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3 ottobre 2009 - n. 34 - anno 57° -

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IL PAPA AI GIOVANI della Repubblica Ceca

FAMIGLIA

Cercate la felicità Ma attenti ai paradisi artificiali

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ari amici, non è difficile constatare che in ogni giovane c’è un’aspirazione alla felicità, talvolta mescolata ad un senso di inquietudine; un’aspirazione che spesso però l’attuale società dei consumi sfrutta in modo falso e alienante. Occorre invece valutare seriamente l’anelito alla felicità che esige una risposta vera ed esaustiva. Nella vostra età infatti si compiono le prime grandi scelte, capaci di orientare la vita verso il bene o verso il male. Purtroppo non sono pochi i vostri coetanei che si lasciano attrarre da illusori miraggi di paradisi artificiali per ritrovarsi poi in una triste solitudine. Ci sono però anche tanti ragazzi e ragazze che vogliono trasformare la dottrina nell’azione per dare un senso pieno alla loro vita. Vi invito tutti a guardare all’esperienza di sant’Agostino, il quale diceva che il cuore di ogni persona è inquieto fino a quando non trova ciò che veramente cerca. Ed egli scoprì che solo Gesù Cristo era la risposta soddisfacente al desiderio, suo e di ogni uomo, di una vita felice, piena di significato e di valore (cf Confessioni I,1,1). Come ha fatto con lui, il Signore viene incontro a ciascuno di voi. Bussa alla porta della vostra libertà e chiede di essere accolto come amico. Vi vuole rendere felici, riempirvi di umanità e di dignità. La fede cristiana è questo: l’incontro con Cristo, Persona viva che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. E quando il cuore di un giovane si apre ai suoi divini disegni, non fa troppa fatica a riconoscere e seguire la sua voce. Il Signore infatti chiama ciascuno per nome e ad ognuno vuole affidare una specifica missione nella Chiesa e nella società. Cari giovani, prendete consapevolezza che il Battesimo vi ha resi figli di Dio e membri del suo Corpo che è la Chiesa. Gesù vi rinnova costantemente l’invito ad essere suoi discepoli e suoi testimoni. Molti di voi li chiama al matrimonio e la preparazione a questo sacramento costituisce un vero cammino vocazionale. Considerate allora seriamente la chiamata divina a costituire una famiglia cristiana e la vostra giovinezza sia il tempo in cui costruire con senso di responsabilità il vostro futuro. La società ha bisogno di famiglie cristiane, di famiglie sante! Se poi il Signore vi chiama a seguirlo nel sacerdozio ministeriale o nella vita consacrata, non esitate a rispondere al suo invito... La speranza! Questa parola, su cui torno spesso, si coniuga bene con giovinezza. Voi, cari giovani, siete la speranza della Chiesa! Essa attende che voi vi facciate messaggeri della speranza... Vi invito fin da ora a questo grande raduno dei giovani con Cristo nella Chiesa.

Benedetto XVI

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Nuovi stili di vita per affrontare l’emergenza educativa er rispondere all’emergenza educativa la famiglia rappresenta un luogo preminente. Nella Giornata diocesana della Famiglia (Oratorio Don Bosco di Reggio Emilia, domenica 4 ottobre, dalle 10 alle 17), il prof. Simone Morandini, teologo dell’ambiente, tratterà degli stili di vita familiari nel contesto di un’educazione al rispetto del creato. È facile intuire come la caratteristica dominante dell’«educare con stile» sia la sobrietà, peraltro sollecitata anche dall’attuale crisi economica.

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Servizi a pag. 2

Parrocchie: cosa cambia

Enciclica sociale

Liturgia

Da questo numero una serie di servizi sulla pastorale delle parrocchie, dopo le nomine dei parroci

Sabato 3 ottobre dalle 9.30 alle 12 all’Oratorio Don Bosco convegno diocesano sulla Caritas in veritate

Le parole del Vescovo a preti e diaconi sulla Liturgia come fonte di nuove relazioni nella Chiesa

pag. 3

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Vita diocesana

3 ottobre 2009

MANODORI E LA SOCIETÀ CIVILE

CALENDARIO LITURGICO-PASTORALE

Comunicato del Vescovo

Sabato 3 ottobre • Convegno diocesano di presentazione dell’enciclica Caritas in veritate (Reggio Emilia - Oratorio Don Bosco, ore 9-12). • Ingresso parroco di Rio Saliceto e Ca’ de’ Frati (Rio S., ore 17). • S. Messa nella vigilia di San Francesco, presieduta dall’Ausiliare (Concattedrale di Guastalla, ore 21). • Inizio della nuova Unità pastorale di Budrio-Canolo-Fosdondo con l’ingresso del parroco (Budrio, ore 21).

Domenica 4 ottobre XXVII del Tempo Ordinario • Solennita di S. Francesco: Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Adriano (Chiesa dei Cappuccini, ore 9.30). • Giornata diocesana per la famiglia (Oratorio, ore 10-17). • Ingresso parroco di Castelnovo Sotto (Castelnovo S., ore 10). • Professione perpetua nel Cenacolo Francescano) di suor Daniela Baldoni e di suor Paola Lugli (Cattedrale, ore 16). • Messa in latino (Mancasale, ore 17.30). • Ingresso del nuovo parroco dell’Unità pastorale povigliese e inizio della nuova Comunità ministeriale (Poviglio, ore 18.30).

Lunedì 5 ottobre - Inizio XXII Anno scolastico IdML (Reggio - seminario).

Giovedì 8 ottobre • Consiglio presbiterale diocesano (Seminario, ore 9 – 12.30). • Incontro pperatori comunicazione ecclesiale (Seminario, ore 18). • Ingresso parroco dell’Unità pastorale di San Martino in Rio e inizio Comunità ministeriale F. C. (San Martino in Rio, ore 21).

Venerdì 9 ottobre • Visita pastorale a zona Nord Centro storico e zona Ovest, detta di “Pieve Modolena” (Ghiara, ore 21). • S. Messa per i Farmacisti cattolici (seminario, ore 21).

Sabato 10 ottobre • 2° convegno diocesano della Pastorale della Salute (Oratorio Don Bosco, ore 9-14). • Inizio del giubileo dei 200 anni delle Figlie del Gesù e dei 190 della loro presenza a Reggio (Cattedrale, ore 16). • 23° della morte di don Mario Prandi.

Domenica 11 ottobre XXVIII del Tempo Ordinario • Memoria Beato Giovanni XXIII (47° apertura del Concilio) • Giornata diocesana per il quotidiano cattolico Avvenire e per i mezzi di comunicazione sociale diocesani. • Convocazione diocesana 2009: Il Vescovo conferisce il mandato agli operatori pastorali (Cattedrale, ore 15.30). • Al termine, Atto di gratitudine alle Figlie di San Paolo che il 20 ottobre celebrano gli 80 anni di presenza a Reggio.

A Carpineti (9-13 novembre) sulla Lettera ai Romani

ESERCIZI SPIRITUALI PER I PRETI E I DIACONI

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ome è già stato annunciato, gli Esercizi spirituali per i preti e i diaconi si terranno dal 9 al 13 novembre a Carpineti, anziché a Marola. Saranno sulla Lettera ai Romani e saranno guidati da padre Stefano Bittasi, superiore dei gesuiti a Villapizzone (Milano), la nota comunità con padre Silvano Fausti a servizio della Parola e di accoglienza verso alcune situazioni di emarginazione. A motivo della chiusura totale - iniziata a settembre e che si protrarrà per diversi mesi - del Centro di spiritualità di Marola per lavori di ristrutturazione e adeguamento, gli Esercizi si terranno presso il Residence Matilde a Carpineti; inizieranno la mattina di lunedì 9 novembre (arrivi alle 9.30 e prima meditazione alle 10) per concludersi il pomeriggio di venerdì 13 novembre. Le iscrizioni, tuttavia, vanno fatte direttamente al direttore del Centro di Marola, don Nildo Rossi, che rimane coordinatore degli Esercizi (recapiti invariati: telefono 0522.813127, cellulare 339.3842927, fax 0522.719614).

AMCI Associazione Medici Cattolici Italiani SABATO 3 OTTOBRE, ORE 16.00 Santuario B.V. di Lourdes in Montericco I medici festeggiano il loro Patrono con l’annuale

INCONTRO di S. LUCA Ore 16.00 - Arrivi e recita del Vespro Ore 16.30 - Interventi preordinati a cui farà seguito scambio di riflessioni Relatori Dottoressa Lisa Albertini, giovane medico Dottor Riccardo Fantini, giovane medico specializzando in pneumologia Dottoressa Elisa Gasparini, giovane medico Dottoressa Stefania Maffei, giovane medico odontoiatra Ore 18.00 - Santa Messa

È noto come la Costituzione riconosca e garantisca i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (Art. 2). Si tratta della corretta applicazione del principio di sussidiarietà. Sussidiarietà è investire sulle risorse umane, sociali e culturali, presenti nella società civile con le sue associazioni di categoria, di volontariato, e le iniziative di cura dei suoi beni valoriali e culturali. È questo un principio costituzionale che tende non a contrapporre pubblico e privato sociale, ma a farli interagire tra loro, superando reciproche strumentalizzazioni. E non solo la Costituzione, ma anche la tradizione delle nostre città e provincia, così generosa e coraggiosa sia nella socialità che nella imprenditorialità, meriterebbe che i politici e le amministrazioni pubbliche lasciassero più spazio, anzi favorissero la corresponsabilità da parte dei gruppi sociali di cui il nostro territorio è ricco. La vera sussidiarietà (orizzontale) si ha quando i soggetti della società civile sono in grado di realizzare i propri programmi in autonomia, anche finanziaria. Il messaggio qui si fa concreto. È il caso di Fondazioni storiche nate dalla società civile, come un modo dei cittadini, come singoli e come comunità, di dare un contributo singolare al bene comune, interpretando così i valori di fondo che attraversano il sentire di un popolo, attualizzandoli con proposte in grado di interpellare a fondo le coscienze, di credenti e di non credenti, di istituzioni religiose e laiche. "Ecco allora che le fondazioni bancarie assumono un ruolo importante: esse infatti sono soggetti della società civile di diritto privato e non

GIORNATA DIOCESANA DELLA FAMIGLIA

pubblico e hanno una rendita sicura su base annuale; sono perciò gli unici che possono consentire al terzo settore di divenire autonomo sia dalla pubblica amministrazione, e quindi dai partiti, che dalle imprese «for profit»" (S. Zamagni). È questo anche il caso della storica “FONDAZIONE PIETRO MANODORI”, che per statuto persegue esclusivamente scopi di utilità sociale sul territorio: ricerca, istruzione, arte, sanità, assistenza… (cfr Art. 2 dello Statuto). Qui è in gioco, in particolare, la consuetudine di presenza del mondo cattolico dentro la comunità civile locale. Con troppa disinvoltura si parla a questo proposito di “forme di supplenza”, che oggi sarebbe opportuno abbandonare. Nessun settore e nessuna attività, dove sia in gioco qualche valore umano (famiglia, solidarietà, scuola, salute, volontariato, arte, cultura, sport…) possono essere esclusi a priori dalle esperienze rinnovatrici della visione cristiana dell’uomo. Dispiace che proprio su istituzioni come la Fondazione Manodori, riguardanti il contributo al bene comune, il mondo cattolico si divida, parteggi… con la stessa litigiosità, ricerca di posti, volontà di rivincita, di certi settori della politica. I valori di fondo non possono essere decisi soltanto con i numeri, e la loro attuazione esige una capacità di intesa allargata a coinvolgere tutti in quella corresponsabilità così necessaria per la gestione in futuro della Fondazione. È questa ricerca sui valori di fondo, del resto, l’intento che mi ha mosso in questi anni di ministero pastorale nei discorsi alla Città in occasione della ricorrenza del Patrono S. Prospero,

nelle varie circostanze di incontro con le categorie sociali - insegnanti, artigiani, imprenditori, politici, amministratori - e con le comunità parrocchiali sul territorio nelle visite pastorali e, ultimamente nei Convegni ecclesiali sul Bene comune. A questo scopo, tutti i membri cattolici presenti nel Consiglio della Fondazione, per i valori di fondo a cui si ispirano, hanno il compito di favorire quella capacità di intesa allargata, necessaria per la gestione della Fondazione. Ciò anche per evitare che, nel caso di forzata contrapposizione tra i membri del Consiglio, si debba ricorrere al Vescovo stesso per catturarne il consenso in opposte direzioni facendone, suo malgrado, una figura di divisione. Sarebbe davvero triste e non vorremmo vedere la Fondazione Pietro Manodori, uno dei vanti della città, finire commissariata per incapacità di intesa allargata tra le parti. Sarebbe avvilente dovere prendere atto che nessuno dei protagonisti è capace di fare un passo, di compiere un gesto generoso per una soluzione dignitosa in vista del Bene comune. Sarebbe disonorevole far prevalere contrapposizioni personali sul senso di servizio alla cittadinanza. In realtà, nessuno potrebbe godere di una “vittoria”, che avesse compromesso irrimediabilmente la prospettiva di un lavoro comune. Un invito a tutti, e in particolare ai cattolici, ad essere più propositivi, viene da molte parti della stessa società civile.

+ Adriano Vescovo Reggio Emilia, 29 settembre 2009

Oratorio di Santa Croce, domenica 4 ottobre, ore 10-17

La famiglia: educazione e stili di vita La riflessione sarà guidata da Simone Morandini,teologo dell'ambiente

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l Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gn 2,15). Oggi più che mai siamo chiamati ad abitare in modo responsabile il creato, a custodirlo come dono che Dio ha affidato alla cura degli uomini. Non si può vedere solo il proprio desiderio né si può vivere solo in funzione della sua soddisfazione. È necessario invece educare ai tempi giusti e, se serve, ripartire da gesti come la rinuncia e il risparmio “per avere la vita e averla in abbondanza”. Non esiste una vita trascorsa solo consumando prodotti, amicizie, emozioni. Come famiglia siamo fortemente interpellati, soprattutto in questo attuale periodo di crisi. In tempi di difficoltà economica, bisogni e desideri, secondo i sociologi, coincidono. Si desidera ciò di cui si ha bisogno, mentre i desideri sono tenuti a bada dai bisogni. Per questo il momento è propizio per cercare risposte condivise, se è vero, come ripete il Papa, che "l’educazione è un’urgenza, anzi un’emergenza".

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a Giornata diocesana della famiglia, dedicata al tema “Educare... con stile”, ha proprio questi obiettivi. L'appuntamento è domenica 4 ottobre, all'Oratorio Don Bosco (via Adua, Reggio), con inizio alle 10. Dopo i momenti dell'accoglienza e della preghiera, interverrà il prof. Simone Morandini, esperto in teologia della creazione ed etica ambientale, che offrirà motivazioni etiche e teologiche per “convertirsi” a nuovi stili di vita. Seguirà poi un ampio spazio per le domande dei partecipanti. Per i bambini e i ragazzi è prevista un’animazione sullo stesso tema della giornata. Per i più piccoli c’è la possibilità di utilizzare altre stanze per il riposo e la cura. Nel pomeriggio, dopo il pranzo (adulti 10 euro; sconti per i figli), con l’aiuto del Granello di Senapa si faranno attività di laboratorio. La giornata si concluderà alle 16 con la Celebrazione eucaristica, modello esemplare di stile di vita: pane donato in abbondanza che non deve essere sprecato perché capace di dare speranza quando viene condiviso.

Sarà disponibile il sussidio, a cura del Granello di Senapa

“RidiSognare lo Stile”

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al 4 ottobre sarà disponibile il nuovo sussidio RidiSognare lo stile, sui nuovi stili di vita, a cura del "Granello di Senapa" (il coordinamento pastorale promosso dalla Caritas per la formazione e l’educazione alla mondialità e al servizio). È uno strumento di approfondimento sui "nuovi stili di vita": una raccolta di indicazioni pratiche su come avere un risparmio economicoambientale e un aumento della qualità di vita nel proprio quotidiano. Questi gli ambiti: casa, alimentazione, turismo, abbigliamento, denaro, consumi dell’acqua, informazione alternativa e trasporti... È soprattutto uno strumento pastorale: dopo l’introduzione del Vescovo Ausiliare, ogni sessione propone uno spunto di riflessione tratto dalla Dottrina sociale della Chiesa.

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er capire meglio questo sussidio è bene partire dall’inizio, anzi dal titolo: perché RidiSognare lo stile? • Ridi, perché l’obiettivo ultimo del cambiare stile di vita (come ci insegna il Vangelo) è la ricerca della gioia autentica: non si rinuncia a qualcosa solo perché è giusto farlo, ma anche perché in cambio se ne ha una contropartita di felicità; questa felicità ci deriva soprattutto dal rimettere al centro le relazioni. • Sognare, perché per qualsiasi cambiamento è indispensabile il sogno. Nelson Mandela: “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”; don Tonino Bello: “Se non ci fossero i sognatori! Il problema non è che ce ne sono troppi, ma troppo pochi! Non c'è bisogno di gente che cammina tra le nuvole, ma di gente che coltiva l'utopia, culla l'utopia, che fa i sogni diurni, quelli che si realizzano...". • Stile, perché è indispensabile, oggi, avere il coraggio di fare delle scelte che si conformano ad uno stile di vita nuovo in cui "la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti" (Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa, 486).


Parrocchie: cosa cambia

Primo Piano

Criteri e orientamenti che hanno ispirato le nuove nomine e i numerosi cambiamenti di parroci in diocesi

Nomine e trasferimenti di sacerdoti Le "comunità ministeriali" che uniscono più preti a servizio di più parrocchie

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e nomine di nuovi parroci e i trasferimenti di sacerdoti da una comunità a un’altra, unitamente a nuovi incarichi e figure pastorali, sono stati quest’anno più numerosi che negli ultimi anni e hanno dato luogo anche a realtà pastorali nuove. La creazione, poi, di comunità di sacerdoti che vivono insieme condividendo il ministero su più parrocchie, ha contribuito a far sì che aumentasse, anche se di poco, il numero delle parrocchie rimaste prive di parroco residente. Già lo scorso anno i parroci erano 157 su 319 parrocchie; oggi sono 152, ma questo dato, in leggera costante diminuzione, provoca in diversi fedeli il disagio, e talora, il disorientamento, rispetto a una consolidata tradizione che consentiva di potersi riferire in qualunque momento al parroco stabilmente residente in canonica. Ne parliamo col Vescovo Ausiliare, mons. Lorenzo Ghizzoni.

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aa prima considerazione riguarda il mutamento della figura del prete dopo il Vaticano II. Al centro della Chiesa particolare, cioè della diocesi, nella quale si manifesta la Chiesa universale, c’è il servizio del Vescovo, con il suo presbiterio: è dunque un servizio collegiale quello dei presbiteri, tutti dedicati a tutta la propria Chiesa particolare, e non ciascuno alla “sua” parrocchia. Tutti condividono l’azione pastorale comune, anche se sono “mandati” dal Vescovo (non ci si candida più né si fanno concorsi per le parrocchie!) secondo le esigenze pastorali delle comunità parrocchiali, sempre disponibili anche a servire la propria Chiesa altrove, quando il Vescovo chiama, persino in missione come fidei donum. Il legame del prete col Vescovo è sacramentale, prima che volontario, e l’obbedienza è la prima promessa del prete al momento dell’Ordinazione, dopo vengono il celibato e la povertà. I parroci della nostra diocesi hanno ormai recepito questa

A sinistra: don Romano Vescovi, trasferito da Rio Saliceto a Sant'Ilario, mostra una foto di gruppo donatagli dai parrocchiani di Rio Saliceto al termine della cerimonia di saluto del 27 settembre (foto Andrea Saccani). A destra: il Vescovo parla al suo presbiterio.

Iniziamo, con questo numero, una breve riflessione sulle nuove situazioni e realtà pastorali distribuite nel territorio. L’obiettivo è anzitutto quello di illustrare i criteri che hanno ispirato le scelte e - successivamente - di presentare qualche esperienza concreta e di favorire, nei fedeli, l’accoglienza delle nuove situazioni, anche di quelle che possono creare disagi o fatiche. Questa è la prima puntata. nuova impostazione teologica e spirituale e l’hanno trasmessa anche a molti dei collaboratori e dei fedeli. Tutti sanno che ci sono tante parrocchie in sofferenza, che hanno il parroco non residente o in partenza e, come in un corpo, tutti partecipano alla fatica o alla gioia di tutti: un parroco che parte è una prova per i parrocchiani che lascia, ma una gioia per la comunità che lo riceve. Molti parroci hanno educato i loro fedeli alla realtà che un parroco è un “dono” non un diritto e se è vero che si lega umanamente coi suoi fedeli, però prima di tutto è corresponsabile con il Vescovo e l’intero presbiterio del servizio a tutte le comunità. Questa è anche la condizione migliore per accogliere il nuovo parroco mandato dal Vescovo. Il parroco passa, il Signore solo resta, anzi il parroco passa proprio perché solo il Signore resti.

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na seconda considerazione è più rivolta ai trasferimenti di quest’anno. Si è partiti da due situazioni particolari: l’ordi-

nazione di sei sacerdoti giovani e la disponibilità, offerta da un certo numero di preti, a cambiare parrocchia o incarico pastorale. Questi due eventi hanno reso più facile il procedere ad una serie di cambiamenti che già erano in progetto e che tendono a realizzare tre importanti obiettivi.

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l primo è quello di favorire, nei preti, la condivisione del ministero attraverso la costituzione delle cosid-

vita comune del clero. Si tratta di un’esigenza particolarmente sentita soprattutto dai sacerdoti più giovani.

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l secondo obiettivo riguarda il rinvigorimento delle Unità pastorali, che uniscono più parrocchie sotto la guida di un solo parroco, o di un parroco moderatore con altri presbiteri come collaboratori. Si tratta di un orientamento imposto non solo dal calo del numero dei sacerdoti, quanto

È un servizio collegiale quello dei presbiteri, tutti dedicati a tutta la Chiesa diocesana, e non ciascuno alla “sua”parrocchia. Tutti condividono l’azione pastorale comune dette “comunità ministeriali”. Si tratta di vere esperienze di vita comunitaria, anche con modalità diverse, fra due o più sacerdoti (aperte alla partecipazione di diaconi permanenti), ai quali è affidata la cura pastorale di più parrocchie, con l’assunzione, da parte di ciascuno, di un particolare ambito pastorale. Il Vescovo Adriano aveva già prospettato qualche anno fa l’opportunità di avviare forme di

invece dalla necessità di favorire una pastorale d’insieme, più comunionale, oltre i confini di una singola parrocchia e che risponde ad esigenze che spesso la singola parrocchia non è in grado di affrontare: ad esempio, la pastorale giovanile, quella universitaria, la pastorale familiare, la preparazione dei fidanzati, l’assistenza alle associazioni ecclesiali, la pastorale d’ambiente (soprattutto quella

In preparazione alla “Giornata di Avvenire e dei media cattolici” (domenica 11 ottobre), gli animatori della comunicazione ecclesiale sono invitati GIOVEDÌ 8 OTTOBRE, ALLE 18, IN SEMINARIO

“DOPO MONTECAVOLO: LARGO AI COMUNICATORI”

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ra i principali appuntamenti per i comunicatori diocesani la Lettera pastorale “Comunicare la fede oggi” indica la Giornata di Avvenire e dei media diocesani, fissata, già dall’anno 2000, per la seconda domenica di questo mese, quest’anno l’11 ottobre. In prossimità di tale giornata, come già lo scorso anno, è stato promosso per giovedì 8 ottobre, in seminario, alle 18, un incontro per animatori e operatori nelle comunicazioni sociali diocesana. L’incontro ha come obiettivo di rafforzare la capacità di comunicare attraverso i diversi media, a livello diocesano, vicariale, zonale e parrocchiale. Questo il titolo: "Dopo Montecavolo, largo ai comunicatori".

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3 ottobre 2009

o scorso giovedì 17 settembre, a Montecavolo, si è potuto gustare una magnifica serata, dedicata al giornalismo cattolico, preparata dai giovani di quella parrocchia - la redazione del giornale "Lergh ai szoven" - con grande impegno e capacità comunicativa. Sono stati per l’occasione raccolti dalle

varie comunità della diocesi ben 83 bollettini, già analizzati da un’apposita giuria per far emergere i criteri e le caratteristiche più significative di quegli strumenti.

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na tale esperienza pionieristica deve avere una ricaduta a livello diocesano. Ci si incontrerà pertanto per uno scambio di esperienze di comunicazione ecclesiale. Per facilitare la conoscenza reciproca l’incontro si concluderà con un breve trattenimento-buffet. Chiunque opera o desidera operare nei media, soprattutto ecclesiali, è pertanto invitato all’incontro di giovedì 8 ottobre. Sono attesi in particolare i rappresentanti delle diverse comunità. Si chiede a ciascuno dei partecipanti di trasmettere (almeno 3 giorni prima) la propria partecipazione alla redazione de “La Libertà” (laliberta@libero.it, tel 0522.452107, fax 0522.434058) oppure a don Emilio Landini (telefono e fax 0522.454291, indirizzo e-mail delandini@libero.it).

scolastica…).

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n terzo obiettivo riguarda il passaggio definitivo a una “pastorale integrata”. Si tratta di coinvolgere in un quadro d’insieme diversi soggetti finora abituati a operare parallelamente, secondo criteri e progetti propri: le aggregazioni e i movimenti ecclesiali, i gruppi laicali, le congregazioni e gli istituti religiosi ecc. Non solo a livello diocesano, ma anche nelle parrocchie e nei vicariati, si sente sempre più l’esigenza di una presenza unitaria della Chiesa, con diversi carismi unita nella missione. Un’attenzione particolare riguarda, infine, l’opportunità che in ogni vicariato ci siano uno o due sacerdoti giovani ai quali sia affidata la pastorale giovanile. Quest’attenzione, per altro, ha già trovato applicazione in diverse realtà territoriali, in questi ultimi anni.

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n’ultima riflessione riguarda il metodo seguito. Il Vescovo Adriano e i suoi più stretti collaboratori hanno attuato

un’ampia consultazione, che può essere così riassunta: • le Visite pastorali hanno consentito una ricca raccolta di dati e di situazioni e hanno fatto emergere problemi la cui soluzione è stata inserita nel più ampio panorama diocesano; • alla fine dello scorso anno pastorale i Vicari foranei hanno fornito al Vescovo relazioni e dati conoscitivi sulla realtà dei rispettivi territori, soprattutto in ordine a problemi o urgenze concrete dei parroci e delle parrocchie; • singoli operatori pastorali hanno fatto conoscere al Vescovo situazioni particolari, singoli problemi… Questo ascolto ha consentito al Vescovo di raccogliere gli elementi più appropriati per le scelte che dovevano essere fatte. Appare evidente che i criteri generali dell’attenzione al bene delle comunità e contemporaneamente al bene delle persone (soprattutto dei singoli presbiteri) sono stati applicati tenendo conto di esigenze diverse da una parrocchia all’altra.

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a novità più consistente resta in ogni caso la costituzione delle “comunità ministeriali”, dalle quali si attendono frutti importanti. Rimane la domanda di partenza, sulla quale è quanto mai auspicabile, con il contributo di preti e laici sul settimanale diocesano, conoscere esperienze e proposte concrete: come preparare e come accompagnare le parrocchie, che non hanno più il parroco residente, ad evitare o a superare il possibile “trauma” di una canonica improvvisamente vuota e di una chiesa abitualmente chiusa e soprattutto di saltuarie presenze del parroco? Cosa significa questo per la pastorale delle vocazioni al ministero ordinato? Cosa dovrà cambiare nel rapporto di corresponsabilità tra Vescovo, presbiteri e laici? Quale volto di Chiesa stiamo preparando per la nostra diocesi? Ne parleremo già dal prossimo numero. Agostino Menozzi (1 - continua)

Chiesa di Reggio Emilia - Guastalla Famiglia delle Case della Carità

GIOVEDÌ 15 OTTOBRE

FESTA DI S. TERESA DI GESÙ (D’AVILA)

dalle ore 16.30 al Palazzo dello Sport (Via Guasco) di Reggio E.

FESTA DELLE CASE DELLA CARITÀ Solenne Concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo mons. Adriano Caprioli durante la quale avverrà: - la consegna dei crocifissi agli ausiliari - il rinnovo dei voti di alcuni secolari - il rinnovo delle promesse delle famiglie - il rinnovo dei voti di alcune sorelle - la professione perpetua di SR. MICHELA TERESA della Madonna della Ghiara Celebrando il 23° anniversario della morte di don Mario Prandi lo ricordiamo nella preghiera: • sabato 3 ottobre, ore 15, parrocchia di Novellara, ritiro spirituale con gli ospiti • venerdì 9 ottobre, Giornata di preghiera nelle Case della Carità • sabato 10 ottobre, ore 10.30, a Fontanaluccia e ore 18.30, in S. Teresa, città S. Messe in commemorazione


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Pastorale della Salute

3 ottobre 2009

PASTORALE DELLA SALUTE

ORATORIO DON BOSCO SABATO 10 OTTOBRE ORE 8.45 - 13.00

La parrocchia come tale accanto ai malati 2° convegno diocesano,rivolto agli operatori parrocchiali

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e un membro soffre tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato tutte le membra gioiscono con lui" (1Cor 12,26 ). Nella Chiesa si soffre e si gioisce insieme perché è una comunità solidale nella carità e nella speranza e tutti nella stessa fede "partecipiamo dell’unico pane" (1Cor 10,17). Sono un po' questi i capisaldi dottrinali di un'attività pastorale rivolta ai malati. Del resto, la Chiesa rispecchia la realtà dell’essere umano, che si rivela nell’incontro e nel dialogo, nell'intreccio delle relazioni col prossimo. La forma che assume questo ordito varia a seconda delle condizioni esistenziali: talora nelle forme luminose dell’affermazione di se stessi, ma spesso anche nelle dimensioni "notturne" dell'esistenza (malattia, sofferenza, lutto, emarginazione, ingiustizia), che rischiano di mortificare la vita.

Moderatore: Anna Maria Marzi direttrice Hospice Madonna dell’Uliveto, Montericco (R.E.)

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uindi, da una parte la Chiesa, nella sua opera "compassionevole", è impegnata a limitare la sofferenza, a lottare contro di essa, nella consapevolezza che non possiamo eliminarla; dall'altra essa è in grado di entrare nel si-

ore 9.40: 1ª relazione, “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (1Cor 12,26) prof. mons. Ermenegildo Manicardi Rettore Almo Collegio Capranica, Roma ore 10.20: 2ª relazione, “Per una comunione delle fragilità” prof. Ivo Lizzola preside Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bergamo ore 10.50: coffee break ore 11.15: 3ª relazione “Mons. Luigi Novarese, figura profetica del nostro tempo accanto ai malati” don Armando Aufiero Centro Volontari della Sofferenza, Roma ore 11.45 Interventi in aula. A seguire, comunicazioni: ore 12.20 “Una goccia di speranza”, un pomeriggio di giochi per bambini speciali - C.V.S. e Parrocchia di S.Maurizio - (R.E.) ore 12.40 “Ero malato e mi avete visitato”, dialogo tra due ragazzi e il teologo. Sacramento dell’Unzione, Gaetano Borgo e Dario Vivian, Padova Ore 13.00 Conclusioni del convegno e saluti gnificato vero della sofferenza: "Proprio là dove gli uomini, nel tentativo di evitare ogni sofferenza, cercano di sottrarsi a tutto ciò che potrebbe significare patimento, là dove vogliono risparmiarsi la fatica e il dolore della verità, dell’amore, del bene, scivolano in una vita vuota, nella quale forse non esiste quasi più il dolore, ma si ha tanto maggiormente l’oscura sensazione della mancanza di senso e della solitudine" (Spe salvi, 37). La "salute" promossa dalla Chiesa rimanda alla verità di Cristo, che ci ha salvato incarnandosi e soffrendo con infinito amore; i cristiani, come le membra di un unico corpo, s’impegnano e collaborano per la salute di tutti.

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l Consiglio comunale di Cavriago, su iniziativa dei Gruppi “Insieme per Cavriago” e “Cavriago Comune”, ha approvato una mozione che impegna la Giunta a predisporre entro il 31 dicembre 2009 un modulo che raccolga il testamento biologico, cioè le dichiarazioni anticipate di volontà per escludere taluni trattamenti medici e a istituire un Registro telematico che raccolga le dichiarazioni. L’iniziativa di Cavriago, che risale all’8 settembre scorso, è diventata oggetto di dibattito anche perché in qualche altro Comune vi è chi ha lanciato un’uguale mozione per istituire un registro per il deposito dei testamenti biologici. Anzitutto nel Comune di Reggio Emilia, dove a presentare la mozione è stato il gruppo promotore "Alta voce", al quale hanno subito espresso la propria adesione il vicesindaco Liana Barbati, i gruppi Italia dei Valori e Sinistra e anche i Verdi. A Montecchio si è ancora in fase di partenza con l’iniziativa di Rifondazione comunista, a cui prevedibilmente seguiranno altre adesioni.

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ore 8.45: Accoglienza e preghiera iniziale; saluto di don Agostino Varini, direttore dell’ufficio diocesano pastorale della salute ore 9.25: Introduzione del Vescovo Ausiliare S. E. Mons. Lorenzo Ghizzoni

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lla luce di questo modo di concepire l'uomo e la Chiesa, la sofferenza - che in sé non è mai un bene - non è però mai inutile, perché è sempre occasione di comunione con l’altro, di "compassione". Qui, tuttavia, il "con" della compassione indica rispetto, obbedienza e servizio. La compassione, significa, pertanto, rispettare i bisogni, le paure e le richieste, sapendole ricondurre al comune tessuto di appartenenza che è imprescindibile: un unico ordito ed un unico pane. La compassione dice la comunione, che è la vita stessa della Trinità in noi, partecipazione al mistero di Cristo e al suo corpo, in cui si radica una condivisione spirituale e materiale della vita.

sofferenti e ad annunciare ad essi, nei modi dovuti, il Vangelo di salvezza.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

ulla questione ha preso posizione l’Amci, Associazione Medici Cattolici Italiani, se-

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cco, dunque, l’obbiettivo di questo 2° Convegno della pastorale della salute: quello di approfondire il concetto di compassione, che è un "patire con", prima che un "patire per" chi soffre. Da questo

rocchia è vedere il Cristo sofferente non solo sull’altare ma accanto a me, "compagno di viaggio" nell’unico cammino verso "La beata speranza". Allora ecco il messaggio: "Una Chiesa Diocesana compassionevole nel mon-

Da una parte il malato va considerato soggetto attivo a pieno titolo della pastorale, dall'altro è la parrocchia come tale a prendersi cura dei propri malati e sofferenti punto di vista il malato recupera il ruolo di soggetto attivo nelle dinamiche di Chiesa e di parrocchia. Vedere il malato come membro protagonista (con la sua sofferenza, i suoi limiti, le sue paure, ma anche le sue speranze) della pastorale della propria par-

do della salute e le comunità parrocchiali, attente e aperte verso i propri malati".

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uesto è il motivo per cui il convegno si rivolge alle parrocchie come tali e ai suoi membri più attivi: parroco,

viceparroco, diaconi, ministri straordinari della S. Comunione, membri delle associazioni di volontariato che si occupano dei malati e sofferenti (Centri Volontari della Sofferenza, Unitalsi, Emmaus, Avo...); ma anche, al di là della parrocchia, gli operatori sanitari cattolici: medici, infermieri, farmacisti ecc., come pure i volontari delle Case della Carità e delle Case di accoglienza, delle Conferenze San Vincenzo e della Caritas... In definitiva, il convegno ha lo scopo di far capire che da una parte il malato va considerato soggetto attivo a pieno titolo della pastorale, dall'altra è la parrocchia come tale, in tutte le sue dimensioni, a prendersi cura dei malati e

Sul “registro telematico” istituito dal Comune di Cavriago, un comunicato dei Medici Cattolici di Reggio Emilia

TESTAMENTO BIOLOGICO: NESSUNA BRECCIA VERSO L’EUTANASIA zione di Reggio Emilia, con il seguente comunicato in data 25 settembre: «In merito all’iniziativa del Consiglio Comunale di Cavriago, concordiamo pienamente con il nuovo codice di deontologia art. 13, quando rifiuta l’accanimento terapeutico. Semmai il problema è accertare in concreto che cosa sia accanimento diagnostico o terapeutico. Se i disagi provocati da una terapia o da un intervento chirurgico sono chiaramente sproporzionati a confronto del beneficio (incerto!) che si prevede, non c’è motivo di insistere nell’intervento terapeutico. È però necessario distinguere il dovere del medico di fermarsi in caso di accanimento terapeutico o di rifiuto del paziente, e il caso in cui al medico viene richiesta una prestazione attiva che ha come conseguenza immediata e diretta la morte. Appunto come prevede il nuovo Codice di deontologia medica, all’art. 17: “Il medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte”. In

conclusione la soluzione deve scaturire da un rapporto onesto di alleanza terapeutica tra medico e paziente. Il medico non può imporre alcun intervento su un malato cosciente e consapevole che lo rifiuta. D’altronde l’autonomia e la libera volontà del paziente non possono spingersi al punto di ridurre il medico a puro esecutore della volontà o dei desideri del paziente, anche quando ciò significasse di fatto provocare la morte. Quel richiamo della mozione di Cavriago ai “desideri”, conduce ben oltre i casi estremi. «Quanto sia delicato il problema e scivoloso il terreno appare chiaramente dal testo del Consiglio Comunale di Cavriago, laddove fa riferimento anche al “caso di malattia che costringa a trattamenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione”. Quale sarebbe una normale vita di relazione e quando la vita di relazione non sarebbe più normale? Quale disturbo mentale in un bambino o in un anziano renderebbe quella vita anormale, non più degna di essere vissuta?

I casi estremi richiedono una riflessione onesta e qualche linea direttiva di comportamento. Ma non si può consentire che si parta da casi estremi per aprire una breccia verso l’eutanasia. Certi appelli all’autonomia assoluta e alla libera determinazione del malato conducono inevitabilmente ben oltre il caso estremo, anzi conducono logicamente alla eutanasia su richiesta e al suicidio assistito. Quanto alla iniziativa del Comune di Cavriago, non potendo essa avere una reale valenza giuridica in una struttura ospedaliera, appare piuttosto come una mobilitazione della pubblica opinione e una pressione».

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osì si è espresso il Consiglio dell’Amci. Relativamente al valore giuridico di tali dichiarazioni, fatte nel registro eventualmente introdotto da un Comune, la direzione sanitaria dell’Azienda S. Maria Nuova, l’Ospedale di Reggio Emilia, ha riconosciuto che il testamento biologico così espresso non ha carattere vincolante, però ha aggiunto che il documento non sarà ignorato e sarà un

n'ultima parola va spesa sulle due esperienze che verranno presentate al convegno, nelle comunicazioni della seconda parte. La prima, "Una goccia di speranza", è riferita a un'esperienza condotta insieme dal Centro Volontari della Sofferenza e dalla parrocchia di San Maurizio, nella periferia di Reggio, dove un pomeriggio alla settimana si incontrano bambini disabili e bambini normodotati, coi rispettivi genitori, per attività di gioco insieme, in clima di pari dignità e operatività. L'altra, "Ero malato e mi avete visitato", è la presentazione di un video in cui si riporta il dialogo fra due ragazzi e un teologo sul sacramento dell'unzione degli infermi, da non considerare come il sacramento degli ultimi istanti della vita, ma come un'opportunità di grazia a disposizione dei malati, tutti i malati, in ogni fase dell'esistenza o della malattia. Protagonisti di questa esperienza sono due sacerdoti: don Dario Vivian, prete di Vicenza e teologo (docente di antropologia teologica e sacramenti allo Studio Teologico del Seminario di Vicenza e di teologia pastorale alla Facoltà di teologia dell'Italia Settentrionale, sezione di Padova); e don Gaetano Borgo, prete diocesano e parroco, autore di diversi CD e DVD, nonché pubblicazioni multimediali della San Paolo e dell'LDC, e promotore di un'ampia attività di catechesi e incontri serali di musica e testimonianza in diverse realtà italiane. L'obiettivo del Convegno, pertanto, è anche quello di offrire l'occasione di conoscere esperienze concrete, di cui far tesoro nelle realtà parrocchiali e pastorali in cui ciascuno dei convenuti si trova ad operare.

don Agostino Varini delegato diocesano per la Pastorale della Salute

elemento da valutare caso per caso. La verità è che non può avere alcun rilievo giuridico perché un organo amministrativo non può legiferare in questa materia di competenza del governo nazionale. Non è che i Cavriaghesi iscritti nel registro possano avere un trattamento particolare. Quanto al collegamento del testamento biologico con l'eutanasia, il testo di Cavriago, riprodotto da moduli già diffusi su internet, non lascia dubbi quando estende il testamento a “trattamenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione”. È ben vero che da parte di qualcuno, come Ignazio Marino, vengono fatte dichiarazioni di opposizione all'eutanasia; ma poi il problema è definire l'ambito dell'eutanasia. Quell'espressione, che lo stesso Marino recepisce, va ben oltre il caso estremo dell’idratazione e alimentazione. Si deve rilevare che la filosofia sottesa a quei formulari diffusi dall’Associazione Luca Coscioni o dai Radicali non conduce semplicemente ad astenersi da taluni interventi: l'approdo appare inevitabilmente la legittimazione dell'eutanasia, come si vede già nella legislazione di alcuni Stati.


Vita di Chiesa PASTORALE GIOVANILE

Incontri, performance, spettacoli teatrali, animazioni lungo le strade

Per scoprire che c'è anche un altro "altro" A Reggio,in città,3 giorni per riflettere su relazioni e prossimità

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n Altro Altro è un progetto promosso dalla Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla (Servizio di pastorale giovanile), dal Comune di Reggio Emilia (assessorato Cultura e Università) e da Scuola di Pace, in collaborazione con Reggio Terza Età, Magazzino Caritas Nuovamente, Radio Tab e cooperativa La Lucerna, Centro di Solidarietà di Reggio. L’obiettivo è di proporre alla cittadinanza – rivolgendosi principalmente ai giovani – una tre giorni di riflessione sul tema dell’altro e della prossimità relazionale.

tro di Sant’Agostino) in via Reverberi 1, Andrea Menozzi, artista di strada, presenterà L’altro con il linguaggio circense della clownerie e dell’acrobazia. Per questa occasione saranno partners di Menozzi due bambini dell’Associazione Perdiqua, Florin e Sergiu Ilie.

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ella chiesa di San Carlo, nell’omonima via del centro storico di Reggio Emilia, Andrea Acerbi presenterà il corto cimenatografico Altro in meno. Infine, presso il Portico dei Marmi dei Civici Musei di via Spallanzani 1, il Teatro dell’Attesa presenterà Una storia così di Silvio D’Arzo; il regista Daniele Castellari, per questo suggestivo spettacolo teatrale, dirige la voce recitante di Giancarlo Ilari, il violino di Filippo Chieli e le danzatrici Paola Zanelli e Francesca Lusuardi.

L’

appuntamento è a Reggio Emilia – in diversi luoghi della città – da giovedì 8 a sabato 10 ottobre. Convinzione di tutte le realtà promotrici è che si tratti di un tema quanto mai attuale e urgente, in un’epoca in cui l’altro lo si incontra volentieri sulle autostrade virtuali, ma con sempre maggiore diffidenza per le vie – quelle vere – delle nostre città. Il nutrito programma di manifestazioni si aprirà giovedì 8 ottobre con una intera giornata riservata agli studenti delle scuole superiori, durante la quale ai giovani partecipanti sarà proposto – attraverso un percorso mirato – un incontro che li porterà a incontrare persone che di frequente vengono chiuse ermeticamente in categorie: immigrati, pazienti psichiatrici, tossici, anziani, disabili, ragazze della «tratta».

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giovani toccheranno questi altri nei 'loro' luoghi – la Casa Protetta, il Centro di solidarietà di Reggio Emilia, l’azienda agricola cooperativa La Lucerna, il Magazzino Caritas Nuovamente e Radio Tab –, e lì verranno invitati a vedere oltre l’apparenza e lo stereotipo, mettendosi in ascolto di no-

3 ottobre 2009

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Apertura dell’anno scolastico delle Scuole dell’Infanzia Fism

SCUOLE FISM, UNA RISORSA PER L’INTEGRAZIONE CULTURALE

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i è aperto ufficialmente, sabato 26 settembre, all’Oratorio Don Bosco di Reggio, il nuovo anno scolastico delle Scuole dell’Infanzia Fism della provincia. L'assemblea, di oltre 300 docenti, è stata aperta dalla presidente provinciale Fism Mariannina Sciotti, che ha sottolineato l’importanza di queste scuole e dei valori in esse praticati. Il Vescovo Ausiliare Lorenzo Ghizzoni ha portato il saluto della Chiesa reggiano-guastallese con parole di incoraggiamento alle insegnanti: “È necessario credere nel proprio ruolo di educatori!”. Per l'Ufficio Scolastico Provinciale, l’ispettore Luciano Rondanini ha messo in evidenza che l’incontrare il bambino come persona, come promessa e non come minaccia, accomuna tutte le scuole dell’infanzia: statali, comunali e paritarie Fism. La prof. Angela Zini, per la Provincia, ha sottolineato la ricchezza di una comunità aperta ed interattiva, fatta di tante parti, di altruismo, prossimità. A sua volta, l'assessore comunale all’Educazione Iuna Sassi ha messo in risalto la notevole prevalenza, sul nostro territorio, di scuole dell’infanzia paritarie (40% a gestione privata, quelle Fism appunto, e 40% a gestione pubblica, quelle comunali) rispetto a quelle statali. Malgrado la crisi economica, ha affermato, il Comune continua a sostenere le istituzioni prescolastiche, prestando particolare attenzione ai nuclei familiari in difficoltà: è sbagliato, diceva don Milani, fare parti uguali tra diseguali. È poi intervenuto Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori, che ha garantito una particolare attenzione della Fondazione al problema dell’educazione della prima infanzia. Ha portato il suo saluto anche Sandra Piccinini, presidente di Reggio Children.

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L’obiettivo è proporre alla cittadinanza, rivolgendosi principalmente ai giovani,una tre-giorni di riflessione sul tema della prossimità relazionale,in un’epoca in cui l’«altro» lo si incontra volentieri sulle autostrade virtuali,ma con sempre maggiore diffidenza per le vie – quelle vere – della città mi, storie e sguardi. La giornata avrà un prologo, presso la Sala Teatro ReGiò di via Agosti 6, con un’introduzione drammatizzata sul tema dell’altro a cura del Teatro dell’Attesa, per concludersi con una rilettura e una sintesi dell’esperienza appena compiuta ad opera dei formatori della Scuola di Pace di Reggio.

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enerdì 9 ottobre – con inizio alle 20.45, a ingresso libero, su prenotazione – si terranno tre differenti performance e spettacoli teatrali. Rispettivamente: "Un altro altro" con il corpo, "Un altro altro" con le immagini e "Un altro altro" con parole, musica e danza. Nel chiostro di Sant’Agostino (in caso di maltempo nel Tea-

a tre giorni si concluderà sabato 10 ottobre alle ore 17.30, nella chiesa di San Filippo – in via San Filippo 16 – con una conferenza a ingresso libero dal titolo Un Altro Altro. Pensieri a confronto, alla quale interverranno Massimo Cirri, autore, psicologo e conduttore radiofonico di «Caterpillar», padre Ivan Nicoletto, monaco di Camaldoli, e Fabio Geda, giovane scrittore ed educatore di minori presso il Gruppo Abele di Torino. Tre relatori arricchiti da importanti esperienze vissute in prima persona... intrisi di altri, che si confronteranno sul tema del “farsi prossimo dell’altro oggi”. La direzione artistica di Un Altro Altro è affidata a Daniele Castellari, con il coordinamento di Emanuele Simonazzi e Ornella Thiebat. Per maggiori informazioni e prenotazioni: tel. 0522.920144, e-mail unaltroaltro@libero.it

Da sinistra: don Giuseppe Dossetti, Mariannina Sciotti (presidente provinciale Fism) e don Ennio Munari (assistente ecclesiastico)

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l punto culminante della giornata è stato la relazione di don Giuseppe Dossetti su Religione e religioni nella scuola di ispirazione cristiana: una sfida importante, preceduta dalla testimonianza di quattro scuole relativamente alla “storia di scolarizzazione” di bambini extracomunitari. Il pluralismo delle religioni è una sfida positiva, questo il suo messaggio. E ha subito aggiunto che bisogna anzitutto studiare per conoscerne le diversità ed anche la visione che ciascuna religione ha delle altre, giacché ne derivano importanti conseguenze sui comportamenti. Il contatto con l’islam, ad esempio, ci porta a chiederci cos’è il cristianesimo e quali sono le differenze, a partire anche dal rapporto con le altre confessioni cristiane (soprattutto - a Reggio - evangelici ed ortodossi). Per impostare un dialogo fecondo occorre anzitutto cercar di capire la nostra identità, più che volerla difendere. Don Dossetti ha infine invitato i docenti a festeggiare, coi bambini, le ricorrenze di tutte le religioni, un modo per avvicinarsi al loro mondo e alla loro vita. Una relazione profonda, stimolante, ricca di spunti di riflessione e di strumenti per una lettura non stereotipata della nostra società, con forti ricadute educative e didattiche.

Giuseppe Curti

coordinatore Fism

Oratorio Don Bosco (via Adua), sabato 3 ottobre, ore 9.30 - Convegno sull’Enciclica “Caritas in veritate”

Iniziativa del Circolo Maritain ad Albinea il 9 ottobre

UN’ENCICLICA PER L’EMERGENZA SOCIO-ECONOMICA

IN MEMORIA DI FRANCO GIGLIOLI

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Relatore sarà don Ferdinando Citterio, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Interverranno su Globalizzazione, imprenditorialità, mercato Maria Cristina Gherpelli, imprenditrice e presidente dei giovani Ucid, e su Sviluppo dei popoli e progresso tecnologico il prof. Luigi Grasselli, pro-rettore dell’Università di Modena e Reggio».

iamo alla giornata di sabato 3 ottobre, data già anticipata da tempo, in cui avrà luogo il convegno - aperto alle diverse componenti della Chiesa diocesana - per la presentazione dell’enciclica sociale di Benedetto XVI, "Caritas in veritate", un documento che ha colpito moltissimo, anche al di fuori della cerchia dei credenti. Così ha scritto il Vescovo Adriano nella lettera di invito il 21 settembre scorso: «Il momento socio-culturale che stiamo vivendo ci interpella quotidianamente nelle nostre scelte e ci interroga sul nostro futuro. L’impressione diffusa è che le cose, i problemi, i progetti ci sfuggano dalle mani, per cui, se si vuole guardare il volto del momento che stiamo attraversando, occorre un supplemento di riflessione, confronto e capacità creativa: una visione nuova dell’uomo, della società, del mondo».

«È

la prospettiva offerta ai credenti e “a tutti gli uomini di buona volontà” da Papa Benedetto XVI nella sua ultima enciclica, Caritas in Veritate, dove accanto al rigore concettuale e politico con cui analizza i problemi del nostro tempo, ci presenta la forza propulsiva che il principio della fraternità, come

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quello della gratuità possono avere nella società civile». Poi continua: «Per questo mi è caro invitarvi all’incontro presso l’Oratorio Don Bosco, via Adua, 79 (Reggio Emilia), sabato 3 ottobre,dalle ore 9.30 alle 12 su CARITAS IN VERITATE: un’enciclica per l’emergenza socioeconomica».

opo gli interventi dei relatori, coordinati dal direttore del settimanale diocesano Edoardo Tincani, ci sarà lo spazio adeguato per il dibattito, al termine del quale il Vescovo proporrà alcuni rilievi di carattere pastorale. «Con il desiderio di “comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati” (S. Paolo ai Romani 1,11)» - conclude il Vescovo il suo invito - «vi attendo, nella speranza di un gradito servizio alla “verità nella carità”». Sono invitati sacerdoti, diaconi, membri del consiglio pastorale diocesano,animatori della Caritas e delle missioni, operatori per la pace e la salvaguardia del creato, aderenti di Ac, membri di aggregazioni e movimenti ecclesiali, responsabili dei centri culturali cattolici, rappresentanti del mondo del lavoro, del mondo economico, sociale, della cultura e della comunicazione nella città e nel territorio.

La sezione di Montecchio del Circolo culturale “J. Maritain”, nel giugno scorso, ha perso improvvisamente un preziosissimo animatore, Franco Giglioli, giovane marito e padre, co-fondatore, insieme alla moglie Maria Cristina Meschieri, della sezione del Circolo stesso. Insieme alla sua sposa Maria Cristina, Franco si è speso in questi anni per portare a Montecchio, Bibbiano, Barco, Reggio Emilia e Albinea gli ideali cristiani del Circolo culturale. Franco era un appassionato di basket, che aveva praticato, trasmettendo poi ai figli la passione per questa disciplina, e proprio mentre assisteva ad una partita del figlio è venuto a mancare. Famiglia, apostolato culturale, testimonianza nello sport e nel lavoro erano i riferimenti costanti della sua vita. “Vorremmo ricordare in modo speciale il suo impegno Franco Giglioli nel «Circolo Maritain» – scrivevano dal Circolo all’indomani della sua scomparsa – perché Franco ci credeva molto. Sapeva bene, infatti, che la cultura cristiana e il magistero della Chiesa sono indispensabili per rimanere saldi nella verità”. Per ricordare l'amico Franco Giglioli, la sezione di Montecchio del “Maritain” promuove ad Albinea per venerdì 9 ottobre alle 21 (sala Maramotti) una serata sul tema “Mentire... con sincerità. La pratica della menzogna come stile di vita”, con gli interventi di padre Roberto Gonzalez (Legionario di Cristo) e del prof. Paolo Pagani (Università Ca’ Foscari di Venezia).


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Pastorale Scolastica

3 ottobre 2009

Il 12 ottobre inizia un corso di formazione proposto dall'Ufficio di Pastorale Scolastica

I docenti di Religione si aggiornano Lezioni di approfondimento, forum on-line e gruppi di studio

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li incontri del 12 e 26 ottobre saranno a cura della prof. Edda Carmeli. Nel primo pomeriggio di studi la ex preside del Liceo “A. Moro” di Reggio presenterà alcuni testi per motivare alla lettura ed allo studio della Bibbia e indicherà la metodologia didattica più idonea per presentare le Sacre Scritture ai ragazzi. L’appuntamento del 26 ottobre sarà dedicato ad una rassegna di in-

Corso di formazione per insegnanti di Religione in seminario a Reggio (viale Timavo 93) dalle ore 15.30 alle 18 ____________________________________________

I PARTE con la professoressa Edda Carmeli Lunedì 12 ottobre Testi e metodologie didattiche per lo studio della Bibbia

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n percorso modulare, in più tappe, al quale è possibile partecipare a vari livelli. È il corso di formazione per insegnanti di Religione Cattolica messo a punto dall’Ufficio di Pastorale scolastica che prenderà il via il 12 ottobre, alle ore 15.30, in seminario a Reggio. “L'itinerario di sei incontri formativi, proposto agli insegnanti di Religione cattolica (Irc) quest'anno”, scrive Vittorio Cenini, direttore dell’Ufficio di Pastorale Scolastica, nella lettera di presentazione del corso, “si presenta come un'occasione buona per studiare insieme, al fine di adeguare la nostra identità spirituale e culturale alle esigenze di un mondo completamente cambiato. Inoltre ci consente di incontrarci, conoscerci e confrontarci”. La proposta è rivolta ai docenti Irc delle scuole di ogni ordine e grado con l’obiettivo di formare ad una “cultura cristiana aperta e universalistica”. Il progetto prevede l’intervento di tre relatori ad ognuno dei quali sono affidate due lezioni.

Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla Ufficio di Pastorale Scolastica

Lunedì 26 ottobre I problemi e gli interessi dei ragazzi Dopo il 26 ottobre sarà attivato il gruppo di studio: La lettura dei testi nel Nuovo Testamento come fondamento della conoscenza del cristianesimo II PARTE del corso con il professor Fulvio de Giorgi sul magistero del Concilio Vaticano II Lunedì 9 novembre La coscienza della Chiesa Lunedì 30 novembre La Chiesa della coscienza Dopo il 30 novembre sarà attivato il gruppo di studio (riservato agli insegnanti di medie e superiori): Il contributo del Cristianesimo in ordine alla dignità della persona e alle relazioni sociali e civili, nella prospettiva di una cultura universalistica chieste svolte recentemente in Italia e all’Estero per approfondire i problemi e gli interessi dei ragazzi. Il corso prevede due incontri anche in novembre: il 9 e il 30. Saranno entrambi a cura del prof. Fulvio De Giorgi, che approfondirà alcuni aspetti del Magistero del Concilio Vaticano II. Il docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano interverrà su La coscienza della Chiesa (il 9 novembre) e La Chiesa della coscienza (il 30 novembre). Il prof. don Daniele Gianotti concluderà il ciclo di lezioni con due incontri sulla condizione della fede oggi a partire dal saggio di Charles Taylor L’età secolare (Feltrinelli editore, 2009, 1.072 pagg., 60 euro). Dalla po-

derosa opera del filosofo canadese, il direttore dello Studio Teologico Interdiocesano di Reggio ha preso lo spunto per due lezioni: L'io secolare e la questione della fede nel mondo di oggi (il 15 febbraio 2010) e La questione della rilevanza pubblica della fede in un mondo secolarizzato (l’8 marzo 2010).

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l corso prevede diversi livelli di partecipazione a seconda della disponibilità all’approfondimento dei partecipanti. Ad un livello base gli insegnanti potranno frequentare le lezioni e studiare individualmente le dispense. Il passaggio successivo prevede la partecipazione ai forum di discussione che verranno attivati on-line sul sito web

www.portaleirc.it. Per chi desidera partecipare all’elaborazione di indicazioni curricolari da estendere a tutti i docenti di Religione, verranno attivati tre gruppi di studio dopo ogni modulo di lezioni. Le sessione di approfondimento affronteranno temi complementari: dalla lettura dei testi del Nuovo testamento, alla riflessione teologica sugli orientamenti culturali e antropologici della post-modernità passando per il contributo del Cristianesimo alla dignità della persona e alle relazioni sociali. Il confronto con i colleghi su argomenti affrontati in classe sarà un’ulteriore occasione di crescita offerta dal corso.

Emanuele Borghi

III PARTE del corso con il professor don Daniele Gianotti Lunedì 15 febbraio L’io secolare e la questione della fede nel mondo oggi Lunedì 8 marzo La questione della rilevanza pubblica della fede in un mondo secolarizzato Dopo l’8 marzo sarà attivato il gruppo di studio (riservato agli insegnanti delle superiori): L’attuale riflessione teologica circa gli orientamenti culturali e antropologici della post-modernità La partecipazione al corso è possibile a tre livelli: 1. partecipazione agli incontri e studio individuale delle dispense; 2. frequenza alle lezioni e disponibilità a proseguire la discussione on-line sul forum del sito www.portaleirc.it; 3. partecipazione agli incontri e disponibilità ad approfondire i temi affrontati in uno o più gruppi di studio.


Vita di Chiesa ANNIVERSARIO

3 ottobre 2009

A dieci anni dalla morte, un appassionato ricordo di don Walter Aldini

Don Walter, prete filosofo vicino alla gente Il fine studioso,ma pure il sacerdote concreto,capace di progetti arditi

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ul sagrato, al lato della porta laterale della chiesa di Villaberza, rivedo il momento dell’estremo saluto rivolto, dieci anni fa, dal Vescovo Caprioli a don Valter Aldini. Ero lì, tra gli altri, incapace di trattenere l’emozione. Forse sono stato, in ordine di tempo, uno degli ultimi suoi amici: la conoscenza e la confidenza erano nate alla fine degli anni ottanta, in occasione dei miei brevi rientri al paese o delle sue venute a Roma. In una sua visita per la benedizione alle famiglie mi aveva richiesto una pietra che era nel mio cortile, per farne la soglia della porta laterale della chiesa di Villaberza, allora in fase di ristrutturazione. Gli dissi di sì, aggiungendo una battuta scherzosa: "Le dò la pietra a patto che, finito il restauro della chiesa di Villaberza, faccia la stessa cosa per quella di Gombio". Sorridendo, mi rispose: "Perché, no? Vedremo".

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a chiesa di Gombio, dopo un ventennio di totale abbandono, era in condizioni disastrose. Il tetto stava cedendo; parte di un muro laterale era crollato assieme ad un pavimento della canonica adiacente; l’interno, con le finestre prive della maggior parte dei vetri, era diventato una piccionaia, dove il guano aveva ricoperto pavimenti, altari e arredi; le volte e le pareti erano addobbate da grandi festoni di ragnatele; l’organo distrutto dai topi e i quadri ricoperti da uno spesso velo di polvere. Quel “vedremo” mi aveva entusiasmato, ma riflettendo sull’entità dell’impegno finanziario, ero rimasto con molti dubbi. Delle sue possibilità economiche mi ero fatta un’idea dopo una visita a Villaberza per gli auguri di Natale. Era chiuso nel suo studio, circondato da scaffali pieni di libri che ricoprivano anche tutta la scrivania. Appoggiato a una parete c’era il pianoforte con la tastiera aperta, pronta per una scarica di note. Lui era seduto al tavolo di lavoro, tutto imbacuccato, con in testa un colbacco di pelliccia artificiale. La finestra della stanza era chiusa, ma le fessure dei telai sgangherati da-

ACCADRÀ A REGGIO S. Giacomo. Veglia per le due suore del Cenacolo Venerdì 2 ottobre, ore 21, Veglia di preghiera in preparazione alla professione perpetua di suor Daniela Baldoni e suor Paola Lugli nel Cenacolo Francescano.

Buon Pastore. Primo Venerdì col Rinnovamento Venerdì 2 ottobre, dalle ore 20.30, chiesa del Buon Pastore: Primo Venerdì del mese col RnS, sulla Lettera ai Romani.

Cinema Corso. Film "Terra Madre" di Ermanno Olmi Venerdì 2 ottobre, ore 20.45, cinema Corso (Rivalta): nella Settimana per la Salvaguardia del Creato, film "Terra Madre" di Ermanno Olmi. Dibattito introdotto da don Emanuele Benatti e guidato dal prof. Marino Ruzzenenti.

Seminario/Oratorio. Iniziative Ufficio Pastorale familiare Venerdì 2 ottobre, ore 21, Seminario: al via il corso per operatori di pastorale familiare promosso da Ufficio diocesano Pastorale familiare e Istituto Superiore Scienze Religiose, sul tema Parlare di Dio agli adulti. Info: Issr, tel. 0522.406880. Domenica 4 ottobre, ore 10-17, all’Oratorio Don Bosco: Giornata diocesana della Famiglia (si veda a pagina 2).

Pastorale Giovanile. Iscrizioni per "Uomini in Cristo". Scadono venerdì 2 ottobre le iscrizioni al corso "Uomini in Cristo" per educatori di adolescenti e giovani. Don Walter Aldini morì il 23 settembre 1999. Tra le sue opere, il restauro delle due chiese parrocchiali a lui affidate, quelle di Villa Berza e di Gombio (nella foto a sinistra).

Oratorio. Convegno sull'enciclica "Caritas in veritate" Sabato 3 ottobre, ore 9.30-12, Oratorio Don Bosco (via Adua): don Ferdinando Citterio, Università Cattolica di Milano, presenta l'enciclica Caritas in veritate (v. a pag. 5).

San Domenico. Debutto della "Capella Regiensis" vano la massima libertà all’aria gelida. Era la prima volta che entravo in quello studio. Durante i convenevoli sulla salute e sul tempo, vidi passare tra me e la scrivania un bel topolino. Già ero stato colpito dallo stato di precarietà dell’ambiente, ma al passaggio di quell’ospite non potei trattenermi dal dirgli: "Don Valter, ma qui ci sono i topi!". E lui, per nulla meravigliato e con un sorriso tranquillizzante: "Quello passa sempre a quest’ora". Al ritorno a Gombio per le va-

attività poco conosciute per quella sua innata umiltà che lo portava a non parlare di se stesso. Tra la gente, invece, sono rimasti vivi soprattutto i ricordi della sua umanità e della sua attività di pastore. Quest’anno ricorre il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale. Il suo giubileo verrà celebrato in cielo. Come predicatore, in verità, non era di facile comprensione, ma ciò che lo faceva apprezzare era la sua capacità di colloquio con la gente. La canonica era aperta a tutti e

Come predicatore non era di facile comprensione,lo faceva apprezzare la sua capacità di colloquio con la gente.La canonica era aperta a tutti.Stimolava i giovani ad una coraggiosa progettualità di vita,sia nelle scelte professionali che nel formare una famiglia canze di Pasqua, ecco la sorpresa: la chiesa e il campanile erano circondati da impalcature. Non credevo ai miei occhi. Quel “vedremo” era diventato un cantiere attivo e, nel giro di un anno, la chiesa era tornata agibile per l’uso liturgico. Le opere sarebbero state poi continuate e completate dal parroco che gli succedette, don Ruggero Orieli.

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on Valter era un uomo di studio e, come insegnante di filosofia veniva invitato tutti gli anni a tenere dei corsi all’università di Città del Messico. Erano

la sua bontà gli faceva chiudere gli occhi davanti anche a chi ne abusava. Stimolava i giovani ad una progettualità di vita coraggiosa sia nelle scelte professionali che nella formazione delle famiglie. Ricordo l’ultimo matrimonio da lui preparato al quale, però, ha potuto essere presente solo con un messaggio, scritto il 18 settembre 1999, pochi giorni prima di morire, e dato da leggere al celebrante che lo sostituiva e che terminava con queste parole: "... offrirò al Signore questa mia povera giornata di sacrificio per la felicità della famiglia.

Il Signore la benedica e la protegga sempre".

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on Valter era sempre ricco di progetti, alcuni dei quali un po’ fantasiosi. Proviamo a farne un elenco partendo da quelli realizzati: la ristrutturazione delle chiese antiche di Villaberza e Gombio; la costruzione del campanile sul monte con concerto di sei campane; la realizzazione del campo sportivo di Villaberza. Da realizzare: la casa per anziani a Villaberza; la casa d’accoglienza per giovani a Gombio; la trasformazione della chiesa di Gombio in Santuario; il recupero dell’organo “Traeri” di Gombio; il recupero del campanile di San Giovanni. Da considerare fantasioso il progetto di uno stabilimento termale con l’acqua solforosa di Bora del Prato, ma lui ci credeva. ei progetti realizzati e sognati mi metteva a parte, specialmente quando c’incontravamo a Roma durante i suoi soggiorni come commissario d’esami. Dentro a questi suoi progetti mi sono trovato anch’io, perché don Valter è stato il primo a considerare l’eventualità di un mio futuro impegno diaconale in queste parrocchie.

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Dino Fracassi diacono

SASSUOLO. Al Carmelo la sera del 20 ottobre comincia un ciclo di conferenze aperto a tutti

LA VOCAZIONE DEL MONACO: UN VIVERE ALTERNATIVO

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a sere di martedì 20 ottobre avranno inizio, presso il monastero del Carmelo di Sassuolo, gli incontri mensili con i quali la nostra Comunità monastica desidera far memoria di una storia: quella di un semplice gruppo di monachesorelle che da una generazione all’altra hanno trasmesso il testimone carismatico di Santa Teresa d’Avila (cf. “La Libertà” del 21 febbraio e del 29 agosto 2009). Memoria, quindi, di un passato da condividere e da far conoscere, non per ricevere “incenso”, ma per il gusto della comunione e la verità di un rendimento di grazie a Colui che conduce gli eventi nell’unica logica dell’amore gratuito. L’annuncio della Buona Novella da parte dei primi discepoli è, infatti, l’inizio della trasmissione della fede nel Cristo Gesù, ma anche l’inaugurazione di un “metodo” con cui la fede continuerà ad essere trasmessa: da voce a voce, da cuore a cuore. Tanto più dentro una comunità cristiana. Nella prassi evangelica far memoria è, contemporaneamente, assumere e incarnare il presente con nuova responsabilità

e consapevolezza. Compito che crediamo sia chiesto a noi, oggi, in questo tempo della Chiesa e delle vicende umane, all’interno di una chiamata di Dio che ancora riteniamo sia capace di offrire senso e significato alla vita.

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l carisma teresiano, sintesi originale fra eremitismo e cenobitismo, affonda le sue radici nella tradizione monastica antica. Per questo i temi delle conferenze sono stati pensati come un itinerario che, da una visione d’insieme sul monachesimo, passa attraverso la storia dell’Ordine Carmelitano e lo studio di alcuni dei suoi testimoni più significativi, fino a giungere nello specifico dell’esperienza monastica vissuta nella Chiesa locale. Chi è il monaco? Cosa caratterizza la sua esistenza? Che senso ha il suo stile di vita? Nel panorama di ieri e di oggi il suo modo di vivere ha assunto volti diversi all’interno dei vari Ordini religiosi sorti lungo i secoli e diffusi nelle condizioni storiche e culturali più diverse. Quali le caratteristiche essenziali che accomunano le sfuma-

ture dello stile monastico? A queste e ad altre domande risponderà il nostro amico e fratello Roberto Fornaciari, monaco Camaldolese originario della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Fratel Roberto aprirà una finestra su quel mondo monastico spesso sconosciuto a tanti e solitamente fuori dai riflettori: una marginalità che forse appartiene all’essenza stessa di questo mondo e gli consente di essere, grazie alle vie misteriose dello Spirito, proprio nel cuore della storia, là dove abita un Dio tanto presente quanto inascoltato. Al monaco spetta tendere costantemente l’orecchio per cercare di riconoscere la Parola di Dio nelle complesse vicende del suo tempo, continuando ad annunciarla anche col silenzio. Grazie dunque a quanti vorranno condividere con noi questo cammino che percorreremo nel corso di quest’anno. Intanto, il primo appuntamento sarà appunto quello di martedì 20 ottobre, alle 20.45, nel nostro Monastero in via Montegibbio.

Le Sorelle del Carmelo di Sassuolo

Sabato 3 ottobre, ore 21, chiesa di S. Domenico, per Soli Deo Gloria, concerto di debutto della Capella Regiensis diretta dal m.o Renato Negri (con il "Coro del Friuli Venezia Giulia").

Cappuccini. Messa di S. Francesco col Vescovo Adriano Domenica 4 ottobre, ore 9.30, chiesa dei Cappuccini (via Ferrari Bonini): S. Messa presieduta dal Vescovo nella solennità di S. Francesco, patrono d'Italia e della Diocesi.

Cattedrale. Professione di suor Daniela e suor Paola Domenica 4 ottobre, ore 16, in Cattedrale: Professione perpetua di suor Daniela Baldoni e suor Paola Lugli nelle Suore del Cenacolo Francescano.

ReGiò. "Forza Venite Gente", coi giovani di Salvaterra Domenica 4 ottobre, alle 20.30, nella Sala ReGiò (via Agosti 6), i ragazzi della parrocchia di Salvaterra portano in scena il musical "Forza Venite Gente" di Michele Paulicelli. Info: Daniele Mammi (339.3189772), sito www.salvaterra.it.

Centro Giovanni XXIII. Uciim: "I Francescani a Reggio" Lunedì 5 ottobre, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura 4): 1° incontro del corso su I Francescani a Reggio Emilia, a cura dell'Uciim. Interventi di fr. Prospero Rivi (su San Francesco e la nascita degli Ordini Mendicanti) e del prof. Massimo Mussini (I Francescani a Reggio). Lunedì 12 ottobre interventi di Gabriele Fabbrici (Insediamenti francescani in provincia ) e Davide Dazzi (Il convento di S. Martino in Rio).

San Pellegrino. Conferenza di Romano Prodi Lunedì 5 ottobre, alle 21, al Cinema Olimpia (S. Pellegrino), 1° incontro del ciclo voluto dalla parrocchia nel 20° dell’abbattimento del Muro di Berlino; interviene il prof. Romano Prodi su Il mondo è andato in pezzi: è possibile riaggiustarlo?

S. Girolamo. Messa missionaria con padre Gianni Morlini Giovedì 8 ottobre, ore 21, chiesa di S. Girolamo: S. Messa Missionaria, presieduta a padre Gianni Morlini, missionario marista, da 47 anni nelle Isole Vanuato in Oceania.

Centro Giovanni XXIII. Al via il "Progetto Genitori" Sabato 10 ottobre, ore 17.30, Centro Giovanni XXIII, per il Progetto Genitori Chi ama educa (promosso da Ac e Fism): incontro Nonni, genitori, nipoti: gioie e conflitti (con l'avvocato Paola Mescoli Davoli); a seguire, rinfresco. Martedì 13 ottobre, ore 21, con Elsa Belotti, psicopedagogista: L'educazione è una malattia che guarisce figli e genitori.

Caritas. "Formamondo": mondialità e servizio Sabato 10 ottobre, ore 21, sede Caritas (via dell'Aeronautica): 1° incontro del Formamondo, percorso per educatori e insegnanti promosso dal Granello di Senapa sui temi della mondialità e del servizio. Iscrizioni 0522.516163, info@granello.re.it

Cattedrale. Mandato ecclesiale con il Vescovo Domenica 11 ottobre, ore 15.30, in Cattedrale: il Vescovo Adriano conferisce il Mandato agli operatori pastorali.

Oratorio. Sistema Reggio: le sfide etiche ed economiche Giovedì 14 ottobre, ore 18, Oratorio Don Bosco (via Adua): 2° seminario promosso dall'Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti in vista del convegno diocesano Lavoro, impresa e responsabilità per i bene comune a Reggio. Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative, tratterà: Quale futuro a Reggio. Sfide etiche ed economiche al nostro sistema produttivo.

Caritas. Parte il corso per i Centri d'Ascolto parrocchiali Mercoledì 14 ottobre, ore 20.45, in Caritas a Reggio (via dell'Aeronautica): parte il 1° dei 3 incontri del corso di preparazione al servizio nei Centri di Ascolto parrocchiali (gli altri appuntamenti: mercoledì 21 e 28 ottobre; info 0522.922520).

S. Pellegrino. Pellegrinaggio in Terra Santa Parrocchia di S. Pellegrino e Associazione "La Pira" organizzano un Pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 dicembre al 5 gennaio. Info e prenotazioni: Anna Grassi, 349.3211583.


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Vita di Chiesa

3 ottobre 2009

Il Meeting missionario regionale: costruire stili di vita autenticamente umani e cristiani

CaritasInforma Convegno della Caritas diocesana: “La sicurezza della solidarietà” Sabato 21 novembre si terrà, a partire dalle ore 9.00 presso l’oratorio Don Bosco in via Adua, il convegno annuale delle Caritas parrocchiali. Il consueto appuntamento che la Caritas reggiana propone alla diocesi, come momento di formazione e approfondimento, quest’anno affronterà un argomento di strettissima attualità: la sicurezza come obiettivo da raggiungere attraverso la solidarietà e l’integrazione, non attraverso il rifiuto e la paura della diversità. I relatori saranno don Franco Appi (direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di ForlìBertinoro), che affronterà l’argomento dal punto di vista teologico e dottrinale, e Maurizio Ambrosini (docente di sociologia dei processi migratori e sociologia urbana presso l’università di Milano), che tratterà il tema della solidarietà dal punto di vista sociologico. Al termine del pranzo insieme, si proseguirà nel pomeriggio coinvolgendo in particolare le Caritas parrocchiali in un momento formativo più specifico e attinente alle relative attività. Informazioni e prenotazioni: segreteria Caritas (Matteo Gandini o Isacco Rinaldi), 0522.922520.

Carovana della Carità Da domenica 4 a sabato 10 ottobre la Carovana della Carità farà tappa a Montecavolo. Tante le iniziative in programma: • domenica 4 ottobre, alle 10, ci sarà l’arrivo della Carovana alla chiesa parrocchiale, poi la celebrazione della S. Messa e l’inaugurazione del ‘Giardino di San Giuseppe’; dalle 14, nella sala parrocchiale, l’incontro con giovani e adulti ‘Le radici della Carità’ (relatore don Romano Zanni); • lunedì 5 la Carovana arriva alla scuola materna parrocchiale per restare tutta mattina coi bambini.; • martedì 7, alle 20.30, si svolgerà presso la scuola materna l’incontro interattivo con i genitori ‘Facciamo 4 chiacchiere’, a cura del Granello di Senapa; • giovedì 8 Matteo Gandini, della Caritas diocesana, parlerà di ‘Stili di Vita’ in un incontro aperto a tutti presso la sala parrocchiale; • venerdì 9: ‘La Carovana va al mercato’, con la presenza di una bancarella informativa sulle attività di Caritas nella zona; dalle 18.30 ‘Alternative hour’, un appuntamento dedicato ai giovani (ex cinema Grasselli); • sabato 10 il Granello di Senapa incontrerà nel pomeriggio i catechisti, mentre alle 16 avverrà il saluto alla Carovana con un momento di riflessione e preghiera. Info: Segreteria Caritas 0522.922520 (Matteo Gandini).

Progetto “Occhiali per l’Africa“

"Diversamente vivere": è già una missione Promosso da don Fortunato Monelli,direttore dei Cmd dell'Emilia Romagna

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a vita non è nelle cose,ma nelle relazioni, nello sguardo che si ha verso l’altro, nei piccoli gesti quotidiani, nelle attenzioni”. Sono parole semplici e forti al tempo stesso quelle che Lydia Keklikian, libanese di origine armena, collaboratrice di Missione Oggi, ha consegnato ai partecipanti del Meeting missionario regionale tenutosi domenica 27 settembre a Cortemaggiore (Piacenza). Parole vissute, parole incarnate, parole che hanno fatto eco al tema “Diversamente vivere. Sono forse io il custode di mio fratello?”, che ha guidato e preparato centinaia di persone al 5° raduno promosso dai Centri Missionari dell’Emilia Romagna (in collaborazione con Caritas Emilia Romagna, Pastorale giovanile della Regione, Rete interdiocesana Stili di vita, Agesci Emilia Romagna, Associazione Vie di Sviluppo, Emi - Editrice missionaria italiana). Tanti gli incontri, i messaggi, le riflessioni. Diverse le testimonianze, come quella di Lydia, da 23 anni in Europa dopo aver vissuto la sua giovinezza avvolta nell’ombra della morte, subendo la guerra per 11 anni. È partita 23 anni fa con un biglietto di sola andata per la Francia, senza sapere cosa fare, dove andare, senza avere un progetto per la vita, avendo come compagna di viaggio una valigia. Lydia oggi si ritiene fortunata, nonostante tutto, "perché ho sempre avuto e ho la consapevolezza che c’è stata e c’è una mano che mi protegge e mi accompagna nei miei passi”.

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Il progetto è nato nel 2004 dalla collaborazione tra la sezione ‘ottici’ dell’IPSIA Galvani-Sidoli di Reggio Emilia, la Caritas diocesana ed il Cottolengo di Torino. Dall’anno scolastico 2006-2007 il Lions Club ‘Ludovico Ariosto’ di Albinea collabora con la donazione di attrezzature. Il progetto ha carattere professionale, formativo e caritativo; fornisce gratuitamente all’ospedale del Cottolengo in Kenya occhiali da vista, costruiti su specifica prescrizione optometrica, per pazienti poveri che non potrebbero pagarli. Dal mese di marzo 2009 il progetto ha attivato una seconda collaborazione con FeDiSa (Federazione Diocesana Servizi agli Anziani), per fornire gratuitamente occhiali da vista agli ospiti non abbienti delle strutture per anziani. I Centri di Ascolto che avessero richiesta di occhiali da vista da parte di persone in accertata condizione di povertà possono accedere al servizio inviando la documentazione necessaria direttamente al professor Alessandro Corsini, coordinatore del progetto. I pazienti non possono fare richiesta diretta ma devono fare riferimento ai Centri di Ascolto parrocchiali. Info: Segreteria Caritas diocesana, telefono 0522.922520.

Turni mensa Caritas Sabato Domenica Domenica sera Sabato Domenica Domenica sera Sabato

3 ott. 4 ott. 4 ott. 10 ott. 11 ott. 11 ott. 17 ott.

Vetto e Toano Pieve San Martino

Maestri del Lavoro Cadè - Gaida volontari vari Unità pastorale Pieve Modolena, Cella, S. Pio X e Roncocesi Domenica 18 ott. Pieve San Martino Domenica sera 18 ott. Sant’Antonio R.E.

na consapevolezza che non tutti hanno, pur essendo desiderio di tutti sentirsi accompagnati, custoditi, protetti. “Il primo custode è Dio, ma quanto lo sentiamo così?” ha domandato suor Marlena Balduchelli, missionaria comboniana, ai giovani presenti al Meeting. “L’essere custodi dell’altro nasce dall’essere custoditi. Sentiamo questa passione? Dio è custode, perché è un Dio che cammina, che vede, che è attento e ama. Come missionari non ci basta restare qui, anche se è bello: ci deve essere sempre un piede pronto ad andare”. Partire, quindi, verso l’altro, chiunque esso sia, non senza una mappa però, come ha suggerito don Fabio Corazzina, di Pax Christi. “Il futuro si gioca nelle relazioni", ha detto. "Occorre darsi delle mappe. Anche se non saranno adeguate in modo pieno e intelligente, il loro compito però è rivoluzionario: tenerci in cammino. Incontriamo l’altro, interagiamo, costruiamo insieme assumendoci le responsabilità di consegnare alle generazioni future un mondo migliore, tornando ai beni essenziali”.

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o stile della relazione e della fraternità è quello che ha caratterizzato l’intera giornata di domenica, vissuta come “Festa della Missione” dai partecipanti, tra incontri, testimonianze, preghiere, mostre guidate, musica, stand e banchetti. “Oggi iniziamo la prima settimana del mese missionario”, ha detto don Fortunato

Il Meeting missionario regionale (Cortemaggiore, PC, domenica 27 settembre). Sopra: l'assemblea del mattino (al tavolo, da sinistra: don Giancarlo Dallospedale, don Fabio Corazzina, Massimo Cirri, Lydia Keklikian e p. Nicola Colasuonno). Sotto: due momenti delle iniziative pomeridiane: un grupo di lavoro e una cordata dell’amicizia, nel convento dei padri Stimmatini, che ospitavano il Meeting.

Monelli, reggiano, direttore dei Cmd (Centri missionari diocesani) dell’Emilia Romagna. “Il Meeting regionale che facciamo ogni due anni non è un evento a sé, ma un cammino che rappresenta una grande ricchezza, perché camminare insieme, anche se costa più fatica, è più bello e alla fine genera i beni che contano”. “Noi dobbiamo far crescere stili di vita che siano autenticamente umani e profondamente cristiani”, ha detto il

lori che sono i beni essenziali, togliere il superfluo per raggiungere il cuore della vita”.

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pogliarsi del superfluo e affidarsi a Dio. “È lo stile del missionario pellegrino che deve avere la bisaccia piena dell’amore di Dio e nient’altro”, ha detto p. Nicola Colasuonno, missionario per 12 anni in Congo, pensando alla pagina evangelica di Matteo, al capitolo 10. “Colui che manca di tutto

"Spogliarsi del superfluo e affidarsi a Dio: è lo stile del missionario pellegrino che deve avere la bisaccia piena dell’amore di Dio e nient’altro" (padre Nicola Colasuonno, missionario per 12 anni in Congo) Vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, durante la Messa presieduta nella Chiesa di S. Francesco dei Padri Sacramentini, che hanno offerto una grande ospitalità a più di 400 persone convenute al Meeting. Tante le domande avanzate dai partecipanti al raduno, nel delineare insieme nuovi stili di vita per abitare la terra, nel rispetto del creato e delle creature. E nel ricercare oggi la “felicità perduta”, si è affrontato anche il discorso della decrescita. “Decrescere non vuol dire retrocedere", ha osservato don Fabio Corazzina, "ma ritornare a quei va-

ha bisogno di tutto e crea rapporti nel chiedere e bussare alla porta, come fanno i pellegrini.Vorrei tanto che uscissimo da questo Meeting con la promessa di avere più cura delle relazioni, di essere più attenti gli uni degli altri; nelle società viene seminato tanto individualismo e il vuoto creato non si può riempire con gli oggetti. Occorre stare sull’essere e non sull’avere”. Dello stesso parere si è detto anche don Giancarlo Dallospedale, sacerdote piacentino fidei donum, Vicario generale della diocesi di Boa Vista in Brasile. L’incontro con le comunità ecclesiali di base

in Brasile è stato per lui un dono perché “ho conosciuto un modo differente di vivere... basato sulla relazione, sulla solidarietà, sul sentirsi responsabili gli uni degli altri. Cerchiamo anche noi di camminare insieme e costruire una vita degna per tutti. Per fare questo occorre partire dai segni dei tempi e oggi un grande segno è quello dell’ecologia, che la Chiesa brasiliana sente come fondamentale per l’evangelizzazione. Oggi non si può evangelizzare senza considerare questo aspetto. Guardiamo agli indios, alle popolazioni indigene: la loro proposta di sviluppo non danneggia il rapporto con la terra e le persone. I grandi progetti, le grandi monoculture invece portate dai 'bianchi' distruggono l’ecosistema e la pace”.

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ome piccolo segno di impegno concreto nel rispetto del creato, Massimo Cirri di Caterpillar, Radio 2, ha consegnato il Premio “Io vengo a impatto zero”, il concorso sui mezzi di trasporto utilizzati per raggiungere la sede del Meeting. Tra i vincitori, 14 ragazzi venuti da Fiorenzuola in bicicletta e 72 partecipanti di Reggio Emilia che, invece di prendere la propria auto, hanno scelto di viaggiare insieme con un pullman… Nuovi stili di vita crescono!

Elisabetta Angelucci


Vita di Chiesa Brevi di cronaca e appuntamenti Roteglia. Il saluto a Edvige Rossi, sorella del parroco

Reggio. Polizia di Stato in festa col patrono San Michele

Sono stati celebrati domenica 20 settembre, a Roteglia, i funerali di Edvige Rossi, 75 anni, sorella del parroco don Giulio Rossi. La signora lascia il marito Domenico Ghirelli (fratello di don Luigi Ghirelli), i figli Romano, Afro e Cristina. All’ultimo saluto, oltre a parenti e amici, c’erano le comunità di Leguigno e di Pantano, insieme a gente da Casina e Cortogno. Donna di grande fede, Edvige partecipava alla Messa anche nei giorni feriali, e spesso portava una parola di conforto e amicizia ai malati; prendeva parte attivamente alle attività parrocchiali e alle proposte di Azione Cattolica. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi, perché Edvige sia ancora d’aiuto ad altri.

È stata celebrata nella chiesa di San Giacomo in città, a Reggio, martedì 29 settembre, la tradizionale festa della Polizia di Stato in onore del Patrono, San Michele Arcangelo. Il Vescovo Adriano – che presiedeva la Messa – nel "rinnovare la stima e la riconoscenza per gli uomini e le donne della Questura per il bene che compiono", li ha invitati a vivere il loro servizio "leali verso le istituzioni umane" e "garanti di un ordine che, seppure umano e perfettibile, resta tuttavia la condizione comune e civile di vita buona e promettente per tutti".

Sassuolo. Al Carani serata di fede, spettacolo e vocazione Una serata di spiritualità, di spettacolo, di vocazione: mercoledì 23 settembre, al Teatro Carani di Sassuolo, è andato in scena il musical Fino al Terzo Cielo, della Compagnia teatrale "Piccola comunità" (a lato una scena), preceduto dalla semplice ed efficace testimonianza di sr. Daniela Baldoni e sr. Paola Lugli, del Cenacolo Francescano. Poteva essere una qualunque serata infrasettimanale, eppure platea e gradinate erano gremite; settecento i posti occupati, con spettatori venuti anche dalle diocesi di Modena e di Carpi... Ma ben più che una questione di numeri, l'evento di Sassuolo è stata una festa della gioia di credere. "Questo spettacolo ci fa riscoprire la bellezza della nostra fede!", ha detto al termine della serata – con la spontanea energia di un trascinatore – don Alessandro Ravazzini (foto a fianco), responsabile del "Coordinamento Giovani" vicariale. A lui va il grande merito dell’ideazione dell’iniziativa; un traguardo reso possibile anche grazie all’impegno e alla collaborazione di numerosi volontari. Sin dal primo momento, – quando assistette al debutto di Guastalla, nel gennaio 2009 – don Alessandro ha creduto in questo musical, lo ha "sognato" per i suoi giovani e per la gente della Valle del Secchia, e infine – non senza incontrare ostacoli e complicazioni – è riuscito a portarlo al Carani. Prima di salutare, poi, don Alessandro ha lanciato ai giovani presenti una proposta concreta, ispirandosi all’esperienza di ragazzi e adulti della Compagnia "Piccola comunità": quella di coinvolgersi in un progetto teatrale; un’avventura in cui la forza formativa propria del fare teatro – talvolta ancora poco esplorata nella pastorale delle nostre comunità – incontri il valore aggiunto della testimonianza cristiana. Una semina spirituale che lascerà certamente tracce vive, anche una volta calato il sipario.

Correggio. Messa d'argento per fra Guido Maria Bendinelli Numerosi e affezionati fedeli, confratelli e concittadini (tra cui mons. Giulio Righi, don Claudio Gonzaga, don Tino Varini), hanno seguito nei giorni 26-27 settembre le celebrazioni per il 25° di ordinazione sacerdotale del concittadino frate Guido Maria Bendinelli, domenicano, ora a Bologna. Messe solenni sono state celebrate nella Basilica di San Quirino alla presenza del Superiore e di due diaconi Domenicani, nonchè degli ex parroci di Correggio don Battista Munari, don Alcide Mariotti, don Rino Bortolotti. Nato a Correggio nel 1951, figlio di Giuseppe Nereo e Vinicia Manicardi, Guido Maria ha conseguito la laurea in Medicina e chirurgia presso l’Università di Modena nel marzo 1977, e nel settembre dello stesso anno è entrato da novizio nel convento patriarcale di San Domenico a Bologna, dove ha emesso i voti religiosi il 26 settembre 1982. Ordinato sacerdote da mons. Gilberto Baroni nel 1984, attualmente è «Socio» (cioè vice) del Priore provinciale, maestro degli studenti e docente di Patrologia e Storia della Chiesa alla Fter. (U. Bo.)

S. Ilario. Azione Solidale festeggia 10 anni di volontariato A S. Ilario d’Enza, domenica 4 ottobre, al Parco S. Rocco: alle 17.30 l’associazione di volontariato onlus "Solidarietà" festeggia il decennale del progetto Azione Solidale, nato allo scopo di diffondere la "Cultura del dare". Per conoscerne le attività e consultare il programma della giornata: www.azionesolidale.org.

Sassuolo, Braida. Al via i «Primi Venerdì del mese» Da venerdì 2 ottobre, alle 20, nella chiesa di Braida a Sassuolo (via Braida 279), inizia – durante la Messa – la pratica dei «Primi Venerdì del mese» (promossa dalla parrocchia e dal Gruppo di preghiera «Karol Wojtyla»), con possibilità di confessarsi anche 45 minuti prima dell'inizio. Il calendario completo degli altri incontri (tutti con inizio alle 20): 6 novembre e 4 dicembre 2009; 1° gennaio, 5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio e 4 giugno 2010.

Bedonia (PR). Iscrizioni aperte agli Esercizi spirituali Acr "Salire sul sicomoro per vedere Gesù": è il tema della due-giorni di Ritiro autunnale che Azione Cattolica Ragazzi diocesana propone agli adolescenti. Gli Esercizi spirituali si svolgeranno nel seminario di Bedonia, tranquilla e verdeggiante località dell’Appennino parmense: un luogo ideale per vivere un’esperienza di amicizia, riflettere e incontrare Gesù. L’iniziativa è articolata in due turni: il primo tra il 3 e 4 ottobre (per ragazzi di V elementare e I media); il secondo, tra il 10 e 11 ottobre, per adolescenti di II e III media. Accompagneranno i ragazzi, assieme all’assistente diocesano don Gabriele Valli, altri religiosi. Info e iscrizioni: 0522.437773.

Rubiera, S. Agata: un altro quadro torna al suo splendore Sabato 3 ottobre, alle 20.45, nella chiesa di Sant'Agata a Rubiera verrà presentata l’ultima opera restaurata: un dipinto su tela raffigurante la Madonna col Bambino e le Sante Apollonia e Lucia. La piccola comunità parrocchiale, col suo parroco don Francesco Alberi, giunge così con soddisfazione ad un traguardo atteso e voluto, arrivato dopo diverse tappe, la più importante delle quali è il recupero dell’interno della chiesa e la sua messa in sicurezza nonché l’adeguamento liturgico secondo la riforma conciliare. L’edificio, posto nella campagna tra Rubiera e San Martino in Rio, è testimonianza di storia, già attestato intorno all’anno 1000 come dipendente dalla Pieve di San Faustino. Il quadro verrà riposizionato nell’altare laterale di sinistra; è un’opera, di buona fattura, ascrivibile al Seicento, ed è stato oggetto di un attento restauro. Alla presentazione interverranno l’arch. Emilia Lampanti, direttore dei lavori, e il supervisore mons. Tiziano Ghirelli, direttore dell’Ufficio diocesano Beni culturali.

Guastalla. Riscoprire il musicista don Maurizio Cazzati Domenica 4 ottobre – festa di San Francesco d'Assisi, patrono della città di Guastalla e della diocesi – alle 21, nel Santuario della B.V. della Porta a Guastalla Paolo Giorgi presenterà un libro dedicato alla memoria di un grande musicista e compositore, don Maurizio Cazzati (1616-1678), nato a Luzzara ma guastallese per formazione, in quanto cantore presso il Duomo locale (divenne poi maestro di Cappella a Mantova, Bergamo, Ferrara e persino in San Petronio a Bologna). Il volume è il 1° numero di una nuova collana denominata Studi e ricerche per la storia della musica a Guastalla, e nasce da una collaborazione con la Facoltà di Musicologia di Cremona (Università degli Studi di Pavia). La riscoperta di questo importante – seppur ingiustamente sconosciuto – compositore rientra tra le attività dell’associazione «Giuseppe Serassi» di Guastalla, da anni presenza attiva su tutto il territorio reggiano e non solo.

AUTORI VARI

IL TEMPO CHE NOI SIAMO

IL LIBRO

CON UNA PRESENTAZIONE DI ALBERTO BIGARELLI

EDIZIONI SAN LORENZO, COLLANA SUSSIDI BIBLICI, SETTEMBRE 2009, 114 PAGINE, 13 EURO Questa pubblicazione raccoglie il ciclo di conferenze che il Centro Informazione Biblica di Carpi ha organizzato nei mesi di febbraio e marzo 2004 intorno al tema del «tempo». “Abbiamo scelto come titolo – spiega nella Presentazione Alberto Bigarelli, presidente del CIB – “una frase dal sapore esistenziale, una frase che apre subito su un vissuto in cui la propria persona è avvertita con una forte connotazione emotiva per la sua finitudine. Il tempo che noi siamo vuole richiamare un limite, un percorso contato, una misura insopprimibile e insuperabile

allo stesso tempo, una misura che ci fa essere, ci contiene e oltre la quale non si è più: «Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide», recita un detto anonimo.” Nel risvolto di copertina – che riprende ancora parole di Bigarelli – è spiegato il senso che i curatori e gli autori (Luca Mazzinghi, Maurizio Marcheselli, Stefano Romanello e Luigi Bettazzi) hanno voluto dare a questo progetto: è un’impronta di carattere biblico, che riconduce la tematica ad un alveo di fede. “Il cristiano deve amministrare il tempo, dono di Dio, facendo fruttificare e capitalizzando in esso i doni ricevuti”. La pienezza del tempo annunciata con la venuta di Cristo “è accompagnata da un appello – scrive ancora Bigarelli – che attende nel tempo una risposta: la conversione che si vive credendo al Vangelo. Quella pienezza del tempo non si è esaurita nel cristianesimo, è una realtà sempre presente: nel tempo infatti si è resi partecipi e ci si apre al mistero/evento di Cristo (cf. Ef 5,16; Col 5,5) ... nel tempo si partecipa all’eternità del Risorto (cf. Dies Domini, 54)”.

3 ottobre 2009

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ACCADRÀ IN DIOCESI Sassuolo. Lezioni dell'ISSR in video-conferenza Riprese il 30 settembre, proseguono fino a maggio 2010, presso la Sala Pellati dell'Oratorio San G. Bosco di Sassuolo (via Giovanni XXIII) le lezioni in video-conferenza in collegamento diretto con alcuni corsi dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio. Info-iscrizioni: 0536.881302.

Cadelbosco Sopra. Famiglie per le emergenze a Messa Venerdì 2 ottobre, ore 21, parrocchia di Cadelbosco Sopra: S. Messa e condivisione con le "famiglie per le emergenze".

In diocesi. Ingressi dei nuovi parroci nelle comunità Ecco le Messe che segneranno l'ingresso dei nuovi parroci. Don Carlo Castellini: Rio Saliceto (chiesa), sabato 3 ottobre, ore 17, con la Messa presieduta dal Vescovo Adriano; seguirà rinfresco; don Danilo Gherpelli: Poviglio (chiesa), domenica 4 ottobre, ore 18.30; don Giuliano Guidetti: Budrio (chiesa), mercoledì 7 ottobre, ore 21; don Pietro Paterlini: S. Martino in Rio (chiesa), giovedì 8 ottobre, ore 21.

Guastalla. S. Messa di San Francesco con l'Ausiliare Sabato 3 ottobre, ore 21, Concattedrale di Guastalla: S. Messa nella vigilia di San Francesco, patrono della Città di Guastalla e della Diocesi, presieduta dall’Ausiliare mons. Ghizzoni con il ricordo dei vescovi guastallesi defunti.

Felina. Ac Giovanissimi: due turni di esercizi spirituali Sabato 3 e domenica 4 ottobre, casa parrocchiale, Felina: 1° turno Esercizi spirituali Ac Giovanissimi (biennio Superiori); 10-11 ottobre, 2° turno (triennio). Info: tel. 0522.437773.

Bedonia (PR). Acr: due turni di esercizi spirituali Sabato 3 e domenica 4 ottobre, seminario di Bedonia (PR): 1° turno Esercizi spirituali Acr, 5a elementare-1a media; 10 e 11 ottobre, 2° turno, 2a-3a media. Info: tel. 0522.437773.

S. Ilario. La Festa per i 10 anni di "Azione Solidale" Domenica 4 ottobre, ore 17.30, Parco S. Rocco: la festa per il decennale di "Azione Solidale".

Bibbiano. "Rosario per la Vita", "Rosario per i Malati" Lunedì 5 ottobre, ore 21, chiesa di Bibbiano: "Un Rosario per la Vita" con padre Paolo Russo, dei Legionari di Cristo, alla presenza dell'immagine della B.V. di Guadalupe. Lunedì 12 ottobre, ore 21: "Un Rosario per i Malati", con don P. Picchieri (salesiano) e la scrittrice Rita Coruzzi (testimonianza su Camminare o vivere? Dalla carrozzina alla fede).

Montecchio. Riprendono le lezioni bibliche: i Salmi Martedì 6 ottobre, ore 15.45, Montecchio, Monastero Serve di Maria: lezioni bibliche sui Salmi guidate da sr. Rosita.

Guastalla. Corso sulla Lettera ai Romani Martedì 6 ottobre, ore 20.45, "Don Bosco" di Guastalla: per la Scuola di formazione cristiana, II lezione del corso sulla Lettera ai Romani tenuta da don Filippo Manini. Martedì 13 ottobre, lezione del prof. don Daniele Moretto su "Fede, speranza e carità nella Lettera ai Romani (I parte: la fede).

Novellara. Veglia per suor Michela Teresa Mercoledì 7 ottobre, ore 21, chiesa di Novellara: Veglia di preghiera in preparazione alla professione perpetua nelle Carmelitane minori della Carità di suor Michela Teresa.

Casalgrande e Codemondo. Concerti "Soli Deo Gloria" Per Soli Deo Gloria: venerdì 9 ottobre, ore 21, chiesa San Donnino di Liguria (Casalgrande), concerto per violino, organo e clavicembalo; domenica 11 ottobre, ore 21, chiesa di Codemondo: flauto (G. Mareggini), violoncello (M. Malagoli) e arpa (D. Burani), musiche di Vivaldi, Bach, Berlioz...

Albinea. "Maritain": in memoria di Franco Giglioli Venerdì 9 ottobre, ore 21, sala Maramotti, Albinea: il Circolo culturale "Maritain" ricorda Franco Giglioli (v. a pag. 5).

Sassuolo. I primi "Don Dorino Conte" agli studenti Ipsia Sabato 10 ottobre, ore 10.30, Aula Magna Ipsia "Don E. Magnani": consegna delle borse di studio "Don Dorino Conte".

Novellara. Pranzo per le opere di don Tonino Manzotti Domenica 11 ottobre, ore 12.30, oratorio di Novellara: pranzo annuale del Gruppo Amici di Don Tonino Manzotti, pro opere missionarie. Info e prenotazioni: 0522.654086.

Montericco. Marcia del 13 del mese Martedì 13 ottobre, ore 20.30, Montericco (Santuario B.V. di Lourdes): marcia del 13 sul tema dell'Anno (Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote); anima la parrocchia di Puianello.

Guastalla, S. Orsola. Conferenze per genitori Il Sant’Orsola di Guastalla promuove un ciclo di conferenze per genitori nel salone "P. Paolino" (Santuario B.V. Porta), ore 20.45: mercoledì 14 e 28 ottobre con M. Pavoni (L'incontro genitori-figli; Stili comunicativi in famiglia); mercoledì 21 ottobre con A. Ferrari (Effetti di fumo, alcol, droghe).

Pianzano. Messa in memoria di "don Carlo" Orlandini Domenica 18 ottobre, ore 11, chiesa di Pianzano (Carpineti): Messa in ricordo di "don Carlo" Orlandini (promossa da AlpiApc), nel 32° anniversario della morte; al termine, in corteo sulla sua tomba nel vicino cimitero. Seguirà, all’albergo Valestra, il pranzo sociale (prenotazioni entro il 14 ottobre, 0522.816453).

Sassuolo. Percorso vicariale per catechisti Presso la parrocchia di S. Pietro in Rometta (a Sassuolo), il giovedì – con inizio ore 20.45, nei giorni 22 e 29 ottobre; 5-12 e 19 novembre – si terrà il percorso vicariale 2009-2010 di formazione per i catechisti dell’Iniziazione cristiana.


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Festival Francescano

Liturgia: come comunicare la fede

I frati e le suore hanno invaso la città con i canti, le danze, le preghiere, i colloqui, i momenti culturali e artistici, i film, i giochi...

CONVOCAZIONE La ricca relazione del vescovo Caprioli a preti e diaconi sul tema "La Liturgia: luogo della comunicazione della fede" (testo integrale sul sito web diocesano) DIOCESANA

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LA GIOIA FRANCESCANA LIBERA I CUORI DI GRANDI E PICCINI

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ggi, bambini, avete imparato che Gesù vi chiede una sola cosa: dovete essere felici!”. Le parole sono di fra’ Gabriele, cappuccino e raffinato musicologo, che ha composto proprio per i più piccoli quello che in poche ore è diventato l’inno del primo Festival Francescano, a Reggio Emilia il 25, 26 e 27 settembre scorsi. Assieme a un gruppo di giovani frati ha ballato, suonato e cantato la vita di san Francesco d’Assisi, facendosi egli stesso “giullare di Dio”. La presenza di tanti frati e di tante suore in città è stata forse la vera rivoluzione che ha portato il Festival. Abituati ormai ai filosofi in piazza, ai letterati nei caffé e agli artisti in fiera, stiamo superando quella dimensione gerarchica, dall’alto al basso, che caratterizzava la fruizione culturale di non molti anni fa. Vedere tanti religiosi seduti sulle panchine e disponibili per una confessione, per l’assistenza spirituale o anche solo per una parola rimane una novità. Frate Filippo al termine della manifestazione ha

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detto: “Non ho avuto un momento in cui sono stato solo. La gente mi ha sempre cercato”.

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e persone hanno bisogno di parlare e di pregare; e di farlo, per giunta, in modo semplice. Non è probabilmente un caso che tra le iniziative più partecipate ci sia stato il momento di preghiera della sera di sabato 26 ottobre,

sul sagrato e sulla parte di piazza davanti alla chiesa di San Francesco. Padre Matteo, che ha curato la preghiera, ha scelto i canti di Taizé: essenziali, meditativi, significanti anche nelle pause di silenzio. Una meditazione gioiosa. È questo che ha reso unica la manifestazione. Padre Dino Dozzi, direttore del Festival ha affermato, in occasione della tavola rotonda della domeni-

ca mattina, che “Francesco ha voluto presentare una proposta cristiana a tutti. Noi lo abbiamo attualizzato proponendo a molte migliaia di persone linguaggi diversi: le riflessioni dei dotti, le danze dei ragazzi nelle piazze, le immagini. Ma soprattutto abbiamo lavorato con l’intelligenza, la fantasia e il cuore di moltissime persone. Da soli, noi frati, siamo pochi”.

hi ha seguito l’evento ha capito, alla fine, perché la chiusura doveva essere il film del ’66 di Liliana Cavani. Nelle parole di Francesco, così vicine alle Fonti, riascoltavi le interpretazioni che 800 anni dopo ha dato il mondo della letteratura, dell’arte, persino dell’economia e della politica. E ci aggiungevi le tue… “Non avere paura, non avere paura, non avere paura!”. Nel film, Francesco lo dice tre volte. Lo ha detto all’Italia del Medioevo, all’Europa pre-sessantottina, lo dice, a maggior ragione, al mondo globale che ha perso fiducia nelle grandi narrazioni: la ragione, la religione, l’impegno civile. Francesco non comanda, non si limita ad esortare, ma ci suggerisce la via per superare la paura. Con le parole che tutti coloro che hanno amato questo primo Festival Francescano portavano “cucite addosso”: “Dove è amore e sapienza, ivi non è timore né ignoranza. Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento”.

Chiara Vecchio Nepita

IL FUOCO DI FRANCESCO

PERCORRE E ACCENDE LA CITTÀ N

ell'odierno regno dei 'se' e dei 'ma' e sempre pieno di dubbi, Reggio ha vissuto tre giorni di straordinaria certezza: la figura di san Francesco continua ad affascinare ancora oggi, a otto secoli di distanza, migliaia di persone con il suo semplice messaggio d'amore e di pace. Nei giorni di venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 settembre, infatti le strade del centro storico hanno visto il moltiplicarsi di manifestazioni per celebrare gli 800 anni della 'Regola' del Poverello di Assisi.

Tre nuovi diaconi cappuccini ordinati dal Vescovo Adriano

SANDALI E SAI RIEMPIONO IL DUOMO

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l fiore all'occhiello del Festival Francescano, questo il nome scelto dagli organizzatori, è stato il concerto sul sagrato e in piazza della Cattedrale con un protagonista d'eccezione, il cantante Lucio Dalla, che ha accompagnato, con il suo clarinetto, i versi straordinari di Alda Merini letti dall'attore Marco Alemanno. Sul palco anche il coro diocesano, diretto da Giovanni Mareggini, e il maestro Beppe D'Onghia con il suo "Nuork Quintet". Il successo dell'evento è stato sottolineato da una piazza strapiena, quasi cinquemila presenti. Altra tappa importante è stato l'incontro con la regista Liliana Cavani dopo la proiezione, al cinema Al Corso, del suo film "Francesco d'Assisi", l'indimenticabile pellicola che ha lasciato in tanti di noi sensazioni veramente straordinarie.

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e tre giornate sono sempre iniziate con la recita delle lodi sul sagrato della chiesa di san Francesco. La mattina di sabato, questa preghiera ha visto la partecipazione veramente eccezionale delle Clarisse, le suore francescane di clausura del monastero di Sant'Agata Feltria, che sono uscite dal chiostro per incontrare e portare la loro espe-

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Foto 1: i giovani frati cantano e danzano coi bambini davanti al Teatro. Foto 2: un colloquio sulla panchina. Foto 3. La preghiera delle Lodi in piazza. Foto 4: partecipano anche quattro clarisse di clausura. Foto 5: frate Youhan, iraniano. Foto 6: la partecipazione di Lucio Dalla, la sera di sabato 26, in piazza Duomo. Foto 7: la piazza gremita (5mila i presenti). Foto 8: il Vescovo coi tre diaconi cappuccini.

rienza di vita ai tanti partecipanti alla manifestazione. Mostre, spettacoli teatrali, convegni e lezioni si sono susseguiti a tambur battente lungo tutte le tre giornate, per celebrare, ma soprattutto per riscoprire la grande attualità del messaggio del santo di Assisi. Non è mancata la partecipazione delle scuole, dove oltre 4000 studenti hanno incontrato i frati, e tanti ragazzi sono stati colpiti dalla loro semplicità nel raccontare l'incontro con il Signore. Anche per i più piccoli c'è stata attenzione: a loro è stato dedicato uno spazio speciale, in Piazza Martiri del 7 luglio, con gli

spettacoli di magia di frate Gianfranco.

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l di fuori dell'ufficialità, ci sono stati i tanti incontri con i francescani per le strade, sulle panchine del centro o seduti ad un tavolo a bere un caffè. Qui conosco frate Youhan, 29 anni, un berretto mimetico in testa e una folta barba nera ben curata. Rimango folgorato quando mi rivela, nel suo bell'italiano, che è nato a Teheran: "In Iran avevo una ragazza, mi facevo crescere un po' i capelli e mi piaceva la musica 'metallara', la mia famiglia è di religione cristiana pentecostale. Ciò che ha

cambiato la mia vita è stato il film di Liliana Cavani sulla figura di san Francesco: quando sono uscito dalla sala avevo una sola certezza, quella di diventare frate francescano. Con l'aiuto di una suora cattolica e poi del nunzio apostolico in Iran sono arrivato in Italia ed eccomi qua con il saio addosso, frequento il quarto anno di teologia e ho un sogno nel cuore: quello di tornare a Teheran, aprire un convento e battezzare tutti quelli che lo vogliono, non ti puoi immaginare quanta gente, anche laggiù, sia innamorata di Cristo."

Giuseppe Maria Codazzi

La mattina di domenica 27 settembre anche la Cattedrale si è riempita di letizia francescana. Il vescovo Caprioli ha presieduto, alle 11, la Celebrazione eucaristica con l’ordinazione di tre diaconi: i frati cappuccini Salvatore Giannasso (28 anni, di Foggia), José Julian Giraldo Trujillo (48 anni, colombiano) e Francesco Mario Pugliese (41 anni, romano, nato in Africa). I primi due hanno studiato anche nel convento di Scandiano. Accompagnava la liturgia il nutrito coro del convento di Vignola e della parrocchia bolognese di S. Giuseppe Sposo, diretto da fratel Filippo, prossimo all’Ordinazione sacerdotale. Fra i concelebranti, il padre provinciale dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna, il reggiano padre Paolo Grasselli, il vicario episcopale per la vita consacrata (fino al 1° ottobre), mons. Francesco Marmiroli (che è anche delegato per la Cattedrale), il vicario del Ministro provinciale dei Frati Minori, padre Francesco Marchesi (che è parroco a Sant’Antonio a Reggio) e un rappresentante dei Conventuali: insomma i tre Ordini insieme, un bel dono aggiunto di questa manifestazione. Poi una quindicina di padri Cappuccini, tra i quali gli organizzatori del Festival, e padre Davide Sacco, formatore a Bologna, che ha accompagnato i tre candidati diaconi. Riempiva ogni angolo della Cattedrale la gioia di tanti giovani francescani con il saio, uniti a tanti altri giovani e adulti laici del gruppo Missionario dei Cappuccini, dell’Ordine Francescano Secolare. Molte le suore presenti, in particolare le Missionarie Francescane del Verbo Incarnato e le Francescane dell’Immacolata di Palagano. Nell’omelia monsignor Caprioli ha richiamato alcuni dei caratteri più tipici del messaggio francescano: l'attaccamento alla Chiesa, al Papa e al Vescovo; la fedeltà al Vangelo; l'amore per i più piccoli e poveri; la povertà come virtù eminentemente evangelica; il coraggio della testimonianza cristiana; il portare il Vangelo a tutti, anche nel nostro contesto di pluralismo culturale e religioso, anche nelle nostre città indaffarate e in cerca di senso... Alla fine, la spontanea invocazione di "pace e bene" per tutti, al momento della benedizione. Come dire che il Vangelo della pace e dell'amore va portato con lo stile di San Francesco.

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Liturgia, luogo di nuove relazioni ecclesiali Avere cura per la qualità e per la forza missionaria della celebrazione eucaristica

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rano circa 200 i preti e i diaconi, giovedì 24 settembre all’Oratorio di via Adua a Reggio, per l’incontro di inizio dell’anno pastorale. Incontro preceduto da quello di venerdì 18 settembre in seminario, nel quale è stato trattato il tema che caratterizza il nuovo anno pastorale, ossia “Costruire nuove relazioni ecclesiali”.

La Liturgia rivelazione di Cristo e della Chiesa

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l Vescovo Adriano ha proposto a preti e diaconi una relazione di undici cartelle, molto apprezzata per la ricchezza di contenuti e l’articolazione di diversi temi. Ha subito precisato che l’intervento, oltre che nel contesto dell’anno sacerdotale, si colloca anzitutto nel quadro dell'ultima lettera pastorale, dove si parla della liturgia come “luogo rivelativo ed educativo della fede”, e si innesta nel tema che caratterizza l’anno pastorale: “Costruire nuove relazioni ecclesiali”. Monsignor Caprioli inizia la sua relazione parlando della liturgia come dono da non sciupare. Essa infatti è epifania, manifestazione, del Mistero di Dio, della Redenzione, di Cristo; essa prolunga l’evento di Cristo attraverso simboli e riti. Ed è anche epifania della Chiesa. La liturgia “disegna il ritratto della Chiesa”. Di qui un motto: “Celebrate bene e farete la Chiesa”. Il Vescovo invita ad osservare la celebrazione: “Mettiti in fondo alla chiesa la domenica: guarda come la comunità celebra l’Eucaristia e vedrai come la comunità si lascia plasmare dal Mistero che ce-

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Foto 1: chiesa di Pantano (Carpineti), una liturgia presieduta dal vescovo Caprioli. Foto 2: Gavassa, la nuova aula liturgica in un'assemblea presieduta dal Vescovo Ausiliare Ghizzoni. Foto 3: Cattedrale, l'altare e il presbiterio durante una celebrazione eucaristica (l'altare è quello provvisorio, in attesa della collocazione di quello definitivo).

la della fede ricevuta, ma è anche la forma della comunione accolta.” La dimensione ecclesiale del celebrare cristiano non è senza conseguenze. La comunità cristiana è “assemblea celebrante”. Ne deriva non un

La liturgia “disegna il ritratto della Chiesa”. Di qui il motto “Celebrate bene e fate la Chiesa”. “Mettiti in fondo alla Chiesa la domenica, guarda come la comunità celebra l’Eucaristia” lebra. Guarda la sua fretta e vedrai una comunità funzionale; guarda i suoi protagonisti e vedrai la sinfonicità delle sue vocazioni e dei suoi ministeri; ascolta il suo canto e vedrai la sua finezza e preparazione; ascolta le sue preghiere e sentirai la forza della sua carità. La regola della preghiera non è solo la regoIl 3° momento della Convocazione diocesana (domenica 11 ottobre, alle 15.30, in CATTEDRALE). Dopo la presentazione della Lettera ai Romani (da parte di don Giacomo Morandi, biblista della diocesi di Modena), il Vescovo Adriano conferirà il mandato ecclesiale agli operatori pastorali: catechisti, accompagnatori delle famiglie, animatori della liturgia e della carità, responsabili dei gruppi biblici e missionari, operatori della comunicazione, rappresentanti delle aggregazioni laicali e dei centri culturali...

“assistere” passivo alla Messa, né un fare comunità finalizzato a se stesso; ma si tratta di celebrare il Mistero.

La Cattedrale, simbolo della Chiesa e della città

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l Vescovo ha poi parlato della Chiesa Cattedrale come simbolo da risco-

prire. Simbolo che lega il Vescovo alla Chiesa particolare, simbolo con le qualità ecclesiali di “Chiesa dell’Eucaristia, della predicazione, della preghiera e della vita domenicale, feriale, quotidiana della comunità”. Simbolo anche della città: “salvaguardando il suo primato di luogo di preghiera e di culto, la Cattedrale può diventare il luogo simbolo delle relazioni del Vescovo con la sua Chiesa, e di questa città”; può così diventare anche il “luogo di incontri, di stimoli culturali (Dialoghi in cattedrale)”. È poi passato all’adeguamento liturgico delle chiese, in conformità alle indicazioni del Vaticano II e alle norme applicative. A partire appunto dalla Cattedrale che ha un carattere esemplare, anche se le applicazioni alle al-

tre chiese antiche o nuove seguiranno modalità proprie in rapporto alla “diversità della architettura, della disponibilità e funzionalità degli spazi, della capacità di costruire relazioni ecclesiali con il Mistero celebrato e in assemblea tra i partecipanti”. In altre parole, non è che l’adeguamento liturgico realizzato nella Cattedrale sia un modello unico da riprodurre esattamente in ogni chiesa. Si è poi soffermato sul significato di tre luoghi o poli liturgici: altare, ambone, cattedra episcopale.

L'altare, insieme mensa e sacrificio

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na particolare attenzione merita il significato dell’altare. Come si sa, talvolta si contrappone l'interpretazione dell’altare visto come luogo in cui si attualizza l’evento pasquale di Gesù, alla interpretazione che esalta la mensa, attorno a cui si riuniscono i fedeli. Ambedue i significati vanno salvaguardati. Il Vescovo, risalendo alle origini, così rievoca le due dimensioni della celebrazione eucaristica: “già con le prime liturgie eucaristiche nelle case (altare = tavola, mensa dove veniva imbandita la cena) e nelle catacombe sul luogo dei martiri (altare = pietra tombale, dove si celebra il memoriale della passione del Signore)”. L’altare, spiega il Vescovo, “conserva tutta la sua originale forza di simbolo cristologico”, cioè il suo riferimento alla passione e morte di

Cristo, evento reso attuale nella celebrazione eucaristica. Questo significato deve rimanere, anche se la catechesi attuale in una certa “pubblicità” delle nuove chiese è tutta puntata sulla celebrazione come “luogo di incontro”, di relazione comunitaria. In altre parole è indispensabile salvaguardare i due aspetti, senza troppo enfatizzare il secondo. L’altare dunque, come si legge nel Pontificale romano, deve “evocare la duplice dimensione di mensa del sacrificio e del convito pasquale”. Indicazione importante, questa, nell’adeguamento liturgico degli altari e quindi nella progettazione. La domanda dovrebbe essere: a che cosa fa pensare quell’altare? Quale

rettamente il rapporto o meglio la tensione tra l’unica Eucaristia, perché sia detta con il massimo di espressività l’unità anche visibile della comunità, e le molte Eucaristie, perché essa sia facilmente accessibile a tutti”. E ancora: “Si tratta anzitutto di interrogarsi e di confrontarsi sulla qualità festiva del celebrare domenicale”. Ha fatto un richiamo al “problema del celebrare con i fanciulli e con i ragazzi”, “tema ha osservato - che sembra sia stato lasciato cadere, salvo poche e non sempre illuminate eccezioni, dalle preoccupazioni pastorali”. Ha anche sottolineato il ruolo del presidente che esercita il ministero sacerdotale “in persona Christi”. Infine una precisa indicazio-

Occorre “ripensare correttamente il rapporto o meglio la tensione tra l’unica Eucaristia, perché sia detta con il massimo di espressività l’unità anche visibile della comunità, e le molte Eucaristie,perché essa sia facilmente accessibile a tutti” significato esprime? La realizzazione concreta può variare da una chiesa all’altra, ma l'evocazione delle due dimensioni deve apparire. E deve essere visibile la centralità dell’altare.

La Liturgia, un linguaggio che parli a tutti

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lla fine mons. Caprioli ha esortato ad “avere cura per la qualità della celebrazione e la varietà dei linguaggi”. “Si tratta - ha precisato - di ripensare cor-

ne: dare la disponibilità per un'attuazione meno provvisoria agli orientamenti a proposito dell’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica.

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ossono bastare questi passi a far percepire la ricchezza della stimolante relazione fatta dal Vescovo Adriano ai preti e ai diaconi. E quindi a stimolarne la lettura integrale sul sito diocesano.

don Emilio Landini


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Chiesa & Società

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EDUCARE ALL’AMORE

Da due anni la parrocchia di San Pietro a Reggio propone un corso sull'affettività per ragazzi dai 15 ai 20 anni

Nel dono di sé la verità sull'amore consapevole Il percorso,voluto dai giovani,propone incontri con relatori e momenti conviviali

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ons. Bruno Forte, arcivescovo di ChietiVasto, durante il convegno regionale di pastorale familiare organizzato dalla Conferenza Episcopale di Abruzzo ha paragonato l'amore sponsale ad una tavolozza di colori: il rosso come la sacralità, il rosa come il tempo, il verde come la speranza, introducendo, così, il tema della sua riflessione "Insieme verso le nozze: la preparazione al matrimonio cristiano". Anche se non è specificamente di questo che voglio parlare mi sembra che la bellissima simbologia di quei colori possa essere confacente ad un altro cammino, quello che il "direttorio di pastorale familiare" indica come preparazione remota e, io aggiungo, sempre necessaria e permanente. E allora quali le radici, le motivazioni, gli "input", gli stimoli per quel cammino che potrei chiamare "educazione all'affettività?".

cietà Italiana dei Ginecologi ed Ostetrici) che in 40 pagine colorate fornisce indicazioni "salva vita" per i giovani che andranno all'estero: insomma le risposte giuste per il sesso sicuro. Come pure accadde anni fa al liceo Ariosto ove insegno (e ci salvammo in extremis) e a Roma si verificherà da settembre che, con la riapertura dell'anno scolastico, i preservativi verranno distribuiti nelle scuole superiori e nell'università attraverso appositi distributori automatici forniti ai presidi che ne faranno richiesta, quasi, dico io, come se la necessità del panino al prosciutto e delle merendine fosse pari alla necessità del preservativo. Ancora: sono stati pubblicati alla fine di luglio i dati di uno studio uscito sulla Rivista scientifica "British Medical Journal" circa l'impatto delle politiche inglesi per la riduzione del numero degli aborti tra gli adolescenti. I dati mostrano l'inefficacia della strategia adottata incentrata sull'incentivazione dell'uso dei contraccettivi.

Il sesso è ritenuto pratica comune fra gli adolescenti: è necessario educare alla verità sulla sessualità e sull'amore

Preservativo “diseducativo”

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a atmosfera dei giorni nostri e che ci ha in parte motivato al cammino, non può essere certo connotata dal colore verde, il segno della speranza, ma il cristiano, e di questo siamo certi, è l'uomo della speranza e delle sfide, perché ha l'assoluta certezza di non essere solo: il Signore cammina con lui e lo affianca. Bene... se ascoltiamo i mass media (basta limitarsi alle notizie dell'estate) che cosa possiamo leggere o vedere? È stata considerata come un grande traguardo ed obiettivo la pubblicazione della "travelsex", la guida redatta dalla Sigo (So-

Un corso in parrocchia voluto dai ragazzi

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cco allora che la sfida è grande: educare all'amore, non al "porre rimedio". Noi non siamo per i ripieghi... E la sfida è nata così: alcuni ragazzi della parrocchia di San Pietro a Reggio, alcuni in coppia, altri no, hanno chiesto un aiuto a qualcosa di più, non certo per acquisire una maggior "conoscenza tecnica", dato dietro al quale la nostra società si nasconde: si pensa, infatti, che i giovani siano assolutamente

UN PENSIERO PER IL 2 OTTOBRE

Un’alleanza educativa fra genitori e nonni

ignoranti in materia sessuale, anche se tv, giornali e programmi, specificamente dedicati ai giovanissimi, non sembrano parlare d'altro. D'altra parte, ormai, il sesso è considerato pratica comune fra gli adolescenti. Allora si doveva accompagnare quella richiesta di aiuto nella consapevolezza che, prima di tutto, è necessario educare alla verità sulla sessualità, sull'amore. Solo così il giovane potrà scegliere. Il cammino, quindi, doveva partire dall'idea di una sessualità legata alla persona nella sua globalità, perché ogni essere umano è assolutamente unico ed irripetibile nelle sue cinque dimensioni: (fisica, emotiva, sociale, razionale, trascendente). Il corso quindi era per dei ragazzi che volevano di più...

Dono di sé, responsabilità e progettualità

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bbiamo cominciato col porre gli obiettivi di una educazione all'affettività, all'amore come progetto, donazione, responsabilità e, in certi casi rinuncia ricordando le parole del giovane Karol Wojty-

la, futuro papa, ai suoi giovani: "Quello che mi sta più a cuore è che ognuno percorra la sua via, l'uomo vive grazie all'amore e la capacità di amore determina la persona in profondità. Un amore che, prima di tutto, consiste nell'uscire da sé. Un amore che non è più impulso sessuale irresistibile, ma inquadrato in una visione integrale dell'uomo, fa appello alla volontà per fortificarsi e indica l'ideale del dono di sé sui propri desideri, sui propri impulsi non per reprimerli, ma per indirizzarli in maniera conforme al bene integrale della persona". Noi ci proviamo ormai da due anni. E l'aumento degli iscritti e l'entusiasmo con cui partecipano ci incoraggiano in questo senso.

Iscrizioni in crescita, anche da fuori parrocchia

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l percorso è annuale, ripetibile, con qualche variazione, di anno in anno. È richiesta un'iscrizione. L'iscrizione - con pagamento simbolico di 5 euro! - vuole invitare i ragazzi ad una maggior presa di coscienza, ad un impegno sta-

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chi si sta chiedendo «Cosa sarebbe il mondo senza i nonni?», può leggersi l'agile volumetto di Marianna Bentivoglio, insegnante in pensione, sposata, quattro figli e otto nipoti, che ha efficacemente risposto al quesito nel libro dal titolo omonimopubblicato alcuni anni fa (Àncora Editrice, 167 pagine, 11 euro). Partendo dalla sua esperienza di nonna, l'autrice affronta il tema dell'alleanza educativa genitori-nonni nella trasmissione delle regole di vita alle giovani generazioni.

gruppo) ci ha mostrato come ragione e volontà possano portare tutti gli aspetti dell'essere umano a convivere in armonia.

Come Charlotte Simmons

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osì, e non riesco a citare altri relatori, perché sarebbe troppo lungo l'elenco, l'entusiasmo ad "osare l'amore", secondo le parole del Papa Benedetto XVI, ci ha indicato un grande impegno e un grande compito. In questa ottica trascendente non si viene più schiacciati dalla fisicità, ma si diventa davvero in grado di compiere scelte autonome, scelte grandi. Una particolare esperienza di quest'anno è stata un incontro tenuto da don Bruno Ferrero a cui hanno partecipato sia genitori che figli, "L'educazione è una cosa del cuore", che ci ha aiutato a crescere nella consapevolezza che il cammino è meglio farlo insieme: solo così, anche se sembra contraddittorio, si diventa più autonomi. C'è un romanzo del 2005 scritto da T. Wolf, molto lontano da posizioni cattoliche, "Io sono Charlotte Simmons", con protagonista una Charlotte universitaria alla Dupont University, nel quale la ragazza vede un mondo senza valori; unico a dominare, come "succo della vita", sembra il sesso. Charlotte capisce che questa idea non vale nulla, e la sua grandezza consiste proprio nell'essere diversa: "Io sono Charlotte Simmons". Questo ci auguriamo per i nostri ragazzi.

L'incontro con mons. Simone Giusti ha fatto scoprire ai ragazzi la virtù come "energia delle emozioni,degli affetti e della ragione"

Maria Chesi

Le attese dell’Associazione Italiana Genitori

REGGIO STORIA. È uscito il fascicolo numero 124

PIÙ FAMIGLIA NELLA SCUOLA

Berlino ‘45 secondo Ramolini

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l Parlamento italiano ha riconosciuto l'importanza educativa e il ruolo sociale dei nonni nel 2005 istituendo una Giornata di festa. L'appuntamento con la Festa dei Nonni è per il 2 ottobre di ogni anno, lo stesso giorno in cui la Chiesa festeggia gli Angeli Custodi. La ricorrenza infatti è intesa come momento di incontro e riconoscenza nei confronti di chi ha vegliato sulla crescita di bambini e giovani con pazienza, disponibilità e attenzione. La giornata di festa prevede l'impegno concreto da parte di Regioni, Province e Comuni al fine di elaborare iniziative che valorizzino il ruolo dei nonni ed un premio annuale, consegnato dal presidente della Repubblica al nonno e alla nonna d'Italia.

bile. Dai 22 iscritti del 1° anno 2007-2008, si è passati ai 37 iscritti del 2° anno 2008-2009, sì, perché la caratteristica del corso è stata e continua ad essere quella di un'apertura non solo ai sampietrini, ma anche a tutti quei ragazzi fuori parrocchia che possono essere interessati. Così nell'arco dei due anni hanno dato la loro adesione ragazzi provenienti da diverse parrocchie della diocesi, cittadine e non. Per motivi di omogeneità l'arco di età tra i 15 e i 20 anni è rimasto tale anche quest'anno. Così, ogni mese un incontro, partendo con una cena fraterna e concludendo con un'altra agape, per consolidare le relazioni, si è snodato il corso con una ricca varietà di relatori, locali e non, che ci hanno aiutato a riflettere sulla educazione del cuore, un cuore che diventi, crescendo e maturando nella riflessione e nella preghiera, capace di amare veramente, di aprirsi alla vocazione, qualsiasi essa sia, al matrimonio, alla vita consacrata, ad un'altra forma di dono. Tutti incontri ricchi e coinvolgenti, resi tali anche dalla competenza di chi ci ha accompagnato. Così una parola desueta come "virtù" - che sembrerebbe risuonare negativa, perché in genere si associa erroneamente ad autorepressione - ha assunto la carica di "energia delle emozioni degli affetti e della ragione", grazie all'ormai consueto incontro annuale con il vescovo di Livorno mons. Simone Giusti, che quest'anno, durante il meraviglioso dialogo al Santuario di Montenero (nell'ambito di un'importante trasferta di due giorni del nostro

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e aule scolastiche si sono ormai riaperte in tutta Italia e l'A.Ge (Associazione Italiana Genitori onlus), nel formulare gli auguri di buon anno scolastico a genitori, studenti e insegnanti, ricorda che questo nuovo anno è accompagnato da gioie, attese e preoccupazioni. Le aspettative si scontrano quest’anno con «una serie di problemi, vecchi e nuovi, di cui l'intero sistema scolatico italiano soffre cronicamente», scrive l'A.Ge in un comunicato. «I consistenti tagli alle risorse economiche, il troppo diffuso turn over dei docenti, la complessità di attuazione dei vari modelli orari, la scarsa sicurezza di molte strutture, le carenze nei confronti degli alunni con diritto al sostegno e le difficoltà dell'integrazione degli alunni stranieri, a fronte di un innalzamento del numero degli alunni per classe, acuiscono le preoccupazioni di cui l'Associazione Italiana Genitori si fa portavoce».

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on è più rinviabile - secondo l'associazione - la riforma delle modalità di riconoscimento e di partecipazione dei genitori nella scuola, in quanto primi e principali educatori dei figli. «L'investimento nel sistema educativo - prosegue il comunicato - è in Italia percentualmente inferiore a quello della media europea, ma il costo pro-capite per alunno è invece superiore. Perché la valutazione del sistema e degli insegnanti è solo un traguardo lontanissimo? I genitori si offrono per rinnovare il patto di corresponsabilità educativa che li individua come protagonisti per la soluzione dei problemi reali che ancora limitano l'evoluzione del nostro sistema formativo, decisivo per le sorti del Paese».

inferno di Berlino assediata nell’aprile 1945 rivive attraverso le memorie del reggiano Renato Ramolini, classe 1924, chiamato alle armi nel 1943, che fatto prigioniero dai tedeschi annotò su un diario le sue drammatiche esperienze prima nel campo di concentramento di Buchenwald e poi tra le macerie nella capitale del Reich. I ricordi sono accompagnati da numerose fotografie, tra cui quelle scattate di nascosto dal cognato Aurelio Comastri nel campo di Hammerstein. Così si apre il fascicolo 124 di “Reggio Storia” la rivista diretta da Gino Badini, come al solito ricca di interessanti contributi e di una documentazione iconografica spesso inedita. Un commosso ricordo di Camillo Rossi che di “Reggio Storia” è stato collaboratore è firmato dallo stesso direttore. L’attenzione per il dialetto è documentata dal contributo di Luciano Serra che indaga alcune parole vernacolari, come: boch, sproch, puligana e scrana. Sull’interesse e la passione dei reggiani per i cavalli si diffonde Giovanna Borziani Bondavalli, che tra l’altro ricorda il crollo della cavallerizza e la morte di sette allievi. Degli amori, debiti e conseguente carcerazione di un viceprefetto pentito, Antonio Pampari (1771-1835), scrive Luigi Pecchini; alle tombe “antropomorfe” di antichi eremiti è dedicato il contributo di Lorenzo Forghieri e Paolo Magnani; inoltre Federico Braglia si sofferma sulla cacciata e il ritorno degli Este tra il 1306 e il 1409; sulla didattica dell’archeologia riguardo al querciolese e dintorni scrive Igino Bertolini con la collaborazione di Carla Lasagna Patroncini. Maria Gabriella Barilli presenta l’atto di nascita del pittore Pietro Desani e quello di morte di Sebastiano Lazarini desunti dai libri parrocchiali; del Club delle Arti Reggiane scrive Rosanna Luisa Rossi; Nicola Tirelli Prampolini presenta i cavalli della nobil casa Tirelli.

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l numero 124 di “Reggio Storia”, che ha in allegato il fascicolo di recensioni “libri e reggianità” e la pubblicazione di Federico Lorenzani dedicato ad Eugenio Bonazzi, organaro emiliano del secondo Ottocento, contiene anche un breve profilo della giornalista Ileana Lazzaretti, il diario dedicato agli avvenimenti del maggio-agosto 2009, un’intervista alla pittrice Marzia Spallanzani a cura di Adriana Toffanetti, nonché altre schede sulle vie di Reggio.


Chiesa & Cultura

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Il Francesco integrale di Covili A Palazzo Casotti di Reggio,fino al 18 ottobre,un ciclo pittorico-ex voto

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na mostra da vedere con l'anima, siccome l'anima ne è stata la principale artefice. È "Francesco", di Gino Covili (19182005), visitabile fino al 18 ottobre a Palazzo Casotti di Reggio Emilia. Un ciclo pittorico di 83 opere, dense e affascinanti, costituito da 50 dipinti e 33 tra disegni e acquerelli, realizzati negli anni 1992 e 1993 con tecnica mista (olio, tempera, pastello, carboncino, china).

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anima in mostra è quella di un artista che non era credente, o almeno non sapeva di esserlo, fino ad un fatto e ad un periodo ben preciso - di cui racconteremo tra breve - che ha cambiato il senso della sua esperienza terrena. L'anima di un montanaro dalle origini modeste, nativo di Pavullo nel Frignano, che nella vita ha partecipato alla Resistenza partigiana e poi - anche dopo aver trovato lavoro come bidello - ha sempre dipinto il suo mondo, la dura fatica dei campi, i ritmi antichi delle stagioni, il dramma sociale dell'emarginazione. Ad esempio con la serie degli "Esclusi", realizzata tra il 1973 e il 1977, Covili raffigurò i sofferenti psichiatrici ricoverati nel centro di Gaiato (MO), maturando una predilezione per gli ultimi e i derelitti che, come già l'amore per la natura, lo accomuna al Santo con le stimmate.

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a mostra di Palazzo Casotti ci restituisce un Francesco integrale, in senso sia quantitativo che qualitativo. Innanzitutto, visitando l'esposizione, colpisce l'ampiezza di questo ciclo pittorico, il più completo dopo la galleria di affreschi con cui Giotto ha adornato la basilica di Assisi. Ma l'integralità di Francesco si coglie ancora di più con riguardo alla personalità del Poverello, che non appare qui ridotta o "dolcificata" come in certa agiografia tradizionale. È uno stile realista, espressionista, quasi selvatico: i volti sono segnati dalla perfetta letizia, ma anche dal sole o dalle notti all'addiaccio, le grandi mani nodose trasmettono un'idea molto fisica di fratellanza, il creato prorompe in grani maturi e voli d'uccelli (fino all'offerta "eucaristica" della zolla di terreno in "Matre Terra", un chiaro omaggio a Van Gogh), ma parla anche nelle ferite, nelle tempeste e

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4 DIDASCALIE DELLE IMMAGINI. Fotografie 1 e 6: visitatori alla mostra “Francesco” allestita a Palazzo Casotti (Reggio), aperta fino al 18 ottobre; per visite guidate contattare il numero 338.9250232. Foto 2: Gino Covili. Foto 3: Vladimiro Covili (a destra) con il figlio Matteo, ritratti in Parlamento, a Roma, accanto alla scultura de “L’ultimo covone” (sullo sfondo la gigantografia di Gino Covili). Foto 4: “Sora Aqua”. Foto 5: “Il figlio del mercante”. Foto 7: “La carne e il diavolo”. Foto 8: “Matre Terra”.

nella neve purificatrice di "La carne e il diavolo", con bestie dagli occhi spiritati che ricordano le creature di Antonio Ligabue.

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n Francesco energico, contadino, che accoglie il mistero di Dio con la sua gioia e con il suo "scandalo". Traspare bene l'ubbidienza totale al Vangelo, fino all'identificazione del frate con il Crocifisso. Soprattutto, come ha commentato frate Giulio Mancini, il carismatico teologo del francescanesimo che nel 1994 volle allestire questa mostra per la prima volta a San Damiano, Covili ha riportato Francesco alla regola primaria di Madonna Povertà.

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esta da dire come l'umiltà innata ma "non religiosa" di Gino Covili abbia conosciuto il Santo in cui ha finito per specchiarsi. L'incontro è avvenuto per strada, o meglio a causa di una strada. E "grazie" al figlio Vladimiro, che oggi ce lo racconta. "Il 21 gennaio 1992 ero partito in auto da Pavullo per andare ad un incontro di lavoro alla Provincia di Modena. Ad un tratto, lungo la strada innevata, sono uscito di carreggiata e un camion mi è venuto sopra". I ricordi, da qui in poi, sono quelli che Vladimiro Covili ha potuto ricostruire solo in seguito. Dopo lo scontro, infatti, fu trasportato in coma all'ospedale di Modena. "Mio padre Gino, quando ven-

ne a trovarmi, disse questa frase: «Quel giorno e mai più». Temeva che non sopravvivessi. Il coma durò un mese, restai ricoverato fino a giugno e nei mesi successivi mi sottoposi a numerosi interventi. Ma lentamente tornai a vivere".

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l 22 gennaio 1992, intanto, mentre la moglie e la madre di Vladimiro stavano al suo capezzale, Gino entrò nel suo studio e, con la piccola Francesca (la figlia di Vladimiro, che allora aveva 3 anni), si mise a disegnare un Cristo crocifisso. Fu la sua preghiera muta e dolente. Quando il figlio uscì dal coma, Covili scrisse dietro la tela "Mi hai ascoltato Cristo. Grazie". Ma tutto questo Vladimiro

7 lo seppe soltanto al suo ritorno dall'ospedale, allorché Gino gli donò quel quadro. E il ciclo su Francesco? "Vidi che mio padre stava studiando la vita di Francesco, i fioretti, i testi di Jacques Le Goff. Voleva documentarsi. Da anni fra' Berardo Rossi - il fondatore dell'Antoniano, con cui si erano conosciuti nel 1984 - chiedeva a mio padre di cimentarsi con il tormento di San Francesco. Ora, dopo il mio incidente e la 'preghiera' di quel Cristo in croce, si sentiva pronto a disegnare, ringraziando alla sua maniera".

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osì, dopo un appassionato approfondimento della vita del Santo, è nato l'ex voto pittorico "Fran-

8 cesco" di Gino Covili. La mostra, ad ingresso gratuito (disponibile il catalogo edito da Rizzoli, con testi di Guglielmo Zucconi), è aperta il venerdì dalle 18 alle 23; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23; il giovedì su prenotazione (contattare Covili Arte, tel. 338.9250232). Un testamento artistico di grande valore, redatto con la tavolozza da chi - abituato da sempre a sentirsi dalla parte degli umili - un giorno si sentì crocifisso con Cristo e cominciò a seguire passo passo quel suo Servo rivoluzionario, e ad immedesimarvisi, tra il Frignano ed Assisi.

Edoardo Tincani

Dopo accurate ricerche, una pubblicazione di Paolo Burani ne racconta origini e percorso

Tre incontri promossi dalla parrocchia di S. Pellegrino. Il 5 ottobre c’è Romano Prodi

FAMIGLIA “BURANI”,7 SECOLI DI STORIA

A 20 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO

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stata recentemente data alle stampe “Origini e storia della famiglia Burani”, interessante ricerca storica il cui autore Paolo Burani (foto, attuale vicesindaco di Cavriago), ha il merito d’esser riuscito, con tenacia e attraverso numerose prove documentali, a ricostruire il percorso di venticinque generazioni dei “Burani”, in un arco di tempo che abbraccia oltre 700 anni di storia. Dalla ricerca – spiega l’autore – emerge una “storia di famiglia contadina-reggiana, non popolata da nobili, generali e poeti” ma che trova la sua “nobiltà” nel legame con la terra e nella pratica delle virtù cristiane. Una piccola storia, che s’intreccia con l’allora presenza dei Templari e che annovera ed include – a pieno tito-

lo – la figura del Servo di Dio don Dino Torreggiani, per ramo della madre Caterina Burani. L’autore, con slancio, competenza e passione, ci conduce – al termine di un lavoro durato molti anni, dopo la consultazione di archivi parrocchiali, atti notarili, editti, biblioteche pubbliche e private – a delle conclusioni comunque “non definitive” (poiché gli archivi, come le miniere, conservano spesso giacimenti largamente inesplorati...). L’opera dello storico è normalmente seguita dal pubblico dal punto di vista della platea, mentre il nostro autore ci invita a passare “dietro le quinte”, cioè a scorgere tutto quel che sta dietro la narrazione storica.

Giampaolo Torreggiani

In occasione del 20° anniversario dell'abbattimento del Muro di Berlino, la parrocchia reggiana di San Pellegrino e il circolo "La Pira" promuovono – al Cinema "Olimpia" – un ciclo di conferenze per riflettere sull’attuale scenario internazionale, nel quale sembra esser venuto meno un sistema di orientamento condiviso. Non abbiamo bisogno di muri, ma di ponti (riprendendo una espressione di Giovanni Paolo II) è il tema delle conferenze. Lunedì 5 ottobre alle 21 interverrà il prof. Romano Prodi su "Il mondo è andato in pezzi: è possibile riaggiu-

starlo?". Altri due incontri seguiranno: martedì 1° dicembre, alle 21, Ennio Remondino (foto sotto), storico corrispondente Rai dai Balcani e da Istanbul, il quale terrà una rievocazione documentaria dell'abbattimento del Muro, cui seguirà una conversazione su "Dopo il Muro: tra illusioni e imprevisti, la storia di vent'anni"; martedì 26 gennaio 2010, sempre alle 21, don Daniele Gianotti tratterà "A vent'anni dal congedo di mons. Gilberto Baroni, il vescovo del Concilio: attualità di un magistero in una diversa situazione della Chiesa".


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Chiesa & Società

3 ottobre 2009

I NOSTRI MORTI.Amava la famiglia,serviva con fede la Chiesa

I NOSTRI MORTI

Pieve di Gualtieri: in tanti si stringono ai familiari. Era un uomo semplice e buono

VEZZANO PIANGE ADRIANA MONTECCHI

Antonio Gialdini, mite secondo il Vangelo

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La Messa funebre presieduta dal fratello sacerdote,Roberto

deceduta la settimana scorsa, all'età di 70 anni, Adriana Montecchi di Vezzano sul Crostolo. Alla Messa funebre, celebrata nella chiesa parrocchiale sabato 26 settembre dal parroco don Gianni Lasagni, – con don Pietro Pattacini e don Pierre, e i canti del coro dei giovani ad accompagnare –, c’era molta gente, in segno di vicinanza al marito Luigi e ai figli Marco ed Elena, una famiglia da sempre attiva nella vita parrocchiale. Un’imprevista e improvvisa malattia, manifestatasi, quattro mesi e mezzo fa, non le ha dato scampo, nonostante un’operazione – che sembrava riuscita – e le assidue cure prestate. Una scomparsa che ha lasciato tutti sgomenti per la rapidità dell’evoluzione della malattia e soprattutto per la perdita di una persona benvoluta da tutti.

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n gioventù, dopo aver collaborato coi genitori nell’attività agricola, Adriana ha lavorato fra l’altro nel settore maglieria. Nata in una famiglia di mezzadri, della cultura contadina aveva assimilato e messo in pratica la riservatezza e l’amore per la famiglia, alla quale ha dedicato tempo e passione, prima nel crescere i figli, poi dedicandosi completamente alla cura dei nipoti, che ha seguito amorevolmente, senza mai risparmiarsi. Iscritta all’Azione Cattolica, era

sempre disponibile nelle iniziative di volontariato, non faceva mancare la sua presenza e il suo aiuto nelle proposte – anche di carattere religioso – della parrocchia, cui partecipava assiduamente; fedele all’impegno settimanale di pulizia della chiesa – che contribuiva a tenere “bella e decorosa” – ha vissuto la sua vita alla luce degli insegnamenti del Vangelo.

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osciente, a poche ore dalla morte ha ricevuto l’unzione degli infermi dalla mani di padre Paolo Poli, un vezzanese col quale aveva frequentato le elementari. Per sua volontà, anziché fiori la famiglia ha invitato a destinare eventuali offerte in sua memoria all’iniziativa in atto a Vezzano per la realizzazione di un pozzo in Burkina Faso. Il 10 ottobre Adriana avrebbe festeggiato col marito Luigi il 50° anniversario di matrimonio. Un momento atteso anche per testimoniare un percorso di vita fatto di sacrifici e traguardi; per ricordare quell’importante data, nella chiesa di Vezzano, la sera di quel giorno – alle 20.30 – verrà celebrata una Messa in suo suffragio. Con la sua scomparsa lascia nel dolore anche la madre Irene, di 94 anni, i figli Elena e Marco, il genero Giovanni, la nuora Roberta e gli adorati nipoti Ilaria, Simone, Riccardo e Alice.

Antonio Bergianti

Correggio. L'Einaudi consegna 127 diplomi

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ante persone hanno voluto rendere omaggio, nei giorni scorsi, ad Antonio Gialdini, spirato venerdì sera 25 settembre all'ospedale di Guastalla all'età di 80 anni, dopo un tribolato periodo di malattia e sofferenze. Sono arrivati numerosi da tutta la Bassa a salutare per l'ultima volta «Tonino», uomo semplice e buono, e ad esprimere nel contempo tutta la vicinanza e la più sincera partecipazione all'intera famiglia Gialdini – molto conosciuta e stimata, tra Boretto, Pieve di Gualtieri, Brescello, Guastalla... e non solo.

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fianco dell'amata moglie Marcella – da tempo costretta sulla sedia a rotelle –, delle sorelle Eria (col marito Giuseppe, "Pino") ed Anna, del fratello sacerdote don Roberto, delle adorate nipoti e della nuora sono accorsi amici anche di lunga data, a testimonianza della solida rete umana che Antonio ha saputo intrecciare giorno dopo giorno nell'arco della sua vita. Un'esistenza, la sua, trascorsa nella semplicità, tra il lavoro e la famiglia – di cui era profondamente "innamorato" e alla quale aveva dedicato tutto se stesso –, vissuta nella cura e nell'attenzione alle piccole cose, nel silenzio e nel nascondimento, coltivando il tesoro della mitezza, dell'umiltà, della mansuetudine. "Antonio" – ha affermato il fratello don Roberto durante la Messa esequiale – "ha avuto il coraggio di fare sempre scelte autentiche, secondo quella legge delle Beatitudini

A sinistra: Antonio Gialdini nella foto-ricordo distribuita ai suoi funerali. A destra è ritratto con i fratelli in una foto recente; da sinistra: Anna, Antonio, Eria e don Roberto Gialdini.

che è capace di riscattare il cuore dell'uomo". Alla liturgia di commiato – che don Gialdini ha presieduto la mattina di lunedì 28 settembre a Pieve di Gualtieri – concelebravano numerosi sacerdoti e all'altare servivano due diaconi; sono venuti da diverse comunità della Bassa. "È il momento della tristezza", ha esordito don Roberto nell'omelia; nel cuore una commozione profonda, ma la voce è ferma e serena: "è anche il momento della gioia dello spirito, perché ora sappiamo che anche in Antonio si compie l'opera di salvezza del suo Signore".

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oi riaffiorano i ricordi della vita, e il pensiero corre alle vicende concrete, alcune anche molto dolorose. Come la prova durissima della perdita – circa dieci anni fa – dell'amato e unico figlio, Giovanni. Ma la fede di

Notizie da Città & Paesi

Rubiera. Concorso e sfilata per cani e i loro padroni Il Canile di Arceto, in collaborazione con il Comune di Rubiera e "Shopping Dog ", organizza il 5° Raduno del Bastardino; è in programma domenica 4 ottobre presso il parco Tetra Pak di Rubiera. Alle ore 14.30 apertura delle iscrizioni e dalle ore 16 sfilata dei cani con i rispettivi padroni. Il pomeriggio si concluderà con le premiazioni dei cani vincitori nelle categorie: simpatia, snob, taglia (grande e piccola) e "somiglianza" con il padrone. Durante il pomeriggio saranno in funzione stand e zona ristoro.

Matteo Gelmini

Rivalta. "Qui 'd Puianell" aprono la rassegna al "Corso"

Rubiera. Nordic Walking per rimanere in forma

Reggio. Baba Yaga alla Galleria 8,75 La Galleria 8,75 Arte contemporanea di Reggio Emilia, in corso Garibaldi 4, apre la stagione espositiva autunnale con Baba Yaga, la personale della pittrice russa Ludmila Kazinkina. La mostra è dedicata a Baba Yaga, la strega per eccellenza nella tradizione russa. Protagoniste delle opere di Ludmila Kazinkina sono figure femminili pervase da uno stato di enigmatica malinconia che, come prigioniere della strega, stanno sospese tra la vita e la morte. L'esposizione resterà aperta fino al 22 ottobre dalle ore 16.30 alle 19.30. Lunedì, giovedì e festivi su appuntamento. Informazioni sul sito internet www.875artecontemporanea.it.

Sabato 3 ottobre, alle ore 21, al teatro Manzoni di Vezzano si alza il sipario della XXVIII Rassegna teatrale, organizzata dal Circolo Anspi "Don Primo Mazzolari". In scena la compagnia "Coma la vin la vin" di Montalto che presenta il suo ultimo successo La fortuna l'è sorda di Floriano Govoni. Abbonamento a 8 spettacoli 40 euro, ingresso 7 euro. Prenotazioni: tel. 0522.601398.

Il Centro sociale "La Bottega del tempo libero" organizza domenica 4 ottobre a Santa Croce di Boretto (zona fiera) un pranzo di solidarietà per raccogliere fondi per il reparto di Neonatologia del Santa Maria Nuova di Reggio. In caso di maltempo l'evento si svolgerà al coperto. Costo del pranzo 25 euro. Info e prenotazioni: cell. 338.7989777 o Attilio Benassi, cell. 339.3251403.

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oi don Roberto desidera condividere un ultimo ricordo. "Quando mi recavo al suo capezzale in ospedale, prima di salutarci recitavamo insieme l'Ave Maria e io gli facevo il segno di croce sulla fronte; proprio come faceva la nostra mamma con noi, quando eravamo piccoli...". Come nel congedo di ogni sera, così – nell'abbraccio del suo Signore – si è chiusa la giornata terrena di Antonio, feconda di bene. "Di mio", conclude don Roberto, "ti dico: Grazie Antonio, di tutto quello che ci hai donato e mi hai donato".

Saranno esposti fino al 4 ottobre, nel "Campanón", la Torre Civica di piazza Matteotti a Guastalla, gli acquerelli di Tina Gozzi. La mostra, dal titolo Nel giardino delle Esperedi, presenta suggestive interpretazioni botaniche della pittrice di Viadana. Amante della natura, attenta osservatrice di spazi e scorci fluviali, Tina Gozzi rende un omaggio alla terra del Grande Fiume con i suoi prodotti, gli ortaggi, i frutti, gli animali. Orari sabato e domenica 10-12.30 e 15-19. Ingresso libero. Info www.galleriacampanon.it.

Vezzano. Riapre la XXVIII Rassegna teatrale

Boretto. Pranzo per il reparto di Neonatologia

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nche don Alberto Nicelli è intervenuto, prendendo la parola a nome della parrocchia di Pieve Saliceto : "Diciamo grazie ad Antonio per quanto ci ha testimoniato. Per la sua vita cristiana semplice ed essenziale. Per la sua fede nella vita eterna. Per il servizio quotidiano e fedele alla sua sposa". "Nell'ultimo periodo", confida il fratello, "la sua grande sofferenza era quella di non

poter andare – a piedi, spingendo la sua bicicletta – a pregare sulla tomba del figlio, ad appoggiare il capo sulla sua lapide... quasi a dirgli: «Siamo ancora profondamente uniti, nonostante tutto»...".

Sabato 10 ottobre, alle 21.15, al teatro "Corso" di Rivalta debutta la Rassegna di teatro dialettale e musicale "Rivalta 2010". Inaugurerà la stagione la compagnia "Qui 'd Puianell" con la commedia musicale E nueter balomm. L'appuntamento successivo è con la compagnia bolognese "Lanzarini" che sabato 17 ottobre, presenterà Azidant ai amigh. Tra i 22 spettacoli in programma anche due iniziative di beneficenza: domenica 25 ottobre, alle ore 16, a favore di Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e sabato 5 dicembre, ore 21.15, a favore della onlus Macondo, che opera in Brasile. Abbonamento a 10 spettacoli 52 euro; ingresso 7 euro, ridotto 4. Per informazioni e prenotazioni: tel. 339.117163.

Guastalla. Gli acquerelli di Tina Gozzi alla Torre Civica

Sabato 26 settembre, nell'aula magna dell'istituto "Luigi Einaudi" di Correggio, il dirigente scolastico Giuseppe Adriano Rossi, il presidente del consiglio di istituto Enrico Dalla Vecchia e alcuni docenti hanno consegnato i diplomi a 127 ex-allievi della scuola che hanno superato l'esame di maturità nel luglio scorso. Nella foto di Alberto Pietri i neodiplomati dell'Einaudi mostrano orgogliosi il loro diploma.

Antonio non venne meno. "Credeva fermamente nella risurrezione e nella vita eterna". Poi, il valore dell'amicizia. Antonio sapeva coinvolgere nei suoi piccoli grandi 'progetti' quegli amici che erano soliti ritrovarsi proprio in casa sua ogni domenica sera; gli stessi che in questo periodo – e non solo – hanno cercato di ricambiare il dono prezioso della sua presenza rinunciando alle ferie per accudirlo.

Bibbiano. Polisportiva in festa per i 30 anni di attivtà Martedì 6 ottobre, e per 10 martedì consecutivi, dalle 9 alle 11, nelle aree verdi del comune di Rubiera, si terrà un corso di Nordic Walking, una particolare tecnica di camminata sportiva. Grazie all'ausilio di appositi bastoncini, la camminata nordica consente di utilizzare fino al 90% della musclatura e di salvaguardare le articolazioni di caviglie, ginocchia e colonna vertebrale e può essere praticato da chiunque. Il corso, tenuto da istruttori Uisp, è rivolto in particolare agli anziani per i benefici che la disciplina può avere anche nella camminata naturale, in un'ottica di prevenzione degli incidenti domestici. Info: tel. 0522.267203.

Novellara. Laboratori informativi per genitori Mercoledì 7 ottobre, alle ore 21, al Centro Giovani di Novellara prosegue il ciclo di laboratori per genitori sulla prevenzione di comportamenti pericolosi per i figli. Il tema della serata sarà Sessualità e comportamenti a rischio. L'ultimo dei tre incontri in programma è fissato per mercoledì 14 ottobre. L'inizitiva è promossa dal Comune di Novellara in collaborazione con l'associazione onlus Papa Giovanni XXIII.

In occasione della fiera di Bibbiano la Polisportiva Bibbianese ha allestito, presso la palestra delle scuole medie, un memoriale per i suoi 30 anni di attività con foto, abbigliamento e gadget. Per il molto pubblico che ha fatto visita alla palestra una lieta sorpresa: gonfiabili giganti e un "toro meccanico" (nella foto), molto apprezzato da ragazzi e adulti che si sono alternati con impegno e tanta allegria a resistere il più a lungo possibile a cavalcioni dell'attrezzo. Nelle due giornate di festa è stato illustrato il programma dei corsi 2009/2010 riservati ai ragazzi da 3 a 18 anni, dall'attività "Gioca mondo" per i più piccoli, alla ginnastica ritmica, alla pallavolo e alla pallacanestro per tutti. Particolarmente gradito il corso novità del 2009/2010 "6 anni gratis in palestra" per bambini/e nati nel 2003. (Domenico Amidati)


Società & Cultura

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Consiglio d'Europa e Comune di Reggio Emilia insieme in una campagna di sensibilizzazione

IL PESO DELLE PAROLE IN BIOETICA

SE I MASS MEDIA DISCRIMINANO

Alimentazione «assistita» non è alimentazione «forzata»

La comunicazione interculturale e le sue deformazioni

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informazione di cui l'Italia ha bisogno è senz'altro un'informazione non servile nei confronti dei potenti di turno, libera di dare e commentare le notizie senza cadere nel giornalismo dei dossier spazzatura o propalare veleni o crociate ad personam. La manifestazione nazionale di sabato 3 ottobre forse non riuscirà ad abbassare i toni del "dibattito" in corso, ma proverà ad estendere queste preoccupazioni alla maggior fetta di opinione pubblica possibile. C'è però un altro aspetto dell'informazione che ha bisogno d'essere meglio messo a fuoco, nel nostro Paese e non solo: è il modo di trattare le differenze senza discriminare le persone. Per nessun motivo: razza/etnia, sesso, età, religione, salute/disabilità.

operatori della comunicazione, la valorizzazione dei media multiculturali presenti sul territorio: si pensi, a titolo di esempio, allo speciale "Mondinsieme" pubblicato mensilmente da La Gazzetta di Reggio, alle trasmissioni radiofoniche - anche di Radio Pace Redazione Reggiana - che interessano gruppi etnici immigrati in veste di produttori o di principali fruitori, fino alla collaborazione redazionale di persone di origine straniera (e La Libertà, nel suo piccolo, si onora di aver assunto cinque anni fa una segretaria ucraina).

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on è un argomento secondario, se il Consiglio d'Europa (47 Paesi membri, dal Portogallo alla Russia "pacifica") sta investendo molto in materia d'integrazione e rispetto delle minoranze, con una speciale attenzione ai mass media. Lo ha fatto con il Libro bianco sul dialogo interculturale - Vivere insieme in pari dignità adottato nel maggio 2008; lo ha rilanciato con la campagna "No alla discriminazione", in cui Reggio Emilia è partner italiano nel progetto Intercultural Cities (Città interculturali), insieme a Berlino (Germania), Leicester (Regno Unito), Lione (Francia), Anversa (Belgio), Patrasso (Grecia), Istanbul (Turchia), Subotica (Serbia), Oslo (Norvegia), Neuchâtel (Svizzera). La campagna ha già toccato Roma e Milano e presto coinvolgerà anche Bari e Palermo; condotta in collaborazione con altre organizzazioni internazionali attive nella lotta contro la discriminazione, il razzismo e l'intolleranza, quali "Alleanza delle civiltà" delle Nazioni Unite, propone un messaggio molto chiaro: discriminare è un delitto.

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livello locale, il Comune di Reggio Emilia figura poi tra i promotori del Protocollo d'intesa regionale sulla comunicazione intercultu-

Reggio Emilia, Sala Rossa del Municipio, 24 settembre. Foto sopra: da sinistra, Franco Corradini, Gabriella Battaini Dragoni e Andrea Stuppini. Foto sotto: una parte del pubblico intervenuto al convegno.

rale - sottoscritto da Regione dell'Ordine dei Giornalisti emiEmilia Romagna, Ordine dei liano-romagnolo. Giornalisti di Bologna, Segretariato sociale Rai e numerose all documento impegna i tre sigle, istituzionali e della soggetti coinvolti a bandire professione giornalistica. Se n'è le distorsioni nel modo di discusso il 24 settembre, in un trasmettere la diversità culturaconvegno ospitato dal Munici- le, anche a mezzo stampa. pio reggiano, con Gabriella Bat- Le finalità? Favorire il dialogo taini Dragoni tra immigrati e (direttore geattraIl Consiglio d'Europa italiani nerale per l'Everso i media e ducazione e la ha scelto Reggio Emilia facilitare la Cultura, coorpartecipaziocome città-partner ne alla vita dinatore per il dialogo interculturale e soper promuovere culturale al ciale locale dei rispetto e integrazione cittadini imConsiglio d'Europa), migrati. Al di delle minoranze Franco Corralà dei manifedini (assessore sti affissi per le alla Coesione e sicurezza socia- strade e delle belle intenzioni le a Reggio Emilia), Andrea protocollari, sono state poste in Stuppini (dirigente del Servizio atto iniziative concrete, fra le politiche per l'accoglienza e quali il monitoraggio della rapl'integrazione sociale della Re- presentazione dei migranti nei gione Emilia-Romagna) e Nel- media, l'attivazione di percorsi son Bova, in rappresentanza di formazione per giornalisti e

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settegiorni

Muore l'imprenditore Oscar Zannoni. 23 settembre, Reggio. Presidente e amministratore del «Gruppo Ricchetti» (Sant'Antonino di Casalgrande), aveva 67 anni; l'allarme viene lanciato dalla moglie Loredana, che svegliandosi al mattino lo trova privo di sensi. Infarto. Spariti i soldi dei clienti Unicredit, "buco" da 15 milioni di euro. 24 settembre, Reggio: oltre venti clienti dell'Unicredit di via Gattalupa (Ospizio) si accorgono di non avere "disponibilità" sul proprio conto corrente. Una dipendente - promossa direttrice di filiale a novembre 2008, dopo 20 anni di carriera - avrebbe agito in modo non trasparente (forse non da sola) sfruttando la fiducia e il rapporto esclusivo coi clienti (tra i quali imprenditori e artigiani), che ora si rivolgono preoccupati al Codacons; a decine gli esposti presentati. Avviate un'indagine interna ed una della Magistratura. Classe di soli indiani: proteste a Luzzara. 25 settembre. Alla materna statale «Grisanti Respicio» formata una classe di 24 bimbi tutti indiani; insorge il sindacato Cgil col suo coordinamento immigrati ("decisione discriminatoria che sottostà a una spinta separazionista e xenofoba"). Il sindaco Donelli e il preside Ferrari: "Una scelta condivisa con consiglio d'Istituto (quindi anche i genitori) e collegio docenti". Bullismo tra minorenni con tentativo di estorsione. 26 settembre, Reggio. Dopo la scuola un ragazzino, con l'aiuto di alcuni "complici", sottrae il cellulare e le cuffie a un coetaneo, poi pretende 70 euro per restituirlo; denunciato e scoperto, rischia denuncia per concorso in furto aggravato. Sbanda in moto e muore contro il guard-rail. 27 settembre.

a discussione tra i partecipanti al convegno ha confermato la delicatezza del tema, all'indomani di un caso mediaticamente esplosivo come l'omicidio di Sanaa Dafani, con le gravi dichiarazioni di alcuni immigrati residenti a Reggio Emilia pubblicate dalla stampa nazionale, da cui l'Amministrazione comunale ha giustamente preso le distanze. A volte le deformazioni delle diversità culturali, è stato detto, nascono dall'abitudine a servirsi di stereotipi, alimentati dall'ignoranza o dalla mancanza di curiosità. Spesso anche i giornalisti semplificano o generalizzano; ciò può dipendere, ha spiegato uno di loro, dal poco tempo a disposizione per preparare il servizio o per mandarlo in onda, perché nel minuto di un notiziario radio o tv non c'è spazio per una comunicazione approfondita.

S

e è vero che certi gruppi sociali sono statisticamente più esposti al discrimine, ogni persona, nel corso della propria vita, può trovarsi ad essere "discriminata": si pensi soltanto all'accesso al lavoro o ai servizi sanitari. Lungi dal voler fomentare cause civili o ricorsi amministrativi di tutti contro tutti, la campagna del Consiglio d'Europa intende svolgere un lavoro informativo e culturale, perché anche giornali, radio, siti internet e tv possano essere buoni strumenti d'inclusione sociale. (e. t.)

Barbara Agosti, 40enne di Rolo, residente a Carpi, perde il controllo della sua Yamaha in curva, allo svincolo per Cognento (Modena). Muore sul colpo. Rogo sospetto all'auto di un 28enne trapanese. Guastalla, 27 settembre. I carabinieri stanno cercando elementi per far luce sull'incendio che ha divorato la Mercedes Slk di un giovane siciliano residente a Brescello; uno "sgarro" all'origine di una possibile ritorsione. Parrocchiani e residenti si accorgono del «pusher» all'ombra del campanile. A Gavasseto e Sabbione non passano inosservati i movimenti del 24enne Abdelhakim Guelouadi, marocchino che aveva scelto le due chiese come luogo per spacciare cocaina ai clienti; fissava gli appuntamenti con 4 cellulari diversi. Ennesimo «rave» bloccato sul nascere. Dopo le feste sventate a Castellarano e Villa Minozzo (tra luglio e agosto), le forze dell'ordine di Castelnovo Monti riescono a impedire un nuovo party abusivo grazie alla segnalazione della sorella maggiore di una ragazzina; il ritrovo doveva svolgersi a Enza di Ramiseto, in un terreno privato con accesso pubblico. Francesca Brandoli ha tentato il suicidio. 28 settembre: la notizia risale ad agosto e trapela dalla «Dozza» di Bologna. La donna, condannata all'ergastolo per l'omicidio Cavaletti, si era appesa alle sbarre con un cappio di strisce di lenzuolo; salvata di un soffio, già agonizzante, da una compagna di cella. Operaio cassaintegrato minaccia di uccidersi. 29 settembre. Tensione a Poviglio: un 36enne alle prese con problemi economici si barrica in casa e minaccia di dar fuoco all'appartamento. Palazzina evacuata; poi viene convinto a desistere.

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i sono parole che hanno un peso notevole, specialmente nel campo della bioetica. L’ultimo esempio è la cosiddetta «alimentazione forzata», a proposito dei gravi malati che necessitano di tutto. Bisognerebbe definirla, con un termine ormai di uso comune, «assistita». Dire che un povero malato completamente inabile ha bisogno, per vivere, di essere alimentato e idratato in modo «forzato» è come dire che questo venga fatto contro la sua volontà... Fosse così, dovremmo definire forzata, in senso letterale, anche l’alimentazione del bambino che fa i capricci. A nessuno però viene il dubbio che la mamma, che insiste a proporre il cucchiaio, sia violenta, visto che per il figlioletto è un bene nutrirsi, se ne renda conto oppure no. Assicurare ai malati completamente inabili – come a chi si trova nel cosiddetto «stato vegetativo persistente» – questa alimentazione, non è altro che una forma di «assistenza». Invece, chi insiste col concetto di «alimentazione forzata» argomenta che si tratterebbe di una terapia medica, in quanto i sondini e i macchinari usati richiedono competenza professionale e, di conseguenza, vengono introdotti, controllati e utilizzati da medici e infermieri. Insomma, la considerano una vera e propria terapia – un «trattamento sanitario» – al pari di un’operazione chirurgica o un trattamento farmacologico. Nel nostro ordinamento non c’è ancora una legge che definisce la natura di idratazione e alimentazione artificiali, tuttavia c’è un parere del Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb), organo consultivo del governo, che li considera «atti dovuti» in quanto "indispensabili per garantire le condizioni fisiologiche di base per vivere". Per il Cnb "ciò che va garantito è il sostentamento ordinario di base: la nutrizione e l’idratazione, sia che siano fornite per vie naturali che per vie non naturali o artificiali".

M

a tale documento è sempre dimenticato dai giudici nelle varie sentenze, compresa quella che ha permesso al padre della povera Eluana di farle sospendere acqua e nutrienti. A tal proposito è bene precisare che in Italia l’eutanasia e il suicidio assistito sono pratiche fuorilegge, sicché non è lecito né far morire pietosamente né aiutare chi vuol morire. Inoltre, se non si conosce la volontà del malato incosciente, decidere per lui equivale a sopprimerlo. Se la si «ricostruisce» da precedenti dichiarazioni – affermate prima che le cose precipitassero –, si dà per scontato che si trattasse di una volontà… immutabile. E comunque sia, togliendo alimentazione e idratazione si compie nei confronti della persona un’azione attivamente violenta.

Gabriele Soliani

24 OTTOBRE: MEDICI CATTOLICI A CONVEGNO CON IL PROFESSOR BRUNO DALLAPICCOLA Sabato 24 ottobre, nella Sede dell'Ordine dei Medici di Reggio Emilia (via Dalmazia 101 - lungoCrostolo, angolo con via Gorizia), l’Associazione Medici Cattolici (Amci) e il Movimento per la Vita di Reggio promuovono il convegno “Genetica, una scienza per la Vita”. La Giornata - con inizio alle 9 - è promossa nel ricordo di Jerome Lejeune, che cinquant’anni fa scoprì la «Trisomia 21» (sindrome di Down). Interverranno fra gli altri il prof. Bruno Dallapiccola (presidente del Comitato nazionale Scienza & Vita, docente di Genetica medica alla "Sapienza") e il prof. Francesco Agnoli.

Visto

da

E . T.

FIORDALIGA Due cantanti-attori con fortune alterne. Alle femministe dell'Unione Donne Italiane di Modena non è piaciuto lo spot in cui Fiordaliso da Piacenza recita per il mobilificio Bassano Outlet di Castellarano. Vi si vede un marito impazzito che brandisce un'ascia, sfonda le porte di casa e risparmia la moglie (Fiordaliso) perché in camera si rifugia nell'armadio di marca (così l'ascia perdere). L'accusa guarda il filmato di Sebastiano Bianco (figlio di Fiordaliso) e ci vede nero: dice che lede la dignità della donna e non accetta quell'accetta. La difesa sostiene che è solo la parodia di "Shining" di Kubrick, a conferma che la donna è mobile, meglio se di Bassano. Dal purgatorio di Fiordaliso all'olimpo di Ligabue, che pensa una cosa e ne vende due. Già noto come rocker, opinionista, chitarrista, arrangiatore, poeta, regista, benefattore, dottore in comunicazione e proprietario di un canale personale, il cult-man di Correggio ora ha sposato il vostro Aterballetto come produttore-attore di "Certe notti". Nello spettacolo, che ha debuttato al Filarmonico di Verona e sarà all'Arcimboldi e al Valli (triangolo del partito dei fan, la Liga Nord), i ballerini si muovono come "radiofrecce" su trailer, canzoni e altri versi del Mito. "C'è tanto corpo in questa danza, mi è piaciuta moltissimo", ha detto il Luciano spettatore del Ligabue protagonista promuovendo il Liga artista. L'importante è non prendere per oro colato tutto ciò che fan vedere queste pubblicità, se no sareste 2 volte-creduloni (o bi-gonzetti).


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Società & Cultura

3 ottobre 2009

FNP-CISL DI REGGIO EMILIA

La raccolta di racconti "Donne. Il coraggio di ricominciare"

INFORMANZIANI Dalla forza di alcune, speranza per tutte Rubrica della F.N.P. Federazione Nazionale Pensionati CISL

a cura di Pietro Ferri pietro.ferri@cislreggioemilia.it

Emersione "flop" per badanti e colf A meno di ventiquattr’ore dalla sua conclusione la campagna per la regolarizzazione selettiva di colf e badanti segna vistosamente il passo. Al momento in cui scriviamo sono poco più di 250.000 le domande pervenute al Ministero degli Interni. Ben diverse erano le previsioni della vigilia, in base alle quali non ci sarebbe stato da stupirsi se le richieste avessero ampiamente superato quota 500.000. I dati Ocse confermano che il fenomeno del lavoro domestico e della cura alla persona interessa per lo più gli immigrati, che in Italia rappresentano circa il 71% dell’intera forza lavoro, quantificata in un milione e mezzo di unità. Per bocca della Segretaria confederale Liliana Ocmin, la Cisl rilevava nei giorni scorsi che le sole 145.000 domande di colf e badanti registrate, rispetto alle 500.000 lavoratrici non in regola, oltre essere troppo poche rispetto alle previsioni, reclamano interventi immediati del Governo per evitare che un vero esercito di persone si trovi coinvolto nel reato di clandestinità. “La Cisl – ha sottolineato la Ocmin – aveva infatti evidenziato alcune criticità del provvedimento che avrebbero pesantemente inciso sulla regolarizzazione di colf e badanti. Innanzi tutto l’introduzione del criterio relativo alla soglia minima di reddito del datore di lavoro, che avrebbe posto a rischio la buona riuscita dell’operazione, causando danni agli stessi datori di lavoro, molti dei quali finirebbero «fuori legge» per l’impossibilità di regolarizzare i propri collaboratori domestici”.

Allegria...! È arrivato lo "scudo" L’approvazione in Senato del provvedimento relativo al discusso scudo fiscale, che nella stesura finale allarga la propria copertura a una serie di reati tributari e societari compreso il falso in bilancio, consente una considerazione d’obbligo. In Italia si costruisce abusivamente, tanto – si dice – arriverà un condono. Si esportano capitali all’estero confidando che, presto o tardi, non mancheranno scudi o sanatorie, più o meno mascherate, che rimetteranno a posto le cose. Chi protesta resta inascoltato. La richiesta della Cisl di detassare le tredicesime e di mitigare la pressione fiscale su stipendi e pensioni è forse stata raccolta? Ma, soprattutto, è stupefacente che chi vota per il Governo e quella maggioranza che in gran parte perdona gli evasori sia costretto a denunciare al fisco i propri “magri ricavi”, fino all’ultimo euro, avallando così la politica dei due pesi e delle due misure. Il gettito Irpef 2007, di cui parlammo la scorsa settimana, è in grandissima parte sostenuto dal lavoro dipendente. Domande: “In che Paese siamo?”; chiedere più giustizia fiscale significa “remare contro?”. (p. f.)

Nostri lutti Lunedì scorso abbiamo dato l’ultimo saluto a Damiano Rossi, membro della segreteria della Lega Distrettuale pensionati Fnp di Reggio. Damiano, molto noto negli ambienti sindacali Cisl e in particolar modo tra i lavoratori di Poste Italiane, ci ha lasciato a 69 anni, di cui 43 spesi nell’importante Ente nazionale, dove ha ricoperto significativi incarichi dirigenziali di coordinamento e sovrintendenza in numerosi uffici postali della provincia. Da sempre sensibile alle problematiche sindacali e della promozione sociale, Rossi si è affermato nel sindacato dei postelegrafonici aderente alla Cisl fino a raggiungere l’incarico di segretario regionale della Federazione Cisl telecomunicazioni. Giunta l’ora del collocamento a riposo, Damiano mise a disposizione del sindacato pensionati Fnp la propria esperienza e le proprie capacità, guadagnandosi stima e simpatia per la disponibilità dimostrata nell’affrontare i problemi della terza età. Alla famiglia di Damiano porgiamo le più sentite condoglianze ed il ringraziamento per quanto ci ha dato in questo ultimo periodo, sebbene prostrato dalla grave malattia che lo aveva colpito. ------------Si è spenta a Castelnovo Monti, a 96 anni, Maria Teresa Boccalini ved. Fabbiani, madre della nostra segretaria amministrativa territoriale. Ad Anna Fabbiani (la figlia) e ai suoi familiari, le nostre più vive e sentite condoglianze.

Coordinamento Donne: “Ricominciare” Dopo la pausa estiva il Coordinamento Donne riprende la propria attività e proposte: giovedì 8 ottobre alle 15, presso l’Auditorium Simonazzi di via Turri 55/a, sarà presentato il volume Donne. Il coraggio di ricominciare, testimonianze di vita vissuta scritte da donne della nostra società che col loro racconto evidenziano la capacità di saper ricominciare un nuovo percorso di vita (si veda articolo in questa pagina). Ad Anna Maria Marzi, responsabile dell’Hospice Casa Madonna dell’Uliveto, il Coordinamento ha affidato l’importante compito della presentazione del volume, cui faranno seguito gli interventi di Valeria De Bortoli (coordinatrice nazionale donne Fnp), Margherita Salvioli (responsabile regionale dello stesso Coordinamento) e Lidia Giombini (segretaria regionale Fnp-Cisl).

Presentazione giovedì 8 ottobre all'Auditorium Simonazzi

U

na finestra che si spalanca dopo essere stata chiusa a lungo, due mani protese in alto e una farfalla che spicca il volo. La copertina del libro "Donne. Il coraggio di ricominciare" (Giancarlo Pozzi Editore 2009, 98 pagine, 8 euro) dice già molto dello spirito con cui è stato pubblicato. Il disegno, opera in tecnica mista di Francesco Fontanesi, s'intitola "Liberare i nostri sogni"; l'artista lo ha donato al Coordinamento Donne della Federazione Nazionale Pensionati (Fnp) della Cisl di Reggio Emilia , che ha come simbolo proprio una farfalla. L'agile volumetto, ottenuto utilizzando al 100% carta riciclata, sarà presentato dalla responsabile dell'Hospice di Montericco Anna Maria Marzi giovedì 8 ottobre, alle 15, nell'auditorium Simonazzi di Reggio, in via Turri 55/a (per richieste e prenotazione di copie rivolgersi a Fnp, tel. 0522.357410).

È

una raccolta di racconti, in cui non si parla solo dell'esperienza della malattia, ma anche di abbandono, di violenza domestica e stupro, di handicap, di tratta e prostituzione, di tradimento. Comune denominatore: sono vicende dolorose vissute al femminile, che colpiscono per la forza d'animo di chi ha saputo metterle nero su bianco. "E sono tutte storie vere" spiega Antonietta Piacentino, responsabile del Coordinamento Donne Fnp-Cisl, in quest'anteprima per La Libertà. "Solo in un caso - aggiunge - la testimonianza è stata sintetizzata. Per il resto è stato modificato unicamente il nome dell'autrice, ad impedirne il riconoscimento".

I

l libro è nato nell'ambito del ciclo "Quattro chiacchiere tra noi", gli incontri che da alcuni anni il Coordinamento femminile di Fnp propone alla cittadinanza con cadenza mensile. In particolare, "Donne. Il coraggio di ricominciare" era il titolo di un'iniziativa promossa dall'Assessorato ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità del Comune di Reggio nel programma di "Primavera Donna". "Di donne, in questo periodo, si parla anche troppo - com-

In redazione Antonietta Piacentino (responsabile del Coordinamento Donne di Fnp-Cisl) e Loris Cavalletti (segretario territoriale). A centro pagina, la copertina del libro "Donne. Il coraggio di ricominciare" (Pozzi editore): sarà presentato l'8 ottobre, alle 15, all'Auditorium Simonazzi.

menta Antonietta - ma quello che emerge dai mass media non ci piace", e cita a mo' di esempio la serie televisiva "Sex and the City", coi suoi stereotipi dannosi soprattut-

spregiudicate o usa & getta. Ma non è solo questione di omaggiare un nascondimento umile e operoso, perché le pagine del libro assumono anche un valore di denuncia,

Il libro presenta una serie di testimonianze di vita vissuta,in cui diverse donne descrivono con coraggio e serenità di come hanno imparato a vincere il male e l'umiliazione con il bene e la solidarietà to per le adolescenti.

"L

e donne che ammiriamo - prosegue - sono quelle che tutti i santi giorni si caricano sulle spalle l'assistenza di bambini e anziani, con il problema quotidiano di conciliare pranzo e cena". "Non regine, non sante, ma donne comuni", come scrive Neda Corradini Zini nella prefazione. Tutt'altro che carrieriste

come Antonietta può ben documentare: "Esiste anche una realtà sommersa, che solo di rado viene a galla, di donne che si trovano in situazioni drammatiche. Parlando con le nostre amiche impegnate nel terzo settore, specialmente nelle associazioni di volontariato Nondasola e Rabbunì, nella Casa Madonna dell'Uliveto e alla cooperativa Madre Teresa - ci siamo imbattute in esperienze molto forti. Gente

meravigliosa, che ha trovato nell'aiuto disinteressato un'àncora di salvezza, la forza di risollevarsi dal 'buco nero' in cui era precipitata".

S

ulla stessa lunghezza d'onda si colloca Loris Cavalletti, segretario territoriale della Fnp/Cisl reggiana. "La pubblicazione del libro e la sua presentazione - dice - avvengono in un momento delicato per le donne. La nostra Federazione non vuole che la cultura del 'negativo' prevalga; per questo raccontiamo buone notizie, esempi di persone che non si sono fatte sgomentare dalla sofferenza o dal trascorrere degli anni e che hanno trovato in se stesse il coraggio di ricominciare o di godersi ciò che la vita ancora può riservare loro". Sta qui dunque, per Fnp, l'elisir della vera giovinezza: guardare avanti, oltre i ricordi felici, spezzando il giogo della solitudine. "Con questo libro sosteniamo l'idea che da ogni situazione, per quanto tragica, si possa uscire". E chissà che la forza delle donne non riesca a trascinare verso una speranza migliore il sempre più volubile universo maschile.

Edoardo Tincani

Attive le sedi di Guastalla, Brescello, Scandiano e Cavriago, per garantire consulenze a 360° su tutte le esigenze

ACLI-LEGA CONSUMATORI MOLTIPLICA LE SUE SEDI SUL TERRITORIO REGGIANO

D

a sempre le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) sono attente e sensibili alle esigenze dei cittadini e orientate allo sviluppo socio-economico del territorio, in un'ottica di solidarietà unita all'offerta di servizi. Questi ultimi spaziano dalle necessità che investono la singola persona – Patronato, Servizi fiscali, Lega Consumatori – a quelle di realtà più complesse, quali le aziende. Le consulenze offerte spaziano a 360°, nell'intento di offrire una presenza viva e attiva.

A

nche per questo motivo, Acli ha ritenuto utile aprire sedi dislocate nella nostra provincia, nei comuni di Guastalla, Brescello, Scandiano e Cavriago. Eccole di seguito, coi recapiti utili.

GUASTALLA Sede: corso Cavour (adiacente Santuario Beata Vergine della Porta), aperto il mercoledì, ore 9-12. BRESCELLO Sede: via della Repubblica; aperto il martedì mattina dalle 9 alle 12. SCANDIANO Sede: corso Vallisneri 10/B (presso "Megar"); apertura il martedì pomeriggio dalle 16 alle 19. CAVRIAGO Sede: via Rivasi; tel. 0522.577948, fax 0522.577948; aperto il venerdì mattina, dalle 9 alle 12.

Ivana Bini - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- Acli Reggio Emilia, tel. 0522283160 - fax 0522.283126 Millennium Consulting (presso Lega Consumatori) 340.7277919


AGENDA DEL VESCOVO

La Settimana Sabato 3 ottobre In mattinata, all'Oratorio Don Bosco di Reggio, il Vescovo presiede l'incontro diocesano per la presentazione dell'enciclica Caritas in veritate. Alle 17, a Rio Saliceto, il Vescovo presiede la concelebrazione eucaristica per l'ingresso del nuovo parroco di Rio Saliceto e Ca' de' Frati, don Carlo Castellini.

Domenica 4 ottobre Alle 9.30, nella chiesa dei Padri Cappuccini a Reggio, mons. Caprioli presiede la celebrazione eucaristica nella solennità di S.Francesco d'Assisi, patrono d’Italia. Alle 18.30, nella chiesa di Poviglio, il Vescovo presiede la celebrazione eucaristica per l'ingresso del nuovo parroco dell'Unità pastorale povigliese, don Danilo Gherpelli.

Giovedì 8 ottobre In mattinata, presso il Seminario a Reggio, il Vescovo e l'Ausiliare partecipano alla riunione del Consiglio Presbiterale diocesano. Alle 21, nella chiesa di San Martino in Rio, il Vescovo presiede la celebrazione eucaristica per l'ingresso del nuovo parroco don Pietro Paterlini e l'inizio, insieme a don Pietro Rabitti e a don Giuseppe Iotti, della Comunità della Familiaris Consortio, al servizio dell'Unità pastorale di San Martino in Rio, Lemizzone, Trignano, Gazzata e Prato di Correggio.

Venerdì 9 ottobre Alle 21, presso il Santuario della Ghiara, il Vescovo presiede la Veglia di apertura della Visita pastorale alla Zona del Centro Storico, alla Zona Ovest (detta di Pieve Modolena) e alla Zona Nord del Vicariato urbano.

Sabato 10 ottobre Alle 16, in Cattedrale, il Vescovo Adriano presiede la celebrazione eucaristica per l'inizio del cammino giubilare dei 200 anni della fondazione della Congregazione religiosa delle Figlie del Gesù e per il 190° della loro presenza a Reggio.

Domenica 11 ottobre

AGENDA DELL’AUSILIARE

In mattinata, presso il Vescovado, mons. Caprioli guida l'incontro di formazione dell'Ordo Virginum sulla Preghiera di consacrazione delle vergini. Alle 15.30, in Cattedrale, nell'ambito della giornata dell’Avvenire e dei mezzi di comunicazione diocesani, il Vescovo presiede il terzo momento della Convocazione diocesana 2009, "Desidero comunicarvi il dono della fede per essere con voi confortato", con la presentazione della Lettera di San Paolo ai Romani e la consegna del sussidio per la lettura; con la Liturgia di mandato agli Operatori pastorali; con l'atto di gratitudine alle Figlie di San Paolo per la loro presenza a Reggio e il loro apostolato nella stampa e nella comunicazione da 80 anni.

Sabato 3 ottobre Alle 21, nel Duomo di Guastalla, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica vicariale nella vigilia della solennità di San Francesco, patrono della Diocesi e della Città di Guastalla, con il ricordo orante dei Vescovi guastallesi defunti.

Domenica 4 ottobre Alle 11, a Pratofontana, l'Ausiliare presiede la concelebrazione eucaristica e conferisce i sacramenti della Confermazione e dell'Eucaristia al gruppo dei fanciulli e ragazzi dell'Iniziazione cristiana. Alle 16, in Cattedrale, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica nella solennità di San Francesco, con la professione perpetua di Sr. Daniela Baldoni e Sr. Paola Lugli nelle Piccole Figlie di S. Francesco d'Assisi (dette del "Cenacolo Francescano").

IL SANTO DELLA SETTIMANA 5 ottobre

Beata Anna Schaeffer

Venerdì 9 ottobre Alle 21, in Seminario a Reggio, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica per l'inizio del cammino annuale del gruppo dei Farmacisti cattolici.

Sabato 10 ottobre Alle 9, presso l'Oratorio Don Bosco di Reggio Emilia, mons. Ghizzoni introduce il II Convegno diocesano della Pastorale della salute "Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme". Alle 16.30, nella parrocchia di Rometta a Sassuolo, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica e conferisce la Cresima ai ragazzi.

Domenica 11 ottobre Alle 11, nella chiesa parrocchiale di S. Giuseppe città, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica domenicale e conferisce la Cresima ai ragazzi. Alle 15.30, nella Cattedrale, mons. Ghizzoni partecipa alla Convocazione diocesana 2009.

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UNO SGUARDO ALLE LETTURE 4 ottobre 2009 XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Mindelstetten (Germania), 18 febbraio 1882 - 5 ottobre 1925

1a lettura: Gen 2,18-24 I due saranno una sola carne. Dal salmo 127: Ci benedica il Signore, fonte della vita. 2a lettura: Eb 2,9-11 Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti dalla stessa origine. Vangelo: Mc 10,2-16 L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto.

È

la terza degli otto figli del falegname bavarese Michele Schaeffer e di Teresa Forster. Famiglia di non molte risorse: tutti vivono sui modesti guadagni del padre. Anna riceve l'istruzione elementare nelle scuole di Mindelstetten e prende a coltivare un sogno: diventare suora e andare missionaria in terre lontane. Ma occorre un po' di dote per essere accolta in una congregazione religiosa, e per metterla insieme lei cerca lavoro a Ratisbona (Regensburg). La prende a servizio una famiglia di benestanti, e questo è il primo passo verso l'avverarsi del sogno. Ma è anche l'ultimo, sebbene Anna non lo sappia ancora. Un anno dopo, infatti, suo padre muore, e lei deve tornare a Mindelstetten per aiutare la famiglia orfana, con cinque fratelli e sorelle più piccoli di lei. Ancora lavoro, dunque, in casa e nelle famiglie del posto. Trascorrono così alcuni anni; i piccoli di casa crescono e forse presto non ci sarà più tanto bisogno di lei: forse potrà ripensare alla missione lontana... Ma il 14 febbraio 1901, a diciannove anni, ecco la disgrazia che fa di lei un'invalida per sempre. Accade nella lavanderia della casa forestale di Stammham dove lei lavora: una canna fumaria sta per sfilarsi e cadere, lei si arrampica per rimetterla a posto, ma va a cadere dentro una vasca di acqua calda con lisciva, e ne riporta ustioni dolorosissime alle gambe, fino ai ginocchi. La curano nell'ospedale di Kosching e poi nel centro medico universitario di Erlangen; ma c'è ben poco da fare contro le piaghe che l'azione corrosiva del detergente ha provocato. Anna torna nella sua casa di Mindelstetten dopo mesi di ricovero, e si ritrova invalida per sempre, mentre i suoi sono diventati più poveri di prima. Una disgrazia dopo l'altra: la famiglia è in rovina, e lei prigioniera dei suoi dolori, resi insopportabili dalla certezza che non hanno rimedio, che non finiranno mai. Tutto questo a 21 anni: una situazione insostenibile, anche per lei così ricca di fede. E infatti non accetta di ritrovarsi così. Si ribella a questo patire senza speranza, lo dice ai suoi, alle amiche, a padre Karl Rieder, il suo parroco. La conquista della serenità non avviene per illuminazioni improvvise. È una fatica lunga, che porta Anna a convincersi: la sua non è una condanna; è un compito che le affida il Signore al quale si è consacrata: essere "missionaria" così, dal letto e dalle piaghe. Infine, ecco l'accettazione. Non come una resa, ma come atto di volontà: Anna offre le sue sofferenze al Signore. E ne ha molte da offrire: quelle dovute alla disgrazia in lavanderia e poi altre ancora: paralisi totale delle gambe, irrigidimento del midollo spinale, tumore all'intestino... Così piagata, parla dei suoi "sogni", nei quali le appaiono il Signore e san Francesco. Consiglia e incoraggia la gente venuta a chiederle aiuto e sostegno. Si scopre magnificamente necessaria, indispensabile, ai sani e ai sicuri: da quel letto è sempre "in servizio", a voce e anche scrivendo lettere. Nel settembre 1925, una caduta dal letto le toglie la voce. Si spegne con un sussurro: "Gesù, io vivo in te". E resta dopo la morte una presenza forte nel suo mondo bavarese. Giovanni Paolo II la proclamerà beata nel 1999.

esù è chiamato ad occuparsi di una questione di cui tanti maestri religiosi di Israele si erano occupati: in quali casi è lecito a un uomo ripudiare la moglie? Vi erano dei maestri più lassisti, per i quali il ripudio era possibile anche per motivi banali; altri secondo i quali era possibile soltanto in casi eccezionali. In pratica, però, la possibilità del ripudio, in Israele era concessa soltanto al marito: la donna non poteva lasciare lo sposo, nemmeno per motivi molto gravi. Gesù però porta il discorso su un piano più alto: quello di una comprensione più profonda del progetto di Dio Creatore. Per questo cita non la legge di Mosé, ma il brano della Genesi in cui si descrive la creazione della coppia umana. Occorre interpretare la relazione tra uomo e donna a partire dall'amore di Dio. Questo amore porta Dio a stipulare un'alleanza in cui, alle infedeltà del suo popolo, egli risponde con fedeltà tenace e creativa. Questo amore porta infine il Figlio di Dio a sposare la natura umana, divenendone partecipe in modo indissolubile. Per questo la meta di una coppia è imparare ad amare con la stessa dedizione, unicità e fedeltà con cui Dio ci ama. Inoltre, il richiamo al libro della Genesi porta gli ascoltatori a un'idea di parità tra uomo e donna, inusuale all'epoca di Gesù e all'affermazione che in nessuna creatura l'essere umano trova un'integrazione così perfetta come nel coniuge (dovrebbero ricordarlo coloro che preferiscono la compagnia degli animali a quella degli esseri umani!). In tal modo la coppia diventa realizzazione di un amore che non è dominazione o possesso e nemmeno simbiosi o assorbimento dell'altra persona, ma piuttosto dono reciproco nella libertà: tutto ciò ha come modello più alto il legame che c'è tra le persone della Trinità divina. Segue l'episodio di Gesù che accoglie i bambini. Si comprende l'atteggiamento dei discepoli con l'idea molto diffusa a quel tempo che i rabbini non dovessero perdere tempo a insegnare la parola di Dio ai bambini, considerati incapaci di comprendere. In effetti, più che ammaestrare i bambini, Gesù vuole dare un insegnamento agli adulti. Nei bambini egli vede una caratteristica del perfetto credente: la totale dipendenza. Il credente, quando è di fronte a Dio, deve sentirsi come un bambino di fronte ai genitori: piccolo, non autosufficiente, profondamente bisognoso di aiuto. Il regno di Dio supera infinitamente le nostre forze, per cui non può essere conquistato, ma soltanto ricevuto come un dono. Tutta la nostra presunta autosufficienza è, in realtà, un'illusione: chi rifiuta di appartenere a Dio, finirà con l'appartenere a se stesso (egoismo); a qualcun altro (schiavitù) o a qualcosa (idolatria). Credere significa rinunciare alla pretesa di conquistare da soli la salvezza, e accogliere con stupore e con infinita gratitudine l'amore di Dio. Affinché Dio possa essere pienamente Padre, ciascuno di noi deve accettare di essere figlio.

Domenico Agasso

don Edoardo Ruina

La Libertà

Settimanale d’informazione della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla

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Mercoledì 7 ottobre In mattinata, a Bologna, mons. Ghizzoni partecipa all'incontro regionale dei responsabili delle Case di riposo e per handicappati con Fe.Di.S.A. Alle 21, nella chiesa di Budrio, l'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica nella festa della Madonna del Rosario per l'inizio del ministero pastorale di don Giuliano Guidetti, parroco anche a Canolo e Fosdondo.

3 ottobre 2009

Direttore responsabile: Edoardo Tincani Proprietario: “P. Tito Brandsma s.r.l.” Abbonamento ordinario Euro 35,00 - Abbonamento sostenitore Euro 55,00 - Estero via aerea: Europa e Paesi del Mediterraneo Euro 55,00 Altri continenti Euro 65,00 Per gli abbonamenti usare il C.C.P. 10815421 oppure il C.C.B. (IBAN) IT92 U070 5866 3500 0674 1399 911 intestato a “P. Tito Brandsma s.r.l.” - Corso Garibaldi, 31 - 42016 Guastalla – Amministrazione: Guastalla - Corso Garibaldi, 31 - tel/fax 0522.825757 Partita IVA 01237590359 Autorizzazione del Tribunale di R.E. n. 45 del 21/1/58 – Iscrizione R.O.C. n. 1998 – Stampa: Industria Grafica Editoriale Pizzorni s.r.l. Cremona – Concessionaria pubblicità per Reggio e Modena: “la Bussola” soc. coop., via Rosmini, 1 - Reggio E. - tel. 0522.323373 Associata

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Chiuso in redazione alle 20.10 di mercoledì 30 settembre 2009 Tiratura del 26 settembre 2009: 5.140 copie

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LA LIBERTÀ VIGILATA dalle pagine di 50 anni fa

"La Sagra di S. Pellegrino nella tradizione": una pagina de "La Libertà" datata 3 ottobre 1959 ricorda come questa festa si celebri a Reggio "con grande fasto e solennità fin dal 1700". Un servizio di Donato Santini, invece, conduce i lettori alla scoperta dell'élite dell'artigianato emiliano, che espone alla Sala delle mostre cittadina. "Charitas usque ad sanguinem" è l'occhiello di un articolo a firma di Alberto Simonazzi dedicato alla premiazione dei benemeriti donatori di sangue (nell'immagine, Grazia Vermini riceve la medaglia d'oro alla memoria del padre Aldo, che fu il primo presidente dell'Avis reggiana; foto Nasi). Fra gli argomenti culturali, recensione positiva per il concerto vocale di musica operistica ospitato a Villa Fassati di Reggiolo pro Conferenza Femminile di San Vincenzo, con la partecipazione del soprano Franca Filipponi.


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La pagina dei Lettori

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PARROCI TRASFERITI Grati a don Gherpelli: si è messo a «servizio» Riceviamo e pubblichiamo la lettera che la comunità parrocchiale di Castelnovo Sotto ha indirizzato a don Danilo Gherpelli nel 33° anniversario di ordinazione sacerdotale; è un ringraziamento e un saluto: don Gherpelli è stato infatti nominato parroco dell'Unità pastorale di Poviglio, Fodico, Enzola, S. Sisto e Casalpò (ingresso a Poviglio domenica 4 ottobre, ore 18.30).

C

arissimo don Danilo, con tanta gratitudine tutta la Comunità di Castelnovo Sotto, insieme all'Amministrazione del paese, ti porge questo saluto. Più che un saluto, vorremmo fosse un ringraziamento. Prima di tutto dobbiamo ringraziare il Signore per aver donato alla nostra comunità un Suo Ministro, che per tanti anni ha spezzato il Pane nella celebrazione eucaristica rendendo presente ogni giorno il Signore tra noi. Dobbiamo anche ringraziare il Signore per il dono particolare che ti ha fatto nel renderti capace di annunciare la Parola di Dio in modo semplice, profondo, sapendo raggiungere il cuore di tutti. È un dono grande che ti ha fatto il Signore! È giusto ricordare tutto quello che insieme è stato realizzato, come la scuola, la canonica, l'oratorio, le campane eccetera, ma ci pare bello ringraziare per il servizio pastorale che hai svolto tra noi: sempre ci hai sollecitati a non rimanere chiusi nell'ambito parrocchiale, ad uscire per annunciare la Parola di Dio nelle case portando la catechesi nelle famiglie con i centri d'ascolto.

Don Danilo Gherpelli con il Vescovo durante la Visita pastorale a Castelnovo Sotto dell'aprile 2005.

C

i hai stimolati a vivere da laici cristiani nei luoghi in cui viviamo, nel lavoro, nella famiglia e ci hai indirizzati a scegliere anche l'impegno sociale e amministrativo, guardando sempre al bene di tutti. Ti siamo grati per l'amicizia discreta vissuta con noi, condividendo i momenti belli della vita come i campeggi in montagna trascorsi con tanti ragazzi; ma soprattutto vorremmo sottolineare la tua vicinanza alle nostre famiglie nei momenti di sofferenza, la visita settimanale a tutti gli ammalati del paese, sia negli ospedali che nelle case. La tua sensibilità e la tua premura verso gli ammalati e gli anziani saranno tra i ricordi più vivi che lascerai tra noi. In questo contesto, poi, diamo spazio anche alla riconciliazione, perché in tanti anni si possono essere aperte delle ferite, delle incomprensioni: poniamo tutto nella misericordia del Signore, che cancella ogni discordia. Con la tua partenza viviamo anche noi la sofferenza del distacco, ti accompagniamo con la preghiera e l'amicizia, sapendo che pronunciando il tuo "Sì", accettando di andare nella comunità di Poviglio, vivi l'obbedienza e la fedeltà dell'essere prete. Grazie di tutto; questi doni vogliono esprimere un po' la nostra gratitudine e il nostro ricordo per questi 17 anni vissuti insieme.

La comunità di Castelnovo Sotto 25 settembre 2009

Domande sulla partenza di don Camellini

S

Don Riccardo... il mio è solo ono un giovane della uno sfogo giovanile che parrocchia di Montechiede risposta... noi giovacavolo che per la prini, oggi, abbiamo poche ma volta ha vissuto di percertezze, tra cui una è il parsona il cambiamento del roco del paese... (...) prete... dopo 19 anni Don In questi giorni ho pensato Riccardo non è più il nostro anche alla figura del sacerDon. Saputa la notizia, dodote "schiavo" della sua po i primi giorni di smarrichiamata ad evangelizzare mento, arrabbiatura e delula gente senza avere una disione ho cominciato a penmora fissa e dei legami dusare ai motivi di questa scelraturi nel tempo... è una vita da parte del Vescovo e sota difficile, baciata dalla graprattutto al senso di questa scelta. zia di Dio e della chiamata, ma sicuramente difficile... Poi ho guardato al di là del Questa scelta di vita oggi è mio orto e ho visto con stu- Marzo 2008: Visita pastorale a Montecavolo e Salvarano. appetibile? Un giovane ha il pore che ci sono stati e ci sadesiderio di diventare sacerranno un sacco di cambiamenti e avvicendamenti di preti da tut- ti, come possono i giovani seguire il pro- dote perché vede in questa scelta una te le parrocchie della diocesi... e qui la prio parroco, conoscerlo a fondo... fi- vita piena di gioia? (...) domanda sorge spontanea, ma perché? darsi e, perché no, imitarlo nella propria In ogni caso, vivrò l'arrivo di un nuovo parroco, rimpiangerò il mio vecchio Cioè se un prete lavora bene in una par- scelta vocazionale? Don e continuerò ad affidarmi al Sirocchia, è voluto bene ed opera seconetto questo, personalmente sto gnore e alle decisioni della sua Chiesa do la Chiesa perché deve essere spostato? Ci lamentiamo della mancanza di vivendo il cambiamento del mio per quanto ne sono capace, "convinto" vocazioni alla vita consacrata, ma queDon in modo sereno e anche che sia la strada giusta da seguire. O alste arrivano se si hanno esempi forti e contento perché sono felice che altri meno lo spero. accessibili; mi spiego meglio: se ogni parrocchiani avranno la fortuna di co"tot" anni c'è una rotazione di sacerdo- noscere un sacerdote in gamba come Marco Belli

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I figli, quale "mistero" In maniera impressionante le cronache riportano ogni giorno notizie di madri o padri, italiani o stranieri, che uccidono i propri figli, grandi... piccoli... Ieri il papà di Sanaa, oggi quella giovane mamma di Castenaso, l'altro giorno quel papà di Sabbione, e così via per i più diversi motivi. Per non abbandonarli, per proteggerli, per punirli, per punire il marito o la moglie, per angoscia, per paura, per rabbia. Credo che occorra avviare una riflessione che faccia conto della fatica, dello smarrimento, degli interrogativi che comporta l'essere genitori oggi. Credo anche che occorra dire con forza parole che forse credevamo scontate, parole come quelle di K. Gibran, un poeta libanese morto nel 1931: «Ed una donna che al petto stringeva un bambino disse: "Parlaci dei figli". Ed egli disse: "I vostri figli non sono vostri, sono figli e figlie della vita che solo di se stessa ha desiderio. Anche stando con voi non vi appartengono. Potrete dare loro il vostro amore, ma non le vostre idee: hanno le loro idee. Date forse una casa ai loro corpi, non alle loro anime che stanno nella casa di domani, dove non entrerete neanche in sogno.Vi potete sforzare di essere come loro. Ma non tentate mai di farli come voi». Innocenza Grillone

Colloqui & informazione Scusatemi, ma francamente non se ne può proprio più! Sen-

< SAC. ALFREDO RAVANETTI Un gruppo di amici desidera far memoria di don Alfredo Ravanetti, il Parroco della loro giovinezza. Una Santa Messa verrà celebrata nella chiesa di San Pietro, a Reggio Emilia, sabato 10 ottobre alle ore 10.

tire che Berlusconi ha fatto dirottare l'aereo da Milano a Roma per salutare il Papa, che la Rai si presti ai giochetti di dire che "le telecamere sono riuscite ad ascoltare anche alcune parti del colloquio... ancora una volta vengono confermati e sottolineati gli ottimi rapporti tra Vaticano e Berlusconi nonostante il caso Boffo" onestamente non è possibile. Dico questo da semplice cittadino italiano, da cattolico quale si sforza di essere (non dico di esserlo), ma vedere i Vescovi trattati con pesci in faccia (perché tale è la decisione delle dimissioni forzate di Boffo), vedere e sentire cosa aveva detto Berlusconi nella conferenza stampa con Zapatero (come cittadino ho provato tanta vergogna ed anche rabbia pensando ai milioni di italiani operosi, onesti, lavoratori alle prese con i problemi di tutti i giorni e senza grilli per la testa)... Un po' più di onestà e di verità a tutti i livelli forse non farebbe male! Saluti. Adolfo Tognetti

è stato contadino per anni e per lui la vendemmia non ha segreti, chi dopo pochi grappoli si è seduto a guardare gli altri e chi, essendo cittadina, non sapeva da dove cominciare. Il tutto sotto lo sguardo vigile e protettivo degli addetti del centro che con la dovuta attenzione controllavano che non ci fossero problemi. Il clima tiepido del pomeriggio ed il sole erano uno specchio perfetto della serenità d'animo che si respirava tra gli ospiti del centro diurno. Come in tutte le vendemmie non sono mancate le chiacchiere o i "Ti ricordi", fatti anche per spezzare il ritmo del lavoro. Le mani rugose prendevano con decisione le forbici per tagliare i grappoli, mentre i corpi, non più agili come una volta, si muovevano tra le vigne. Terminata la vendemmia ci si è rilassati tra torta ed erbazzone, degna conclusione di una giornata in allegria dove questi arzilli vecchietti hanno dimostrato di avere ancora tanto da insegnare. Mauro Gazzani

Leggi in eccesso

Vendemmia speciale Nel pomeriggio di mercoledì 23 settembre alcuni ospiti del centro anziani di Pieve hanno passato una giornata serena che difficilmente dimenticheranno. Infatti sono stati impegnati in una vera e propria vendemmia. Ci si può immaginare come persone di una certa età abbiano affrontato l'impresa: c'era chi aveva un piglio deciso visto che

Nell'età aurea, dice Ovidio, non vi erano leggi perché non ce n'era bisogno. Tutti rispettavano la fede e le persone rette, non c'erano pene, non avvocati, non giudici. Le città non erano circondate da fossati e alte mura e tutti vivevano in pace. Le cose però, col passare del tempo, si sono complicate e sono peggiorate per cui fu necessario introdurre regole e leggi. (...) La proliferazione delle leggi,

come dice Tacito, crea confusione, contraddizioni, rende incerto sia il loro rispetto ed ancor più incerta l'applicazione delle pene. Il risultato è l'aumento della corruzione, perché essa sa di non essere poi punita o di avere pene lievi; lo svantaggio è molto inferiore al vantaggio che essa ha procurato e quindi la corruzione è incentivata. Ricordate Renzo Tramaglino quando si recò dall'avvocato Azzeccagarbugli? Questi aveva due rotoli, uno a destra e uno a sinistra nel suo studio. Uno conteneva le "grida" a favore e l'altro le " grida" a sfavore. Oggi le leggi non sono così palesemente inique, ma è pur tuttavia vero che esse, spesso, si contraddicono, ed in questo ci guazzano i consulenti e gli avvocati ben pagati dai signori di turno. La proliferazione di leggi è quasi frenetica; le numerose commissioni e i due rami del parlamento (e adesso le Regioni), per quanto ne percepiamo noi cittadini, sono impegnati a fare leggi su leggi spesso reclamate da situazioni contingenti, a fare discussioni spesso inutili con contrapposizioni preconcette e pretestuose e molto,molto meno a fare gli interessi del popolo. Quando studiavo Diritto mi diceva il mio insegnante che in Italia si facevano circa 1.200 leggi l'anno e io mi chiedevo "per fare che?". (...) Abbiamo bisogno, per dirla con Obama, di uno Stato che "lavori per noi" e non "contro di noi" o per i suoi addetti, come avviene spesso ora. Enzo Fontana

«Ciao papà, che alimentavi il nostro focolare» Si è spento il 23 settembre, all'età di 90 anni, Aniceto (Mario) Caramaschi. Pubblichiamo le note biografiche e alcuni versi del ricordo poetico in rima che ha scritto il figlio Patrizio.

A

nnuncio di pace per la morte di Aniceto Caramaschi. Contadino dalla nascita, perché amava la terra. Padre di 11 figli, perché amava la famiglia. Sposo da 63 anni, perché ha sempre amato Novella Troni. Cristiano dal Battesimo fino ai giorni nostri, perché di Cristo. Politico nella D.C. e poi..., perché credeva in un bene comune che lo impegnava nonostante tutto. Presente nella vita della Chiesa, perché credeva nel servizio agli altri. Presente nel sociale, perché amava donarsi agli altri.

S

ono tornato, ma non ti ho trovato. Dovevo essere partito, ma lui, il papà, è "sparito". Si è fatto più presente, ora che è assente. In silenzio se n'è an-

Aniceto Caramaschi

dato, che mi ha colto impreparato. (...) Una storia d'amore non muore, anche dopo tante ore... La sua vita non è finita, essendo la morte indefinita. (...) A tante riunioni partecipavi, per un servizio che donavi. Il lavoro quotidiano, è stato per noi

pane quotidiano. Tanti figli hai educato, per un mondo inadeguato. Novella tanto hai amato che non ti ha mai stufato. C'era sempre posto nel tuo cuore, per un semplice gesto d'amore. Alla Messa mai mancavi, profondamente partecipavi. Nella tua casa, sempre aperta, si trovava sempre l'«offerta»... L'offerta di una gioia condivisa, da vivere indivisa (e ci perdoni il Signore, se non sempre siamo stati degni di tanto amore). Vedevi sempre lontano, e col tuo consiglio ci davi una mano. Alla tavola imbandita partecipavi con gioia infinita. Alimentavi sempre il focolare, per una vita familiare. Una vita spesa per gli altri, da non generare rimpianti. (...) La tua morte vissuta, grazie di cuore a Chi l'ha tessuta. La semplicità della tua esistenza ci ha colpito con veemenza. Un grazie immenso non è sufficientemente intenso. Inizio di una stagione. Inizio di un nuovo rapporto paterno. Grazie dai tuoi 11 figli.

Patrizio


La pagina dei Lettori

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In queste pagine ospitiamo opinioni e contributi dei lettori. La pubblicazione non significa condivisione da parte della redazione, ma invito al confronto. Scritti eccedenti le 1.500 battute potrebbero non trovare spazio o essere tagliati. NON VERRANNO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail laliberta@libero.it

Mensa del Vescovo: tutti i «grazie» della presidente

DOPO LA MORTE DI SANAA

crementato il contributo annuo dato alle tre mense di carità (Caritas, Cappuccini e la nostra), spinto proprio dall’aumento considerevole del numero dei pasti e quindi dall’alto valore sociale del nostro servizio assistenziale; - alla prima Circoscrizione per esserci sempre vicina in modo molto concreto; - alla terza Circoscrizione per la generosa offerta in denaro; alla Provincia di Reggio Emilia che nella

Nessuna «differenza» giustifica un delitto

"Nessuno è così povero da non aver niente da dare. Nessuno è così ricco da non aver niente da ricevere" (Madre Teresa di Calcutta)

E

gregio Direttore, alla ripresa dell'attività di servizio della Mensa del Vescovo vorrei ringraziare tutti coloro che in qualsiasi modo ci hanno aiutato e spero ci aiuteranno ancora a portare avanti il nostro servizio di assistenza. I responsabili, i volontari e gli ospiti della Mensa del Vescovo ringraziano tutti i Parroci e i loro parrocchiani per l’imponente quantità di generi alimentari e per le generose offerte in denaro. Un ringraziamento particolare ai giornali locali - La Libertà, L’Informazione, Il Volontari della Mensa in pellegrinaggio (maggio Resto del Carlino, La Gazzetta di Reggio, Il Giornale di Reggio, Reporter - e ai loro direttori che persona della sua Presidente e dell’assesspontaneamente hanno pubblicato arti- sore Marcello Stecco hanno aiutato genecoli sulle necessità e realtà della nostra rosamente la nostra attività; - agli Istituti Mensa. Un ringraziamento doveroso an- di credito Banca Popolare dell'Emilia Roche alle televisioni locali, èTV e Telereggio, magna, Bsgsp e Banca d’Italia per le loro per essere sempre vicine e pronte a se- continue e generose offerte; - ai Club citguire la nostra attività di servizio. tadini Soroptimist, Lions, Rotary, Zonta, Un ringraziamento particolare: - al Co- Dante Alighieri per le offerte e per essere mune di Reggio Emilia che, proprio attra- pronti a seguire la nostra attività; - alla verso il Sindaco Graziano Delrio, ha in- Preside dell’Itg "A. Secchi" per aver conti-

nuato il progetto di solidarietà che vede coinvolti i suoi studenti coordinati da don Pattaccini e dal prof. Seminara in un fondamentale servizio presso la nostra Mensa.

A

tutti i reggiani che con l’abituale generosità hanno donato, spesso in modo anonimo, va la nostra infinita riconoscenza per la solidarietà che ci hanno dimostrato e la certezza di aver contribuito a rendere meno triste la difficile vita di tante persone. Alla Caritas e all’insuperabile Licinio un grazie di cuore per aver, come sempre, permesso ai trenta volontari della Mensa di chiudere nei mesi estivi per poter affrontare con più energia ed entusiasmo il lavoro di adesso. Alla riapertura della nostra attività va il ricordo affettuoso alla nostra cuo2008). ca Anna Miele che non è più con noi ma che, siamo certi, da Lassù ci guarda e sorride. Il vuoto è sempre grande, ma altrettanto grande è la tenerezza con cui ci accompagnano il suo ricordo, i suoi insegnamenti, il suo essere sempre presente fra di noi. Come sempre grazie e che Iddio ve ne renda merito.

Mariachiara Visconti Gramoli presidente Mensa del Vescovo

La fulgida testimonianza del giudice Livatino

E

gregio direttore, mi piace sottolineare che, in data 23 settembre, d'iniziativa del ministro di Grazia e Giustizia on. avv. Angelino Alfano, è stata intitolata la "Sala verde" dello stesso Ministero al "Giudice ragazzino" o "piccolo-grande Giudice" - a seconda di come lo si voglia chiamare - dottor Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre di 19 anni fa, sulla strada tra Agrigento e Caltanissetta, mentre con la sua auto personale e senza scorta si recava - come tutte le mattine - al lavoro in Tribunale. Aveva appena 38 anni. La testimonianza del giudice Livatino è esempio vivo e insegnamento di cosa sia l'autonomia e l'indipendenza di ogni magistrato che voglia essere tale e di come deve anche "apparire": era un magistrato, dapprima pubblico ministero e poi giudice di Tribunale a latere, che indagava su chiunque avesse violato la legge penale, senza privilegi, senza ingiusti rispetti di potenti, con assoluta imparzialità ed eguaglianza, e metteva la sua firma puntuale e senza tentennamenti su sentenze di condanna, anche molto gravi e pesan-

ti, per i giudicati colpevoli. Civiltà richiede che il magistrato sia al di sopra delle parti, sia sereno e oggettivo, sia coraggioso, fermo e sempre cristiana-

Canicattì, febbraio 1988: Livatino parla della piaga della mafia agli allievi di un liceo.

mente umano e - secondo la formula che lui aveva adottato, "S.T.O.", che faceva spicco sull'agenda ov'egli quotidianamente annotava i suoi impegni di

lavoro - sia "Sub Tutela Dei", che gli rischiari l'insidioso sentiero che deve percorrere verso la Verità e la Giustizia. (...)

R

osario Angelo Livatino aveva ben capito che saremo "giudicati sull'amore", secondo le leggi divine; e così, chiamato al magistero di giudice, proprio nel rispetto di questa legge divina, ch'egli certamente portava "scritta in cor", aveva scelto a sua volta la via del giudicare con amore. "Perché è una via attraverso la quale - aveva detto il "Giudice ragazzino" svolgendo una conferenza il 30 aprile 1986 nella sala-auditorium dell'Istituto delle Suore Vocazioniste nel suo paese natale, Canicattì - si finisce con l'instaurare, ancora una volta, un rapporto con Dio". Un magistrato che così si esprimeva e che traduceva in vita il pensiero illuminato da tanta Fede, mai avrebbe tradito il suo mandato, perché radicato nella Fede era per lui il 'senso del dovere', sacro e da compiere sempre col massimo impegno. (...)

Angelo Simonazzi

Aborto farmacologico, c’è chi la fa troppo facile

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ome associazione di famiglie crediamo che l'indagine parlamentare relativa all'utilizzo della pillola abortiva Ru486 sul territorio nazionale sia non solo opportuna, ma assolutamente necessaria. Le 29 morti accertate e le notizie pubblicate recentemente dal settimanale "Tempi" basterebbero a comprendere l'importanza di un'azione volta a verificare realmente come viene presentato alle donne l'aborto farmacologico e in che modo le strutture pubbliche gestiscono la somministrazione della Ru486. L'aborto farmacologico, nelle strutture sanitarie dell'Emilia Romagna, ad esempio, pare sia promosso come un fatto indolore, che non richiede particolare assistenza sanitaria. Dalle interviste a medici ospedalieri emerge che è raro che l'espulsione del feto avvenga tra le mura cliniche e che la pillola è fatta per abortire in pri-

vato da soli. Il problema non è quindi verificare se l'atto della somministrazione avvenga in Ospedale, perché poi le donne tornano a casa ad abortire, con tutte le implicazioni psicologiche e fisiche che tale scelta comporta. Come famiglie e come genitori siamo preoccupati per il consolidarsi di una tale pratica e ci chiediamo perché non si investa praticamente nulla sugli interventi preventivi, previsti dalla legge 194, né si valorizzino e incentivino adeguatamente strutture e realtà che possano accompagnare la donna, anche molto giovane, a rimuovere alcune delle cause che portano alla scelta abortiva.

L

a legge recita: "L'interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l' aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite". Realisticamente, invece, la pillola abortiva renderà il ricorso all'interruzione di gravidanza ancora più facile e tutto questo sulla pelle delle donne, spesso non consapevoli o non adeguatamente informate sui rischi per la loro salute che la scelta comporta. Con questa prassi si finisce per incentivare il ricorso

all'aborto come sistema di contraccezione, rendendo inutile nei fatti lo spirito, già ambiguo, della legge. Una domanda infine si pone a ciascuno e alla realtà sociale in cui viviamo: cosa c'è di veramente umano e ragionevole nel favorire così il ricorso all'aborto, cioè alla soppressione della vita di un figlio da parte di una madre? Quando accadono tragici episodi in cui un genitore uccide un figlio tutti avvertiamo che la nostra umanità viene ferita nel profondo e sappiamo giudicare quel tragico gesto come un fatto che va contro la nostra natura di uomini e donne, contro il nostro essere. Questa considerazione fa riflettere e pensare che occorrerebbe da subito mettere in campo tutti i mezzi necessari per combattere la scelta abortiva, invece che favorirla.

Stefania Di Raimo Sindacato delle Famiglie Reggio Emilia

E

gregio Direttore, le scrivo in merito all'orrenda vicenda accaduta in questi giorni alla povera Sanaa. Sa qual è la cosa che più mi irrita, oltre allo sdegno del delitto? Il fatto che la moglie ha perdonato il marito per aver ucciso la figlia, perché aveva disonorato il padre musulmano! Quale religione permette di uccidere un'altra persona? Siamo realmente sicuri che tutti gli islamici che gentilmente ospitiamo, a cui cortesemente costruiamo moschee, a cui garbatamente permettiamo la libera professione della loro fede, siano delle brave persone? A me sembra di no, anzi, non è la prima volta che si sente di casi dove il padre "oltraggiato" (da cosa?) uccide la figlia, il tutto con l'approvazione della madre. Ma qui si è fermi a cinquecento anni fa come mentalità, stiamo attenti! Non voglio fare né tantomeno sembrare un estremista-cattolico, anzi penso che chiunque abbia diritto di pensarla come meglio crede e professare la religione che vuole, ma Le sto scrivendo con tantissima rabbia e tanta preoccupazione perché, sarò sincero, quando leggo di questi casi allora la mia mente fatica ad aprirsi al prossimo e naturalmente non riesco più a comprendere né tantomeno ad accettare certe persone nel mio Paese.

I

o domenica 20 mi sono sposato con rito cattolico ed ho promesso dinanzi a Dio che alleverò i figli che Lui vorrà mandarmi secondo la religione cristiana, ma se i miei figli vorranno convertirsi ad altri culti o diverranno atei, di certo non li ammazzerò perché mi avranno disonorato, stiamo scherzando?! Dio è misericordia, perdono, è volere bene persino al proprio nemico (diventare amici dei nostri nemici, dar loro da bere quando hanno sete, dar loro da mangiare quando hanno fame…) e soprattutto, secondo nessuna religione è lecito uccidere un'altra persona! Concludo pertanto affermando che se taluni personaggi sono convinti che ammazzare i propri figli o i propri Sanaa Dafani cari perché la loro religione dice ciò in base a chissà quali regole d’onore, beh… che se ne tornino al loro Paese, noi non siamo così e qui non li vogliamo.

Mirco Pervilli

L

a straziante vicenda di Sanaa Dafani, la diciottenne marocchina di Pordenone sgozzata dal padre a causa della sua relazione con un ragazzo italiano, è emblematica delle difficoltà d'integrazione sociale di quelle persone immigrate più legate a culture e "tradizioni" che ammettono al loro interno la subalternità della donna e la sopraffazione ai suoi danni, fino alla violazione della vita e di altri diritti umani fondamentali. Quasi inevitabile pensare al precedente di Sarezzo (Brescia) dell'agosto 2006, allorché Hina Saleem, giovane musulmana di origini pakistane, venne premeditatamente uccisa da parenti e affini perché viveva troppo all'occidentale. Se è vero che non si può chiamare unicamente la religione sul banco degli imputati e che le generalizzazioni non aiutano, è altrettanto vero che spesso l'islam viene usato da qualcuno per legittimare gesti inaccettabilmente violenti.Anche "solo" parole come quelle pronunciate dalla madre di Sanaa, che ha giustificato l'assassinio della figlia, aprono uno squarcio sanguinante nel cuore di ogni cittadino, tanto più se genitore. Non serve passare sopra simili situazioni per un malinteso senso di tolleranza. È giusto invece preoccuparsi che le comunità immigrate ne vengano pubblicamente interrogate, e che i loro rappresentanti siano concordi nel condannarle, pena la formazione sul territorio dello Stato di enclave senza controllo o di sistemi tirannici più o meno occulti. Questa preoccupazione - a cui lei, caro Pervilli, reagisce anche in forma di rabbia e di rifiuto - deve sempre tradursi in una risposta matura,sia da parte delle Istituzioni che della Chiesa. Una risposta civile ma altrettanto irremovibile sul rispetto della dignità personale.La saluto cordialmente,con vive felicitazioni per il suo matrimonio. (e. t.)



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