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ALESSANDRO ZANON

Canto Vagabondo

Navigatore solitario io sono a tracciar sconfinati improbabili orizzonti, dove spazio e tempo danzano la danza dell’incontro. Da mare ad altro mare, da terra ad altre terre vaga il mio canto struggente, malinconico sino a raggiungere rive sconosciute e sinergie diverse, ignoti idiomi, lingue codificate ora nel mio eterno canto vagabondo…

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RIFLESSI SULL’ACQUA

... E vidi infine il mare Fluttuante mistero di ombra e luce indescrivibile attimo di silenzio e suono, tra toni sfumati di azzurro e turchese.

… E contemplai il mare: mai luogo più dolce e incantato fu scelto dai Numi per essere culla

… E amai il mare Che odora di alghe e ricordi e che scorre, come di ognuno il sogno, e che passa e che porta lontano, oltre al fiordo …

E di quelle violette al balcone c’è solo un dolce eterno cullare tra il cielo e la terra tra il cielo ed il mare …