Roasenda;

CURTIS CATERINA anni 4, nata Roasenda; BERTA ANNA mesi 7, nata a Roa­senda; FIORE CATTERINA mesi 8 nata Roa­senda; SECCHIA GIUSEPPE anni. 4 nato a Roa­senda; GILARDI GUGLIELMO anni 2 nato a Roasio S. Eúsebio; CURTI PIETRO anni 3, nato a Roasenda; GILARDINI GIUSEPPE anni. 3, nato a Roasenda; ABBATE CATTERINA, anni 3 cir­ca, nata a Roasenda; FIORE GIOVANNA anni 4, nata a Roasenda; DELMASTRO MARIA, anni 1, nata a Roasenda; POZZO VIRGINIA anni 6 nata a Roasenda; BARBERIS GIUSEPPE anni 6, nato a Bu­ronzo; DELMASTRO MARIO anni 5, nato a Roa­senda; ZANCARDI ROSA mesi 4, nata a Roa­senda; BARBERIS CATTERINA anni 2 circa, nata a Buronzo; FIORE GIUSEPPE anni 3, nato a Roa­senda; MARCHISIO LUCIA anni 3 circa, nata a Roasenda; FIORE TERESA anni 3 circa, nata a Roasenda; BOLCHI AGOSTINO, mesi 5 nato a Roasenda; BALDO MARIA, anni 4 circa, nata a Roasenda; BALDO CLOTILDE anni 7 circa, nata a Castelletto Cervo; BALDO GIUSEPPE anni 2, nato a Roasenda; CAGNA ABDON SENNEN ALESSANDRO mesi 11 ca nato Santa Maria D’Alba; GARRINO PAOLO GIOVANNI, m. 11, nato a Roasenda; CORRADINO ERNESTA, anni 2 circa, nata a Roasenda; CURTI ADELE mesi 7 circa, nata a Roasenda; BERNASCONE LUIGI mesi 18, nato a Pezzana; GARRINO PIE­TRO anni 3, n. Roasenda; DELVECCHIO GIO­VANNA a. 1 e mezzo, n. Roasenda; BA­GNATI GIACOMO a. 3 circa, nato a Roasenda; GUALA ORSOLA, di poche ore, nata a Roasenda; POLLO MARIA VIRGI­NIA, mesi 14, nata a Roasenda; BELLIN­ZONA PIERINA MARIA VITTORIA, giorni 18, nata a Roasenda; DELMASTRO PAOLO CAR­LO, m. 3 ca, nato a Roasenda; DELMA­STRO FRANCESCA, anni 2, nata a . Roasenda; GARAVAGLIA ANTONIO, giorni 16, nato a Roa­senda; CORRADINO ERNESTA, ore 1, nata a Roasenda; GALLINA ANTONIA mesi 5, nata a Ca­meri (Novara); BALOCCO GUIDO, mesi 3, nato a Cossato; DELMASTRO PIE­TRO, anni 6 e mezzo, nato a Roasenda; ABBATE MARIA, anni 5, nata a Roa­senda.

BRUGO PIETRO GIOVANNI, giorni 12, nato a Roasenda, figlio di ignoti; CONTI CLARA, giorni 26, nata a Roa­senda.

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LA VIA DEL PARADISO

Fortemente voluta da Don Luigi Longhi e inaugurata il 7 settembre Ancora una volta la figura di Don Luigi Longhi agli onori della cronaca.

Don Luigi è cresciuto in una famiglia numerosa che gli ha insegnato che si può aggiungere un piatto a tavola se qualcuno suona all’improvviso o ne ha bisogno.

La casa dei suoi genitori era accogliente perché loro lo erano, e lui ha imparato dai suoi.

Tutta la sua vita è stata dedicata a donare speranza con la sua carica spirituale e umana a tutti gli ammalati soli (esperienza incominciata nei lebbrosari del Brasile e poi portata avanti sempre senza paura e senza tregua) e a salvare gli “ultimi”, quelli che per la società sono gli irrecuperabili, emarginati, drogati, carcerati: il “don” accoglie tutti come un padre, li accetta, li corregge con autorevolezza, li comprende, li ama in modo assoluto e incondizionato.

Proprio per i “ suoi ragazzi” con problemi di inserimento sociale ha fatto nascere le comunità e una di queste si trova nella frazione Molin Camillo a Rongio di Masserano.

In questa comunità tanti giovani, a contatto con la natura, hanno riscoperto l’amore di Dio e la preghiera, hanno riacquistato la dignità attraverso un lavoro onesto, hanno condiviso gioie e fatiche quotidiane in un clima di autentica fraternità, hanno ritrovato un futuro migliore con il lavoro agricolo.

Aderendo all’appello lanciato da Sua Santità Giovanni Paolo II nel 1999 affinché si crei, grazie all’opera degli artisti, un contatto più autentico tra l’uomo e il divino, al “Don” nasce l’idea di trasformare una parte del territorio in un parco ambientale ed artistico. Rivolgendosi agli artisti scriveva: “Se ci donate il vostro impegno tutto l’ambiente già naturalmente bello acquisterà credito ed i giovani della comunità si valorizzeranno nei lavori di preparazione e conservazione delle opere, maturando nuove capacità di rapporti sociali”.

Prende così forma l’idea di realizzare nel vasto territorio dove è nata la comunità del Molin Camillo, un parco definito da don Luigi “Paradiso terrestre”. “Il parco del “Paradiso terrestre” è dedicato a tutti coloro che nel tempo hanno strappato dalle pietraie e dai rovi que-

ste terre e col sudore della fronte hanno trasformato la loro fatica in pane quotidiano per le loro famiglie. A noi sono affidati la loro memoria e il rispetto di questi luoghi che, per amore, diventano sacri. Un grazie particolare ai proprietari per l’uso gratuito dei loro terreni” (dal testamento spirituale di don Luigi Longhi, Vercelli, gennaio 2007).

Nasce così un itinerario sacro che invita a rallentare il passo e a fermarsi per contemplare la vita, il creato, il trascendente nelle opere d’arte contemporanea disseminate lungo due percorsi: la “Via della Croce”, realizzata quando don Luigi era ancora attivo e operante, e la “Via del Paradiso”, inaugurata domenica 7 settembre.

Il percorso artistico sacro si snoda lungo il torrente Bisingana, una vecchia roggia molinara, che, partendo dalla “Via della Croce” con un’ansa proprio in quel punto, abbraccia il Molin Camillo, sino alla fine della “Via del Paradiso”. Carla Crosio, nota scultrice vercellese, è l’ artefice dell’intero progetto e autrice di numerose sculture. Grazie al suo interessamento ha coinvolto una schiera di colleghi sensibili a operazioni di questo genere, uomini e donne generosi che hanno portato le loro creazioni, permeate di emozioni profonde, per costruire un percorso d’arte.

La festa in memoria di don Luigi ha contemplato la Santa Messa ( poiché la messa per don Luigi è un’occasione per incontrare la sua gente ed infondere speranza e amore nei cuori) celebrata all’aperto nel piccolo e suggestivo anfiteatro incastonato tra una folta vegetazione, ed un concerto di pianoforte. La giornata è trascorsa all’insegna della comunione, della bellezza, della preghiera, della riconoscenza per questo sacerdote speciale che predicava il Vangelo con le opere.

Nel pomeriggio anche l’arcivescovo di Vercelli, mons.

Marco Arnolfo, ha voluto presenziare a questa manifestazione così ricca di significato. Nel suo intervento ha detto: “Gesù porta qui in terra il Paradiso attraverso il dono della sua vita e dell’amore. Dio fa splendere il suo volto nella creazione e soprattutto nell’uomo che si lascia guidare dal sentimento del bello, elevando lo

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sguardo verso l’Alto. Le opere degli artisti ci invitano a compiere un percorso interiore.

Questo è lo spirito di don Luigi, testimone di Dio nel buono e nel bello.

Tocca a noi, all’associazione che porta il suo nome, a chi ha avuto la grazia di conoscerlo, tocca a noi continuare la sua opera tra i fratelli più bisognosi”.

Le opere volute dal “don” nascono in simbiosi con la natura e diventano un tutt’uno con il paesaggio, donando serenità interiore alla vita quotidiana dei fedeli. E qui

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l’Arte e la Natura si uniscono in questo ambiente nuovo di aggregazione e donano serenità e tranquillità a tutti.

Don Luigi, il prete buono, è una presenza amica, concreta, un aiuto per ritrovare l’animo sereno e la forza di ripartire, spicca luminosa ad indicarci il sentiero: seguendo le sue parole ed il suo esempio, parole ed esempio di un sacerdote speciale, è possibile percorrere insieme, fino in fondo, la “buona strada” tracciata da lui.

Ileana

Cinquant’anni fa un fatto straordinario SCAMPATO DALLA MORTE PER MIRACOLO È proprio vero: i bambini oggi nascono, con la passione per i motori nel sangue. L’automo­bile o il trattore di papà sono la più seducente tentazione: e per guidarli non occorre tanta scuola guida. E l’istinto che li sorregge fin da bambini.

Nelle nostre cascine, è il trattore, sempre a portata di mano, che forma l’attrattiva più forte per i bambini, e diciamolo, talvolta la tentazio­ne più imprudente da parte dei genitori in diffi­coltà di mano d’opera, di utilizzare le precoci, qualità dei bambini per la guida di questi mezzi troppo pesanti. Quale bambino, del resto, fin dall’età di quattro-cinque anni non ha già gu­stato, con la compiacenza di papà, l’ebbrezza della guida?

Fu così che il due novembre scorso il soprin­tendente trattorista in erba, Marcon Gianni, di circa quattro anni e mezzo, ha voluto provare il trattore nuovo fiammante di papà Lino, appena consegnato. II papà, nella risaia vicino casa, stava armeggiando attorno alle ruote per applicarvi i pattini di ferro; il motore era ac­ceso e respirava col suo battito regolare e im­peccabile. Il piccolo Gianni chiede a papà di es­sere collocato davanti al volante, e que­sti acconsente a dargli questa gioia, e dopo di averlo seduto continua a sistemare i pattini. Ma ecco che Improvvisamente, insensata­mente, il piccolo Gianni, con un istinto che supera ogni capacità di osservazione

o di appren­dimento, innesta la marcia e il trattore parte di strappo; sbalza il piccino dal sedile, precipitando a terra proprio sotto i pattini della ruota posteriore, e sotto gli occhi inorriditi del padre. I pattini, taglienti e pesanti travolsero la spalla e il capo del piccino affondandolo nel terreno arato. Quando il padre, lo raccolse te­ meva che il piccolo avesse il cranio sfracella­to. Abbondante sangue sgorgava da una ferita. Tuttavia il piccolo Gianni, respirava ancora, e parlava, e non piangeva neppure. Disperatamente il padre, strinse nelle braccia il piccino, tamponò -la enorme ferita dei capo con un fazzoletto e corse a piedi verso il paese in cerca del medico. Per la strada l’imprevedi­bile Gianni, senza lamentarsi né piangere, di­ceva: “Papà, vendilo il trattore, e compera anco­ra il cavallo!”

Trasportato all’Ospedale di Gattinara, gli venne riscontrato solo una lunga ferita sul cuoio capelluto, ma nessuna rottura. Il padre non riusciva a credere: egli aveva visto coi suoi occhi gli spa­ventosi arpioni dei pattini travolgere e affossare la spalla e il cranio del suo bambino. Egli gridò al mi­racolo. Tornato a casa si portò immediatamen­te sul posto dell’incidente ove constatò, nel terreno soffice e smosso dall’aratro, lo stampo inconfondibile degli arpioni dei pattini e fra essi quello della­testa del suo bambino. Se non è stato un miracolo questo….

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IL MISTERO DEL CAVALIERE di Lorenzo Del Boca

UN BEL LIBRO IN CUI IL CAVALIER BAYARDO MUORE A ROMAGNANO SESIA Lorenzo Del Boca è un nome noto nel campo del giornalismo italiano e della saggistica storico-letteraria.

Laureato in Filosofia e Scienze Politiche ha iniziato la carriera professionale nel 1972, a Novara, col giornale “La Stampa”, diventando nel 1996 presidente della Federazione Nazionale della Stampa e poi presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti; attualmente è vicepresidente della Fondazione del Salone del Libro di Torino.

E’ autore di libri di notevole successo: “Maledetti Savoia”, “Indietro Savoia!”, “Polentoni”, “L’Italia bugiarda”, “Il dito dell’anarchico”, tutti editi da PIEMME, e di “Il segreto di Camilla” (un processo per spionaggio davanti al tribunale speciale fascista) e “Grande guerra, piccoli generali” (una cronaca feroce della Prima Guerra Mondiale), editi da UTET LIBRERIA. In “Il mistero del Cavaliere” (TRUE – PIEMME) gli argomenti trattati sono: un Cavaliere senza macchia e senza paura, una Dama misteriosa, un terribile conflitto; tra un Medioevo ormai al crepuscolo e l’inizio di una tragica modernità, la storia drammatica e grandiosa dell’ultimo Eroe guerriero d’Europa.

Il libro incomincia col capitolo intitolato “Un’archibusata alla trippa qual credo non camparrà” in cui il Cavaliere è rappresentato nel momento cruciale della sua carriera militare, quando viene colpito da un proiettile d’archibugio; la scena è così descritta: “Con la spina dorsale spezzata in due, Bayard non poteva essere trasportato da nessuna parte.

Non a braccia né in spalla, e nemmeno su una di quelle carrette dell’epo-

ca. Era come una canna vuota, senza forze né energie, impossibilitato a muoversi e addirittura incapace di sopportare qualunque movimento.

E in una radura boschiva, di tronchi ce n’erano persino troppi. Non ci fu bisogno di scegliere. Il tronco più vicino diventò un appoggio appropriato per il ferito che non era in grado di reggersi da solo. Semmai, col tempo, si polemizzò sul “dove” si dovesse collocare il luogo del ferimento e della morte del cavaliere, stiracchiando la carta geografica per situare il tronco dell’agonia di Bayard ora a Rovasenda ora a Roasio. Un mistero - controverso, se vogliamo - al quale la documentazione storica non è in grado di offrire una soluzione. Tuttavia, le analisi dei testi e delle circostanze che accompagnarono quella battaglia, nell’insieme, portano sulla sinistra del Sesia, all’imbocco del guado del fiume, accanto al tronco del “morone”. A Ro-

magnano.”

Il libro continua poi con altri diciotto capitoli, con titoli accattivanti e bene appropriati, che narrano, con ampiezza di riferimenti storici, la situazione politica e militare dell’Europa e dell’Italia del tempo, le azioni dei personaggi protagonisti, tra cui il Bayardo, con analisi dettagliate e approfondimenti ben documentati, esposti in piacevole e coinvolgente stile narrativo.

Le gesta eroiche del “Cavaliere senza macchia e senza paura” si alternano con vicende legate alla sfera sentimentale. “Eppure, anche l’eroico cavaliere nasconde un segreto. Un mistero circonda la parte più intima della sua vita. Chi è la nobile dama che gli ha dato una figlia e perché Pierre si ostina a non volerne rivelare l’identità?”, si legge nel risvolto di copertina del bel libro di Lorenzo Del Boca, col quale ha collaborato lo storico romagnanese Giuseppe Ruga. Nel diciannovesimo capitolo, intitolato “Romagnano: una macchina da guerra non lasciò scampo al cavalier Bayard”, è descritta la scena culminante dell’ultimo combattimento di Pierre Terrail, signore di Bayard: “Per proteggere le ultime ore di vita di Bayard, sopra e attorno al moribondo, il marchese di Pescara fece montare la sua tenda. Ciò, evidentemente, non poté che avvenire in uno spicchio di territorio sotto il controllo degli Spagnoli.

Se i Francesi stavano “di là”, sulla destra del Sesia, significa che il marchese di Pescara, con scorta, seguito, guardia armata e tenda, stava “di qua”, sulla sinistra. A Romagnano.”

Arnaldo Colombo

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Dal decreto Sblocca Italia, fondi per la Masserano-Ghemme

L’autostrada Pedemontana piemontese tra le vittime della crisi E’ una delle “vittime” più eccellenti della crisi economica, che in Piemonte sta paralizzando in maniera pesante il settore dell’edilizia e delle infrastrutture. La Pedemontana piemontese doveva essere, fino a qualche mese fa, una nuova arteria autostradale di 40 chilometri, fra la Torino-Milano, Biella e l’A26. Un’opera realizzata col concorso di una cordata d’imprese capeggiate dalla Satap, la stessa società che gestisce la Torino-Milano.

Invece, i primi a rinunciare alla sua realizzazione, a fronte di un piano-economico e finanziario che faticava a tenersi in equilibrio, sono stati gli stessi promotori, che già si erano aggiudicati la gara per la realizzazione del collegamento. Risultato: la nuova strada è stata declassata e sarà una semplice superstrada senza pagamento di pedaggio. Di cui, per il momento, sarà realizzato solo un primo lotto di 14 chilometri, fra Masserano e Ghemme.

Il motivo che ha spinto, la cordata a tirarsi indietro, è colpa della recessione economica. I dati sulla riduzione del traffico nel Nordest del Piemonte non lasciano dubbi: si parla di circa un -50% in meno di passaggi. Troppo per giustificare la costruzione di un’autostrada che richiedeva un investimento presunto di almeno 825 milioni, di cui 625 messi dai privati.

Per la nuova arteria è stata, però, sviluppata un’alternativa, che punta a utilizzare i fondi disponibili per costruire un primo lotto di superstrada, nel tratto in cui è maggiormente necessario risolvere una situazione di

criticità. I 14 chilometri fra Masserano e Ghemme si ricongiungeranno ai 6 realizzati fra Masserano e Biella.

Per il collegamento tra Masserano e Ghemme, il contributo governativo è di 80 milioni di euro.

L’opera sarà affidata, non appena arriverà il via libera del CIPE al nuovo progetto. L’appalto dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015 e i cantieri dovranno essere aperti entro il 31 agosto 2015. Non è dato sapere quanto dureranno i lavori. Sappiamo però che gli ingressi saranno a San Giacomo di Masserano, Roasio e Gattinara, con un’area di servizio nei pressi del Marchiazza. Rimane da capire perché il nostro ingresso lo chiamino “Connessione di Rovasenda”. Forse che il tracciato sulla Roasio-Rovasenda preveda l’ingresso sul nostro territorio?

NOTIZIE INTERESSANTI Nuovo contratto per la compra-vendita di case Sono state approvate nuove norme per gli affitti con riscatto Si tratta di un particolare contratto d’affitto per cui chi vuole comprare casa si impegna a pagare una rata dall’importo stabilito per un determinato numero di mesi o anni. Al termine di questo periodo di tempo,

Dario Pansarasa

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chi ha pagato tutta la somma diventerà il proprietario dell’immobile e avverrà il rogito. Per fare un esempio se la casa costa 100 mila euro ci si può accordare per una rata da circa 350 euro al mese su un periodo di rimborso di 20 anni. Con questa formula è possibile “auto-finanziarsi” il 100% dell’acquisto, senza dover passare dalla banca e pagare spese di istruttoria e interessi sulle rate..

Nel caso di “affitto con opzione di futuro acquisto” l’interessato prende in normale affitto l’abitazione (ad esempio con un contratto 4+4), con la possibilità di esercitare l’opzione di acquisto contenuta nello stesso atto fra otto anni. E’ chiaro che dopo otto anni se non è stato pagato tutto l’importo, al momento dell’atto notarile l’acquirente verserà la rimanenza.

Questa soluzione, in quei casi in cui non vi è disponibilità immediata ma vi sarà tra pochi anni in base a sicure previsioni. Durante quel periodo paga però un canone di locazione maggiorato (ad esempio del 30%). In caso decida di comprare entro il termine previsto, tutte le rate dell’affitto vanno ad essere defalcate dal prezzo dell’immobile indicato e bloccato all’inizio del contratto di affitto con riscatto.

Se l’inquilino decide invece di non esercitare l’opzione di acquisto, oppure semplicemente non può farlo perché le previsioni non si sono avverate, il contratto prosegue come una normale locazione, ma la maggiorazione nei canoni versati fino a quel momento va persa.

Per tutelarsi da un eventuale fallimento del venditore o dalla successione in caso di sua morte, l’ acquirente, rischia di perdere le somme accumulate. Il rimedio, in questo caso, arriva dalla fideiussione sottoscritta dal venditore.

dell’involucro edilizio è possibile derogare dalle distanze minime dai confini della proprietà.

Si tratta di un’estensione prevista dal D.lgs. 115/2008, che acconsente di scomputare gli extraspessori di elementi verticali, solai e coperture, derogando ad altezze massime e distanze minime tra edifici.

Esempio: se abbiamo la casa che dista 5 metri esatti da altra proprietà, è possibile costruire un “cappotto” termico sulla parete confinante anche se la distanza tra le due case viene ad essere ridotta di 10 cm.

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Nuove distanze tra edifici

Agevolazioni fiscali per colf o assistenti famigliari

Per il miglioramento dell’isolamento termico e l’incremento

Il datore di lavoro che versa regolarmente all’Inps i contributi per

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Banca dati catastale Dal mese di aprile scorso sono disponibili gratuitamente su Internet le banche dati ipotecaria e catastale dell’Agenzia delle Entrate.

Attraverso i canali Entratel e Fisconline, i contribuenti possono consultare tutti i dati relativi ai propri immobili e verificare, ad esempio, la planimetria o la rendita, la classe e la categoria catastale. L’Agenzia ricorda che i contribuenti - persone fisiche - abilitati ai servizi Fisconline ed Entratel dell’Agenzia, possono consultare gratuitamente dal proprio Computer le informazioni relative alla casa di loro proprietà come: - la visure catastale (per soggetto e per immobile); - la mappa con la particella terreni; - la planimetria del fabbricato - la visura ipotecaria.

La procedura è attiva per gli immobili presenti su tutto il territorio nazionale dei quali i contribuenti risultano titolari, anche in parte, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento ***

colf o assistenti familiari può usufruire di agevolazioni fiscali relative ai contributi versati.

Colf: Il datore di lavoro può dedurre dal proprio reddito, per un importo massimo di 1.549 euro l’anno, i contributi previdenziali obbligatori versati per la colf.

A tal fine è tenuto a conservare le ricevute dei bollettini Inps.

L’importo massimo deducibile è fisso e non varia in base ai redditi dichiarati.

Assistente familiare: Il datore di lavoro può detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che sostengono la spesa.

Per poter usufruire di questa agevolazione sono necessari: - il certificato medico, rilasciato da un medico specialista o generico, che attesti la condizione di non autosufficienza, da esibire a richiesta dell’amministrazione finanziaria; le ricevute delle retribuzioni erogate, firmate dall’ assistente familiare.

Si può usufruire di tale detrazione se il reddito complessivo non supera 40.000 euro.

La deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l’assistente familiare, e viceversa.

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Air Show - Frecce Tricolori Bardolino 21 settembre 2014 Bardolino sorge sulla riviera orientale del Lago di Garda, a 30 Km. da Verona, su di un territorio collinoso stretto tra il lago ad Ovest, e la collina morenica di separazione ad Est ed è una meravigliosa località turistica Il Comune di Bardolino è situato infatti, in un’ansa molto bella del lago di Garda, distante dalle zone più affollate e trafficate del basso lago. Conosciuta anche come una delle perle del lago di Garda ha scenari naturalistici molto affascinanti e suggestivi, non solo il lago con le sue acque terse e calme ma anche le verdi e rigogliose colline che fanno da contorno dove si produce un vino particolarmente pregiato che ne prende il nome e che contribuisce a rendere famosa la località.

Il 21 settembre Bardolino ha richiamato un numero ancora maggiore di turisti poiché è stato teatro di un meraviglioso “Air Show - Frecce Tricolori” con la partecipazione dell’Aeronautica Militare con il Reparto Sperimentale Volo e il 15° Stormo SAR. Con l’Associazione Arma Aeronautica anch’io e la mia famiglia abbiamo voluto essere presenti.

La splendida giornata di sole ha reso ancor più magico ed interessante il luogo.

Abbiamo visto, senza interruzione, numerosi aerei impegnati in esibizioni di abilità e preparazione tecnica di alto livello: un aereo della prima guerra mondiale con la doppia ala in tela, un idrovolante, elicotteri che si muovevano prima in una sorta di danza in sincrono,

IESOLO L’Associazione Arma Aeronautica di Biella ha preso parte, in rappresentanza di tutto il Piemonte, al Raduno Interregionale Associazione Arma Aeronautica che si è svolto a Iesolo il 28 settembre 2014. Con orgoglio posano con il medagliere dell Associazione: sono solo state messe una parte di medaglie d’oro al V.M. , quelle d’argento e quelle di bronzo sono un numero indescrivibile, e in più le croci di guerra. Nel gruppo si nota il nostro lettore Gozzi Giuseppe, marito della nostra concittadina Marisa Delmastro, nonché Presidente dell’associazione, e Aureliano Felletti, alfiere del labaro.

poi in una dimostrazione di soccorso in mare, un caccia F-16A Fighting Falcon della Demo Team Belgian Air Component, grande ospite eccellenza.

Ma la manifestazione ha raggiunto l’apice dell’entusiasmo del pubblico quando sono apparse in cielo le “Frecce tricolori”. Ogni passaggio, ogni manovra era elettrizzante e coinvolgente.

Sono sicura che tutti i presenti avrebbero gradito che lo spettacolo continuasse ancora.

Un applauso prolungato ha sottolineato la bravura dei nostri piloti e l’alto livello da loro raggiunto.

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QUANTO CONVIENE ESSERE PROPRIETARI DI UN APPARTAMENTO A TENERIFE? La domanda sorgerebbe spontanea di questi tempi italiani, soprattutto nella mente di chi vorrebbe investire qualcosa e poter godere di questo investimento in tutta pace e tranquillità; di fatto la “pregunta” (“domanda” in spagnolo) è sorta nel corso di alcuni piacevoli colloqui durante la mia ultima permanenza rovasendese, gli interlocutori del momento me l’hanno rivolta quindi penso interessante dare un quadro generale di questo argomento che sembra riscontrare un comune interesse; per farlo prendo spunto da un caso concreto.

Consideriamo che nel nostro caso ci sono due tipologie di immobile residenziale: quello ad uso diretto del proprietario e quello destinato principalmente ad essere sfruttato per avere la miglior resa, quindi da affittare ai turisti per una o due settimane.

La sostanziale differenza pratica tra l’uno e l’altro sarà l’ubicazione: il secondo deve trovarsi in una zona centrale, dove tutto è a portata di mano, il mare a due passi e chiaramente, nulla e nessuno impedisce al singolo proprietario di usarlo quando piú gli piace.

Soffermiamoci allora sul secondo che in adempimento alla normativa locale, deve garantire una serie di servizi per poter essere affittato turisticamente ed avere una licenza a tal scopo (o meglio, la licenza solitamente è posseduta dal complesso immobiliare di cui fa parte il singolo appartamento quindi, nessun problema per il proprietario).

Partiamo da un appartamento realmente in vendita di circa 60 mq complessivi, che si trova nella zona turistica di Costa Adeje, in un residence centrale ben frequentato, con piscina a “fiume” (si chiama cosí proprio perché corre dentro il complesso proprio come se fosse un fiume), giardino, reception aperta 24 ore, bar e ristorante interni, servizio di vigilanza sempre attivo, idem il servizio di manutenzione. Si trova al secondo piano con terrazzino, luminoso, una camera da letto matrimoniale, un bagno, cucina e sala, tutto ammobiliato. Mare, spiagge supermercati e servizi esterni comodamente raggiungibili in pochi minuti a piedi. Insomma tutti i migliori presupposti per soddisfare i clienti che lo frequentano e che per questo, probabilmente torneranno.

Il prezzo di vendita è 79.000 euro, il notaio per il rogito chiede circa 500 euro, imposte, tasse costi di trascrizione vari sui 4.000 euro; quindi arrotondando per eccesso e per comodità nel calcolo, l’appartamento con 84.000 euro è definitivamente a nome del compratore.

I costi di mantenimento sono circa 150 euro all’anno per imposte sull’immobile, 125 euro mensili per luce/ acqua dell’appartamento nonché per i servizi comuni (piscina, vigilanza, reception, pulizie, ecc.); complessi-

vamente 1700 euro all’anno, sempre arrotondando per eccesso.

La resa dell’appartamento è favorita dalla sua ubicazione e dal clima di Tenerife; ciò significa che il proprietario può sfruttarlo personalmente ogni volta che lo desidera, ma lo può anche affittare settimanalmente ai turisti (il complesso ha licenza turistica di cui possono beneficiare i anche singoli proprietari e gode di buona fama, questo permette di selezionare la tipologia di persone che lo frequentano, mi riferisco a soggetti responsabili che non lo lasceranno distrutto); senza limiti di stagione, da gennaio a dicembre (anzi da dicembre a febbraio si parla di alta stagione, come pure da giugno a settembre); il canone settimanale, facendo la media annuale, può calcolarsi per 450 euro a settimana per l’appunto, da cui togliere i costi che gravano per servizi vari quali la pubblicità, le pulizie interne, il ricevimento e l’accompagnamento del cliente che lo contratta, provvigioni d’agenzia, l’amministrazione dell’affitto; complessivamente possiamo detrarre 150 euro, per cui restano al proprietario 300 euro di guadagno ogni settimana, quindi in media circa 1200 euro mensili.

In termini di resa abbiamo certamente un ritorno annuale di almeno il 10% netto dell’investimento, senza escludere che la rivendita non darebbe luogo a perdite di capitale, mantenendo le stesse condizioni dell’immobile.

Come sempre c’è molto da dire e raccontare e se sarà possibile, mi riservo il piacere di farlo prossimamente.

Un saluto a tutti e se qualcuno vorrà scambiare due chiacchiere direttamente, lascio i miei contatti: +34 642 77 44 08 (anche con whatsapp) // +39 338 50 46 207 // skype: mauro.delmastro / abogado.delmastro@ icam.es / www.tenerifelegalservice.com / www.immosud-tenerife.com Mauro Delmastro

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LA PAGINA DELLA POESIA

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UN “ASSOLO” PER PIERA Floranna Usellini è una bravissima poetessa nata a Gozzano e residente a Grignasco. E’ nota non solo in ambito locale, ma ha vinto anche diversi concorsi letterari a livello nazionale. Ha scritto, con notevole successo, tre libri di poesie: “Magia di una vita”, “Controvento” e “Silenzioso assolo”.

Nell’ultimo, pubblicato da poco, dal pregevole contenuto e dal bell’ossimoro come titolo, sono presenti sessanta composizioni. Una lirica, nella sezione “Ritratti”, è dedicata alla dottoressa Piera Mazzone, molto conosciuta a Rovasenda, direttrice della Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo Sesia, scrittrice, giornalista, animatrice culturale della Valsesia, valida e assidua collaboratrice del nostro giornale “La Torre”, grande amica di don Mario Fa-

solini, di Mariuccia Mandrino e dei rovasendesi.

A.C. Piera Si anima il silenzio del palazzo antico al risuonar gentile di eleganti passi.

Ed è musica amica che avvolge ogni spazio come tiepida onda; ed è danza leggiadra d’armoniosi colori sopra i tacchi sottili.

Ondeggia lieve la treccia bruna quando il capo s’inclina, mentre lo sguardo degli occhi attenti - ora cupi, ora accesi cattura ogni cosa.

Ed ella è il cuore di Palazzo Racchetti; ed ella è regina, sgusciata da un romanzo, nel suo mondo di libri profumati dal tempo…

Floranna Usellini

Studenti rovasendesi premiati al Concorso Letterario di Crova II concorso letterario Nazionale “Pagine di territorio, storie di uomini e paesi” di Crova, giunto alla sesta edizione, ha visto la partecipazione di molti scrittori, esperti e in erba, con opere provenienti un po’ da tutta Italia. La commissione giudicatrice presieduta da Renzo Masoero, è stata molto impegnata per leggere e valutare tutto il materiale suddiviso nelle se­guenti sezioni: poesia, prosa, libri e scuola. La commissione si è riunita venerdì 1 agosto e sono stati decretati i vincitori per la se­zione poesia: primo classificato “Bambola di stracci” di Um­berto Dhruscrovic di Aosta; per la prosa: primo classi­cato ‘L’esposto” di Piero Peretti di Palazzolo; per la sezione scuola: primo classifi­cato “I proverbi insegnano “ delle classi 3A e 3B (scuole elementari) del Comprensivo di Tronzano, e per le medie: pri­ mo classificato “Castelli di Ba­raggia tra segrti e amori” delle 2A e 2B dell’Istituto Comprensivo di Arborio.

Per le superiori invece, primo classificato “Sissi, la principessa di Via Gentileschi” di Francesca Memoli del liceo classico di Vercelli.

In realtà i ragazzi delle 2A e 2B vincitori frequentano la Scuola Media a Buronzo e si sono particolarmente distinti poiché oltre a vincere il 1° premio con il romanzo “Castelli di Baraggia tra segreti ed amori” hanno vinto anche il 3° premio con il romanzo giallo “Niente è ciò che sembra” prodotti con il coordinamento del-

le prof.sse Prando e Dellarole, nel corso del precedente anno scolastico. Notevoli risultati per questi ragazzi e per le loro insegnanti. Infatti la stessa classe 2A a giugno di quest’anno è stata premiata ad Oldenico nell’ambito della XVI edizione del Concorso di poesia nella sezione “Poesia Giovani”.

Rovasenda deve essere particolarmente orgogliosa poiché tra i soggetti premiati ci sono anche due studentesse rovasendesi: Battagion Giulia e Rosso Vittoria ed un rampollo di origine rovasendese: Beltrame Francesco, figlio di Sergio. Complimenti vivissimi a questi studenti che hanno dimostrato di saper scrivere e soprattutto operare con la fantasia. Quali sorprese ci riserveranno per il corrente anno scolastico?

Alle nostre ragazze e alle loro insegnanti di lettere, va il plauso de “La Torre”.

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GEMELLAGGIO

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Stand del gemellaggio al Forum delle Associazioni a Pontcharra

A sinistra il padiglionedell’associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda.

Il 6 settembre 2014 a Pontcharra si è svolto il forum delle associazioni.

(Grazie a questa manifestazione ciascun visitatore può conoscere le numerose iniziative, nell’ambito di sport, divertimento, cultura e sociale per tutte le fasce d’età, che nel corso dell’anno hanno vivacizzato la vita di Pontcharra e scoprire le proposte di prossimarealizzazione n.d.r.). Anche noi dell’Associazione “Amitié Pontcharra-Rovasenda” eravamo presenti.

Già dalle 9 del mattino ci siamo recati alla palestra Maurice Cucot per installare i tavoli e le griglie per l’affissione, dopodiché abbiamo incominciato a decorare il nostro

stand con cinque nuovi pannelli. Un pannello rappresentava il debutto dell’associazione APR, il secondo il logo, il terzo i corsi di conversazione italiana, il quarto tutte le nostre attività svolte nel corso dell’anno e, per finire, il quinto nel quale erano contenute tutte le informazioni sul “Corso di cucina italiana” , novità di quest’anno, che avrà inizio entro la fine del mese di settembre e continuerà con cadenza mensile.

Ai visitatori sono stati proposti dei quiz sull’Italia; chi ha risposto correttamente ha ricevuto come premio dolci, portachiavi con il logo dell’APR, spille. Gli sfortunati che non hanno indovinato le risposte si

sono consolati con i bonbons.

Alle 12 ci siamo ritrovati con i membri delle altre associazioni per un pranzo conviviale.

Alle 14 si sono riaperti gli stand e con noi c’era Olivier LONGO, l’incaricato da quest’anno dei corsi di conversazione italiana, che si è prodigato per fornire informazioni a tutti i richiedenti.

Alle 17 si è effettuato il sorteggio.

Come premio c’erano dei sacchetti da 2 kg di riso della riseria Tomasoni di Rovasenda. Una delle vincitrici è risultata Lucie Peylin che noi conosciamo molto bene nell’associazione.

Palmira Grande

FESTA DEL FRANCOBOLLO Nei giorni 11 e 12 ottobre Barraux ha ospitato nella sala “La Gâche ” l’annuale Forum delle associazioni.

Nell’ambito di tale Forum il “Club filatelico Bayard” ha organizzato una manifestazione intitolata “La festa del francobollo, con la danza come tema”. L’esposizione e la vendita di francobolli, cartoline ed articoli vari relativi alla danza, oltre che le esibizioni di danza, hanno attirato un buon numero di visitatori. Nella giornata di sabato la Posta era presente con un ufficio temporaneo per la vendita di francobolli emessi per l’occasione.

Durante tutta la manifestazione una tombola gratuita ha reso il momento ancor più interessante, con un premio finale di un certo valore.

La grande affluenza di pubblico ha gratificato tutti per l’impegno profuso.

Liliane Salemi

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PONTCHARRA NEWS

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18 settembre presso “l’espace jeunes Gaïa” sono ricominciati i corsi di conversazione italiana organizzati dall’Associazione Amitié Pontcharra Rovasenda con un nuovo insegnante, il signor Olivier, e con cadenza quindicinale. Ma la vera novità di quest’anno è rappresentata dal corso di cucina italiana, una volta al mese.

26 SETTEMBRE Nella chiesa di Pontcharra dedicata a Saint Hugues le associazioni Lhasa et Saint Hugues hanno organizzato un concerto con la musica del mondo. Le varie formazioni hanno eseguito musica della Romania, delle Ande e dell’America del sud.

4 ottobre STEP BY STEP presso la sala Bresson nel comune di Le Touvet si è svolta la giornata di sensibilizzazione e d’informazione per la prevenzione del cancro al seno e animazione Zumba.

5 ottobre L’associazione dei pescatori “La Gaule de Bréda” ha organizzato per la domenica 5 ottobre una gara federale di pesca individuale nelle acque del “Grand Lône” a Pontcharra.

11 e 12 ottobre il club filatelico Bayardo organizza, nella sala “La Gache” di Barraux, una esposizione e vendita di francobolli ed articoli vari relativi alla danza. Nei due giorni sono previste esibizioni di danza in collaborazione con alcune associazioni locali. Per l’occasione è prevista la vendita di un annullo speciale.

A destra Georges Lachaud al 20esimo Salon du Terroir di Chapareillan con lo stand dei funghi

dal momento che, come sempre da 10 anni a questaparte, anche la Riseria dei Fratelli Tomasoni partecipa a rappresentare Rovasenda e l’Italia.

Era presente anche il nostro amico e lettore Georges Lachaud, responsabile della sezione micologica dell’ dell’Associazione “Foyer Rural” di Montmelian, con

18 e 19 ottobre a Chapareillan “Fiera del Territorio e dei Sapori” dove si danno appuntamento i produttori e gli artigiani dell’eccellenza francese e italiana,

Il numeroso pubblico in visita agli stand del 20esimo Salon du Terroir di Chapareillan

una bella esposizione di funghi.

Virgilio Tomasoni al centro con Joseph e Liliane Salemi al Salon du Terroir di Chapareillan.

30 novembre Il tradizionale pranzo di Natale degli anziani organizzato dal comune e dal centro comunale di attività si svolgerà domenica 30 novembre al Coléo.

Il pranzo verrà offerto a tutte le persone con più di 65 anni mentre gli anziani con più di 70 anni che non desiderano partecipare al pranzo conviviale riceveranno un “panier gourmand” ovvero un cestino con gustosi prodotti alimentari.

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LA PAGINA SPORTIVA

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INAUGURATA LA NUOVA PALESTRA NEL SALONE POLIVALENTE L’Associazione Gattinarese “ASD Ekygym” ha aperto le porte della palestra comunale di Rovasenda nella giornata di domenica 14/9, per l’inaugurazione. Una nuova veste ricopre il Salone Polivalente, ora reso meraviglioso dalle moderne attrezzature ginniche di Ekygym.

“Ginnastica… una magia che va al di là di tutto ciò che facciamo…”

E’ questo il motto della neonata “ASD Ekygym”, nuova realtà nel mondo della ginnastica artistica del vercellese.

E qualcosa di magico si scorge quasi immediatamente, a partire dalla mascotte: un vero gufo in “penne… ed ossa” (di nome Cesare) che ha ispirato i fondatori, nel creare un simbolo di saggezza ed ampie vedute. L’emblema del gufo fa capolino dappertutto, sullo striscione, su uniformi e zainetti, perfino su un orologio a muro…

La festa inizia con una breve introduzione di ringraziamento del Presidente Giuliano Platinetti e del suo vice Orietta Gazzetto (la “mamma” di Cesare…), che incentrano il discorso sull’entusiasmo di tutti, già

Due momenti dell’inaugurazione del 14 settembre.

Una campionessa in divenire...

ad altissimo livello dopo solo poche settimane. Poi subito spazio ai veri protagonisti: sono le 19 atlete, le prime facenti parte di un’Associazione che promette già grande crescita.

Dai 4 ai 15 anni, Amelia, Amanda, Benedetta, Serena, Sofia, Letizia, Beatrice, Maya, Alessandra, Misia, Allegra, Lucia, Ludovica, Elisa, Andrée, Alessia, Ida, Nicole, Gaia, sotto gli occhi attenti ed appassionati dei nuovi Tecnici: Camilla Noca e Lara Santagiuliana. Il tutto sotto la “regia” del Direttore Tecnico Erika

Zurlin, laureata in scienze motorie, con pluriennale esperienza di insegnamento nel campo della Ginnastica Artistica di alto livello e già collaboratrice di blasonate società biellesi come Pietro Micca e Lamarmora.

Lo spettacolo è un crescendo di emozioni, di movimenti atletici a tempo di musica, che dimostra i vari step dell’insegnamento di una disciplina dal carattere forte, un mix di potenza, eleganza e consapevolezza del gesto tecnico. Si parte dalla capovolta, passando per salti impossibi-

La Torre 5 /2014 li alla trave fino alle giravolte sulle parallele, dalle più piccole alle “veterane”, già impegnate nella preparazione dei prossimi appuntamenti agonistici.

La consegna di magliette e zainetti (acquistati in collaborazione con “Allianz Assicurazioni” di Carpignano Sesia e “Viterbo Auto” di Novara), il brindisi e l’immancabile taglio della torta (una squisita meraviglia della “Pasticceria Ferraris” di Gattinara), per chiudere la giornata in allegria

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LA PAGINA SPORTIVA e spensieratezza.

Al di là di tutto c’è ancora magia, quella che si legge negli occhi dei fondatori, ma soprattutto di Erika, con la realizzazione di un sogno inseguito a lungo.

Con l’apertura ufficiale dei corsi da martedì 16/9, inizia così l’avventura dell’”ASD Ekygym”, che vedrà aperta la palestra (il Salone Polivalente di via Circonvallazione di Rovasenda) nei giorni di martedì e giovedì dalle 16,30 alle 17,30 e dalle

17,00 alle 18,30, rispettivamente per bambine e bambini dai 3 ai 5 anni, dai 5 ai 10, da 11 anni, senza tralasciare i corsi di ginnastica dolce per adulti di ogni età, di prossima realizzazione.

Non resta che fare un grande “In bocca al lupo” alla nuova Associazione Sportiva Dilettantistica che rivolge un invito a tutti coloro che vorranno essere parte di questa… magia!

Ileana e Rita

Iniziata l’attività agonistica del Rovasenda calcio Sabato 31 agosto c’è stato il primo raduno della nostra squadra di calcio.

Anche quest’anno la squadra è stata inscritta al campionato Amatoriale sotto la gestione CSEN sezione di Biella dove, per comodità logistica, siamo più avvantaggiati, infatti sono iscritte alcune squadre della città mentre le altre sono tutte nella periferia o circondario quindi facilmente raggiungibili soprattutto con la superstrada. Si era presa in considerazione anche l’idea di iscriversi al campionato amatoriale nella sezione di Vercelli molto più considerato sia in forma mediatica, sia in forma agonistica, poi a pensarci bene venivano ad esserci trasferte abbastanza lontane e visto che noi giochiamo al sabato pomeriggio e alcuni di noi al sabato mattina lavora, non ci sarebbe stato neanche il tempo di staccare dal lavoro che già bisognava mettersi in viaggio per poter arrivare sul campo di gioco in orario. Abbiamo quindi deciso di rimanere nel nostro brodo e così è stato.

Dopo l’iscrizione è stato deciso, dopo aver sentito anche con le squadre partecipanti, di cambiare formula: Da quest’anno nei due gironi A e B, le prime quattro squadre che si piazzeranno nei due gironi a seguito ad eliminazione diretta, si affronteranno fra di loro e le due finaliste si affronteranno poi in una finale che per renderla ancora più importante si svolgerà allo stadio Lamarmora di Biella.

Così si ha già un primo stimolo per arrivare tra le prime quattro classificate..Prima nostra ambizione, pur consapevoli dell’organico della nostra squadra, toccando non solo ferro, se non subentreranno problemi che noi non

potremo risolvere è di arrivare tra le prime quattro.

Il campionato vero è iniziato il 5 ottobre mentre tutto il mese di settembre ci è servito per poter allenarci e tra un allenamento e l’altro, abbiamo partecipato a diverse amichevoli, contro squadre di diverse categorie.

Contro alcune formazioni anche di categoria superiore alla nostra, ci siamo ben comportati, con altre così, così, Per portare a termine un buon campionato, tutti devono essere indispensabili e giustamente i nostri componenti ne sono a conoscenza.

Per quest’anno calcistico, diversi giocatori nuovi si sono inseriti nel gruppo: infatti sono ben 7 i nuovi elementi che si sono subito sentiti a loro agio, anche perché alcuni avevano già giocato nel Rovasenda; gli altri si conoscevano già, perché bene o male sono ragazzi che hanno giocato in squadre del circondario. Tre sono di Gattinara, due di Serravalle, uno di Roasio e uno di Ghemme.

E’ una buona rosa e dovremmo essere coperti in tutti i ruoli, per la gioia di mister. Come già anticipato, alla guida della squadra c’è sempre Poletti Fabrizio di Roasio che per nostra fortuna vuole sempre prendersi questa responsabilità di coordinatore dei ragazzi cercando di fare sempre andare tutti d’accordo, mettendo sempre tutti sullo stesso livello e per questo lo ringraziamo vivamente.

Fin’ora, solo due partite sono state giocate .Abbiamo iniziato domenica mattina del 5 ottobre alla Spolina contro la Real Cossato. Iniziata la gara, dopo i primi minuti di studio reciproco, abbiamo iniziato a ma-

cinare e a produrre delle belle giocate e dopo qualche minuto, siamo riusciti con merito a passare in vantaggio. Poi ancora abbiamo segnato una seconda rete che ci ha dato ancor più spinta... La ripresa è stata abbastanza di controllo anche se abbiamo sprecato altre occasioni da gol che è poi arrivato nel finale nell’ennesima azione di contropiede.

Sabato 11 ottobre abbiamo giocato a Rovasenda contro la Cedas Lancia di Verrone. Entriamo in campo con una rosa ristrettissima di giocatori, ma soprattutto privi dei nostri due attaccanti più talentuosi, forse gli unici in grado di mettere in crisi la difesa avversaria. Partiamo bene, infatti dopo pochi minuti saremmo passati in vantaggio su di un colpo di testa che il portiere avversario ha parato abbondantemente dentro la porta., ma l’arbitro non ha convalidato.

Nella ripresa la solfa non cambia, non veniamo mai in difficoltà ma non riusciamo a concretizzare occasioni davvero pregevoli. Sta di fatto che finisce 0 a 0 per la felicità nei nostri avversari che non pensavano di rosicchiare un punto.

Sabato 18 ottobre non giocheremo essendo il girone composto da un numero di squadre dispari: a turno bisogna rispettare una giornata di riposo Riprenderemo sabato 25 a Sandigliano, contro una squadra che non conosciamo ancora ma che affronteremo con la giusta determinazione per portare a casa l’intera posta in palio.

Sempre: “forza Rovasenda”.

Roberto

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ANAGRAFE

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BATTESIMI FAPPANI RICCARDO Figlio di Federico e di Sara Grosso, residenti a Formigliana ma con radici rovasendesi, nato a Biella il 29 aprile 2014 e battezzato il 2 agosto, nella chiesa del Crocicchio di Formigliana.

Grande è la felicità dei nonni paterni Pier Angelo e Carla, dei nonni materni Roberto e Nicoletta e delle bisnonne Primina, Giulia e Maria.

Ai genitori, ai nonni, ai bisnonni ed a tutti i parenti “La Torre” formula le più vive felicitazioni per queste nuove vite; a Sofia e Riccardo, ora battezzati, augura di crescere sani e felici circondati dall’amore dei propri cari.

MONTORIO SOFIA Il 14 settembre nella chiesa parrocchiale di Rovasenda Don Cristiano ha battezzato MONTORIO Sofia nata a Borgosesia il 2/5/2014. Ad accompagnarla al fonte battesimale c’erano i padrini Prandi Davide e Casula Franca, papà Stefano e mamma Demattei Marta, i nonni paterni Roberto e Annalisa, i nonni materni Mario e Daniela, gli zii Debora ed Eros, Alessandro e Maria Grazia oltre a tanti altri parenti ed amici.

DEFUNTI COSSA ANGELO MARIA di anni 82

Nato a Luarino (Salerno) il 7.8.1932 e morto dopo lunga malattia nella Clinica Maugeri a Veruno il 25 settembre 2014.

Ne danno il triste annuncio la mo-

glie Petraglia Mariuccia, i figli Maria Emilia, Angelina, Raffaele, Celestina e Sandra con le rispettive famiglie Affezionati nipoti Manuela con Pino, Gianluca, Franco ed Elena Fratello e sorella Carmine e Giuseppina con le rispettive famiglie Cognati, cognate, nipoti, pronipoti, cugini e parenti tutti Sepolto a Rovasenda il 27 settembre al pomeriggio.

Angelo Maria, originario di Laurino, da tanti anni risiedeva a Rovasenda, anche se poche persone possono dire di averlo incontrato nei negozi del paese.

Persona buona, cordiale, onesta e corretta, ha lavorato per tanti anni come bidello nelle scuole di Roasio. Si può dire che ha vissuto per il suo lavoro, per la sua famiglia, per i suoi figli.

La moglie e i figli con tutta la paren-

tela hanno ben contraccambiato il loro caro estinto con una manifestazione di affetto encomiabile e commovente, tanto da esserci di esempio. La morte è una cosa seria…e soprattutto l’estremo saluto che rivolgiamo ai nostri cari defunti.

Espressione vera del nostro cordoglio.

Difatti Angelo Maria è stato accompagnato a piedi in chiesa per pregare per lui. Dal Cielo sicuramente guarderà con amore alla sua famiglia e li proteggerà.

Le più sentite condoglianze ed il più vivo cordoglio alla moglie Mariuccia, ai figli Maria Emilia, Angelina, Raffaele, Celestina e Sandra con le rispettive famiglie, agli affezionati nipoti Manuela con Pino, Gianluca, Franco ed Elena, al fratello Carmine, alla sorella Giuseppina con le rispettive famiglie, a cognati, cognate, nipoti, pronipoti, cugini e parenti tutti.

Don Cristiano

I familiari del defunto Angelo Maria Cossa, profondamente colpiti dalla dimostrazione di stima e di amicizia nei confronti del loro compianto chiedono di esprimere attraverso le pagine de “La Torre” il più commosso e sentito ringraziamento ai vicini di casa e a tutte le persone che hanno preso parte alla cerimonia funebre, dando conforto al loro dolore.

DE CARLI VITTORINO di anni 68.

Nato a Torre di Mosto (Venezia) il 30.11.1945 e morto in ospedale a Novara il 6 ottobre 2014.

Ne danno il triste annuncio la moglie Piera Angela Musetta I suoceri Angelo e Nida Musetta La sorella Esterina, le cognate Adelina, Silvana e Iolanda, nipoti cugini e parenti tutti Sepolto a Rovasenda il 7 ottobre.

Caro zio Vittorino, ti voglio scrivere queste parole per dirti che, anche se ora sei nella Luce, ti vogliamo tutti un gran bene e questo non finirà mai, al contrario di questa vita terrena che, per misteri indefiniti, ha sempre un termine e il tuo è stato troppo breve, nemmeno il tempo di prepararci ad affrontarlo. Tu hai intrapreso questo viaggio, non certo per tua volontà, e noi tutti, anche se a malincuore, ti abbiamo accompagnato. Sei stato una persona fantastica sia come zio per tutti noi, come marito per la zia Piera che ora non sa darsi pace, per i suoi genitori Angelo e Nida, che ti

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La Torre 5 /2014 hanno voluto bene come un figlio, e per tutti i tuoi amici e collaboratori: Pasquale, Gerardo, il cugino Guerrino e tanti altri, e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti e percorrere un po’ di strada con te.

Da che mi ricordo ci sei sempre stato, sia nei momenti belli che in altri meno piacevoli, come malattie e altro. Sempre pronto a tendere una mano, a dimostrare il tuo affetto e la tua disponibilità nei momenti difficili. Mario lo sa, che ha perso i genitori troppo presto e sua madre era tua sorella Zaira. Spero vi siate ritrovati! Ora dovremo rassegnarci a pensarti intensamente e immaginare che tu ci senti e vedi da dove sei, ma non è esattamente la stessa cosa. E’ stata durissima perdere quella parte di te che ti rendeva presente a noi.

Ora nelle notti serene cercheremo la stella più luminosa e bella per continuare a giocare a nascondino con Giulia, la bimba di quattro anni e mezzo di Vito, che ti voleva bene e che tu avresti voluto veder crescere.

Eri un grande amico per lei e ora si chiede perché deve guardare il cielo quando prima le bastava attraversare il cancelletto per giocare con te e la zia.

Vito è stato un carissimo amico per te e anche lui, come Mario e tutti noi, ti è stato vicino fino all’ultimo.

Ora voglio fermare dentro il cuore i ricordi più belli, e ce ne sono tantissimi in questi anni vissuti in allegria, divisi in mille momenti.

Ora ti lasciamo riposare tranquillo e ti salutiamo con tanto affetto ed un grande “Ciao! da tutti noi.”.

Tua nipote Siamo qui oggi radunati per dare l’estremo saluto a Vittorino DE CARLI, stroncato da una morte inaspettata che lo ha portato via ai suoi cari in pochissimi giorni. Forse non molti Rovasendesi lo conoscono bene, perché Vittorino era solito condurre una vita piuttosto riservata, prevalentemente dedita ai propri affetti famigliari, ai propri hobby ed ai piccoli lavori domestici.

Ma contrariamente a questo aspetto, bisogna dire che quando si trovava fra la gente era invece una persona sorprendentemente affabile e disponibile.

Ricordo quando appena arrivato a

Rovasenda mi recai in cascina per la benedizione delle case e lì vi trovai anche Vittorino.

Lui deve aver notato che il mio sguardo girava intorno compiaciuto.

Il giorno dopo si presentò in parrocchia recando in mano uno scatolone che passò a fatica attraverso la porta facendomi un grande dono. Non svelo il contenuto, il dono è sempre una cosa privata e personale, ma Piera si ricorderà sicuramente di che cosa si trattasse.

E’ stato questo spirito che ha portato Vittorino a far parte per diversi anni del cosiddetto “Gruppo 85” un’associazione ricreativa che per circa 200 anni ha portato avanti una serie di iniziative come feste e gite che hanno avuto risonanza in tutto il circondario.

Da pochi mesi faceva parte del Consiglio Comunale Rovasendese.

La sua prematura ed inaspettata scomparsa lascia un vuoto fra coloro che lo hanno conosciuto e soprattutto fra coloro che con lui hanno collaborato e condiviso delle esperienze. Una malattia improvvisa e soprattutto una morte inaspettata sono sempre molto difficili da accettare. Non sempre l’uomo riesce a comprendere le croci che nel corso della vita ognuno di noi, prima o poi, è tenuto a portare.

Il vangelo che avete sentito or ora ci dà, tuttavia, un monito importante: essere sempre pronti all’incontro con il Signore. Essere pronti con la lucerna accesa come le dieci vergini sagge.

Essere pronti come il padrone di casa che non si lascia scassinare la casa perché è vigile anche quando dovrebbe dormire.

Il più vivo cordoglio e le più sentite condoglianze alla moglie Piera Angela, agli suoceri Angelo e Nida Musetta, alla sorella Esterina, alle cognate Adelina, Silvana e Iolanda, ai nipoti, ai cugini e a tutti i parenti.

Don Cristiano VERDOIA GINO di anni 86.

Nato a Rovasenda il 13.4.1928 e morto in ospedale a Vercelli il 13 ottobre 2014.

Dopo la funzione funebre, svoltasi a Rovasenda il 15 ottobre, è sta-

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to sepolto a Recetto (NO) nella cappella di famiglia, accompagnato da Don Cristiano per un’ ultima benedizione.

Ne danno il triste annuncio la moglie Giuliana, la sorella Silvana, i nipoti Roberto con la moglie Grazia, Simona con le figlie Sara e Sofia, le famiglie Prino e Beltrame, l’amico fraterno Giovanni Raspino, l’affezionata Claudia, i cugini e parenti tutti.

Ciao padrino.

Da piccola un po’ mi intimorivi con la tua aria burbera. Poi ho imparato a conoscerti e il tuo sorriso scanzonato e burlone mi ha conquistato. Ti ho sempre voluto bene. Un caro saluto.

La tua figlioccia Ricordiamo Gino Verdoia in questa triste circostanza, fiduciosi nella bontà e misericordia di Dio e nel patrocinio di Santa Rita, perché possa godere la felicità senza fine in Paradiso!

Gino ha sempre partecipato alla santa messa domenicale, il suo posto fisso era laggiù, nell’ultimo banco, dalla parte sinistra della chiesa guardando il portale.

E con questa partecipazione assidua all’Eucarestia trovava quella forza necessaria per sopportare con santa rassegnazione i propri dolori che da tanti anni lo affliggevano.

E neppure si può omettere di dire che Gino aveva una devozione grande e particolarissima per Santa Rita da Cascia.

Nel 1935 i suoi zii Verdoia Giovanni e Bellermina, per essere fedeli al voto fatto, acquistarono il bellissimo quadro (oggi conservato alla Madonnina) perché S. Rita proteggesse la loro bambina che chiamarono Rita (avevano infatti già

La Torre 5 /2014 perso 2 bambini in tenera età).

Da quel momento incominciò per Gino la grande devozione alla Santa degli Impossibili, la Santa dei casi disperati…Tutti i giorni di buon mattino, prima di iniziare il lavoro, andava a piedi alla chiesetta della Madonnina, per recitare le preghiere davanti al quadro di S. Rita; e finché Gino ha potuto camminare non è mai mancato a questo appuntamento quotidiano. In seguito, vuoi per l’età, vuoi per gli acciacchi, ha dovuto accontentarsi di pregare la Santa da casa, davanti ad una fotografia che riproduceva il caro quadro. Aveva anche un disco, che aveva comprato a Cascia, con gli inni e i canti di Santa Rita e che lui ascoltava volentieri e non solo…con il disco cantava anche lui quelle lodi con tanta soddisfazione.

Non penso di esagerare nel dire che Gino era il più devoto di Rovasenda alla Santa e lo ringrazio particolarmente per il generoso contributo che ogni anno mi dava per prendere la banda musicale per la processione. Sapeva, poi, molte preghiere e ogni volta che gli portavo la Comunione orgogliosamente me ne recitava una… Gino ha ricevuto il Santo Viatico (come si diceva una volta) per una buona e santa morte, con l’estrema unzione che perdona tutti i peccati e dà sollievo nella sofferenza.

Così ben preparato ha sicuramente già incontrato Santa Rita nel bel Paradiso.

Quest’anno ha visto Gino e Giuliana festeggiare 60 anni del loro matrimonio.

Quanto tempo è passato da quel lontano 24 aprile 1954! Sicuramente Giuliana tu volevi veramente tanto bene al tuo Gino.

E questo bene con il tempo è diventato una encomiabile assistenza, trascurando te stessa. Ti vedo provata, Giuliana, come il Beato Giobbe.

Non devi smarrirti! Tu sei di chiesa, affidati al Signore, all’Angelo Custode e chiedi al tuo Gino che dal Cielo ti contraccambi tanta cura e tanto amore.

Il più vivo cordoglio e le più sentite condoglianze alla moglie Giuliana, alla sorella Silvana, ai nipoti Roberto con la moglie Grazia, Simona con le figlie Sara e Sofia, alle famiglie Prino e Beltrame, all’amico fraterno Giovanni Raspino, all’affezionata Claudia, ai cugini e a tutti i parenti.

Don Cristiano

TOMASONI LUIGI (detto Gino) di anni 72

Nato a Pompiano (Brescia) il 5.5.1942 e morto in ospedale a Rozzano il 25 settembre 2014 Ne danno il triste annuncio la moglie Dolys, i figli Lorenza e Federico, i fratelli, le sorelle, cognati, cognate, nipoti, cugini e parenti tutti.

Sepolto a Rovasenda il 27 settembre al mattino Dopo un mese di calvario in ospedale Gino se n’è andato, silenziosamente, come era vissuto. Cresciuto da genitori profondamente cristiani in una famiglia numerosa Gino ha trascorso una parte della sua vita dedito ai lavori nei campi.

Poi un giorno il fratello maggiore Piero aderì all’invito dell’amico Padre Lupano e si recò in una missione in terra d’Africa . Dalle sue narrazioni, fatte con tanto fervore e tanto dolore per i mali altrui, è scattata in te la scintilla del desiderio di lenire questi mali e di “fare qualche cosa per chi si trova in grave necessità”.

E così sei partito per il Madagascar. La permanenza laggiù, i tuoi racconti e la tua esperienza sono stati il motore propulsore per attivare la sensibilità e la buona volontà di altri Rovasendesi che, con te, hanno costruito l’ospedale a Sakalalina. Senza clamore e senza vanagloria, con molta modestia e semplicità, solo con la grande soddisfazione di aver fatto qualche cosa di buono, una piccola goccia caduta nell’oceano, ma che ha originato tanti cerchi nell’acqua.

Tu sei stato animatore e protagonista dell’operazione Madagascar ma anche del gemellaggio, al quale hai sempre

ANAGRAFE

La Torre 5 /2014 dedicato molta attenzione, come del resto i tuoi fratelli.

Per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio terreno, insieme al gran numero di partecipanti, anche persone provenienti da Sakalalina e da Pontcharra hanno voluto essere presenti per dimostrarti quanto tu sia nei loro cuori.

Per Gino Era il tempo “delle camminate domenicali non competitive”. La moda si era diffusa anche nei nostri paesi, ogni mattina di domenica c’era una grande adunata di “camminatori” che si trasferivano da Rovasenda al luogo della corsa.

A te piacevano le corse dure, quelle per percorsi impervi, tortuosi, curve e saliscendi. Facevi allenamenti, dopo la giornata di lavoro, per i sentieri e le cascine della Baraggia e starti dietro era veramente una faticaccia. Più i chilometri aumentavano e più tu “carburavi”. La tua specialità erano le corse in salita, di quelle belle ripide: la “Biella - Oropa”, per esempio; quando, dopo la lunga attesa davanti al cancello del Santuario per aspettare gli amici ritardatari, mi hai detto il tempo che hai impiegato a salire, ho pensato subito che, all’incirca, era uguale a quello che ci metteva il trenino, o tramvai, quando era ancora in funzione; un anno era in programma il giro dei due santuari, e all’arrivo ad Oropa, dopo essere passato per il santuario di San Giovanni d’Andorno, ti sei lamentato che, superata la galleria Rosazza, la strada fosse tutta in discesa.

A te piacevano le salite interminabili, quelle come la “Varallo - Alagna”; l’hai fatta diverse volte e andavi giustamente fiero per il tuo “record”, un tempo strepitoso, poco più di tre ore, quasi incredibile per chi ad Alagna ci arrivava stremato col doppio delle ore che tu ci mettevi. Una volta, alla “Biella - Piedicavallo” hai raccontato che sei riuscito a vedere il vincitore, il campione europeo Arese, che si aggirava ancora nei pressi dell’arrivo, dove da poco aveva tagliato il traguardo; i tuoi amici ritardatari l’avevano incontrato circa a metà percorso, quando stava ridiscendendo a Biella in “souplesse” con una corsa di defaticamento. Agli allenamenti per i sentieri della baraggia veniva anche tuo fratello Piero. Un giorno ci ha raccontato di un

suo viaggio compiuto con padre Lupano in una terra lontana: il Madagascar.

Quel racconto e quella terra ti hanno affascinato; sarà perché Piero parlava di territori vastissimi, di spazi sterminati, di quei cammini e sentieri impervi che ti piacevano fortemente; sarà anche perché Piero ha detto di un ospedale che si pensava di costruire in quel paese lontano, Sakalalina. Un giorno hai manifestato il tuo grande desiderio: andare in Madagascar. Non ci hai messo molto a partire: il tuo esempio, di lì a poco, è stato seguito da una numerosa squadra di lavoratori e operatori Rovasendesi, che hanno contribuito con te alla costruzione di quell’ospedale. Attraverso la corrispondenza con Don Mario e con “La Torre” ci narravi del tuo lavoro, delle tue corse e dei tuoi viaggi tra Sakalalina e i porti di mare per ritirare i “container” con i materiali che venivano inviati per le vostre opere. Ci mandavi anche tante belle foto: in una di queste ci sono le immagini del tuo matrimonio con Dollys.

Adesso sei partito per una terra ancor più lontana, dove gli spazi sono interminabili, infiniti, dove le “camminate” e le corse verso il traguardo, in alto, non danno più fatica.

Ciao Gino.

Uno degli amici ritardatari nelle corse domenicali.

A Gino Tomasoni da Rosella Gino Tomasoni, io l’ho conosciuto abbastanza bene avendo condiviso con lui “ l’avventura” in Madagascar e precisamente a Sakalalina negli anni 1983 – 1988. Ho di lui un ricordo molto vivo.

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Ha lavorato anche con l’impresa Crevola per la costruzione dell’ospedale di Sakalalina.

Inizialmente piuttosto riservato e quasi timido, sono poi emerse con evidenza alcune sue caratteristiche da tutti riconosciute ed apprezzate. Era un grande lavoratore e disponibile ad apprendere cose nuove dimostrando intelligenza e abilità. Era forte e tenace.

Quante volte ho viaggiato sul suo trattore per trasportare sassi dalla “brousse” (ndr praticamente la nostra baraggia) a Sakalalina!!! Giunti lì la gente li frantumava a colpi di martello per farli diventare ghiaia per le fondamenta dell’ospedale.

La sua riservatezza iniziale si è poi trasformata in una qualità quasi opposta, dimostrandosi poi una persona estroversa. Familiarizzava con gli altri operai e con la gente del posto e portava allegria.

Qualche difetto l’aveva pure lui, come tutti; capitava a volte di scontrarsi per divergenza di opinione. Ma questo fa parte della vita di ognuno.

Tuttavia quel che mi è rimasto di lui è un ricordo molto positivo.

Ripensando a quegli anni in cui abbiamo condiviso gioie e fatiche sento parecchia nostalgia, ed ora anche un po’ di tristezza perché ci ha lasciato troppo presto.

Ciao Gino! Ci rivedremo in Paradiso.

Rosella

“La Torre” porge le più sincere condoglianze a tutta la grande famiglia Tomasoni.