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Valter Valentini esploratore dell'Universo

Daappena un anno Walter Valentini ci ha lasciato. Nato a Pergola (Pu) nell’ottobre del 1928 è deceduto a Milano nel maggio del 2022, alla veneranda età di 93 anni. Valentini è stato un pittore, scultore ed incisore, riconosciuto a livello internazionale nel campo della grafica e dell'incisione. Come artista si affermò negli anni ottanta del secolo scorso con una serie di opere astratte tutte caratterizzate da un preciso senso della geometria, delle proporzioni e del ritmo. Possiamo dire che attraverso la sua arte è stato come un esploratore galattico che ha navigato senza sosta in un suo personale universo geometrico.

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La sua formazione artistica inizia a Milano, ma ad Urbino, dove frequentò l’Istituto di Belle Arti delle Marche, si irrobustisce partendo proprio dal fascino dell’arte e della cultura umanistica e che furono da stimolo per successivi approfondimenti ed approcci multidisciplinari.

Ad Urbino restò ammirato dalla Flagellazione di Piero della Francesca, dipinto conservato a Palazzo Ducale ed è tale la sua considerazione che nasce da lì il suo desiderio di approfondire la conoscenza della prospettiva e della proporzione aurea. Gli elementi fondanti della sua poetica sono subito evidenti: la cultura artistica del Rinascimento, fatta di armonia e di equilibrio; il senso dello spazio e delle proporzioni proprio dell’architettura; le ricerche astratte dei costruttivisti russi e di grandi maestri dell’astrazione e dello spazialismo.

Valentini con i suoi lavori descriveva l’esigenza di dare rappresentazione al finire del tempo, al cosmo, alla memoria, come altresì, è molto attento circa la suggestione e la grande sensibilità che prova per i materiali usati su cui imprimeva il suo segno.

Anche l’astronomia e la cosmologia sono state per Valentini importanti fonti di ispirazione. Il suo approccio all’architettura e alle meccaniche celesti è matematico e rigoroso, ma non privo di una sua poesia. Nelle sue opere che descrivono le orbite dei pianeti: i dischi inseriti in sequenza lungo eleganti traiettorie ellittiche o circolari sono misurazioni dello spazio, cartografie celesti. Come la geometria dello spazio architettonico ha fratture ed erosioni così le misure del cielo prendono la forma di ellissi interrotte, abbozzi di orbite planetarie che suggeriscono il movimento, ma hanno brusche battute di arresto. I pianeti sono dischi friabili, sgretolati, privi di una circonferenza chiusa. La percezione umana del cosmo ha il limite di non poter catturare l'universo nel suo insieme, ma solo frammentariamente. Valentini afferma : «I miei segni sono sempre interrotti. Una linea rotonda perfettamente racchiusa tende a suggerire l'idea del sole», la cui luminosità è accecante, irriproducibile. Walter Valentini schivo e lontano da scuole, correnti e gruppi artistici, ha sempre dichiarato la sua ammirazione per diversi artisti e durante la sua vita artistica si sono materializzati e succeduti grandi cicli di opere quali le “Stanze del tempo”, il “Muro del tempo”, che trovano nuovo sviluppo nella serie dedicata alla “Città del sole” e alla “Città ideale”, e quindi nelle grandi tavole del ciclo “Le misure, il cielo”.

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