La Settimana n. 20 del 18 maggio 2014

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laSettimana Contiene I.R.

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 20 - Una copia € 1,10 - Domenica 18 maggio 2014 - (Esce il giovedì)

EDITORIALE

Prime comunioni di dolcezza Bruno Cappato

Maggio è il mese di tante cose e vogliamo credere tutte belle: i colori intensi che rianimano giardini e prati, il vociare dei bimbi finalmente all’aperto, i fioretti e le prime comunioni che animano piccole e grandi comunità cristiane. Le città, i treni, il traffico tutto si muove come sempre e non fanno ormai più parte di una presa di coscienza generale questi aspetti che possono sembrare amori e sentimentalismi di un tempo tramontato, forme di romanticismo fuori luogo e decadente. Eppure il ritorno ad una vita buona, ad una esistenza riconciliata con il mondo, è qualcosa di atteso e di desiderato da molti se non da tutti. Tartassati dalle solite disastrose analisi politiche e finanziarie si desidera almeno come sogno - un vivere diverso. Tra tutte le cose bellissima che maggio ci porta vi sono - si diceva - le prime comunioni. Bambini e bambine con le vesti bianche tra il tripudio dei fiori immacolati, si accostano all’eucaristia, fanno il loro primo incontro con il Signore Gesù. Eccoli partire in piccoli cortei, attraversare le chiese seguiti dagli sguardi commossi dei genitori per arrivare a prendere posto al banco con il drappo bianco. I loro sguardi sono di stupore; avvertono - si può dire - a modo loro la straordinarietà di questo che sta accadendo nella loro vita che ora ha compiuto solo i primi passi. Se siamo attenti cogliamo in questo momento religioso un riferimento di valore sociale ed umano di speranza e di fiducia. Guardiamo a loro, alla loro fanciullezza, al loro fervore imparato dalla catechista, e non possiamo non andare con la mente al mondo lì attorno. Passano allora nella nostra mente i titoli dei giornali che ogni giorno parlano di morte e di vio-

lenza. Ogni giorno i notiziari sono pregni di tragedie orrende, di guerre, di sfruttamenti delle persone, uomini, donne, bambini. E’ semplicistico dire che la società dovrebbe essere come i bambini della prima comunione invece di azzannarsi tutti i giorni in tutti i modi. E’ sbagliato derivare in tal modo patetico il parallelo contrastante tra la dolcezza e il sopruso, ma guardando alle nostre prime comunioni nelle parrocchie, viene da piangere perché in realtà abbiamo perso nel nostro vivere quasi tutto. E non lo dicono solo i vecchi o solo chi vorrebbe più serietà, più onestà, più rispetto nella società. Lo dicono anche tanti che la vita ha stremato dalla paura di essere aggrediti, derubati, imbrogliati, dalla insicurezza che deriva dalle burocrazie che si dice sempre che dovrebbero essere semplificate e non lo si fa mai, dall’informazione malata di un protagonismo feroce che tutto stritola alla ricerca di una forma di emozione o di attenzione. Che cosa si può fare di fronte a tanta quotidiana barbarie? Ecco che dei piccoli danno un speranza. Con la loro innocenza e la loro debolezza. Non tutto è negativo, certo, ma sugli scenari che contano, quelli che delineano le fisionomie della società, non c’è mai chi fa semplicemente il bene, chi cerca di servire il prossimo, chi cerca di vivere onestamente. Questi si dice che sono la “maggioranza silenziosa” o la parte “non fanatica o non violenta”, ma intanto questi sono degli apolidi, dei tutti e nessuno che non contano nulla. Abbiamo perso quasi tutto e ancora non ce ne siamo resi conto, al di là del fatto - più di moda che di sostanza - che tutti dicono che “non ci sono più i valori”.

Nomine tra il Clero Mons. Vescovo, in data 12 maggio 2014, ha nominato: Fantinati Don Gabriele Amministratore Parrocchiale di Sant’Antonio di Padova in Rovigo; Mantovani Don Valore Amministratore Parrocchiale di San Michele arcangelo in Canda (Rovigo).

Diaconato e Presbiterato in Duomo dal Vescovo Lucio

Consacrati per servire

Venezia - E’ morto di Card. Marco Cè

Un Pastore ed un Padre

Figura luminosa, colta e sensibile di sacerdote e vescovo Un “caro fratello che ha servito con gioia il Vangelo e ha amato teneramente la Chiesa”. Così Papa Francesco definisce il cardinale Marco Cè, patriarca emerito di Venezia, morto all’età di 88 anni. Nel telegramma di cordoglio indirizzato a monsignor Francesco Moraglia, patriarca della diocesi lagunare, il Papa rammenta “con gratitudine” l’opera instancabile profusa dal card. Cè “dapprima a Crema sua diocesi di origine, poi a Bologna al fianco del cardinale Poma, in seguito nell’Azione cattolica italiana, infine come mite e saggio pastore di codesta Chiesa veneziana”. Il Pontefice ne ricorda inoltre il “generoso servizio” reso “alla Parola di Dio mediante la predicazione di giornate di spiritualità al clero e ai giovani, come pure il fervido impegno nell’attuazione di un autentico spirito liturgico”. Il Patriarca Francesco Moraglia, i sacerdoti e i diaconi, i consacrati, le consacrate e i fedeli laici della Diocesi di Venezia annunciano che lunedì 12 maggio il card. Marco Cè, Patriarca emerito di Venezia, ha raggiunto la Casa del Padre. La morte è avvenuta alle ore 20.15 all’Ospedale Ss. Giovanni e Paolo di Venezia dove era ricoverato dal 19 marzo scorso per le conseguenze della frattura del femore. La sera della Domenica delle Palme (13 aprile) aveva chiesto e ricevuto, dal Patriarca Francesco Moraglia, il sacramento dell’unzione degli infermi. Le sue condizioni di salute si erano poi ulteriormente e definitivamente aggravate nelle ultime ore. Proprio ieri sera, inoltre, il Patriarca Francesco aveva confessato il card. Cè impartendogli l’assoluzione e l’indulgenza plenaria e ricevendo da lui un ultimo “grazie”. Nella mattina di mercoledì 14 maggio, alle ore 11.00, il feretro del card. Cè – è stato accolto al Molo di S. Marco

in particolare dal Patriarca Francesco e dal Capitolo della Cattedrale, insieme ad altri sacerdoti e ai seminaristi, e poi accompagnato processionalmente nella basilica marciana dove la salma del Cardinale resterà esposta, fino al pomeriggio di venerdì, per essere salutata e venerata dai fedeli. I funerali del Patriarca emerito di Venezia card. Marco Cè si terranno la mattina di sabato 17 maggio alle ore 10.00 nella basilica di S. Marco a Venezia. Il suo corpo sarà, in seguito, tumulato nella cripta della stessa cattedrale. Il card. Cè era nato a Izano, in provincia di Cremona e diocesi di Crema, l’8 luglio 1925. Compì gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico conseguendo la laurea in teologia dogmatica e la licenza in Sacra Scrittura; fu ordinato sacerdote 65 anni fa, il 27 marzo 1948 a Crema, e nella sua diocesi di origine fu, per molti anni, prima vicerettore e poi rettore del Seminario. Il 22 aprile 1970 venne eletto vescovo da Paolo VI e nominato ausiliare del card. Poma nella diocesi di Bologna. il 30 aprile 1976 fu nominato, dallo stesso Paolo VI, assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana. Giovanni Paolo II lo chiamò quindi - era il 7 dicembre del 1978 - a reggere il Patriarcato di Venezia di cui prese possesso canonico il 1° gennaio 1979 mentre il suo ingresso in città risale al 7 gennaio successivo, allora solennità dell’Epifania. Fu creato cardinale, sempre da Giovanni Paolo II, il 30 giugno 1979. Dopo 23 anni di governo pastorale della diocesi lagunare, dal 5 gennaio 2002 era divenuto Patriarca emerito di Venezia continuando, sino a pochi mesi fa, ad esercitare in pieno il suo ministero occupandosi soprattutto della cura spirituale delle persone e, in particolare, degli esercizi spirituali diocesani.


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la Settimana

Baricetta

comunità

Festa del Perdono La confessione di sette fanciulli

Sabato 3 maggio 2014 nella Parrocchia di Baricetta si è celebrata la festa del Perdono per 7 fanciulli guidati con zelo dalla catechista Lucia. Nei loro volti tanta emozione ma anche attenzione e compostezza. Nell’accostarsi al sacerdote hanno avuto modo di sperimentare sacramentalmente la Misericordia del Padre che, come dice Papa Francesco, «sempre ci aspetta e sempre perdona». Dopo la confessione ciascuno di loro

ha – simbolicamente – appeso un fiore colorato a un alberello secco e smorto a significare che la Grazia di Dio rende nuova ogni cosa, la risveglia, la colora, dà vita. Ed è questo che accade

a ciascuno di noi nel sacramento della Riconciliazione, un incontro col Padre rinnovabile ogni volta. I fanciulli hanno ricevuto in dono un crocifisso e un’acquasantiera, prose-

guendo poi la serata con una cena con le famiglie presso il centro civico, momento di condivisione e di cordialità.

Carmelo di Rovigo

Lectio divina

Domenica 25 maggio 2014, alle ore 16, nella Cappella del Carmelo di Rovigo, suor Maria Grazia terrà il consueto incontro mensile con una lectio divina.

Diocesi

Pellegrinaggio al Santo

Attività del Vescovo Domenica 18 maggio: Ore 11 - Costa: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 17 - Lusia: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Lunedì 19 maggio: Ore 10.30 Roma, Conferenza Episcopale Italiana: partecipa alla riunione della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Ore 17 - Roma, Città del Vaticano, Aula del Sinodo: partecipa all’apertura della 66ª Assemblea della CEI. Martedì 20 – Giovedì 22 maggio: Roma, Città del Vaticano, Aula del Sinodo: partecipa alla 66ª Assemblea della CEI. Soggiorna in Vaticano nella “Domus Sanctae Martae”. Venerdì 23 maggio: Ore 9 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 16 - Rovigo, Accademia dei Concordi: partecipa all’apertura del Festival Biblico: “La Bibbia istoriata tra parola e immagine”. Ore 21 - Rovigo, La Rotonda: partecipa alla presentazione mu-

sicale de “Il Vangelo di Marco in scena”. Sabato 24 maggio: Ore 9.30 - Rovigo, Ridotto del Teatro Sociale: partecipa all’incontro biblico-culturale sul tema: “Custodia o abuso del creato?” (Relatore: don Carlo Morali). Ore 11 - Rovigo, Provincia: partecipa all’incontro della 14ª Giornata del Maestro del Lavoro. Ore 16.30 - Rovigo, Chiesa S. Domenico: partecipa a una lettura spirituale su alcuni brani biblici del profeta Isaia; Ore 18 - Pincara: celebra la S.Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 21 - Rovigo, Piazza G. Matteotti: partecipa al concerto Gospel del Festival Biblico. Domenica 25 maggio: Ore 9 - Adria, S. Maria Assunta: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 11 - Villadose: celebra la S.Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 18.30 - Villanova del Ghebbo: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima.

Anche quest’anno, nel quadro della Novena in preparazione alla festa di S. Antonio il 13 giugno 2014, alla nostra Diocesi è stato assegnato il mercoledì 11 giugno alle ore 18.00. Al Santo, cui la nostra gente ricorre con fiducia, diamo tutta la nostra venerazione ed a lui eleviamo la preghiera perchè faccia scendere copiose le benedizioni di Dio, sull’intera nostra Chiesa. Sarà il nostro Vescovo mons. Lucio Soravito a presiedere la solenne concelebrazione dell’Eucaristia, in Basilica a Padova come negli scorsi anni.

V Domenica di Pasqua - A

La Chiesa: comunità soggetto della missione Atti 6,1-7; 1Pietro, 2, 4-9; Giovanni 14, 1-12

Le tre letture di questa domenica ci mettono davanti le tappe di sviluppo della missione della Chiesa. Il Vangelo ci mostra che, dopo il trionfo shoccante della risurrezione di Cristo e l’accoglienza e relazione rinnovate da parte dei discepoli con il Risorto, sopraggiungono altri passaggi difficili: l’annuncio dell’ascensione scopre il bisogno nei discepoli di approfondire ancora l’identità di Gesù e la missione che ad essi spetta. Gli Atti degli apostoli ci dicono che, quando, dopo l’ascensione, la missione si avvia feconda, comincia qualche malumore nell’integrazione delle diverse etnie di discepoli e per i servizi che richiedono nuovi operatori per l’esercizio della Parola, della Preghiera e della Carità, ministeri fondamentali nella missione della Chiesa. La lettera di Pietro ci parla della comunità che cresce, ma la crescita comporta nuove sfide: una comunità soggetto della missione e non soltanto oggetto, nella consapevolezza di una scelta e di carismi diversi che la favoriscono e che tutti mobilita in una maturità di fede forte, autorevole e testimoniale. Il Vangelo ci riferisce i discorsi che Gesù pronunzia nel cenacolo l’ultima sera della sua vita terrena; ora presenta la meta verso cui egli è proteso, cioè il ritorno al Padre. Tommaso, uno dei discepoli, chiede al Maestro di indicare la via per seguirlo e ottenere un posto nella casa celeste di Dio. La risposta di Gesù è una poten-

te esaltazione della grandezza del Figlio e della sua missione di “via, verità e vita”, cioè di rivelatore e salvatore. Un’altra interpellanza, questa volta di Filippo, vorrebbe invece che Gesù svelasse il volto del Padre. La domanda permette a Gesù di ribadire la profonda unità e intimità tra lui e Dio Padre. Le sue parole e le sue opere di salvezza sono animate e sostenute dal Padre, che parla e opera nel Figlio. Ma Gesù va oltre e annunzia che egli ha comunicato agli apostoli il potere di compiere le opere miracolose da lui manifestate, anzi, di compierne di maggiori continuando la sua presenza visibile, ora che egli lascia il mondo. Si ha, quindi, la continuità dell’azione di salvezza e della presenza di Gesù attraverso la Chiesa. In questa luce deve orientarsi la preghiera della comunità cristiana: chiedere a Cristo di poter continuare la glorificazione del Padre proprio nelle opere che egli concede di fare. Si ha, quindi, un vincolo stretto tra Dio, Gesù e i discepoli, e questo tema ritornerà più avanti nelle parole di Gesù. Gli Atti degli apostoli ci dicono che l’annunzio evangelico ha spazio per diffondersi. Nella comunità ormai allargata anche a Ebrei di lingua greca della diaspora, oltre che agli Ebrei palestinesi, cominciano le prime tensioni. Esse riguardano soprattutto la distribuzione dei beni che era il fiore all’occhiello della comunità cristiana. Le vedove i lingua greca erano,

infatti, trascurate, data la prevalenza di Ebrei convertiti nella Chiesa delle origini. Gli apostoli, ribadendo che la loro missione primaria era quella della preghiera e della predicazione, decidono di affidare la gestione dell’attività caritativa a un collegio di sette saggi, i cui nomi di origine greca rivelano la loro provenienza. Luca non attribuisce ad essi la definizione di “diaconi” (“servi”, “ministri”), che sarà usata da Paolo. Un breve sommario delinea la diffusione della parola di Dio proclamata dai missionari cristiani: essa fa breccia anche nella classe sacerdotale, inizialmente così ostile. Pietro ci offre ora la vita cristiana in modo sistematico in tutto il suo sviluppo. Essa è raffigurata con il simbolismo edilizio. Cristo è la “pietra viva” che costituisce il basamento indispensabile; noi siamo le altre “pietre vive” che compongono il tempio spirituale che è la Chiesa. Pietro ricorre a una serie di citazioni bibliche. Quella fondamentale è desunta da Esodo 19, 5-6, allorché ai piedi del Sinai si descriveva il popolo di Dio e lo si definiva: “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa”. Ebbene, la Chiesa si sente ora erede di questa comunità consacrata: attraverso il battesimo, è uscita dalla tenebra della schiavitù e ha ottenuto questa grande dignità sacerdotale, così da annunziare al mondo intero la verità e la salvezza di Dio. d. Dante

domenica 18 maggio 2014

POPOLO DI DIO IN MISSIONE

La programmazione La pubblicazione della Evangelii Gaudium, avvenuta alla fine di novembre 2013, due giorni dopo la fine dell’Anno della Fede, si inserisce di diritto fra i fatti più rilevanti del Pontificato di Papa Francesco. Questo documento, infatti, è chiaramente di natura programmatica e indica alla Chiesa e ai singoli fedeli il cammino da percorrere nella società del terzo millennio. In sostanza potremmo dire che con l’Anno della fede abbiamo riscoperto la bellezza e l’importanza della fede stessa. Con l’Esortazione apostolica di Papa Bergoglio, siamo chiamati a viverla tutti i giorni. Perciò il documento ci offre le coordinate di questo nuovo impegno. Si tratta di una “Esortazione” pastorale, non di una “Enciclica” dottrinale o progetto risolutivo: un documento di natura programmatica per un cammino da percorrere nella società del terzo millennio. Lo slogan emergente riassuntivo più ricorrente è “Con il Vangelo nelle periferie esistenziali”. Ma la sfida sta nel come (n.198: “Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri”) e nel perché (n. 198: Essi hanno molto da insegnarci”). Chi ha alle spalle molti anni può non trovare novità nella intuizione: la periferia era in passato il mondo contadino tradizionale, povero, dove la fede veniva trasmessa dalla tradizione; ma trova anche choccante novità: le periferie oggi sono diverse (urbane, culturali, etniche, multi-religiose, secolarizzate). Evitarle e chiudersi in una pastorale ad intra o aprirsi alla missione? Questa è la provocazione forte che ci viene dalla Esortazione apostolica. Il n. 20 propone il cambiamento verso una Chiesa in uscita: “Nella Parola di Dio appare costantemente questo dinamismo di ‘uscita’ che Dio vuole provocare nei credenti. Abramo accettò la chiamata a partire verso una terra nuova. Mosè ascoltò la chiamata di Dio: «Va’, io ti mando » e fece uscire il popolo verso la terra promessa. A Geremia disse: «Andrai da tutti coloro a cui ti manderò». Oggi, in questo “andate” di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”. Il n.192 propone un sogno che vola più in alto: “Desideriamo però ancora di più, il nostro sogno vola più alto. Non parliamo solamente di assicurare a tutti il cibo, o un «decoroso sostentamento», ma che possano avere «prosperità nei suoi molteplici aspetti». Questo implica educazione, accesso all’assistenza sanitaria, e specialmente lavoro, perché nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita. Il giusto salario permette l’accesso adeguato agli altri beni che sono destinati all’uso comune”. La grande insistenza sulla Chiesa povera e per i poveri non è necessariamente da mettere in contrapposizione con una pastorale della cultura. Anzi si potrebbe dire che in queste pagine Papa Francesco disegna un vero e proprio “progetto culturale” che mira ad influire sul modo di pensare e sulle decisioni che contano in materia economica e politica. Il cristiano non deve solo non avere una faccia da funerale, ma deve anche continuare a pensare la fede. Del resto da un gesuita non ci si poteva aspettare altro. Solo bisogna tener conto che nella formazione gesuitica grande cultura e grande concretezza di vita vanno necessariamente insieme. Come Papa Francesco ci sta mostrando fin dall’inizio del suo Pontificato. Alla luce dei nostri percorsi pastorali siamo chiamati ad approfondire questo interrogarsi, accettando la sfida di incarnare il Vangelo in tempo di crisi ed accogliendo la responsabilità di essere portatori della profezia come popolo di Dio in missione, in grado di leggere il tempo presente e di rintracciare in esso i segni di Dio e di futuro. In qualche modo siamo chiamati ad essere uomini e donne del sogno, disponibili a seguire una stella, con cuore aperto, docile alla novità, in grado di mettersi in viaggio da un centro verso le molteplici periferie esistenziali e geografiche dell’umanità. Don Dante Bellinati

Avviso ai rev.di Sacerdoti

Scadenze Fiscali del 2014

• MODELLO 730: Presentazione al CAF: entro il 3 Giugno 2014; • UNICO Persone Fisiche: Versamento saldo ed eventuale acconto: entro 16 Giugno 2014. Presentazione modello: per via telematica entro 30 Settembre 2014. • UNICO Persone Giuridiche (Parrocchie): Versamento saldo ed eventuale acconto entro 16 Giugno 2014. Presentazione Modello: per via telematica entro 30 Settembre 2014 • Modello 770 (per chi nel 2013 si è avvalso di professionisti ed ha versato ritenuta d’acconto). Presentazione del Modello: per via telematica entro il 31 Luglio 2014 • IRAP versamento: entro 16 Giugno 2014. Presentazione del Modello: per via telematica entro il 30 Settembre 2014 • TASI per prima e seconda casa: versamento acconto entro il 16 Giugno 2014 . L’Ufficio Economato è a Vs. disposizione.


«Popolo di Dio in Missione» - Domenica, 18 maggio 2014

Ti annuncio quel Gesù che ha dato senso e speranza alla mia vita Omelia per la 5ª Domenica di Pasqua Nella terza domenica di ogni mese, i sacerdoti sono invitati a celebrare la S. Messa nello spirito della missione; sono invitati cioè a far riscoprire ai fedeli che la fede non va vissuta in maniera muta, privata e invisibile, ma va testimoniata e annunciata. A questo scopo il Vescovo Lucio invita i sacerdoti ad offrire ai fedeli, con l’omelia della terza domenica di maggio, una riflessione sul primo modo di svolgere la missione: la visita alle famiglie. Il Vangelo della quinta domenica di Pasqua propone alla nostra meditazione l’identità di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno arriva al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,8). “Io sono la via”: Gesù ci porta all’incontro con il Padre, per vivere in comunione con Lui per sempre. Anzi, Gesù “va davanti a noi a prepararci un posto nella casa del Padre e quando ce lo avrà preparato, verrà a prenderci” (cf. Gv 14,2-3). Non siamo in questo mondo per rimanerci per sempre, ma per prepararci all’incontro con il Signore. “Io sono la verità”, continua Gesù. “Io sono l’unico che può rivelare il volto di Dio, perché io e il Padre siamo una cosa sola. Io sono nel Padre e il Padre è in me (cf. Gv 14,10-11). “Se volete conoscere il Padre, guardate me. Ed essendo l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, sono l’unico in grado di rivelare anche il vero volto dell’uomo”. “Io sono la vita”: Gesù ci annuncia che egli vive nella comunione piena con Dio Padre, fonte della vita e per questo può partecipare anche a noi la vita di Dio. Anzi, Gesù è venuto per questo: “perché abbiamo vita e l’abbiamo in abbondanza!” (Gv 10,10). Di fronte a questo bellissimo annuncio, cosa dobbiamo fare? E’ necessario che conosciamo di più Gesù e il suo Vangelo e che entriamo in comunione con lui, che è Via, Verità e Vita. E’ necessario che ascoltiamo la sua parola, la leggiamo, la meditiamo, la facciamo diventare vita della nostra vita. Questo invito ce lo raccomanda anche san Pietro nella seconda lettura: “Avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio

Stella della Evangelizzazione Vittorio De Stefani Stella dell’Evangelizzazione e un ben titolo che è fiorito nella riflessione ecclesiale sul necessario rinnovamento dell’annunzio evangelico. Potrebbe sembrare una bella, affettuosa esaltazione della Madre di Gesù, fine a se stessa: invece evidenzia un ruolo strettamente connesso con la missione del Figlio di Dio e Figlio di Maria, Cristo Gesù. Nel

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attualità

domenica 18 maggio 2014

santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo” (cf. 1 Pt 2,4-5). Il Signore ci chiama alla piena comunione tra di noi e con lui, “pietra viva”. Grazie a questa comunione tra di noi e con lui, noi diventiamo un riflesso del volto di Dio Padre: “Chi crede in me, anche egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste”. Noi mostriamo il volto di Dio Padre quanto siamo uniti tra di noi, fino a formare un solo “edificio spirituale”. Questa profonda comunione con Dio e tra di noi cristiani ci stimola a portare l’annuncio dell’amore di Dio anche alle persone non praticanti o scivolate nell’indifferenza. Infatti il Signore ci chiede di portare l’annuncio del suo amore a tutte le famiglie della parrocchia: «Dio ti ama. Cristo è venuto per te. Per te Cristo è via, verità e vita» (ChL 34). Il Signore ci manda ad incontrare i nostri fratelli sulle strade della vita, negli ambiti vitali, a partire dall’ambito più vicino che è la famiglia. Ci invita ad incontrare le famiglie, a diventare loro “compagni di viaggio”, ad ascoltare “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi” (GS 1) e a portare loro la nostra esperienza di fede, in un clima di partecipazione e di condivisione gratuita, come ha fatto Pietro: “Non ho né oro, né argento, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù il Nazareno, cammina!” (At 3,6). Noi cristiani siamo chiamati a portare questo annuncio: “Non ho soluzioni per risolvere i tuoi problemi, ma ti annuncio quel Gesù che ha dato senso e speranza alla mia vita, perché anche tu, nonostante le difficoltà in cui ti trovi, ti apra al futuro con fiducia e con speranza”. Il Signore invita tutti gli uomini a riscoprirlo, a non aver paura di Lui, ad aprirgli le porte capitolo quarto della lettera ai Galati (v v. 4-5) è scritto: “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna, nato sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”. Gesù, è quindi doveroso concludere, è il Primo Inviato, è il Grande Missionario che dà volto e caratteristica a chiunque viene a Lui. La Madre sua, la donna in cui Cristo s’incarna, è così resa partecipe della missione del Figlio e diventa la prima missionaria dopo il Figlio suo. Lo è innanzitutto nell’accogliere il progetto di Dio, nel rendersi totalmente disponibile alla volontà dell’Altissimo, facendosi “serva” che, come il “Servo di Dio” di cui narra il grande Isaia, accetta di collaborare, anche con il sacrificio, ai disegni di Dio. Tutto questo perché Ella ha creduto,

del cuore, a scoprire il suo posto nella loro vita e nella storia dell’umanità, a riscoprire il suo Vangelo. Egli sta in mezzo a noi “perché abbiamo vita e vita abbondante” (Gv 10,10). Attraverso noi cristiani credenti e praticanti, Gesù Cristo dice a tutti: “Dio vi ama e vuole stabilire un rapporto personale con voi; vi invita a riprendere e ad approfondire il vostro rapporto con Lui e a lasciarvi guidare dalla luce del suo Spirito”. Perché noi cristiani credenti e praticanti siamo chiamati a portare l’annuncio dell’amore di Cristo alle singole famiglie? I motivi sono molti; ne richiamo alcuni. - E’ il Signore che ci manda ad annunciare l’amore di Dio a tutti gli uomini. - E’ il Signore che chiede a noi cristiani praticanti di dare una testimonianza esplicita della nostra fede nel primo ambito vitale, che è la famiglia. - E’ il Signore che vuole rinnovare la nostra attenzione e l’attenzione della comunità ecclesiale alle famiglie e ai loro problemi. - Il Signore ci chiede di portare un annuncio di speranza alle famiglie, perché esse sono le “cellule vitali” della comunità ecclesiale e civile. - Il Signore vuole risvegliare nelle famiglie l’attenzione alla dimensione religiosa della vita e vuole far riscoprire che lui “dice bene” della famiglia. - Il Signore vuole offrire a tutte le famiglie la possibilità di riscoprire lui e il suo Vangelo, in stretto rapporto con i problemi della vita quotidiana.

Don Gabriele e don Giuliano

Popolo di Dio in Missione Sono rientrati dal Brasile

D o n Gabriele Fantinati e don Giuliano Zattarin sono tornati dalla “Missione diocesana in Brasile”. Il loro ritorno si lega ad una stagione assai importante per la nostra Chiesa. I vari sacerdoti inviati sono stati il dono prezioso della fede dei polesani. Sono stati sostenuti non solo con la preghiera e la carità, ma anche con l’impegno di seguirli con spirito di fede, perché con la testimonianza e l’annuncio brillasse la nostra Chiesa; era ed è carità. Lunghi anni di comunione che sono stati anche scambio di ricchezze spirituali e di vita cristiana: tanti sono andati in Brasile, numerosi brasiliani sono stati ospiti in Polesine. L’interscambio ricco di doni divini è stato lievito e fermento di iniziative e di confronti. Il sacrificio che la Chiesa che è in Adria – Rovigo ha fatto, ha fruttato grazie e benedizioni del Signore che la fede di ognuno fa trovare in noi.

Portare il Vangelo “di casa in casa” significa gettare il seme della parola di Dio su tutti i terreni, proprio come ci ha insegnato Gesù: sui sassi, sulla strada, sul terreno buono, tra i rovi, con la certezza “Dio fa crescere la vita delle piante”. L’agricoltore semina, ma ci pensa Dio a far germogliare il seme e a far crescere la pianta. Carissimi fratelli e sorelle credenti e praticanti: portate l’annuncio dell’amore di Dio alle famiglie che stanno vicino a voi. E’ il Signore che vi affida questa missione! Accogliete questo “mandato” e svolgete la vostra “missione”. Rovigo, 14 maggio 2014 + Lucio Soravito, vescovo

Popolo di Dio in Missione Il ritorno di don Gabriele e di don Giuliano cade proprio mentre la nostra Chiesa sta vivendo la stagione che il Vescovo ha chiamato del “Popolo di Dio in Missione!”. Siamo qui e per la “comunione dei Santi” anche la Missine diocesana in Brasile è arricchita del nostro vivere come cristiani. Papa Francesco nella Evangelii Gaudium scrive: “… in virtù del battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è divenuto discepolo-missionario. Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati”.

si è fidata del suo Signore, si è lasciata plasmare dallo Spirito. E’ inoltre da segnalare, fra molti altri passaggi, la visita alla cugina Elisabetta da parte della Vergine Maria. Va in fretta, spinta da un moto profondo dello spirito. Si sente chiamata, ed obbedisce, a comunicare il Dono ricevuto, il Figlio di Dio che porta in grembo, l’inizio della salvezza che si sta compiendo. Con la cugina Elisabetta celebra le meraviglie di Dio, le cose grandi che l’Altissimo in Lei e per suo mezzo ha compiuto. La spinge un’ardente carità per essere umile ancella accanto alla Santa Parente, per esprimere la vivezza della fede che diviene carità esercitata. Le virtù essenziali che vediamo risplendere nella prima “uscita”, o missione, della Vergine Santissima sono proprio la fede

e la carità che restano il motivo primo e lo scopo determinante di ogni impegno missionario. La storia dell’evangelizzazione ci può narrare tante cose, pagine di eroismo e di fede, di amore a Dio e ai fratelli veramente grandi, che restano stupenda memoria per tutti i secoli. Ma bisogna riconoscete che anche l’annunzio del Vangelo è stato compromesso ed usato per fini di conquista e di potere da parte di chi mirava a ben altre finalità. Non è il caso di ricordare le non poche ombre che si possono registrare nel corso della storia: anche lo spazio non lo consente: degli errori commessi anche in questo campo S. Giovanni Paolo II ha chiesto perdono. Soltanto ricordiamo, e comportiamoci di conseguenza, che l’unico motivo della missione e di ogni evange-

Battezzati protagonisti Questa convinzione si trasforma in appello diretto per ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, avverte anche da subito la urgenza di andare ad annunciarlo. Non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù. Non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari, ma che siamo sempre “discepoli – missionari”! Se non ne siamo convinti Se non siamo convinti, guardiamo ai primi discepoli che immediatamente dopo aver conosciuto lo sguardo di Gesù andavano a proclamare pieni di gioia: “Abbiamo incontrato il Messia” (Gv 1,41). La Samaritana, non appena terminato il suo dialogo con Gesù, divenne missionaria, e molti samaritani cedettero in Gesù “per la parola della donna” (Gv 4,39). Anche San Paolo, a partire dal suo incontro con Gesù Cristo, “subito annunciava che Gesù è il figlio di Dio (At 9,20). E noi cosa aspettiamo? Il ritorno dei nostri “inviati” ci impegni tutti a non dimenticare che ora ciascuno di noi e tutti, dobbiamo essere missionari nel cuore e nello spirito, perché in Dio possiamo realizzare l’annuncio che Cristo crocifisso e risorto è l’unico salvatore del mondo! Il Signore ci sostenga nel seguire le indicazioni e gli insegnamenti del Successore degli Apostoli per fare di tutti noi dei veri “discepoli-missionari” e un Popolo di Dio in Missione. Gianni Azzi lizzazione è la fede in Colui che il Padre ci ha mandato. E’ soltanto l’amore di Lui e per Lui che deve spingere la Chiesa, in tutti i suoi componenti, dal Papa all’ultimo, il più sconosciuto cristiano, a portare a tutti e ovunque il “lieto annunzio” che il Padre ci ha amato e ci ha donato il Figlio Suo. E sarà sempre indispensabile vedere che la carità motiva, anima e sostiene ogni impegno di evangelizzazione per rispondere a Chi per primo ci ha amato. Tutto è utile, il linguaggio, gli atteggiamenti, le risorse umane e i mezzi economici; sempre e comunque deve in ogni caso rispondere che tutto facciamo per Lui, Cristo Gesù, perché ci fidiamo di Lui, ci affidiamo a Lui e vogliamo rispondere al suo amore senza limiti per ognuno e per tutti.


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la Settimana

società

domenica 18 maggio 2014

Venezia - XXX Edizione

Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia

La Fiaccola Olimpica passerà per alcune vie del centro di Badia Polesine e di Rovigo Nel vivere lo sport, quello vero, praticato con gioia, con amore e amicizia, l’atleta si confronta, compete con gli altri atleti, mai però con violenza e cattiveria, è questo lo sport che tutti sognano, ma che molto spesso è difficile da sperimentare, questa realtà di uno sport nuovo, diverso, lo si potrà vivere prossimamente nella bella città di Venezia, che ospiterà nei giorni di fine maggio 2014 la XXX° edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia nelle discipline sportive di: pallacanestro, bocce, canottaggio, equitazione, golf, nuoto e tennis. Alla manifestazione sportiva sono attesi circa 1400 atleti con disabilità intellettiva, provenienti da ogni parte dell’Italia. Special Olympics, è stato fondato da Eunice Kennedy, sorella di JFK, in America, oggi il programma è di carattere internazionale diffuso nel mondo in 180 Paesi. Grazie a questo programma oltre 4.000.000 atleti con disabilità intellettiva, attraverso la regolare pratica di una disciplina sportiva, compiono quotidianamente passi importanti verso una reale inclusione sociale costruendo contemporaneamente un fondamentale percorso di crescita e di autonomia. In Italia Special Olympics Italia si presenta come un’organizzazione di utilità sociale e senza scopo di lucro riconosciuta come Associazione Benemerita dal CONI e dal CIP, le cui manifestazioni nazionali godono dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Presidente della Camera dei Deputati e del Presidente del Senato. L’esperienza dei Giochi sono per gli atleti come per tutti coloro che vi partecipano, una straordinaria

di crescita di tutti i ragazzi e della comunità sociale.

Venezia 2014 XXX Giochi Nazionali Estivi opportunità per vivere importanti valori quali: l’accoglienza, l’incontro tra diversità, l’inclusione, nelle pratiche educative e scolastiche e nei percorsi di crescita di tutti i ragazzi. L’esperienza dei Giochi è preceduto dal Torch Run, evento importante che precede i Giochi e li annuncia, cosi tutto il territorio del Veneto vedrà il passaggio della torcia olimpica, il suo cammino per le strade venete è iniziato lo scorso 30 aprile da Venezia per farvi ritorno l prossimo 26 maggio, quando sarà accolta in Piazza San Marco per l’apertura ufficiale dei Giochi Nazionali. La provincia di Rovigo e il Polesine vedrà transitare la Torcia olimpica martedì 20 maggio, con un intenso programma, al mattino nella città di Badia Polesine , mentre nel pomeriggio la Fiaccola sarà nella città di Rovigo. Ad organizzare l’evento del passaggio della Torcia Olimpica a Rovigo e nel Polesine, è l’Associazione “La Tenda ONLUS”, con la collaborazione dalla “Polisportiva Terraglio” di Mestre organizzatrice dei Giochi, con la quale da anni è impegnata in attività sociali. L’Associazione “La Tenda ONLUS”, si avvale della collaborazione di diverse altre realtà, tra queste: Associazioni Sportive, di

Orazio Cappellari

Nuovo presidente Del Sindacato della Rotonda

E’ Orazio Cappellari il nuovo presidente del Sindacato del Tempio della Beata Vergine del Soccorso. La nomina è avvenuta con decreto sindacale, a seguito delle dimissioni di Giovanni Boschetti e con un altro decreto sindacale è stato nominato Luciano Zanforlin componente dello stesso Sindacato. Cappellari, dottore agronomo, libero professionista, dirigente d’azienda, è giornalista-pubblicista e vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche locali, in particolare con Il Gazzettino e con La Settimana e la Nuova Scintilla, organi rispettivamente della Diocesi di AdriaRovigo e della Diocesi di Chioggia. E’ componente del Consiglio direttivo dell’associazione culturale Minelliana, co-fondatore dell’UCID rodigina (Unione cristiana imprenditori, dirigenti e professionisti), socio UCSI – sezione di Rovigo, componente Consiglio affari economici della Diocesi di Adria-Rovigo, è impegnato nel mondo del volontariato.

Volontariato, Ceod, Scout, Enti che si occupano di disabili, le scuole di tutto il territorio polesano partecipano attraverso incontri conoscitivi. Il Torch run. Gode inoltre del Patrocinio della Provincia di Rovigo, del Comune di Badia Polesine e del Comune di Rovigo. Il programma prevede che il passaggio della Fiaccola Olimpica per alcune vie del centro di Badia Polesine e di Rovigo. A Badia Polesine il punto di incontro sono gli impianti sportivi mentre a Rovigo nella Piazza centrale della città. In questi luoghi si svolgeranno momenti di gioco, musica e iniziative varie, A Monica Crivellaro, Direttore Provinciale Special Olympics Italia chiediamo di illustrarci il percorso della Fiaccola Olimpica che vedrà coinvolti i volontari della Polizia di Stato che porteranno la fiaccola, i volontari della Protezione civile, della Croce Rossa, degli Enti Locali coinvolti dal passaggio della fiaccola che percorrerà tutto il tragitto da Badia Polesine a Rovigo passando per Lendinara, Villanova del Ghebbo, Fratta Polesine, Costa di Rovigo. Il Direttore Provinciale Special Olympics Italia, osserva che l’obiettivo principale del Turch Run, è quello di sensibilizzare tutti sull’opportunità di integrazione sociale che offre lo sport e di far conoscere le attività e iniziative che ogni territorio offre. L’associazione La Tenda Onlus, vuole inoltre essere punto di partenza perché si possano realizzare iniziative di aggregazione e di incontro tra le varie realtà del territorio affinché iniziative di questo genere non rimangano eventi occasionali ma offrano spunto di ritrovo e confronto costanti per migliorare e sfruttare al meglio le risorse presenti. Da parte del Direttore Provinciale Special Olympics Italia, un grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per la buona riuscita dell’evento e un invito a partecipare in forza proprio della straordinaria opportunità che l’evento rappresenta per riaffermare il valore dell’accoglienza, dell’incontro tra diversità, dell’inclusione, nelle pratiche educative e scolastiche e nei percorsi

Programma dettagliato ore 9.00 Partenza della fiaccola dalla sede della Polstrada di Badia Polesine e Percorso all’interno di Badia Polesine a “raccogliere” tutti gli studenti delle Scuole primarie e Secondarie di 1° e 2° grado; ore 10.3011.30 Arrivo presso gli impianti sportivi di via Martiri di Villamarzana a Badia Polesine con l’accensione del tripode, torneo di calcetto con i ragazzi disabili e festa con i ragazzi fino alle ore 13.00; ore 11.30 la torcia riparte alla volta di Rovigo passando per ore 12.30 Lendinara; ore 13.00 Villanova del Ghebbo; ore 13.30 Fratta Polesine, ore 14.30 Costa di Rovigo, ore 16.00 Rovigo Viale Tre Martiri, ore 16.30 Arrivo in Piazza Vittorio Emanuele II con l’accensione del tripode e festa fino alle ore 20.00. Settimio Rigolin

Rovigo

Agevolazioni Tari per famiglie Monogenitoriali o numerose monoreddito

Anche quest’anno le famiglie monogenitoriali con figli minori o numerose monoreddito con almeno tre figli minori, potranno accedere ad una riduzione dell’80% della tassa sui rifiuti (Tari). Lo ha annunciato l’assessore ai Servizi sociali Antonio Saccardin, spiegando che gli uffici di viale Trieste sono incaricati di raccogliere le domande per produrre un elenco di nominativi, che nel caso di disponibilità finanziarie, potrà essere utilizzato anche per un contributo economico. Le domande dovranno essere presentate agli uffici dei Servizi sociali in viale Trieste, 18, dal lunedì 12 maggio fino alle ore 12.30 del 16 giugno, su apposito modulo reperibile presso la sede dei Servizi sociali o all’Urp. Tra i requisiti richiesti: 1) famiglie costituite da un solo genitore con uno o più figli in minore età con indicatore Isee inferiore a 7.500 euro; 2) famiglie monoreddito con tre o più figli minori con indicatore Isee inferiore a 7.500 euro. Altri requisiti richiesti: residenza nel Comune di Rovigo da almeno un anno; situazione famigliare rilevabile anagraficamente; per le famiglie numerose, condizione accertabile di inoccupazione da almeno un anno della madre o del padre. Gli aventi diritto, ha spiegato l’assessore, oltre alla domanda ai servizi sociali, dovranno fare domanda anche all’ufficio Tributi. Lo scorso anno, le famiglie che hanno ricevuto agevolazioni sono state complessivamente 2.290, di cui 157 rientranti tra le monogenitoriali o numerose monoreddito che hanno usufruito dell’80% di riduzione sulla tassa rifiuti. L’impegno dell’amministrazione è stato di circa 200 mila euro. Negli ultimi due anni per contributi economici, sono stati inseriti a bilancio: nel 2012, 75 mila euro per circa 149 famiglie; nel 2013 50 mila euro per 184 famiglie.

Rovigo - Centro Don Bosco

5 minuti di legalità

Cinque minuti di legalità. Questo è il titolo che il Centro di formazione professionale Enaip di Rovigo e l’Associazione nazionale polizia penitenziaria, hanno voluto dare ad una serie di incontri rivolti agli studenti nei quali poter dare loro informazioni utili sui danni causati da alcool e droghe, sul corretto utilizzo di internet e dei social network e sulla situazione delle carceri in Italia. Due mattinate interamente ai ragazzi delle classi prime e seconde, durante le quali il cav. Roberto Tramacere, presidente A.N.P.PE, la Dott.ssa Franca Zuolo dell’Ulss 18, il sovr.te Polizia penitenziaria Daniele Morganti e gli avvocati Chiara Cavaliere e Melissa Sartori, hanno discusso con

i ragazzi che, molto interessati agli argomenti trattati, si sono soffermati con i relatori rivolgendo loro le più svariate e curiose domande. “Un mestiere molto difficile il nostro – afferma il presidente Tramacere – fatto di impegno e grandi responsabilità. L’A.N.P.Pe. nasce dalla volontà del personale in quiescenza, già appartenente al disciolto

Corpo degli Agenti di Custodia e al Corpo di Polizia Penitenziaria, il quale intende continuare ad offrire il suo contributo manifestando solidarietà ed amicizia ai colleghi ancora in servizio evitando, così, di sentirsi definitivamente esclusi dall’attività del Corpo. Il nostro impegno è anche quello di far conoscere alle nuove generazioni cosa siamo stati e cosa faremo per la Polizia Penitenziaria.” Grande interesse hanno destato tra i ragazzi, gli argomenti trattati e i consigli dati loro durante i due incontri e i giovani studenti sapranno sicuramente farne tesoro. Alessandro Caberlon

Direttore Direttore responsabile responsabile BRUNO BRUNO CAPPATO CAPPATO DDirezione 74 74 - tel. 0425.34534 irezioneeerreDazione eDazione: :Rovigo, Rovigo,viaviaSichirollo, Sichirollo, - tel. 0425.34534 fax fax 0425.30608 0425.30608- -e-mail: e-mail:lasettimana@lasettimana.ro.it lasettimana@lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it www.lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.it Tipografia : SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 Tipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd) 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: tipsit@tin.it RegistrazionealalTribunale TribunaledidiRovigo, Rovigo,decreto decretodeldel maggio 1948 Registrazione 2828 maggio 1948 al n.al6n.del6 del registro periodici. registro periodici. Abbonamenti2014: 2012:Annuale Annuale ordinario persemestrale il 2012 EE47,28;semestrale E 47, per l’esteAbbonamenti ordinario E 28; per Amico l’esteroE E100150; Amico 100 - c.c.p. n. 625343074--via SiE 150; - c.c.p. n. E 6253430 - via Sichirollo, 45100 ro chirollo,- N.74ROC - 45100 Rovigo 7848Rovigo - N. ROC 7848 oDiCi iiban ban:: CCoDiCi Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: • Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: IT65H0615512200000000009277 IT65H0615512200000000009277 • Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430 Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430

: :viaviaSichirollo, conto correnaamminisTrazione mminisTrazioneeeppubbliCiTà ubbliCiTà Sichirollo,74,74,45100 45100Rovigo; Rovigo; conto corte postale n.6253430 - tel. 0425.34534 - Tariffe: Pubblicità commerciale a rente postale n.6253430 - tel. 0425.34534 - Tariffe: Pubblicità comE 14; Colori E 28; Economici E 0,16 a parola. modulo (mm. 43,5x40) BN merciale a modulo (mm. 43,5x40) BN E 14; Colori E 28; Economici E Finanziari, legali, sentenze, eccetera E 0,31 per mm. per col. Anniversari: E 0,16 a parola. Finanziari, legali, sentenze, eccetera E 0,31 per mm. per 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E 50 cadauna; in ultima col. Anniversari: E 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E E 35 cadauna. pagina cadauna; in ultima 35 cadauna. speDizione: Poste Italiane : Poste Italiane pagina s.p.a. - ESpedizione in Abbonamento Postale-D.L. s50peDizione s.p.a. - Spedizione Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (conv. in L. 353/2003 (conv. in L.in27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo. 27/02/2004 46) art. 1,fruisce comma DCB Rovigo. Testata La Settimana La Testata Lan°Settimana dei1,contributi stataliLadiretti di cui alla Legge contributi 7fruisce agostodei 1990, n. 250.statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250. ASSoCIATo

UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI


polesine

Roma

Un’ «aula immensa» per Francesco In 300 mila a San Pietro per la scuola

Sabato 10 maggio, papa Francesco ha incontrato la scuola italiana. Ha veramente incontrato la scuola italiana, perché in Piazza San Pietro e in Via della conciliazione c’erano stipate 300mila persone tra studenti, insegnanti, personale della scuola, genitori e tanti altri che ancora amano la scuola. In piazza c’erano tutte le scuole, di ogni ordine e grado, persino bambini piccoli delle scuole dell’infanzia. Fianco a fianco, appartenenti alla scuola pubblica e alla scuola privata, ministro della pubblica istruzione e docenti ancora precari, e c’eravamo anche noi dell’A.GE. (Associazione genitori) Rovigo. A tutti è arrivato, al termine della giornata, l’appello commovente del papa “per favore, per favore, non facciamoci rubare l’amore per la scuola”. E’ stata una festa grande. L’organizzazione probabilmente non si aspettava tutta la gente che si è presentata a San Pietro. E nemmeno i partecipanti si aspettavano tanti interventi di introduzione che hanno allungato la giornata, già appesantita da un’organizzazione che sicuramente sarà rivista nei prossimi eventi. L’incontro doveva iniziare alle 16.00, ma già alle 11.00 piazza San Pietro, era troppo piena e veniva dato l’ordine di chiuderla, e far sistemare chi doveva ancora arrivare fuori dalla piazza. Alla fine c’era gente fino al Tevere. E il papa che voleva incontrare tutti ha allungato il giro esterno fino quasi a Castel Sant’Angelo. La giornata iniziava con la canzone dei Queen “Somebody to love”, e vedere attorno a te gli insegnanti che cantano insieme “qualcuno da amare”, fa un certo effetto. Chiudere l’incontro con il papa sulle note della canzone “Happy”, con molti in piazza che si mettono a ballare battendo le mani (Sono felice, batti le mani con

me se senti come se la felicità fosse la verità. Sono felice, batti le mani con me se senti come se la felicità sia per te. Sono felice, batti le mani con me se ti senti come se questo fosse ciò che vuoi fare) … sinceramente non me l’aspettavo proprio. Come non mi aspettavo che fosse papa Francesco a citare un pezzo di uno degli interventi di apertura, precisamente quello di Yuri Chechi “è sempre più bella una sconfitta pulita, che una vittoria sporca” e non solo la citava, ma la faceva ripetere due volte a tutta la piazza. Durante l’intervento del Papa, tutta la piazza, persino i bambini più piccoli, si sono messi all’ascolto. Tanti sono stati i messaggi che il papa ha voluto depositare nel cuore di tutti noi. Richiamandoci alla grande responsabilità che abbiamo ha detto: “L’educazione non può essere neutra. O è positiva, o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla”. Inoltre ci ha ricordato che “la scuola è apertura alla realtà” che occorre “educare al vero, al bene al bello” ad “imparare ad imparare” e quest’ultima frase l’ha ricordata soprattutto agli insegnanti in quando solo chi non smette mai di imparare viene riconosciuto dagli studenti come figura importante

la Settimana 5 Serra Club Rovigo

Testimonianze

Presso la sala convegni del Centro don Bosco si è tenuto l’incontro dei soci del Serra Club Rovigo sabato 10 maggio 2014. Alla conferenza è stata tenuta da tre noti professionisti rodigini: il dr. Renzo Moro, il dr. Renato Sichirollo e il dr. Antonio Nonni, che hanno portato la loro testimonianza di fede, di amore e di apertura verso il prossimo sul tema “esperienza mariana nei santuari: luoghi di fede, sofferenza e speranza”. L’ing. Renzo Moro e il dr. Renato Sichirollo da diversi anni partecipano in qualità di barellieri e/o medico di guardia al pellegrinaggio che la grande famiglia dell’Unitalsi effettua a livello nazionale in settembre: esperienza iniziata per entrambi su “spinta” dei coniugi Gianna e Nico Rigon. Il valore del pellegrinaggio svolto nel servizio al prossimo in condizioni di “privilegiati” in mezzo a tanti malati fa riflettere e rende consapevoli della forza della fede dei partecipanti non nella speranza di una miracolosa guarigione, anche se talvolta avviene, ma nella luce d’amore e di fiducia che sprigiona dai volti sorridenti dei malati, dei fratelli nei quali si riconosce Cristo. L’esperienza del dr. Antonio Bononi rivelata in chiave filosofica – psicanalitica è stata particolarmente coinvolgente per le forti emozioni trasmesse al numeroso pubblico presente in sala. Un caloroso ringraziamento ai tre relatori dai numerosi soci del Serra Club per la ricchezza di contenuti della loro testimonianza.

Consultorio Familiare Diocesano nella scuola. Ai genitori presenti ha ricordato che “La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco”. Personalmente la frase che tengo più stretta nel cuore di tutto l’incontro è stata “La scuola deve far crescere le tre lingue che armoniosamente una persona matura deve saper parlare, la lingua della mente, la lingua del cuore, e la lingua delle mani, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai, sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti”. Credo che se la scuola, fa sua questa lezione sarà difficile, qualsiasi situazione possa capitare, perdere l’amore per la scuola. Vincenzo Cominato

Un corso di formazione per consulenti familiari

Accettare pienamente l’altro, entrare in punta di piedi all’interno del suo vissuto cercando di portare tenerezza, sono i punti cardine su cui si basa il corso triennale di formazione per consulenti familiari, che avrà inizio solo se si raggiungeranno le iscrizioni. Il corso è organizzato dal consultorio di Rovigo in collaborazione con il consultorio “La famiglia “ di Roma, l’obiettivo è formare dei professionisti nell’ambito della relazione d’aiuto alla persona, che si impegnino poi in futuro nella consulenza familiare, al volontariato oppure che desiderino mettere a frutto i tre anni di conoscenza e crescita personale nella loro professione di educatori. Il corso è altamente qualificato per il livello dei docenti. E’ un cammino finalizzato non solo alla consulenza familiare, ma anche all’attività di prevenzione ed educazione” soprattutto oggi giorno in cui i nuclei familiari sono sempre più fragili; il consulente familiare è un facilitatore della relazione e la relazione non può portare che all’amore. Le iscrizioni sono ancora aperte: scadenza il 24 Maggio 2014. Per informazioni contattare la segreteria 0425/422500 o inviare una mail a cdfrovigo@libero.it . Messaggio pubblicitario con finalità promozionali - Le condizioni economiche sono reperibili sui fogli informativi a disposizione del pubblico presso gli sportelli di RovigoBanca

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la Settimana

polesine

Iniziativa del Gruppo V. Bachelet

A Rovigo serve un vero cambiamento Partecipato convegno sul governo della città

“Con le “larghe intese” verrebbero riproposte le stesse premesse di aggregazione che hanno portato alla situazione vergognosa e paludosa di oggi, sarebbero sempre le fazioni politiche a farla da padrone e non sarebbe una risposta adeguata né da un punto di vista pragmatico né come prospettiva politica”. Con questa premessa di Andrea Borgato vice presidente del Bachelet e consigliere comunale si è aperto l’incontro voluto dal gruppo cattolico democratico davanti ad una sala piena nonostante la concomitanza di altri importanti eventi in città e la campagna elettorale per le Europee. Una valutazione politica condivisa anche dagli altri relatori, Giovanni Nalin esponente della lista Tsipras e Graziano Azzalin, consigliere regionale che all’ultimo ha sostituito, l’on. Diego Crivellari precettato a Roma per l’approvazione del decreto sul lavoro. Sullo sfondo la critica all’amministrazione Piva anche se l’incontro volutamente è stato impostato sulle prospettive politiche. “Una breve cronaca con i titoli di giornale - ha detto Borgato - basta e avanza per disegnare il discredito e perfino il ridicolo che vediamo.” In mezzo però anche la preoccupazione per la situazione in cui versa il Pd e che indebolisce l’attuale opposizione. “E’ tempo che il PD ed il suo gruppo dirigente decida cosa intende fare per il futuro della città di Rovigo, - ha sottolineato Nalin .- soprattutto se pensa di ragionare su un programma volitivo ed ambizioso”. E non si è sottratto nemmeno Azzalin per il quale “Il PD deve rapidamente risolvere le sue situazioni di stallo interne, deve rinnovare i suoi organi dirigenti non a colpi di tessere ma valorizzando meriti e competenze, per diventare quella forza di interlocuzione e di aggregazione del centrosinistra capace di proporre il cambiamento in città.” Ma non bastano le possibili alleanze perché “Ci vuole una proposta di qualità che metta insieme idee positive ed innovative ma anche una squadra di persone competenti e motivate. – ha detto Nalin - .Per fare ciò deve essere chiaro e condiviso anche con le altre forze del centrosinistra il perimetro attorno al quale costruire l’alleanza alternativa che vorrà concorrere a riconquistare il governo della città, evitando qualsiasi compromesso successivo”. Una impostazione sostanzialmente condivisa da Azzalin che ha sottoscritto per intero l’introduzione politica del gruppo Bachelet e che ha confermato la necessità di passare attraverso le primarie di coalizione, avendo l’avvertenza di non incorrere negli errori che si sono registrati in alcune realtà importanti come Padova dove candidati alle primarie hanno poi dato origine a liste diverse. Quindi favorevole a “primarie sono da valorizzare come un sistema di far politica e

non come strumento per affermare i numeri o posizioni personali.” D’altronde secondo Azzalin l’attuale Amministrazione Comunale, “oltre alla disastrosa gestione ha anche la grave responsabilità di allontanare i cittadini dalla politica e di aumentare ulteriormente sentimenti di sfiducia e malcontento”. La sintesi è nell’appello che a nome del Gruppo Bachelet ha fatto Borgato al Pd: “Coraggio, le elezioni si possono vincere eccome, con un progetto che aggreghi a partire dal centrosinistra e rappresentando al meglio un desiderio di pulizia, di novità di impegno per tutti, facendo tesoro degli errori della precedente competizione elettorale.” Un appello indirettamente accolto anche nel messaggio inviato dall’on. Crivellari: “O si costruisce un progetto serio e credibile, o si rischia di essere travolti da un discredito generalizzato”. E supportato dal saluto della Commissaria Anna Maria Miraglia quando scrive che il Gruppo Bachelet “ha preso una ferma posizione merita l’apprezzamento e la riconoscenza di tutta la città”. La necessità di costruire un progetto alternativo nella chiarezza, pur in un contesto di analisi ampia e diversificata, è stato poi nella sostanza confermato nei molti interventi che sono seguiti fra i quali quelli di Giammario Scaramuzza del Psi, del consigliere comunale Vittorio La Paglia e di Vanni Destro, che hanno lasciato entrambi recentemente il M5S, nonché della vicesegretaria regionale del Pd, Raffaella Salmaso. Francesco Milan, presidente del Bachelet, in conclusione ringraziando i convenuti ha sottolineato che “ad una valutazione legittima ma per noi non adeguata, abbiamo risposto con un’altra seria analisi a partire dal desiderio di un vero e profondo cambiamento, senza demonizzare chi non la pensa come noi ma argomentando le ragioni per cui riteniamo un errore proporre per il futuro di Rovigo accordi di vertice e basati su un modo di fare politica che non ci convince e che soprattutto non risponde al desiderio da parte dei cittadini di una politica più seria e più onorevole”.

Rovigo - Azienda Speciale Marcati di Lusia e Rosolina

Presenti alla “Cibus” di Parma

L’Azienda Speciale per i Mercati ortofrutticoli di Lusia e Rosolina, della Camera di Commercio di Rovigo ha partecipato, nell’ambito della collettiva veneta, con un proprio spazio, alla manifestazione internazionale “CIBUS”, che si è tenuta a Parma, dal 5 al 8 maggio 2014. L’area opzionata è stata messa a disposizione delle ditte che hanno aderito alla proposta di partecipazione ovvero: Nogalba, Pasta Bononi, Distillerie Mantovani, Consorzio Tutela Aglio Bianco Polesano, Risicoltori Polesani, Ghisetti. Esse hanno potuto illustrare i propri prodotti, fissare appuntamenti con i propri clienti, acquisire numerosi contatti durante

la manifestazione, che ha visto una notevole affluenza di pubblico, composto soprattutto di operatori commerciali. L’esperienza, anche quest’anno gestita dall’Azienda Mercati nell’ambito dell’attività promozionale a sostegno dei prodotti polesani ed in particolare dei prodotti DOP e IGP, è stata senz’altro positiva ed ha contribuito a fare conoscere ed apprezzare le nostre aziende ed i loro prodotti al pubblico. L’Azienda, di concerto con Unioncamere del Veneto, sta già programmando la partecipazione polesana alla manifestazione denominata TUTTOFOOD 2015, che si svolgerà a Milano nell’ambito di EXPO 2015.

Cammino verso me

Ho scritto / per sciogliere grovigli / dipinto sprazzi di gioia / sperato sognato / disperatamente cercato / coerenze impossibili / nell’ingenuo tentare / la connessione di spazio / tempo colore musica emozioni. Eppure sublimi attimi / alla vetta / più volte e più volte mi hanno portata. Là, dove tutto è chiaro / il senso è compiuto / la sterile materia / la banalità quotidiana / tutto scompare / di fronte al Disegno Vero. Puro. Unico. da “Acque Nuove – poesie, racconti e disegni” di Antonella Montagner, Ponte di Piave (Tv). La poesia non è l’espressione di un’opinione: è un canto che si leva dall’anima, ebbra di lacrime e di sorrisi, durante il suo quotidiano peregrinare. Così le parole sono chiodi che si fissano sulla parete bianca della memoria e aiutano a scalare la montagna per raggiungere l’Unico capace di dare un senso alla nostra umanità.

(Ludovica Mazzuccato)

domenica 18 maggio 2014

Coldiretti Rovigo - Silvio Parizzi

Stop al segreto sui flussi agroalimentari

“Trasparenza, contro le frodi, l’inganno ai consumatori e il danno alle imprese agricole” “I flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare italiana saranno finalmente resi pubblici dal ministero della Salute. Sembra una notizia di poca rilevanza per il nostro territorio, ma anche i polesani pranzano tutti i giorni ed anche in Polesine arrivano materie prime estere che saranno confezionate dalle nostre imprese agroalimentari private”. E’ quanto dichiara il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi nel commentare l’annuncio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la quale ha accolto le richieste del presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo. “Da anni ci battiamo per la trasparenza dell’origine dei prodotti – aggiunge il direttore Parizzi – e grazie all’ultima azione dimostrativa, che anche noi di Coldiretti Rovigo abbiamo realizzato al Brennero, lo scorso dicembre, andando a verificare i tir che attraversavano il confine, un primo importante passo si è ottenuto. Lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero ora dovrebbe essere completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”. Le importazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro nel 2013: più 20 per cento rispetto all’inizio della crisi nel 2007. Contestualmente sono più che triplicate le frodi: più 248 per cento di cibi e bevande sequestrati dai Nas,

perché adulterate, contraffate o falsificate. “Sono crimini particolarmente odiosi – commenta Parizzi - si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto le persone che, a causa della crisi, hanno meno disponibilità di reddito e per risparmiare cercano alimen-

ti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire la trasparenza”. “La trasparenza dei flussi – conclude Parizzi - è importante per evitare le truffe agroalimentari, informare correttamente i consumatori e sostenere le nostre imprese agricole sottoposte ad una continua concorrenza sleale: circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati col marchio Made in Italy, contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e in danno delle aziende agricole”.

Diocesi di Adria-Rovigo

Rinnovamento nello Spirito Santo IL ROVETO ARDENTE Domenica 25 maggio 2014 al Centro Mariano

Il Rinnovamento nello Spirito Santo animerà la preghiera di Adorazione, di Lode e di ringraziamento con il ROVETO ARDENTE di preghiera nella Chiesa della Beata Vergine Addolorata, via dei Cappuccini a Rovigo, Domenica 25 maggio 2014 alle ore 16,00. L’iniziativa del “Roveto Ardente di preghiera” è stata raccomandata da Papa S. Giovanni Paolo II° nell’Omelia dei Vespri solenni della Vigilia di Pentecoste 2004. E’ nel cuore del Rinnovamento Diocesano aderire a questa preghiera di “Adorazione incessante” per la Chiesa, per l’unità dei cristiani e per la pace. L’invito alla preghiera è rivolto a tutti.

Rovigo

Anche l’Enaip in piazza San Pietro da Papa Francesco

Tra gli oltre 300mila tra studenti e insegnanti che hanno invaso pacificamente piazza San Pietro, era presente anche il centro di formazione Professionale Enaip di Roviago, che ha partecipato all’evento We care” organizzato dalla CEI a sostegno della scuola. Una grande festa di incontro con papa Francesco il quale ha voluto avvicinare tutti i presenti, giungendo fino in fondo a via conciliazione. La festa, iniziata alle 15 circa con canzoni, animazione e testimonianze di allievi e insegnanti provenienti da tutta Italia. Dopo l’arrivo del papa sono intervenuti molte autorità civili e religiose che hanno portato la loro testimonianza e il loro ricordo del mondo della scuola. Lo stesso Bergoglio ha raccontato la sua esperienza: “Ho una immagine del mio primo insegnante che mi ha aiutato a crescere, quella maestra che mi ha preso a sei anni al primo livello della scuola, mai ho potuto dimenticarla, lei mi ha fatto amare la scuola e poi sono andato a trovarla per tutta la via e sono andato a trovarla fino a che è

mancata a 98 anni, è lei che mi ha insegnato ad amare la scuola”. “La cosa che più mi ha colpito – racconda Lisa Bertipaglia, insegnante del centro di Rovigo - è stato il clima di festa. La gioia traspariva dai volti dei presenti, nonostante il disagio nell’essere in mezzo a migliaia di persone. Si è percepita la gioia di papa Francesco e il suo desiderio di incontrare e abbracciare ognuno e impressionante è stato il boato che si levato dalla piazza quando è apparsa la papamobile sugli schermi”. Nel suo discorso, il Santo Padre ha

voluto sottolineare l’importanza dell’istruzione e di come la missione della scuola sia quella di sviluppare il senso del bene, del vero, del bello. “Spesso anche noi educatori – conclude l’insegnante - facciamo fatica a riconoscere questo e a trasmetterlo, soprattutto quando siamo un po’ scarichi. La frase principale,che non dobbiamo dimenticare mai nel nostro lavoro è quella pronunciata dal Papa: ‘non dobbiamo lasciarci rubare l’amore per la scuola nonostante le difficoltà’”... parole sante. Alessandro Caberlon


Rovigo - Chiesa ortodossa romena

Esperienza ecumenica Incontro di aggiornamento degli insegnanti di religione

Difficile immaginare una chiesa in zona industriale! Eppure se si percorre Viale della scienza fino al civico 33 si scopre che in mezzo ai capannoni della nostra economia rodigina si trova una chiesa ortodossa romena facilmente riconoscibile dalla croce e dall’icona esterne. Si è svolto qui, venerdì 2 maggio, il secondo incontro di formazione degli insegnanti di religione che quest’anno stanno approfondendo la conoscenza del mondo ortodosso. L’accoglienza da parte del parroco p. Claudiu Savin è stata molto calorosa. Ci ha invitato ad accomodarci nella sua chiesa in cui risuonava una musica celestiale. Subito gli occhi si sono posati sulle molte icone dell’iconostasi che separa la parte dei fedeli dall’altare. Nell’introduzione il moderatore Prando Mauro ha sottolineato come stavamo vivendo una doppia e reciproca accoglienza: da parte nostra, il desiderio di conoscere, per accogliere i fratelli ortodossi che incontriamo soprattutto nelle nostre aule e, da parte ortodossa, la possibilità di accoglierci per fare formazione “in casa loro”. Scopo del percorso, avviato già da alcuni anni, è stato quello di maturare una “mentalità ecumenica,” che ci aiutasse a cogliere le differenze come ricchezze che arricchiscono l’incontro e relativizzano la propria tradizione di appartenenza. La parte più consistente dell’incontro è stata la presentazione di p. Claudiu. Ha descritto la chiesa ricavata all’interno di un capannone, non senza una punta di polemica rispetto alle aspettative disattese di accoglienza in una chiesa della diocesi. I locali prevedono, oltre che lo spazio per il culto, altri spazi annessi per il gioco dei bambini, l’ufficio parrocchiale e una cucina utilizzata ogni domenica dopo la Divina Liturgia. Ha presentato alcune caratteristiche dell’Ortodossia (che significa “retta dottrina” in contrapposizione a eresia) con le diverse chiese autocefale, le sei diocesi di Romania e le tre metropolie romene di Occidente. Se la Romania è stata un tempo in posizione di vertice fra le potenze mondiali, i cinquant’anni di comunismo hanno impoverito il paese, costringendo molte persone ad emigrare. Molti vescovi e sacerdoti sono stati perseguitati e uccisi ed ora il neocomunismo rischia di essere ancora peggiore. Ed è stato proprio l’arrivo di molti romeni ortodossi in Italia che ha fatto nascere l’esigenza di garantire anche un servizio pastorale organizzato.

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Gli ortodossi in Italia, pur vivendo a contatto con i cattolici, nel loro paese si sono trovati senza struttura ecclesiale propria e molti hanno chiesto di poter continuare la loro tradizione spirituale, pur non disdegnando contatti con le parrocchie cattoliche sul nostro territorio. Ci ha spiegato p. Claudiu che il fedele ortodosso è abituato a chiese più piccole e intime, alla presenza delle icone che accompagna tutti i momenti del fedele fin dalla fanciullezza, essendo la base della trasmissione della fede. Non esistono, infatti, il catechismo e i sacramenti dell’iniziazione cristiana in età scolare che sono invece amministrati al neonato nel momento del battesimo. P. Claudiu ci raccontava anche di altre differenze, forse marginali, ma che dicono la diversa sensibilità: il digiuno quaresimale di 40 giorni per coinvolgere tutto il corpo nel percorso di avvicinamento alla Pasqua, la durata delle liturgie che non prevedono la partecipazione dell’assemblea, ma che sono una finestra, insieme alle icone, nel mistero della Trinità. Un’altra differenza, sottolineata da p. Savin, è stata la quasi assenza del celibato fra i preti di parrocchia. Questo può aiutare a capire meglio i fedeli, ma ha lasciato intendere, con una battuta, che può essere anche impegnativo organizzare i diversi impegni: “il matrimonio è come un castello: - da detto - chi è fuori vuole entrare e chi è dentro vuole uscire”. Nel servizio pastorale ha un ruolo importante la moglie del parroco, chiamata “presbitera”, che ne condivide la dignità e che in alcuni casi può avere una preparazione teologica di base. L’intervento successivo è stato di due fedeli della parrocchia, la romena Mariana e la moldava Nicoletta, che ci hanno raccontato del loro arrivo in Italia, dei disagi vissuti lontano della loro terra e della fatica a inserirsi in un ambiente che, per quanto accogliente, è pur sempre estraneo. Spesso si sono sentite straniere; questa fatica è stata lenita dalla possibilità

di partecipare alla Divina Liturgia nella propria lingua, prima a Padova e ora a Rovigo, e di incontrare la comunità dei fratelli nella fede. L’intervento finale è stato di p. Roberto Giraldo, frate minore e preside dell’Istituto di Studi Ecumenici. Ha reagito a questi interventi, riprendendo anche il precedente incontro del 5 marzo scorso. Ha ricordato come sia fondamentale ascoltare cosa gli altri pensano di noi: in questo caso, tre ortodossi, che hanno detto qualcosa di noi cattolici e delle nostre comunità ecclesiali. Il preside dell’ISE ha ribadito con forza che cattolici e ortodossi appartengono ad un’unica religione e che dobbiamo sempre mettere in primo piano il fatto che crediamo nell’unico Gesù Cristo e nella stessa Trinità. Molte delle differenze sono di carattere storico e culturale, mentre ci unisce il riferimento all’unico Dio e il messaggio dell’amore, ed è questo che deve prevalere. Secondo p. Roberto la scuola sta vivendo una sfida decisiva nella costruzione della società futura e l’accoglienza deve diventare lo stile della stessa istituzione scolastica. Noi insegnanti dobbiamo crescere nella capacità di cogliere e comprendere le paure degli stessi immigrati che temono di perdere la loro identità e di essere solo assorbiti dalla società italiana. E questo è vero in modo particolare per gli immigrati romeni che hanno punti in contatto con la nostra cultura latina. Nell’incontro fra cristiani di diversa confessione non si può stare solo nel piano dell’idealità che è in genere ben espresso dalle liturgie e dalle dottrine, ma è sempre più importante incontrarsi nella quotidianità dove le diversità culturali emergono ed è necessario riscoprire l’essenza della fede. Facendo riferimento ai santi patroni delle due confessioni cristiane possiamo dire che S. Pietro e a S. Andrea non sono antagonisti ma fratelli e che è sempre più importante ascoltare come gli altri ci vedono e ci percepiscono. P. Giraldo ha concluso il suo intervento ricordando come papa Francesco associ la crescita della mentalità ecumenica alla crescita della misericordia capace di accogliere ogni fratello oltre e a partire dalle sue differenze. L’incontro si è concluso con una bibita e qualche stuzzichino, offerto in modo fraterno, e con le foto di rito, da cui è emerso in modo forte il desiderio di incontrarsi ancora in futuro e di conoscersi di più. Mauro Prando

Cultura in città

“Rovigoracconta”

Dal 31 maggio al 1 giugno, arriva la p r i m a edizione di “Rovigoracconta” tra libri, musica e teatro il centro storico si affollerà. D u e giorni per undici incontri con i più importanti scrittori e artisti della scena nazionale, tra cui Andrea Vitali, Nicola Lilin, Arrrigo Cipriani e Andrea Scanzi. La presentazione della prima edizione della kermesse culturale con a tema “il viaggio” è avvenuta nei giorni scorsi presso la sede della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, da parte del suo presidente Luigi Costato insieme al presidente dell’Accademia dei Concordi Enrico Zerbinati. La rassegna è stata illustrata dal direttore artistico del Festival Mattia Signorini con il sindaco Bruno Piva, gli assessori alla cultura Paola Nezzo e Laura Negri, oltre ai rappresentanti degli enti promotori e realizzatori della manifestazione. Grazie al sostegno della Fondazione Banca del Monte e Banca Credem, Rovigoracconta è il nuovo festival di libri, musica e teatro che sabato 31 maggio e 1 giugno si svolgerà nei più suggestivi spazi del centro storico della città come: l’Accademia dei Concordi, la Sala della

Gran Guardia, il Palazzo Roncale, il Salone del Grano, il Caffè Borsa e il giardino di Palazzo Nagliati. Il festival diretto da Mattia Signorini è interamente composto da under 35 di fama nazionale. La comunicazione visiva dell’evento è stata affidata a Sara Bacchiega, l’organizzazione della logistica a Maurizio Martelli e lo sviluppo web a Riccardo Turcato. Il programma prevede che durante i giorni del Festival, i ragazzi delle scuole superiori accompagnino gli artisti e il pubblico. Nel corso dei due giorni del festival a tutti i visitatori l’ingresso alla mostra “L’Ossessione nordica” sarà proposto al costo di 1 euro purchè muniti di coupon, disponibile dalla mattina di sabato 31 maggio nell’Infopoint del Festival che sarà allestito in Accademia dei Concordi. Inoltre, per gli ospiti che verranno da fuori città, Rovigoracconta ha stretto un accordo con gli alberghi e i ristoranti del centro. s.f.

Dalla Scuola di Teologia

Festival biblico e scuola di teologia Quando negli scorsi anni abbiamo partecipato al Festival Biblico di Vicenza, mai avremmo potuto immaginare che un giorno la nostra Scuola sarebbe stata parte attiva dell’evento e che tale evento si sarebbe svolto proprio qui a Rovigo. Ed invece, dopo Verona e Padova, per il Decennale, anche Rovigo diventa città del Festival e grazie a don Andrea Varliero che ci ha coinvolti nell’avventura, la Scuola diocesana di formazione teologica darà proprio contributo alla manifestazione proponendo quattro diversi approfondimenti. Sabato 24 maggio alle 9.30, presso il Ridotto del Teatro Sociale, avrà luogo il primo incontro proposto dalla SDFT in collaborazione con il gruppo Parole Buone; si tratta di un approfondimento biblico del tema “ Custodia od abuso del creato?”, tenuto dal teologo don Carlo Molari, che sviluppa temi di confine tra teologia ed ecologia, scienza e fede, antropologia ed economia. Don Carlo Molari è docente emerito presso la Pontificia Università Urbaniana. Attualmente i suoi interessi sono rivolti soprattutto alla ricerca di modelli teologici che rispondano alle necessità spirituali dell’uomo di oggi, all’incidenza della svolta linguistica della cultura sulla formulazione della dottrina di fede e ai rapporti fra teologia e scienze. La seconda proposta della Scuola, in collaborazione con il Centro Mariano Beata Vergine Addolorata, si terrà sabato 24 alle 16.30, presso la chiesa di S. Domenico e ha per titolo “Guardate alla cava da cui siete stati estratti (Is

51,1)”. E’ una lettura spirituale evocativa di alcuni brani del libro del profeta Isaia, che mette in luce il tema dell’esilio, tra crisi di fede e memoria delle proprie radici. La meditazione sarà condotta da sr. Maria Cristina Caracciolo smr, biblista, con la sottolineatura musicale dell’arpista E.M. Letizia Piva. Sempre sabato 24, presso il Ridotto del Teatro Sociale alle 17.00, terza proposta della SDFT: un approfondimento di carattere sociale sul tema carcerario, dal titolo: “Ricordatevi dei carcerati, come foste loro compagni di carcere (Eb 13,3)”. L’intervento è a cura di Livio Ferrari, direttore del Centro Francescano d’Ascolto, e si propone di mettere in evidenza la situazione dei carcerati e del carcere in Italia. Domenica 25 maggio, sempre al Ridotto del Teatro Sociale, la proposta della Scuola, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Bibliodramma, sarà un laboratorio per favorisce un incontro autentico e personale con la Parola di Dio, attraversando attivamente la narrazione del brano biblico di Luca: “Zaccheo (Lc 19,1-10)”. I” facilitatori” dell’Associazione Nazionale Bibliodramma che guideranno il laboratorio saranno:Frida Cesaretto, Presidente dell’Associazione e studente della nostra Scuola, Monica Marin, Daniele Poli e Cinzia Roberti. Con l’augurio che le nostre proposte e l’intera offerta del Festival Biblico vengano accolte da un pubblico numeroso, vi aspettiamo venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 nelle piazze della nostra città.


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Fratta Polesine - Festa per i coniugi Adriano Azzi e Anna Avanzi

Anna e Adriano: cinquant’anni di vita insieme

Ficarolo - 40 anni fa!

Quaranta anni fa, il 22 maggio era vigilia dell’Ascensione, e don Emilio Cecchettin concludeva nel pomeriggio, mentre si apprestava a portarsi in chiesa, la sua giornata terrena. Don Emilio era nato a Beverare il 24 giugno 1911, era stato ordinato prete l’8 settembre 1935 da S.E. Domenico Mezzadri, vescovo di Chioggia. Dal 1949 era arciprete di Ficarolo. Nel 1958 era stato nominato canonico onorario della Cattedrale. Negli anni 1967-70 fu delegato vescovile generale della Diocesi. Dal 1972 fu vicario foraneo di Stienta. “… oltre alle risorse della mente facevano spicco in lui quelle del cuore grande, la ricchezza di una umanità delicata e cordiale …”.

Sariano - … 22 anni fa … “

Ventidue anni fa concludeva il suo cammino tra noi, don Onorio Grossi, a 73 anni. Don Onorio era parroco di Sariano dal novembre del 1956. Del paese e della comunità fu l’anima evitando che la sua gente vivesse solo immersa nell’orizzonte paesano. Seguì e fece seguire il divenire dei grandi eventi della Chiesa e dell’Italia. Sariano gli ha dedicato la piazza e l’Ostello per non dimenticarlo.

Bari - Sovvenire

Dal 13 al15 u.s. gli incaricati diocesani della Chiesa italiana si sono ritrovati a Bari, ospiti dell’Hotel Parco dei Principi , per fare il punto sulla situazione. Tema del convegno nazionale è stato “Chiesa povera e solidale per evangelizzare”. Mercoledì 14, presieduta dal S.E. mons. Francesco Cacucci vi è stata una solenne concelebrazione nella basilica di San Nicola. Le intense giornate di studio hanno esposto ai numerosi partecipanti di ogni parte d’Italia, la reale situazione sul “sostegno economico alla Chiesa”. Folta la delegazione delle Chiese del Triveneto. Signorile l’ospitalità.

Polesine - Il “pane”

Torna a ricuperare il suo posto nella dieta dei Polesani, il pane! Ecco alcuni versi che i negozi della città hanno fatto stampare nei contenitori con cui lo avvolgono: “Amate il pane / cuore della casa / profumo della mensa / gioia dei focolari. Onorate il pane / gloria dei campi / fragranza della terra / festa della vita.Rispettate il il pane / sudore della fronte /orgoglio del lavoro / poema di sacrificio. Non sciupate il pane / ricchezza della patria / il più santo premio alla / fatica umana”.

S. Apollinare - Ricordo per sr Barbarina

Ad un mese dal giorno della sepoltura di Suor Maria Barbarina Zeni, la comunità di S. Apollinare si è raccolta, domenica 11 maggio, in preghiera per suffragare la santa Religiosa che per oltre 20 anni è stata sorella di misericordia per tanti del paese. Suor Barbarina cadenzava la sua giornata tra la preghiera, la materna e i fratelli e le sorelle ammalati, donando a tutti parole di conforto, di sostegno e di fede. Suor Barbarina ha lasciato in tutti una grande testimonianza evangelica.

Diocesi - Festa per S. Antonio

Sono in festa il prossimo 13 giugno per la ricorrenza liturgica di S. Antonio di Padova, le comunità di Castelnovo Bariano e di Rovigo Commenda Nord le cui chiese sono dedicate al Santo. Visitando le due chiese è possibile lucrare l’indulgenza plenaria. Ma sono pure in festa i fedeli di Arquà Polesine, Bergantino, Bornio, Calto, Gognano, Granzette, Lendinara San Biagio, Lusia, Cà Bernarda di Pincara, Salvaterra, S. Maria in Punta e l’Opera di Don Guanella a Trecenta. In tali località sono stati elevati al Santo graziosi e antichi oratori presso i quali la gente si raccoglie per la preghiera, le celebrazioni dell’Eucaristia e la preghiera mariana del Rosario oltre che per il 13 giugno di ogni anno. A S. Antonio la gente del Polesine è molto devota anche come riconoscenza per l’opera del “Pane di S. Antonio” attraverso cui ha imparato a ricevere e a fare la elemosina.

22 maggio S. Rita - La benedizione delle”rose”

Il 22 maggio ricorre la festa di S. Rita da Cascia. La chiamano la “Santa degli impossibili”. E’ spesso raffigurata coronata di rose e con il Crocifisso in mano da cui parte una spina che va a conficcarsi nella fronte della Santa. Da vari anni va diffondendosi la consuetudine di portare nelle chiese, il 22 maggio, fasci di rose perché vengano benedette e poi offrirle agli amici. E’, il dono della rosa, una occasione per comprendere che nella vita di ciascuno la compresenza di gioia e di dolore, è la nostra partecipazione all’opera di Cristo che con la sua croce ha redento il mondo.

Cinquanta anni di vita matrimoniale, da cinquanta anni insieme come sposi e genitori, vivendo ogni giorno il sacramento del loro matrimonio, nell’amore, nella fedeltà, nella propria famiglia, nella generosità, nell’accoglienza reciproca, nella fede. E’ questo il cammino e l’esperienza matrimoniale di Adriano Azzi e Anna Avanzi, che hanno voluto ricordare in questi giorni questa importante tappa della loro vita, nella preghiera, nell’eucaristia, nell’amicizia, riconoscenti per questo grande dono, attorniati dai loro tre figli, Barbara, Andrea e Nicola, i tanti nipoti, parenti e amici, l’eucarestia è stata celebrata nella bella chiesa parrocchiale di Fratta Polesine, presieduta dal fratello di Adriano, don Gianni e dal parroco don Gastone. Fratta Polesine è divenuta la loro comunità, qui si sono trasferiti ancora giovani sposi, da subito inseriti nella comunità cristiana e civile, Adriano, per tutti il maestro, ha svolto il suo lavoro come segretario della locale Scuola Media, nello stesso tempo si è impegnato nel volontariato, nella politica, nella cultura e soprattutto nelle diverse attività pastorali della parrocchia. Un ruolo importante appare l’amore, la devozione che si è fatta impegno di Adriano e Anna verso l’Opera Beato Luigi Guanella, la Casa Sacra Famiglia, Adriano, animato da vero spirito guanelliano, da sempre cooperatore della Casa, si è sempre impegnato nel promuovere le diverse iniziative promosse dall’Opera don Guanella di Fratta e in alcune occasioni anche di Trecenta. Così nella gioia e nella fede sono trascorsi gli anni giovanili

del loro matrimonio, benedetto dal dono dei figli, però ecco che ad un certo momento del loro cammino si fa strada una nuova e forte esperienza, ad Adriano e Anna il Signore chiede di accogliere la croce della sofferenza, della malattia, del dolore. La signora Anna, ancora giovane, si ammala di sclerosi, una croce non facile da accogliere, da portare ogni giorno, con il trascorrere degli anni la malattia ha compromesso l’autonomia di Anna, ma è proprio immersi in questa dura esperienza che appare sempre più luminosa la loro unione matrimoniale, divenendo giorno dopo giorno autentica testimonianza di vita e di fede. Anna nella sua malattia ha quotidianamente accanto Adriano che la aiuta, la incoraggia, manifestando così tut-

Adria - Sabato 24 maggio

to il suo amore di marito e di cristiano. Nonostante le difficoltà causate da questa triste esperienza Adriano e Anna hanno saputo ritagliare, tra le sofferenze e la tristezza i loro momenti di serenità, di amore, di pace, di gioia. Ammirevole è la testimonianza di Adriano, che con intelligenza vive il suo impegno nel volontariato, nella cultura, nella comunità, così questo suo essere nella comunità è stato di grande aiuto anche per Anna. Un impegno, quello di Adriano, che si è esteso anche oltre Fratta Polesine, come ad esempio per l’Associazione provinciale Sclerosi multipla. L’impegno sociale di Adriano Azzi è stato recentemente riconosciuto con la nomina di Cavaliere. Per la comunità di Fratta, gli sposi Adriano e Anna sono una testimonianza vivente, un grande esempio che diventa scuola di vita di come si può vivere pienamente il sacramento del matrimonio, e dire soprattutto ai giovani che veramente se una copia di sposi è fortemente unita dall’amore e dal sacramento, tutta potrà accadere ma nulla potrà distruggere quella casa perché costruita sulla roccia che è Gesù e la sua Parola. Ai coniugi Adriano e Anna è pervenuta la benedizione di Papa Francesco e del Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi. Ad Adriano e Anna, da sempre assidui lettori de La Settimana, della quale Adriano è stato collaboratore, tantissimi auguri di lunga vita e il grazie per la loro bella e coraggiosa testimonianza. Settimio Rigolin

Incontro Corale Mariano

Organizzato dalle associazioni di volontariato impegnate in Siria Dopo i numerosi impegni della settimana santa e della Pasqua e dopo aver offerto il proprio canto, sabato 3 maggio scorso, nel duomo di Cavarzere, nel “Concerto per la Pace”, organizzato dalle associazioni di volontariato particolarmente impegnate in Siria, il Coro Polifonico della Cattedrale è al lavoro per l’allestimento dell’ormai tradizionale “Incontro Corale Mariano”, quest’anno giunto alla 22^ edizione, che avrà luogo sabato 24 maggio, con inizio alle ore 21.15, presso la Cattedrale di San Giovanni. Questa particolarissima manifestazione corale, nata nell’ormai lontano 1992 per iniziativa del Coro della Cattedrale e dallo stesso Coro sinora sempre curata, grazie al crescente consenso

del pubblico è oggi entrata a pieno titolo nella tradizione della Chiesa Cattedrale e della Città di Adria, potendo anche fregiarsi del patrocinio della Civica Amministrazione. Essa trova principalmente origine nella sentita intima esigenza di porgere un filiale omaggio alla Madonna, in conclusione del mese ad Ella dedicato,

nonché nel desiderio di proporre al pubblico pagine dei più grandi Compositori di musica sacra di tutti i tempi, dall’epoca d’oro dei grandi Polifonisti alla musica contemporanea. Nel perseguire questa duplice finalità, il Coro ha sempre inteso aprirsi al confronto con gruppi corali di altre città, mai con spirito di competizione ma sempre

ricercando, nell’incontro fecondo di stili e sensibilità differenti, il reciproco arricchimento, spesso anche allacciando veri e duraturi rapporti di amicizia. Oltre al Coro della Cattedrale, diretto da Antonella Cassetta, che si avvarrà della collaborazione organistica di Graziano Nicolasi e Alberto Voltolina, animerà quest’anno l’“Incontro” il Coro “Armonia Mundi” di Noventa Padovana, diretto da Paolo Tietto, con la collaborazione organistica di Gianni Brandalese e la partecipazione dei solisti Giancarlo Dalan, tenore, e Sebastiano Contesso, baritono. Saranno eseguite musiche di Arcadelt, Lotti, Mozart, Faurè, Bruchner, Lopez, Perosi, De Marzi, Bedetti, Concesa, Frisina.

Grignano Polesine - Chiesa Parrocchiale

Prosegue con successo la rassegna “Concerti di primavera al S. Rocco” di Grignano Polesine, promossa dal coro “Monte Pasubio Rovigo Banca”. Ospite della manifestazione, sabato 17 maggio alle 21, sarà il coro “Melos” (nella foto) di Rovigo, diretto dal m° Roberto Spremulli. Il concerto, si terrà nella chiesa parrocchiale di Grignano Polesine. Nato nel 1977 dalla fusione dei cori femminile “Melos” e maschile “Cantoria Rhodon”, il coro polifonico “Melos” è diretto da sempre da Roberto Spremulli, che si avvale della collaborazione artistica di Daniela Borgato. Il repertorio spazia dal gregoriano alla polifonia rinascimentale, barocca, romantica e contemporanea. L’attività concertistica registra la partecipazione ai più importanti concorsi corali in Italia e all’estero, con riconoscimenti e consensi in ogni

occasione. Per la produzione di opere con organico strumentale, il coro collabora con i giovani professionisti dell’”Orchestra Melos” e, per il repertorio monodico, con la “Schola Gregoriana Rhodigium”, diretta dal maestro Spremulli. In collaborazione con la “Fondazione Banca del Monte” di Rovigo, da sei anni il gruppo “Melos” organizza il Festival “Jesu Dulcis Memoria”. Il programma del concerto è il seguente: breve antologia di canti popolari del coro promotore “Monte Pasubio Rovigo Banca”, diretto da Pierangelo Tempesta; a seguire, il gruppo “Melos” eseguirà, nell’ordine: “Ave Maris Stella” (gregoriano), “Ave Maris Stella “(Felice Anerio), “Jesu mi dolcissime” (Felice Anerio), “Christus factus est” (Felice Anerio), “Gloria-RV 589” (Antonio Vivaldi), “Laeta-

“Concerti di Primavera” Sabato 17 maggio con il coro Melos

tus sum-RV 607” (Antonio Vivaldi), “Ave Verum-K618” (W.A.Mozart), “Laudate Dominum-KV 339” (W.A.Mozart), “Kyrie” (G.Rossini), “Cum Sancto Spiritu” (G.Rossini), “Parole dal salmo XXXI” (B.M.Furgeri). Assieme al coro, si esibiranno il soprano Lisa Castrignanò, il pianista Martino Fedini, l’organista Federico Montoncello, il gruppo d’archi “Melos”. L’ingresso è libero. Nella foto, il coro Polifonico “Melos”


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Rovigo - Domenica 11 maggio

Parrocchia “S. Sofia” di Canaro (2)

CSI DAY

Festa per i 70 anni di attività a favore della crescita dei ragazzi e dei giovani

Piazza Vittorio Emanuele di Rovigo ha celebrato in contemporanea con altre 68 piazze d’Italia il Csi Day, i 70 anni di presenza sul territorio del Centro Sportivo Italiano. Sin dalla prima mattinata il listone è stato preso d’assalto da atleti, dirigenti, tecnici “per fare e proporre nel salotto buono della città – come ha ricordato il presidente provinciale Antonio Pizzo - quanto quotidianamente viene svolto all’interno dei nostri gruppi e nei nostri campi di gioco”. Pallavolo, pallacanestro, calcetto e tennis tavolo, delimitati gli spazi sulla piazza, hanno subito attratto l’attenzione. La giovane età dei partecipanti, il loro entusiasmo, le loro grida sono stati il collante indiretto con i ragazzi che a qualche decina di metri tiravano di scherma o con i dirigenti del nordik walking spiegare ai passanti i benefici di un’attività all’aria e ovunque praticabile. Una barca a vela posta all’inizio del listone stava ad indicare l’attività di vela che ha diversi anni il Csi rodigino effettua per tutta l’estate nell’isola di Albarella. Nel gazebo vicino spazio al nuoto disabili, altra attività svolta da anni e per tutti i giorni con

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Esperienza indimenticabile

La canonizzazione di S. Giovanni Paolo ii e di S. Giovanni xxiii “Domenica 27 aprile per la prima volta nella mia vita mi sono cimentato in questa impresa chiamata Canonizzazione. Di questa esperienza ricorderò tre cose: le corse, le persone e la gioia. La sveglia è suonata molto presto quella notte e da subito le gambe si sono messe in movimento, prima per raggiungere la metropolitana che ci avrebbe portato in Vaticano e poi per entrare in Via della Conciliazione nel tentativo di avvicinarci alla Piazza. Intorno a me tante persone di nazionalità diverse: polacchi, angolani, spagnoli, francesi e italiani. Ognuno si preparava alla Celebrazione secondo la propria tradizione e la propria fede, creando una strana ma dolce confusione: i fedeli polacchi da subito hanno cominciato a recitare il rosario per ringraziare la Vergine tanto cara a San Giovanni Paolo II, i pellegrini francesi cantavano mentre gli spagnoli mostravano a tutti il proprio legame alla nazione, salutando con calore l’ingresso del re e della regina in Piazza San Pietro. Di noi italiani e degli africani ricordo l’attesa silenziosa. La gioia infine. La presenza di quattro pontefici in un’unica occasione, di cui due presenti in carne e ossa, fatto più unico che raro. Il segno della pace dato a persone sconosciute, alle quali dicevi: “Pace”, e loro ti rispondevano: “Pokój”. Vedere che il primo Papa di cui hai sentito parlare nella tua vita e che tante volte ti ha fatto emozionare con le sue parole è diventato santo. La fatica e la stanchezza è stata molta, viste anche le tante ore in piedi, ma non esserci stato mi avrebbe stancato ancora di più il cuore per un’occasione persa. Per fortuna una sana follia non mi ha fermato”. Andrea Sgualdo

l’azienda Ulss 18 Rovigo. Un metro ancora e si entra in contatto con la valutazione funzionale, il nuovo progetto promosso dal Csi per monitorare l’attività e la preparazione fisica degli atleti utilizzando test che saranno poi elaborati a computer. Infine un angolo dove alcuni operatori sagomavano dei palloncini per gli occasionali visitatori e ricordare il progetto Fantathlon che da anni si sviluppa alla mattina nelle scuole ed infine l’animazione estiva che quest’anno partirà dal 9 giugno per concludersi al 12 settembre

dopo aver giocato, fatto gite, notti in tenda, praticato tantissimi sport e studiato anche. Così tra ali di gente incuriosita dalla festa e grida dei ragazzi si arrivava al primo stop delle 13. Alle 15 la ripresa delle attività con l’aggiunta della kick boking e l’arrivo del Mc Donalds per colmare qualche “buco” di stomaco. Al Csi Day erano presenti: Volley Api Melara, Copparo Volley, Polisportiva San Pio X Rovigo, Giovane Bosarese, B.V.S. Volley, BEAT Boara Volley, Nordic Walking Smile, Tennis Tavolo, Pianeta Handicap, Kick Boxing, Polisportiva Marzana Granzette, Polisportiva Grignano, CFS Basket.

Operatori: Nuoto: Bagatin Beatrice, Donegà Monica, Rando Serena,Gregnanin Marco, Gabban Alice Vela: Cupini Elena, Verza Marta, Pozzetti Matteo, Tenan Filippo, Nalin Elena, Novago Abouna Alain, Verza Paolo CSI: Stecca Silvia, Contiero Anna, Bizzi Sara, Pilati Annalisa, Donatoni Marta, Dainese Vittoria, Tosi Laura, Lisa Castrignanò, Riccardo Sacchetto, Cinzia Negrello, Giuseppe Piccolo, Daniele Bellinello, Claudio Boreggio, Nicola Golinelli, Matteo Cecchettin I volontari della categoria Open Pallavolo Poi le premiazioni. A Rovigo il Centro Sportivo Italiano muove i primi passi nel 1954 sotto la guida di Franco Stevanin affiancato da Carlo Gasperotto e Milo Raimondi, Nel 1957 il primo congresso con l’elezione di Carlo Cibotto alla presidenza. Da allora ad oggi in tanti hanno giocato ed imparato e le varie discipline i colori rosso e blu. Oggi alle sue attività partecipano una trentina di società, per oltre 4 mila tesserati che dal 1° gennaio al 31 dicembre testimoniano il presente e futuro di un modello sportivo costruito per mettere al centro la persona, educare ai valori della vita, al rispetto e condividere momenti importanti di cultura, socialità e benessere.

“Era ancora il 2013 quando le prime notizie sulla canonizzazione cominciavano a circolare e a prendere posto in qualche telegiornale, in articoli di giornale, e da subito mi sono ripromessa che sarei andata, che non avrei potuto mancare ad un grande evento di spiritualità, e forse anche per l’affetto verso il Papa Giovanni Paolo II ora San Giovanni Paolo II! Infatti eccomi là, in quella lunghissima e gremitissima Via della Conciliazione, attorniata da persone che provenivano da ogni parte del mondo e una quantità di bandiere colorate che sventolavano lungo quella Via che non sembrava finire mai alla fine della quale potevo vedere Piazza San Pietro, tanto lontana, ma nello stesso tempo vicinissima. Le ore passavano e la stanchezza si faceva sentire perchè l’alzata era stata alle tre del mattino. Tutti fermi, in piedi, ad attendere l’inizio della celebrazione liturgica. Non nego che dopo quattro ore in piedi in un minimo spazio vitale, mi ha colto lo sconforto e ho cominciato a pensare che non sarei riuscita a rimanere per altre cinque ore in piedi. E’ stato proprio in quel momento che un signore polacco vicino a me mi ha ceduto il suo seggiolino e ho potuto così sedermi un po’ di tempo, un tempo che ho usato per riposarmi almeno un po’ e poi per comprendere che se ero lì era giusto vivere fino in fondo un’esperienza indimenticabile, anche facendo un po’ di fatica! Alle nove abbiamo iniziato a pregare ed era fantastico condividere la preghiera insieme a tante persone, e poi l’arrivo del papa emerito Benedetto XVI, accolto da un caloroso e affettuoso applauso, ed ecco, dopo tutti i diversi capi di stato e autorità, l’arrivo di Papa Francesco. E là, sulla facciata della Basilica di San Pietro, campeggiavano le gigantografie di San Giovanni Paolo II e di San Giovanni XXIII. La celebrazione liturgica ha così avuto inizio e subito il momento della canonizzazione, tanto aspettato. Una gioia immensa ha pervaso il mio cuore e ho ripensato alla vita di Giovanni Paolo II, alla sua gioia e al suo coraggio nella sofferenza e di Giovanni XXIII ho ricordato il famoso discorso alla luna! Non è facile da spiegare a parole tutto ciò che ho provato, la gioia provata è stata tanta, ma è stato anche qualcosa di più che però non si può tradurre, nemmeno con pagine e pagine! Però una cosa posso invece dire che mi rimarrà nel cuore, quanto ho visto, quanto ho provato, la bellezza della preghiera insieme ad altre persone, la bellezza della preghiera che unisce. A chi mi chiede ora come sia stata l’esperienza della canonizzazione, dico subito, bellissima e straordinaria, e spero di poter conservare per trasmettere e donare alle persone che mi circondano la GIOIA di comunità che ho sperimentato”. Serena Cirella “La Canonizzazione di S. Giovanni XXIII e di S. Giovanni Paolo II segna un passaggio storico per tutta la Chiesa cattolica. Ha richiamato quasi un milione di fedeli, che si sono raccolti tutti insieme nella Piazza della Basilica di San Pietro a Roma a pregare e a ricordare i gesti immensamente grandi di questi Santi. Io c’ero e oggi desidero condividere con altri ciò che ho vissuto e portato con me, quando la celebrazione e il clamore sono terminati e i canti, il vociare della folla hanno lasciato spazio al silenzio e ai pensieri. Di quella giornata, iniziata alla tre del mattino, per riuscire a prendere posto, mi porto la fatica: sembra una cosa negativa, ma in realtà è per me estremamente importante, perché mi permette, a distanza di qualche giorno, di rivivere precisamente le emozioni e la commozione che ho provato. Ora la stanchezza si sta dissolvendo come la nebbia al sorgere del sole per rendere più intenso il ricordo della gioia vissuta quando è apparso Papa Francesco sul sagrato di Piazza San Pietro per dare inizio alla celebrazione. Di quel giorno mi porto la convinzione che la fede è un dono che entra nella concretezza della vita: le scelte operate da questi Santi della Chiesa hanno cambiato il corso della storia, non solo della Chiesa stessa, ma del mondo intero. Hanno dimostrato che stare in Gesù e uscire a raccontarLo al mondo ha un effetto rinnovatore per ogni uomo. Infine, mi porto con me il loro coraggio e la loro semplicità, come monito e memoria: San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio della fede, capace di cambiare il volto della Chiesa, con uno stile umile e semplice, perché tutti ne prendessero parte. Oggi mi piace pensare che quel giorno ogni uomo e ogni donna, di qualsiasi età o estrazione sociale, in piazza o a casa, abbia rivissuto dentro di sé, intimamente, la propria storia, accostando le vicende personali a una parola, a un discorso, a un gesto di questi uomini che si sono abbandonati totalmente alla guida dello Spirito Santo. Questo è un miracolo!”. (fine) Silla Marzola


10 la Settimana

attualità

domenica 18 maggio 2014

Ordinazioni in Duomo a Rovigo

Dal Diaconato e dal Presbiterato un grande servizio d’amore ai fratelli Stefano, Nicola, Benedetto ora sono rispettivamente presbitero e diaconi della Chiesa di Adria-Rovigo, a loro si è aggiunto Antonio della Comunità Monastica Olivetana di san Giorgio in Ferrara. La liturgia di Ordinazione diaconale e presbiterale ha avuto luogo sabato 10 maggio 2014 preso il duomo basilica concattedrale di Rovigo. A presiedere l’eucarestia il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, a concelebrare con il Pastore della Diocesi l’Abate della comunità monastica Olivetana della Madonna del Pilastrello in Lendinara, dom Cristoforo Zielinski, il Vicario Generale della Diocesi mons. Claudio Gatti, il Rettore del Seminario diocesano di Rovigo mons. Antonio Donà, molti poi i presbiteri e religiosi che si sono uniti nella preghiera. All’inizio della celebrazione il Vescovo ha ricordato che l’ordinazione avveniva in unione con la Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, sottolineando la gioia di tutta la Chiesa per questo momento cosi grande quale segno di amore e di speranza. Dopo la proclamazione del Vangelo ha avuto inizio la liturgia di ordinazione dei diaconi Nicola, Benedetto e Antonio seguita dall’Ordinazione presbiterale di Stefano. L’Abate dom Cristoforo e il Rettore del Seminario hanno presentato al Vescovo e alla Chiesa diocesana, don Nicola Renesto originario della comunità di Lama, alunno del Seminario diocesano, dom Benedetto Maria Toglia del Monastero di Lendinara, e dom Antonio Maria Bellantone

don Stefano Certossi, alunno del Seminario Vescovile di Rovigo, sottolineando il loro personale cammino vocazionale e spirituale che li ha guidati al momento

dell’Ordinazione. Momento centrale del rito di ordinazione è l’antichissimo gesto dell’imposizione delle mani da parte del Vescovo e la preghiera di ordinazione , altro momento molto toccante e di intensa preghiera è stata la preghiera delle litanie dei santi, mentre tutti gli ordinandi stesi a terra in segno di profonda preghiera . Il rito di ordinazione si è concluso con la vestizione degli abiti diaconali e presbiterale, e l’abbraccio del Vescovo in segno di fraternità e di accoglienza nel presbiterio della Chiesa diocesana. Domenica 11 maggio come pure nei giorni successivi i nuovi ordinati hanno svolto il servizio di diaconi e di presbitero. Nell’omelia il Vescovo ha osservato che seguire la vocazione al diaconato e al presbiterato è un segno di grande amore, di servizio ai fratelli nella Chiesa e nella comunità, il ministero di diacono, ha osservato il Vescovo è animatore della vocazione di servizio nella Chiesa in comunione con il Vescovo e con i presbiteri. Riguardo poi al ministero del presbiterato mons. Soravito ha osservato che esso è di cooperatore del Vescovo nella guida del popolo di Dio, cosi il ministero del presbitero è strettamente congiunto al ministero del Vescovo. Settimio Rigolin

Rovigo città del Festival Biblico. Le proposte in calendario DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

22 maggio - 2 giugno

Accademia dei Concordi

Comune di Rovigo

Provincia di Rovigo

Dal 23 al 25 maggio il Festival è anche a Rovigo

Liberi di crederci A VICENZA, VERONA, PADOVA, ROVIGO 200 EVENTI E TANTI PROTAGONISTI

L’invito è per tutti. Tre giorni di festa e cultura e società attorno al fuoco della Parola, mostrandosi Rovigo come sempre con quel sorriso accogliente e disponibile che ogni polesano porta con sé. Il Festival Biblico si farà esperienza in città attraverso parole e silenzi, testimonianze e musica, meditazioni e giochi, aperitivi e mercato, visite guidate e mostre, incontri e dibattiti. Scegliendo, ognuno potrà trovare un po’ di se stesso nei giorni del Festival.


Rovigo - Festival Biblico

13

La Bibbia: un incontro rivolto a tutti

a

Intervista a Roberta Rocelli

Il Festival Biblico è ormai alle porte, mancano pochi giorni all’inizio del grande evento in programma a Rovigo da venerdì 23 a domenica 25 maggio 2014. Il Festival si presenta come una complessa macchina organizzativa e molte sono le persone che a vario titolo lavorano per la buona riuscita dell’evento. Ci sono poi gli esperti, i teologi, i biblisti, i pastoralisti, gli esperti di ecclesiologia, gli studiosi dell’arte, del teatro, della letteratura, della storia, personalità del mondo della cultura, della Chiesa ed altri ancora. Regista di tutto questa complessa realtà è il giovane sacerdote don Andrea Varliero, direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di AdriaRovigo. Il settimanale diocesano La Settimana in questi mesi ha più volte dato voce al Festival Biblico di Rovigo, realizzando interviste, testimonianze e servizi. In questa nostra intervista diamo la parola a Roberta Rocelli che, nella organizzazione del Festival Biblico, segue l’area “sviluppo organizzativo e raccolta fondi”, mentre nella vita privata si occupa di raccolta fondi e innovazione sociale. D - Dal suo punto di vista, con quali parole si può definire il Festival Biblico? R - Il Festival biblico è una sorta di alfabeto umano che, anzitutto, cerca di essere espressione della narrazione dell’Uomo attraverso il Libro dei Libri: la Bibbia. Sono le parole a caratterizzare ogni esperienza culturale del Festival, facendone luogo di pensiero, apertura, incontro e confronto, scoperta: di comunità, per lo più. Andando alla scoperta degli alfabeti della più viva tradizione culturale ebraico-cristiana il Festival riesce ad incontrare le parole di una rinnovata sete di spiritualità. D - Per la prima volta questo straordinario evento raggiunge la città di Rovigo, la sua Chiesa il suo territorio, cosa di questa novità? Quali vantaggi da questa presenza? R - Ho camminato lungo il territorio rodigino per conoscere i luoghi più adeguati ad ospitare gli appuntamenti del Festival Biblico e, in questo modo, ho attraversato relazioni, volti e idee, locali commerciali e piazze antiche, spazi frutto di accurato restauro e organizzazioni disposte a “rischiare” sostenendo una proposta così nuova per Rovigo. Rovescerei, pertanto, la domanda e mi chiederei quali potes-

la Settimana 11

polesine

domenica 18 maggio 2014

sero essere i vantaggi per il Festival Biblico ad avere un soggetto come la comunità diocesana di Adria – Rovigo tra gli organizzatori. E’ il Festival Biblico ad arricchirsi di una voce e di una prospettiva culturale inedita: la diocesi di Adria–Rovigo ha il merito di aver allestito una 3 giorni (dal 23 al 25 maggio 2014) certamente gradevole dal punto di vista artistico, ma soprattutto capace di un ostinato spazio al confronto laico, interreligioso e scientifico. Aggiungere soggetti organizzatori significa protendere insieme (quindi con Verona, Padova e Vicenza oltre a Rovigo) ad una manifestazione culturale a movente regionale ed è solo attraverso una forma che non tende a confinarsi, ma ad accogliere che ogni uomo e donna possono

sperimentare la fecondità di pensiero della Bibbia e di quanto da essa è possibile declinare dal punto di vista culturale. D – Veramente oggi, in questa nostra società ci sono ancora persone interessate a conoscere la Parola di Dio, a prender in mano la Bibbia? R - Ci sono persone “interessate”. Punto. Semplicemente donne e uomini assettati di scoprire, di poter approfondire attraverso voci autorevoli, di entrare nel merito del senso più profondo di una pagina biblica così come di apprezzare la pace di un’armonia che ospita e affianca conversazioni ecumeniche. E tra gli interessi, c’è anche e ancora la Bibbia capace di affascinare perché riguarda l’uomo nella sua interezza e per questo difficilmente è un libro estraneo: nella stessa lunghezza d’onda, la Bibbia è comunque argomento e radice, specchio e conversione, tensione alla prossimità e presa di posizione. Per tutto questo, la Bibbia “viene ancora presa in mano”. D - Lei pensa che anche tra i giovani, tra le famiglie ci sia il desiderio di scoprire il testo sacro della Parola del Signore? R - Questa è una domanda complessa che richiede una riflessione congiunta tanto è vero che

in molti stanno cercando di offrire un contributo su questo versante: intellettuali, teologi, sacerdoti, educatori, eventi dedicati. La personale sensazione è quella di essere tutti – adulti e giovani, credenti e non – immersi e coinvolti da una medesima esigenza di sconfinamento e rinnovamento. Da un lato, l’esigenza manifesta di fratturare con alcuni schemi ritenuti da molti come “rigidi”; dall’altro lato il desiderio di una primavera relazionale che, però, non siamo attrezzati a gestire. La Bibbia è, anzitutto, un luogo di centratura intima e di confronto. E’ già un confine con cui misurarsi. E per sconfinare, per creare qualcosa di nuovo, è necessario avere metri di misura: una cultura orizzontale che si muove per geometrie variabili, non più – forse – per progetti fissi e ampi, ma accettando di abitare un clima di provvisorietà che pretende sistemi di condivisione anche economici e sociali, per reggere e raggiungere una felicità di urbane dimensioni. D - Il Festival Biblico di Rovigo quali obiettivi si pone? R - Il Festival Biblico di Rovigo ha certamente il fine di realizzare un programma culturale di qualità e ben organizzato e di lavorare in armonia con le proposte delle altre città coinvolte. In primis, però, l’obiettivo è quella di abitare la città di Rovigo favorendo un clima culturale, vivace, creativo, accogliente e che ponga gli stessi cittadini rodigini (e non solo!) come operatori attivi della manifestazione. Il Festival Biblico “appartiene” alla città di Rovigo: non il viceversa! D - E volgendo lo sguardo al dopo Festival cosa sperare? R - L’ambizione mette radici nella speranza che il Festival Biblico sappia generare un moto di energia spirituale e civica nella pianura rodigina. Un albeggiare culturale, un primo moto che ripristini una ricarica in termini di bellezza e amore per lo sviluppo di comunità. Settimio Rigolin

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FESTA Diocesana delle Famiglie

Diocesi di Adria - rovigo UfficiO fAmigliA DiOcesAnO

Sessualità: relazione e dono

lunedì 2 giugno 2014

Censer Rovigo Fiere Viale Porta Adige, 45

rOvigO ta

Programma della giorna • ore 9,00 Accoglienza • ore 9,50 Tutti in sala! Maschile e feMMinile:

16,30 Santa Messa • ore presieduta dal Vescovo Lucio • ore 17,30 Conclusione

iMpronte di uManità Dr. Dario Seghi, psicologo e psicoterapeuta

ArriVederCi AL 2 giugno 2015!

a luMe di candela Sessualità e benessere nella coppia riflessione sulla parola ed esperienza dei coniugi davide e nicoletta oreglia - diocesi di Mondovì ore 13,00 Pranzo condiviso

• ore 14,30 Concerto: “Alza le braccia, apri il tuo cuore” • Gruppo famiglie della parrocchia di santa sofia «accordi di luce» in alternativa, per chi vuole, scambio di esperienze e riflessioni sul tema della festa con i relatori

Per informazioni

Al mattino: ufficio famiglia diocesano 21 Via sichirollo, 18 - rovigo- tel. 0425.2096 39 Ore serali: fam. pizzo - tel. 0425.4766 fam Boldrini - tel. 0425.360825

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12 la Settimana

domenica 18 maggio 2014

Cerchiamo un progetto serio, che porti il sorriso tra la gente. Partecipa al concorso ifeelCUD, puoi vincere fino a 29.500€ per un progetto di solidarietà. Scopri come su www.ifeelcud.it

Partecipare è semplicissimo. Insieme al tuo parroco, crea una squadra, raccogli le schede allegate ai modelli CUD e scrivi un progetto che abbia come obiettivo quello di migliorare la vita della tua parrocchia. Potrai vincere un contributo fino ad un massimo di 29.500€ per realizzare il tuo progetto di solidarietà. In più, se presenti anche un video, potrai ricevere un bonus del 10% sulla somma vinta. Partecipando, porterai un sorriso tra le persone a cui vuoi bene e contribuirai a sostenere anche i tanti progetti che la Chiesa cattolica porta avanti in Italia e nel Mondo.

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica in collaborazione con il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della C.E.I. e con i Caf Acli.


Don Stefano Certossi

Castelmassa - Don Stefano Marcomini

Prima Messa a Castelmassa Gli auguri dall’Unità Pastorale

Dopo l’ordinazione diaconale e presbiterale avvenuta nel Duomo di Rovigo il 10 maggio e conferita dal Vescovo, S. E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi, si è tenuta domenica scorsa a Castelmassa, nella Chiesa di Santo Stefano Protomartire, la prima Santa Messa presieduta dal nuovo Presbitero Don Stefano Certossi. Erano presenti alla Cerimonia, oltre ai famigliari di don Stefano, il Sindaco, dott Eugenio Boschini, il vicesindaco, dott.ssa Barbara Bernardoni, il rettore del Seminario S. Pio X di Rovigo, Don Antonio Donà, il nuovo Diacono Don Nicola, alcuni seminaristi, preti giovani e meno giovani che hanno operato in paese e l’Arciprete, Don Stefano Marcomini, che ha accolto il neo Presbitero con un caloroso abbraccio all’ingresso della Chiesa. La solenne celebrazione allietata dalla corale, ha riservato non pochi momenti di intensa commozione: l’omelia affidata dal neo Presbitero all’Arciprete, come da antica tradizione, che ha ricordato gli stessi momenti da lui vissuti 25 anni prima; l’offerta dei doni nelle mani di Don Stefano da parte di mamma Carla, dal fratello e dalle sorelle; lo scambio del segno della pace, che ha visto Don Stefano sciogliersi in un affettuoso abbraccio con i propri famigliari; la consegna dei calorosi auguri dei bimbi del catechismo con un grande biglietto il cui francobollo era rappresentato da “super Stefano” a ricordare che il sacerdote è anche cintura nera di judo. Non ultimo e molto intenso il momento del bacio nelle mani di Don Stefano, consacrate il giorno prima dal Vescovo. Al termine della celebrazione Don Stefano ha ringraziato chi, durante il suo cammino gli è stato

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polesine

domenica 18 maggio 2014

accanto e gli ha permesso di raggiungere questo importante traguardo, consegnando ai presente un’immagine a ricordo della giornata della sua ordinazione. In serata poi Don Stefano ha accolto i Presbiteri, i famigliari, le autorità e gli amici nel salone parrocchiale per un momento di convivialità, preparato dai volontari della Parrocchia, che ha visto come protagonisti i nuovi animatori dell’Unità Pastorale che hanno prodotto un video con interviste ai

parrocchiani e immagini dell’infanzia di Don Stefano un po’ umoristico ma che ha messo in evidenza la sua grande umanità e la capacità di intessere relazioni. “…Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della Croce di Cristo Signore..”. Ecco il nostro migliore augurio a te, Don Stefano Certossi dalla nostra Unità Pastorale.

Sacerdote da 25 anni

“Non c’è amor più grande che dare la vita per i propri amici” È stato un 6 maggio 2014 tutto speciale per don Stefano Marcomini che in tale giorno ha festeggiato il suo 25° anniversario di vita presbiterale. Un cammino che il prete, nativo di San Pietro Polesine, ha iniziato alle ore 16 del 6 maggio 1989 nella chiesa della Commenda in Rovigo pronunciando il suo “sì” alla chiamata di Dio e aderendo in tal modo alla Sua volontà. Un cammino che nel tempo lo ha visto impegnato in varie comunità. Dopo le esperienze di vicario parrocchiale in quelle di Castelmassa e di Villadose, è stato nominato parroco di Baruchella, Giacciano e Zelo. Dal dicembre 2010 è arciprete di Castelmassa. Il gregge a lui affidato è via via cresciuto. Nel novembre del 2012 è stato infatti nominato anche arciprete di Ceneselli e parroco di Calto. Non solo. Don Stefano è coordinatore dell’Unità pastorale di Castelmassa composta da cinque parrocchie (Castelmassa, Calto, Castelnovo Bariano, Ceneselli e San Pietro Polesine) e dal gennaio di quest’anno Vicario foraneo della Vicaria di Castelmassa. Per ricordare questo intenso quarto di secolo speso a servizio della Chiesa e intonare l’inno di lode e di ringraziamento all’Unico ed Eterno Sacerdote che l’ha costituito presbitero, don Stefano ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di Castelmassa. Attorno alla Mensa del Signore e al festeggiato si sono stretti la mamma, i parenti, le suore di Castelmassa e di Baruchella, i confratelli don Alex Miglioli, don Michele Samiolo, don Cristian Malanchin, don Alberto Rimbano, don Paolo Cestarollo, i fedeli provenienti dalle varie parrocchie ove ha prestato il suo servizio, le Confraternite del Santissimo Sacramento di Ceneselli e di San Pietro. Una vicinanza che ha manifestato affetto e gratitudine. Venticinque anni di fedele e fecondo sacerdozio ministeriale sono infatti per tutti segno, grazia, esempio di un vissuto in totale comunione con e per gli altri, invito alla perseveranza nella fede in Dio. Visibilmente commosso, don Stefano ha ricordato nell’omelia il perché della sua scelta esordendo con un grazie al Signore “per 25 anni di vita sacerdotale, quella vita che dopo un lungo discernimento ho capito essere la mia vita per rispondere alla volontà di Dio e far fruttare il mio battesimo”. Frequente il ricorso

a santo Stefano, figura grazie alla quale cogliamo che “per essere veri discepoli e testimoni del Risorto bisogna prima di tutto assomigliare a Lui nell’essere testimoni della verità senza paura delle conseguenze, sapendo che lo Spirito dona forza e coraggio”. Come Stefano, imitando Gesù, ha donato la propria vita per gli altri, così don Stefano ha scelto di seguire il Signore con un preciso obiettivo: “fare della mia vita un dono per Lui e per i fratelli”. “Dopo 25 anni”, ha proseguito, “posso dire che, pur nella fatica di vivere un modello di prete che è completamente cambiato da quando ho detto il mio ‘sì’, ho sempre nel cuore la grazia del grande dono che il Signore mi ha fatto e che rinnovo ogni giorno”. Dal 6 maggio 1989 don Stefano fa quotidianamente sue le parole scelte il giorno dell’ordinazione: “Non c’è amor più grande che dare la vita per i propri amici” (cfr. Gv 15,13). Il cammino affrontato in questi 25 anni non è stato sempre facile, ha evidenziato, “ma nel cuore non è venuta mai meno la certezza di essere per il Signore e per il mio popolo”. Ricordando le parole pronunciate dal santo patrono prima di morire, “Signore non imputare loro questo peccato”, don Stefano ha poi sottolineato il grande dono che ha ricevuto con il Sacramento dell’Ordine: “la grazia di amministrare i sacramenti”. L’ultima parte dell’omelia è stata riservata ai ringraziamenti. Don Stefano ha ripetutamente espresso la propria gratitudine a tutti coloro che gli sono stati e gli sono a fianco cominciando dai confratelli sacerdoti dell’Unità don Alex e don Michele, le suore, i collaboratori che operano nei diversi settori della pastorale. “La figura di santo Stefano, mio patrono, e patrono di questa comunità, ci aiuti a essere Chiesa aperta, missionaria e gioiosa nel vivere la propria fede”. L’arciprete ha ringraziato di cuore i fedeli presenti “per il tanto affetto dimostrato” in questo particolare compleanno presbiterale. Don Stefano ha concluso con un affidamento a Maria “perché possiamo come lei rinnovare ogni giorno il nostro sì al Signore nel costruire il suo regno non mantenendo delle tradizioni ma, guidati dal fuoco dello Spirito, costruendo la comunione e la missionarietà nelle nostre comunità”. Gabriele Antonioli

Rovigo - Duomo Concattedrale - Veglia di preghiera per le vocazioni

“Cristo, Luce che indica la rotta” Per la 51a Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

“Cristo. Luce che indica la rotta”, questo il tema delIl Vescovo nella sua riflessione ha sottolineato che la Veglia diocesana di preghiera per le vocazioni, che anche oggi il Signore chiama giovani a seguirlo, nella ha avuto luogo venerdì 9 maggio 2014 presso il duomo vita di presbiteri, di consacrati, di missionari, osservanConcattedrale di Rovigo, momento di preghiera in pre- do che la preoccupazione per le vocazioni deve riguarparazione alla 51 ° Giornata Mondiale di preghiera per dare tutti, fedeli e pastori insieme, perché la presenza di le vocazioni. sacerdoti, di religiosi, di missionari è un grande dono L’incontro si è svolto in due momenti, nel primo la per tutta la Chiesa e per il mondo. riflessione e le testimonianza, nel secondo l’adorazione S.R. del Santissimo Sacramento, a presiedere Ufficio Diocesano l’incontro il Vescovo Lucio, accanto a lui Diocesi di Per la Pastorale Adria don Daniele Spadon, Animatore del Semidelle Vocazioni Rovigo RISTO nario diocesano, incaricato diocesano per la Pastorale Vocazionale. UCE CHE INDICA LA ROTTA Nel corso dell’incontro è stata proposta la lettura di vari brani tratti dalla Bibbia e I giovani pregano con il vescovo Lucio per le Vocazioni dal Nuovo Testamento, dal Magistero della Chiesa e di Papa Francesco. “ho fiducia in Dio Molto toccanti le tre testimonianze offerche avverrà come mi è stato detto” te dai nuovi ordinati, don Stefano Certossi At 27, 25 e don Nicola Renesto alunni del Seminario “quel Dio al quale appartengo e che servo” di Rovigo, e di dom Benedetto Maria ToAt 27, 23 glia della Comunità Monastica Olivetana del Santuario della Madonna del Pilastrel51° GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI lo in Lendinara. Entrambi hanno narrato la loro personale storia di giovani che si sono CON LA TESTIMONIANZA DI DON STEFANO CERTOSSI resi disponibili a rispondere con il loro si VENERDÌ 9 MAGGIO 2014 NICOLA RENESTO alla chiamata del Signore. DUOMO DI ROVIGO – ORE 21.00 DOM BENEDETTO TOGLIA

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14 la Settimana

missioni

Parole di Vangelo

Discepoli-missionari

Nell’esortazione apostolica Evangelli gaudium di papa Francesco, leggiamo: “In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto a ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario

nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari” Se non siamo convinti, guardiamo ai primi discepoli, che immediatamente dopo aver conosciuto lo sguardo di Gesù, andavano a proclamarlo pieni di gioia: «Abbiamo incontrato il Messia)) (Gv 1,41). La samaritana, non appena terminato il suo dialogo con Gesù, divenne missionaria, e molti samaritani credettero in Gesù «per la parola della donna» (Gv 4,39). Anche san Paolo, a partire dal suo incontro con Gesù Cristo, «subito annunciava che Gesù è il figlio di Dio» (At 9,20). E noi che cosa aspettiamo?” (n. 120). Fatta questa importante premessa, ripercorriamo brevemente alcuni passi del Nuovo Testamento, per evidenziare come, pur nel comune impegno di annunciare il vangelo, nella comunità ci sono sempre stati alcuni, che, per grazia di un carisma speciale o per un mandato particolare, si sono

coinvolti maggiormente nella missione della chiesa nel proclamare il vangelo alle genti e sono diventati punti di riferimento. Gesù stesso, tra la folla dei suoi discepoli, ne scelse alcuni quelli che lui volle - perché avessero un ruolo di guida all’interno della comunità cristiana nascente. I Dodici sono innegabilmente il nucleo fondante della Chiesa. Quelli che Paolo chiama le colonne della Chiesa di Gerusalemme - Pietro, Giacomo e Giovanni - erano riconosciuti come persone di spicco, a partire dal loro più stretto legame a Cristo. Quando fu radunato il concilio di Gerusalemme, per affrontare lo scabroso argomento della circoncisione, alla fine di quel confronto, per rendere edotte le comunità delle conclusioni di quell’importante raduno ecclesiale, “gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sua, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli” (cfr. Atti 15,22-27). Nella comunità di Antiochia, dove i credenti in Gesù

furono chiamati per la prima volta cristiani, furono scelti Paolo e Barnaba, su ispirazione dello Spirito Sato, per la missione della quale erano destinati di annunciare cioè il Vangelo alle genti, pur avendo sperimentato loro stessi, gli abitanti di Antiochia, la preziosità del passa parola da credenti senza speciali ruoli. … Rimane comunque vero quanto scrive ancora papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, quando afferma: “In ogni caso, tutti siamo chiamati a offrire agli altri la testimonianza esplicita dell’amore salvifico del Signore, che al di là delle nostre imperfezioni ci offre la sua vicinanza, la sua Parola, la sua forza, e dà senso alla nostra vita. Il tuo cuore sa che la vita non è la stessa senza di Lui, dunque quello che hai scoperto, quello che ti aiuta a vivere e che ti dà speranza, quello è ciò che devi comunicare agli altri. La nostra imperfezione non dev’essere una scusa; al contrario, la missione è uno stimolo costante per non adagiarsi nella mediocrità e per continuare a crescere” (EG n. 121). Giandomenico Tamiozzo (da Noticum)

Verso le elezioni europee

Una bussola per L’Europa Editoriale comune di tutte le riviste missionarie

Oggi la percentuale degli europei che non hanno fiducia nel parlamento comunitario supera di 8 punti quella di coloro che invece ne hanno. Solo qualche anno fa gli estimatori erano oltre il 30% in più dei detrattori. Ancora più accentuata è la perdita di fiducia nei confronti della Commissione, del Consiglio e soprattutto della Banca centrale. Eppure a Bruxelles si decidono le sorti di mezzo miliardo di cittadini di 28 paesi. Scegliere una lista e individuare un candidato da votare, quindi, non possono essere atti stanchi e inconsapevoli. Il voto del prossimo 25 maggio è lo strumento – l’unico – in nostro possesso per indicare un

nuovo percorso, per incamminarci sulla strada di un’altra Europa: quella dell’eguaglianza, dei beni comuni, dell’accoglienza, della pace. Per questo, come riviste missionarie, riteniamo che i rappresentanti eletti a Strasburgo e Bruxelles debbano avere a cuore almeno cinque grandi tematiche: gli Epa (Accordi di partenariato economico);

Centro Missionario Diocesano

Quale missione di fronte alle tragedie di questi giorni? Le nostre parrocchie unite nella preghiera e fratellanza

Il dramma del Mediterraneo Le stragi di migranti sulle rotte di morte Centinaia e naufraghi, decine di dispersi nel deserto. Che fare? Per evitare queste tragedie occorrono permessi temporanei e biglietto pagato, afferma Mons. Mogavero, delegato dei Vescovi siciliani per le migrazioni. Inoltre occorre portare aiuti nei Paesi d0origine. In Nigeria il ricatto do Boko Haram, per le trecento giovani rapite I fondamentalisti islamici chiedono uno scambio di prigionieri. Preghiamo perché queste ragazze devono tornare ad essere libere, semplicemente e veramente libere. Devono poter tornare a sedere ai loro banchi di scuola senza minacce, né imposizioni. Per il C.M.D. Don Silvio

la pace e il commercio delle armi; l’emigrazione e l’immigrazione; la cooperazione internazionale e il volontariato; la libertà religiosa. 1. Con gli Accordi di partenariato economico, l’Ue chiede ai paesi Acp (Africa, Caribi, Pacifico) di eliminare le barriere protezionistiche in nome del libero scambio. Le nazioni africane, togliendo i dazi e aprendosi alla concorrenza, permettono all’agricoltura europea, che vende i suoi prodotti a basso costo perché sostenuta da denaro pubblico, di invadere i loro mercati, con conseguenze potenzialmente drammatiche. Sono pertanto accordi da rivedere. 2. Per uscire dalla crisi, Bruxelles vuole sostenere lo sviluppo delle capacità militari continentali, con l’obiettivo di fare dell’industria armiera un volano economico. Una scelta intollerabile per chi ricerca le vie del dialogo e del disarmo per risolvere situazioni di tensione e ostilità. Ci vuole un nuovo modello di difesa che trasformi l’Europa in una potenza di pace, a cominciare dalla costituzione dei Corpi Civili di Pace europei, come forza d’intervento tesa alla prevenzione e ricomposizione nonviolenta dei conflitti. I casi della Siria e dell’Ucraina sono un monito per tutti. 3. Sui temi dell’immigrazione, è urgente una riforma del regolamento di Dublino: introdotto nel 2003 per chiarire le competenze dei singoli stati sulle domande di asilo politico, si è rivelato uno strumento inadeguato e in contrasto con il principio

di protezione dei rifugiati. Più in generale, l’Europa deve dimostrare che quello dell’accoglienza è tra i suoi principi fondativi. 4. A ciò contribuirebbe l’omogeneizzazione delle legislazioni nazionali in tema di cooperazione. L’Europa, tramite i suoi paesi, è il primo donatore per l’Africa. Ma spesso le sue azioni sono dispersive, non legate a un progetto comune, e quindi poco efficaci. La cooperazione deve diventare lo strumento principe per una politica di pace che voglia garantire la convivenza e il benessere, nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini e valorizzando il contributo gratuito e volontario della società civile. 5. Infine, c’è il tema della libertà religiosa: parrebbe un diritto garantito e tutelato nel Vecchio Continente. Invece ha bisogno di un buon restauro perché l’Europa non è immune da casi di violazione della libertà di credo, di attacchi a membri delle minoranze religiose sulla base delle loro convinzioni, e di discriminazioni per motivi religiosi. La stessa attenzione che chiediamo alle istituzioni europee nei confronti dei paesi non europei, la chiediamo anche nei confronti dei paesi membri dell’Ue. I candidati parlamentari attraverso i loro programmi che manifestino sensibilità su questi temi, i cittadini attraverso la scelta di tali candidati, possono far imboccare all’Ue la strada del cambiamento. Federazione Stampa Missionaria Italiana (da Fesmi - maggio 2014)

domenica 18 maggio 2014

I nostri missionari ci scrivono da... Un addio agli amici

D o menica 11 maggio, giornata del Buon Pastore, si è conclusa l’esperienza missionaria di padre Giuliano Zattarin in terra brasiliana. La messa, presieduta dal vescovo Dom Ricardo, ha avuto come concelebranti padre Manoel Queiroz, attuale amministratore parrocchiale di Condeúba e futuro parroco di Cordeiros, padre Manoel Pais, parroco di Licinio di Almeida, padre Waldech, futuro parroco di Brumado e attualmente in Cordeiros, padre Lely, amministratore parrocchiale di Piripà, padre Mario, italiano di Pinerolo, parroco di Tremedal e padre Ediberto direttore del progetto COTEFAVE di Vitória da Conquista, iniziativa che aiuta alcuni giovani a uscire dalla dipendenza chimica. La gente ha partecipato numerosa alla celebrazione nello spazio della grotta di Nossa Senhora Aparecida, dove la maggior parte dei collaboratori della parrocchia e molte persone delle comunità rurali hanno potuto salutare padre Giuliano e prestargli l’omaggio di gratitudine per aver guidato i fedeli di Condeúba in questi ultimi nove anni. Alla fine della celebrazione, infatti, il primo a cominciare i ringraziamenti è stato padre Waldech, cancelliere diocesano, che ha ricordato il percorso di padre Giuliano come missionario straniero in terra brasiliana. Certamente non sono state poche le difficoltà incontrate, ma con la grazia di Dio è riuscito ad arrivare al termine della missione affidatagli dal vescovo di Adria Rovigo, missione che lui non ha esitato ad abbracciare con molta volontà e determinazione. Sono seguiti gli omaggi del Consiglio pastorale Parrocchiale, con il discorso emozionato di Agnerio Evangelista e delle CEBs, comunità ecclesiali di base, attraverso la rappresentante Marli. In questi anni padre Giuliano si è impegnato a valorizzare i laici, soprattutto con iniziative culturali e di formazione umana e cristiana. Ha continuato a seguire la vicaria, contribuendo ad aumentare la partecipazione dei fedeli delle quattro parrocchie - Condeúba, Cordeiros, Piripà e Tremedal - agli incontri diocesani in Caetitè. Le sue visite alle comunità sono state molto frequenti, sia le sue personali che di laici da lui scelti per il lavoro di evangelizzazione. Moltissimi sono stati gli incontri organizzati con esperti chiamati dai quattro angoli del Brasile, formando i laici perchè potessero essere a loro volta formatori nella parrocchia. Un’attività continua che lascia, certamente un segno indelebile, tanto che molti fedeli della parrocchia di Condeúba dicono che non sarà possibile avere un altro parroco così dinamico, che possa continuare le realizzazioni che padre Giuliano ha offerto alla città e al municipio. Per molti saranno indimenticabili anche le camminate per la pace, quelle della catechesi, le camminate ecologiche e le salite alla montagna di Condeúba conosciuta come morro da Feirinha, nome della comunità che si trova alla sua base. Infine, per alcuni – preti della diocesi e laici di Condeúba sarà difficile dimenticare il grande dono di un viaggio in Italia offerto generosamente da padre Giuliano per far conoscere il Bel Paese. La comunità parrocchiale di Condeúba ha infine organizzato due serate con omaggi preparati, canti e poesie. A tutti resta la certezza che il missionario un giorno arriva e un altro riparte per una nuova missione; la tristezza della partenza cede il passo alla gioia dell’arrivo. La comunità aspetta il futuro parroco certamente con spirito di accoglienza e ringraziamento nei confronti del vescovo che, sensibile alla situazione della parrocchia, nonostante le difficoltà per la mancanza di preti, ha promesso che manderà un sacerdote in breve. Missionarie della Redenzione in Brasile


la Settimana 15

radio kolbe

domenica 18 maggio 2014

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - “Il Veneziano” un romanzo storico

Aspettando il Festival Biblico

Linea di Meta

Un ponte tra Rovigo e Cipro Alle porte del Festival Di nuovo on air

“Il Veneziano” è un bellissimo romanzo, ambientato tra Cipro e Rovigo edito da Alberto Brigo e scritto proprio da una autrice cipriota, Lina Ellina. Lo presentiamo al pubblico di Radio Kolbe, nelle rubrica Ponte Radio che ha visto come ospiti per questa puntata, l’assessore provinciale alle Pari Opportunità e al Lavoro, Guglielmo Brusco, la giornalista che ha tradotto l’opera dall’inglese all’italiano, Milena Furini e l’editrice Elena Brigo. «Questo romanzo è nato un po’ per caso – ha detto l’assessore Guglielmo Brusco – perchè mi trovavo a Cipro ed ho incontrato il Console di Arnaka che si chiama Mantovani di cognome, e che mi ha rivelato che la sua famiglia di origine viveva proprio in Polesine ed è emigrata nell’isola attorno al 1680. Questa cosa l’ho raccontata a Lina Ellina, una donna manager che conosce sette lingue e scrittrice per passione, questa storia le è piaciuta ed ha ricavato da questo incontro casuale la voglia di scrivere una storia che vede sullo sfondo, Cipro, Rovigo e Venezia. Il tutto ha dato origine a questo romanzo piacevole e di cui io ricevo continuamente attestazioni di gradimento Spero ci aiuti ad incrementare la nostra conoscenza di Cipro e anche

del nostro Polesine che qui è descritto con pregi importanti». Milena Furini nel corso della puntata ha letto alcuni brani del libro che nel 2012 è stato scelto per l’European Book Prize. Il Veneziano è l’intreccio di due storie, vissute in due secoli differenti, il XV ed il XXI secolo e trova la sua sintesi nell’incontro dei destini di due componenti della stessa famiglia, gli Zanetti. Nel 1400 Marin, giovane commerciante di stoffe, lascia la laguna veneziana alla volta di Cipro, ignaro delle sorprese che l’isola gli riserva. Lorenzo, rinomato chef rodigino, compie lo stesso viaggio seicento anni dopo, spin-

to dal bisogno di chiarire il mistero legato ad un suo antenato. Sullo sfondo le vicende politiche dell’epoca e le immagini rievocate dalla penna dell’autrice, da Venezia al tempo della Serenissima, a Rovigo in epoca contemporanea, alla splendida isola di Cipro con la sua affascinante storia e le sue contraddizioni. “Trasferirsi a Rovigo è stata una decisione consapevole… - si legge nel testo – Rovigo può stregarti con il suo stile di vita sereno da città di provincia”. Il libro si può ordinare direttamente presso l’Alberto Brigo Editore al numero: 3351487556 o mandando una mail all’indirizzo info@albertobrigoeditore. it e poi per chi è di Rovigo è disponibile in tutte le librerie. r. g. Sopra da sinistra, Guglielmo Brusco, Elena Brigo e Milena Furini. Al centro Milena mentre legge un brano dal libro In onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 ed il martedì alle 21.30

Radio Volontariato e Pianeta Handicap

Il Gruppo appartamento

E’ tornata a trovarci a Radio Volontariato Elisabetta Amato, educatrice che collabora con l’associazione Pianeta Handicap nel progetto Gruppo Appartamento. Questa volta però ha portato con sé due dei giovani che stanno vivendo questa esperienza in prima persona, Marika e Marcello. «Il gruppo appartamento – spiega Elisabetta – è un progetto che consente a persone con lievi disabilità di gestirsi in autonomia. Prima si svolgeva solo nel fine settimana mentre adesso si svolge dal lunedì al venerdì. Marcello e Marika hanno descritto le attività che svolgono: «Mi dedico al teatro da dieci anni ormai – ha spiegato Marika – e sono reduce da una rappresentazione teatrale svoltasi al Teatro Studio di Rovigo dal titolo “Pin Occhio”. La cosa che più mi piace fare in appartamento è lavare i piatti”. Marcello invece di dedica alla pulizia dell’appartamento: “Passo l’aspirapolvere, lo strofinaccio, e poi da poco

Si avvicina l’appuntamento con il Festival Biblico, in programma dal 23 al 25 maggio. A conclusione della serie di puntate intitolate “Aspettando il Festival biblico” che abbiamo realizzato in collaborazione con gli amici dell’emittente evangelica rodigina “Radio Voce nel Deserto”, abbiamo avuto come ospiti in studio il coordinatore del Comitato organizzatore del Festival, Don Andrea Varliero ed il Coordinatore degli eventi del Festival Fiorenzo Scaranello. Alla richiesta di Nazzareno e Luciana di fare il punto della situazione a pochi giorni di distanza don Andrea dice: «stiamo vivendo la sana tensione che caratterizza le attese di un grande evento. L’impianto organizzativo sta reggendo e devo ringraziare le persone che si sono impegnate in questa splendida avventura. Dobbiamo un grazie anche alle istituzioni che si sono state sensibili e attente alla nostra proposta, facendo di Rovigo una città alla pari con le altre». Scaranello ha ricordato come è nata l’idea del festival: «era da un po’ di tempo che con gli amici del Centro Culturale Edith Stein stavamo pensando alla opportunità di fare un evento di questo tipo, sulla base anche dei festival che già venivano organizzati in altre città: il

Festival della Letteratura a Mantova, il Festival della Filosofia di Modena, quello dell’Economia di Trento. Secondo appunto questa nuova modalità di proporre i saperi oggi, una modalità che va incontro alle persone nei luoghi dove queste lavorano o dove vivono. Inizialmente puntavamo a qualcosa di nicchia, sulla base anche delle esperienze che avevamo come centro culturale, si pensava ad un festival dedicato al rapporto tra religione e fede. Poi Don Claudio Gatti in un giorno caldissimo del luglio 2013, fu il primo a lanciare la proposta di raccordarci con il Festival Biblico di Vicenza che quest’anno celabra la decima edizione, visto anche il raccordo già esistente con l’Università cattolica del Sacro Cuore. Abbiamo poi coinvolto don Andrea, perché è giovane e poi è dotato di una intelligenza pastorale da valorizzare e da sostenere. Ed infine anche perché è direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano». r. g. La rubrica è in onda su Radio Kolbe il martedì alle 17.05, il mercoledì alle 10.00, il sabato alle 17.15, la domenica alle 22. Su Radio Voce nel Deserto (87.700 e 87.800 mhz) al mercoledì alle 16 e alle 19.00

Polesine Coast to Coast

E’ ripreso l’appuntamento settimanale “Linea di meta, la rubrica dedicata a Rugby e condotta da Andrea Nalio. Ospite di questa settimana è stato Paolo Romagnolo, giornalista de Il Gazzettino di Rovigo. Con lui Andrea ha iniziato facendo il punto della situazione del Rugby Rovigo Delta, che si prepara a giocare i play off. «Adesso ci sarà la doppia sfida con Mogliano – ha detto Paolo – prima fuori casa e poi al Battaglini. Rovigo è arrivata seconda nella regolar season con un largo margine sul terzo. Mogliano l’anno scorso ha strappato lo scudetto al Prato allenato da Frati e De Rossi e con molti giocatori che oggi militano nel Rovigo. Saranno due derby regionali, Mogliano – Rovigo e Viadana – Calvisano. Il Rovigo si è classificato molto presto. C’è stata un po’ di flessione nelle ultime partite ma d’altra parte c’era da aspettarselo perché quando sono venuti a Rovigo, hanno trovato una ambiente a terra e la stagione a detta degli stessi allenatori è stata improntata proprio per dare il massimo all’inizio della stagione.» Sopra Paolo Romagnolo. La rubrica è in onda lunedì alle 21.30 e alle 22.15, martedì alle 11.00 e mercoledì alle 23.00

L’Università della voce

tempo ho iniziato ad usare il computer”. In tutto a vivere nell’appartamento sono tre maschi e due femmine che sono assistiti da due educatori, Elisabetta e Giampaolo, due tirocinanti che studiano all’Università e tre volontarie: Valentina, Daria e Sara che ha assistito dalla regia alla registrazione della puntata. Sopra da sinistra: Francesco, Marcello, Sara, Marika ed Elisabetta La rubrica Radio Volontariato è in onda ogni lunedì alle 21.15, ogni giovedì alle 18.20 e il venerdì alle 11.00.

Ospiti questa settimana a Polesine Coast to Coast sono i ragazzi della Voice University di Rovigo. Si tratta è una scuola di formazione vocale, punto di riferimento per tutti coloro che si vogliono approcciare all’uso sano della voce sia a livello professionale che personale. E’ possibile avere maggiori informazioni visitando il loro sito web: www. voiceuniversity.it oppure visitando la loro pagina Facebook.


16 la Settimana

rubriche

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie

La gioia della propria vocazione

Pace e bene carissimi lettori, ben ritrovati. Quando una persona comincia a rivedere a fondo la propria vita, entra in crisi; non può essere diversamente. Si accorge del molto che c’è da cambiare, della fragilità delle proprie forze, delle zone d’ombra. E spesso prende paura e vorrebbe tornare indietro. Anche il giovane Francesco attraversò questa fase. Fu la luce a fargli superare la crisi: - la luce viene dal Crocefisso, davanti al quale pregava; e la luce del Vangelo, parola sicura per ogni uomo, lo illuminò -. Sottraendosi al chiasso e alle baldorie della gente, Francesco supplicava il Signore che gli mostrasse cosa dovesse fare. Spinto dall’impulso dello Spirito Santo, entrò nella Chiesetta di san Damiano e pregò fervidamente davanti all’immagine del Crocifisso: “Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. E dammi fede retta, speranza certa e carità perfetta, sapienza e conoscenza. Signore, che io faccia la tua santa e verace volontà. Amen”. La vocazione, ogni vocazione, è dono gratuito di Dio, che comporta l’impegno a diventare ciò che si è chiamati a essere. Si tratta di scoprire sempre più che Gesù è l’unico tesoro, il vero bene, in modo che il cuore sia totalmente libero per Lui. Francesco afferma che per conformarsi a Cristo non occorre costruirsi un proprio ambito di sicurezza, una certezza umana, procurarsi mezzi confortevoli su cui contare, fosse pure nell’intendimento di meglio intraprendere e svolgere i doveri del proprio stato di vita. È interessante notare come il Signore abbia coinvolto Francesco a ripensare “alla sua voglia di libertà” nell’indicargli la strada di un’ambizione santa, proiettata sull’infinito: “Chi può essere più utile: il padrone o il servo?”,. fu la domanda che egli si senti risuonare nel

suo cuore. È come dire: perché accontentarsi di stare alle dipendenze degli uomini, quando esiste un Dio pronto ad accoglierci nella sua casa, al servizio regale? Francesco sente la voce di Cristo e sceglie di mettersi al servizio dei fratelli, soprattutto i più poveri. Toccato dalla grazia, gli apre il cuore sicché la grazia comincia a plasmare il nostro fratello, tanto da renderlo sempre più capace di fissare lo sguardo sul volto di Cristo e di ascoltarne la voce. Egli poteva realmente dire come san Paolo: “Per me vivere è Cristo. Infatti, come ebbe a dire papa Benedetto XVI: “Francesco si spogliò di tutto e scelse la povertà. Il motivo di tutto questo è Cristo e solo Cristo. Gesù è stato il suo tutto!”. Francesco, come vero imitatore e discepolo del Salvatore, vuole vivere secondo il Vangelo: “Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”(9,57). Queste parole indicano la povertà, la solitudine del cuore, le difficoltà che è destinato a incontrare chi ha scelto di non appartenersi, di non avere appoggi umani ma di confidare, per fede, nel Signore. Gli è di esempio la povertà di Gesù. Il padrone del mondo non ha posseduto una casa propria, ma nacque in una capanna e morì su una Croce. Egli, venendo al mondo, non trovò abito più degno della povertà. Come una sposa, la povertà segue fedelmente il Cristo durante tutta la sua vita e lo accompagna anche sul Golgota. Per questo Francesco sceglie la povertà come compagna della sua vita, la cerca con sollecitudine, l’accetta con amore. In Francesco la povertà diviene una forma di vita che gli permette di gustare la gioia di non avere nulla, per possedere tutto con il suo Gesù Cristo. Il lieto e amoroso dono di sé, rende, il nostro Santo, come lo sposo che ha finalmente conquistato la sposa. Egli ci insegna che il cuore deve ancorarsi soltanto a Dio per cui si rendono indispensabili la spogliazione e la libertà del cuore, così da vivere come discepoli che rispondono senza riserve e senza esitazioni, appoggiandosi sulle parole di Colui che è fedele. Francesco con la sua vocazione, è il santo della povertà come pegno dell’eredità futura: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” ( MT 5,3) Solo in chi sente questa vocazione di povertà, Dio può donarsi, stabilire una dimora. Sforziamoci, dunque di vivere da poveri, con la grazia di Dio, per seguire, come Francesco, il Cristo povero, umile e crocefisso. Oriana

In campagna

Solidarietà all’amico allevatore

Pare che il meteo abbia messo giudizio. Dopo i disastri delle settimane scorse ci attendiamo la normalità come reclama la stagione più bella dell’anno con le lunghe e piacevoli giornate che maggio sa offrire. L’amico coltivatore afferma: “ quando canta il cucco c’è da fare da per tutto … da un sole all’altro”, cioè dall’alba al tramonto. Lasciamolo lavorare per spostare l’attenzione su cosa succede in giro per le varie contrade. In ambito europeo il Parlamento ha chiuso con gli ultimi atti in vista del suo rinnovo con le elezioni del 25 maggio p.v. L’amico di prima sostiene che non ricorda mai una campagna elettorale così fiacca e la giustifica con la crisi economica che coinvolge quella istituzionale. L’Unione europea deve farsi ancora strada per radicarsi nella cultura dei popoli del Continente. Ma non bisogna darsi pensiero più di tanto perché il progetto dei padri fondatori nella sua istituzione a partire dal 1951 si è dimostrato vincente, ha retto alle sfide, intempe-

rie politiche, sociali ed economiche assicurando un periodo di pace e prosperità al vecchio continente non riscontrabile nella storia. Segno evidente di come la “casa europea” sia stata costruita su solide fondazioni. Ora ci vorrà qualche restauro. I 28 stati membri dell’Unione sono impegnati ad organizzare gli atti amministrativi relativi all’applicazione pratica della PAC per quanto di loro competenza. La nostra burocrazia è al lavoro e, secondo quanto riferito da fonti regionali, è a un buon punto per cui non dovrebbero insorgere ostacoli. Ritorniamo in campo aperto, questa volta nella stalla dove fanno bella

- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna

mostra vitelloni da carne delle razze Limousin e Charolaise. L’allevatore mi rileva la difficoltà che sta attraversando il comparto della carne bovina a livello europeo, un settore portante della nostra economia. Il Copa-Cogeca (organizzazione che rappresenta tutti gli agricoltori) afferma in una nota che “…dall’inizio dell’ anno, i prezzi delle carni bovine sono diminuiti in media del 5 per cento”. Pure le attese nel lungo periodo non sembrano incoraggianti in fatto di consumi. Aumentano i costi di produzione in generale. Va rilevato che gli allevatori europei rispettano norme igienicosanitarie considerate le più severe al mondo, dove gli antibiotici e altre diavolerie nell’alimentazione sono bandite da decenni a garanzia della salute del consumatore. Con l’amico di prima, diamo solidarietà all’amico allevatore attestando la bontà della sua produzione con una gustosa costata ai ferri innaffiata da “…on goto de fliularo”. Alla prossima Orazio Cappellari

già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità. • ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1

domenica 18 maggio 2014

Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 19.00; Feriali: 7.30 - 8.30 19.00; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 17.00. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 10.00; Prefestive: 18.30. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 8.00 - 10.00 - 19.00. SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato). Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 19.00 - Feriali: 7.00 - 19.00. Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30 - 12.00 - 19.00 Feriali: 8.30 - 19.00.

S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras infermeria ore 10.00) - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45). S. Pio X: Festive: 8.30 10.00 - 11.30 - 18.00. Prefestiva: 18.00 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 18). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 18.30 - Prefestiva: 18.30 Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30. S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Comune di Rovigo

Informazioni dall’Ufficio Tributi

AGEVOLAZIONI SOCIALI TARI ANNO 2014: Con deliberazione n. 10 del 15.04.2014, il Consiglio Comunale ha approvato le agevolazioni sociali sulla TARI (nuova tassa sui rifiuti) per l’anno 2014. Le domande potranno essere presentate all’ufficio tributi di viale Trieste n. 13 entro lunedì 30 giugno 2014, utilizzando l’allegato modulo di richiesta, disponibile anche sul sito internet del Comune www.comune.rovigo.it – guida ai servizi – tributi – modulistica. NUOVI ORARI SPORTELLO UTENTI TARI: Si informano i gentili utenti che lo sportello del servizio TIATARES-TARI (nuova tassa sui rifiuti) di Via Dante Alighieri n. 4 (presso la società Ecoambiente srl) si è trasferito nella nuova sede di Via della Resistenza n. 4 (quartiere San Bortolo - dietro la chiesa) presso l’azienda AS2 srl, con i seguenti nuovi orari di apertura al pubblico e recapiti telefonici: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9 – 12,30; martedì e giovedì ore 15,15 – 17,30; telefono 0425/420191; fax 0425/420195; e-mail: tarirovigo@as2srl.it NUOVA MODULISTICA TARI: Si avvisa che sul sito internet comunale www.comune.rovigo.it – guida ai servizi – tributi sono pubblicati i nuovi moduli di denuncia ai fini della tassa sui rifiuti (TARI), unitamente al Regolamento comunale di istituzione ed applicazione della nuova tassa, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 15.04.2014. AGGIORNAMENTO REGOLAMENTO IMU: Si avvisa che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 15.04.2014 è stato approvato il Regolamento di disciplina dell’imposta IMU, aggiornato con le nuove disposizioni in vigore dal 1° gennaio 2014; il testo è disponibile sul sito internet comunale www.comune.rovigo.it – guida ai servizi – tributi – regolamenti. DISTRIBUZIONE MODELLI 730/2014: Si ricorda che presso l’ufficio tributi di viale Trieste n. 13 e presso la portineria e l’ufficio URP di Piazza Vittorio Emanuele II sono in distribuzione i modelli 730/2014.

Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 18 al 24 maggio 2014 Domenica 18 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Lunedì 19 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Martedì 20 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Mercoledì 21 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Giovedì 22 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine. Venerdì 23 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo. Sabato 24 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo; pomeriggio: Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare.

TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30 C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta

il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000 Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà


2° Incontro del Corso per Volontari Ospedalieri

“Aspirazioni e ricerca della felicità” Relatrice la psicologa Silvia Donati

Il secondo incontro del corso per volontari ospedalieri, sul tema “Aspirazioni e ricerca della felicità” è stato aperto dal presidente del CSV Remo Agnoletto (nella foto al centro), il quale ha evidenziato come il vivere frenetico non ci fa assaporare pienamente gli stati d’animo positivi che viviamo e come sia da evitare l’aggregazione alle scelte di massa che sono spesso fuorvianti, considerato che il meglio non sta sempre dalla parte dei più. Citando Epicuro, Agnoletto ha quindi raccomandato quanto importante sia coltivare amicizie e stringere salde e durature relazioni interpersonali e per questo ha lodato l’opera della San Vincenzo tesa a superare situazioni di disagio e sofferenza e l’impegno dei volontari accanto a chi soffre in ospedali o case di riposo. È quindi seguita la relazione, tenuta dalla psicologa Silvia Donati (nella foto a lato), consacrata, del movimento “I Ricostruttori”, gruppo che si è affermato in quanto molte persone, sempre più, cercano forme particolari di spiritualità, che ha come obbiettivo fondamentale quello di diffondere la pratica della meditazione attraverso un metodo cristiano radicato nella tradizione biblica: l’esicasmo, che ha per scopo la ricerca della pace interiore in unione con Dio e in armonia con il creato perché, se si ha l’umiltà di abbandonarsi, nel raccoglimento interiore la Provvidenza da i lumi e le forze per muoversi con equilibrio nel mondo esterno. La relatrice ha esordito affermando che anche se non ce ne rendiamo conto, la ricerca della felicità è al centro di ogni nostra preoccupazione e di ogni nostra attività. La politica, l’economia, la medicina, lo sport, la seduzione, la scienza, la religione.. sono tutti tentativi di portare un po’ più di felicità nella vita dell’individuo e/o della collettività.

la Settimana 17

cultura

domenica 18 maggio 2014

Possiamo compiere sforzi enormi per raggiungerla, fare sacrifici per essa, tuttavia non sappiamo con esattezza in cosa consista questo fine. L’uomo ricorre ad un enorme dispiegamento di mezzi per trovare la felicità, ma compie pochissimi sforzi per definire il suo obiettivo. Il dizionario definisce la felicità come uno stato di completa soddisfazione, ma anche come “circostanza favorevole, gioia, piacere”. È in queste parole che si manifesta l’equivoco insito nel concetto di felicità, in cui essa viene assimilata e intesa in modo interscambiabile col concetto di piacere. In realtà la felicità e il piacere non sono la stessa cosa, altrimenti la sofferenza sarebbe sinonimo d’infelicità e quindi il povero, il malato non avrebbero diritto alla felicità. I recenti sviluppi delle scienze del comportamento, delle scienze cognitive e delle neuroscienze, ci dicono infatti che il piacere e la felicità hanno radici diverse e portano frutti diversi. Il piacere si basa su sensazioni ed emozioni, dipende da uno stimolo esterno e genera una tendenza alla ripetizione che porta assuefazione allo stimolo stesso, con conseguente calo della quota di piacere associato. La felicità sembra invece

generarsi attraverso altri meccanismi. Nella teoria psicofisioanalitica di Henri Laborit, il piacere è una risposta prodotta dalle parti più primitive del nostro cervello, ovvero il rettiliano e il limbico, rispettivamente incaricati di garantire la sopravvivenza (soddisfazione dei bisogni primari) e dell’istinto gregario (accettazione di sé da parte del clan). La felicità sarebbe invece generata dal buon funzionamento della parte più evoluta del nostro cervello, ovvero la corteccia prefrontale. Essa si occupa dello sviluppo della personalità e della piena realizzazione personale di ognuno attraverso le specifiche qualità (creatività, organizzazione, senso pratico, capacità di calcolo...). A differenza dei due cervelli inferiori, questo si attiva in assenza di emozioni forti, ed è perciò aiutato dalla quiete e dal raccoglimento. Favorisce e stimola un pensiero evoluto, riflessivo, elastico ed aperto a critiche e revisioni. Rende più fluida la comunicazione e naturalmente genera un maggior stato di benessere globale. Ciò che facilita il suo corretto funzionamento è la preghiera e tutti gli stati di concentrazione e raccoglimento ma anche mettere se stessi a disposizione del prossimo attraverso un servizio generoso. In altre parole, mentre la ricerca del piacere non dà la felicità e allontana dal piacere stesso, impegnarsi nell’utilizzo delle proprie potenzialità, mettendole al servizio di qualcosa di più grande, dona felicità e ottimizza e aumenta notevolmente l’accesso al piacere. A seguire numerosi interventi hanno permesso ulteriori approfondimenti delle tematiche trattate considerate le risposte puntuali, chiare della relatrice alla quale sono state esternate espressioni di apprezzamento e gratitudine. Giuseppe Amato

Adria

In memoria di don Giuseppe Tinello

Pochi oggi ricordano, salvo i vecchi parrocchiani di Ca’ Emo, don Giuseppe Tinello, per tanti anni guida pastorale di quella comunità. Così come pochi ricordano il prof. Don Giuseppe Tinello, docente di storia dell’arte del Liceo classico “Carlo Bocchi” negli anni quaranta del secolo scorso. Ma chi l’ha conosciuto ne ha conservato una memoria affettuosa per il carattere aperto, talora gioviale, sempre disponibile alla comprensione pur tradotta in quel suo gergo un po’ rude e contadino. Così sapeva nascondere una cultura solida certificata dagli studi severi all’Università di Padova, dove conseguì la laurea in lettere. Proprio risalendo a questi studi, la Biblioteca Comunale di Adria, grazie alla disponibilità del dr. Maurizio Tinello, pronipote di don Giuseppe e alla collaborazione del Servizio Archivio Generale di Ateneo dell’Università di Padova, è riuscita a recuperare la tesi di laurea di don Giuseppe composta nel lontano 1935

discutendo un tema quanto mai oggi attuale “Luigi Groto, il cieco d’Adria”. Si tratta di un percorso che assieme ai dati biografici essenziali fornisce notizie e valutazioni critiche sulle opere principali del personaggio con alcune intuizioni critiche che saranno più recentemente riprese da altri studiosi. Nato ad Adria il 17 settembre 1541, cieco subito dopo una settimana sviluppò una cultura vastissima espressa in ambiti diversi, dall’oratoria, alla poesia (più di 1300 i suoi componimenti riaccolti nelle Rime), al teatro con le famose sue commedie, alle quali si ispirò certamente anche Shakespeare. Raggiunse una fama vastissima tanto da essere considerato già nel 600 il massimo rappresentante del Manierismo letterario rinascimentale. Morì a Venezia il 13 dicembre 1585 e fu poi sepolto nella chiesa Cattedrale di Adria. La Biblioteca Comunale presenterà la tesi di don Tinello lunedì 19 maggio prossimo alle ore 17,30 nella Sala Cordella (Corso

Vittorio Emanuele II) con l’intervento introduttivo di Mara Bellettato, consigliere comunale per la cultura e la relazione di Antonio Lodo, già preside del Liceo Classico “Carlo Bocchi”.

Rovigo - Auditorium del Liceo Scientifico Paleocapa

Coro della Joska Laboratorio musicale d’istituto

Sabato 17 maggio alle 20:45, presso l’auditorium del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo, il Coro della Joska, laboratorio musicale d’istituto, attende le famiglie degli studenti, i docenti e il personale, nonché chiunque fosse interessato, per l’ottava rassegna di fine anno scolastico. Ospiti della serata saranno, due formazioni che si esibiranno dopo la Joska: il Coro Voci del Delta di Taglio di Po e il Delta Gospel Choir di Rovigo (nelle foto dall’alto). Il Coro Voci del Delta è un coro maschile con un organico di circa 30 elementi, nato nel 1979 per iniziativa del maestro Egi Pregnolato. La formazione ispirata inizialmente dalle composizioni di De Marzi e Malatesta, si è presto distinta come interprete originale delle musiche e delle tradizioni del Basso Polesine, grazie alla creatività del primo maestro Egi

Pregnolato, che ha lasciato le redini del coro nel 2010 al direttore Marco Ruzza. Il Delta Gospel Choir è invece una formazione a quattro voci miste, sorta a Rovigo nel 2004 con il nome di Delta Gospel Kim Choir, dal nome del suo primo maestro, Kim Hyun Gil. Il coro, composto da circa 30 membri, rappresenta una realtà originale nel panorama culturale e

musicale rodigino. Attualmente diretto da Barbara Fortin la loro proposta, sta nella capacità di raccogliere e fondere differenti tecniche, esperienze musicali e culturali differenti, provenienti dalla musica corale, classica e pop in una grande cornice Gospel. Il Coro della Joska è una formazione di studenti ed ex-studenti di età compresa tra i 14 e i 35 anni, tra le più giovani in Italia a interpretare i brani e le musiche della tradizione popolare. Fondata nel 1994 e inizialmente ispirato, ad opera del prof. Claudio Garbato, al coro Monte Pasubio, ne è oggi una formazione del tutto emancipata sia per proposta sia per biografia. Dirette da 12 anni da Davide Dainese, ex corista, le 50 voci miste della Joska hanno alle spalle già tre tournée internazionali e due primi premi a concorsi per cori studenteschi.

Rovigo - Sabato 17 maggio

“Notte Europea dei Musei”

Aperture straordinarie per il Museo Grandi Fiumi e la Rotonda Aperture straordinarie e visite guidate gratuite al Museo Grandi Fiumi e alla chiesa della Rotonda. Il Comune di Rovigo aderisce alla “Notte Europea dei Musei”, in programma sabato 17 maggio, mettendo a disposizione due dei gioielli cittadini. Museo dei Grandi Fiu-

mi - apertura straordinaria dalle 21 alle 23. Ore 21 visita guidata animata con la partecipazione del gruppo di animatori “Latin Lovers”. Gratuità del biglietto e della visita guidata. Tempio della Beata Vergine del Soccorso – apertura straordinaria dalle 21 alle ore 23. Ore 21.30

e 22.30 visita guidata tematica “Il ‘600 a Rovigo tra luci e ombre: i tenebrosi nel Tempio della Beata Vergine del Soccorso”. Gratuità dell’ingresso e della visita guidata. Si ricorda che il Museo dei Grandi Fiumi è presente in Facebook e in Tripadvisor.


18 la Settimana

di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

! !

caritas

L’altra faccia della povertà Ma non c'è solo la povertà subita: c'è anche quella scelta, ma prima ancora ascoltata, che fa da paradigma della libertà e della fraternità non sovvertita. Che è la via del Vangelo e quella che ci ricorda oggi con forza Papa Francesco. I poveri sono lo specchio nel quale ci guardiamo e vediamo che siamo 're nudi' e dunque sono un luogo di verità. Ciò ci comunica una sapienza misteriosa attraverso di loro: “Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri. Essi hanno molto da insegnarci. Oltre al partecipare al sensus fidei con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. E' necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro” (EG 198). Le parole 'poveri' e 'povertà' compaiono ben 86 volte nella Evangelii Gaudium. Gesù dice “i poveri li avrete sempre con voi”, non per spingere alla rassegnazione fatalistica, ma come specchio rovesciato della nostra miseria che, se abbiamo il coraggio di guardare, ci restituisce la nostra libertà. I poveri sono il volto di Cristo, che ci interpella mettendo alla prova la nostra umanità. A noi rispondere come Caino o nel modo opposto.

domenica 18 maggio 2014

PRIMO PIANO - Da Caritas aiuti e nuovo appello per fermare le stragi in Sudan e Sud Sudan!

Sudan e Sud S.: fermare le stragi In Sud Sudan è in atto un nuovo, drammatico genocidio. Sotto gli occhi attoniti e inermi dell’Unione Africana, delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, si sta compiendo una strage di civili innocenti, vittime degli scontri tra Governo e milizie ribelli e delle uccisioni motivate dall’appartenenza etnica, realizzate

“casa per casa”. Donne e bambini sono trascinati fuori dalle loro capanne e dalle scuole, e uccisi. Le radio locali trasmettono messaggi di incitamento all’odio etnico, incoraggiando uccisioni e stupri di massa. Con l’inizio della stagione delle piogge, che impedisce gli s p o s t a m e n t i n e l Pa e s e , e i

Chiara Giaccardi

5xmille!

Nella dichiarazione dei redditi lascia il tuo 5 x mille alla Associazione Sant’Andrea Apostolo della Carità Codice Fiscale

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C a l c i o n e g a t o a i m i n o ri s t r a n i e ri se i genitori non hanno il permesso

Sono ragazzini e vorrebbero giocare a calcio. Vorrebbero partecipare ai tornei ufficiali in cui gareggiano molti loro coetanei. Ma devono rinunciare perché la legge del calcio lo vieta. Sono i tantissimi adolescenti tagliati fuori dalle competizioni della Figc (Federazione italiana gioco calcio) perché i loro genitori non hanno il permesso di soggiorno. Centinaia in tutta Italia, alcuni nati nel nostro Paese. Su questo punto le regole della Federcalcio sono chiare: i calciatori stranieri minorenni che richiedono il tesseramento per una società della Lega Nazionale Dilettanti, devono presentare “il certificato di residenza anagrafica attestante la residenza in Italia e il permesso di soggiorno che dovrà avere scadenza non anteriore al 31 gennaio dell’anno in cui termina la stagione sportiva per la quale il calciatore richiede il tesseramento”. Il permesso di soggiorno a cui si fa riferimento è quello dei genitori, visto che la regolarità in suolo italiano del minore straniero dipende dalla posizione giuridica della madre e del padre. Una norma che ricalca il regolamento internazionale della Fifa e che intende essere fedele alle leggi statali sull’immigrazione irregolare, ma che spesso finisce per condannare i bambini, tutti quei bambini che avrebbero diritto allo sport ma che non possono giocare a causa

Diario

della situazione legale dei genitori. Una norma che è finita al centro del mirino di numerose società calcistiche, spesso costrette a rifiutare tesseramenti di adolescenti stranieri ma perfettamente integrati in Italia, e di varie associazioni tra cui l’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), la quale parla esplicitamente di “discriminazione”. Secondo Alberto Guariso dell’Asgi, “la Figc nega il diritto allo sport dei minori, violando la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, secondo la quale nessun minore può essere trattato diversamente in relazione allo status giuridico dei genitori”. Secondo Guariso “la Figc dovrebbe adeguarsi agli altri settori della società italiana come la scuola e la sanità, dove qualsiasi minore ha diritto allo studio e alle cure mediche, indipendentemente dalla regolarità dei genitori in territorio italiano”. Tanto più che, aggiunge Guariso, “i minorenni non possono essere espulsi dall’Italia in base all’articolo 19 del Testo Unico. Un paradosso – precisa l’avvocato – visto che il minore può restare in Italia ma contestualmente non può praticare sport”. Un principio su cui sostanzialmente si è espressa anche la magistratura. Nello specifico il tribunale di Lodi, che nel 2010 aveva accolto il ricorso presentato da un calciatore togolese richiedente

• 19-21 mag gio, Roma, Fo rmazione pe • 20 maggio, rmanente . Zelarino (VE) , Delegazione • 21 maggio, direttori Car Padova, Grupp itas Veneto. o ristretto O • 21 maggio, sCar. Rovigo, incont ro di chiusura “Adotta uno annuale del pr scolaro”. ogetto

In Bacheca Vuoi offrire il tuo servizio volontario alla Caritas diocesana? Trovano opportunità di fare servizio volontario persone con esperienza di:

I servizi dove si può operare sono:

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Insegnamento della lingua italiana Sindacato e patronato Contabilità e finanza Trasporto e assemblaggio mobili Igiene Medicina ed infermeria Consulenza legale Formazione Counselling e advocacy

combattimenti tuttora in corso, si fa sempre più concreto il rischio della più grave carestia del continente africano. Continuano al contempo gli scontri nella Repubblica del Sudan, in particolare nelle regioni del Darfur e dei Monti Nuba. Il 1 maggio aerei militari di Khartoum hanno bombardato l’ospedale cattolico Mother of Mercy, che fornisce cure e assistenza a oltre 150.000 pazienti l’anno, in una regione fortemente c o l p i t a d a l l a g u e r ra . I l Ve s c ovo emerito di El Obeid ha lanciato un forte appello a “risparmiare le vite dei civili innocenti, che non hanno nulla a che fare con il conflitto. L’attacco ai pazienti ricoverati negli ospedali è una violazione dei basilari principi umanitari, e della sacralità della vita umana”. Caritas Italiana ha sempre rilanciato con forza gli appelli al dialogo ed è impegnata, insieme alla rete Caritas, nella risposta all’emergenza, offrendo sostegno ai profughi e agli sfollati e provvedendo a cibo, acqua e servizi essenziali in Sud Sudan, in Darfur e nei Monti Nuba. Negli ultimi anni Caritas Italiana ha sostenuto nella regione anche progetti di sviluppo agricolo e sicurezza alimentare, promozione dei diritti, pace e riconciliazione, progetti sanitari e di educazione e progetti di assistenza all’infanzia. Solo nel 2013 sono stati realizzati interventi per circa 300.000 euro. Caritas Italiana

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Centro di Ascolto Accompagnamento alla gestione del reddito (Microcredito, Fondo di solidarietà, Antiusura, Prestito della speranza) Supporto alla ricerca del lavoro Ritiro e consegna mobili usati Docce e igiene personale Lavanderia Ambulatori

asilo in Italia. In questo caso la magistratura ha dichiarato discriminatorie le norme della Figc che impongono ai cittadini stranieri che richiedono il tesseramento, il possesso di un permesso di soggiorno valido fino al termine della stagione sportiva corrente. Il tribunale di Lodi aveva tra l’altro affermato come il diritto alla pratica sportiva costituisca un diritto fondamentale perché attraverso di essa trova espressione la personalità dell'individuo e l'attività sportiva costituisce certamente uno strumento di integrazione sociale così come una possibilità di fonte di reddito e di accesso al lavoro. E proprio in base a questi principi, risulterebbero esclusi dai tornei ufficiali anche i minori non accompagnati, quelli cioè presenti in Italia senza genitori e non ancora adottati. Anche in questo caso, esiste una sentenza del tribunale di Pescara datata giugno 2011 che giudica discriminatorio il rifiuto del tesseramento a una società calcistica del minore straniero non accompagnato affidato in Italia. In questo caso si trattava di un minore senegalese in affido ad una coppia di italiani in attesa di regolarizzarsi. Redattore Sociale

Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Tel: Fax: e-mail: web:

0039 0425 23450 0039 0425 464518 info@caritasrovigo.org www.caritasrovigo.org

Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.


Vado Sicuro 2014

200 ragazzi a scuola di sicurezza stradale All’auditorium Paleocapa

Anche quest’anno la Provincia di Rovigo promuove il programma per il rispetto delle regole sulla strada come nella vita. Sabato scorso, 200 ragazzi delle scuole rodigine, dalle primarie alle superiori, hanno ascoltato esperti di sicurezza, rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine al auditorium del Liceo Paleocapa. L’incontro coordinato dall’assessore provinciale alle politiche giovanili Leonardo Raito si è posto come obiettivo quello di offrire un’esperienza educativa intensa e forte, per la crescita personale dei giovani in qualità di cittadini consapevoli dell’importanza di determinati comportamenti, sulla strada e non, come persone responsabili verso la vita e il suo valore. “L’obiettivo di questi incontri – ha spiegato l’assessore Leonardo Raito - è quello di offrire ai ragazzi un momento di vera crescita, una esperienza da portare a casa come bagaglio di informazioni, ma soprattutto di emozioni. Vogliamo cioè dare ai giovani qualcosa che loro possono apprezzare e fare proprio, non solo parole, regole o ammonimenti. Ci siamo messi nei loro panni e abbiamo costruito un programma di interventi coinvolgenti e interessanti. L’esperienza degli anni scorsi ci ha insegnato che questa è la strada giusta per attirare l’attenzione dei ragazzi e per farli riflettere”. All’incontro con i ragazzi e il corpo docente sono intervenuti tra gli altri Paolo Marchioni, istruttore federale di guida sicura della Federazione motociclisti Italia, Alessandro Bozzolan ex pilota Porsche e Annaluce Santini, sorella di Riccardo, un ragazzo poco più che ventenne che tre anni fa ha subito un gravissimo incidente stradale, che ha sconvolto la sua vita e di tutti coloro che lo circondano. “L’incidente ha lasciato su Riccardo tracce indelebili - ha spiegato Annaluce Santin i- non sono qui per parlale di Riccardo. Ho accettato di intervenire perché credo che le morti e le invalidità provocati dagli incidenti stradali vadano in qualsiasi modo fermati. Una morte improvvisa e prematura – prosegue - è un’esperienza devastante. Come è devastante per i sopravvissuti la disabilità che spesso si ritrovano ad affrontare come loro nuova condizione di vita! Lo è sia per chi la vive sulla propria pelle e sia che per chi lo circonda”. Durante la mattinata i ragazzi hanno seguito con interesse gli interventi dei vari rappresentanti delle varie discipline sportive come Femi-Cz Rugby Rovigo Delta, la Federazione italiana rugby, Beng Volley Rovigo e di motociclismo che unanimemente hanno lanciato il messaggio che: “La pratica sportiva è disciplinata da regole ferree che tutti sono tenuti a rispettare con rigore”. Vado Sicuro gode del sostegno di molti partner come ASM Set, Centro Commerciale La Fattoria, Rovigo Banca, Italveneta Didattica e del settimanale della diocesi di Adria-Rovigo “La Settimana”. Main sponsor del concorso è Adriatic Lng. s.f.

Rovigo - Incontri con l’Autore

Verso le elezioni

Siamo ormai prossimi alla ennesima tornata elettorale. Non si possono sottacere tantissimi altri elementi legati all’efficacia all’efficienza della burocrazia e della pubblica amministrazione. La burocrazia dovrebbe essere messa nei programmi elettorali come mission ideale. Una sorta di decalogo dovrebbe caratterizzare ogni programma politico amministrativi si a locale che europeo. Ecco la proposta dove ognuno può attingere, se crede, secondo le proprie competenze. 1. Necessità di riorganizzazione territoriale degli enti locali (fusione, unione, associazionismo dei comuni). 2. Nuovo rapporto tra Regione ed Enti Locali e Stato anche a seguito della soppressione delle “province”; (rivisitazione e assegnazione delle competenze). 3. Il tema della comunicazione e informazione (facilitare tutti gli enti la nascita dell’Ufficio Stampa, porta voce e pubbliche relazione favorendo forme associative). 4. Il processo di informatizzazione in atto (semplificazione e non trasposizione del cartaceo in software). 5. Sburocratizzazione del linguaggio (fine del burocratese). 6. Maggior coinvolgimento degli enti territoriali nel processo di integrazione europea; (concreto utilizzo dei fondi europei con aiuto agli enti di piccole dimensioni per l’iter procedurale). 7. Valutazione della pubblica amministrazione e quindi premialità della dirigenza e della burocrazia in generale agganciata a strumenti di macro-economia. 8. Diritto dell’Utente (customer satisfaction, clima organizzativo, time work, leadership, etc… e collegamento delle percentuali fisse a parametri macroeconomici). 9. Nuova sussidiarietà orizzontale e verticale (con particolare attenzione e riconsiderazione istituzionale dell’associazionismo). 10. Eliminazione enti inutili (esistono doppioni che andrebbero eliminati ma con attenzione alla redistribuzione delle competenze fra enti). Come intervenire? Vorrei tracciare un percorso ideale partendo anzitutto dall’interno della p.a. cioè su come intrecciare il fondamentale rapporto tra gestione e amministrazione. Sul piano teorico questo passaggio è stato teorizzato da tutti gli studiosi di scienza dell’amministrazione. Già negli USA il Presidente Americano Woodrow Wislon (1856-1924) è intervenuto autorevolmente in tale proposito, affermando, infatti, che l’Amministrazione deve rimanere al di fuori della sfera Politica: “Le domande dell’amministrazione non sono le domande della politica…”. I politici sono incaricati di fissare

Quinto appuntamento della rassegna to di personale nei miei scritti”. Visentin, oltre a ricordare la presenza della Bonvento al corso di scrittura, ne ha lodato le doti artistiche, così come Roberta Fava, che ha spiegato il significato nascosto degli scritti di Romana. Tanti gli applausi spontanei nati al termine di ogni lettura, a conferma delle intense emozioni che la scrittrice rodigina ha saputo raccontare con la sua penna delicata. Mercoledì 14 maggio alle ore 16.30, sempre alla biblioteca ‘A. Carlizzi’ in via Corridoni, 40, nuovo appuntamento con “La ninna

nomia reale dove l’azienda privata paga la produttività in base ai risultati economici conseguiti. Nella pubblica amministrazione bisognerà pensare dunque ad altri parametri, oltre agli obiettivi che la pubblica amministrazione assegna ai suoi dirigenti occorrerà individuare obiettivi per la pubblica amministrazione medesima. Servirà poi fare molta attenzione al conferimento degli incarichi. Si tratta di una fase delicata che va ponderata . Ricordo questo perché, dopo l’euforia tutto il pubblico è brutto e il privato è bello, mi sembra si siano messi nel cassetto anche aspetti di funzionalità che il processo normativo ha posto in essere. Tutti i punti, del succitato decalogo, meriterebbero un’attenta e appropriata analisi. Non è lo scopo del mio contributo, che rimane quello di favorire un processo il più possibile adeguato e semplificato. Non cito, infatti, la necessità di intervenire su fonti normative già collaudate (si pensi alla legge 241/90). Le leggi esistono e direi anche molteplici, ed è fisiologico intervenire con modifiche, comunque queste sono pur sempre solo strumenti. Ciò che occorre cambiare è la cultura e il modo di intendere la pubblica amministrazione. Il tutto non può prescindere dalla partecipazione dal basso (solidarietà verticale) ma per fare questo è necessario che la democrazia sia uno strumento facile e comprensibile a tutti. Su questi temi si giocherà il futuro di una pubblica amministrazione efficace ed efficiente che contribuirà a portare il nostro paese sulla scia dello sviluppo integrale e globale a favore dei cittadini. Giovanni Dainese

Il decalogo della buona amministrazione

Romana Bonvento racconte le sue ‘Emozioni e Parole’

In una biblioteca ‘Carlizzi’ riempita in ogni ordine di posto, l’associazione culturale ‘Renzo Barbujani’ ha accolto Romana Bonvento, che ha presentato la sua ultima opera ‘Emozioni e Parole’, un’intensa raccolta di poesie. Presentata da Giuliano Visentin e Roberta Fava, responsabili del laboratorio di scrittura creativa per la Barbujani, la scrittrice Bonvento ha letto ai presenti diverse poesie tratte dalla sua pubblicazione, spaziando tra temi quali amore, racconti di vita, dialoghi con la propria anima. “Ho sempre scritto ciò che mi diceva il cuore – così Romana, nel presentare le sue poesie – e solo in un secondo tempo diverse persone mi hanno fatto capire che c’era mol-

la Settimana 19

rubriche

domenica 18 maggio 2014

nanna del Fuhrer” – musica e cultura nel Terzo Reich - di Francesco Toso presentata da Natalia Periotto e Giuliano Visentin. Per tutti gli incontri in programma, l’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

gli obiettivi per i dirigenti e non dovrebbero interferire con la loro attività. Continuando nel mio ideale percorso, ho notato, poi, che la chiarezza dei ruoli è sempre portatrice di “produttività” e di serenità. La responsabilità deve essere chiara e costituire la nuova immagine su cui si deve stampare la carta d’identità dell’operatore pubblico (sia esso amministratore che dirigente o semplice dipendente). Un ulteriore conseguente aspetto è poi il rapporto con il cittadino. Una volta chiarito il ruolo dell’operatore interno, il cittadino sa con chi rapportarsi e magari confrontarsi. Si tratta di una partecipazione sussidiaria unica, ma non utopistica, e va ricondotta alle scelte che comunque vanno fatte dall’organo preposto sia locale sia centrale. In quest’ambito, importante è anche il linguaggio e la trasparenza. Pertanto analisi e sintesi delle proposte vanno fatte con strumenti chiari e leggibili. Si pensi quanto importante sia rendere accessibile a tutti la lettura di uno strumento urbanistico o di un bilancio ma anche di una semplice delibera. Questo è un esempio di partecipazione dal basso (che va nella logica della Costituzione e in particolare del titolo V). Il processo di informatizzazione, andrebbe rivisto; strumenti e metodi in atto, attraverso procedure di software, spesso complicano e comunque non agevolano l’operatore ma soprattutto non sempre comunicano con l’utente. A volte si tratta di trasposizione del cartaceo nei programmi e questo va nella dire-

zione opposta alla semplificazione. Mi sovviene la vecchia raccomandata consegnata all’ufficio postale sempre efficace. Oggi se si sbaglia qualche inserimento di dati si rischia di essere esclusi, per esempio, da qualche concorso. In ogni caso dal processo informatico non si può prescindere ma va ordinato e semplificato. Fondamentale è poi il rapporto trasversale con gli enti sovraordinati e/o comunque diversi e superiori per competenze e finanziamenti. Alludo all’intreccio, a volte si tratta di una vera e propria giungla, tra enti locali, Regioni, Stato ed Europa. Non si può trascurare, a riguardo, il rapporto di parità oltre che di “differenziazione, sussidiarietà, e adeguatezza “ (art 118 Costituzione sul quale andrebbe inserita anche la parità fra enti). Per attuare questo sarebbe, per esempio, utile che gli Statuti dei comuni, nell’ambito del nuovo titolo V che si andrà a modificare, avessero “forza di legge” nel rispetto della gerarchia delle fonti e di materia. Per quanto attiene al delicato aspetto della valutazione della burocrazia, soprattutto in questa fase di crisi, è imprescindibile agganciarsi anche a criteri macroeconomici, poiché la pubblica amministrazione. non produce reddito. Inoltre, prima di valutare il dirigente, sarebbe equo valutare l’ente. Ovviamente se l’ente è inutile va soppresso. (Non mi dilungo sul tema, anche se sappiamo tutti che esistono enti che potrebbero essere ridimensionati e magari soppressi). Una piccola trasposizione dall’eco-

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

Alla scoperta delle piccole Dolomiti Lucane… volando “Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo perché è là che siete stati ed è là che vorrete tornare”. É questa una delle più famose citazioni di Leonardo da Vinci e come dargli torto? Se anche voi avete voglia di “spiccare il volo”, il posto giusto sono le Piccole Dolomiti Lucane, costoni rocciosi erosi dagli agenti atmosferici, dai nomi fantasiosi come l’aquila reale, l’incudine, la grande madre, la civetta. Con l’avvicinarsi dell’estate, “apre i battenti” il Volo dell’Angelo, in Basilicata. Appesi ad un filo, protetti da un’imbracatura e in tutta sicurezza, si è “lanciati” a forte velocità, lungo un carrello, che scorre lungo un cavo d’acciaio collegato alle due estremità opposte dei due borghi più belli di Italia Castelmezzano e Pietrapertosa. Il primo è stato, di recente, inserito da Lonely Planet Italia tra i “panorami top”: il paese definito anche “città-natura” - è adagiato ad una parete di guglie e picchi. La leggenda vuole che il primo nucleo urbano sia stato fondato da Paolino, un pastore deciso a nascondersi tra le montagne per sfuggire alle frequenti incursioni saracene. La radice latina del nome, “Castrum”, ne indica proprio un luogo fortificato. Si scopre poi che la storia è legata ai Cavalieri Templari: tracce della loro presenza si riscontrano nella toponomastica delle strade e nello stesso stemma comunale che riproduce il sigillo dell’ordine del Tempio (due cavalieri, di cui uno moro, su un unico cavallo alla volta della prima Crociata. Pietrapertosa (il nome deriva da una roccia forata, detta in dialetto “pertusa”) si caratterizza, invece per il suo quartiere arabo, detto “Arabata”, un susseguirsi di piccole case addossate alla parete rocciosa nella parte più elevata del paese. Furono i Saraceni a stabilirsi qui per primi, intorno all’anno Mille, costruendo nella parte alta del paese una fortificazione, poi ampliata dai Normanni. Ancora visibili i resti del torrione e una scalinata che conduce ad un belvedere su tutta la Valle del Basento. Il “volo dell’angelo” è uno straordinario “viaggio” per sfiorare le nubi, sognare ad occhi aperti e guardare il mondo e la natura circostante dall’alto in basso, proprio come “gli angeli”. Un modo sorprendente per sen-

tirsi come uccelli, emulando il falco pellegrino o il nibbio reale che da queste parti sono di casa. Si tratta dell’unico impianto italiano a moto inerziale e il più grande di Europa. Due le stazioni di “partenza e arrivo”, posizionate a diversa altitudine, rispettivamente di 118 e 130 metri. La prima, detta di San Martino, parte da Pietrapertosa (la stazione di lancio è quasi nel cuore del paese, a metà della scalinata che porta al castello arabo-normanno e la quota di partenza supera i 1000 metri) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 metri e raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h. La linea Paschiere, invece, permette di lanciarsi da Castelmezzano (il punto di partenza si raggiunge con una camminata di 20 minuti, in un ambiente selvaggio e incontaminato; quota di partenza 1019 metri) e arriva a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 metri), su una distanza di 1452 metri! Si può volare da soli (gli avventurosi devono avere almeno 16 anni) per sentirsi come Icaro, realizzare una piccola follia o ricaricarsi con una bella dose di adrenalina (uniche precauzioni: pesare dai 35 ai 130 chilogrammi e non soffrire di cuore). I più romantici possono volare in coppia, in parallelo perfettamente allineati, così da potersi guardare negli occhi, scambiarsi un bacio e, perché no, dichiararsi promesse di eternità, il cui eco si confonde con un leggero venticello. Per i bambini che si librano in aria insieme a mamma o papà l’età minima consentita è di 12 anni. Info:www.volodellangelo.com


20 la Settimana

domenica 18 maggio 2014

messaggio redazionale

Veneto

a misura di famiglia Conciliazione con i tempi del lavoro, asili nido, “bonus”: così la Regione supporta le famiglie venete

Audit Famiglia&Lavoro per aiutare le aziende nella conciliazione familiare Prima in Italia (preceduta solo dalla Provincia autonoma di Bolzano), la Regione del Veneto nel 2011 ha stipulato con la Fondazione di Francoforte Berufundfamilie GmbH un contratto di licenza d’uso del marchio europeo Audit Famiglia&lavoro. L’audit famigliaelavoro, da una parte valuta le politiche di conciliazione già presenti in azienda, dall’altra propone modalità innovative di applicazione, anche mediante incentivi e servizi aggiuntivi. La finalità dell’iniziativa promossa dall’assessorato ai Servizi sociali è di promuovere e diffondere una nuova cultura nel mondo del lavoro. Nel corso dell’Audit vengono analizzate e documentate in modo sistematico le misure a favore della conciliabilità famiglia lavoro già presenti nell’impresa e alla luce del catalogo dei criteri sono individuati gli strumenti, le misure e i programmi possibili per un miglioramento ed un incremento di queste misure. Il catalogo dei criteri comprende i seguenti ambiti di analisi: 1. orario di lavoro; 2. processi e organizzazione del lavoro; 3. luogo di lavoro; 4. informazione e comunicazione; 5. competenza dirigenziale; 6. sviluppo del personale; 7. componenti della retribuzione e fringe benefits; 8. servizi per la famiglia.

U

na regione “a misura di famiglia”, dove politiche, servizi, alleanze pubblico-privato sono finalizzati al sostegno della famiglia nel suo ruolo sociale, educativo ed economico. E’ l’obiettivo dell’assessorato ai Servizi Sociali della Regione del Veneto, mediante una politica integrata che intende promuovere il soggetto famiglia nelle sue

molteplici articolazioni e potenzialità. nazionale nel campo dei servizi alla prima inConciliazione famiglia-lavoro, asili nido, con- fanzia. tributi ad hoc, anche mediante percorsi inno- Nella fascia d’età 3-6 anni grande rilievo viene vativi, sono alcuni dei filoni tracciati in questo assunto dal servizio offerto dalle scuole paricontesto, nell’ambito tarie, dal momento di una valorizzazione che due bambini su tre Triplicati in dieci anni delle diverse funzioni in Veneto frequentano i posti negli asili nido, che oggi che la famiglia asuna scuola dell’infansolve nella società. sono 28 mila: il Veneto è tra zia paritaria: l’alleanza La famiglia al centro, le prime regioni per percentuale pubblico-privato trova supportata e agevoqui una delle sue di posti disponibili rispetto lata anche nella sfera espressioni più conalle domande lavorativa, mediante crete. il progetto Audit FaA sostegno della famimiglia e Lavoro: il progetto, avviato nel 2011 glia non solo servizi, ma anche un supporto (vedi box), prevede interventi nell’orario di la- economico laddove si renda necessario. In parvoro e nell’organizzazione, favorendo e age- ticolare l’assessorato ai Servizi Sociali ha istivolando quelle aziende che adottano modalità tuito un fondo per le famiglie con quattro o di conciliazione. più figli o con parti trigemellari. Il primo anno, Fondamentale, in questo senso, l’ausilio degli nel 2011, il fondo ammontava a un milione di asili nido il cui numero di posti disponibili è euro ed erano arrivate 3883 richieste, di cui triplicato dal 2000 al 2012: erano infatti 8813 erano state soddisfatte 1355, mentre già e oggi sono saliti a 28053. Un dato che somma l’anno successivo (passando il fondo a 2,5 miasili nido tradizionali (12.326 posti), nidi inte- lioni) le famiglie che hanno beneficiato del grati (7602 posti), centri infanzia (3673 posti), bonus sono salite a 3856 su 4803 domande. micronidi (4375 posti) nidi aziendali (575 Oggi il bonus viene così ripartito: 900 euro per posti). Il dato, confrontato con il numero dei famiglie con parti trigemellari, mentre per le bambini da 0-2 anni, comporta una copertura famiglie con quattro o più figli vengono destidel 19,6%, con punte sopra la media regionale nati 125 euro per figlio. Nel 2013 è stato inoltre nelle province di Padova, Rovigo e Verona. E’ istituito un fondo per la concessione di prestiti una percentuale di copertura che pone la Re- a favore di famiglie, con figli, in condizione di gione del Veneto tra le prime posizioni a livello disagio economico a seguito di separazione.


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