Fare impresa sociale a matera wefare oogi lce

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ESPERIENZE

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lizzazione dell’utenza, proponendo un progetto con standard qualitativamente alti, e differenziazione dell’offerta”. UN NIDO PER TUTTI

Il consorzio “La città essenziale” impegnato nell’ambito della ristorazione

bile, il legame organico con la comunità locale, la specializzazione, la gestione democratica e partecipata e la trasparenza gestionale – continua Bruno –. In modo da favorire e sostenere lo sviluppo della cooperazione sociale, l’integrazione e l’inclusione, sostenendo la politica di sussidiarietà a tutti i livelli e la cittadinanza attiva”. Giuseppe Bruno ha messo in campo una vera e propria corazzata: 492 persone occupate, tra le quali si contano 399 assunti a tempo indeterminato, spalmati in 31 soggetti tra cooperative sociali, associazioni e consorzi di cooperative. Solo nel 2011, ben cinque nuove realtà sono entrate a far parte del consorzio. Un boom che, in piena crisi, traccia anche la rotta per il futuro. Al quale La città essenziale guarda con sempre maggiore attenzione, in un periodo di transizione. “È un momento storico complicato: la crisi graffia e gli

sforzi si moltiplicano. Se qualcuno dovesse avviare un’attività in questo momento, non potrebbe fare a meno di ricorrere ad un consorzio. I vantaggi sono svariati. In primis, il trasferimento del know-how che permette d’inserirsi in un solco già tracciato. Chiaramente, in questo modo, si abbattono anche i costi: aspetto essenziale e vitale. Ma un occhio di riguardo andrebbe rivolto anche agli studi sulle esigenze del territorio: mappare l’area nella quale s’intende operare è fondamentale nella primissima fase di vita e permette di comprendere di cosa c’è bisogno. Da poco, la nostra federazione ha prodotto un atlante che scandaglia l’Italia in lungo e in largo, fornendo gli input agli operatori che volessero iniziare a lavorare”. Il passo successivo è “guardare al domani. È necessario darsi una prospettiva ragionando fin da subito nell’ottica della filiera. Le stelle polari sono fide-

Una delle aree in cui il consorzio è più attivo riguarda i minori. A partire dal 2004, La città essenziale ha costruito attorno ai bambini il 20% della sua attività. Sei cooperative organizzano l’attività di altrettanti asili nido privati: cinque a Matera e uno a Policoro, per un totale di 106 iscritti per l’anno in corso. “Dal 2010, su Matera, siamo convenzionati con le istituzioni locali che convogliano nelle strutture il 20% della nostra utenza. Abbiamo avviato una sperimentazione – spiega Giuseppe Bruno – che ha già avuto un risultato positivo: l’abbattimento dei costi per le famiglie e l’ente pubblico”. Ma le ambizioni corrono veloci e La città essenziale è andata anche oltre: “Le esigenze dell’utenza sono sacre. Per questo siamo riusciti a garantire l’accesso anche in orari differenziati e abbiamo aumentato la nostra capacità di copertura in termini orari. Un bambino può restare nei nostri asili anche più di otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì”. Le strutture viaggiano sulle loro gambe, godendo di buona autonomia nell’organizzazione dei percorsi didattici. Il consorzio fornisce le linee guida e funge da raccordo per la gestione e la politica dei costi, “oltre a controllare gli standard del personale e della sicurezza, formando e aggiornando gli operatori e garantendo il rispetto delle norme Hccp”. Sull’esperienza di Matera, La città essenziale sta forgiando l’asilo nido di Policoro, che dipende da una cooperativa con general contractor. “Ma l’o-


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