Un'estate da beagle

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speciale

Sono 2.639 i cani di Green Hill liberati a luglio dalla magistratura e assegnati ad altrettante famiglie da Lav e Legambiente. Siamo andati a trovarne alcuni…

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La nuova ecologia / ottobre 2012

di Adriana

O

Spera

ltre 12mila domande via e-mail soltanto nella casella di Legambiente nel giro di dieci giorni, telefoni che squillavano senza sosta, un’ondata di affetto da parte dei cittadini che ha letteralmente travolto il team dei volontari. Più la preoccupazione che qualcosa lassù, a Montechiari (Bs), durante le procedure di liberazione dei cani si bloccasse, magari per un cavillo individuato all’ultimo istante dai titolari dell’allevamento posto sotto sequestro. È stato un agosto impegnativo quello di Lav e Legambiente, le due associazioni incaricate dalla magistratura d’individuare le famiglie alle quali affidare i quattrozampe fuoriusciti da Green Hill. Complessivamente sono 2.639 gli esemplari che hanno trovato la via della libertà, comprese le circa 700 fattrici tenute in gab-


Le tappe Giugno 2005 n Alcuni studenti di Zagabria denunciano che all’interno dei laboratori universitari si utilizzano beagle provenienti da Green Hill: per testare un recettore per la calcificazione gli avrebbero fratturato le ossa. Marzo 2010 n Gli abitanti di Montichiari si mobilitano contro l’ampliamento della struttura, gestita da una società statunitense. Gli animalisti cominciano a mobilitarsi.

A casa di...

Erano rinchiusi dentro le gabbie. Adesso vivono così

Asia

Avevamo già Gina con noi, una trovatella molto timida di sei anni circa, la gatta Cleo e diverse tartarughe di terra. Gina all’inizio ha subìto un po’ l’invadenza di Asia, la nuova arrivata, poi sono diventate amiche inseparabili. Anzi, la vicinanza del beagle le è servita per superare la propria timidezza. Il gatto, sempre diffidente, l’ha accettata pur mantenendo le distanze La piccola si è ambientata in tre giorni, la cosa più emozionante per lei è stata scoprire gli spazi aperti, odorava tutto e mangiava l’erba del prato pur restando in silenziosa osservazione. Solo dopo un mese ha fatto il primo guaito». Giovanni Vezzoni, Manerba del Garda (Bs)

Daisy

28 aprile 2012 n Un gruppo di attivisti entra nell’allevamento e libera alcuni beagle, per questo vengono arrestati. A loro sostegno l’8 maggio si organizzano manifestazioni in 38 città.

Quando abbiamo preso Daisy era talmente piccola che non aveva neppure le macchie tipiche dei beagle, sembrava un porcellino rosa. Si è subito adattata, è una gran curiosa, fin dall’arrivo in casa ha esplorato ogni cosa, il giardino, le piante, voleva tuffarsi in piscina. Ha giocato fin da subito con Lola l’altra cagnolina che abbiamo. Ama stare all’aperto ed è una gran mangiona». Alessandra Barbieri, Ferrara

18 luglio n La magistratura rinvia a giudizio i responsabili della società e sequestra l’allevamento, dopo le denunce di Legambiente e Lav per maltrattamento di animali. Affida però i cani a Green Hill, Asl e Comune. Le due associazioni si oppongono. 24 luglio n Alla luce di nuovi elementi (scoperta di animali morti e congelati, tentativi di occultamento delle prove) la magistratura affida i beagle ai denuncianti. Ad agosto il Riesame conferma la decisione.

bia al solo scopo di partorire dei cuccioli da mettere sul mercato della sperimentazione animale. «Per ciascuno di loro abbiamo dovuto trovare una casa e una famiglia adeguati» spiega Cristina Dominici, l’educatrice cinofila che ha coordinato gli oltre 450 affidi condotti in porto da Legambiente. Un compito assai delicato, che ha

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richiesto un’attenta lettura delle schede di candidatura e molte verifiche sul campo: «Le famiglie prescelte dovevano avere un profilo ben preciso per garantire ad esseri già tanto provati un futuro sereno – riprende Cristina – Ci siamo assicurati che i richiedenti avessero esperienza nel prendersi cura dei beagle o comunque dei cani in genere, abbiamo verificato che eventuali altri cani in casa fossero sterilizzati perché gli animali che escono da una struttura come questa è meglio che non si accoppino. Ma, soprattutto, che i richiedenti fossero persone desiderose di prendersi cura degli animali pur sapendo che si tratta di un affido temporaneo finché la vi-

Sos beagle

Abbiamo tirato fuori i beagle da Green Hill. Ma dobbiamo assicurare loro cure adeguate e la battaglia legale continua. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Per contribuire all’operazione SOS Green Hill fai un versamento a: Banca Popolare Etica IBAN IT79 P050 1803 2000 0000 0511 440 Intestato a Legambiente Onlus. Causale: SOS Green Hill Oppure dona online su www.legambiente.it/sosgreenhill

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0686268330 / 0686268344 sosgreenhill@legambiente.it

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A casa di... << segue

Ray

Ray è un cucciolo di otto mesi, fisicamente sta ben anche se ha ancora gli occhi tristi. All’inizio sembrava disorientato, non mangiava, poi, da quando sta in campagna, è più sereno. Sarà che lì c’è l’altro mio cane, un bastardino di pastore tedesco che gli è stato molto vicino, lo ha letteralmente adottato, lo ha guidato, tant’è che ora sono inseparabili». Vincenzo Leo, Corato (Ba)

Lulù

Lulù è un concentrato di gioia, vivacità e allegria, ogni giorno ci regala emozioni. All’inizio sembrava spaventata ma comunque curiosa. Non ha mai pianto, si è subito ambientata. Il giardino, dove gioca tutto il giorno con mia figlia Chiara, i suoi amichetti e altri amici “pelosi” è il suo regno, ma ama pure fare il bagno in piscina. Le lunghe passeggiate che ci facciamo insieme, all’inizio erano un “incubo” perché faceva le feste a tutti, dimostrando un gran bisogno di socializzare forse dovuto al fatto di esser sempre vissuta in gabbia. La vacanza a Gallipoli, con tutta la gente che c’era, per lei è stata l’apice delle emozioni. Speriamo che quanto prima il giudice ci faccia adottare Lulù, il solo pensiero che ce la possano togliere ci fa stare male». Alessandra Avenali, Roma

Dastan

Quando abbiamo preso Dastan, che aveva 12 mesi, bisognava imboccarlo, era spaventatissimo, ma dopo due tre giorni aiutato dall’altra nostra beagle di otto anni si è trasformato è diventato molto attivo. In vacanza al mare nel Salento scorazzava per la pineta cercando invano di coinvolgere l’altra che è una pigrona. È un cane tanto iperattivo quanto bisognoso di coccole e di gente attorno, vorrebbe sempre tutta la famiglia con sé» Federica Amato, Napoli

cenda giudiziaria non sarà conclusa». Lei e Mariangela Summa, un’altra volontaria, sono state in prima linea negli uffici di Legambiente durante l’emergenza beagle ma un sostegno fondamentale è arrivato dall’associazione dei Volontari del canile di Porta Portese, a Roma, che si sono alternati a gruppi durante le calde settimane estive per effettuare le verifiche e gestire la complessa procedura di affidamento accompagnando l’inserimento dei cani nelle famiglie. Ma come hanno passato i beagle la loro prima estate in libertà? E che cosa li aspetta per le prossime settimane? Abbiamo provato a farcelo raccontare dalle famiglie che li hanno accolti. n 8

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Stop agli esperimenti

L’Ue permette di utilizzare i randagi e fare più esperimenti sullo stesso animale. Al Senato un emendamento

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a storia dei beagle ha condotto ad una presa di coscienza dell’opinione pubblica sulla vivisezione che in Italia ha numeri importanti: 900mila animali sono utilizzati ogni anno in circa 600 laboratori, centri militari e università in prevalenza per la ricerca di base, testare farmaci e armi ma anche per verificare la tossicità dei cosmetici. Un giro d’affari, secondo la Lav, di circa 25 milioni di euro, disciplinato da una normativa tanto lacunosa quanto obsoleta il

cui perno è il D. Lgs. 116/92. Il successivo decreto 270/93, affidava agli Istituti zooprofilattici sperimentali il compito di elaborare metodi alternativi ma ad oggi si è fatto ben poco. Nel 2010 la Direttiva n. 63 dell’Ue torna sulla materia e avvia la creazione di banche dati, consentendo l’affidamento a privati degli animali


L’avventura continua

Lino

di Antonino Morabito *

I primi momenti sono stati un po’ pesanti. Lino ha cinque anni, se ne stava immobile con lo sguardo fisso nel vuoto. I primi giorni rifiutava il cibo, finché non lo abbiamo imboccato, ora mangia con appetito. All’inizio voleva stare chiuso nel bagno da solo, poi ha scoperto il terrazzo e gli spazi aperti tanto che, quando siamo stati in vacanza in un agriturismo, fin dalle sei del mattino si metteva alla finestra, spostava la tenda e guardava il paesaggio. Stare fra tanta gente che dopo aver scoperto la sua storia lo coccolava gli è servito per imparare a socializzare, adesso fa amicizia con tutti. Ma ad aiutarlo è stata soprattutto Molly, uno degli altri due cani che già avevamo e che lo ha letteralmente adottato, facendogli da personal trainer, aiutandolo a superare le sue difficoltà motorie. Ad esempio, gli ha insegnato a fare le scale. Ora sono inseparabili, anche Picia che è un po’ gelosa. Lino sta finalmente crescendo, all’inizio non abbaiava neppure, ora ha tirato fuori un bel carattere deciso» Francesca De Giglio, Roma

sopravvissuti e rafforzando i controlli. Consente però di utilizzare randagi e specie in via d’estinzione o catturate in natura, garantisce una bassa protezione per cani, gatti e scimmie, permette di effettuare più esperimenti sullo stesso animale. Inoltre, dietro autorizzazione del ministero della Sanità, si può fare a meno dell’anestesia, fare esperimenti molto dolorosi e utilizzare ogm. Contro il recepimento della Direttiva si è organizzata un’ampia mobilitazione che ha indotto la Camera ad approvare un emendamento che vieta l’allevamento (ma non il commercio) di cani, gatti e primati per vivisezione e incentiva l’utilizzo di tecniche alternative. Mentre scriviamo il provvedimento è all’esame della XIV commissione del Senato dove è fermo da mesi.

A sinistra, un momento delle mobilitazioni contro l’allevamento di Green Hill

L’estate 2012 ha visto Legambiente protagonista di una grande e bellissima favola in difesa del più fedele amico dell’uomo, il cane, e della più eccezionale avventura di tal sorta mai avvenuta in Europa: portare in salvo oltre 2.500 beagle nel minor tempo possibile per allontanarli da paura, dolori fisici, maltrattamenti e deprivazione delle più elementari esigenze per un segugio (qual è il beagle) e dalla triste e unica possibile uscita da quella prigionia: veder aprire le porte di un… laboratorio per la sperimentazione animale. Il tema del benessere degli animali e, più in generale, dell’animalismo appartiene a Legambiente da sempre senza essere finora divenuto tema centrale dell’agire associativo: ora più che mai possiamo dare forma, contenuto e metodo a questo argomento al fine di portare, nel panorama italiano ed europeo, il sincero e peculiare contributo legambientino su questi argomenti. E di peculiare, nel movimento ambientalista, Legambiente ha sempre portato la politica dell’incontro, la Il tema voglia di far avvicinare, confrontare e stare del benessere insieme, nella difesa dell’ambiente e della animale appartiene natura, percorsi personali, culture, popoli da sempre e addirittura religioni differenti, lavorando a Legambiente. per rompere steccati o impedirne la Ora più che mai nascita di nuovi, ponendo le migliori possiamo portare conoscenze scientifiche e lo stato di diritto il nostro contributo quali basi per rinnovare e rinsaldare la su questi temi comunità sociale ed istituzionale e far crescere la condivisione delle responsabilità e delle scelte per andare verso l’universalmente auspicato “un mondo migliore è possibile”. Come ogni favola che si rispetti, c’è stato un bellissimo lieto fine: i beagle, anche grazie ai tanti volontari e amici di Legambiente, sono stati portati tutti in salvo. Ma, ancor più importante, questa favola ha offerto insegnamenti e lezioni per nuove sfide da vincere insieme: • la legge italiana vieta ogni forma di maltrattamento sugli animali e sta a tutti noi aumentarne l’applicazione concreta; • l’obbligo della sperimentazione animale non solo produce sofferenza su altri esseri viventi ma è soprattutto il principale freno all’innovazione scientifica: il “miglior metodo” nella ricerca preclinica, codificato a metà dell’800, non può essere l’unico obbligatorio per legge nel 2012 e se in alcuni casi si dimostrasse ancor oggi utile, siano la scienza e la ricerca farmacologica, liberamente, a dimostrarne l’indispensabilità e a motivarne la scelta, non la legge aprioristicamente ad imporla. Legambiente chiede quindi all’Europa e al governo

di abolire, senza attendere un giorno di più, l’anacronistico e generico obbligo di legge sulla sperimentazione animale nella ricerca preclinica, per rispetto ed in onore del sacrificio e delle sofferenze subite da migliaia di esseri viventi a partire dai beagle (ma anche da gatti, cavalli, macachi, ecc.) che, da liberi, non hanno alcuna remora ad offrire la vita per l’uomo, da millenni scelto quale loro miglior amico. Last but not least, questa favola ha lasciato nel cuore di Legambiente e di milioni di italiani un’emozione enorme, prodotta da migliaia di timidi sguardi, brevi, fuggenti, fiduciosi e incancellabili che hanno lanciato un solo messaggio ad ogni animo sincero: vengo via con te!

italiano

*Responsabile nazionale Fauna e benessere animale

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