La Madia Travelfood n. 317 - Maggio 2017

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LACULTURADELBENESSERE

a cura di

Primo Vercilli Medico Dietologo

STRESS E ALIMENTAZIONE COLLEGAMENTO DIRETTO TRA CERVELLO E PANCIA: DOBBIAMO IMPARARE A CONTROLLARLO

Stress e dieta: che binomio imprescindibile! Questi due aspetti della nostra vita sono talmente legati che è quasi impossibile riuscire a parlare dell’uno senza tirare in ballo l’altro. Se facciamo la dieta ci stressiamo; se siamo stressati mangiamo peggio. Ma, allora, c’è una via d’uscita per far sì che lo stress non incida sul nostro modo di mangiare e che la dieta non apporti ulteriore stress? Credo che chi riuscirà a dare una soluzione definitiva a questo problema vincerà il Premio Nobel. Intanto una cosa è certa: non riusciremo mai a togliere lo stress dalla nostra vita, ma dobbiamo assolutamente provare a gestirlo (che è differente dal “soffocarlo”), in quanto uno dei problemi principali del nostro organismo è proprio quello che lo stress genera modificazioni ormonali, digestive, immunitarie importanti, che poi, purtroppo, condizionano il nostro modo di mangiare. Da una parte il cibo è uno strumento che non solo viene utilizzato a scopo energetico, ma influenza tutti i più importanti sistemi di regolazione che abbiamo (sistema nervoso, immunitario, endocrino); persino la funzione di molti geni del nostro DNA viene influenzata da ciò che mangiamo. Dall’altra c’è lo stress, che porta anch’esso importanti modificazioni degli stessi sistemi di regolazione, ma, in più, ci spinge anche a mangiare peggio (cerchiamo cioè di compensare situazioni di stress consumando qualcosa che ci appaghi temporaneamente). Quando si è sotto stress alcune sostanze nutritive (vitamine del gruppo B, vitamina C, zinco, magnesio, carboidrati complessi) vengono esaurite più velocemente, quindi l’organismo necessita di un apporto supplementare di esse con la dieta. In più, sotto stress, si formano molti più radicali liberi, che purtroppo aggrediscono la cellula creando danni anche importanti. Ultimo, ma non per importanza, sotto stress avviene l’attivazione del sistema nervoso ortosimpatico, che inibisce la produzione di succhi digestivi nonché la motilità degli organi dell’apparato digerente ostacolando così digestione e

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assorbimento degli alimenti. La produzione poi del cortisolo (che è l’ormone dello stress) impedisce la produzione del muco gastrico, così che lo stomaco si “autodigerisce” provocando l’infiammazione della parete (gastrite), che col tempo può trasformarsi in ulcera gastrica. L’alterazione della secrezione gastrica influisce anche sull’equilibrio acido-base dell’intero organismo (per ogni molecola di acido cloridrico prodotto ciascuna cellula di rivestimento deve cedere al sangue una molecola di bicarbonato). Questo significa che il nostro organismo tende ad acidificarsi sempre di più (proprio perché utilizza i suoi sistemi tampone più velocemente) e questo predispone a maggiori processi infiammatori. Lo stress è così causa di vari disturbi dell’apparato digestivo (ulcere peptiche, colon irritabile, intestino pigro, stipsi ecc.) nonché di intolleranze alimentari. Sempre lo stress, con i suoi ormoni adrenalina, noradrenalina e cortisolo, agisce sia aumentando la quantità di grassi circolanti nel sangue (attraverso un fenomeno chiamato lipolisi), sia diminuendo la capacità del fegato di metabolizzarli; il risultato è l’aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Vi rendete conto che, se già lo stress, da solo, è in grado di agire in questo modo, quanti guai in più apportiamo noi se poi mangiamo in modo sbagliato? Se già (solo per lo stress che abbiamo) siamo maggiormente predisposti al colesterolo alto, che senso ha mangiare una brioche in più che aumenta ulteriormente il nostro colesterolo? Ecco perché vi avevo anticipato che chi riuscirà a risolvere questo delicatissimo problema vincerà il Premio Nobel: siamo stressati e mangiamo; mangiamo e peggioriamo la situazione che si è generata a causa dello stress; ce ne rendiamo conto, quindi ci stressiamo di più; più ci stressiamo e più rischiamo di mangiare. Allora cosa fare? Intanto, se è il caso, troviamo il modo per portare il nostro livello di stress su valori più accettabili. Smettiamo di pensare che è lo stress il problema.


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