La Settimana n. 42 del 3 novembre 2013

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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 42 - Una copia € 1,10 - Domenica 3 novembre 2013 - (Esce il giovedì)

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EDITORIALE

La famiglia genera pace

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Bruno Cappato Papa Francesco incontra tutti e lo dimostrano le numerosissime scene di tenerezza e di affetto nei confronti prima di tutto dei bambini e degli ammalati, ma quella che registriamo non è solo una generica confidenza con persone di vario genere e con persone afflitte da drammi terribili è anche un avvicinamento a realtà che fanno riferimento a dei valori o a dei significati di grande importanza sociale e che riguardano tutte le età. Qualche settimana fa il Papa ha incontrato il mondo dello sport. Il CSI ha organizzato un pellegrinaggio in san Pietro che ha posto in luce l’interesse che i credenti e non credenti hanno per lo sport in un quadro di rispetto e di valorizzazione di tutta la persona umana, corpo e anima. Sicuramente i due giorni a Roma – sabato e domenica scorsi – del pellegrinaggio delle famiglie ha un valore ed una importanza che in qualche modo sopravanza altre pur nobili realtà. La famiglia non è un istituto occasionale e temporaneo e perciò stesso marginale; questo lo dice chiaramente l’esperienza pratica e la vita del mondo. La famiglia è come un ricamo che abbraccia misteriosamente e in modo forse non sempre avvertito tutta l’umanità. Si tende a restringere ad un rapporto solo privatistico il legame familiare ma se questo rapporto che riconduce a tutti gli uomini di tutti i tempi, fosse realmente compreso nella sua complessità non ci sarebbero state mai le guerre, le ingiustizie e le differenze abissali tra le popolazioni. Il concetto di famiglia infatti, anche solo da un punto di vista di umana constatazione, comporta il riconoscimento di legami profondi tra tutte le persone. Un esempio: stiamo per commemorare la grande, tragica guerra del ‘15-’18 e rivivremo questo orribile scontro tra uomini, tra ragazzi e giovani provenienti dalla stessa identica famiglia umana. Quell’orrore che ha seminato la morte cancellando una intera generazione del popolo italiano ed austriaco non avrebbe dovuto succedere. E’ stata una immolazione a idoli di forza e di suprema-

zia messi in mano a carriere militari che hanno visto le persone come oggetti da distruggere o, meglio, da sacrificare con il sostegno di un patriottismo retorico. Se gli uomini vedessero davvero il legame profondo, biologico e storico che li lega insieme avrebbero cercato cammini di pace e di riconciliazione. Questo appare ancora più chiaro se si fa riferimento alla parola che Dio ci ha dato come indicazione di una vita corretta ed orientata al bene. Così a causa della guerra dei cristiani hanno ucciso altri cristiani e ancora oggi in chiese italiane ed austriache o dell’Alto Adige è possibile vedere la traccia della preghiera per i soldati da una parte e da quella contrapposta. Questo è solo un esempio della conseguenza di una incapacità di riconoscere l’impronta del Creatore nella storia attraverso il bene della famiglia. Questa – ci dice la Bibbia – è nata il giorno stesso della creazione dell’uomo e della donna e quindi si pone al principio di tutta la storia. E’ vero che, subito dopo, l’episodio di Caino distrugge questo disegno, ma rimane il fatto che la volontà di Dio per un credente è chiaramente a sostegno di questo affetto profondo e fecondo che viene dall’uomo e dalla donna che si amano. Senza voler fare con superficialità della teologia per così dire improvvisata, bisogna ricordare o almeno accennare al fatto che la famiglia rientra nel modello tipico della Trinità. Questo lo hanno ben evidenziato scrittori e studiosi di vaglia. Oggi, in modo diverso, si guarda con una visione per così dire frammentata alla famiglia; si incontrano sulla scena delle pubbliche dichiarazioni aspetti critici, contrapposti e in molti casi pessimistici proprio sulla identità della famiglia. I due giorni con Papa Francesco sono stati di grande gioia e consolazione senza edulcorate posizioni di maniera, ma anzi con la proposta seria dei molteplici volti della esperienza familiare nel mondo. Su tutto poi la parola sapiente e paterna di Papa Francesco che bambini, genitori e nonni hanno accolto con entusiasmo.

Anno della Fede, Intervista a Giovanni Giuriati: “Suor Felicita Baseggio, testimonianza di Santità” Pag. 10

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“Siete il motore della storia” Una grande festa con famiglie provenienti da tutto il mondo

L’Anno della Fede ha vissuto uno dei suoi momenti più belli e gioiosi: la Giornata della famiglia. Sabato 26 e domenica 27 ottobre migliaia di famiglie hanno invaso Piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco. Tema del pellegrinaggio di due giornate è stato: «Famiglia, vivi la gioia della Fede». Alle 14.00 di sabato sono stati aperti i varchi in Piazza San Pietro per accogliere le migliaia di persone che stavano affluendo in Vaticano. L’appuntamento di sabato prevedeva testimonianze sulle gioie e le difficoltà della vita familiare, si è parlato di crisi matrimoniali superate grazie alla fede e poi di dialoghi tra nonni, genitori e figli e momenti musicali. Erano presenti, tra gli altri, il gruppo Gospel degli Hope Singer, il pianista Giovanni Allevi, il Piccolo Coro Antoniano e il Coro Hope fondato nel ’98 su iniziativa della Pastorale giovanile della Chiesa italiana, e ancora il cantante britannico Gospel Junior Robin-

son, il cantautore italiano Luca Barbarossa e l’americana Sarah Hart, cantante simbolo della musica cristiana degli Stati Uniti. Hanno partecipano all’incontro anche i fratelli Taviani, due registi che hanno fatto conoscere la Sicilia al Papa con il loro film “Kaos”. In occasione di questo evento è stato chiesto alle famiglie di tutto il mondo di aiutare con un sms solidale, le famiglie siriane in difficoltà, grazie a un progetto promosso dalla Caritas italiana e dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Papa Francesco

è arriva sulla piazza accompagnato da un gruppo di dieci bambini e dai loro nonni; tutti con un palloncino colorato. Una bambina accompagnata dalla nonna lo saluta, seguita da alcune coppie di fidanzati e di sposi. Tra di essi anche una famiglia cristiana fuggita dalla Siria a causa della guerra, una famiglia di Lampedusa che ha aiutato e accolto gli immigrati sbarcati sull’isola e un profugo nigeriano che ha ritrovato la speranza grazie alla solidarietà ricevuta. Al termine delle testimonianze, il discorso del Papa e la professione di fede. Papa Francesco ha incontrato tutti sulla Piazza San Pietro grazie alla jeep scoperta ed ha salutato con il suo stile affettuoso le famiglie che egli in questi giorni ha definito come “il motore del mondo e della storia”. Domenica ancora gioia e festa con la Santa Messa nella Giornata della Famiglia presieduta dal Papa.

A pagina 3 il discorso del Papa alle famiglie Intervista a Gianpaolo Romanato: “Importante riscoprire la figura di Papa San Pio X”

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la Settimana

comunità

Parrocchia S. Zenone - Borsea (Ro)

domenica 3 novembre 2013

Anno della Fede

18 adolescenti di Borsea hanno ricevuto la S. Cresima Economia e religione Domenica scorsa a S. Apollinare

A n c h e quest’anno – a causa inagibilità della Chiesa parrocchiale di Borsea – i ragazzi della Cresima hanno celebrato questo “appuntamento di fede” in trasferta a S. Apollinare (dopo l’esperienza dello scorso anno a Grignano). Guidati dai giovani catechisti – animatori Irene Boreggio e Alessandro Lazzaro i diciotto adolescenti hanno pronunciato il loro “Eccomi” davanti al Signore e al Vescovo Lucio. Ecco i loro nomi: Andreotti Matteo, Baracco Giulia, Bergamasco Cristian,

Bernardinello Leonardo, Cappellozza Lorenzo, Dentello Sofia, Donegà Anna, Mergola Francesca, Moretto Daniele, Paulon Edoardo, Pellegrini

Attività del Vescovo Domenica 3 novembre: Ore 12.00 Lendinara, Santuario della B.V. del Pilastrello: celebra la S. Messa con i soci dell’UNITALSI, Sottosezione di Rovigo. Ore 18.00 - Lendinara, Santuario: celebra la S. Messa con dom Luca Boldrin, che festeggia il 25° di Sacerdozio. Lunedì 4 - venerdì 8 novembre: Torreglia (Padova), Casa “Sacro Cuore”: partecipa agli Esercizi Spirituali con i presbiteri della diocesi di AdriaRovigo Venerdì 8 novembre: Ore 21.00 - Adria, Cattedrale: partecipa alla riunione del Consiglio Pastorale Vicariale di AdriaAriano. Sabato 9 novembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Domenica 10 novembre: Ore 9.00 - Rivà: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 Corbola: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima.

Mattia, Raimondi Anthony, Raimondi Kevin, Silvan Beatrice, Raule Anisia, Rizzato Giada, Teneggi Edoardo, Toselli Lucrezia.

La bella chiesa di S. Apollinare ha dato un clima di solennità alla liturgia animata dal coro parrocchiale nella sua nuova veste con il direttore Pino Motton. Il Vescovo Lucio ha avuto parole di incoraggiamento verso i ragazzi e le loro famiglie. Anche Don Silvio ha ringraziato tutti per la bella e vivace celebrazione dove un po’ tutti si sono sentiti protagonisti. Un grazie speciale a Don Bernardo e alla comunità di S. Apollinare per la generosa ospitalità. Don Silvio Baccaro

Canaro

I cresimandi si presentano alla comunità Presenti i genitori

Domenica 27 Ottobre 2013 alla S. Messa sono stati presentati alla comunità parrocchiale i ragazzi e le ragazze che il 1° Dicembre prossimo riceveranno il Sacramento della Cresima. E’ stata particolarmente significativa la presenza dei loro genitori che dopo aver acceso la candela al cero pasquale, come fecero il giorno del Battessimo, l’hanno consegnata ai loro figli come simbolo del proseguire loro stessi il cammino di fede, da adulti. Al termine è stato consegnato loro il Credo perché meditandolo, lo vivano e lo testimonino agli altri. Tutta la comunità e i bambini e ragazzi del catechismo presenti alla Messa si sono stretti attorno a loro facendo festa!

La Parola... famiglia, giovani e poveri Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro. Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Zaccheo ( il nome deriva da “Zakkay”, “il puro, il giusto”) va visto nella sua povertà e ricchezza fuori dagli schemi delle definizioni comuni e da quelle etimologiche. Zaccheo è povero fisicamente perché limitato, piccolo di statura da non poter soddisfare una curiosità legittima e gratificante (“cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva”); è povero socialmente perché giudicato e rifiutato (“tutti mormoravano”); è povero spiritualmente per la gente (“è un peccatore”) e per Gesù (“venuto a cercare e salvare ciò che era perduto”). Zaccheo è ricco per la prontezza e la gioia con cui accoglie Gesù nella sua casa, per l’ospitalità familiare, e si riscatta spiritualmente non attraverso un atto di fede, ma per una conversione che si misura attraverso la carità (“do la metà dei miei beni ai poveri”) e la giustizia (“se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto”).

portatore della salvezza di Dio già “ora”. L’iniziativa di Gesù spinge l’episodio nella dinamica della salvezza, ne fa un “evento” dal valore permanente, prepara la grande dichiarazione finale: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Avviene anche una rassicurante precisazione di prospettive: i due, Zaccheo e Gesù, si stavano cercando da tempo. La gioia di accogliere Gesù da parte di Zaccheo sembra subire un raffreddamento: “tutti” dissentono; il Maestro non doveva accogliere l’invito di un peccatore. Zaccheo, ormai coinvolto dalla dinamica del riscatto morale, riprende l’iniziativa introducendo il tema della ricchezza e del rapporto con essa come condizione per il Regno: occorre tradurla in carità e giustizia. Zaccheo dividerà i suoi beni con i poveri, come liberalità; a coloro che ha potuto danneggiare renderà il quadruplo, il che supera le esigenze della legge ebraica e corrisponde alla pena del diritto romano per il furto manifesto. E’ una generosità eccezionale. Ma la lezione ricevuta è evidente: è Dio che salva il ricco (cf. 18,27: “Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”), poiché soltanto lui può cambiare il cuore di un uomo fino a questo punto e condurlo a spogliarsi gioiosamente delle ricchezze per accogliere il Regno. La conclusione è riassunta da Gesù: risposta ai mormoratori, esortazione alla comunità ad accogliere il dono della salvezza, dono di Dio, ma esige l’iniziativa dell’uomo. La salvezza non è automatismo. E’ in Gesù: cercarlo e incontrarlo, ascoltarlo e seguirlo verso il seno di Abramo. d. Dante

XXXI Domenica delTempo Ordinario - C

La via della salvezza Luca 19, 1-10

L’iniziativa del riscatto dalla povertà umana alla ricchezza piena e vera non viene dalla curiosità di Zaccheo, ma da un dono di grazia che ha l’iniziativa in Gesù Salvatore: “Oggi devo fermarmi a casa tua... Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Sorprende che Gesù chiami Zaccheo per nome, che lo conosca; strategia del narratore o prova che la salvezza è iniziativa di Dio; la risposta poi sta nella libertà dell’uomo che l’accoglie con prontezza e gioia. Il percorso può nascere dalla curiosità e concludersi nella carità e giustizia che sostituiranno una fede, non proclamata e non richiesta, nel giorno del giudizio: “L’avete fatta a me”. Ma è Gesù il

La Propositio 31 del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione porta il titolo: “Nuova evangelizzazione e opzione per i poveri”. Si legge: “Oggi esistono nuovi poveri e nuovi volti della povertà: affamati, senza tetto, malati e abbandonati, tossicodipendenti, migranti ed emarginati, rifugiati politici e ambientali, popoli indigeni. L’attuale crisi economica colpisce duramente i poveri. Fra i più poveri nella società contemporanea vi sono le vittime di gravi forme di mancanza di rispetto per la dignità invio- ha sempre una funzione sociale. labile della vita innocente. L’op- “Ogni proprietà privata ha per sua zione preferenziale per i poveri natura un carattere sociale, che si ci guida a ricercare i poveri e a fonda sulla comune destinazione operare in loro favore, perché dei beni” (GS 71). La funzione essi possano sentirsi a casa nel- sociale della proprietà sta nel la Chiesa. Essi sono destinatari, fatto che essa deve essere imma anche soggetti attivi della piegata non soltanto per il bene proprio o della propria faminuova evangelizzazione”. L’opzione per i poveri ha glia, ma in quanto possibile per trovato una sottolineatura forte il bene comune. La terza affermazione rinegli interventi di Papa Francesco. Il papa Benedetto XVI guarda la superiorità del tema insegna nella Deus caritas est della persona che lavora sugli (n. 15): “Gesù si identifica con i altri elementi necessari alla bisognosi: affamati, assetati, fo- produzione dei beni. “Il lavoro restieri, nudi, malati, carcerati... umano, con cui si producono e si Amore di Dio e amore del pros- scambiano beni o si prestano servizi simo si fondono insieme: nel economici, è di valore superiore agli più piccolo incontriamo Gesù altri elementi della vita economica, stesso e in Gesù incontriamo poiché questi hanno solo valore di strumento” (GS 67). Il capitale Dio”. La Dottrina sociale della umano, intendendo con esso il Chiesa offre molti riferimenti lavoro prestato e le competenze richiamati anche dalla Caritas in necessarie per lavorare, vale inveritate (n. 15), ma l’anno della finitamente di più del capitale fede ci riporta ai principi alla inteso come insieme di mezzi base della visione conciliare in economici necessari per dare vita a un’azienda o per far lavomateria di economia. La tematica del capitale in rare altri. Il benessere materiale è quanto tale non è affrontata direttamente in nessun documen- importante ed è conforme alla to conciliare. Tuttavia è nel ca- volontà di Dio sulla condiziopitolo terzo della seconda parte ne umana, e quindi lo sviluppo della costituzione pastorale sul- economico che si è realizzato la Chiesa nel mondo contempo- negli ultimi secoli deve essere raneo, la Gaudium et spes, dedi- considerato positivamente. Fra cato alla vita economico-sociale, l’altro esso ha permesso cure che noi possiamo trovare qual- sanitarie e un’alimentazione di qualità per cui ovunque nel che indicazione. Il principio fondamentale mondo la media della vita umache guida tutto il pensiero con- na ha conosciuto un notevole ciliare è quello della centralità miglioramento; ma la felicità della persona umana e quindi sulla terra non può essere caldel necessario riconoscimento colata in termini di benessere della sua dignità. A partire da materiale: tutti abbiamo sentito qui, possiamo enucleare tre af- parlare di persone ricchissime eppure infelici, sino al punto fermazioni fondamentali. La prima affermazione è di togliersi la vita. E nella clasquella della destinazione uni- sifica dei luoghi migliori del versale dei beni della terra: “Dio mondo per abitare spesso sono ha destinato la terra e tutto quello comparse località sulla base di che essa contiene all’uso di tutti gli criteri sociali e culturali che non uomini e di tutti i popoli, e pertanto hanno nulla a che fare con una i beni creati debbono essere parteci- maggiore ricchezza materiapati equamente a tutti, secondo le le. La felicità dei popoli non si regole della giustizia, inseparabile misura sulla base del loro PIL DOMENICA 27 ottobre 2013La (Prodotto Interno Lordo). dalla carità” (GSXXX 69). DEL TEMPO ORDINARIO Il principio appena enun- felicità è soprattutto il frutto di DOMENICA XXX ilDEL TEMPO ORDINARIO 27 ottobre 2013 una vita spirituale interiormenciato non esclude riconoscimento del valore della proprie- te ricca e profonda, che ci fa sentà privata, indispensabile per- tire in comunione con il Signore gri- da eecon il i Signo-re lo a-scolta. fratelli e questo indipenché un uomoIlvedapo-ve-ro riconosciuta la Per propria La proprietà dentemente dalle condizioni di tutti idignità. Battezzati, Il po-ve-ro gri-esda e il Si- gno-re lo a-scol- ta. privata non della deve perchécomunque in questo Anno fede benessere materiale. d. Dante Bellinati sere priva di limiti. Essa Perintesa tutti i Battezzati, imparino sempre più l’umiltà e la misericordia, preghiamo. perché in questo Anno della fede imparino sempre più l’umiltà e la misericordia, preghiamo.

Anno della Fede

1° novembre

1° novembre

Per tutti i credenti in Cristo, perché in questo Anno della fede Per tutti i credenti in Cristo, riscoprano la dignità di figli ricevuta perché in questo Anno delladifede e portino frutti abbondanti santità, preghiamo. riscoprano la dignità di figli ricevuta e portino frutti abbondanti di santità, preghiamo. DOMENICA XXXI DEL TEMPO ORDINARIO

3 novembre 2013

DOMENICA XXXI DEL TEMPO ORDINARIO

3 novembre 2013

Per ciascuno di noi, perché l’Anno della fede ci fortifichi Per di noi, nel ciascuno rendere testimonianza al Signore perché l’Anno delladelle fedeVerità ci fortifichi con la professione rivelate nel rendere testimonianza al Signore e con le opere di misericordia, preghiamo. con la professione delle Verità rivelate e2con le opere di misericordia, preghiamo.

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la Settimana

attualità

domenica 3 novembre 2013

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Discorso del Santo Padre Francesco alle famiglie in pellegrinaggio a Roma nell’ Anno della Fede

Care famiglie... Come una lettera a tutte le famiglie del mondo

Care famiglie! Buonasera e benvenute a Roma! Siete venute pellegrine da tante parti del mondo per professare la vostra fede davanti al sepolcro di San Pietro. Questa piazza vi accoglie e vi abbraccia: siamo un solo popolo, con un’anima sola, convocati dal Signore che ci ama e ci sostiene. Saluto anche tutte le famiglie che sono collegate mediante la televisione e internet: una piazza che si allarga senza confini! Avete voluto chiamare questo momento “Famiglia, vivi la gioia della fede!”. Mi piace, questo titolo. Ho ascoltato le vostre esperienze, le storie che avete raccontato. Ho visto tanti bambini, tanti nonni… Ho sentito il dolore delle famiglie che vivono in situazione di povertà e di guerra. Ho ascoltato i giovani che vogliono sposarsi seppure tra mille difficoltà. E allora ci domandiamo: come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia? Ma io vi domando anche: E’ possibile vivere questa gioia o non è possibile? 1. C’è una parola di Gesù, nel Vangelo di Matteo, che ci viene incontro: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). La vita spesso è faticosa, tante volte anche tragica! Abbiamo sentito recentemente… Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. E trovare lavoro oggi chiede tanta fatica! Ma quello che pesa di più nella vita non è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore. Pesa non ricevere un sorriso, non essere accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. Penso agli anziani soli, alle famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e di cure. «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi», dice Gesù. Care famiglie, il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce! E conosce i pesi della nostra vita. Ma il Signore co-

nosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! Ricordate? Gesù ha detto: «La vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Gesù vuole che la nostra gioia sia piena! Lo ha detto agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. Allora questa è la prima cosa che stasera voglio condividere con voi, ed è una parola di Gesù: Venite a me, famiglie di tutto il mondo - dice Gesù - e io vi darò ristoro, affinché la vostra gioia sia piena. E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia. Ci invita ad andare da Lui per darci, per dare a tutti la gioia. 2. La seconda parola la prendo dal rito del Matrimonio. Chi si sposa nel Sacramento dice: «Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». Gli sposi in quel momento non sanno cosa accadrà, non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. E questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Mano nella mano, sempre e per tutta la vita! E non fare caso a questa cultura del provvisorio, che ci taglia la vita a pezzi! Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità, davanti a Dio e alla società. Senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e di mettere al mondo dei figli. - Ma oggi, Padre, è difficile… -. Certo, è difficile. Per questo ci vuole la grazia, la grazia che ci dà il Sacramento! I Sacramenti non servono a decorare la vita - ma che bel matrimonio, che bella cerimonia, che bella festa!… - Ma quello non è il Sacramento, quella non è la grazia del Sacramento. Quella è una decorazione! E la grazia non è per decorare la

Convegno Nazionale AIPaS (Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria) Assisi (PG) - 14-17 ottobre 2013

Eletto il primo Presidente laico aell’aiPaS

La nomina a conclusione del Convegno Nazionale di Assisi È Gianni Cervellera il nuovo Presidente dell’AIPaS che succede a Fra Marco Fabello nella guida dell’Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria. Sposato, teologo, 52 anni, collaboratore dei Fatebenefratelli da 22, Cervellera è il primo presidente laico della rete nazionale che riunisce sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e laici che svolgono stabilmente specifiche attività per la pastorale della salute. Una attività il cui scopo è quello di promuovere la pastorale della Chiesa nel mondo della sanità e la formazione umana e cristiana degli operatori sanitari, tutelare la dignità della persona malata, curare l’assistenza religiosa e la professionalità degli operatori pastorali. Rinnovato anche il Consiglio di Presidenza dell’AIPaS: Don Matteo Naletto, Vice Presidente (Responsabile della Pastorale della Salute nella Diocesi di Padova); Don Antonio Martello, Segretario (Referente della Pastorale della Salute della Regione Calabria); Fra Angelo De’ Padova, Economo (Frate Minore Francescano, di Taranto).

vita, è per farci forti nella vita, per farci coraggiosi, per poter andare avanti! Senza isolarsi, sempre insieme. I cristiani si sposano nel Sacramento perché sono consapevoli di averne bisogno! Ne hanno bisogno per essere uniti tra loro e per compiere la missione di genitori. “Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. Così dicono gli sposi nel Sacramento e nel loro Matrimonio pregano insieme e con la comunità. Perché? Perché si usa fare così? No! Lo fanno perché ne hanno bisogno, per il lungo viaggio che devono fare insieme: un lungo viaggio che non è a pezzi, dura tutta la vita! E hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno! E questo è importante! Nelle famiglie sapersi perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti! Talvolta facciamo cose che non sono buone e fanno male agli altri. Avere il coraggio di chiedere scusa, quando in famiglia sbagliamo… Alcune settimane fa, in questa piazza, ho detto che per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole. Voglio ripeterlo. Tre parole: permesso, grazie, scusa. Tre parole chiave! Chiediamo permesso per non essere invadenti in famiglia. “Posso fare questo? Ti piace che faccia questo?”. Col linguaggio del chiedere permesso. Diciamo grazie, grazie per l’amore! Ma dimmi, quante volte al giorno tu dici grazie a tua moglie, e tu a tuo marito? Quanti giorni passano senza

dire questa parola, grazie! E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo e alle volte qualcuno si offende nella famiglia e nel matrimonio, e alcune volte - io dico - volano i piatti, si dicono parole forti, ma sentite questo consiglio: non finire la giornata senza fare la pace. La pace si rifà ogni giorno in famiglia! “Scusatemi”, ecco, e si rincomincia di nuovo. Permesso, grazie, scusa! Lo diciamo insieme? (rispondono: “Sì!”) Permesso, grazie e scusa! Facciamo queste tre parole in famiglia! Perdonarsi ogni giorno! Nella vita la famiglia sperimenta tanti momenti belli: il riposo, il pranzo insieme, l’uscita nel parco o in campagna, la visita ai nonni, la visita a una persona malata… Ma se manca l’amore manca la gioia, manca la festa, e l’amore ce lo dona sempre Gesù: Lui è la fonte inesauribile. Lì Lui, nel Sacramento, ci dà la sua Parola e ci dà il Pane della vita, perché la nostra gioia sia piena. 3. E per finire, qui davanti a noi, questa icona

della Presentazione di Gesù al Tempio. È un’icona davvero bella e importante. Contempliamola e facciamoci aiutare da questa immagine. Come tutti voi, anche i protagonisti della scena hanno il loro cammino: Maria e Giuseppe si sono mesi in marcia, pellegrini a Gerusalemme, in obbedienza alla Legge del Signore; anche il vecchio Simeone e la profetessa Anna, pure molto anziana, giungono al Tempio spinti dallo Spirito Santo. La scena ci mostra questo intreccio di tre generazioni, l’intreccio di tre generazioni: Simeone tiene in braccio il bambino Gesù, nel quale riconosce il Messia, e Anna è ritratta nel gesto di lodare Dio e annunciare la salvezza a chi aspettava la redenzione d’Israele. Questi due anziani rappresentano la fede come memoria. Ma vi domando: “Voi ascoltate i nonni? Voi aprite il vostro cuore alla memoria che ci danno i nonni? I nonni sono la saggezza della famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo che non ascolta i nonni, è un po-

polo che muore! Ascoltare i nonni! Maria e Giuseppe sono la Famiglia santificata dalla presenza di Gesù, che è il compimento di tutte le promesse. Ogni famiglia, come quella di Nazareth, è inserita nella storia di un popolo e non può esistere senza le generazioni precedenti. E perciò oggi abbiamo qui i nonni e i bambini. I bambini imparano dai nonni, dalla generazione precedente. Care famiglie, anche voi siete parte del popolo di Dio. Camminate con gioia insieme a questo popolo. Rimanete sempre unite a Gesù e portatelo a tutti con la vostra testimonianza. Vi ringrazio di essere venute. Insieme, facciamo nostre le parole di san Pietro, che ci danno forza e ci daranno forza nei momenti difficili: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68). Con la grazia di Cristo, vivete la gioia della fede! Il Signore vi benedica e Maria, nostra Madre, vi custodisca e vi accompagni. Grazie!

Lunedì 28 Ottobre 2013 - Il punto teologico

L’audacia profetica del matrimonio cristiano

Molte volte la condizione dei fedeli divorziati è stata considerata unicamente a partire dalla loro possibile o meno ammissione al sacramento della confessione e della eucaristia. In questi giorni un intervento di monsignor Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aiuta ad ampliare la prospettiva. “Una parola vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e di vicinanza”. Sono le parole di Benedetto XVI pronunciate durante l’incontro mondiale delle famiglie di Milano nel giugno 2012. I fedeli divorziati rimangono nella Chiesa e non devono sentirsi emarginati. Molte volte la condizione di questi fedeli è stata considerata unicamente a partire dalla loro possibile o meno ammissione al sacramento della confessione e della eucaristia. In questi giorni un intervento di monsignor L. Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aiuta ad ampliare la prospettiva. Appare così come l’ambiente secolarizzato renda difficile comprendere ed accettare scelte definitive riguardanti il matrimonio o la vita religiosa. Dove, infatti, si sono smarrite le ragioni fondamentali della fede cristiana e l’appartenen-

za alla Chiesa è intesa in modo convenzionale molti si domand a n o c o m e sia possibile legarsi per tutta la vita ad una scelta o ad una persona. Per di più, a motivo dei legami che si spezzano e degli impegni che vengono meno è diffuso tra i giovani uno scetticismo per le scelte definitive della vita. Ci si deve rassegnare? In realtà, occorre trascendere la cultura del momento e risalire alla natura, cioè si deve guardare a quel disegno che ogni persona porta nel proprio cuore, indipendentemente dalle situazioni in cui vive. “L’ideale della fedeltà tra un uomo e una donna, fondato sull’ordine della creazione - scrive Müller - non ha perso alcunché del suo fascino,

c o m e evidenziano le recenti inchieste tra i giovani”. Sì, c’è un ordine d e l l a natura, cioè della creazione, che attira nonostante tutti i condizionamenti; a questo bisogna guardare con fiducia. Un vincolo indissolubile non è un giogo insopportabile, perché sottrae la persona dalla tirannia del sentimento o degli stati d’animo ed aiuta ad affrontare difficoltà ed ostacoli; protegge i figli che frequentemente patiscono la sofferenza della rottura di un matrimonio. I giovani facilmente capiscono che l’amore sia qualcosa di più del sentimento o dell’istinto: è un darsi completamente all’altro per sempre. In questo senso c’è piena

corrispondenza tra la promessa matrimoniale e le parole del Signore, che invitano a non spezzare quel legame unito dal Creatore stesso. Così, il matrimonio celebrato come sacramento assume un valore e una forza straordinaria, perché inserisce la coppia umana nell’amore di Cristo e rende i due segno della sua donazione fedele. Questi sono dunque i parametri adeguati entro cui considerare il matrimonio; non lo sono i criteri mondani e pragmatici del nostro tempo. Alla crescente mancanza di comprensione circa il significato, ma anche circa la grandezza del matrimonio sul piano della grazia, la Chiesa non può rispondere invitando semplicemente a prendere atto della mutata sensibilità. “Il Vangelo della santità del matrimonio - prosegue Müller- va annunciato con audacia profetica”, cioè non nell’adeguamento allo spirito dei tempi, ma nella fedeltà al progetto di Dio sull’uomo e sulla donna e sulla loro realizzazione. La fedeltà dei coniugi alle promesse del loro matrimonio è segno nella carne della fedeltà di Dio all’umanità. Marco Doldi


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la Settimana

società

Interporto di Rovigo

Una Giornata dedicata alla sicurezza 25 ottobre 2013

Un tema veramente di attualità quello affrontato oggi a Rovigo, presso la sala conferenze dell’Interporto, e che ha riscosso un grande successo di pubblico altamente qualificato proveniente dal nord Italia e dall’estero. Il presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, Angelo Zanellato, che ha fortemente sostenuto questa iniziativa, si dice molto soddisfatto della riuscita di questo Seminario. Tantissime le adesioni più di 200, in una sala gremita di partecipanti che interessati hanno ascoltato gli esperti che si sono susseguiti ed hanno discusso delle esigenze di sicurezza nelle attività lavorative portuali ed interportuali e non solo, dal momento che questo delicatissimo argomento abbraccia tutti i settori. I casi studio presentati hanno fornito quindi interessanti spunti dibattuti poi nella tavola rotonda. I Responsabili della sicurezza dei principali Porti ed Interporti del Nord Italia e della vicina Slovenia hanno evidenziato specifiche metodologie ed approcci rimarcando comunque che ancora molto è da fare in questo senso. La giornalista Rai, Maria Pia Zorzi, che ha coordinato l’intero evento, che rientra all’interno del progetto Empiric ha moderato gli interventi all’interno della tavola rotonda a cui hanno preso parte: Massimo Ercolani Segretario Nazionale della Federazione Italiana Lavoratori dei Trasporti CGIL a rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL; Giuseppe Romano - Direttore Sede Direzione Interregionale Vigili del Fuoco di Padova; Giancarlo Magarotto Direttore Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro ULSS 12 – Venezia; Romano

Magnani - Rappresentante Area Sicurezza Assologistica - Associazione Italiana delle Imprese di Logistica, Magazzini Generali, Terminal Operators Portuali, Interportuali ed Aeroportuali Un sentito dibattito, in cui i diversi portatori di interesse, si sono confrontati ampiamente su questo tema multidisciplinare sono emersi i punti di vista dell’imprenditore, dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano, e degli Enti preposti alla vigilanza e sicurezza. E’ risultato che purtroppo le normative vengono legiferate solo a seguito di gravi incidenti in quanto manca spesso la capacità di prevenire incidenti e disastri. Altresì la difficoltà di coordinamento dei diversi enti pubblici e privati, la complessità a far rispettare la normativa a soggetti esterni alle strutture operative (ad es: gli autotrasportatori). Nell’ambito della formazione degli operatori, passi in avanti sono stati fatti, anche grazie alle nuove tecnologie, ma non è sufficiente ad evitare incidenti sul lavoro. Se da una parte le regole sono necessarie, dall’altra l’applicazione delle stesse richiede costi che gravano spesso proprio sulle imprese; altresì i costi per gli incidenti sul lavoro, ricadono sulla collettività.

Come conferma il presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, Angelo Zanellato, “Il tema è di interesse internazionale. In tutti i Paesi si discute sulla “spinosa” questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, ove spesso le responsabilità sembrano non essere così definite, ma sono convinto, afferma Zanellato, che investire in sicurezza sia un’opportunità sia per le aziende in termini di immagine e di produttività, sia per i lavoratori che operano in un ambiente salubre e sono conseguentemente più motivati. La sessione e stata conclusa dall’Europarlamentare della Commissione per i trasporti e il turismo (TRAN) Franco Frigo, a testimonianza che la necessità di lavorare in sicurezza nell’ambito dei trasporti, ma non solo, è una esigenza imprescindibile, cosi come è necessario armonizzare i sistemi logisici con metodologie uniformi di sicurezza integrate all’apparato economico. Infine ha sottolineato l’importanza della delegazione italiana nell’Europarlamento per stimolare e sensibilizzare l’apparato comunitario su detti temi. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con il corso accreditato per la Formazione Continua di CSP –CSE e sicurezza antincendio dal titolo

“La valutazione e la prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro organizzato grazie al contributo di: Adriatic LNG e con la preziosa collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti di Rovigo. Hanno inaugurato il corso, il Presidente Angelo Zanellato, Alessandro Carlesimo, Responsabile delle relazioni Pubbliche di Adriatic LNG, il Presidente Carlo Rizzieri dell’Ordine Ingegneri di Rovigo ed il Presidente dell’Ordine Architetti di Rovigo Marzio Bottazzi. Il Prof. Pasqualino Boschetto, del dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale, dell’Università di Padova (ICEA), ha coordinato gli interventi dell’Ing. Giuseppe Romano, Direttore di Sede della Direzione Interregionale Vigili del Fuoco di Padova e dell’Arch. Andrea Tortorelli e dell’Avv. Annarita Bove Informazione, confronto, e formazione di altissimo livello, hanno caratterizzeranno dunque una giornata speciale che ha visto riunite figure di primissimo piano in tema di sicurezza, difficilmente raggiungibili tutte insieme. Il confronto si è prefigurato quindi interessantissimo ed utile per tutti coloro che vi hanno partecipato.

Rovigo - ULSS 18

Innovativo intervento di artroprotesi

Mercoledì 23 è stato effettuato per la prima volta nella SOC di Ortopedia di Rovigo un intervento di artroprotesi d’anca con tecnica mininvasiva. Mediante questa nuova tecnica è possibile, attraverso una piccola incisione cutanea (7 cm contro i 15 cm tradizionali) il posizionamento della protesi senza danneggiare nessun tendine, nervo o muscolo. La sostituzione delle superfici articolari di questo tipo dell’anca è un intervento che permette il recupero di un’ottima qualità di vita e la scomparsa del dolore in breve tempo. Nuovi progressi consentono l’uso di tecniche mini-invasive per eseguire questa procedura con notevo-

li vantaggi rispetto alla procedura tradizionale. In particolare questa tecnica mini-invasiva presenta tali vantaggi: - dolore praticamente assente nei giorni successivi all’intervento; - cicatrice molto piccola; - rapida ripresa del lavoro e dell’attività fisica; - pericolo di lussazione assente; - conservazione delle strutture anatomiche fondamentali per una buona biomeccanica e quindi ottima “sensazione” dopo l’intervento con grande sicurezza deambulatoria; - riduzione molto importante delle perdite di sangue con conseguente minor necessità di trasfusioni;

-durata della protesi che rispecchia i migliori risultati della letteratura; - riduzione tempi di degenza. Tutto questo porta a rendere molto più “leggero” l’intervento di protesi d’anca e ad avere un rapido recupero post-operatorio (circa il 30-40 % dei pazienti può abbandonare le stampelle dopo 4 giorni dall’intervento). Questo tipo di intervento viene già praticato in altre realtà ospedaliere (non molte) ma da oggi anche l’unità operativa complessa di ortopedia di Rovigo può vantare questa eccellenza, con l’obiettivo di far diventare questo tipo di intervento una routine piuttosto che solo un evento sporadico.

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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI

L’intervento di artroprotesi mini-invasivo infatti può essere esteso anche a soggetti più giovani grazie appunto ai rapidi tempi di recupero che lo seguono e soprattutto alla qualità della vita che garantisce nel post-operatorio. La tipologia di attrezzature per la chirurgia mini-invasiva ovvero lo strumentario necessario viene dato in dotazione con il tipo di protesi d’anca non comportando quindi un costo maggiore per la struttura ospedaliera. Il risparmio, in termini economici, è dato anche dalla non utilizzazione di sacche di sangue per la trasfusione (necessarie invece per l’intervento “tradizionale”) oltre che dalla riduzione della degenza del paziente. Un ulteriore “risparmio”, questa volta in termini di razionalizzazione e reinvestimento delle risorse umane, viene dal fatto che questo tipo di intervento chirurgico necessita di una equipe ridotta ad un solo medico chirurgo. In sintesi, L’accuratezza nel posizionamento delle componenti protesiche, la scelta dei biomateriali di ultima generazione, uniti allo sviluppo di una tecnica chirurgica altamente rispettosa dei tessuti corporei, permette un grosso salto in avanti nel trattamento dell’artrosi d’anca.

domenica 3 novembre 2013

Castelnovo Bariano

Tanta gente all’8° Memorial Luca Rossi Pro Nicaragua

Un teatro Indipendenza pieno di gente per l’8° Memorial Luca Rossi voluto dall’associazione Luca Rossi in collaborazione con amministrazione comunale, Pro Loco e Magic’attori. Un’atmosfera di festa con tanti ragazzi, una buona cena a base di antipasto rustico della nonna, pasta agli otto sapori, stufato al barolo con polenta al cucchiaio, dolci a volontà, vino rosso, acqua, caffè e liquore. Luca Rossi era un ingegnere elettronico di Castelmassa figlio unico. Nel luglio 2004 a soli 28 anni, mentre passeggiava con la fidanzata Cristina, fu investito e ucciso da uno scooter. Luca era un grande appassionato di moto e il padre Rodolfo in suo onore organizzò un affollato motoraduno a Sermide, regalando ai tanti presenti una bandana con il nome di Luca. La mamma Stefania Ragazzi ci ha detto che “subito dopo fondammo un’associazione a lui intitolata in cui gli amici di mio figlio hanno sempre avuto parte preponderante; allora aderimmo ad un progetto chiamato Salinas cresce. Salinas Grandes è un piccolo paese sulla costa pacifica del Nicaragua non lontano da Leon la seconda città nicaraguense per importanza. E’ un territorio depresso e povero ma con grandi potenzialità socio-economiche, turistiche e commerciali. L’organizzazione non governativa internazionale Mlal, pure con il nostro contributo, ha costruito un

percorso di formazione per ragazzi e ragazze. Siamo riusciti a raccogliere fondi attraverso iniziative varie come feste in piazza, cene come questa, lotteria e continuiamo a farne, investendo nella formazione e nell’istruzione giovanile centroamericana. Un grazie a Luca che con il suo esempio ci ha indicato e ci indica la strada per fare tutto ciò e, come ha detto Isabel Allende, non esiste separazione finché esiste il ricordo”. Il sindaco Massimo Biancardi, intervenuto assieme all’assessore provinciale all’ambiente Giuliana Gulmanelli, s’è detto “contento di aver sostenuto l’iniziativa fondata su veri valori morali. Bello aver visto stasera tanta gente anche da fuori socializzare fraternamente nel nome di un ragazza eterno presente”. Nell’intervallo fra la prima e la seconda portata applaudita l’esibizione alla chitarra solista di Abraham Castellon presidente latino-americano del Salinas cresce e qui presente insieme alla giovane famiglia (la moglie Maria Parason, i figli Norma e Obed). Inoltre c’è stato il collegamento on line audio e video con alcuni operatori a Salinas Grandes, che hanno ringraziato tutta l’associazione Luca Rossi per l’aiuto ognitempo. La lotteria finale e la distribuzione di gadget hanno chiuso la riuscita serata e l’appuntamento per la nona edizione è già programmato per l’ultimo sabato di ottobre 2014.

SAE - Gruppo di Rovigo

Condividere e annunciare la Parola Calendario Attività 2013/2014

Appuntamenti mensili Rovigo via Alberto Mario,36 - ore 16.30 Lunedì 25 novembre - Introduzione ai Vangeli Lunedì 16 dicembre - Vangelo di Giovanni - I dialoghi Lunedì 24 febbraio - Vangelo di Giovanni - I segni Lunedì 24 marzo - Vangelo di Giovanni - “Io sono”: rivelazione di Gesù Lunedì 14 aprile - Lettura di un Documento Ecumenico Lunedì 25 maggio - Incontro di Preghiera • Il S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche) è un movimento interconfessionale di laici per l’ecumenismo e il dialogo ebraico-cristiano. È nato a Venezia nel 1947 per iniziativa di Maria Vingiani, sua attuale Presidente emerita. La sede nazionale è a Milano in Piazza S. Eufemia n. 2. Tel.: 02878569 - Fax: 0286465295 -saenazionale@gmail.com - www.saenotizie.it • Il S.A.E. è soggetto accreditato dal Ministero dell’istruzione per la formazione del personale della scuola (D.M. 177/2000 e D.M. 26/7/2007 prot. n. 15325) • Dal 2006 è nato a Rovigo un “gruppo SAE” interconfessionale che si riunisce una volta al mese, di lunedì, in Via Alberto Mario n. 36, presso le Missionarie della Redenzione. • L’attività del gruppo vuole favorire l’esperienza del dialogo e il servizio di formazione ecumenica. • Responsabile del gruppo SAE è la Dott.ssa Alessandra Moretto tel. 0425 28122.


la Settimana

polesine

domenica 3 novembre 2013

Centro Servizi per il Volontariato

Disagio giovanile: riconoscere ed affrontare il disagio dei figli

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Rovigo - Auditorium Liceo Scientifico Paleocapa

Una rassegna che esalta il canto Tredicesima Rassegna dei Grandi Cori

Presentato al Csv il progetto dell’ass. Comete nell’ambito del programma Lions Quest Mercoledì 23 Ottobre si è tenuta presso la sede del CSV di Rovigo la conferenza stampa per la presentazione del progetto “Educare gli adulti. Le azioni contro l’emarginazione e il disagio giovanile in una società multipolare”. Viene proposto un corso di formazione a carattere operativo-esperienziale che si svolgerà nel fine-settimana del 24 e 25 Novembre; l’obiettivo è quello di sensibilizzare e fornire ai genitori gli strumenti relazionali ed educativi per rapportarsi nella maniera più adeguata alle problematiche dei propri figli secondo la metodologia proposta dall’associazione Lions Quest. In una società sempre più in crisi e che ha moltiplicato i suoi punti di riferimento, si rileva un’aumentata incidenza di disagi psichici che interessano sempre più da vicino il mondo giovanile. “L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che almeno il 16% dei bambini e degli adolescenti incorre nel corso della vita in un disturbo psichiatrico” fa notare Dario Nicoli, presidente dell’Associazione “Co.Me.Te.” In Italia i dati di una ricerca condotta da “Prisma” (Progetto Italiano Salute Mentale Adolescenti) nel 2002 indica come passibili dello sviluppo di un disturbo psichico il 9,1% di bambini nella fascia di età preadolescenziale (tra i dieci e i quattordici anni). Di fronte ad una questione di così forte peso sociale e che spesso si riflette anche sui costi della sanità, è fondamentale l’ottica di prevenzione adottata dal progetto: per arrivare a giovani e giovanissimi bisogna passare per gli adulti che su di loro hanno una responsabilità educativa. Spiega Maria Cristina Palma, referente nazionale di Lions Quest “La maggior parte dei docenti non ha le competenze pedagogiche e psicologiche per affrontare le problematiche che i giovani presentano. Il progetto punta a colmare questa lacuna del nostro sistema formativo”.

San Bellino

Fondamentale per il percorso proposto sarà proprio l’adozione delle metodologie di Lions Quest, programma di livello nazionale ideato dal Lions per formare genitori, insegnanti e ragazzi sulla prevenzione del disagio; presentato come un “un’azione di servizio alla comunità”, questo sistema di formazione, attuato anche con l’ausilio di manuali, punta a fornire elementi base per l’educazione di bambini e ragazzi quali lo sviluppo dell’autoconsapevolezza, la gestione responsabile delle proprie scelte da parte del giovane e l’attenzione fondamentale per la particolare interazione bambino-scuola-famiglia. Spiega ancora il presidente Nicoli che proprio queste tre realtà, quella del minore, dei suoi genitori e della scuola sono integrate fra loro grazie alla collaborazione di diversi enti con Co.Me.Te. Onlus, andando a formare una rete di relazioni che costituisce un ulteriore punto di forza del progetto. Al tal proposito è interve-

nuta la dott.ssa Anna Osti, rappresentante di Alto di Terra, associazione attiva in casi di minori vittime di abusi e maltrattamenti: “E’ vitale aiutare e formare i genitori, che spesso non sanno riconoscere e affrontare adeguatamente questi problemi”. Centrale anche il ruolo dei Lions Club. “Come club quest’anno abbiamo dato priorità ai progetti di formazione, perchè giovani e scuole sono un’area in cui c’è forte bisogno di interventi”, dice Vincenzo Altieri, presidente del club rodigino, mentre Giorgio Ghiotti, presidente del Lions Club Badia Polesine, aggiunge: “La società sta mostrando delle crepe che si allargano sempre più. Il cambiamento può venire da menti fresche, giovani, con una sana educazione”. Le iscrizioni al corso possono essere inviate all’associazione Comete (info@cometeonlus.it) o al Csv di Rovigo (info@csvrovigo.it), dove si svolgeranno gli incontri. E’ previsto un ulteriore incontro di verifica in primavera.

La “Lumen Fidei”

Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Biblioteca Comunale di San Bellino , Mercoledì 23 ottobre, sr. Gloria Angelini delle Figlie di San Paolo , ha presentato l’enciclica di Papa Francesco “Lumen Fidei” (La luce della fede). Nell’introduzione la relatrice ha sottolineato, anzitutto, che si tratta di un’enciclica scritta a quattro mani, quelle di Papa Francesco, appunto, e quelle di Benedetto XVI, Papa emerito. Papa Benedetto, infatti, aveva cominciato l’enciclica sulla fede ma poi le sue dimissioni dal ministero petrino ne avevano interrotto la riflessione; così, Papa Francesco, accogliendo il contributo prezioso del Papa emerito ed aggiungendo il proprio, ha donato alla Chiesa una enciclica preziosa per continuare a vivere, con entusiasmo, il cammino percorso in questo Anno della fede. Sr Gloria ha proposto una lettura trasversale del testo della Lumen Fidei indicando l’orizzonte della luce come giusto contesto nel quale collocare l’enciclica e ha poi presentato, in forma sintetica, i temi proposti nei quattro capitoli della lettera: il rapporto fede-amore (cap. 1-2), la trasmissione della fede (cap. 3), l’impegno cristiano nel mondo (cap. 4).

Avviandosi verso la conclusione la relatrice ha ricordato come, nella Chiesa, tutto poggia sulla fede. La vocazione della Chiesa è quella di avere una memoria sempre viva del grande dono ricevuto dal suo Signore che la fa esistere e le chiede di essere fedele per trasmettere fino alla fine dei secoli la conoscenza e la testimonianza viva della presenza di Dio. Questa prima enciclica di Papa Francesco, pertanto, possiamo considerarla come la consegna di un “programma” offerto a tutti i credenti per continuare a vivere con gioia il cammino della fede tenendo presente che: “quando l’uomo pensa di trovare se stesso allontanandosi da Dio la sua esistenza fallisce”. Sr. Gloria è riuscita a catturare l’interesse dei presenti per la semplicità dell’esposizione, senza far mancare però la chiarezza di quanto è contenuto nell’enciclica; questo a significare che “le encicliche” possono essere patrimonio di tutti; per approfondire la propria fede e la propria cultura. Ha ripreso infine alcuni stralci della preghiera a Maria, colei che è beata perché ha creduto, con cui Papa Francesco conclude l’enciclica “Lumen Fidei”. Daniela Malin

Sabato 26 ottobre 2013, alle ore 21.00, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico Statale “P. Paleocapa” di Rovigo, si è tenuta la tredicesima rassegna di grandi cori. Si sono esibiti il Coro Monte Pasubio-RovigoBanca, diretto da Pierangelo Tempesta, e il Coro Cohere di Vimercate (Milano), diretto da Giuseppe Brambilla. Prima dell’inizio del concerto, ha preso la parola l’assessore alla cultura del Comune di Rovigo, prof.ssa Anna Paola Nezzo, che ha ringraziato molti i cori, e ha sottolineato che Rovigo vive molto di musica, come arricchimento generale della cultura. Il primo coro ha proposto alcuni canti popolari, come “La strada del bosco”, “El lamento de la zitela”, “Daur san Pieri”, che rievoca la giovinezza, “Valore alpino”, che ricorda la forza costruttiva degli alpini, in tempo di guerra, come in tempo di pace, “Benia Calastoria”, che parla di un giovane emigrato all’estero, di ritorno nella sua terra d’origine, e infine la famosa “Barbara Ann”, scritta da Fred Fassert, pubblicata dai

Regents e portata al successo dai Beach Boys. Il secondo coro ha suddiviso la sua esibizione in tre parti. Per primi i canti religiosi, come “Otche Nash”, Padre Nostro in russo, “O Bone Jesu”, e l’Ave Maria di Biebl. Poi ha proposto canti popolari, come “Soreghina, “Adia a l’Engiadina”, che rievoca l’amore per la patria, e “Syahamba”, canto africano, che invita a gioire nel Signore. Infine, ha eseguito canti di guerra, come “Viva la quince brigata”, canto spagnolo e “Wisla”, cioè Vistola, che parla di un giovane che saluta la sua donna sulla riva del fiume, prima di partire per la guerra. Poi altri canti tradizionali, come “La casa”, e altri due canti in sardo, “Tres rosas” e “Ballu Pilicanu”. Tutti e due i cori sono stati molto apprezzati e applauditi dal pubblico numeroso. Alla fine, i direttori dei cori hanno ricevuto libri in omaggio. E’ stata una serata veramente piacevole e divertente, in cui la coralità ha manifestato il proprio valore e ha fatto riflettere su temi molto importanti. Francesca Ledda

Rovigo - Palazzo Celio

Carta per le pari opportunità e uguaglianza sul lavoro

La Provincia di Rovigo ha aderito alla Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità. A darne l’annuncio, nei giorni scorsi a Palazzo Celio, l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Guglielmo Brusco, la Consigliera di Parità Provinciale Anna Maria Barbierato, la Consigliera di Parità Regionale Sandra Miotto, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Provinciale Maria Grazia Avezzù e la rappresentante della Cisl Ilaria Volpato. Ad oggi, in Italia, aderiscono alla Carta 530 aziende, per un totale di circa 700.000 dipendenti, e 150 amministrazioni pubbliche, di cui 14 Province, inclusa Rovigo, la cui sottoscrizione è stata approvata con delibera di Giunta dell’8 ottobre 2013. Il comitato promotore è costituito da Fondazione Sodalitas, Aidaf (Associazione italiana delle aziende familiari), Aidda (Associazione italiana donne dirigenti d’azienda), Impronta etica, Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) e Consigliera nazionale di parità. La Carta fornisce un quadro di riferimento valoriale per guidare le imprese aderenti nella sua applicazione, contenendo non prescrizioni dettagliate ma pochi impegni programmatici basati su principi ed elementi chiave di efficaci programmi di cambiamento, sperimentati con successo dalle imprese impegnate da più tempo in materia. La sua attuazione nel contesto aziendale e la definizione delle

relative priorità è lasciata alle imprese aderenti, in funzione della loro situazione ed eventuali programmi già realizzati. “Adottando questa Carta la nostra Amministrazione – ha detto il vice presidente Brusco - intende contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro, genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa, orientamento sessuale, impegnandosi al contempo a valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione, con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna”.

“Realizzare un ambiente di lavoro che assicuri a tutti pari opportunità – ha detto la Consigliera Barbierato - e il riconoscimento di potenziale e competenze individuali, non rappresenta soltanto un atto di equità e coesione sociale, ma contribuisce anche alla competitività e al successo dell’impresa”. La proposta di sottoscrizione della Carta è stata estesa anche alle pubbliche amministrazioni con l’auspicio che gli altri enti locali e, soprattutto, i 50 Comuni polesani facciano lo stesso.

Malati di SLA

Veneto per assistenza domiciliare

Il Veneto ha rimodulato il proprio programma attuativo degli interventi a favore delle persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) con l’obiettivo di assicurarne ulteriormente l’assistenza a domicilio. “Abbiamo in sostanza incrementato da 3 a 5 milioni 632 mila euro la somma complessiva destinata all’azione 2 Sostegno alla famiglia”, ha spiegato l’assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto, che ha proposto il provvedimento di concerto con il collega alla sanità Luca Coletto. “La rimodulazione – ha aggiunto – è stata concordata, attraverso incontri con le Associazioni di rappresentanza delle persone con SLA. e loro famiglie, quali AISLA, ASLA e UILDM e accoglie una specifica richiesta delle famiglie stesse”. Nel 2011 erano state attribuiti al Veneto 7 milioni 810 mila euro del “Fondo per le non autosufficienze” per progetti finalizzati a realizzare e potenziare percorsi assistenziali domiciliari per malati di SLA; per garantire il supporto di assistenti familiari in rapporto allo stato di evoluzione della malattia; per riconoscere il lavoro di cura dei familiari in sostituzione di altre figure professionali e sulla base di un progetto personalizzato e monitorato e l’attuazione di specifici percorsi formativi per gli assistenti. “Sulla base di questa assegnazione – ha ricordato Sernagiotto – la Giunta aveva approvato il “Programma regionale attuativo” per gli interventi in tema di SLA, rispetto al quale le Associazioni che operano a favore dei malati di SLA hanno chiesti di porre maggiore considerazione sugli interventi di sostegno alla famiglia, tenuto conto che il domicilio della persona con Sclerosi Laterale Amiotrofica rappresenta il luogo di elezione per l’assistenza per la gran parte del corso della malattia. Abbiamo perciò deciso di indirizzare a questa finalità risorse destinate inizialmente ad altri tipi di intervento”.


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la Settimana

polesine

Bottrighe

Successo per la tradizionale festa dell’anziano

Grande successo a Bottrighe per l’annuale festa dell’anziano. Circa un centinaio i partecipanti. L’appuntamento è ormai una tradizione consolidata in paese ed è organizzato dalla parrocchia con la collaborazione dei giovani che fanno parte del consiglio pastorale, del comitato della scuola materna di altri amici sostenitori che si prodigano in cucina e nel servizio a tavola. Preziosa ed immancabile come sempre la collaborazione del Gruppo Sportivo Bottrighe. Presente, tra gli altri, il delegato del sindaco Nicola Gennari che ha portato il saluto dell’amminitrazione comunale. Nella chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola è stata celebrata la santa messa dal parroco don Antonio Cappato, che ha sottolineato il valore della festa e delle persone anziane, ricche di saggezza, che

sanno trasmettere alle nuove generazioni esperienze di vita sempre utili ai più giovani e che di questo ne devono farne tesoro. Nel salone della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” si è svolto poi il pranzo comunitario, ben preparato dalle cuoche volontarie. La festa, momento

di fraterna condivisione ed amicizia, ha ottenuto grande successo e si auspica di potersi ritrovare per trascorrere ancora momenti come questi, in serena compagnia. Roberto Marangoni Nella foto: Un momento della giornata dell’anziano

Rovigo

Quasi 10.000 euro con le “mele dell’Aism” L’associazione ringrazia i volontari

Quasi 10 mila euro raccolti in due giorni, 1.155 sacchetti di mele distribuiti in 40 postazioni, con un centinaio di volontari attivati. L'Aism di Rovigo traccia un bilancio dell'iniziativa che il 12 e 13 ottobre ha portato in decine di piazze polesane i banchetti con le tradizionali mele, a sostegno della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. Il ringraziamento dell'associazione va ai volontari e alle organizzazioni che hanno allestito i banchetti, oltre che ai cittadini che hanno dato una donazione. Complessivamente sono state circa 40 le postazioni e 30 i comuni in cui quest'anno i polesani hanno potuto incontrare i volontari dell'Aism e contribuire a progetti di ricerca scientifica con una donazione, ricevendo un sacchetto di mele, simbolo dell'iniziativa. In un solo week end, sono stati distribuiti ben 1.155 sacchetti e raccolti 9.969 euro. Il ricavato della campagna sosterrà i servizi dell'Aism locale per i malati di sclerosi multipla

e, a livello nazionale, finanzierà un progetto di ricerca sulle cause della malattia. In Italia la sclerosi multipla colpisce 68 mila persone, in prevalenza giovani tra 20 e 40 anni, soprattutto donne. In provincia di Rovigo si stimano almeno 400 persone colpite da questa malattia. L'Aism, con i suoi volontari, offre servizi ai malati, un centro diurno, il trasporto con mezzi adatti alle esigenze di persone invalide, una linea telefonica (0425.33719) a cui rivolgersi per domande o semplice bisogno di compagnia. La campagna "Le mele dell'Aism" è stata possibile in provincia di Rovigo grazie all'impegno di un centinaio di volontari, a cui va il caloroso ringraziamento dell'associazione. Oltre ai cittadini che si sono attivati spontaneamente, hanno contribuito attivamente l'Associazione Alpini, gruppo di Rovigo, e il Coro "Soldanella" di Adria, che hanno coinvolto i propri soci nell'allestimento e presidio dei banchetti.

Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale Scuola di Formazione Anno 2013 - 2014

Corso di Formazione all’impegno sociale e politico

Centro Giovanile S.Giovanni Bosco - Giovedì 18.00 - 20.00 In collaborazione con L’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” e la Fondazione Lanza di Padova - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Rovigo - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Rovigo Con il Patrocinio della Camera di Commercio di Rovigo * Tutti gli altri incontri si svolgeranno presso il Centro Giovanile S.G. Don Bosco, in Viale Marconi, 5 a Rovigo * 7 Novembre ore 18.00 Dott. Stefano Fontana - Direttore dell’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” La colonizzazione della vita umana: l’ideologia di genere, nuovo fronte della Dottrina Sociale 21 Novembre ore 18.00 Prof. Don Gianlu-

ca Guerzoni - Docente di Teologia Morale - Collabora con l’Osservatorio Internazionale “Card. Van Thuan” Il ruolo pubblico della fede cristiana: gli umanesimi senza Cristo si trasformano in ideologie 5 Dicembre ore 18.00 Mons. Lucio Soravito De Franceschi - Vescovo di Adria - Rovigo - Già docente di Teologia Pastorale e Catechetica Il senso cristiano della vita o la “vita buona” del Vangelo 6 Febbraio 2014 Prof. Simone Morandini - Docente di Matematica, Fisica e Teologia Ecumenica. Collabora con la Fondazione Lanza Per una nuova convivenza civile: il contributo dei Cristiani 20 Febbraio 2014 Dott. Matteo Mascia coordinatore del “Progetto Etica e politiche ambientali” della Fondazione Lanza. Strumenti e pratiche per un civismo attivo in ambito economico, sociale e ambientale.

domenica 3 novembre 2013

17-19 Ottobre 2013

Fuori Classe sul Delta IIIa Edizione

La III edizione di Fuori Classe sul Delta si è svolta dal 17 al 19 ottobre con la partecipazione di 36 studenti iscritti al II e III anno nei CSF EnAIP Veneto. Studenti ed accompagnatori sono stati ospitati presso l’Ostello Amolara di Adria (RO) e sono stati accompagnati alla scoperta del territorio del Delta del Po con percorsi in bicicletta, trekking al Giardino Botanico litoraneo del Veneto a Porto Caleri, navigazione nella Laguna di Pila, visita all’autodromo di Adria e degustazioni di prodotti e piatti tipici regionali. L’ASD Fuori Classe nasce nel 2009 per affiancare e rafforzare il progetto educativo di EnAIP Veneto, attivo fin dal 1951 nella formazione professionale dei giovani. La coordinatrice del progetto, Marinella Pellizzari sottolinea la valenza educativa dell’esperienza: “ Fuori Classe si propone di sostenere la dimensione motivazionale e la partecipazione attiva nella costruzione del progetto di vita personale e professionale dei giovani, si tratta di un momento di formazione e socializzazione offerto fuori dall’ambiente scolastico ma strettamente legato ad esso”. Lo sport è luogo di promozione di valori quali la collaborazione, il gioco di squadra, la lealtà, la tenacia. I giovani partecipanti hanno potuto conoscere al meglio il territorio veneto e le sue caratteristiche, hanno potuto mettere in gioco le risorse fisiche, le loro capacità di relazionarsi con altri e con l’ambiente, hanno cercato di “superare “ i loro limiti con uno stile di vita sano ed attivo all’aria aperta.Molti sono stati anche i laboratori offerti da formatori ed esperti: cucina, meccanica, creatività musicale ed artistica. Perla e Giulia, di EnAIP Rovigo, hanno fatto “nuove amicizie”; Manuel, di Padova e Samuel di Mirano, sono stati in barca per la prima volta e “sono rimasti meravigliati da come la Natura cambi e si adatti alle diverse zone man mano che ci si avvicinava al mare; Martina, di Calalzo, ha trovato il Delta del Po “bellissimo” mentre Davide (Treviso) ha apprezzato la possibilità di “conoscere compagni provenienti da città diverse”; Alice e Noemi di Porto Viro hanno potuto visitare per la prima volta il Delta; Francesco, Lorenzo, Sara, Ayoub, Cristian e Luca sono stati molto contenti di essersi conosciuti ed hanno “già fatto un gruppo , la Banda di Pila”; la maggior parte ha apprezzato i nuovi incontri fatti, le chiacchierate serali, l’ospitalità offerta. Da parte loro i formatori e i responsabili che hanno accompagnato i giovani sono rimasti stupiti piacevolmente dalla curiosità e dall’interesse dimostrato nelle attività proposte. Enzo Dainese, Responsabile di Padova, sottolinea come “si sono fidati ed affidati, e l’espe-

rienza è stata positiva per noi come per loro”. E’ stato un momento di socializzazione e di conoscenza che arricchisce e dà il senso di ciò che quotidianamente si fa nei Centri EnAIP. L’esperienza è stata stimolante e ha permesso a tutti, giovani ed adulti, di conoscersi e conoscere persone e territorio, di percorrere insieme un tratto del lungo cammino che è la Vita, in un paesaggio incantevole quale il Polesine e il Delta del Po. Il gruppo è stato accolto dal sindaco di Adria Bobo Barbuiani con parole di benvenuto rivolte ai giovani turisti rinnovando l’appuntamento per il prossimo anno, proponendosi anche come guida esperta.

Sabato è stato presente all’ostello il consigliere regionale Cristiano Corazzari, che ha visitato i ragazzi durante le attività di laboratorio di cucina guidate dalla sig.ra Sisa Bordin. “E’ un piacere riscontrare giovani allegri e soddisfatti del percorso formativo ed educativo intrapreso con Enaip-FuoriClasse. Il Polesine grazie ad Enaip diventa pilota per iniziative rivolte allo sviluppo di giovani ed adolescenti che vogliono aprirsi al mondo con curiosità ed interesse.” Un grazie particolare a Paolo Bordin, il gestore della struttura, che con passione ed entusiasmo ha assecondato le richieste degli educatori per sinergizzare gli intenti ed ottimizzare le risorse.

Rovigo

“Donne… il seno di poi” Continua l’Ottobre Rosa

Grande successo di partecipazione all’iniziativa “una carezza diversa salva la vita” visite senologiche gratuite, promossa da “Donne… il seno di poi”, ottobre rosa mese internazionale della prevenzione del tumore al seno. Già sabato 26 ottobre le innumerevoli richieste avevano indotto gli organizzatori all’apertura di un secondo ambulatorio presso la Rovigo Medica per evadere tutte le domande, ma anche questa iniziativa non è stata sufficiente. E’ per questo che, grazie alla disponibilità dei dirigenti della Rovigo Medica (via L. Einaudi, 80/82 - Area Tosi) che hanno concesso nuovamente l’uso di un ambulatorio, anche Sabato 16 Novembre dalle 9,00 alle 13,00 uno specialista volontario dell’ANDOS effettuerà le visite senologiche gratuite. Chi non è riuscito ad andare nei sabati del mese di ottobre può approfittare di questa nuova opportunità. Per informazioni contattare il numero unico 0425-701101.


RovigoBanca incontra gli alunni delle scuole a

89 Giornata Mondiale del Risparmio

Al via la quinta edizione del concorso “La Cicala & la Formica” Mercoledì 30 ottobre viene celebrata in tutta Italia la “Giornata mondiale del risparmio”. Il tema scelto per questa edizione è: “Risparmio volano della ripresa produttiva”. Per l’occasione RovigoBanca intende proprre una serie di incontri nelle scuole, volti ad accrescere la cultura del risparmio nelle giovani generazioni. L’obiettivo è quello di educare i piccoli studenti ad una conoscenza ludico-didattica delle tematiche del risparmio e dell’uso consapevole del denaro, con l’intento, parlandone in modo semplice e simpatico, di promuovere valori quali la solidarietà, la mutualità e la cooperazione. La giornata mondiale del risparmio, giunta quest’anno alla sua 89^ edizione, è legata al nome di un importante economista italiano, Maffeo Pantaleoni, che ne ispirò la proclamazione in un discorso tenuto a Milano nel 1924, durante un congresso dell’Istituto Internazionale del Risparmio. In concomitanza con tale ricorrenza, la Banca di Credito Cooperativo rodigina ha, altresì, indetto la quinta edizione del concorso “La Cicala & la Formica” rivolto a tutte le scuole elementari e medie inferiori. L’iniziativa, avente come base di partenza la celeberrima favola di Esopo, potrà articolarsi nel corso dell’anno scolastico in percorsi didattici in grado di affrontare da prospettive differenti la tematica comune dell’educazione al risparmio e di sviluppare nei ragazzi una coscienza critica rispetto ai temi economici. L’invito a partecipare alle iniziative è esteso a tutte le classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado della provincia di Rovigo e dei territori delle province di Ferrara e Padova in cui operano filiali di RovigoBanca.

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Rovigo

A Bordeaux inaugurata la mostra “La maison Goupil et l’Italie” Dopo il successo di Palazzo Roverella l’esposizione è stata trasferita in Francia

È stata inaugurata lo scorso 24 ottobre al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux la mostra “La Maison Goupil et l’Italie” alla presenza, fra gli altri, dell’assessore alla Cultura di Bordeaux Dominique Ducassou, del sindaco di Rovigo Bruno Piva, del vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Sandro Fioravanti e del curatore Paolo Serafini. La mostra è stata ospitata nei mesi scorsi a Palazzo Roverella a Rovigo, dove è stata ammirata da 40.000 visitatori. “E’ con grande soddisfazione – ha detto il sindaco -, che ho partecipato a questo momento di alto livello culturale. Dopo il successo avuto a Rovigo, questa prestigiosa mostra è ora in Francia cre-

ando un legame con la nostra città. La cultura rappresenta un buon viatico per la crescita di una comunità e per l’intrecciarsi di relazioni che ne derivano e gli eventi che, negli ultimi anni, hanno contraddistinto la nostra città, ne sono una testimonianza”. Nella foto: (da sinistra a destra): il Direttore del Musée

des Beaux-Arts di Bordeaux, il curatore della mostra Paolo Serafini, il Vice-Console Onorario d’Italia a Bordeaux Stéphane Favreau Felici, il Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Sandro Fioravanti, il Sindaco di Rovigo Bruno Piva, l’Assessore alla Cultura di Bordeaux Dominique Ducassou.

Servizio Pellegrinaggio Diocesi Adria-Rovigo

Natale a Betlemme Dal 23 al 27 dicembre 2013

La celebrazione dell’89^ giornata mondiale del risparmio servirà, altresì, a permettere

agli alunni delle scuole che ne faranno richiesta di visitare le filiali della Banca.

Rovigo

Tre posti al verde con Alì

Presentata l’iniziativa che vede in collaborazione il Comune con la catena di supermercati. Chiamata la cittadinanza alla sensibilità ecologica. “Alì ti regala un posto al verde” è il nome del progetto lanciato da Alì Aliper SPA in collaborazione con il Comune di Rovigo e presentato alla stampa Giovedì 24 Ottobre nella sala Giunta di palazzo Nodari con la presenza d e l l ’ a s s e s s o re all’Ambiente Andrea Bimbatti . L’iniziativa ha già trovato collaborazione con i Comuni di Padova, di Treviso e di Vicenza acquisendo visibilità a livello regionale e arrivando a Rovigo con l’obiettivo di rivalutare alcune aree verdi della provincia. Un team di architetti altamente qualificati progetterà le aree che verranno bonificate nel periodo che va dalla fine del mese di Febbraio fino a Marzo; alla fine degli interventi le aree verranno riconsegnate alla città, dove i cittadini potranno godere dei parchi. Risultato dell’evoluzione di altri progetti nei quali l’azienda è impegnata da diversi anni, l’iniziativa si inserisce nel programma “We love nature” che contempla diverse attività a tema ambientale; grazie ad Alì tale progetto permetterà all’amministrazione comunale di realizzare tre

la Settimana

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aree verdi senza che questa spesa vada a gravare sulla collettività. Osserva l’assessore Bimbatti: “Cogliamo questa opportunità che attraverso Alì ci permette di realizzare tre aree verdi”; “Molto positivo il fatto che per il primo anno la cura dei parchi sia curata direttamente da Alì” aggiunge Marco Muneratti di ASM. Inoltre, sposando un’ottica di collaborazione con la cittadinanza e di sensibilizzazione della stessa alle tematiche ambientali, si è ideata una meccanica molto semplice per permettere al cittadino di partecipare al progetto in prima persona, come descrive Giulia Lovato dell’Ufficio Stampa di Alì SPA: dal 31 Ottobre al 1 Maggio 2014 ai clienti Alì che acquistano uno dei prodotti

partner del progetto verranno assegnati dei punti “Un posto al verde”; i prodotti mantengono il prezzo invariato ed ogni punto corrisponde a 5 centesimi donati al fine di riqualificare un’area verde del quartiere del punto vendita; l’assegnazione dei punti avverrà in proporzione all’acquisto. La collaborazione con la cittadinanza in favore dell’ambiente e delle aree verdi della provincia si presenta quindi come un importante punto di forza del progetto e come un’innovazione rispetto ad iniziative precedenti: “C’è un maggior coinvolgimento dei cittadini” fa notare Eleonora Albiero, rappresentante di Not An Agency, l’agenzia pubblicitaria che ha firmato la campagna di informazione del progetto e che lo ha ideato e curato. Su questo aspetto è intervenuta anche la dott.ssa Barbara Likar del Servizio Ambiente: “L’ambiente è di tutti, riusciamo a tutelarlo solo se ognuno ne è coinvolto”. Non resta che aspettare la primavera per poter finalmente ammirare il risultato, un traguardo che è di tutti.

Il Servizio Pellegrinaggi della Diocesi di Adria-Rovigo propone di vivere a Betlemme il Natale 2013. Per poter partecipare alla Messa di Mezzanotte nella Basilica della Natività è necessario confermare la propria adesione (allegando la fotocopia del passaporto) con un anticipo di tre mesi. Nei giorni di permanenza è in programma, a cura dell’Agenzia organizzatrice I.O.T. d Gorizia, la visita ai più significativi luoghi della Terrasanta. Per informazioni rivolgersi a don Guido Borin (Rovigo, Corso del Popolo 252 - tel. 0425 25839).

Notizie dalla Scuola di Teologia

La scuola mi aiuta in molti campi e modi Oggi proponiamo l’intervista ad Alessandro Frezzato, della parrocchia di S. Pio X di Rovigo, studente della nostra Scuola. D - Ad Alessandro, che sta frequentando il terzo anno, chiediamo di raccontarci la sua esperienza di studente della SDFT Da tanto tempo sapevo che in diocesi c’era questa opportunità e ne ero attratto, ma c’erano degli orari di lezione inconciliabili con il mio lavoro. Poi, tre anni fa, mi è capitato di leggere un dèpliant con la nuova impostazione e così, nonostante i dubbi che avevo sulla mia capacità di riprendere gli studi, mi sono avvicinato, ho conosciuto la segretaria della scuola che mi ha incoraggiato a fare il grande passo e mi sono iscritto. Sono veramente contento di aver intrapreso questo percorso, perché mi sta arricchendo moltissimo: ho la possibilità di relazionarmi con altre persone che hanno interessi simili ai miei; ricevo input che mi inducono ad approfondire molte tematiche; mi è utile per fare catechismo, perché mi ha aiutato a rivedere il ruolo del mio servizio da angolazioni che prima non avevo esaminato. Un’altra cosa che mi piace molto è che la

Scuola di teologia non mi fa venire l’ansia da prestazione, perché, essenzialmente, è un’esperienza che serve ad arricchire te stesso anche se poi, inevitabilmente, questo si riflette nella capacità di tessere e migliorare le relazioni con gli altri. Inoltre, capendo il perché di molte cose, di come si sono sviluppate nei secoli, del perché si compiono certi gesti, ecc., molte cose non le sento più imposte, perché avendone compreso e assimilato il concetto, il metterle in pratica diventa una cosa spontanea. La scuola perciò mi aiuta a sentirmi un po’ più libero di prima, meno fragile, a capire chi sono, la mia essenza, cosa effettivamente posso donare agli altri e ad essere coerente con le scelte che poi compio. In questo momento storico difficile, si è così schiavi dei bisogni da non accorgerci che ci facciamo rubare degli spazi vitali; siamo inghiottiti dal vortice degli impegni quotidiani e dal rincorrere spesso delle chimere e non ci si rende conto di impoverirci umanamente e spiritualmente. Ecco, per me, la Scuola rappresenta quella “sosta” che aiuta a ritrovare la propria essenza e riscoprirsi persona.


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Rovigo

Fratta S. Famiglia Festa del Fondatore San Luigi Guanella

Era gremiti gente la bella chiesa del S. Famiglia di Fratta giovedì 24 u.s., alle ore 10.00 solennità di San Luigi Guanella, per la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da Don Alberto, il cappellano della Casa, che aveva accanto gli Arcipreti di Fratta Polesine e san Bellino e il Delegato per la Vita Consacrata. Il “Coro delle ragazze” ha animato i canti della Assemblea. Con il Popolo di Don Guanella erano presenti i Bambini della Materna, una folta delegazione della sottosezione dell’UNITALSI di Rovigo, San Luigi è Compatrono dell’Unitalsi, e tanti amici del Paese con il Sindaco dr. Tiziana Virgili. Don Alberto all’omelia ha raccontato episodi della vita del Santo avvenuti proprio a Fratta. La celebrazione è stata pure l’occasione per l’inaugurazione del nuovo impianto di amplificazione.

Ceregnano “Credere”: cineforum sulla fede

Iniziano alle ore 21.00, nella sala della Comunità di Ceregnano, i quattro incontri di cineforum sul tema della fede. L’iniziativa promossa dalla parrocchia, per dibattere, nelle ultime settimane di questo Anno della Fede. Gli incontri si sono aperti il 28 ottobre con la proiezione di “Corpo celeste” di Alice Rohrwacher “la Fede come comunità” con don Giampietro Ziviani, docente della facoltà teologica di Padova e parroco di S. Antonio Rovigo – Commenda. Nel secondo incontro di lunedì 4 novembre sarà proiettato il film “Monsieur Lahzar” su la fede come abbandono. Animerà il dibattito Roberta Lorenzetto, moglie ed educatrice che opera tra i rifugiati. Gli altri due incontri saranno lunedì 18 novembre su la fede come tradizione, con la proiezione di “La sposa promessa “ e l’intervento di Sara Bazzan e lunedì 25 novembre, su la fede come ricerca, con la proiezione del “L’amore inatteso” e l’intervento di Enrico Zamariola.

Adria San Vigilio “Casa parrocchiale”

Don Fabio Finotello è il parroco di san Vigilio e fa vita comune con l’Arciprete, il Vicario parrocchiale e i sacerdoti della Cattedrale, sono quasi un secondo capitolo, il capitolo della vita comune. Don Fabio e la sua gente hanno pensato di trasformare la Casa Canonica in “Casa Parrocchiale S. Vigilio”. Essa ospiterà le sedi delle varie attività parrocchiali: dall’Ufficio Parrocchiale alla Caritas, dalle iniziative dei giovani a quelle degli adulti. L’edificio sarà abitato e i parrocchiani se ne sentiranno più … fruitori e responsabili. Il Vicario Generale l’ha benedetto, e inaugurato con una partita di calcetto! Una … nuova esperienza che ci si augura venga imitata da tante altre comunità parrocchiali.

Canda Prima di Natale … riaprirà la chiesa

Anche la chiesa arcipretale di Canda aveva subito danni in occasione del terremoto del 2011. Il Sindaco ne aveva ordinato la chiusura, in attesa di una “messa in sicurezza”. E’ di questi giorni la notizia che prima di Natale la chiesa riaprirà i battenti. E’ stato l’architetto Massimiliano Furini a darne notizia alla stampa in questi giorni. A sostenere le spese, non sarà la parrocchia già oberata dell’impegno gravoso di estinguere il mutuo per i lavori operati nel 2008, ma la Regione con i Fondi dell’Unione Europea e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. I lavori saranno realizzati dall’impresa Ghiotti di Trecenta per avere una continuazione con l’intervento del 2008. I lavori dovranno essere conclusi entro il mese di novembre e l’arch. Furini si dice fiducioso che tutto procederà secondo quanto è programmato.

Rovigo Una storia … infinita: il “passante”

Ho i cappelli bianchi ora, ma è da quando ero studente che si parla di passante! Da una parte i lavori attendono da via Forlanini a via E. Merlin e dall’altra dalla circonvallazione Est a via E. Merlin! Chi i lavori li vuole in un modo e chi in un altro, e intanto si discute e il tempo … corre con o senza l’anello stradale e il passante! A sentire gli uni e gli altri portano tante buone e belle ragioni e ritengo che tutti abbiano a cuore il meglio per la Città. Ma c’è un bel tacere per quanto riguarda il tratto dalla circonvallazione Est a via E. Merlin, perché certe soluzioni andrebbero assai vicine a “Casa Serena”! Casa Serena ospita gli anziani, salvo errori, non si parla della migliore soluzione per loro: rumori, polveri, incidenti!

San Bellino “San Bellino e Paolino”

“San Bellino e Paolino” è il mensile dell’Unità pastorale formata dalle due comunità parrocchiali e ne sono il responsabile, per questo Mons. Boesso me lo porta ogni mese. Mi godo a leggerlo, sia perché è puntuale nell’uscire, sia per le notizie. Quello di Novembre 2013 è tutto pieno dei festeggiamenti per il Sano Vescovo, ma Don Francesco ha trovato modo di inserirci tante espressioni deliziose. Tante non dice dove le prende, ma di alcune da anche l provenienza. Scrive: In Brasile al momento di salutarsi il padrone di casa dice “Vai com Deus” (Vai con Dio!) e l’amico che sta per uscire risponde”Fique com Deus” (Resta con Dio!)

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”

N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it

“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

Il Premio San Francesco 2013 va al giovane ricercatore Nicola Andriolli ed all’impegno solidale di “Pianeta Handicap” La consegna giovedì 31 ottobre in Accademia dei Concordi

Sono Nicola Andriolli e l’associazione Pianeta Handicap i vincitori del Premio San Francesco Città di Rovigo 2013. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi in conferenza stampa, il sindaco Bruno Piva, il presidente della Commissione don Giulio Bernardinello e i componenti Luigi Costato, Anna Paola Nezzo e Sergio Garbato. La consegna del premio si terrà durante una cerimonia organizzata in Accademia dei Concordi giovedì 31 ottobre alle ore 18. Ai premiati verrà consegnato un riconoscimento consistente in una formella in terracotta raffigurante San Francesco, riproduzione di un’opera di Virgilio Milani. Si tratta della decima edizione del premio che, come ha ricordato il sindaco, ha l’obiettivo di dare un riconoscimento alle personalità o associazioni della città che si sono distinte nei campi professionali, artistici, scientifici o del sociale. “L’omaggio all’umanizzazione della città passa anche attraverso questo premio – ha detto don Giulio Bernardinello -, che dà merito a chi ha dato e dà lustro al nostro territorio”. La commissione, oltre che dal sindaco, è formata da: mons. Giulio Bernardinello (presidente), Anna Paola Nezzo, Valeria Baruchello Laganà, Luigi Costato, Sergio Garbato, Raffaele Peretto.La cerimonia di consegna del premio sarà allietata dalla musica del violoncellista Riccardo Giavoni e dalla lettura di alcuni sonetti da parte di Saida Puppoli Di seguito le motivazioni NICOLA ANDRIOLLI Fra i giovani studiosi che hanno dato e continuano a dare prestigio alla città di Rovigo dove sono nati e hanno avuto la loro prima formazione, Nicola Andriolli occupa un posto particolare e autorevole. Dopo la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni con il massimo dei voti e la lode e il diploma di Perfezionamento in Ingegneria Industriale e dell’Informazione alla Scuola Superiore Sant’Anna, diventa ricercatore presso il Laboratorio di Fotonica. La sua carriera è contrassegnata

da stage internazionali, premi prestigiosi, numerose pubblicazioni e interventi in convegni di studi, nonché docenze, coordinamento di importanti progetti e collaborazioni con enti privati. Le attività di ricerca di Nicola Andriolli si svolgono nell’ambito complesso delle reti di telecomunicazioni in fibra ottica, meglio note come reti ottiche,

ma anche delle cosiddette reti di dorsale, che sono delle vere e proprie autostrade dell’informazione e della comunicazione. L’obiettivo è quello di introdurre l’ottica anche all’interno dei nodi di commutazione, rimpiazzando le attuali tecnologie elettroniche prossime ai limiti fisici in termine di velocità e consumo energetico. ASSOCIAZIONE ONLUS

PIANETA HANDICAP Nata nel giugno 1999 grazie alla perspicacia di Leda Bonaguro (nella foto), l’Associazione Onlus Pianeta Handicap persegue la missione di aiutare le persone disabili a crescere e il suo motto è “non fermarsi mai”. L’associazione opera nel territorio grazie a volontari molto preparati e generosi che nel tempo hanno concretizzato con successo attività di lavoro collettivo mediante laboratori di ceramica, momenti di pratica sportiva e ludica. Di grande importanza per le pregevoli implicazioni risulta l’iniziativa “week-end in famiglia” che vede coinvolte le persone diversamente abili in una esperienza di gestione di un appartamento con lo scopo di coinvolgerle in un percorso di valorizzazione della propria autonomia. La città di Rovigo è riconoscente all’Associazione e al suo Presidente per lo splendido lavoro svolto in questi anni con professionalità e grandezza d’animo da tutti i volontari, e per la concretezza che l’ha contraddistinta portandola a crescere in poco tempo sia a livello locale che territoriale.

Rovigo

Nuovi cittadini italiani

Due nuovi cittadini italiani: Altina Zegani, originaria dell’Albania e Lahoucine Adabach, nato in Marocco, hanno prestato giuramento lunedì scorso davanti al sindaco Bruno Piva. Entrambi

hanno pronunciato la frase di rito, “giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato”, alla quale sono seguiti i complimenti del sindaco e le foto ricordo.

Rovigo - Casa Dolores

E’ morta la Suora più anziana Aveva 106 anni

Casa Dolores, in via Cappuccini a Rovigo, è la Casa che ospita le Religiose anziane della Congregazione delle Suore Serve di Maria Riparatrici. Una Congregazione che ha preso avvio in Adria e Rovigo e che poi si è irradiata in mezzo mondo. Accanto alla Casa Madre Dolores vi è il Santuario ed il Centro Mariano che per anni è stato il “Noviziato” della Congregazione. Suor Maria Flaminia, al secolo Ramaro Ermenegilda, era nata a Medialino San Fidenzio (PD, ) il 17 settembre 1907 e a Casa Dolores ha chiuso la sua giornata terrena il 23 ottobre scorso. Dopo alcuni anni (09.09.1929 - 23.04 1932) di pre – noviziato a Saletto ed a Adria, approdava a Rovigo per il Noviziato. Il 12 maggio 1933, anno santo della Redenzione, emetteva i voti e il 25 novembre 1935 diveniva, con la professione solenne, Suora per sempre.

Educatrice I quasi 50 anni del suo servizio si possono condensare in una sola parola “educatrice!” Educatrice nelle scuole materne rette dalle Suore Serve di Maria! E diviene una litania che risuona di tanti nomi della nostra terra, tranne un paio di eccezioni: Ariano nel Polesine, Villanova Marchesana, Crespino, Villadose, Rivà d’Ariano e Villafora. L’8 settembre 1991 approdava a Casa Dolores, dopo 58 anni di servizio, per curare i suoi malanni. Il traguardo del secolo Nel 2007 fu grande festa per il traguardo del suo secolo di vita! Pronta alla battuta ha saputo far fronte alla straordinarietà dell’evento gioiosamente. Scriveva in quella ricorrenza: “La vita è un grande dono e dobbiamo esserne sempre riconoscenti al Signore e spenderla per Lui e per i fratelli che incontriamo e per le sorelle con le

quali viviamo in Comunità.” E la Priora Generale in quell’occasione scriveva: “… la tua vita spesa in modo particolare accanto ai bambini è apparsa agli occhi di tutti una continua festa che tu celebravi mettendo in opera la tua vena poetica e incantando con le tue poesie e i tuoi racconti i bambini che continuavano a chiederti: ancora!...”

La sera della giornata Giovedì 23 u.s. chiudeva la sua giornata terrena assistita delle Consorelle. Venerdì mattino, nel Santuario del Centro Mariano è stato celebrato il funerale. Padre Andrea, il Guardiano dei Frati Cappuccini, ha presieduto l’Eucaristia. Aveva accanto il Delegato vescovile per la Vita Consacrata che ha portato le espressioni di cordoglio del Vescovo Lucio Soravito e delle Consacrate e dei Consacrati della Diocesi. Facevano corona alla bara le Consorelle, i Parenti e numerosi amici, sia del paese che del gruppo dei tanti ex-allievi. Nell’omelia il Guardiano ha tratteggiato la passione di Suor Flaminia per l’educazione delle nuove generazioni e il suo amore alla Vergine. La salma, al termine del rito, è partita per il cimitero ove attende resurrezione. AG


Rovigo - Consultorio familiare diocesano

Prendersi cura di sé … per prendersi cura dei figli Un nutrito gruppo ha seguito il percorso

Sabato 26 Ottobre 2013 dal‑ le 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, si è svolto il terzo incontro formativo con il Prof. Raffaele Mastromarino (Roma) presso la sede del Consultorio Familiare Diocesano di Rovigo, nel quale vede partecipanti at‑ tivi ben 35 corsisti. I primi due appuntamenti (21 settembre e 5 ottobre 2013) sono stati ca‑ ratterizzati da lezioni teoriche mirati a dare le competenze di base del sapere, del saper fare e del saper essere per la conduzio‑ ne di un gruppo di formazione. La gestione del‑ le dinamiche di gruppo, le

la Settimana

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domenica 3 novembre 2013

competenze comunicative, la leadership, i principi della me‑ todologia didattica, la preven‑ zione dello stress; poi i presup‑ posti di base del training per genitori, la struttura del trai‑ ning e il modellamento per la conduzione di un incontro sul primo stadio di sviluppo. Nella seconda fase del per‑ corso si è passato allo svilup‑ po pratico dei contenuti del testo del prof. Mastromarino e sviluppati dai partecipanti con la supervisione del conduttore ed il confronto in gruppo sugli interventi pro‑ gettati. La giornata si è rivelata im‑

pegnativa ma importantissima, sia per lo stile di conduzione che per i contenuti. Un grazie particolare a tutti i partecipanti. La segreteria del Consultorio Familiare Diocesano

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Parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Rocco confessore - Costa di Rovigo

Catechesi in 4 tempi

Genitori, a catechismo! Proprio questo è acca‑ duto a Costa di Rovigo il 26 ottobre scorso: i genitori dei bambini del primo anno di Catechismo hanno incontrato il Parroco don Daniele e Suor Pierina, per capire cos’è la ca‑ techesi in quattro tempi, che è già al quarto anno nella nostra Parrocchia, per capire come è strutturata e come si svolge. Don Daniele ha condotto la riflessione per farci com‑ prendere che la società che ac‑ coglieva noi genitori da picco‑ li era molto diversa da quella attuale che propone ai nostri figli stimoli sempre nuovi. Anche le modalità di trasmet‑ tere la Fede “parlano” nuovi linguaggi. Resta valida ancor oggi l’affermazione che i genito‑

ri sono i primi responsabili dell’educazione, dell’istruzio‑ ne, del benessere psico‑fisico e soprattutto dell’introduzione alla Fede dei figli. I punti di riferimento sia‑ mo noi genitori: i figli impa‑ rano per imitazione, dalle nostre riflessioni e dai nostri comportamenti quotidiani. Se abbiamo Fede abbiamo il do‑ vere di trasmetterla, in virtù del Battesimo ricevuto. D’altra parte è facile capi‑ re che, senza l’esempio quo‑ tidiano di una vita di Fede, l’oretta settimanale tradizio‑ nale di catechismo verrebbe a perdere la sua efficacia per la sua pallida esiguità a confron‑ to di una vita di Fede; sareb‑ be come versare acqua in un casto e pretendere di conser‑ varla.

Le nostre prime riflessioni sono state di entusiasmo per la formula dei 4 tempi: noi genitori saremo protagoni‑ sti, accanto ai nostri bambini, del loro e nostro cammino di Fede. Perciò non formulette da imparare più o meno a me‑ moria senza capirne il senso, ma ogni istante come esempio e occasione continua di cate‑ chesi per la vita cristiana. Accogliere l’amore di Dio e trasmetterlo ai nostri figli è senza dubbio la sfida più in‑ teressante per noi coppie di sposi cristiani! Non vogliamo più delega‑ re ad altri l’incontro dei nostri bambini con Dio e il suo Amo‑ re, ma vogliamo aiutarci in questo delicato compito come famiglie cristiane autentiche. Una mamma

Frassinelle

Gratitudine per 47 anni di azione pastorale Incontro di alcuni parrocchiani con il Parroco Emerito Don Antonio Bertoli

Un gruppo di parrocchiani melaresi

In visita ai luoghi della Beata Maria Bolognesi

Incontri nella casa dove abitava e a Bosaro luogo di nascita La beatifica‑ zione di Maria Bolognesi av‑ venuta a Rovi‑ go il 7 settem‑ bre, sono certo, diventerà per me uno di quei ricordi che, ben impressi nella memoria, si ri‑ presenteranno spesso. L’av‑ venimento era stato presentato diffusamente dalla stampa e tanto già si sa‑ peva, tuttavia a destare ammi‑ razione e commozione è stata la ricostruzione dei fatti salienti della vita di Maria Bolognesi: quando per una visione so‑ prannaturale aveva indossato una tunica nera, venne giudi‑ cata una mitomane dallo stesso suo parroco e, quando nata nel 1924, periodo di crescente mo‑ dernità, non seguendo l’andaz‑ zo moderno del tempo, non si è mai scostata dal seguire rigo‑ rosamente l’insegnamento dei principi della Chiesa. Una settimana dopo la bea‑ tificazione, da Melara un grup‑ po di parrocchiani guidati dal parroco don Daniele Donegà si è recato a Rovigo a visitare la casa della Beata dove trascorse i suoi ultimi anni di vita. Ad accogliere il nostro gruppo me‑ larese la professoressa Giusep‑ pina Giacomini, Presidente del Centro che porta avanti la cau‑ sa di canonizzazione di Maria Bolognesi, e Zoe Mantovani custode dei ricordi legati alla vita della Beata. Iniziando ad illustrare le vita e le opere di bene della Be‑ ata rivolte agli ammalati e agli emarginati la professoressa Giacomini ha accolto la visita del fratello Antonio della Bea‑ ta e da una signora miracolata

dalla stessa. Il fratello di Maria Bolognesi, intervenendo, ha ricordato le doti superiori di spiritualità della sorella fin da quando era bambina e dimo‑ strate già alla sua prima Co‑ munione. A sua volta la mira‑ colata rievocando le fasi della malattia che la stava portando alla morte, improvvisamente si avviò alla guarigione. Il medi‑ co stesso che la stava curando giudicò l’avvenimento un mi‑ racolo. Successivamente il gruppo melarese ha ammirato i qua‑ dri e la chitarra della beata. in quanto Maria Bolognesi si di‑ lettava ad allietare gli ammalati con la sua chitarra. A dimostra‑ zione della sensibilità artistica della Beata, si è potuto ammi‑ rare l’ancora esistente, nella sua intatta origine, il presepio. All’uscita dalla casa il gruppo visitatore, compiaciu‑ to, ha avvertito con chiarezza un intenso profumo di rose, segno della presenza spirituale della Beata Maria Bolognesi. Terminata la visita a Rovigo, il gruppo parrocchiale melarese si è recato nella Chiesa del vi‑ cino paese di Bosaro dove sulla tomba della Beata il parroco don Daniele Donegà ha pre‑

sieduto la preghiera del rosario soffermandosi nei cinque mi‑ steri a supplicare l’intercessio‑ ne di Maria Bolognesi. Come tutti i salmi che fi‑ niscono in gloria, il gruppo di Melara ha proseguito il viag‑ gio portandosi da pellegrino turista alla non tanto vicina Cà Cornera nel basso polesine per consumare la cena. Il ristorante, non scelto a caso, si caratteriz‑ za per ospitare nel suo interno una Madonna messicana tanto venerata. Ildo Testoni

Luvigliano (Pd)

Esercizi spirituali per sacristi Dal 12 al 15 novembre p.v. presso la Casa di Spi‑ ritualità “Villa Assunta” di Luvigliano di Torreglia (PD), avranno luogo gli Esercizi spirituali per sacri‑ sti e simpatizzanti. Per informazioni rivol‑ gersi a Pino Frigato, sacre‑ stia del Duomo di Rovigo, cell. 348 6889157.

Sabato 5 ottobre 2013, il Circolo ACLI “S. Bartolomeo” di Frassinelle, ha colto l’invito di molte persone della Comu‑ nità di poter rivedere l’ama‑ tissimo Don Antonio Bertoli, a Mestre dove si è ritirato dal‑ la sorella 7 anni fa. Abbiamo organizzato l’incontro presso il Centro Pastorale Cardinale Giovanni Urbani a Zelarino, un momento di grande gioia e di grande festa perché sen‑ tiamo forte questo legame di grande affetto, di riconoscen‑ za per i 47 anni trascorsi nella nostra Parrocchia. Don Anto‑ nio ha segnato profondamente non solo la storia della nostra Comunità, ma anche ciascu‑ no di noi. E allora prenden‑ do spunto dall’umiltà e dalla concretezza di Papa France‑ sco, abbiamo riassunto in tre parole ciò che ha lasciato Don Antonio nel nostro cuore. Fedeltà alla Chiesa e alla Comunità, trasmettendo e co‑ municando una fede forte e sicura. Ha portato con gioia e pazienza la Croce che Dio gli aveva affidato. Umiltà: ha sempre fatto della sua vita una quotidiani‑ tà di cose semplici, affrontan‑ do le tante emozioni che con‑ divideva in ascolto con la sua gente: nella gioia, nel dolore, nella fatica, nella speranza, nelle attese, nella sofferenza, nei disagi, nella disperazio‑ ne, nell’amore …. ha sentito l’odore delle sue pecore! Semplicità: chiunque in‑ contrava Don Antonio rima‑ neva contagiato dalla sua sem‑ plicità e dalla sobrietà. Non si è mai preoccupato delle cose esteriori, ma dell’essenzialità. Grazie, Don Antonio, per aver camminato tanti anni con noi, con le nostre famiglie, con i nostri ragazzi, con i giovani,

con gli ammalati, gli anzia‑ ni, un cammino che nessuno potrà cancellare, ma che con‑ tinuerà nella fraternità e nella preghiera uniti a Cristo. Per l’occasione il Sindaco di Frassinelle Ennio Pasqua‑ lin ha voluto indirizzare un suo particolare saluto a Don Antonio; egli coglie l’oppor‑ tunità di poter “esprimere personalmente ed ancora una volta tutta la gratitudine da parte mia e da parte di tutta la Comunità che mi onoro di rappresentare, per i 50 anni di esemplare e encomiabile ser‑ vizio come Pastore di anime e come presenza umana e com‑ prensiva nella vita dei suoi parrocchiani”. Il Sindaco aggiunge alcuni ricordi della sua azione pasto‑ rale: “Non dimenticheremo mai l’animatore di iniziative dando l’esempio in prima persona con sacrifici anche sul piano fisico, perché la nostra Comunità potesse funzionare anche in un contesto di limi‑ tate risorse. Abbiamo sempre ammirato il forte contrasto tra la dolcezza del suo carattere e lo spirito di determinazione quando era convinto che una cosa si doveva fare. Si può dire che tutti siamo stati coinvolti

nella sua capacità di affronta‑ re e risolvere i problemi”. Inoltre il Sindaco vuol farsi portatore del sentire dei parrocchiani: “L’abbiamo sempre visto e continuiamo a vederlo come una persona amica, come un padre pro‑ tettore senza alcun interesse personale che cercava di dare risposte alla nostra Comunità. Per queste ragioni la nostra piccola Comunità di tanto in tanto sente il bisogno di strin‑ gersi in un grande abbraccio che diverrà nel tempo, anche se una certa distanza ci tiene separati”. Infine egli ricorda alcune concrete realizzazioni: “A ri‑ cordarci perennemente la Sua presenza fra noi ci sono il suo impegno umano e sacerdotale: il restauro della Chiesa, l’au‑ tentico capolavoro di recupe‑ ro integrale del Centro Sociale restituito alla Comunità nella sua piena funzionalità, i lavo‑ ri della Scuola Materna per la quale non vi sono parole per definire il suo impegno ed il suo sacrificio in tutti gli anni di permanenza tra noi”. Per ultimo delinea lo stile del parroco nella sua azione pastorale: “E’ sempre presen‑ te nel nostro cuore la solida‑ rietà per i più deboli, la cura e il conforto per gli ammalati e la costante attenzione per la formazione dei più picco‑ li. La vogliamo ricordare co‑ stantemente in questo modo incoraggiando e stimolando i giovani a seguire il suo esem‑ pio mettendosi a disposizione della comunità in modo gra‑ tuito per costruire occasioni di incontro e di crescita sana in qualunque settore vogliamo operare”. Anna Maria e Gianfranco Bianchini


10 la Settimana

speciale

Una testimonianza di vita e di spiritualità mistica

Suor Felicita Baseggio: una fede coraggiosa e confidente nelle tempeste della vita Intervista a Giovanni Giuriati sostenitore e divulgatore della causa di beatificazione della Serva di Dio

La fede e le opere, la fede e la vita la preghiera, la fede e la santità. Più volte nel corso di questo Anno della Fede il settimanale diocesano La Settimana ha proposto ai suoi lettori interviste e testimonianze di vita, e in particolare si è parlato dei santi della Chiesa diocesana e della santità, perché fede e santità camminano insieme, non possono essere separati. La Chiesa che è in AdriaRovigo vede la presenza di alcune figure di santi riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, ultima la Beata Maria Bolognesi, beatificata a Rovigo lo scorso 7 settembre 2013, ma sono poi molte quelle figure di sacerdoti, religiosi, religiose, suore e anche laici che nel Polesine hanno vissuto la loro vita nel silenzio, nel nascondimento, nella quotidiana sequela di Gesù, per alcune di queste è stata avviata la causa di beatificazione, tra queste vi è la Serva di Dio suor Maria Felicita Baseggio. Così proprio in coincidenza con la solennità dei santi vogliamo parlare di questa donna mistica e di vita consacrata religiosa ma anche laica per un certo periodo della sua vita, perché costretta a ritornare in famiglia e alla vita laicale. Possiamo dire che suor Felicita è oggi una figura conosciuta nella chiesa diocesana. Della sua vita sono stati stampati biografie e raccolto testimonianze, tutto questo grazie all’opera instancabile del geometra Giovanni Giuriati e di un gruppo di amici che con impegno e tanta fatica stanno portando avanti la causa di beatificazione. Maria Felicita Baseggio nasce a Ferrara il 5 maggio nel 1752; in quel periodo i suoi genitori si trovavano nella città emiliana per motivi di lavoro, infatti il papà era un grande artista e scultore del legno. La Baseggio fu battezzata nella cattedrale di Ferrara. Poco dopo la nascita, la sua famiglia ritorna a vivere nella città di Rovigo e così Anna - questo era il suo nome di battesimo - fu affidata ad uno zio affinché potesse imparare l’arte della doratura del legno. Fu in questo secondo periodo della sua permanenza a Ferrara che la giovane Anna incontra padre Maurelio Scudellari, abate di santa Francesca Romana; il sacerdote intuisce nella giovane Anna delle singolari virtù e la prepara a ricevere la prima comunione. Ritornata a Rovigo la giovane consacra tutta la sua vita al Signore e nel 1783 Anna entrò nell’Ordine delle Terziarie Francescane di Rovigo. Un anno dopo veste

Abbiamo raccolto la testimonianza di Giovanni Giuriati. D - Cosa è possibile dire riguardo alla fede di suor Baseggio? R - Suor Felicita era animata, sostenuta da una fede forte, radicata nel suo animo, una fede che la guidò ad una profonda unione con il Signore che le permise di vivere anche diverse esperienze mistiche. D - Una fede radicata nel concreto, e non solo vissuta a parole? R - La Serva di Dio suo Felicita ha saputo vivere ogni giorno la sua fede ben radicata nel quotidiano. Di lei si può dire che è stata sì una grande mistica ma nello stesso tempo una donna di grande carità e di amore verso i poveri, verso i fratelli e sorelle che ogni giorno si rivolgevano a lei per diverse necessità, materiali e spirituali insieme. D - Possiamo dire che nella vita di questa mistica rodigina non sono mancate le prove, le sofferenze, le difficoltà? R - Suor Felicita, animata da profonda preghiera, ha saputo, con la sua fede incrollabile, affrontare la sua vita con serenità, con amore al Signore, accettando ogni giorno la sua volontà, sapendo veramente intravvedere nei fatti e negli avvenimenti che accadevano la volontà di Dio.

l’abito religioso e prende il nome di suor Maria Felicita Fortunata. In seguito alla sop-

pressione dell’Ordine nel 1895 suor Felicita chiede di poter entrare tra le eremitane di sant’Agostino di Rovigo e, nel 1806, emise i voti perpetui. Anche le Agostiniane furono soppresse nel 1810 e la Baseggio dovete rinunciare definitivamente alla vita claustrale e così ritornò a vivere come laica rimanendo però sempre monaca nello spirito. Suor Felicita morì a Rovigo l’11 febbraio 1829; alla sua morte tutta la città le rese onore. In un primo momento la salma fu sepolta nel locale cimitero poi successivamente dal 1955 trasferita nella cappella del Monastero delle Ancelle della SS. Trinità in Rovigo.

D - Suor Felicita è stata religiosa e nel contempo anche laica? R - Certamente, suor Felicita ha saputo accogliere con sofferenza e nel contempo anche con rassegnazione quanto il Signore le domandava, ed è così che ha vissuto l’esperienza della vita claustrale e poi della vita laicale, senza mai perdere la sua fede , ma anzi rafforzandola proprio attraverso gli eventi che accadevano ogni giorno nella sua vita. D - Quale insegnamento trarre dalla vita di questa donna Serva di Dio? R - Sono tanti gli insegnamenti che ci offre oggi suor Felicità, anzitutto saper guidare e vivere la propria vita con una fede sicura, incrollabile, radicata nel Vangelo e nel Risorto, suor Felicita proprio grazie alla sua fede a saputo essere sempre paziente, disponibile, generosa, sapendo ogni giorno guardare avanti senza mai lamentarsi, e suor Felicita ha saputo affrontare con serenità molte prove anche difficili e dolorose. Per questo raccomando di leggere e di conoscere la vita di questa mistica che ha saputo vivere la sua vita nella santità come vera discepola di Gesù. Settimio Rigolin

domenica 3 novembre 2013

Rovigo

Giovani studenti tedeschi in visita

A Rovigo per una iniziativa di scambio con il liceo Paleocapa

L’assessore Anna Paola Nezzo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha ricevuto nei giorni scorsi nella sala consiliare di palazzo Nodari, un gruppo di studenti del Gymnasium Camerloher di Freising (Baviera), ospiti del Liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, per uno scambio culturale. Erano presenti anche i ragazzi del liceo rodigino. “Ringrazio – ha detto Nezzo -, chi ha contribuito a creare l’amicizia fra le due scuole. Iniziative come questa rappresentano incontri fra storie, culture, costumi e tradizioni differenti, con condivisione di idee, di filosofie e di interessi in un intreccio che ha contribuito a costruire e a diffondere una cultura europea. I confini si spezzano, i ragazzi viaggiano, studiano all’estero, imparano nuovi saperi ed esperienze di vita che sono alla base di un futuro di tolleranza e pace. Credo che gli scambi che partono dalle persone siano la via migliore per costruire l’amicizia fra i popoli. Vi auguro una buona permanenza nella nostra città”. I giovani erano accompagnati dagli insegnanti del Paleocapa Andrea Guaraldo e Tiziana Maneo e da Veronica Eckl e Lucie Albert del liceo musicale di Freising.

Incontro giovaniincammino U.N.I.T.A.L.S.I. Triveneta Per-Correre la verità nella carità Sabato 2 novembre 15.30

Accoglienza & Benvenuto

18.00

Animazione

21.00

Veglia di preghiera

Presentazione temi

mino cam aniin giov eta

Domenica 3 novembre Gruppi di lavoro 12.00

S. Messa presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito

.I. L.S .A. .I.T U.N

Trivenet

Riflessioni conclusive ara din 13 Len v 20 o n 2-3

Saluti e partenze

Incontro giovani di sezione a Lendinara INFO:

giovani@unitalsitriveneta.it

Sottosezione di Rovigo: Tel: 0425412191 info@unitalsirovigo.it

Programma Sabato 2 novembre 14.30 - 15.00 Arrivi al Santuario di Santa Maria del Pilastrello 16.00 Ritrovo nel salone del pellegrino situato nel chiostro della chiesa 16.15 Spiegazione della storia del Santuario, saluti 17.00 Presentazione dei temi da sviluppare in gruppo la domenica, suddivisione dei luoghi in cui trascorreremo la notte 18.00 Momento di animazione 19.00 Cena a buffet 21.00 Veglia di preghiera in chiesa presieduta dal Padre Abate e animata dal Coro delle Famiglie di Lendinara 22.30 Trasferimento a Rovigo Presso il Convento dei Frati Cappuccini per trascorrere la notte Domenica 3 novembre 7.15 Sveglia… con allegria 7.45 Colazione 9.00 Arrivo a Lendinara e suddivisione nei gruppi di lavoro 11.30-11.45 Elaborazione della preghiera dei fedeli sulla base del lavoro svolto, relatori e referenti si allontanano 12.00 S. Messa presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi e animata dal Coro Giovani Sentinelle del Mattino del Duomo di Rovigo 13.30 Pranzo .00 Riflessioni conclusive, saluti e partenze


la Settimana

speciale

domenica 3 novembre 2013

11

Ca’ dei Carraresi (Tv) e Studium Marcianum (Ve)

Convegno internazionale di studi dedicato a Papa Sarto (S. Pio X) Partecipazione e interesse per una figura da studiare e da riscoprire

Con oltre 250 partecipanti, nei giorni 24-25 ottobre scorsi, a Ca’ dei Carraresi a Treviso e allo Studium Generale Marcianum di Venezia, si è svolto il convegno internazionale di studi dedicato a papa Sarto (S.Pio X) sul tema “Riforma del cattolicesimo? Le attività e le scelte di Pio X”. Numerosi e qualificati i relatori intervenuti. All’inizio, il saluto del vescovo Gianfranco Agostino Gardin e del preside della Facoltà teologica del Triveneto, mons. Roberto Tommasi, oltre che del presidente di Fondazione Cassamarca, Dino De Poli. Il moderatore, il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, ha letto il telegramma che mons. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato al Vescovo Gardin a nome di papa Francesco. Il Santo Padre ha inviato il suo saluto e apprezzamento per l’iniziativa di studio su papa Sarto e sull’eredità che ha lasciato alla Chiesa, in particolare per la spiccata indole pastorale del suo pontificato. Il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, moderatore della sessione plenaria, ha sottolineato che “la più grande ingiustizia a Pio X è l’uso che hanno fatto del suo nome i tradizionalisti.

Sarto sarebbe il primo ad addolorarsi di questo”. “I papi vanno restituiti alla storia e vanno sottratti al mito” ha aggiunto Vian, che ha poi sottolineato l’importanza delle radici venete di papa Sarto. Il prof. Carlo Fantappiè nel suo intervento di apertura del convegno, sollecitato da una domanda di mons. Bettazzi, ha sottolineato la rilevanza delle radici venete di papa Sarto per il suo pontificato. In particolare “il modello burocratico-amministrativo asburgico influì sulla sua impostazione giuridico-istituzionale; in secondo luogo, la formazione di Sarto nel seminario di Padova, gli ha permesso di accedere ad un insegnamento che oggi chiameremmo complementare, allora non presente in molti seminari italiani, la Teologia pastorale, fondamentale nella sua formazione”. “Un esempio di questa sua attenzione pastorale? Nei primi anni di pontificato Pio X vide cambiare l’urbanistica di Roma e si rese conto che c’erano interi quartieri senza parrocchia. Chiamò geometri

e ingegneri per introdurre le parrocchie e nuove chiese nei quartieri che ne erano sprov-

visti. E siccome lo Stato non voleva sostenere i maggiori costi derivanti dall’aumenta-

to numero di parrocchie, egli scelse di sopprimerne di vecchie a favore delle nuove. E per studiare una Pastorale per la città di Roma chiamò in Vaticano un teologo che insegnava Teologia pastorale a Vienna”. “Questa è la terra di Giuseppe Toniolo, la sociologia cattolica è stata fondamentale per la sociologia italiana – ha sottolineato ancora Fantappiè – e Pio X fu attento a questa e ad altre discipline. Lui stesso, il papa del catechismo, studiò metodi pedagogici per trasmettere la fede. Nacque con lui una Teologia spirituale e mistica come disciplina autonoma. La missionologia cattolica nasce con Pio X. Insomma – ha concluso Fantappiè – non è possibile ridurre il pontificato di Pio X alla controversia modernista”. Il Convegno è proseguito nel pomeriggio con le sessioni convegnistiche parallele sui temi della pedagogia, della cultura, l’importanza del Catechismo di papa Sarto e le sue attenzioni verso le popolazioni della monarchia asburgica e dell’America La-

tina. Con eguale afflusso di studiosi e ricercatori, il Convegno è proseguito l’indomani presso lo Studium Generale Marcianum di Venezia, gli spazi che ospitano la Facoltà di Diritto Canonico S.Pio X e l’Istituto di Scienze Religiose San Lorenzo Giustiniani. Moderati da Francesca Cavazzana Romanelli (coordinatrice del progetto Ecclesiae Venetae), i lavori hanno toccato le tematiche del laicato cattolico di inizio ‘900, la sensibilità di papa Sarto per le popolazioni terremotate di Sicilia e Calabria, i problemi legati alla riforma del Codice di Diritto Canonico e alla liturgia. Nel pomeriggio sono proseguiti con un importante ed atteso momento di studio sulla liturgia di S.Pio X (relatore J. Javier Flores Arcas del Pontificio Ateneo di S.Anselmo, Roma) e con un partecipato intervento del Prof. Gianpaolo Romanato (Università di Padova) sulla figura del papa Santo tra storia e storiografia (per il quale si rimanda ai rispettivi articoli). Da ricordare anche l’intervento di Alejandro Mario Dieguez (dell’Archivio Segreto Vaticano) che ha svelato le ultime carte segrete, svelato dopo la riapertura dei fondi segreti vaticani.

Intervista a Gianpaolo Romanato

Il “vero” Papa San Pio X

Vanno riviste tante incrostazioni e luoghi comuni che si sono depositati sul personaggio “Pio X è stato sicuramente il papa che ha maggiormente inciso in senso riformatore sulla Chiesa del Novecento, con riflessi che arrivano al Concilio Vaticano II e anche oltre”. Ne è convinto Gianpaolo Romanato, docente di Storia contemporanea e Storia della Chiesa moderna e contemporanea all’Università di Padova, e membro del Pontificio Comitato di Scienze storiche. In questo periodo sta rivedendo e riscrivendo la sua biografia su Pio X, pubblicata nel 1992. L’uscita è prevista per i primi mesi del 2014, anno del centenario della morte di papa Sarto. Relatore al convegno internazionale di studi che si svolge il 24 e 25 ottobre fra Treviso e Venezia, Romanato mette in luce nel suo intervento proprio la figura di Pio X “tra storia e storiografia”. Professore, quali sono le differenze più importanti tra la figura storica di Pio X e la narrazione che ne ha fatto gran parte della storiografia ufficiale? Pio X è stato un papa aperto alla modernità. Pensiamo alle riforme della Curia, all’abolizione del diritto di veto sul conclave da parte dei capi di Stato e, soprat-

tutto, alla creazione del Codice di Diritto canonico. E poi gli interventi in ambito liturgico, catechistico e molti altri che hanno inciso fino al Vaticano II. Viceversa, però, da parte della storiografia, è stata veicolata un’immagine molto riduttiva della sua figura e del suo pontificato. Per tre “fraintendimenti”, soprattutto. Prima di tutto “a causa” della canonizzazione (nel 1951 fu proclamato beato e nel 1954 santo, unico papa santo dai tempi della Controriforma): di Pio X passò fin da subito un’immagine agiografica, ad uso dei fioretti per i fedeli. Il secondo fraintendimento si è avuto dopo il Concilio Vaticano II, quando della sua figura e del suo nome si impadronirono i tradizionalisti, diventando quasi l’emblema della ribellione alla Chiesa e poi dello scisma. Infine, la responsabilità di una certa

fondamentale importanza del Codice di Diritto canonico, che ha fondato l’identità della Chiesa nel mondo contemporaneo e il rapporto della Chiesa con gli Stati.

immagine di Pio X si deve anche alla sovrabbondante letteratura sul modernismo degli ultimi decenni, che ha fatto della sua condanna del modernismo quasi il paradigma storico dell’intero pontificato. Ma gli studi recenti stanno facendo nuova luce… Sì, per fortuna la storiografia va avanti. Papa Sarto è uno dei pontefici su cui si sta lavorando di più in termini storiografici e di produzione di documenti e il vero Pio X sta emergendo da questi studi. Emerge, in particolare, la

Pensa che occasioni come il convegno internazionale di Treviso e Venezia siano utili al “recupero” del vero Pio X? Ritengo che sia un’occasione importante per fare il punto su questa figura fuori dalla semplice agiografia e dentro un quadro complessivo del suo pontificato. Il maggiore storico della Chiesa del ‘900, Roger Aubert, belga, in tempi non sospetti definì Pio X “il più grande riformatore della vita interna della Chiesa dopo il Concilio di Trento”. Sottolineare questo di papa Sarto non significa sminuire l’importanza della questione modernista e degli eccessi disciplinari spesso sgradevoli che certamente ci furono al tempo, ma significa restituire verità storica a questo papa e al suo operato. Un contributo ad una maggiore conoscenza di Pio X lo diede senz’altro all’inizio la Fondazione Sarto di Riese: lo stesso Aubert fu presidente del Comitato tecnico – scientifico per sette anni. Importante è adesso il ruolo del Centro studi San

Pio X voluto dalla diocesi di Treviso che ha promosso le celebrazioni per il centenario della morte del papa trevigiano. Si può parlare di “attualità” di Pio X? Sono restio ad usare questi termini. Nessun personaggio del passato è attuale, parlerei piuttosto di incisività di papa Pio X sulla Chiesa del suo tempo. Oggi è necessario studiare correttamente quella incisività e che cosa è rimasto, nella Chiesa, delle riforme volute e attuate da Pio X. Credo che serva attenzione per quello che Giuseppe Sarto ha fatto e per come ha interpretato il pontificato. Ci sono, a suo avviso, delle somiglianze tra papa Francesco e Pio X? C’è un secolo di distanza tra i due e un vero e proprio accostamento sarebbe improponibile, ma sono evidenti alcune caratteristi-

che simili, alcune “vicinanze”. Prima di tutto entrambi hanno origini famigliari modeste, poi hanno un retroterra culturale e carriere ecclesiastiche totalmente estranee a Roma e all’ambiente di Curia. Entrambi sono stati eletti dopo eventi eccezionali: Pio X dopo il veto austriaco sul cardinale siciliano Rampolla del Tindaro, e Francesco dopo le dimissioni del suo predecessore, Benedetto XVI. Entrambi, infine, hanno interpretato il pontificato in maniera libera ed autonoma, con grande semplicità e senza una certa “pompa” romana. Alessandra Cecchin


12 la Settimana

polesine

domenica 3 novembre 2013

i concerti Concerto a Guarda Veneta nella chiesa parrocchiale del m.o Filippo Turri

Musiche e armonie di ogni epoca Il plauso del Parroco, del Sindaco e del numeroso pubblico Domenica 27 ottove ciclo di variazioni in bre 2013 ha avuto luogo cinque parti: nella terza presso la chiesa parroce nell’ultima l’autore chiale di Guarda Veneta trasforma l’aria originail concerto d’Organo le in due danze, rispettiproposto dal maestro vamente una Gagliarda organista Filippo Turri. e una Corrente. Kurt Prosegue così la rasseEstermann nacque a gna “Antichi Organi Innsbruck provenedo Del Polesine”, giunta da una antica famialla XI edizione, che in glia di musicisti. Ha Il Sindaco di Guarda Veneta Gianluca Braga questo anno intende Sperimentato la sua ine il parroco Don Diego Pisani celebrare la memoria fluenza musicale presso del famoso organaro l'Università di Musica Gaetano Callido (1727 – 1813), il maestro Turri ha di Vienna in materia di composizione, organo suonato sull’organo di Gaetano Callido, op.199, e musica sacra. Il libro di Capricci è un omaggio 1783. Il progetto, ideato da Asolo Musica – Veneto allo stile compositivo del primo barocco italiano, Musica e realizzato grazie al sostegno economi- caratterizzato appunto dai movimenti intitolati, co della Regione Veneto, del Ministero dei beni "durezze", "cromatico", "cucu". La scrittura è stata e delle attività culturali ed in collaborazione con pensata per uno strumento storico, ricca di forti Provincia di Rovigo e diversi Comuni del Polesine, dissonanze, grande attenzione nei dettagli della si inserisce nel circuito Regionale “Cantantibus forma ma anche, di simpatiche melodie imitative. Organis”. Ad aprire la serata i saluti del parroco La Ciaccona in Re minore di Pachelbel è don Diego Pisani che, dopo aver espresso viva musica che inizia con mesta dolcezza e diventa soddisfazione per la presenza del pubblico, ha via via più intensa e movimentata, quasi a voringraziato gli organizzatori del concerto. Anche il ler travolgere ogni angoscia e tristezza, per torSindaco Gianluca Braga nel rivolgere il saluto ha nare infine all’andamento iniziale, dopo aver sottolineato il valore di manifestazione che mira purificato l’animo dell’ascoltatore. Notevole a valorizzare gli organi storici che si trovano nelle è la Pastorella [Pastorale] per organo di J. S. chiese del territorio. Il repertorio eseguito durante Bach (BWV 590, circa 1710, ma pubblicata nel la serata ha spaziato attraverso grandi compositori 1826), una composizione costituita da più brani, e musicisti di ogni epoca passata e contempora- che si segnala per la compattezza ritmica, la relanea. Figura centrale nello sviluppo della musica tiva semplicità del contrappunto, la sostanziale per strumenti da tasto all’inizio del periodo ba- mancanza di pedale (solo il primo brano preverocco è Girolamo Frescobaldi (1583-1643). Nella de l'utilizzazione del pedale, che comunque parToccata seconda è stato facile scorgere diverse se- tecipa solamente con lunghissime note, con una zioni, ognuna delle quali ha espresso un diverso soluzione consona più alla tradizione organistica “affetto”, contrastante con le altre; rimarchevole è italiana che a Bach): il tutto si conclude con una stata la sezione finale, caratterizzata da un grande breve fuga a tre voci di fattura più complessa. Alla cromatismo. La Canzona IV da “Il secondo libro fine dell’esibizione sono state rivolte all’artista più di toccate, canzone, versi d’hinni, Magnificat, ga- volte richieste di bis che hanno convinto il maestro gliarde, correnti et altre partite d’intavolatura di Filippo Turri ad eseguire altri due brani: il primo cembalo et organo” (Roma, 1627), costituisce uno intitolato Diferenciacis sobre el canto llano del cadegli esempi più interessanti di questo genere, in- ballero - manoscritto del ‘600, il cui autore è lo spaframmezzata da episodi toccatistici ed episodi di gnolo Cabazón e il secondo da “Capricci für Orgel “durezze”. L’Aria detta La Frescobalda è un bre- di Kurt Estermann, il brano intitolato Cucù.

Intervista al maestro Filippo Turri

Spiritualita’ ma anche memoria storica La musica d’organo non è sostenuta ed apprezzata come sarebbe giusto D - Quale significato assume anziani ai giovani, a chi è senza un oggi voler ricordare un “veclavoro, non ha una casa, prima di chio” organaro veneto che ha impegnare cifre importanti per cotrascorso la sua vita costruendo struire o restaurare un organo che organi per le chiese e per la lipoi nessuno o quasi suonerà? turgia? R - A cosa serve l’organo in chieR - Emergono ancora una volta sa? Sembra una domanda inutile, i grandi meriti della passata presencon risposta ovvia. In Chiesa, l’orza nel nostro paese, di illustri pergano serve ad aiutare e a sostenere sonaggi quali il celebre “Professore la preghiera. L’organo è in grado di d’ Organi” Gaetano Callido. Lo rendere più solenni i riti. L’organo ricordiamo, il più famoso orgapurtroppo conosce momenti di crisi: naro del Veneto, tanto che la sua altri strumenti (chitarre, percussioni attività si estese ben oltre i confini ….), più o meno illegittimamente della Repubblica Veneta in Italia e introdotti in chiesa (ma sempre in Il M° Filippo Turri all’estero fino a Costantinopoli, con modo improprio, scimmiottando una produzione di oltre 430 strumenti distribuiti prassi profane), lo hanno messo in ombra ed hannegli anni dal 1748 al 1806. Un’occasione di questo no fatto in modo che venisse trascurato, magari col genere si presta a diverse riflessioni ma, soprat- licenziamento dello stesso organista. Fuori dalla litutto, contribuisce a restituire alla gente una parte turgia vera e propria l’organo può essere usato prodi storia, proseguendo nella politica di apprezza- ficuamente in manifestazioni (concerto organistico mento del patrimonio culturale, nell’interesse per strettamente inteso). Per la Comunità cristiana i la sua conoscenza sempre più articolata e capillare. concerti di musica organistica, pensosamente imRicordare …. è indiscusso valore, sia economico postati e vissuti, dovrebbero costituire momenti di che storico-artistico. Callido, ha espresso qualità memoria storica, oltre che di godimento estetico e capaci di illuminare una civiltà, di costruirne il se- riscoperta delle proprie radici. Ma allora quale sengno e di garantirne la memoria. sibilità musicale nelle nostre chiese? Nessuna. Non D - Perché gli organi costruiti dal Callido viene sufficientemente stimolata. L'utilizzo dell'orsono conosciuti e famosi? gano a canne nella Liturgia e nella pratica musicale R - L’organo storico del Callido, è uno stru- è spesso ostacolato da costi molto elevati, giustifimento valorizzato dal servizio che svolge attiva- cati dalla complessità costruttiva che gli strumenti mente nella liturgia per esprimere la preghiera, tradizionali sicuramente presentano. Vorrei ricormanifestare la fede e la gioia del popolo cristiano. dare infine come: “un buon organo ed un organista Uno strumento musicale principe, per noi organi- di buon cuore, unitamente daranno vita ad un consti immagine di una comunità viva, attiva e ope- certo il quale, sarà occasione di raccolta fondi per la rosa, capace di reagire all’ abbandono, di scrollarsi comunità cristiana, i poveri, gli anziani, i giovani, di dosso la polvere accumulata e risollevare le pro- per chi è senza un lavoro e non ha una casa”. prie sorti. Fedele alla tradizione, l’organo callidiaD - Che cosa ne pensa dell’ organo della chieno conserva il Ripieno a file separate, il Principale sa parrocchiale di Guarda Veneta? unica base fonica sia per il Ripieno sia per la piraR - Ho suonato con grande interesse l’organo mide dei flauti: unici registri ad ancia a tuba corta Callido della chiesa parrocchiale di Guarda Veneta sono i tromboncini e il violoncello in legno di ci- op. 199 del 1783, che si presenta come un pregepresso collocati in facciata. volissimo organo settecentesco di scuola veneta. D - Mi permetta una domanda un po’ provo- Purtroppo il mancato e costante utilizzo, ne detercatoria. La Chiesa, la comunità cristiana, non mina alcune debolezze. deve forse pensare anzitutto ai poveri, agli Settimio Rigolin

Loreo - Chiesa Parrocchiale

Concerto d’organo: colori e bellezze di musiche seicentesche Il m.o Rodolfo Bellati ha illustrato il programma La rassegna Callido. A segui“Antichi Organi re, quattro brani del Polesine”, tratti da un manogiunta alla sua XI scritto conservato edizione, vuole nella biblioteca del celebrare la meConservatorio di moria del celebre Genova, per lo più organaro veneto, inediti. Gaetano Callido Baldassarre (1727 – 1813). Si Galuppi fu aptratta di una serie prezzato operidi importanti consta a Maestro di certi d’organo che Cappella: la sua si inseriscono nel produzione per circuito Regionale tastiera è attualIl Sindaco di Loreo Bartolomeo Amidei “Cantantibus mente oggetto di con l'Assessore alla cultura Luciana Beltame Organis”. Il progetstudio ed è in corto è ideato da Asolo Musica – dettagliatamente spiegato il so la pubblicazione integrale. Veneto Musica e realizzato gra- programma della serata e ha La Sonata eseguita è notevole zie al sostegno economico della sottolineato che troppo spesso per gli spunti melodici e ne Regione Veneto, del Ministero in Italia non sono valorizzati esistono più versioni in copie dei beni e delle attività cultu- dovere le straordinarie risorse conservate in tutta Europa. rali ed in collaborazione con culturali che abbiamo a diLe due Sonate del savonese Provincia di Rovigo e i Comuni sposizione. La Germania ad Francesco Ferro segnano il prodi Adria, Ariano Polesine, esempio, considerato il paese gressivo passaggio verso uno Costa di Rovigo, Giacciano con dell’organo per eccellenza, pur stile più influenzato dall’opera, Baruchella, Guarda Veneta, non avendo il quantitativo di stile che contraddistinguerà Lendinara, Loreo, Porto Viro, strumenti storici presenti in tutto il secolo XIX in Italia. Porto Tolle, Rovigo, S. Bellino e Italia. Giovanni Morandi fu fra i Il repertorio eseguito duran- più gli importanti compositori Villanova Marchesana. Sabato 26 ottobre 2013 il te la serata è stato pensato per di musica organistica del priconcerto ha avuto luogo a mettere in risalto le possibilità mo ‘800, il cui stile fu di ispiraLoreo, Rovigo, presso la chie- foniche dell’organo settecente- zione per il giovane Gioacchino sa di Santa Maria Assunta, sco di Loreo, opera dell’orga- Rossini. all’Organo di Gaetano Callido, naro Callido, principale espoIl “Introduzione, Tema con nente della scuola organaria Variazioni e Finale con imitaop.239, 1787 Il maestro organista Rodolfo veneta. I primi due brani han- zione di piena orchestra” è un Bellatti. Tra il pubblico, nume- no sfruttato i colori più classici brano scritto appositamente roso, le autorità e tra queste il dello strumento, ed erano di per organi di scuola veneta Sindaco Bartolomeo Amidei e ambiente seicentesco romano. come il Callido di Loreo, e ne l’assessore alla cultura Luciana Le “Variazioni Capricciose” ha sfruttato appieno le possidi Bernardo Pasquini sono bilità coloristiche e le risorse Beltrame. La serata ha avuto inizio notevoli per brillantezza ed tecniche. con il saluto del parroco don estrosità, e sono servite ad ilIl pubblico ha saputo aplustrare varie combinazioni prezzare il concerto con apAngelo Vianello. Prima di dare inizio al foniche particolarmente belle plausi e richieste di bis. concerto il maestro Bellatti ha e caratteristiche dell’organo S.R.

Intervista al maestro Rodolfo Bellatti

Una enorme ricchezza di strumenti straordinari Un bene ancora da valorizzare in modo compiuto D - La rassegna di concerti organistici è rivolta a ricordare il celebre organaro veneto Gaetano Callido. Perché questo ricordo? R - Il Festival organistico del 2013 celebra i 200 anni dalla sua morte e, comunque, nell’arte organaria italiana ci sono delle figure di rilievo che hanno posto dei punti di riferimento per livello qualitativo e quantità di strumenti costruiti. D - Chi è l’organaro Callido? R - Gaetano Callido è una figura marcante dell’arte organaria italiana del ‘700. Nell’arco della sua attività ha prodotto circa 430 organi, che per un artigiano è un numero notevolissimo. D - Gli organi costruiti dal Callido in cosa si differenziano dagli altri organi? R - Bisogna partire dal presupposto che l’organo italiano non esiste. Esistono gli organi italiani che però sono diversi da regione a regione e per periodo di costruzione e queste differenze riguardano anche il repertorio per il quale sono stati costruiti. Callido ha prodotto

Il M° Rodolfo Bellatti un tipo di strumento che ha ispirato una certa area di musicisti principalmente veneti tra i quali per esempio Galuppi e quindi ha anche influenzato il modo di scrivere per organo. D - Pensando all’oggi, cosa si può dire riguardo il valore storico, musicale e artistico degli organi di Callido? R - Come sempre in Italia noi non valorizziamo a dovere le strabilianti risorse culturali

che abbiamo a disposizione. La Germania ad esempio, considerato il paese dell’organo per eccellenza, non ha il quantitativo di strumenti storici che abbiamo in Italia per motivi bellici, musicali e culturali e per questo ce li invidia. E noi invece spesso, ma sempre più spesso, li teniamo distrutti, non restaurati e nelle mani di persone che non sanno il valore effettivo del bene che hanno in custodia. Si dovrebbe fare un piano nazionale di restauro degli organi storici e non demandare il tutto alla buona volontà delle parrocchie o ad iniziative singole. D - Un suo giudizio riguardo l’organo Callido della chiesa di Loreo. R - Si tratta di uno strumento notevole. Nell’ambito della produzione callidiana, uno fra i più interessanti. Purtroppo i lavori di restauro che lo hanno coinvolto sono lavori realizzati in un periodo passato e, seppur eseguiti a regola d’arte, non hanno pienamente risolto alcune problematiche che lo strumento ha. Settimio Rigolin


polesine

domenica 3 novembre 2013

Rovigo - Tempio della Rotonda

Il Coro Tre pini e il coro della Joska in concerto Serata di canti popolari

monizzazioni ad altri generi musicali, con effetti di grande suggestione ed espressione. Così, ai canti di montagna e di guerra si sono aggiunte le canzoni più diffuse di musica leggera e quelle dei Beatles, che hanno arricchito il patrimonio della musica corale popolare. Dal 1958 ad oggi, Malatesta e il suo coro hanno effettuato innumerevoli concerti e tournèes in tutte le parti del mondo, raccogliendo consensi ovunque. Autore di diversi volumi di armonizzazioni e composizioni, Malatesta si è ormai imposto come caposcuola riconosciuto e autorevole. La sua presenza conferisce prestigio alle manifestazioni e rassegne di canto e la presente occasione lo attesta ancora di più, perché davanti all’autorevole direttore

la Settimana 13 Divina commedia: “inferno - canto XXVi” Calendario 2013-2014 Relatore: Dr. G. Vivaldelli Diocesi di Adria - Rovigo fAmigliA DiocesAno SabatoSabato 5 -Ufficio Domenica 62013, aprile 26 ottobre ore2014 21.00 Centro Don Bosco Rovigo Seminario Vescovile - Rovigo

Calendario 2013-2014

educazione dei figli corsoTema: spiritualità coniugale: Relatore: Dr. Ezio Aceti “il Profeta elia: fuoco e silenzio” Relatore: Dr. G. 16 Vivaldelli Sabato novembre ore 9.30 Sabato 26 ottobre 2013,2013, ore 21.00 Centro Don Bosco - Rovigo

Centro Don Bosco -da Rovigo Aprile 2014 (data definire), ore 9.30-12.00 incontro studenti scuole superiori Tema: educazione dei figli Centro Don comunicazione) Bosco - Rovigo (Tema: Relatore: Dr.studenti Ezio Relatore: Dr.Aceti Luca Lazzarini incontro scuole superiori Relatore: Don Ciotti o Prof. Pietro Lombardo Sabato 30 novembre 2013, 21.00 Sabato 16 novembre 2013, oreore9.30 Centro Don Bosco Rovigo Centro Don Bosco Rovigo Lunedì 2 giugno 2014 - Rovigo Tema: la figura del padre incontro studenti scuole superiori festaRelatore: famiglie Dr. Gigi Avanti (Tema: comunicazione) a a Dr. Luca 1Relatore: o 2Sabato settimana agosto2013, 2014ore - da definire 23Lazzarini novembre 21.00-22.00 famiglie in…Chiese vacanza 14! in varie Parrocchiali

Sabato 30 novembre 21.00 serata di preghiera2013, per le ore famiglie Centro Don Bosco - Rovigo

si esibirà il coro della Joska, un gruppo di giovani che promette di durare ancora a lungo. Fondato al Liceo Paleocapa nel lontano 1994 da un insegnante di lettere, Claudio Garbato, che trasmetteva la sua passione agli scolari e scolare delle sue classi, il gruppo corale, messo in piedi in quattro e quattr’otto, esordì proprio in Rotonda cantando due canti popolari fuori programma durante una rappresentazione musicale per la scuola. Da allora, nell’arco di tutti questi anni, il coro ha affinato la sua preparazione, costituendosi in forma ufficiale e organizzata sotto la direzione di uno dei giovani che ha preso parte alle prime formazioni: Davide Dainese, allora

studente e ora laureato in Filosofia e ricercatore universitario. A coronare la serata, esordirà in Rotonda anche un gruppo di giovanissimi studenti padovani che Malatesta presenterà per la prima volta in pubblico. Il programma è il seguente: in apertura, il coro della Joska canterà quattro canti di Bepi De Marzi: “Ave Maria”, “Maria lassù”, “SanMatìo”, “Benia cala storia”. A seguire, l’esibizione dei giovani studenti padovani diretti da Malatesta e i seguenti canti del coro “Tre pini”: “Ave Maria” (C. Gounod), “Largo di Haendel”, “In dulci iubilo” (J. S. Bach), “Voici venir la nuit” (canto valdostano), “My way” (C. Francois-P. Anka), “Montagnes Valdotaines” (canto valdostano), “Fratello Sole, sorella Luna” (Benjamin-Ortolani), “Monte Canino” (canto degli alpini), “La preghiera degli zingari” (G.B. Reggiori-V. Aru), “Nasce il sol” (Gianni Malatesta), “’Ol man river” (O. Hammerstein-J.Kern), “Aria sulla quarta corda” (J. S. Bach). L’ingresso è libero.

Sabato 18 gennaio 2014, ore 21.00 Tema: la figura del padre Percorsi Ufficio Familiare Diocesano Centro Don Bosco Rovigo Relatore: Dr. Gigi Avanti Divina commedia: “inferno - canti i e ii” Itinerari per separati e risposati Relatore: Dr. G. Vivaldelli Sabatoper 23animatori novembre 2013, orefamigliare 21.00-22.00 Corso di pastorale in varie Chiese Parrocchiali Sabato gennaio ore 21.00 Percorsi delle25coppie che2014, si preparano serata di preghiera per le famiglie Centro Don Bosco Rovigo al sacramento del matrimonio sintesi: in dialogo con i relatori Sabato 18 gennaio 2014, oreAceti 21.00 Percorsi di iniziazione cristiana Relatori: Dr. Gigi Avanti e Dr. Ezio portati con la -responsabilità dei genitori Centroavanti Don Bosco Rovigo Sabato 8 febbraio 2014, ore 21.00i e ii” Divina commedia: “inferno - canti Centro Bosco - Rovigo Relatore: Dr. G. Don Vivaldelli

Percorsi Familiare Diocesano Divina Consultorio commedia: “inferno - canti iii e V”

Sabato 25pergennaio 2014, ore 21.00 Percorso adolescenti Centro Don Bosco Venerdì 21 febbraio 2014, ore 9.30 di educazione alla vitaRovigo affettiva sintesi: in dialogo con i relatori Centro Don Bosco Rovigo Percorsi sulla comunicazione di coppia incontro studenti scuole superiori (Tema: dipendenze) Relatori: Dr. Gigi Avanti e Dr. Ezio Aceti per fidanzati e per sposi Relatore: Dr. Luigi Gallimberti Percorsi coppie 2014, senza ore figli 21.00 Sabato 8per febbraio Domenica 23 febbraio 2014, ore 9.30-17.00 Centro Don Bosco Rovigo Corsi formativi e consulenza di coppia sui metodi naturali oAsi familiare Divina commedia: “inferno - canti iii e V” Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Relatore: Dr. G. Vivaldelli Per informazioni Ufficio Familiare Venerdì 21 febbraio 2014,Diocesano ore 9.30 Via Sichirollo, 18 - Rovigo- tel. 0425.209621 Centro Don Bosco - Rovigo

Consultorio Familiare Diocesano incontro studenti scuole superiori (Tema: dipendenze) Via Pascoli, 51A - Rovigo- tel. 0425.422500

Relatore: Dr. Luigi Gallimberti

Domenica 23 febbraio 2014, ore 9.30-17.00 oAsi familiare

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali - Le condizioni economiche sono reperibili sui fogli informativi a disposizione del pubblico presso gli sportelli di RovigoBanca

Canti popolari in Rotonda sabato 9 novembre prossimo alle 21. La manifestazione, promossa in collaborazione fra il coro Tre Pini di Padova, diretto da Gianni Malatesta e il coro della Joska, diretto da Davide Dainese, si preannuncia straordinariamente interessante per una serie di motivi: l’esibizione di uno dei più prestigiosi complessi corali in attività, il Tre pini di Padova; la partecipazione, al suo fianco, del gruppo di giovani del Liceo Scientifico Paleocapa, il coro della Joska, che festeggerà nel 2014 il proprio ventennale di fondazione; la Rotonda come teatro d’eccezione della manifestazione corale. Sono trascorsi ormai 55 anni dall’anno di fondazione del coro padovano “Tre pini”, un avvenimento che ha segnato una svolta del canto popolare, in precedenza ancorato ai canti alpini e di montagna. Malatesta ha infatti seguito un percorso originale, componendo canti propri di ispirazione popolare e allargando il campo delle ar-

Diocesi di Adria - Rovigo Sabato 8 marzo 2014, ore 21.00 Ufficio fAmigliA DiocesAno Centro Don Bosco - Rovigo


14 la Settimana

missioni

Dal Vaticano

La Chiesa, casa di tutti

Papa Francesco ne è certo: le porte devono essere sempre aperte, per dare accoglienza e portare amore e speranza al mondo intero Davanti al fatto che “tante persone si sono allontanate dalla Chiesa, è sbagliato scaricare le colpe da una parte o dall’altra, anzi non è il caso di parlare di colpe”. A chiarirlo è stato Papa Francesco nel discorso del 14 ottobre al Pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione. “La crisi dell’umanità contemporanea non è superficiale ma profonda”, ha affermato osservando che “ci sono responsabilità nella storia della Chiesa e dei suoi uomini, ce ne sono in certe ideologie e anche nelle singole persone”. “C’è bisogno - ha spiegato - di cristiani che rendano visibile agli uomini di oggi la misericordia di Dio, la sua tenerezza per ogni creatura”. “Nessuno - infatti - è escluso dalla speranza della vita, dall’amore di Dio e la Chiesa è inviata a risvegliare dappertutto questa spe-

ranza, specialmente dove è soffocata da condizioni esistenziali difficili, a volte disumane, dove la speranza non respira, soffoca”. Mentre “la Chiesa è la casa in cui le porte sono

Come posso collaborare?

sempre aperte non solo perché ognuno possa trovarvi accoglienza e respirare amore e speranza, ma anche perché noi possiamo uscire a portare questo amore e questa speranza”.

Verso le periferie… e Bruno Giordano. I partecipanti sono stati anche ricevuti da papa Francesco. Rimini – 15 mila disoccupati La diocesi avvia un fondo per rilanciare il lavoro Un fondo per promuovere l’avvio di nuove attività e stimolare l’assunzione dei disoccupati. E’ l’iniziativa della diocesi di Rimini per aiutare i circa 15 mila riminesi rimasti senza impiego a fine 2012. «L’obiettivo è aiutare soprattutto i nostri giovani a non farsi rubare la speranza, come dice il Papa», afferma il vescovo monsignor Francesco Lambiasi. Sono graditi contributi di tutti. (www.diocesi.rimini.it).

Beatificazione da record

522 religiosi beatificati in Spagna

Il più grande gruppo di martiri mai saliti insieme all’onore degli altari nella storia della Chiesa: sono 522 religiosi beatificati il 13 ottobre a Tarragona, in Spagna, dall’inviato di Papa Francesco, il cardinale Angelo Amato. Furono vittime della persecuzione anti cristiana che avvelenò la guerra civile degli anni 30, in molti casi in realtà precedendola cronologicamente. In totale sono ora 1.512 i

I nostri missionari ci scrivono da... Alcune riflessioni sul tempo in cui viviamo, dal punto di vista in cui ci troviamo, aiutati anche dalle parole di papa Francesco, di queste ultime settimane. Stiamo vivendo una crisi dei fondamenti della nostra convivenza tra persone e tra nazioni. La Terra è malata. E siccome siamo umani (veniamo dall’humus = terra fertile) ci sentiamo tutti un po’ malati. Abbiamo la percezione che continuare a camminare in questo modo ci porterà tutti verso

La missione Roma Ex bomber e sacerdoti fanno gol per i bambini Quattro squadre di calcio, una rappresentativa vaticana, una di magistrati italiani, le Fiamme azzurre della Polizia penitenziaria e la World stars for charity, sono scese in campo al “Centro sportivo di Casal del Marmo” per aiutare i figli di detenuti affetti da disabilità fisiche e psichiche. Il torneo, 4 X KIDS, è stato promosso dalla Fondazione Raphael in collaborazione con il ministero della Giustizia. Numerosi i grandi calciatori del passato che hanno rimesso gli scarpini per una buona causa, da Antonio Cabrini a Giovanni Galli passando per Damiano Tommasi

domenica 3 novembre 2013

martiri beatificati e 111 quelli canonizzati. Su 6.832 morti, 4.184 appartenevano al clero secolare, includendo 12 vescovi (nove sono già stati beatificati) e un amministratore apostolico, 2.365 erano religiosi e 283 religiose. Non è possibile fornire cifre definitive dei laici cattolici uccisi per motivi religiosi perché non esistono statistiche affidabili, ma probabilmente furono diverse centinaia.

Aosta Adottiamo un profugo di Lampedusa La parrocchia della cattedrale di Aosta, in collaborazione con la Caritas, lancia l’iniziativa “Donare speranza”. Il progetto si propone di sostenere momentaneamente (6-12 mesi) uno o più rifugiati sbarcati dalla Libia a Lampedusa alla fine del 2011, per i quali sono cessati ogni forma di sussidio e di appoggio da parte del sistema nazionale di accoglienza. I destinatari del progetto sono 8 giovani, tra i 18 e i 25 anni, provenienti da diversi Paesi africani, che per vari motivi (guerra civile, carestia e persecuzioni) sono stati obbligati a lasciare la loro nazione, le proprie famiglie i propri affetti e sono sbarcati in Italia da circa un anno e mezzo, raggiungendo in seguito la Valle d’Aosta. Le schede donate agli immigrati

Papa Francesco ha stupito ancora. E con un gesto semplice quanto significativo ha regalato schede telefoniche internazionali ai migranti presenti nel Centro di accoglienza di Lampedusa. Per aiutarli a mettersi in contatto con i propri familiari nei paesi d’origine. A rivelarlo l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, che ha ringraziato pubblicamente il Santo Padre per l’attenzione riservata alla tragedia e perché ha inviato il suo elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, per manifestare la sua prossimità e portare ai sopravvissuti un aiuto per le esigenze immediate.

un abisso di autodistruzione. L’immagine più forte è quella dei cambiamenti violenti del clima. Da circa trecento anni si scrive la cronaca dei fatti di questo Nordest del Brasile dove vivo. Da quel tempo si parla di cicli ricorrenti di piogge e cicli di siccità. Più o meno cinque anni buoni di precipitazioni e cinque anni scarsi. Le statistiche odierne, invece, ci dicono che l’ultimo anno buono di piogge è stato il 1992. In questo 2013, a causa della prolungata siccità, si sono prosciugati laghi che gli anziani non ricordano aver visto vuoti. I giovani, a causa del clima inospita-

le, corrono verso le metropoli e le metropoli scoppiano di emarginazione e violenza. Veramente il destino della Terra e dell’umanità coincidono. L’una e l’altra si salveranno

o moriranno insieme. Diventati un po’ tutti filosofi, ci chiediamo: Come è stato possibile giungere a questo punto? Cosa possiamo fare per correggere? E’ l’economia il grande colpevole della situazione? La corsa folle al benessere ad ogni costo? Alcuni dicono di sì. Esiste una grande concentrazione di benessere e potere nelle mani di pochi e l’emarginazione di molti. Il maggior crimine dell’umanità è l’esclusione sociale. In troppe parti del mondo vediamo emergere la fame cronica, il ritorno di malattie che sembravano debellate, il depredamento delle risorse della natura e un ambiente esteso di guerre, violenze e oppressioni. Paesi di enormi risorse naturali, come il Brasile, non decollano perché non trovano il loro spazio nel mondo

di oggi. Chi comandava fino ad oggi vuole continuare a farlo ad ogni costo, anche se la sua economia va male. E si ricorre ad ogni mezzo, anche fraudolento. Quale via d’uscita per non perire tutti? Guardiamo le leggi della natura. Tutti gli elementi sono interdipendenti. Niente è indipendente. Dalla foresta fino al corpo umano scopriamo che ogni cosa si lega con l’altra. Ogni parte appoggia, include e si basa sull’altra. Questa è la legge dell’universo e questa dovrebbe essere la legge dell’umanità. Siamo tutti sulla stessa barca! Se cominciamo a competere correndo tutti di qua o tutti di là affonderemo. Se ci facciamo solidali ci salveremo. Non dobbiamo dividerci tra vincenti e perdenti. Dobbiamo fare il possibile perché tutti siano vincenti. Il tempo delle sfide è passato. Ora è il tempo della collaborazione. Collaborare tra famiglie, tra paesi, tra parrocchie e tra governi. Unirsi tra ditte, imprese, stati, chiese e religioni. Gli uomini e le donne di buona volontà, lasciando da parte inutili o dannose competizioni, devono incontrare tra loro quella pace augurata a quel tempo. In quella notte che ben ricordiamo. Don Gabriele

Incontri nel fine settimana

Sabato scorso siamo state a Caetitè dove è avvenuto l’incontro di formazione annuale dell’infanzia missionaria. La coordinatrice, Neusa, della parrocchia di Pindaí, ha organizzato la riunione con circa quaranta adolescenti, coordinatori o aiutanti coordinatori dei gruppi dell’infanzia missionaria di nove parrocchie. È venuta Edileuza di Salvador per dare formazione riguardo lo stile dell’infanzia, la sua organizzazione, la spiritualità del coordinatore di gruppo. Sono stati presentati i ragazzi e le loro attività con i bambini dell’infanzia e dell’adolescenza missionaria. Il gruppo è stato ben organizzato in equipes, secondo i cinque continenti e si è subito sentito che l’animazione è molto forte in questa gioventù entusiasmata per la missione. Neusa è una laica che durante gli studi della scuola di teologia per laici di Caetitè, ha approfondito il carisma missionario dell’Infanzia e l’ha tradotto nella sua tesi finale, rinforzando l’idea che è proprio vero che i bambini possono evangelizzare i bambini. La sua convinzione le ha permesso di affrontare l’organizzazione dell’Infanzia da sola, per undici anni. Con l’organizzazione del COMIDI, Commissione Missionaria Diocesana, il prossimo anno aiuteremo e incentiveremo il suo lavoro, perchè possiamo fondare gruppi dell’Infanzia anche in altre parrocchie. Al pomeriggio dello stesso giorno ci siamo recate in una comunità rurale della parrocchia di Aracatù, con due signore della pastorale del bambino di Condeùba, per aiutare un gruppo di mamme e i loro bambini, incentivando un progetto di educazione alimentare, igiene e formazione religiosa. In realtà si tratta di un gruppo di cinque comunità che si trovano nella regione della ‘serra negra’, un’area dove si sono concentrati, in passato, schiavi fuggiti dalle grandi proprietà terriere. Per questo si chiamano comunità quilombola. La situazione della popolazione non è affatto buona: famiglie intere migrano da maggio a settembre nella regione di Minas Gerais per raccogliere caf-

fè. I soldi servono per vivere il resto dell’anno. I bambini e i ragazzi interrompono lo studio e la catechesi ogni anno, perchè la scuola comincia, da noi, a febbraio e finisce in novembre. Inoltre molti sono abituati a ricevere sussidi senza molto sforzo, quindi è molto difficile un’educazione alla responsabilità nella comunità di base, è complicato anche solo organizzare la direttoria perchè ci siano le celebrazioni alla domenica. Il gruppo delle mamme è stato toccato però dal discorso sulle relazioni familiari che Letizia ha esposto. Molto attente, le donne, molto giovani per avere tanti figli, hanno ascoltato com’è importante vivere l’unione familiare e educare i figli e non semplicemente partorire per ottenere il sussidio maternità del governo. Le due signore della pastorale del bambino hanno mostrato come fare la multimistura, un congiunto di sementi e foglie per aiutare la nutrizione dei bambini, ma è stato difficile mantenere l’attenzione delle mamme, che si sono avvicinate alla pentola solo al momento della distribuzione. È una grande sfida che da molti anni la parrocchia porta avanti con coraggio, ma sicuramente Dio osserva con particolare amore questa gente che sembra così isolata e senza nessun spirito di iniziativa. I fedeli della vicina Brumado si fanno presenti costantemente per aiutare a formare la comunità di base. L’alcolismo è diminuito, ma è ancora molto presente non solo fra gli uomini, ma anche, molto, fra le donne. Preghiamo Dio perchè susciti lo spirito missionario in tante persone che potrebbero aiutare, dando fiducia e coraggio a questa gente che tanto ha necessità di ascoltare l’annuncio di Cristo oggi. Letizia e Giovanna, Missionarie della Redenzione in Brasile


la Settimana 15

radio kolbe

domenica 3 novembre 2013

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Musica - Il cantante ci parla del suo essere padre, dei viaggi con l’Unitalsi e di Papa Francesco

Morandi racconta il suo concerto all’Arena di Verona Dice: «E’ importante dare spazio ai giovani musicisti che fanno tanti sacrifici per studiare»

«Se applicassimo ogni giorno il comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”, avremmo risolto la maggior parte dei problemi. Ma spesso non ne siamo capaci, a cominciare da me». È un Gianni Morandi che, spenti i riflettori dell’Arena, si racconta, al di là delle soddisfazioni professionali, quello che incontriamo tra i lampadari di cristallo e i marmi splendenti di un hotel veronese. Dopo il grande successo ottenuto durante le due serate nell’anfiteatro romano, trasmesse in diretta su Canale 5, l’artista di Monghidoro è tornato a Verona in occasione di un incontro con le autorità cittadine. Il cantante si racconta con generosità. E le sue parole svelano l’uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Morandi da vicino è esattamente come te lo aspetti guardandolo in televisione: una personalità sincera, un padre, un marito, un antidivo, che sa arrivare al cuore delle persone. D - Uno dei momenti più emozionanti del live in Arena è stato il duetto con suo figlio Marco. Il mestiere di padre non è facile.... «Come genitori ci si impegna ogni giorno per dare il miglior esempio possibile ai figli, senza fare nulla di eccezionale o eroico. Io cerco di insegnare loro il rispetto per gli altri, il gesto di dare. Anche mio figlio è partecipe nel mondo della solidarietà. L’esibizione con Marco è stata un momento toccante per me, mi sono commosso ed evitavo di guardarlo per non piangere. Lui non ama molto cantare con me, ma quando gli ho proposto la canzone Il mio amico si è convinto. Quando si vedono certe cose in tv sembrano studiate a tavolino per speculare sui sentimenti. Io l’ho fatto in totale buonafede. È un brano che canto da anni e che tratta la tematica della disabilità: parla di un amico che ha bisogno di essere aiutato, di un sorriso, di una stretta di mano; tutti lo guardano, ma lui vuole vivere, non si lamenta e dice che la vita è bella anche così». D - Quali sono i motivi che l’hanno spinta a portare sul palco i giovani, ragazzi non conosciuti che studiano e si impegnano nei Conservatori d’Italia? «I motivi sono tanti. In primo luogo, lavorare con i giovani è sempre entusiasmante perché ti danno energia, entusiasmo, passione. In secondo luogo si voleva mettere in risalto il fatto che nei conservatori italiani si formano professionisti molto bravi. Sono tutti ragazzi diplomati o che stanno per conseguire il diploma. Ci vuole più attenzione per

questi giovani che dedicano anni e anni e ore e ore al giorno allo studio di uno strumento e poi non riescono a trovare un posto in un’orchestra per suonare e magari vanno a insegnare musica alle scuole elementari. Ci vuole attenzione, bisogna che queste orchestre giovanili abbiano modo di suonare, di esibirsi: in Italia abbiamo 3mila teatri e una grande tradizione musicale». D - Cosa pensa dei talent show, che propongono una cultura del mordi e fuggi, del successo facile, forse troppo veloce? «I talent show possono creare false aspettative in tanti giovani: questi ragazzi, dopo aver assaporato un po’ di successo, si ritrovano a dover affrontare la vita, quella vera, che non è più fatta di applausi, di luci. Vedendola da questo punto di vista i talent show non sono propriamente educativi. Però se torno indietro, ai miei anni, anche allora c’erano i concorsi di voci nuove, come il Festival di Castrocaro o di Bellaria, lo stesso Sanremo. Questo modus operandi alla fine è sempre avvenuto, forse adesso si sta calcando troppo la mano: bisognerebbe che i giovani capissero che il talent show non è un punto di arrivo, ma di partenza. Non è vincendo un terno al lotto che si fa carriera. Ci vuole studio, impegno, preparazione, gavetta. Il mestiere dell’artista non è facile, è difficile come tutti gli altri». D - La sua carriera: 50 anni di successi, ma anche di momenti bui, in cui forse

non veniva capito dal pubblico... «In realtà ero io che non capivo. Non è mai solo colpa del pubblico: forse per me il successo è arrivato troppo in fretta e in maniera inconsapevole. Poi mantenerlo è stato molto difficile, quando è cambiata l’aria, quando è cambiato il mondo musicale e il contesto sociale. Sono stati dieci anni molto utili e anche dolorosi. La mia famiglia si sgretolava, culminando in un divorzio. E poi ci fu la morte di mio padre. Mi sono trovato con delle giornate vuote da riempire. Qualcuno mi ha consigliato di studiare, cosa che non avevo fatto prima. Sono entrato nel Conservatorio di Santa Cecilia, per sette anni ho studiato il contrabbasso. Non sono diventato un musicista, ma mi è servito anche per ricominciare con una diversa consapevolezza». D - La fede l’ha aiutata in questo momento difficile? «Io sono figlio di una famiglia divisa in due: mia madre credente e una nonna paterna fervente, che andava a Messa tutte le mattine, mentre mio padre era esattamente il contrario. Fino intorno agli anni Novanta ero abbastanza indifferente alla religione. Poi mi sono accorto, dopo aver avuto successo e soldi e aver soddisfatto molti desideri, che probabilmente mi mancava qualcosa. Sentivo il bisogno di riscoprire una spiritualità che potesse riempire questo involucro vuoto, fatto di esteriorità. Ero alla ricerca di

qualcosa, così mi sono avvicinato alla fede, cominciando ad andare a Messa. All’epoca Franco Battiato scrisse una canzone per me che diceva: “Guardo il cielo con occhi diversi”. La spiritualità mi ha aiutato molto anche per aprirmi verso gli altri e per intraprendere opere di solidarietà». D - Come l’esperienza con l’Unitalsi? «Su suggerimento di Gianmarco Mazzi, mi chiamò l’Unitalsi per portare un po’ di musica sui treni bianchi della speranza con migliaia di persone. Poi ci ritornai più volte perché è davvero un’esperienza toccante. Per l’occasione cantai Un uomo piccolo come me (che è poi diventato l’inno dell’associazione cattolica): quando ti trovi davanti alla sofferenza vera, con persone gravemente malate, stese nei lettini, che però hanno voglia di vivere e di condividere, ti senti piccolo, misero con i tuoi difetti quotidiani, ti lamenti se magari ti manca il sale nella minestra oppure se ti manca un bottone». D - Cosa pensa di Papa Francesco, capace di attirare le folle, quasi come una pop star? «È un uomo meraviglioso che sa parlare alle folle, che si avvicina, che si vuole togliere tutti gli orpelli, le mantelle, i cappelli, le scarpe. E la gente lo segue perché capisce che è vero, sincero, una guida che va al valore delle cose. Papa Francesco mi piace per le risposte che dà: “Ma chi sono io per giudicare un un omosessuale?” Non poteva esserci un Papa migliore di questo nel nostro momento storico». D - Lei è sempre stato considerato il bravo ragazzo, che piace a tutte le generazioni. Non le sta stretta questa definizione? «Io ho i miei difetti! Ancora non ho avuto la santificazione! (ride). Un po’ mi imbarazza, perché se mi guardo allo specchio non riesco a essere soddisfatto fino in fondo. Cerco di essere una persona normale: ognuno ha le sue ansie, i suoi difetti, i suoi problemi, le sue rabbie e anche le piccole cattiverie. Siamo fatti di tanti pezzi. C’è una canzone che mi è stata scritta proprio pensando a questo, è nell’ultimo album e si intitola Ogni vita è grande. È stata scritta da un ragazzo di Genova, un allievo di Giorgio Gaber. Parla in maniera ecumenica e dice che ognuno nella sua vita è grande, dal bambino al ragazzo, dall’uomo all’anziano, e non si deve invidiare nessuno perché anche il potere più grande è solo apparente». Serena Dei

Centro Mariano

Pregare e riflettere con Maria alla radio Prosegue il cammino con le Suore Serve di Maria Riparatrici

Prosegue sulla nostra emittente l’appuntamento con “Il centro mariano a Radio Kolbe”, rubrica di formazione mariana e informazione curata appunto dalle Serve di Maria Riparatrici del Centro Mariano Beata Vergine Addolorata di Rovigo. In comunione con il progetto pastorale della diocesi di Adria-Rovigo, per il “Popolo in missione”, il Centro Mariano offre il suo contributo per crescere nella missionarietà. «La Vergine di Nazaret ha detto suor Maria Grazia - ci precede nell’opera di dell’Evangelizzazione, la sua presenza nel Cenacolo ci rassicura che anche oggi, ella sostiene la Chiesa nell’annuncio del Vangelo e intercede per essa la “potenza dall’alto”. L’argomento delle puntate

in onda da qui a dicembre, sarà: “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione”. La rubrica quindicinale è anche l’occasione per fornire agli ascoltatori della nostra radio informazioni sulle atti-

vità del Centro Mariano. In studio assieme a Suor Maria Grazia Comparini, conduttrice della rubrica, ci sono Suor Bernarda, suor Cristina, Francesco e, da quest’anno anche Silvia. La prima parte

della rubrica è dedicata alla lettura di articoli tratti dalla rivista del Centro Mariano “Riparazione Mariana”, a cui segue un canto mariano che tante volte viene eseguito dal vivo da suor Cristina che accompagna la sua esibizione anche con il suono della chitarra. Vi è poi una parte dedicata alla preghiera, mentre nella parte finale della rubrica Suor Maria Grazia offre agli ascoltatori informazioni sulle attività del Centro Mariano di Rovigo. L’appuntamento ha cadenza quindicinale. (r. g.)

Nella foto a sinistra, da sinistra a destra, Suor Bernarda, suor Cristina, Suor Maria Grazia, Silvia e Francesco. Nella foto sopra suor Cristina mentre suona la chitarra.

Quando? In onda ogni lunedì e venerdì alle 10.00 e il martedì alle 17.05

Tutti i giorni su Radio Kolbe, alle 19.00 la Santa Messa dal Duomo di Rovigo

radiokolberovigo.blogspot.it


16 la Settimana

rubriche

domenica 3 novembre 2013

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie

Riflessioni La vita come perla preziosa

Fratelli, pace e bene. Siamo consapevoli che la nostra vita è un passaggio terreno che DIO AMORE ha voluto farci come dono per amarlo, servirlo, per poi un giorno goderlo in Paradiso. Allora facciamo, assieme una piccola riflessione sulla nostra vita. Cerchiamo di dare un vero senso alla vita. I primi giovani frati, compagni di feste e baldorie del serafico Padre San Francesco, quando passavano per le strade di Assisi, si sentivano chiedere dalla gente, loro compaesani, - chi siete, da dove venite, che cosa fate? - per il loro modo di parlare e di agire. Come sarebbe bello e gioioso che queste domande venissero rivolte anche a noi cristiani di questo secolo. Noi che abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo col Santo Battesimo, proviamo anche noi a mettere la nostra vita in mano alla provvisorietà, come S. Francesco. La sua preoccupazione era quella di essere fedele a nostro Signore nel momento presente. Francesco, figlio di un ricco commerciante, quando ha trovato la Perla preziosa, lasciò cadere ai piedi di Pietro di Bernardone i vestiti di stoffa pregiata che indossava, per gettarsi nel mare di Dio, nudo, e si lasciava trasportare dalla

Corrente Divina. Optiamo anche noi per una vita fatta di semplicità, di concretezza e fedeltà. Che il nostro “sì”, che diciamo a Gesù, sia un sì sincero e non avvolto da ipocrisia. A volte facciamo del bene, infarinato per un secondo fine. Il nostro amato Papa Francesco ci esorta ad non essere cristiani che “odorano di pasticceria”, ma al contrario, profumanti di misericordia, pace, di accoglienza verso tutti i fratelli che fanno il nostro percorso nella loro vita. Non stiamo a guardare se sono bianchi, gialli oppure neri. Siamo tutti figli di Dio, fratelli di Cristo Gesù. Chiediamo tutti la stessa cosa, anche se a volte non ce ne rendiamo conto, chiediamo amore. Prendiamoci per mano e assieme andiamo al cuore di Dio Amore. Abbiamo bisogno di crescere nella preghiera (e la prima è la sottoscritta), nell’obbedienza e soprattutto nel sentirci sempre più fratelli. Accogliamo Dio nel nostro cuore e non sentiremo più la fatica nel portare i dolori, non sentiremo più la fatica di sopportare fratelli indisciplinati, non avremo più paura di sorella morte che ci viene incontro aprendoci o meglio spalancandoci la porta della gioia eterna, e con l’amore nel nostro cuore porteremo ceste di amore da offrire all’AMORE. Oriana

Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30

- 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 18.30 S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Azienda Ulss 19

Uno spazio espositivo per l’oggettistica prodotta dalle persone disabili Per favorire l’autonomia economica delle persone con handicap

In campagna

Prima di seminare risolviamo alcuni problemi

Prima di por mano alla seminatrice per affidare al terreno il seme dei cereali autunno-vernini l’imprenditore deve risolvere due problemi, uno di carattere agronomico e l’altro gestionale. Al primo fanno capo gli aspetti di tecnica agronomica a partire dalla scelta delle specie e delle loro varietà con le relative anticipazioni colturali; l’altro si riferisce agli aspetti economici a partire dall’entità degli investimenti e prospettive di mercato della produzione. Con la razionale impostazione della tecnica agronomica, l’imprenditore pone le basi del successo per quanto di sua competenza che si compendiano nella concia delle sementi per la prima difesa delle stesse dalle avversità che le insidiano (operazione generalmente praticata dalle ditte sementiere); nella anticipazione degli elementi nutrivi e nella pratica del diserbo di pre-emergenza. Per la scelta delle varietà delle specie, l’agricoltore è assistito da una vasta letteratura scientifica, pubblicistica e a vario titolo dai tecnici agronomi che gli prospettano caratteristiche e dati produttivi ottenuti nei campi-prova allestiti nelle varie

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà

zone. Il tutto da confrontare con la sua esperienza nel contesto di una equilibrata rotazione per riservare lo spazio alle altre specie. La palma per il maggior investimento tocca al genere Triticum che comprende i frumenti tenero e duro seguiti dall’’orzo, genere Hordeum e dai “minori” per via della esiguità delle superfici seminate. Sono la segale, e l’avena specie afferenti al genere Glumiflorae e il triticale. Nell’ Italia Centro-Meridionale s’inserisce anche il farro. Tutti componenti la famiglia vegetale delle Graminacee. Molto noti la segale e l’avena perché nel passato era-

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

no impiegati soprattutto ad alimentare gli animali - la famosa “biada” che l’amico attempato coltivatore è del parere di darla solo “al caval che tira”- meno noto è il triticale, specie artificiale, ottenuta incrociando i genomi del frumento (generalmente tenero, ma anche duro) e della segale sul finire del 1800. Si tratta di un ibrido interspecifico che assomma le caratteristiche dei genitori come l’attitudine alla panificazione del frumento e la maggior resistenza al freddo della segale. Produce più massa verde dei singoli genitori e per questo sta ottenendo interesse, oltre che nell’alimentazione umana e animale, anche per l’impiego nei biodigestori per ottenere biogas. Per non tediare oltre il cortese lettore con il ricorso a cenni agronomici e botanici, tralascio gli aspetti merceologici della varietà, pur importantissimi, che conferiscono peculiarità nelle molte decine di prodotti da forno di cui è ricca la nostra tradizione culinaria. Alla prossima. Orazio Cappellari

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

Giovedì 24 ottobre alle ore 14.30 è stato inaugurato, nell’atrio del monoblocco ospedaliero di Adria, uno spazio espositivo destinato ai manufatti artigianali realizzati dai disabili con lo scopo di promuovere la vendita di questi oggetti per favorire l’acquisizione di un reddito alle persone con handicap non inserite nel mercato del lavoro. Il lavoro rappresenta un elemento importante per il percorso di sviluppo o di mantenimento di autonomia delle persone con disabilità, soprattutto ai fini del reinserimento sociale. I laboratori di produzione artigianale dei diversi centri diurni o associazioni di volontariato permettono alle persone disabili, inoltre, di esprimere le proprie abilità manuali e creative, condividendo con gli altri spazi e tempi di lavoro dove potersi confrontare ed interagire. L’Azienda Ulss 19 ha lanciato la proposta di dare visibilità al lavoro di queste persone coordinando la rete dei diversi laboratori e offrendosi anche come sede di una “vetrina” per promuovere l’oggettistica artigianale prodotta. Una proposta che è stata subito accolta dalle seguenti associazioni e cooperative sociali che si occupano di handicap o di marginalità: l’associazione “Un ponte per” di Porto Tolle, la cooperativa Don Sandro Dordi, i centri diurni per disabili di Adria e di Taglio di Po, la sezione adriese dell’associazione Pianeta Handicap, la comunità terapeutica Solidarietà Delta di Porto Tolle, la cooperativa La Volanda di Badia Polesine. I lavori artigianali in “vetrina”, molti dei quali ben si prestano come bomboniere o piccoli doni, potranno essere acquistati direttamente dalle associazioni o cooperative che aderiscono a questa iniziativa.

Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 27 ottobre al 2 novembre 2013 Domenica 27 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Lunedì 28 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo. Martedì 29 -S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo. Mercoledì 30 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Giovedì 31 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Venerdì 1 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Sabato 2 - TComunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo - dr. Lo Curzio, Sarzano; pomeriggio: Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo.

• ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1 TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30

C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 • Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000


Fratta Polesine

Si rivivono i giorni della Carboneria Intervista al Sindaco Tiziana Virgili

“Le Giornate della Carboneria”, appuntamento storico, culturale, artistico giunto alla dodicesima edizione che si svolge nella città di Fratta Polesine nei giorni di venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre 2013. Si tratta di un importante evento che per il suo valore storico e culturale ha ben superato i confini del Polesine e del territorio. Una manifestazione che intende ricordare i fatti e le vicende, anche drammatiche, che hanno visto coinvolti giovani e meno giovani animati di sinceri ideali di libertà, di giustizia e di pace, fatti realmente accaduti a Fratta come in altri luoghi del Polesine nei primi anni del 1800. Una rievocazione che coinvolge tutto il paese con le sue storiche ville, gli antichi palazzi, le vecchie vie e piazze della storica città di Fratta. I fatti della Carboneria ci riportano all’11 novembre 1818, in quel giorno si celebrava la festa di san Martino, quella sera ci fu un banchetto presso Villa Molin-Avezzù dove parteciparono nobili e signori della Fratta del tempo, durante il quale gli invitati brindarono al successo dei fatti politici che dovevano portare alla indipendenza dell’Italia, ma purtroppo il seguito di quella serata fu l’arresto di persone che avevano aderito alla Carboneria. Ecco le Giornate della Carboneria vogliono proprio far memoria di quegli eventi. La manifestazione è organizzata dal Comune di Fratta Polesine, con l’ideazione di Mario Cavriani e di Adriano Farinelli. Il coordinamento dei costumi di Maria Selene Farinelli. Per conoscere dettagliatamente l’iniziativa abbiamo intervistato il Sindaco di Fratta Polesine nonché presidente della Provincia di Rovigo, dottoressa Tiziana Virgili. D - Sindaco, dall’8 al 10 novembre 2013 si svolgeranno a Fratta Polesine “Le Giornate della Carboneria”. Brevemente può spiegarci il contenuto di questo appuntamento che si rinnova da dodici anni? R - Si tratta di tre giornate, ricche di appuntamenti, incontri, manifestazioni ecc…, a partire da venerdì 8 novembre con l’apertura dell’esposizione dei documenti dell’archivio storico della Carboneria presso la Sala Consigliare del Palazzo del Comune di Fratta, in questo percorso saremo guidati dalla prof. ssa Ludovica Mutterle. Nello stesso giorno, in serata avrà luogo presso Villa MolinAvezzù lo storico in Banchetto Carbonaro, cena con menù d’epoca e rievocazione storica degli eventi carbonari. Nella mattinata di sabato importante Convegno storico dal tema: “Dalla Carboneria a Giacomo Matteotti: un ideale comune di libertà”. Sarà questo un momento aperto a tutti, ma in particolare ai giovani e agli studenti. Domenica ancora visite guidate alla città di Fratta, mentre nel pomeriggio grande rievocazione

la Settimana

cultura

domenica 3 novembre 2013

D - Il programma prevede anche un momento di riflessione e di confronto riguardo la figura dell’illustre cittadino di Fratta Giacomo Matteotti. Perché questo ricordo? R - Si è voluto inserire nel programma la riflessione e il ricordo di Giacomo Matteotti, anzitutto perché Matteotti ha combattuto e difeso la libertà fino ad essere ucciso per questo suo ideale, inoltre nel prossimo anno 2014 si ricorda appunto il novantesimo anniversario della sua morte, del suo martirio.

Programma delle giornate carbonare Venerdì 8 novembre 2013 Ore 18.00 Sala Consiliare: “Viaggio nell’archivio storico di Fratta Polesine per rivivere, attraverso gli atti, la Carboneria del 1800” Prof. Lodovica Mutterle archivista; Ore 20.30 Salone d’onore di Villa Molin Avezzù: Banchetto Carbonaro, Cena con menù d’epoca e rievocazione Sabato 9 novembre 2013 Ore 10.00 Casa Museo Giacomo Matteotti: Convegno “Dalla Carboneria a Giacomo Matteotti: un ideale comune di libertà” Relatore Prof. Leonardo Raito; Ore 15.00 Visite guidate alle Ville, ai Musei e alle Chiese di Frana Polesine; Ore 20.30 Salone d’onore di Villa Molin Avezzù: Banchetto Carbonaro, Cena con menù d’epoca e rievocazione Domenica 10 novembre 2013 Ore 10.00 Visite guidate alle Ville, ai Musei e alle Chiese di Fratta Polesine; Ore 15.00 - Centro Storico Rievocazione storica “La Festa di San Martino nella Fratta austriaca del 1818”, (in caso di maltempo la rievocazione si terrà domenica 17 novembre). Dal 26 ottobre al 17 novembre 2013 a palazzo de “Il Manegium” «Fratta in Scena» percorso espositivo di costumi artigianali utilizzati per rievocazioni storiche. Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 15 alle 18 (o su prenotazione). storica dei fatti realmente accaduti dal tema: “La Festa di san Martino nella Fratta austriaca del 1818”. Alle ore 17.00 visita guidata al Museo

Archeologico Nazionale situato presso le Barchesse di Villa Badoer. D - Dottoressa, possiamo dire che l’allestimento di questo importante evento storico, culturale, artistico è frutto dell’impegno, della disponibilità, della generosità di tanti frattensi? R - Certamente si, infat-

ti registi, attori, scenografi, comparse, figuranti, sono tutte persone di Fratta. Possiamo dire che si tratta di un evento giunto alla sua dodicesima edizione, che in questo anno 2013 è realizzato all’insegna del risparmio, dell’economia, ma nonostante ciò posso assicurare che le Giornate della Carboneria sono ben organizzate, studiate e preparate nei minimi particolari, perciò prepariamoci a vivere un evento veramente grande, importante, capace di suscitare interesse ben oltre i confini di Fratta, del Polesine e del Veneto. Dobbiamo osservare che ai frattensi sta molto a cuore questo appuntamento, per questo molte persone del paese, nel volontariato, offrono del loro tempo con grande generosità, disponibilità, collaborazione, amicizia, per realizzare un evento bello ed interessante per tutti. Come Sindaco sento di dover esprimere di vero cuore il mio grazie a tutti coloro che in modi diversi si rendono disponibili per realizzare questo importante evento.

D - Dottoressa, possiamo dire che nonostante le ristrettezze economiche del momento non si può dimenticare la cultura, la storia, i fatti e le persone che hanno lottato per l’ideale della democrazia, della libertà? R - Certamente non si può dimenticare la cultura, la storia, certo non si può e non si deve sperperare ma neppure azzerare quella che è l’attività culturale di un paese, di una comunità. Riguardo al nostro evento è vero che la situazione impone ristrettezze, sono venuti meno determinati finanziamenti che ci spingono ad operare ulteriori tagli, accurati e mirati, ma ciò non toglie che l’edizione 2013 de “Le Giornate della Carboneria”, progettata, pensata e realizzata all’insegna del risparmio, sarà ancora una volta un evento di grande successo, in questo ci siamo rivolti agli albergatori locali e con la collaborazione competente dell’Istituto Alberghiero di Adria. D - Pensando al mondo dei giovani, i fatti della Carboneria cosa possono ancora insegnare? R - Sempre la storia insegna ed è maestra del futuro, io mi auguro che i giovani facciano tesoro di quanto apprendono non solo dai racconti ma anche dai libri, dai testi, dallo studio della storia, che nel caso della Carboneria, riguarda un epoca che ci appare lontana ma che invece ci è vicina, e che ci ha consentito a tutti noi di vivere in un paese, in una Italia, dove si può godere libertà e democrazia, realtà conquistate grazie all’impegno e al sacrificio di tante persone tra questi molti giovani, che hanno donato anche la loro vita per i grandi ideali di libertà e democrazia. Molto spesso si ritiene che vivere in un paese libero e democratico sia una cosa scontata, ma non è così, purtroppo spesso non ci rendiamo di questa bella e importante realtà. La democrazia è un bene che deve essere ogni giorno custodito e questo attraverso i nostri comportamenti, le nostre scelte di vita quotidiana. Sono valori, libertà e democrazia, che devono essere ogni giorno riscritti e difesi con la volontà e l’impegno di tutti. D - Allora l’invito è rivolto a tutti, a partecipare alle “Giornate della Carboneria” a Fratta Polesine? R - Certamente il nostro invito rivolto a tutti è di venire a Fratta Polesine per vivere insieme un evento storico, unico nel territorio, molto importate e carco di significati. Settimio Rigolin

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Rovigo

Concorso letterario internazionale “Locanda del Doge”

Grande successo per la cerimonia di premiazione in vescovado Quando la cultura fa ancora il pienone. Straordinaria partecipazione alla cerimonia di premiazione del Concorso Letterario Internazionale “Locanda del Doge”, tenutasi nel Salone d’Onore della Curia Vescovile di Rovigo. La notevole capienza del Salone non è stata sufficiente a contenere la grande affluenza di pubblico, costretto a riversarsi anche nei corridoi. Moltissimi gli scrittori premiati giunti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Ad introdurre la cerimonia di premiazione è stato il Dott. Luciano Zanforlin, Personal Financial Adviser, Promotore finanziario accreditato all’EFPA (European Financial Adviser), attualmente nominato nel forum dei consulenti più esperti di FINECO BANK, sponsor del premio insieme alla “Biblioteca Guerrato”. Il Dott. Zanforlin ha dato il saluto di benvenuto a tutti i presenti evidenziando l’alto valore culturale della manifestazione. Ha espresso viva soddisfazione per il grande riscontro ottenuto da questa iniziativa anche il Dott. Stefano Valentini

– presidente onorario della giuria -, che ha poi ceduto la parola alla presidente di giuria Angioletta Masiero. Quest’ultima ha ricordato la figura di Loredana Cappellazzo a cui è stata dedicata le Sezione Narrativa Edita. Si è quindi passati alla consegna dei premi, consistenti in medaglie d’oro e d’argento raffiguranti il profilo inciso di un Doge sullo sfondo della laguna, realizzato dall’artista Alberto Cristini. Altri premi sono stati offerti da Galiverna editrice, Accademia Veneta dello Spettacolo, Athesis, Associazione Culturale Renzo Barbujani, e dagli artisti Osvaldo Forno, Giò Auletta, Mary Anne, Marisa Boggiani, Toni Gnan,Antonello Zambon, Paolo Mercuri e altri. Estratti dalle opere di poesia premiate sono stati interpretati da Angioletta Masiero e Andrea Zanforlin. Alla cerimonia ha presenziato Monsignor De Stefani, in rappresentanza del Vescovo Lucio Soravito de Franceschi. Madrina della manifestazione è stata la scrittrice Nuccia Venuto.

Rovigo - Voci del Polesine

Una poetessa polesana Adalgisa Calzavarini raccontata dallo scrittore Paolo Zambonin

Te r z o appuntamento per la rassegna Voci del Polesine all’Accademia del Concordi di Rovigo. Dopo Jole Petrowna Bellonzi in Migliorini e Jessie White Mario, mercoledì è stata Adalgisa Calzavarini la protagonista in Sala Oliva. A raccontarne la vita, il giornalista e scrittore Paolo Zambonin, che ha cominciato il racconto svelando il modo curioso in cui è avvenuto l’incontro con Adalgisa. “Ci sedemmo accanto nella corriera diretta a Rovigo – così Zambonin -, e cominciammo a conoscerci”. “Era semplice entrare in sintonia con Adalgisa – ha poi proseguito il relatore Zambonin -, perché lei desiderava instaurare un reciproco rapporto di fiducia. Ricordo che mi diede preziosi consigli nell’ambito giornalistico”. Gisa, così era conosciuta la Calzavarini, era molto legata all’ambito giornalistico e letterario e il suo profondo legame con il territorio polesano la aiutò a scrivere i tanti successi della sua carriera. Oltre alla rivisitazione delle sue opere, il relatore Paolo Zambonin ha proiettato in sala delle fotografie scattate ai disegni realizzati da Adalgisa, raccogliendo l’approvazione di una Sala Oliva ancora una volta affollata di appassionati.

Chi era Adalgisa Calzavarini Adalgisa Calzavarini, nata a Bagnolo di Po nel 1896, scrisse moltissimi articoli, cronache, novelle e racconti dai titoli più diversi, pubblicati su riviste e giornali, italiani e stranieri, su settimanali, almanacchi e antologie. In essi presenta figure, paesaggi e avvenimenti della sua memoria e lo fa con pennellate poetiche creando atmosfere magiche dense di umanità e di colore. Con la sua penna ha saputo tradurre sulla carta momenti interiori di felicità, di malinconia, di nostalgia, qualche volta anche di dolore, esaltando i sentimenti con fervida immedesimazione creativa. Sono racconti vivi di emozioni attraverso i quali fa rivivere il mondo che la circonda; sono articoli pieni delle sue esperienze, della sua umanità, della sua tenerezza verso le persone, i bambini, gli anziani, ma anche gli animali, i fiori, le piante. Ed è soprattutto al Polesine, alla sua terra e alla sua gente, alle sue tradizioni, che ella rivolge la sua attenzione, il proprio interesse più fervido, dimostrando sempre un amore tenero e profondo. Morirà poi a Badia Polesine nel 1992.


di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

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caritas

Vivere la carità

La carità, un vocabolo da intendere come scelta risoluta di onestà, responsabilità, attenzione disinteressata al prossimo, fuga da ogni cedimento all'egoismo, in qualsiasi ambiente del vivere concreto, cioè famiglia e società, indica un valore da cui si avverte una insopprimibile nostalgia. Le persone plasmate nel loro sentire e guidate nel loro agire da valori dettati dalla carità rendono buona la vita. Sono i testimoni dell'umanità secondo il Vangelo, fari accesi di epoca in epoca dallo Spirito, per illuminare il tormentato cammino umano, spesso attraversato da clamorose contraddizioni. Una prova concreta? Eccola: mai si è giunti nella storia, come nella nostra epoca, alla consapevolezza della dignità della persona come valore da difendere senza tentennamenti; nello stesso tempo, però, mai si è assistito a crimini contro l'umanità nelle spaventose dimensioni che il secolo da poco concluso ci ha fatto conoscere. La coerenza nella carità è argomento quanto mai attuale e provoca l'attenzione di tutte le persone di buona volontà, a cui sta a cuore cioè lo star bene di tutti. La carità infatti per sua natura è ecumenica, cioè non conosce frontiere, parla a tutti e sempre! Se l'egoismo oppone e disgrega, la carità dialoga e riunisce. Si colloca poi nella più genuina tradizione evangelica.

domenica 3 novembre 2013

PRIMO PIANO - Progetto di raccolta fondi promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia con Caritas Italiana, a sostegno degli interventi di Caritas Siria

“Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria” In occasione del Pellegrinaggio mondiale delle Famiglie alla Tomba di San Pietro (26 e 27 ottobre 2013), il Pontificio Consiglio per la Famiglia in collaborazione con Caritas Italiana a sostegno degli interventi di Caritas Siria promuove l’iniziativa di solidarietà: “Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria”, che sarà presentata in Conferenza Stampa, giovedi 24 ottobre, alle ore 11.30, presso la Sala Pio XI in Piazza San Calisto 16 (Roma). Interverranno: il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Vincenzo Paglia; il Direttore di Caritas I t a l i a n a , d o n Fr a n c e s c o S o d d u ; i l Responsabile dell’Area internazionale di Caritas Italiana, dr. Paolo Beccegato. Sarà anche presentato un video-documentario, a cura di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco, realizzato in Libano, in uno dei 200 campi profughi della Valle della Bekaa, che riporta le testimonianze delle mamme e dei bambini. Il progetto, che ha la durata di un anno, consiste in una raccolta fondi per:

• la fornitura di aiuti umanitari alle famiglie siriane in difficoltà, e prioritariamente con bambini; • il sostegno di alloggi temporanei alle famiglie sfollate (almeno 300); • l’assistenza medico-sanitaria a malati, bambini e anziani. Il contributo potrà essere donato specificando la causale “Famiglie per la Siria”, tramite versamento su C/C postale n. 347013; oppure bonifico su C/C bancario Unicredit, Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119; o con pagamento con carta di credito online, sul sito www.caritas.it . I beneficiari del progetto “Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria” saranno circa 5.400 famiglie siriane (oltre 20.000 persone). Oltre 300 famiglie sfollate potranno avere un alloggio. «Dalla stessa Piazza San Pietro, nella quale il mondo si è riunito in una Veglia di preghiera con il Santo Padre per la Pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo, lo scorso 7

settembre, parte il grande abbraccio delle famiglie del mondo per sostenere le famiglie siriane in difficoltà con un aiuto concreto, di un grande Amore che si esprime attraverso gesti autentici», ha detto il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Vincenzo Paglia. Il commento di Don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana: «È un'iniziativa che allarga gli orizzonti, ci spinge ad intensificare l'impegno concreto accanto a Caritas Siria e dà sempre più corpo alle azioni di vicinanza e sostegno alla popolazione e alle famiglie locali intraprese da Caritas Italiana sin dall'inizio di questa emergenza, fedeli al mandato ricevuto dalla nostra Conferenza episcopale». I giornalisti sono invitati a partecipare alla Conferenza Stampa e promuovere l’iniziativa attraverso gli or- gani di informazione.

Abramo Belotti

In aiuto del popolo siriano - Cor Unum

COS’È: Iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’obiettivo di fornire aiuto concreto alle famiglie in difficoltà a causa della perdita o della precarietà del lavoro e prive di ammortizzatori sociali. PER INFORMAZIONI: collegarsi al sito del progetto http://live. fondazizonecariparo.com cliccando su “Fondo Straordinario di Solidarietà” - “Documenti”. OPPURE presso la Caritas diocesana di Adria-Rovigo al numero: 0425 23450

72 milioni di dollari stanziati dalle organizzazioni umanitarie cattoliche per la crisi in Siria e nelle regioni limitrofe; 55 enti realizzatori sul campo; 20 città siriane soccorse grazie agli aiuti inviati e 32 istituzioni cattoliche coinvolte finora; aiuti dispensati anche ai rifugiati presenti in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Cipro, Egitto. Sono questi i dati raccolti alla data del 9 ottobre grazie alla mappatura degli aiuti distribuiti in Siria, realizzata a seguito della riunione di coordinamento degli organismi caritativi cattolici presenti nel teatro siriano, indetta dal Pontificio Consiglio Cor Unum il 4-5 giugno 2013. La Chiesa cattolica, e le Chiese locali presenti sul territorio, sono impegnate fin dall’inizio della crisi, nel 2011, in un’opera costante di fornitura degli aiuti umanitari alla popolazione colpita dal dramma della guerra interna alla Siria. Papa Francesco ha seguito con particolare vicinanza e attenzione l'evolversi della crisi e l'opera di assistenza realizzata dalle agenzie caritative, che sono state ricevute

in udienza nel corso del meeting organizzato dal Pontificio Consiglio Cor Unum. "Aiutare la popolazione siriana, al di là delle appartenenze etniche e religiose - ha detto in quella occasione il Papa - è il modo più diretto per offrire un contributo alla pacificazione e alla edificazione di una società aperta a tutte le diverse componenti". Finora, la difficoltà nel reperimento delle informazioni relativamente alle esigenze della popolazione colpita e anche allo sviluppo della situazione politica e sociale, ha portato a una certa sporadicità degli aiuti inviati e alla molteplicità delle forme di sostegno alle istituzioni presenti sul campo. Per questo, l'incontro di giugno è stata l’occasione per riunire le agenzie attive nel contesto della crisi e per decidere la nascita di un ufficio di coordinamento delle informazioni sugli aiuti umanitari stanziati dalla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di evitare la dispersione degli sforzi compiuti e la mancanza di un approccio omogeneo.

Diario

• 04-06 nove m • 05 novem bre, Roma, Coordinamen bre, Zelarino (VE), delegazi to nazionale Immigrazione Veneto. one Direttori . Caritas • 05 novem bre, Rovigo, tr asmissione R • 07 novem adio Kolbe. bre, Z Educazione al elarino (VE), riunione G ruppo Regio la M o nd ialit • 11 novem nale di bre, Rovigo, à. C as a Sant’Andre CdA “La rapp a, 3° incontro resentazione co della povert à nei media”. rso per

In Bacheca Servizio di consulenza per l’immigrazione in collaborazione con la Prefettura Organizzazione del servizio ✓ Il servizio è gestito dall’associazione Sant’Andrea Apostolo della Carità in collaborazione con la Caritas diocesana mediante volontari. ✓ Centro di ascolto per le esigenze specifiche della popolazione immigrata. ✓ Sportello Badanti, incrocio domanda e offerta. Ubicazione: Via Oberdan n.22 - 45100 Rovigo (RO)

L'attività gestionale è stata affidata alla Caritas Medio Oriente-Nord Africa, con sede a Beirut: essa avrà il compito di comprendere e monitorare l’entità degli aiuti raccolti, e di condividere le informazioni necessarie tra tutte le istituzioni coinvolte, comprese quelle non presenti alla riunione presso Cor Unum. Tale strumento permetterà di fornire alla Chiesa un quadro completo di riferimento relativamente alla situazione dell'attività umanitaria svolta e un'analisi più puntuale dei bisogni sul campo; di trasferire a Caritas Siria le informazioni necessarie sulle opere caritatevoli in favore della popolazione siriana; di evidenziare la posizione di rilievo della Chiesa cattolica tra gli attori nel settore umanitario in Siria; di condividere le informazioni all’interno del network delle organizzazioni cattoliche coinvolte, dentro e fuori il territorio della Siria.

Giorni e orari di apertura: Lunedì, Mercoledì, Venerdì ore 09:00 - 12:00

Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Sab 9:00-12:00 Tel: Fax: e-mail: web:

0039 0425 23450 0039 0425 464518 info@caritasrovigo.org www.caritasrovigo.org

Contribuire: C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire: C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.


Rovigo - Pescheria Nuova

Presentato il “Il manuale dei tuoi perché” Di Marika Zago e Fabio Faggion

Si intitola E’ un libretto tascabile, perché sta dappertutto, nella borsa, nel portafoglio, nello zaino, nel porta trucchi, perché è uno specchio di carta. Perché contiene le domande che un po’ tutti ci facciamo e a cui Marika Zago e Fabio Faggion hanno provato a rispondere per noi. Ed hanno messo queste risposte nero su bianco con l’Alberto Brigo Editore. Martedì 22 ottobre nell’ambito della “531ª Fiera d’ottobre” l’hanno presentato in Pescheria Nuova con il coordinamento della giornalista Manuela Tavian e la partecipazione dell’attore rodigino Achille Ferrari che ha letto alcuni brani tratti dal libro e da altri libri editi dalla Alberto Brigo, che in qualche modo si legavano al tema della serata. «Il libro L’ho scritto l’anno scorso – spiega Marika

- il mio coautore e caro amico Fabio Faggion mi ha aiutata e incoraggiata durante la stesura del manoscritto, che vanta una prefazione scritta da uno psicologo, il dottor Achille Ferrari di Rovigo. L’idea del libro è nata un pomeriggio del marzo scorso. Si parlava dei nostri perché... Delle doman-

de senza risposta che ci capitava spesso di porci. E ci siamo detti: sarebbe utile scrivere un libro sui perché, un libro da portare sempre con sé, da consultare all’occorrenza. Sai quante persone ne avrebbero bisogno!?. E così iniziò l’avventura. Il “Manuale” parla di tanti argomenti e raccoglie i nostri pensieri, le riflessioni su temi quali il destino, il cambiamento, la rabbia, la paura, la morte. Abbiamo cercato di dare un perché ai nostri stati d’animo, alle nostre reazioni di fronte alle prove della vita. Ne è uscito un manuale che ha come fine ultimo il raggiungimento dell’equilibrio interiore». Alla serata hanno partecipato anche il bar Basilikò di Rovigo e la libreria Colibrì. Speriamo prossimamente di avere i due autori ospiti della nostra radio. Roberto Giannese

Comuni

Chi ci mette la faccia? Convegno Anciveneto a Belluno

Nei giorni scorsi si è tenuto a Belluno un convegno promosso da Anciveneto e dal Coordinamento dei Consigli comunali, presieduto dal Presidente Paolo Avezzù, a cui hanno partecipato, tra gli altri, lo stesso Avezzù e Nicola Garbellini, esperto costituzionalista di Anciveneto e Sindaco di Canaro. Tema dell’incontro era “A 16 anni dalla Leggi Bassanini: esperienze, bilancio e prospettive”. Coordinato dal VicePresidente del Coordinamento Consigli comunali Anciveneto Cristina Zoleo e con il saluto del Sindaco di Belluno Jacopo Massaro, il convegno si è incentrato soprattutto sulla autonomia finanziaria dei Comuni e sulla necessità di allentamento del

la Settimana

polesine

domenica 3 novembre 2013

Patto di stabilità, che strangola i Comuni. Ma il tema che più ha attirato l’attenzione dei relatori è stato quello del rapporto tra ruolo politico (Sindaco, Giunta e Consiglio) e competenza tecnica dei Diri-

Teen STAR di Rovigo

Corso per adolescenti Affettività e sessualità

È in partenza un altro corso Teen STAR, per ragazzi di scuola media, presso il seminario dei Frati Cappuccini di Rovigo. I genitori che desiderano informazioni dettagliate sono invitati a intervenire ad uno dei seguenti incontri: 1) Giovedì 7 novembre, ore 21.00 - Seminario dei Frati Cappuccini di Rovigo; 2) Sabato 9 novembre, ore 18.00 - Locali della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria, detta “Commenda”, Rovigo (entrata da Via D. Piva, sul retro della Chiesa). Informazioni aggiornate saranno disponibili sul sito www.centrofamiglia.info/ts

genti. Pur sottolineando la positività dell’aver diversificato tra scelte politiche e gestione amministrativa, soprattutto all’indomani di Tangentopoli, da più parti si è sottolineato il cortocircuito del venir meno della capacità degli eletti di incidere sulle scelte vere della amministrazione di un Comune: “Non è il dirigente o il segretario generale ad essere scelto dai cittadini – ha sottolineato Avezzù – ma è l’amministratore che viene eletto e ci mette la faccia e risponde ai cittadini di ogni scelta”. Per questo “è necessario rafforzare – ha affermato Garbellini – i poteri di indirizzo e controllo in capo a Sindaci ed amministratori”. Il deputato Roger De Menech ha infine rilevato che è negativo il ruolo preponderante dei dirigenti rispetto agli amministratori eletti “ma non si tratta di mettere all’angolo il ruolo politico da un lato oppure la tecnica dall’altro, ma di lavorare insieme a favore dei cittadini, che hanno due esigenze: pagare meno tasse e vedersi semplificata la vita”.

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Lettere & opinioni Evento d’arte in Veneto La mostra artistica “Specchi d’Arte Convergenti”, tenuta alla “Nuova Pescheria” di Rovigo, ha lasciato un segno di tipo storico non solo per la città. Poesia visiva del lombardo Icaro Farina, il sensorialismo materico di Nevi Rasa, le poesie cantate di Alberto Grandi, entrambi rodigini, quindi il mio percorso… “Il mistero dell’arte nel futuro della bellezza – viaggio nei segreti della Biennale nella circolarità delle frontiere” Il viaggio compiuto dal 1997 a favore della poesia alla Biennale di Venezia, il ruolo degli artisti nella storia e la stessa “Biennale regionale di Venezia” a Rovigo, cioè in Polesine. Una delle esposizioni più originali e belle vista in Rovigo da molti anni, per me la n° 88 di 40 anni di carriera celebrati nel 2013. Nel 1995 ci fu la 44^, segnò la nascita della poesia sociale con manifesto, l’ultima menzionata uno sguardo sull’autentico neofuturismo concepito. Ho voluto esporre con altri per fornire tale segno evolutivo dell’arte tutta, ma solo

chi può finalizzare quelle frontiere può affermare di colpire il centro del futuro, non i margini del futuro!! Quindi un punto di arrivo dopo 18 anni di esposizioni, ora è davvero tempo storico per i grandi progetti, un vero e proprio rinascimento contemplante l’unità di tutte le arti maggiori come un’unica anima per l’umanità. Un sogno d’amore e di vita, perciò vera realtà. Una vera festa nella festa, in questa 531^ edizione dell’Ottobre Rodigino. In un Polesine ancora restio ad aiutare nelle grandi imprese, eppur terra straordinaria e fertile. Con chiunque ho fatto vedere cose assolute, ora tocca a tutti contribuire. I popoli hanno bisogno di frontiere… Proprio mentre in una località vicina si svolgeva la 29^ rassegna poetica “Cosmo d’Oro”, della poetica cosmica sono stato uno dei migliori interpreti e davvero il senso della comicità permea il cammino della poesia per sempre. M° Giuseppe Pietroni

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

Svizzera: l’invernosu misura Da sempre la Svizzera è considerata il paradiso degli sciatori. Sci, slittino, escursioni invernali o ice climbing: le Alpi svizzere rappresentano un forte richiamo per gli appassionati degli sport invernali per vivere avventure da favola nella neve. L’ospite può personalizzare il suo soggiorno in base ai suoi interessi e alla sua capacità di spesa approfittando di un’offerta ampia e di qualità. Non è un caso che nella classifica dei dieci migliori “Best Ski Resort 2012” figurino 4 comprensori svizzeri: Saas-Fee (2° posto), Aletsch Arena (3° posto), Zermatt (4° posto) e Arosa (8° posto). L’indagine, realizzata in 55 comprensori delle Alpi coinvolgendo più di 41.000 persone, valuta le caratteristiche delle piste ma anche dei servizi collaterali come ricettività, scuole di sci, offerta apres-ski. A decretarne il successo sono i numeri: oltre 7.000 chilometri di piste per lo sci alpino; 5.500 chilometri per lo sci di fondo; 2.300 chilometri di sentieri per racchette da neve. Inoltre la Svizzera vanta ben 29 comprensori al di sopra di 2.800 metri. “Ciò significa – dice Francesca Rovati, responsabile di Svizzera Turismo – innevamento garantito già a inizio stagione e possibilità di sciare fino a tarda primavera”. Fra i primati quello della pista più lunga: 25 km dal Kleine Matteron (3.883 mt) a Zermatt (1.620) con lo sguardo rivolto al Cervino. Altrettanto spettacolare è la pista per slittino Faulhorn-Grindelwald, nella regione della Jungfrau: 15 chilometri da percorrere sulla tipica slitta a legno oppure sui bob. Gli appassionati dei film di James Bond la ricordano per le scene immortalate nella pellicola del film “Al servizio segreto di Sua Maestà”. Un altro punto che contraddistingue l’offerta invernale della Svizzera è l’attenzione ed il rispetto per l’ambiente. Sono salite a 12 le destinazioni sciistiche dove èp bandito l’utilizzo delle auto, ma ovunque il sistema dei trasporti pubblici (skibus, treni e autopostali) è coì capillare e ben organizzato che i turisti può tranquillamente lasciare l’auto in garage. Per mettere a proprio agio sia gli sciatori che i principianti per la promozione invernale sono stati coinvolti i maestri di sci. “Svizzera Turismo – aggiunge Francesca Rovati – ha raccolto nella brochure My Top 10 (disponibile anche on line www.svizzera.it/inverno) i loro consigli per dare all’ospite uno strumento sintetico ed efficace per scegliere tra le numerose proposte che spaziano dallo sport alla gastronomia”. E a proposito di buona cucina in Vallese l’offerta sccistica va di pari passo con la varietà delle proposte culinarie. “Cucina con vista” è la nuova iniziativa dove: i migliori ristoranti, spesso ricavati nelle vecchie stalle ristrutturate con grande charme, ora sono raggiungibili con gli

sci ai piedi per gustare la raclette accompagnata da un calice di vino della Valle del Rodano. Nel Vallese grande attenzione è dedicata al nucleo familiare con il marchio “Famiglie benvenute”. Con l’imminente avvio della stagione invernale la snowXpark Bettemeralp nell’Aletsch Arena propone alle famiglie attive una nuova attrazione mozzafiato a basissimo impatto ambientale: gli e-snowmobile a trazione elettrica con cui i giovani ed “ex ragazzi” possono correre su apposite piste recintate. “Altra importante novità – sottolinea Marco Acher-Marinelli di Vallese Turismo – è che durante la Kidweek Sass Grund i bambini nati fino a tutto il 2008 potranno usufruire gratuitamente per cinque giorni di attrezzatura da sci, skipass, lezioni di sci e menù kinder se uno dei due genitori è provvisto di uno skipass da 5 giorni In Engadina St Moritz, la stagione parte ufficialmente l’11 novembre, anche se nel Cantone dei Grigioni si è già iniziato a sciare dal 19 ottobre. Divertimento sulle piste e, per i più audaci, adrenalina sono assicurati: dalla Pista Paradiso adatta a tutti alla Lagalb a Pontresina con l’86 per cento di pendenza c’è un’ampia varietà di scelta. Per il secondo anno consecutivo c’è l’offerta “hotel skipass incluso”, ciò per sfatare l’opinione che la Svizzera sia cara. Gli ospiti che trascorrono più di una notte in uno degli hotel che aderiscono all’iniziativa ricevono lo skipass al costo di 25 franchi svizzeri, circa 20 euro, a persona al giorno per l’intera durata del soggiorno, l’offerta vale per l’intera stagione dal 19 ottobre 2013 al 25 maggio 2014. Sono coinvolti oltre 100 hotel (www.engadin.stmoritz.ch/ skipass-inklusive). Dopo la fatica sulle piste spazio anche al relax negli hotel di lusso ma anche nei B&B. Ad Andermatt il 7 dicembre verrà inaugurato “The Chedi”,(www.ghmhotel.com) struttura a 5 stelle realizzato con materiali provenienti dalla zona, come il legno e la pietra, che creano un’atmosfera intima e lussuosa. Fiore all’occhiello è la Spa e centro benessere di 2.400 metri quadri con piscina interna ed esterna, sala fitness. A metà dicembre anche Nendaz impreziosisce la sua offerta con l’apertura dell’hotel Nendaz 4 Vallees e della Spa di 2.200 metri quadrati (www.hotelnendaz4vallees.ch), situato proprio di fronte agli impianti di risalita. Per la prima neve, fioccano poi le offerte. Un pacchetto valido dall’1 novembre al 15 dicembre propone 2 pernottamenti, skipass da 2 giorni, utilizzo gratuito degli autopostali, 20 per cento di sconto nei ristoranti di montagna e 50 per cento di sconto per le slittate notturne, e sconti sulla scuola sci. Info:www.svizzera.it/inverno


la Settimana domenica 3 novembre 2013 - pagina 20

Theatrum Instrumentorum

Rovigo, Parrocchia S. Antonio

La ricerca del suono perduto

Festa della famiglia Celebrati gli anniversari di matrimonio

La storia della musica europea attraverso gli strumenti musicali che si è tenuta venerdì 25 ottobre alle ore 18.00 a Rovigo presso la Pescheria Nuova. La mostra, realizzata dal Dramsam Centro

Giuliano di Musica Antica di Gorizia su iniziativa della Fondazione Rovigo Cultura e del Comune di Rovigo, resterà aperta al pubblico fino al 3 novembre nei seguenti orari: 9.30-12.30 / 16.00-19.30.

Domenica 20 ottobre, per il secondo anno nella nostra parrocchia di S. Antonio, si è celebrata la Festa della famiglia, con gli anniversari di Matrimonio. Durante l’estate con pazienza abbiamo esplorato i registri dell’archivio parrocchiale e invitato quelle coppie che si sono sposate qui 25 e 50 anni fa. Poi il parroco ha esteso l’invito a tutta la comunità e a coloro che qui si sono trasferiti successivamente. Hanno aderito otto coppie: molte più dell’anno scorso, che sono state invitate a partecipare alla

S. Messa delle ore 11, animata dal nostro coro e ad un piccolo momento di rinfresco preparato dal gruppo del NOI. E’ stato molto bello trovarsi davanti al Signore a ringraziarlo per gli anni trascorsi insieme e le difficoltà superate. C’erano Beccati Edoardo e Panin Gemma (60 anni), Lucchiari Giancarlo e Tenan Adriana (50 anni), Masiero Roberto e Dal Bo Gianna (50 anni), Barcaro Antonio e Ferracin Rosalba (40 anni), Schivardi Gianni e Fabbio Luana (34 anni), Tomain Mauro e De Stefani M.

Lucia (25 anni), Tognin Fabio e Colombo Paola (25 anni), Piazza Sergio e Bettarello Paola (25 anni). Il parroco ha rivolto a loro l’invito di papa Francesco a non dare mai per scontato l’altro all’interno della famiglia, a imparare a dire tre parole magiche: permesso, scusa, grazie! Al momento di tagliare una magnifica torta nuziale e di fare la foto di gruppo, tutti hanno espresso la loro soddisfazione e la promessa di trovarsi ancora per un nuovo traguardo. Una parrocchiana

Adria - Parrocchia S. Maria Assunta Percorso per coppie senza figli

“Oltre l’infertilità … la fecondità” Il Consultorio Familiare Diocesano organizza un percorso di 7 incontri rivolto a tutte quelle coppie che non riescono ad avere figli. Il percorso offre l’opportunità di approfondire, anche con l’aiuto di esperti, gli aspetti relazionali, medici, psicologici, etici, attraverso il dialogo, l’informazione, il confronto con altre coppie che vivono la stessa situazione.

Il percorso è diviso in 4 aree: 1° RELAZIONE DI COPPIA 2° ASPETTO MEDICO – BIOLOGICO 3° ASPETTO ETICO 4° FECONDITA’ OLTRE L’INFERTILITA’ Consultorio Familiare Diocesano, Via G. Pascoli 51/A – 0425/422500 45100 Rovigo. Oppure inviare all’indirizzo di posta elettronica: cfdrovigo@libero.it

Consultorio Diocesano familiare e Ufficio Famiglia Diocesano

A.A.A. Cercasi coppie di fidanzati e Conviventi per un cammino sulla comunicazione Il Consultorio Familiare Diocesano e l’Ufficio Famiglia Diocesano organizzano 8 incontri di approfondimento sulla comunicazione nella coppia. L’amore è comunicazione, ma per comunicare è necessario imparare e provare. Questo corso di approfondimento è rivolto a quanti desiderano qualcosa di più e di diverso. E’ rivolto ai fidanzati e conviventi che intendono leggersi dentro, per scoprire ciò che veramente vogliono per se stessi e per sperimentare esperienze relazionali significative. Il Corso intende offrire l’opportunità per una comunicazione arricchente, significativa in tutte le aree della relazione, sostenendo la coppia nel loro confrontarsi profondo. Vuol dare inoltre l’opportunità di sperimentare nel gruppo un’atmosfera di fiducia, apertura, entusiasmo che porti la coppia di fidanzati a gioire per l’esperienza intrapresa. Programma 1 - Incontro con sé - (Io e la mia storia) 2 - L’Arte di comunicare - (Amare è innanzitutto comunicare)

3 - L’ascolto - (Ascoltare è amare) 4 - Ciò che condiziona il progetto matrimoniale 5 - Innamoramento e amore 6 - La moralità nel matrimonio - (Decisioni che danno vita) 7 - Costruire l’amore - (La sessualità come relazione) 8 - Il Matrimonio Sacramento e Coppia aperta e apostolica (Amare insieme altre cose) 9 - Un giorno di festa - (incontro facoltativo) Il 1° incontro si terrà entro novembre; i rimanenti, ognuno dopo 3-4 settimane. Ogni coppia iscritta sarà avvisata sul luogo e sulla data d’inizio del corso. E’ richiesta una quota di partecipazione di € 40,00 a coppia. Il giorno di inizio è previsto per un venerdì o sabato sera, gli incontri successivi vengono programmati insieme al resto del gruppo. Per ulteriori informazioni telefonare alla Segreteria del Consultorio al n. 0425-422500 lunedì - mercoledì - venerdì ore 9-12 martedì - giovedì ore 16-18 o tramite mail : cfdrovigo@libero.it ISCRIZIONI entro metà Novembre 2013

Gli anniversari di matrimonio

Dopo il definitivo saluto ai frati cappuccini, domenica 15 Settembre con le Sacre Stimmate di San Francesco, ora la piccola comunità di Ca’ Garzoni, appartenente alla Parrocchia Santa Maria Assunta della Tomba, ha dato ufficialmente il benvenuto a Padre Ave Maria e ai suoi confratelli. Già il parroco ha dimostrato la Sua grande disponibilità nei confronti delle famiglie di Cà Garzoni ed ha conosciuto i membri della Comunità mercoledì 2 Ottobre, Festa degli Angeli, recitando e meditando con loro il Santo Rosario in chiesetta. Domenica 13 Ottobre, alle ore 16.30, la prima Santa Messa in occasione degli Anniversari di Matrimonio del terzo trimestre dell’anno 2013 (gli sposi di Ottobre, Novembre e Dicembre, saranno invece festeggiati il 26 Dicembre) è stata molto intensa: dopo la Comunione, il parroco ha invitato le 14 coppie presenti a prendersi per mano e a rinnovare le promesse pronunciate il giorno del loro matrimonio e si sono scambiate nuovamente le fedi in segno di fedeltà: Carolina e Domenico Marangoni - 50° Anniversario; Maria Luisa Trombin e Antonio Rondina - 43° Anniversario; Liliana Marzolla e Settimo Manfrinati - 41° Anniversario; Graziella Pavanello e Carlo

Crepaldi - 39° Anniversario; Rosita Conforto e Renzo De Gasperi - 37° Anniversario; Simonetta Siviero e Francesco Bisco - 36° Anniversario; Rosetta Longhin e Adriano Marangon - 34° Anniversario; Marina Meneguolo e Massimiliano Ferro - 26° Anniversario; Stella Gargiulo e Marco Polato - 22° Anniversario; Marina Tumiati e Rossano Mondin - 22° Anniversario; Cristina Tognon e Carlo Frigato - 11° Anniversario; Roberta Barboni e Alessandro Zampiroli - 9°

Anniversario; Laura Tumiati e Simone Mori - 6° Anniversario; Silvia Pizzo e Mauro Doria - 2° Anniversario. Durante la Funzione, in ricordo dell’ultima apparizione della Madonna di Fatima, in comunione con il Papa Francesco I, è stato recitato l’atto di Affidamento della Famiglia a Maria e dopo le foto di rito, all’esterno della Chiesetta, si è svolto un momento di fraternizzazione e condivisione al quale il parroco ha partecipato assieme al gruppo di fedeli.


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