Neo-bussola

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Neo-bussola di Filippo Balestra

[I racconti della Collana della Regina #9]


«Mezza?» Piero tirò fuori dal marsupio una sigaretta e l’accese. Erano al mare. Seduti sui loro asciugamani fumavano e guardavano con disinteresse le mamme che guardavano che i bagnini guardassero i loro figli. I due erano semplicemente un po’ annoiati. Paolo aveva appena finito di dire che non ricordava in che anno della sua vita aveva smesso di essere felice alla vista della prima lucciola estiva. Questa cosa lo spaventava. «Capisci, Piero? Potrebbe essere che abbiamo perso la capacità di stupirci, di gioire delle cose belle del mondo. Infatti, guardaci qua! Venire al mare non ha più senso, ormai sono anni che non ci interessa più esplorare i fondali con maschera e boccaglio.» «Intendi lo snorkeling?» «Ma vaffanculo.» Piero ridacchiando passò la mezza sigaretta e si sdraiò. Braccia incrociate dietro la testa. Paolo continuò a stare curvo aggrappato alle sue gambe con la testa bassa appoggiata alle ginocchia. Era la posizione del pensieroso. Continuò il discorso:


«Anche fumare le sigarette, possiamo farlo senza paura di farci scoprire da qualche genitore; è terribile.» «Dici?» «Dico, dico.» Piero se ne stava dietro ai suoi occhiali da sole aerodinamici. Non sembrava essere preoccupato come il suo amico che continuava a guardare l’orizzonte. Fu lui a interrompere quel silenzio: «Oh, Paolo, sembra che quel neo che hai sulla schiena si sia un po’ spostato verso la spalla. Strano!» Paolo si girò di scatto. «Cosa?» «Te lo sto dicendo. Quel neo grosso, quello che hai sempre avuto nel centro della schiena, si è spostato verso la spalla destra.» «Ma come? Cosa vuol dire? I nei non si spostano. I nei se ne stanno lì fermi a fare parte del corpo e basta.» «Be’, non questo neo, a quanto pare.» «Mapporcaputt…» Paolo prese le sue cose e se ne andò di corsa. Il giorno stesso si presentò dal suo medico che dopo un’oculata visita gli consigliò di andare dal Grande Dermatologo da un Sacco di Soldi, quello stempiato con gli occhiali fini fini, un sacco di soldi e le mani curate e vellutate peggio di quelle di una rockstar. Il giorno dopo Paolo gli si stava spogliando davanti. «Vede, un amico al mare mi ha fatto notare che sì, insomma, questo grosso neo che dovrebbe essere al centro, si è spostato verso la spalla. Quindi, non so, se lei mi sapesse dire qualcosa…» Il Grande Dermatologo si avvicinò al ragazzo facendogli sentire il respiro sulla schiena. «Mmm.»


«Allora? Cosa ne pensa?» «Aspetti, non vorrei fare una diagnosi affrettata.» Si allontanò e cominciò a percorrere con il dito il dorso dei libri sullo scaffale dietro la scrivania. Prese il più grosso. Si sedette e cominciò a sfogliare e leggere, sfogliare e leggere. Paolo guardava immobile senza disturbare il medico, come se da quello potesse dipendere qualcosa. Fino a quando il medico parlò: «Come immaginavo.» A quel punto il povero Paolo non poteva trattenersi. «Cosa? Cosa immaginava?» «Be’, effettivamente è una patologia rara», fece il medico appoggiandosi allo schienale della sedia. «Rara? Cosa? Che patologia? Mi parli, mi dica!» «Si calmi, non è niente di grave. È una pixidìte. Il suo è un neo-bussola, molto raro da trovare in Nuova Guinea.» «Ah sì? E come succede? Come viene? È per qualcosa che ho mangiato? Perché sa, ho fatto anche del sesso non protetto e non vorrei che...» «Le ho detto di calmarsi. Vede, succede che casualmente un neo vada in pixidìte e diventi neo-bussola, e questo si sposta a seconda di dov’è il nord, ma anche a seconda di quanto si è simpatici o a seconda del tempo: se piove, se è nuvoloso o la neve – ah, con la neve non ne parliamo. Poi può anche dipendere dalla sua situazione. Tutto diverso se si è sposati, se si ha un lavoro fisso. Insomma, come scritto sul libro, sono tantissimi i fattori a incidere sulla presenza o meno del neo-bussola e sui suoi spostamenti. Pensi che può dipendere anche dagli hobbies che si hanno. Io ad esempio mi rilasso giocando a golf. Non sono forte, non è che voglia vincere i mondiali, no, è solo che mi rilassa, il golf. Si sta in


mezzo al verde ben curato, c’è sempre gente interessante… Lei gioca a golf?» Paolo era allibito. Non sapeva se era vero quel che stava ascoltando e se la risposta riguardo alle sue passioni sportive avrebbe potuto peggiorare la situazione con il Grande Dermatologo, e quindi con il neo. «Ma, io, no, io, ma questo neo-bussola, come si toglie? Si può togliere? Sarà doloroso toglierlo?» «Suvvia, quante storie! Le ho detto che non si deve preoccupare. L’ho detto? Non ricordo, l’ho detto?» «Mi ha detto che non è niente di grave ma io sono comunque preoccupato.» «Allora le dico di non preoccuparsi, le dico di prendere queste pastiglie, due al giorno per un paio di annetti.» «Che cosa sono?» «Vitamine di un certo tipo. Vedrà che la aiuteranno a sentirsi meglio e poi, in più, pure per la pixidìte qualcosa fanno.» «Qualcosa fanno?» «Sì. Il neo dovrebbe scomparire.» «Grazie.» «Di niente, la mia segretaria le mostrerà abbondantemente la parcella.» «Bene, grazie dottore. E un’ultima cosa. Non ci sono problemi se vado al mare, vero?» «Ma no, si figuri.» «Perché sa, è qualcosa a cui non potrei rinunciare.» Il giorno dopo Paolo si trovò di nuovo con il suo amico Piero, al mare. «Ah, la pastiglietta!» «Che roba prendi?», fece Piero. «Mi serve a far passare il neo-bussola.»


«Ma sai benissimo che non è vero niente. Te l'ho detto così, tanto per passare un po' il tempo. Lo sai, vero?» «Be’ sì, ho pensato anche a questo, però credo che con certe cose sia meglio non scherzare.» «Hai ragione!» «Già!»

[in copertina: illustrazione di Robbe Ferreccio]


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