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14 la Settimana

missioni

Villa Concordia di Teolo

Cristiani, santi di periferia. OK! Mini-campo invernale dei ragazzi missionari

Alle 9.30 di venerdì 1 novembre l’ambiente tranquillo e silenzioso di Villa Concordia è tornato a riempirsi delle voci di noi ragazzi, che dopo l’esperienza dei campi estivi missionari abbiamo deciso con entusiasmo di prendere parte anche a questo piccolo campo invernale, realizzato nel fine settimana tra il 1 e 2 novembre approfittando della pausa scolastica. Insieme a noi “veterani” di Teolo, hanno preso parte al campo anche altri amici curiosi di provare quest’esperienza. Eravamo una ventina di ragazzi e ragazze tra i dodici e i quindici anni, guidati da cinque animatori: Francesco, Riccardo, Filippo, Valentina, Annamaria e ovviamente le sorelle missionarie. Al mattino, dopo essere arrivati, siamo andati a messa in paese dato che era il giorno dei santi. Successivamente, abbiamo pranzato, ed il clima era già di festa e allegria, grazie anche alla bellissima e calda giornata di sole che aveva messo tutti di buon umore. Dopo aver mangiato, ci siamo recati in cappella per un momento di riflessione sulle beatitudini e sui santi, per conoscere meglio questi famosi personaggi molto importanti nella nostra cultura religiosa. Successivamente ci hanno distribuito dei fiammiferi: dovevamo accenderli e raccontare la nostra esperienza ai campi missionari finché la fiamma non si spegneva. Giulia missionaria e le altre sorelle poi ci hanno ricordato di come sia importante ogni tanto “staccarci” dai cellulari e dalla vita frenetica di ogni giorno per prendersi un po’ di tempo, ascoltare gli altri, aiutarli e ascoltare noi stessi. Alla fine dell’attività siamo usciti tutti insieme a giocare a pallavolo, lasciando la cappella riecheggiante ancora delle nostre voci e dell’odore di fumo. Dopo un po’ di tè bollente, gli animatori ci hanno suddivisi in quattro squadre guidate da me, Serena, Michael e Kevin: siamo partiti alla ricerca degli enigmi sparpagliati per Villa Concordia, inseguiti dai pirati e da Mr.Gibbs (successivamente soprannominato Mr. Fox per il berretto a forma di volpe). Un gioco divertente ed una sfida all’ultimo sangue, di cui ricorderò sempre le corse su e giù per il parco con la torcia in mano. La serata si è conclusa con una cena conviviale e dei giochi nella sala attigua alla cappella: la tombola dei santi, e infine il gioco della cipolla, molto temuto da noi ragazzi per le sue penitenze imbarazzanti ed esilaranti. Dopo una preghiera, siamo andati a dormire senza smettere di ride-

re in compagnia. L’entusiasmo della serata si è protratto anche durante la notte (ne è testimone la povera Giulia missionaria!) e qualche inconveniente tecnico: so di parlare per tutti quando dico che abbiamo trascorso una notte sì movimentata, ma anche allegra e piacevole. Al mattino, la sala da pranzo di Villa Concordia si è subito riempita del profumo del tè, dei biscotti e della cioccolata, per caricarsi un po’ ed eliminare i postumi della nottata. Dopo colazione ci siamo recati in cappella per ricordare con la preghiera i nostri defunti, in onore della giornata dei morti. Abbiamo cominciato le attività leggendo una lettera di S.Paolo e discutendo con gli altri su quello che ci aveva colpito di più delle sue parole: abbiamo realizzato che chi è in Cristo Gesù non deve temere la morte, facendoci riflettere sullo spirito che ci libera dal male e dai peccati. A turno ognuno di noi ha scritto quello che più l’aveva colpito dalle parole di S.Paolo e l’ha letto agli altri, componendo poi un cartellone. Successivamente, abbiamo visto un film: racconta la storia di Lorenzo, un ragazzo emarginato dagli altri con un difficile rapporto con la famiglia e la sorellastra, Olivia: quest’ultima è tossicodipendente e senza una casa, così va ad abitare in cantina con Lorenzo che si è rinchiuso lì per non andare in settimana bianca. Col tempo i due fratelli imparano a sopportarsi a vicenda e al termine della settimana escono dalla cantina insieme, più uniti

Famiglia Missionaria della Redenzione

Appuntamenti Incontro di evangelizzazione

Sabato 16 novembre 2013 (dalle ore17,30 alle 19,30) “PARROCCHIA: casa per pochi o per tutti?”, Relazione di Don Antonio Chiereghin, Parroco nella Parrocchia “Buon Pastore” di Sottomarina di Chioggia (VE) e Docente di Pastorale I nella SFT della diocesi di Adria-Rovigo. Lavoro di gruppo… Lavoro di gruppo - confronto di atteggiamenti e scelte di fronte alle diverse situazioni di vita. Ore 19.30 S. Messa e cena di fraternità (dare l’adesione)

Ragazzi e genitori dei campi (10-12 anni) Il 24 novembre 2013 dalle ore 15.30 alle 18.00 incontro dei ragazzi e genitori dei campi. Tutti gli incontri avranno luogo presso Casa “Regina delle Missioni” di Via A. Mario n. 36 – a Rovigo – tel. 042523806.

di prima. Dopo il pranzo ci siamo nuovamente suddivisi in gruppi, ognuno guidato da un diverso animatore, per riflettere insieme sulla visione del film. Ne sono uscite emozioni contrastanti: sia la felicità per il fatto che i due fratelli sono riusciti a chiarirsi, sia un po’ di paura nel momento in cui Olivia entrava in astinenza dalla droga o quando Lorenzo si isolava dagli altri compagni. Allo stesso tempo il film è stato un invito per noi a non assumere sostanze, perché, come diceva Olivia, “quando

ti droghi sei indifferente, e non provi più emozioni”. Al termine di questo, dopo l’ultima sfida a pallavolo e l’ultima merenda tutti insieme, Riccardo ci ha insegnato un balletto divertente e infine ci siamo suddivisi in squadre per l’ultimo gioco. Purtroppo, è giunto il momento dei saluti, arrivato troppo in fretta per i nostri gusti. In tutta velocità le valigie erano pronte ed alle cinque e mezza, dopo esserci salutati, noi ragazzi eravamo già in viaggio verso casa. È stata un’esperienza bellissima, in questi due giorni sono regnate la gioia, la condivisione e anche il divertimento: nessuno voleva più tornare a casa, tanto che noi ragazzi abbiamo supplicato gli animatori di allungare la durata dei campi missionari. Questo campo è stato per me una piccola pausa dalla vita quotidiana, un’occasione per conoscere nuove persone ma soprattutto per divertirmi; perché se qualcuno mi chiede a cosa associo la parola “Teolo” io rispondo subito: a divertimento sfrenato! Che dire ancora? Questo mini-campo mi ha fatto venire ancora più voglia che sia luglio per ritornare nuovamente a Villa Concordia, sempre in un clima familiare in cui c’è armonia tra divertimento e preghiera. Infine, vorrei ringraziare gli animatori e le missionarie per tutti i giochi e le attività interessanti che ci propongono, sempre nuove ogni giorno, e per la pazienza che riservano nei confronti di noi ragazzi (ce ne vuole davvero tanta…) Betta

Padre Puttinato da Khartoum

Messaggio per il Natale 2013

Carissimi, Come il Papa anche il Papino (così mi chiamano qui a Khartoum storpiando il mio nome Beppino) spedisce i suoi messaggi settimane prima di una celebrazione. Quindi questo è il mio messaggio di Natale 2013. Lo spionaggio dei governi non dovrebbe crearci problemi se – come ci ha fatto capire Papa Francesco – il nostro interesse è il Regno di Dio, che sicuramente cresce in tutto il mondo, anche in Sudan. La televisione e la radio vi informano sufficientemente – penso – sulla situazione socio-politica in questo Paese. La Chiesa qui, in seguito alla separazione del Sud, è ridotta numericamente ai minimi termini, ma è viva e vivace. Al Collegio Comboni, alla domenica, ci sono quattro Messe, due in arabo e due in inglese. Due cori, uno in inglese e uno in arabo, nonostante la mia omelia di 5-7 minuti, portano le celebrazioni a un’ora e un quarto, e con altri celebranti anche ad un’ora e mezza. E ciascun coro è presente a due Messe! Gli studenti del Collegio, l’anno scorso, dopo la separazione del Sud, non sono diminuiti, e quest’anno i nuovi iscritti sono più numerosi dell’anno scorso. Purtroppo aumenta anche il numero di quelli che non possono pagare le rette complete. La mia salute di ottantenne rimane buona, ma il mio successore designato è quasi pronto a prendere il mio posto (ha bisogno di un’altro anno per completare i suoi studi). Il 2013 è stato un po’ difficile per noi, probabilmente anche per voi. Speriamo e auguriamoci che il 2014 sia migliore. Buon Natale. Suppongo che gradiate alcuni dettagli sul Collegio, al quale limito la mia presenza e la mia attività, dati i miei ottant’anni compiuti. Le periferie, alle quali Papa Francesco ci manda, vengono qui, al mio ufficio, che è aperto a tutti. PROGRAMMI: 1. Scienze del computer; 2. Educazione e Studi Religiosi, per la formazione di maestri di religione cristiana; 3. Contabilità; 4. Amministrazione finanziaria; 5. Lingua e Letteratura inglese; 6. Corsi brevi di lingua inglese, di italiano, di spagnolo, di arabo, e delle prime conoscenze del computer. STUDENTI a livello universitario: Laureati, dal 2005 a novembre 2013: 479; Nel mezzo degli studi: 379; Matricole: 271. Totale dei frequentanti: 650. Sudanesi: 55% - Sud Sudanesi: 20% - Non Sudanesi: 25%. Ragazze: 35% - Giovanotti; 65%. Cristiani: 60% - Musulmani: 40%. Un caro saluto. Padre Beppe

domenica 17 novembre 2013

I nostri missionari ci scrivono da... Brasile, popoli diversi e una sola casa

Pur essendo il Brasile odierno un paese nato da un crogiuolo di razze: gli indigeni, gli africani e gli europei, esso non è esente dai problemi di integrazione tra popoli, culture e religioni. Il vasto fenomeno delle migrazioni costituisce, sempre più, una importante componente della crescente interdipendenza tra Stati e Nazioni e concorre, in modo stretto, a quella globalizzazione che ha aperto i mercati ma non le frontiere. Ha spezzato le barriere per la circolazione delle informazioni e dei capitali ma va a rilento nel definire regole certe per la circolazione delle persone. Le migrazioni, oggi, costituiscono il maggior movimento umano di tutti i tempi e coinvolgono ben 200 milioni di persone. In questi ultimi decenni il fenomeno si è fatto strutturale e costituisce un problema sempre più complesso dal punto di vista sociale, politico, culturale, economico e, per quanto riguarda le chiese, anche pastorale. Il documento dei Vescovi dell’America Latina, riuniti nella città di Aparecida, in Brasile, nel maggio 2007, entra nella realtà con queste parole: “milioni di persone migrano dentro e fuori i rispettivi paesi; le cause sono le più diverse e sono legate alla situazione economica, alle varie forme di violenza, alla povertà e alla mancanza di opportunità per lo sviluppo professionale”. Quanti migranti hanno sofferto a causa della violenza, dell’abbandono e dello sfruttamento? Quanti non hanno vissuto sensazioni di paura, solitudine, insicurezza, emarginazione e discriminazioni di ogni genere? Quanti non sono stati vittime di propagande ingannevoli, sfruttamento nel lavoro e violenza sessuale? Non lontano dalla nostra parrocchia possiamo accompagnare la triste realtà delle lavoratrici e lavoratori che si recano alle piantagioni di caffé, cotone o canna da zucchero per lavori stagionali. Nonostante cominci a muoversi qualcosa dal punto di vista della giustizia del lavoro, ci sono ancora denunce di situazioni pesanti che colpiscono soprattutto le donne e i minori. Molti dei nostri giovani, costretti a recarsi nelle metropoli per mancanza di lavoro nelle nostre parrocchie, subiscono ogni tipo di umiliazione e sono preda facile di gruppi organizzati di banditi o di trafficanti di droga. Ho già visto mamme disperate recarsi a visitare figli in prigione a San Paolo del Brasile e altre che sono andate a prendere i corpi dei loro figli, uccisi dalla violenza, per seppellirli vicino a casa. Quante famiglie che si sono dovute dividere a causa del lavoro si sono ritrovate in pochi anni disintegrate per mancanza di appoggio! Altri migranti, fuggendo dalle guerre, lasciano tutto e sono costrette a vivere in condizioni disperate e indegne. Non dimentichiamo i migranti che fuggono dai disastri naturali (siccità, terremoti, alluvioni e altri) e quelli che sono stati spostati dalle loro case e dai loro villaggi a causa delle grandi opere, come le enormi dighe idroelettriche. Senza parlare delle sofferenze dei popoli indigeni che vengono allontanati, in varia forma, dalle terre e foreste dove abitavano da secoli. Lo stesso documento dei Vescovi, redatto ad Aparecida, aggiunge: “La situazione precaria di tanti migranti, dovrebbe provocare la solidarietà di tutti. Al contrario essa provoca paura e timore in molti che considerano i migranti come un peso, come una minaccia”. Papa Francesco ha avuto parole chiare sull’argomento. La vera pace sarà edificata solo sulla giustizia. Don Gabriele


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