ANNO LIII - N. 2 - MARZO-APRILE 2013

NOTIZIARIO DI ROVASENDA - Bimestrale - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 lettera c legge 19-7-97

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

ANNO LIII - N. 2 - MARZO-APRILE 2013

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NOTIZIE, INDIRIZZI ED ORARI UTILI (*)

PARROCCHIA S. MARIA VERGINE ASS. TEL. 0161-856134 parroco: don CRISTIANO FORMAGGIO

• SANTE MESSE Feriali: 20,30 Sabato e pre-festivi: 20,30 Domenica: 11,30 • “Opera del Suffragio”: RITA CORRADINO e MARY BARILE UFFICI Lunedì 10,30-12,30; Martedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Mercoledì 8,30-12,30 / 15,00-17,00; Giovedì 10,30 -12,30; Venerdì 10,30-12,30.

Sig. SINDACO Riceve tutti i mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 o in altri giorni previo appuntamento.

• SEGRETARIO Comunale Riceve il mercoledì ed il venerdì dalle 9,00 alle 11,00.

• UFFICIO TECNICO COMUNALE Consulente Geom. Giorgio Bertotti Riceve il mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 • ASSISTENTE SOCIALE Signora Stefani Maria Cristina Riceve il martedì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,00

ed il giovedì dalle 10,30 alle 12,30 •

•

NUMERI DI EMERGENZA

UFFICIO POSTALE Piazza Libertà SCUOLA ELEMENTARE Piazza Libertà, 1 SCUOLA MATERNA Via Gattinara

0161-856131 0161-856364 0161-856233

SERVIZI SANITARI - OSPEDALI - EMERGENZE MEDICHE •

FARMACIA di Rovasenda 0161-856298 lunedì, martedì, giovedì e venerdì: 9,00-12,45 / 16,00-19,30 mercoledì e sabato: 9,00-13,00; domenica: chiusura totale

•

CASA DI RIPOSO BERAUD: 0161-856897

•

OSPEDALI Biella: 015-35031 - Vercelli: 0161-5931 Borgosesia: 0163- 426111 - Gattinara: 0163- 822111 Santhià: 0161-9291

• AMBULATORIO di ROVASENDA –Via Garibaldi Dott. Antonio Eglione – cell. 338- 2613476 • GUARDIA MEDICA, Gattinara 0161-835411 (ex ospedale) Prefestivo: 14 - 20;

Festivo: dalle ore 8 alle ore 20; Notturno: tutti i giorni dalle 20 alle 8

anche per prescrizioni di farmaci,

per le emergenze vale il 118 •

AMBULATORI della MEDICINA LEGALE

MAR. MER. GIOV. VEN.

Borgosesia Via Marconi 30 14/15,30 10/11,30 Tel. 0163-203422 0163-203457 Varallo 9/10,30 Via C. Battisti, 35 Tel. 0163-203818 Gattinara 9/10,30 C.so Vercelli, 159 (Ospedale)

IL CALL CENTER di TRENITALIA 892021 È ATTIVO 24 ore su 24 per informazioni sugli orari dei treni e per l’acquisto dei biglietti.

ORARIO TRENI PER NOVARA Giorni festivi Giorni feriali

Rovasenda(P) Novara(A) Rovasenda(P) Novara(A) 6,52* 7,27 6,59 7,29 7,22 7,52 8,31 8,55 8,00 8,36* 9,17 9,44 11,11 pullman** 12,00 12,24 12,50 12,24 12,50 15,26 15,52 14,20 14,57 15,30 15,54 17,25 17,50 17,11 17,45 19,26 19,52 18,19 18,45 * Il treno ha destinazione finale Milano 18,55 19,30 Porta Garibaldi con arrivo alle ore 8,06 ** sabato escluso

ORARIO autobus PER SANTHIà (Impianti sportivi) Giorni festivi Giorni feriali

CARABINIERI Pronto Intervento: 112 SOCCORSO PUBBLICO DI POLIZIA: 113 VIGILI DEL FUOCO Pronto Intervento: 115 EMERGENZA SANITARIA Pronto Intervento: 118

NUMERI UTILI VARI • • •

 Presso il Servizio di Medicina Legale a Gattinara (Ospedale) si effettuano anche le seguenti prestazioni: patentino ciclomotore; patente A/B/C/D/E; patente nautica; idoneità porto d’armi; contrassegno parcheggio; cessione V stipendio; conduzione caldaie generatori di vapore e gas tossici; patente fuochino; idoneità autoriparatori; esenzioni cinture; collocamento obbligatorio; idoneità al lavoro; maternità obbligatoria; maternità anticipata; certificazioni varie.  Presso lo sportello “scelta e revoca del medico” dell’Ospedale di Gattinara è possibile consegnare le domande di invalidità civile, L. 104 etc, così da evitare di recarsi a Borgosesia presso la Segreteria. orario dei treni e autobus

MUNICIPIO DI ROVASENDA - TEL. 0161-856115

• • • •

La LaTorre Torre1/2013 2/2011 2/2013

Rovasenda(P) 6,38 7,38 8,38 12,43

13,38 15,38 16,38

Santhià(A ) 7,12 8,12 9,12 13,17 14,12 16,12 17,12

Rovasenda(P) Santhià(A 7,38 8,12 12,38 13,12 13,38 14,12 17,33 18,07 19,38 20,12

ORARIO TRENI PER BIELLA Giorni feriali Giorni festivi Rovasenda(P) Biella(A) Rovasenda(P) Biella(A) 6,51 7,27 8,30 8,50 8,01 8,26 10,31 10,55 10,02 10,27 13,31 13,52 12,57 13,22 16,31 16,54 13,55 14,25 18,34 18,58 16,48 17,12 20,42 21,04 17,52 18,24 21,40 22,05 18,54 19,18 20,48 21,09 21,40 22,05

orari autobus per romagnano sesia (Impianti sportivi)

A Romagnano Sesia è prevista la coincidenza per ARONA

Giorni feriali

Giorni festivi

Rovasenda(P) Arona(A) Rovasenda(P) 8,14 7,14 7,32 9,14 8,14 8,32 14,19 9,14 9,32 17,14 13,14 13,32 19,14 14,19 14,37 15,14 15,32 16,19 16,37 17,14 17,32

Arona(A) 8,32 9,32 14,37 17,32 19,32

(*) La Redazione de “La Torre” non si assume responsabilità rispetto a variazioni di indirizzi, orari, o altro di cui non abbia avuto conoscenza.

conversazione

La Torre 2/2013

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

Periodico bimestrale ANNO LIII - N. 2 Marzo - Aprile 2013

Redazione e Amministrazione

Rovasenda, Piazza Castello, n. 3 Telefono e Fax 0161 856134 DIRETTORE Don Cristiano Formaggio DIRETTORE RESPONSABILE Luca Sogno CAPO REDATTORE Dario Pansarasa

Registrato al Tribunale di Vercelli n. 194 del 24/10/1979 Stampa: Artigiana S. Giuseppe Lavoratore Coop. Sociale Via Tigrai, 1 - Vercelli Tel. 0161/502.906 - Fax 0161/267619 E-mail: grafica@arsgla.191.it Spedizione in A.P. art. 2 comma 20, lettera c, legge 19-7-97 Filiale di Vercelli

SOMMARIO CONVERSAZIONE............................................. 3 VITA PARROCCHIALE ................................. 4-10 VITA CIVICA ................................................ 11-16 VITA SCOLASTICA .......................................... 17 QUA E LA’..................................................... 18-21 GEMELLAGGIO .......................................... 22-28 LA PAGINA DELLA POESIA............................ 27 IL MIO HOBBY ................................................ 28 ROVASENDA PAESE D’EUROPA............... 29-30 LA PAGINA SPORTIVA................................ 31-33 ANAGRAFE....................................................... 34 In questo numero hanno collaborato: Mary Barile, Federico Carola, Arnaldo Colombo, Marco Costa, don Cristiano, Jacques Gaudry, Margherita Lavino, Michela Menegatti, Dario Pansarasa, Roberto Roggero, Renza Rolando, Ileana Vezzù.

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Conversazione I mesi di febbraio e marzo 2013 sono segnati da un evento ecclesiale straordinario: le dimissioni del Papa e l'elezione del suo successore.

L'11 Febbraio scorso, Benedetto XVI, con queste parole, ha inaspettatamente annunciato le sue dimissioni: “Dopo avere esaminato ripetutamente la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze e l'età avanzata non sono più adatte ad esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. In queste parole troviamo umiltà, coraggio, grande libertà interiore e totale abbandono alla volontà di Dio. Lo stupore in ogni parte del mondo è stato enorme. Tuttavia è deprimente constatare che l'iniziale prudenza e la rispettosa discrezione che hanno accolto il gesto del Papa, si sono gradatamente trasformate in una pretestuosa occasione per criticare, attaccare, svilire, giudicare la Chiesa ed i suoi uomini.

Giornalisti, pseudo-intellettuali, opinionisti di ignoranza eccellente sulle cose di Chiesa e di Vangelo, si sono scatenati in una fiumana crescente di sciocchezze fuorvianti, improvvisandosi narratori fantasy di storie e trame oscure vaticane che, onestamente, non hanno nulla a che vedere con la Chiesa e con il Papa.

D'altronde così Gesù predicava ai suoi discepoli. “Mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi” (Matteo, 5,11).

La storia della Chiesa è sovente un avanzare difficile in mezzo a tante persecuzioni ed ostilità di vario genere.

“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze dell'inferno non prevarranno contro di essa” (Matteo, 16,18). Così ancora Gesù rassicura la fede degli Apostoli.

La solidità della Chiesa è agganciata proprio a lui, a Gesù Cristo stesso.

Proprio per questo, in mezzo a tante sciocchezze ed a tante inutili proteste, in tante comunità ecclesiali la reazione della gente verso il papa e verso la Chiesa è stata molto affettuosa e sorprendente: “Santo Padre, ti vogliamo bene; preghiamo per te ed uniti a te preghiamo per la Chiesa”.

Scopo della Chiesa è continuare la missione di Gesù: annunciare il vangelo ed assicurare la salvezza eterna a tutti.

Santi e peccatori sono tutti chiamati ad abbracciare la misericordia di Gesù, nonostante i limiti e gli sbagli che gli uomini di chiesa possono manifestare.

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VITA PARROCCHIALE

Non bisogna meravigliarsi di nulla, perchè dove vi sono uomini vi sono anche miserie e debolezze. La Chiesa però non ha nulla da temere perchè anche se tutti congiurassero per gettarla a terra vi sarebbe sempre lo Spirito santo a sostenerla.

In tutti i tempi, sono spuntati i nemici della Chiesa e del Papa. Li chiamiamo “nemici” perchè il loro desiderio è quello di ridicolizzare, osteggiare, e se possibile, spazzare via la Chiesa ed i suoi uomini, compreso il Papa. Ma ben presto hanno dovuto constatare che combattere contro la Chiesa è lo stesso che dare un pugno sulla punta aguzza di un chiodo.

Alcuni giorni fa abbiamo celebrato la Settimana Santa cul-

La Torre 2/2013 minata con il gioioso annuncio della risurrezione: “Se Cristo non fosse morto, vana sarebbe la nostra fede” (S. Paolo).

E' proprio Gesù Risorto che alimenta la nostra speranza e la nostra fede. Ricchi di questa verità ci stringiamo in affettuosa preghiera accanto al mite e coraggioso Benedetto XVI e con eguale affetto e stima accogliamo il suo successore Francesco, certi che il Signore Gesù, oggi come ieri, guiderà il suo Vicario e la sua Chiesa: una, santa, cattolica.

Spero che tutti voi abbiate trascorso una gioiosa Pasqua.

Don Cristiano

PENSIERO SUL VANGELO DI PASQUA Dopo la ventata di tristezza degli ultimi giorni di Quaresima, tristezza motivata dalla dolorosa vicenda della passione e morte di Gesù, il tempo di Pasqua, festa della Risurrezione di Gesù, proietta al nostro orizzonte una nuova primavera.

Una primavera di gioia, di felicità, di speranza.

Gioia e felicità, perchè il nostro Redentore, che aveva patito le piu' tremende torture fino ad essere crocifisso sul Golgota, è risorto uscendo dal sepolcro in cui era stato deposto.

Speranza, perchè con la risurrezione di Cristo si apre per tutti noi una nuova via: la via della Redenzione.

Molti di voi conosceranno una bella sequenza latina, intitolata Victimae Paschali, che viene cantata poco prima del Vangelo di Pasqua: uno dei passi più significativi del testo recita così: “Mors et vita duello conflixere miràndo” che significa “La morte e la vita hanno combattuto uno straordinario duello”.

Un duello davvero straordinario quello della notte di Pasqua, un duello inaudito, terribile: un duello combattuto fra le forze del bene e del male, un duello in cui era in gioco la salvezza dell'intera umanità.

Il potere delle tenebre ha strenuamente combattuto contro Cristo: ma nulla ha potuto sconfiggere il Signore Gesù, che ha trionfato sulla morte per tornare a vivere.

E risorgendo dalla morte egli ha dato a tutti noi una grande speranza: la speranza della risurrezione

alla quale anche noi siamo chiamati a partecipare, la speranza della vita eterna che con la risurrezione di Cristo diventa non un'utopia ma una certezza.

Il cristiano non deve avere più' alcun dubbio: Gesù Cristo, “primogenito di coloro che risorgono”, ha spianato la strada a tutti noi e ci ha aperto le porte dell'immortalità.

La morte e la risurrezione di Cristo tuttavia non sono solo il fondamento della vita eterna, che come ben sappiamo, può essere di per se beata o dannata, a seconda del nostro stile di vita.

Morendo sulla croce, Gesù Cristo ha offerto la sua vita in cambio dei nostri peccati: e con la sua passione ha dato a tutti noi la possibilità di redimerci e potere salire in Paradiso quando sarà giunta la nostra ora. Non solo dunque immortalità, ma immortalità e salvezza eterna.

Pensate quanto sarebbe triste pensare di risorgere con la prospettiva di vivere la nostra eternità bruciando nel fuoco

inestinguibile dell'inferno.

La prospettiva del cristiano è ben diversa: perchè con la Pasqua di Gesù, anche per il peccatore, si prospetta la possibilità di potere godere della beatitudine eterna.

Da questo momento la morte non sarà più solo buio, sepolcro, solitudine.

La morte, per il cristiano credente, sarà l'inizio di una n u o va d i mensione, una dimensione di beatitudine in cui potrà beneficiare della visione di Dio, quella che tutto riempie e che da sola è sufficiente per appagare a pieno tutti i nostri sensi e tutti i nostri desideri.

Don Cristiano

VITA PARROCCHIALE

La Torre 2/2013

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25 APRILE 2010 - 25 APRILE 2013

DA TRE ANNI DON CRISTIANO è CON NOI Carissimo don Cristiano, sono passati tre anni da quel 25 aprile in cui sei arrivato, in mezzo all'incredulità generale, incredulità motivata dal fatto che la Curia di Vercelli, in fretta e furia, senza dare troppo preavviso, aveva decretato di cambiare il parroco di Rovasenda.

La situazione era difficile e molto tesa; la morte inaspettata di don Mario avvenuta due anni prima, aveva lasciato la parrocchia in balia dei venti.

La nomina di un nuovo parroco, arrivato dopo molti mesi e rimasto circa 1 anno, non aveva sortito effetti nel mutare il clima, che anzi era diventato sempre più astioso e pesante.

All'annuncio della tua nomina, gli animi di alcuni rovasendesi, sotto una parvenza di diplomatica rassegnazione, nascondevano un certo timore; forse per qualcun altro non era solo timore ma terrore, per altri ancora il sentimento non era prettamente terrore ma disappunto, e questo, tu per primo, approcciandoti per le prime volte ai nuovi parrocchiani, lo hai capito bene.

Senza creare tanto chiasso, e come forse è giusto che avvenga all'inizio di un nuovo governo, hai avocato a te tutte le nomine, accentrando sulla tua persona tutti gli incarichi che prima erano stati sparpagliati a destra e a manca (con il risultato di ottenere una grande Babilonia in cui ognuno voleva dire la sua).

Sapevi che questo ti costava enorme fatica fisica sapevi che la cosa avrebbe creato malcontenti e sapevi che forse non saresti umanamente riuscito ad arrivare dappertutto: ma hai ritenuto giusto che fosse così e molti ti hanno appoggiato,

Don Cristiano accolto dal Sindaco e dall’amministrazione insieme al Vicario Generale.

L'ingresso in chiesa di don Cristiano il 25 aprile 2010

spronandoti a non perderti d'animo.

Qualcuno si è fatto avanti offrendoti la propria disponibilità "in sordina" Già. perchè chi veramente vuole essere al servizio della parrocchia, aiuta con dedizione anche senza

l'incarico ufficiale di essere un consigliere parrocchiale.

Questo è stato il vaglio con cui hai misurato coloro che valeva la pena di tenere vicino.

Molti volti nuovi, che prima era-

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VITA PARROCCHIALE

no estranei o lontani, si sono avvicinati alla parrocchia diventando preziosi ed utili; altre persone, che già frequentavano con assiduità la parrocchia, hanno superato la "prova del vaglio" e si sono avvicinati ancora di più a te: mi riferisco ad esempio a me, ma anche alla figura dell'insostituibile Mary e del preziosissimo Dario Pansarasa.

Altri invece hanno preso le distanze per motivi più o meno condivisibili.

In questi tre anni hai rivoluzionato 1'interno della chiesa, riempiendola di addobbi e di statue che giacevano negli scaffali; sei addirittura riuscito nell'intento di ricostruire il vecchio altare a scalini con quanto rimaneva della demolizione post-conciliare del 1970. A molti è piaciuto, ad altri di meno; ci sono quelli che non sono per nulla contenti e vanno a messa da un'altra parte.

Peggio per loro che. per ascoltare la messa, sono costretti a spendere i soldi della benzina!

Il lavoro che ti è riuscito meglio è quello delle campane: un'opera coraggiosa, forse anche un po' azzardata, ma sicuramente ben riuscita perchè finalmente anche Rovasenda può vantare un concerto di campane degno di essere chiamato tale.

Se poi devo completare il discorso, devo anche dire qual è il lavoro che ti è riuscito peggio: e senza troppi dubbi, direi che si tratta del tentativo di trasformare il giardino della canonica in uno zoo safari!!! In ogni caso, se è solo per questo, i polli si uccidono, il maiale pure, i conigli si vendono e gli alberi possono ricrescere.

A titolo personale dico che questi tre anni sono stati molto positivi e gratificanti: vorrei riferirmi a due petti specifici, lasciando perdere il resto che sicuramente è meno importante.

Coloro che frequentano la parrocchia e le funzioni, sanno che don Cristiano è un sacerdote esemplare, che assolve con impegno, dedizione e grande sacrificio al suo compi-

La Torre 2/2013

La chiesa parrocchiale gremita con la presenza dei Sindaci del territorio.

Il rinfresco che ha fatto seguito alla Messa d’insediamento.

to. Nessuno può negare che le funzioni siano sempre molto curate e talvolta talmente commoventi da intaccare anche gli animi più freddi.

Ma solo tu, carissimo Don Cristiano, sai quanto ti costa moltiplicare questo impegno ogni giorno per quattro e talvolta anche per cinque, quando oltre alle quattro parrocchie devi andare a dir messa dalle suore di Villa del Bosco. L'altro aspetto che mi piace ricordare è quello della sincera amicizia che si è venuta a creare fra te, me e pochi altri; dico pochi con rammarico perchè mi piacerebbe che fossero molti di più.

Non è sempre facile ottenere la

tua approvazione; certe tue posizioni sono irremovibili.

Non sempre si condivide la stessa opinione, ma si va d'accordo perchè c'è rispetto e lealtà reciproca. Negli ultimi mesi hai avuto qualche dissapore e spesso ti vediamo pensieroso, crucciato ed amareggiato. Sappiamo che preferiresti non avere grattacapi, ma in questo mondo la cosa non è possibile.

Per cui consolati, confidando che tutto passa e si appiana e che coloro che hai “vagliato” come tuoi amici non ti lasceranno solo.

F.C.

VITA PARROCCHIALE

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LA SETTIMANA SANTA

In una domenica dal clima non primaverile si è svolta in chiesa, la tradizionale benedizione dei rami d’ulivo.

La domenica delle palme che introduce la settimana santa è fatta in memoria dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, il quale pochi giorni prima di morire giunse nella città santa dove avrebbe poi subito la passione e la crocifissione.

I vangeli ci raccontano di questo ingresso del Signore, avvenuto a cavallo di un asinello, in mezzo ad una folla infervorata che staccava rami dagli alberi d’ulivo per osannare il Messia e che stendeva il proprio mantello sul suolo dove Gesù sarebbe transitato.

In memoria di questo evento, dopo la benedizione, si è svolta una breve processione sulla piazza del castello, con i fedeli portatori dei rami d’ulivo che poi risono portati nelle loro case con devozione.

Un tempo, venivano bruciati per scongiurare il temporale in arrivo e per proteggere il raccolto dalla tempesta.

La messa del Giovedì Santo è la funzione che apre il triduo pasquale in cui si ricorda l’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli e viene effettuato il rito della lavanda dei piedi dei bambini prossimi alla prima

La processione della “Domenica delle Palme”, sotto don Cristiano benedice l’ulivo.

comunione e non (una diecina), che si calano nei panni degli Apostoli e che in questa occasione hanno ricevuto la lavanda dei piedi da parte di don Cristiano.

Venerdì Santo, è stata data lettura della passione di Cristo con la partecipazione di Marco Costa e Mary.

Quindi adorazione della croce e bacio finale.

Sabato Santo, vigilia della Santa Pasqua, vari momenti di simbolismo. Il braciere, che arde fuori della chiesa e da cui si accende il cero pasquale, rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte, il cero pasquale che si accende dal braciere è il segno della vita nuova in Cristo

che, strappando i peccatori dalle tenebre, li fa entrare con i santi nel regno della luce.

Le funzioni terminano con la be-

Don Cristiano il Giovedì Santo lava i piedi ai chierichetti.

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vita parrocchiale

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nedizione dell’acqua santa contenuta nel fonte battesimale.

Caratteristico l’altare con l’urna dorata del Sepolcro, allestito nella cappella del Sacro Cuore di Gesù con sfarzosità in mezzo a fio¬ri e lumi, offerta all’adorazione dei fedeli. Sempre perfette le esecuzioni della nostra corale durante le funzioni della Settimana Santa.

Sopra: due momenti del Venerdì Santo con la lettura del Passio e l’adorazione della ceoce.

A sinistra: la Veglia Pasquale del Sabato Santo con il rito del Fuoco e la benedizione dell’acqua.

RACCOMANDAZIONI Sta per incominciare il mese di maggio e con esso si avvicina l’appuntamento delle tradizionali feste primaverili della nostra parrocchia.

Cominceremo con le prime Comunioni e poi a seguire ci saranno: Oropa, S. Rita, la Madonna, il Corpus Domini e per finire le Sante Cresime impartite dall’Arcivescovo Masseroni.

Vorrei soffermarmi sulle due processioni: quella di S. Rita, che sarà celebrata i1 22 Maggio, e quella della Madonna che ricorrerà i126 maggio.

I preparativi da parte della parrocchia sono quelli consueti: tutto è stato fatto come una volta, nonostante la crisi e nonostante qualche stupida protesta fatta al momento del passaggio delle priore.

Non credano quelli che si sono permessi di alzare la voce con le priore di potere frenare l’attività pastorale della parrocchia, che procederà senza guardare in faccia a coloro che non sono in armonia con il parroco e con i suoi più stretti e fedeli collaboratori.

I fedeli di Rovasenda possono stare tranquilli: Santa Rita e la Madonna avranno le loro processioni, la loro banda musicale, la santa Messa solenne etc. etc.

Quest’anno avremo poi il piacere di inaugurare l’an-

tico trono appena restaurato della Madonna, rimesso in sesto e ridorato dopo tanti anni di usura. La colletta delle priore, al netto delle spese, servirà anche a finanziare quest’opera.

Al termine della festa patronale ci sarà poi il tradizionale incanto delle torte al quale chiedo di partecipare con lo stesso spirito di tanti anni fa, portando i vostri bambini e comprando per loro la torta più golosa. Anche per le processioni chiedo fin d’ora di addobbare il paese con fiori, tovaglie, lumini e quanto di meglio; ricordate che è un omaggio per il Signore e per i suoi Santi, e che l’omaggio religioso è sempre foriero di copiose grazie spirituali e corporali.

Un tempo, le vie dei nostri paesi erano un pullulare di altarini, di finestre addobbate, di tovaglie e lenzuola ricamate esposte ai balconi!

In certi paesi si è mantenuta questa bella tradizione; certe località sono diventate addirittura famose per le spettacolari “infiorate”’ che si organizzano in occasione del passaggio della processione Eucaristica.

Lavoriamo fin d’ora perché le cose possano riuscire al meglio.

Don Cristiano

VITA PARROCCHIALE

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PARROCCHIA di MARIA VERGINE ASSUNTA in ROVASENDA

PELLEGRINAGGIO AD OROPA Domenica 12 Maggio 2013

Programma

MENÙ

Ore 11,00 - Raduno presso il cancello del Santuario Ore 11,15 - Processione Ore 11,30 - S. Messa nella Basilica Antica

Pranzo dei pellegrini Ore 12,30 - presso il Ristorante Valfrè (esclusivamente per le persone prenotate)

Antipasto Lardo con castagne; Tartare di

carne cruda; Vitello tonnato; Cotechino con patate Primi piatti Lasagne al forno Polenta concia Secondo piatto Scaloppe alla Milanese

con patate fritte Formaggi Tomini elettrici; San Carlino; Toma Dessert Macedonia di fragole con gelato Caffè e digestivi Vini Nero e bianco, in caraffa

Acqua frizzante e naturale

Costo del pranzo: Euro 25,00 (da versarsi alla prenotazione) Prenotazioni: entro e non oltre domenica 5 Maggio presso la Tabaccheria Zoppi Claudia

LA PARROCCHIA NON ORGANIZZA IL VIAGGIO IN PULLMANN

OFFERTE PER LA PARROCCHIA Conto Corrente Bancario presso BIVERBANCA Intestato a: Parrocchia di Maria Santissima Assunta in Rovasenda Codice IBAN: IT 15C 0609048870 000000002678

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VITA PARROCCHIALE

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MEDITAZIONI LAICHE

MARIA REGINA DELLA PACE Accogliere la Madre del Signore nella propria vita è un aspetto importante per i cristiani, i quali hanno compreso le parole dette da Gesù sulla Croce “ DONNA, ECCO TUO FIGLIO “ , “ ECCO TUA MADRE” ( Giov. 19, 26 ) .

Questo episodio dell’affidamento del Discepolo amato. S. Giovanni , alla Madre e viceversa , termina dicendo ”E da quel momento l’accolse con sé” ( Giov. 19, 27 ) . Questo per sottolineare da parte del Discepolo, in obbedienza alle “ultime volontà” di Gesù Crocefisso.

Da quest’ora la storia del cristiano è fatta di accoglienza ed amore tra Maria ed ogni singolo credente.

La Vergine Santa è Colei che più di tutti ha realizzato una meravigliosa esperienza ed è dunque la persona più qualificata per farla vivere nei credenti.

Maria ha un posto decisivo in colui che cerca Dio con fede ed amore, agisce sempre l’intervento della nostra Mamma Celeste .

La caratteristica essenziale della spiritualità mariana consiste proprio in questo rapporto del cristiano con la Madre di Gesù ; Maria svolge dunque un ruolo speciale tra Dio e l’anima nostra e collabora con Gesù per la salvezza di tutti gli uomini ; è dunque un mistero materno di grazia.

Questa apertura interiore alla Madonna fa sì che Ella si renda presente come a Suor Caterina Labourné nelle apparizioni a Rue du Bac ( Parigi) nel 1830, ad Alfonso Ratisbonne nell’apparizione a Roma nel 1842, a Bernardetta Soubirous a Luordes nel 1858, a Fatima ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, nel 1917 , a Medjugorje ( ex Jugosla-

Pellegrini in preghiera davanti alla statua della Madonna presso il Santuario di Medjugorje in Bosnia Erzegovina

via ) dal 1981 proseguono a tuttora i suoi messaggi il 25 di ogni mese : Ella chiede preghiere e digiuni per la PACE e la conversione dei peccatori, e si potrebbe continuare con altre apparizioni anche in altri continenti.

Costituita da Gesù Mamma e Compagna di ogni creatura ( Giov.

19. 25- 27 ) , Maria diventa così un modello per ogni credente ed anche la Chiesa universale ricava il suo autentico modello di vita!

Maria ha vissuto così il suo pellegrinaggio terreno in una vita di comunione con Dio, grazie all’amore per suo Figlio ed all’azione dello Spirito Santo la sua maternità si è trasformata in maternità spirituale verso tutta l’umanità.

tratto dal libro “Medjugorje 19812012” regalatomi da un signore di Rovasenda il quale di recente è stato in Erzegovina a visitare il Santuario a Lei dedicato.

Eccolo:

«Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché Satana vuole distruggere il mio piano.

Ho iniziato qui con questa Parrocchia e ho invitato il mondo intero.

Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire né accettare il mio invito.

Perciò voi che avete pronunciato il Sì, siate forti e decisi.

Grazie per aver risposto alla mia Desidero terminare questa rifles- chiamata».

sione con il messaggio del 25 agosto 2011 della Regina della Pace,

Mary

VITA CIVICA

La Torre 2/2013

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LINEA DIRETTA DEL SINDACO CON I CITTADINI Gli ultimi due mesi sono stati contraddistinti da grande impegno e operatività da parte della nostra amministrazione, attualmente impegnata sia nell’azione amministrativa che nell’organizzazione della ricorrenza per il Quarantesimo Anniversario del Gemellaggio con la città francese di Pontcharra.

Per quanto concerne la gestione comunale, è stato approvato dalla giunta lo schema del conto consuntivo per l’anno 2012, che si è concluso con un avanzo di amministrazione di sessantatremila euro. Si tratta di un buon risultato, ottenuto grazie ad una gestione attenta e avveduta che ci ha consentito, ancora una volta, di mantenere efficienti tutti i servizi ai cittadini malgrado i mancati trasferimenti dello Stato. Anche il programma delle opere pubbliche è stato ampiamente rispettato, infatti, dopo la ristrutturazione del locale polifunzionale e la messa in funzione dei semafori di via Gattinara e via Brusnengo, nel mese di marzo, sono stati sostituiti gli infissi al piano rialzato del palazzo municipale.

Quest’ultimo intervento, finalizzato al risparmio energetico, è stato finanziato in parte con il contributo della Provincia di Vercelli. In questi

giorni inoltre, sono in fase d’appalto i lavori per il prolungamento della pista ciclabile di via Lenta, la cui realizzazione è prevista per il mese di giugno. Contemporaneamente a tutto ciò, si sta lavorando anche per la stesura del bilancio previsionale per l’anno 2013, argomento che verrà però trattato successivamente, quando si avranno dati più certi da riferire.

Come già annunciato in precedenza, durante la Festa Patronale del 24-25-26 maggio prossimo si celebreranno i “Quarant’ anni di Gemellaggio” con i nostri amici d’oltre Alpe, un traguardo molto importante che sottolinea la volontà e l’impe-

gno da parte di entrambi i paesi nel portare avanti questo ormai longevo patto d’amicizia. Il Comitato organizzatore della Festa sta seguendo tutte le fasi dei preparativi e si sta adoperando incessantemente per garantire il buon esito della manifestazione. Quest’anno, come si evince dal programma pubblicato sulle pagine del notiziario, la festa si svolgerà in Piazza Libertà, tuttavia sono previste diverse iniziative anche in piazza Castello e al Campo Sportivo.

A tal proposito, via Umberto e tutto il centro storico subiranno delle modifiche alla viabilità durante il week end della festa. Si cercherà comunque di trovare soluzioni favorevoli per non arrecare particolari fastidi ai residenti, anche se qualche disagio sarà sicuramente inevitabile, per cui ci scusiamo anticipatamente.

Concludo ringraziando tutti coloro che collaborano attivamente all’organizzazione dell’evento e invito ovviamente tutta la popolazione a parteciparvi numerosa, in quanto la Festa Patronale rappresenta un importante momento di celebrazione collettiva per il nostro paese, da vivere quindi nel segno del divertimento e della spensieratezza.

Graziella Erbetta

DELIBERE DEL CONSIGLIO COMUNALE

ORGANIZZAZIONE FESTA PATRONALE

Con apposita delibera IL CONSIGLIO COMUNALE: Premesso che nell’ultima Domenica del mese di Maggio ricorre la festa Patronale del Paese; Considerato che nell’anno 2013 ricorre anche il quarantesimo anniversario del gemellaggio tra i Comuni di Rovasenda e di Pontcharrà (Francia); Considerato che le iniziative svoltesi negli anni precedenti in occasione della Festa Patronale hanno sempre riscosso una notevole partecipazione, coinvolgendo la popolazione in modo particolarmente significativo attraverso iniziative ed eventi di contenuto religioso, civile, educativo, sportivo, enogastronomico e turistico;

Considerato che, nella convinzione di rispondere alle aspettative della comunità civile e religiosa del Comune di Rovasenda, si ritiene opportuno promuovere, per la festa patronale del corrente anno, l’organizzazione di un evento di particolare richiamo e risonanza per il paese, al fine di adeguatamente celebrare la ricorrenza del Santo Patrono e del Quarantesimo Anniversario del Gemellaggio tra i due paesi; Considerato che l’organizzazione dell’evento non può essere demandata esclusivamente al Comune ma, al contrario, ed al fine di meglio evidenziare i contenuti e le caratteristiche dell’adesione comunitaria del paese e della partecipazione popolare, deve essere opportunamente estesa agli enti ed

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VITA CIVICA

organismi associativi presenti sul territorio con i quali, in applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, l’amministrazione comunale intende condividere gli sforzi organizzativi, demandando agli stessi buona parte delle incombenze; Ritenuto in proposito individuare alcune linee di indirizzo in merito alla organizzazione complessiva dell’evento, che trovino applicazione anche per la festa patronale dei prossimi anni; Ritenuto in particolare proporre la costituzione di un comitato organizzatore e predeterminare alcuni contenuti principali in ordine agli aspetti finanziari e di partenariato con il Comune; Ritenuto di proporre che il Comitato organizzatore della Festa Patronale del corrente anno e per gli anni futuri, sia così composto: - nr. 02 rappresentanti dell’Amministrazione Comunale - nr. 01 rappresentante per ogni associazione o ente coinvolto dal Comune nella gestione dell’evento - nr. 01 rappresentante per il gemellaggio DELIBERA Di promuovere la organizzazione e lo svolgimento dell’evento celebrativo della ricorrenza della Festa Patronale e del contestuale quarantesimo anniversario del gemellaggio tra i Comuni di Rovasenda e di Pontcharrà (Francia) previsto per i giorni 24, 25 e 26 maggio 2013; Di richiamare in proposito le considerazione indicate nelle premesse della presente deliberazione che espressamente si ribadiscono e si approvano...

Di prevedere da parte del Comune, a sostegno della manifestazione della Festa Patronale, il riconoscimento di appositi

La Torre 2/2013 contributi straordinari a copertura delle spese che potranno essere sostenute direttamente dagli enti e associazioni direttamente coinvolte nell’iniziativa, sulla base di apposite deliberazioni successive da parte della giunta comunale………..

Dare atto che quanto previsto con la presente deliberazione trovi applicazione anche per la ricorrenza della festa patronale degli anni successivi……

Con deliberazione del Sindaco in data 22/02/2013 nr. 611 è stato nominato il Comitato organizzatore che risulta così composto: Dedominicis Corrado: Presidente: rappresentante dell’Amministrazione Comunale Del Mastro Giuseppe: Vice Presidente: rappresentante dell’Amministrazione Comunale Goio Mario: rappresentante dell’Ass. Calcio Dilett.

Rovasenda Don Cristiano Formaggio: rappresentante della Parrocchia di Rovasenda Pier Carlo Riva: rappresentante dell’Ass. Pro Loco di San Giacomo V.se Ileana Vezzù: rappresentante per il Gemellaggio Rovasenda - Pontcharra Alla Parrocchia e all’ACD Rovasenda verrà riconosciuto un contributo mirato a compensare e riconoscere l’importante ruolo di collaborazione che sarà prestato per gli aspetti logistici connessi allo svolgimento dell’evento, che deve intendersi comprensivo e sostitutivo di ogni altro contributo ordinariamente concesso nel corso del corrente anno finanziario

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO TEMPORANEO DI AREE COMUNALI PER MANIFESTAZIONI O RIUNIONI VARIE ART 1 - FINALITà E LIMITI DELLA REGOLAMENTAZIONE Nell’intento di assicurare il massimo della fruibilità delle aree pubbliche da parte dei cittadini, associazioni, enti vari, ai fini dell’arricchimento umano, culturale, politico e sportivo della cittadinanza ed onde garantire un quadro normativo che renda effettivo l’esercizio di tale diritto senza pregiudizio per i beni della collettività e per il pacifico svolgimento della vita comune, viene emanato il seguente regolamento.

E’ estranea al presente regolamento la disciplina per l’utilizzazione degli spazi ed aree pubbliche per scopi ed usi diversi da quelli indicati al successivo art. 2 o ad essi assimilabili. Per tali usi si rimanda in particolare alla legge sui comizi elettorali, alle leggi e regolamenti per i mercanti e per il commercio ambulante.

Oltre a quanto specificatamente negli articoli seguenti, l’occupazione del suolo stradale può avvenire soltanto nel rispetto dei limiti del T.U. delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, approvato con D.P.R. 285/1993, successive identificazioni.

ART 2 -USI CONSENTITI (Art. modificato con Deliberazione C.C. nr. 23 in data 30/11/2011) Il Consiglio Comunale ha modificato la deliberazione nr.

27 del 25/11/2010 sostituendolo con il seguente testo: L’uso del suolo può essere concesso per riunioni o manifestazioni di massa a carattere politico, culturale, folcloristico, sportivo, per celebrazioni pubbliche, per cerimonie religiose, per rappresentazioni teatrali artistiche e per concerti, per mostre, esposizioni, per divertimenti pubblici, come spettacoli di attrazione e luna park.

Quanto a Piazza Castello, l’uso temporaneo della stessa può essere concesso anche in occasione di eventi privati qualora utilizzino i locali del Castello in uso alla Pro Loco. (Art. sostituito con Deliberazione C.C. nr. 6 del 27/03/2013) L’uso del suolo può essere concesso per riunioni o manifestazioni di massa a carattere politico, per cerimonie religiose, per spettacoli di attrazione tipo circo e luna park.

Per le manifestazioni a carattere culturale, folcloristico, sportivo, per rappresentazioni teatrali, artistiche e per concerti, per mostre, esposizioni, il suolo pubblico può essere concesso solo se l’evento è patrocinato dal Comune.

ART 3 - DURATA DELLA CONCESSIONE L’utilizzazione può essere concessa per un periodo massimo di 21 giorni.

La durata delle concessioni dovrà essere adeguata all’esigenza di soddisfacimento di concomitanti richieste. In relazione a quanto previsto dall’art. 1, 1^comma, il periodo di

La Torre 2/2013 utilizzazione richiesto può essere limitato. La durata massima della concessione è comprensiva delle giornate necessarie per il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature.

In occasione di feste tradizionali il limite massimo di durata può essere discrezionalmente prorogato per gli spettacoli pubblici.

ART 4 - COMPETENZA Le concessioni per l’uso delle aree pubbliche per la durata superiore e tre giorni sono rilasciate su autorizzazione del Sindaco o dell’Assessore delegato.

ART 5 - DOMANDA Le domande per le concessioni indicate nel primo comma dell’art. 4 devono essere presentate al Sindaco in duplice copia e pervenire agli uffici comunali non prima del 600^ giorno ed almeno ,30 giorni prima della data di inizio della occupazione.

Per manifestazioni annualmente ricorrenti tra le Associazioni o Enti interessati dovranno comunque segnalare il periodo per il quale sarà richiesta la concessione all’occupazione dell’area entro il 30 marzo.

Le domande per le concessioni di durata fino a tre giorni devono essere presentate al Sindaco in duplice copia e pervenire agli Uffici comunali almeno otto giorni prima della data dell’utilizzo dell’area.

Solo per gli eventi sopravvenuti ed imprevedibili che siano tali da motivare la necessità di riunioni o manifestazioni urgenti, il Sindaco potrà concedere deroga al termine fissato nel terzo comma di questo articolo. Ai fini delle priorità di concessione delle aree varrà la data di protocollo in arrivo delle singole domande. Qualora il medesimo Partito, Ente, Associazione, presenti domande per contemporanee manifestazioni su aree diverse, in presenza di domande per concomitante utilizzo della medesima area richiesta da altri, si prescinde dalla priorità eventualmente acquisita a norma del comma precedente, e l’Amministrazione Comunale sarà tenuta a garantire un’area a ciascun richiedente, sino a concorrenza delle aree concedibili.

Le concessioni per l’uso di una stessa area per stesse manifestazioni dovranno osservare un intervallo di tempo minimo i sei giorni.

ART 6 - CONTENUTO DELLA DOMANDA Nella domanda da presentare ai sensi dell’art. 5 devono essere indicati: a) il nome e il cognome del richiedente, il luogo e ladata di nascita, la residenza o domicilio; b) le denominazione e la sede del Partito politico, della Associazione o dell’Ente, in nome dei quali viene chiesta la concessione; c) il motto o il titolo ed il tipo di manifestazione con il programma e ogni altro dettaglio esplicativo necessario, salvo modifiche da segnalare tempestivamente agli Uffici Comunali; d) l’area richiesta con l’indicazione delle linee di delimitazione e la durata dell’occupazione (compreso il tempo necessario per l’installazione e lo smontaggio), nonché con la indicazione di massima delle superfici coperte e della posizione nelle installazioni; e) la segnalazione delle necessità di eventuali interventi sul suolo.

VITA CIVICA

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ART 7 - DEPOSITO CAUZIONALE La domanda sarà accompagnata dal deposito cauzionale, commisurato all’importanza della occupazione e comunque in misura non inferiore a €100,00.

Tale deposito sarà restituito solo dopo l’avvenuto pagamento di eventuali fatture per ripristini e pulizia dell’area, salvo eventuali trattenute per danneggiamenti.

ART 8 -CONDIZIONI PARTICOLARI a) E’ proibito danneggiare gli alberi , comunque, infiggervi chiodi, nonché utilizzarli come sostegni alimentazione, senza adeguate misure di sicurezza; b) è proibito utilizzare conduttori elettrici e loro sostegni, dovendosi considerare gli stessi sempre sotto tensione, salvo i casi previsti dal successivo punto d); c) gli attacchi da effettuare su edifici comunali saranno preventivamente concordati con l’Ufficio Tecnico; d) gli allacciamenti elettrici, telefonici, d’acqua potabile e simili, dovranno essere chiesti separatamente: l’uso di apparecchiature già esistenti a servizio comunale dovrà essere espressamente autorizzato; e) le installazioni dovranno essere sempre mantenute in condizioni decorose e di sicurezza; f) l’uso di apparecchi riproduttori amplificatori di voce, di suoni e di musica è consentito a condizione sia rispettato . g) l’area sarà riconsegnata perfettamente pulita e- sgombra d’ogni impianto e installazione alla data della scadenza della concessione; h) è vietato sub-concedere a terzi l’area assegnata.

ART 9 - CONDIZIONI DI CONSEGNA DELL’AREA E SUOI EVENTUALI MANUFATTI RESPONSABILITA’ CIVILI E PENALI In mancanza di segnalazione scritta da depositarsi in atti comunali lo stesso giorno dell’arca di situazioni pericolose e di beni danneggiati l’area e le immediate adiacenze devono intendersi consegnate in buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza. Pertanto eventuali danni costatati alla cessazione dell’uso saranno tutti addebitati al concessionario. L’Amministrazione Comunale e i suoi funzionari sono sollevati da qualsiasi onere e responsabilità, in merito alla sicurezza degli impianti delle installazioni ed alla gestione della manifestazione. Eventuali altri permessi, licenze, allacciamenti agli impianti tecnologici, assicurazioni, denunce, pagamenti diritti di pubblicità e d’autore, vanno richiesti dal concessionario agli Uffici ed Organi Competenti.

ART 10 - DEROGHE E PRESCRIZIONI Per ragioni di sicurezza di ordine pubblico, ovvero di sanità o di igiene o per ragioni connesse con fasi attuative di pianificazione urbana le concessioni possono essere rifiutate con decisione della Giunta Municipale.

Oltre che alle condizioni indicate negli artt. 8 e 9 il concessionario è tenuto alla osservanza delle prescrizioni particolari dettate per i motivi di cui al precedente comma.

ART 11 -SANZIONI L’occupazione delle aree pubbliche, in violazione delle norme del presente regolamento è punita a norma dell’art. 106 del T.U.L.C.P. 3.3.1934 n. 383, con la sanzione amministrativa fino a € 50,00 con le modalità dettate dalla legge 3.5.1967 n. 317, parzialmente modificato dalla legge 24.12.1975 n.706

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VITA CIVICA

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NUOVO SEGRETARIO COMUNALE Da alcuni mesi opera il dott. Gianfranco Brera Dopo la decisione della dott.sa Donatella Fasanino di lasciare l’incarico di segretaria presso il nostro Comune per altre sedi, avvenuta l’anno passato, si era reso vacante il posto da segretario comunale a Rovasenda.

A seguito dell’accorpamento con Carpignano del servizio di vigilanza urbana, i nostri amministratori ebbero modo di conoscere il dott. Gianfranco Brera e di proporgli di accettare l’incarico di segretario dell’Unione dei Comuni della Baraggia Vercellese, nonchè del Comune di Rovasenda. A seguito di accettazione, la collaborazione coi nostri amministratori comunali è iniziata nel novembre dell’anno scorso e per compensare l’aggiunta dei nuovi incarichi ha ritenuto opportuno lasciare il Comune di Biandrate, il più grande dopo Carpignano Sesia.

Infatti attualmente risulta segretario presso la segreteria convenzionata tra i Comuni di Granozzo con Ponticello, Carpignano Sesia, Sillavengo, Casalbeltrame, Castellazzo e Rovasenda. Quindi oltre ad avere i Comuni sopra elencati, presta la sua opera di segretario presso i Comuni dell’Unione della Bassa Sesia , (Carpignano Sesia, Sillavengo, Casaleggio, Castellazzo) e presso i i comuni dell’Unione della Baraggia Vercellese, (Arborio, Rovasenda, Ghislarengo, Lenta). Da noi si trova in municipio nella mattinata di mercoledì.

Il dott. Gianfranco Brera, Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro è nato a Trivero il 18 maggio del 1955; dopo la maturità classica, si è laureato a Pavia in giurisprudenza.. Ha iniziato la sua attività come dirigente presso la comunità montana dal 1982 al 1988. Dal 1988, a seguito superamento di concorso nazionale, è stato assegnato ai ruoli della Prefettura di Novara, con primo incarico presso il Comune di Vespolate.

Il dottor Gianfranco Brera nuovo Segretario Comunale.

Del suo incarico di segretario “privato” di Rovasenda, dice un gran bene: è pienamente soddisfatto della sua decisione presa nel novembre dello scorso anno.

Considera Rovasenda un Comune abbastanza fortunato in quanto le sue finanze sono attive a differenza di tanti comuni simili.

Ha instaurato con gli amministratori comunali, una fattiva e cordiale collaborazione e da questi riceve dimostrazioni di stima e di rispetto.

La Redazione de “La Torre”, a nome della cittadinanza, formula al dott. Gianfranco Brera i migliori auguri di buon lavoro in quel di Rovasenda.

P.D.

A PROPOSITO DI SEMAFORI INTELLIGENTI Con la Determinazione n. 48 del 06/07/2011, la Giunta Comunale aveva approvato l’installazione di due semafori da allocare negli incroci di Via Brusnengo con via dell’Artigianato e in via Gattinara con via Boraso, per regolamentare il traffico e per esigenze di sicurezza, quest’ultime si riferivano al pericolo che incombe sulla popolazione di via Gattina e specialmente dell’Asilo e di via Brusnengo, quando gli automezzi sfrecciano a velocità sostenuta su quei tratti. La nostra Giunta aveva preso due piccioni con una fava. Regolamentava giustamente i due incroci e con l’impiego dei due semafori chiamati “intelligenti” era in grado di interrompere la velocità, se sostenuta, facendo apparire davanti all’automezzo trasgressore il segnale rosso di ar-

resto. Con la delibera del 29/08/2012 sono stati affidati i lavori di realizzazione di n. 2 impianti semaforici, alla ditta RCT SRL - di Cantù per l’importo complessivo di €. 34.817,00 €. oltre ad IVA 21% per complessivi €.

42.128,57, che sono stati ultimati e liquidati.

A questo punto è giunto il momento per tirare le somme e sincerarsi delle validità della trovata utilizzata dalla nostra Amministrazione comunale per regolare la velocità in quei due tratti importanti.

Tutto perfetto per quanto riguarda la circolazione da via Boraso e via dell’Artigianato>: vediamo invece cosa succede su via Brusnengo e via Gattinara. Le particolari telecamere posizionate sopra l’impianto semaforico, intercettano i veicoli che provengono dai due sensi op-

La Torre 2/2013 posti, a circa 100 metri dal semaforo ne calcolano la velocità e se è superiore ai 50 km. orari, interviene prima col faro arancione e poi col rosso.

A questo punto l’automezzo è costretto a fermare e quando riprende non avrà più lo spazio per raggiungere velocità non consentite. All’inizio tutto filava liscio, credo con grande soddisfazione degli abitanti delle zone interessate e degli amministratori comunali che avevano deciso l’installazione. Non sarebbe più servito interessare vigili urbani ed Autovelox con grande soddisfazione anche degli automobilisti di passaggio che non avrebbero più corso il pericolo di incappare in multe che oggi sono oltremodo salate.

A distanza di qualche mese abbiamo constatato, specialmente su via Brusnengo, che prima pochi e poi sempre di più, invece di arrestarsi al rosso, passano comunque, prendendo per i fondelli il regolamento stradale.

Chi transita quotidianamente dal biellese al novarese e

VITA CIVICA

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viceversa, oramai è a conoscenza delle funzionalità del semaforo ed è informato del fatto che non esiste fotocellula abbinata ad un impianto che scatta fotografie.

La stessa cosa accade per i paesi che hanno installato sulle loro strade interne quelle speci di “totem” che tanto hanno spaventato gli automobilisti di passaggio.

Col tempo sono riusciti a sapere che molti di questi sono solo spaventa passeri e non fanno alcun male.

Se tutte queste Amministrazioni Comunali vogliono risolvere seriamente il problema, vanno bene “totem” e semafori “intelligenti”, ma ancor più la collaudata fotocellula abbinata alla vecchia macchina fotografica che registra direttamente negli uffici comunali tutte le violazioni dei così detti “furbi” della strada, salvo poi vederli strisciare davanti al vigile al momento del pagamento della multa.

P.D.

TRA QUALCHE MESE, LA SECONDA “BOTTA” DELL’IMU L’anno scorso i proprietari di fabbricati e terreni sono stati investiti da un ciclone. Il famigerato Imu, (Imposta Municipale propria), a molti ha rovinato le ferie. Televisione e giornali ne hanno parlato per mesi, ma per la maggioranza delle persone si è limitata a pagare ( a malavoglia) e ha cercato di dimenticare. A far scalpore è stato il dover pagare l’Imu anche sulla prima casa, anche se altre modifiche in aumento hanno contribuito a far lievitare l’esborso totale.

“La Torre” non ne ha parlato: lo fa adesso che il male si è un poco raffreddato.

L’IMU è stata introdotta dal Governo Berlusconi IV il 14 marzo 2011 che ne stabiliva l’inizio a partire dal 2014 limitatamente agli immobili diversi dall’abitazione principale, ovvero non avrebbe dovuto gravare sulla prima casa.

Il Governo Monti, con decreto legge del 6 dicembre 2011 recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici (noto come “manovra Salva Italia”), ha modificato la natura dell’imposta rendendola di fatto una nuova ICI sulle abitazioni principali e ne ha anticipato l’introduzione, in via sperimentale, a partire dal 2012, prevedendone l’applicazione a regime a partire dal 2015, e comunque incrementando sensibilmente la base imponibile, attraverso specifici moltiplicatori delle rendite catastali. A titolo esemplificativo, si menziona il caso della moltiplicazione per 160 della vecchia rendita catastale per gli immobili residenziali .

La prossima scadenza per il versamento della prima rata dell’Imu, sarà nel mese di luglio. La tanto odia-

ta imposta sulla casa, potrà essere pagata anche in tre rate, luglio, settembre, dicembre. La novità più importante e che gli italiani ormai sanno bene, riguarda il pagamento anche per l’abitazione principale. L’aliquota base per la prima casa e le relative pertinenze è del 4 per mille, che i Comuni possono alzare fino a 6 o ridurre a 2; è prevista una detrazione base pari a 200 euro per l’abitazione principale che può essere maggiorata di 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni residente nell’unità immobiliare, fino a un massimo di 400 euro.

Le istruzioni da seguire sono semplici: occorre avere la rendita catastale dell’immobile, aggiornarla del 5% e moltiplicarla per 160. Al valore ottenuto si deve applicare l’aliquota base per la prima casa dello 0,4% prevista per il primo acconto (quella base per le altre abitazioni è dello 0,76%), al netto di eventuali detrazioni. Il risultato è l’Imu annuale e per la prima casa va versata interamente al Comune. Nel caso si possedesse anche una seconda casa, invece, sarà necessario distinguere due cifre, una destinata allo Stato e l’altra destinata al Comune. Quindi l’Imu che paghiamo, finisce al nostro Comune o i soldi vengono prelevati da Roma?

“L’Imu contiene una tassa patrimoniale che va allo Stato e una imposta comunale. Dati alla mano, l’Imu è molto più onerosa rispetto alla vecchia Ici. Ma non solo. I Comuni perdono con la nuova imposta municipale, circa il 30 per cento delle loro entrate. L’Ici nel 2011 è pesata, infatti, sui contribuenti per 9,2 miliardi; l’Imu nel 2012 è pesata per oltre 21 con un aumento, per i cittadini, del 133 per cento: le stime parlano di 3,43 miliardi dall’abitazione principale e 18 dagli altri immobili, come detto, per un totale di 21 miliardi di cui

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VITA CIVICA

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9 sono andati allo Stato e 12 ai Comuni.

L’Imu si paga solamente sulle abitazioni? No: pagano anche tutte le altre costruzioni, oltre ai terreni coltivati e non e quelli edificabili.

Si è in attesa di conoscere le aliquote del 2013, mentre conosciamo già le modifiche apportate dal Governo in tema di divisione delle entrate. Infatti invece di dividere coi Comuni le entrate in parti uguali quasi, quest’anno allo Stato va tutto l’Imu versato dai fabbricati produttivi (fabbriche, capannoni, negozi ecc.) ai Comuni solamente quanto incassato dai fabbricati residenziali e dai terreni. Comuni con Romagnano che incassavano una barca di soldi dalle fabbriche e dalla zona commerciale verso Gemme, si devono accontentare solamente delle abitazioni e dei terreni. Rovasenda mi pare abbastanza fortunato – salvo parere contrario del Sindaco - ha poche aziende a molte case e terreni.

L’anno passato a Rovasenda si è pagato in base alla sotto riportata tabella: Se l’importo dell’imposta annua è inferiore a €. 12,00 NON va versata.

Queste aliquote devono essere applicate sulle rendite catastali, come sotto riportato: CATEGORIA IMMOBILE

GRUPPO CATASTALE

RIVALUTAZIONE

MOLTIPLICATORE

Abitazioni 5% 160 Uffici e studi privati 5% 80 Negozi, bar, botteghe, ristoranti 5% 55 Magazzini, posti auto, garage,tettoie 5% 160 Laboratori, officine 5% 140 Fabbriche, alberghi, fabbricati produttivi 5% 65 I terreni vengono tassati in base al reddito dominicale, che remunera la proprietà, tenendo conto dei seguenti moltiplicatori: I terreni (boschi, seminativi, incolti) dei non coltivatori diretti 25% 135 I terreni di proprietà dei coltivatori diretti 25% 110 Per questi ultimi l’imposta si applica alla parte di valore superiore alle 6.000 euro con ulteriori riduzioni che vanno dal 25% al 70%.

I commenti li lasciamo ai lettori.

P.D.

ALIQUOTA BASE

ALIQUOTA VERCELLI ALIQUOTA ROVASENDA

Abitazione principale e pertinenze

0,4%

0,38

0,2%

Fabbricati agricoli strumentali

0,2%

0,2

0,2%

Terreni agricoli

0,76%

0,95

0,80%

Aree fabbricabili

0,76%

0,95

0,76%

Altri fabbricati . A-B-C-D

0,76%

0,95

0,76%

LA MATERNA ALLA BIBLIOTECA CIVICA DI VERCELLI

Continua il viaggio “letterario”dei bambini della Scuola dell’Infanzia di Rovasenda che si sono recati presso la Biblioteca Civica di Vercelli per visitare ancora una volta il mondo dei libri.

Accompagnati dalle insegnanti Arena Elisa e Menegatti Michela, i piccoli hanno trascorso la mattinata nei

locali della sezione ragazzi, accolti dalla signora Caterina che ha illustrato loro le varie tipologie di libri, cercando di stimolare curiosità e interesse. I bambini hanno potuto sfogliare i libri comodamente sdraiati e seduti nell’angolo morbido fatto su misura per loro. La giornata di pioggia ha reso tutto più avventuroso…

VITA SCOLASTICA

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SCUOLA ELEMENTARE

CACCIA AL TESORO AL CASTELLO DI BURONZO

Due immagini della bella gita al Castello di Buronzo per la Caccia al Tesoro.

Come già avevamo accennato nel numero precedente, sono in pieno svolgimento le attività legate al progetto “Educazione Ambientale” e per l’arricchimento delle abilità e competenze di lingua italiana con la preparazione di un libro scritto dagli alunni sul nostro castello. Al momento i ragazzi preferiscono non svelare la loro attività, per cui rimandiamo l’argomento a lavoro concluso.

Nel pieno rispetto del programma previsto nell’ambito del progetto “Continuità” i bambini della Scuola dell’Infanzia e gli alunni della 1^ e 2^ classe della Scuola Primaria hanno partecipato insieme al laboratorio organizzato dal Castello Consortile di Buronzo sulle tematiche delle fiabe. Le insegnanti Michela Menegatti e Margherita Lavino hanno introdotto il percorso raccontando una fiaba, i cui personaggi si sono poi incontrati nelle stanze del castello.

Ripercorrere la storia narrata nel vero castello è stato un importante strumento per un’analisi concreta e ricca di risorse, tangibile e coinvol-

gente. La professionalità degli esperti ha reso la mattinata spunto di crescita sia per gli alunni sia per gli insegnanti. Tutti i bambini sono stati coinvolti in una avventurosa caccia al tesoro e guidati attraverso le sale del castello alla scoperta dei personaggi della fiaba.

Ecco il resoconto di questa avventurosa gita scritto direttamente dai bambini della Scuola Primaria: “Ieri 16 aprile siamo andati con

lo scuolabus al castello di Buronzo.

Abbiamo incontrato la mamma della principessa Sarazzina e del principe Robaldo, che erano andati a caccia.

Prima abbiamo osservato i dipinti sui muri del castello e c’erano gli animali che avevamo colorato nei puzzle. Poi siamo andati a vedere le marionette ed a visitare la parte più antica del castello. Poi abbiamo visto il camino dove si cuoceva il cibo ed abbiamo annusato le spezie antiche.

Siamo tornati nel giardino del castello a fare merenda sotto un bel sole.

Rientrati nel castello abbiamo trovato la mamma di Sarazzina che

nel frattempo aveva cambiato vestito. Prima indossava un abito nero con un mantello blu, decorato con le perle; ora si era messa un vestito da strega, con il cappello a punta e dei veli viola e neri. Manuel era vestito da mago, con un cappello a punta blu scuro lunghissimo; quando camminava gli cadeva. Sulle spalle aveva un mantello blu con i brillantini.

A questo punto abbiamo completato la storia di Sarazzina e Robaldo incollando le carte degli indizi.

Girando il cartellone della storia abbiamo scoperto un melograno, indizio per trovare il tesoro.

Infine dopo aver recitato una formula magica abbiamo messo in un pentolone fiori, verdure e frutta; una bella mescolata per arrivare al tesoro.

Poi la mamma di Sarazzina ci ha accompagnato fuori a far girare le girandole con l’aria per svelare il tesoro. Alle 12,00 siamo saliti sullo scuolabus per tornare a scuola.

Ci siamo divertiti un mondo!”

Letizia, Rachele, Bianca, Elisa, Giovanni, ecc., ecc., ecc..

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QUA E LA’

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PIZZI & RICAMI

Un bel sito internet di Giuseppina Corradino Mi è stato suggerito di andare su internet e cliccare su sites.google.com/site/rovasendapizziricami/home per scoprire il sito di Giuseppina Corradino (Pinuccia) sull’argomento “pizzi e ricami a Rovasenda”. Il sito subito trovato è fatto da professionista ovvero dalla figlia di Giuseppina che ad Aosta lavora in questo campo.

Oltre alle spiegazioni sotto riportate, il sito è colmo di foto, alcune di grande valore storico, purtroppo troppo piccole per essere pubblicate e tante con soggetto i capolavori delle nostre merlettaie. Ne riportiamo solamente alcune. Chi volesse vedere il tutto entri nel sito sopra evidenziato.

P.D.

In questa pagina alcune delle splendide creazioni al tombolo riportate nel sito web di Giuseppina

Nel XIX secolo il borgo di origine medioevale appariva identico al tempo della sua costruzione, povere case testimoniavano l’immutabilità del tempo.

Gli uomini erano occupati nei campi, le donne nel lavoro stagionale della monda del riso, nei lavori domestici e nella cura dei figli. Nel tempo libero si radunavano nei cortili o nel tepore delle stalle a chiacchierare, cucire, ricamare.Gli uomini erano occupati nei campi, le donne nel lavoro stagionale della monda del riso, nei lavori domestici e nella cura dei figli.

Nel tempo libero si radunavano nei cortili o nel tepore delle stalle a chiacchierare, cucire, ricamare.Prima maestra fu Suor Giuseppina, esperta di ricamo classico, filet a modano e macramé.

Suor Teresa Romanò, maestra subentrata a Suor Giuseppina, introdusse anche l’insegnamento del pizzo al tombolo da lei appreso dalle merlettaie di Novedrate - suo paese natale e di Cantù.

Il laboratorio acquistò man mano meritata fama e si dedicò prevalentemente ai merletti: ogni ragazza in età da marito arricchiva abiti e corredo con ricami e inserti di pizzo.

Pure gli splendidi arredi e i paramenti sacri della locale parrocchia di S.Maria Assunta testimoniano la maestria raggiunta dalle merlettaie rovasendesi. Il laboratorio acquistò man mano meritata fama e si dedicò prevalentemente ai merletti: ogni ragazza in età da marito arricchiva abiti e corredo con ricami e inserti di pizzo.

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AVREMO O NO IL “NOSTRO” CASELLO SULLA PEDEMONTANA? Se ne parla da una vita, al punto che già nel 1991 il compianto amico Presidente della Provincia di Vercelli, mi confidava che nel “cassetto” della sua scrivania si trovava la cifra necessaria alla provincia di Vercelli per la sua spettanza nella costruzione della Pedemontana prima maniera: da San Giacomo di Masserano al casello di Romagnano-Ghemme.

Il primo progetto prevedeva il tratto da San Giacomo di Masserano a Roasio, troppo penalizzante per le risaie esistenti.

Viene deciso di richiederne una modifica per spostarlo più a Nord, in parallelo alla statale dei laghi.

Con l’accettazione della modifica del progetto si fermano le “ruote” e la Società Autostrade Italiane, strappa la somma dal “cassetto” e ne usufruisce per altre priorità.

Calma fiacca per otto anni e il 27 aprile 2009 Mercedes Bresso: “Si passa finalmente dalle parole ai fatti avviando un’opera che tutto il territorio aspetta da anni”.

“Una data storica - ha commentato la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso - Si passa finalmente dalle parole ai fatti avviando un’opera che tutto il territorio piemontese aspetta da anni. Per la prima volta in Piemonte, verrà applicata una procedura innovativa che consente di lanciare la gara a partire dallo studio di fattibilità e, se tutto va come deve, potremmo vedere i primi cantieri già alla fine del 2010”.

L’opera che avrà, un’estensione di 40,5 Km, partirà dall’interconnessione con l’autostrada A4 Torino-Milano in località Santhià, proseguirà in direzione Nord verso Biella dove, piegando verso Est, sfrutterà un tratto della strada regionale 142 adeguandola alle caratteristiche autostradali e proseguirà infine, sempre verso Est, connettendosi all’Au-

La nuova strada sarà identica alla superstrada per Biella che si vede nella foto

tostrada A26 Voltri-Arona in località Ghemme. È prevista la realizzazione di otto svincoli, due per le relative interconnessioni con l’A4 e l’A26, e sei intermedi; saranno inoltre previste quattro aree di servizio. La piattaforma stradale sarà a carreggiate separate con una larghezza complessiva di 25.

Il costo totale dell’opera è di 800 milioni di euro. Occuperà una superficie di terreni pari a 4.013.379 mq., con una perdita totale della produzione lorda vendibile che è possibile stimare attorno ai 600.000 € annui, nonché una perdita di patrimonio e di valore aziendale di svariati milioni di Euro, oltre che un aumento dei costi di produzione causati dalla viabilità modificata dovuta alla interruzione dei terreni Nel 2010 si viene a sapere che il casello di Roasio non verrà costruito. Il Sindaco di Roasio, Ubaldo Gianotti, «Il tracciato, così come progettato e proposto agli enti interessati, non può essere accettato, in considerazione del note-

vole impatto negativo sul territorio locale, la non fruibilità dell’opera da parte dell’intera Valsessera e parte della Valsesia, per le motivazioni già esposte in sede di osservazioni. L’espressione di parere favorevole era esclusivamente legata agli indubbi vantaggi che il richiesto svincolo, se realizzato, avrebbe portato ad un ampio bacino di utenti, interessando un territorio molto vasto, a partire dal Biellese Orientale ed a gran parte della Valsesia, attenuando così i riflessi negativi che una grande arteria come quella proposta inevitabilmente avrebbe creato nella trasformazione del territorio».« Si ribadisce che le varie stesure dei progetti presentati all’Amministrazione Comunale hanno sempre previsto un accesso dalla Strada Provinciale 64 Roasio-Rovasenda alla nuova strada fino al gennaio scorso». Sulla base delle considerazioni di cui sopra, il primo cittadino ritiene la nuova viabilità senza beneficio per il territorio, e pertanto inutile. La SATAP, società incaricata anche dei progetti sostiene che il flusso di traffico transitan-

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te da Rosaio è di 6800 veicoli al giorno, troppo pochi per giustificare la spesa di 2 milioni di euro per la realizzazione dello svincolo.

21/02/11 I dubbi dei sindaci biellesi sulla Pedemontana Continua a fare discutere la Pedemontana biellese. E mentre il progetto da 800 milioni di euro per collegare la A4 a Santhià con la A26 a Ghemme giace al Cipe in attesa che il governo sblocchi il suo 20% di finanziamenti, una fronda di sindacicompreso il nostro - torna a chiedere di liberalizzare il pedaggio e modificare il tracciato. Lo fa scrivendo al presidente della Provincia di Biella, Roberto Simonetti, una lunga lettera di intenti che riporta il dibattito indietro di quasi un anno. Rivelando che l’iter di realizzazione è ancora lontano dalla fatidica «prima pietra».

I Comuni del Biellese orientale e della Valsessera chiedono nuovamente anche di realizzare il casello di Roasio, alla ricerca di uno sbocco naturale per il loro traffico. Il vice-presidente della Provincia, Orazio Scanzio, sta trattando con Vercelli per inserirlo nel progetto come stazione intermedia tra Masserano e Gattinara. Nessuno stop da parte di Satap, l’associazione temporanea d’impresa che costruirà l’infrastruttura finanziandone il 60%, purché sia confermata la concessione di 45 anni sui pedaggi.

19 dicembre 2012. La Pedemontana si farà. Ora ci sono gli 80 milioni di euro necessari a coprire il 50% dei fondi che mancavano e convincere così il governo (CIPE – Comitato Interministeriale Programmazione Economica) a dare semaforo verde all’opera. “Una decisione che attendevamo da tempo e che ci rende felici - ha affermato il presidente della nostra Provincia Carlo Riva Vercellotti di Gattinara nell’incontro di fine anno con i giornalisti -. Un progetto che ho seguito da vicino, prima da sindaco e poi da Presidente della Provincia e che mi è sempre stato a cuore. E ora che l’iter è concluso non posso che essere soddisfatto». A mettere la parola fine alla partita, durata 20 anni, ci ha pensato la legge

di di euro per finanziare nuove infrastrutture. Unitamente alla legge 183, che alleggerisce del peso fiscale i costruttori di grandi opere strategiche tra cui la Piedemontana biellese, l’annuncio è di quelli importanti.

Secondo Passera la riunione decisiva si terrà entro la fine di marzo. E a quel punto l’autostrada biellese uscirà dalla burocrazia per imboccare il percorso diretto ai cantieri. Sempre che le incertezze sulla formazione del nuovo governo e lo spettro di un ritorno rapido alle urne non inchiodino l’iter.

l Presidente della Provincia mmmm nnnn che tenta di riportare il casello di Roasio

di stabilità approvata in Parlamento. «Il territorio vercellese diventerà strategico per il territorio - ha continuato Riva Vercellotti -. La Pedemontana consentirà l’ampliamento di Gattinara ma soprattutto permetterà a Santhià, già crocevia naturale per le linee autostradali, di potenziare la sua posizione nel Nord Ovest. Senza tralasciare il collegamento più veloce tra Vercelli e Biella».

L’investimento complessivo prevede una spesa di circa 825 milioni.

Di questi, 120 derivano dal finanziamento regionale, mediante fondi Fas (Fondo per Aree Sottosviluppate), 80 sono a carico dello Stato proprio sulla base dell’emendamento del biellese Pichetto, e 185 milioni derivano dall’effetto defiscalizzazione, ovvero dal fatto che l’opera è inserita nella lista di progetti esentati da tasse e Iva, per tutti i 45 anni della concessione. La cifra che manca si troverà dai privati.

Tutto sembrava definito, invece il Cipe il 31 gennaio scorso non ha messo il timbro sotto il finanziamento per l’autostrada biellese come i parlamentari locali si attendevano: si è limitato per ora a fissare le linee guida per la defiscalizzazione delle opere.

Chi sogna di vedere un giorno la Pedemontana può affidarsi alla promessa del ministro uscente Corrado Passera. Ha infatti annunciato il via libera a un “pacchetto” da 10 miliar-

E il “nostro” casello che dovrebbe essere sistemato appena dopo i capannoni militari di Rosaio, che fine ha fatto? Si farà oppure no? Di questi giorni è la notizia che a Rosaio sono in corso nuovi rilievi del traffico: forse non sono morte tutte le speranze. Le previsioni prevedono dal 2014 al 2017 l’esecuzione del tratto Biella – Santhià e dal 2017 al 2020 il tratto San. Giacomo – Romagnano. Tra sette anni potremo, mi correggo, potrete andare al mercato di Arona in meno di mezz’ora.

Non male!

D.P. Chi sogna di vedere un giorno la Pedemontana può affidarsi alla promessa del ministro uscente Corrado Passera. Che ha annunciato il via libera a un “pacchetto” da 10 miliardi di euro per finanziare nuove infrastrutture. Combinato con la lettera della legge 183, che alleggerisce del peso fiscale i costruttori di grandi opere strategiche tra cui l’autostrada biellese, l’annuncio è di quelli pesanti.

Si è riunito anche il Cipe, dal cui tavolo transiteranno gli 825 milioni di euro necessari a finanziare i 40 chilometri che annoderanno la A4 alla A26, da Santhià a Ghemme. Secondo Passera la riunione decisiva si terrà entro la fine di marzo. E a quel punto l’autostrada biellese uscirà dalla burocrazia per imboccare il percorso diretto ai cantieri. Sempre che le incertezze sulla formazione del nuovo governo e lo spettro di un ritorno rapido alle urne non inchiodino l’iter.

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I titolari dell’Hotel Mauri in visita a Rovasenda

Gabriella e Matteo Mauri e gli altri ospiti.

Gabriella e Matteo Mauri e gli altri ospiti.

Gabriella e Matteo Mauri, sono ritornati anche quest’anno a trovare i nostri anziani che sono stati al mare nel mese di settembre ospiti nel loro Hotel di Rimini Mare Bello. Ormai è diventato un viaggio annuale.

Prima di riaprire l’Hotel, la famiglia Mauri, va in cerca di svaghi dopo un anno di lavoro ininterrotto. Una delle tappe importanti è recarsi a Rovasenda per fare visita ai nostri anziani a dimostrazione dell’affetto che provano reciprocamente. L’affetto che si dimostrano vicendevolmente è palese: i nostri anziani contano i giorni che li separano dalla partenza del pullman (offerto dal Comune) e all’arrivo a casa, per molto tempo non parlano d’altro; l’argomento più importante è il come si sta-

va bene a Mare Bello, “vacanza da ricordare, hotel da non dimenticare”. I nostri anziani a conoscenza del loro arrivo, per potersi ritrovare tutti insieme, hanno organizzato alla “casetta” un lauto pranzo, con lo scopo di far apprezzare dagli amici riminesi, le nostre specialità culinarie. Erano presenti, oltre agli interessati, il nostro sindaco Graziella Erbetta e don Cristiano, che volentieri hanno rivisto i destinatari delle tante lodi dei nostri fortunati anziani, nonché apprezzare le leccornie presentate sulla tavola. Al termine del pranzo tante torte casalinghe e tanti arrivederci al prossimo settembre.

D.P.

FESTA PATRONALE 2013 E 40° DEL GEMELLAGGIO VENERDì 24 MAGGIO

Ore 19,30: Apertura manifestazione in Piazza Libertà con specialità enogastronomiche di Associazione Calcio Rovasenda, Pro-Loco San Giacomo V.se, Riseria Re di Albano, Oratorio di Rovasenda Ore 22,00: Concerto spettacolo gruppo “SHARY BAND”

SABATO 25 MAGGIO

Ore 13,00: Inizio Gara Italo–Francese di Tiro con L’Arco presso campo sportivo E. Castigliano Ore 15,00: Accoglienza Gemelli Carrapontini presso il Monumento dei Caduti Ore 15,15: Inizio corteo, accompagnato dalla Banda Musicale Santa Cecilia di Gattinara Ore 15,30: Arrivo al campo sportivo “Eusebio Castigliano”, Finale Gara Italo-Francese di Tiro con l’Arco Ore 17,00: Corteo fino a Piazza Castello, alza bandiera italiana e francese con relativi inni - Concerto della banda musicale Santa Cecilia di Gattinara Ore 17,45: Premiazione gara tiro con l’arco Ore 18,00: Cerimonia ufficiale per la 40^ ricorrenza del gemellaggio tra Rovasenda e Pontcharra

Ore 19,30: Apertura stand gastronomici delle Associazioni partecipanti in Piazza Libertà Ore 21,30: Rappresentazione teatrale in Piazza Castello a cura del gruppo “Lo Zodiaco” di Caluso dal titolo VERSUS: Scene legate all’epopea del Cavalier Bayardo - Testi Francesca Siragusa – coordinamento regia Simona Salvetti Ore 22,30: Apertura danze in Piazza Libertà con il complesso “Il Gatto e la Volpe”

DOMENICA 26 MAGGIO

Ore 10,30: Partita di calcio “a 7” presso il campo sportivo “Eusebio Castigliano” tra una rappresentanza di Rovasenda e una di Pontcharra Ore 12,00: Aperitivo.

Ore 12,30: Pranzo del Gemellaggio al Campo Sportivo Ore 16,00: Santa Messa in Chiesa Parrocchiale a cui seguirà la processione per le vie del centro, al termine incanto delle torte in Piazza Castello e rinfresco offerto dalla Parrocchia Ore 19,30: Apertura degli stand gastronomici Ore 22,00: Si balla con “Alex Orchestra” Sabato e Domenica mercatino con prodotti del territori

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Elezione del Nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda Nel corso della riunione tenutasi il 22 febbraio 2013 è stato votato e approvato all’unanimità il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Amitié Pontcharra – Rovasenda.

Ecco qui elencati i componenti del Nuovo Direttivo: Presidente: Bénédicte GASPARRO Vice Presidente: Gérard GASPARRO Segretario: Séverine GALLO Segretario aggiunto: Sabrina CASCIU Tesoriere: Véronique LUCQUIN Tesoriere aggiunto : Palmira GRANDE Componenti Assutta Adeline, Baccard René, Cecon Corinne, Clédat Claudine, Halftermeyer Monique, Halftermeyer Albert, Le Goaller Edith, Monon Maurice, Monon Gisèle, Roche Ginette, Roche André, Salemi Joseph.

Rappresentante del Comune di Pontcharra PROCACCI Marie-Rose Dopo un periodo di transizione, durante il quale il consiglio direttivo ha continuato a lavorare per supplire la Presidente Corinne Cecon, dimissionaria per impegni di lavoro e di studi, adesso c’è un nuovo presidente. Ringraziamo tutte le persone del Direttivo uscente per il lavoro svolto con passione e all’amica Corinne, presidente uscente, diciamo il nostro più sentito grazie dal momento che Lei, giovane mamma di tre figlie, ha portato una nota di gioventù all’interno dell’Associazione Amitié Pontcharra Rovasenda. In-

Bénédicte Gasparro neoeletta presidente dell’Associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda

fatti, ben conoscendo in prima persona le problematiche, ha lavorato per rendere più facile ed accessibile l’inserimento delle famiglie con figli nell’associazione del gemellaggio. La sua verve e la sua disponibilità hanno lasciato un segno.

Amici che lasciano, altri che incominciano un nuovo percorso di collaborazione ed amici che ritornano per far sì che il gemellaggio possa continuare con vivacità ed interesse.

Così sottolineiamo il ritorno graditissimo di alcuni amici rientrati dopo un periodo di pausa: René BACCARD, che ha visto nascere il gemellaggio e che per esso ha sempre lavorato con fervore insieme ad André e Ginette Roche, fedelissimi del gemellaggio fin dagli albori, Palmira GRANDE e Joseph SALEMI, che per me più che un amico è un fratello.

A loro vada il nostro plauso per aver saputo superare gli ostacoli.

Ben tornati!

Anche tutti gli altri, che non nomino ad uno ad uno, sono tutte perso-

ne animate da buona volontà e dedizione, sempre disponibili a lavorare in sinergia e sicuramente sapranno ben operare.

Ma parliamo adesso della nuova presidente Bénédicte GASPARRO. Bénédicte ha conosciuto l’associazione APR nel settembre 2011, durante il forum delle associazioni, e subito si è iscritta al corso d’italiano, tenuto all’epoca da Sabrina. Durante le lezioni ha avuto modo di conoscere Corinne e Veronique e poco dopo, attratta dalla loro gentilezza, ha desiderato di entrare a far parte dell’associazione e di integrarsi con il gruppo.

Così ha conosciuto Ginette, André, Palmira. Durante l’allestimento della tombolata, preparata senza la presenza di Corinne dimissionaria a causa di forza maggiore, si è resa conto che all’interno del gruppo esiste molta solidarietà e questo l’ha incoraggiata e stimolata ad assumere l’incarico di Presidente. Ma ci ha confidato che esiste anche una ragione più profonda, che nasce dal cuore. Infatti, assumendosi questo incarico ha voluto rendere omaggio al nonno materno che, lasciata la sua Valle d’Aosta per cercare lavoro all’estero, nel 1927 giunse a Pontcharra e lì resto sempre, senza far ritorno nella sua patria d’origine, anche se pensava al suo paese con nostalgia.

E poi Bénédicte afferma di amare tanto l’Italia, la lingua italiana e gli Italiani.

Infine auguriamo alle giovani Sabrina e Séverine di esternare il loro entusiasmo per il gemellaggio e dare man forte al nuovo gruppo nel realizzare tutte le idee e le proposte per dare continuità al gemellaggio.

Buon Lavoro!

Ileana

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Assemblea Generale “Amitié Pontcharra Rovasenda”: un bilancio di attività importante E’ sotto il segno del 40° anniversario del gemellaggio tra Rovasenda e Pontcharra che si è svolta la sera di venerdì 8 febbraio l’assemblea generale dell’Associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda, forte dei suoi 115 aderenti di cui 31 ragazzi.

In assenza di Corinne Cecon, exPresidente dimissionaria per motivi personali, è Bénédicte Gasparro in qualità di segretaria a presiedere la seduta. Ginette Roche ha inizialmente commentato il rapporto morale e delle attività dell’anno appena trascorso.

Quest’ultimo fa evidenziare una media di un’ attività per mese, ripartite tra “la Tombolata” del mese di gennaio/febbraio e la partecipazione al mercato di Natale che costituisce l’ultima attività annuale.

La parte più importante è costitui-

ta dagli scambi tra gli studenti del Collège Marcel Chêne che, in aprile, ricevono gli alunni italiani per una settimana di attività intense e variegate e che nel mese di maggio vengono ospitati dalle famiglie italiane dei loro corrispondenti. Non bisogna dimenticare la trasferta in Italia in occasione della festa patronale di Rovasenda e la partecipazione attiva alle manifestazioni organizzate per il Téléthon. Il corso di “Conversazione in italiano” organizzato a favore degli iscritti ha riscontrato un po’ di difficoltà ma, a detta dei partecipanti, la formatrice attuale ha ridato un nuovo slancio alle sedute con la qualità dei suoi interventi e sono ancora disponibili dei posti per nuovi iscritti. Il bilancio presentato dal tesoriere Véronique Lucas è corretto, ma senza un margine importante. La quota

di adesione all’associazione resterà la stessa dell’anno precedente, ossia 17 euro a persona, e le attività saranno le stesse del 2012 con in aggiunta la partecipazione alle attività organizzate dall’amministrazione comunale per il 40° anniversario del gemellaggio.

Quanto al consiglio d’amministrazione i partecipanti all’assemblea generale hanno concordato di modificarne la struttura per renderlo più flessibile. Un gruppo dirigente più semplificato sarà puntualmente aiutato dai volontari prescelti.

Il consiglio si riunirà prossimamente per eleggere il consiglio direttivo.

Un piccolo buffet di dolci ha concluso questa riunione.

Jacques Gaudry

PONTCHARRA NEWS 16 aprile 2013 Per festeggiare i suoi 30 anni di attività l’associazione ARCADE, che si occupa della cooperazione decentralizzata con il Mali, ha organizzato un ciclo di proiezioni di film-conferenza , seguiti da un dibattito con gli autori.

19 aprile 2013 Nella chiesa di Saint- Hugues di Pontcharra si è svolta una serata di musica ad offerta libera. Sono stati eseguiti diversi brani con il flauto. Il ricavato andrà a beneficio della chiesa e dell’associazione Lhasa, per la

promozione e divulgazione della cultura e della musica sudamericana.

21 aprile 2013 Gara di pesca alla trota organizzato dalla federazione sulle rive del Bréda. Numerosi gli iscritti.

4 maggio 2013 Allo stadio si svolgerà una giornata gratuita di avvicinamento allo sport. Incontro sportivo nazionale di triathlon dai 5 ai 12 anni.

PROSSIMI APPUNTAMENTI PER IL GEMELLAGGIO Dall’ 11 al 18 maggio 2013 : 2° parte lo scambio scolastico in Italia : Arborio - Buronzo - Rovasenda 25 e 26 maggio 2013: Incontro con i gemelli francesi in occasione della festa patronale di Rovasenda.

40° Anniversario del gemellaggio 24 e 25 agosto 2013: Festa della Rosière a Pontcharra. - 40° Anniversario del gemellaggio

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Dal 13 al 20 aprile 2013

Settima edizione dello SCAMBIO SCOLASTICO Anno 2012/2013 Lo scambio culturale tra l’Istituto Comprensivo di Arborio - Buronzo ed il Collège “Marcel Chêne”di Pontcharra è arrivato alla 7^ edizione.

Infatti la Dirigente Scolastica Dott.ssa Adriana Barone ha saputo cogliere l’opportunità originatasi grazie al gemellaggio tra Rovasenda e Pontcharra, cittadina francese situata nella valle dell’Isère, gemellaggio che affonda le sue radici nel lontano 1973, per far vivere così agli studenti un’esperienza di fondamentale importanza per la loro crescita. Lo scambio culturale scolastico è un’ottima occasione per favorire la conoscenza e gli scambi fra i popoli e le culture dell’Europa e per educare i nostri ragazzi in una dimensione di apertura all’altro e al confronto positivo. Esso viene riproposto di anno in anno valorizzato e consolidato grazie all’ammirevole organizzazione ed all’impegno di tutti, dirigenti, docenti, autorità locali, associazione “Amitié PontcharraRovasenda”, famiglie e giovani che con il loro impegno contribuiscono a far vivere l’Europa e non solo sulla carta.

Sabato 13 aprile I sedici alunni frequentanti la scuola secondaria di primo grado presso le due sedi di Arborio e Buronzo, aderenti all’iniziativa, sono partiti alla volta di Pontcharra, accompagnati dalla Dirigente Dott. ssa Adriana Barone, dalle Professoresse Daniela Pellegrino e Paola Balocco e da Ileana Vezzù.

Inizia l’avventura!

Dopo un viaggio tranquillo siamo arrivati alle ore 17 circa al “Collège Marcel Chêne”, dove ci attendevano, con manifesta ospitalità e giovialità, Nicole Sovy, insegnante di italiano ed organizzatrice dello scambio sco-

Ricevimento dei ragazzi in comune, accolti dal sindaco Bich

lastico, Marie-Rose Procacci in rappresentanza del Comune, i membri dell’Associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda ed in ultimo, ma non per importanza, il gruppo entusiasta ed impaziente dei corrispondenti francesi ‘scortati’ dalle rispettive famiglie. Il rinfresco di benvenuto ha permesso di sciogliere il ghiaccio e di fare conoscenza tra i giovani e le rispettive famiglie di accoglienza.

Domenica 14 aprile Giornata dedicata alle famiglie di accoglienza. Un ‘occasione per conoscersi meglio, trascorrendo più tempo con il corrispondente e la sua famiglia.

Anche noi adulti abbiamo trascorso una bellissima giornata a Entremonts Le Vieux, in Savoia, ospiti dell’associazione APR ed in compagnia di tanti amici: abbiamo incominciato con la visita al caseificio della cooperativa produttori latte, proseguito a pranzo con la degustazione dei formaggi tipici della Chartreuse e di altre specialità e terminato poi con la scoperta del museo dell’orso di montagna.

Lunedì 15 aprile Giornata al Collège per partecipare alle attività scolastiche con inserimento nelle classi per seguire i corsi previsti nella giornata, insieme ai corrispondenti, fino alle 16 e 20, compreso il pranzo alla mensa scolastica. Poi ritorno nelle famiglie e prendere confidenza con usi, costumi e tradizioni francesi.

Martedì 16 aprile Partenza per Saint-Pierre-deChartreuse, nel cuore del massiccio della Chartreuse, alla scoperta della storia e della vita dei monaci Certosini. Poiché questa oasi di pace e serenità, interamente dedicata al silenzio ed alla preghiera, non è aperta al pubblico, per poter conoscere la vita dei monaci, nonché l’architettura della Grande Certosa, abbiamo visitato il museo della “Correrie”, una dépandance del monastero, seguendo il percorso con l’aiuto delle audio guide attraverso la galleria delle cartine e delle mostre organizzate nel suo interno. Dopo un pic-nic ristoratore nel parco, circondati da un paesaggio meraviglioso, siamo

La Torre 2/2013 andati a Voiron per visitare la più grande cantina di liquore del mondo. Qui viene prodotto il famoso liquore denominato “La Chartreuse” sotto la supervisione dei monaci del monastero che, ancora oggi, detengono il segreto della ricetta. La guida ci spiega così che “La Chartreuse” nacque nel 1605 quando i monaci certosini di Vauvert (Parigi) rinvennero un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita. La ricetta, a causa della sua complessità, venne poi prodotta solo nel 1737 nella Grande Certosa del massiccio della Chartreuse. L’elisir vegetale richiede l’impiego di 130 erbe ed ha il grado alcolico di 71°; la Chartreuse verde, prodotta nel 1764, contiene sempre le 130 erbe ed ha il grado alcolico di 55°; la Chartreuse gialla, commercializzata per la prima volta nel 1838, viene prodotta con le stesse piante della verde ma in proporzioni differenti ed ha un grado alcoolico di 40°.

Al rientro ci attendeva, insieme alle famiglie di accoglienza, un aperitivo di “Benvenuto” offerto dall’Amministrazione Comunale di Pontcharra. Il Sindaco, attorniato da diversi amministratori, ha ringraziato tutte le persone che a vario titolo si prodigano per la buona riuscita degli scambi linguistici culturali, un’ottima iniziativa, resa possibile dall’impegno di tutti: autorità locali, dirigenti scolastici, docenti, famiglie, associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda che con Rovasenda si adoprano per rinforzare i legami del gemellaggio originato dal Cavalier Bayardo, cavaliere senza macchia e senza paura. Prima di accomiatarsi ha donato a tutti un gadget, come ormai consuetudine.

Mercoledì 17 aprile Visita al Castello di Vizille, costruito nel XVII secolo, che fu la culla della Rivoluzione Francese. Proprio qui, infatti, il 21 luglio 1788 si riunì l’Assemblea dei tre ordini del Delfinato per chiedere la convocazione degli Stati Generali. Il castello oggi è di proprietà del Consiglio Generale del dipartimento dell’Isère ed è sede del museo della Rivoluzione Francese. La nostra guida ha sa-

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I ragazzi all’arrivo nel cortile del Comune di Pontcharra

pientemente utilizzato la magnifica collezione di oggetti ed opere d’arte esposte per accompagnarci in questo importante percorso storico del periodo rivoluzionario. Ritornati all’esterno in un piacevole clima primaverile abbiamo percorso una parte del grande parco di 100 ettari con giardini alla francese, roseti, distese d’acqua e canali ed un’area dedicata agli animali tra cui daini, cervi, cigni…cercando il luogo più adatto per il nostro pic-nic.

Subito dopo siamo ripartiti per una destinazione molto allettante: “il Paradiso del cioccolato”. Il maestro cioccolatiere Pierre Jouvenal, di origine italiana, ci ha raccontato la storia del cioccolato e della passione che ha spinto il suo bisnonno a fondare 100 anni fa la pasticceria cioccolateria.

Nel corso degli anni il signor Jouvenal testa miscele di cacao diversi per aroma a seconda della zona di produzione ed alla fine decide di orientare la sua attività verso la produzione eseguita secondo criteri di altissima qualità. Apre allora questo museo dedicato ai golosi, innanzitutto, ma con lo scopo di diffondere le informazioni per la difesa del gusto e dei prodotti genuini.

Giovedì 18 aprile 2^ giornata a scuola rivelatasi molto proficua. Infatti i professori che hanno accolto i ragazzi dello scambio scolastico si sono dichiarati contenti di avere avuto questi alunni

nelle loro classi ed i giovani sembravano più affiatati.

Venerdì 19 aprile Il programma prevedeva la gita con la funicolare per raggiungere Saint-Hilaire-du-Touvet e godere di una vista spettacolare del massiccio del Monte Bianco, seguita poi dalla visita di Chambéry, importante centro ricco di architettura e di storia. Purtroppo la pioggia insistente ha stravolto il programma, costringendo gli organizzatori a modificare all’ultimo minuto le uscite della giornata. Così con il pullman abbiamo raggiunto Saint- Maximin. Grazie ad André Roche, che ci ha accompagnato e ci ha dato delle informazioni sulla storia e sulla geologia dei luoghi, abbiamo scoperto che la Torre di Avallon, alta 33 metri e con un diametro interno di circa 8 metri, fu la residenza di Ugo d’Avallon, vissuto dal 1140 al 1200, divenuto Vescovo di Canterbury e poi Santo e protettore di Pontcharra. In sua memoria tra il 1893 e il 1895 i Certosini fecero ricostruire la torre caduta in rovina. Dalla sua sommità ci si può deliziare con una vista di rara beltà sulla vallata e sull’insieme dei massicci alpini: peccato che il maltempo non ci abbia consentito di godere della meravigliosa veduta panoramica sul Delfinato e sulla Savoia. Poi una breve sosta davanti al Castello del Bayard, proprietà privata con un museo che in questo periodo dell’anno è però chiuso, per poi proseguire il

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GEMELLAGGIO

viaggio fino al comune di Les Marches, nel cuore della Savoia non lontano da Chambery. Qui, ai piedi del Monte Granier, abbiamo avuto l’opportunità di visitare il “Moulin de la Tourne”. Questo antico mulino, immerso nel verde dei vigneti, perfettamente conservato e funzionante è un museo dedicato alla trasmissione della cultura e della tradizione poiché vi si pratica ancora l’antico mestiere del cartaio, incominciando dalla fabbricazione dei fogli, per passare poi alla stampa con l’evoluzione dei sistemi di tipografia di Gutemberg fino ai nostri giorni ed alla rilegatura secondo le antiche tecniche già usate 500 anni fa al tempo del Ducato di Savoia. La particolarità è che qui i fogli si ottengono da ritagli di stoffa in canapa e lino, poiché solo a partire dal XIX° secolo si utilizzerà la cellulosa per fabbricare la carta. Scopriamo così che la filigrana è il marchio di riconoscimento, un segno distintivo, e che i maestri cartai di Fabriano, in Italia, furono i primi a creare questo logo commerciale nel XIII° secolo. La visita è ter-

minata, ma la pioggia non ha smesso di cadere per cui, giunti a Chambery, abbiamo pranzato in una grande sala coperta messa a disposizione delle associazioni. Ben venga questa soluzione! Rifocillati e ritemprati abbiamo poi raggiunto un grande centro commerciale, dove i nostri giovani hanno potuto dare sfogo al desiderio di acquistare qualche souvenir del viaggio.

Alle 18 e 30 puntuali ci siamo ritrovati tutti nella hall della scuola di Pontcharra per la serata conclusiva: Nicole Sovy, professoressa di italiano della classe europea, la Dirigente Dott.ssa Adriana Barone, Mme Baudet, Preside francese, M. Delaigue, Vice preside e fratello gemello di Padre Christophe, MarieRose Procacci, assessore comunale, gli accompagnatori francesi ed italiani, Bénédicte Gasparro, la nuova presidente dell’associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda, i rappresentanti dell’associazione, senza dimenticare i “Giovani” e le loro famiglie, perché senza di loro lo scambio non potrebbe esistere.

La Torre 2/2013 Tutto questo lavoro di squadra ha permesso di fare dello scambio un successo.

La serata si è conclusa piacevolmente con la proiezione delle immagini dello scambio culturale, seguita dalla consegna dei doni ai partecipanti e da una ricca ed appetitosa cena, che ha messo tutti di buon umore. Le amicizie nate durante lo scambio culturale han fatto sì che la settimana trascorresse veloce.

Sabato 20 aprile.

E’ già ora di tornare. La settimana è trascorsa all’insegna dell’armonia generale e del bel tempo da sabato 13 fino a giovedì 18, quindi possiamo ritenerci fortunati di aver avuto venerdì la pioggia ed il freddo e sabato anche un po’ di neve caduta fino a bassa quota.

Quando il pullman riparte la commozione è forte, ma mitigata dalla certezza dell’incontro a breve. Il ritorno dello scambio si svolgerà dall’11 al 18 maggio 2013 in Italia, nelle scuole di Arborio e di Buronzo.

Arrivederci allora e à bientôt !

Ileana

I ragazzi dello scambio con Nicole Sovy alla serata conclusiva

LA PAGINA DELLA POESIA

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TEMP D’AUTARCHIA (1942-1943)

Dop la racolta dai fedi d’or, l’è stai la racolta dal ram dl’aluminiu e fin-a dal toli dla cunserva.

Par dè na man a vinsi la guera!?

Nti scoli jeva di sac pien da stras d’lan-a e seda frústa.

La me mama e la me nona iavu gnenti da butè via.

Cun ai lansô frust ai cüzivu suvaman e panët da nas.

Ai ciarcavu sül fund di cassiun rimanensi `d lan-a e cutun.

Par fè scapin e scafarot par i grand andè fè bosc

e fè brëti par i picinin.

Ntal 43 l’è stac n’invern trist, lung.

Nui gent ‘d pais, campagnin, tuti `1 seri `ndavu ntla stala.

Riunì `ntl’umid calur, nonu, ginitur e masnà.

Chi fava la causa, chi la sgnucava,

chi l’ascutava `l listorii che la Cinta la cuntava.

Ieva l’oscuramento, tacà ai finestri ai tacavu di scusalun neru.

Quand ai pasava i riuplan tüc i curivu fora vëdi se i andavu Türin o Milan.

La Marieta Caciota, padrun-a dla stala

iava dui matoc ‘n guera. `L prum clase 1916 l’eva in Grecia parzunè, `l sicund, clase 1922 `n Rusia.

Dispers siil Don. La famia di Caciot, dop `1 telegrama ien sarà la stala.

Iù ciamavu «caciot», i matoc «caciutin»,

parchè `l pari ‘mzè dla Marieta `1 purtava `I caciô `n testa.

L’era n’ abrè.

Vanna Fornara Berzero

Dopo la raccolta delle fedi d’oro, c’è stata la raccolta del rame, / dell’alluminio e anche delle latte della conserva. / Per dare una mano a vincere la guerra!? / Nelle scuole c’era un sacco pieno di stracci di lana e seta usata. / La mia mamma e la mia nonna non avevano niente da buttare via. / Con le lenzuola usate ricavavano asciugamani e fazzoletti da naso. / Cercavano sul fondo dei bauli rimanenze di lana e cotone. / Per fare calze per i grandi che andavano a tagliar legna e fare berretti per i piccoli. / Nel 1943 c’è stato un inverno triste e lungo. / Noi gente di paese contadini, tutte le sere andavamo nella stalla.

Riuniti nel calore umido, nonni, genitori e bambini. / Chi fa-

ceva la calza, chi sonnecchiava, chi ascoltava le storie che la Cinta raccontava. / C’era l’ oscuramento, alle finestre si appendevano grembiuli neri. / Quando passavano gli aerei tutti correvamo fuori per vedere se andavano / a (bombardare) Torino o Milano. / La Marietta Caciotta, padrona della stalla, aveva due figli in guerra. / Il primo, classe 1916, era in Grecia prigioniero, il secondo, classe 1922 in Russia, / disperso sul fiume Don. / La famiglia dei Caciot, dopo il telegramma aveva chiuso la stalla. / Li chiamavano “caciot” e i figli “caciutin”, perché il suocero della Marietta portava / il basco in testa.

Era un ebreo.

‘N ricord... ’d masnà Agn `d guéra 1939/1945.

Jeva l coprifuoco, pan neru da mangè, da ritirè cun ai bulin dla tessera annonaria.

Bundanti fiucadi. D’invern `s frequentava la stala.

Ogni tant j surtiva na parsuna cun `l tulin dal lac.

L’andava rabajè la fioca pusè bèla, `ntl’ort, ntè jeva nen `l merdi d’galin-a.

`Ntal tulin, la Marieta Caciota, padrun-a dla stala, la bütava mès bicer `d vin e `n cugè `d sucar. Po `n cugè mi, `n cugè ti, pasavu cula buntà da jün a l’aut.

A nui masnà `nlasavu `l fund. Me l’eva dus!

Anni della guerra 1939-1945. / C’era il coprifuoco, pane nero da mangiare, / da ritirare coi bollini della tessera annonaria. / Abbondanti nevicate. D’inverno si frequentava la stalla. / Ogni tanto usciva una persona con il secchiello del latte. / Andava a raccogliere la neve più bella, / nell’orto dove non c’era-

no escrementi di gallina. / Nel secchiello, la Marietta Caciotta, padrona della stalla, vi metteva mezzo bicchiere di vino / e un cucchiaio di zucchero. Poi un cucchiaio a me, un cucchiaio a te, passavamo quella bontà dall’uno all’altro. / A noi bambini lasciavano il fondo. Com’era dolce!

Vanna Fornara Berzero

Un guardiano di oche anni ‘40 Quando si “paravano” le oche a fare la “nava” Si librano in aria, a basso volo, e si tuffano nella gora vicina, riemergendo, a breve tempo, in un caotico intreccio di ali grandi, dispiegate con gioia, penne bianche guizzanti in scie schiumose, becchi protesi in richiami squillanti, zampe tese all’indietro in tuffi proseguiti da nuotate a palme aperte, in immersione totale.

Poi un frastuono assordante di grida acute, ugole inarcate in emissioni vibratili di suoni, becchi gialli frenetici in false

risse o festeggiamenti d’amore. Sembrava una danza regale di cigni, di penne sontuose, in acque lacustri di nobil fonte. Dopo l’orgiastico lavacro, nell’umil onda di torrente, le `oche’ risalivano a riva a spiumarsi con garrula lena.

Il ragazzo, trepido, a piedi scalzi, con “rama” in mano, le guidava a casa, al serraglio, consumato, al dolce `refrain’ di “viròla, viròla..”; il rito gaio, meridiano, della “nava” Arnaldo Colombo

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IL MIO HOBBY

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MARGHERITA TOMATIS STAR DI YOU TUBE CON I SUOI VIDEO SULL’AGRICOLTURA Ebbi modo alcuni anni or sono di parlare di Margherita Tomatis (figlia del povero Renzo) in questa stessa rubrica, descrivendo le sue doti di pittrice.

Tre sue opere le abbiamo viste tutti inserite sulla facciata del bancone del bar di via Lenta, prima dell’arrivo di Ismail.

Da allora partecipò a diverse collettive in Italia e ultimamente una sua incisione è stata spedita dall’Accademia di Belle Arti di Torino ove si è diplomata nel 2010, alla Biennale d’Arte a Istambul in Turchia.

Dopo le scuole medie aveva frequentato l’Istituto Tecnico e si era diplomata ragioniera, poi per accontentare il padre si era iscritta ad ingegneria a Torino. Ma non era la direzione giusta. Fin da bambina era indirizzata all’arte, specialmente al disegno e tanto fece finché è riuscita convincere il padre, lasciare l’università ed iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Torino.

Purtroppo, come tantissimi laureati e diplomati, al conseguimento della laurea o del diploma, per guadagnare qualche soldo, devono adattarsi a occupazioni che niente hanno a che fare con gli studi fatti. Anche per Margherita è stata la stessa cosa. E’ stata anche animatrice in villaggi turistici, e anche insegnante d’arte nelle scuole elementari di Rovasenda e Olcenengo.

Quest’anno purtroppo, per la solita grave crisi che ha colpito tante famiglie, non è riuscita ad ottenere il nuovo incarico e per tanto è stata costretta a volgere l’attenzione ad altre attività.

E qui, nasce l’interesse che ho avuto per la sua attuale occupazione.

Posso ancora chiamarla hobby oppure è qualche cosa di più importante?

Certamente il suo attuale interesse è comunque ancora legato all’arte, anche se si tratta di fotografia e cinematografia.

Navigando su internet, su youtube e su facebook, ha scoperto che oltre che divertirsi era possibile ricavarne un profitto.

Semplicemente, per i non addetti ai lavori, posso dire che inserendo sue fotografie o brevi filmati che riportavano pubblicità per cinque secondi, era possibile ricevere soldi in ragione del numero delle volte che in tutto il mondo guardavano le sue foto o i suoi filmati.

Si iscrisse ad una di queste organizzazioni, divenne partner di youtube e scelse come tema primario, l’agricoltura della quale era più a conoscenza, vivendone le varie fasi nella sua cascina. Scoprì subito che per fare soldi, era necessario applicare strategie complesse, che potessero servire per richiamare più persone possibili in tutto il mondo a cercare i suoi video pubblicati su youtube. Più gente li vede e più soldi gli arrivano.

Margherita Tomatis all’opera in compagnia del suo cane

Le strategie giuste Margherita le ha trovate, dimostrando molta abilità nelle tecniche che caratterizzano il navigare in internet.

Oggi, che è soltanto l’inizio, alcuni suoi video hanno ricevuto visite da oltre 150.000 appassionati di agricoltura. Un suo video che ritrae il fratello mentre “dislota” una risaia con l’asse trainato dal trattore, è già stato visto negli Stati Uniti, da oltre 120.000 persone.

La sua vena artistica, gli serve molto: nei due minuti che dura il video, deve comprimere immagini belle, interessanti, piene di significato nonché curiose o strane.

Lei questo lo sa fare e quindi ha incominciato a incassare…

Questo suo impegno, perché di impegno ne serve parecchio, lo possiamo ancora chiamare hobby?

Chiamiamolo come vogliamo, a noi de “La Torre” facciamo presto a cambiargli rubrica. Dalle pagine del “Mio Hobby” possiamo in un baleno spostare le attività di Margherita nella rubrica “Rovasenda Paese d’Europa” ove si ospitano temi importanti e storie di persone diventate famose.

Per maggiori informazioni sul nuovo interesse di Margherita si possono cercare cliccando su: bozzayvideos; e per trovare lei (brava attrice!) e i suoi video, cliccare su www.youtube.com/user/MissStrega74 Margherita, tanti auguri!

Dario Pansarasa

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ROVASENDA PAESE D’EUROPA

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Padre Enrico di Rovasenda e la riabilitazione di Galileo Il rapporto tra fede e scienza è sempre stato un tema dibattuto in ambito religioso e anche letterario. Il periodo in cui l’argomento si è messo in evidenza ed ha toccato il suo punto culminante è stato forse nel primo ‘600, quando incominciavano a diffondersi le notizie sulle scoperte dello scienziato toscano Galileo Galilei, considerato, il fondatore della Scienza moderna. Le teorie del geniale scopritore tendevano sempre più a confermare, in campo astronomico, la tesi di Copernico, per cui non era il sole a girare attorno alla terra, bensì il nostro pianeta a ruotare attorno al sole. Un’affermazione che sconvolgeva la credenza preesistente, fondata sulla legge di Tolomeo, ma anche quanto in materia era sostenuto dai testi delle Sacre Scritture. Un’affermazione che si scontrava quindi con le posizioni e il pensiero della Chiesa, in un periodo critico in cui incombeva anche per la religione cristiana cattolica lo scontro con il Protestantesimo in estensione. Le convinzioni scientifiche di Galileo, uomo di profonda religiosità, furono sconfessate dalle Autorità ecclesiastiche, e lo scienziato fu invitato ad abiurare e a rinunciare ad esse. Non per questo lo studioso di astronomia smise d’indagare il grande “libro dell’universo”, che riteneva creato da Dio, come da Dio era stato creato il libro delle Sacre Scritture, che però doveva essere inteso dai lettori, riguardo alla costituzione della natura, non rigorosamente alla lettera, ma con attenzione alle metafore, ad opportune interpretazioni, a possibili immaginazioni. Si trattava perciò di un nuovo metodo d’indagine scientifica, che divergeva dall’antico, ma non per questo sconfinava in aperta eresia. Tuttavia le idee galileiane, esposte poi in opere letterarie, causarono all’autore la condanna da parte del Sant’Uffizio. Una condanna che, dapprima dura, fu poi gradatamente mitigata in residenze a Roma, a Siena, e infine nella villa dello scienziato ad Arcetri. Le opere letterarie di Galileo, tra cui il “Nuncius sidereus”, il “Saggiatore”, i “Dialoghi sopra i due massimi sistemi dell’universo”, furono vietate. Solamente dal 1741 ne fu permessa la pubblicazione. Galileo, però, rimase praticamente al bando della Chiesa, fino al Concilio Vaticano II, quando si aprì uno spiraglio per una revisione della sua opera e del suo pensiero. Ma durante il Concilio non si giunse ad una decisione definitiva sull’argomento, come si legge anche nel settimanale “A Sua immagine”, n. 3: bisogna attendere il 1981, quando il papa Giovanni Paolo II, per approfondire e portare a compimento il caso Galileo, istituì una commissione, presieduta dal cardinale Gabriel Marie Garrone, coadiuvato da padre Enrico di Rovasenda. Il Domenicano, appartenente all’Ordine dei Padri Predicatori, nato a Torino il 17

Sopra padre Enrico con Papa Paolo VI. Sotto la lapide che lo ricorda.

giugno 1906 dal conte Alessandro di Rovasenda e dalla contessa Alice Andreis, era fra i più convinti sostenitori della causa galileiana. Egli si era laureato in Ingegneria, al Politecnico di Torino, a soli vent’anni d’età, per seguire poi, dopo breve tempo, la vocazione dello spirito, che lo chiamava tra i Frati predicatori nel convento di San Domenico a Chieri, dove rimase fino all’ordinazione sacerdotale. Appassionato cultore di filosofia, aveva seguito gli studi in tale materia a Parigi, quando era già in possesso della licenza e del dottorato in Teologia, conseguiti all’Institut Catholique della capitale francese. Uomo di fede e di scienza, padre Enrico aveva compreso il dramma vissuto dallo scienziato secentesco, costretto a rinnegare le sue intuizioni delle veri-

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ROVASENDA PAESE D’EUROPA

tà naturali e astronomiche. Nella sua qualità di Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, il Predicatore domenicano rovasendese, di brillante capacità dialettica nelle sue relazioni, ebbe l’onore di vedersi affidare dal papa Giovanni Paolo II un ruolo di primo piano nel processo che avrebbe portato alla definitiva riabilitazione di Galileo Galilei. Buona parte del discorso pronunciato dal Papa polacco, i131 ottobre 1992, per rimediare al torto subito dallo scienziato pisano, si deve proprio alla penna, al pensiero e alla mente di padre Enrico di Rovasenda. Un religioso di profonda spiritualità e di grande preparazione scientifica, che oltre

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alla fiducia e alla considerazione di papa Wojtyla, aveva già goduto della stima e dell’amicizia di un altro grande Pontefice, Paolo VI, con cui era legato da stretti rapporti di collaborazione quando Giovanni Battista Montini, in qualità di assistente ecclesiastico, agiva nell’ambito della FUCI, la federazione degli universitari cattolici italiani. Fra le cariche ricoperte, a padre Enrico era affidata anche quella di Assistente nazionale dei Laureati cattolici.

Arnaldo Colombo

Il “NUOVO” POLIFUNZIONALE E’ PRONTO

Da poco sono stati ultimati tutti i lavori di ristrutturazione e abbellimento del vecchio salone polifunzionale, da anni non sfruttato per carenze di ogni genere, per difetti nell’acustica e per gli alti costi del riscaldamento e del condizionamento.

La nostra Amministrazione Comunale, dopo aver vagliato varie soluzioni di sfruttamento, ha preso il toro per le corna e approfittando dell’esecuzione dei lavori di adattamento alle attuali normative, ha voluto renderlo utilizzabile per i più diversi usi.. Ha considerato che un’opera importante, anche se con difetti palesi, non può essere abbandonata nel dimenticatoio e al depauperamento provocato dal tempo. Sperando in un suo utilizzo futuro, ha deciso di trasformare l’immobile creando un vero salone polifunzionale.

Ha dato priorità alla installazione e modifica del sistema di riscaldamento e condizionamento dell’aria, sistemando parecchi macchinari addirittura sul tetto del fabbricato. Ha poi, in secondo tempo, messo mano all’interno del salone. In progetto è stato previsto il rilassamento del soffitto con un plafone in formelle di gesso per ridurre la necessità di energia per il suo riscaldamento e per il suo condizionamento in estate.

Durante i lavori, sono state abbassate le lampade perimetrali ottenendo molta più luminosità nel locale. E’

stata rifatta la parete divisoria tra il salone e la zona dei servizi, che era stata distrutta dai colpi ricevuti dai palloni durante gli allenamenti di pallavolo e di basket.

Altra importante innovazione è stata l’installazione di una parete mobile che scende dal soffitto e che divide praticamente in due il grande salone, permettendo quindi grande risparmio energetico in caso di parziale utilizzo. Addirittura si potrebbe ipotizzare un doppio utilizzo in contemporanea.

Grande attenzione è stata riservata all’abbellimento interno, con l’uso di colori diversi e tecnologie particolari per rendere il salone più idoneo a sfruttamento come sala conferenze, sala concerti, sala da ballo, sala per spettacoli teatrali ecc.

L’Amministrazione ha speso parecchio, ma i risultati si vedono. Secondo il sottoscritto l’unico neo ancora da risolvere è dato dalla scarsa disponibilità di spazio per i parcheggi. Forse sarà necessario ricavarne sul lato destro e nel tratto frontale, e perché no, sfruttando previo consenso dei proprietari, i terreni non sfruttati a destra della stradina di accesso, al posto dell’attuale boscaglia deturpante..

Questo nuovo salone polifunzionale contribuisce sempre più a ritenere Rovasenda un Paese d’Europa.

P.D.

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la pagina sportiva

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Rovasenda calcio sempre più invischiata nella zona retrocessione Ad inizio stagione scherzando, dicevo ai ragazzi che il nostro traguardo ambito era raggiungere la zona salvezza, ma questo lo si diceva in modo scaramantico, in quanto eravamo consapevoli di avere una buona rosa di atleti, alcuni anche con trascorsi talentuosi e quindi ci sentivamo pronti per ambire alle prime posizioni o per lo meno disputare un buon campionato ai vertici della classifica.

Mai più si supponeva di essere risucchiati nel vortice della zona bassa della classifica ed a dover seriamente preoccuparsi di racimolare anche un semplice punticino che a noi può magari servire come oro. Diciamo che fino ad ora la fortuna non è mai stata dalla nostra parte; una serie di infortuni molto uraturi, hanno tolto dalla scena pedine importanti per una gran parte di campionato, ma è mancata anche e soprattutto la via del gol. Abbiamo disputato anche ottime gare mettendo alle strette anche le formazioni che stanno in cima alla classifica, si sono create molte occasioni da gol senza mai riuscire a concretizzarle, un po’ per la bravura dei portieri, un po’ per la scarsa mira dei nostri giocatori. Poi come il gioco del calcio insegna, “gol sbagliato = gol subìto”.

Consapevoli della difficoltà nel potere recuperare il risultato, il morale scende e non si trova più mentalmente lo stimolo per reagire. In alcune gare invece che dovevano essere fondamentali, è mancata anche la determinazione giusta per ottenere il risultato. A volte si è pensato già di essere più bravi degli avversari e quindi già troppo sicuri che li avremmo battuti. A volte invece, quando hai necessità di rosicchiare qualcosa a chiunque, serve di più usare il bastone e meno il fioretto, come facevano i nostri avversari anche meno talentuosi.

Sta di fatto che attualmente man-

cano ancora ad oggi 5 partite al termine del campionato e in classifica ci troviamo appena al di sopra della linea rossa di retrocessione con un margine di bonus appena al limite. Mi auguro che i ragazzi facciano questo ultimo sforzo mettendoci tutto l’impegno possibile perché a parere mio qualcuno non ha ancora capito (anche se più volte ripetuto) la gravità della situazione. Con rammarico ci tengo a dire che anche dal punto di vista arbitrale non abbiamo mai avuto nessun favoritismi, anzi molte volte ci è venuto da pensare che non fossero in buona fede, per il fatto che situazioni analoghe a favore degli avversari venivano concessi rigori o vantaggi, dalla nostra parte invece hanno sempre sorvolato il tutto. Molte volte il perbenismo come PURTROPPO succede nella vita reale, non porta da nessuna parte.

Veniamo al calcio giocato. Sabato 16 febbraio a Brusnengo contro la Fulgor Valdengo, nel giorno del funerale del giovane Andrea Lancini, ci presentiamo con una formazione più che rimaneggiata dove “l’età avanzata” la fa da padrona Disputiamo ugualmente una discreta gara al limite delle nostre possibilità,contro avversari messi un po’ meglio di noi, ma senza grosse pretese .Se non fosse che alla fine del secondo tempo l’arbitro concedeva agli avversari un rigore del tutto inventato sarebbe finita 0 a 0 e nessuno avrebbe obbiettato sul risultato. Sabato 23 febbraio a Rovasenda contro Pralungo,compagine tra le ultime in classifica. All’andata in casa loro avevamo vinto 3 a 1 .Quindi ci presentiamo in campo convinti di “o come siamo bravi, o come siamo belli “ convinti della nostra superiorità, ma sta di fatto che alla fine del primo tempo perdevamo 3 a 0.

Dopo nella ripresa, con un po’ di orgoglio personale e con alcuni accor-

gimenti tattici, riusciamo a rimontare fino al pareggio. Ciò sta a significare che se ci si mette tutto l’impegno possibile da parte di Tutti e sottolineo TUTTI, ora non ci troveremmo in questa situazione.

Sabato 9 marzo a Gaglianico contro il Cadore, su un campo reso veramente pesante dalla pioggia dei giorni prima, per tutto il primo tempo abbiamo messo i nostri avversari sulla difensiva e nei nostri piedi abbiamo avuto almeno tre grosse occasioni per passare in vantaggio, ma la mira dei nostri giocatori era del tutto fuori centro. Come è iniziata la ripresa, da un errore difensivo nasce la rete dei nostri avversari, il nostro morale scende, ma riusciamo a risollevare la testa fino ad arrivare a procurarci un rigore con Poletti junior riuscendo a ristabilire la parità. Appena il tempo di gioire, e da una nostra disattenzione subiamo la seconda rete..Alla fine perdiamo per 3 a 1.ù Sabato 16 marzo a Rovasenda contro l’Adelphi di Biella, prima in classifica, passiamo subito in vantaggio e giochiamo un bel primo tempo senza concedere niente agli avversari, facendo noi la partita. Nella ripresa nel giro di pochi minuti, anche aiutati dall’arbitro che concede il loro secondo gol in fuorigioco, i nostri avversari ribaltano la situazione e passano in vantaggio. Non demordiamo come in altre occasioni e riusciamo a pareggiare e sprecare altre occasioni nate da contropiede. Poi nei minuti finali su di un tiro insidioso Maurizio mantiene la calma e congela il risultato sul 2 a 2. Domenica mattina 24 marzo, alla Spolina contro il Real Cossato ultimi in classifica o poco più. Noi ci presentiamo moralmente forti per la vittoria contro il Real Cossato e per il fatto di aver già battuto la squadra in campo, sentendoci già la vittoria in tasca. Invece alla fine del primo

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LA PAGINA SPORTIVA

tempo, da una palla persa troppo ingenuamente a centrocampo, scaturisce l’azione che permette ai nostri avversari di passare in vantaggio, e nei minuti finali della partita subiamo anche la rete del raddoppio.

La classifica si sta facendo veramente preoccupante. Sabato 6 aprile sul nostro campo contro il Lessona, formazione di tutto rispetto.

Come in un film già visto più volte, dopo pochi minuti, da un beffardo tiro dalla distanza, subiamo il gol dagli avversari che dovrebbe segarci le gambe, invece reagiamo bene e riusciamo a pareggiare e a calciare fuori un sacrosanto rigore. Poi nella ripresa tra le tante occasioni procuratasi riusciamo a finalizzarne una e portiamo a casa la prima sospirata vittoria dell’anno 2013 per 2 a 1. Rimangono come detto ancora 5 partite alla conclusione e mi auguro che i ragazzi si impegnino ancora maggiormente per togliersi il più presto possibile da queste sabbie mobili che ad inizio stagione nessuno di noi poteva immaginare..

Coi ragazzini è una partita persa. Da anni si lamenta il sudiciume che imbratta schifosamente i dintorni della casetta dei servizi igienici.

Sono così incivili da fregarsene di trovarsi a calpestare la loro stessa sporcizia.

Cena delle anatre alla casetta Sabato 27 marzo si è svolta la cena sociale dell’ anatra, purtroppo non adeguatamente pubblicizzata, infatti sono mancati parecchi degli affezionati della nostra cucina.

Comunque per una quarantina

La Torre 2/2013 di commensali, Federico e le ” sante donne “hanno come sempre preparato dei piatti prelibati sul tema del prezioso pennuto, ben figurando con delle tagliatelle al sugo d’anatra che avevano quel qualcosa di particolare da renderle prelibate.

Con l’occasione ringraziamo sentitamente Giorgio Semplici per le anatre donate, dimostrando la consueta sua piena collaborazione e attaccamento al nostro sodalizio. .Nel prossimo numero speriamo di portarvi notizie più positive e come sempre concludo con “Forza Rovasenda!”

Roberto Roggero

Campo da calcetto Per quanto riguarda il campo da tennis e da calcetto di nuova costruzione in zona parco giochi, provvisoriamente dato in gestione al Calcio Rovasenda, possiamo dire che malgrado siano ripetutamente ripresi da noi, i ragazzini e non, che quotidianamente frequentano la zona, continuano a fare danni, ben consapevoli di farlo, dimenticando che sono beni di tutti, costati non poco usando i denari dei contribuenti rovasendesi. I danni più visibili sono arrecati alla rete perimetrale, che in più punti è stata sollevata o strappata, presumibilmente per entrare sul campetto senza chiavi e senza permesso.

Questi maleducati impertinenti, non hanno idea di quanto hanno a disposizione a differenza dei tanti Comuni della zona! A fianco del campetto esiste un campo da palla canestro e da tennis: in meno di un anno è stato distrutto senza che sia stata giocata una sola partita vera.

Abbiamo mandato il nostro fotografo a riprendere i danni di cui si parla. Effettivamente per 6/7 metri dietro una delle porte, la recinzione in rete metallica è stata staccata dai paletti e sollevata per consentire il passaggio dei ragazzini. Dalla parte opposta, la rete risulta rotta in due punti sempre per il solito motivo. Siamo rimasti un poco perplessi prendendo in esame la qualità della rete. Se non è richiesto dai regolamenti sportivi, dobbiamo sottolineare che questa rete rivestita in plastica è in ferro dolce.. Abbiamo notato che tutte le volte che un giocatore vi sbatte contro, ne esce una boffa per la poca resistenza del metallo usato. In un paio di punti, a fianco del vecchio campo da tennis, si notano gobbe nella rete perimetrale verso l’interno del campetto, quasi come se fosse stata presa a calci dal di fuori.

Fin tanto che non si riesce a prendere in fallo qualcuno e punirlo severamente, non se ne esce.

La Redazione

LA PAGINA SPORTIVA

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BRILLANTI AFFERMAZIONI DELLE NOSTRE ATLETE DI GINNASTICA Inizio 2013 fruttuoso di riconoscimenti e medaglie

Siamo venuti a conoscenza che le nostre atlete della ginnastica, stanno già vincendo a tutto spiano, coppe e medaglie nelle varie gare dell’anno 2013. Sappiamo che Letizia Pansarasa e Eleonora Napoli hanno incominciato a mietere risultati di tutto prestigio.

Con le prime gare del nuovo anno, Letizia ha riconfermato la sua condizione atletica riuscendo per sommatoria dei risultati di due gare , ad essere seconda al campionato Regione Piemonte.

Infatti, il 16 febbraio a San Maurizio Canadese, è risultata seconda assoluta e nella Don Bosco Cup, è arrivata prima assoluta.

Per tutta la stagione invernale ha continuato a frequentare le palestre di Gattinara e Biella conquistando quindi una condizione atletica perfetta. Sicuramente anche nella prossima gara di Cameri conquisterà l’accesso alla gara di Campionato Italiano che si terrà a Lignano Sabbiadoro, ove l’anno passato ha conquistato il primo premio nella cate-

A sinistra: Eleonora (prima a destra) sul podio Sopra: Letizia Pansarasa con le ultime due coppe vinte.

goria “Pulcine Large”.

Altrettanto bene sta facendo Eleonora Napoli. Classificandosi quarta nel campionato Regione Piemonte, guadagnandosi la partecipazione al campionato Nazionale.di Lignano Sabbiadoro.

Nella gara “Piccole Promesse” organizzata a Novi Ligure dalle Polisportive Giovanili Salesiane, ha conquistato il secondo posto assoluto. Siamo in attesa di conoscere i risultati delle nostre atlete al Campionato Nazionale 2013.

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BATTESIMI

DANTE E’ DIVENTATO CRISTIANO

Il 14 aprile scorso, appena dopo la Santa Messa, un nutrito numero di parenti e amici ha preso parte al Santo Battesimo di DANTE TALOCCHINO, figlio bidella nostra Claudia ZOPPI., imparttito da don Cristiano.

Dante era nato il 28 giugno del 2012 per rendere felice la piccola Rebecca, i genitori ed i nonni. Adrni è sta-

to Roberto Mazzola e madrina Dalila Mazzola.

Dopo la cerimonia in chiesa, glin invitati si sono riuniti al ristorante per festeggiare il piccolo Dante.

A Rebecca, ai genitori e ai nonni Nino e Giuliana, “La Torre” invia le più sentire felicitazioni.

DEFUNTI BERTA OPPEZZO AMABILE di anni 92 Morta a Gattinara il 2 aprile 20\13 Era nata a Rovasenda il 20 giugno del 1920. Noi la ricordiamo con grande stima ed affetto, poiché ha trascorso tutta la sua vita dedicandosi completamente alla famiglia ed al lavoro di imprenditrice agricola.

La fede le ha dato forza anche di superare momenti difficili per proseguire nel cammino della sua esistenza.

Grazie per esserci stata sempre di aiuto e di conforto.

I tuoi Famigliari

MOSTARDA D’UVA E MELE COTOGNE

La ricetta di casa mia

Richiamiamo ancora Vanna Fornara Berzero per mancanza di altri volontari

ingredienti KG. 2 d’uva, meglio se “americana” KG. 0,500 MELE COTOGNE (pumpudogn) KG. 0,750 ZUCCHERO

PREPARAZIONE Far bollire i chicchi d’uva per mezz’ora.

Vuotare poco alla volta nello scolapasta, schiacciare energicamente per far scendere il succo, i semini rimasti devono essere tolti Rimettere il succo nel tegame che riprenda bollore, dopo un’ora mettere le mele cotogne tagliate a pezzi,passata un’altra ora aggiungere lo zucchero, mescolare, abbassare la fiam-

ma al minimo e cuocere, cuoceSi usava l’uva “americana” re, cuocere per almeno due ore. che tutti coltivavano nell’orto Rimestare sovente perché di casa. non deve attaccare al fondo Oggi si trova nella zona di della casseruola.

Carpignano Sesia. Per poterla avere a merenda, si era dispo*** nibili a fare tutto quello che voleva la nonna.

Gli ottantenni si ricorderanFavolosa coi bolliti, buonisno della “mustarda”; era una sima con la polenta o accomleccornia in tempo di guerra: pagnata col burro. purtroppo si faceva raramenSe ben fatta, nei vasetti dura te in quanto scarseggiava lo anche un anno. zucchero. ***