La Piazza di Adria - 2012giu n80

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14 Adria - vita in città Terremoto Il Polesine si scopre zona sismica

Dopo la paura si pensa alla ricostruzione

Crollati gli edifici di culto ma anche case a capannoni. Due milioni e mezzo di euro per ripartire

di Fortunato Marinata

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l territorio prova a tornare alla normalità dopo la serie di scosse di terremoto che dal 20 di maggio ai primi giorni di giugno hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Questo terremoto, infatti, anche se verrà archiviato come “dell’Emilia” ha toccato in profondità anche il Polesine, tanto che il consiglio dei ministri non ha tergiversato un attimo nell’estendere anche alla provincia di Rovigo lo “stato di emergenza”. I comuni più colpiti, ovviamente sono stati quelli sul confine: Ficarolo, Castelnuovo Bariano, Salara, Castelmassa, con diversi abitazioni danneggiate, capannoni atterrati, aziende ferme e un morto sul lavoro: Paolo Siclari, rimasto ucciso in un crollo nell’azienda in cui lavorava a Castelmassa. Ma una lista dei danni l’hanno stilata anche ad Adria, con crepe al teatro Sandro Pertini e alla stessa sede municipale, e in quasi tutti i paesie le cittadine con un pa-

trimonio architettonico storico un po’ trascu- in una piana alluvionale dove gli strati superrato. La prima casa sismica venne inventata ficiali del sottosuolo sono prevalente costituiti più o meno da queste parti, a Ferrara dopo da sabbie e argille portate dai fiumi ma ciò il terremoto del 1570, da Pirro Ligorio ma non significa sia completamente scevro da rimase un modello mai copiato e del resto qualsiasi pericolo. Per le case, infatti, le fonchi immaginava che damenta che poggiano il Polesine fosse una Le case con sulla sabbia potrebbero terra soggetta a som- le fondamenta essere la causa dei tanti movimenti tellurici? nella sabbia, danni riportati anche A memoria d’uomo le forse, la causa nel Polesine. In passaminacce sono sempre dei tanti crolli to del resto non è mai stata data la giusta imarrivate dall’acqua, mai dalla profondità della terra che qui, tra portanza alle caratteristiche del sottosuolo. l’altro, è sabbia. “Le scosse registrate – ha Per questo abbiamo suggerito alla Regione spiegato Roberto Cavazzana vicepresidente Veneto di inserire nel Pat (Piano di assetto dell’Ordine regionale dei Geologi – rientrano del territorio) come obbligatori gli studi di nei parametri indicati nelle mappe sismiche. micro zonizzazione sismica. Ciò permetterà Il Polesine è un’area a bassa intensità telluri- di individuare quali dovrebbero essere le ca, è classificato in fascia quattro solo alcuni caratteristiche degli edifici comune per comucomuni sono in fascia tre. Il Polesine si trova ne”. E sarà sempre la Regione del Veneto

Il crollo di un campanile in Emilia Romagna ad occuparsi della ricostruzione, rispetto a L’Aquila, infatti, non sono stati nominati super-commissari con super-poteri. A luglio il compito della Protezione civile sarà finito e toccherà al presidente Luca Zaia gestire i due miliardi e mezzo di euro (la cifra è ancora traballante) stanziati dal Governo. Ai sindaci dei Comuni, invece, il compito di vigilare sulla ricostruzione soprattutto dei capannoni e trovare le risorse per l’adeguamento agli standard di sicurezza, visto che non saranno finanziate direttamente dallo Stato. Per questo i sindaci polesani hanno chiesto agevolazioni di natura fiscale come: la possibilità di derogare rispetto agli obblighi imposti dal patto di stabilità, piuttosto che trattenere in-

teramente i proventi dell’Imu o la possibilità di scaricare una parte degli oneri sostenuti per la messa a norma e la manutenzione degli edifici. “Chi si trova con l’abitazione inagibile – ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, in occasione della sua visita in Polesine - è già prevista la sospensione dall’imposta fino a settembre, tranne che per le case di Rovigo”. Un intervento tempestivo invece è stato auspicato dal vicario del vescovo di Rovigo, monsignor Claudio Gatti, visto che la natura dei danni è soprattutto a carico degli edifici religiosi e fortunatamente il numero dei senza tetto è stato molto contenuto. L’incubo del L’Aquila volerà anche sulla testa dei polesani?

SISMA ADRIA DANNI MA ANCHE SOLIDARIETÀ

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l sisma dello scorso 20 maggio unito alla scossa sentita il 29 in due momenti e a quelle di assestamento che ormai accompagnano le giornate dei cittadini adriesi hanno sicuramente attirato l’attenzione su una problematica relativa al rispetto delle normative antisismiche ma anche promosso una spontanea generosità verso le popolazioni maggiormente colpite in terra emiliana. Un piano strategico congiunto tra volontariato e Protezione civile è stato subito elaborato a livello provinciale e, se il rischio terremoto non è assolutamente scemato, si riflette sui maggiori rischi del Polesine che fanno riferimento a problematiche idrauliche, che creerebbero un’emergenza dentro all’emergenza e che vanno quindi scongiurati. L’assessore Federico Simoni negli scorsi giorni è stato impegnato in numerosi sopralluoghi relativi agli edifici pubblici della città etrusca che hanno portato ad elaborare una scheda dettagliata di ognuno di essi creando così un quadro completo della situazione, sicuramente utile in caso di altre emergenze. Le forti scosse hanno colpito sopratutto gli edifici più antichi della città che però rivestono un ruolo fondamentale per la cittadinanza a partire da Palazzo Tassoni, sede del municipio, che presenta varie crepe e fessurazioni apparse in tutta la superficie in seguito alle scosse del 29 maggio. E’ da sottolineare che alcune fessure esistevano già prima del sisma ma la situazione si è aggravata nella zona della soffitta con nuove aperture sub diagonali nelle pareti di spina e con la rotazione delle pareti perimetrali spinte dalle falde del tetto. L’edificio per la sua importanza storica artistica è sottoposto a vincolo della Soprintendenza per

i Beni architettonici di Verona e i lavori di ripristino ammonteranno all’incirca a 450 mila euro. Il secondo edificio che ha subito strutturalmente le scosse del terremoto è il Teatro Comunale, anch’esso sottostante al vincolo della Soprintendenza, i cui danni si sono concentrati nella zona del palco, con lesioni alle colonne portanti, e nella zona sovrastante al paco, dove aveva sede la scuola di danza, dove sono notevolmente peggiorate le condizioni di alcune fessure preesistenti che spingono verso il distacco dal resto dell’edifico. Le fessure, già monitorate in precedenza, continueranno ad essere oggetto di attente osservazioni per preservare l’integr. struttura. Anche la zona dei camerini, che sovrasta i giardini pubblici Zen ha subito lesioni che si sono estese anche all’esterno danneggiando la muratura e la cornice di gronda. Per ripristinare in maniera totale l’edificio il budget ammonterebbe a 600 mila euro. L’ultimo edificio che ha subito danni rilevanti è stato l’Auditorium Pertini, ubicato presso la casa di riposo, nel quale si sono rilevate lesioni al paramento murario e alla pavimentazione sia interna che esterna nella zona perimetrale. Non essendo sottoposto ad alcun vincolo vista la sua recente costruzione (1994) per la sua riparazione e messa a norma sarebbero necessari 450 mila euro. Danni non da poco ma comunque contenuti se si pensa alla poca distanza che separa dall’Emilia e la zona del sisma che ha coinvolto anche una parte di Polesine. A queste cifre vanno poi a sommarsi i danni riscontrati dai privati e certificati dai rilevatori che ammontano a 250 mila euro per edifici e abitazioni e 20 mila per quanto riguarda il settore agricolo. Ma.Ce.


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