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Il valore del patrimonio artistico
Oltrepassata la soglia, ci avviciniamo alla colonnina con l'acqua benedetta, un segno di croce e ci troviamo in uno dei luoghi delle pagine precedenti dove si rifugiano tante persone quando hanno bisogno di riconquistare un nuovo vigore spirituale. Entrare in una Basilica, Duomo o Cattedrale, la sensazione immediata che si prova è quella di ritrovarsi in un luogo di dimensioni smisurate, un luogo enorme, se paragonato alle case moderne, le cui superfici si aggirano tra i cinquanta ed i settanta metri quadrati. Se poi, senza avanzare, volgiamo lo sguardo al soffitto o alle pareti dell'edificio si ha la percezione ulteriore di trovarsi in uno "scrigno" in cui sono contenute opere d'arte di inestimabile valore. I particolari architettonici sono molto curati per magnificare i luoghi della ritualità religiosa insieme a tante tele o pale d'altare celebrative sì, ma che nel tempo hanno acquisito un valore che va oltre il significato religioso per diventare, oggi, reperti storici di un'arte antica. Un'arte antica di cui è difficile individuare ed apprezzare le tecniche pittoriche in quanto noi osservatori del XXI secolo siamo lontani "anni luce" dalle modalità esecutive che erano ad uso nei tempi in cui queste opere venivano commissionate e poi realizzate. Soffermandoci su uno dei tanti quadri installati sulle pareti possiamo solo immaginare le varie fasi che hanno concorso alla sua realizzazione come: la scelta del pittore, le esigenze del committente, la sensibilità dell'artista, i tempi di esecuzione della tela, il disegno, la preparazione dei colori, il loro fissaggio, i pennelli e quant'altro.
Il turista di oggi, non sempre preparato come i cultori dell'arte antica, al cospetto di una opera d'arte realizzata prima del1852 (anno di nascita dell'arte moderna) si limita solo ad osservare, ad ammirare e comunicare. Infatti, dopo averla fotografata la invia ai suoi amici utilizzando tutti i canali e le applicazioni di cui dispone il proprio telefono intelligente. La comunicazione non reca alcun commento relativo all'opera, al suo autore o altre notizie, dispone solo di un " mi piace" arricchito da tante faccine e fantasiosi "emoticon" sia fissi che mobili. In questo modo la comunicazione è completa, si è comunicato e fatto sapere dove si è stato e osservata ed ammirata l'opera d'arte inviata in fotografia digitale. ... Che soddisfazione!
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Eppure, qualche tempo fa, meglio qualche decennio fa, quando si entrava in una chiesa, come turista, per ammirare il suo patrimonio artistico si arrivava preparati, dopo aver effettuato una ricerca ed un minimo approfondimento culturale. Si consultava qualche libro scolastico o l'enciclopedia disponibile in casa perché la visita doveva essere una occasione esperienziale di arricchimento culturale.



Tutto ciò, oggi non è più necessario, se si sente il bisogno di sapere qualcosa a tutte le ore ed in qualsiasi momento si dispone, a portata di mano, dell'intelligenza artificiale (IA) che ci priva del valore della ricerca personale tipo vecchia maniera. A questo punto noi ci e vi domandiamo. " ... è giusto che il progresso tecnologico ed informatico ci privi di tante piacevoli sensazioni che, prima, rimanevano meglio impresse nella nostra menta?" Tutto è cambiato, non solo per l'arte, sta cambiando il nostro vivere e allora, tutti insieme, riflettiamo sull'IA.

La casa delle rondini - Residenza di campagna

