ANNO LI - N. 5 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 (parziale)

NOTIZIARIO DI ROVASENDA - Bimestrale - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 lettera c legge 19-7-97

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

ANNO LI - N. 5 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2011

2

NOTIZIE, INDIRIZZI ED ORARI UTILI (*)

PARROCCHIA S. MARIA VERGINE ASS. TEL. 0161-856134 parroco: don CRISTIANO FORMAGGIO

• SANTE MESSE Feriali: 20,30 Sabato e pre-festivi: 20,30 Domenica: 11,30 • “Opera del Suffragio”: RITA CORRADINO e MARY BARILE UFFICI Lunedì 10,30-12,30; Martedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Mercoledì 8,30-12,30; Giovedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Venerdì 10,30-12,30.

Sig. SINDACO Riceve tutti i mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 o in altri giorni previo appuntamento.

• SEGRETARIO Comunale Riceve il mercoledì ed il venerdì dalle 9,00 alle 11,00.

• UFFICIO TECNICO COMUNALE Consulente Geom. Giorgio Bertotti Riceve il mercoledì dalle 10,30 alle 12,30 • ASSISTENTE SOCIALE Signora Stefani Maria Cristina Riceve il martedì dalle 14,30 alle 17,00

ed il giovedì dalle 10,30 alle 12,30 •

•

CARABINIERI Pronto Intervento: 112 SOCCORSO PUBBLICO DI POLIZIA: 113 VIGILI DEL FUOCO Pronto Intervento: 115 EMERGENZA SANITARIA Pronto Intervento: 118

NUMERI UTILI VARI UFFICIO POSTALE Piazza Libertà SCUOLA ELEMENTARE Piazza Libertà, 1 SCUOLA MATERNA Via Gattinara

0161-856131 0161-856364 0161-856233

SERVIZI SANITARI - OSPEDALI - EMERGENZE MEDICHE •

FARMACIA di Rovasenda 0161-856298 lunedì, martedì, giovedì e venerdì: 9,00-12,45 / 16,00-19,30 mercoledì e sabato: 9,00-13,00; domenica: chiusura totale

•

CASA DI RIPOSO BERAUD: 0161-856897

•

OSPEDALI Biella: 015-35031 - Vercelli: 0161-5931 Borgosesia: 0163- 203111 - Gattinara: 0163- 822111 Santhià: 0161-9291

• AMBULATORIO di ROVASENDA –Via Garibaldi Dott. Antonio Eglione – cell. 338- 2613476 •

GUARDIA MEDICA, Arborio 0161-86384 - Prefestivo: 14 - 20; Festivo: dalle ore 8 alle ore 20; Notturno: tutti i giorni dalle 20 alle 8 anche per prescrizioni di farmaci, per le emergenze vale il 118

•

AMBULATORI della MEDICINA LEGALE

MAR. MER. GIOV. VEN.

Borgosesia Via Marconi 30 14/15,30 10/11,30 Tel. 0163-203422 0163-203457 Varallo 9/10,30 Via C. Battisti, 35 Tel. 0163-203818 Gattinara 9/10,30 C.so Vercelli, 159 (Ospedale)

IL CALL CENTER di TRENITALIA 892021 È ATTIVO 24 ore su 24 per informazioni sugli orari dei treni e per l’acquisto dei biglietti.

ORARIO TRENI PER NOVARA Giorni festivi Giorni feriali

Rovasenda(P) Novara(A) Rovasenda(P) Novara(A) 6,52 7,27 6,59 7,29 7,22 7,52 8,31 8,55 8,00 8,36* 9,17 9,44 11,11 pullman* 12,00 12,24 12,50 12,24 12,50 15,26 15,52 14,24 14,54 15,30 15,54 17,25 17,50 17,11 17,45 19,26 19,52 18,19 18,45 19,16 19,40 19,57 20,54 * sabato escluso

ORARIO TRENI PER SANTHIà Giorni festivi Giorni feriali

NUMERI DI EMERGENZA

• • •

 Presso il Servizio di Medicina Legale a Gattinara (Ospedale) si effettuano anche le seguenti prestazioni: patentino ciclomotore; patente A/B/C/D/E; patente nautica; idoneità porto d’armi; contrassegno parcheggio; cessione V stipendio; conduzione caldaie generatori di vapore e gas tossici; patente fuochino; idoneità autoriparatori; esenzioni cinture; collocamento obbligatorio; idoneità al lavoro; maternità obbligatoria; maternità anticipata; certificazioni varie.  Presso lo sportello “scelta e revoca del medico” dell’Ospedale di Gattinara è possibile consegnare le domande di invalidità civile, L. 104 etc, così da evitare di recarsi a Borgosesia presso la Segreteria. orario dei treni

MUNICIPIO DI ROVASENDA - TEL. 0161-856115

• • • •

La Torre 5/2011 2/2011

Rovasenda(P) 6,29 pullman 6,48 pullman 7,41 8,43 pullman 12,38 13,45 pullman 14,43 15,58 16,43 pullman 18,18 19,01 19,56 20,40

Santhià(A ) Rovasenda(P) Santhià(A 7,01 7,41 8,00 7,20 8,30 9,20 8,00 9,17 10,24 9,15 12,01 12,16 13,00 12,24 13,24 14,17 13,37 14,20 15,03 15,58 16,14 16,14 18,18 18,34 17,15 19,56 20,11 18,34 20,40 20,55 19,18 20,24 20,55

ORARIO TRENI PER BIELLA Giorni feriali Giorni festivi Rovasenda(P) Biella(A) Rovasenda(P) Biella(A) 6,51 7,27 8,30 8,50 8,01 8,26 10,31 10,55 10,02 10,27 13,31 13,52 12,57 13,22 16,31 16,54 14,00 14,25 18,34 18,58 15,01 15,30 20,32 20,54 16,48 17,12 21,40 22,05 17,52 18,24 18,53 19,18 20,41 21,06 21,40 22,05

ORARIO TRENI PER ARONA Giorni festivi Giorni feriali

Rovasenda(P) Arona(A) Rovasenda(P) 8,56 6,55 7,41 9,25 8,56 9,38 14,10 12,55 13,38 18,01 14,10 15,00 19,00 14,59 15,45 19,46 16,56 17,44 18,01 18,43 19,00 19,44 19,16 21,07 21,14 pullman 22,23

Arona(A) 9,38 9,59 15,00 18,43 19,44 21,07

(*) La Redazione de “La Torre” non si assume responsabilità rispetto a variazioni di indirizzi, orari, o altro di cui non abbia avuto conoscenza.

conversazione

La Torre 5/2011

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

Periodico bimestrale ANNO LI - N. 5 settembre-ottobre 2011

Redazione e Amministrazione

Rovasenda, Piazza Castello, n. 3 Telefono e Fax 0161 856134 DIRETTORE Don Cristiano Formaggio DIRETTORE RESPONSABILE Maria Grazia Calzoni REDAZIONE Dario Pansarasa

Registrato al Tribunale di Vercelli n. 194 del 24/10/1979 Stampa: Artigiana S. Giuseppe Lavoratore Coop. Sociale Via Tigrai, 1 - Vercelli Tel. 0161/502.906 - Fax 0161/267619 E-mail: grafica@arsgla.191.it Spedizione in A.P. art. 2 comma 20, lettera c, legge 19-7-97 Filiale di Vercelli

Sito internet: http://www.rovasendalatorre.it a cura di Saimone Zampieron

SOMMARIO CONVERSAZIONE............................................. 3 VITA PARROCCHIALE ................................. 4-10 VITA CIVICA ................................................ 11-14 riceviamo e pubblichiamo ............. 15-16 VITA SCOLASTICA ..................................... 17-19 DALLA PRO LOCO .......................................... 20 GEMELLAGGIO .......................................... 21-22 QUA E LÀ...................................................... 23-32 LA PAGINA DEI GIOVANI.......................... 33-36 LA PAGINA DELL’AGRICOLTURA................. 37 LA PAGINA SPORTIVA................................ 38-41 PONTCHARRA NEWS...................................... 42 LA PAGINA DELLA POESIA ........................... 43 MATRIMONI ..................................................... 44 ANAGRAFE.................................................. 45-46 In questo numero hanno collaborato: Eraldo Abate, Daniela Abbate, Mary Barile, Giovanni Cattaneo, Arnaldo Colombo, don Cristiano, Fabio Di Palma, Achille Forchini, Vanna Fornara, Michela Gavinelli, Mariagrazia Goio, Dario Pansarasa, Federica Piccioni, Roberto Roggero, Marco Rosso, Joseph Salemi, Ileana Vezzù, Saimone Zampieron, i ragazzi del Caffè Centro.

3

Conversazione L’uomo di tutti i tempi ha sempre avuto come mèta della vita la felicità.

Una felicità identificata, di volta in volta, in realtà più o meno stabili e durature: la salute, gli affetti, il benessere, il successo. Ma questo profondo anelito del cuore umano sembra il più delle volte destinato a rimanere insoddisfatto. Perché?

Un suggerimento prezioso ci viene dall’ormai lontano Ottocento: “Senza Dio non c’è felicità”. È la folgorante intuizione di un uomo che visse la propria esistenza come un lungo cammino percorso sotto lo sguardo di Dio, un Dio che aveva imparato a conoscere e ad amare fin da fanciullo: don Luigi Guanella, che sarà proclamato santo da Benedetto XVI il 23 Ottobre prossimo.

Quante volte don Guanella ha estratto dalla tasca della tonaca il santo rosario per pregare: “Ave Maria…, Ave Maria…, Ave Maria…”.

Vero devoto della Vergine Maria, si lasciò guidare da lei per imparare ad ascoltare Dio e fare la sua volontà, sempre, ad ogni costo ed anche nelle difficoltà.

In questo mese di Ottobre, dedicato alla Regina del Rosario, la Madonna torna a sorridere dal suo fulgido trono.

Cerchiamo, sull’esempio dei santi, di onorarla per piacere sempre di più a Dio. Preghiamola di aiutarci ad andare oltre, superando tutto ciò che è caduco, effimero e fuorviante.

Chiediamole di prenderci per mano per non cadere nel precipizio della superficialità. Proviamo a ritagliare ogni giorno uno spazio a nostra misura per potere ritrovare noi stessi, abbandonando ogni pensiero in Maria.

Per aiutarci a raggiungere questo scopo proviamo a considerare con dolce speranza queste belle parole di san Bernardo: “Oh tu, chiunque sia, che comprendi come nel corso di questa vita, più che camminare coi piedi in terra, sei continuamente sbattuto fra i marosi e le tempeste, non allontanare il tuo sguardo dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sommerso.

Se insorgono i venti delle tentazioni, se incontri gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria.

Se sei sbattuto dalle onde della superbia, della detrazione, dell’invidia, guarda la stella, invoca Maria.

Se l’ira o l’avarizia o la concupiscenza della carne minacciano la navicella della tua anima, guarda la stella, invoca Maria.

Se spaventato dalla gravità dei tuoi peccati, se avvilito per la bruttezza della tua anima e turbato dallo spavento del divin giudizio, ti senti travolgere dai vortici della tristezza e dell’abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a Maria, ricorri a Maria!

Seguendo Maria, non smarrirai la strada; invocandola non cadrai nella disperazione, pensando a lei non sbaglierai; sotto la sua protezione nulla avrai da temere.”

Don Cristiano

4

vita parrocchiale

La Torre 5/2011

PENSIERI SUL VANGELO Come santificare il giorno di festa?

Ce lo insegna Gesù nel santo Vangelo.

Essendosi presentato a Gesù un uomo malato di idropisia, venne sollevata la questione se fosse lecito guarire i malati in giorno di festa. Senza attendere la sospirata risposta dei farisei, Gesù toccò quel povero idropico e lo guarì.

Non basta astenersi dal lavoro per santificare la festa; bisogna anche praticare opere di pietà e di carità cristiana, altrimenti le feste diverrebbero giorni di ozio e di baldoria, indegne di un vero cristiano.

Procuriamo alla festa di compiere sempre qualche opera buona: ad esempio con la visita degli infermi, parlando loro della misericordia di Dio ed esortando gli afflitti alla pazienza ed alla santa rassegnazione. E poi ancora, consigliando il bene e cercando di allontanare dal vizio quanti camminano sulla strada sbagliata o ancora facendo qualche generosa elemosina secondo le nostre possibilità. In questo modo la festa potrà veramente essere il “giorno del Signore”.

Qual è il più grande comandamento della legge divina?

Risponde Gesù: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta le tua mente ed amerai il prossimo tuo come te stesso”.

Non andiamo dunque errando in cerca di difficili e strani doveri da compiere per compiacere al Signore. Amiamo Dio sopra ogni cosa e con tutte le nostre forze e pratichiamo la sua carità!

Dio è il palpito più tenero del nostro cuore e deve essere l’oggetto a cui tende ogni azione.

Solo così piaceremo davvero al Signore.

Perchè tanti mali ci affliggono nella vita presente?

Un giorno presentarono a Gesù un paralitico ed Egli guardandolo disse: “Abbi fiducia oh figliolo, ti sono perdonati i tuoi peccati”. E fu guarito.

Gesù vuole insegnarci che il peccato è la vera causa dei mali di questa vita. È per causa del peccato che l’umanità è afflitta da tante tribolazioni.

Gesù prima di guarire il paralitico, lo eccita alla fede e gli perdona i peccati; prima pensa alla salute dell’anima e poi guarisce le pene corporali.

Anche noi, nelle nostre infermità, nelle varia sventure che amareggiano la nostra vita, andiamo incontro a Gesù per ravvivare la nostra fede e soprattutto per domandare prima di ogni altra cosa il perdono delle nostre colpe. Solo quando avremo purificato la nostra coscienza, saremo pronti per riottenere la salute del corpo, la pace e la prosperità delle nostre famiglie.

Un pensiero sull’inferno Un re fece allestire un grande banchetto per le nozze del figlio. Ma avendo trovato fra gli invitati un tale che era privo della veste nuziale, lo fece legare e lo fece gettare fuori.

Il banchetto regale è il simbolo della nostra vita ultraterrena. Nessuno potrà entrare in Paradiso se la sua veste spirituale non sarà candida ed immacolata.

Tutti coloro che non saranno ritenuti degni del Paradiso, saranno gettati nel fuoco delle tenebre dove vi sarà solo “pianto e stridore di denti”. Pensiamo sovente

all’inferno e pensiamo che si può andare all’inferno anche per un solo peccato mortale. Pensiamo che l’inferno durerà per l’eternità. Il mondo rifugge questo pensiero perché lo ritiene inutile e fastidioso. È giusto invece che la paura di quel fuoco e di quei tormenti eterni frenino i nostri peccati e ci incoraggino alla virtù.

San Bernardo ripeteva sovente: “Il mezzo più efficace per evitare l’inferno dopo la morte, è quello di pensarvi sovente in vita”.

Il pensiero della presenza di Dio Un piccolo re, avendo il figlio ammalato, andò in cerca di Gesù per pregarlo di andare a casa sua e guarire il figlioletto malato. Ma Gesù, vedendo la fede imperfetta di quell’uomo disse: “Solo di fronte ai miracoli siete capaci di credere, uomini di poca fede”. In ogni caso gli disse: “Va, il tuo figliolo è stato guarito”.

Lo stesso rimprovero spesso lo meritiamo anche noi: troppe volte pretendiamo di vedere con i nostri occhi la presenza di Dio in ogni cosa, dimenticando però che Dio esiste in ogni luogo. Ci sia più famigliare questo pensiero: “Dio ti vede”; e questo pensiero ci stimoli a vivere santamente in ogni luogo ed in ogni circostanza della vita.

Don Cristiano

vita parrocchiale

La Torre 5/2011

5

MEDITAZIONI LAICHE LA CROCE, CENTRO DELLA VITA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI (1182 – 1226), PATRONO D’ITALIA Tra gli uomini e le donne che hanno onorato il paese nel quale sono nati, i SANTI sono senza dubbio i più grandi!

I Santi sono gli amici d Dio,quelli nei quali più risplende la redenzione operata da Gesù e sono i suoi imitatori.

La nostra Italia è la terra dei santi, il suo numero è molto grande, penso che la ragione sta nel fatto che il nostro paese, è il centro della Chiesa Cattolica, che è la madre dei Santi. Da quando i Santi Martiri furono sepolti a migliaia dentro le catacombe, l’Italia cristiana ha avuto le sue fondamenta, con una sorprendete fioritura di Santi.

Quando Francesco lasciò la sua famiglia, le compagnie, il suo guadagno, aveva ormai deciso di abbandonare ogni vanità di questa vita.

Che cosa era dunque accaduto?

Aperto a caso il Vangelo, aveva letto l’invito che Gesù fa al giovane ricco, di lasciare ogni cosa e di seguirlo nell’umile povertà. Francesco rilesse parecchie volte questo vangelo, meditandolo sempre più. Francesco era molto generoso, lo capì come una chiamata di Dio, si spogliò di ogni cosa che apparteneva a suo padre, e fu tutto per la povertà e di Dio. Fu uno dei più grandi imitatori di Cristo. Francesco da ricco si fece povero, andò mendicando da porta in porta, accettò l’ospitalità della brava gente, non curò l’ira dei suoi familiari, né il disprezzo degli altri, Cristo gli parlò dalla Croce mentre era intento a pregare: “Va, Francesco, a riparare la mia casa, come vedi va tutta in rovina“ (la diroccata chiesetta di S. Damiano).

Da allora gli restarono impressi nel cuore i tratti profondi della passione di Cristo.

Tutto sentì fraternamente: il sole, il vento, il fuoco, l’acqua e l’aria, la tortorella ed il lupo, e lodò Dio a nome di tutte le creature in quel bellissimo inno che è “Il Cantico delle Creature“.

Creò un ordine di frati, umili e semplici, cui diede nomi ingenui (Frà Pacifico, Frà Ginepro, Frate Leone, ecc.) e poi li lanciò nel mondo a predicare la sua dottrina in assoluta povertà.

Qualche tempo prima di morire, a soli 44 anni, mentre stava una notte a pregare sul monte della Verna, Francesco ebbe da Gesù “le sacre stimmate“ alle mani ed ai piedi e nel costato che impressero nel suo corpo la figura del Crocefisso, e

in quel momento tanta luce rivestiva quel monte, tanto che la videro parecchie persone, senza sapere che cosa fosse. Sfinito da tanti stenti si ricoverò presso la chiesetta di San Damiano e lì accolse la morte cantando: “Laudato sìì, mio Signore, per nostra corporale sorella morte!”.

Ma Egli vive negli onori della Chiesa, vive nel libro dei Fioretti, negli affreschi di Giotto ad Assisi, nel Canto di Dante (Paradiso, Paragrafo XI) e vive nel cuore di tutti.

Il nostro grande Manzoni esaltò l’ordine francescano nel suo intramontabile romanzo nel quale risplende, fra le maggiori figure, quella di Fra Cristoforo.

Penso che sia indispensabile chiudere questa meditazione, offrendo alla lettura “Il Cantico delle Creature“, un bellissimo testo scritto nell’italiano del Duecento, da San Francesco d’Assisi.

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infrmitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviteli i cum grande humilitate.

MARY

6

VITA PARROCCHIALE

8 SETTEMBRE

La Torre 5/2011

NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA La sera dell’8 settembre, nella nostra bella “Madonnina” don Cristiano ha celebrato la S. Messa in onore della Natività della Beata Vergine Maria.

La nostra corale, seppur a ranghi ridotti, ha impreziosito la Messa, partecipata da tanti parrocchiani che volentieri presenziano a tutte le funzioni che si svolgono nella nostra chiesetta.

Come quasi tutte le solennità principali di Maria, anche la Natività è di origine orientale.

Nella Chiesa latina l’avrebbe introdotta il papa orientale san Sergio I alla fine del sec. VII. Originariamente doveva essere la festa della dedicazione dell’attuale basilica di sant’Anna in Gerusalemme. La Tradizione infatti indicava quel luogo come la sede dell’umile dimora di Gioacchino ed Anna, lontani discendenti di Davide, genitori di Maria santissima.

Occorre cercare in questo culto della Natività di Maria una profonda verità: la venuta dell’uomo-Dio sulla terra fu lungamente preparata dal Padre nel corso dei secoli. La personalità divina del Salvatore supera infinitamente tutto ciò che l’umanità poteva generare, però la storia dell’umanità fu come un lento e difficile parto delle condizioni necessarie all’Incarnazione del figlio di Dio. La devozione cristiana ha voluto perciò venerare le persone e gli avvenimenti che hanno preparato la nascita di Cristo sul piano umano e sul piano della grazia: la sua Madre, la nascita di essa, la sua concezione, i suoi genitori e i suoi antenati. La vera devozione a Maria conduce sempre a Gesù: infatti ogni celebrazione mariana culmina nella Messa.

La Torre 5/2011

VITA PARROCCHIALE

Rovasenda festeggia il suo compatrono Quattro serate di buona musica per celebrare San Maurizio

Continua a pullulare di iniziative religiose la vivace parrocchia di Rovasenda, che sotto la guida del nuovo parroco don Cristiano Formaggio, giunto a Rovasenda da un anno e mezzo, lavora indefessamente per ravvivare la fede dei suoi parrocchiani.

Per celebrare il martire San Maurizio, primo titolare della parrocchia di Rovasenda ed attuale compatrono della chiesa, è stato organizzato un triduo solenne conclusosi con la festa del 22 settembre.

Le sante messe, celebrate tutte alla sera, sono state animate da vari cori polifonici, provenienti dal circondario.

Lunedì 19 Settembre è toccato alla corale “Voci della Giara” di Roasio, diretta da Tiziana Ravetti, un ensemble di circa 40 persone che si è esibito in maniera magistrale con brani di grande effetto tratti del più vasto repertorio musicale spaziante da Praetorius e Bach fino ad autori più moderni.

Martedì 20 Settembre è toccato alla Corale “S. Pietro” di Gattinara, alla guida di Gabriele Ardizio affiancato da Gabriele Colombo all’organo. La corale di Gattinara, da sempre “gemellata” con quella di Rovasenda sia per la vicinanza geografica, sia per il rapporto di amicizia e collaborazione con Gabriele Ardizio, ha animato la serata con brani molto impegnativi. Di particolare spicco una bella messa “De Angelis” alternata a parti polifoniche composte dallo stesso maestro Ardizio.

Mercoledì 21 si è invece esibita la corale “S. Vittore”, che dalla lontana Asigliano, è salita fino a Rovasenda, per cantare il fior fiore del proprio repertorio: sempre entusiasmante il brano “Deus tuorum militum” composto dal celeberrimo Frasi, un pezzo che non cessa di suscitare lacrime e brividi di emozione.

La festa liturgica del 22 settembre è invece toccata alla corale locale rovasendese “S. Cecilia”, un gruppo canoro formato da circa 25 persone. Sotto la guida del direttore Federico Carola, è attiva da oltre 50 anni ed anima, con professionalità e con impegno, tutte le funzioni liturgiche della parrocchia, con un repertorio di brani classici e tradizionali, alcuni recuperati dal repertorio popolare, altri attinti dalla produzione musicale classica e polifonica. La corale ha eseguito accoratamente una serie di brani a 2 e 4 voci, contribuendo a rendere più solenne e più devota la santa Messa.

La funzione si è conclusa con la solenne Benedizione Eucaristica e con il bacio della reliquia.

Un grazie ai partecipanti e a quanti si sono dati da fare per preparare un piccolo rinfresco allestito per i cantori forestieri: un complimento alle donne della nostra corale e alle signore Lides e Annalisa per le ottime torte e ai due sperimentati risottari Federico P. e Gregori.

Le “Voci della Giara” di Roasio

La corale “S. Pietro” di Gattinara

La corale “S. Vittore” di Asigliano

La corale “S. Cecilia” di Rovasenda

7

8

VITA PARROCCHIALE

La Torre 5/2011

Il 22 ottobre 2011

È RISORTA IN ROVASENDA LA CONFRATERNITA DEL SANTISSIMO ROSARIO Sono già molti i fedeli iscritti per ossequiare e pregare la Santa Vergine

Ne avevo parlato lo scorso anno, concludendo così l’articolo: “Speriamo che la Confraternita, nata già due volte nella nostra parrocchia, possa nuovamente risorgere: non c’è il due senza il tre”.

La Confraternita del Santissimo Rosario nacque per la prima volta a Rovasenda sul principio del 1600. Venne istituita canonicamente il 9 Agosto 1626 e si mantenne in vita verosimilmente fino al 1750 circa, anno in cui sono registrati gli ultimi iscritti.

Dopo il 1750 segue un periodo di buio in cui non si hanno più notizie. Le carte d’archivio tacciono fino al primo Novecento.

Il 24 Maggio 1908, festa di Maria Ausiliatrice, l’intraprendente pievano don Lino Garrione, fece rinascere la Confraternita del Rosario. Pensate che in un solo giorno si iscrissero 209 persone di ambo i sessi.

E proprio a partire da quell’anno fu data maggiore solennità alla festa ed alla processione conclusiva del mese di maggio che è sussistita fino ai giorni nostri.

E la Confraternita? Molto probabilmente con l’avvento della prima guerra mondiale (1915-1918) ebbe a soccombere a causa delle ristrettezze economiche e della miseria dilagante che lo stato di guerra aveva esacerbato in tutte le famiglie.

2 Ottobre 2011, prima domenica di ottobre, dopo la recita della supplica (com’è tradizione) la Confraternita è risorta. Ad oggi gli iscritti solo oltre 30.

Senza dilungarmi oltre ricordo brevemente che la Confraternita del SS. Rosario è un’associazione di fedeli i quali, a vantaggio reciproco, sono insieme riuniti nello spirito per ossequiare e pregare la Santa Vergine.

Perché il proprio nome possa essere iscritto nel libro della Confraternita, si richiede di versare un piccolo obolo (10 euro) per le sante Messe che si diranno ogni mese secondo le intenzioni degli iscritti.

Il santo Rosario è la più bella preghiera che si possa rivolgere alla Vergine Maria ed è allo stesso tempo il più perfetto omaggio a Gesù.

Un metodo semplice e facile per meditare le grandi virtù della santa fede, un’arma invincibile per combattere i nostri nemici spirituali ed un mezzo molto potente di conversione e di santificazione.

Il Rosario si può recitare anche lavorando, purchè si tratti di lavori che non distraggono troppo la mente dalla preghiera.

Fra le promesse della Madonna ai devoti del suo Rosario c’è anche questa: “La devozione al Rosario è un gran segno di predestinazione”.

Don Cristiano

OFFERTE PER LA PARROCCHIA Conto Corrente Bancario presso BIVERBANCA Intestato a: Parrocchia di Maria Santissima Assunta in Rovasenda Codice IBAN: IT 15C 0609048870 000000002678

9

VITA PARROCCHIALE

La Torre 5/2011

I NOSTRI MORTI I nostri morti sono partiti da questa terra portandosi nell’animo, oltre che un immenso tesoro di affetti, la dolce speranza di un imperituro ricordo e, nella solitudine dei cimiteri, aspettano da noi un sospiro di preghiera.

Non dimentichiamo che il comandamento dell’amore cristiano varca il confine della tomba e tiene uniti noi, che camminiamo nei doloranti sentieri della vita, con loro, che sono entrati nel mondo ultraterreno, ove impera la giustizia di Dio. Oremus pro defunctis! Preghiamo per i morti!

Nell’imminente commemorazione, ricordiamoci anche noi di tutti quei poveri morti dimenticati, che in Purgatorio soffrono sperando in qualche suffragio.

Santo e salutare è il pensiero di pregare per i morti, affinchè il Signore rimetta loro i peccati commessi: così ci insegna la Sacra Scrittura nel libro dei Maccabei.

Ricordatevi dell’importanza che la Chiesa dà alla Santa Messa, come opera di suffragio e quanto le stia a cuore la liberazione delle anime dal Purgatorio.

Alle consuete funzioni per i morti, cui la Chiesa ci invita ad assistere, cerchiamo di venire in soccorso alle anime del Purgatorio lucrando per loro la grande Indulgenza Plenaria che da mezzogiorno del 1° Novembre a tutto il 2 Novembre ed ancora per tutto l’ottavario si può acquistare con la pie pratiche prescritte dai sacri canoni.

Ogni buon cattolico, confessato e accostato alla S.

Comunione, può acquistare l’Indulgenza visitando la chiesa parrocchiale o il cimitero. È il perdono dei morti.

Quale grande carità potremo così esercitare verso i poveri morti portando loro sollievo e liberandoli dalle pene del Purgatorio!

Non trascuriamo di prenotare le messe di suffragio per tutti i nostri cari defunti: sono aperte fin d’ora le prenotazioni per l’anno 2012.

LE FUNZIONI Martedì 1 Novembre: Festa di tutti i Santi Ore 10.00 (e non 11.30): Messa solenne cantata in parrocchia.

A seguire: processione al camposanto e benedizione delle tombe.

Ore 20,30: S. Rosario in Chiesa Parrocchiale per tutti i nostri poveri morti Mercoledì 2 Novembre: Commemorazione di tutti i defunti.

Ore 20.30: Santa messa da requiem solenne cantata per tutti i defunti della parrocchia.

I RAVIOLI PER AIUTARE I BAMBINI DI PUJILÌ Riprende la produzione di ravioli, il cui incasso verrà, come sempre, devoluto interamente ai bambini poveri di Pujilì, in Equador.

Per chi già li conosce o per chi li volesse provare, i nostri ravioli si possono prenotare ai seguenti numeri: Rina: 0161 856314 Miriam: 0161 856110 Le prenotazioni devo essere fatte entro la domenica che precede la data del calendario sotto riportato.

Sempre grazie per il vostro buon cuore.

Calendario 2011/2012 4 novembre

2 dicembre

13 gennaio

10 febbraio

9 marzo

6 aprile

4 maggio

18 novembre

16 dicembre

27 gennaio

24 febbraio

23 marzo

20 aprile

18 maggio

10

VITA PARROCCHIALE

La Torre 5/2011

Essere prete oggi:

Un ruolo complesso da vivere e da interpretare Abbiamo tratto da “Il Corriere Eusebiano” un interessante articolo a firma Giovanni Cattaneo, scritto a margine del recente Congresso Eucaristico vercellese.

Pensiamo infatti che l’autorevolezza dell’autore e il tema trattato meritino l’attenzione dei nostri lettori e la loro meditazione sul non facile ruolo del prete,oggi.

L’ A rc i v e s c o vo padre Enrico Masseroni nella sua omelia a conclusione del Congresso eucaristico ha richiamato l'attenzione che «per tutti c'è un monte Oreb da scalare… per tutti l'esodo è faticoso e viene la tentazione della gine­stra... per un prete provato da un ministero avaro di risultati...».

Questo pensiero dell'Arcivescovo mi ha portato a riflettere sui preti di oggi.

Un prete è un uomo di relazione, con tutta la complessità che comporta essere umanamente capaci di vivere le relazioni in modo equilibrato, libero e trasparente.

Innanzitutto, un prete è un uomo in relazione con Dio. Egli celebra la liturgia per e con il popolo di Dio, intercedendo per esso.

La liturgia è anche pregare; però anche per un prete la celebrazione corre il rischio di ridursi a mero rito.

Ciò accade, soprattutto, quando per motivi pastorali si è costretti ad eccedere nelle celebrazioni.

Le "overdose" fanno sempre male.

Anche quelle liturgiche.

Per capirci: non è raro che alla domenica un prete debba giungere a tre messe e magari anche quattro.­ Un prete è un uomo in relazione con gli altri uomini. E qui, stanno grandi gioie e grandi dolori che vengono dal senso di estraneità che spesso il prete percepisce negli altri.

E allora non si aspetta che la gente venga in chiesa, ma si va a cercarla.

Il parroco è amico di tutti. Parla, incontra le persone e le invita a messa... Come faceva don Giovanni Croci, parroco di Castelletto, la "zona rossa" di Abbiategrasso, dal 1950 al 1978.

Importante è, poi, prendersi cari-

co di cammini di sofferenza, partecipare e condividere storie di umanità ferita, ad essere cirenei in questo senso.

Pericoloso è quando il prete viene identificato con la funzione che svolge, piuttosto che con il ministero pastorale che esercita. Cessa di essere un prete e diventa un ruolo. Vorrebbe essere un uomo di Dio per gli altri e viene ridotto a funzionario del sacro, gestore di strutture. Quando il prete viene identificato con la funzione che svolge, cessa di essere un uomo e diventa un ruolo.

Il prete è un uomo del suo tempo che vive la fraternità presbiterale.

Il prete è un segno della provvidenza di Dio che ci ristora durante il nostro faticoso cammino nel deserto.

Giovanni Cattaneo

La Torre 5/2011

VITA civica

11

LINEA DIRETTA DEL SINDACO CON I CITTADINI Non è trascorso molto tempo dall’ultimo numero de “La Torre“ ma abbastanza per comprendere che, dopo l’approvazione della manovra finanziaria sui risparmi dei costi della politica, il futuro dei piccoli comuni andrà incontro ad un destino incognito e assai precario.

Infatti l’ultima finanziaria, oltre ad un ulteriore taglio di circa nove miliardi sui trasferimenti agli Enti locali, al famigerato art.

16, che norma “la razionalizzazione dell’esercizio delle funzioni comunali” prevede, per i comuni sotto i mille abitanti la soppressione delle giunte e l’obbligo di gestione in unione dei servizi fondamentali.

Siamo tutti d accordo ad unire i servizi e a razionalizzare i costi, infatti molti comuni, compreso il nostro, già da anni hanno adottato questa strategia. Tuttavia leggendo l’intero testo dell’articolo 16, ci si rende conto che vi sono norme irrazionali e sbagliate oltre che lesive all’autonomia dei comuni stessi. In attesa di conoscere il decreto del Ministro degli Interni sui criteri ai quali dovranno sottostare i comuni, non mi dilungo ulteriormente su questo tema.

Nell’ambito delle iniziative culturali e ricreative, il mese di settembre ha registrato due avvenimenti fondamentali: il soggiorno marino degli anziani a Marebello di Rimini e il concerto della “Festa della Mietitura”.

Allo storico “gruppo vacanze” di rovasendesi e non, si sono quest’anno aggiunte nuove ade-

meri, che prevede due giorni di raccolta settimanali: il mercoledi ed il sabato.

Con la nuova gestione sono iniziati anche i primi disservizi, infatti alcuni bidoni non sono stati svuotati al passaggio dei camion. Tali disagi si sono verificati specialmente nelle cascine, nonostante il Comune abbia diligentemente provveduto a fornire agli autisti copie della mappa dei cascinali, per favorirli nella racsioni da parte di persone del pa- colta. Mentre durante la gestioese, per cui speriamo che ciò sia ne comunale il passaggio dei cadi buon auspicio e che il numero mion avveniva nella prima matdi partecipanti possa continuare tinata, ora, con la nuova gestioa crescere. ne ampliata, può succedere che ciò avvenga nel tardo pomerigIl concerto della Festa della gio per motivi organizzativi. Per Mietitura, dedicato all’operetta cercare di risolvere questa situaper il secondo anno consecutivo, zione, il Comune invia quotidiasi è svolto nei saloni del Castel- namente alla ditta Aimeri le giulo, causa il cattivo tempo, che non ste lamentele dei cittadini. Inoltre ha però guastato l’andamento del nei prossimi giorni è previsto un pomeriggio. Infatti, nonostante la incontro con il responsabile delpioggia, si è registrato un succes- la ditta Aimeri per cercare di troso di pubblico che ha visto la par- vare una soluzione ai problemi tecipazione, oltre che dei rova- riscontrati. sendesi, di un buon numero di forestieri, che si sono complimentaA conclusione vorrei fare un ti per la buona riuscita della ma- appello a tutti coloro che sono innifestazione e per la bellezza e la teressati, ma soprattutto ai giovacura del nostro paese. ni, ad iscriversi all’Albo comunaTali apprezzamenti fatti da per- le degli scrutatori dei seggi eletsone esterne, rendono orgoglio- torali, con scadenza 30 novemsa la nostra amministrazione co- bre. Negli ultimi anni infatti le munale, che da anni porta avan- iscrizioni sono state quasi inesiti con determinazione ed impe- stenti, per cui chi fosse interessagno la cura e la manutenzione del to ad avere tutte le notizie al rinostro paese, valorizzando anche guardo può collegarsi al sito del l’aspetto culturale. comune oppure recarsi personalmente presso gli uffici comunali.

Parlando ora di servizi ai cittadini, lo scorso 19 settembre è A risentirci al prossimo nustato avviato il nuovo servizio di mero. raccolta dei rifiuti gestito da CoIL SINDACO vevar ed appaltato alla ditta Ai-

12

VITA civica

La Torre 5/2011

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE PROROGA CONVENZIONE DI SEGRETERIA TRA I COMUNI DI ROVASENDA, CURINO E SAN GIACOMO VERCELLESE. PREMESSO, che in data 30/09/2011 scadrà la convenzione nr. 913 Rep. relativa all’Ufficio di segreteria comunale, stipulata tra i Comuni di Rovasenda-Curino e San Giacomo Vercellese e già oggetto di proroga fino alla data suddetta; CONSIDERATO che sono in corso e in attesa di definizione contatti per addivenire a nuovi rapporti convenzionali relativamente al servizio di segreteria comunale; DELIBERA di prorogare per la durata di mesi quattro e pertanto fino al 31/01/2012 la durata della convenzione di segreteria nr. 913 rep. già prorogata al 30/09/2011, stipulata tra i Comuni di Rovasenda-Curino e San Giacomo Vercellese.

PROROGA CONVENZIONE CON LA COMUNITÀ MONTANA VALSESIA PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO, che in data 30/09/2011 scadrà la con-

venzione stipulata in data 10/03/2010 e la cui durata era stata prorogata di 6 mesi e successivamente di ulteriori 3 mesi;

RICHIAMATA la nota della Comunità Montana Valsesia in data 15 settembre 2011,con la quale si chiede di confermare in capo alla Comunità Montana la delega per l’esercizio dei servizi socio assistenziali fino al 31/12 corrente anno, in attesa di definire meglio gli indirizzi e le specifiche dell’affidamento della nuova gestione;

CONSIDERATI i buoni risultati raggiunti e ritenuto conseguentemente di continuare nella gestione dei servizi socio assistenziali mediante convenzione con la Comunità Montana Valsesia; RAVVISATA la necessità di garantire la continuità del servizio;

PROPOSTO pertanto di prorogare ulteriormente al 31/12/2011 la durata della convenzione di cui trattasi; DELIBERA di prorogare la durata della convenzione tra la Comunità Montana Valsesia ed il Comune di Rovasenda per la gestione associata dei servizi socio assistenziali, fino al 31/12/2011.

DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA COMUNALE PARTECIPAZIONE ALL'ASSEMBLEA ANNUALE ANCI

LAVORI DI REALIZZAZIONE CAMPO DA CALCETTO/TENNIS - IMPEGNO DI SPESA.

LA GIUNTA COMUNALE PREMESSO, che nei giorni dal 05 al 08 ottobre avrà luogo a Brindisi la XXVIII Assemblea Annuale dell’ANCI; PRESO ATTO della volontà dell’Amministrazione di partecipare a quanto sopra per consentire il confronto con le altre realtà e la valutazione delle prospettive future; CONSIDERATO che l’ANCI Piemonte, per agevolare la presenza dei Sindaci con meno di 3.000 abitanti, erogherà alle amministrazioni generali un contributo di € 500,00, oltre a rimborsare, ai Comuni associati, la quota di iscrizione all’Assemblea che ammonta ad € 300,00;

PREMESSO, che con deliberazione della Giunta Comunale nr. 7 in data 21/02/2011, esecutiva, è stato approvato il progetto definitivo esecutivo dei lavori di realizzazione campo da calcetto/tennis, predisposto dagli architetti MOTTO Roberta e LANZONE Arianna, e che prevede una spesa di € 80.500,00;

DELIBERA Di partecipare alla XXVIII Assemblea Annuale dell’ANCI che avrà luogo a Brindisi nei giorni dal 05 al 08 ottobre 2011, con nr. 1 rappresentante individuato nel Vice-Sindaco Delmastro Ing. Giuseppe.

RITENUTO di assumere il relativo impegno di spesa; CHE l’intervento suddetto è finanziato: a) Per € 9.264,77 mediante devoluzione di quota mutuo; b) Per € 58.000,00 con fondi comunali derivanti da alienazione terreni; c) Per € 13.235,23 mediante fondi comunali.

DETERMINA di assumere l’impegno di spesa dell’importo di € 80.500,00= relativo all’esecuzione dell’intervento di realizzazione campo da calcetto/tennis di cui al progetto predisposto dagli architetti Motto Roberta e Lanzone Arianna;

VITA civica

La Torre 5/2011

13

DETERMINE AFFIDAMENTO INCARICO DI MANUTENZIONE dell’ IMPIANTO ANTIFURTO COMUNALE

gno di spesa e quindi incaricare la ditta dei lavori di cui trattasi;

DATO ATTO CHE tutti gli immobili di proprietà comunale risultano dotati di dispositivi antifurto al fine di garantire le indispensabili condizioni di sicurezza sia agli Uffici comunali che alla biblioteca, al polifunzionale e agli impianti sportivi recentemente ristrutturati; DATO ATTO CHE occorre prevedere il costo per la manutenzione degli impianti

DETERMINA di approvare il preventivo della BIELETTRICA di Cossato relativo alla sostituzione di apparecchio illuminante incassato nel suolo di Piazza Libertà, al costo complessivo di €. 1.416,00;

DETERMINA di approvare il preventivo della ditta FB- di Botta Franco – relativo al contratto di telemanutenzione 2011 degli impianti antifurto installati negli immobili di proprietà comunale dando atto che la spesa complessiva ammonta ad €. 390,00, IVA 20% compresa. di incaricare la suddetta ditta dell’esecuzione dell’intervento suddetto. di far fronte alla spesa suddetta mediante lo stanziamento di cui all’intervento 1.01.05.03 del Bilancio 2011 dove sono previste idonee e sufficienti somme per l’intervento di cui trattasi.

RIPARAZIONE PROIETTORE ILLUMINANTE LA TORRE DEL CASTELLO

DATO ATTO CHE risulta spento un proiettore posato sul tetto del castello e usato per la illuminazione della Torre e facente parte dell’ impianto di pubblica illuminazione e che occorre ripristinarlo; RICHIESTO all’uopo un preventivo alla ditta BIELETTRICA di Cossato la stessa, eseguito il sopralluogo, ha inviato la propria offerta relativa alla sostituzione dell’apparecchio illuminante di cui trattasi, precisando che per poter ripristinare l’impianto è necessario l’utilizzo di una piattaforma aerea in quanto il proiettore non è diversamente raggiungibile; ESAMINATO il preventivo e rilevato che l’offerta prevede: - noleggio piattaforma aerea - rimozione del proiettore non più funzionante - posa del proiettore - fornitura e posa in opera di un apparecchio illuminante comprensivo di lampada sodio 250W, grado di protezione IP 65 - collegamento delle apparecchiature - verifica e collaudo Dato atto che la spesa complessiva ammonta ad € 1.180,00 oltre IVA 20% totale € 1.416,00, di cui 10% relative a oneri per la sicurezza; RILEVATA la necessità assumere il relativo impe-

ILLUMINAZIONE PUBBLICA DEL CAMPANILE DATO ATTO CHE, nell’ambito del completamento della pubblica illuminazione della Piazza Castello, l’Amministrazione Comunale intende farsi carico della spesa necessaria all’illuminazione del campanile della Chiesa; CHE presi accordi con il Parroco lo stesso si è reso disponibile ad acquistare i fari necessari all’impianto, mentre il Comune si accollerà la spesa necessaria alla realizzazione dell’impianto; RICHIESTO all’uopo un preventivo alla ditta GM – GIBBINI Massimo – con sede a Gattinara la stessa si è dichiarata disponibile ad eseguire l’intervento, completo di manodopera, prove di funzionamento e tutti gli oneri per la realizzazione per una spesa complessiva di €. 635,00 oltre I.V.A. totale €. 762,00; DETERMINA di incaricare la ditta GM – GIBBINI Massimo – con sede a Gattinara – degli interventi descritti in premessa, dando atto che la spesa complessiva ammonta ad €. 762,00.

RIPRISTINO PALO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE DANNEGGIATO A CAUSA DI INCIDENTE STRADALE RILEVATO CHE a seguito incidente stradale è stato distrutto un palo della pubblica illuminazione sulla via Gattinara e che nell’ impatto il centro luminoso è stato danneggiato in modo non riparabile sia per quanto riguarda l’armatura stradale che relativamente al palo con sbraccio di sostegno; RICHIESTO all’uopo un preventivo di spesa alla ditta BIELETTRICA con sede in Cossato la stessa, eseguito il sopralluogo, ha fatto pervenire la propria offerta dalla quale risulta una spesa complessiva di €. 1.060,00 oltre IVA 20€, totale €. 1.272,00; DATO ATTO, fra l’ altro, che trattandosi di sinistro stradale i vigili hanno provveduto a formulare regolare denuncia e sono in contatto con la società assicurati-

14

VITA CIVICA

va che provvederà a rimborsare il danno di cui sopra; DETERMINA di approvare il preventivo della ditta BIELETTRICA DI BANDERÈ C. snc di Cossato e relativo alla sostituzione di centro luminoso completo in via Gattinara, distrutto a seguito incidente stradale, dando atto che la spesa complessiva ammonta ad €.

1.272,00 – IVA compresa – e che il comando dei vigili urbani sta espletando tutte le pratiche amministrative relative al recupero danni presso la società assicurativa interessata.

SERVIZIO MENSA ANNO SCOLASTICO 2011/2012 AFFIDAMENTO INCARICO E IMPEGNO DI SPESA RICHIAMATA la deliberazione della Giunta Comunale n. 52 in data 12/08/2011, con la quale è stato disposto, per le motivazioni in essa descritte, l’affidamento dell’incarico per il servizio della mensa nelle scuole - anno scolastico 2011/2012 a ditta specializzata nell’ambito comunale, con immediata consegna alla mensa scolastica e quindi con garanzia di freschezza e fragranza dei cibi; VISTO in particolare l’art. 18 del Regolamento comunale per i lavori, le forniture ed i servizi in economia, che prevede la possibilità di eseguire in economia le prestazioni relative ai servizi di ristorazione, compresi i servizi di confezionamento e distribuzione dei pasti e altri generi di conforto, per la gestione e il funzionamento di strutture pubbliche, mense ecc.; VISTO altresì l’art. 13 del Regolamento suddetto, relativa agli interventi eseguiti per cottimo fiduciario e che prevede la possibilità di prescindere dalla richiesta di una pluralità di preventivi qualora vi sia motivata specialità e particolarità del lavoro, del bene o del servizio, in relazione alle caratteristiche tecniche o di mercato, di diritti di esclusiva, di singola presenza sul mercato ragionevolmente inteso in senso territoriale, di fi-

La Torre 5/2011 duciarietà motivata, tale da rendere inutile, eccessivamente oneroso, palesemente sproporzionato o manifestamente irragionevole l’invito di più soggetti; RAVVISATA la necessità che la fornitura dei pasti sia comprensiva della fornitura dei piatti, delle posate e dei bicchieri usa e getta; RITENUTO altresì che il servizio debba prevedere l’eventuale pasto speciale per i bambini affetti da patologie metaboliche, ciliaci, diabetici ed intolleranti in genere; DATO ATTO CHE negli anni scorsi il servizio veniva svolto dalla COOPERATIVA ANTEO, con sede a Biella, che gestisce la locale Casa di Riposo e che metteva a disposizione la cucina della struttura per la preparazione dei pasti per la scuola; VISTE le condizioni tecniche ed economiche dell’offerta presentata dalla Cooperativa ANTEO, la quale si è dichiarata disponibile alla preparazione e consegna dei pasti per la scuola materna ed elementare, secondo il menù approvato dalla ASL, nonché alla preparazione di pasti di diete speciali, se prescritte dal medico per l’importo di: €. 4,79 + IVA 4% cadauno – PASTI NORMALI €. 6,11 + IVA 4% cadauno – PASTI SPECIALI DETERMINA di affidare alla Cooperativa ANTEO, con sede a Biella, l’incarico per la fornitura dei pasti per la mensa a servizio delle scuole materna ed elementare per l’anno scolastico 2011/2012, mediante affidamento diretto; di dare atto che la fornitura dei pasti dovrà essere comprensiva della fornitura di piatti, posate e bicchieri usa e getta, olio e aceto per condimenti, formaggio per primi piatti a parte. di dare atto che il pasto è comprensivo di primo, secondo, contorno frutta ed acqua e che il menù deve essere regolarmente vistato dalla ASL. di dare atto che alla spesa, dell’importo presunto e arrotondato di € 23.000,00, IVA 4% inclusa, verrà fatto fronte parte sull’esercizio 2011 (euro 8.000,00) e parte relativa all’esercizio 2012 (euro 15.000,00).

Nuovo consulente e nuovi orari per l’Ufficio Tecnico Comunale L’Amministrazione comunale informa i cittadini che dal 1° settembre è cambiato il consulente dell’Ufficio Tecnico Comunale.

Il nuovo consulente è il Geometra GIORGIO BERTOTTI che riceverà il pubblico il mercoledì dalle ore 10,30 alle ore 12,30.

La Torre 5/2011

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La lettera al sindaco

15

16

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La Torre 5/2011

La risposta del sindaco

VERGOGNA! Un rovasendese che desidera mantenere l’anonimato ci segnala - attraverso la documentazione fotografica che pubblichiamo - l’esistenza di una discarica abusiva nella zona detta “la castagna” sul greto del torrente Rovasenda.

Un brutto gesto che si commenta da sè e che qualcuno ha compiuto in dispregio dell’ambiente, delle più elementari regole del buon senso e della convivenza civile e, forse, anche violando il codice penale.

VITA SCOLASTICA

La Torre 5/2011

17

scuola materna

FESTA DEI NONNI ANCHE ALLA CASA DI RIPOSO Venerdì 1° ottobre i bambini della Scuola dell’Infanzia con le insegnanti Paola, Michela e la collaboratrice Anna, in occasione della festa dei nonni, dopo aver preparato degli ottimi biscotti, si sono recati alla casa di riposo “FONDAZIONE BERAUD” per far festa con gli ospiti della struttura. È stata una bella esperienza di

condivisione con commozione da parte dei nonni nel momento in cui i bambini hanno recitato loro una breve poesia.

È bello riuscire a trasformare queste feste, considerate solo commerciali, in momenti significativi di relazioni umane.

“PERSONAGGI MAGICI”

IL FILO CONDUTTORE DELL’ANNO SCOLASTICO PER I BIMBI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Il castello e il giullare campanellino saranno il filo conduttore di quest’anno scolastico alla Scuola dell’Infanzia di Rovasenda La dimensione fantastica del castello permetterà di accompagnare i bambini ad affrontare nuove esperienze che verranno proposte sotto forma di gioco canzoni, storie e filastrocche; introdotte in modo divertente da vari personaggi “magici” che i bambini incontreranno durante l’anno scolastico: Re Girasole, Regina Fiordaliso e Principe Papavero; Pittore Macchiolino, Maga Maribò e il cantastorie Serafino.

Come ogni anno si organizzeranno uscite, gite e varie esperienze educative - didattiche, come è stata l’uscita di cui di seguito scriviamo.

I nostri castelli diventano teatro per una favola con cavalieri e streghe Il progetto ha coinvolto bambini e insegnanti delle

scuole dell'infanzia di Lenta e Rovasenda.

I bambini delle scuole dell'Infanzia di Lenta e di Rovasenda, accompagnati dalle insegnanti Ivana Aggio, Fiorella Caligaris, Paola Gerodetti e Michela Menegatti, hanno effettuato un'uscita sul territorio alla scoperta dei due castelli di Rovasenda.

II castello è infatti il "filo conduttore" della programmazione di questo anno scolastico.

«Avvincente ed interessante il percorso durante il quale il giullare campanellino, personaggio principale del nostro castello, - spiegano le insegnanti - ha lasciato dei messaggi ai bambini e anche una mappa, trovata nel pozzo

18

VITA SCOLASTICA

La Torre 5/2011

all'interno del castello situato in paese, per raggiungere l'altro castello.

I bambini emozionati e curiosi dell'avven­tura sono stati molto attenti a seguire tutte le indicazioni e arrivati al castello è apparsa una strega di nome “Piripicchia”».

Per poter diventare dame e cavalieri dovevano sconfiggere la strega e così si è svolta una battaglia con palle di carta; la strega sconfitta ha donato ai bambini le chiavi d'oro per poter aprire lo scrigno del castello e la medaglia d'oro a ricordo della battaglia.

I bambini iscritti alla Scuola dell’Infanzia di Rovasenda quest’anno sono 28: 11 di 3 anni, 7 di 4 anni e 9 di 5 anni; 16 sono le bambine e 12 i bambini.

Il personale è lo stesso dell’anno scolastico scorso: le due insegnanti Paola Gerodetti e Michela Menegatti, la collaboratrice è Anna Pavone.

VITA SCOLASTICA

La Torre 5/2011

19

scuola elementare

L’ambiente e la salute al centro dei progetti della scuola elementare Con l’arrivo dell’autunno riprendono le attività scolastiche e la nostra scuola elementare si prepara ad affrontare questo lungo anno nei migliori dei modi. La pianificazione dei progetti previsti per l’anno scolastico è ancora in fase iniziale, in quanto le scuole hanno aperto i battenti da poco più di un mese, ma nonostante ciò, è già molto ricca e ben definita.

Le maestre anticipano che i progetti in ambito “ambiente” e “salute” saranno ancora presenti all’interno della programmazione, come negli anni passati, in quanto rappresentano progetti costanti, promossi ed incoraggiati dalle direttive ministeriali.

Il progetto “ambiente” sarà incentrato sul tema delle biodiversità e prenderà in esame ambienti diversi e le diverse forme di vita dalle quali essi sono popolati. La direzione del progetto è a cura di un professore della Scuola Media di Buronzo, il quale coordinerà le attività e offrirà un corso di formazione su questo tema per gli insegnanti delle altre scuole. All’interno del progetto sono previste diverse uscite sul territorio, con lo scopo di mettere in pratica quanto acquisito sulle biodiversità.

Il progetto “salute” avrà invece come filo conduttore l’educazione alimentare, così come l’anno precedente, al fine di sensibilizzare i bambini fin dalla più giovane età su questo importante tema. A guidare le attività sarà il Dottor Abelli dell’ASL di Vercelli il quale realizzerà in classe con i bambini un lavoro di indagine e riflessione legato appunto all’educazione alimentare. I bambini saranno chiamati ad elaborare i dati raccolti attraverso grafici e tabelle e a spiegarne il significato pratico. A supporto di questa iniziativa si aggiungerà la distribuzione gratuita di frutta nelle scuole, promossa dal Ministero, per educare i bambini ad una merenda più sana durante la ricreazione.

Cari signor sindaco e amministratori, il nostro paese è così piccolo che sembra una famiglia e voi ve ne prendete cura per farlo diventare un luogo bello in cui vivere bene. In particolare vi interessate a noi bambini e ai nostri problemi e per tutto questo vi diciamo GRAZIE!!!

GRAZIE per aver lottato per tenere aperta la nostra scuola e per averci permesso, con il vostro contributo per la mensa, di sdoppiare le classi per qualche ora e di lavorare nelle migliori condizioni: quest'anno che siamo in quinta, ci serviva proprio!!

GRAZIE per il nuovo collegamento ad Internet che ci consentirà di visitare siti utili per approfondire gli argomenti più difficili, fare ricerche, studiare meglio la geografia con Google Earth e... imparare divertendoci con i giochi didattici.

GRAZIE per averci regalato, in occasione del Natale, i gio-

Come ogni anno verranno portati avanti i progetti di continuità con la Scuola dell’Infanzia e con la scuola Media, per facilitare il passaggio dei bambini dall’asilo alla Scuola Elementare e da quest’ultima alla Scuola Media. I bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia verranno coinvolti in un progetto di “Letto - Scrittura” con gli alunni della prima elementare, i quali dovranno leggere storie ai “colleghi” più piccoli, non ancora in grado di leggere. L’iniziativa ha come scopo il perfezionamento delle tecniche di comprensione e di elaborazione del testo da parte dei bambini delle elementari, mentre si prefigge l’obbiettivo di far acquisire agli alunni dell’asilo capacità che poi dovranno mettere in pratica con il passaggio alla Scuola Elementare.

Gli alunni della quinta e della prima media saranno invece coinvolti in una serie di attività e di lavori a gruppi misti concentrati in due incontri, tesi a far comprendere ai bambini che il “salto” della scuola media non è così insormontabile come appare.

Anche per quest’anno, come di consuetudine sarà portato avanti il progetto di educazione musicale, gestito dalla musicista Natalia Kotsioubinskaia e finanziato dal Comune.

Le maestre ci tengono a sottolineare l’importanza di questo corso di musica che offre l’opportunità per le famiglie di scoprire le potenzialità musicali di bambini a “costo zero”, essendo completamente gratuito.

Concludiamo pubblicando una lettera di ringraziamento al Comune fatta dagli alunni delle elementari.

In attesa di poter documentare la buona riuscita di tutti questi progetti e iniziative, non possiamo far altro che augurare buon anno scolastico e buon lavoro a tutti, bambini e maestre!

Federica

chi per passare piacevolmente il tempo della pausa mensa e i nuovi libri che ci insegnano ad amare la lettura.

GRAZIE per la fornitura annuale della carta da fotocopie, perché non tutte le scuole hanno questa agevolazione!

GRAZIE per averci offerto anche quest'anno il corso di musica per imparare a suonare uno strumento e ad apprezzare la musica.

Infine un GRAZIE speciale anche a chi ha pensato a noi, donandoci un nuovo apparecchio televisivo e i due computer che l'anno scorso hanno arricchito il nostro laboratorio di informatica. Da parte nostra cercheremo di essere più responsabili e rispettosi, di utilizzare con cura i materiali e gli strumenti che abbiamo a disposizione e soprattutto ci impegneremo a studiare e a diventare super bravi sfruttando l'occasione che ci avete offerto.

Gli alunni di classe 5a

20

dalla pro loco

La Torre 5/2011

CINQUE MINUTI CON LA PROLOCO… Eccoci qua, abbiamo chiesto alla redazione de La Torre un piccolo spazio per poter tenere informati tutti voi lettori riguardo i prossimi appuntamenti della Proloco.

Siamo entrati nell’autunno e quindi le nostre prossime manifestazioni sono, l’ormai consolidata “Festa degli Anziani”, che si terrà Domenica 13 Novembre; e tornerà, dopo aver saltato l’edizione del 2010, la “Cena della Curma”, che si svolgerà Sabato 26 Novembre.

La Festa degli Anziani sarà organizzata domenica a pranzo nei saloni della proloco, in questi giorni i nostri chef, insieme a Don Cristiano, stanno scegliendo il menù dove sicuramente non mancheranno le specialità della nostra zona e tradizione. Naturalmente anche quest’anno alle persone dai 70 anni in su (1941) il pranzo sarà offerto, ma a differenza degli anni passati, ad of-

frirlo saremo noi della Proloco. Quest’anno abbiamo deciso così, perché volevamo poter ringraziare, chi come noi, ha aiutato, aiuta, ed aiuterà il nostro piccolo paese a crescere, mentre per gli accompagnatori e tutti gli altri commensali il prezzo sarà di 25 euro.

Naturalmente la giornata sarà allietata dagli orchestrali e quindi ci sarà sicuramente occasione per fare un ballo o perché no una cantata…

Sabato 26 invece tornerà la Cena della Curma, ossia la cena di fine raccolto; troverete menù ed informazioni nei volantini che distribuiremo per il paese, naturalmente vi aspettiamo numerosi come sempre.

Volevamo inoltre ricordare che i tesseramenti sono sempre aperti presso la tabaccheria di Zoppi Claudia, e come sempre rinnoviamo l’invito a chiunque volesse dare una mano, senza paura e senza obblighi, anche solo per curiosità, insomma più siamo e più ci divertiamo…

Ringraziamo ancora la redazione de La Torre per l’opportunità e la pazienza dataci.

Ciao a tutti, al prossimo numero!

Fabio

Tifiamo per la vittoria della nostra Pro Loco Sebastiano Rovida, chef del programmna televisivo “Fuori Menu” in onda sul canale “Real Time” (canale 31 del digitale terrestre e canali 124 e 125 di SKY), ha invitato la Pro Loco di Rovasenda ad un concorso gastronomico, che si svolgerà domenica 20 novembre prossimo, la cui registrazione sarà messa in onda successivamente.

Naturalmente informeremo sulla data e sull’ora della trasmissione.

Le singole ”brigate” saranno composte da cinque concorrenti ciascuna; la nostra Pro Loco porterà in gara: Federico Pansarasa, Riky Baietti, Franco Guala, Maurizio Goio e Patrizia Zanardi. La squadra vincitrice porterà a casa un prezioso set di pentole in rame.

MENU DEL PRANZO DEGLI ANZIANI ANTIPASTI Salame ‘dla douja Cotechino e sanguinaccio con patate lesse Uova ripiene

SECONDI PIATTI Anitra al forno con patate Tagliere di formaggi

PRIMI PIATTI Ravioli al sugo d’arrosto Trippa in umido

DESSERT Crème caramel della casa Caffè, vini e liquori

PRENOTAZIONI PRESSO LA TABACCHERIA ZOPPI CLAUDIA

gemellaggio

La Torre 5/2011

21

7 – 8 e 9 ottobre 2011

SULLE ORME DEL BAYARDO IN QUEL DI SALUZZO

Il gruppo nel corso della visita guidata

Il Cavalier Bayardo, filo conduttore del gemellaggio tra Rovasenda e Pontcharra, ha condotto quest’anno l’Associazione “Les Amis de Bayard” in Piemonte per il tredicesimo incontro e più precisamente, a Saluzzo, in provincia di Cuneo.

Infatti seguendo le orme di Pierre Terrail, Seigneur de Bayard, i nostri amici Carrapontini hanno raggiunto l’antico Marchesato di Saluzzo, una bella città a lungo legata al Delfinato, alla scoperta delle vestigia del passaggio del nostro prode Cavaliere che valicò le Alpi in quella zona con le truppe più volte, come nel 1515 per raggiungere Marignano.

Anche noi, Achille ed io, abbiamo voluto seguire l’esempio e così raggiungiamo il gruppo all’agriturismo nei pressi di Cavour.

Dopo un lauto pranzo, tipico delle feste piemontesi, ci spostiamo a Revello per visitare l’Abbazia di Staffarda.

Fondata nel 1135 da Manfredo I del Vasto (primo Signore di Saluzzo) era senza dubbio la congregazione cistercense più celebre del Marchesato di Saluzzo e oggi possiamo ammirarla in gran parte tale e quale come all’origine. Di belle forme slanciate, di stile romanico - gotico, presenta come uniche decorazioni l’alternarsi delle fasce bianche e rosse dei mattoni che segnano i pilastri, gli archi e le cordonature, poiché i Cistercensi erano soliti costruire ricercando la semplicità delle strutture e l’utilizzazione di materiali naturali lasciati a “vista”. È il più grande esempio di monumento medioevale del Piemonte ma tante altre meraviglie ci aspettano e così proseguiamo il viaggio per Saluzzo.

La città di Saluzzo, posta a 340 m sul livello del mare, appare adagiata sul declivio collinare cui fa da sfondo la piramide del Monviso, tra le valli del Po e del Varaita.

Mentre ci si avvicina ci appare in tutto il suo splendore l’antico borgo medioevale. Attraverso la Porta di Santa Maria e i portici medioevali percorriamo i vicoli acciottolati, saliamo le scalinate fiancheggiando eleganti palazzi nobiliari e l’Antico Palazzo Comunale (del 1440) con la Torre Civica, alta 48 m e culminante in una loggetta ottagonale, aggiunta poi nel 1556 come sede della campana pubblica.

La calda luce del sole intensifica la tonalità cromatica dominante del cotto che riveste i tetti e le facciate.

Siamo affascinati.

Al culmine ecco la piazza castello dominata dalla dimora dei marchesi di Saluzzo, chiamata Castiglia. Costruita tra il 1200 ed il 1400 è dotata di quattro torri, bastioni, ponte levatoio e fossato; attraverso alterne fortune passò da dimora signorile ad uno stato di abbandono, dal restauro come casa penale nel 1825 al recupero attuale come archivio storico comunale e sede di eventi culturali.

Che sorpresa!

Scopriamo che nella Castiglia trova collocazione il “Centro per le Rarità Ampelografiche cuneesi” intitolato al Conte Giuseppe di Rovasenda nato a Verzuolo il 4/6/1824 e morto a Torino il 6/12/1913, laureato in legge, diplomatico del regno Sardo piemontese e poi di quello d’Italia, cavaliere del lavoro, è una delle figure più significative del mondo rurale italiano tra l’800 e il 900 e il più insigne studioso e valorizzatore della viticoltura nel nostro paese. Egli riuscì a catalogare, oltre alle mille già conosciute, altre duemilatrecentocinquanta varietà di viti. Nel 1877 pubblicò una prima parte dei suoi studi sotto il titolo “Saggio di ampelografia universale”. Una autentica miniera di dati, tradotto anche in francese!

22

gemellaggio

La Torre 5/2011

In serata ci attende una cenetta niente male presso un ristorante cittadino famoso per la cucina tipica piemontese. E sabato sempre accompagnati dalla guida visitiamo la Chiesa di San Giovanni, che racchiude tesori d’arte e la cappella sepolcrale dei marchesi,la Casa Cavassa del 1400, simbolo del Rinascimento saluzzese, restaurata dal nipote dello scrittore Massimo d’Azeglio, il marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio e da lui donata alla città e ora Museo civico, i quartieri ottocenteschi, la Cattedrale di Maria Assunta, fatta costruire dai marchesi tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 nella parte bassa della città, fuori dalla cinta muraria per ospitare la Al ricevimento ufficiale in Saluzzo le autorità, tra le quali si riconoscono a sinistra Ileana sede vescovile, il museo diocesano reae M.me Procacci in rappresentanza del Sindaco di Pontcharra, al centro Jacques Viret prelizzato per celebrare i 500 anni della Dio- sidente Ass. Amici del Bayardo e il sindaco di Saluzzo P. Allemano, a destra Jean Baccard presidente onorario dell’Associazione e il relatore Arch. G. Rossi. cesi di Saluzzo.

Ci colpisce molto anche la vasta area pedonale: le botteghe antiquarie, gli eleganti negozi, i caratteristici caffè, i frequentatissimi portici diventano un punto di aggregazione, un luogo d’incontro per lo shopping e per il divertimento, per gli abitanti di Saluzzo e per coloro che apprezzano ancora il vivere in una dimensione di civile urbanità.

L’atmosfera suggestiva e vivace ci attira e... quasi quasi ci lasciamo coinvolgere anche noi, ma nel pomeriggio ci attende la conferenza.

Il Sindaco di Saluzzo, Allemano dà il benvenuto e poi lascia il campo agli abiIl pubblico in sala li oratori: G. Rossi, A. Palluel-Guillard, R. Domenica mattina riprendiamo il nostro giro alla scoJoffre, P. Blanc che si alternano sviscerando diversi argomenti attinenti il tema principale: “La salvaguardia del perta di altri tesori nei dintorni e raggiungiamo Manta patrimonio di Saluzzo”, “La storia del Marchesato”, “Il Mon- per visitare il suo affascinante maniero sulle colline. Il viso e il tunnel della Traversette”, “L’aggressione savoiarda Castello della Manta all’inizio del quattrocento si tracontro il marchesato e le conseguenze nel Delfinato”. L’ulti- sformò gradualmente, grazie all’opera della nobile famo argomento “1515 Bayardo valicò le Alpi per raggiunge- miglia dei Saluzzo della Manta, da nucleo fortilizio del XII secolo in palazzo signorile. All’interno conserva un re Marignano” di A. Barthez, assente giustificato, viene gioiello: il prezioso ciclo di affreschi che rappresentapresentato da Jacques Viret, attuale presidente dell’Asno una rara testimonianza di pittura profana tardo-gosociazione “Les Amis de Bayard”. Infatti Jean Baccard, tica del nord Italia. dopo 16 anni di carica, nel novembre 2009 ha lasciato Siamo estasiati da tanta bellezza ma il dovere ci chiail posto per problemi di salute. Ma naturalmente oggi ma e dobbiamo far ritorno a Rovasenda mentre i nostri è presente e ha condotto magistralmente la conferenza. amici proseguono il viaggio per Dronero, la Val Stura La serata si conclude con il ricevimento ufficiale e gli fino a raggiungere Barcelonnette e poi Pontcharra. scambi di doni tra le autorità presenti, con la promesIl distacco è difficile ma ci accompagnano i saluti e i sa di ripetere l’esperienza e onorare la memoria del Cabaci dei tanti amici. valier Bayardo e del suo formidabile mito, originatosi Ileana e Achille nel corso dei secoli.

qua e là

La Torre 5/2011

23

Memorie della 1a Guerra Mondiale

I Caduti

Andrea e Tommaso Tagliabue PARTIRONO PER LA GUERRA Dalla cascina Tolatina Già al tempo della Grande Guerra il cognome Tagliabue era molto diffuso tra gli agricoltori del Comune di Rovasenda. Esso compare due volte sulla lapide dei Caduti, che alla parete dell’atrio del palazzo municipale ricorda le vittime del paese nella guerra del 1915/ ’18.

Accanto al nome viene riportata la data di nascita: Tagliabue Andrea 1888, Tagliabue Tommaso 1895. Consultando lo “Stato d’anime del Comune di Roasenda”, compilato verso la fine del secolo, nel 1897, dal pievano don Emiliano Giobellina, e facendo riferimento alla data di nascita, i nomi dei due militari Caduti si riscontrano fra le famiglie residenti alla cascina Tolatina.

“La Tolatina” è una tenuta agricola che si trova alla sinistra della strada che da Rovasenda conduce a Ghislarengo. È situata in una zona molto fertile e produttiva, che costeggia la sponda destra del torrente Marchiazza. La buona posizione, dovuta anche al benefico influsso del corso d’acqua, era già stata sfruttata dai primi abitanti del borgo rovasendese, che avevano eretto le loro abitazioni al “Ciuché” o “Pievanasco”, terreno lambito dalla Marchiazza. Anche le cascine più antiche, come l’omonima “Marchiazza”, che risale al 1576, e il “Collobié”, sono sorte lungo la riva destra del torrente. Però, verso la fine del 1800 e nell’imminenza dello scoppio della Grande Guerra, la coltivazione della risaia stava estendendosi anche sulla sponda sinistra del torrente Marchiazza. Alcuni provvedimenti presi dagli amministratori del Comune di Ghislarengo favorirono l’adattamento del territorio a risaia: nella seduta del 4 aprile del 1911 i consiglieri comunali avevano deliberato il dissodamento dell’area barag-

La cascina Tolatina

giva in zona “Fraschea-San Felice”, al confine con Rovasenda, che precedentemente veniva concessa in affitto a pascolo. L’anno successivo, nel 1912, furono dissodati altri quaranta ettari di terreno, sempre verso la zona baraggiva dell’antica “selva di Rovasenda”. La cascina Tolatina si trovava quindi al centro di un comprensorio in piena espansione risicola. Andrea Tagliabue era nato da Tommaso e da Rosa Ferraris, entrambi provenienti da Vercelli. Prima di partire per la guerra si era già formato una propria famiglia, essendosi sposato con Angela Verdoia il 7 febbraio 1914 in Rovasenda. Tommaso Tagliabue apparteneva ad un’altra famiglia ed era nato da Francesco e da Orsola Barona.

Doveva trattarsi quindi di congiunti, che si erano stabiliti insieme alla cascina, per la conduzione comune degli appezzamenti agricoli. È da notare come altre famiglie Tagliabue, cognome che nella documentazione di don Giobellina è riportato nella forma Tagliabò, risiedessero non molto distante dalla cascina Tolatina, più a sud, in direzione di San Giacomo Vercellese, alla cascina Taverna.

Qui vivevano quattro nuclei familiari: il primo composto da Vittorio Tagliabò e dalla moglie Antonia Pollo, con i figli Tommaso, Pietro e Giovanni; il secondo formato dai coniugi Carlo Tagliabò e Giovanna Pollo, con il figlio Annibale; il terzo da Eduardo

Tagliabò e dalla moglie Antonia Corradino; il quarto da Giovanni Tagliabò e dalla moglie Adelaide Tagliabò.

Dallo “Stato d’anime”, riportato dal pievano don Giobellina, si nota come le forme di vita e di lavoro siano profondamente cambiate in quelle campagne e in quelle cascine di risaia, dove oggi vivono i discendenti delle famiglie Tagliabue del tempo della prima Guerra Mondiale, che ancora continuano l’attività agricola dei loro progenitori.

Oltre alle cascine Tolatina e Taverna, dove risiedevano più famiglie, anche quelle del circondario, come la cascina Bardesa e la cascina Teglio, erano considerevolmente più popolate rispetto ai giorni nostri; nella prima, con la famiglia del fattore Camillo Musso, vivevano ben altri dodici nuclei familiari, per un numero rilevante di persone che rendeva possibile l’istituzione di una scuola alla stessa Bardesa; alla cascina Teglio risiedevano ben sei famiglie. Un’agricoltura che richiedeva quindi l’apporto di molte braccia, che lo scoppio della prima Guerra Mondiale ha tolto alla coltivazione dei campi. Braccia che poi non sono più ritornate a casa, all’affetto dei famigliari, come sulla lapide dei Caduti rovasendesi rammentano i nomi di Andrea Tagliabue e Tommaso Tagliabue.

Arnaldo Colombo

24

qua e là

La Torre 5/2011

GRANDE VACANZA AL MARE PER I NOSTRI ANZIANI A detta di tutti i partecipanti, la vacanza al mare 2011 dei nostri anziani Rovasendesi, è stata la migliore di sempre.

Sono stati quindici giorni di splendido sole, di mare eccezionalmente calmo e accogliente.

Le spiagge, per merito del tempo stupendo, erano ancora gremite come fosse agosto, contrariamente a certi anni ove si vedevano solamente sporadici turisti camminare sul bagnasciuga per respirare la brezza già abbastanza fresca del mare.

Gli organizzatori del soggiorno, hanno trovato l’hotel tanto vicino al mare, comunque in zona tranquilla, gestito da una famiglia che dimostra tanta professionalità,

che poi si traduce nella grande pulizia di camere e locali, nei rapporti interpersonali eccellenti e in una cucina veramente d’eccezione.

Vacanza da ricordare e hotel da non dimenticare.

DAGLI STATI UNITI A ROVASENDA PER RINNOVARE LA LORO PROMESSA DI MATRIMONIO Jeanmarie Colesanti e Daniel Rivaldo vivono negli Stati Uniti d’America e precisamente nel New Jersey.

In occasione del loro ventesimo anniversario di matrimonio hanno espresso il desiderio di poter rinnovare le loro promesse matrimoniali nella chiesa di Rovasenda, molto cara agli sposi poiché nella stessa si erano uniti in matrimonio, nel lontano 1925, i nonni paterni di Daniel, Elena Abate e Nino Rivaldo emigrati poi definitivamente negli Stati Uniti.

Appena Don Cristiano è stato informato di questo evento ne è subito rimasto entusiasta e, chiesto il parere ai suoi superiori, ha organizzato una cerimonia veramente molto bella e commovente.

Domenica 3 Luglio Jeanmarie e Daniel si sono recati in Chiesa convinti di ricevere una semplice benedizione durante lo svolgimento della messa e, invece, ecco la sorpresa del tutto inaspettata!

Si sono ritrovati a percorrere sul tappeto rosso delle grandi occasioni la navata centrale al suono della marcia nuziale, visibilmente emozionati e circondati dall’affetto della figlioletta Giovanna, del papà di Daniel, Ari e dai numerosi cugini, in una chiesa adornata di bellissimi fiori tra lo sguardo stupito delle persone presenti alla funzione domenicale.

Particolarmente toccante è stato lo scambio degli anelli a rinnovo delle promesse matrimoniali.

Al termine della particolare cerimonia sono stati fe-

steggiati dai Rovasendesi nonché da alcuni amici di Pontcharra presenti.

Un ringraziamento di cuore a Don Cristiano da parte di Jeanmarie e Daniel per la bellissima cerimonia che certo non dimenticheranno per il resto dei loro giorni.

Daniela Abbate

La Torre 5/2011

qua e là

25

EMOZIONI DI UNA VACANZA IN BARCA A VELA Sole, mare, vento, natura ma anche tranquillità, divertimento, amicizia e s­ oprattutto libertà, è questa la vacanza indimenticabile che hanno vissuto Maurizio, Antonella, Stefano, Sara, Camilla e Tommaso, a bordo di una barca a vela.

Tutto nasce da una grande passione che Maurizio nutre da anni per il mare; passione che è riuscito “dopo anni di tentativi di convincimento...” a trasmettere alla moglie Antonella.

Due anni fa si è iscritto alla scuola nautica a Novara per conseguire la relativa patente e prima ancora di ottenerla, ha affittato la barca a vela che, in estate, lo ha portato con la moglie e gli amici sulle coste della splendida Croazia.

Una vacanza da sogno che ha rivissuto quest’anno con lo stesso equipaggio.

Partenza da Rovasenda con macchina stracarica di cibarie e di vestiti, “..in barca basta portarsi due costumi, tre magliette e un paio di pantaloni nulla di più..” ma non per Sara e Antonella: “vestiti e trucchi per ogni serata”.

Arrivo ad Ancona dove trascorrono la notte e il giorno successivo prendono il traghetto che in sei ore li porta a Spalato. Qui ricevono in consegna la barca: Sun Odyssey 45 DS lunga 13,75 m (45 piedi), blu, tre cabine, due bagni e con 90mq di vele.

“La prima operazione è riempire la cambusa (termine nautico per indicare lo spazio destinato ai viveri) con tutto ciò che ci siamo portati da casa... per mangiare meglio”. Cena sulla barca cucinata dal rinomato chef Maurizio e serata a Spalato.

Il giorno successivo dopo aver tracciato la rotta, verificato le condizioni del mare “perché non sei tu che decidi l’itinerario ma è il mare; bisogna sempre rispettarlo... e controllare il meteo”, e assegnati i ruoli ai membri dell’equipaggio: Skipper Maurizio, Primo Ufficiale Stefano, addette agli ormeggi Antonella e Sara, addetti alla “pesca in alto mare” e all’ancora Tommaso e Camilla, l’avventura ha inizio!

In quattordici giorni vengono visitate le isole più affascinati della costa croata: l’isola di Lèsina (Hvar), l’isola di Vis, l’isola di Lastovo, l’isola di Mljet e l’isola di Korcula.

La barca a vela si muove lentamente, con calma e allo stesso modo la vita sulla barca: “non devi avere fretta. La barca a vela ti regala libertà e tranquillità. È fondamentale però essere un gruppo affiatato... perché dove finisce il tuo spazio comincia il mio.”

L’itinerario lo crei giorno per giorno. Puoi decidere di fermarti più tempo in un posto oppure ripartire e visitarne un altro. Puoi decidere dove fermarti a dormire, ormeggiando in un porto “...dove fai rifornimento di acqua e viveri...” oppure in una rada “dormi in mare... circondato dalle scogliere... completamente immerse nella natura”. Puoi decidere se mangiare in barca o in un ristorantino della zona. È questa la libertà della barca a vela.

“Al mattino mi svegliavo presto alle 7 – 7,15 un tuffo in mare poi una corroborante colazione”. I bambini dormivano ancora e lo skipper e il primo ufficiale decidevano come organizzare la giornata. Se le condizioni del mare erano buone venivano spiegate le vele e “con il solo rumore delle onde del mare e del vento che accarezza le vele..” si raggiungeva un’altra isola, “di solito a metà mattinata ci fermavamo per un altro tuffo in mare..”. Pranzo in barca e poi “decidevamo se attraccare e visitare la terraferma o rimanere sulla barca a prendere il sole”.

“A Mljet abbiamo anche affittato le biciclette e abbiamo seguito un affascinate percorso ciclabile tra i pini marittimi che ci ha portato sulla riva di due laghi salati... ovviamente ne abbiamo approfittato per fare un bagno e pranzare in un ristorantino locale.” “È ora dell’aperitivo?” chiedevano sempre Camilla e Tommaso verso sera. Aperitivo che veniva consumato o in barca o in qualche locale a terra. Poi cena e notte o in “rada” o in porto. “È una vacanza che dovrebbero provare tutti, i costi non sono proibitivi”, le emozioni che si provano sono uniche ed è magnifico condividerle con persone stupende.

Saimone

26

qua e là

La Torre 5/2011

Il panettiere, questo nobile mestiere

Enzo Bianchi, priore di Bose, in un recente articolo su “La Stampa”, scrive che a tavola celebriamo “gli eventi che ci rendono felici e che danno senso alla nostra vita”, e più avanti che “il pane troneggia su di essa per essere spezzato e condiviso”.

Il pane quindi, che ha nutrito e che nutre l’umanità, può essere considerato come l’elemento che sta al centro della vita dell’uomo, dagli albori della storia ai giorni nostri.

Il pane che ha avuto forme, preparazione, diffusione, diverse nel corso dei secoli.

Dai modi di cottura primitivi ai forni a legna, a quelli elettrici, dagli impianti comuni a quelli privati, dal fornaio municipale al panettiere con propria bottega. La figura del fornaio e del panettiere ha sempre ispirato poeti e scrittori, rimanendo impressa nel cuore e nella mente dei clienti e dei concittadini cui sono stati resi numerosi servizi. Specialmente nei piccoli borghi.

Per quanto riguarda il nostro paese gli ultimi “panettieri” storici che i rovasendesi ricordano sono Antonio Curti e Ottavio Bertolino, che hanno gestito per parecchi anni, al centro dell’abitato, le rispettive “panetterie”. La bottega del primo s’apriva dove adesso c’è la rivendita di giornali, quella del secondo poco distante, nei locali dell’attuale negozio Margherita Conad.

Al mattino di buonora, tutti i giorni, un invitante profumo di pane fresco aleggiava nei dintorni delle due “prestinerie”, estendendosi fin sulla piazza, e si respirava piacevolmente a pieni polmoni. Profumo che diventava più intenso quando si apriva la porta della bottega e le ceste di pane, appena estratto dal forno, venivano riversate negli appositi cassoni per la rivendita. C’erano le ce-

Ottavio Bertolino mancato nel 1987 a 78 anni

ste dei “grisiot”, del “pan melia”, del pane bianco, varie altre composizioni che dimostravano, da parte dell’esecutore, un’abilità più artistica che artigianale.

Un ruolo indispensabile, quello del panettiere, che viene oggi rivalutato con riconoscimenti e onorificenze dagli amministratori dei Comuni, dove gli utili e preziosi confezionatori di fragranti pagnotte esercitavano il loro mestiere. Il Comune di Roasio ha voluto dedicare alla memoria di colui che era riconosciuto come il “panettiere per eccellenza”, Celestino Avvenengo Ducca, l’intitolazione di una piazza del paese.

La notizia è riportata dal giornale “La Stampa”, dove si legge: “Nato a Roasio il 31 maggio 1920, Celestino Avvenengo Ducca è un figlio d’arte, visto che anche suo padre Giovanni era panettiere. Il forno di famiglia, costruito sulla piazza di Castelletto Villa in accordo con il Comune, per anni ha rifornito il borgo”. Il for-

no, abbandonato per un certo periodo di tempo, è stato ora restaurato e rimesso in funzione. Un recupero in linea con l’apprezzamento e il valore attribuito al nostro principale alimento, e a chi, col suo lavoro, ce lo procura. L’antico forno, di nuovo utilizzabile, rende ancora più sentita la “festa del pane”, che ogni anno a Ferragosto, secondo tradizione, si tiene a Roasio.

La piazza che sarà dedicata allo “storico panettiere” si trova a Castelletto Villa. Il panificatore, il cui nome è inserito ora fra quelli celebri della pubblica toponomastica, è conosciuto anche a Rovasenda, essendo il padre della nostra concittadina Rita Corradino, la quale ricorda come il genitore fosse felice alla “festa del pane”, quando vedeva il paese popolato da tanta gente, riunita e allietata dai frutti del suo lavoro.

A. Colombo

Antonio Curti mancato nel 1964 a sessant’anni

qua e là

La Torre 5/2011

27

Il Celestino, bravo panettiere anche in guerra Avvenengo Ducca Celestino del 1920, padre della nostra concittadina Rita Corradino, ebbe modo di dimostrare la sua bravura di panettiere, anche in Grecia, durante la campagna militare. In sussistenza, fu panettiere durante l’occupazione militare di quel paese dopo l’armistizio con le truppe d’occupazione Italiane e Tedesche.

La Campagna italiana di Grecia ebbe inizio il 28 ottobre 1940, quando le truppe del Regio Esercito italiano, partendo dalle proprie basi albanesi, entrarono in territorio ellenico. Le forze greche riuscirono a contenere l'offensiva iniziale italiana e successivamente anche a contrattaccare. La guerra di posizione in montagna si trascinò fino all'aprile 1941, quando i tedeschi, con un blitz, invasero la Jugoslavia e la Grecia, costringendole in poco tempo alla capitolazione. ll 22 aprile 1941, la resa senza condizioni di tutte le forze armate greche venne offerta al gen. Geloso, ed il «cessate il fuoco» venne firmato a notte inoltrata dai plenipotenziari ellenici ed italo‑tedeschi. Le operazioni italiane terminarono con l'occupazione di Corfù il 28 e delle isole di Cefalonia, Zante ed Itaca il 30 aprile.

Avvenengo Duca Celestino si fece tanti amici del posto, in special modo il padrone del forno, il “Barba” Giorgio Lekka, nonché tante persone che ricevettero aiuti da Celestino sotto forma di pagnotte di pane che di nascosto toglieva dalle razioni dei compagni. Negli anni novanta, decise di ritornare in Grecia, nel paese dove aveva fatto il fornaio e di quella visita ne diede notizia un giornale della zona, che noi abbiamo fatto tradurre dal greco e che pubblichiamo per i nostri lettori.

LA PAGNOTTA MAGNIFICA “Non so quanti tra gli anziani ricordano la … pagnotta d’un tempo, l’allora sospirato pane a bastone che sfornavano gli italiani nel forno di “Lekka” per i loro compagni soldati. Ci veniva l’acquolina in bocca per la fame e tante volte la sognavamo come se fosse manna del cielo.

La pagnotta e tante altre cose ci ha fatto venire in mente l’amico italiano Avvenengo Celestino che ha fatto da fornaio in quel di “Barba” Giorgio Lekka, durante l’occupazione italiana e come anche a lui sono tornati in mente i tempi passati ed è venuto dall’Italia, dopo… cinquant’anni, per trovarci e rivedere il paese e le persone che ha conosciuto durante quegli anni infelici.

Solo che non ha trovato alcuni di quelli che cercava, perché partiti per altri luoghi più… tranquilli, come ad esempio il “Barba” Giorgio Lekka per rivedere il quale, l’amico italiano ha fatto appunto questo viaggio.

Nella vecchia foto di quei tempi, si vedono: l’amico Avvenengo a destra, il

Foto del 1942. A destra Celestino Avvenengo, ventiduenne, al centro Giorgio Lekka padrone del forno e a sinistra un altro panettiere militare italiano, di nome Alfredo

“Barba” Giorgio Lekka in mezzo, ed Alfredo, il secondo fornaio italiano, mentre posano pieni di giovinezza e speranze, come lui stesso ci ha raccontato. Che tu stia bene allora, amico Avvenengo, e noi ti ricorderemo per le tue belle parole che hanno onorato il nostro paese e la sua gente e per alcune … pagnotte che davi di nascosto agli affamati del posto”.

Celestino Avvenengo Ducca il giorno dell’inaugurazione del forno recuperato

28

qua e là

La Torre 5/2011

Sesta Festa delle mietitura

un concerto da favola per tutti, meno che per… i festeggiati, assenti

Domenica 4 settembre, ennesima festa della mietitura organizzata dalla nostra Amministrazione comunale, per ricordare l’impegno dei nostri agricoltori nella più importante fase dei lavori agricoli: la mietitura, ovvero l’operazione che coincide col termine dei lavori dell’intera annata agraria, dove è possibile finalmente fare i conti sull’andamento più o meno favorevole dell’azienda.

La nostra Amministrazione Comunale approfittando del concerto settembrino organizzato dalla regione Piemonte e dell’Unione dei Comuni della Baraggia, fa coincidere la stessa data con appunto la Festa della Mietitura.

Piemonte in Musica è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, nata per promuovere un organico circuito regionale delle attività musi-

cali. Con la collaborazione dell’Unione Musicale di Torino, cui è affidato il coordinamento dell’iniziativa,del Teatro Regio, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e di altre strutture musicali piemontesi, Piemonte in Musica contribuisce organizzativamente e finanziariamente alla realizzazione di manifestazioni concertistiche, d’intesa con i Comuni interessati.

Dall’esordio, avvenuto il 12 dicembre 1984 al 31 dicembre 2010, Piemonte in Musica ha realizzato ben 13.373 concerti.

I vari concerti succedutisi nel tempo a Rovasenda sono sempre stati di alto gradimento, infatti sulla Piazza Libertà vi è sempre il pienone di appassionati della musica, come di alto gradimento è il buffet di chiusura

La Torre 5/2011

qua e là

29

offerto dal Comune e organizzato meravigliosamente bene dalla nostra Pro Loco.

Quest’anno a causa del maltempo, il concerto si è tenuto nei saloni del castello, costringendo diversi partecipanti ad ascoltarlo in piedi nella prima sala destinata al buffet finale.

Questa volta il cartellone riportava: Operetta che passione!

Monica Mariani-Soprano, Herman Duek-Tenore, Raffaele Todaro-Baritono, Dante Valente-Pianoforte I quattro artisti sono stati eccezionali, e più di tutti la soprano Monica Mariani, che ha dimostrato di essere una professionista delle operette, una vera mattatrice del palcoscenico, per i suoi molteplici abbigliamenti, per le sue gags e le sue trovate. Ha persino ballato con l’assessore Corrado De Dominicis. Ha cantato benissimo come altrettanto hanno fatto il tenore ed il baritono argentino; dove si è superata è stato nel pezzo “Toujour l’amour” dall’operetta “Ballo al Savoy” di Paul Abraham. Musica da brividi, accompagnata da un pianista di grande esperienza.

Trattandosi di ascoltare le più belle arie delle migliori operette, la partecipazione di pubblico è stata grande.

Grande in generale: piccolissima per i rovasendesi invitati dal Sindaco, solamente nove se ne contano dalle foto, compreso il fotografo: lo 0,9% degli abitanti del paese.

Non parliamo degli agricoltori a cui era dedicata la manifestazione. Solamente uno: l’assessore Tomatis Roberto. Nel 2009 erano molti di più, niente meno che due, tra un pubblico traboccante di ascoltatori. Allora su La Torre avevo detto: “Ancora una volta mancavano al loro concerto gli addetti ai lavori. Era la festa della mietitura, quindi una festa per gli agricoltori. Ebbene dalle foto prese al pubblico, si riesce a vederne solamente due. Per contro, due gemelli di Poncharra, non agricoltori, hanno viaggiato per 600 chilometri, per rispondere positivamente all’invito apparso su “La Torre” di luglio-agosto. Non è il caso che cambi il nome di questa festa? Perché non chiamarla semplicemente “La festa della musica”?

L’anno precedente avevo solamente accennato a questa eventualità, sempre per lo stesso motivo. “La bella musica l’ascolteremo anche il prossimo anno in occasione della quarta “Festa della Mietitura”, con la speranza che si possano osservare più attinenze al vero significato di questa festa”.

Se la maggioranza degli agricoltori porta la palma dell’indifferenza a partecipare a queste manifestazioni che costano soldi, ma che tanto sono interessanti e gradevoli da vedere ed ascoltare, questa volta sono stati nel complesso i cittadini rovasendesi a fregarsene.

Ma dico, proprio noi che ci siamo sempre ritenuti tanto diversi dalla media degli abitanti dei piccoli paesi, per modernità, per il progresso in campo sociale, per il moderno modo di pensare la vita, per l’eleganza, per

i nostri gusti che anticipano i tempi, per la nostra dimostrazione di stile in tutti i nostri comportamenti: ebbene tutto questo si sta perdendo? Tutti noi abbiamo il sacrosanto dovere, come famiglia allargata, di ritenerci responsabilizzati in tutto quanto viene messo in cantiere per i rovasendesi.

C’è gente che impegna il suo tempo e non solamente quello libero, per il bene del paese, ebbene questi si riterrebbero paghi dei loro sacrifici per il bene comune, solamente nel vedere premiati le loro idee e i loro sforzi, semplicemente con un poco più di partecipazione, che ne configurerebbe accettazione e approvazione.

Che non si ripeta il solito ritornello: “ognuno ha quel che si merita”, perché… Rovasenda merita tanto di più!

Dario Pansarasa

30

qua e là

La Torre 5/2011

IL 1931: UN ANNO eccezionale PER LE NASCITE Il 1931 fu per Rovasenda, forse, la più numerosa leva del secolo scorso.

La mia memoria mi induce a ricordare questi nomi: Bagnati Rosvaldo, Barile Miranda, Barile Nella, Caresana Cominone Franca, Cominone Nives, Colombo Pier Luigi, Barile Ermes, Baronchelli Angelo, Collivasone Carlo, Corbetta Giuseppe, Monfermoso Francesco, Pansarasa Dario, Pansarasa Nida, Prino Giuliana, Scaglia Pietro, Stocchi Romolo, Verdoia Rita e Verri Gian Pier, non escludendo che qualche coscritto o coscritta siano andati ad abitare altrove magari subito dopo la nascita, perciò credo proprio che fossimo una ventina.

Per contro, l’annata precedente (1930) e la seguente (1932), furono annate di profonda crisi demografica. In quegli anni i nati furono veramente pochi.

Questa disparità inspiegabile causò una diatriba tra i “fasulat” del 1932 e la popolazione rovasendese, specialmente tra gli abitanti della settantina di cascinali allora esistenti, dai quali venivano le donazioni più consistenti in salami, polli, uova, vino ecc.

Venne l’anno 1950 e a fare i “fasulat” toccò ai diciottenni del 1932. Questi all’inizio dell’anno indirono una riunione e scoprirono la loro impossibilità di continuare la consolidata tradizione in quanto non vi erano coscritti disponibili: Fulvio Gramoni impegnato con gli studi di geometra, Virginio Cominone dipendente della Lancia di Novara.

Decisero così di chiedere la nostra collaborazione in quanto eravamo numerosi e tanto fecero che la ottennero.

In pratica sette o otto coscritti del 1931 si presentarono alla questua in paese e nelle cascine dichiarandosi del 1930. Tutto filò liscio e ci fu una fagiolata molto speciale.

L’anno successivo toccò ai veri coscritti del 1931 e alcune famiglie si accorsero che questi coscritti avevano facce simili a quelle dell’anno precedente. La cosa venne superata e tutto andò per il meglio.

Il dramma avvenne con i coscritti del 1932! Analogamente ai coscritti del 1930, anche questi erano due gatti. Ricordo Augusto Daquinto e Ermanno Delmastro, troppo pochi per i compiti che li aspettavano e poi Ermanno era impegnato nel negozio della madre Evelina.

Che fecero? Chiamarono ancora una volta i coscritti del 1931 perché li aiutassero. Questi nuovamente risposero alla chiamata, ormai si ritenevano dei professionisti…

Ma fecero i conti senza l’oste: in ogni cortile del paese e in ogni cascinale, come li vedevano arrivare, manco si fermavano ad ascoltarli. Era un coro unico di improperie: ”È la terza volta che venite a chiedere. Non vi dia-

mo più nulla. Voi siete degli imbroglioni. Andatevene subito altrimenti sleghiamo i cani…”

I loro genitori e alcune persone benestanti che avevano capito il problema, li aiutarono comunque perché anche quell’anno si facesse la fagiolata. Non riuscì tanto bene... Vi furono dalla popolazione svariate lamentele. “C’è solamente del brodo…”, “Ci sono solamente cotiche; non ho trovato manco un pezzetto di salame…”, “Ma che fagiolata è mai questa? Lo dicevo io che eravate solamente degli imbroglioni…” A proposito della mancanza di salami avevano proprio ragione: d’altro canto per una settimana, alla cena non mancava mai nessuno, erano tutti presenti, forse una trentina e che si mangiava? O frittata di salame o salame cotto con le verze o le patate…

Festeggiati gli ottant’anni dAi diciotto COSCRITTI ancora in salute Anno dopo anno, molti dei nati nel 1931 – classe di ferro - grazie a Dio, hanno raggiunto l’importante traguardo dei fatidici ottant’anni!

Non era possibile rimandare oltre una conviviale riunione per farci reciprocamente gli auguri di lunga vita.

Furono spediti gli inviti agli ottantenni residenti attualmente a Rovasenda: Barile Ermes, Baronchelli Angelo, Betti Baronchelli Maria, Collivasone Carlo, Corbetta Giuseppe, Ferrari Fontana Oretta, Fusar Poli Giannino, Gerola Montorio Maria, Maciaraudi Cametti Carla, Mazzoletti Martelli Michelina, Minola Luigi, Monfermoso Francesco (Chiavazza), Pansarasa Dario, Pansarasa Nida, Prino Giuliana, Scaglia Pietro, Stocchi Romolo e Verri Gian Pier.

Tre sole defezioni per acciacchi vari. Come ristorante, venne a maggioranza decretato quello di Lenta, e concordato un menu da pranzo di nozze: ben 24 portate.

qua e là

La Torre 5/2011 Il giorno della festa fu stabilito per Domenica 25 settembre. Puntuali alle 11,30 tutti i coscritti con rispettive mogli e mariti, nonché figli e nipoti, in chiesa per la Messa officiata da don Cristiano con l’accompagnamento della nostra cantoria, per ricordare a Dio la nostra necessità di grazie e per pregare per i coscritti già defunti: Bagnati Rosvaldo, Barile Miranda, Barile Nella, Caresana Cominone Franca, Cominone Nives, Colombo Pier Luigi, Gagna Piero e Verdoia Rita.

Particolarmente graditi gli auguri da parte di don Cristiano che per ringraziamento, all’unanimità, è stato invitato a partecipare al festoso pranzo.

Verso l’una tutti seduti in attesa del via all’abbondante menu. Tutto è andato per il verso giusto; nessuno si è lamentato delle 24 portate e nemmeno uno ha avuto problemi fisici il giorno successivo, segno che i partecipanti, malgrado l’età, sono ancora perfettamente in tono.

Verso le 16,30, dopo i rituali auguri, tutti a casa a ri-

L’ANGOLO DEL BUONUMORE MOGLI E MARITI In matematica -Dobbiamo riconoscerlo: le mogli in matematica sono molto più forti di noi mariti.

-Cosa te lo fa pensare?

-Riescono a dividere per due la propria età, a raddoppiare il prezzo dei loro vestiti, a triplicare con le amiche lo stipendio dei loro mariti e ad aggiungere decine di anni di età alle loro coetanee.

Punti di vista La moglie, mentre sta provando un vestito, domanda al marito: -Non ti sembra un amore, caro?

-No, mi sembra caro, amore!

I tempi cambiano -Caro, ricordi? Prima di sposarci mi dicevi che sarei diventata la regina della casa!

-Hai ragione, ma poi la monarchia è caduta ed ora c’è la repubblica!

31

flettere sulle prossime strategie più idonee per poter essere ancora presenti al prossimo pranzo, fra cinque anni!

P.D.

Basta!

Il marito, furioso, dice alla moglie: - Quest’anno hai comprato un mucchio di vestiti: ma dove pensi che io prenda il denaro?

-Caro, avrò tanti difetti, ma non sono curiosa!

Desideri Lei: -Caro, vorrei andare in un posto dove non sono mai andata!

Lui: -Cara, perché non provi ad andare in cucina?

Innocenza dei bimbi Bimbo: -Papà, perché hai sposato la mamma Papà: -Anche tu te lo chiedi, vero?

Tra amici -Sai che mia moglie l’anno scorso ha letto un libro su due gemelli ed ha avuto due gemelli?

-Oh povero me! Mia moglie sta leggendo “Lo sbarco dei Mille”.

Brava cuoca Tua moglie è una brava cuoca?

-Abbastanza; per esempio sa cuci-

nare la carne in tre maniere.

-Davvero?

-Si: mezza cruda, mezza cotta e mezza bruciata.

Prima della caccia La moglie al marito: Se oggi spari ad un fagiano, non pagarlo più di 10 euro.

Errori La moglie: Caro, in questo libro di cucina ci sono tanti errori.

Il marito: li ho assaggiati tutti!

Amore -Sapessi caro, come il mio amore brucia per te…

-Lo so cara, infatti quando porto a casa lo stipendio va subito in fumo!

32

qua e là

La Torre 5/2011

A CARLO GOIO LA PANNOCCHIA DI RISO D’ORO La pannocchia di riso d’oro del 2011, lo speciale riconoscimento con cui “La Famija Varslesia” ogni anno premia il personaggio che più si è distinto nel mondo della risicoltura, è stata consegnata il 15 settembre scorso al nostro concittadino Carlo Goio.

La motivazione dell’ambito riconoscimento sottolinea l’impegno, l’entusiasmo, l’attenzione all’innovazione, il fiuto per la valorizzazione, anche commerciale, del riso di Baraggia, che Carlo Goio ha profuso a piene mani in molti anni di Presidenza del Consorzio della Baraggia e di Presidente del Consorzio di Tutela del Riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese.

A congratularsi con Carlo Goio a Palazzo Pasta, dove è avvenuta la cerimonia di consegna del premio, un numerosissimo pubblico di colleghi agricoltori, di amici, di famigliari, di cittadini di Rovasenda e autorità fra le quali il neo Prefetto di Vercelli, Salvatore Malfi, il senatore Piccioni,il Presidente dell’Ente Risi e di Confagricoltura Vercelli- Biella Paolo Carrà, il Vice Presidente di Confagricoltura Piemonte Cesare Serafino, l’Assessore Provinciale all’Agricoltura Davide Gilardino, il Presidente dell’Accademia dell’Agricoltura Prof. Pietro Piccarolo, il Presidente della Camera di Commercio Giancarlo Verri, il vertice del Consorzio della Baraggia con il Dr. Carmelo Jacopino ed il Direttore Ing. Alessandro Jacopino, il Sindaco di Rovasenda Graziella Erbetta ed il Parroco Don Cristiano Formaggio.

Il premiato, visibilmente commosso, ha concluso il suo intervento di ringraziamento sottolineando come “la DOP riso di Baraggia - che peraltro si sta facendo pian piano conoscere ed apprezzare sul mercato- per esprimere al meglio tutte le sue potenzialità e rispondere alle esigenze di innovazione che i tempi richiedono, ha bisogno di quello che noi chiamiamo “IL CENTRO di ECCELLENZA“, cioè di una struttura consortile, nuova ed efficiente, adatta a garantire che il prodotto di qualità che si chiama DOP, abbia a disposizione strutture altain alto Carlo Goio riceve “La Pannocchia di Riso d’oro“ dalle mani mente di avanguardia, sia per igiene che per tecno- Nella foto del Presidente del sodalizio vercellese, Pier Luigi Bruni. logia, ad iniziare dalla raccolta nei campi.

In basso: una panoramica del Salone della Vittoria in Palazzo Pasta Questa “Pannocchia” - ha concluso il premiato - è per me un simbolo alto per non demordere nel progetto tanto ambizioso quanto utile e, pertanto, A Carlo i più vivi complimenti idealmente la consegno nelle mani dei più giovani risicole le congratulazioni anche da parte de “ La Torre”. tori di Baraggia affinchè si impegnino in questa direzione.”

La Torre 5/2011

La pagina dei giovani

33

Un pomeriggio indimenticabile con “La banda del buco”

Un anno fa, di questi tempi, al bar si sentiva spesso nominare la "Banda del buco".

Con questo articolo, se così lo si può definire, volevamo far conoscere ai lettori de "La Torre", l'esistenza di questa banda e cosa fa...

Iniziamo dalle origini...

Era una domenica mattina di fine luglio dell'anno scorso, quando seduti fuori dal "Caffè Centro", vi erano tre personaggi che discutevano del più e del meno; volete sapere chi erano?

II Bruno Gazza (da tutti conosciuto come Badoglio), il Celestino e la nostra Consuelo...

In quella occasione Consuelo ha detto: "Cosa facciamo oggi pomeriggio? C'è la festa a San Giacomo, possiamo andare a vedere se ci danno la merenda!"

Bruno e Celestino hanno tentennato un po,' ma alla fine hanno accettato la proposta ad una condizione: bisognava andare in bicicletta! È l'unico mezzo di trasporto che hanno, mentre la Elo, abituata solo alla macchina, doveva chiedere una bicicletta in prestito, ma si poteva fare...

A quel punto il Bruno e il Celestino, hanno iniziato a parlare di "Banda del Buco" e la Elo ha deciso di battezzare quel trio di improvvisati ciclisti proprio con questo nome!

15.30 era l'orario della partenza; recuperata una bici per la Consuelo, si parte per la spedizione!

All'ultimo minuto, altri quattro “personaggi” si aggregano alla banda e sono: Alberto, Daniele (Ciupi), Dules e Alessia, che decide di seguire il gruppo in macchina dato che la sua bici l'aveva prestata alla sorella!

Aie ha immortalato tutto il percorso con la sua fotocamera.

Era la prima spedizione della "Banda del buco" e la prima merenda alla festa di S. Giacomo; una bella occasione per passare insieme una domenica pomeriggio "alternativa".

Ben dodici “ciclisti” sono partiti alla volta di San Giacomo: i tre fondatori della banda: Consuelo, Bruno e Celestino, oltre ad Alberto, Manuel, Gentian, Daniele, Luca, Michael, Christian, Stefano e Dules.

Alessia ci ha fotografati in sella alle nostre biciclette e via che si parte alla volta di S. Giacomo!

Sembra corta la strada, ma vi assicuriamo che non lo è per niente, soprattutto quando il sole rovente picchia sulle teste!

Arrivati a destinazione, la Pro Loco di San Giacomo, già avvisata di questa ormai famosa biciclettata, ci ha accolti con pane, salame e un bicchiere di buon vino per rimetterci in forze.

Finita la merenda si parte per il ritorno a Rovasenda, ma stavolta con un po' più di fatica, con le pance piene!

Siamo arrivati al bar stanchi, ma contenti e soddisfatti di questo fantastico pomeriggio passato insieme.

34

La pagina dei giovani

La Torre 5/2011

Cronaca di una improvvisata partita di pallone e...

Sabato 17 luglio alle 19.30 un coraggioso gruppo di giovani (e meno giovani) si sono ritrovati al "Caffè Centro" pronti a sfidarsi in un'amatoriale partita di calcio.

Le due squadre, sorteggiate a caso. sono risultate così composte: SQUADRA NERA: Gioacchino, Christian, Ricky, Chicco, Emanuele, Daniele, Davide, Jhonny, Alessandro, Massimo e Daniele (ormai conosciuto da tutti come "Ciupi").

SQUADRA BIANCA: Edoardo, Marco, Gentian, Andrea, Gabriele, Danyel, Matteo, Stefano e Alberto.

Dopo il sorteggio, i ragazzi accompagnati da Consuelo e da alcuni clienti del bar, pronti a fare il tifo, si sono recati al campo sportivo dell' A.C.D. ROVASENDA, gentilmente concesso per il grande evento.

Sembrava quasi una partita di campionato; le squadre c'erano, il campo e gli spogliatoi anche, i tifosi non mancavano, era presente persino il presidente del Rovasenda Calcio, Mario Goio, un portiere di tutto rispetto come il nostro Dodo, e cosa poteva ancora mancare? L'arbitro! Compito difficile e ingrato che nessuno voleva accollarsi, quando dalle tribune vediamo scendere un uomo munito di fischietto pronto a fare iniziare la partita: Giulio che, anche se in ciabatte, pantaloncini e canotta, ha affrontato al meglio questo compito.

Dopo le foto di rito di entrambe le squadre, ecco il fischio d'inizio. Vista la poca prestanza fisica di alcuni giocatori e la non più giovane età, si è pensato di giocare due tempi di 30 minuti ciascuno; il primo tempo è finito in pareggio 1-1, con un gol segnato da Chicco (cognato delle nostre bariste) per la squadra nera e Danyel per la squadra bianca.

Alcuni tifosi dubitavano che ci sarebbe stato il secondo tempo, visto lo stato in cui i giocatori sono arrivati negli spogliatoi, ma invece dopo aver ripreso fiato ed essersi dissetati, ecco che si ricomincia...

Da subito la squadra bianca sembra avere la meglio, forse anche per la giovane età dei giocatori (alcuni giocano abitualmente a calcio), oppure semplicemente per la voglia di vincere.

Infatti segna Gentian, che con il suo gol porta in vantaggio la sua squadra, ma gli avversari non si lasciano intimidire e cercano di rimediare, ma senza alcun risultato dato che è ancora Danyel a segnare. A questo punto sembra essere la squadra bianca quella vincente per 3-1 ma i "vecchi scoppiati" della squadra nera, riprendono fiato e cercano di risollevare la partita, per quanto possibile; forse l'alcol ingerito la sera prima li appesantisce un po', ma a vederli sembra davvero che ci sia l'impegno e la voglia di fare bella figura.

A metà del secondo tempo ci pensa Chicco a risollevare il punteggio della squadra nera, e subito dopo, un altro gol di Jhonny! Nel giro di pochi minuti le due squadre sono di nuovo in parità: 3-3.

Il caldo e la stanchezza accompagnano i nostri giocatori che sono ormai esausti, c'è addirittura chi si sdraia sul campo; certe cose nelle partite di campionato non succedono, ma noi le concediamo...

Ed ecco che arriva il fischio di Giulio che determina la fine della partita; i ragazzi discutono sul da farsi, la partita non può finire in parità, una squadra vincitrice ci deve essere, per

La squadra nera

La squadra bianca

cui si decide di proseguire con i supplementari: la squadra che prima segna il 4° gol vince.

A segnare per primo è ancora Gentian, portando alla vittoria la squadra bianca, anche se con qualche polemica,visto che c'è chi afferma che il gol fosse stato segnato in fuori gioco.

La partita è finita 4-3 per la squadra bianca.

Esausti, ma comunque soddisfatti, i ragazzi vanno negli spogliatoi: doccia e poi tutti di ritorno al bar, dove Alessia ha fatto trovare a tutti i partecipanti e non, dei gustosissimi panini con la salamella. Dopo aver mangiato si iniziano i festeggiamenti.

Alla squadra vincente, Elo e Aie hanno offerto un bicchiere da un litro e mezzo di cuba libre e un giro di ciupiti a sorpresa, ma non crediate che la squadra perdente non abbia festeggiato, anzi, in quanto a beveraggi, hanno avuto la meglio.

La serata è proseguita fino a tarda ora con canti, balli e cori. È stata una bellissima esperienza tanto che abbiamo chiesto a Consuelo di organizzare una partita di ritorno quanto prima. Ovviamente chi volesse partecipare anche solo come pubblico tifoso, sarà ben accetto.

Un ringraziamento all'amministrazione del Rovasenda calcio per averci concesso il campo e gli spogliatoi; grazie a Giulio che ha arbitrato la partita, grazie a tutti i ragazzi che hanno partecipato e ai clienti del bar che ci hanno sostenuti durante la partita e un ringraziamento speciale alla nostre due bariste, Elo e Aie che ci seguono e ci organizzano eventi, per poter stare in compagnia e divertirci insieme!

Ci vediamo alla prossima...

I ragazzi del "Caffè Centro"

La pagina dei giovani

La Torre 5/2011

35

NOTIZIE, CURIOSITÀ E CONSIGLI UTILI a cura di Michela

15° Censimento Generale della Popolazione e delle abitazioni Il 2011, 150° anniversario dell'unità nazionale, è anche l'anno in cui si svolgerà il XV Censimento Generale della Popolazione. Il primo censimento nazionale venne eseguito proprio nel 1861,.entrando in tutte le case.

Da quella data ogni 10 anni c'è stato un censimento.

COS'È IL CENSIMENTO?

Il Censimento Generale della popolazione è un’indagine statistica condotta dall’Istat – Istituto Nazionale di Statistica - che, attraverso la raccolta sistematica di informazioni sulla popolazione e sul territorio, permetterà di ottenere un'immagine dettagliata del nostro paese e delle sue caratteristiche, oltre che un confronto con le realtà degli altri paesi europei. Le informazioni raccolte, inoltre, costituiranno una base conoscitiva essenziale per elaborare adeguate politiche d’intervento.

Il Censimento della popolazione 2011 La rilevazione sarà svolta su tutta la popolazione dimorante abitualmente (ossia residente) o presente, in ogni comune italiano. Complessivamente riguarderà oltre 25 milioni di famiglie, 61 milioni di cittadini, 25 milioni di abitazioni e 12 milioni di edifici, situati negli 8.094 Comuni italiani. .

COSA È CENSITO?

Il Censimento generale della popolazione rileva - in ogni Comune - i dati relativi alla popolazione dimorante e a quella presente.

Per popolazione dimorante si intendono tutte le persone che dimorano abitualmente (ossia sono residenti) in ciascun Comune. La popolazione presente è invece costituita da coloro che, alla data del censimento, sono sul territorio di ogni singolo Comune, pur non essendo residenti nel Comune (turisti, persone di passaggio, ospiti di altre famiglie, ecc...). In particolare verranno analizzate la struttura delle famiglie, le caratteristiche anagrafiche, di stato civile, socio-economiche e di mobilità territoriale delle persone dimoranti o presenti alla data di riferimento.

Le unità di rilevazione sono: • le famiglie, come l'insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune; • le convivenze (insieme di persone normalmente co-

abitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili, aventi dimora abituale nello stesso comune, nonché le strutture residenziali collettive che ospitano solo persone non dimoranti abitualmente); • le persone temporaneamente presenti alla data del censimento, cioè coloro che sono presenti nell'alloggio (o convivenza) alla data del censimento, ma che dimorano abitualmente in un altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune o di un altro comune o all'estero; • le abitazioni ovvero un locale o un insieme di locali inseriti in un edificio e destinati stabilmente ad uso abitativo • gli altri tipi di alloggio non classificabili come abitazioni, ma che alla data del censimento costituiscano la dimora di una o più persone • gli edifici non compresi nel centro abitato, cioè le costruzioni contenenti spazi stabilmente utilizzabili da persone per usi destinati all'abitazione e/o alla produzione di beni e servizi.

Neo residenti e famiglie numerose Coloro che hanno chiesto la residenza dopo dicembre 2010 e le famiglie composte da 7 o più componenti non riceveranno il questionario tramite posta, ma dovranno ritirarlo presso il Centro Comunale di Raccolta (CCR) allestito presso gli Uffici Comunali. Solo in casi particolari saranno i rilevatori incaricati dal Comune a recapitare a domicilio il questionario Istat per la rilevazione.

LE FASI DELLA RILEVAZIONE

Per la prima volta i questionari del Censimento saranno spediti per posta direttamente alle famiglie all’indirizzo risultante in anagrafe a dicembre 2010.

I questionari sono personalizzati con un codice associato all’intestatario della scheda di famiglia presente nelle Liste Anagrafiche Comunali (LAC).

• Il plico inviato contiene: > questionario > istruzioni per la compilazione

36

La pagina dei giovani

> credenziali per la compilazione del questionario online > plico per la restituzione Fasi e scadenze Queste le principali fasi della rilevazione: • dal 12 settembre al 22 ottobre 2011: invio dei questionari alle famiglie presenti nelle Liste Anagrafiche Comunali (LAC). Coloro che hanno chiesto la residenza dopo dicembre 2010 e le famiglie formate da 7 o più componenti, non riceveranno il questionario tramite posta, ma dovranno ritirarlo presso il Centro Comunale di Raccolta allestito presso gli Uffici Comunali.

L’invio tramite posta dei questionari avverrà per scaglioni temporali successivi. Chi non lo avesse ricevuto deve attendere il 22 ottobre (termine previsto per la distribuzione dei questionari) prima di chiedere una nuova copia del questionario presso il Centro Comunale di Raccolta.

• dal 10 ottobre al 20 novembre 2011: restituzione dei questionari compilati da parte delle famiglie (online o presso qualsiasi ufficio postale o al Centro di Raccolta Comunale)

COMPILARE IL QUESTIONARIO

La compilazione del questionario (cartaceo o online) è semplice: basta seguire scrupolosamente le modalità di compilazione indicate nella guida inserita nel plico inviato a casa dall'ISTAT. Modalità di compilazione Si può scegliere fra due modalità di compilazione: • online, che consente di risparmiare tempo e code per la restituzione. Sul frontespizio del questionario inviato a casa sono indicate le credenziali d'accesso (personali e relative ad ogni singola famiglia) da inserire dopo aver effettuato l'accesso al sito https://istatpopolazione.istat.it/.

A procedura conclusa, il sistema rilascerà una ricevuta dell’avvenuta compilazione.

• cartacea, con l'obbligo di restituzione del questionario presso qualsiasi ufficio postale o al Centro Comunale di Raccolta (Uffici Comunali). Per chi compila il questionario cartaceo, è importante indicare chiaramente sul frontespizio del modello il numero di telefono, l’indirizzo mail e la fascia oraria preferita in cui poter essere contattati, evitando così la visita a domicilio di un rilevatore comunale.

In caso di difficoltà Dal 1° ottobre 2011 (tranne 25 dicembre 2011 e 1°gennaio 2012), sarà attivo il numero verde Istat 800.069.701, a cui sarà possibile chiedere chiarimenti sul questionario e sulla compilazione online.

Inoltre si può scrivere alla casella di posta elettronica infocens2011@istat.it. O consultare il sito dell'ISTAT. Orari numero verde: Fino al 29 febbraio 2012, tutti i giorni (sabato e domenica inclusi) dalle 9.00 alle 19.00.

La Torre 5/2011

Nel periodo 9 ottobre – 19 novembre 2011 dalle 8.00 alle 22.00.

RESTITUIRE IL QUESTIONARIO

I questionari dovranno essere compilati e restituiti a partire dal 10 ottobre ed entro il 20 novembre 2011.

La compilazione e restituzione del questionario è obbligatoria. Sono infatti previste sanzioni pecuniarie e la segnalazione all’Ufficio Anagrafe per l'eventuale cancellazione dai registri della popolazione residente, per chi non restituirà il questionario compilato.

In questo Censimento la grande novità è costituita dalla possibilità di compilare online il questionario, risparmiando tempo e senza ulteriori fastidi e inutili code.

Chi, invece, non ha la possibilità di collegarsi ad Internet potrà restituire il questionario compilato presso qualsiasi ufficio postale o presso il Centro Comunale di Raccolta (CCR).

Compilazione online Il plico ricevuto per posta contiene anche le istruzioni per permettere la compilazione via web del questionario. Basta collegarsi al sito https://istatpopolazione. istat.it/ e inserire le credenziali d'accesso indicate sul frontespizio del questionario inviato a casa (le credenziali sono personali e relative ad ogni singola famiglia).

In pochi minuti e con un minimo di attenzione si potrà rispondere alle domande del questionario direttamente online dal computer che si ha a disposizione.

A procedura conclusa, il sistema rilascerà una ricevuta dell’avvenuta compilazione. La compilazione online del questionario, inoltre, consentirà a Istat la divulgazione tempestiva dei dati raccolti in risposta alle scadenze imposte dai regolamenti comunitari dell’Unione Europea in materia di produzione e diffusione dell’informazione statistica.

Restituzione al Centro Comunale di Raccolta (CCR) Dal 10 ottobre sarà aperto presso gli Uffici Comunali, un centro predisposto per la raccolta dei questionari.

Gli operatori presenti, oltre a registrare l’arrivo dei questionari e a rilasciare la ricevuta di avvenuta consegna, forniranno: • assistenza alla compilazione; • nuova modulistica in sostituzione di questionari smarriti o deteriorati (da non richiedere prima del 22 ottobre 2011); • il questionario alle famiglie che non l’hanno ricevuto per posta (residenti dal 2011 o famiglie numerose con 7 o più componenti).

L’Ufficio Comunale di Censimento potrebbe comunque aver bisogno di contattare le famiglie per errori o mancanze riscontrate nei questionari ritirati. È importante, dunque, indicare chiaramente sul frontespizio del modello il numero di telefono, l’indirizzo mail e la fascia oraria preferita in cui poter essere contattati, evitando così la visita a domicilio di un rilevatore comunale.

La Torre 5/2011

la pagina dell’agricoltura

37

UNA GIORNATA PER L’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA I primi anni del terzo millennio hanno proposto nuove sfide globali che dovremo essere in grado di cogliere; tra queste quella più complessa riguarda l’alimentazione, e il ruolo che la chimica riuscirà a svolgere nello sviluppo di un’agricoltura sempre più innovativa e allo stesso tempo sostenibile.

Sono stati questi i temi affrontati durante l’evento “Innovazione per un’agricoltura e un’alimentazione sostenibile” promosso da Federchimica insieme a Regione Lombardia svoltosi lo scorso 4 Ottobre presso la nuova sede della Regione in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica. Con l’occasione si sono volute gettare le basi per l’apertura di un dibattito sui contenuti di Expo 2015: feeding the planet, energy for life.

L’evento è stato inaugurato al mattino da un focus scientifico tenuto da studiosi quali la Prof.ssa Chiara Tonelli esperta di Biotecnologie dell’Università di Milano e Andrea Sonnino, responsabile del Servizio Sviluppo Ricerca e Tecnologia della Fao. Entrambi i relatori hanno sostenuto che gli agrofarmaci, i fertilizzanti e le biotecnologie rappresentano oggi degli strumenti irrinunciabili per raggiungere importanti obiettivi; tra quelli prioritari figurano sia l’aumento dei livelli di produzione alimentare che la riduzione dell’uso di acqua – risorsa oramai ritenuta insufficiente in natura - portando, di conseguenza, al miglioramento della qualità della vita. Solamente l’integrazione dei diversi mezzi tecnici oggi disponibili consentirà di sostenere gli investimenti in agricoltura, favorire l’accesso al cibo, sviluppare una migliore governance del commercio mondiale nel settore, incrementare la produttività a fronte di una sempre più carente disponibilità di terreno e non per ultimo contribuire quindi alla pace nel mondo, perché come ha sostenuto la Prof. ssa Tonelli “Con la pancia piena è più difficile che si imbocchi un kalashnikov”. Preziose, duranti gli interventi della mattina, le indicazioni di Mario De Tilly, Direttore generale CLD LesMaskoutains - Cité de la Biotechnologie SaintHyacinthe (Québec, Canada), che ha dipinto un quadro della food security a livello internazionale, e di Francesco Salamini, Presidente dell’Istituto Agrario di San Michele dell’Adige che, per contro, ha proposto un focus nazionale sul tema.

L’incipit all’apertura della fase pomeridiana dell’evento è stato dato dalla lettura del brano “Un Cuoco”, tratto dal libro “Sette incontri impossibili” di Giovanni Carrada da parte di due giovani attori neodiplomati al Piccolo Teatro di Milano; un’accesa conversazione tra una dinamica Chimica e un reazionario Cuoco ha proiettato la discussione verso altri temi. Tra questi, ad esempio, la gestione del rapporto tra chimica, agricoltura e media, argomento trattato dal Prof. Dario Bressanini, Chimico e docente presso l’Università dell’Insubria; spesso, infatti, la catti-

va informazione influenza l’opinione pubblica, anche e soprattutto quando si tratta di chimica, pubblicamente considerata da alcuni “nemica della natura”.

L’Expo 2015 è rimasto comunque il leitmotiv dei diversi dibattiti che si sono conclusi con una tavola rotonda partecipata da vari ospiti tra cui il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Prof. Umberto Veronesi, illustre oncologo nonché Presidente dell’omonima Fondazione, lo stesso Presidente di Expo 2015 Diana Bracco, Cesare Puccioni Presidente di Federchimica, Filippo Ferrua Magliani alla guida di Federalimentare. Il tema principe dell’Expo “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” rappresenterà un’occasione per affrontare il gravoso problema della fame nel mondo, di cui i fatti di attualità (non ultima la carestia che sta coinvolgendo il Corno d’Africa) raccontano. A questo proposito il Prof. Veronesi ha lanciato l’elaborazione di un documento programmatico, la Carta di Milano, documento che conterrà le linee guida per tutti quelli che in futuro, dal 2015 in poi, si vorranno occupare di lotta alla fame nel mondo.

Il problema alimentare, inoltre, riguarderebbe tanto la produzione quanto la distribuzione; ne sarebbe esplicativa, a proposito, la presenza di un netto dietary divide, con un miliardo di persone su sette che muoiono di fame e un altro miliardo sovranutrito. Su questa scia si è mantenuto anche il Cav. Cesare Puccioni, Presidente di Federchimica, molto attento a come il mondo della chimica, già coinvolto in Expo attraverso la Federazione da lui presieduta, possa sempre più dare un contributo con l’approssimarsi della scadenza del 2015. Ha chiuso infine l’evento il Presidente Formigoni, focalizzandosi sul ruolo della Lombardia, prima regione “agricola e chimica” in Europa. Secondo Formigoni, la rivoluzione in atto, quella di un’agricoltura della sostenibilità, non può che essere portata avanti dalle imprese italiane, combattendo l’indifferenza e l’insensibilità di chi ancora non comprende che, se una svolta dovrà esserci, è necessario che parta da questo settore.

Nell’ambito dell’evento, anticipando la tavola rotonda, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione del Premio giornalistico Agrofarma “Alimentiamo il nostro futuro, nutriamo il mondo. Verso Expo 2015” promosso da Agrofarma con il patrocinio di Expo 2015 e di Unamsi - Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione, e che ha avuto come garante scientifico proprio la Fondazione Veronesi, rappresentata dal suo Presidente. Il Premio è stato pensato per riconoscere il lavoro di chi promuove, attraverso una informazione corretta ed esaustiva, la costruttiva discussione riguardo le possibili soluzioni innovative al problema della fame nel mondo.

Marco Rosso

38

la pagina sportiva

La Torre 5/2011

È Ripresa L’ attività agonistica CON NUOVI COLORI NELLE MAGLIE, MA AL MOMENTO MANCANO I RISULTATI

La squadra al completo con nuove maglie

Sabato 27 agosto è ripresa l’attività del Rovasenda Calcio, dopo la sosta estiva che quest’anno è stata più breve delle passate stagioni in quanto siamo stati impegnati fino alla metà di giugno, per partecipare alla fase regionale in quei di Alessandria, dove purtroppo ci ha visti sconfitti.

Sono ripresi gli allenamenti intervallati da partite amichevoli, per prepararci all’inizio del campionato il 24 settembre. Allenamenti che come solito sono più intensi e specifici nelle prime settimane, per poi proseguire come di routine, con solo due allenamenti serali settimanali, per poi terminare la settimana con la gara di sabato pomeriggio.

Il campionato che andiamo ad affrontare è sempre quello “Amatoriale” gestito dalla ACSI con girone provinciale di Biella, il cui presidente è il nostro compaesano Davide Gori. Il girone rimane invariato ovvero la serie A. Come già detto nel numero precedente, c’e stato l’inserimento nel gruppo di cinque nuovi elementi che vanno a rinfoltire il gruppo per rimpiazzare i “cessata attività“, ma soprattutto per permettere la continuità della

squadra. Elementi che conoscevamo e che si sono subito inseriti bene nel gruppo più che collaudato. Nella preparazione abbiamo disputato delle partite amichevoli con squadre di altre categorie come Masserano e Lozzolo che disputano il campionato di terza categoria FIGC,dove abbiamo fatto due pareggi per 2 a 2 e 1 a 1, con amatori della La Cervo dove abbiamo vinto per 2 a 1, ma le amichevoli non fanno testo perché non riusciamo mai ad avere l’organico al completo e dove si provano altre soluzioni che possono magari condizionare i risultati.

Alla riunione pre-campionato organizzato dalla ACSI, dove partecipano tutti i rappresentanti delle 26 società affiliate, vengono impartite le premiazioni del campionato precedente e qui ci ha visti salire sul podio più alto per due volte: come vincitori provinciali del torneo, e come detentori del giocatore Riccardo Baietti, vincitore della classifica marcatori con 23 reti realizzate.

Questo anno la nostra federazione in collaborazione e la società Lancia di Verrone, hanno deciso di mettere in palio un nuovo trofeo: una supercoppa di lega che vede impegnate la squadra che vince il torneo di serie

La Torre 5/2011 A, contro la vincente del torneo di serie B. L’incontro si è disputato sul campo neutro della Lancia di Verrone tra il Rovasenda e la Real Cossato. Qui con l’organico quasi al completo e con il giusto spirito, non quello di Alessandria, ci ha visti trionfatori per 5 a 2. Al termine della premiazione, un bel rinfresco offerto dagli organizzatori.

Una grande novità per quanto riguarda la squadra: per questo campionato abbiamo deciso di cambiare i colori della divisa. Siamo passati dai soliti colori giallo e rosso, i colori del paese, siamo voluti ripartire con i primi colori della divisa del Rovasenda al debutto nel campo agonistico, ovvero il verde e nero. Summa maglia i due nostri sponsor: la società Lampogas e l’azienda locale Rovarent dell’impresa Valsecchi.

Purtroppo per ora, in campionato questi colori non stanno contribuendo ai risultati che ci aspettavamo. Sta di fatto che attualmente dopo tre gare disputate abbiamo 1 solo punto in classifica frutto di un solo pareggio e due sconfitte. Abbiamo iniziato il 24 settembre a Ponderano contro una squadra che ci ha sempre dato del filo da torcere in quanto il suo organico è composto da molti giovani che corrono molto e velocemente. Andati subito in svantaggio nei primi minuti iniziali, abbiamo poi per tutto il primo tempo fatto noi la partita, sfiorando più volte la rete del possibile pareggio. Nella ripresa non ci siamo ripresi e non abbiamo creato più niente per raddrizzare il risultato, anzi nei minuti finali abbiamo subìto anche il gol del raddoppio.

Sabato 1 ottobre a Rovasenda contro il Lessona che lo scorso campionato è arrivata seconda a solo 2 punti di distacco da noi. Anche qui, subìto un gol nei primi minuti, non siamo stati in grado di reagire prontamente. Nella ripresa abbiamo costretto gli avversari a difendersi nella loro area, riuscendo a pareggiare.

Sabato 8 ottobre a Pralungo altra sconfitta per 2 a 1 ed altra partita incolore.

Per ora il rendimento generale non è sicuramente quello che ci aspettavamo: i giocatori che sono sempre stati le colonne portanti, non sono per niente in forma, qualcuno vive ancora di rendita, qualcuno dopo lo scorso campionato, oramai si sente appagato, qualcuno che vorrebbe strafare non riesce a concludere niente.

La cosa per ora non è piacevole, ma sicuramente visto che sono le prime battute non è ancora preoccupante, sicuramente bisogna al più presto trovare il registro giusto, visto che quest’anno abbiamo anche il titolo da difendere.

Molto meglio sicuramente è andato l’aspetto culinario di sabato 8 ottobre dove avevamo organizzato una delle nostre cene sociali pro-sostentamento. La cena visto il periodo, aveva come tema il fungo porcino. Nono-

39

la pagina sportiva

La coppa per la vittoria di fine campionato 2011

La super coppa vinta a Verrone

stante nelle nostre zone,per il clima estivo e senza precipitazioni, di funghi non se ne trovano. Federico con i suoi agganci è riuscito a procurarsene un quantità più che necessaria e facendosi garante dell’organizzazione della cucina è riuscito a sfornare dei piatti eccezionali.

E visto che il numero dei partecipante rispetto ad altre volte, è risultato essere maggiore, la Pro Loco con l’OK del Comune, ci ha permesso di poter utilizzare le sale del castello dove sono state occupate quasi tutti i posti disponibili. Con l’occasione ringraziamo Federico per l’aiuto dato e la Pro Loco per la disponibilità del servizio.

Con l’augurio che i risultati calcistici sicuramente migliorino e che altre serate come quella appena trascorsa, abbiano la stessa affluenza di commensali, concludo con il solito “FORZA ROVASENDA!“ Roberto Roggero

40

la pagina sportiva

La Torre 5/2011

Una dimostrazione di affetto alla nostra squadra di calcio

Successone alla “cena dei funghi porcini”

Tavolata con gli ex rovasendesi al centro

Durante l’anno, in alcune specifiche circostanze, i dirigenti della nostra squadra di calcio, organizzano cene a tema alla casetta, onde poter raggranellare dei soldi, tanto necessari per il funzionamento del sodalizio.

Sabato 8 ottobre, le locandine prevedevano come al solito, la “cena dei funghi porcini” alla casetta. All’ultimo momento i sessanta posti disponibili non sono stati sufficienti per ospitare tutti i circa novanta prenotati, per cui è stato gioco forza trasferire la cena nei saloni del castello storico.

Grande affanno per il cuoco Federico, costretto a rivedere tutta la commessa delle materie prime, specialmente per trovare i funghi freschi che, per la grave siccità non se ne sono trovati in zona, per cui è stato costretto a far ricorso alle sue amicizie lontane per farseli inviare addirittura dalle colline parmensi. Il menu, infatti, riportava: affettati misti, carpaccio di sanato e di funghi, funghi impanati fritti, risotto ai funghi, funghi in umido con polenta, formaggi, dolce ecc, ecc.

Dopo l’aperitivo della casa, tutti a tavola nei due saloni.

Prima ancora che servissero gli antipasti, per merito del prosecco servito copiosamente all’aperitivo, canti e urrà da parte dei giocatori dell’A.C. Rovasenda, riuniti nel salone piccolo.

Finalmente il via della cena: salame d’la duja, spalla, veramente ottimi comunque in sintonia con gli altri salumi, poi il roseo carpaccio del sanato, nonché il bianco splendente dei funghetti eccezionali, quindi i meravigliosi funghi impanati. Difficile al momento stabilire chi premiare. Tutto era squisito.

Dalle preferenze dei commensali durante le ripassate, sembrerebbe di poter dire i funghi impanati…

Poi è stata la volta del risotto ai funghi; Federico e i suoi aiutanti, nonché il riso di Baraggia, hanno fatto di questo risotto, richiestissimo, una vera leccornia. Secondo il mio parere, tutti gli ingredienti si trovavano nelle giuste proporzioni, così da non riuscire a prevalere l’uno sull’altro, formando un’amalgama vincente.

Indicatissimo il dolcetto dell’Oltrepo pavese, fin troppo invitante…

Il piatto forte doveva trovarsi in quella enorme marmitta contenente un’esagerazione di funghi in umido con salciccetta. Dagli inservienti caserecci sono stati portati in tavola in piatti di portata unitamente ad una polenta d’altri tempi, giusta di cottura e di consistenza.

Scandalo! Hanno assaggiato quel piatto meraviglioso solamente il 50% dei presenti…

Gli altri lo hanno ignorato per mancanza di spazio nel sacco gastrico…

Peccato: non sanno quello che hanno perso. Io ne ho mangiato due porzioni; troppo buoni con quel loro gusto particolare, piccantino della paprica, ma discretamente rotondo: una leccornia!

Alla fine, un dolce squisito, fine, di classe, che però si staccava di molto dal carattere bucolico del resto della cena.

Forse una crostata di frutta sarebbe stata più indicata.

Non è mancato un intermezzo musicale improvvisato, da parte dell’ami-

41

la pagina sportiva

La Torre 5/2011

Uno scorcio del salone

co Ettore Drago di Arborio, che gira sovente con la tastiera nel baule dell’auto. Ci ha fatto rivivere le più belle melodie del passato.

Ospiti gradite le famiglie di due nostri amici dal passato rovasendese: Francesco Monfermoso di Biella-

Il musicista ottantenne

Chiavazza e Piero Secchia di Novara, che hanno promesso di non voler più mancare in futuro a nessuna festa rovasendese.

Dal salone, un incitamento alla nostra squadra di calcio perché ripeta il risultato sportivo dell’anno passato, un incoraggiamento allo staff dirigenziale

CHI COMPERA, CHI VENDE, CHI AFFITTA, CHI....

AFFITTASI IN ROVASENDA Via Cavour, 1 MONOLOCALE ad uso commerciale, della superficie di circa 40 metri quadrati, dotato di retro e di servizio igienico. Telefonare ore pasti al numero 0161-856108

perché continui a credere in quel che fa per la squadra, un grazie ai partecipanti alla cena e un grazie particolare a Federico ed ai suoi aiutanti per le emozioni che ci ha dato coi suoi manicaretti.

Dario Pansarasa

Vendo stufa rotonda di ghisa del 1800, alta cm. 120 a € 100,00

Vendo grande baule in legno color verde, foderato in stoffa all’interno a € 100,00 Gli oggetti si trovano a Rovasenda.

Telefonare al numero: 011.3823118

Chi desidera pubblicare inserzioni gratuitamente sul primo numero utile de “La Torre” può rivolgersi per la compilazione dell’apposito modulo a DARIO PANSARASA o a MARIAGRAZIA CALZONI GOIO o a SAIMONE ZAMPIERON.

42

pontcharra news

La Torre 5/2011

FIERA DEL TERRITOrio Il 15 e 16 ottobre a Chapareillan, comune limitrofo di Pontcharra, si é svolta la diciassettesima edizione della “Fiera del Territorio e dei sapori”, organizzata dall’ente per il turismo del Grésivaudan per la salvaguardia delle tradizioni locali e per scoprire sapori autentici di altre realtà territoriali.

Virgilio Tomasoni della Riseria di Rovasenda per la nona volta si è reso disponibile a partecipare, accompagnato quest’anno dal fratello Giuseppe.

Come ogni anno, Virgilio é atteso e apprezzato da tutti: dagli organizzatori, dagli espositori e dai partecipanti, per la sua gentilezza e per la vasta ed ampia varietà dei suoi prodotti, che rappresentano quasi tutte le regioni d’Italia.

Tante persone aspettano con impazienza questa fiera per poter acquistare il riso della Baraggia, i vari tipi di polenta, le specialità piemontesi e non solo, senza dimenticare il buonissimo e molto apprezzato panettone di Maurizio e Francesca Filosseni. I fratelli Tomasoni con la loro presenza alla fiera danno la possibilità a tante persone di comprare questi prodotti originali e, nel contempo, di parlare con loro in “italiano”, “bresciano” o “piemontese” con la certezza di essere comprese, di scambiarsi ricette e di rivivere con emozione i ricordi di gioventù.

Ogni volta Virgilio, con i suoi assaggi, invita i partecipanti a lasciarsi coinvolgere dalle variegate proposte e scopri-

re così dei sapori o prodotti sconosciuti.

Le novità di quest’anno sono state “Crema di riso alla vaniglia”, “alla fragola”, “risotto al tartufo”, “panettone piemontese”.

Grazie Virgilio perché dedichi un po’ del tuo tempo per collaborare alla riuscita di questa manifestazione con costante impegno e con la voglia di festeggiare con orgoglio le eccellenze del proprio e altrui lavoro.

Joseph Salemi

in breve 15 e 16 ottobre a Chapareillan “Fiera del Territorio e dei Sapori” (per i dettagli vedere l’articolo che precede) 17- 21 ottobre Settimana nazionale dei pensionati e persone della terza età.

Durante tutta la settimana si susseguiranno esposizioni di foto e/o ritratti, conferenze, animazioni musicali, the danzante, corso di informatica, spettacolo di cabaret.

Guida delle Associazioni Carrapontine La nuova “Guida delle Associazioni” che si può trovare all’ingresso del Municipio, all’ufficio del turismo, al centro sociale e sul sito del comune viene così presentata dal Sindaco Bich e dall’assessore allo Sport e alla vita associativa.

“Una guida per presentare il centinaio di associazioni presenti a Pontcharra: niente di più pratico per tutti coloro che vogliono approfittare delle attività ed impegnarsi nella vita locale. Niente di più rivelatore dell’eccezionale dinamismo del mondo associativo che valorizza la nostra città. In questo anno 2011, anno del volontariato, noi vogliamo esprimere la nostra ammirazione a tutti quelli che si impegnano generosamente per coltivare il “saper vi-

vere insieme”, con passione. Noi siamo anche i porta-voce di tutti gli eletti che sanno quanto la vita associativa sia una ricchezza complementare dell’azione pubblica. Se l’associazione “Fraternelle boule” (la bocciofila) festeggia i suoi 100 anni, regolarmente altre associazioni nascono…l’insieme assicura la continuità e il rinnovamento della vita collettiva, cittadina e solidale. Noi auguriamo a tutti i lettori di diventare attori della vita carrapontina!”.

E segue l’elenco: • Associazioni sportive che spaziano dalle arti marziali alla pesca, dallo snowboard kung fu, dal tennis da tavolo (ping pong) al calcio, dal ciclismo al tiro con l’arco ecc.

• Associazioni culturali e del tempo libero tra le quali alcune come arti plastiche, ricamo, canto corale, danza country, tip-tap, danza da sala, Harmonie les Enfants de Bayard, les Amis de Bayard, Amitié Pontcharra – Rovasenda per il gemellaggio, filatelia, associazione Sonho Azul (Portogallo), teatro, turismo, ecc.

• Associazioni sociali e per la solidarietà • Aiuto a domicilio, aiuto sociale, assistenti d’infanzia, associazione centro sociale René Cassin, associazione Saint.-Hugues, ecc.

• Associazioni sport scolari e genitori degli studenti • Associazioni vita locale: Associazione di quartiere VillarNoir, Villar-Benoit, promozione del commercio.

la pagina della poesia

La Torre 5/2011

VIOLI D’AMUR

VIOLE D’AMORE

‘Ntin véc liber starmij nti na scatulun tra tieri fus,barlafus e literi, duj violi iù truvà tra j foi, ‘ngiallij.

In un vecchio libro nascoste in uno scatolone tra le ragnatele rocche, fusi e lettiere, due viole ho trovato tra i fogli, ingiallite.

Violi d’amur!

Viole d’amore!

Sessant’agn fa j profumavu ‘l buschet e tut antur.

‘Ntla ment ‘nturna j dì ch’a truvavu ‘ntal buschet mi e ti.

Sessant’anni fa profumavano Il bosco e tutt’intorno.

Nella mente mi tornano i giorni che ci incontravamo nel bosco io e te.

Na vira duj violi t’è rabaià.

T’è dimi timid e ‘mbarasà: Ien béli ne ti!

Violi d’amur!

Una volta due viole hai raccolto.

Mi hai detto timido ed imbarazzato: Sono belle come te!

Viole d’amore!

Dui violi ‘n fan rivivi cui moment ‘d caresi, da sguardu inucent.

Due viole mi fan rivivere quei momenti Di carezze, di sguardi innocenti.

‘I’a prumativu eterno amur…

L’ è stac l’amur di na stagiun.

La vita di na fiur!

Ci promettevamo eterno amore… È stato amore per una stagione.

La vita di un fiore!

Vanna Berzero

Avust Ai disu che avust marua al must.

L’istà le beli andà e ‘l sul liun l’è cunsümà.

Forsi sarà ancursistni ancura nsün ma la sera e la matin as sent già udur d’autün.

Turtuli e culumb as riunisu cun pasiensa par la fin dal meis cumincia la partensa, par la fina dal meis a sua la risera pastüra di sgorgi e coc quant riva sera.

A iè ogni ben di Diu antl’ort e ntla campagna, a spol dì ca l’è ‘l meis dla cicogna E pô iè anca ai ferii, in dimenticuma?

E finalment an poc i ripusuma.

Par al mar a iè Rimini, per la muntagna ìè Cortina e quant chi anduma per travaiè suma püsè strac che mpruma.

Eraldo Abate 27 agosto 2011

43

44

matrimoni

Matteo e Sonia La cugina Michela Gavinelli, nostra collaboratrice in Redazione, desidera fare una bella sorpresa ai neo sposi Matteo Gavinelli, suo cugino, e Sonia Roberto, pubblicando la notizia del loro recente matrimonio.

“La Torre“ è ben lieta di unirsi agli auguri, ricordando che il padre dello sposo, Giuseppe, è gattinarese d’adozione ma rovasendese di nascita e, come tale, anche un nostro affezionato abbonato.

Giungano così ai neo sposi tanti affettuosi auguri per un roseo futuro insieme e le felicitazioni al padre dello sposo Giuseppe ed alla moglie Giuliana, agli zii Eraldo, Gianni e Rosetta ed alle cugine Michela e Laura.

Nonostante una inconsueta fredda giornata di fine estate e un tempo non troppo magnanimo, accompagnati a sprazzi dai pallidi raggi di un tiepido sole e da una pioggerellina tipicamente autunnale, domenica 18 settembre alle ore 11.30 nella Chiesa di San Pietro a Gattinara, si sono uniti in matrimonio Matteo Gavinelli e Sonia Roberto.

Dopo un’emozionante cerimonia, officiata da Mons. Franco Givone, gli sposi hanno accolto i loro invitati al Ristorante “Le Betulle” a San Maurizio d’Opaglio: un ottimo pranzo e l’entusiasmante spettacolo dell’artista Paolo Drigo hanno accompagnato ed allietato un indimenticabile pomeriggio nel grande salone con vista su un “rabbuiato” Lago d’Orta.

La Torre 5/2011

anagrafe

La Torre 5/2011

45

NATI Il 4 agosto, alle ore 6,39, è nato a Biella

Il 4 ottobre scorso è nata a Borgomanero

Amatori Simone

CLOE BORGIA

figlio di Alessandro e di Chiara Barin; battezzato a Rovasenda domenica 9 Ottobre.

Ai genitori felici ed ai nonni Barin Domenico, Masetto Rosanna, Amatori Roberto e Degan Laura “La Torre“ esprime le proprie felicitazioni; al piccolo Simone giungano gi auguri di una vita lunga e serena.

Ai genitori felici Joëlle Goio e Mirko, ai nonni materni Josiane e Domenico, ai nonni paterni Gabriella ed Angelo, agli zii e a parenti tutti le felicitazioni de “La Torre” e alla piccola Cloe i migliori auguri di una lunga vita felice. ***

battesimi Il 27 agosto 2011 nella Chiesa Parrocchiale hanno ricevuto il battesimo da don Cristiano le sorelle gemelle GIORGIA e CAROLINA GELMOTTO

Il 3 Settembre è stato batezzato nella Chiesa di Rovasenda DIEGO VOLPATO

Il 4 settembre don Cristiano ha somministrato il sacramento del battesimo a MOTARAN DENIS GIULIANO

nate a Novara il 21 dicembre 2007, figlie di Michele e di Bianchi Noemi; la famiglia è residente in Gattinara.

Padrino di battesimo è stato Gian Carlo Marcon e madrina Anna Luardi.

nato a Biella il 20 Marzo 2011, figlio di Manuele e di Miotello Cristina, residenti in Comune di Villarboit.

Padrino e madrina di battesimo gli zii Alessandro Volpato e Doriana Miotello.

nato a Novara il 3 Aprile 2011, figlio di Cristian e di Enza Tinnirello; i nonni paterni sono Giuliano e Carla e quelli materni Giovanni e Piera.

Padrino di battesimo è stato Paolo Marcon e madrina Emanuela Conti.

“La Torre” esprime tante felicitazioni ai genitori, ai nonni, ai parenti dei neo - batezzati, augurando ai piccoli di crescere sani e forti e di avere nella vita ogni bene e felicità.

46

anagrafe

La Torre 5/2011

morti SOLA FERRUCCIO di anni 77

In ricordo di mio fratello Ferruccio La torre dei “di Rovasenda“ che assiste silenziosa agli eventi che si susseguono nel borgo sottostante, vide l’ingresso nella sua chiesa del povero mio fratello, sposo novello alla Mary, nel lontano 1968.

Quante volte sono stato a Rovasenda per vedere i miei, vivendo quegli attimi di vita sereni che sono un gradito ricordo.

Indirettamente ho seguito le vicende di questo paese come affacciato alla finestra.

Duro colpo è stata la scomparsa di Ferruccio che ha smesso di tenere compagnia alla sua sposa.

Tutti i ricordi saranno suffragati dalle grandi e solenni esequie ancora nell’antico latino con l’uso del canto gregoriano.

Da giovane ho imparato un poco questo canto e fortunatamente sono riuscito a capirne la bellezza. Bellezza che paragono ad un ricamo, a un merletto, come lo faceva la Luisa, la mamma della Mary.

“In paradisum”, dunque, quasi un comando del celebrante all’anima del caro defunto, per la città celeste, dove noi pure siamo attesi.

Nato il 20 febbraio del 1934 a Mezzana Mortigliengo nel biellese, da mamma Maria e da papà Giacinto.

Dopo il diploma di scuola media aveva trovato lavoro come impiegato presso l’industria tessile Gallo di Cossato. Il periodo del militare lo vide nel reggimento alpini a Pinerolo, di cui ne fu sempre orgoglioso.

È morto a Carpignano Sesia, il 6 ottobre scorso, il nostro ex concittadino Mario Manica di anni 69 “La Torre” nell’apprendere la dolorosa notizia, si fa portavoce dei rovasendesi, che lo hanno annoverato concittadino per tanti anni, e dei loro sentimenti di vive condoglianze alla moglie Francesca Bozzone, al figlio Luca con Michela, alla figlia Luisella, alla sorella Aurora ed ai fratelli Davide con Argentina e Sereno con Silvana.

CESARE Lessona, 1° ottobre 2011 Mel 1965 conobbe Mary alla posta di Cossato dove ella era impiegata e dove Ferruccio aveva quotidianamente occasione di andare per svolgere pratiche amministrative.

Nel 1968, si sposarono a misero su famiglia nella casa di Mary a Rovasenda. Riprese la sua vita normale di impiegato alla Gallo di Cossato, sino al 1968 quando fu dichiarato il fallimento della grande azienda tessile e tutto il personale venne licenziato.

Nel 1986 per un cibo avariato, fu colpito da epatite che lo costrinse per anni a frequentare vari ospedali tra cui uno specializzato di Milano. Le moderne terapie mediche e farmaceutiche ebbero comunque ragione della malattia e Ferruccio continuò ad essere pieno di vita e tanto legato alla nuova famiglia.

Per svariati anni trovò impiego presso i capannoni militari di Lenta, fino a quando a seguito di piccoli infarti, dovette subire un doppio “by pass” coronarico all’ospedale di Novara.

Superò ancora una volta lo sfortunato evento e per merito di uno stile di vita rispettoso delle raccomandazioni mediche – percorreva con la sua bici, ben trenta chilometri al giorno - venne fuori completamente guarito.

Mary non volle più che si affaticasse per il lavoro, preoccupata delle possibili recrudescenze dei suoi malanni.

Tutte le sfortune sembravano terminate e fino a gennaio di quest’anno, Ferruccio e Mary ebbero modo di trascorrere una buona vecchiaia. Aveva da poco comprato una nuova bicicletta per continuare a fare i trenta chilometri giornalieri, con meno fatica, ma non riuscì neanche a provarla.

Purtroppo, una nuova patologia lo colpì e passò da un ospedale all’altro sino agli ultimi giorni. Mary fu moglie buona e premurosa, sperando sempre che anche questa volta Ferruccio riuscisse a metterci la solita pezza; invece il nuovo male ebbe ragione della sua vita. Assistito amorevolmente dalla sua Mary, Ferruccio morì all’ospedale di Gattinara venerdì 16 settembre.

“La Torre“ si unisce con sentite condoglianze al dolore della moglie Mary, preziosa collaboratrice, sia per la rubrica “Meditazioni laiche“ che ad ogni uscita cura con passione e devozione, sia per le molte incombenze di cui si fa carico a vantaggio della rivista, al fratello Cesare, alla cognata Sandra, ai nipoti Patrizia con Diego e Claudio con Adriana ed allo zio Armando Barile.

passatelli in brodo I “passatelli“ sono una pasta di antica tradizione, nata nelle case contadine come tanti altri piatti semplici ma gustosi e creata con l’ utilizzo di avanzi e materiali poveri di cucina come il pane raffermo, il formaggio indurito (oggi opportunamente sostituito dal Parmigiano-Reggiano).

I passatelli sono un piatto semplice negli ingredienti, ma proprio per questo richiedono una particolare grande abilità affinché l’impasto sia della giusta consistenza per poi poterne ricavare, attraverso l’apposito strumento con disco forato a manici laterali chiamato “e fér”, il ferro, piccoli cilindretti da cuocere in brodo. Si chiamano passatelli proprio perché prendono la forma particolare passando dai buchi dello specifico strumento, chiamato anche stampo. In passato i passatelli erano la minestra delle feste e delle grandi occasioni come la Pasqua, l’ Ascensione, i battesimi, le cresime ed i matrimoni.

Ecco come prepararli seguendo i consigli di Rina.

La ricetta di casa mia

RICETTA

ingredienti per 4 persone 4 manciate ........................ di pan grattato 1 manciata ........................ di farina bianca 00 6 manciate ........................ di parmigiano 3 ....................................................... uova 1 pizzico .............................. di noce moscata scorza di limone grattugiata brodo di carne

In una terrina mettere il pan grattato, il parmigiano, la farina e le uova e incominciare ad impastare.

Successivamente aggiungere la scorza di limone e la noce moscata grattugiate (a piacere).

Amalgamare il tutto con le mani fino a quando l’impasto non diventi piuttosto consistente.

Per dare forma alla “pasta”, occorre uno schiaccia patate con i fori grossi.

Dividere, quindi, l’impasto in quattro parti per inserirlo nello schiaccia patate; tagliare “i passatelli“ a 4 o 5 centimetri, cuocerli nel brodo di carne già portato ad ebollizione.

Appena i passatelli vengono a galla, il piatto è pronto.

Buon appetito!

Rina Baldoni