Legalità in comune

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FOTO: © Carlo Arace - www.carloarace.it

Premio Minazzi

ambientalista

dell’anno

2011

LegalitÀ in comune Ha portato la differenziata al 70% e reso balneabili le acque di un litorale fra i più inquinati d’Italia. Con Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici, i lettori premiano la Campania che guarda avanti di Marco Fratoddi

I

l premio Ambientalista dell’anno resta in Campania. Ad aggiudicarsi l’edizione 2011, infatti, è un sindaco coraggioso che evidentemente i nostri lettori hanno voluto sostenere insieme a tutta la comunità che lo accompagna nella battaglia per la legalità e per l’ambiente. Si chiama Vincenzo Cuomo, è il primo cittadino di Portici (Napoli) ed eredita lo “scettro” consegnato dodici mesi fa ad Antonio Diana, l’imprenditore casertano nel campo del recupero di materiali plastici. Una staffetta che ci sembra assai significativa visto che entrambi, Diana e Cuomo, raccontano una regione che cerca il riscatto e che trova in queste due figure, una impegnata in campo industriale e l’altra

I voti primi cinque 1. Vincenzo Cuomo

561

2. Jacopo Fo

302

3. Matteo Ceruti

254

4. Margherita Fina

217

5. Enrico Cappanera

184

Fondatore della Libera università di Alcatraz Legale del movimento no-coke di Porto Tolle Musicista e attivista del comitato antinucleare Imprenditore nel campo delle rinnovabili

Totale voti pervenuti nelle istituzioni, altrettanti punti di riferimento. È il verdetto che arriva dalla “giuria popolare” che ha partecipato anche stavolta con passione alla nostra iniziativa esprimendo le proprie preferenze fra gli otto finalisti individuati a suo tempo dalla commissione preliminare presieduta da Alberto Fiorillo e composta da Giuseppe Onufrio, Tessa Gelisio, Toni Mira, Filippo Solibello e Vittorio Cogliati Dezza. Il distacco fra il vincitore e gli altri candidati è evidente: il sindaco Cuomo ha ricevuto quasi un terzo delle 1.776 schede giunte in redazione. Ma a seguire, con 302 voti, spicca l’ottimo piazzamento di una figura impegnata nella divulgazione della cultura ecologista, un antesignano di molti valori come

1776

Vincenzo Cuomo (Piano di Sorrento, Napoli, 1964) è stato eletto una prima volta sindaco di Portici nel 2004 e confermato due anni fa con quasi il 70% dei voti. Durante il suo mandato la differenziata è passata dal 19 al 67%. Le acque del litorale sono tornate balneabili dopo cinquant’anni. Inoltre, gli imprenditori che denunciano il pizzo non pagano le tasse e nello staff dell’amministrazione è stato recentemente assunto il fratello di una vittima della camorra. settembre 2009 / La nuova ecologia

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Premio Minazzi

ambientalista

dell’anno

2011

Il nostro segreto? Comunicare, collaborare e controllare

È la regola delle tre C che Vincenzo Cuomo applica nel suo comune. E i risultati a Portici si vedono. Non solo sul versante ambientale di Toni Mira

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La nuova ecologia / settembre 2009

«Q

uesto è un premio ai cittadini di Portici». Così Vincenzo Cuomo, sindaco della città campana commenta l’assegnazione del premio Ambientalista dell’anno. E spiega. «Sui rifiuti era stata fatta passare una sorta di separatismo antropologico. Invece oggi nella regione 170 comuni su 550 hanno superato il 60% di raccolta differenziata. E la Campania è la quinta regione italiana per percentuale. Tutto questo significa che ci sono cittadini che sanno essere istituzione e sanno scegliere i rappresentanti istituzionali che devono amministrare le loro comunità. Per questo dico che il premio è a loro». I fatti a Portici parlano da soli, con più del 60% di raccolta differenziata porta a porta. E si tratta di una città di 60mila abitanti, su appena 3 chilometri quadrati, una densità tra le più alte del mondo. Sindaco, come ci siete riusciti? Con la regola delle “tre C”: comunicazione, collaborazione e controllo. Così siamo riusciti ad avere la città sempre pulita e anche ad abbattere l’evasione della tassa sui rifiuti ad appena il 13%. Se riusciremo a risparmiare ancora sul servizio non ridurremo la tassa a tutti, non sarebbe giusto, ma aumenteremo le fasce di esenzione. Ci racconti come funziona il sistema. Abbiamo una grande “isola ecologica”, punto di arrivo della differenziata: 22 diverse tipologie di rifiuti, tutte separate in appositi contenitori. Il comune ha addirittura distribuito alle famiglie cinquemila tanichette da 5 litri per raccogliere gli oli di frittura. E i controlli come vanno? Sono severi. Solo chi è residente e ha pagato la tassa può scaricare nel centro di raccolta. Si controllano a campione i sacchetti ritirati a casa e, più in generale, il comportamento dei cittadini. Chi sgarra riceve oltre alla multa anche una lettera di rimprovero del sindaco. Ma chi fa il suo dovere ne riceve, invece, una di encomio. Come ha reagito la popolazione? C’è l’orgoglio di essere comunità, fare la differenziata e avere la città pulita. Hanno

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l’alimentazione a chilometro zero, la democrazia energetica e l’accoglienza nel segno del benessere, dell’incontro con la natura e della sobrietà. Vale a dire Jacopo Fo, scrittore, giornalista e animatore della Libera università di Alcatraz: un ecovillaggio incastonato nei boschi dell’Umbria dove l’efficienza è di casa (gli alloggi sono perfettamente coibentati, sono stati installati quattro pannelli fotovoltaici, si pratica la differenziata, si recupera persino l’acqua piovana) e la vacanza diventa un’opportunità per incontrare soprattutto se stessi. E che dire del terzo posto di Matteo Ceruti, l’avvocato degli ambientalisti che sostiene la difficile vertenza contro la riconversione a carbone della centrale Enel a Porto Tolle? A lui, che raccoglie oltre 250 preferenze, va il supporto del movimento no-coke che prosegue la propria battaglia nelle diverse località interessate dalle centrali inquinanti. Fra i primi cinque emergono inoltre Margherita Fina, l’attivista che si è spesa con impegno e creatività durante la campagna per i referendum della scorsa primavera, ed Enrico Cappanera: l’imprenditore marchigiano nel campo del fotovoltaico in rappresentanza dell’intero comparto della green economy tricolore. Ma il nostro ringraziamento per aver accettato di partecipare a questa iniziativa dal valore puramente simbolico va anche alla giornalista Cristina Gabetti, che racconta da Striscia la notizia le strategie antispreco, al naturalista valdostano Elio Riccarand che difende il Monte Bianco e alle “mamme vulcaniche” di Terzigno, sempre nel napoletano, in prima linea contro l’immondizia. L’auspicio è che siano in molti a seguire l’esempio di questi “ambientalisti come noi”, perché mai come in questo periodo, ci sembra, l’Italia non ha bisogno di eroi ma di persone comuni che s’impegnino come possono per l’interesse generale.

capito che è un dovere. E che le strade sono dei cittadini. Basta vedere la fila che si forma all’isola ecologica il venerdì e il sabato. Ma a Portici i buoni risultati non riguardano solo il rifiuti. Certo, quest’anno abbiamo raggiunto la balneabilità delle coste dopo 50 anni. Ci siamo riusciti recuperando tutti i canoni per la depurazione che poi abbiamo speso per il sistema fognario. Eliminando tutti gli scarichi abusivi. E allora ne vale la pena? Questa è la vera economia che decide di partire dall’ambiente come risorsa. Dunque si può fare? È vero che si può fare. Per questo è stato un errore non sciogliere le amministrazioni inadempienti. Se il governo fosse stato un governo vero avrebbe dovuto mandare a casa questi amministratori locali. Difesa dell’ambiente e anche della legalità. In che modo? Con gesti forti. Il comune si è costituito parte civile nei processi di camorra e sostiene gli imprenditori antiracket, anche con la sospensione delle tasse comunali a chi denuncia il pizzo. Inoltre abbiamo assunto un familiare di una vittima della camorra. Che reagisce. Cuomo non ne vorrebbe parlare ma negli ultimi due anni l’amministrazione comunale è stata bersagliata da attentati, intimidazioni, minacce e atti vandalici.


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