Cavarzere giu2018 n86

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Salute

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Il cibo e il corpo: un dialogo importante per curare i disturbi del comportamento alimentare E

’ stimato che in Italia ben 3 milioni e 200 mila persone soffrano di questa malattia, ogni anno si verificano 8 mila nuovi casi, il 10% dei pazienti è di età inferiore ai 16 anni e il 10% sono di sesso maschile. Sono questi alcuni dati emersi durante un seminario, che si è svolto a palazzo Ferro Fini, dal titolo ‘Il cibo e il corpo: dialogo fra una psicoterapeuta e un sociologo sui disturbi del comportamento alimentare’. I disturbi dell’alimentazione sono caratterizzati da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile, in percentuale sempre più preoccupante su tutto il territorio nazionale e anche in Veneto. I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica. I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Per la persona che soffre di una disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. “Nella fascia di età ricompresa tra i 14 e i 24 anni, ricorda Loredana Borgato, Presidente dell’Associazione

‘Ali di Vita’ - le patologie dell’alimentazione sono la prima causa di morte, dopo gli incidenti stradali, e questo dato ci deve far riflettere. Ci troviamo quindi di fronte a una vera emergenza sociale che sconvolge le famiglie e che spesso costringe uno dei genitori ad abbandonare il lavoro per assistere il figlio, ingenerando al contempo enormi sensi di colpa per non aver compreso prima il malessere del giovane. E’ fondamentale investire nella formazione dei medici di base, spesso impreparati di fronte a queste nuove patologie, in quanto è decisiva una tempestiva diagnosi e una cura precoce”. Michela Pepe, Psicologa clinica e Psicoterapeuta, ha spiegato “i meccanismi che ingenerano i disturbi alimentari e le cause dell’anoressia e della bulimia, i mezzi naturali di autodifesa del corpo nel ciclo vitale dell’alimentazione, in primis il rallentamento del metabolismo. Sono gravi anche gli effetti psicologici sulle persone colpite, come la distorsione della propria immagine corporea e l’abbassamento del tono umorale. Noi psicoterapeuti, psicologi e medici di base, abbiamo una grande responsabilità civile e deontologica nell’approcciarci e nel curare i pazienti affetti dalle patologie dell’alimentazione, di cui dobbiamo essere ben consci. Per fare prevenzione occorre innanzitutto conoscere bene il problema, quindi essere curiosi e sapere ascoltare chi ci troviamo di fronte e chiede il nostro aiuto. E’ fondamentale, oltre alla prevenzione, portare avanti anche

Epatite C, l’aiuto del web

urare sempre meglio è la stella polare della sanità veneta e, per farlo, bisogna usare tutte le possibili armi. Il web è in questo senso una nuova occasione che ci viene fornita dal progresso. Come sempre, questa prima esperienza nazionale attuata con la piattaforma informatica Navigatore 2 la mettiamo a disposizione di chiunque ritenga di volerla replicare. Non siamo gelosi dei nostri successi, ne siamo semplicemente orgogliosi”. Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto commenta la principale novità emersa dal Convegno dell’iniziativa itinerante nazionale denominata “Motore Sanità”, tenutosi a Vicenza: la Regione Veneto è la prima in Italia che ha strutturato un programma di eliminazione dell’ Epatite C che intende ridimensionare in maniera importante l’epidemiologia della malattia (del numero dei soggetti infetti) e delle conseguenze cliniche e, per farlo, ha

strutturato la piattaforma informatica online “Navigatore 2”, una rete web di integrazione ‘territorio’-ospedale per la presa in carico del soggetto Hcv positivo nei diversi setting epidemiologici. La piattaforma online ha collegato tra di loro i centri specialistici che trattavano soggetti con malattia di fegato, i Ser.D e le carceri. Sono stati così sviluppati dal Gruppo di Lavoro vari algoritmi di presa in carico dei soggetti Hcv positivi, nei diversi setting epidemiologici. Regione e Aziende Sanitarie monitorano costantemente le informazioni contenute nel registro Navigatore e si adoperano per evitare ritardi ingiustificati dei trattamenti. “Già novemila pazienti trattati – fa notare il Governatore – sono la dimostrazione del successo di un’iniziativa originale con la quale sono state messe a frutto le conoscenze sviluppate dalla sanità veneta in anni di impegno sul fronte dell’informatica e dell’informatizzazione”.

seguire valori negativi e di assorbire messaggi fuorvianti. Proprio le famiglie, la scuola e la comunità devono saper reagire e vigilare con più attenzione. Il pericolo è che la nostra società sia sempre più ossessionata non più, come in passato, dalla salvezza dell’anima, bensì da quella del corpo, di cui abbiamo sviluppato un vero e proprio culto, a tal punto che ci infliggiamo da soli pene e sacrifici ingenti pur di corrispondere a effimeri ideali di bellezza e di estetica. Dobbiamo arginare il pericolo del cyber bullismo e del proliferare incontrollato nel web di siti proana e pro-mia, che caldeggiano il raggiungimento della perfezione attraverso la magrezza ossessiva, spingendo gli adolescenti a ridurre le calorie giornaliere ingerite fino allo zero, a vomitare tutto quello che mangiano. Su questi blog, le ragazze si fomentano e si motivano a vicenda per raggiungere un solo obbiettivo: morire. Dobbiamo assolutamente intervenire”.

Veneto secondo in Europa per le cure al cancro al seno L

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attività di informazione e di sensibilizzazione”. Per Filiberto Tartaglia, Sociologo ed esperto di comunicazione, “i vecchi e i nuovi Media possono influenzare negativamente i nostri adolescenti, che sono persone molto fragili, che stanno costruendo a fatica la loro identità. Parto dal mito di Ulisse e delle Sirene per descrivere una seduzione della conoscenza che caratterizza la nostra società. Tutti noi, in particolare gli adolescenti, abbiamo sete di conoscenza, ne siamo sedotti, vogliamo saperne sempre di più, su tutto. Il problema nasce quando, alle tradizionali agenzie di socializzazione, per i nostri ragazzi, da sempre rappresentate dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità locale, si affianca ora l’interferenza dei nuovi Media, in particolare i Social, che porta i giovani a essere sempre più disconnessi dalla realtà e connessi al web, di cui troppo spesso fanno un uso distorto e hanno un approccio superficiale, con rischi evidenti di omologazione sociale, di

a prestigiosa rivista scientifica internazionale “Lancet” ha collocato la sanità del Veneto al secondo posto in Europa, dopo la sola Finlandia, per la percentuale di esiti positivi di un cancro al seno, arrivata a essere superiore al 90%. La notizia è piovuta come elemento di soddisfazione per il presente e di speranza per il futuro, all’incontro annuale organizzato dalla delegazione di Conegliano della Lilt – Lega Italiana per la Lotta ai Tumori – incentrato quest’anno sul tema della prevenzione. Il Governatore ha prima di tutto ringraziato la presidente della Lilt di Conegliano Anna Iva Bin, il Sindaco di Godega, il Dg dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, i medici e senologi relatori, perché, ha detto, “non è facile trovare tante persone disposte a impiegare il loro tempo per incontrarsi a discutere di temi come questi in una domenica d’estate”. Il Presidente della Regione ha anche portato una buona notizia: “tra pochissimo – ha annunciato – approveremo in Giunta regionale la delibera con cui l’età di ingresso delle donne nello screening mammografico scenderà da 50 a 45 anni, allargando così in modo significativo il numero delle donne che potranno ricevere la prevenzione gratuita. “In Veneto – ha tenuto a sottolineare – nell’ultimo anno sono stati erogati 70 mila screening, ma abbiamo raggiunto livelli unici in Italia e in Europa anche per le cure

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e la loro organizzazione, basata sulle ‘breast unit’ ospedaliere che si prendono completamente in carico la donna, provvedendo anche alla definizione e alla prenotazione delle prestazioni necessarie, dalla prima diagnosi, attraverso l’assistenza psicologica, specialistica, senologica, radiologica, oncologica e chirurgica, fino ai follow up e all’auspicata guarigione. In Italia non esiste nulla di simile. Ma non basta – ha concluso

il Governatore – perché il livello di attenzione è arrivato anche a prevedere la fornitura di caschetti di capelli per le pazienti in chemioterapia e l’esecuzione di tatuaggi per celare al massimo gli eventuali segni lasciati dalla chirurgia. Si chiama umanizzazione. Un messaggio a tutte le donne: combattiamo assieme un male che possiamo battere, non siete sole un minuto, la sanità veneta vi accompagna passo dopo passo”.


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