ANNO XLIX - N. 1 - GENNAIO-FEBBRAIO 2009

LA TORRE NOTIZIARIO DI ROVASENDA

NOTIZIARIO DI ROVASENDA - Bimestrale - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 lettera c legge 19-7-97

ANNO XLIX - N. 1 - GENNAIO-FEBBRAIO 2009

9 PASSAGGIO AL 200 RD CON NEVE DA RECO E TANTI EVENTI

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NOTIZIE, INDIRIZZI ED ORARI UTILI (*)

PARROCCHIA S. MARIA VERGINE ASS. TEL. 0161-856134 PARROCO: Don FABIO NEGRI •

•

SANTE MESSE Giorni pre-festivi Ore 20 - Messa vespertina per il prece�o fino al 3 gennaio 2009 Ore 18: dal 10 gennaio 2009 Giorni festivi - Ore 11,00 - Messa Martedì ore 16,30 (casa di riposo) Mercoledì e Venerdì ore 18 “Opera del Suffragio “: Sig.ra RITA CORRADINO e Sig. MARY BARILE

MUNICIPIO DI ROVASENDA - TEL. 0161-856115 •

• • • •

UFFICI Lunedì 10,30-12,30; Martedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Mercoledì 8,30-12,30; Giovedì 10,30 -12,30 / 15,00-17,00; Venerdì 10,30-12,30.

Sig. SINDACO Riceve il sabato ma�ina dalle 9,30 alle 11,30 o in altri giorni previo appuntamento.

SEGRETARIO Comunale Riceve il mercoledì ed il venerdì dalle 9,00 alle 11,00.

UFFICIO TECNICO COMUNALE Consulente Arch. Alessandra Corradino Riceve il venerdì dalle 10,30 alle 12,30 ASSISTENTE SOCIALE Signora Stefani Maria Cristina Riceve il martedì dalle 14,30 alle 17,00 ed il giovedì dalle 10,30 alle 12,30

CARABINIERI Pronto Intervento: 112 SOCCORSO PUBBLICO DI POLIZIA: 113 VIGILI DEL FUOCO Pronto Intervento: 115 EMERGENZA SANITARIA Pronto Intervento: 118

SERVIZI SANITARI - OSPEDALI - EMERGENZE MEDICHE FARMACIA di Rovasenda 0161-856298 lunedì, martedì, giovedì e venerdì: 9,00-12,45 / 16,00-19,30 mercoledì e sabato: 9,00-13,00; domenica: chiusura totale • CASA DI RIPOSO BERAUD: 0161-856897 • OSPEDALI Biella: 015-35031 - Vercelli: 0161-5931 Borgosesia: 0163- 203111 - Ga�inara: 0163- 822111 Santhià: 0161-9291 • AMBULATORIO di ROVASENDA –Via Garibaldi Do�. Antonio Eglione – cell. 338- 2613476 Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 16-19 10,15-12,15 17,00 19,00 10,15- 12,15 11,30-18,30 •

Si avvertono i Sigg. Pazienti che, nei giorni prefestivi, dalle ore 8,00 alle ore 10,00, sarà possibile, al bisogno, rivolgersi ai segg. Sanitari: Data Dottor/sa Telefono Data Dottor/sa Telefono 28/02 Dr. Marletta 0163-831248 04/04 Dr. Eglione 338-2613476 07/03 Dr. Granata 339-2185711 11/04 Dr. Maggio 0163-834002 14/03 Dr.sa Fila 335-5494607 18/04 Dr. Milanino 0163-834295 21/03 Dr. Ginex 368-910774 24/04 Dr. Balocco 0161-823774 28/03 Dr. Giammarinaro 0163-835553 Dopo tale ora sarà possibile, anche per prescrizione di farmaci, rivolgersi al servizio di Continuità Assistenziale o, per eventuali emergenze, al servizio 118.

Dopo le ore 10 e durante tu�i i giorni festivi e le ore no�urne, rivolgersi al Servizio di • GUARDIA MEDICA, Arborio 0161-86384 - Prefestivo: dalle 14 alle 20; Festivo: dalle ore 8 alle ore 20; No�urno: tu�i i giorni dalle 20 alle 8 anche per prescrizioni di farmaci, per le emergenze vale il 118 AMBULATORI della MEDICINA LEGALE MAR. MER. GIOV. Borgosesia Via Marconi 30 14/15,30 Tel. 0163-203422 0163-203457 Varallo 9/10,30 Via C. Battisti, 35 Tel. 0163-203818 Gattinara 9/10,30 C.so Vercelli, 159 (Ospedale) •

 Presso il Servizio di Medicina Legale a Gattinara (Ospedale) si effettuano anche le seguenti prestazioni: patentino ciclomotore; patente A/B/C/D/E; patente nautica; idoneità porto d’armi; contrassegno parcheggio; cessione V stipendio; conduzione caldaie generatori di vapore e gas tossici; patente fuochino; idoneità autoriparatori; esenzioni cinture; collocamento obbligatorio; idoneità al lavoro; maternità obbligatoria; maternità anticipata; certificazioni varie.  Presso lo sportello “scelta e revoca del medico” dell’Ospedale di Gattinara è possibile consegnare le domande di invalidità civile, L. 104 etc, così da evitare di recarsi a Borgosesia presso la Segreteria.

ORARIO DEI TRENI Prima di partire si consiglia di informarsi al num. verde 892021

ORARIO TRENI PER NOVARA Giorni festivi Giorni feriali

Rovasenda(P) 6,52 7,22 8,00 11,11 pullman* 12.00 12,24 14,24 15,30 17,11 18,19 19,16 * sabato escluso

Novara(A) 7,27 7,52 8,36* 12,00 12,50 14,54 15,54 17,45 18,45 19,40

Rovasenda(P) 6,59 8,31 9,17 12,24 15,26 17,25 19,26

Novara(A) 7,29 8,55 9,44 12,50 15,52 17,50 19,52

ORARIO TRENI PER SANTHIÀ Giorni festivi Giorni feriali

NUMERI DI EMERGENZA • • • •

La Torre 1/2009

VEN. 10/11,30

Rovasenda(P) 6,29 pullman 6,48 pullman 7,41 8,43 pullman 12,01 12,38 13,45 pullman 14,43 15,58 16,43 pullman 18,18 18,59 19,56 20,40

Santhià(A ) 7,01 7,20 8,00 9,15 12,16 13,00 14,17 15,03 16,14 17,15 18,34 19,15 20,11 20,55

Rovasenda(P) 7,41 12,01 15,58 18,18 19,56 20,40

Santhià(A 8,00 12,16 16,14 18,34 20,11 20,55

ORARIO TRENI PER BIELLA Giorni feriali Giorni festivi Rovasenda(P) 6,51 8,01 10,02 12,57 14,00 15,01 16,48 17,53 18,53 21,08 21,40

Biella(A) 7,27 8,26 10,27 13,22 14,25 15,30 17,12 18,25 19,18 21,32 22,04

Rovasenda(P) 8,30 10,31 13,31 16,31 18,34 20,32 21,40

Biella(A) 8,50 10,55 13,52 16,52 18,58 20,54 22,04

ORARIO TRENI PER ARONA Giorni festivi Giorni feriali

Rovasenda(P) 6,55 8,56 12,55 14,10 14,59 16,56 18,01 19,00 19,43 21,14 pullman

Arona(A) 7,41 9,38 13,38 15,00 15,45 17,44 18,43 19,44 21,07 22,23

Rovasenda(P) 9,08 14,10 18,01 19,00

Arona(A) 9,56 15,00 18,43 19,43

(*) La Redazione de “La Torre” non si assume responsabilità rispe�o a variazioni di indirizzi, orari, o altro di cui non abbia avuto conoscenza.

CONVERSAZIONE

La Torre 1/2009

LA TORRE

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Conversazione

NOTIZIARIO DI ROVASENDA

Periodico bimestrale ANNO XLIX - N. 1 gennaio-febbraio 2009

Redazione e Amministrazione

Rovasenda, Piazza Castello, n. 3 Telefono e Fax 0161 856134 DIRETTORE Don Fabio Negri DIRETTORE RESPONSABILE Maria Grazia Calzoni REDAZIONE Dario Pansarasa

Registrato al Tribunale di Vercelli n. 194 del 24/10/1979 Stampa: Artigiana S. Giuseppe Lavoratore Coop. Sociale Via Tigrai, 1 - Vercelli Tel. 0161/502.906 - Fax 0161/267619 E-mail: arsgla@virgilio.it Spedizione in A.P. art. 2 comma 20, lettera c, legge 19-7-97 Filiale di Vercelli

Sito internet: http://www.rovasendalatorre.it a cura di Saimone Zampieron

SOMMARIO CONVERSAZIONE ............................................ 3 VITA PARROCCHIALE ................................. 4-10 LA PAGINA DELLA POESIA........................... 11 VITA SCOLASTICA ..................................... 12-13 VITA CIVICA................................................ 14-19 ROVASENDA PAESE D’EUROPA .............. 20-21 GEMELLAGGIO .......................................... 22-23 DALLA PRO LOCO .......................................... 24 LA PAGINA DEI GIOVANI .............................. 25 LA PAGINA DELL’AGRICOLTURA ................ 26 QUA E LA’ .................................................... 27-29 LA PAGINA SPORTIVA.................................... 30 ANAGRAFE ................................................. 31-34 In questo numero hanno collaborato: Eraldo Abate, Mary Barile, Federico Carola, Arnaldo Colombo, don Fabio, Vanna Fornara, Michela Gavinelli, Mariagrazia Goio, Umberto Maiolani, Dario Pansarasa, Federica Piccioni, Mara Piccioni, Roberto Roggero, Marcello Stocchi, Ileana Vezzù, Saimone Zampieron

Cari parrocchiani, con 1’aiuto di Dio siamo giunti ad un nuovo anno,il 2009.

Il bilancio di questi primi qua�ro mesi in mezzo a voi quale nuovo pastore di questa comunità rovasendese, è alquanto positivo, mi riferisco sopra�u�o al sincero rapporto interpersonale che si è instaurato fra noi ed il lavoro di amico ed educatore svolto sopra�u�o verso la locale gioventù.

I problemi sono svariati (e chi non ne ha!),ma con le nostre forze unite, riusciremo sicuramente nel nostro intento di giungere ad avere una “ Chiesa-famiglia”, icona terrestre del santo tri�ico della famiglia di Nazareth.

Ringrazio di cuore il Signor Sindaco Giuseppe Delmastro per il suo prodigarsi sincero e disinteressato al bene della nostra Chiesa e della popolazione ivi residente (un grande esempio di carità e di apertura verso tu�i i se�ori del paese); alla Pro Loco per il servizio sempre a�ento e gratuito nei confronti di tu�i; alle catechiste, donne a�ente nel proporre la fede cristiana alle nuove leve che si preparano ad entrare nell’organigramma della Chiesa Universale; alle pie donne che ogni venerdì lasciano le loro case per le pulizie della nostra Chiesa; ai bambini e ai ragazzi che svolgono ogni Domenica presso 1’altare del Signore il loro gioioso servizio di chierichetti; ai miei collaboratori de “LA TORRE”, che bimensilmente, donano il loro prezioso contributo con articoli di svariato genere me�endo al corrente tu�i sulle novità createsi a Rovasenda. Ed infine, non per questo meno importanti , a tu�e quelle persone che nell’anonimato, con il loro lavoro nascosto, fanno crescere la comunità cristiana so�o la Luce sempre ardente del S.Vangelo.

Nel Nome Potente di Gesù, auguri di ogni bene, pace e serenità dal vostro Parroco.

Don Fabio

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VITA PARROCCHIALE

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Dalla Segreteria di Stato Vaticana Anche il Santo Padre, Sua Santità Papa Benede�o XVI, grazie al Pievano Don Fabio, dal nr. 5 “se�embreo�obre 2008” de “La Torre” , legge con interesse il nostro Notiziario di Rovasenda .

Quello che segue è il ringraziamento pervenuto alla nostra redazione dalla Segreteria di Stato Vaticana.

GENEROSITÀ DEI ROVASENDESI PER LA CHIESA PARROCCHIALE O������ ��� �� ������������� ����� C�����

Pubblichiamo, secondo gli elenchi forniti da don Fabio, le offerte pervenute alla Parrocchia nel periodo 1° gennaio - 20 febbraio 2009

O������ ��� �� ����� ����� C�����

Stocchi Giovanna

€

50,00

Totale

€

50,00

50,00 100,00

O������ ��� �� C�����

In memoria del Cav. Alfeo Vezzù (il de�aglio è a pag. 33) N.N. (dalla casse�a in chiesa) N.N. ( “ “ ) Stocchi Marcellino e Giovanna Genitori di Gregory N.N. (dalla casse�a in chiesa ) Famiglia Somera Renato Famiglia Riniti Filippo

€ 2.175,00 € 20,00 € 20,00 € 400,00 € 150,00 € 35,00 € 12,00 € 20,00

Fam . Carlo Collivasone Fam. Teresio Crevola

€ €

Totale

€ 150,00

Totale

€ 2.832,00

Famiglia Verri Gian Piero

O������ ��� �� ����� ����� C��� P����������� €

70,00

La Torre 1/2009

VITA PARROCCHIALE

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CAPODANNO COL PARROCO NEL SALONE DEL CASTELLO Il Pievano di Rovasenda`Don Fabío Negri, da appena qua�ro mesi ínsediato nella Comunità,ha proposto a tu�i i ragazzi, alle famiglie e alle persone sole ed anziane, un fine anno alternativo al solito cenone fuori porta: a�endere festosamente 1’arrivo della mezzano�e del 31 dicembre fra le mura dell’Oratorio.

L’iniziativa era finalizzata anche a creare 1’opportunità di conoscenza reciproca e di vivere la suggestiva atmosfera delle fes tività tra 1e famiglie rovasendesi.

L ‘adesione è stata notevole: una sessantina di persone si sono prodigate vicino ai fornelli e nell’organizzazione della serata con impegno, per rendere 1’evento memorabile.

Dato il numero elevato dei partecipanti, la Pro Loco locale ha messo a disposizione i saloni del Castello appena restaurato ed affrescato, rendendo anche coreografico il contesto per una no�e indimenticabile.

Gli organizzatori si sono riuniti attorno alle 19.15 per allestire a banche�o, la splendida sala cinquecentesca, e alle 20.00, si è dato il via al

Cenone che comprendeva un’infinita serie di golose portate; alle 22.00 il trasferimento in Oratorio per la proiezione di un film natalizio dedicato ai ragazzi; poco prima della mezzano�e si è quindi proceduto al taglio dei pane�oni e alla mescita degli spumanti d.o.c per con sentire un vivace brindisi augurale allo scoccare dell’ora fatidica; risate, ab-

bracci, baci ed una guerra mondiale di botti a cura dei giovani sulla piazza del Castello, hanno scandito il passaggio all’anno nuovo.

A questo punto la festa si è conclusa con un momento di raccoglimento e di preghiera comunitaria, per poi darsi 1’arrivederci al prossimo appuntamento del 2009 in Parrocchia.

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VITA PARROCCHIALE

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NUOVI MINISTERI GIOVANILI Nella festa di S. Giovanni della Croce, il giorno 14 dicembre 2008, sono stati investiti della carica di Capo dei Chieriche�i Ma�eo Piccioni, prome�ente dodicenne liturgista in erba, per la sua competenza nelle celebrazioni, per la carità verso i più piccoli nel redarguirli sui passi da compiere, per la sua indefessa e puntuale presenza in Chiesa e nelle a�ività parrocchiali ed oratoriali.

Il 25 gennaio 2009, festa della Conversione di S. Paolo Apostolo, sono state nominate nuove forze cristiane giovanili laicali, aventi come scopo il servizio per la liturgia domenicale.

Dopo l’omelia, sono stati chiamati innanzi all’altare i prescelti, i due vice capo ministranti Danilo Musardo e Andrea Musardo, uniti ai le�ori della Parola Tommasoni Ma�eo e Gregory Pedro .

Dopo un’esortazione al compito cui sono stati ”vocati” a servizio dell’altare e dell’assemblea udente, i candidati con un “ sì” incisivo hanno proferito innanzi al popolo di Dio, la loro volontà di svolgere con tu�o il trasporto e l’entusiasmo pre e post adolescente, il Ministerio ad essi affidato.

Con l’affidamento a Maria e la benedizione di gruppo da parte del loro Pastore, hanno varcato la soglia del Presbiterio e così seguito la celebrazione eucaristica sino al termine.

Le foto so�ostanti, sca�ate dal Sig. Dario Pansarasa , fanno parte dei due istanti vissuti, coronati con la finale di tu�o il corpus ministrante.

Domenica 7 Febbraio,una nuova nomina liturgica ha impreziosito la Celebrazione Eucaristica della Quinta Domenica del Tempo Ordinario. Si tra�a del conferi-

Il neo-questuante Simone Mazzola

mento dell’incarico di, “Questuante” al dodicenne Simone Mazzola.

Questo Ministero caritativo alla “diaconia monetaria “,consiste nella raccolta ufficiale domenicale delle offerte dei fedeli laici destinate al sostentamento della Parrocchiale locale.

Grandemente emozionato,il candidato ha dato verbalmente innanzi alla Comunità astante,il suo assenso all’esercizio pastorale:il Capo dei chieriche�i,Ma�eo Piccioni, gli ha consegnato il “mezzo questuante” e calorosamente stringendogli la mano,gli ha dato il benvenuto nell’organigramma dei Ministranti che, al gran completo, conta la straordinaria grandezza di ben 32 presenze fra bambini e ragazzi.

La benedizione su Simone da parte del Pievano, ha coronato l’evento festivo.

Don Fabio

A sinistra, don Fabio con il Capo dei Chieriche�i Ma�eo Piccioni; a destra, Don Fabio con i due Vice Capo Ministranti ed i le�ori della Parola.

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VITA PARROCCHIALE

PRESENTAZIONE AL TEMPIO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO SALVATORE (CANDELORA) E FESTA DI SAN BIAGIO Il giorno 2 febbraio 2009, alle ore 18. 00 in Parrocchia, si è celebrata con una solenne funzione religiosa, la Festa della Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al TEMPIO. La Solennità celebrata tradizionalmente nelle Chiese d’Oriente e d’occidente quaranta giorni dopo il Natale,ebbe alle origini una dimensione penitenziale a causa del suo coincidere cronologico coi riti pagani delle “1ustrazioní”.

La simbologia della luce,connessa al tema presente nel Cantico di Simeone (“luce per illuminare le genti”),è invece sorta in Gallia nel X sec. e ha prodo�o una solenne benedizione delle candele con processione. Al centro della celebrazione resta comunque la figura di Gesù che prende possesso del Tempio di Sion.

L’Angelo dell’Alleanza, personaggio misterioso in Malachia 3,14, ha i connotati del MESSIA. Egli deve ri-

costruire il ponte di comunicazione tra Dio e 1’Umanità peccatrice.

La sua opera è quindi un a�o di redenzione che purifica il male nell’uomo consumandolo in un bagno di fuoco.

Da questa purificazione radicale, nasce il nuove popolo,che può presentare a Dio un culto perfe�o, “un’offerta gradita”, “un’oblazione secondo giustizia”.Il Messia ristabilisce il nesso tra Dio e 1’uomo con un’Alleanza e un culto nuovi e puri.

Cristo è il “SOMMO SACERDOTE” che a�raverso la sua sofferenza personale e il suo sacrificio, salva coloro i quali è legato da fraternità,una fraternità a�uata nell’Incarnazione.

L’espiazione dei nostri peccati perme�e a noi di essere introdo�i con il Figlio nel Tempio celeste definitivo. Prendendo possesso del luogo della Presenza di Dio, Cristo a�ua

in pienezza l’incontro tra spazio e infinito, tra tempo ed eterno. Egli è ”la salvezza preparata per tu�i i popoli” per cui tu�a la terra e tu�a l’Umanità vengono consacrate.

Il culto sacrificale è benede�o e prepara quello perfe�o della Santa Croce.

Il giorno 3 febbraio 2009, alle ore 18.00 nella Chiesa Parrocchiale è stata celebrata la Memoria di S. BIAGIO Vescovo e Martire. San Biagio godette di molta venerazione nelle Chiese d’Oriente e d’Occidente, anche per i miracoli a lui a�ribuiti. Secondo una tradizione, fu Vescovo di Sebaste in Armenia e morì martire so�o Licinio (320-324).

Al termine della funzione è stata effe�uata per tu�i i fedeli devoti, per intercessione del Santo,la benedizione della gola, per la liberazione da questo male e la salute perfe�a.

Don Fabio

S. PAOLO: L’APOSTOLO FRA LA TORAH E IL KERIGMA Sua Santità, Papa Benedetto XVI, “il Papa dell’annuncio cristiano”, sin dal gìorno della sua elezione al soglio pontificio, ripete senza stancarsi, senza badare a critiche o plausi,I’annuncio di Cristo Signore.

In questo orizzonte si colloca l’iniziativa del Santo Padre di dedicare un anno all’approfondimento del pensiero del “super apostolo”Paolo,in occasione del bimillenario dalla sua nascita. La celebrazione ha avuto inizio durante i primi vespri della Solennità deì Santi Pietro e Paolo, il 28 giugno 2008 e si concluderà,un anno dopo, nel 2009.

La proposta del Papa teologo tedesco prevede pellegrinaggi penitenziali alla tomba dell’Apostolo Paolo, convegni di studio e speciali pubblicazioni sui testi paolini “perfar conoscere sempre meglio l’immensa ricchezza dell’insegnamento in essi racchiuso”.

La vita cristiana non è una dottrina più o meno avvincente con la quale imporsi nei salo�i o nei dibattiti. E’ una proposta di vita rappresentata da uomini segnati da debolezze e passioni, trasformati dalla loro fede. Camminano, a volte corrono, per toccare Colui dal quale sono stati afferrati. Dalla foto di gruppo viene isolato il profilo di Paolo: un personaggio immenso, genuino e ruvido come il mestiere di tessitore di tende, con il quale si guadagnava da vivere. Ben presto egli divenne il “tredicesimo apostolo” messaggero zelante e viaggiatore instancabile che si spinse in Sìria, in Asia Minore, in Grecia per giungere infine a Roma.

Paolo (Saulo) era nato nella città ellenistica di Tarso in Cilicia, ed era quindì di cultura greca oltre che ebraica. La sua conversione al cristianesimo fu improvvisa. Secondo

gli A�i degli Apostoli, venne “folgorato” mentre su ordine del Sinedrio si recava a Damasco, per contrastare i membri della nuova se�a cristiana. Il giovane Paolo si dedicò subito ad una fervida a�ività missiona-

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VITA PARROCCHIALE

ria: dal 49 al 52 fece un lungo viaggio che da Antiochia di Siria lo condusse fino in Grecia.

La sua missione segnò il passaggio del Cristianesimo in Europa: Paolo, non senza contrasti con le autorità romane e con glì ebrei locali, risiede�e per circa due anni nella greca Corinto, dove fondò una nutrita comunità cristiana.

Qualche anno dopo si trasferì ad Efeso per dedicarsi all’evangelizzazione dell’Asía Minore, ma nel 58 d.C. fu coinvolto in un tumulto anticristiano provocato dagli argentieri della ci�à, che traevano gran-

di profi�i dalla fabbricazione di ogge�i preziosi per il grande santuario di Artemide. Gli affari di questi artigiani erano ovviamente minacciati dalla nuova religione, contraria all’idolatria.

Dopo questo episodio, Paolo lasciò Efeso e nel 60 d.C. fu arrestato a Gerusalemme e, essendosi appellato all’imperatore come gli consentiva il suo status di cì�adino romano, fu consegnato alle autorità romane.

Fu quindi condo�o a Roma, dove fu processato ed assolto.

Riprese l’a�ività missionaria, ma intanto Nerone aveva cominciato a

La Torre 1/2009 perseguitare i cristiani.

Paolo venne nuovamente condotto a Roma, e questa volta il processo si concluse a suo sfavore. Condannato a morte, fu decapitato, probabilmente nel 65 d.C., alle porte dì Roma, nel luogo dove oggi sorge la Basilica a Luì dedicata.

Il corpus degli scri�i dì S.Paolo (Le�ere) è composto di 14 epistole.

La teologia di Paolo trova il suo punto genetico e catalizzante nel Mistero Pasquale di Cristo morto e risorto.

Don Fabio

MEDITAZIONI LAICHE

LA PRIMA VIRTU’ TEOLOGALE: LA FEDE Che cos’è la Fede ?

Molti dicono “ un supremo ci deve essere “ ; “ io sono un credente ca�olico, anche se non vado in chiesa “ ; “io credo in quello che mi hanno insegnato i miei genitori “ ; “sono nato cristiano e mai abbandonerò questa fede ! “ “Io non credo a tu�o quello che dicono i preti, ma in Dio ci credo “.

Quante volte sentiamo queste espressioni !

C’è una frase: “chi mi ha toccato?”, da questa facciamo la nostra riflessione: è tra�a dal fa�o evangelico in cui si racconta di Gesù che , senza farsi pregare, si me�e in cammino per andare a casa di Giairo che gli è venuto a dire: ”la mia bambina sta morendo”.

Una gran folla è a�orno al maestro, e a sentire S.Pietro , tu�i lo stringono da ogni parte.

Nella folla c’è anche una donna, ammalata da 12 anni, che ha un’idea: se gli tocco anche solo il mantello sono guarita ( FEDE ).

Infa�i gli tocca il mantello e subito si sente guarita e , senza far finta di niente , cerca di sparire fra la gente.

Ma non ha fa�o che due passi che subito una voce la raggiunge : è quella del Maestro “Chi mi ha toccato?” e una seconda volta “Chi mi ha toccato il mantello?”

Gli Apostoli intervengono “ ma con tu�a questa gente ! “. Una donna tremante gli si ge�ò ai piedi: “figlia mia” – proprio così disse “la tua fede ti ha salvata”; una frase da me�ere assieme a quell’altra che dirà poco dopo a Giairo “continua ad avere fede” e sopra�u�o quella che dirà alla piccola morta ”bambina, alzati!”.

A questo punto viene da fare un’alta riflessione: quante volte Gesù ha de�o ai suoi miracolati “va e non dirlo a nessuno!”

Ora che questa donna sta andandosene senza aprire bocca, ma con il cuore che le scoppia di dentro di gioia

e di gratitudine, lo vuole me�ere in piazza!

Certo aveva da correggere o suggerire qualcosa, forse la fede di quella donna non era matura , o forse voleva far sapere a tu�i che non è il mantello che guarisce o che condanna, ma è la nostra testa che deve credere e il nostro cuore che deve amare o per farci capire la sua bontà e sapienza.

Più invecchio e più mi convinco che l’uomo per natura è portato alla religione, ma non alla fede.

Pensiamo agli Apostoli, erano in stre�issima amicizia e avevano fiducia in Lui, credevano che egli fosse veramente il figlio di Dio, per Lui avevano abbandonato casa ed ogni cosa e si erano votati anima e corpo alla Sua causa. Eppure poco prima di salire al Cielo, Egli li chiama “uomini di poca fede”.

La Fede è qualcosa di radicale e di vitale ; la fede è quella cosa che distingue il cristiano dagli altri uomini; è una cosa che solo chi conosce Cristo può possedere.

Di fede ce n’è una sola.

Dunque, vi chiederete , ma chi possiede la fede ?

Possiede la fede solo colui che agisce, pensa e ama in Cristo e con Cristo: questo significa guardare e pensare le cose come le guarda e le pensa Gesù ; che bisogna giudicare secondo il suo punto di vista e che bisogna amare secondo la sua misura.

Certo non è facile, ma col suo aiuto tu�o diventa più semplice ; per questo “il giusto vive di fede “ ( le�era di S.Paolo agli Ebrei).

E’ quindi necessario che ognuno di noi , ogni giorno , chieda a Dio il grande dono della fede ed alimenti questo dono con la pratica delle buone opere, perché in tal modo possiamo giungere alla nostra salvezza eterna.

Mary

La Torre 1/2009

VITA PARROCCHIALE

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FESTA DI SAN GIULIO D’ORTA

Una tradizione rovasendese del tempo che fu?

C�� �� ��� G����� Secondo la tradizione, san Giulio era un greco e nacque nell’isola di Egina nella prima metà del secolo IV da famiglia cristiana; giovanissimo assunse gli ordini sacri, diventando sacerdote con il fratello Giuliano che fu ordinato diacono. In seguito probabilmente all’imperversare delle do�rine eretiche ariane, A�raversando l’Istria i santi fratelli Giulio e Giuliano giunsero in Italia compiendo lungo il loro cammino un’infaticabile opera di evangelizzazione: passando di ci�à in ci�à ba�ezzavano nuovi crisatiani, scacciavano demoni, curavano infermi, compivano miracoli ed erigevano altari e chiese.

A�raverso strade traverse, giunsero nell’alto Novarese, nei pressi di Gozzano; qui costruirono la novantanovesima chiesa. Proprio in questa occasione si verificò un fa�o miracoloso che meritò a san Giulio il titolo di potente prote�ore contro le fiere: un lupo, uscito dai folti boschi vicini, si avventò sul bue che trainava un carro carico di pietre e ma�oni destinati alla costruzione della nuova chiesa di Gozzano e lo sbranò; san Giulio, prontamente accorso, dopo avere richiamato la belva dalla fi�a boscaglia, o�enne che il lupo si aggiogasse ai suoi piedi.

San Giuliano rimase a guidare la comunità di Gozzano, mentre san Giulio scelse di proseguire la sua missione fondando un’ultima chiesa su un’isola vicina, al centro del poco distante lago d’Orta. Dopo avere miracolosamente raggiunto l’isola stendendo il mantello sulle acque, la liberò dai serpenti che infestavano e rendevano inabitabile quel lembo di terra lacustre e, qui, diede inizio alla costruzione della centesima chiesa, che fu dedicata ai dodici Apostoli. In quella stessa chiesa scelse di essere sepolto dopo la sua

La statua di San Giulio venerato a Rovasenda

morte che avvenne nel 401, il 31 gennaio, giorno in cui è ancor oggi celebrata la sua festa.

P����� ��� G����� � �������� � R�������� Non si ha traccia di come e quando la devozione a san Giulio sia incominciata a Rovasenda. In molte parrocchie limitrofe il Santo di Orta era invocato contro i lupi fin dal tardo Medioevo.

Anche a Rovasenda era stata re�a una chiese�a dedicata a questo santo: quest’oratorio è citato per la prima volta in una visita pastorale del 1597 nella quale si legge: “Visitavit ecclesiam Sancti Julii, redditus duorum aurorum annuis annexam parrochiali, quae pari modo est destructa, nec in ea celebratur.” Documenti della fine del ‘600 a�estano che san Giulio era invocato come compatrono insieme a san Benede�o abate.

Molto verosimilmente però la popolarità di san Giulio si intensificò

nel periodo della terribile invasione dei lupi che, a partire dagli inizi del 1800, afflissero le nostre zone per parecchi decenni.

La situazione diventò preoccupante verso il 1820, quando le autorità svizzere presero serie misure per cacciare le fameliche belve dai propri confini.

In pochissimi anni i lupi invasero a branchi le lande della baraggia ed i boschi prealpini. Le autorità locali cercarono di correre ai ripari istituendo laute ricompense per chi fosse riuscito ad eliminare queste belve. L’intendente di Sua Maestà della provincia di Vercelli stabilì una ricompensa variante da 25 franchi per un lupo�o, a 200 franchi per una lupa pregna, per chi avesse comprovato l’uccisione, presentando le gambe mozze dell’animale.

Innumerevoli furono i danni e le stragi apportati al bestiame; non mancarono nemmeno clamorosi fa�i di sangue: a Sostegno il 2 se�embre 1816 la decenne Angela Maria Tamonino fu sbranata nel campo chiamato Bonda, mentre era intenta a tagliare erba. A Ga�inara un altro ragazzino, un certo Scribanti de�o “Quasazza”, fu aggredito dai lupi mentre stava dando da mangiare ad una nidiata di merli; fu trascinato lontano e sbranato dai lupi fra le urla dei suoi compagni. Il fa�o destò tanto scalpore che ancor oggi il luogo dell’accaduto è ricordato come “Prato delle ossa”. Tragici fa�i di sangue furono segnalati anche a Masserano, Roasio, Buronzo.

Fu verosimilmente in quel periodo che i fedeli di Rovasenda si affidarono alla particolare protezione di san Giulio; l’oratorio del cimitero vecchio, intitolato a questo santo, divenne meta di ferventi e devote processioni e si fece voto di recarsi in pellegrinaggio presso la tomba di san Giulio ad Orta ogni 31 Gen-

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VITA PARROCCHIALE

naio. Successivamente, ma in epoca imprecisata, furono anche istituiti i priori di san Giulio: fu il pievano don Pilade Garrone ad introdurre quest’usanza. Il priorato diventò per tradizione appannaggio dei muratori che facevano a gara per accaparrarsi la carica. Nel 1970 si decise di sopprimere la nomina dei priori e di celebrare la festa in forma più dimessa. In controtendenza a questo però, si riprese ad andare all’isola di S. Giulio ogni 31 Gennaio.

L� ��������� ��� �������� �� �� �������������� ���’I���� San Giulio è universalmente riconosciuto come patrono dei muratori: questa singolare devozione si deve alla sua infaticabile opera di costrut-

tore di chiese ed anche ad un miracolosa guarigione di un operaio di Brebbia, intento alla edificazione di una chiesa, cui san Giulio restituì il pollice che il muratore si era incautamente tagliato con una scure.

La tradizione del pellegrinaggio rovasendese ad Orta in occasione del 31 Gennaio, festa di S. Giulio, è stata in questi ultimi anni un’usanza consolidata: la delegazione rovasendese composta da muratori, falegnami, artigiani che lavorano nel campo dell’edilizia, so�o la guida del parroco, non è mai mancata; quest’anno per la prima volta, non si è riusciti a formare il gruppo.

Il nostro infaticabile impresario Crevola Teresio, da sempre alla testa dell’organizzazione dell’evento,

La Torre 1/2009 non ha trovato seguito ed ha dovuto ripiegare su un pellegrinaggio strettamente famigliare. Colpa della crisi? Forse no; o non solo! Oltre al naturale affievolirsi di tu�e le iniziative, c’è da me�ere in conto che la manodopera locale, fa�a per lo più di gente giovane e straniera, è estranea alle nostre usanze e non sembra nutrire grande interesse per questo genere di cose. Gli anziani del se�ore, quelli che facevano da carro trainante, non ci sono più o non riescono più a partecipare per problemi di età o di salute.

Speriamo che san Giulio non ce ne voglia e continui, nonostante questa nostra mancanza, ad assicurarci la sua protezione.

F.C.

“LAST MINUTE” dalla Parrocchia Giovedì 13 Febbraio presso la Chiesa di Rovasenda, alle ore 21.00,si è effe�ata per la prima volta l’incontro zonale di Preghiera per i bambini ed i giovani, dell’Unítà Pastorale di Arborio, Rovasenda, Ghislarengo, Lenta, Oldenico, Buronzo e Olcenengo.Una “mini Via Crucis” densa di commenti, itinerante attorno ai terreni parrocchiali, è stata vissuta e celebrata con a�enzione e silenzio,da una cinquantina di ragazzi di età compresa fra gli o�o ed i venticinque anni; a questa cerimonia è seguito in Oratorio un momento conviviale dando spazio oltre che alla “ rifocillazione” anche alla conoscenza reciproca.

Martedì 17 Febbraio alle ore 16,30 presso la casa di riposo Beraud,è stata celebrata per i residenti una S.Messa in ricordo dei defunti fondatori Beraud-Succi.

Al termine, il Pievano ha celebrato per tu�i gli anziani astanti il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.

Giovedì 19 Febbraio alle ore 21.00 in Chiesa, Don Fabio ha tenuto una “LECTIO DIVINA” sulla figura di San Paolo Apostolo nel bimillenario della nascita, comprendente un’accurata analisi biografica del Super apostolo unita alla le�ura (in “forma schematica) del corpus paolino. Quarantacinque i parrocchiani partecipanti.

Sabato 21 febbraio, presso l’oratorio,Parrocchiale si è svolta per tu�i i bambini e ragazzi, la Grande Festa di Carnevale con tanto di carro allegorico sfilante per le vie principali del Paese. I giochi seno stati eseguiti nella stru�ura-palestra vicina alla circonvallazione. Don Fabio ha parlato ai fanciulli su “Gesù nostro tesoro nascosto”.

Domenica 22 febbraio, alle ore 11.00, si è ce1ebrata la Messa per i coscri�i delle classi 1990-91.I ragazzie e le ragazze- Marcon Alessia, Fagnola Serena,Corbe�a Riccardo,Perdomi Alessandro,Tafuro Demetrio, Baronchelli Elísa, Ba�agíon Sara, Musardo Emanuele, Monteu Lothar, Fassone Marco- sono stati i protagonisti assoluti della Celebrazione Eucaristica, animandola nelle le�ure e nel servizio a1l’altare. Don Fabio,nell’omelía, li ha ricordati ed esortati ad essere sempre testimoni del Cristo nel quotidiano lavorativo e scolastico.

Martedì 24 febbraio alle ore 12,00, il Pievano ha benede�o la fagiolata organizzata e cucinata dai coscritti delle classi 1990/91.

Alle13,00 presso il Bar Tra�oria Stazione, si è tenuto il pranzo dei coscri�i a cui ha partecipato anche il nostro Parroco, testimoniando 1’amicizia ed il sostegno sincero ai novelli dicio�enni che gentilmente l’hanno invitato.

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LA PAGINA DELLA POESIA

La Torre 1/2009 FIORDALISI E PAPAVERI

LUNA PIENA

Un giorno che madre Natura per i campi andava Arrivò presso un campo di grano.

Era maturo, color dell’oro, ma qualcosa gli mancava.

Rimase un a�imo a pensare poi sulla fronte si ba�è una mano.

Ma certo! Era un campo senza colori!

Ed i colori erano solo quelli dei fiori!

Alzò una mano al cielo e cambiò colore al campo di grano che era uno splendore!

Fioriron fiordalisi color azzurro cielo, che si notavan da lontano per il lungo stelo.

Fu la volta dei papaveri dal bel rosso carminio ma delicati, ai quali cadean i petali appena dal vento sfiorati.

Quel che fece madre Natura per molto tempo così andò ed il campo di grano una tavolozza da pi�ore diventò.

S’ aggiunse poi del cardo selvatico il bel viola naturale, pianticella pregiata perché officinale colla sua foglia spinosa e lanceolata pungea le mani se veniva toccata.

Ma un triste dì il progresso ci sfornò un prodo�o miracoloso Selezionato, mirato, ma altre�anto velenoso!

L’era dei diserbanti e dei pesticidi era arrivata!

Mai vista tanta fru�a così bella e colorata!

Peccato che tu�a questa bellezza fosse alle analisi quasi avvelenata.

Le cose coi diserbanti furono ancor peggiori.

Falde acquifere inquinate ed aria satura di fetori.

I primi a far le spese furono i cardi appena sbocciati poi fu la volta dei fiordalisi e papaveri da tempo spuntati.

Pochi giorni dopo il grano era una bellezza non più piante infestanti, una vera ne�ezza!

Però passato che fu ancora qualche giorno, cominciarono ad ingiallir le piante a�orno.

Le robinie erano sul punto di morire ed i vicini pioppi cessarono al vento di stormire.

Piangeva un usignol dal melodioso canto triste e amaro “ che faccio del mio nido se non ho più foglie di riparo?”.

Intanto i fiordalisi scomparvero in ogni dove, mentre i papaveri andarono a fiorire altrove.

Un bel dì che madre Natura di lì passò vide lo scempio che era stato fa�o e da allora all’uomo si ribellò.

Ed ora non si sa più cosa pensare tu�o è già stato fa�o per distruggere ed avvelenare.

Terra, acqua e aria tu�o è avvelenato di questo passo ormai il Pianeta ha il tempo contato.

Le mala�ie più terribili trionfano sull’uomo e gli animali, perché anche i nostri cibi non son più naturali.

Gli esperti dicono che indietro bisogna ritornare ma chi ha la formula che insegna da che parte incominciare?

I grandi esperti hanno sempre la formula magica da sfornare formula che alla fine è saggio non applicare!

Passata è la no�e in un soffio.

Al mio ritomo mi aspe�avi oh luna piena.

Il tuo chiarore, quasi diumo, mi abbracciò per un istante.

Pervaso fui di tenerezza ed un brivido mi colse.

Solo tu amante mia, sai donarmi pace e serenità.

Eraldo ***

Il mio cuore ebbe un sussulto.

Tra le pieghe del tuo volto scorsi un lieve sorriso.

Come sarebbe bello poterti abbracciare.

Un tuo solo bacio placherebbe la mia sete d’amore.

Ma ora è tardi.

A domani cara amante mia

Rovasenda, 22 agosto 2008

1950/1951 VINTESINQUESIM ’D MATRIMONI N mes la fioca sü la strà Na foto l’è stac s-scatà.

Duj masnà cun j bisnonu Papa e mama e duj nonu.

Jen ‘nmurtalà na fèsta facia ‘n cà Vintesinc ‘agn d matrimoni ‘d mama e papà.

Na fila d gabi da cuntur Riseri bianchi tüt antur.

Stubia auta ‘ntla risera Ntla foto: autügn, istà, inver e prümavera.

‘L risturant I’ è stac n casiña.

La mama l’è pripara ‘f disne ‘n cusiña.

Casaroli sul putagè, pieñi d roba da mangè, galiña, giarët, tastiña, sausisa ntla pelia na buña panisa.

La turta?

Na fila d gabi da cuntur Riseri bianchi tüt’antur!

Vanna Fornara

Marcellino

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VITA SCOLASTICA

La Torre 1/2009

ALLA SCUOLA MATERNA E...

Inarrestabile l’a�ività dell’Asilo che, dopo la tradizionale recita di Natale di cui pubblichiamo alcune belle immagini,, ha già in programma una serie di a�ività e di iniziative da realizzare nei prossimi mesi. La più imminente sarà la Festa di Carnevale, il giovedì grasso, che vedrà la partecipazione del mago Gianni Giannini. Per la prossima primavera invece, sono previste una serie di uscite sul territorio: la prima sarà a marzo ed avrà come meta un paese (ancora da definire quale) nel novarese, dove i bambini parteciperanno alla Festa degli Alberi, organizzata con Lega Ambiente e Regione e pianteranno simbolicamente dei piccoli alberi.

Per proseguire il discorso sulle emozioni - ovvero il filo conduttore scelto per quest’anno scolastico- prossimamente si svolgerà una gita alla Ludoteca Comunale di Biella, dove i bimbi avranno modo di fare esperienze di laboratorio ludico (giocoso) legate a questa tematica. La destinazione sarà raggiunta utilizzando i mezzi pubblici, il treno ed il bus urbano, per valorizzare il tema del rispe�o ambientale. Infine, la gita che completerà il discorso legato alle emozioni, sarà quella al Rece�o di Candelo ed anche in questa occasione i piccoli partecipanti saranno coinvolti in laboratori ed a�ività.

In a�esa di poter documentare la buona riuscita di tu�e queste iniziative, auguriamo un grande in bocca al lupo alle maestre Lella e Paola e ai bambini!

Nelle foto tre momenti del riuscitissimo saggio natalizio

La Torre 1/2009

VITA SCOLASTICA

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...ALLA SCUOLA ELEMENTARE La nostra scuola elementare continua a stupirci: dopo essersi aggiudicati un viaggio premio a Roma grazie ad un concorso vinto, gli alunni e le maestre sono nuovamente coinvolti in un’ iniziativa dal titolo “Bulli di Sapone”.

Il concorso, patrocinato dal comune di Vercelli, è indirizzato alle scuole ed invita i ragazzi a rifle�ere sul tema del bullismo. Lo scopo del proge�o è sensibilizzare i più giovani su questo problema, rendendoli consapevoli della sua esistenza ed evitando così che a loro volta si ritrovino ad essere “ vi�ime “ o “bulle�i”. Le regole del concorso prevedono che i partecipanti raccolgano materiale su questo tema e lo rielaborino a seconda della loro fantasia, scrivendo storie, inventando giochi di ruolo e disegnando cartelloni.

I lavori delle singole scuole saranno esposti a Vercelli in Santa Chiara nelle giornate della legalità che si terranno nella seconda metà di marzo in date ancora da definire.

A partecipare al concorso sono i

più “grandicelli” della nostra scuola: le classi 4^ e 5^ che hanno lavorato al proge�o nelle ore di Educazione alla Salute, materia trasversale in tu�e le discipline, diventata negli ultimi anni obbligatoria. Date queste premesse, se dovessimo descrivere la Scuola Elementare di Rovasenda con un agge�ivo, il più appropriato sarebbe sicuramente: interdiscipli-

nare. Ciò è assolutamente positivo perché è importante che anche i più piccoli vengano sensibilizzati sulle tematiche sociali di a�ualità. Attendiamo al più presto i risultati del concorso e ancora una volta ci complimentiamo con maestre ed alunni per la loro intraprendenza ed apertura verso nuovi proge�i!

Federica

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VITA CIVICA

La Torre 1/2009

Considerazioni anagrafiche 2008

Siamo ancora sotto la soglia dei 1.000 abitanti, ma aumenta il numero delle famiglie (+4) Alla data del 31 dicembre 2008 gli abitanti di Rovasenda risultano essere 991, con un incremento di n.1 abitante rispe�o al 31/12/2007, continuando ad essere ampiamente negativo il saldo tra nati e morti.

Infa�i nell’anno 2008 i nati sono stati 6 (un solo maschio e 5 femmine) ed i morti 19, con una differenza negativa di -13 (nel 2007 la differenza era stata di – 18), differenza in parte compensata dal saldo positivo tra gli immigrati (43) e gli emigrati(29).

Il numero delle famiglie al 31 dicembre 2008 è di 435 (alla stessa data del 2007 erano 431); si registra in paese 1 convivenza.

I matrimoni nell’anno sono stati 5, di cui 3 in Comune e 2 fuori Comune.

Maschi

Femmine

Totale

Popolazione al 31/12/ 2007 Nati nel 2008 Morti nel Comune Morti fuori Comune Totale morti Differenza tra nati e morti Immigrati da altri Comuni Immigrati dall’estero Totale immigrati Emigrati in altri Comuni Emigrati all’estero Altri Totale emigrati Differenza tra iscri�i e cancellati

489 1 2 8 10 -9 14 5 19 15 0 0 15 4

501 5 4 5 9 -4 20 4 24 14 0 0 14 10

990 6 6 13 19 -13 34 9 43 29 0 0 29 14

Popolazione al 31/12/ 2008

484

507

991

Matrimoni Per un più de�agliato approfondimento del movimento della popolazio- Nel Comune ne nell’anno 2008, rinviamo il le�ore Fuori Comune alla tabella accanto.

Totale

3 2 5

Numero Famiglie

Convivenze

al 31/12/2007 431 al 31/12/2008 435

al 31/12/2008 1

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

IL PATTUME PER LE STRADE Gentili le�ori, volevo a�irare la vostra a�enzione su una situazione disgustosa ed incomprensibile che non dovrebbe mai presentarsi: l’immondizia sulle strade.

La neve è ormai scomparsa da qualche giorno e più si ritirava e più si iniziava ad intravedere quello che la civiltà moderna ha fa�o negli ultimi tempi: sacche�i di plastica contenenti ogni tipo di sporcizia, fazzoletti, mozziconi di sigare�e, bo�iglie di plastica. Sono il segno dell’ignoranza della gente che, pur vivendo in un paese organizzato e intelligente, continua a fare del proprio territorio un immondezzaio. Le immondizie ai margini delle strade sono una cosa schifosa che definiscono quanto una persona sia indecente e il rispe�o che ha nei confronti del prossimo e di se stesso.

Ho voluto denunciare questo fa�o perché nessuno lo fa, perché è giusto punire il trasgressore di queste impure opere, voglio spronare ognuno a essere più rispe�oso dell’ambiente; a denunciare pubblicamente quando si vedono cose di questo tipo e ad usare la raccolta differenziata. È il modo migliore per preservare e mante-

nere le risorse naturali, a vantaggio nostro e delle generazioni future che il Comune di Rovasenda ci ha messo a disposizione, quindi perché non usarla?

Inoltre vorrei sensibilizzare i nostri abitanti e quelli dei paesi vicini a non ge�are nulla fuori dal finestrino dell’auto nè per terra mentre si passeggia: è un grosso ed importante passo verso la decenza e la bellezza dei nostri paesaggi piemontesi.

Grazie Umberto Maiolani

La Torre 1/2009

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VITA CIVICA

ROVASENDA 100 ANNI FA NATI 1. MINALDI GIOVANNI ANTONIO ANGELO di Pietro nativo di Carisio e di Fornara Aurelia nativa di Bastia di Balocco, nato il 13 gennaio 1908.

2. GARRIONE CAROLINA CANDIDA MARIA PAOLA di Giuseppe nativo di Robella di Trino e di Cavallero Luigia nativa di Trino, nata il 25 gennaio 1908.

3. RONCAROLO FRANCESCO SERAFINO di Giuseppe nativo di Cascine S. Giacomo e di Cacciano�i Malvina nativa di Villarboit, nato il 1° febbraio 1908,; si sposò il 23 febbraio 1946 a Celle Monte con Coppo A�ilia.

4. VERDOIA MARIO CELESTE di Eusebio nativo di Rovasenda e di Bona Luigia nativa di Cascine S. Giacomo,nato il 2 febbraio 1908; si sposò il 3 febbraio 1940 a Roasio con Rossi Giuseppina.

5. VERDOIA GIUSEPPINA di Antonio nativo di Rovasenda e di Fiore Ca�erina di Rovasenda, nata il 2 febbraio 1908; si sposò il 10 giugno 1933 a Rovasenda con Abate Pietro.

6. MACCO TERESA ROSA di Francesco nativo di Rovasenda e di Tosona Maria di Arborio, nata il 2 febbraio 1908; si sposò il 5 febbraio 1939 a Vercelli con Buffa Spirito.

7. COLOMBO GIUSEPPINA di Vi�orio nativo di Rovasenda e di Colombo Giacomina di Prato Sesia, nata il 1° marzo 1908.

8. PERETTI PIETRO GIUSEP-

PE FRANCESCO di Giacomo nativo di Rovasenda e di Vigliani Claudina di Buronzo, nata il 19 Marzo 1908; si sposò in seconde nozze il 30 se�embre 1967 in Candia Canavese con Vercellio Marina.

9. RONCAROLO MARIA CATTERINA di Giovanni nativo di Arborio e di Morona Carolina nativa di Arborio, nata il 21 marzo 1908; si sposò il 1° giugno 1929 in Cascine S. Giacomo con Tromellini Carlo.

10. TAGLIABUE GIUSEPPE ERNESTO di Francesco nativo di Greggio e di Barone Orsola nativa di Ghislarengo, nato il 29 Marzo 1908; si sposò il 30 o�obre 1938 in Calto(Adria) con Villa Corina.

11. FAGA ANTONINO GIOVANNI di Luigi nativo di Buronzo e di Greppi Maddalena nativa di Rovasenda, nato il 12 Aprile 1908; si sposò il 2 marzo 1935 a Lenta con Borella Edvige.

12. GUALA ALDO AMBROGIO figlio di Alfredo nativo di Rovasenda e di Ame�o Zanocchi Atonia nativa di Ghislarengo, nato il 20 aprile 1908; si sposò il 21 agosto 1947 ad Oropa con Curti Rachele ed in seconde nozze il 9 Maggio 1970 a Kensington South Africa con Delmastro Ilda.

13. AVONDO MARTINA figlia di Carlo nativo di Arborio e di Fiore Maddalena nativa di Rovasenda, nata il 20 aprile 1908; si sposò il 29 dicembre 1934 a Rovasenda con Delmastro Pietro.

14. SESSA MARCO figlio di Camillo nativo di S. Pietro Mosezzo e di Cantone Desolina nativa di Gar-

bagna Novarese, nato il 17 Maggio 1908.

15. DELLARA ANNA figlia di Giovanni nativo di Buronzo e di Curti Maria nativa di Rovasenda, nata l’11 giugno 1908; si sposò l’11 agosto 1928 a Ro0pvasenda con Delprino Edoardo.

16. BALDI GIUSEPPE PIETRO figlio di Francesco nativo di Langosco e di Ferraro Teresa nativa di Cascine di Strà, nato il 4 luglio 1908; si sposò il 9 aprile 1932 a Buronzo con Guala Angiolina.

17. OMETTO EDA MARIANNA MARGHERITA figlia di Filippo nativo di Ghislarengo e di Bellinzona Estella nativa di Cascine S. Giacomo, nata il 1° agosto 1908.

18. BERRA MARGHERITA figlia di Ferdinando nativo di Cascine S. Giacomo e di Antoniazzi Agnese nativa di Cascine S. Giacomo,nato il 9 agosto 1908.

19. SANTAGOSTINO ANSELMO MARIO figlio di Antonio nativo di Cascine S. Giacomo e di Spagnola Ercolina nativa di Cascine S. Giacomo, nato il 29 agosto 1908; si sposò il 15 giugno 1932 a Cascine S. Giacomo con Roncarolo Teresa.

20. AIMO ERNESTA DOMENICA figlia di Agostino nativo di Mottalciata e di Gaggio�i Carolina nativa di Arro Biellese, nata il 30 agosto 1908; si sposò il 12 aprile 1928 a Carisio con Umberti Mario.

21. BARTOLINO OTTAVIO MARIO figlio di Francesco nativo di Borgo S. Martino e di Sarogno Teresa nativa di Rovasenda, nato il 13 set-

16 tembre 1908; si sposò il 28 novembre 1931 a Roasio con Rondi Ines.

22. BARILE CARLO ROBERTO figlio di Lino nativo di Ghislarengo e di Conti Rosa nativa di Ghislarengo, nato il 23 se�embre 1908; si sposò il 23 agosto 1934 a Rovasenda con Verdoia Luigia.

23. DELPRINO ALBERTINA figlia di Pietro nativo di Mombaldone e di Chiarlone Lucia nativa di Piana di Genova, nata l’11 o�obre 1908; si sposò il 30 gennaio 1936 a Rovasenda con Secchia Primo.

24. CONTI GIACOMO figlio di Antonio nativo di Caresana e di Picco Maria nativa di Pezzana, nato il 22 o�obre 1908.

25. CURTI GIOVANNI ADOLFO figlio di Giuseppe nativo di Rovasenda e di Roncarolo Margherita nativa di Rovasenda, nato il 26 o�obre 1908; si sposò il 5 giugno 1947 a Rovasenda con Campasso Letizia.

26. BELLOSSI GIUSEPPE GIOACCHINO PAOLINO figlio di Giovanni nativo si Cascine S. Giacomo e di Ghi�ino Rosa nativa di Rovasenda, nato il 28 o�obre 1908; si sposò il 21 luglio 1934 a Masserano con Rupil Angela.

27. CHIESA LUIGI figlio di Giacomo nativo di S. Giacomo e di Baldo Elisabe�a nativa di Buronzo, nato il 14 novembre 1908.

28. FERLA ALDA MARIA figlia di Pietro nativo di Cascine S. Giacomo e di Pavese Adelaide nativa di Oldenico, nata il 15 novembre 1908; si sposò il 26 giugno 1937 a Strona con Pietro Morichini.

29. TOSCANI PIETRO figlio di Giovanni nativo di Pernate (Novara) e di Aglie�i Maria nativa di Pernate, nato il 15 novembre 1908.

30. ABATE PIETRO GIOVANNI

VITA CIVICA ANTONIO figlio di Giuseppe nativo di Rovasenda e di Patriarca Antonie�a nativa di Rovasenda, nato il 2 dicembre 1908; si sposò il 10 giugno 1933 a Rovasenda con Verdoia Giuseppina.

31. TAGLIABUE ATTILIO ALESSANDRO figlio di Giuseppe nativo di Rovasenda e di Ranghino Onorata nativa di Olcenengo, nato il 6 dicembre 1908.

32. BONARDI ANTONIO figlio di Giuseppe nativo di Buronzo e Secchia Caterina nativa di Rovasenda, nato il 6 dicembre 1908.

33. GUALA MARIA NATALINA figlia di Onorato nativo di Rovasenda e di Ferraro Delfina nativa di Rovasenda, nata l’8 dicembre 1908.

34.SECCHIA PRIMO GIUSEPPE, figlio di Angelo nativo di Rovasenda e di Tea Angela nativa di Olcenengo, nato il 20 dicembre 1908; si sposò il 30 gennaio 1936 a Rovasenda con Delprino Albertina.

La Torre 1/2009 CHETTA ANTONIA di anni 20, il 23 luglio 1908.

7. POESIO ARTURO di anni 34 e FRANCO LUCIA di anni 29, il 29 ottobre 1908.

8. BONIOLO FRANCESCO di anni 22 e BASSANO ANNA ANGELA di anni 18, il 19 dicembre 1908.

MORTI 1. BROGLIO SECONDO di anni 42, morto in casa di Guala Antonio il 10 gennaio 1908.

2. BERRA PIETRO di anni 73, morto in casa Cascina Rondolina il 10 aprile 1908.

3. COGGIOLA NDREA di anni 18,morto in casa Cascina Rondino Superiore il 1° giugno 1908.

4. FERRERO ANGELA in DELMASTRO di anni 77, morta in casa propria il 9 luglio 1908.

MATRIMONI

5. RONCAROLO SECONDO di anni 16, morto in casa propria Cascina Pavona il 16 se�embre 1908.

1. TERLA PIETRO di anni 24 e PAVESE MARIA ADELAIDE di anni 23, il 16 gennaio 1908.

6. LEONE LUIGI di anni 1 ed un mese, morto in casa Fiore Giovanni il 24 o�obre 1908.

2. AINA GIUSEPPE di anni 24 e BERRA GUGLIELMINA di anni 21, il 25 gennaio 1908.

7. CARRERA DELFINO di anni 52, morto in casa Cascina Baraccone il 9 novembre 1908.

3. GAZZA ANTONIO di anni 25 e BOTTA GIUSEPPINA di anni 23, il 20 febbraio 1908.

8. COMINOLO ALESSINA ESTELLA di anni 2 e mesi 3, morta in casa propria il 14 novembre 1908.

4. SECCHIA ANGELO di anni 25 e TEA ANGELA di anni 24, il 22 febbraio 1908.

9. Conte CARLO AMEDEO di ROVASENDA e del MELLE, di NOMAGLIO e TAVAGNASCO, primo Presidente della Corte d’Appello a riposo, di anni 86, vedovo della contessa Vi�oria de Grenaud de St. Christophe, morto a Torino l’8 dicembre 1908.

5. MANUELLO AGOSTINO di anni 23 e BUSCAGLIA ROSINA di anni 20, il 29 febbraio 1908.

6. BRUSA CELESTE ANTONIO di anni 25 e GARAVAGLIA ENRI-

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VITA CIVICA

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LINEA DIRETTA DEL SINDACO CON I CITTADINI Siamo ormai prossimi alle elezioni amministrative di giugno e pertanto stringe il tempo per dare a�uazione agli ultimi a�i della nostra azione amministrativa.

Il bilancio per l’anno in corso è già stato approvato dal Consiglio Comunale nei primi giorni di febbraio, non sono previsti aumenti di tariffe, tasse, imposte confermando così l’impegno preso con gli ele�ori nel 2004 di non accrescere le “tasse” comunali.

Non è stato per niente facile mantenere quella promessa in quanto in questi ultimi anni i trasferimenti finanziari dallo Stato sono ulteriormente diminuiti creando non pochi problemi alle casse del Comune. Solamente grazie a una a�enta sorveglianza sulle spese e alla creazione della Unione dei Comuni con Arborio, Ghislarengo e Lenta si è riusciti a migliorare i servizi al ci�adino e a fare investimenti in opere pubbliche. Per queste ultime stanno per iniziare i lavori di realizzazione della pista ciclabile di via Brusnengo, mentre sono ormai terminati quelli di via Lenta. A breve saranno appaltati i nuovi loculi cimiteriali e

luce, gas etc. È un nuovo quartiere che a breve sorgerà in Rovasenda testimoniando in concreto la vitalità del nostro paese. Restano ancora due lo�i liberi della superficie ciascuno di circa 1100 metri quadrati. Entro la fine di aprile verrà effe�uata l’asta per l’assegnazione. In questo caso si procederà con offerta libera aperta a tu�i.

il completo rifacimento dei servizi igienici del cimitero che a�ualmente versano in uno stato di evidente degrado. Tutte queste opere sono a�uate interamente con fondi comunali, la Regione infatti praticamente non ha più qua�rini da destinare ai piccoli comuni.

I qua�ro lo�i di terreno comunale aggiudicati a qua�ro giovani coppie stanno per essere interessati dai lavori di costruzione di altre�ante ville�e e dalla realizzazione delle opere di urbanizzazione: strada, fognatura, acquedo�o,

Il mese di dicembre del 2008 ha visto la scomparsa del cav. Alfeo Vezzù già sindaco di Rovasenda negli anni settanta. Lo ricordo con affe�o e riconoscenza perché è stata una persona che ha profondamente amato il nostro paese prodigandosi sempre, anche quando non ha fa�o più parte della amministrazione comunale, per il bene di Rovasenda.

L’ultima sua iniziativa è stata quella di donare cento euro per ogni nato nel nostro paese nel corso del 2008, la consegna è stata fa�a alle famiglie in concomitanza con la festa degli anziani dell’ o�o dicembre: dopo pochi giorni è mancato.

Ai figli le più sincere condoglianze mie e di tu�o il Consiglio Comunale.

Ing. Giuseppe Delmastro

Vedute della pista ciclabile di Via Lenta da poco realizzata dall’amministrazione comunale.

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VITA CIVICA

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DETERMINAZIONI COMUNALI

STAGIONE INVERNALE 2008/2009 SERVIZIO DI SGOMBERO NEVE E SPARGIMENTO SALE SULLE STRADE COMUNALE AFFIDAMENTO INCARICO Come è già avvenuto per l’inverno scorso, l’Amministrazione Comunale ha concesso l’appalto per lo sgombero neve, al sig. Somera Roberto.

Il costo previsto è stato calcolato in € 2.400,00, tenuto conto che il prezzo unitario richiesto è stato di €42+IVA per l’uso di automezzo e € 18,00 +IVA per il personale.

A seguito delle grandi nevicate che hanno costre�o anche alla rimozione dei cumuli di neve, con pala meccanica e automezzo, si è dovuto adeguare in € 6.400 la somma a disposizione per tali operazioni. ***

EROGAZIONE CONTRIBUTO AL CONSORZIO STRADE VICINALI Con la delibera della Giunta Comunale n. 109 del 10/12/2008 è stato disposto di erogare un contributo di €. 2.025,45.= al Consorzio Strade per contributo spese di manutenzione delle strade consorziate.

le stesse. All’uopo è stata incaricata la di�a Gibbini Massimo di Ga�inara, alla quale andranno € 1.650 + IVA. ***

LAVORI DI REALIZZAZIONE PISTA CICLABILE IN VIA BRUSNENGO Con deliberazione della Giunta Comunale n. 90 in data 10/11/2008 esecutiva, è stato approvato il progetto esecutivo relativo alla realizzazione piste ciclabili in Via Brusnengo, predisposto dal geom. Zanazzo Daniele, che prevede una spesa di € 120.000,00= di cui € 80.728,73= per importo lavori a base d’appalto soggetto a ribasso d’asta ed € 1.800,00= per oneri per la sicurezza non sogge�i a ribasso.

A seguito di gara ufficiosa esperita in data 17/12/2008, aggiudicataria dell’appalto è risultata la di�a RAVAGNANI E�ore, con sede a Cossato, (stessa di�a dei marciapiedi di via Lenta) che ha offerto l’importo di € 66.019,95=, pari ad un ribasso del 18,22% sull’importo a base d’asta pari ad € 80.728,73. ***

***

EROGAZIONI CONTRIBUTI VARI

AFFIDAMENTO INCARICO ED IMPEGNO DI SPESA PER MONTAGGIO E SMONTAGGIO LUMINARIE NATALIZIE

Con la la deliberazione della Giunta Comunale n.

108 in data 10/12/2008, è stato disposto di erogare a favore di Enti diversi e precisamente:

Come è noto, l’anno scorso la nostra Amministrazione Comunale aveva acquistato le luci natalizie che illuminano gli alberi di piazza Libertà, nonché altre luminarie da istallare in piazza della chiesa, sul Municipio ecc.

Si rendeva necessario per tanto, trovare la di�a che potesse provvedere alla installazione e rimozione del-

** CROCE ROSSA So�ocomitato di Ga�inara

€. 130,00

** PARROCCHIA Maria SS. Assunta

€. 140,00

** Redazione “LA TORRE”

€. 600,00

** LEGA TUMORI

€. 130,00

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VITA CIVICA

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“BONUS ENERGIA” ALLE FAMIGLIE IN COSA CONSISTE IL BONUS? Il bonus è uno sconto applicato alle bolle�e dell’energia ele�rica per 12 mesi DA QUANDO DIVENTA OPERATIVO? Il sistema è operativo dal gennaio 2009 ma il godimento del “bonus” può essere retroa�ivo anche per tu�o il 2008. In questo caso,tu�avia, le richieste dovranno essere presentate entro il 31 MARZO 2009.

CHI HA DIRITTO AL BONUS? Possono accedere al bonus tu�i i clienti domestici, intestatari di una fornitura ele�rica nell’abitazione di residenza con potenza impegnata fino a 3Kw, che abbiano un ISEE inferiore o uguale a 7500 euro.

L’ISEE (Indicatore di situazione economica) permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio immobiliare, dei titoli posseduti (conti correnti, azioni, BOT e simili) e del numero dei componenti la famiglia.

Hanno inoltre diri�o al bonus tu�i i clienti ele�rici presso i quali vive un sogge�o affe�o da grave malattia, costre�o ad utilizzare apparecchiature ele�romedicali necessarie per il mantenimento in vita. In questi casi, per avere accesso al bonus, il cliente deve essere in possesso di un certificato ASL. A QUANTO AMMONTA IL BONUS? Per l’anno 2008, il valore del bonus sarà differenziato a seconda del numero di componenti della famiglia anagrafica: 60 euro/anno per un nucleo familiare di 12 persone, 78 euro/anno per un nucleo di 3-4 persone, 135 euro/anno per un nucleo familiare con più di 4 persone.

Il bonus da riconoscere ai clienti che utilizzano apparecchiature ele�romedicali necessarie per il mantenimento in vita del paziente è di 150 euro/anno.

Per l’anno 2009 il valore del bonus sarà di 58, 75 e 130 euro/ anno a seconda del numero dei componenti.

DOVE SI PRESENTA LA DOMANDA PER IL RICONOSCIMENTO DEL BONUS? Per accedere al bonus il ci�adino deve recarsi presso il proprio Comune di residenza.

QUALI DOCUMENTI SERVONO? Il ci�adino che intende fare richiesta di ammissione al bonus dovrà allegare alla domanda (disponibile anche presso gli Uffici Comunali):

-

copia dell’a�estazione ISEE e/o certificazione ASL unitamente copia del proprio documento di identità copia dell’ultima bolle�a Energia Ele�rica.

COME SI OTTIENE L’ISEE? I ci�adini che vogliono o�enere l’a�estazione del valore ISEE devono: rivolgersi ai CAF o presso le sedi dell’INPS e redigere una dichiarazione sostitutiva sulla base di un modulo reperibile presso i CAF e/o INPS contenente informazioni sul proprio nucleo familiare, sui redditi e sul patrimonio di tale nucleo.

Una volta presentata la dichiarazione il ci�adino riceverà da parte dei CAF o dell’INPS il documento ISEE necessario per il riconoscimento del bonus.

COSA ACCADE SE CAMBIANO LE CONDIZIONI GRAZIE ALLE QUALI È STATO RICONOSCIUTO IL BONUS? ** CAMBIO DI RESIDENZA Se il ci�adino cambia residenza durante il periodo di godimento del bonus, dovrà recarsi presso il nuovo Comune di residenza per effe�uare nuovamente la domanda. In questo caso il bonus sarà trasferito sulla nuova abitazione e sarà applicato fino alla scadenza originaria del diri�o. ** VARIAZIONE NUMERO DI COMPONENTI Nel caso in cui, durante il periodo di godimento del bonus, intervengono variazioni nella numerosità del nucleo familiare anagrafico, il ci�adino potrà chiedere l’adeguamento del bonus al nuovo numero di componenti.

IL BONUS È PER SEMPRE O ANDRA’ RINNOVATO? Nel caso di disagio economico, la richiesta di rinnovo dovrà essere presenta ogni anno.

Nel caso di grave mala�ia che imponga l’uso di apparecchiature ele�romedicali il bonus verrà erogato senza interruzione fino a quando sarà necessario l’uso di tali apparecchiature.

QUANDO COMINCERA’ AD ESSERE APPLICATO IL BONUS? Lo sconto in bolle�a comincerà ad essere applicato non prima di due mesi dalla presentazione della richiesta di ammissione presso il proprio Comune di residenza.

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ROVASENDA PAESE D’EUROPA

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“The al castello”:

il nuovo libro di Arnaldo Colombo sarà presentato il prossimo 8 Marzo nei saloni del Castello Quante siano le opere le�erarie e le poesie diale�ali e non, uscite dalla fervida penna di Arnaldo, non è dato a sapere; certamente una marea. “The al Castello” è l’ultima sua fatica finita di stampare nel mese di O�obre scorso dalla Tipografia Grafica Santhiatese Editrice.

Tra�asi di un’opera che abbina al romanzo che vede protagonisti all’esterno del castello Nane e Lea, il racconto della vita interna del castello durante il periodo dell’ultima guerra mondiale. Il titolo prende spunto da quanto ha raccontato nel suo diario, la contessa Maria Luisa madre di Giuseppe (Pino) e Luigi. “Nel taccuino di memorie la nobi-

ldonna scrive che il castello avito si sarebbe potuto chimare “Hotel Rovasenda”, data l’ospitalità che in quei difficili frangenti offriva a diverse persone, di varia categoria, quasi tu�e coinvolte in qualche modo nell’emergenza e nella lo�a bellica. Il “the” veniva offerto a patrioti, latitanti, volontari…. Amici e conoscenti dei figli….

Ed anche congiunti, appartenenti all’antico Casato, come i figli del conte Casimiro di Rovasenda…”

Per piacevole dovere nei confronti dell’amico e collaboratore Prof.

Colombo, La Pro Loco e la redazione de “La Torre”, il prossimo o�o Marzo, organizzeranno la presentazione ufficiale del libro nelle sale del Castello. Il programma della manifestazione sarà reso pubblico per tempo.

NUOVA GESTIONE AL BAR CENTRO Il 2 gennaio vi è stata l’inaugurazione del “nuovo” Bar Centro, dopo un breve periodo di chiusura durante il quale i nuovi gestori hanno praticato un totale ristayling del locale, lasciato prima di Natale da Alessandro Campasso. I titolari sono qua�ro giovani, due dei quali presenti dietro il banco a tempo pieno: Consuelo Marcon, la quale a causa di problemi di salute ha lasciato il suo lavoro da estetista a Fara Novarese e Viole�a Pregnolato che prestava il suo lavoro presso la ditta Francoli di Ghemme. A dar man forte nei momenti di particolare bisogno, ci sono i giovani Marcello Martinelli, marito di Consuelo e Massimiliano Valentini, fidanzato di Viole�a.

Un folto gruppo di amici dei qua�ro, dopo la rituale benedizione dei locali da parte del nostro Pievano Don Fabio e il brindisi beneaugurante, si è congratulato con Consuelo e Viole�a per l’o�imo risultato o�enuto a seguito dei lavori di ristru�urazione (servizi, pavimenti ecc.) e di abbellimento che hanno totalmente trasformato il bar che ha visto, nel tempo, la presenza di parecchi gestori rovasendesi e non. Tu�o è nuovo e perfetto, particolarmente invitante per merito di nuovi colori e design delle pareti, impreziosite con specchi a motivi geometrici. Risultati perfe�i che comunicano allegria e buona accoglienza ai frequentatori.

Come era logico aspe�arsi da gestori giovani e bene informati sulle ultime tendenze, anche l’impronta nella conduzione ha avuto innovazioni. All’ora degli aperitivi, si possono degustare i più invitanti stuzzichini, alla sera dopo cena, vengono servite tu�e le migliori grappe

Viole�a e Consuelo nel nuovo locale

della famosa di�a Francoli e non solo. Nel bar si possono inoltre trovare le più note marche di sigare�e. Con una certa frequenza, vengono organizzate speciali serate “ a tema “ che richiamano nel locale tanti giovani rovasendesi e dei paesi vicini.

Consuelo e Viole�a palesano simpaticamente la loro soddisfazione per i buoni risultati o�enuti nei lavori di abbellimento, tanto da esserne giustamente orgogliose. Pur riconoscendo che si sta vivendo un periodo di congiuntura generale, sperano in un futuro di buon lavoro e di o�imi risultati.

Ai qua�ro titolari, giungano felicitazioni per future soddisfazioni ed i sinceri auguri da parte de “La Torre”.

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ROVASENDA PAESE D’EUROPA

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GRANDI SODDISFAZIONI PER URANO PALMA, ULTIMA MANIERA Mentre i visitatori di se�e musei internazionali, da tempo ammirano le sue opere e non c’è mostra importante che non annoveri suoi capolavori, solo ora mi sono accorto di quanto poco o nulla conosco di Urano; e come me tanti estimatori dei sui legni, delle sue sculture di terra co�a o di bronzo.

Mi è capitato di avere tra le mani un’ importante rivista di arredamento e sfogliandola distra�amente mi sono balzate all’occhio alcune fotografie di mobili che mi ricordavano qualche cosa di familiare.

Leggo l’articolo e vengo a sapere che sono opere disegnate da Urano.

Collabora infa�i con una grande ditta di mobili d’autore. Stupendi tavolini rotondi da salo�o, in legno pregiato e bassorilievi in bronzo- stupendo connubio-, le�i in legno di eccezionale fa�ura, addiri�ura una lampada da tavolo che è stata riprodo�a anche dai soliti copiatori.

Sulla stessa rivista, appaiono grandi opere dell’artista: ad esempio un frontone di un centro residenziale in Sicilia eseguito in calcestruzzo armato di oltre quindici metri di larghezza. Dagli innumerevoli siti internet che parlano di lui ho avuto modo di entusiasmarmi per una grande sve�ante scala esterna di uno stabilimento, in legno e alluminio, per la vetrina in cristallo sfacce�ato di una grande casa di mode, o il grande e spe�acolare portone in bugne di cristallo del castello di Carimate (Como) E ancora, i rivestimenti in formelle di terra co�a a formare le pareti degli ascensori nella hall di un grand’ hotel di Ibiza.

Tu�e realizzazioni di cui lui non parla mai. Ho addiri�ura notato su di un altro articolo di arredamento, la fotografia della sua cucina descritta come capolavoro dell’arte country.

I suoi riconoscimenti anche a livel-

Alcune apprezzate realizzazioni di Urano Palma

lo internazionale, si moltiplicano in continuazione. Proprio nei prossimi giorni – dal 28 febbraio all’8 marzo – la grande fiera di Parma, lo ha invitato – lui solo - a presentare le sue opere nel salone principale delle esposizioni. Ora sappiamo che non esiste

campo dell’arte figurativa ove Urano non lascia l’impronta del suo singolare genio.

Tanti complimenti e auguri di ancor tanti successi!

Dario Pansarasa

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GEMELLAGGIO

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I PARROCI DI PONTCHARRA IN VISITA A ROVASENDA Sabato 7 febbraio Padre Rajmond e Padre Christophe, i due parroci di Pontcharra, accompagnati dall’amico René Baccard, hanno deciso di recarsi a Rovasenda alla scoperta del paese gemello e della popolazione. La visita è stata breve ma intensa. Per prima cosa hanno incontrato il nostro Don Fabio, avendo Silvano come interprete, poi hanno visitato la nostra chiesa con le esaurienti spiegazioni di Federico Carola, dopo di ché abbiamo avuto il piacere di intra�enerci con loro convivialmente alla “Churrascheria”.Una rappresentanza dei fedelissimi del gemellaggio ha partecipato al pranzo per onorare i due illustri ospiti, conoscerli e farci conoscere. Tra una portata e l’altra abbiamo approfi�ato per raccontare qualche particolare del nostro gemellaggio che dura dal 1973 e che ha visto nascere e consolidarsi rapporti di amicizia profondi. Nel pomeriggio li abbiamo accompagnati al Santuario di Oropa. Per loro è stata una novità e per noi una sorpresa trovare tu�o sommerso dalla neve: uno spe�acolo! Dopo una breve preghiera davanti alla Madonna nera siamo ritornati a Rovasenda. Non poteva certo mancare una puntatina alla riseria, per mostrare come si lavora il prodo�o tipico della nostra terra….E poi…sorpresa! Prima di ripartire hanno voluto concelebrare la Messa con Don Fabio. Per tu�i i Rovasendesi è un onore, anche se, come ha de�o giustamente don Fabio, non hanno potuto celebrare a più voci poiché Don Fabio non parla francese e i due parroci di Pontcharra non parlano italiano.

Noi ci auguriamo però di aver stimolato la loro curiosità ed il loro interesse così da poter creare i presupposti per una lunga collaborazione tra le nostre due parrocchie, come esisteva in passato tra Don Mario e Don Sante.

Per ora abbiamo o�enuto l’impegno di Padre Rajmond e Padre Christophe ad essere presenti a Rovasenda per l’inaugurazione del coro ligneo e la promessa da parte di Don Fabio di accompagnarci a Pontcharra per la festa della rosière.

Merci e à bientôt.

Ileana Vezzù

Novità nell’ambito dell’Associazione Amitié Pontcharra-Rovasenda Il 23 gennaio 2009 a Pontcharra si è tenuta l’assemblea generale dell’Associazione Amitié Pontcharra – Rovasenda, durante la quale sono stati ele�i tredici nuovi membri del Consiglio di Amministrazione qui di seguito elencati: Adeline Assu�a, George�e Bernard, Sabrina Casciu, Corinne Cecon, Claudine Clédat, Palmira Grande, Albert Hal�ermeyer, Monique Hal�ermeyer, Edith Le Goaller, Maurice Monon, Gine�e Roche, Christiane Rochigneux, Guy Spendeler, oltre a Marie-Rose PROCACCI et Jeannine BUCH in rappresen-

tanza del Comune di Ponthcarra, Ileana Vezzù in rappresentanza del Comune e della Pro Loco di Rovasenda, René BACCARD quale socio fondatore del gemellaggio, Lucie RIZZARDI dell’Ufficio turistico del Grésivaudan e André ROCHE in rappresentanza dell’Associazione Les amis de Bayard.

Durante la riunione sono stati presentati all’assemblea il resoconto delle a�ività svolte nel 2008 ed i proge�i per il 2009. Tra quelli del corrente anno spicca lo scambio scolastico; le date previste sono: dal 27 marzo

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GEMELLAGGIO

al 3 aprile in Italia e dal 19 al 26 aprile a Pontcharra. Ci auguriamo che anche quest’anno ci siano le famiglie disponibili ad accogliere gli studenti francesi.

Questo proge�o acquista un’importanza capitale dal momento che i giovani rappresentano l’avvenire degli scambi e del gemellaggio.

A tal fine i nostri gemelli francesi sostengono lo scambio scolastico organizzato dalla scuola, sopra�u�o da Madame Davie, Preside del “ Collège” e da Nicole Sovy, Professoressa d’italiano, finanziariamente e materialmente (con l’aiuto e la presenza umana).

Nella successiva riunione del 30 gennaio sono stati ele�i i componenti del nuovo Consiglio Dire�ivo: - Christiane Rochigneux, presidente, - George�e Bernard et Maurice Monon, vice-presidenti, - Claudine Clédat, tesoriere, - Albert Hal�ermeyer, tesoriere aggiunto, - Edith Le Goaller, segretario, - Sabrina Casciu, segretario aggiunto, - Palmira Grande et Gine�e Roche, responsabili degli scambi.

Nella stessa riunione sono state altresì accolte le dimissioni da Vice-presidente di Joseph Salemi.

Pur rispe�iamo la sua decisione de�ata presumibilmente da gravosi impegni di lavoro, gli chiediamo di conservare i buoni rapporti di amicizia e di grande collaborazione profusi in tu�i questi anni. Joseph per noi rappresenta una certezza, quella di avere sempre la risposta giusta e l’aiuto desiderato in ogni momento, a qualsiasi ora del giorno e/o della no�e.

La sua disponibilità ad agire in sinergia con me, con noi è sempre stata la nostra forza.

Per questo Joseph, dalle pagine de “La Torre” ti diciamo non ci abbandonare.

Ileana Vezzù ***

notizia flash I nostri amici dell’associazione Amitié Pontcharra Rovasenda hanno lanciato l’idea di realizzare a Rovasenda la “Cena francese” come alternativa alla “Cena italiana” che è ormai entrata a far parte della tradizione. I nostri validi rappresentanti della Pro Loco hanno acce�ato di buon grado la proposta e al momento a�uale stanno già vagliando le varie possibilità.

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DALLA PRO LOCO

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PANETTONE E VIN BRULÉ La vigilia di Natale, dopo la Messa di Mezzano�e, che ha visto la partecipazione di tanti giovani, la Pro Loco ha ricevuto nelle sale del castello, recentemente abbellite, i rovasendesi per brindare al Natale con pane�oni e corroborante vin brulé come ormai vuole la tradizione.

Nella sala grande, un enorme tavolo, stracolmo di grandi fe�e di pane�ore e di pandoro ha accolto i tantissimi intervenuti, mentre vari inservienti mescevano bollente vin brulè particolarmente indicato per contrastare il freddo della no�e.

Nella prima sala, anche quest’anno vi è stata la copiosa raccolta del-

le adesioni al nostro notiziario “La Torre”.

Ai tanti sostenitori, è stato distribuito un simpatico ogge�o ricordo a premiazione della loro tempestiva adesione per l’anno 2009. Maria Grazia, Carlo e Saimone, con la partecipazione di Babbo Natale (Paolo Baie�i), hanno rilasciato ricevute e doni per oltre un’ora, contandosi alla fine, oltre una se�antina i primi estimatori del nostro Notiziario giunto ormai ormai al quarantanovesimo anno di vita.

Con le note di inni di Natale, i tanti intervenuti hanno festeggiato la vigilia di Natale, scambiandosi auguri e saluti, infervorati anche dalle ripe-

tute degustazioni del buon vin Gattinara brulé, particolarmente indicato per sciogliere lingua e esternare sentimenti festosi.

I primi a lasciare il castello sono stati i giovani, la cui serata era appena all’inizio. Tu�i gli altri sono rincasati verso le due, con abbracci e pacche sulle spalle, augurandosi Buone Feste e Buon Anno 2009.

I responsabili della Pro Loco, hanno ricevuto dai presenti, congratulazioni e consensi per il buon esito dei lavori di abbellimento effe�uati alle sale che ospitano la sede operativa del loro sodalizio.

D.P. La raccolta dei primi sostegni per “La Torre”

Gli auguri dei rovasendesi con pane�one e vin brulè

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LA PAGINA DEI GIOVANI

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IL FENOMENO “FACEBOOK” Sempre più spesso si sente parlare di Facebook, il social network che è diventato sempre più popolare nell’ ultimo anno, tanto da configurarsi come un vero e proprio fenomeno di costume. Ma che cos’è esa�amente un social network? Esso è uno strumento di comunicazione virtuale utilizzato nel web per rimanere in conta�o con le persone in tu�o il mondo. I social networks più popolari sono MSN e Skipe, de�i programmi di “istant messaging” perché permettono di cha�are con gli amici, di inviare messaggi e riceverne risposta in tempo reale, conoscendo il loro indirizzo e-mail.

Facebook va oltre questa idea, perché per rintracciare qualcuno non servono indirizzi e- mail o dati particolari, basta digitare nome e cognome nel motore di ricerca del database per veder comparire come per magia il conta�o della persona ricercata (se iscri�a al sito ovviamente!).

A questo punto viene inoltrata una richiesta di “amicizia”e sarà il “rintracciato” a decidere se acce�arla o ignorarla. Se la richiesta è confermata si diventa amici e si ha accesso alla pagina personale o profilo dove sono contenute informazioni sulla vita privata personale, foto, conta�i ed informazioni divertenti. Facebook è quindi una sorta di vetrina nella quale gli utenti decidono come esporsi: si possono inserire informazioni sul lavoro, sulla scuola, sullo stato personale, sulle proprie visioni politiche o religiose, su film o cantanti preferiti, sui libri che si legge; si può dichiarare il proprio umore, mostrare l’esito di test spiritosi, ma non si deve necessariamente esternare i propri pensieri come in un blog. Si può insomma decidere cosa mostrare di se stessi e come. È stato appurato che Facebook crea una sorta di dipendenza: una volta registrati si sente il bisogno continuo di conne�ersi per vedere lo stato degli amici, aggiungere foto o commentare quelle di altri, verificare se nuove richieste di amicizia sono state inoltrate ecc ecc. Inoltre è possibile diventare “fan”,di a�ori, cantanti e di tut-

te le più svariate categorie di ogge�i; si può diventare membri di un “gruppo” o crearne uno. In sintesi è un modo virtuale per divertirsi e tenersi in conta�o con amici reali.

Questa Facebook addiction (totale dipendenza) ha contagiato tu�e le fasce di età e tantissimi ambienti sociali, anche le principali aziende e personaggi pubblici sono iscri�i. Il fenomeno nasce in ambito studentesco, il creatore stesso è uno studente di Harvard che nel 2004 concepisce il proge�o come una rete di comunicazione per gli universitari. Facebook è diventato oggi oggetto di studio dei sociologi ed ha avuto un’ espansione planetaria grazie sopra�utto al passaparola.

Tu�o ciò è da un lato curioso ma dall’ altro preoccupante perchè ha suscitato diba�i e controversie circa il problema della privacy. È necessario sapere che tutto ciò che viene pubblicato su Facebook diventa automaticamente di dominio pubblico, in quanto tu�i gli amici possono visualizzarlo. Inoltre Facebook si arroga il diri�o di trasme�ere a terzi le informazioni presenti sul profilo degli utenti. Per evitare situazioni spiacevoli, è meglio stare a�enti a ciò che si inserisce nel proprio profilo e sopra�u�o fare a�enzione agli altri utenti, non tu�i sono “amici”, dietro qualcuno di loro potrebbe celarsi un hacker! (un pirata informatico). Nonostante questa parentesi, Facebook si è configurato come un valido mezzo di comunicazione sociale ed il successo e l’espansione che sta avendo sono stati decretati dall’ interesse che il pubblico ha dimostrato nei suoi confronti.

Tu�avia ci si chiede se il fenomeno sia solo una moda del momento e per quanto tempo questa “industria della comunicazione” continuerà ad imperversare nella vita quotidiana dei milioni di persone registrate.… Intanto anche un buon numero di rovasendesi, giovani e non, è presente su Facebook, chissà che possano diventare tu�i “fana” de “La Torre”…

FEDERICA

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LA PAGINA DELL’AGRICOLTURA

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LA FESTA DI SANT’ANTONIO E DEL RINGRAZIAMENTO Sabato 17 gennaio, a cura della Coldire�i di cui è Presidente Roberto Tomatis, si sono svolte in contemporanea la Festa del Ringraziamento e quella di Sant’Antonio.

Un tempo era la festa della benedizione dei tra�ori e degli animali domestici e da allevamento, il giorno in cui venivano benede�i i cavalli, le mucche e le loro stalle. Anticamente questa ricorrenza era molto più sentita in quanto veniva benede�o ciò che perme�eva il sostentamento delle famiglie in quanto l’economia domestica derivava principalmente da ciò che si produceva e si allevava. Ora questa festa ha perso un po’ del suo significato originario, ma rimane comunque un occasione di scambio tra agricoltori ed una sorta di “esibizione” in pubblico dei tra�ori più all’avanguardia e più tecnologici.

Il programma prevedeva alle ore 18, la Santa Messa celebrata da Don Fabio in onore di Sant’Antonio, con la raccolta dei doni offerti dai bambini e dagli agricoltori.

Al termine della Messa, alle ore 19, sulla Piazza della Chiesa Don Fabio ha benede�o tra�ori e animali presenti alla funzione tra cui cani, pecore ed asini ed alcuni volontari hanno acceso un falò, tradizione tipica della sera del 17 gennaio.

Dopodichè i numerosi partecipanti hanno potuto prendere parte alla cena conviviale, aperta a tutti, curata dalla Pro Loco nei saloni del Castello.

Come sempre, i cuochi della Pro Loco hanno deliziato un’o�antina di persona con una tipica cena piemontese.

Il menù prevedeva: verdure varie con bagna cauda, taglieri di salumi ed affe�ati assortiti, riso al sugo di ossibuchi, oca con le verze, formaggio, crostata di fru�a, caffè e digestivi. I pia�i erano accompagnati da dell’o�imo vino rosso ed ovviamen-

te acqua per i bambini e gli astemi.

Tu�e le portate sono state gradite ed apprezzate dai presenti ed alla fine della serata un grande ringraziamento è andato sia alla Proloco che

ha curato una cena assai prelibata sia alla Coldire�i per aver sponsorizzato l’evento.

Michela

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QUA E LA’

Ciro Bellotta, nuovo presidente dell’Avis di Gattinara

Resterà in carica per il prossimo quadriennio

Nel salone dell’associazione “Vita più” di Ga�inara, venerdì 6 febbraio, si sono svolte le votazioni per il rinnovo del consiglio dire�ivo dell’Avis(Associazione Donatori Sangue).

Successivamente si è riunito il consiglio appena ele�o per votare le cariche al suo interno. All’unanimità è stato nominato presidente per il prossimo quadriennio, il nostro conci�adino Ciro Bello�a ex luogotenente ai capannoni di Lenta. Ciro non è nuovo a compiti di dirigente, infa�i per due mandati consecutivi ha coperto nell’AVIS il ruolo di vice-presidente so�o la presidenza di Franco Filiberti, a�ualmente con funzioni di segretario.

Ciro ha una lunga esperienza nel se�ore del volontariato; oltre al servizio che presta all’AVIS, è stato uno dei fondatori della croce Rossa di Ga�inara e da poco è anche membro dell’associazione “Noi ci siamo”, associazione che aiuta i ragazzi disabili.

Agli inizi, alla Croce rossa, Ciro fu il primo ad essere idoneo per guidare l’autoambulanza in quan-

to in possesso di un patentino militare che consentiva tale servizio. Ci fu un lungo periodo in cui era di servizio ben tre no�i a se�imana: in tu�o ha prestato la sua opera di autista per ben 20 anni!

La sezione dell’AVIS che ha ereditato conta 50 anni di servizio alla popolazione.

Nel periodo hanno presieduto il sodalizio cinque persone tu�e di Ga�inara; Ciro è il sesto e l’unico residente fuori Ga�inara. I paesi che formano la sezione di Ga�inara sono: Ga�inara, Lozzolo, Rovasenda e Roasio. I donatori iscri�i sono ben 338, di cui una ventina del nostro paese.

I rovasendesi con le più numerose donazioni sono stati i compianti Baronchelli Giacomino e …… Agostino, e Stocchi Giovanna - madrina della meridiana del nostro Municipio - premiata recentemente appunto per le sue tante donazioni.

Il totale delle donazioni di sangue fa�e nel 2008 sono state 730 da 450 gr. l’una: numero più che valido se si pensa che Ga�inara supera in donazioni addiri�ura Vercelli ed è seconda in provincia solamente a Varallo e Borgosesia.

Il neo presidente, tiene a raccomandare che altri rovasendesi si iscrivano al sodalizio. È di questi giorni la domanda di iscrizione di un giovane, a�ualmente in a�esa del responso dei medici che ne stanno valutando l’idoneità.

Iscriversi è facile: basta telefonare al nr. 347 4628445 o parlarne dire�amente con il Presidente Ciro Bello�a, oppure presentarsi, il secondo giovedì del mese, all’ospedale di Ga�inara, durante i prelievi che si effettuano dalle ore 8,00 alle 11,00.

A Ciro Bello�a, “LaTorre” esprime sentite felicitazioni e gli augura una presidenza ricca di soddisfazioni e nuovi traguardi.

Ciro Bello�a circondato dai suoi collaboratori

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QUA E LA’

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L’INVERNO DALLE ABBONDANTI NEVICATE Contrariamente agli inverni recenti, quest’anno anche la pianura di risaia ha fa�o registrare una caduta di neve superiore al consueto; era da tanto tempo che al mattino non ci si alzava con il cammino impedito oltre l’uscita dalla porta di casa, con l’obbligo di ricorrere all’obsoleta pala da ricercare affannosamente nel ripostiglio dei vecchi a�rezzi, diventati inutili con l’evoluzione dei tempi.

Ritrovarsi a spalare neve nel cortile di casa per aprire la “calà”, in cui infilarsi per andare a far la spesa, costituiva uno scenario impensabile e inusuale, tanto da richiamare la memoria delle passate stagioni fredde, quando la vista di alti manti nevosi era di prammatica per le vie e sulla piazza del paese.

La coltre bianca, allora come adesso, era di fastidio per chi doveva affrontare dei viaggi, anche se nel tempo remoto questi erano meno frequenti degli spostamenti e del transito di autove�ure di oggi.

La neve costituiva invece la gioia dei piccoli e degli scolari, che al ma�ino dovevano me�ersi in cammino da casa per recarsi alle aule situate al primo piano del palazzo comunale. Era l’occasione buona per calzare gli zoccoli o gli “chabot”, foderati di paglia all’interno, senza che la suola di legno o, peggio ancora, rinforzata con strisce di lamiera, producesse lo stridore cara�eristico per la strada e per il quale venivano richiamati dalle maestre nel muoversi troppo fra i banchi della scuola.

Con i fiocchi bianchi che scendevano dall’alto, però, tu�o sembrava cambiato, anche il saluto fre�oloso ai compaesani incontrati lungo lo stretto ‘sentiero’ aperto con la pala da alcuni volenterosi. C’era una sensazione di assoluta immobilità, come se ogni energia sia delle cose che delle persone avesse perso di vigore. L’avvicinamento alla scuola era più difficoltoso per gli alunni che provenivano dalle cascine, i quali arrivavano in classe con un leggero rossore sul volto e con una cornice bianca attorno ai capelli.

Si soffermavano a descrivere ai compagni di banco le impressioni di un paesaggio favoloso, ma che incuteva anche un po’ di paura, per a�raversare il quale occorreva essere forniti di coraggio e di forza nelle gambe. Durante le lezioni non c’era la consueta a�enzione: gli sguardi erano rivolti all’esterno, a�ra�i dal biancore incontaminato sui te�i delle case, oltre le finestre. All’uscita la piazza non aveva più lo stesso aspetto dell’ora dell’ingresso in aula. In un angolo campeggiava uno strano veicolo, simile ad un incrocio tra una sli�a e un rimorchio. Appoggiato dire�amente al suolo, aveva sponde

robuste, unite a punta, in modo da formare una specie di grosso cuneo ligneo. Tu�i lo chiamavano in gergo il “lupo”, il “lûf” nell’idioma locale, forse perché l’originale veicolo era di casa nella “steppa” o in zone dove l’omonimo animale compare sovente. Il suo arrivo sulla piazza voleva dire che il paese non era più isolato: il compito principale affidatogli era stato svolto, la circolazione di carri, pedoni, rarissime macchine, poteva essere ripresa. I cavalli e i condu�ori del “lupo” talvolta sparivano, perché si erano rifugiati in qualche scuderia od osteria per il rifocillamento, in a�esa di continuare nel loro lavo-

La Torre 1/2009 ro al pomeriggio.

La ripresa del cammino veniva accompagnata da un numeroso seguito di scolari, che avevano anticipato l’uscita di casa per avviarsi verso la piazza, così da non perdere mosse e movimenti dei guidatori per riallacciare il “lupo” ai cavalli da tiro. Venivano manovrate due robuste funi e quando tu�o era sistemato, i conducenti prendevano posizione sull’asse trasversale fissato ai due poderosi apripista laterali. Ai lati della strada la neve si accumulava, ingombrando, per le vie del paese, l’accesso alle porte delle case e ai portoni dei cortili.

Nelle strade di campagna non esisteva il problema della neve di riporto, che talvolta, per il paese, veniva

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QUA E LA’ fa�a sciogliere nell’acqua del ruscelle�o, che scorreva a cielo aperto nel mezzo del selciato, all’interno delle “lose”, sulle quali transitavano le ruote dei carri. Il lavoro era svolto, solitamente, dagli stessi dirimpe�ai delle abitazioni che si affacciavano sulla via del ‘corso’.

Quando di no�e la temperatura calava so�o lo zero, al ma�ino seguente il passaggio diventava insidioso, specialmente lungo la discesa del “carët”, la rampa che dalla parte bassa del borgo (“dansû”) conduce alla parte alta (“danssû”).

Era il tra�o, invece, più ricercato dagli scolari, all’uscita dalle ore di lezione, per le scivolate fa�e con gli zoccoli, quasi tu�i con i “pa�ini” dei chiodi. Sulla piazza, per diversi gior-

ni, rimanevano alti mucchi di neve, che magari venivano poi trasportati sulle rive della “Giara” con diversi giri dei ‘trabucchi’. In molti cortili la neve continuava, però, a rimanere allo stato in cui era caduta per parecchi giorni, finché la temperatura non accennava a mitigarsi.

Erano inverni a cui si richiamava quello appena trascorso, con abbondanti nevicate, che ricostruivano ambienti e paesaggi a cui non si era più abituati. Mancava solamente il “lupo”, sostituito da moderni trattori e ruspe, che più in fre�a aprono il passaggio fra la neve e perme�ono la circolazione per le strade.

Arnaldo Colombo

CARNEVALE CON MASCHERE E ALLEGRIA

I bambini dell’asilo iniziano il loro festoso giro del paese

Il nutrito gruppo dell’Oratorio alla festa di Carnevale

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LA PAGINA SPORTIVA

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INAUGURATA LA “CASETTA” Terminati i lavori di ristru�urazione della nostra sede de�a “case�a”si era pensato di organizzare la cena di inaugurazione per sabato 31 gennaio.Cena ad invito;sono stati invitati per far partecipe dei lavori svolti otre al nostro Sindaco ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale i vari rappresentanti delle organizzazioni di Rovasenda(Pro Loco,Cacciatori,Notiziar io La Torre,Agricoltori,etc.etc.) oltre alle di�e che hanno preso parte ai lavori ed agli sponsor.

Dopo la Santa benedizione impartita da Don Fabio le 40 e più persone hanno potuto accomodarsi ed in tutta armonia hanno potuto gustare i tagliolini di Benilde, la polenta di Gianni, il tapilucco di nonna Franca oltre alle altre gustose portate.

Durante la serata sono stato anche onorificato di una targa ricordo in riconoscimento dell’impegno messo a questa a�ività, impegno che tocca il traguardo dei 20 anni.

Non vorremmo essere ripetitivi ma porgiamo nuovamente i ringraziamenti al sig. Sindaco ed all’Amministrazione comunale che con il loro contributo ci hanno permesso di ristru�urare l’intero centro,il geometra Montanaro che per amicizia si è impegnato a seguire tut-

ta la proge�azione, le di�e che hanno svolto egregiamente i lavori, chi li ha coordinati,i piccoli sponsor ed le nostre cuoche che vengono messe a dure prove.

Roberto

Il Rovasenda chiude il 2008 secondo in classifica Momentaneamente siamo secondi in classifica,anche se la cosa è provvisoria, visto che le squadre che ci sono appena a ridosso hanno quasi tu�e una partita da recuperare.

Sabato 20 dicembre si è concluso il girone di andata con la partita di cartello Lenta-Rovasenda, davanti ad un folto pubblico che neanche le categorie più elevate hanno: c’erano circa 100 persone!Quelli di Lenta avevano preparato l’evento come meglio non potevano spavaldi di sicurezza.Sulle tribune c’erano tanto di striscioni e fumogeni dai colori sociali della società e persone con il megafono che incitavano la squadra. Le cose sembravano che gli andassero tu�e per il meglio,in quanto dopo solo 10 minuti erano già in vantaggio per 1 a 0.

Da un errato disimpegno difensivo scaturiva il fallo da rigore che li ha

portati in momentaneo vantaggio.

Ma purtroppo per loro,non avevano fa�o i conti con la giornata di grande estro del nostro neo acquisto Pirosi Stefano. Infa�i con una sua triple�a personale ed un gol del nostro capitano Ferrarsi Renzo portiamo a casa una bellissima vi�oria per 4 a 1.

Giornata che finisce alla grande con la “cena di Natale”. La cena si è svolta alla “case�a”ed è valsa come prova “ preinaugurazione “,visto che fino ad ora causa ristru�urazione non ci avevamo potuto me�ere piede. I ragazzi sono rimasti molto contenti dalla stru�ura tu�a nuova e dall’o�imo menù sempre ben curato dalle nostre “volenterose”donne, Anna, Benilde e Franca.

Il girone di ritorno se non ci saranno più intoppi meteorologi dovrebbe prendere il via sabato 7 febbraio.

In questo mese, causa le abbon-

danti nevicate che hanno sempre tenuto coperto il terreno di gioco, non abbiamo mai potuto allenarci seriamente. Per non stare fermi,e soprattu�o per cercare di tenere il gruppo compa�o, abbiamo affi�ato una volta alla se�imana la palestra comunale di Roasio,visto che a Rovasenda esiste la palestra ma non è indicata per nessuna a�ività sportiva di squadra.

Il girone di andata si è concluso egregiamente, anche se a pensarci bene,qualche punticino lo abbiamo lasciato per la strada, non per trovare scuse ma è anche vero come già precedente de�o,che fare un campionato di vertice senza un vero attaccante di ruolo non è facile.

Si augura che il ritorno,con i nuovi due ritocchi provenienti dal mercato invernale,sia ancora migliore di quanto fa�o fin adesso.

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SITUAZIONE DEMOGRAFICA DELLA ZONA – DIFFERENZE DELLA POPOLAZIONE TRA IL 1991 E IL 2008 COMUNI

1991

2007

Rovasenda 1.058 990 Lenta 912 945 Lozzolo 815 815 Ghislarengo 793 896 GATTINARA 8.701 8.402 Brusnengo 2.048 2.168 Masserano 2.283 2.269 Roasio 2.495 2.502 Carpignano S. 2.496 2.540 VARALLO 8.025 7.518 BORGOSESIA 14.731 13.527 BORGOMANERO 19.090 21.004 ROMAGNANO S. 4.332 4.063 Veruno 1.386 1.819

2008 Diff. 91/08 991 890 826 895 8.399 2.191 2.286 2.476 2.557 7.586 13.447 21.305 4.089 1.816

-65 +22 +11 +102 -302 +143 +3 -19 +61 -439 -1.284 +2.215 -243 +430

Su Notizia Oggi sono apparsi recentemente i dati demografici della nostra zona per evidenziare ai le�ori come nella Valsesia calino gli abitanti e invece aumentino nella vicina zona novarese di Borgomanero. Nella tabella dei dati che interessano la nostra zona appare chiaro come dal 1991 ad oggi i paesi a�orno a Rovasenda abbiano avuto un aumento di abitanti (Ghisla-

rengo + 102, Brusnengo +143!) mentre il nostro ne abbia persi ben 65. Con noi, chi perde abitanti è Ga�inara (-302). Se passiamo nel novarese, notiamo come Borgomanero faccia la parte del leone, con un aumento di 2.215 abitanti. Altro dato interessante l’aumento di abitanti di Veruno che tu�i conosciamo dire�amente per ricoveri, visite, esami, o incontro con parenti ricoverati nella sua importante clinica, specializzata nella riabilitazione: ben il 31% di aumento rispe�o al 1991. Se possiamo supporre che Borgosesia, Varallo e Ga�inara siano in calo per motivazioni legate alla cronica carenza di disponibilità di lavoro, difficile è capire come anche Romagnano si trovi in recessione pur notandovi nella zona est un pullulare di fabbriche e grandi a�ività commerciali, situazione che invece giustifica l’aumento considerevole di Brusnengo appunto per le sue aziende lungo la statale per i laghi. Altra stranezza, la situazione di Lenta: dal 1991 al 2007 la sua popolazione ha avuto un incremento di ben 55 unità, mentre l’anno scorso ne ha perse 33. Il nostro paese, malgrado l’insediamento di parecchie famiglie di immigrati, non riesce a decollare: dopo la grande emorragia registrata dal 1991 al 2007, tu�o fa supporre che difficilmente arriveremo ancora a superare i 1.000 abitanti.

DEFUNTI Cav. VEZZÙ ALFEO di anni 85 Morto a Vercelli il 30 dicembre 2008.

Sepolto a Rovasenda il 2 gennaio 2009 Nativo di VO’ Euganeo (Padova), giunse a tredici anni a Rovasenda. Da prima lavorò come salariato, agricolo, poi come affi�uario e quindi fu imprenditore agricolo su terreni di proprietà.

Nel 1945 sposò la signora Roggero Giovanna Maria di Rovasenda dalla cui unione nacquero tre figli:

A MIO NONNO ALFEO Un grande uomo! una persona vulcanica!

Partito il 7 gennaio 1937 da Vo’ Euganeo appena tredicenne, avendo come unico bagaglio una valigia di cartone legata con lo spago ed un sacche�o, giunse a Rovasenda, che da quel momento gli è entrata nel

Iliano, Ileana e Aurelio.

Successivamente fu a�ra�o dal se�ore immobiliare, che lo vide proprietario anche di due centri sportivi con piscine e campi da tennis, a Mo�alciata e a Rovasenda.

Fu sindaco di Rovasenda negli anni ’70 e fautore del gemellaggio tra Rovasenda e la ci�à di Pontcharra (Francia).

Da alcuni anni, una serie di problemi di salute, lo aveva costre�o a lasciare ogni a�ività produ�iva.

Ai figli, Iliano, Ileana, Aurelio, ai nipoti, al genero e alle nuore, “La Torre” esprime le più sincere condoglianze. cuore; non dimenticò mai il suo paese natio, al punto da sponsorizzare recentemente, un viaggio in pullman per farlo conoscere ai Rovasendesi.

Sempre impegnato in nuove sfide e sempre pronto a rime�ersi in gioco in qualunque momento, nella sua vita ha fa�o di tu�o e di più: stalliere, pane�iere, cavallante, manovale, operaio agricolo, oste, camionista, commerciante di legnami, com-

merciante di paglia, mediatore, allevatore di torelli, agricoltore, ristoratore, gestore del centro sportivo; si è anche impegnato in politica diventando sindaco di Rovasenda negli anni ’70 e dando il via al gemellaggio con Pontcharra.

Durante tu�a la sua vita ha compiuto in più occasioni azioni a favore della comunità di Rovasenda: è stato sindaco, promotore dei festeg-

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ANAGRAFE

giamenti del millenario, presidente dell’associazione calcio, presidente e fondatore del gruppo rovasendese dell’associazione Arma Aeronautica, membro a�ivo degli Amici di Rovasenda (proverbiali sono divenute le sue feste campestri alla Sorte con le gare di pesca gratuite) e sostenitore del gemellaggio. Come Sindaco ha sempre agito per il bene del paese, e quando l’iter burocratico per o�enere i finanziamenti era troppo lungo, interveniva in prima persona; inoltre, dando la possibilità di diversificare le a�ività lavorative, ha cercato di migliorare la qualità di vita, per perme�ere a Rovasenda di fregiarsi del titolo di paese europeo.

Sempre pronto come parrocchiano a dare una mano a Don Mario per apportare migliorie: così ha contribuito al restauro del te�o della Madonnina, ha donato la campana da installare sulla chiese�a e un piccolo terreno lì vicino, ha donato la statua della Madonna posizionata sul sagrato della chiesa e la statua di Padre Pio collocata nel giardino della casa di riposo, tanto per citare le cose più appariscenti.

Come ci�adino ha donato una parte del terreno dove è stato realizzato il parco giochi comunale. Il suo ultimo gesto è stato quello di donare un buono postale di 100 euro a tu�i i nati del 2008: un piccolo gesto, è vero, ma molto significativo tanto più che nessun altro privato

l’ ha fa�o prima di lui. Ciò che faceva non era mai per un tornaconto personale. Gli bastava un semplice “grazie”.

Il mio nonno era un uomo burbero ed impulsivo, abituato ad agire in fre�a, a “ fare tu�o da solo” e per questo, nella vita, spesso ne ha pagato le conseguenze (anche pesanti).

Chi lo conosceva bene sa però che in fondo era un uomo buono e molto generoso, senza discriminazioni nei confronti di nessuno.

Bastava saper superare quella scorza un po’ dura che c’era in superficie.

Difficilmente si complimentava con me, ma io sapevo benissimo quando lui era contento del mio operato anche senza parole, dal suo sguardo e dal suo sorriso “so�o i baffi” come si suol dire.

Mai prodigo di smancerie, ciò nonostante si scioglieva quando mi recavo a fargli visita con mio figlio Leonardo; lui, anche se debilitato dai numerosi problemi di salute degli ultimi tempi, si illuminava in volto non appena lo sedeva sulle ginocchia e i loro sguardi si incrociavano.

Era una gioia vederli.

Mi dispiace moltissimo che mio figlio non abbia avuto la possibilità di conoscere più a fondo il mio nonno. Sicuramente, come me, avrebbe avuto modo di apprendere tante cose dalla sua esperienza, così am-

La Torre 1/2009 pia che spaziava in tanti campi, e di dare il giusto peso ai valori della vita. Comunque, quando crescerà gli racconterò di che grande uomo fosse il suo bisnonno Alfeo.

La sua vita può essere sintetizzata con due frasi, scelte tra i biglie�i di condoglianze pervenuti: “ È mancato un “maestro”, da lui abbiamo appreso caparbietà, impegno civile e sociale, oltre che un profondo amore per la sua terra, quella d’origine e quella in cui ha vissuto”. “ Alfeo Vezzù e Jean Menetrey sono stati i promotori del gemellaggio tra Pontcharra e Rovasenda. Anche Don Mario ha collaborato. Adesso sicuramente si sono ritrovati tu�i e tre e parlano del loro tempo”.

Ciao nonno, ti voglio bene. Sei un grande!

Massimiliano Anch’io vorrei manifestare i miei sentimenti per il “nonno Alfeo”.

Appena giunto a Rovasenda Alfeo mi ha accolto nella sua casa come un nipote, e come nonno mi ha aiutato ad apprendere la lingua italiana e ad inserirmi nella comunità rovasendese. La sua compagnia mi ha alleviato la pena per aver lasciato il vero nonno in Romania.

Grazie Alfeo, resterai nel mio ricordo come il nonno d’Italia.

Ionut Simon

CONDOGLIANZE DEI CARAPONTINI Alcuni rappresentanti del Comune di Pontcharra e dell’Associazione Amitié Pontcharra Rovasenda sono qui giunti per rendere omaggio ad Alfeo Vezzù, anziano sindaco di Rovasenda, che è mancato martedì 30 dicembre 2008. Il Cav. Alfeo Vezzù è stato il promotore del gemellaggio tra i nostri due Comuni, prendendo conta�o nel 1971 con il Signor Jean MENETREY, allora sindaco di Pontcharra.

Grazie a numerosi scambi ed incontri, tanto in Francia quanto in Italia, nell’agosto del 1973 a Pontcharra ha avuto luogo la prima manifestazione ufficiale del gemellaggio.

Un anno dopo una delegazione di circa 400 persone si è recata, con un treno speciale, a Rovasenda per le festività di ritorno.

Ecco, sono 35 anni che questo gemellaggio si perpetua, tessendo dei legami molto forti tra i rappresentanti delle due municipalità, ma anche tra le famiglie, tra le associazioni lo-

cali dei due paesi ….e sopra�u�o tra i giovani.

Da diversi anni gli studenti francesi e italiani si incontrano in occasione degli scambi linguistici e culturali.

Una a�ra�iva che ha acquistato valore notoriamente grazie a madame Anne Davie, Responsabile del “Collège Marcel Chène” di Pontcharra e di Nicole Sovy, professoressa di italiano.

Quest’anno ha visto la luce una “classe europea di italiano”.

Il Cav. Alfeo Vezzù ha contribuito enormemente allo sviluppo del suo piccolo paese. Dopo aver lasciato l’Amministrazione del Comune, ciò non di meno ha proseguito la sua opera, essendo sempre presente al momento degli incontri di gemellaggio…..Può dunque essere fiero della sua iniziativa.

La sua idea vive tu�ora e a�raverso i giovani si perpetua nel corso degli anni.

PREGHIERA DELL’AVIATORE

Le�a nel corso delle esequie del Cav. Vezzù Dio di potenza e di gloria che doni l’arcobaleno ai nostri cieli noi saliamo nella Tua luce per cantare col rombo dei nostri motori la Tua gloria e la nostra passione.

Noi siamo uomini ma saliamo verso di Tè dimentichi del peso della nostra carne purificati dei nostri peccati.

Tu, Dio, dacci le ali delle aquile lo sguardo delle aquile l’artiglio delle aquile per portare, ovunque Tu doni la luce, l’amore, la bandiera, la gloria d’Italia e di Roma.

Fa, nella pace, dei nostri voli i1 volo più ardito: fa, nella guerra, della nostra forza la Tua forza, o Signore, perché nessuna ombra sfiori la nostra terra, e sii con noi come noi siamo con Te. Per sempre.

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ANAGRAFE

La Torre 1/2009

Offerte in memoria del Cav. Alfeo Vezzù e destinate, secondo la sua volontà, al restauro del te�o della Chiesa - Associazione Calcio- Rovasenda - Associazione Aeronautica - Famiglia Siviero - Famiglia Mossoti Mario - Gregori Carla-Vivaista in Ga�inara - Amitièè Poncharra- Rovasenda - La figlia Ileana, il genero Achille ed il Nipote Massimiliano - I colleghi di lavoro di Ileana - AA.VV. - La cognata Livia ed i nipoti Giuliana, Franca, Walter e Gianni - Gli Amministratori Comunali in carica e i colleghi delle Amministrazioni “Cav. Vezzù”

50 € 50 € 50 € 20 € 15 € 260 €

445 €

Totale

2.175 Euro

400 € 100 € 585 € 200 €,

L’ Amministrazione Comunale nel porgere le più sentite condoglianze alla Famiglia Vezzù, ricorda la figura del Cav. Alfeo con stima ed ammirazione. A lui, Sindaco, si deve la nascita del Gemellaggio con Pontcharra, un petto di amicizia e fratellanza che dura da trentacinque anni. A lui, libero cittadino, la costruzione del centro sportivo “la Torre”.

Negli ultimi anni molte sono state le iniziative intraprese dal Cav. Alfeo, un uomo che certamente ha contribuito alla crescita ed allo sviluppo del nostro paese, Rovasenda.

FIORITO VINCENZO di anni 81 Morto a Ga�inara il 15 dicembre 2008.

Sepolto a Rovasenda il 17 dicembre 2008

rie destinazioni di lavoro, sino all’età della pensione.

Dalla loro unione è nata la figlia Daniela. Due mesi prima della morte, si riacutizzarono i sintomi di una precedente mala�ia, avuta ben quattordici anni prima.

Alla moglie Anna Maria e alla figlia Daniela, giungano le più sincere condoglianze da “La Torre”.

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Originario di Ischitello in provincia di Foggia, giunse ai capannoni militari di Lenta nel 1951 in qualità di so�ufficiale dell’Esercito.

Sposò la moglie Anna Maria nel 1954. Dimessosi da militare, lavorò prima alla Pozzi di Ga�inara, quindi fu assunto come ferroviere con va-

PADRE difficile, lontano ma sempre amato PADRE a volte allegro, brillante, affascinante e bello PADRE sempre in attesa che la vita ti risarcisse di ciò che non t’aveva dato quando da ragazzo ti sei sentito poco amato PADRE sempre rispe�ato e giustificato Quando la morte ti fermò il cuore, mi ha trovata disperata, per ciò che non è stato, per l’amore mai dichiara-

to, per le risate mancate, per le carezze mai scambiate.

PADRE, PADRE indimenticato!

Quando Dio t’ha incontrato gli hai dato il ramo d’ulivo che io t’ho messo tra le mani.

Anche Lui ha amato gli ulivi.

Ed è dal vento che accarezza gli ulivi della tua amata terra che tu ora finalmente mi sorridi.

Cerca la pace, trova la tua pace e dopo…

Dopo illumina il mio cielo, riscalda il mio cuore e sostieni le mie spalle.

Ed è così, in questo amore sconfinato che finalmente ci incontreremo, senza lasciarci più.

Daniela *** EUGENIA CAVAGNA di anni 83 Morta ad Arborio il 20 dicembre.

Sepolta a Rovasenda il 22 dicembre

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ANAGRAFE GIAVARA IGINO anni 72 Morto a Rozzano ( MI) il 10 gennaio 2009.

Sepolto a Rovasenda il 12 gennaio 2009.

Era nata a Suno (No) i1 03.06.1925, secondogenita di Antonio e Clementina. Negli anni trenta per esigenze di lavoro la famiglia si trasferì alla cascina Cascine�a di Rovasenda.

In paese, Eugenia con i fratelli Livio e Piera, frequentò la scuola materna e la scuola elementare.

Adolescente manifestò la propria aspirazione di lavorare in ambiente medico e con spirito di sacrificio, suo e dei familiari, decise di proseguire gli Studi a Novara in collegio, presso la Scuola di Ostetricia e Ginecologia dove conseguì il Diploma di Ostetrica.

I primi anni ebbe incarichi di ostetrica presso i Comuni di Balocco, Castelle�o Cervo, Buronzo e Rovasenda assistendo le partorienti nelle loro case. Raccontava che a quei tempi si spostava in bicicle�a o con la moto Rumi. Successivamente vinse il concorso come ostetrica presso l’Ospedale S. Giuliano a Novara dove lavorò fino alla pensione. Amava malto il suo lavoro che svolgeva con dedizione e precisione.

Fu persona di cara�ere riservato e disponibile. Visse in famiglia con il fratello Livio, la cognata Franca, e le due nipoti Antonella e Barbara che amava come figlie.

Negli ultimi tre anni la salute divenne via via più cagionevole e purtroppo le forze la abbandonarono a soli dieci giorni dalla dipartita del fratello Livio.

A tu�i i nipoti e alla cognata, “La Torre” esprime le più sincere condoglianze.

La famiglia Giavara era giunta a Rovasenda da Cinto Euganeo (Padova) nel 1939. Era formata da papà, mamma e dal figlio Igino, che in allora aveva solamente tre anni. A Rovasenda nacque successivamente la sorella Mariuccia. Igino ha lavorato prima in agricoltura, poi come muratore con l’impresa Rolando. Nel 1969 sposa Ruzzon Maria Luisa, nativa di Conselve (Padova) che risiedeva col fratello Armido alla cascina Maddalena di Rovasenda. Nel 1970 viene assunto come fa�ore nell’azienda agricola della contessa Lidia di Rovasenda, ove vi rimane sino alla pensione. Nel 2001 si sposta in paese nella propria casa di Via Umberto ove ha vissuto con la moglie ed il figlio Riccardo.

Due anni orsono viene colpito da una seria mala�ia che dopo fasi alterne, si aggrava improvvisamente e nel giro di poche se�imane lo porta alla morte. Igino è stato marito e padre meritevole e uomo onorato e stimato. Lascia addolorati i molti suoi amici che con lui hanno condiviso lavoro e passatempi.

Alla moglie Maria Luisa, ai figli Antonella,Emanuela e Riccardo, alla sorella Mariuccia, e a tu�i i congiunti, “La Torre” esprime le più sincere condoglianze.

La Torre 1/2009 Geom. ARRIGONI GIAN LUIGI anni 49

Morto a Vercelli il 12 Febbraio Sepolto a Olcenengo il 14 Febbraio 2009.

Nativo di Olcenengo (Vercelli) aveva lo studio tecnico a Vercelli.

Dalla moglie separata aveva avuto due figli, Sarah che sovente lo veniva a trovare a Rovasenda e Andrea.

Nel 1994 conobbe Antonella Siviero di Vercelli che risidva a Rovasenda e nello stesso anno la raggiunse a Rovasenda ove convissero nel castello storico.

Si integrò perfe�amente coi rovasendesi, tanto da diventare presidente della sportiva calcio per un certo periodo.

Il giorno 12 Febbraio scorso, venne colpito improvvisamente da un grave malore che gli procurò la morte malgrado tu�e le cure ado�ate all’ospedale di Vercelli.

Al padre Franco, valente scultore che ha lasciato a Rovasenda varie opere, alla madre Vilma, ai figli Sarah e Andrea, alla sorella Stella ed alla affezionata Antonella, giungano le più vive condoglianze da “La Torre”.

Antonella Siviero, da queste pagine, ringrazia calorosamente tu�i i rovasendesi che hanno partecipato in vari modi alle esequie del caro Gian Luigi.