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24 ottobre 2009 - n. 37 - anno 57° -

Poste Italiane s.p.a. - sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB Reggio E. –

L’ORA DI ISLAM A SCUOLA?

Confusione in agguato

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orna la questione dell’«ora di Islam» a scuola. E ancora una volta, come in passato, si finisce per accostare problemi diversi, sovrapponendoli e finendo per fare una gran confusione. La prima grande confusione riguarda l’accostamento inevitabile, volenti o no, con l’insegnamento della religione cattolica (Irc). Come c’è questo, si è indotti a pensare, ci può stare anche l’ora di Islam, magari in alternativa. Come se si trattasse di due “spazi” uguali: chi è cristiano segue l’insegnamento cattolico, chi è musulmano l’insegnamento islamico. La scuola, in questa prospettiva, diventa un contenitore nel quale “coabitano” insegnamenti di fede, opposti - o paralleli - catechismi. Ma se l’ipotesi dell’ora di Islam risponde effettivamente alla logica del “catechismo”, islamico appunto (chi la propone adesso dice, ad esempio, che è meglio che i bimbi musulmani conoscano il Corano a scuola, in qualche modo “sotto controllo”, piuttosto “che in un garage”, con imam magari estremisti), per l’insegnamento cattolico sappiamo bene che non è così. Nella scuola l’Irc ha cittadinanza per ragioni culturali e pedagogiche, che con chiarezza ha ribadito in un’intervista al “Corriere” lo stesso presidente dei vescovi italiani, cardinale Bagnasco, parlando di una “disciplina culturale nel quadro delle finalità della scuola”. L’Irc offre alle giovani generazioni la possibilità di conoscere la tradizione culturale e spirituale in cui si innesta la vita di tutti i giorni, a prescindere dalla propria adesione di fede. Consente di raggiungere competenze religiose attraverso la comprensione e l’interpretazione di molti aspetti socio-culturali, artistici, valoriali, i quali trovano il loro significato solo alla luce della tradizione cristiano-cattolica, la quale ha segnato la storia e ancora vive e opera diffusamente nella società di oggi. Per questo si dice che fa parte del patrimonio storico del popolo italiano. Nessun catechismo, dunque, ma proposta culturale a tutti gli allievi, islamici compresi, senza problemi di adesione di fede. L’Irc così inteso, secondo gli accordi neoconcordatari e la normativa scolastica, è cosa del tutto diversa e non paragonabile all’evocata ora di Islam. Sgomberato il campo dalla prima possibile confusione, restano sul tappeto altre questioni che si sovrappongono nel dibattito innestato dalle recenti proposte. Una riguarda, ad esempio, la possibilità di “vigilare” sull’insegnamento islamico, che già avviene all’interno delle comunità, per evitare il rischio del radicalismo. È una questione ricorrente, peraltro di difficile soluzione. La scuola, dal canto suo, può già fare molto rispettando e promuovendo, come le compete, i valori della nostra Costituzione, anche rispetto ai tanti alunni islamici che la frequentano. Per complicare le cose c’è chi solleva il problema del rispetto e della difesa della “nostra identità”: altro che Islam. E per dare l’idea del ginepraio di problemi che si incontra altri chiedono: ma quale Islam? Non c’è un’autorità unica riconosciuta, ci sono tanti e diversi riferimenti… come si fa? Insomma, la confusione è davvero in agguato. E se tante questioni restano aperte, si prestano a innumerevoli discussioni, teniamo almeno fuori dalla mischia la scuola e l’insegnamento della religione cattolica, per il quale da tempo esiste una prospettiva chiara e continuamente ribadita. A vantaggio di tutti.

Alberto Campoleoni (Sir)

LE NAZIONI CAMMINERANNO ALLA SUA LUCE

Sassuolo, sabato 17 ottobre: una folla di fedeli alla veglia nella vigilia della Giornata missionaria mondiale

Parrocchie: Cosa cambia

Istituto Musica e Liturgia

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ra veramente gremita la chiesa di S.Giorgio,a Sassuolo, la sera del 17 ottobre, alla veglia diocesana per la Giornata missionaria mondiale, quando il Vescovo Ausiliare Lorenzo ha conferito il mandato a cinque giovani volontarie in partenza per le missioni. «LE NAZIONI CAMMINERANNO ALLA SUA LUCE»: con queste parole il Papa ha intitolato il Messaggio per la Giornata. Parole particolarmente adatte a questo ottobre missionario,fortemente segnato dal Sinodo dei Vescovi per l’Africa, che dopo tre settimane di lavori si chiuderà domenica 25 ottobre. Al tema missionario s’intreccia intanto quello ecumenico,con la notizia dell’abbraccio di interi gruppi di fedeli anglicani (inclusi vescovi e pastori) alla piena comunione con la Chiesa cattolica e con il Papa. È davvero importante rinnovare e intensificare la preghiera perché tutti i popoli camminino insieme nella pienezza della luce di Cristo. Servizi alle pagine 2 e 8

Reggio futura

Si chiude la breve inchiesta su alcune forme di fraternità sacerdotale in parrocchia che hanno anticipato le nuove comunità ministeriali

Con uno spettacolare concerto in Duomo il Coro Diocesano ha presentato il nuovo cd dell’Idml “Per te canterò”. Parla don Gianotti

Le sfide etiche del nostro territorio nel 2° seminario Ucid in preparazione al Convegno diocesano sul bene comune (14 novembre)

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Vita di Chiesa

24 ottobre 2009

PROMEMORIA LITURGICO-PASTORALE dal 24 ottobre al 2 novembre Domenica 25 ottobre: Solennità dei Ss. Crisanto e Daria Vespri, ore 16 in Cattedrale. Cresime per i giovani, ore 18 I Santi Crisanto e Daria, patroni - insieme alla B.V. della Ghiara e a San Prospero - della Città di Reggio e compatroni della Diocesi, verranno festeggiati nel giorno proprio della loro memoria, domenica 25 ottobre, in Cattedrale (anche se la cripta, dove le ossa dei due giovani martiri romani sono deposte, quasi “a fondamento” del nostro Duomo, è ancora in restauro, come sono in laboratorio di restauro i preziosi busti di argento realizzato nel Cinquecento dallo Spani). Tre saranno i momenti liturgici solenni: la Messa presieduta dal Vescovo Adriano alle 10.30, che vedrà riunite le unità pastorali della Cattedrale-San Prospero, Santo Stefano-San Zenone e la parrocchia di Santa Teresa a compimento dei quattro giorni di Visita pastorale nel cuore della città. Il momento centrale saranno i Vespri presieduti dal Vescovo Adriano alle 16. A questi Vespri sono invitati innanzitutto i religiosi, le religiose, le persone consacrate che sono nelle parrocchie del Centro storico, come pensato dai parroci nella preparazione della Visita pastorale. Sarà anche l’occasione per ringraziare mons. Francesco Marmiroli, che per un triennio ha svolto (anche) il compito di Vicario episcopale per la vita consacrata e per salutare nel nuovo incarico, mons. Franco Ruffini. L’altra celebrazione eucaristica sarà alle 18, presieduta dal delegato episcopale per la Cattedrale e Priore del Capitolo, mons. Marmiroli. In quella celebrazione verranno conferite le Cresime ai giovani che devono completare la loro iniziazione cristiana; per informazioni: diacono Roncalli in Curia, o scrivere la mail direttamente a pierangelo.beatrice@alice.it.

Lunedì 26 ottobre. Memoria del beato Damiano Furcheri In tutte le chiese della Diocesi è possibile celebrare la memoria del beato Damiano Furcheri, sacerdote domenicano, sepolto nella chiesa cittadina di San Domenico.

Domenica 1 e Lunedì 2 novembre Messe nei Cimiteri a Reggio Le Messe per tutti i defunti nel Cimitero monumentale di Reggio e nel Cimitero suburbano di Coviolo si terranno, secondo la tradizione ormai consolidata con gli ultimi cappellani — i compianti don Giorgio Gualtieri (deceduto nel dicembre 2007) e don Ezio Ferrari (scomparso nel maggio di quest’anno) - rispettivamente il 1° novembre, solennità di Tutti i Santi, e il 2 novembre Commemorazione di tutti fedeli defunti. D’accordo con i parroci referenti, don Guido Mortari di Sant’Agostino per il Monumentale, e don Umberto Iotti di Coviolo per il Suburbano, e con il nuovo diacono incaricato in aiuto ad entrambe, Emer Lusvarghi, le celebrazioni quest’anno avranno inizio alle 15.30 e non alle 15. Al Monumentale, la Messa del 1° novembre sarà presieduta dal Vescovo Adriano, quel giorno in visita a Sant’Agostino. Il Vescovo farà la benedizione alle tombe dei defunti, recandosi quest’anno anche presso le tombe dei Canonici del Duomo, dei sacerdoti, delle religiose e dei religiosi ivi sepolti. Al Suburbano, il 2 novembre, la Messa sarà presieduta dall’Ausiliare Lorenzo. Al termine, stando all’esterno della chiesa, verrà fatta la preghiera di commemorazione e la benedizione per tutti i fedeli ivi sepolti.

Domenica 1° Novembre. Messa di Ognissanti in latino Alle 17.30 a Mancasale, l’incaricato del Vescovo per l’applicazione in Diocesi del Motu proprio Summorum Pontificum, mons. Carlo Pasotti, celebrerà la Messa solenne di Ognissanti in latino, secondo il Messale Romano del 1962. La Messa sarà cantata, grazie all’impegno della Corale San Francesco da Paola di Ospizio.

LA VISITA PASTORALE NEL CUORE DELLA CITTÀ Continua la Visita pastorale del Vescovo nelle parrocchie del Centro storico. Da giovedì 22 a domenica 25 ottobre incontrerà l'Unità pastorale di Cattedrale-S. Prospero con la parrocchia di S. Teresa e l’Unità pastorale di S. Stefano-S. Zenone: • giovedì 22: S. Stefano-S. Zenone, a partire dalle ore 15: – Scuole Figlie del Gesù e comunità delle Suore più anziane; Centro di ascolto Caritas in via Squadroni; i nonni delle 5 parrocchie a S. Stefano; due ammalati nelle case; casa di accoglienza di via Guasco; S. Messa della Visitazione in S. Stefano alle 19; assemblea pastorale a S. Stefano (ore 21); • venerdì 23: Duomo-S. Prospero e S. Teresa, dalle ore 15: – Scuole “S. Vincenzo”; Casa di riposo “Omozzoli Parisetti”; tre ammalati nelle case; S. Messa in S. Teresa (ore 18.30); cena in S. Prospero presso la sorella del compianto don Ennio Anceschi; assemblea pastorale per Duomo - S. Prospero e S. Teresa (ore 21, al Centro Giovanni XXIII); • sabato 24 (Incontri interparrocchiali), a partire dalle ore 15: – Gruppi del catechismo di Iniziazione cristiana in S. Teresa; i giovanissimi del dopo-Cresima (anche di S. Giacomo) in S. Teresa; famiglie da poco arrivate (del Duomo e di S. Stefano); comunità delle Suore Paoline; famiglie (anche di S. Giacomo) a S. Stefano (ore 19.30); • domenica 25, solennità in Cattedrale: – ore 10.30, Celebrazione eucaristica della Visita pastorale con tutte e cinque le parrocchie radunate; – ore 16 Vespri solenni dei Santi Crisanto e Daria. La settimana successiva la Visita farà tappa in Sant’Agostino: • martedì 27 ottobre, ore 20.30: i giovani (16-19 anni) e i loro educatori; • venerdì 30 ottobre, ore 18: i ministri che portano la Santa Comunione nelle case ad anziani e malati; • sabato 31 ottobre, ore 17.30: i catechisti, gli educatori, i capi Scout, gli allenatori sportivi.

VERSO L'UNITÀ

Approvata dal Papa una Costituzione per il rientro di Anglicani nella Chiesa cattolica

La Chiesa apre le porte agli Anglicani A Londra un comunicato congiunto anglicano-cattolico

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enedetto XVI uanto alla ha approvato preparaziouna Costitune dei semizione Apostolica, di naristi che si prossima pubblicatroveranno in un Orzione, per rispondedinariato, essi verre alle numerose riranno preparati acchieste di chierici e canto ad altri semifedeli anglicani che naristi cattolici; opdesiderano entrare pure l’Ordinariato “nella piena e visibipotrà aprire una cale comunione” con la sa di formazione al Chiesa cattolica. Lo fine di rispondere ai ha annunciato nella particolari bisogni di mattinata di martedì formazione nel pa20 ottobre, nella Sala trimonio anglicano. Stampa della Santa In questo modo – si Sede, il cardinale legge in una Nota William Joseph Levadella Congregazione da, prefetto della della Dottrina della Congregazione per Fede - la Costituziola Dottrina della Fene Apostolica cerca de. di creare un equiliIl cardinale ha spie- A sinistra, l'Arcivescovo anglicano di Canterbury e primate della Chiesa d'Inghilterra brio tra “l’interesse gato che il Papa ha Rowan Williams. A destra, l'Arcivescovo cattolico di Westminster mons. Vincent di conservare il preintrodotto una strut- Nichols. Insieme hanno comunicato alla stampa il senso della decisione del Papa. zioso patrimonio antura canonica che glicano liturgico e “provvede ad una rispirituale e la preocunione corporativa tramite cupazione che questi gruppi LA CHIESA ANGLICANA NEL MONDO l’istituzione di Ordinariati e il loro clero siano incorpoPersonali, che permetteranrati nella Chiesa cattolica”. Si EUROPA Gran Bretagna 26 milioni no ai fedeli già anglicani di vuole, cioè, consentire ai feentrare nella piena comuniodeli anglicani, desiderosi delNORDAMERICA Stati Uniti 2,4 milioni ne con la Chiesa cattolica”, l’unione con la Chiesa cattoCanada 686 mila conservando elementi dello lica, di trovare nella struttura AMERICA CENTRALE (Indie occidentali “specifico patrimonio spiricanonica dell’Ordinariato britanniche) 777 mila tuale e liturgico anglicano”. “l’opportunità di preservare AFRICA Nigeria 17,5 milioni L’Ordinariato, ad esempio quelle tradizioni anglicane Uganda 8 milioni quello militare, è una partiche sono preziose per loro e Sudan 5 milioni colare circoscrizione eccleconformi con la fede cattoliKenya 2,5 milioni siastica assimilata a una dioca”. Tanzania 2 milioni cesi per l’assistenza spirituaAFRICA OCCIDENTALE (Ghana, Gambia, le a una particolare categoria l fatto nuovo che mira a Liberia, Sierra Leone) 1 milione di fedeli. non compromettere il AFRICA MERIDIONALE (Sud Africa, cammino ecumenico Mozambico, Namibia, l modello dell’Ordinariacon gli Anglicani è che a LonLesotho, Swaziland, to prevede la possibilità dra, praticamente in contemBotswana, Malawi, che chierici (seminaristi) poranea con la conferenza Zambia, Zimbabwe) 600 mila sposati, già anglicani, venganella Sala stampa vaticana, OCEANIA Australia 3,8 milioni no ordinati come sacerdoti cioè martedì mattina 20 ottoNuova Zelanda 584 mila cattolici. Non si ammette inbre, si è tenuto un incontro vece che siano ordinati vecon la stampa inglese e sono Totale degli Anglicani nel mondo (circa) 77 milioni scovi. Ragioni storiche ed stati pubblicati gli stessi doecumeniche non permettocumenti resi pubblici a Rono infatti l’ordinazione di uoma. Erano presenti l’arcive(Fonte: Chiesa d’Inghilterra. Sono indicate le comunità mini sposati a vescovi sia nelscovo cattolico di Westminnel mondo con almeno 500mila fedeli) la Chiesa cattolica sia in quelster, Vincent Nichols, e l’arcile ortodosse. vescovo di Canterbury e priPertanto la Costituzione ap- possa essere sia un sacerdote to al presbiterato. mate della Comunione anglipena approvata, e ancora che un vescovo non coniuga- Dunque non verranno istitui- cana, Rowan Williams, i quali non pubblicata, stabilisce to. Il vescovo anglicano co- te delle circoscrizioni territo- hanno firmato una dichiarache l’Ordinario, cioè colui al niugato, passando nella co- riali come le diocesi, ma degli zione congiunta. Come a dire quale viene affidata la guida munione con la Chiesa catto- “Ordinariati”, simili a quelli che c’è stato un dialogo prepastorale dell’Ordinariato, lica, scenderà dall’episcopa- militari. vio e una sorta di intesa.

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BREVI DIOCESANE Medici Cattolici. Convegno su "Genetica medica: una scienza per la vita" Sabato 24 ottobre, nella sede dell'Ordine dei Medici di Reggio (via Dalmazia 101), si svolgerà il convegno promosso dall'Ordine dei Medici, dall'Amci (Associazione Medici Cattolici) e dal Movimento per la Vita su: "Genetica medica: una scienza per la vita, nel ricordo del prof. Jérôme Lejeune a 50 anni dalla sua scoperta della sindrome di down". Si inizia alle ore 9. Alle 9.30: saluto di Salvatore De Franco, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi di Reggio. Alle 9.45: "Lo stato dell'arte della genetica medica a 50 anni dalla scoperta della trisomia 21 fatta da Jérôme Lejeune", relazione del prof. Bruno Dallapiccola, docente di genetica all'Università "La Sapienza" di Roma e presidente del Comitato nazionale di Scienza & Vita. Dopo il coffee break, alle ore 11: intervento del prof. Francesco Agnoli su "Jérôme Lejeune: una vita straordinaria di uomo e di scienziato". Sarà un convegno di alto profilo scientifico ed etico, considerata la particolare autorevolezza del prof. Bruno Dal-

lapiccola, ricercatore di fama internazionale, che ha costituito a Roma il primo servizio di diagnosi prenatale, direttore scientifico dell'Istituto Mendel di Roma, componente del Comitato Italiano di Biosicurezza e Biotecnologia e del Comitato di Bioetica. Il Convegno si concluderà in mattinata.

Istituto Superiore di Scienze Religiose. Iscrizioni al seminario sul Vangelo di Luca Sono aperte le iscrizioni al seminario di studio proposto dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose (Issr) su "Il Vangelo di Luca", guidato da don Gabriele Burani. Il corso avrà inizio lunedì 16 novembre in seminario, alle 20.30; proseguirà per altri tre lunedì, il 23 e 30 novembre e il 7 dicembre. Informazioni presso la segreteria Issr, tel. 0522.406880.

Duomo. A disposizione i biglietti della Lotteria per la Giornata della Cattedrale La Fabbrica del Duomo informa che sono in vendita i biglietti della Lotteria

della Fabbrica del Duomo (5 euro a biglietto), per sostenere l'ultima fase dei restauri, in particolare quella che riguarda il ripristino della Cripta; estrazione il 15 novembre nella Giornata della Cattedrale; 1° premio una Nuova Fiat 500.

Esercizi spirituali per sacerdoti e diaconi permanenti sulla Lettera ai Romani Sono aperte le iscrizioni agli Esercizi spirituali per i preti e i diaconi, che si terranno dal 9 al 13 novembre a Carpineti, anziché a Marola. Saranno sulla Lettera ai Romani e saranno guidati da padre Stefano Bittasi, superiore dei gesuiti a Villapizzone (Milano). La chiusura totale del Centro di Spiritualità di Marola fa sì che gli Esercizi si tengano presso il Residence Matilde a Carpineti (dalla mattina di lunedì 9 novembre al pomeriggio di venerdì 13 novembre). Le iscrizioni, tuttavia, vanno fatte - entro venerdì 30 ottobre - direttamente al direttore del Centro di Marola, don Nildo Rossi, che rimane coordinatore degli Esercizi (recapiti invariati: tel. 0522.813127, cell. 339.3842927, fax 0522.719614).


Primo Piano AZIONE CATTOLICA DALL’ASSEMBLEA DIOCESANA DEL 18 OTTOBRE

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Alici: il bene comune come impegno Ac Saccani:rafforzare il legame con la parrocchia e con il territorio

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n ottobre, mese missionario, ogni anno l'Azione Cattolica diocesana si raduna in assemblea plenaria, in un fraterno incontro di giovani e adulti provenienti da tante parrocchie della diocesi. È una sosta nel cammino: si guarda alla strada percorsa, ci si disseta alla sorgente d'acqua viva della Parola, ci si nutre del Pane di Vita, ci si scambiano impressioni, si danno indicazioni sui luoghi da visitare, poi si riprende il cammino, dietro la guida, con un occhio all'orizzonte e uno al programma del prossimo tratto da percorrere. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal Vescovo Ausiliare Lorenzo. Concelebravano don Giancarlo Gozzi, assistente generale, e don Gabriele Valli, assistente per giovani e Acr. Al Vescovo Adriano, impegnato nella visita pastorale, è andato il ricordo affettuoso e il saluto di tutta l'assemblea.

Bene comune come servizio

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o "slogan" della giornata - "Lo Accolse con gioia" - è il titolo del testo con cui l'Ac nazionale accompagna i suoi soci nel cammino di fede e di missionarietà di questo anno associativo. È tratto dall'episodio di Zaccheo (Lc 19,1-10) e richiama il senso della relazione con Gesù, personale e allo stesso tempo comunitaria. Il

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Reggio Emilia, Oratorio Don Bosco, domenica 18 ottobre, assemblea diocesana di Ac sul tema "Il contributo dell'Azione Cattolica all'impegno per il bene comune". Foto 1: il prof. Luigi Alici. Foto 2: il presidente diocesano Alberto Saccani. Foto 3: una parte dei presenti.

mente per predisporre gli animi alla riflessione sul "Contributo dell'Azione Cattolica al bene comune", che sarebbe stata proposta dal professor Luigi Alici. "In quei due che si autocandidano a primi ministri - ha osservato mons. Ghizzoni nell'omelia - siamo noi quando ci preoccupiamo del numero e dell'applauso e magari, nella professione e nella vita amministrativa e politica, usiamo per noi stessi il man-

L'attenzione alla comunione, alla fraternità nella casa,nelle relazioni, nell'incontro e nel dialogo, nell'edificazione della comunità brano sottolinea l'attenzione che quest'anno l'associazione intende porre "alla comunione, alla fraternità declinata proprio attraverso le dimensioni della casa, delle relazioni, dell'incontro e del dialogo, dell'edificazione della comunità". Quanto al Vangelo di questa XXIX domenica del Tempo Ordinario (Mc 10,35-45: gli apostoli Giacomo e Giovanni chiedono posti di potere...), sembrava scelto apposita-

dato ricevuto... Gesù, invece, attraverso il sacrificarsi e il fare dono di sé, ha legato il suo vivere con noi al tema del servizio, del farsi piccoli, non grandi". "A Gesù - ha continuato- interessa fare di noi, in particolare dei soci Ac, dei portatori del Vangelo, dei seminatori del Vangelo, dei convertiti, che sappiano tradurre il servizio nella famiglia, accogliendo la vita nei figli, magari più figli; nella professione,

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l sicomoro – l'albero su cui a Gerico si arrampicò il pubblicano Zaccheo, di bassa statura e non solo fisica, per vedere Gesù attorno a cui si accalcava la folla – non è una pianta diffusa nelle nostre zone. Eppure ce ne vorrebbero di sicomori su cui possano salire gli Zacchei di oggi per poter incontrare il Cristo! Lo ha sottolineato martedì sera, 20 ottobre, all’Oratorio Don Bosco di Reggio, presenti i vescovi Caprioli e Ghizzoni, il reggiano mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli, nell’aula mater affollata di giovani al primo incontro del corso per educatori promosso dall’Azione Cattolica.

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n discorso, il suo, avvincente, provocatorio, diretto, frutto anche dell’esperienza maturata da don Mauro nella nostra diocesi proprio in qualità di assistente dei giovani di Ac. Tanti gli ostacoli che impediscono agli adolescenti e ai giovani di vedere e incontrare il Signore: secolarizzazione, relativismo religioso, etico e culturale, nichilismo, scristianizzazione. E poi famiglie che

dove il modo del proprio lavoro può essere appunto il servizio; nelle relazioni, che dovrebbero essere segnate dal reciproco aiuto...".

Il legame dell'Ac con le parrocchie e il territorio

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l termine della Messa, animata dai ragazzi di San Prospero di Correggio, il presidente Alberto Saccani ha fatto il bilancio del trascorso anno associativo e ha ribadito con efficacia - e con riferimento alla lettera pastorale 2008-'10 del Vescovo Adriano, ai documenti Cei e agli atti dell'ultimo convegno nazionale dei presidenti e assistenti Ac - la stabile dedizione dell'associazione alla Chiesa diocesana, la ferma volontà di rafforzare il legame Ac-parrocchia e Acterritorio, e il proposito di approfondire e qualificare la formazione di laici per il mondo e per la Chiesa.

Il bene comune come frutto dell'amore

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l prof. Luigi Alici, ex presidente nazionale Ac, ordinario di Filosofia morale all'Università di Macerata e di Filosofia teoretica alla

Lumsa, con le consuete profondità di contenuti, chiarezza di esposizione e semplicità di linguaggio, ha coinvolto i presenti su un tema che si preannunciava tanto impegnativo quanto attuale: "Il contributo dell'Azione Cattolica all'impegno per il bene comune". Con un interessante excursus sul piano storico e su quello della tradizione cristiana, Alici ha condotto l'uditorio alla consapevolezza che il bene comune è un impegno che viene da lontano: dalle polemiche seguite al sacco di Roma del 410 d.C. ad opera dei Visigoti di Alarico (i pagani accusavano i cristiani di predicare una dottrina politica insostenibile: aiutare i poveri, liberare gli schiavi, amare il nemico), e dal De Civitate Dei (La città di Dio, 426 d.C.) di Sant'Agostino (che sosteneva essere l'amore la forza primaria di coesione sociale). Sul piano teologico, l'interesse del cristianesimo per il bene comune - ha osservato Alici - è direttamente connesso con l'annuncio dell'Incarnazione e della Resurrezione del Verbo. Il principio di governo della civitas agostiniana richiedeva, quindi, le caratteristiche "oblative" del dono.

Precisando che le prime opere sul bene comune compaiono ad inizio 1800, in contrasto con i due pericoli incombenti di autoritarismo e individualismo, Alici è poi riandato alla Rerum novarum di Leone XIII, alla Gaudium et Spes del Vaticano II e alla Caritas in veritate di Benedetto XVI, mettendo in evidenza la riscoperta, con il Concilio, della relazione fraterna come presupposto per il bene comune e sottoli-

ha un'accezione contrattualistica o utilitaristica. Secondo la Rerum novarum e tutta la Dottrina sociale della Chiesa, la socialità dell'uomo non si esaurisce nello Stato, ma si realizza in diversi gruppi intermedi, cominciando dalla famiglia fino ai gruppi economici, sociali, politici e culturali, che, provenienti dalla stessa natura umana, hanno dentro al bene comune - la loro propria autonomia. "Accanto al bene individuale - dice Benedetto XVI- c'è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel «noi tutti» formato da individui, famiglie e gruppi intermedi. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità...". La politica, quella con la P maiuscola, deve avere come finalità il bene comune. La normatività della politica discende dalla sua capacità di incarnare il bene comune. Compito dell'Azione Cattolica: considerare l'attenzione al bene comune come parte integrante della propria esperienza cristiana. Parola di Luigi Alici (fin qui la sua relazione: si ricorda che la registrazione sarà disponibile presso l'ufficio Ac di Reggio).

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iguardo ai programmi delle varie articolazioni c'è da sottolineare lo sforzo, soprattutto per gli adulti, di collaborare con al-

Compito dell'Azione Cattolica: considerare l'attenzione al bene comune come parte integrante della propria esperienza cristiana neando come per i cristiani la Trinità sia origine e modello del noi. "Il noi è un problema per l'uomo d'oggi", ha affermato Alici.

Il bene comune come impegno dell'Ac

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u questo tema, del resto, il dialogo tra Chiesa e cultura odierna si fa difficile, perché nella mentalità corrente il bene comune è l'interesse generale, quindi

Il primo incontro per educatori Ac si è svolto il 20 ottobre all’Oratorio Don Bosco di Santa Croce

SICOMORI SOLIDALI PER I TANTI ZACCHEI DI OGGI L’intervento del reggiano monsignor Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli

tre realtà e associazioni ecclesiali, nella consapevolezza che è sempre più necessario fare sistema per dare una testimonianza di unità dei cattolici pur nel rispetto delle diverse sensibilità. In generale, poi, ci si è proposti di evitare che i vari programmi si riducano ad una frenesia attivistica fine a se stessa, come ha sottolineato il presidente Saccani nella sua relazione.

Pellegrina Pinelli

catori di Azione Cattolica, genitori, comunità ecclesiali vive, sacerdoti, insegnanti cristiani; cioè testimoni che generino l’incontro con il Signore. Amore, vicinanza, nuovi linguaggi, contatto personale, pazienza; l’evitare la tentazione della riclericalizzazione dopo gli input e gli entusiasmi dati dal Concilio nei confronti del laicato; lo stare con i giovani e condividerne ansie, sofferenze e gioie; il ributtarsi da parte degli stessi giovani negli ambienti frequentati dai coetanei.

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Oratorio Don Bosco, 20 ottobre. A sinistra: al tavolo, il presidente di Ac Alberto Saccani, mons. Mauro Parmeggiani e don Giancarlo Gozzi, assistente diocesano di Ac. A destra: fra il pubblico, il Vescovo Adriano e il suo Ausiliare Lorenzo.

danno tutto ai giovani senza esigere regole o in crisi; compagnie basate su sballo, “roba”, alcol; indifferenza; mancanza di rapporti veri e sesso consumato anche precocemente; ricerca di compagnia risolta attraverso Facebook, che produ-

ce amicizie fittizie, chat, Second life ed anche parrocchie povere di giovani...

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ppure, come in Zaccheo, in ogni uomo - fatto ad immagine di Dio - c’è la curiosità

di conoscere il Signore, di incontrarne lo sguardo superando la folla di ostacoli che lo impediscono, ha ricordato il vescovo Mauro. Ecco allora il “sicomoro”, cioè il battezzato che permette agli altri di sollevarsi e di conoscere Gesù: edu-

uesta la missione dei giovani rivolta ai giovani; queste le strade che il vescovo Parmeggiani ha indicato agli educatori di Azione Cattolica per far conoscere ai giovani Gesù che sta passando per le strade di Reggio. Un servizio educativo, ha detto il presidente diocesano Alberto Saccani, che l’associazione intende svolgere con passione e competenza.

Giuseppe Adriano Rossi


Vita di Chiesa

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Parrocchie: cosa cambia

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Concludiamo con questa puntata la breve carrellata sulle esperienze di condivisione o di fraternità sacerdotale, che in diverse parrocchie o unità pastorali hanno preceduto, anche in anni passati, le "comunità ministeriali" che ora si stanno formando. Si tratta di esperienze anche assai diverse fra loro, ma che si avvicinano per la volontà di mettere in comune, fra due o più sacerdoti di una stessa parrocchia o unità parrocchiale, o anche di uno stesso territorio, segmenti significativi sia della vita giornaliera che dell’attività pastorale. Presentiamo, per finire, le realtà dell'Ospizio a Reggio (tre preti della comunità sacerdotale "Familiaris Consortio", in un'unità pastorale di tre parrocchie) e di Ligonchio (due "co-parroci" fratelli della Carità, in un'unità pastorale di otto parrocchie). Ne parliamo rispettivamente con don Matteo Bondavalli e don Daniele Patti.

1. OSPIZIO (R.E.) VERA COMUNITÀ RESIDENZIALE DI SACERDOTI Don Matteo, com'era, fino ad ora, la realtà della vostra unità pastorale? L'unità pastorale, intitolata a Giovanni Paolo II, comprende le parrocchie di S. Francesco da Paola (Ospizio), San Maurizio e Sant'Alberto. Di quest'ultima era parroco don Eleuterio Agostini, delle altre due don Luca Ferrari, "moderatore" dell'unità pastorale. Nella canonica dell'Ospizio eravamo tre sacerdoti: lo stesso don Luca, io e don Pietro Adani, tutt'e tre della comunità sacerdotale "Familiaris Consortio". Attualmente don Eleuterio è rimasto in aiuto come collaboratore alla pastorale, don Luca ha ricevuto un altro incarico (pur continuando a fare comunità con noi) e don Pietro è stato nominato parroco delle tre parrocchie e moderatore dell'unità pastorale. Come si configura questa vostra comunità? Siamo una comunità residenziale, nel senso che viviamo insieme secondo una regola di vita: abitiamo insieme, condividendo non solo lo stesso tetto e i pasti, per quanto è possibile, ma la stessa vita sacerdotale e il ministero pastorale. Il punto di partenza è la preghiera del mattino: un 'ora insieme nella cappella della canonica, con uno spazio per la meditazione personale. Poi viviamo secondo lo stile dello stare insieme, compreso il confronto continuo sulla vita pastorale. Questo significa programmare insieme la pastorale delle vostre parrocchie? Certo. Lo facciamo appunto con lo stesso vivere insieme. Ma abbiamo anche momento specifici, lungo la settimana o nell'anno pastorale, per la programmazione e la condivisione degli obiettivi. Come si può approfondire quello "stile" dello stare insieme? Mi rifaccio a un'espressione cara a don Pietro Margini,

Si conclude la nostra breve inchiesta sulle fraternità sacerdotali prima delle nuove "Comunità ministeriali"

Ospizio (R.E.) e Ligonchio: vere comunità di preti Le esperienze della "Familiaris Consortio" e dei "Fratelli della Carità" parroco a Sant'Ilario fino al 1990, che diede vita al movimento della "Familiaris Consortio": "Lo stile è la comunità". Vale a dire: è l’insieme degli atteggiamenti interiori ed esteriori che, nella responsabilità di ciascuno, contribuisce a creare un clima di comunione. Per dei sacerdoti che scelgono la vita comune a servizio di una o più parrocchie, la prima carità richiesta è quella di rinnovare continuamente la propria vocazione, attraverso la maturazione delle virtù lette in un’ottica di comunione. In questo senso, il soggetto della pastorale è la stessa comunità residenziale. Nel movimento "Familiaris Consortio" (di cui l'associazione pubblica di chierici è una parte) la comunione fra le diverse vocazioni (sacerdotale, famigliare e vita consacrata), è considerata soggetto pastorale. Sta qui, allora, la ragione del vostro fare comunità come sacerdoti? Non si tratta di una scelta semplicemente funzionale ai bisogni personali o pastorali. Certamente, il vivere insieme ha delle positive ricadute pastorali, ma è soprattutto un bene in sé e per la propria vocazione. Questa è la ragione per cui il nostro vivere in comunità è regolamentato da uno statuto condiviso. La Chiesa, nell'approvarlo, ha riconosciuto in questa esperienza un bene per i sacerdoti e per la pastorale. Come tale questa esperienza si apre a tutti coloro che il Signore vorrà chiamare. Quindi, la ragione vera sta nel modo in cui intendete il vostro stesso vivere il sacerdozio... Certo, il nostro è un vivere il sacerdozio in comunità. Questo vale anche nella formazione dei giovani che si preparano al sacerdozio secondo la modalità della "Familiaris Consortio": anch'essi, già negli anni della preparazione, sono invitati a vivere questa condivisione comunitaria, che diventa palestra per la propria formazione, crescita personale e discernimento vocazionale.

stiamo facendo man mano. Già l'avevano avviato anni fa, questo cammino, don Romano Zanni e don Riccardo Mioni nella parrocchia di San Luigi, a Reggio. Quest'anno partono altre due esperienze, sempre di Fratelli della Carità: a Gualtieri (don Giovanni Caselli e don Gianluca Bergamaschi) e a Fontanaluccia (don Luigi Ferrari e don Giuliano Marzucchi). * * *

A sinistra, don Matteo Bondavalli, uno dei tre sacerdoti della "Familiaris Consortio" che fanno comunità all'Ospizio (Reggio Emilia). A destra, don Daniele Patti, dei Fratelli della Carità (Ligonchio).

In che rapporto siete, voi tre dell'unità pastorale "Giovanni Paolo II", con gli altri sacerdoti della "Familiaris Consortio"? Modalità tipica della nostra Associazione nell’esperienza comunitaria è la promozione, accanto alle comunità residenziali, di comunità d’amicizia. Queste ultime favoriscono la libera condivisione e confidenza che permane e si approfondisce nel tempo. Tutti insieme abbiamo potuto incontrarci ogni settimana dedicando ampio respiro all’aggiornamento e approfondimento spirituale, teologico e pastorale in un clima di grande familiarità e corresponsabilità. Di particolare importanza rimangono gli esercizi spirituali annuali dell’Associazione.

2. LIGONCHIO DUE “CO-PARROCI” IN PIENA CONDIVISIONE Don Daniele, chi sono i sacerdoti della vostra comunità e su cosa si basa il vostro vivere insieme? Siamo due Fratelli della Carità, io e don Filippo Capotorto, "co-parroci" dell'unità pa-

storale di Ligonchio (che comprende otto parrocchie: Ligonchio, Casalino, Cinquecerri, Montecagno, Piolo, Caprile, Vaglie e Ospitaletto). Perché "co-parroci"? Perché siamo parroci allo stesso modo e allo stesso titolo: cioè, viviamo insieme, con pari responsabilità, la paternità delle nostre otto parrocchie, senza spartizione né di parrocchie né di compiti pastorali. Questo vale anche nei confronti della gente: quando incontra uno di noi due incontra comunque "il parroco", chiunque di noi incontri. Questo significa anche che condividete tutto? Sì, certo, a partire dalla vita in comune. Viviamo nella stessa canonica, quella di Ligonchio, condividendo i momenti del vivere insieme, a partire dalla preghiera del mattino. Per noi è il momento più importante del nostro vivere insieme. Nella preghiera del mattino (l'Ufficio delle Letture e le Lodi) noi inseriamo il reciproco racconto e la condivisione di quello che ci è accaduto il giorno prima: incontri, esperienze, attività... In questo reciproco racconto nella preghiera, in questo scambio davanti al Signore c'è la matrice del nostro essere uniti nel ministero di parroci. Abbiamo anche

sensibilità e ottiche diverse, ma nella preghiera facciamo piena unità: è questo che ci rende uniti come parroci. La condivisione, però, comprende anche altri momenti della giornata... Sì, soprattutto da quando abbiamo con noi, in casa, tre ospiti, tre persone della parrocchia che vivono situazioni particolari. Con loro facciamo "famiglia", soprattutto condividendo il pranzo e la cena. La loro presenza favorisce anche il nostro trovarci come sacerdoti. E riguardo la programmazione pastorale? Anch'essa è fatta insieme. Rispetto al ministero di sacerdoti e di parroci, nessuno dei due prende decisioni per suo conto, ma tutto è verificato e programmato insieme. In questo, la vita in comune è un aiuto importantissimo, anche se poi ci riserviamo, ogni settimana, qualche momento specifico di programmazione pastorale. Questa modalità di condivisione fa parte del vostro carisma di Fratelli della Carità? Nel nostro carisma c'è l'esigenza di vivere insieme. Quanto invece alla modalità di vivere le responsabilità parrocchiali, e in particolare l'esperienza di "co-parroci", si tratta di una scoperta che

Si chiude qui la nostra breve inchiesta sulle esperienze di condivisione sacerdotale finora fatte in diverse realtà territoriali della nostra diocesi. Non potevano - e non possono - essere chiamate "comunità" nel senso pieno del termine. Del resto, la figura del sacerdote diocesano non prevede, di per sé, la vita comunitaria con altri preti, nello stile delle comunità religiose. Rappresentano tuttavia esempi di condivisione di ambiti importanti della vita sacerdotale: ciascuno conserva la sua piena responsabilità negli incarichi ricevuti (parroco, viceparroco, animatore di oratorio, responsabile di pastorale di età o di ambiente...), ma l'arricchisce della saggezza e della sensibilità umana, spirituale e sacerdotale degli altri, portando a sua volta il contributo delle sue idee e passioni ed esperienze. Le nuove "comunità ministeriali", quelle che ora si vanno costituendo in diverse realtà territoriali (più preti uniti insieme, con la responsabilità di più parrocchie e di più ambiti pastorali) dovranno tener conto delle esperienze maturate in questi anni. Quelle di cui abbiamo raccontato (Novellara e Castelnovo Monti nel numero del 10 ottobre, Sassuolo in quello del 17, e ora Ligonchio e Ospizio) non solo le uniche. Restano però tra le più significative e più ricche di spunti di riflessione.

Agostino Menozzi

(4 - fine)

Don Amedeo Vacondio riflette sui cambiamenti ministeriali che si sono succeduti nei suoi 50 anni da prete

Questo 50° della mia ordinazione sacerdotale (fui ordinato dal vescovo Socche nel 1959) mi ha indotto a riflettere sugli avvicendamenti che si sono succeduti, nel mio ministero sacerdotale, in questi 50 anni. Questo, in breve, il mio cammino da prete. Appena 15 giorni dopo l’ordinazione fui cappellano provvisorio a Massenzatico; poi, per un anno "curato" a Bagnolo e di nuovo a Massenzatico per due anni. Nell’agosto 1962 fui mandato cappellano a Villa Sesso, dove rimasi 5 anni, cioè fino alla morte del caro arciprete don Oreste Gambini. Nel 1967 feci il salto alla periferia della città, parrocchia di S. Giuseppe; l’anno dopo fui nominato primo parroco al Buon Pastore, parrocchia appena sorta (2.500 abitanti), con solo una vecchia stalla e la casa colonica. Il vescovo Baroni mi disse che questa esperienza di nudità pastorale sarebbe stato un ottimo noviziato per il Brasile, a cui ero già stato destinato. Nel giugno dell'anno dopo, 1969, partii infatti per il Brasile. Dopo soli quattro anni, rientrato dalla missione, fui indicato come futuro direttore del Centro Missionario (Cmd), che con l’allargarsi della missione anche al Madagascar era ormai necessario creare per l'animazione missionaria in diocesi

riconoscere qualcosa di meglio, che completa o corregge certi nostri stili di vita. Le nuove comunità sono, per chi cambia, uno stimolo a verificare le esperienze precedenti e a caricarle di maggior grinta, entusiasmo e fiducia, per inserirsi con più facilità nella nuova situazione.

UN SACERDOZIO ALL’INSEGNA DELL’AVVICENDAMENTO e la preparazione partenza dei nuovi versi vantaggi: anzitutto favorisce una missionari (preti e laici volontari, invia- maturazione e un arricchimento più rati secondo i progetti di Reggio Terzo pido della personalità, modificando in Mondo). Fui direttore del Cmd per 13 positivo certe lacune, qualche apparente sicurezza, e dà anni, prestando l’occasione di nuocontemporaneamente servizio pave relazioni con le persone e le situastorale prima ad Alzioni della nuova binea poi, dal 1981 al 1986, presso la comunità. Il camComunità "La Famibiamento, inoltre, glia" di Dinazzano, abilita a vivere con maggior elasticità il dove - con due spoproprio ministero, in si, una consacrata e alcuni volontari del comunione con sacerdoti diversi per servizio civile - acetà, carattere, cultucoglievamo diversi ragazzi in difficoltà. ra e spiritualità. Ed anche per impostaDal 1986 al '95 fui zione pastorale. nella parrocchia di Salvaterra. Infine, L’attenzione all’altro Don Amedeo Vacondio '95 ad oggi, sono confratello (prete o parroco - e poi colparroco) e ai nuovi laboratore ministeriale - nell’Unità pa- fedeli ci porta a scoprire i loro valori, la storale “Madonna della Neve”, con la loro testimonianza, differenti da quelli cura particolare di Gavasseto e Sab- della precedente parrocchia. L’avvicendamento, poi, è un incentivo a bione. non adagiarsi nei propri schemi pastoL’avvicendamento ministeriale ha di- rali, ma favorisce l’umiltà di scoprire e

Inoltre il cambimento obbliga il prete ad essere meno "padrone" e più servo del popolo di Dio; lo spinge ad aggiornarsi culturalmente, spiritualmente e pastoralmente, mettendosi in discussione per scoprire nuove vie, nuovi cammini pastorali più efficienti e incisivi. È anche causa di risveglio e di arricchimento per le comunità: i fedeli sono spinti ad accogliere le nuove provocazioni che possono aiutare a migliorare e a crescere nel proprio cammino senza ancorarsi nell'«abbiamo sempre fatto così», che porterebbe una comunità all’immobilismo spirituale e pastorale. Ora, a 74 anni di età e dopo tanti cambiamenti, faccio mie le parole del Salmo 90 (10,12): “Gli anni della nostra età sono settanta, ottanta per i più robusti… Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”.

don Amedeo Vacondio


Vita di Chiesa SASSUOLO GIUBILEO DEL CARMELO: INCONTRI CULTURALI “NELLA FEDELTÀ AI GIORNI”

24 ottobre 2009

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Dalla Terra Santa il carisma del Carmelo Ne parlerà giovedì 5 novembre (ore 20.45) padre Bruno Secondin

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opo essere stati introdotti da fratel Roberto Fornaciari nella conoscenza della vocazione monastica (nell'incontro di martedì 20 ottobre), desideriamo approfondire le origini e il carisma dell’Ordine carmelitano. Ad accompagnarci in questa tappa del nostro cammino sarà padre Bruno Secondin, che - nella relazione intitolata «“…Agli eremiti che dimorano presso la fonte al Monte Carmelo”. Origini e carisma del Carmelo» - metterà a nostra disposizione la sua profonda conoscenza della Regola del Carmelo, scritta per i primi eremiti della Terra Santa, che costituiscono il ceppo originario del nostro Ordine. Sant’Alberto Avogadro, patriarca di Gerusalemme dal 1206 al 1214 (era di origini reggiane, da Gualtieri; a lui è dedicata una parrocchia nella periferia di Reggio Emilia), su richiesta di quegli eremiti scrisse una “formula di vita” che divenne vera e propria Regola, con l’approvazione pontificia del 1247.

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primi Carmelitani non erano religiosi, ma laici che desideravano “vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e servire Lui fedelmente con cuore puro e totale dedicazione”. Nel contesto delle crociate i Carmelitani si propongono di vivere la loro fedeltà a Cristo Signore con l’animo disarmato, amanti della pace, soffrendo insieme la fatica della fedeltà e della comunio-

giovedì 5 novembre, ore 20.45

“…AGLI EREMITI CHE DIMORANO PRESSO LA FONTE AL MONTE CARMELO”. ORIGINI E CARISMA DEL CARMELO conversazione con padre BRUNO SECONDIN carmelitano

ccanto a Maria i Carmelitani, che non hanno avuto un fondatore sul modello degli altri Ordini religiosi, pongono come riferimento il profeta Elia e l’apostolo Paolo. “La fonte” presso la quale erano riuniti è stata riconosciuta dalla tradizione come la fonte di Elia. Possiamo ritrovare consonanze fra gli elementi della Regola e le caratteristiche del profeta Elia: la centralità della Parola, la condizione di pellegrini e stranieri, la contemplazione come sapore della vita più che come attività visibile. Quella “fonte” che li collega simbolicamente esprime bene questo “fluire eterno” della sete e dell’appagamento, l’indicibile mistero di una sequela fedele ed autentica. San Paolo invece è esplicitamente proposto nella Regola come modello: è uomo di vita laboriosa, apostolo delle genti, testimone del Signore, servitore della comunità.

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A sinistra: S. Alberto di Gerusalemme (dove fu patriarca dal 1206 al 1214), originario di Gualtieri, fu l'estensore della "formula di vita" che sta alla base della "regola carmelitana". A lui è dedicata una parrocchia nella periferia di Reggio. La sua figura, e quella della reggiana Beata Giovanna Scopelli (1428-1491), sono la testimonianza della presenza a Reggio del carisma carmelitano assai prima della riforma di S. Teresa d'Avila e di S. Giovanni della Croce. A destra: fr. Roberto Fornaciari mentre tiene la precedente conferenza su “Un vivere alternativo. La vocazione del monaco”, la sera del 20 ottobre, nella cappella del Carmelo, a Sassuolo.

ne. I Carmelitani vengono chiamati, nel testo della Regola, una prima volta come “eremiti” e poi sempre col nome di “fratelli”. È questo di fatto il ti-

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a lasciato un segno importante, don Alberto Nicelli, nei suoi anni di servizio e ministero a Pieve Saliceto, Gualtieri e Santa Vittoria. In questi giorni che separano il saluto alla comunità gualtierese dal suo ingresso nell'unità pastorale di Guastalla, alcuni laici – animatori e suoi collaboratori nelle parrocchie che sinora ha servito, guidato ed amato con dedizione – desiderano dirgli il loro «grazie!» attraverso le pagine de La Libertà. C’è un duplice motivo per cui hanno scelto questi giorni: tra poco più di un mese, infatti, don Alberto festeggerà il suo 25° di ordinazione sacerdotale; era la vigilia dell'Immacolata Concezione – il 7 dicembre 1984 – quando ricevette l'ordine sacro per le mani del vescovo Gilberto Baroni. "Una ricorrenza a lui particolarmente cara", spiegano i suoi ormai ex parrocchiani, "perché don Alberto, oltre al grande amore per il Signore, coltiva una profonda devozione verso la nostra Madre Celeste, la Madonna". Nelle nostre intenzioni" – aggiungono – "non si tratta tanto di elencare qui una serie di 'cose', di iniziative che il don ha fatto... quanto di testimoniare, a partire dall'esperienza concreta, personale di ciascuno di noi, come la nostra vita cristiana sia cresciuta e si sia formata giorno dopo giorno nel contatto con la sua figura di pastore, di guida, di padre e di fratello. Per noi rimarrà sempre un amico, l’amico fedele, con noi e con Cristo!".

La cura delle vocazioni

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Chiesa del Carmelo Sassuolo, via Montegibbio

l fiore all'occhiello di don Alberto sono l'attenzione e la disponibilità verso le vocazioni: ha accompagnato giovani che oggi sono divenuti preti della nostra diocesi, diaconi in cammino di formazione, ragazze che poi si sono consacrate al signore", spiega la signora Cornelia, che con il marito, il dottor Alfredo Avanzi, ha vissuto l'intensa esperienza della scoperta e dell'accompagnamento di un figlio – don Francesco – al sacerdozio. "Don Alberto", prosegue Cornelia, "sa far-

tolo più antico che possiamo attribuire all’Ordine carmelitano, cioè “fratelli eremiti”: la solitudine, la meditazione personale, il silenzio, l’avere ciascuno una “propria cella

separata”, sono elementi importanti, che però trovano il loro pieno senso solo in un cammino di “fratelli - in - comunità”. Il nome ufficiale del gruppo,

“Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo”, esprime il legame molto forte con la figura di Maria, benché nella Regola non sia esplicitamente nominata.

La riconoscenza ed il saluto della comunità gualtierese al parroco uscente don Nicelli

«GRAZIE DON ALBERTO, AMICO E GUIDA» si compagno di viaggio di coloro che scoprono in sé il germe della chiamata. Un'attenzione e una disponibilità che sa riservare anche ai familiari. Quando intuii le prime avvisaglie di possibili cambiamenti nella vita di mio figlio", racconta, "mi presero lo sgomento e la trepidazione. Mi rivolsi a don Alberto, in cerca di sicurezze. E lui rispose: «Tu non sai ancora che la tua trepidazione è la mia gioia»... E mi accompagnò, piano piano, ad intuire e a vivere anch'io la stessa gioia e la stessa sicurezza fino al momento dell'ordinazione di don Francesco, che don Alberto seppe preparare e organizzare come una gloriosa apoteosi per la nostra comunità cristiana".

chiesta, che l'esperienza che stavo vivendo poteva e doveva essere trasformata in servizio per la comunità. Accettai la sua proposta, e insieme con mia moglie, rendendoci disponibili a questo servizio, abbiamo scoperto sempre più la dimen-

"Attraverso la liturgia don Alberto riesce veramente coinvolgere i fedeli, soprattutto nelle celebrazioni coi bambini della prima Confessione e della prima Comunione. Queste liturgie... 'parlano da sole'. E lui ci tiene molto a curare personalmente la stessa preparazione della chiesa, non escluso – in alcuni casi – l'addobbo floreale (... a volte anche 'ribaltando' completamente la chiesa, pur di renderla consona al momento che ci si apprestava a vivere). Si è poi dimostrato pronto e determinato anche nell'adeguamento liturgico, non però senza incontrare diffidenze, critiche, resistenze...".

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ensando al ruolo che don Alberto ha avuto nel cammino della Don Alberto Nicelli a Lourdes, con le due nostra formazione di giovani famia quando ho saputo nipotine. Nato nel 1957 a Medole (Mantova), è glie" – interviene Diego Bertelè – del suo trasferimen- stato parroco a Pieve Saliceto dal 1992, a "ci rendiamo conto di quanto ci to", racconta Ange- Gualtieri dal 1998 e a S. Vittoria dal 2001; dal abbia aiutati a crescere, a maturalo Capiluppi, "mi è venuto sponta- 2007 è vicario foraneo del Guastallese. re, condividendo in prima persona neo pensare al cammino di fede (e aiutandoci a farlo tra di noi) le che ho percorso accanto a lui. Se c’è una sione comunitaria della vita cristiana". gioie e le speranze di tutte le coppie, che cosa che ha motivato costantemente il Oggi Angelo sta compiendo il cammino in lui hanno saputo trovare una guida mio percorso, è il forte desiderio di co- di studi e formazione in preparazione al spirituale sempre attenta, mai banale! Da noscere sempre più profondamente Ge- diaconato permanente... un'altra intui- subito l’impressione che abbiamo avuto sù. Su questo piano, la lectio divina – in- zione di don Alberto su di lui. "La ric- è stata quella di una reale condivisione trodotta da don Alberto non appena di- chezza portata dalla Sacra Scrittura nel- fraterna: è stato veramente un amico, che venne parroco qui – è stata per me la no- la vita delle nostre parrocchie", conclu- non ha mai disdegnato la convivialità, la vità più significativa: quello è davvero il de, "è un dono grande che il Signore ci bellezza dell’incontrarsi! ... E potete momento in cui si può ascoltare Gesù ha fatto tramite don Alberto. Gli sono gra- comprendere la malinconia provata alla che parla, e ogni volta scoprire qualcosa to per avermi permesso di realizzare il notizia della sua dipartita... perché in efdi nuovo. La sua determinazione nel mio intimo desiderio, mettendomi a ser- fetti don Alberto è stato un po' il traghettatore che, sin da quando eravamo adocontinuare a proporre, lungo gli anni, vizio degli altri". lescenti, ci ha presi per mani accompaquesto appuntamento settimanale, mi ha gnandoci alla maturità... o presunta tale". permesso di acquisire sempre più confiSubito sorride, ma la commozione si perdenza con Colui che desideravo conocepisce, ed è in tutti i presenti. scere. E quando comprese la passione che c'era in me per la Parola di Dio, a un iturgia e celebrazione sono altri "Dopo tanti anni insieme", continua Diecerto punto don Alberto mi chiese se fosdue aspetti che caratterizzano lo go, "come sono vivi, e con quanta forza si disponibile per il ministero del «lettostile di don Nicelli. Lo conferma emergono i suoi concetti, le sue riflesrato», facendomi capire, con questa ri- l'accolito Paolo Sessi, per tutti 'Paolino'. sioni! «Il matrimonio è una gara in cui

La Parola di Dio

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La liturgia. Le giovani famiglie

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l riferimento a queste figure vuole aiutare i Carmelitani a rimanere fedeli al loro proposito originario e fondamentale: vivere nell’ossequio di Gesù Cristo, che è in fondo la chiamata di ogni cristiano. La conoscenza di questo particolare carisma può aiutarci a meglio comprendere la comune vocazione che ci è stata donata dal Signore.

Le Sorelle del Carmelo di Sassuolo

ogni coniuge fa di tutto per far vincere l’altro».... oppure: «Prima di essere genitori, ricordatevi di essere sposi cristiani; il che non significa trascurare i figli, bensì ricercare costantemente la ragione del proprio amore sponsale in un costante cammino di fede!»... Ecco, se ognuno di noi mettesse quotidianamente in pratica questo consiglio, ogni nostra casa potrebbe diventare un’oasi felice, un angolo di paradiso sulla Terra!".

L'unità tra le parrocchie

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nche Marco Mantovani, 23 anni, giovane segretario del consiglio di Unità pastorale, ha qualcosa di importante da dire. "Il filo conduttore che don Alberto ha sempre ribadito è l'unità tra le tre parrocchie dell'unità pastorale... affinché nessuna si senta isola felice e si chiuda in se stessa, ma al contrario possa aprirsi alla comunione e condividere con le altre. La Chiesa stessa è comunione, che non significa accostamento tra gruppi di persone che vivono nello stesso territorio, ma profonda unità di cuori per rivivere sempre di nuovo l'esperienza dei primi cristiani, narrata negli Atti degli Apostoli, al capitolo 4: «... erano un cuor solo e un'anima sola»". "Il più bel dono per un parroco uscente" – aveva detto don Alberto alcuni giorni addietro, al termine dell'Assemblea in cui comunicava il suo congedo – "è vedere che quanti hanno collaborato con lui continuano a lavorare serenamente col successore. Questo significa che non si lavora per la simpatia del sacerdote, ma per amore della Chiesa del Signore". È il dono che l'unità pastorale di Gualtieri-Pieve Saliceto-Santa Vittoria vuole fargli. "Lo affidiamo" – concludono unanimi – "alla protezione del Signore e della Madonna, con l'offerta della nostra preghiera e della nostra disponibilità a rimanere suoi amici. Affetto e disponibilità che offriamo, parimenti, a don Giovanni Caselli e a don Gianluca Bergamaschi, i nostri nuovi, attesi pastori".

Matteo Gelmini


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24 ottobre 2009

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Vita diocesana

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VISITA PASTORALE È ripartita da San Pietro - centro storico - la Visita del Vescovo alle parrocchie della città

"È venuto ad abbracciare tutti e ciascuno" Alle famiglie:"Educare è questione di valori,ma soprattutto di linguaggi"

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i ricordate giugno di quest’anno? Quel mese caldo caldo, con la classica afa “padana”, quando non vedi l’ora - tu, bravo animatore, educatore, consigliere pastorale, insomma cristiano impegnato in parrocchia - di andartene in ferie e non pensare più a niente di niente, fino al campeggio di fine agosto? Ed ecco, tra capo e collo, la notizia bomba: il 16-18 ottobre la tua parrocchia, San Pietro in città, è stata scelta per ospitare l’inizio dell’ultima parte della Visita Pastorale del Vescovo Adriano! Siamo proprio sicuri? Comincia da noi? Ebbene, sì! Allora, esortati con “grazia e affetto” dal nostro parroco, don Gianni Marzucchi (“Non è un esame, è un dono, viene a conoscerci da vicino, ad esortarci, a guidarci su un bel cammino…”), abbiamo iniziato la preparazione. Riunioni, incontri, desideri, speranze, attese, rimostranze..., finché quel venerdì 16 ottobre è arrivato. Ed è stato davvero un incontro di grazia. Ma chi se lo aspettava che fosse così? Con semplicità, in punta di piedi, ma nello stesso tempo con la forza del pastore, il Vescovo Adriano è arrivato. Partendo dai bimbi dell’asilo di Santa Teresa, dai loro genitori e nonni, proseguendo con gli anziani della parrocchia, i malati incontrati nelle loro case, il Vespro alla Casa della Carità di San Girolamo, fino all’assemblea plenaria della sera, il nostro Vescovo si era già rivelato, la sera di venerdì, come padre buono e attento e curioso e desideroso di conoscere tutto, di avvicinare tutti, di entrare nel cuore di ognuno per un incontro vero, personale.

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noi poteva già bastare così, davvero! Ma poi, sabato 17, gli incontri coi bambini, i ragazzi, gli universitari e le famiglie sono stati ancora più belli. “Quando il buio ti assale, non gridare al buio, accendi una luce!”: questa è stata l'esorta-

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Centro Giovanni XXIII. Incontro sulla cucina reggiana Venerdì 23 ottobre, ore 17, al Centro Giovanni XXIII (via Prevostura 4): "Dal scarpasòt al busilàn", intervista a Giuliano Bagnoli (si veda anche a pag. 9).

Teatro ReGiò. Coro Monte Cusna in concerto per l'Avo Venerdì 23 ottobre, ore 21, Teatro ReGiò (via Agosti): per la festa provinciale dell'Avo, concerto di canti popolari del Coro Monte Cusna di Reggio Emilia.

Ordine dei Medici. Amci: convegno sulla genetica Sabato 24 ottobre, ore 9-13, sede dell'Ordine dei Medici (via Dalmazia 101): convegno dei Medici Cattolici su "Genetica: una scienza per la vita" (articolo a pag. 13).

Centro Giovanni XXIII. Film "Dialoghi delle Carmelitane"

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Sabato 24 ottobre, ore 16, al Centro Giovanni XXIII (via Prevostura): nel 1° incontro di "Cinematografia e spiritualità" (intorno al problema delle vocazioni), proposto dal Gruppo "Christifideles Laici", sarà proiettato il film "Dialoghi delle Carmelitane", di R.L. Brukberger e P. Agostini (1960). La discussione sarà guidata dal prof. Domenico Forloni.

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Galleria Parmeggiani. Le Suite francesi di Bach Domenica 25 ottobre, ore 17, alla Galleria Parmeggiani (corso Cairoli 1): per "Soli Deo Gloria", Stefano Innocenti eseguirà al clavicembalo le Suite francesi di J. S. Bach.

Centro Giovanni XXIII. Uciim: "I Francescani a Reggio" Lunedì 26 ottobre, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura 4): per il corso promosso dall'Uciim su "I Francescani a Reggio", interverranno fr. Prospero Rivi su "Francesco e i laici: le origini dell'Ordine Francescano Secolare" e la prof. Laura M. Alfieri su "Figure cappuccine a Reggio".

S. Anselmo. Corso per animatori-educatori d'oratorio 3 zione che ha lasciato il Vescovo Adriano ai bambini e ragazzi del catechismo (dalla 2a elementare alla 1a superiore). Sono state le parole finali di un incontro bello, di amicizia, partecipazione, interazione simpatica: i bimbi sono stati preparati a questo incontro dai catechisti come a qualcosa di particolare, importante, e il Vescovo li ha sa-

4 è manifestata la sua vocazione, cosa significa servizio (era il tema del Vangelo), e in particolare servizio come catechisti, hanno chiesto un'indicazione su come vivere il Sacramento della Cresima. Una risposta fra tutte, profondamente vera, a proposito di catechisti: “La prima cosa ha detto il Vescovo - è avere i bimbi nel cuore. Fate loro

Ai catechisti:"Fate una bella fotografia dei vostri ragazzi,così quando pregate li guardate e li mettete al cospetto di Dio,perché possiate essere per loro uno strumento del Suo Amore" puti interessare e affascinare nell'immediatezza del rapporto. Li ha anche ripresi perché non sufficientemente attenti alla lettura del Vangelo; e loro, dopo aver riletto attentamente, in silenzio, hanno risposto con entusiasmo alle domande del Vescovo. Poi le domande le hanno poste a lui i ragazzi cresimandi. Hanno voluto sapere come si

una bella fotografia, così quando pregate li guardate e li mettete al cospetto di Dio, perché possiate essere per loro uno strumento del Suo Amore”.

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on i giovani (davvero tantissimi!) il Vescovo si è posto come interlocutore attento e interessato, non tanto a dare risposte

ma a suscitare interrogativi. Ha chiesto loro di cercare in se stessi e nel Signore la verità di una risposta. E di essere nel mondo testimoni di una fede e un amore grande. Con le famiglie, la sera, il discorso è stato profondo e complesso. “Se vogliamo educare i piccoli, dobbiamo partire dagli adulti”, ha osservato il Vescovo. “La famiglia italiana è ancora un luogo affettivo, ma questa ricchezza è compromessa dalla debolezza educativa. L’educazione non è questione di valori, ma di linguaggi. Bisogna saper comunicare valori che non sono più scontati come lo erano una volta. Educare oggi richiede tempi più lunghi rispetto a un tempo. L’età evolutiva si sta prolungando sempre più. Oggi il problema più grande è quello della pastorale degli adulti”. E un consiglio: “Avanti coi gruppi di adulti e famiglie! È importante che i figli vedano che i genitori diventano amici di altri genitori con gli stessi valori, che li vedano non isolati ma simili ad altri genitori”. E ha ricordato che “non ci dobbiamo mai scoraggiare, perché non esistono educatori falliti: altrimenti dovremmo considerare Gesù, abbandonato dai suoi amici, il primo educatore fallito”.

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ACCADRÀ A REGGIO

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Foto 1: coi bambini della scuola materna di Santa Teresa. Foto 2: col parroco don Gianni Marzucchi. Foto 3: l'incontro con una della famiglie nuove della parrocchia. Foto 4: coi bambini del catechismo e coi catechisti. Foto 5: l'incontro coi giovani. Foto 6: il bacio del crocifisso, prima della Messa del 18 ottobre. Foto 7: la Messa, con don Claudio Iori e don Gianni Marzucchi. Foto 8: la consegna della lampada della Visita pastoarle alla parrocchia e alla Casa della Carità di San Girolamo.

oi, dopo due giorni così densi, ecco, domenica 18 ottobre, la Celebrazione eucaristica: è stata davvero… Eucaristia, cioè rendimento di grazie! Grazie al Signore per il dono grande di essere popolo di Dio affidato a un Vescovo “in gamba”! Grazie ai nostri sacerdoti, don Gianni Marzucchi e don Claudio Iori, che ci hanno accompagnato in questo incontro con umiltà e disponibilità, lasciandoci liberi di esprimerci secondo i nostri talenti! Grazie a te, Vescovo Adriano, per come ti sei messo in gioco con noi, in libertà e semplicità, in modo simpatico e vero. Te l’abbiamo detto domenica e te lo ripetiamo: torna, noi ti aspettiamo!

Antonia, Lorenza, Roberta, Francesca

Lunedì 26 ottobre, ore 21, Oratorio di S. Anselmo: nel 3° incontro del corso animatori-educatori di oratorio, il prof. M. P. Pieracci, del Centro Sportivo Italiano, interverrà su "Lo sport in oratorio" (lunedì 2 novembre Duccio, di Creativ, parlerà di "Il gioco nell'oratorio").

Baragalla. Pax Christi: Veglia di preghiera per la Pace Martedì 27 ottobre, ore 21, parrocchia del S. Cuore (Baragalla): veglia di preghiera per la Pace organizzata da Pax Christi - Punto Pace di Reggio Emilia.

Seminario. Parte la Scuola di Preghiera per giovani Mercoledì 28 ottobre, ore 20.45, in seminario, 1° incontro della "Scuola di Preghiera" per giovani 19-30enni: lectio divina su "Sara: la bellezza della sposa".

Centro Giovanni XXIII. Si chiude il "Progetto Genitori" Venerdì 30 ottobre, ore 21, Centro Giovanni XXIII: per l'ultimo incontro del Progetto Genitori "Chi ama educa" promosso da Ac e Fism, don Bruno Ferrero, pedagogo e direttore editoriale Ldc, interverrà su "Educare alla fede oggi".

Centro Giovanni XXIII. Progetti Ac per famiglie e fidanzati Sabato 31 ottobre, ore 19.30, al Centro Giovanni XXIII (via Prevostura): nel 1° incontro dei progetti Ac ("Tobia e Sara" e famiglie), Vespri meditati (don Evandro Gherardi: "Ti ho pensato da sempre: la vocazione al matrimonio").

Regina Pacis. Primo giovedì del mese, per i sacerdoti Giovedì 5 novembre, ore 20.45, chiesa di Regina Pacis: nel 1° giovedì del mese il gruppo "Maria Madre di Misericordia" propone la serata di preghiera per i sacerdoti, nell'Anno Sacerdotale; ore 21 S. Messa presieduta da don Edo Cabassi.

Cadè-Gaida-Duomo. Pellegrinaggio in Terra Santa Dal 5 al 12 novembre, pellegrinaggio in Terra Santa con le parrocchie di Cadè, Gaida e Cattedrale, guidato da mons. Gianfranco Gazzotti. Iscrizioni: 0522.942148; 0522.43378.

S. Pellegrino. Pellegrinaggio in Terra Santa Parrocchia di S. Pellegrino e Associazione "La Pira" organizzano un pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 dicembre al 5 gennaio. Info e prenotazioni: Anna Grassi, 349.3211583.

Azione Cattolica. Esercizi per famiglie e fidanzati Sono aperte le iscrizioni agli esercizi spirituali Ac per famiglie e fidanzati, a Villa Elena (Affi, VR, 27-29 novembre), guidati da mons. Renzo Bonetti, responsabile del progetto Cei Famiglia-parrocchia («"Questo Mistero è grande" (Ef 5,32): Matrimonio ed Eucaristia»). Info: Ac 0522.437773.

Azione Cattolica. Soggiorni invernali a Varazze (SA) Sono aperte le iscrizioni ai soggiorni invernali a Varazze (Savona) per adulti e anziani autosufficienti organizzati dal settore Adulti- Movimento terza età di Azione Cattolica: 1° turno 21 gennaio - 4 febbraio 2010; 2° turno 4-18 febbraio 2010. Quote da 590 euro. Informazioni e iscrizioni entro il 30 ottobre telefonando agli uffici Ac (0522.437773).


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Chiesa e Missione

24 ottobre 2009

MISSIONE E DIALOGO INTERRELIGIOSO BOLOGNA. Convegno della Rete interdiocesana «Stili di vita» sul clima: iscrizioni anche da Reggio

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he cosa significa amare la creazione nel tempo del mutamento climatico? Come fare responsabilmente fronte ad una minaccia di così vasta portata? Quali cambiamenti sono necessari nelle forme dell’economia, della politica e in particolare nei nostri stili di vita? A questi temi è dedicato il 2° convegno della Rete interdiocesana «Stili di Vita», che si terrà a Bologna sabato 28 novembre sul tema “La terra si scalda…è tempo di cambiare”. Nel programma si evidenzia la varietà di voci convocate per un dibattito che coinvolgerà esponenti delle 25 diocesi appartenenti alla Rete, tra cui quella di Reggio Emilia-Guastalla. Sarà presentato il testo che la Rete ha elaborato a partire dalle indicazioni contenute nel messaggio dei Vescovi italiani per la IV Giornata per il Creato e del magistero di Benedetto XVI, in vista della Conferenza mondiale dell’ONU sul clima, che si terrà a Copenhagen (Danimarca) nel mese di dicembre. Info: Cmd di Reggio, tel. 0522.436840, indirizzo e-mail teresa@cmdre.it. (e. a.)

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

Sassuolo: l'Ausiliare consegna il mandato a 5 volontarie

Veglia missionaria: chi torna e chi parte Nella chiesa di San Giorgio,gremita di giovani di ogni zona della diocesi

NOVELLARA (salone Giovanni Paolo II): la giornata cristiano-islamica di martedì 27 ottobre

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no dei gesti profetici del Papa Giovanni Paolo II è stato l’incontro ad Assisi, il 27 ottobre 1986. Tante fedi e religioni si ritrovarono per una preghiera a Dio nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Insieme si chiedeva a Dio la pace. Da questo segno profetico riceve fondamento la giornata cristiano-islamica, fissata a Novellara per martedì 27 ottobre, in occasione della fine del Ramadan, quando il Papa Giovanni invitò anche i cristiani ad un giorno di digiuno. La giornata celebrativa è rimasta per non lasciare cadere il dialogo interreligioso, iniziato da Giovanni Paolo II e proseguito, pur tra difficoltà, da Benedetto XVI. Diceva il Papa a Castelgandolfo il 25 settembre 2006: “Un dialogo fondato da una conoscenza reciproca, che riconosce i valori religiosi comuni e, con lealtà, prende atto e rispetta le differenze”. Papa Benedetto ha trasmesso anche segni del dialogo con i Musulmani, tra cui la visita alla Moschea di Istanbul; l’abbiamo seguita in tv. A Novellara desideriamo tenere viva la Giornata del dialogo interreligioso.Valorizzare questa opportunità significa per noi continuare una conoscenza vicendevole nel rispetto delle diversità, ma anche nella ricerca di ciò che ci unisce. Andiamo, insieme, oltre l’integrazione o l’assimilazione dell’altro e del diverso; il progetto che più si avvicina al Vangelo è quello che il vescovo Tonino Bello definiva la “convivialità delle differenze”. Con questi intenti dedichiamo la giornata martedì 27 ottobre all’incontro su un tema di grande attualità, su cui tutti siamo chiamati a confrontarci e a dare un contributo urgente, nel Salone nuovo Giovanni Paolo II. Programma: • alle 20.30 ci saranno il saluto di don Candido e la riflessione di Ahmet Eren Kademoglu, dell’Associazione Culturale Istituto Tevere di Roma, e canto religioso islamico; • alle 21, riflessione di don Emanuele Benatti, direttore della Cooperazione Diocesana Missionaria tra le Chiese e canto religioso del Cantico di Daniele “Opere tutte benedite il Signore”; • alle 21.30, saluti delle comunità religiose di Novellara; segue e conclude l’incontro una frugale condivisione di un rinfresco offerto dalle comunità. L’incontro è promosso da Comune, parrocchia e Centro Culturale Islamico di Novellara. Parteciperanno e daranno il loro saluto le comunità religiose cinese, pachistana, marocchina, turca, indiana e dell'Est Europa. (c. b.)

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arlando esteticamente, un mostro; ecologicamente, una bomba. Così le tre sorelle indiane della Casa della Carità di Uttan dipingono il "dumping ground", l'impianto di riciclaggio costruito dal governo sulla collina di Dhaughi, a un km dal paese, con i suoi campi fertili, i grandi pozzi d’acqua dolce e il mare. È di fatto una vasta discarica in cui vengono scaricati i rifiuti prodotti dai centri urbani che sono sorti come funghi nell’entroterra. La stazione, che dovrebbe trasformare l’immondizia in concime, è stata costruita senza chiedere parere agli abitanti, che d’altronde sono gente pacifica, abituata a lavorare a testa bassa. Solo qualche protesta verbale, niente di più. Il problema, però, si è ingigantito negli ultimi mesi. Informano le suore della Casa della Carità che giornalmente sono almeno 340 gli autocarri che scaricano rifiuti sul pendio e che l’aria è diventata irrespirabile in tutte le ore del giorno e della notte, alla faccia della posizione sul mare. L’impianto scarica le acque inquinate sui campi sottostanti, rendendo inservibili per l’irrigazione le riserve dei pozzi.

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eniamo così agli ultimi fatti. Il 13 settembre la popolazione ha deciso di dire “basta” e bloccato l’unica strada di collegamento: centinaia di persone si sono messe

Sassuolo, San Giorgio, sabato 17 ottobre: il Vescovo Ausiliare Lorenzo Ghizzoni consegna il mandato alle cinque ragazze in partenza per il Madagascar, il Brasile e l'Albania in servizio missionario.

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era davvero molta gente, la sera di sabato 17 ottobre, alla Veglia diocesana missionaria in S. Giorgio a Sassuolo, in occasione del mandato alle cinque giovani partenti per il Madagascar, il Kosovo e l’Albania. E c’erano molti giovani provenienti da diverse parti della diocesi. Durante la Veglia quattro degli otto missionari “diocesani” rientrati nel 2009 e presenti alla liturgia hanno parlato all’assemblea. Impossibile dare la parola a tutti! Don Giuliano Marzucchi, definitivamente rientrato dopo 18 anni di servizio in India con le Case della Carità, ha riferito della violenta persecuzione anticristiana perpetrata da fondamentalisti indù nei confronti delle comunità cristiane, particolarmente nelle Stato dell’Orissa, dall’agosto del 2008 ad oggi. Alla fine, dopo incisive e forti descrizioni, ha concluso riportando una riflessione del Vescovo locale, pastore di alcune comunità perseguitate: “Nella sua lunga storia, la Chiesa ha sempre sopportato e superato persecuzioni. Ora tocca a noi portare il nostro contributo, uniti alla croce del Signore Gesù”.

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a testimonianza di Valentina Ruffini, rientrata dall’Albania dopo un anno di servizio civile, ha proposto contenuti più tranquilli, con accenti femminili, anche poetici, circa il sorriso dei bambini, la fede degli anziani, la bellezza della natura, la semplicità della vita e l’accoglienza cordiale che le è stata riservata: testimonianza di una Chiesa provata e prostrata da 50 anni di dittatura comunista atea, eppure di nuovo fiorente, ricca di martirio, di vita e di speranza.

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on Giovanni Caselli, anch’egli rientrato definitivamente dopo 12 anni di servizio con le Case della Carità in Madagascar, si è soffermato sulla varietà e maturità dell’équipe missionaria composta da sacerdoti, religiose, laici e laiche, famiglie, inviati da Reggio Terzo Mondo o dal Centro Missionario per 2-3 anni di cooperazione internazionale o di volontariato missionario a fianco dei nostri sacerdoti e delle suore della Carità.

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articolarmente incisivo e articolato è stato l’intervento di don Ga-

briele Carlotti, rientrato dopo 17 anni di ministero nella diocesi di Ruy Barbosa (Bahia, Brasile). A chiare tinte, anche se solo per accenni, ha descritto la propria situazione di missionario rientrato: di testa e di cuore non è più solo italiano o reggiano, è anche brasiliano e bahiano… Ha vissuto un sacerdozio incarnato in situazioni diverse, coinvolto a fianco di gente in lotta per la terra, per l’acqua, per la giustizia, per la dignità umana, particolarmente della donna, spesso protagonista nella vita di famiglia, come in quella delle comunità ecclesiali di base, luogo privilegiato di celebrazione e di ascolto, di condivisione, di servizio e di impegno, anche civile e sociale. In tale contesto, illuminato dalla Parola di Dio, nascono i più diversi ministeri, in risposta ai vari bisogni delle stesse comunità.

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ella breve omelia, spontanea e pastorale, l’Ausiliare Lorenzo ha ripreso alcuni punti, sottolineando per tutti la forza permanente del mandato evangelico di Gesù e dell’opera dello Spirito Santo che previene, accompagna e dà fecondità all’azione del cri-

CHIESA E MISSIONE – Notizie allarmanti dalla seconda Casa della Carità in India

“AIUTATECI A FERMARE L’ECO-BOMBA DI UTTAN” Gli abitanti, inquinati dai rifiuti e pestati dalla polizia, chiedono di non essere dimenticati

stiano e della Chiesa, anche nella persecuzione. E c’è da rallegrarsi e da benedire Dio se la nostra Chiesa, la nostra diocesi, è stata “segnata” nel tempo da questo particolare dono di grazia che la rende e la conserva missionaria, anche attraverso le ininterrotte partenze e i necessari rientri che permettono, anzi producono nuove energie, nuove disponibilità, nuovi scambi. Del resto, i rientrati, arricchiti, quasi fecondati dalla prossimità con altri popoli e culture, restano “missionari” per arricchire la Chiesa e la società d’origine. Per questo il Vescovo ha riservato loro una particolare benedizione comprendente la richiesta di coraggio, di pazienza e saggezza.

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uanto alle giovani partenti (a nessuno è sfuggito che fossero tutte ragazze!), una di loro, Tiziana Guerri, di Masone, ha preso l’aereo per il Kosovo la mattina dopo, domenica 18 ottobre, Giornata missionaria mondiale. Lorenza, Giulia e Alice partiranno il 3 novembre per il Madagascar, mentre Silvia, la più giovane (19 anni), sassolese, volerà in Albania il 30 ottobre. È stata lei, ovviamente, a catalizzare gli sguardi di simpatia e quasi di complicità della gioventù locale. Chissà che alla prossima Veglia missionaria non irrompano cinque giovanotti pronti a raccogliere e a rilanciare la sfida!...

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er ovvie ragioni, non possiamo fare qui l’elenco completo di tutti i partenti e dei rientrati nel corso dell’anno, ma li ringraziamo e li benediciamo tutti e tutte. E a tutti, anche alle loro famiglie e comunità, auguriamo di restare fedeli alla Croce del Signore: quella Croce cui simbolicamente, con un cartoncino, ognuno ha deposto e appeso se stesso, uscendo di chiesa.

Un video - sul blog http://uttandumpinggroundprotest.blogspot.com/ - mostra comunque la carica deliberata della polizia.

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Uttan (India): a sinistra, le donne che manifestano sedute sull'asfalto, contro la discarica governativa che avvelena l'acqua e inquina le coltivazioni; a destra, le forze di polizia schierate, pronte ad attaccare i manifestanti.

a sedere sull’asfalto, 24 ore su 24, e per qualche giorno la processione dei camion si è arrestata, finché il tribunale, richiesto dalla fabbrica riciclatrice, ha ingiunto alla polizia di scortare i mezzi di trasporto. La situazione è precipitata la mattina del 24 settembre, a circa 4 km da Uttan, quando un centinaio di abitanti - per lo più donne, con sacerdoti e suore in testa – ha tentato pacificamente di fermare la colonna dei rifiuti. A quel punto la polizia – si parla di 800 agenti – ha cominciato a caricare indiscriminatamente i manifestanti con i "lathis" (bastoni di bambù)

in dotazione, arrestando 17 donne e 9 uomini, rilasciati in seguito dietro cauzione, e provocando decine di feriti. Le forze dell’ordine sono persino entrate nelle abitazioni di un paese limitrofo, Dongri, trascinando fuori dalle abitazioni famiglie e studenti.

A

lla notizia del pestaggio le campane di tutte le chiese dei paesi vicini (oltre a Dongri, Chowk, Palle, Gorai e Bhayandar) hanno suonato a martello, chiamando la gente a raccolta, circa 15.000 persone; la polizia ha provato a fermarle, ma ha dovu-

to ritirarsi di fronte alla massa. Il risultato è stato un decreto giudiziario di sospensione delle attività della discarica per due settimane. Nel frattempo, raccontano sempre le nostre fonti “missionarie”, diversi poliziotti hanno dichiarato di essere stati pagati per fare quel “lavoro sporco”, mentre su gran parte della stampa locale la sequenza dei fatti è stata distorta, presentando come aggressivi e violenti i manifestanti. Una falsità, a riprova che i potentati economici che hanno voluto a regime la discarica sono in grado di manipolare l’informazione.

don Emanuele Benatti

ra, sebbene la sospensione di due settimane sia scaduta, a Uttan si vive in una situazione di stallo: si sono appena svolte le elezioni politiche nello Stato del Maharashtra (nei giorni precedenti i politici locali sono andati di persona da preti e suore bastonati a chiedere perdono per l’accaduto, dicendo che “adesso” sarebbero stati dalla loro parte…) e sono iniziate le vacanze legate alla festa indù del Divali (festa della luce), per cui il problema dei rifiuti sarà riesaminato dopo il 24 ottobre. È un chiaro caso in cui s’intrecciano tematiche missionarie e ambientali. Abbiamo qualche giorno per sintonizzarci nella preghiera con questa località sulla costa sud-occidentale dell’India, appena a nord di Mumbai, affacciata sul Golfo Arabico, dove la Casa della Carità, la seconda nel Paese, sorge da 17 anni di fianco alla chiesa parrocchiale. La stragrande maggioranza dei 20.000 abitanti di Uttan è cristiana. Un motivo in più per interessarci della loro popolosa spiaggia, così duramente minacciata da una cattiva ecologia, ambientale e umana. (e. t.)


Vita di Chiesa

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Brevi di cronaca e appuntamenti Massenzatico. Inaugurata la materna "Don Morsiani"

ACCADRÀ IN DIOCESI

Reggio. La cucina tradizionale contadina nel Reggiano

Domenica 18 ottobre è stata inaugurata, a Massenzatico, la nuova scuola materna parrocchiale "Don Adelmo Morsiani". Sono intervenuti il sindaco Graziano Delrio, la presidente della Provincia Sonia Masini e la presidente Fism Marianina Sciotti. Dopo la benedizione dei locali e un momento di preghiera - guidato da don Giancarlo Gozzi in rappresentanza del Vescovo (foto) - è stata letta la lettera di saluto inviata da mons. Adriano Caprioli al parroco don Angelo Guidetti e a tutta la comunità. Il giorno precendente si era tenuta la Festa di apertura dell'oratorio, che da qui in poi aprirà tutti i sabati, dalle 15 alle 17, per i bambini dalla prima alla quinta elementare e per i ragazzi delle medie. Tema guida di quest'anno - anche per il catechismo - sarà la Fratellanza, intesa come scoperta di chi è "altro da noi".

San Polo-Grassano-Barcaccia. La Festa delle Famiglie

"Dal scarpasòt al busilàn" è il tema della conversazione intorno alla cucina tradizionale contadina in terra reggiana, che il dottor Giuliano Bagnoli terrà venerdì 23 ottobre, alle 17, al Centro Giovanni XXIII di Reggio. Sarà Gino Badini, presidente dell’Associazione Provinciale Stampa Reggiana e della Deputazione Reggiana di Storia Patria, ad intervistare il relatore, che Giuliano Bagnoli nello scorso mese ha pubblicato il 4° volume – dedicato a torte, ciambelle, marmellate e confetture - della sua "Cucina Contadina Reggiana" (edizioni Cdl – Finale Emilia). L’incontro è promosso dall’Uciim e dal Club Unesco di Reggio Emilia.

Reggio, Ospizio. Torna "Giovani e Riconciliazione" Tornano, con il nuovo anno pastorale, gli appuntamenti mensili di Giovani e Riconciliazione, nei quali poter fare esperienza della gioia del Perdono e della misericordia del Signore: sabato 31 ottobre, dalle 16 alle 23, presso la parrocchia di Ospizio (Reggio), numerosi sacerdoti saranno disponibili per la celebrazione del sacramento e i volontari di G&R saranno pronti ad accogliere e accompagnare chi lo desidera nell’itinerario di riconciliazione e a fare festa insieme al termine della confessione. Il 2° appuntamento sarà sabato 28 novembre.

Sassuolo. In arrivo il corso "L’arte di cambiare stile"

Domenica 18 ottobre è stata una giornata di festa per tante famiglie dell’unità pastorale San Polo, Grassano e Barcaccia: il gruppo di pastorale familiare ha infatti invitato tutte le coppie che nel corso di quest'anno hanno festeggiato 10, 25, 40, 50 anni e più di matrimonio. La festa è iniziata al Centro di accoglienza B. V. Maria di Pontenovo, con una divertente tombolata. Poi è seguita la S. Messa nell'attigua chiesa, dedicata alla Madonna di Pontenovo, e infine un buffet per tutti i presenti.

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arà beatificato domenica 25 ottobre, nell'anniversario della sua nascita (25 ottobre 1902). Sarà l'arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, ad iscrivere don Carlo Gnocchi nell'elenco dei beati, nel corso di una solenne liturgia presieduta a Milano, in piazza Duomo, alla presenza di oltre 40 mila fedeli. A rappresentare il Papa sarà mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Tra i concelebranti anche il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi. Il processo di canonizzazione del "padre dei mutilatini" è stato avviato nel 1986 dall'allora arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, e fa seguito all'annuncio con cui Benedetto XVI, lo scorso gennaio, ha autorizzato la pubblicazione del decreto che attribuisce all'intercessione di don Gnocchi il miracolo che ha visto protagonista, il 17 agosto 1979, un alpino elettricista di Villa d'Adda (Bergamo), incredibilmente sopravvissuto a una mortale scarica elettrica.

Lo "staffettista di Dio"

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mìs, ve raccomandi la mia baracca" (Amici, vi raccomando la mia baracca): l'accorato appello lanciato dal sacerdote sul letto di morte, ricorda mons. Angelo Bazzari, presidente della

Sono aperte le iscrizioni per il corso di formazione sui nuovi stili di vita promosso dal Vicariato di Sassuolo-Valle del Secchia in collaborazione con il Granello di Senapa. Il corso è aperto ad educatori, giovani dai 18 anni e adulti alla ricerca di una formazione personale su tematiche legate a stili di vita più sobri, solidali e sostenibili, per incoraggiare una permanente formazione ad una coscienza critica ed una cittadinanza attiva. Il programma prevede 6 incontri in cui si approfondiranno temi legati alla globalizzazione, agli stili di vita, all’indebitamento e alla povertà, all’economia & consumi e all’ambiente. Il corso avrà inizio giovedì 5 novembre e proseguirà per i successivi cinque giovedì dalle 19.30 alle 22.00, presso l’Oratorio Don Bosco di Sassuolo, in via Giovanni XXIII. Occorre far pervenire le scrizioni entro domenica 1° novembre. Per informazioni: e-mail a.ravazzini@gmail.com, tel. 349.3644679.

Ingressi di nuovi parroci nelle comunità Queste le Messe di ingresso dei nuovi parroci: a Montecavolo sabato 24, ore 16.30, don Pier Luigi Ghirelli; a Fontanaluccia domenica 25, ore 15.30, don Giuliano Marzucchi e don Luigi Ferrari; a Gualtieri sabato 31 ottobre, ore 15.30, don Giovanni Caselli e don Gianluca Bergamaschi; a S. Alberto domenica 1° novembre, ore 18, chiesa di S. Alberto (per Ospizio, S. Maurizio e S. Alberto); a Guastalla mercoledì 4 novembre, ore 20.30, don Alberto Nicelli.

Guastalla. Festa nella Giornata nazionale Avo Sabato 24 ottobre, a Guastalla, festa nella prima Giornata nazionale Avo: ore 16 intrattenimento e rinfresco a Palazzo Ducale, ore 18.30 Messa in Concattedrale, ore 20.45 spettacolo dialettale al Teatro "Ruggeri" (Compagnia di S. Martino).

Novellara. Preghiera di Taizé Sabato 24 ottobre, alle 21, nella chiesa del Popolo, a Novellara: preghiera di Taizé. Info: Massimo Salsi, 349.2863683.

Scandiano. Unitalsi: incontro di fraternità Domenica 25 ottobre, ore 16, parrocchia di S. Teresa in Scandiano: incontro dell'Unitalsi di Reggio, Sassuolo e Castelnovo Monti, per volontari, soci, amici diversamente abili.

Bibbiano. "Un Rosario per i Giovani" Lunedì 26 ottobre, ore 21, chiesa di Bibbiano: "Un Rosario per i Giovani", con fra Daniele Neri, f.f.b.

Novellara. Serata del dialogo interreligioso Martedì 27 ottobre, ore 20.30, oratorio di Novellara: serata del dialogo fra le comunità religiose di Novellara (v. a pag. 8).

Guastalla. Scuola di formazione: la Lettera ai Romani

Martedì 27 ottobre, ore 20.45, al Don Bosco di Guastalla: 5a lezione sulla Lettera ai Romani (don Daniele Moretto: Fede, speranza e carità nella Lettera ai Romani, III parte: la carità). Il 3 novembre parte il corso su La Messa: teologia e celebrazione.

Pratofontana. Introduzione al Libro di Qoelet Martedì 27 ottobre, ore 21, chiesa di Pratofontana: per "Una chiesa sotto la Parola", corso per animatori biblici, Giovanna Bondavalli introdurrà il Libro di Qoelet.

Montericco. Corso formativo per volontari Hospice Mercoledì 28 ottobre, ore 20.30-23: seconda lezione del percorso per aspiranti volontari all'Hospice (dottoressa Rita Montanari: "Anche le famiglie 'si ammalano': problematiche, difficoltà e risorse"); 3a lezione il 4 novembre.

Guastalla. "Fino al Terzo Cielo" torna al Ruggeri Prevendite aperte, a Guastalla (presso Libreria del Corso, tel. 0522.835341) per le 2 date del musical Fino al Terzo Cielo, al Teatro "Ruggeri": venerdì 13 e sabato 14 novembre ore 21. Info www.sangiacomo-sanrocco.it/finoalterzocielo.html.

San Martino in Rio. Operatori di pastorale della salute Giovedì 29 ottobre, ore 21, parrocchia di San Martino in Rio: 2a serata per operatori di pastorale della salute (don Edoardo Ruina: "Cristo medico: liturgia, salute, salvezza").

Sassomarconi (BO). Esercizi per preti, diaconi, religiosi Le Missionarie dell'Immacolata P. Kolbe di Bologna promuovono gli esercizi spirituali per sacerdoti, diaconi e religiosi dal 9 al 14 novembre presso il Cenacolo Mariano di Borgonuovo di Sassomarconi (Bologna), guidati da p. Angelo M. Tentori sul tema "Ravvivare il sacerdozio con Maria". Info e iscrizioni: Angela De Marco, tel. 051.846283.

Sarà beatificato a Milano, domenica 25 ottobre, il “padre dei mutilatini”

DON CARLO GNOCCHI: “VI RACCOMANDO LA MIA BARACCA” Sul letto di morte donò le cornee a due ragazzi non vedenti. Saranno tutt’e due a Milano alla beatificazione costruzioni".

"Fondazione Don Carlo Gnocchi onlus", dopo la beatificazione "dilata il suo originario significato" e "si fa preghiera universale". Mons. Bazzari ricorda il "don Carlo uomo, cristiano, educatore di giovani, sacerdote alpino, padre dei mutilatini, precursore della riabilitazione, imprenditore della carità e profeta e antesignano del trapianto d'organi" che "nulla trattiene per sé e regala le sue cornee a due ragazzi non vedenti". Quando questi ultimi, domenica "in piazza Duomo solleveranno il velo, quella semplice bara custode delle sue spoglie mortali diverrà urna di santità" e finalmente lo "staffettista di Dio tra gli uomini avrà traghettato la sua Opera nelle coscienze di tutti".

Seminatore di speranza

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eato perché, come affermava Giovanni Paolo II, è stato un seminatore di speranza, incarnazione viva e cristallina delle beatitudini evangeliche", osserva mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. Don Gnocchi scrittore, rileva mons. Ravasi, è noto soprattutto per il "Cristo con gli alpini" o l'appassionato

Ricostruire l'uomo

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saggio "Pedagogia del dolore innocente", eppure "la sua opera più impegnativa" è "Restaurazione della persona umana", pubblicata nel 1946. Mons. Ravasi sottolinea al riguardo l'attualità del pensiero del sacerdote, desideroso di proporre "a un popolo ormai disincantato dalla guerra" un'impresa certamente ardua ma indispensabile: "rifare l'uomo", la "prima e più fondamentale di tutte le ri-

n don Gnocchi, nota il presidente del dicastero vaticano, vi è un continuo "appello alla profondità contro la superficialità, al pensiero contro l'ovvietà" che anche oggi "diventa capitale se si vuole salvare l'uomo contemporaneo dalle sabbie mobili della crisi". Di qui l'amore per la verità e la libertà, e il primato della carità". "La nostra crisi è assai più vasta e più profonda di quanto può apparire all'osservazione superficiale - scriveva don Gnocchi -. Essa è, prima che politica ed economica, una crisi morale, anzi una crisi metafisica". Per il sacerdote "mancano all'uomo moderno valori eterni e non contrattabili che condizionino i valori terreni e contingenti, certezze fondamentali che diano coerenza alla favola dell'esistenza umana".

Cenni biografici

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ato a San Colombano al Lambro, presso Lodi, il 25 ottobre 1902, Carlo Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925. Assi-

stente d'oratorio a Milano per alcuni anni, è poi nominato direttore spirituale dell'Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Allo scoppiare della seconda guerra mondiale si arruola come cappellano volontario e parte, prima per il fronte greco-albanese, e poi - con gli alpini della Tridentina - per la campagna di Russia. Nel gennaio del 1943, durante la tragica ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed è in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura in lui l'idea di realizzare una grande opera di carità, che troverà compimento a guerra finita nella Fondazione "Pro Juventute". Muore prematuramente a Milano il 28 febbraio 1956. L'ultimo suo gesto profetico è la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il trapianto d'organi non era disciplinato dalla legge. Oggi la "Fondazione Don Gnocchi" è una realtà di primo piano nel panorama sociosanitario e assistenziale del nostro Paese. È presente in nove Regioni italiane con 28 Centri, quasi 4 mila posti letto e un organico di 5.400 operatori che assistono una media di 9 mila persone al giorno: disabili di ogni età, anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali e persone in stato vegetativo persistente.

Giovanna Pasqualin Traversa


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15 OTTOBRE, S. TERESA D’AVILA

CROCIFISSO AGLI AUSILIARI, PROMESSE, VOTI TEMPORANEI E PROFESSIONE PERPETUA DI UNA SUORA DELLA CARITÀ

La spiritualità dei "tre pani" e il riferimento a parrocchia,diocesi eVescovo

Musica per la liturgia, successo reggiano

so tempo, sono le Case della Carità a porsi come “fermento” di vita comunitaria, aiutando le parrocchie a “fare famiglia” intorno ai propri poveri, maestri di vita: non solo, ma anche a camminare, quasi a diventare le “scarpe”, verso nuove relazioni ecclesiali tra i preti, diaconi, consacrati e laici. Potremmo dire: le Case della Carità aiutano le parrocchie ad essere più parrocchia, a riscoprire la loro missione.

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la domanda che la donna del Vangelo pone a Gesù: “Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare” (Gv 4,20). (...) “Gesù le dice: Credimi, donna, viene l’ora… ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità!”. È interessante questa parola di Gesù che, quasi a sorpresa, dà il nome a Dio come “Padre”. Il Gesù del Vangelo di Giovanni è il Gesù che mette al centro di tutto il suo rapporto con il Padre, prima di ogni altro rapporto. Qui c’è tutta la novità del Vangelo: la rivelazione di un Dio non solo creatore, legislatore e giudice, ma di un Dio Padre, innamorato dell’uomo - non dell’uomo ideale, ma di uomini e donne reali, come la donna samaritana -, da farsene nel suo Figlio Gesù una passione, fino alla croce. (...) Dice Gesù alla donna: Vai cercando Dio? Vuoi conoscere Dio? Non immaginarlo lontano: “Sono io, che parlo con te”. Dio è vicino a te e occupa così poco spazio: “un piccolo margine della spalletta di un pozzo”. Un Dio che, inizialmente, assume la figura di un povero pellegrino, chiede da bere, senza paura di contagiarsi con una donna straniera. Poi è la donna che si rende conto che in Gesù c’è un mistero, la presenza di Dio che ti parla. Avviene come uno scambio di ruoli. Non più Gesù il povero che chiede di bere, ma è la donna il povero.

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Case della Carità, patrimonio di tutti

DIO, DOVE INCONTRARLO?

L’incontro con la samaritana

24 ottobre 2009

ISTITUTO DIOCESANO Grande partecipazione di folla al concerto di domenica 18 ottobre in Duomo. DON LUIGI GUGLIELMI Presentata con Spagna la nuova raccolta di canti liturgici realizzati dall'Istituto

Dell'omelia del Vescovo pubblichiamo ampi stralci; testo integrale sul sito diocesano (www.diocesi.re.it).

on è la prima volta che celebro con voi questa festa. L’ho celebrata la prima volta 11 anni fa, quando ancora non conoscevo le Case della Carità. E la celebro oggi dopo averle conosciute qui, a Roma, in Madagascar, India, Brasile, e dopo avere condiviso l’anno scorso il capitolo “straordinario”. Ringrazio il Signore dei doni dati tramite le Case alla Chiesa: i tre pani della Parola-Eucaristia-Poveri, la missionarietà della parrocchia, la diocesanità, la paternità dei vescovi. Quest’anno, celebrando con voi questa festa, mi sollecita una domanda: “Dio, dove incontrarlo?”. Perché questa domanda?

Musica sacra

La Festa delle Case della Carità

24 ottobre 2009

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Una panoramica della celebrazione al Palasport di Reggio

La Diocesi reggiano-guastallese e le sue Chiese sorelle in festa, il 15 ottobre, con le Case della Carità

COLLEGATE VIA INTERNET LE CASE DELLA CARITÀ DI BRASILE, INDIA E MADAGASCAR È sempre suggestiva e carica di gioia la festa delle Case della Carità, svoltasi anche quest’anno al Palasport di Reggio Emilia il 15 ottobre, memoria di S. Teresa d’Avila. Nato nella parrocchia di S. Teresa in città, don Mario Prandi ha chiamato "Carmelitane minori della Carità" le religiose che si sono consacrate all’amore di Dio e agli ultimi. Una giovane religiosa, suor Michela Teresa della Madonna della Ghiara, di Borgo Panigale (Bologna), ha fatto la professione perpetua dei voti di povertà, castità e obbedienza. Al canto delle Litanie dei Santi era prostrata a terra come coloro che vengono ordinati sacerdoti. In precedenza c'erano stati la consegna del crocifisso a una trentina di ausiliari, la prima promessa di una famiglia di Novellara (papà, mamma e 5 figli) e il rinnovo di altre famiglie, il rinnovo dei voti segreti dei secolari che vivono nel mondo e il rinnovo dei voti per due sorelle (una per un anno e un'altra per tre). Come sempre, il colpo d'occhio era di

Suor Michela Teresa prostrata a terra durante il canto delle Litanie dei Santi

grande effetto. Ormai le celebrazioni al Palasport si distinguono per una partecipazione corale di forte intensità spirituale, aiu-

La consegna del crocifisso agli ausiliari

L’incontro con la Casa della Carità

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iprendo la domanda di partenza: “Ma Dio, dove lo posso incontrare?”. Ho letto che Don Mario Prandi - il quale si considerava solo iniziatore delle Case della Carità nelle parrocchie, padre esigente e... intransigente delle Sorelle e dei Fratelli consacrati -, spesso amava dire che “è Dio il padrone della baracca”, e lui si

Fedeli sulle gradinate

tata dalle splendide esecuzioni del Coro Diocesano e dall’animazione del gruppo della danza liturgica (dell'Istituto di Musica e Liturgia). Soprattutto, era importante la presenza di numerosi ospiti delle Case della Carità, molti anche in carrozzella, coi loro accompagnatori (suore, fratelli e ausiliari), venuti dalle Case non solo della nostra diocesi, ma anche di Roma, Parma, Piacenza, Forlì, Bologna, Vicenza e Lucca. Non mancavano rappresentanti delle Case Amahoro del Rwanda. Particolarmente apprezzata la delegazione di Collebrincioni (L'Aquila), dove nei mesi scorsi le sorelle delle Case della Carità e alcuni volontari hanno condiviso con la gente d'Abruzzo disagi e speranze del dopo-terremoto. La celebrazione è stata trasmessa non solo via radio (Radio Pace) e tivù (ètv - Teletricolore), ma anche via internet, con un apposito collegamento cui si poteva accedere dalle Case della Carità dell'India, del Madagascar e del Brasile.

La promessa della famiglia di Novellara

considerava solo come “il 1. Una prima domanda va fattorino di Dio”, chiamato a tenuta aperta sulla spirituaconsegnare alla Chiesa il lità ecclesiale dei tre Pani. grande dono del Signore: le Sono le Case della Carità il Case della Carità. Iniziando luogo dove si pratica l’incontra poco - sarà l’anno prossi- tro con il Signore nei “tre Pamo - il centenario della na- ni” della Parola, dell’Eucariscita di Don Mario, noi come stia e dei Poveri? Sì, certo, soChiesa di no state vo"Le Case della Carità Reggio Emilute da Don lia-Guastalla Mario per custodiscono un vincolo dobbiamo questo. E, stretto con la Chiesa proprio ritornello stesso locale e il suo vescovo, nare a questa tempo, sono voluto tenacemente domanda: le Case della da Don Mario Prandi. “Dio, dove lo Carità che riSono un dono del Signore posso inconchiamano - a alle diverse Chiese locali in tutti i batteztrare?”. (...) Per noi, è zati - la verità cui viene seminato il loro questa nostra che nell’Eucarisma per la diffusione Chiesa che si caristia siadella civiltà dell’Amore" deve interromo tutti acgare: “Dio, dove lo posso in- colti dal Signore con le nostre contrare?”. Non è una do- diversità, povertà e ricchezmanda a cui si risponde una ze, doni e limiti. Tutti possiavolta per sempre, ma è una mo stare dentro il “cestino” domanda da tenere sempre meglio se largo! - della spiriaperta sotto diversi aspetti ri- tualità dei tre Pani. guardanti le Case della Carità e la vita della stessa Chie- 2. Una seconda domanda sa. da tenere aperta riguarda

l’appartenenza alle parrocchie. Sono le Case della Carità patrimonio appartenente alle parrocchie, dove Cristo si fa presente attraverso i poveri? Sì, certo, le Case della Carità sono e restano proprietà delle parrocchie, non di altre realtà ecclesiali come è tradizione nelle congregazioni religiose - cosa che meravigliava non poco il cardinal O. Gracias di Bombay in India quando gli spiegavo la cosa lo scorso anno. E, nello stes-

Una terza domanda riguarda la diocesanità e la paternità del Vescovo. Visitando le Case della Carità in Madagascar - ben 14 comunità sparse su 7 diocesi dell’Isola, ormai rette da Superiori/e malgasci appartenenti alla propria Chiesa locale mi chiedo: sono le Case della Carità un bel dono del Signore alle Chiese locali? Le Case della Carità custodiscono un vincolo stretto con la Chiesa locale e il suo vescovo, voluto tenacemente da Don Mario Prandi. E, nello stesso tempo, sono un dono del Signore alle diverse Chiese locali in cui viene seminato il loro carisma per la diffusione della civiltà dell’Amore. Bisogna che le Chiese e i Vescovi lo sappiano e non lo dimentichino.

La grande famiglia della Casa della Carità

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oncludo con una immagine. Sono stato ieri sera alla Casa della Carità in S. Giuseppe a incontrare i nostri amici di Collebrincioni, che ho visitato l’estate scorsa e coi quali le nostre Suore, Don Romano Zanni, i volontari e volontarie delle Case, della Caritas hanno condiviso con il loro parroco padre Manfredi disagi e speranze del dopo terremoto. Sr. Teresa Cristina mi ha anche mostrato una foto gigante della festa, il 9 settembre scorso, di Luisa, la centenaria della Casa. Dalla festeggiata, arrivata sorridente ai primi 100 anni, al più piccolo Paolo in braccio alla madre, ci sono tutti: grandi e piccoli, consacrati e volontari, famiglie e diaconi, parroco e vescovo sotto lo sguardo della Croce: la grande famiglia della Casa della Carità; più ancora: una bella immagine di Chiesa popolare. Mentre accompagniamo la consegna dei crocefissi agli ausiliari, le promesse di alcune famiglie, il rinnovo dei voti dei secolari e delle Carmelitane Minori della Carità, la professione perpetua di Sr. Michela Teresa della Madonna della Ghiara, invochiamo sulle Case e su tutti la intercessione dei Santi.

+ Adriano VESCOVO

Foto-ricordo: il Vescovo con le suore che hanno fatto i voti

Don Daniele Gianotti racconta il progetto del cd «Per te canterò»

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attedrale affollata, la sera di domenica 18 ottobre, per il concerto con cui l’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia (Idml) “Don Luigi Guglielmi” ha inaugurato la stagione 2009-10. Era la “prima”, in Duomo, per un’esecuzione del genere. Operazione riuscita, sia sotto il profilo liturgico – per la qualità dei brani proposti al pubblico e contenuti nel cd “Per te canterò” (Edb 2009, 19,50 euro), presentato nell’occasione – sia sotto quello culturale: il massimo tempio reggiano ha aperto le porte ad una serata capace di coniugare la tensione spirituale della preghiera con una massiccia dose di spettacolarità. Grazie anche alla partecipazione di Ivana Spagna, che a una domanda del conduttore Mattia Mariani ha risposto di provare un’emozione affatto diversa, nell’esibirsi in una chiesa. La cantante ha interpretato alla sua maniera, a metà concerto, il “Canto di beatitudine”, composto da don Guglielmi con le parole di Carlo Menozzi. Una versione originale, arricchita da una sontuosa strumentazione, riproposta da Spagna come “bis” alla fine della serata. Ma i protagonisti del concerto sono stati Coro e Ensemble musicale dell’Idml, guidati con classe ed esperienza dal maestro Giovanni Mareggini, direttore dell’Istituto. L’ouverture è stata “Il Signore della vita”, traccia numero 15 nel cd, dal cui testo (“Per te canterò un concerto d’amore, il cuore strumento di dolce armonia…”) è stato attinto il titolo dell’album. Di “Per te canterò” e delle novità in cantiere per i prossimi mesi abbiamo parlato con il responsabile diocesano della musica sacra don Daniele Gianotti.

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Foto 1: domenica 18 ottobre, in Cattedrale, Coro Diocesano e Ensemble strumentale in concerto, diretti da Giovanni Mareggini. Foto 2: Ivana Spagna interpreta «Canto di beatitudine». Foto 3: la copertina del nuovo cd (M. I. Rupkik, Giona nel segno del Tau. II, 1984, proprietà dell'autore). Foto 4: il folto pubblico. Foto 5: Spagna applaude l'esecuzione del Coro e dell'Ensemble.

mando in questi decenni nell’ambito delle diverse attività formative e musicali dell’Idml. Prima di entrare nel nuovo cd, tutti i 18 canti erano stati pubblicati su Celebrare cantando, la rivista

"È stata raccolta una parte del repertorio che si è venuto formando in questi decenni nelle diverse attività formative e musicali dell’Idml.Prima di entrare nel nuovo cd,tutti i 18 canti erano stati pubblicati su Celebrare cantando,la rivista quadrimestrale per gli animatori della liturgia" Don Daniele, gli ultimi due canti proposti nel concerto (“Gerusalemme” e “Il dono sempre nuovo del suo amore per noi”) hanno visto la partecipazione attiva dell’intera assemblea, diretta da Paolo Iotti. Alla fine standing ovation. Ci sono commenti da aggiungere…? Quello è stato il momento più gioioso, a suggellare una presenza numerosa e cordiale da parte del pubblico. Siamo molto contenti di com’è andato il concerto, soddisfazione accresciuta dall’aver potuto cantare nella cornice della Cattedrale. La partecipazione dell’assemblea è stato il più bel segno dell’attenzione alla scuola di musica e liturgia diocesana. Il nuovo cd contiene 18 canti già abbastanza diffusi in diocesi: vuol dire che la scuola funziona… È stata raccolta una parte del repertorio che si è venuto for-

quadrimestrale per gli animatori della liturgia, che esce dal 1993 per le Edizioni San Lorenzo di Reggio Emilia e che con il 2010 taglierà il traguardo del numero 50. Pro-

prio per tale ragione essi portano con sé il “valore aggiunto” di una lunga sperimentazione nel vivo della pratica celebrativa. Si può dire che l’Istituto reggiano fa scuola ben al di fuori della nostra diocesi? Monsignor Guerrino Orlandini e don Luigi Guglielmi hanno il merito di aver creato una tradizione viva, che cerchiamo di continuare. Il grande lavoro svolto rende l’esperienza di Reggio Emilia-Guastalla piuttosto originale e conosciuta a livello nazionale. Mi risulta che in tutt’Italia le scuole diocesane di musica per la liturgia non siano più di una quarantina; in

Emilia Romagna sono presenti solo altre due scuole strutturate, a Modena e Piacenza, mentre Bologna offre alcuni corsi di formazione. Qual è la distinzione tra Idml e associazione omonima? L’Istituto, diretto da Giovanni Mareggini, si occupa dell’attività formativa, musicale e concertistica, mentre l’associazione, presieduta da Nadia Torreggiani, è lo strumento giuridico necessario all’Idml per la gestione degli aspetti organizzativi, burocratici, fiscali eccetera. Torniamo al cd. Nella registrazione – così come nell’esibizione di domenica sera - i canti vengono pre-

sentati in una veste sonora difficile da riprodurre nelle liturgie domenicali delle parrocchie. “Scuola” troppo esigente? Gli arrangiamenti proposti in quest’occasione dall’Idml so-

"Presentiamo questi canti come un contributo all’arricchimento e al discernimento che nasce dalla vita delle comunità che celebrano il mistero di Cristo nella liturgia,consapevoli che la «cattolicità» della Chiesa si manifesta anche nella pluralità di espressioni musicali a servizio della liturgia" no volutamente pensati in una versione più “concertistica” o d’ascolto che non strettamente liturgica. D’altronde la realizzazione di un cd richiede obiettivi e tecniche

All’Hospice Madonna dell’Uliveto di Montericco, i concerti e gli spettacoli della domenica pomeriggio

PHOS HILARÓN TORNA CON TANTE NOVITÀ Il concerto del 18 ottobre inaugurava anche, “fuori sede”, la nuova stagione della rassegna domenicale Phos hilarón (Luce gioiosa), che don Gianotti organizza alla Casa Madonna dell’Uliveto di Montericco. Ecco, in anteprima per La Libertà, il calendario quasi completo dell’ottava edizione. Domenica 29 novembre fr. Marco Rainini terrà una conferenza sul Liber Figurarum di Gioachino da Fiore. Il 13 dicembre avrà luogo il concerto natalizio del Coro Bismantova di Castelnovo Monti. Il 21 febbraio sarà ricordato il bicentenario della nascita di Chopin con un concerto di sei pianisti, mentre il 21 marzo si terrà un altro appuntamento del tutto originale: sarà presen-

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differenti rispetto all’esecuzione dei brani all’interno di una liturgia. Anche per questo il disco non include le basi strumentali dei canti registrati: i cori e gli strumentisti dovranno impegnarsi a “ricrearli” di volta in volta tenendo conto delle specificità delle rispettive assemblee e celebrazioni. Quanto incide un’esperienza come “Per te canterò” nel bagaglio formativo dell’Idml? Con esperienze di questo tipo la scuola diocesana esprime anche una sua creatività. Non si limita a reinterpretare la tradizione della musica sacra, ma fa una propria proposta. O meglio più di una, dal momento che i canti raccolti nel cd rispecchiano stili e generi musicali diversi. La varietà come filosofia d’Istituto? Sì. Presentiamo questi canti come un contributo all’arricchimento e al discernimento che nasce dalla vita delle comunità che celebrano il mistero di Cristo nella liturgia, consapevoli che la “cattolicità” della Chiesa si manifesta anche nella pluralità di espressioni musicali a servizio della liturgia. E consapevoli pure che cinquant’anni dalla riforma liturgica voluta dal Vaticano II sono un periodo ancora breve, per l’assestamento di un repertorio al servizio della liturgia nelle lingue vive. Se dovesse scegliere una pista per l’ascolto del nuovo cd, quale indicherebbe? “Per te canterò” dice di una certa predilezione per un canto di tipo giovanile. Mi sembra che ci sia una cura particolare per la qualità della parte letteraria, insieme ad un accostamento di linguaggi musicali antichi e nuovi, forse più comprensibile, appunto, al mondo giovanile.

tato un cd di canti folkloristici reggiani interpretati dai grandi chitarristi, fra cui Duck Baker, che in questi anni si sono alternati nei concerti di Montericco. Il 18 aprile si terrà un concerto per violino e pianoforte in un altro bicentenario illustre, quello della nascita di Robert Schumann. Il 16 maggio l’Hospice vedrà la prima italiana per la lettura dell’Apocalisse con gli attori Stefania Sandrelli e Blas Boca Rey e musiche originali composte da Andrea Padova. Si concluderà il 6 giugno con Damir e le nuvole, spettacolo per i bambini, con testo di Emanuele Ferrari e musiche di Davide Bizzarri; l’interpretazione sarà a cura della classe dei fanciulli (7-13 anni) dell’Idml.

Sono previsti altri cd? Una dozzina di canti sarebbero già pronti… Per ora pensiamo a promuovere “Per te canterò”. Altri progetti dell’Idml? Saremo impegnati nell’approntamento dell’organo sinfonico di recente portato a Reggio Emilia dall’Inghilterra grazie al sostegno della Fondazione Manodori (cf. La Libertà del 10 ottobre, pag. 13, ndr): speriamo d’installarlo entro il 2010. Ci piacerebbe inoltre preparare altri concerti o riprendere forme di teatro e musica come avvenuto nel 2004 con lo spettacolo sul Concilio Vaticano II. Del resto il Vescovo Adriano, nel suo intervento di domenica sera, ha auspicato che la Cattedrale ospiti altri incontri culturali con momenti musicali al loro interno. L’Idml collaborerà volentieri.

Edoardo Tincani


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Società & Cultura

24 ottobre 2009

In via del Pozzo 1 a Reggio Emilia, telefono 0522.439672

SINDACATO DELLE FAMIGLIE. Dopo le dichiarazioni del ministro Tremonti

È ripartito il Consultorio diocesano

IL POSTO FISSO AIUTA LA FAMIGLIA, In collegamento con l’Ufficio di pastorale familiare MA IL FISCO PUÒ E DEVE FARE DI PIÙ

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el pomeriggio di martedì 20 ottobre a Reggio Emilia in via del Pozzo 1, dopo l’interruzione del gennaio 2008, è ripresa l’attività del Consultorio della Diocesi con le prime consulenze di carattere familiare ed educativo. La nuova gestione si pone in continuità rispetto a quella precedente, come appare dallo statuto rimasto pressoché identico. La finalità resta sostanzialmente quella originaria: orientare e sostenere prevalentemente le coppie, i genitori e le famiglie in momenti di difficoltà del loro percorso di vita. In altre parole il Consultorio offre al singolo partner o alla coppia una pausa di riflessione, una sosta “professionalmente orientata”, senza assumere finalità di valutazione clinica del caso, né direttamente terapeutiche. Pure inalterati sono la sede, via del Pozzo 1 a Reggio, ed il recapito telefonico: 0522.439672. Nuova invece la possibilità di contatti tramite posta elettronica: affidarsinsieme@alice.it, e prossimamente con il sito internet. L’apertura per ora è limitata a due giorni alla settimana: tutti i martedì e giovedì pomeriggio, dalle 17 alle 19.30.

A Reggio Emilia, in via del Pozzo 1, è ripresa l’attività del Consultorio diocesano, aperto il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19.30. Sotto, al centro: il logo della nuova associazione “Affidarsinsieme”, di cui il Consultorio è espressione.

diocesana e quindi il necessario riferimento alle comunità cristiane, il Consultorio svolge la sua attività in stretto collegamento con le iniziative della pastorale familiare della Diocesi.

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l direttore, Francesco Zappettini, psicologo e psicoterapeuta, coordina l’équipe di consulenti, al momento formata da altri quattro psicologi-psicoterapeuti, ai quali presto si aggiungeranno un sessuologo e un moralista, nonché una serie di collaborazioni di ordine medico, socioeducativo e legale. Considerata la sua identità

A questo scopo sarà espressione di un’associazione diocesana in via di definizione, chiamata “Affidarsinsieme”. Spetta in particolare al direttore dell’Ufficio di pastorale familiare, don Angelo Orlandini, consolidare il coordinamento con la

pastorale della famiglia. l Consultorio familiare diocesano ha una lunga e gloriosa storia. La sua istituzione fu proposta da don Remo Davoli, allora presidente della Caritas diocesana, il quale sul settimanale La Libertà dell’8 marzo 1980 ne spiegava gli obiettivi. Tra l’altro scriveva: “Ritengo che il consultorio possa essere un importante e valido arricchimento di tutte le attività tese al recupero della famiglia... un’iniziativa che dimostra la fiducia e la volontà di afferrare per mano le coppie per un discorso serio e sereno ...”. Ne sottolineava poi l’ispirazione cristiana. Da allora l’opera generosa di esperti e collaboratori, spesso in forma di volontariato, ha reso possibile un servizio molto apprezzato, che deve continuare.

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l ministro dell'Economia Giulio Tremonti, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Banca Popolare di Milano sul tema "Partecipazione dell'impresa e azionariato dei lavoratori", ha notevolmente sorpreso partecipanti e organizzatori, dando vita ad un interessante dibattito. Facendo riferimento nel suo discorso non a numeri e statistiche, ma alla recente enciclica Caritas in veritate, ha affermato che la variabilità del posto di lavoro, l'incertezza che ne deriva non sono un valore. Un lavoro fisso invece costituisce "la base per impostare vita, lavoro e famiglia" in una società come quella italiana, diversa nella sua organizzazione da quella degli Stati Uniti, ad esempio. La stabilità del lavoro è pure la condizione per costruire un welfare efficace anche in tempo di crisi.

nosciuto finalmente il peso reale dei carichi familiari. Lo si potrebbe fare a partire dal rifinanziamento del bonus famiglia dello scorso anno, il quale dovrebbe però prevedere un diversa scalettatura delle fasce di reddito per essere efficace.

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esta comunque prioritaria l'esigenza di una riforma del sistema fiscale basata sull'introduzione del quoziente familiare o delle deduzioni fiscali, provvedimenti già previsti dal piano del Governo e non ancora realizzati.

Stefania Di Raimo Sindacato delle Famiglie - Reggio Emilia

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i tratta di affermazioni molto significative e importanti per una realtà come il Sindacato delle Famiglie, che da anni si batte perché venga riconosciuto l'apporto specifico dei lavoratori e delle lavoratrici, padri e madri di famiglia, alla edificazione del nostro tessuto sociale. Oggi nel nostro Paese è sempre più difficile fare famiglia e abbiamo uno dei tassi di natalità più bassi al mondo.

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e affermazioni del ministro risultano particolarmente significative perché riconoscono che sono necessarie precise condizioni sociali ed economiche per favorire nei fatti scelte di vita come la famiglia e la generazione di figli.

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uspichiamo quindi che presto il ministro si pronunci anche sul trattamento fiscale iniquo riservato alle famiglie italiane e venga rico-

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25 ANNI DI SERVIZIO AVO A REGGIO La sezione reggiana dell'Avo, Associazione volontari ospedalieri, ha in programma tre giorni di festa. L'occasione è offerta dalla prima Giornata nazionale Avo e dal 25° anniversario della sezione. Il primo appuntamento è fissato per venerdì 23 ottobre, alle ore 21, al Teatro ReGiò di via Agosti, con il concerto del Coro Monte Cusna. Sabato 24 ottobre, prima Giornata nazionale Avo, saranno allestiti punti informativi in piazza del Monte, nell'atrio dell'Arcispedale, presso i poliambulatori e in alcuni centri commerciali Conad. Domenica 25 ottobre, 25° dell'Avo di Reggio, alle ore 10 sarà celebrata un S. Messa nella chiesa dell'Ospedale S. Maria Nuova e alle 11.30 ci sarà un incontro di tutti i volontari. Alle 16.30, al teatro Corso di Rivalta, spettacolo teatrale della compagnia il Muretto. Infine lunedì 26 ottobre, alle 18.15, nelle aule di formazione dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio (piano -1), inizierà il 33° corso per nuovi volontari. Per conoscere il programma degli 8 incontri (fino al 19 novembre) ed iscriversi, rivolgersi alla sede Avo di Reggio Emilia in viale Umberto I 50 (ex Spallanzani) al martedì e giovedì dalle 16 alle 18 o telefonare (0522.296512 oppure 335.6930999).

VOLONTARIATO E CULTURA

Carta & Leva Giovani premiano chi si rende utile

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acile, gratuita, utile, conveniente… è Carta Giovani, la tessera dedicata a tutti i giovani dai 15 ai 29 anni che vivono, studiano o risiedono nella provincia reggiana. I titolari possono accedere a servizi a loro dedicati e acquistare prodotti culturali tramite agevolazioni economiche. Carta Giovani infatti può essere presentata in diversi esercizi commerciali del territorio e presso biblioteche, teatri, cinema e centri sportivi, solo per fare alcuni esempi. Obiettivo del progetto è anche e soprattutto quello di promuovere e riconoscere le azioni di cittadinanza attiva in linea con le politiche delle amministrazioni comunali. A questo proposito Leva Giovani propone percorsi di formazione e di accompagnamento coi quali i giovani possano rispondere ai bisogni del territorio rafforzando il proprio bagaglio culturale ed esperienziale; ad esempio, attività di volontariato nei progetti Mi fido di te del Servizio di Pastorale giovanile della Diocesi o presso Nuovamente della nostra Caritas. Alle ore di servizio effettuate corrispondono punti che, accumulati, portano ad ottenere dei premi.

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arta Giovani è anche una carta europea che permette ai titolari di ottenere sconti, agevolazioni, e benefici nei punti convenzionati dei 41 Paesi aderenti all’iniziativa. Un altro strumento importante è il Portale Giovani, www.portalegiovani.eu, che permette di raccogliere le idee, le richieste, le proposte, le aspettative dei giovani che sono interessati a condividere con gli altri il loro modo di vivere la città ed il territorio. Su questo sito è possibile trovare tutte le informazioni relative al rilascio della carta, al funzionamento dei punti e agli esercizi convenzionati.

Alessandra Liveri


Società & Cultura UCID NEL SEMINARIO DEL 14 OTTOBRE LE SFIDE ETICHE DEL TERRITORIO

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La Reggio futura? Si progetta insieme Imprese e politica chiamate a una collaborazione più di sostanza

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iamo pronti ad accettare un cambiamento culturale per trasformare l'attuale crisi in un'opportunità di bene comune?

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a domanda torna più volte, durante il seminario "Quale futuro per Reggio Emilia. Sfide etiche ed economiche al nostro sistema produttivo", iniziativa promossa dall'Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro e dalla sezione reggiana dell'Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (Ucid) nel tardo pomeriggio del 14 ottobre all'Oratorio di Santa Croce. Le conclusioni di quest'incontro e del precedente - svoltosi il mese passato sui temi del lavoro e della formazione - saranno portate a sintesi dal vescovo Caprioli nel convegno diocesano di sabato 14 novembre ("Lavoro, impresa e responsabilità per il bene comune a Reggio Emilia", aula magna "Pietro Manodori" dell'Università di Reggio Emilia, ore 17).

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a crisi di cui si discute non è più tanto quella generale, che pure produce i suoi effetti anche in casa nostra, ma proprio quella che si respira a Reggio Emilia, in quella che pare diventata una "società del rancore", secondo la definizione forte che darà nel suo intervento Giuseppe Pagani, segretario provinciale della Cisl, per sottolineare la "crisi del senso di comunità" causata dal dilagare dell'individualismo. Lo stesso presidente dell'Ucid reggiana Romano Fieni, aprendo i lavori del seminario, aveva posto l'accento sulle "troppe diatribe" che spaccano economia e politica, di cui le amarezze del nuovo Consiglio della Fondazione Manodori sono spia eclatante.

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i pensa l'introduzione di monsignor Gianni Gariselli, assistente diocesano dell'Ucid, a fornire una lettura anche spirituale della crisi,

4 rivolgendosi all'Apostolo Paolo per i "carismi" da attivare. L'immagine è quella del corpo che, per funzionare, ha bisogno di molte e "differenziate" membra. "Non esiste solo l'homo faber, c'è anche l'homo socialis", dice il sacerdote, per cui se da una parte è sacrosanto il principio della singolarità della persona, esasperatosi nell'epoca contemporanea, dall'altra va recuperata la dimensione del "corpo sociale", ove ciascuno si riconosce bisognoso dell'altro, il che genera relazioni, coesione, cooperazione.

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ichiami, questi, ben presenti anche nella relazione portante, affida-

ta al direttore di Confcooperative Reggio Emilia Giovanni Teneggi. "Se la sfida è etica, la visione non può che essere profetica", esordisce. Poi provoca amministratori pubblici e cate-

5 sfida in cui ci troviamo è "unificante", antropologica e culturale prima che tecnica o finanziaria. Ma la politica locale, sferza Teneggi, pare essere ancora prigioniera di un'autore-

"Non esistono tante gare da vincere ognuno sul suo territorio,perché la sfida in cui ci troviamo è unificante,antropologica e culturale prima che tecnica o finanziaria..." (Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia) gorie economiche, lasciando intendere, con una serie di domande retoriche, che non esistono "tante gare da vincere ognuno sul suo territorio" o nel suo "sottosistema", perché la

ferenzialità sterile o solo "estetica" (la sensazione di essere "noi i migliori"), con una "difesa arrogante" di posizioni acquisite. Un "dato di realtà" che non si può ignorare.

Si tiene sabato 24 ottobre, alle 9, il convegno promosso da Medici cattolici e Movimento per la Vita di Reggio

“UNA SCIENZA PER LA VITA”, SUI PASSI DI LEJEUNE

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abato 24 ottobre alle 9, presso la sede dell'Ordine dei Medici di Reggio (in via Dalmazia 101) l'associazione dei Medici Cattolici reggiani e il Movimento per la Vita organizzano, per ricordare la luminosa figura del genetista Jérôme Lejeune, il convegno "Genetica: una scienza per la vita". Ricordiamo che il Movimento per la Vita di Reggio Emilia da molti anni è impegnato anche nella diffusione culturale per la difesa della vita nascente. Oltre al professor Bruno Dallapiccola, interverrà il professor Francesco Agnoli, docente in un liceo di Trento, collaboratore di Avvenire e de Il Foglio e saggista. Fra i suoi libri citiamo solo "Storia dell'aborto nel mondo", edito da Fede & Cultura, e l'ultimo "Perché non possiamo essere atei", edito da Piemme. La Libertà, in preparazione all'appuntamento, insieme al programma e ai relatori ha presentato nelle scorse settimane (numero del 10 ottobre, pag. 15; numero del 17 ottobre, pag. 3) una breve biografia del dottor Lejeune, al cui ricordo è dedicato il convegno (foto). Ne pubblichiamo di seguito l'ultima parte.

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ejeune mostrò sempre una profonda compassione per coloro che soffrivano. La sua vocazione non era tanto quella del ricercatore, quanto piuttosto quella di un medico, di qualcuno

cioè che, per missione, si sforza di assistere chi soffre, cercando di migliorare le sue condizioni di vita. Questa compassione era proprio ciò che lo determinava a svolgere le ricerche necessarie per scoprire nuove cure ed incoraggiare altri a condividere la sua missione. "Se dovessi trovare la cura per la trisomia 21", disse una volta, "allora questo porterebbe a scoprire una cura per tutte le altre malattie che hanno un'origine genetica. I pazienti mi stanno aspettando, devo trovarla". Attraverso l'amore per la persona ammalata, il rispetto per la sua vita e la sua dignità e la compassione dinanzi alla sofferenza, Lejeune praticava una medicina al servizio dell'umanità, adoperandosi per la difesa della vita a partire dalla sua forma di embrione umano. "La vita di ogni individuo ha un inizio ben preciso: il momento della fecondazione. Questa affermazione non è un'ipotesi formulata da teorici, né un'opinione dei teologi, ma una constatazione sperimentale" (Il messaggio della vita, 2002). Jérôme Lejeune visse quotidianamente la sua battaglia per migliorare la salute e difendere la vita come un particolare ministero intimamente legato alla sua vocazione cristiana, nella quale vanno cercate le cause della sua profonda dedizione verso la ricerca scientifica e verso ogni persona umana che da essa poteva trarre beneficio. (g. s.)

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a pars construens del suo ragionamento, tuttavia, non si fa attendere. "Torniamo a guardare allo sviluppo dal basso", continua Teneggi, senza che i vari attori si soffermino a cercare le colpe altrui, ma assumendo invece ciascuno responsabilità nuove e condivise. Il direttore di Confcooperative indica in un "Patto di Comunità" la strada perché anche le imprese rilancino lo sviluppo reggiano ed escano da una sorta di "pigrizia di innovazione". "Meno deleghe e più interdipendenze" è la ricetta, purché tutti si investa su "lavoro, comunità e territorio, tre fattori che hanno bisogno di cicli lunghi", con competenze sia politiche che etiche. L'analisi di Teneggi tocca anche lo "stress da eccesso di risorse" generato dal nostro modello di progresso moltiplicativo, foriero di "una diabolica corrispondenza tra perfetta globalizzazione, perfetta democrazia e perfetto individualismo", cioè di una rischiosa "atomizzazione della società".

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ervono allora business plan territoriali, conclude Teneggi, per inventare risposte comuni alle sollecitazioni cui la reggianità è sottoposta. E tra le disfunzioni da correggere con urgenza cita lo squilibrio del mercato immobiliare, l'inefficienza decisionale degli amministratori, lo scarso investimento sulla costruzione del welfare locale (un settore strategico perché "non delocalizzabile" e capace di attirare un'alta densità di lavoro), il gap tra le sfide dell'innovazione e la realtà, per esempio, del-

Reggio Emilia, Oratorio Don Bosco, 14 ottobre. Foto 1: da sinistra, mons. Gianni Gariselli, Giovanni Teneggi e Romano Fieni. Foto 2: Giuseppe Pagani. Foto 3: Donatella Prampolini. Foto 4: in prima fila, da sinistra, Maria Cristina Gherpelli, Emilio Benati e l'assessore comunale Ugo Ferrari. Foto 5: fra il pubblico, il vescovo Adriano Caprioli.

la nostra agricoltura monocolturale o del turismo in Appennino.

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uggerimenti più o meno pratici arrivano in serata anche dagli altri interventi. Se per il vicepresidente di Confartigianato Denis Tedeschi è necessario ridiscutere i paradigmi che hanno governato finora le leggi di mercato, riportando l'uomo al centro del sistema e studiando strategie di lungo periodo, secondo Emilio Benati, vicepresidente di Industriali Reggio Emilia, le nostre aziende devono individuare fattori e competenze in grado di restituire loro nuova competitività. Donatella Prampolini, presidente di Ascom Reggio Emilia, chiude l'incontro denunciando alcune incongruenze strategiche degli amministratori locali: "Non si può annunciare a parole la promozione del commercio in centro storico e poi costruire centri commerciali nelle periferie". Sul fenomeno immigrazione, infine, Prampolini invita a "salvaguardare l'identità della città" per tutelare la qualità del lavoro e della vita, rifuggendo da atteggiamenti di rifiuto dello straniero così come da buonismo e demagogia.

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on c'è dubbio: il futuro di Reggio Emilia passa attraverso una capacità positiva di collaborazione tra istituzioni, imprese, associazioni, famiglie e lavoratori. Ben vengano, quindi, tutte le occasioni di "progettazione partecipata", purché la concertazione non resti un'arte solo oratoria.

Edoardo Tincani


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Società & Cultura

24 ottobre 2009

L’A.GE ALLA GIORNATA EUROPEA

Genitori nella scuola, impegno a tutti i livelli

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nche l'A.Ge provinciale di Reggio Emilia ha partecipato con quattordici suoi delegati e rappresentanti - alla VIII Giornata europea Genitori e Scuola promossa a Roma, il 13 ottobre, dall'Associazione italiana Genitori (A.Ge). “Un'iniziativa”, ha commentato il presidente nazionale di A.Ge Davide Guarneri, “volta a mostrare che genitori e scuola devono - e possono - lavorare insieme, a tutti i livelli”. Momento centrale della manifestazione, che anche in altri Paesi europei, su impulso dell'E.P.A. (Associazione Europea dei Genitori), vede analoghe iniziative - è stato il convegno tenutosi in una sala gremita di genitori, insegnanti, dirigenti e operatori della comunicazione, insieme all'intera struttura del Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca)-Direzione per lo Studente.

ECONOMIA Nella mozione finale preoccupazione per i riflessi della crisi, ma pure appelli propositivi

Più unità, per le imprese e le famiglie Assemblea provinciale Confcooperative:il lavoro protagonista

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l tema, "Insieme per educare: la scuola che fa bene", è stato affrontato da tre approfondimenti di rilievo offerti dai professori Pietropolli Charmet, Clerici e Levi. Particolarmente apprezzato l'intervento dei giovani del Liceo "Alighieri" di Enna, che con musica, canto e danza hanno presentato il Progetto "Cosa c'è ke nn va", nato quasi spontaneamente quando un'intera classe ha sentito l'urgenza e la voglia di stringersi attorno a una compagna che affrontava un momento di difficoltà dovuto all'anoressia. Il presidente Davide Guarneri - anche in qualità di coordinatore del Fonags (Forum Nazionale delle Associazioni Genitori Scuola) - ha svolto un breve intervento introduttivo alla Giornata, segnanalando alcune tra le esperienze più significative intraprese, quali "l'attuazione del Protocollo sul Bullismo" (che ha visto un lavoro condiviso tra il Fonags, il Miur ed esperti al fine di attivare interventi concreti nelle scuole) e la partecipazione all'iniziativa ministeriale La scuola per l'Abruzzo. Infine Guarneri ha espresso l'intenzione di collaborare con entusiasmo al Progetto LeAli al futuro, per dare nuove opportunità ai minori nelle carceri italiane".

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ono intervenute anche il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ed il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, la quale ha confermato la sua volontà di valorizzare il Fonags e la collaborazione con le associazioni dei genitori. L’onorevole Gelmini ha poi evidenziato l'importanza dei Patti di corresponsabilità Scuola-Genitori, impegnandosi a "creare condizioni oggettive pratiche per la partecipazione dei genitori": il riferimento esplicito è al tema - caro all'A.Ge - dei permessi dal lavoro per poter partecipare alle riunioni degli organi collegiali.

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l dibattito in corso - dentro e fuori il mondo cattolico reggiano - stimolato dall'enciclica sociale di Benedetto XVI ci spinge a formulare alcune considerazioni sugli intenti posti a base dell'iniziativa congiunta del Centro "Giuseppe Moscati" di Scandiano e del Circolo "Giuseppe Toniolo" di Reggio Emilia; queste due realtà, insieme, hanno promosso - lo scorso 8 ottobre, nella sala convegni della chiesa di Santa Teresa, a Scandiano - un incontro con una splendida relazione del prof. Stefano Semplici. Un'iniziativa ripagata da un successo di presenze, compreso un nutrito gruppo di religiosi e di allievi del seminario del locale Convento dei Capuccini, proprio per favorire più ampie collaborazioni tra le associazioni laicali nell'intento di promuovere un approfondimento ed un'applicazione - per quanto possibile all'ambito locale - dell'insegnamento sociale cristiano. È l'auspicio, crediamo, che lo stesso vescovo Caprioli ha formulato nei rilievi finali al convegno del 3 ottobre sulla Caritas in veritate, quando dice: "Credo che sia arrivato il momento per le nostre comunità cristiane di accordare maggiore attenzione alla questione «cultura» come forma di carità. Per la Chiesa non c’è solo la «carità delle opere», ma anche la «carità dell’intelligenza», diceva Paolo VI, ripreso da Benedetto XVI quando parla del contributo della fede a purificare la ragione (cfr. capitolo II, Lo sviluppo umano nel nostro tempo)"; così concludeva: "Per dare maggior efficacia a questo impegno, pur rispettando storia, finalità e programmi dei singoli Centri culturali, propongo, come ho scritto nella Lettera pastorale, la creazione in ogni vicariato di piccoli «centri culturali», valorizzando anzitutto quelli esistenti".

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n queste ultime settimane, dopo la pubblicazione dell'enciclica - resa pubblica il 7 luglio scorso - si è sviluppato un certo interesse su alcuni temi in essa affrontati, a cominciare da quelli settorali messi in luce con tempestività da Legacoop, ai temi lavoro-impresa dell'Ucid (un tema quest'ultimo che forse non interessa solo agli im-

Due immagini dall'assemblea 2009 di Confcooperative. A sinistra, l'intervento del Vescovo Ausiliare Ghizzoni, a destra il pubblico.

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è un netto primato assegnato al lavoro, nelle strategie di sviluppo di Confcooperative, strategie che passano attraverso una decisa promozione d’impresa diretta a consolidare i tradizionali settori d’intervento della cooperazione; ma soprattutto, acceleratore premuto su nuovi ambiti quali politiche ambientali, settore delle energie rinnovabili, nuove professioni, logistica, cooperative d'acquisto energetico, welfare, terziario avanzato. L’indicazione è emersa con chiarezza dalla relazione presentata dal presidente Giuseppe Alai all’assemblea provinciale annuale di Confcooperative, celebrata il 16 ottobre in coincidenza col 60° di fondazione della costituzione della Centrale cooperativa. “Il lavoro – ha detto Alai – è fattore di dignità prima ancora di essere fonte di benessere e di sviluppo, ed è allora su questo versante che occorre un’azione forte del sistema cooperativo, di

tutto il mondo imprenditoriale e delle istituzioni, soprattutto in una stagione in cui si moltiplicano le incertezze, le paure, le situazioni di povertà”. E alla politica, che non può dichiararsi estranea alle dinamiche economiche, “spetta garantire regole di trasparenza sulla concorrenza, sostenere i comportamenti virtuosi e non tappare le falle aperte da un «turbocapitalismo» senza scrupoli e da un ricorso dissennato alla finanza”.

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a cooperazione – ha aggiunto il presidente di Unioncoop – subisce questa crisi ma non ne è responsabile: non si è spinta su una dissennata finanziarizzazione”, ma ha continuato “ad investire su quell’economia reale fatta di beni e servizi, di lavoro, sulla responsabilità degli uomini e non sulla forza del capitale”. “Proprio oggi – ha concluso Alai – c’è uno straordinario bisogno di cooperazione: quella che si sviluppa in forma di impresa” e che chiama i sog-

getti economici, istituzionali e sociali a riaffermare il rispetto e la collaborazione “nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie del territorio”.

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elle parole di Alai è evidente anche una forte assonanza con la Dottrina sociale della Chiesa, e in particolare con l’enciclica Caritas in veritate, di cui mons. Lorenzo Ghizzoni, Vescovo Ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla, ha tracciato un profilo analitico, evidenziando come il mercato non deve essere demonizzato ma neppure diventare il luogo della sopraffazione. “Un mercato che ha bisogno di fiducia e di solidarietà – ha aggiunto – perché il fine dell’economia non è insito in essa, ma risiede nella ricerca del bene comune e la sfera economica è parte dell’uomo e come tale deve essere regolata eticamente”.

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orte preoccupazione, invece, traspare dalla mozione finale approvata

Riflessioni a margine degli incontri promossi dai circoli «Moscati» e «Toniolo»

I LAICI CATTOLICI E LA CARITÀ DELLA CULTURA

Reggio Emilia, Centro Giovanni XXIII, 8 ottobre: il prof. Stefano Semplici (a destra) partecipa come relatore ad un incontro pomeridiano sui temi della bioetica. Da sinistra - per il Circolo "G. Toniolo" - Giuseppe Adriano Rossi, del direttivo, ed il vicepresidente Alfredo Spaggiari. La sera stessa Semplici ha tenuto una conferenza a Scandiano, ospite del "Toniolo" e del Centro "Moscati".

prenditori cattolici, ma anche i lavoratori cristiani), fino alla presentazione 'ufficiale' della Caritas in veritate da parte del vescovo Caprioli. Forse la preoccupazione della congiuntura politica - che tocca anche la nostra provincia, con gli scontri in atto sulla Fondazione Manodori, che hanno raggiunto toni che non possono lasciare indifferenti i cittadini reggiani verso un 'patrimonio' della loro comunità - hanno messo in secondo ordine, almeno nei mass media, il significato più profondo del documento sociale di Benedetto XVI, come ha bene evidenziato il direttore di Civiltà Cattolica padre Giampaolo Salvini s.j., che ricorda come esso "rappresenti uno sforzo poderoso per dare una visione complessiva dello sviluppo della società umana e per indicare le dimensioni etiche fondamentali senza le quali non ci può esse-

re vero sviluppo".

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on queste stesse parole il prof. Stefano Semplici ha esordito nella sua lucida e originale introduzione. Il resto - cioè gli ambiti in cui applicare l'insegnamento pontificio secondo le priorità e le urgenze dell'attuale momento storico - lo ha sviluppato il franco dibattito del pubblico, protagonista di una serie di interventi mirati e di domande ragionate che hanno consentito al relatore di dare risposte meditate e sincere non come ricette calate dall'alto, ma con l'autorevolezza di enucleare al meglio le responsabilità di laici, diaconi, sacerdoti e popolo di Dio, in una visione collaborativa per il bene comune. Una seconda preoccupazione che ha mosso gli organizzatori di Scandiano è quella di far

dall’assemblea di Confcooperative sulla situazione economica reggiana e sulla tensione che ancora caratterizza i rapporti tra associazioni imprenditoriali, istituzioni ed enti di interesse pubblico.

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el documento – approvato all’unanimità – i cooperatori di Confcooperative si dicono preoccupati soprattutto dei riflessi particolarmente pesanti della crisi “sulla tenuta della rete imprenditoriale e sull’occupazione, sull’aumento delle situazioni di povertà e di insicurezza”, rivolgendo un appello ai componenti i diversi Tavoli anticrisi operanti nella nostra provincia affinché si elaborino “proposte praticabili, area per area e settore per settore, per sostenere le imprese, gli imprenditori e i lavoratori in maggiore difficoltà in una prospettiva che guardi all’emergenza ma anche e soprattutto alle possibilità di ripresa e ai cambiamenti che la crisi può suggerire”.

sì che l'occasione della diffusione dell'enciclica sia foriera - sulla spinta dei laici più attenti che operano nei vicariati e con la 'benedizione' dei loro preti - di luoghi o di momenti di riflessione, aperti, dialogici, non gerarchizzati (circoli, reti di associazioni o anche gruppi informali 'dal basso'). Uno sforzo corale che aiuti a far conoscere non solo la cultura sociale, ma una sensibilità spirituale tutta cristiana, in cui la carità e la fraternità non siano più figlie di un 'dio minore' e in cui i laici siano parte principale di assunzione di precise responsabilità pure nel campo formativo. Monsignor Franco Giulio Brambilla diceva a tal proposito, a un recente convegno delle Acli: "A Verona (nel Convegno ecclesiale del 2006 - ndr) è emerso in modo chiaro che non si tratta più solo di fare una formazione per i laici, ma con i laici. Ciò significa che la loro coscienza e la loro presenza ... è un momento indispensabile del processo formativo, per saper leggere le situazioni, per comprenderle, per elaborarle, per operare quel processo di discernimento di cui si è parlato e si continua a parlare".

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e «nuove relazioni» ecclesiali che si vogliono sviluppare anche nella nostra Chiesa reggiano-guastallese, come è emerso dall'incontro di fine settembre degli operatori pastorali, non possono non tener conto - e non mettere in giusta evidenza - questi chiari propositi venuti dal Convegno di Verona, che ancora faticano a passare dalle indicazioni teoriche ai fatti concreti. Vanno sostenute, quindi, tutte le iniziative che, partendo dalla Caritas in veritate, possano assicurare percorsi formativi più strutturati con uno sguardo lungo sulla realtà contemporanea ed un forte contenuto etico. Noi crediamo che i fedeli laici, se si darà loro fiducia e spazio, potranno ancora una volta dare un contributo competente e generoso.

Luigi Bottazzi presidente del Circolo "G. Toniolo"


Chiesa & Società INTERVISTA

Parla Antonio Gaspari, scrittore, giornalista, esperto in scienze ambientali

Tornare a Dio, per un clima più umano Colloquio sui temi dell'ambiente,della famiglia,della vita

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spite del Circolo culturale «Pier Giorgio Frassati» e del Vicariato III, il prof. Antonio Gaspari - docente in Scienze ambientali, esperto di tematiche inerenti il clima - la sera di giovedì 22 ottobre ha commentato a Correggio l’enciclica Caritas in veritate (Cv). Con lo scrittore e giornalista abbiamo discusso ad ampio raggio sui temi della salvaguardia del creato. Professor Gaspari, da molti la Cv è già annoverata tra le grandi encicliche sociali... Indubbiamente. Benedetto XVI spiega che al centro di ogni progetto ci deve essere l’umanità e il bene comune. Colpiscono, tra le novità: la priorità dello sviluppo inteso come "vocazione" benedetta da Dio; la questione antropologica come questione sociale a pieno titolo; la solidarietà che muta in fraternità. Sinora molti dei commenti si focalizzano solo sull'aspetto socio-economico... Eppure ho l’impressione che ancora una volta il Pontefice abbia stupito tutti. Va infatti ben oltre i soliti luoghi comuni che vedono anche parti del mondo cattolico invocare la terza via tra capitalismo e socialismo, la rivolta no global, il terzomondismo, la teologia della liberazione, l’ecologismo allarmista. All’interno dell’enciclica ci sono affermazioni molto forti di Benedetto XVI - per la verità finora non prese troppo in considerazione su temi di grande attualità: vita, famiglia, ambiente... La più grande novità dell’enciclica riguarda la «crescita demografica». Sin dalla fine degli anni '60, gruppi economici legati ai poteri forti sostengono che il mondo potrà svilupparsi solo se si riducono e selezionano le famiglie e le nascite (è l'ideologia detta malthusiana). Queste lobby, che Giovanni Paolo II definì espressione di "imperialismo contraccettivo", hanno imposto un modello culturale dai risultati devastanti. E uno di questi è il cosiddetto «inverno demografico»... Il Papa spiega che è stata proprio questa cultura di morte a determinare la crisi economica e sociale. Ogni nuovo nato è una ricchezza, non un problema.

Il prof. Antonio Gaspari. Nei libri scritti con Riccardo Cascioli (Le bugie degli ambientalisti; Che tempo farà?; I padroni del pianeta) contesta numerose teorie catastrofiste. Una è quella secondo cui l’incremento della produzione di CO2 va di pari passo con l’aumento delle temperature a livello planetario. Una versione più ampia dell'intervista a Gaspari si potrà leggere sul sito del settimanale (www.laliberta.info).

Poi si parla di matrimonio e famiglia, da sempre ritenuti pietra angolare delle civiltà dal Magistero della Chiesa. Precisamente. Al n. 44 il Papa ribadisce come "necessità sociale, e perfino economica", per gli Stati, il varo di "politiche che promuovano la centralità e l'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna". Nel pensiero di Benedetto XVI il matrimonio ha ricadute positive anche sull'economia. Un fatto riconosciuto anche dagli esperti del settore. Torniamo alla questione delle nascite.Cosa dicono i dati? Secondo le cifre fornite dalle Nazioni Unite, negli ultimi trent’anni sono stati effettuati più di 1 miliardo di aborti volontari! Con 1 miliardo di giovani in più il pianeta avrebbe risorse e forza per vincere la crisi! In Europa c’è un aborto ogni 27 secondi ed un divorzio ogni 30. Sono segni di progresso, questi? Al n.28 il Papa denuncia l’attivismo di alcune Ong "per la

diffusione dell’aborto" nonché la promozione - talvolta nei Paesi poveri - "della pratica della sterilizzazione"... Se si va a guardare la storia degli Aiuti allo sviluppo di molte agenzie delle Nazioni Unite dagli anni Settanta agli inizi del terzo millennio, si resta stupefatti di quanto denaro sia stato veicolato - e quanto personale impiegato - per praticare il controllo demografico nei Paesi poveri. Milioni di aborti. Violazioni gravi del diritto alla vita. Donne povere e non scolarizzate ricattate. Madri andate in ospedale per partorire... e tornate a casa sterilizzate! Dal punto di vista istituzionale l’agenzia dell’Onu più coinvolta nella promozione del controllo demografico è l’Unfpa (United Nations Population Fund). Innumerevoli le Organizzazioni non governative impegnate in queste campagne. Tra le più finanziate, l’International Planned Parenthood Federation, la Catholic Free Choice, il World

settegiorni

Anche nel reggiano sale la febbre per «Win for Life». 14 ottobre. Clienti divisi tra scettici ed entusiasti; per tanti è già una passione, ma il nuovo gioco Sisal è talmente ben congegnato che è difficilissimo vincere. Investendo 2 euro si punta a una sorta di "pensione anticipata" mensile: 4mila euro per 20 anni. Delrio replica al giudice e fa ri-chiudere il «kebab». 15 ottobre. Il sindaco di Reggio firma un'ordinanza e fa mettere i sigilli al chiosco La Kasba (via Emilia S. Stefano), la cui attività - bloccata dopo l'arresto per droga del gestore - era stata riavviata su disposizione del gip; opportuno in questo caso, spiega Delrio, esercitare una prerogativa data ai sindaci dal ministro Maroni. Ancora una denuncia contro Rodolfo Marconi. 16 ottobre. Contro il 59enne, ritenuto dagli inquirenti l'autore di gravissime azioni di persecuzione ai danni dell'ex fidanzata ucraina 44enne, una nuova accusa di «stalking»: questa volta da un'imprenditrice di Toano che si dice da lui perseguitata. «City Angels»,indagine sul caso del presunto stupro. Reggio. Il sostituto procuratore Valentina Salvi apre un'inchiesta sulla vicenda di una giovane donna che i volontari dell'associazione raccontanto di aver salvato dallo stupro nei pressi della stazione (notizia poi diramata in un comunicato stampa il giorno dopo, senza che la sera fossero avvisate le forze dell'ordine). Per loro si profila il reato di falso ideologico. Rissa tutta "reggiana" su Facebook, migliaia di navigatori guardano il video. Reggio. Impazza, sul web, un filmato che mostra una movimentata lite in via Allegri (prima verbale, poi fisica, con tanto di strattoni ai capelli) tra due ragazzine.

Watch Institute, il Wwf... Andiamo all’aspetto più propriamente "ambientale". Lei ha già fatto riferimento, in modo critico,agli allarmismi ecologisti; eppure anche il Papa parla di "sfruttamento sregolato delle risorse". Certo. Ma quei richiami sono ben diversi dalla lettura apocalittica di determinati fenomeni data da movimenti ambientalisti non d’ispirazione cristiana. Può spiegarsi meglio? Chi prospetta scenari catastrofici esagera ed esaspera i problemi (cercando nel contempo di ricavarne potere ed influenza), mentre il Pontefice vuole far capire che la poca cura del creato riflette la scomparsa di Dio nel cuore dell’uomo. Tanto più l’umanità cercherà il Creatore e gli si avvicinerà, tanto più la creazione brillerà di questa luce. Già nella Spe salvi dice: "nessuna positiva strutturazione del mondo può riuscire là dove le anime inselvatichiscono". Oggi crescono gli allarmi per la "salute" del pianeta. A queste correnti di pensiero aderiscono personalità di grande rilievo.Che ne pensa? Personaggi come Al Gore, Obama o Carlo d’Inghilterra sono esponenti e propagandisti di una visione fondamentalmente nichilista, secondo cui l’uomo è il "cancro del pianeta"; con questa subdola ideologia, una volta cancellato il Creatore si è cercato di terrorizzare le persone convincendole a sacrificare famiglia, figli e sviluppo sull’altare pagano di «Gaia», la dea-madre Terra. Ma il Papa ci ricorda che dalla "sola natura intesa in senso puramente naturalistico non può derivare la salvezza". Quale via indica la Chiesa? Per un’autentica salvaguardia del creato il cristiano deve praticare l’«ecologia umana», così come indicato anche da Giovanni Paolo II. Non dimentichiamo le sue parole: "... la difesa della vita e la conseguente promozione della salute specialmente nelle popolazioni più povere e in via di sviluppo sarà a un tempo il metro ed il criterio di fondo dell’orizzonte ecologico a livello regionale e mondiale".

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LA FINE DI UN MATRIMONIO? MOLTO PIÙ CHE UN DIVORZIO

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lcuni affermano che la struttura della famiglia non ha importanza, e che sia sufficiente l’affetto. Tuttavia la «struttura familiare» non è solo questione di scelta dei singoli, e considerato l’impatto anche economico di tali scelte è legittimo che lo Stato si interessi del futuro della famiglia. Non è difficile capire come queste scelte vadano al di là della sfera meramente privata, toccando aspetti essenziali della società.

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a dimensione pubblica del fallimento matrimoniale è stato l’argomento di un recente rapporto dell’Institute of Marriage and Family del Canada, in cui è stato evidenziato l’impatto economico che deriva dalla separazione delle famiglie. Lo studio fornisce una stima sul costo dei fallimenti matrimoniali in termini di spesa pubblica e si riferisce all’anno finanziario 2005-2006 in Canada. L’impatto sul bilancio delle misure dirette ad aiutare queste famiglie ammonta - ogni anno - a circa 7 miliardi di dollari canadesi (4,5 miliardi di euro). Il rapporto evidenzia anche come i fallimenti matrimoniali abbiano un impatto economico particolarmente negativo per le donne, tanto da parlare di «femminizzazione della povertà». Quale che sia il motivo, è certo che un impatto economico esiste, e sebbene le politiche pubbliche possano offrire qualche sostegno, non possono sostituirsi a ciò che può dare una salda vita familiare.

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n altro rapporto - questa volta del Centre for Social Justice di Londra - stima i costi derivanti dai fallimenti familiari nel Regno Unito pari a 20 miliardi di sterline (23 miliardi di euro) l’anno. Sebbene lo studio si concentri sui costi economici, esso prende atto anche del loro impatto sui figli. Il divorzio infatti non solo è associato alla povertà; gran parte della ricerca dimostra che i figli si trovano in condizioni migliori se cresciuti in una famiglia con due genitori sposati. Tanta parte della mentalità corrente ritiene che ciò che è 'un bene' per i genitori dev’esserlo altrettanto per i bambini, ma la ricerca empirica ha dimostrato che invece non è così. Se la separazione e il divorzio possono sembrare 'un bene' per i genitori, non lo sono mai per i figli. Che le coppie siano sposate oppure no è un elemento fortemente indicativo per prevedere le condizioni future dei bambini, ed è ormai un dato confermato il fatto che la stabilità matrimoniale offra maggior benessere a figli e genitori. I governi dovrebbero capire la differenza tra il matrimonio e le altre convivenze, e promuovere il matrimonio di conseguenza, per tutti i benefici che esso offre. Ci sono validi elementi per farlo, fondati su solidi dati empirici.

Gabriele Soliani Matteo Gelmini

Incendi di automobili, si indaga sulla pista del racket. Dall'inizio di giugno a oggi, secondo gli inquirenti, sono troppi gli interventi dei Vigili del Fuoco per vetture andate a fuoco. Tra le ipotesi avanzate: ritorsioni in stile 'ndrangheta o azioni truffaldine per ingannare le assicurazioni e incassare il premio. Ancora mistero sul ritrovamento del teschio a Cavriago. 17 ottobre. Non si esclude la pista di riti satanici o messe nere dietro al rinvenimento del macabro trofeo privo di mandibola nei pressi di un cassonetto. Don Ermes Macchioni, esorcista della Diocesi, è cauto: "Caso isolato, alte probabilità di scherzo". Fugge a 200 km orari ubriaco. Revocata la patente a un 27enne di origine moldava sorpreso a guidare in stato di ebbrezza una Bmw lanciata a folle velocità lungo la via Emilia in direzione Parma. Fermato dopo un difficile inseguimento. L'ombra della malavita organizzata sui cantieri della Tav. 18 ottobre. La Direzione Investigativa Antimafia concentra le sue indagini anche sul tratto reggiano dell'Alta Velocità: la «Igc» (impresa collegata alla famiglia Rinzivillo, di Gela) avrebbe tentato di infiltrarsi tramite subappalto, evitando così di partecipare alla gara principale per aggiudicarsi i lavori. Minaccia col coltello il rivale in amore. 19 ottobre, Rubiera: al Parco, un 18enne - che la fidanzatina 14enne ha lasciato per un coetaneo - assolda un amico minorenne, il quale estrae un coltello e lo punta minaccioso alla pancia del rivale. Si uccide vigilessa 33enne. 20 ottobre, Luzzara. Tragico gesto della giovane agente Adriana Martino: si spara alla testa nel suo appartamento utilizzando la pistola d'ordinanza.

Visto

da

E . T.

SODDISFATTI O IMBORSATI Nella classifica di Ekma Ricerche, con un sintetico 65,4%, il vostro Comune capoluogo è al 5° posto in Italia per il gradimento dei servizi pubblici. Dicono i sondaggisti che la soddisfazione è misurata con un indice medio. Al che, mi perdo: come fate ad esprimervi usando solo quelle due dita? Credo bene che il Sindaco prenda il dato come segno di vittoria! La qualità dei matrimoni in Municipio andrebbe rilevata con l'anulare. E chi dice che sotto casa sua l'Amministrazione non muove un mignolo dovrebbe poter girare all'ingiù il pollice. Per esempio, l'assessore Graziano Grasselli potrà dare una mano stanziando risorse sull'unghia per colmare il divario digitale in cui vivono tra Casale di Rivalta, S. Maurizio, Gavasseto, Cavazzoli, Codemondo, Mancasale, Gaida-Cadè, Roncocesi, S. Bartolomeo, Rubbianino e Ghiardello: praticamente un treno locale di gente in ritardo sul web per colpa di Telecom, pendolari in attesa che, senza linea veloce, navigano in interdet, la Rete sottotitolata per i non utenti. D'altronde, come può una frazione sperare in un servizio intero? Qualcuno confida nell'arrivo di una fantomatica orchestra numerosa, la "banda larga", per ingannare la noia. Non ditelo a Ekma, ma nel 34,6% non pervenuto c'è anche chi non apprezza i servizi pubblici semplicemente perché aspetta ancora di usarne. Capita di dover far la fila o di trovarli occupati; poi, quando finalmente potete soddisfare il bisogno, scoprite che magari gli altri hanno finito la carta (dei servizi).


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Chiesa & Società

24 ottobre 2009

Cappuccino «atipico», vero cristiano L’ultima parte della storia di padre Benigno Cipriano Caselli,missionario Pubblichiamo la seconda e ultima parte del contributo inviatoci dal nostro lettore e corrispondente Terenzio Succi su padre Benigno Cipriano Caselli da Monzone di Toano, cappuccino e missionario, classe 1914. Nella prima parte (su "La Libertà" del 12 settembre 2009, pag. 14) abbiamo ripercorso gli anni dell'infanzia e quelli giovanili, lo sbocciare della vocazione alla vita religiosa - grazie anche all'incontro con un sant'uomo come fra Innocenzo da Cividate Camuno -, la vita in convento, la professione perpetua. Dopo 20 anni in missione da «frate laico» (1959-1979), il Signore concederà altri 20 anni a padre Benigno in terra di Turchia (1979-1999), da vivere nel segno del sacerdozio ministeriale. E poi ancora 10 - fino a maturare l'età di 95 anni - nel Convento di Reggio Emilia; il 3 agosto 2009 - giorno seguente il «Perdono di Assisi» -, infine, si è spento serenamente dopo aver lucrato l'Indulgenza plenaria concessa da Papa Onorio III per intercessione del Poverello.

Frate "originale" e amato

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n campagna non sempre fra Benigno era ben accolto. Una volta un contadino, vedendolo arrivare, sbottò: "Voi frati siete come i corvi, arrivate sempre al tempo del raccolto..."; ma quasi subito, rabbonito dalle parole e dall'atteggiamento mansueto e arguto insieme di

Padre Benigno Cipriano Caselli. Alla solenne Messa esequiale, celebrata a Reggio nella chiesa dei Cappuccini nell’agosto scorso, concelebravano 23 confratelli tra cui il nipote p. Bernardino Costi e i due vescovi emeriti Sergio Govi e Germano Bernardini.

fra Benigno - e pentito di quell'insinuazione - riprese: "Ho capito, ho capito... Venga qui, sarà meglio che vi dia un po' di grano finché siete in pochi". Altri, invece, gioivano della sua presenza, salutandone la comparsa con un "Ecco frate Rondine!", perché l'aria gli aveva aperto in due la lunga barba. Fra Benigno si ispirò anche a un metodo in uso presso il seminario per mettere a punto un curioso sistema pratico: distribuiva, durante la primavera, sacchetti per la raccolta del grano che aveva pazientemente cucito durante l'inverno - per poi passare a ritirarli a fine estate servendosi di un «mosquito» (una bicicletta con motore a rullo, azionabile dalla ruota posteriore) con a portata di mano gli indirizzi scritti su brogliaccio.

Guastalla. Antonio Ligabue di scena al Ruggeri Il festival Un Po termina con alcuni appuntamenti a Guastalla. Fra gli eventi in programma, sabato 24 ottobre, alle ore 15, Sulle tracce di Ligabue: visita guidata dell'atélier frequentato dal pittore e del Palazzo Ducale di Guastalla. Domenica 25 ottobre, alle ore 21, al teatro Ruggeri di Guastalla va in scena Delicato come una farfalla e fiero come un’aquila. Una voce per la vita di Antonio Ligabue, spettacolo teatrale sulla vita di Antonio Ligabue, di Elisabetta Salvatori e Marzio Dall'Acqua. Info: tel. 0522.839757.

Casalgrande. I missionari incontrano i bambini Sabato 24 ottobre, alle ore 11, nel teatro dell'Oratorio Don Milani di Casalgrande, lettura ed animazione della favola Gocciadiluna, sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente - per i bambini della scuola elementare di Casalgrande. All’incontro, promosso dall’sssociazione "Lascia un segno - onlus" di Casalgrande, interverranno anche i missionari don Gabriele Carlotti e don Marco Ferrari, di recente rientrati dal Brasile.

Vezzano. Rassegna teatrale al via con "Le Vettovaglie" Sabato 24 e domenica 25 ottobre, alle ore 21, al teatro Manzoni di Vezzano inizia la XXVIII Rassegna teatrale organizzata dal Circolo Anspi "Don Primo Mazzolari". Apre la compagnia di Casina "Le Vettovaglie" che presenta Oh, Giuliana! - tre atti di Antonio Guidetti. Intanto prosegue la campagna di abbonamenti alla Rassegna: otto spettacoli a soli 40 euro. Ingresso singolo: 7 euro. Per informazioni: tel. 0522.601398 oppure 0522.601361.

Rivalta. La compagnia "Il Muretto" pro Avo Domenica 25 ottobre, alle ore 16, al teatro "Corso" di Rivalta la locale compagnia "Il Muretto" proporrà, fuori abbonamento, la commedia La cena dei cretini. Lo spettacolo conclude i festeggiamenti della sezione reggiana dell’Associazione Volontari Ospedalieri in occasione del 25° anniversario di fondazione; l’incasso del pomeriggio sarà devoluto alla stessa Avo. Ingresso 7 euro (ridotto 4). Info e prenotazioni: tel. 339.7117163.

Reggio. Aspettando il Festival dell'Architettura Il 26 e 27 ottobre Reggio ospiterà il forum Luoghi comunitari: spazio e società nella sede di via Allegri dell'Università, dalle ore 10. Parteciperanno le amministrazioni locali, le aziende ospedaliere, le università, i penitenziari, le diocesi, gli ordini professionali e le associazioni del settore edilizia di Reggio, Parma e Modena, per un confronto su problematiche e progettualità relative al rapporto comunità sociale-insediamenti urbani sul territorio.

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bimbi lo attorniavano per ricevere una carammella, una medaglietta, un santino (detto «ricordino»). Felice fu anche il momento - in convento, negli anni 1954 e 1955 - nel quale gli si addensavano attorno i «cordigeri» del giovane padre Sagrista: lui si lasciava tirare la barba, angelicamente sorridendo, e insegnava loro i canti in latino per le funzioni religiose. Al Capitolo Provinciale dell'agosto 1955 fu trasferito a Reggio Emilia come «portinaio», a contatto con poveri e ricchi (soprattutto poveri, ai quali distribuiva la minestra calda alle 13 e ne colmava la fame allungando un panino e una mela). Visitava spesso anche i fratelli anziani dell'Infermeria, ripetendo: "Saremo trattati, da vecchi, come ora noi ci comportiamo con lo-

ro". In quel periodo vi era ospite anche fra Innocenzo. Nel contempo era anche organista degli studenti di Teologia e Filosofia, sia durante la Messa domenicale che per altri riti di culto. Tra i suoi cantori c'era anche fr. Sergio Govi, futuro vescovo di Bossangoa, in Centrafrica. Infine, si venne a sapere che prendeva segretamente lezioni di francese dal maestro Lolli, terziario francescano; un frate alquanto "atipico", sempre proteso a conoscere e ad imparare.

In missione sul Mar Nero

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el mese di novembre 1959, la partenza per Trebisonda; un imbarco "alla chetichella", pare senza alcuna cerimonia di investitura missionaria. Nella sosta ad Atene s'inchinò ai «pope» greci, per riverenza; qualcuno rispose chinando il capo, altri voltandosi altrove per lanciare uno sputo. Al suo arrivo a Trebisonda in convento, invece, fu accolto da molti come un salvatore. E l'anziano padre Leonardo, sentendolo suonare l'harmonium, si commosse fino alle lacrime. Ben presto però frate Alberto lo riportò alla realtà, ammonendolo: "Tagliati la barba, è troppo pericolosa qui a Trebisonda", e cercava di persuaderlo. Ma frate Benigno si mostrava irremovibile: "Vorrà dire che morirò martire". Però alla fine, dopo che frate Alberto l'ebbe apo-

Notizie da Città & Paesi Correggio. Università del tempo libero in piena attività Il 15 ottobre, con la lezione inaugurale del prof. Paolo Correggioli, si è aperto un nuovo anno accademico all’Università del tempo libero di Correggio. Gli incontri, aperti a tutti, si svolgono al martedì e giovedì in corso Mazzini 44. Martedì 27 e giovedì 29 ottobre interverrà il prof. Ugo Bedeschi con due lezioni di storia della musica. Info: Mimma, tel. 333.9391000.

Reggio. Alla libreria Mag6 incontro con Valerio Varesi Giovedì 29 ottobre, alle ore 21, la libreria Infoshop Mag6 di via Sante Vincenzi 13, a Reggio, organizza l’incontro con Valerio Varesi (foto), scrittore e giornalista de La Repubblica, che presenterà due suoi libri: Il paese di Saimir (Edizioni Ambiente, 2009) sullo sfruttamento del lavoro nero in Italia, e Il commissario Soneri e la mano di Dio (Frassinelli, 2009) che affronta il tema del traffico di droga in Emilia. Introdurrà l’incontro lo scrittore Emanuele Ferrari.

strofato con "Sei proprio una testa quadra" - come si dice dei reggiani - cominciando a sforbiciargli la folta barba a tradimento, si era arreso.

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mpossibile condensare la sua attività di 20 anni da missionario sul Mar Nero, nella zona più chiusa e retrograda della Turchia. Ne riportiamo i passaggi più significativi. Come quando, nella primavera del 1971, il Consiglio di Missione decise di assegnare fra Benigno a Samsun, con padre Germano come Superiore ecclesiastico. Nel frattempo, sembrava ormai venuto a maturazione il momento per proporre il sacerdozio del religioso; nella Visita del 1969 da Segretario Provinciale, padre Davide Groppi aveva potuto stimarne la condotta e la vita, ammirandone la devozione (si confessava ogni venerdì ed era l'ultimo a spegnere la luce della tribuna la sera, per l'ultima adorazione al Santissimo) e l'osservanza delle tradizioni cappuccine. Ma da Parma la risposta fu insindacabile: "No".

Finalmente sacerdote

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uttavia, quando la sede di Trebisonda restò sguarnita (nel 1974), per sopperire al vuoto, padre Silvio Venturelli da Toano ottenne dalla Santa Sede di poterlo far ordinare sacerdote. In quel momento fra Benigno, pieno di gioia, si

ricordò della profezia di frate Innocenzo: "... Se è nel volere del Signore, sì. Con studio, tempo e pazienza". Il 31 marzo 1979, a 65 anni d'età, nella chiesa dei Cappuccini di Reggio Emilia, poté coronare il sogno cullato per 45 anni. Apparve sorridente, come sempre; ma un'aura più luminosa e "serafica" lo circondava, e dagli occhi vividi sprigionava una felicità intima e sincera. Assaporava il premio della costanza. Promosso sul campo.

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on un grosso salto arriviamo sino ai giorni nostri, precisamente al periodo tra il settembre 2008 e agosto 2009, quando - affievoliti il passo ed il respiro - padre Benigno ha un ricovero in ospedale per uno scompenso cardiaco. Ancora lucido e vivace, durante una mia visita del 15 giugno, così mi rispose quando gli dissi che sarei tornato al calare dell'estate: "Temo che non ci rivedremo più... E se lassù mi aiuterà frate Innocenzo, da qui mi aiuti lei ad uscire dal Purgatorio...". Padre Benigno Cipriano era così: più povero dei poveri che serviva, casto come un angelo, obbediente sino all'eroismo - seppur ritenendosi a volte un po' "perseguitato" -, misericordioso perché uomo di vera carità cristiana. Ora riposa nel suo paese, Monzone di Toano, in attesa della Risurrezione.

Terenzio Succi

Guastalla. In mostra gli atleti di Pedrazzi Prosegue fino a domenica 1° novembre, all’Art Cabaret in piazza Mazzini a Guastalla, Metafore, mostra personale di Massino Pedrazzi. In esposizione circa 20 opere che rappresentano le gesta di atleti durante le competizioni. Info: tel. 329.8940571.

Bibbiano. Laboratorio teatrale per i ragazzi delle medie Si svolgerà tutti i mercoledì pomeriggio dal 4 novembre al 31 marzo 2010, dalle 15 alle 17, il laboratorio teatrale rivolto ai ragazzi della scuola secondaria inferiore, condotto da Monica Morini e Bernardino Bonzani del Teatro dell’Orsa. Le attività, per un costo annuale di 50 euro, si svolgeranno all’interno della Sala polivalente del Teatro Metropolis di Bibbiano. È possibile iscriversi presso la Biblioteca comunale di Bibbiano. Info: tel. 0522.253230.

Reggio. Acer e la riqualificazione energetica degli edifici Acer, l’Azienda Casa di Reggio Emilia, sta partecipando ad un progetto europeo per promuovere e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici di edilizia residenziale pubblica. Il progetto prevede che un soggetto terzo, rispetto a proprietari e inquilini, si faccia carico delle spese per l’effettuazione dei lavori di riqualificazione energetica degli edifici. L’investitore potrà poi recuperare il valore economico investito direttamente dai risparmi conseguiti dalle migliorie effettuate sull’edificio.

Correggio. Studenti danesi all'Einaudi

Guastalla. Mostra sul "filòs" in chiave moderna Fino al 31 ottobre la sala espositiva S. Francesco a Guastalla (in via Passerini) ospita Al Filòs, una mostra d’arte fra pittura, musica e installazioni creative con le opere di Veronica Montanino. L’autrice presenta - attraverso mensole, parallelepipedi, corpo e voci - una rilettura della tradizionale forma di socializzazione contadina del filòs, che nella cultura reggiana indicava il trascorrere la serata in casa o nella stalla di qualcuno. Apertura mostra: mercoledì - sabato - domenica ore 10-12.30 e 15-18.30. Ingresso libero. Info: tel. 06.83512663, e-mail press@artsinergy.com.

Val d’Enza. Un bando per sostenere le famiglie numerose Il Servizio Sociale Integrato dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza ha indetto un bando a favore delle famiglie con 4 o più figli di età non superiore ai 26 anni (compresi i minori in affido). I fondi della Regione Emilia-Romagna sono destinati ai nuclei familiari residenti nei comuni di Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo d'Enza e Sant'Ilario d'Enza. La modulistica è scaricabile anche dal sito del Comune di Bibbiano all'interno della sezione "bandi". Per inoltrare la domanda, occorre presentare una dichiarazione Isee dell'anno 2008 non superiore a 28mila euro entro il 31 ottobre. Info: tel. 0522.253245 (Valentina Fattori).

Si è svolto per il terzo anno consecutivo lo scambio linguisticoculturale tra l’Istituto tecnico statale "Einaudi" di Correggio e la Glamsdalens Idraetsefterskole di Glamsbjerg, una scuola secondaria situata sull'isola di Fyn in Danimarca. Nella foto, di Rossella Chesi, gli studenti e i docenti danesi nella Sala del Consiglio comunale di Correggio il 6 ottobre scorso.

Reggio. "Taxi per amico": notti giovani più sicure Dal 16 ottobre - per ogni fine settimana fino al 15 maggio - è attivo il servizio Taxi per amico, proposto dal Comune di Reggio per offrire ai giovani la possibilità di spostarsi di notte in sicurezza e autonomia. Il servizio, attivo dalle 22 alle 4, consente a chi ha meno di 30 anni di spostarsi all’interno del comune capoluogo ad una tariffa agevolata. Per richiedere il trasporto bisogna comporre il numero 334.1975427.


Società & Cultura

24 ottobre 2009

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Fino al 1° novembre, a Reggio (piazza Duomo 5), Angela Govi espone Musicadavedere

INFORMANZIANI Quadri come spartiti musicali Tele e bronzi per una sintesi fra arti figurative e musica

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al 17 ottobre, a Reggio in Galleria (in piazza Duomo 5), Angela Govi presenta opere inedite con Musicadavedere. L'artista reggiana prosegue così l'esibizione itinerante iniziata a novembre dello scorso anno a Parma presso la Galleria Kann, approdata poi nel febbraio 2009 alla Libreria Bocca in corso Vittorio Emanuele a Milano, ed ora a Reggio in piazza Duomo. Una nuova personale nella città natale dopo quella del 2006 presso lo Studio de Bonis, e una maturità che la rende sicura nella stesura di forme materiche e colori intensi. Nuovo anche l'utilizzo di vetri sfumati che si pongono come piccole note nelle sue composizioni o di scure tele accoppiate, quasi monocrome, in una sorta di amplificazione dell'immaginario.

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artista ha alle spalle un passato da copywriter e assistente alla regia e dopo la prima serie di opere Terramare, ha

Rubrica della F.N.P. Federazione Nazionale Pensionati CISL

a cura di Pietro Ferri pietro.ferri@cislreggioemilia.it

Bancomat: non è solo questione di tempo!

L’artista Angela Govi, che fino al 1° novembre propone la mostra Musicadavedere presso la sede di Reggio in Galleria, in piazza del Duomo 5. Orario: tutti i giorni 10-13 - 17-20; lunedi - giovedì - domenica:10-13.

elaborato con Musicadavedere una carrellata di immagini associate alla musica, dove metrica ed armonia sono tradotte in opera. Tra dittici, trittici, quartetti e assoli, il suo lavoro è improntato sulla realizzazione di tele che si congiungono, si rincorrono e si fondono le une con le altre, dando vita a composizioni musico-cromatiche. Il tema musicale è dominante, sia nella realizzazione

strutturale con una superficie pittorica complessa e vibrante, che in quella scultorea ora non più solo in terracotta.

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olto intenso il lavoro di quest'artista, che indaga un'onirica visione senza per forza nascondere significati secondi, sia nelle mescolanze dei suoi colori chiari e delicati che nelle note dei suoi

toni più neri. Angela ha incanalato questo familiare senso della musica, questa naturale sorgente creativa prima nell'advertising poi nella pittura e nella scultura. L'armonia infatti si avverte anche nei suoi bronzi: una coppia di busti protesi e sognanti e un corpulento cavallo. E ciò che ne consegue, comunque e sempre, è la potente dominante della sua musica in crescendo.

CORREGGIO: SCUOLA, QUESTURA E «CYBERBULLI»

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l sostituto commissario Mario Scarapellini della Polizia Postale ha focalizzato le peculiarità del cyberbullismo e tutti i rischi che possono celarsi nella navigazione in rete; in particolare sono state sensibilizzate le ragazze a non cadere nelle insidie che tali strumenti possono riservare. Sono stati altresì forniti utili suggerimenti e consigli per un corretto utilizzo di internet, facendo riferimento anche a recenti episodi di cronaca. ell'ambito di un progetto biennale attivato in colla- Nella foto, di Rossella Chesi, i sostituti commissari Ciampi Il sostituto commissario Giovanni borazione con la Questura e Scarapellini e i poliziotti di quartiere Cocchi e Giuliano con Ciampi della Polizia di Stato ha afalcuni studenti dell'Istituto Einaudi di Correggio. frontato le peculiarità del bullismo, di Reggio Emilia, giovedì 8 ottobre il modo di presentarsi del fenomele studentesse e gli studenti delle le classi prime dell'Istituto tecnico statale "Luigi Einaudi" di no, nonché le caratteristiche del "bullo" e della "vittima". È staCorreggio hanno avuto l'opportunità di un proficuo incontro to altresì evidenziato come oltremodo labile sia il confine tra lo con esperti della Polizia di Stato, che hanno diffusamente ana- scherzo e la molestia, che assume connotazioni penali. lizzato il fenomeno e fornito precise informazioni sui comportamenti da assumere. La testimonianza di due poliziotti di iniziativa promossa dall'Istituto "Einaudi" con il coordinamento dei professori Alessandra Barbieri e Roberquartiere, Cristian Cocchi e Raffaele Giuliano, ha permesso agli to Menozzi, si colloca proprio nell'ottica del protocollo allievi di comprendere la "funzione di prossimità ai cittadini" da loro esercitata, cioè di vicinanza alle persone per accrescerne la firmato tra i ministeri dell'Interno e dell'Istruzione per sensibifiducia nelle istituzioni, ma anche per fornire informazioni. lizzare i giovani sui rischi di bullismo e nuove tecnologie. e cronache di queste settimane hanno evidenziato come il bullismo e il cyberbullismo non risparmino le scuole di ogni ordine. Certamente la prevenzione, che passa attraverso la conoscenza del fenomeno e le sue implicazioni a livello fisico, psicologico e penale, diventa allora una tappa fondamentale di un processo educativo che deve coinvolgere anche le istituzioni scolastiche.

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Acli-Lega Consumatori: Max Viaggi di Scandiano offre pacchetti turistici per viaggi all’estero e in Italia

VIAGGIARE PER CONFRONTARSI, CONOSCERE NUOVE CULTURE E BELLEZZE NATURALI... Capodanno in Europa con autobus

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ell'ambito del Progetto Emiliano Romagnoli nel Mondo, la Max Viaggi propone iniziative rivolte agli associati Acli e Lega Consumatori e a coloro che desiderano scoprire non solo il territorio della nostra provincia e/o regione, che raccoglie numerose bellezze naturali e culturali, ma anche la possibilità di confrontarsi con mondi e culture diverse dalla nostra per un arricchimento culturale e umano.

Barcellona, in hotel 4 stelle, 4 giorni 3 notti, pernottamento, due cene in hotel, visita alla città: 340 euro. Praga in hotel 4 stelle superiore, 4 giorni/3 notti a 361 euro. Incluse 2 cene in hotel e visita alla città.

La barriera corallina a Marsa Alam

Proposte di viaggio per ottobre e novembre Mar Rosso, Marsa Alam: in villaggio italiano a 399 euro, tutto compreso. Mar Rosso, Sharm el Sheikh: in hotel 3 stelle a 379 euro, tutto compreso. Tunisia, Djerba: in villaggio 3 stelle a 299 euro, tutto compreso. Costa Tunisina, in villaggio a 3 stelle superiore trattamento di pensione completa con bevande ai pasti a 399 euro. Caraibi, Santo Domingo: in villaggio

a 900 euro tutto compreso. Africa, Kenya: in hotel 3 stelle superiore a 836 euro tutto compreso. Africa, arcipelago di Capo Verde: in villaggio italiano, 640 euro all inclusive.

Mercatini di Natale Viaggi in bus con accompagnatore (3 giorni, 2 notti) Monaco di Baviera a 349 euro; Salisburgo 349 euro; Avignone 319 euro.

Quote soggette a disponibilità al momento della richiesta e non comprensive di tasse aeroportuali ed oneri assicurativi. Prenotazioni e informazioni presso: Volamax di Max Viaggi e Turismo via Fratelli Rosselli 16/c Scandiano telefono 0522.856828. **********

Acli-Lega Consumatori Reggio Emilia, tel. 0522.283160 - fax 0522.283126 cellulare 340.7277919

LeLe note vicende che hanno cancellato dalla piazza reggiana la vecchia Cassa di Risparmio, trasformata oggi in Unicredit di interesse nazionale, hanno causato una sorta di spersonalizzazione del servizio con la promozione di nuove operatività, basate sul risparmio del tempo e l'aumento di autonomia del cliente, grazie ai mezzi che la telematica mette a disposizione. Tutto ineccepibile, anche se alla base del dialogo con la clientela, attuato con l'anonima esposizione di cartelloni multicolori, pare di intravedere una sorta di "condizionamento psicologico", per indirizzarla ad un'operatività lontana dalle proprie consolidate abitudini. Entriamo allora nella filiale di piazza del Monte di Unicredit. Decine di persone sostano in attesa di accedere ad uno dei pochi sportelli rimasti aperti dopo la drastica istituzione della nuova strategia. Conseguenza: trascorrono alcune decine di minuti prima di riuscire a contattare l'operatore di sportello, che naturalmente propone come alternativa alla fila il "fai da te" per prelevare e versare tramite bancomat. Esistono senz'altro fasce di clientela che possono adeguarsi alle nuove proposte; esiste anche, però, quella che per età, abitudine, formazione culturale ed altro è restia ad usare lo sportello automatico, assoggettandosi (non senza diffusi brontolii) a lunghe code pur di ricevere il servizio nel modo diretto e tradizionale. Di tanto la banca non ha tenuto conto, poiché dall'alto delle sue strategie operative lancia il messaggio: "se non ti va l'automatico, aspetta e ti serviremo al momento opportuno". Un'indubbia forzatura, evidenziata anche dalla precedente chiusura della filiale di via del Torrazzo che ha convogliato nuova clientela su piazza del Monte. Per entrare oggi in quella filiale, bisogna conteggiare la perdita di una buona mezz'ora, anche per la più piccola operazione. Considerata l'ubicazione della filiale, l'utenza che la frequenta, l'alta percentuale di anziani residenti in centro storico, ci sembra che Unicredit abbia calcato la mano nei confronti di una fedele clientela che si è trovata a dover scegliere l'impersonalizzazione del servizio di sportello a scapito del più gradito rapporto diretto con l'operatore. Non si è tenuto conto di queste realtà che toccano una fascia di clientela fedele e paziente, clientela che per lo spiccato senso del risparmio avrebbe meritato un diverso trattamento. Calando questo messaggio sul territorio specifico della città, perché non si pensa a restituire ai cittadini una banca "più amica"? (Ricordate il vecchio slogan della Cassa?) Viene quasi da pensare che questo non sia un "paese per vecchi". (p. f.)

Draghi: aiutare i pensionati "Per contrastare la povertà tra i pensionati sono necessari interventi selettivi da attuarsi con strumenti di natura assistenziale". Parole di Mario Draghi, governatore di Bankitalia, che ha rilevato come negli ultimi decenni la diffusione della povertà tra i pensionati è scesa a livelli quasi simili a quelli riscontrabili tra i non pensionati, oltre ad alcune categorie di nuclei familiari in cui il capo famiglia è una donna o è molto anziano o ha familiari a carico. "È un grande successo - ha aggiunto - delle nostre politiche sociali"(!). Per la Cisl, viceversa, gli interventi assistenziali non sono sufficienti per contrastare la perdita del potere d'acqusto delle pensioni. Il contrasto alla povertà dev'essere realizzato non solo assistenzialmente, ma evitando che la progressiva perdita del potere d'acquisto delle pensioni determini situazioni insostenibili per milioni di pensionati. È quindi fondamentale che, oltre all'assistenzialismo, si operi sul campo fiscale intervenendo con misure di sostegno nei confronti di salari e di pensioni. Ma non basta; occorrono misure più efficaci di adeguamento delle pensioni al costo della vita (già più volte richieste dai sindacati di categoria) per dare un contributo decisivo al rilancio della domanda interna e per far tornare a crescere la nostra economia.

QUANTI SONO E... QUANTO PRENDONO I PENSIONATI ITALIANI FASCIA DI REDDITO (in euro) Fino al minimo (443 euro) Integrata al minimo Fino a 3 volte il minimo (1.330) Da 3 a 5 volte il minimo (2.217) Da 5 a 8 volte il minimo (3.548) Oltre 8 volte il minimo

NUMERO DI NUMERO DI PENSIONATI PENSIONI 1.266.221 1.290.262 8.091.878 3.091.098 782.659 211.487

5.652.642 1.290.262 8.623.355 2.748.839 650.881 195.305

TOTALI 14.733.605 17.871.022


AGENDA DEL VESCOVO

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Da giovedì 22 a Domenica 25 ottobre Il Vescovo prosegue la Visita pastorale a Reggio centro, incontrando le unità pastorali S. Stefano-S. Zenone, Cattedrale-S. Prospero e la parrocchia di S. Teresa.

IL SANTO DELLA SETTIMANA

UNO SGUARDO ALLE LETTURE

23 ottobre

Domenica 25 ottobre

Beato Arnoldo Rèche

25 ottobre 2009 XXX Domenica del Tempo Ordinario

Alle 16, in Duomo, presiede i Vespri nella Solennità dei Ss. Crisanto e Daria, compatroni di Reggio e della diocesi. Ci sarà anche un momento di preghiera (previsto nel programma della V. p.) col Vicario episcopale per la vita consacrata e religiosi e religiose del centro storico.

Lunedì 26 ottobre In mattinata, presso la Casa della Carità B. V. della Ghiara a Reggio, con mons. Ghizzoni partecipa all’incontro di tutti parroci delle parrocchie con la Casa della Carità.

Martedì 27 ottobre Alle 20.30, presso la parrocchia di S. Agostino, nell’ambito della Visita pastorale, il Vescovo incontra i giovani del centro storico (16-19 anni) e i loro educatori.

Giovedì 29 ottobre Alle 18, in Vescovado, con l’Ausiliare incontra la Commissione diocesana per l’impegno sociale e politico.

Da Venerdì 30 a Domenica 1° novembre Il Vescovo prosegue la Visita pastorale in centro storico a Reggio, incontrando la parrocchia di Sant’Agostino.

Venerdì 30 ottobre Alle 18, in Sant’Agostino, il Vescovo insieme al Vicario episcopale per i ministeri, incontra i ministri straordinari della Santa Comunione, che svolgono il ministero nelle parrocchie del centro storico.

Sabato 31 ottobre Alle 17.30, in S. Agostino, il Vescovo incontra catechisti, educatori, capi Scout e allenatori sportivi che svolgono il ministero nelle parrocchie del centro storico di Reggio.

Domenica 1° novembre, solennità di tutti Santi Alle 15.30, nel Cimitero monumentale di Reggio, presiede la Messa della solennità, e al termine fa la commemorazione dei fedeli defunti, con la benedizione alle tombe in particolare dei Canonici, dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, come momento previsto dal programma della Visita pastorale in centro storico.

AGENDA DELL’AUSILIARE

La Settimana

24 ottobre 2009

Sabato 24 ottobre In mattinata interviene al Convegno sulla genetica promosso a Reggio nella sede dell’Ordine dei Medici. Alle 16.30, presso la parrocchia di Montecavolo, l’Ausiliare presiede la Messa per l’ingresso del nuovo parroco di Montecavolo-Salvarano, don Pier Luigi Ghirelli.

Domenica 25 ottobre Alle 11, nella chiesa Madonna del Lavoro a Casalgrande, l’Ausiliare presiede la Messa e conferisce la Cresima. Alle 15.30, a Fontanaluccia, presiede la Messa d’ingresso di don Giuliano Marzucchi, nuovo parroco moderatore delle 7 parrocchie delle unità di Fontanaluccia e Asta.

Landroff (Metz), 2 settembre 1838 - Reims, 23 ottobre 1890

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ules Nicolas Rèche nasce il 2 settembre del 1838 a Landroff, diocesi di Metz, in Francia, primo dei nove figli di Claudio Rèche e Anna Clausset. La sua famiglia è povera, ma la fede cristiana sostiene validamente tutti; la mamma purtroppo si ammala gravemente e dopo qualche tempo muore. Jules Nicolas già da bambino, oltre che studiare con impegno, deve dare una mano al padre calzolaio, aiutandolo a sostenere la famiglia, tanto più che dopo la morte della mamma papà Claudio è costretto a badare da solo alla numerosa e povera famiglia; Jules va quindi a servizio presso i signori Grueber, i quali lo apprezzano per il suo impegno e aiutano volentieri anche la sua famiglia, sempre più bisognosa.

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l giovane Rèche cresce nella devozione a Maria. Ogni sera, in casa, recita il Rosario, e considera la Madonna la sua mamma e la sua Regina; trova il tempo, fra studio e lavoro, di frequentare la parrocchia, servire all’altare, partecipare assiduo al catechismo e fare da catechista lui stesso per i suoi compagni. A 21 anni conclude il servizio presso la famiglia Grueber e dopo una parentesi di servizio come cocchiere nel castello di Faville Fouligny - che lascia perché l’ambiente non è ideale per la sua fede, né per la sua sempre più sentita vocazione religiosa - Jules accetta l’invito di un impresario edile, e dal 1859 al 1862 fa il carrettiere per l’impresa che sta costruendo una chiesa a Charleville nelle Ardenne. Qui ha un periodo di sbandamento e di crisi, influenzato da un amico libertino e ubriacone, ma richiamato da una sua zia sa ritornare sulla retta strada e, pentito, si dedica ad una dura vita di penitenza, tanto che il suo medico lo rimprovera. Nel contempo inizia a frequentare l’Oratorio dei «Fratelli delle Scuole Cristiane», tornati a Charleville dopo la Rivoluzione Francese. Il benemerito Ordine, fondato da san Giovanni Battista de La Salle - dedito soprattutto all’istruzione dei giovani con metodi innovativi - organizza in quel periodo dei corsi serali per giovani lavoratori, ai quali Jules s’iscrive nel 1861-62.

Sabato 31 ottobre Alle 16.30, nella Pieve di Santa Maria della Neve a Gualtieri, l’Ausiliare presiede la Messa per l’ingresso dei sacerdoti Fratelli della Carità don Giovanni Caselli e don Gianluca Bergamaschi, co-parroci in comunità ministeriale a Gualtieri, Pieve Saliceto e Santa Vittoria.

Domenica 1° novembre Nella Solennità di Tutti Santi, l’Ausiliare presiede alle 11 a Coviolo la Messa e conferisce la Cresima. Alle 18, nella chiesa di S. Alberto a Reggio, l’Ausiliare presiede la Messa per l’inizio del ministero di don Pietro Adani, in comunità ministeriale con altri presbiteri della “Comunità sacerdotale Familiaris Consortio”.

Lunedì 2 novembre Nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti, l’Ausiliare presiede alle 15.30 la concelebrazione eucaristica presso il Cimitero suburbano di Reggio.

L’

uomo che incontra Gesù, in questo episodio, è doppiamente povero: è un mendicante cieco. Per un cieco, tutto è notte; per un mendicante, ogni cosa dipende dalla buona volontà degli altri, spesso estranei. Eppure, caso raro nei vangeli, conosciamo il suo nome, Bartimeo, e quello di suo padre: segno che è una figura significativa. Quando sente che Gesù sta passando, fa di tutto per attirare la sua attenzione, nonostante molti cerchino di farlo tacere, temendo che le sue urla infastidiscano il maestro, e dimostrando così di essere più ciechi di lui. A volte la nostra preghiera deve essere come quella di Bartimeo: un grido tanto forte da sovrastare il rumore del mondo che c’è intorno a noi e tanto tenace da non arrendersi quando qualcuno o qualcosa cerca di scoraggiarci. Con grande gioia di Bartimeo, Gesù lo chiama e gli rivolge una domanda un po’ scontata: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. Ma il maestro vuole che la richiesta di salvezza sia esplicita: dire in modo chiaro le nostre necessità e le nostre speranze, nella preghiera, fa sempre crescere la fede. La risposta del cieco: “Che io veda di nuovo”, nella lingua greca significa pure: “Che io guardi più in alto”; è chiaro che Bartimeo vorrebbe vederci, ma è altrettanto chiaro che l’incontro con Gesù ci induce a guardare più in alto, a vedere una prospettiva che sta al di sopra di quella del mondo. Gesù non pronuncia parole né compie gesti particolari, per donare la guarigione al cieco; soltanto, constata la forza della sua fede. La frase di Gesù è paradossale: “La tua fede ti ha salvato”. In realtà è solo Dio che salva, attraverso l’azione di Gesù, e non la nostra fede. Ma la nostra fede è la condizione indispensabile per accogliere ciò che Gesù vuole donarci: se non ci fidiamo di Lui, il dono ritorna al donatore.

D

l contatto coi «Fratelli» risveglia la sua vocazione religiosa, e Jules coltiva l’idea di dedicarsi all’educazione dei giovani. Il 23 dicembre veste l’abito col nome di fratel Arnoldo; il suo stesso noviziato è un luminoso esempio di dedizione e di intensa vita spirituale, suscitando l’ammirazione di confratelli e superiori; nel 1863 fa la sua professione religiosa. Dopo alcuni incarichi, nel 1877 viene nominato Maestro dei Novizi a Thillois, dove forma alla vita religiosa i giovani con fermezza, dignità, comprensione, umiltà, e nel contempo approfondisce la sua cultura studiando teologia e ascetica. Nel 1889 lo colpisce una tosse acuta e persistente seguita da pleurite infettiva. Il suo fisico, già stanco, è minato inesorabilmente, e in breve la patologia si acutizza. Nel marzo 1890 viene esonerato dalla carica di maestro dei novizi, rimanendo come direttore della «Casa del Sacro Cuore» nei sobborghi di Reims (dove nel 1881 aveva trasferito il Noviziato). Il 23 ottobre 1890 è colto da una congestione cerebrale che lo porta alla morte quella notte stessa, a soli 52 anni. Papa Giovanni Paolo II l’ha beatificato il 1° novembre 1987 a Roma.

Antonio Borrelli

don Edoardo Ruina

I

La Libertà

Settimanale d’informazione della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla

Redazione: Reggio Emilia - Viale Timavo, 93 tel. 0522.452107, fax 0522.434058 e-mail: laliberta@libero.it www.laliberta.info

Venerdì 30 ottobre In Curia l’Ausiliare presiede alle 15 il Collegio dei Consultori e alle 16 il Consiglio diocesano Affari Economici. Alle 21, in Sant’Agostino a Reggio, modera l’Assemblea parrocchiale in occasione della Visita pastorale.

Vangelo: Mc 10,46-52 Rabbunì, che io riabbia la vista!

opo avere riacquistato la vista, Bartimeo comincia a seguire Gesù, che sta andando verso Gerusalemme, ove sarà crocifisso. Non ha recuperato soltanto la vista degli occhi ma, dono ancora maggiore, ha la possibilità di diventare discepolo e di comprendere e accettare la via del maestro, quella stessa via che tutti (anche i discepoli) sono tentati di rifiutare. Bartimeo è modello del discepolo di Gesù. Anche noi dobbiamo riconoscere che siamo ciechi, poiché i nostri pensieri, i nostri desideri, i nostri progetti non sono quelli di Gesù. Pertanto dobbiamo imparare a chiedere, con umiltà e con fede, che il Signore ci guarisca e ci apra gli occhi. Diventare cristiani vuol dire guardare la realtà con occhi nuovi, tanto che ciò che prima era tanto desiderato, diventa come “spazzatura” e ciò che prima non era valutato, viene riscoperto come il vero tesoro. Ma Gesù è una verità che impegna: chi lo guarda profondamente, cambia le prospettive; per questo, talvolta, gli uomini trovano più comodo rimanere ciechi. Da parte nostra, questa illuminazione, cioè questo modo nuovo di vedere la realtà, va chiesto tenacemente, come ha fatto Bartimeo: “Signore, abbi pietà di me! Fa’ che io veda! Fa’ che io possa guardare più in alto”.

Martedì 27 ottobre A Bologna, in Seminario, in mattinata, partecipa all’incontro del presidente nazionale Fies (Federazione Italiana Esercizi Spirituali), card. Salvatore De Giorgi, coi delegati diocesani della Regione; nel pomeriggio presiede la riunione del Coordinamento regionale esorcisti.

1a lettura Ger 31,7-9 Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo. Dal salmo 125 Grandi cose ha fatto il Signore per noi. 2a lettura Eb 5,1-6 Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchisedek.

Fratello delle Scuole Cristiane

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Chiuso in redazione alle 20.00 di mercoledì 21 ottobre 2009 Tiratura del 17 ottobre 2009: 5.050 copie

LA LIBERTÀ VIGILATA dalle pagine di 50 anni fa

"La Libertà" del 24 ottobre 1959 mette in copertina, a tutta pagina, il volto sorridente di Darix Togni, che "pare non sia offuscato dagli ardui problemi che assillano i circhi equestri". Su questi problemi si sofferma il servizio interno firmato da Meo Fornari e Mario Fontana, nominando il cappellano degli "spettacoli viaggianti" mons. Dino Torreggiani. Il direttore Pignagnoli, con l'articolo "Il canto della sirena", prende di mira l'atteggiamento della stampa comunista reggiana, denunciando l'impressione che esista "un piano preordinato e preciso tendente a dividere il mondo cattolico". Sant'Ilario in festa, domenica 25, per il 40° anniversario di ingresso del suo arciprete, il canonico Amedeo Lumetti. Nella "fotocronaca della settimana" entra il Congresso diocesano del Movimento Lavoratori della G.I.A.C. svoltosi il 18 ottobre (nell'immagine, l'incontro col vescovo Socche).


La pagina dei Lettori

24 ottobre 2009

19

In questa pagina ospitiamo opinioni e contributi dei lettori. La pubblicazione non significa condivisione da parte della redazione, ma invito al confronto. Scritti eccedenti le 1.500 battute potrebbero non trovare spazio o essere tagliati. NON VERRANNO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail laliberta@libero.it

FAZIOSITÀ OLTRE I LIMITI

La Chiesa non dà «scudi» a chi distrae capitali

Libertà d’informare, non di delegittimare

aro Direttore, in Italia in questi tempi c'è stato un gran can-can su scudo fiscale sì/scudo fiscale no, accendendo, addirittura infuocando, gli animi di tutte le parti in causa, prima e dopo la firma del decreto da parte del presidente Napolitano. Mi chiedo, e le chiedo, e lo chiedo ad altri: cosa dice (o cosa scrive) la Chiesa in merito ai temi sollevati dal predetto scudo fiscale? Come i cristiani, o altri di buona volontà e con senso civico, possono orientarsi in merito? E, ripeto, mi riferisco ai temi riguardanti lo scudo fiscale, non allo scudo fiscale in sé. Credo che la gente (o almeno quella che la legge) abbia bisogno di una verità vera. Grazie per l'interessamento e buon lavoro. Lettera firmata

C

aro direttore, a proposito di "Dubbie manifestazioni" (cf. "La Libertà" n. 35, pag. 19), con riferimento alla manifestazione per la libertà di stampa "No al guinzaglio" di sabato 3 ottobre a Roma, le giro alcune considerazioni tratte da due giornali cattolici. 1) Da "Famiglia Cristiana" n. 41, pag. 3, Il messaggio del direttore sulla libertà di stampa. Un esame di coscienza per politici e giornalisti: "La manifestazione ha raccolto una folla davvero enorme. C'erano, è vero, anche le bandiere della Cgil e dei partiti di opposizione, ma c'era soprattutto tanta gente comune, famiglie, moltissimi giovani. Per l'intero pomeriggio il tema della libertà di stampa è stato al centro degli interventi dal palco. È diabolico far credere che la manifestazione a favore della libertà di stampa sia una «farsa assoluta». Chi lo afferma, e coloro che sostengono la tesi, sono in malafede. (...) E se qualcuno suona la campanella d'allarme per svegliare l'opinione pubblica, non è un «farabutto», fa semplicemente il suo dovere, a servizio della verità e del bene comune". 2) Da "Il nostro tempo" n. 36, pag. 1 (segue a pag. 22), Una manifestazione. Giornalisti e libertà, di Mario Berardi: "Antiberlusconismo. Questa è la parola «magica» con cui i fogli della destra (Libero, Il Giornale; Il Tempo...) e il Tg1 hanno liquidato l'imponente manifestazione per la libertà di stampa promossa a Roma dalla Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti. È dunque soltanto una questione personale? Per la verità siamo di fronte a una realtà informativa molto più complessa e seria, che chiama in causa l'art. 21 della Costituzione. (...) L'attacco a Dino Boffo testimonia una concezione Roma, 3 ottobre: manifestazione per la distorta dei rapporlibertà d'informazione indetta dalla Fnsi. ti tra potere e informazione, come se la critica fosse di per sé colpevole; e anche le querele a La Repubblica e a L'Unità caratterizzano un quadro politico che ricorre alla magistratura ed evita il dibattito parlamentare, quando i temi in discussione, a cominciare dall'etica dei vip, sono anzitutto di natura politica e culturale... (...) Non è stata antiberlusconiana la manifestazione dei giornalisti: semplicemente liberale, per un corretto equilibrio dei poteri dello Stato democratico, compreso «il quarto potere»".

Teresa Cenini

S

u problemi attuali e anomalie strutturali dell'informazione in Italia,cara Cenini,mi trova in sintonia: il 17 settembre ne abbiamo parlato a Montecavolo, a microfoni sia accesi che spenti,proprio con il direttore di "Famiglia Cristiana" don Sciortino, allorché ci siamo espressi "solidarietà preventiva" per le intimidazioni cui anche il giornalismo cattolico va sempre più soggetto. Nel suo piccolo "La Libertà", per dirla con le parole dell'altro giornalista da lei citato, Berardi, rientra in quel residuale 20% di "audience globale" non controllato dal governo. Ma il fatto grave da denunciare oggi mi sembra un altro, cioè che dopo la manifestazione della Fnsi il clima nazionale,tra politica ed editoria,si è ulteriormente avvelenato, anche a causa della sentenza milanese sul lodo Mondadori e del tentativo di attacco mediatico al giudice Mesiano. Serpeggia una sfiducia bipartisan nelle istituzioni.Qui non è più a rischio la libertà d'informazione, ma un bene ancor più prezioso: la pace civile. Siamo arrivati a quello "scontro sistematico su tutto, alimentato ad arte e cercato come fine a se stesso",che il cardinale Bagnasco ha denunciato nell'intervista pubblicata domenica scorsa dal "Corriere della Sera". Un conto allora è riconoscere che il problema della libertà d'informazione esiste ed è,in Italia,eminentemente politico; un altro è ritenere normale, cioè "professionale", che i giornalisti partecipino attivamente a campagne di delegittimazione incrociate e ad aggressioni personali secondo esigenze di parte.Da questa barbarie,arrivata a livelli di ostilità pericolosi,"La Libertà" si chiama fuori.La deontologia è prima di tutto responsabilità: non può ridursi, cioè, all'essere "pro" o "contro" qualcuno, o, se vogliamo, allo "scendere o non scendere in piazza". Trovo sia molto più "libero", nello sconfortante panorama di questi ultimi mesi, continuare a commentare soggettivamente i fatti, piuttosto che asservirli ad opinioni pre-confezionate da qualche "potere". (e. t.)

C

L

a sua, gentile amico, è una lettera aperta. Non si chiede infatti se lo strumento dello "scudo fiscale" (adottato per richiamare in Italia i capitali esportati in «paradisi» esteri) sia più o meno opportuno o adeguato: questa discussione appartiene al campo tecnico-politico, ove debitamente la lasciamo. Nel momento in cui lei domanda una "verità vera" sui "temi riguardanti lo scudo fiscale", ossia sui comportamenti personali che stanno a monte del provvedimento, si colloca

Spine del voto cattolico Mi ha molto colpito la pesante censura subita dall'on. Binetti da parte di importanti dirigenti del suo partito che le rimproverano di aver votato "secondo coscienza" e non "secondo ordini di scuderia". Costoro invocano il primato del partito sulla coscienza dell'eletto. Questo mi induce a due considerazioni, una politica e una morale. La prima, di ordine politico, è: per un partito che accusa gli avversari di scarsa democrazia che senso ha riprendere una propria parlamentare per un voto che non avrebbe cambiato le sorti della legge né della legislatura e che non faceva parte degli impegni presi in campagna elettorale (non è quindi applicabile il principio del vincolo di mandato) e riguarda una legge (mal scritta) che può essere tranquillamente riproposta con dei correttivi tali da ottenere un consenso parlamentare anche più ampio? La seconda considerazione è: ha senso chiedere ad un cristiano di far passare in secondo piano la propria coscienza, coscienza che potrà anche non essere infallibile ma che si confronta con la parola di Dio e con il magistero della Chie-

piuttosto nell'orizzonte dell'etica cristiana, nella fattispecie quello del settimo comandamento, che la Chiesa attualizza con saggezza e senza «scudi» di sorta. Spero di risponderle con queste due citazioni. A presto. (e. t.) "Ogni modo di prendere e di tenere ingiustamente i beni del prossimo, anche se non

è in contrasto con la legge civile, è contrario al settimo comandamento. Così, tenere deliberatamente cose avute in prestito o oggetti smarriti; commettere frode nel commercio; pagare salari ingiusti; alzare i prezzi, speculando sull'ignoranza o sul bisogno altrui. Sono pure moralmente illeciti: la speculazione, con la quale si agisce per far artificiosamente variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a danno di altri; la corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che

sa? E in virtù di quale altra verità? Siamo chiamati ad essere sale della terra o specchi per le allodole? Se questo è il prezzo che noi cristiani siamo chiamati a pagare per la militanza politica allora… mala tempora currunt! Paolo Marchesi

Ru486, danni sottostimati Signor Direttore, la comunità scientifica internazionale è a conoscenza dei decessi collegati all'impiego della pillola Ru486, prodotta dalla casa francese Exelgyn, ma l'opinione pubblica italiana è stata lasciata all'oscuro di queste morti. Una pillola che elimina il nascituro, e ogni tanto uccide anche la donna, dovrebbe inquietare, imporre una frenata da parte delle autorità di controllo italiane ed europee. Per molto meno hanno chiuso la porta a farmaci assai più innocenti. La Ru486 non è un "medicinale" perché non cura nessuna malattia, e poi le almeno 17 povere donne morte non sono forse "presunti danni collaterali"? Ne devono morire di più?! Nel 2007 in Irlanda un medicinale anti infiammatorio molto conosciuto, a base di ni-

50 ANNI DI ANTONIO E ANNA

devono prendere decisioni in base al diritto; l'appropriazione e l'uso privato dei beni sociali di un'impresa; i lavori eseguiti male, la frode fiscale, la contraffazione di assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero. Arrecare volontariamente un danno alle proprietà private o pubbliche è contrario alla legge morale ed esige il risarcimento".

(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2409). "Paolo VI invitava a valutare seriamente il danno che il trasferimento all'estero di capitali a esclusivo vantaggio personale può produrre alla propria Nazione. Giovanni Paolo II avvertiva che investire ha sempre un significato morale, oltre che economico. Tutto questo - va ribadito - è valido anche oggi, nonostante che il mercato dei capitali sia stato fortemente liberalizzato e le moderne mentalità tecnologiche possano indurre a pensare che investire sia solo un fatto tecnico e non anche umano ed etico. Non c'è motivo per negare che un certo capitale possa fare del bene, se investito all'estero piuttosto che in patria. Devono però essere fatti salvi i vincoli di giustizia, tenendo anche conto di come quel capitale si è formato e dei danni alle persone che comporterà il suo mancato impiego nei luoghi in cui esso è stato generato".

(Benedetto XVI, "Caritas in veritate", dal n. 40)

mesulide (Aulin), fu sospeso perché avrebbe provocato, nell'ospedale St.Vincent, 6 casi di grave insufficienza epatica con successivo trapianto di fegato. Diventò un caso internazionale. L'Agenzia Europea del farmaco (Emea) fece una critica molto severa contro il farmaco, ed anche l'Agenzia Italiana (Aifa) decise di restringere la prescrizione e l'impiego dell'Aulin. Perché allora la pillola abortiva Ru486 deve passare sotto silenzio? Gabriele Soliani

Ringraziamenti francescani Gentilissimo direttore, la presente per ringraziarti

di cuore, insieme a tutta la redazione de "La Libertà", per aver collaborato alla riuscita del Festival Francescano, apportando il vostro contributo. Grazie per averci aiutato ad essere strumenti nelle mani del Signore, che ci ha concesso di vivere tre giornate intense di incontro con la gente, proposte culturali e di intrattenimento, nel segno della figura di San Francesco. La riuscita della manifestazione è stata opera di quanti, volontari e benefattori, si sono adoperati per renderla possibile. A voi un augurio sincero di pace e bene. fr. Giordano Ferri coordinatore Festival Francescano 2009

< La segreteria territoriale della Federazione Nazionale Pensionati Cisl partecipa al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa di

ERMES PIOPPI Apprezzato membro del collegio sindacale della categoria. Un amico di cui ricorderemo sempre la collaborazione, l’amicizia e la simpatia. Reggio Emilia, 20 ottobre 2009

<

TRIGESIMO A un mese dalla scomparsa di

ADUA FONTANILI sarà celebrata una Santa Messa in suo suffragio, presso la Casa della Carità di Cavriago, sabato 24 ottobre alle ore 18.30.

MASSENZATICO. Domenica 25 ottobre, con una Santa Messa alle ore 11 a Massenzatico, ANTONIO SALSI e ANNA BORZIANI festeggeranno 50 anni di matrimonio circondati dall’amore delle tre figlie, dei generi e dei sei nipoti. Felicitazioni e auguri!



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